[RECENSIONI SOFTWARE] VirtualDub, un software gratuito di elaborazione video

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1. Introduzione

1. Introduzione

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VirtualDub è un programma gratuito e open source che si contraddistingue per una gestione completa di file video e audio, basandosi su varie funzionalità e codec.

In particolare, permette l’acquisizione di filmati da videocamere, TV ed altre periferiche, e – successivamente – la compressione dei relativi file secondo diversi formati (prevalentemente, allo scopo di ridurne le dimensioni).

Vi sono poi altre svariate possibilità, come quelle di importare file “.AVI” (anche di grandi dimensioni) per elaborarli tramite particolari filtri e numerosi parametri; inoltre, si può partire anche da immagini statiche, per realizzare delle “.GIF” animate.

Numerosi sono poi i formati supportati sia in ingresso che in uscita, tra cui AVI, DivX, MPG, MPEG, GIF, TGA, JPG, PNG, AVS e VDR.

Inoltre, la funzione di “elaborazione batch”, consente di automatizzare le operazioni, visualizzandone i risultati in anteprima.
Ecco, in conclusione, una sintesi delle caratteristiche principali di VirtualDub:


  • Accesso rapido al disco fisso;
  • Supporto di file “.AVI” di grandi dimensioni (maggiori di 2 GB);
  • Superamento del limite di 4 GB relativo alla FAT32;
  • Monitoraggio integrato del livello di ingresso del volume;
  • Riduzione del rumore in tempo reale;
  • Monitoraggio del carico CPU, del livello di compressione e dello spazio libero su disco;
  • Uso di combinazione di tasti (scorciatoia) per velocizzare le operazioni principali;
  • Rimozione e sostituzione di una traccia audio, senza dover modificare la parte video;
  • Eliminazione di una porzione di video, salvando il resto senza doverlo ricomprimere;
  • DisponibilitĂ  di un kit di sviluppo (SDK) per creare filtri personalizzati;
  • Funzioni base di editing video: taglia, copia, incolla, ed unione di due o piĂą filmati;
  • Interfaccia intuitiva, volta a semplificare l’attivitĂ  dell’utente.

N.B.:
a parte il sito del produttore (www.virtualdub.org), una buona risorsa (soprattutto per quanto riguarda la documentazione e i filtri aggiuntivi) è rappresentata dalla pagina web: www.neuron2.net.
 
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2. Installazione di VirtualDub.

2. Installazione di VirtualDub.

a

L’installazione di VirtualDub è un’operazione estremamente facile: basta, infatti, eseguire il download del relativo file compresso (reperibile, come visto al capitolo precedente, sul sito ufficiale: purtroppo, non esiste ancora una versione in italiano…) e quindi scompattarlo nella cartella desiderata.
Aprendo questa cartella, noteremo la presenza di due sottocartelle e di 9 file, che occupano complessivamente circa 3 MB di spazio.
Per eseguire il programma, è sufficiente lanciare il file “VirtualDub.exe” (cliccandoci sopra due volte, “a”), senza la necessità di installarlo sul sistema. Ciò, offre un doppio vantaggio: non và a modificare il registro di sistema, e consente di spostarlo a proprio piacimento – con grande facilità – da un computer all’altro (fig.1).

virtualdub-01.jpg
[fig.1]

Nella stessa cartella principale, sono poi presenti altri due file eseguibili (fig.2): il primo, “auxsetup.exe” (“1”), presenta un pannello da cui è possibile eseguire alcune attività particolari (lanciare il programma, installare o disinstallare librerie dinamiche / DLL utili per il supporto di file AVI, e rimuovere impostazioni personalizzate definite da utenti diversi); il secondo, “vdub.exe” (“2”), consente invece di utilizzare VirtualDub “a basso livello” (il software risulta così compatibile con tutti i sistemi operativi di Microsoft, partendo dal vecchio Windows95 fino a Windows7).

virtualdub-02.jpg
[fig.2]

Attenzione: trattandosi di software di elaborazione video/audio, è utile ricordare l’importanza di poter disporre di hard disk capienti, processori veloci ed elevata quantità di RAM (anche se, al giorno d’oggi, le configurazioni medie dei PC sono solitamente sufficienti).
 
