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<blockquote data-quote="User1999" data-source="post: 20829964" data-attributes="member: 498489"><p>Andrea era appena tornato a casa dopo una lunga giornata di lavoro, quando si trovò davanti a una scena che lo lasciò senza fiato. La porta di casa era socchiusa, e dallo spiraglio poteva vedere la sua dolce sorellina Alessia in ginocchio di fronte a tre suoi amici.</p><p></p><p>Alessia era impegnata in un pompino frenetico, leccando e succhiando i tre cazzi alternando movimenti veloci e lenti. I suoi capelli lisci scuri cadevano intorno al viso mentre gli occhi azzurri erano sbarrati per la concentrazione. Le sue tettine piccole a punta rimbalzavano leggermente al ritmo dei suoi movimenti, e la sua pelle chiara si arrossava leggermente per lo sforzo. I tre ragazzi torturavano con le dita i suoi giovani capezzoli gonfi, strappandole mugolii di piacere. Alessia succhiava con maestria il cazzo del ragazzo al centro, e con entrambe le mani segava i due amici ai lati.</p><p></p><p>I ragazzi sembravano estasiati dalla prestazione di Alessia, ma quando si accorsero della presenza di Andrea si bloccarono improvvisamente, rimettendo i loro cazzi nei pantaloni in fretta e ammutolendo. Andrea era furioso, ma non disse una parola. Si avvicinò silenziosamente e afferrò Alessia per un braccio, trascinandola fuori di casa.</p><p></p><p>In macchina, Alessia era in lacrime, implorando Andrea di non dire nulla ai genitori. Andrea la guardò con durezza, ma poi un pensiero gli balenò in mente. "Se mi fai un bel pompino, non dirò nulla a papà e mamma", disse, guardandola dritto negli occhi.</p><p></p><p>Alessia annuì, incapace di parlare per la vergogna e la paura. Andrea sorrise soddisfatto e le indicò di procedere. Alessia fece il suo dovere, prendendo il cazzo di Andrea in bocca e iniziando a succhiarlo con fervore. La sua lingua e le sue labbra erano veloci e abili, mentre con la mano massaggiava le palle di Andrea, il quale assisteva stupito alla bravura insospettata della sorellina. Alessia si stava impegnando davvero tanto, sentiva il cazzo sempre più gonfio e rigido dentro la sua bocca, e si aiutava segandolo con una mano. Andrea con un gemito di piacere si lasciò andare, sborrando in faccia ad Alessia. Diversi schizzi di sperma caldo le colpirono naso e guance, e uno centrò la bocca ancora semi aperta. Lei chiuse gli occhi, sforzandosi di non versare una lacrima, ma quando sentì la sborra calda di Andrea sul viso, non riuscì a trattenersi, scoppiando in un pianto.</p><p></p><p>Andrea la guardò con indifferenza, poi di scatto le infilò una mano dentro le mutandine, e sentì la sua fighetta umida e calda, completamente fradicia di eccitazione. Rise beffardo, mentre</p><p>Alessia gemette di piacere, un misto di vergogna e godimento la assalse mentre la sborra scivolava sul suo viso. Andrea si sentì soddisfatto, sapendo di averla in pugno. Infine, la lasciò andare e la guardò con freddezza. "Rientriamo a casa", disse, aprendo la portiera e indicandole di scendere.</p><p></p><p>Alessia annuì, asciugandosi le lacrime con il dorso della mano. Rientrarono in casa, dove regnava un pesante silenzio. Nessuno disse una parola, ma Andrea sapeva che quella notte sarebbe rimasta impressa nella mente di tutti per sempre. E lui ne avrebbe fatto tesoro.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="User1999, post: 20829964, member: 498489"] Andrea era appena tornato a casa dopo una lunga giornata di lavoro, quando si trovò davanti a una scena che lo lasciò senza fiato. La porta di casa era socchiusa, e dallo spiraglio poteva vedere la sua dolce sorellina Alessia in ginocchio di fronte a tre suoi amici. Alessia era impegnata in un pompino frenetico, leccando e succhiando i tre cazzi alternando movimenti veloci e lenti. I suoi capelli lisci scuri cadevano intorno al viso mentre gli occhi azzurri erano sbarrati per la concentrazione. Le sue tettine piccole a punta rimbalzavano leggermente al ritmo dei suoi movimenti, e la sua pelle chiara si arrossava leggermente per lo sforzo. I tre ragazzi torturavano con le dita i suoi giovani capezzoli gonfi, strappandole mugolii di piacere. Alessia succhiava con maestria il cazzo del ragazzo al centro, e con entrambe le mani segava i due amici ai lati. I ragazzi sembravano estasiati dalla prestazione di Alessia, ma quando si accorsero della presenza di Andrea si bloccarono improvvisamente, rimettendo i loro cazzi nei pantaloni in fretta e ammutolendo. Andrea era furioso, ma non disse una parola. Si avvicinò silenziosamente e afferrò Alessia per un braccio, trascinandola fuori di casa. In macchina, Alessia era in lacrime, implorando Andrea di non dire nulla ai genitori. Andrea la guardò con durezza, ma poi un pensiero gli balenò in mente. "Se mi fai un bel pompino, non dirò nulla a papà e mamma", disse, guardandola dritto negli occhi. Alessia annuì, incapace di parlare per la vergogna e la paura. Andrea sorrise soddisfatto e le indicò di procedere. Alessia fece il suo dovere, prendendo il cazzo di Andrea in bocca e iniziando a succhiarlo con fervore. La sua lingua e le sue labbra erano veloci e abili, mentre con la mano massaggiava le palle di Andrea, il quale assisteva stupito alla bravura insospettata della sorellina. Alessia si stava impegnando davvero tanto, sentiva il cazzo sempre più gonfio e rigido dentro la sua bocca, e si aiutava segandolo con una mano. Andrea con un gemito di piacere si lasciò andare, sborrando in faccia ad Alessia. Diversi schizzi di sperma caldo le colpirono naso e guance, e uno centrò la bocca ancora semi aperta. Lei chiuse gli occhi, sforzandosi di non versare una lacrima, ma quando sentì la sborra calda di Andrea sul viso, non riuscì a trattenersi, scoppiando in un pianto. Andrea la guardò con indifferenza, poi di scatto le infilò una mano dentro le mutandine, e sentì la sua fighetta umida e calda, completamente fradicia di eccitazione. Rise beffardo, mentre Alessia gemette di piacere, un misto di vergogna e godimento la assalse mentre la sborra scivolava sul suo viso. Andrea si sentì soddisfatto, sapendo di averla in pugno. Infine, la lasciò andare e la guardò con freddezza. "Rientriamo a casa", disse, aprendo la portiera e indicandole di scendere. Alessia annuì, asciugandosi le lacrime con il dorso della mano. Rientrarono in casa, dove regnava un pesante silenzio. Nessuno disse una parola, ma Andrea sapeva che quella notte sarebbe rimasta impressa nella mente di tutti per sempre. E lui ne avrebbe fatto tesoro. [/QUOTE]
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