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3. Come configurare VirtualDub: opzioni di visualizzazione.

3. Come configurare VirtualDub: opzioni di visualizzazione.

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Lavorando con un programma di elaborazione e gestione dei video, è importante poter variare le impostazioni di visualizzazione, al fine di personalizzare il layout in funzione delle proprie esigenze e dei propri gusti.
Inoltre, ciò risulta utile per rendere più agile ed efficiente il lavoro, disponendolo al tipo di operazione che si sta eseguendo.

Una volta entrati nell’interfaccia, la voce a menù fondamentale per controllare la visualizzazione è quella chiamata “View”, e contiene tutte le voci relative alla selezione delle diverse viste possibili.

In essa, il primo punto, denominato “Position Control” individua il pannello di controllo principale, e contiene anche lo slider (componente grafico utilizzato per scorrere la barra dei frame del filmato; figg.3 e 4).

virtualdub-03.jpg
[fig.3]

virtualdub-04.jpg
[fig.4]

Sotto la barra dei frame, si evidenzia poi un’altra barra orizzontale, fornita di diversi tasti di controllo.
I primi tre da sinistra, hanno la funzione di avviare o fermare la visualizzazione del video: in particolare, il primo rappresenta lo stop, il secondo (contrassegnato con una “I”) fa avviare il file di ingresso, mentre il terzo (contenente una “O”) avvia l’anteprima sia del file d’ingresso che di quello d’uscita filtrato, visualizzati rispettivamente nel riquadro di sinistra ed in quello di destra (fig.5).

virtualdub-05.jpg
[fig.5]

I quattro pulsanti che seguono, interessano il controllo dei fotogrammi, consentendo di spostarsi (rispettivamente) avanti e indietro di un solo frame per volta, oppure di saltare direttamente alla fine o all’inizio del video.
Molto comoda e precisa è la possibilità di utilizzare il tasto freccia a destra per spostarsi di un fotogramma in avanti, o freccia a sinistra per tornare indietro di uno, mentre tenendoli premuti a lungo vengono in pratica simulate le funzioni di avanzamento / riavvolgimento rapido (fig.6).

virtualdub-06.jpg
[fig.6]

Proseguendo, trovano posto i due tasti che permettono di passare da un “key frame” all’altro, frame da considerarsi come indipendenti dagli altri fotogrammi (si tratta perciò di quelli più facilmente individuabili e tipicamente di maggior qualità all’interno di un filmato).

N.B.: per gestire queste funzioni, è pure possibile utilizzare le combinazioni di tasti “Shift + freccia destra” o “Shift + freccia sinistra”.

virtualdub-07.jpg
[fig.7]

I due tasti successivi servono a passare da una scena all’altra e tale individuazione viene fatta valutando (ad esempio) i cambiamenti associati ad immagini ampie, che potrebbero preludere ad interruzioni o dissolvenze nel video (fig.8).
La sensibilità con cui rilevare tali situazioni è modificabile nel pannello delle preferenze.

virtualdub-08.jpg
[fig.8]

Infine, ecco due tasti (fig.9)che si utilizzano per marcare uno spezzone di filmato a cui applicare i comandi (comandi, disponibili nel menù “Edit”; fig.10).

virtualdub-09.jpg
[fig.9]

virtualdub-10.jpg
[fig.10]

Alla destra dei predetti tasti, ecco poi un visualizzatore (figg.11 e 12), che indica il numero di frame corrente (vd. “a”), il tempo trascorso dall’inizio del filmato (vd. “b”) ed il tipo di frame espresso da una lettera e contenuto all’interno di parentesi quadre “[]” (vd. “c”):

virtualdub-11.jpg
[fig.11]

virtualdub-12.jpg
[fig.12]

Per quest’ultimo, potremo trovare i seguenti valori:

- “blank” (che indica un frame per differenza da quello precedente);
- “K” (che individua un key frame; fig.13);
- “D” (a segnalare un frame nullo, che ripete cioè quello precedente);
- “I” (un frame simile ai key frame e presente nei filmati del formato MPEG-1);
- “P” (un frame generato per differenza da uno precedente (MPEG-1);
- “B” (un frame generato come differenza tra uno precedente ed uno successivo (MPEG-1);
- “M” (un frame “mascherato”, cioè etichettato per evitare di essere elaborato dal programma, ad esempio per saltare determinati errori).

virtualdub-13.jpg
[fig.13]

Prima di concludere questo capitolo sulle modalità di visualizzazione, ci resta ancora da illustrare alcune voci contenute nel menù “View”.
Iniziamo con le opzioni “Input video pane” e “Output video pane” (figg.14 e 15): queste – selezionabili (inserendo o disinserendo in segno di spunta a lato della relativa voce) prima di aprire il filmato –, ci consentiranno di visualizzare o meno i riquadri del video in ingresso e di quello in uscita (cioè, quello ad elaborazione avvenuta).

N.B.: Queste operazioni, si possono anche gestire da tastiera, attraverso i tasti-scorciatoia “F9” ed “F10”.

virtualdub-14.jpg
[fig.14]

virtualdub-15.jpg
[fig.15]

Inoltre, nel caso lo si preferisca, l’opzione “Arrange video panes vertically” (fig.16) dispone i riquadri verticalmente (uno sopra l’altro), mentre invece quella denominata “Swap input/output panes” permette di invertire l’ordine di visualizzazione, disponendo quello di sinistra a destra e viceversa (stessa cosa, se i riquadri saranno disposti verticalmente: in tal caso, quello che si trova sopra andrà sotto, e quello sotto sopra).

virtualdub-16.jpg
[fig.16]

Se poi lo desideriamo, potremo anche variare aspetto e dimensione dei riquadri, semplicemente cliccando con il tasto destro del mouse su uno di essi, e selezionando quindi i valori richiesti nelle colonne “Aspect Ratio” e/o “Zoom” (fig.17).

virtualdub-17.jpg
[fig.17]

Per finire, la voce “Show status window” (fig.18), che durante la riproduzione consente di aprire una finestra contenente delle schede con tutti i dati relativi alle tracce audio/video (fig.19), e un semplice log sulle attività in corso (attivabile anche con il tasto “ F8”).

virtualdub-18.jpg
[fig.18]

virtualdub-19.jpg
[fig.19]
 
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4. Come configurare VirtualDub: il pannello delle preferenze.

4. Come configurare VirtualDub: il pannello delle preferenze.

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Come avviene in ogni programma, anche per VirtualDub il “pannello delle preferenze” – attivabile dal menù “Options > Preferences..” – (fig.20) costituisce il punto chiave per personalizzare le impostazioni.
Ebbene, una volta attivato, ci troveremo di fronte a delle sezioni, disposte secondo la modalitĂ  seguente e settabili in base alle proprie necessitĂ  (fig.21):

virtualdub-20.jpg
[fig.20]

virtualdub-21.jpg
[fig.21]

Vediamo, ora, quali sono le piĂą importanti e come utilizzarle:

- sezione “Main”: consente di modificare (attraverso un menù a tendina, posto accanto alla voce “Output color depth”) la profondità di colore da 16 a 24 bit dell’uscita video (nel primo caso si otterrà una maggiore velocità, rinunciando però al massimo valore della qualità, anche se non verrà compromessa quella del file originale; fig.22);

virtualdub-22.jpg
[fig.22]

- sezione “Display” (fig.23): permette di agire su particolari parametri della scheda video.
Quando si visualizzano a 16 bit immagini native a 24 bit, l’abilitazione del parametro “dithering a 16 bit” compensa la perdita di qualità delle stesse dovuta alla distorsione del segnale video, pur riducendone la velocità di elaborazione.
Inoltre, il parametro di utilizzazione delle librerie “DirectX” (“a”), serve ad accelerare la visualizzazione dei filmati nei relativi riquadri, migliorando anche il layout delle immagini. Infine, è possibile attivare le opzioni “Direct3D” (che permette l’uso di filtri di tipo bilineare e bicubico nei riquadri dei filmati; “b”) e/o “OpenGL” (“c”);

virtualdub-23.jpg
[fig.23]

- sezione “Scene”: permette di decidere la soglia di sensibilità nell’individuazione delle transizioni tra scene diverse, analizzando i cambiamenti significativi in un’immagine, o la riduzione del livello di dettaglio di una scena (fig.24);

virtualdub-24.jpg
[fig.24]

- sezione “CPU” (fig.25): impostata (di default) in modo da abilitare tutte le estensioni rese da essa disponibili, grazie ad un rilevamento automatico delle stesse.
Tuttavia, è possibile scegliere quali utilizzare, facendo però molta attenzione in quanto potrebbero dar luogo ad instabilità del sistema;

virtualdub-25.jpg
[fig.25]

- sezione “AVI” (fig.26): permette di intervenire su alcune proprietà dei filmati.
Innanzitutto, permette di ridurre la dimensione (da 2 ad 1 GB) del formato AVI esteso (detto anche “OpenDML” o 2.0), per consentire la lettura dei file da parte di applicazioni non compatibili (l’effetto è, invece, ininfluente se le applicazioni sono capaci di gestire file AVI estesi).
Inoltre, alcuni codec MP3 non sono in grado di generare il flusso audio alla stessa velocità specificata nelle proprietà (allorché si utilizzi la frequenza di campionamento a 44.1 KHz), provocando quindi una certa differenza nella sincronizzazione audio, all’incirca del 0,5%. VirtualDub, però, ha la capacità di ricalcolare il flusso dati, e di correggere automaticamente tale differenza (se dovessero riscontrarsi dei problemi è comunque possibile disabilitare l’opzione relativa);

virtualdub-26.jpg
[fig.26]

- sezione “Timeline” (fig.27): permette di variare il formato con cui viene visualizzato l’indicatore temporale posto nella finestra principale (basta modificare quanto presente nel box in prima riga della “Timeline format”);

virtualdub-27.jpg
[fig.27]

- sezione “Disk I/O” (fig.28): permette il controllo delle modalità di accesso all’ hard disk (tra di esse, la migliore è quella di tipo asincrono, utilizzabile però solo con sistemi Windows NT);

virtualdub-28.jpg
[fig.28]

Inoltre, il menù “Options” (vd. sopra, fig.20) comprende anche altri pannelli, utili ad ottimizzare le funzioni di VirtualDub.
Tra questi, ecco che possiamo vedere la voce “Performance” (figg.29 e 30), che và a diversificare la quantità di memoria da assegnare al buffering audio/video di input/output e allo streaming primario dei dati (così, se volessimo fare altro mentre il programma crea il file, potremo assegnargli poca memoria; viceversa, se preferiamo che il pc sia impegnato esclusivamente alla realizzazione del video, potremo assegnare molta memoria al software):

virtualdub-29.jpg
[fig.29]

virtualdub-30.jpg
[fig.30]
 
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5. VirtualDub: interfaccia utente – La barra dei menù.

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Come abbiamo già visto in vari modi sopra, la barra dei menù di VirtualDub è la sezione essenziale del software che l’utente ha a sua disposizione per effettuare le principali operazioni di elaborazione video.
Su di essa, oltre al menù “File” (che vedremo dettagliatamente nel capitolo seguente), possiamo trovare raccolte le seguenti voci (le cui funzioni, sintetizziamo):

- Il menù “Edit”, include alcuni comandi che consentono di fissare l’inizio e la fine di una sequenza video sulla quale intervenire (vd. il cap.3). A questo punto, poi, sono utilizzabili anche i controlli “Delete”, “Cut”, “Copy” e “Paste” (deputati a cancellare, tagliare, copiare ed incollare la sequenza considerata).
Nel caso in cui volessimo tornare indietro rispetto alle azioni appena eseguite, le funzioni “Undo” e “Redo” permettono all’utente di ristabilire la situazione precedente.

- Il menù “View”, consente di impostare la visualizzazione dei principali elementi (vd. cap.3): pannello di controllo principale, finestra di stato, “Curve editor“, display audio, riquadri di ingresso/uscita…

- Il menù “Go”, include diversi comandi per muoversi tra fotogrammi e scene di un filmato: si riesce così a spostarsi velocemente a fine o inizio file, oppure avanti o indietro di uno o più fotogrammi alla volta.

- Il menù “Video”, dal quale è possibile procedere all’applicazione di filtri, al controllo del frame rate, alla profondità di colore, alla compressione, alla selezione di uno spezzone, al tipo di codifica ed al rendering.

- Il menù “Audio”, che permette – analogamente a quanto visto per il menù video – di definire i principali parametri audio, potendo anche utilizzare la traccia sonora di un altro filmato.

- Il menù “Options”, che consente di agire su prestazioni, preferenze, sincronizzazione audio, video overlay (ad esempio per loghi o commenti) e tipo di preview.

virtualdub-31.jpg
[fig.31]
 
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6. VirtualDub: interfaccia utente – il menù “File” (dettagli).

6. VirtualDub: interfaccia utente – il menù “File” (dettagli).

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Come abbiamo già visto, l’interfaccia di VirtualDub si caratterizza per semplicità e chiarezza (i menù sono stati progettati secondo la classica organizzazione a tendina), specie se confrontata con software di analogo livello.
Ebbene, dopo aver visto sommariamente l’uso delle altre voci, concentriamoci ora sul menù “File”, il quale si occupa principalmente dell’apertura e del salvataggio dei filmati, tramite i seguenti sotto-menù:

- “Open video file” (fig.32): è l’opzione da utilizzare per aprire un file (in alternativa, si può anche eseguire il comando da tastiera: “Ctrl+O”); una volta che ci avremo cliccato sopra, è possibile selezionare il file desiderato nella relativa finestra di dialogo, cercandolo tra le diverse risorse locali o di rete;

- “Append AVI segment” (fig.33): questa opzione ci permette di aggiungere un frammento di filmato in coda a quello corrente, nell’ipotesi che le specifiche di compressione e la risoluzione siano le medesime;

virtualdub-32.jpg
[fig.32]

virtualdub-33.jpg
[fig.33]

- “Preview input” e “Preview filtered” (fig.34): sono i comandi che fanno rispettivamente visualizzare l’anteprima del file d’ingresso (“a”) e di quello filtrato (“b”).

- “Preview output from start” (attivabile anche da tastiera con “F5”): il comando, consente di visualizzare l’anteprima del filmato in uscita ad iniziare dal principio del suo svolgersi, con l’apertura contestuale di una finestra di stato (figg.35 e 36).

virtualdub-34.jpg
[fig.34]

virtualdub-35.jpg
[fig.35]

virtualdub-36.jpg
[fig.36]

- “Save as AVI” (fig.37): si tratta di una opzione che consente di salvare un file nel formato “AVI 2.0” (Audio Video Interleave). In alternativa, la stessa, si può richiamare anche da tastiera con la funzione “F7”.
E’ pure possibile salvare i file nel vecchio formato AVI, scegliendo “Save old format AVI” (fig.38), servendosi della combinazione dei tasti “Shift+F7”.
P.S.: In entrambi i casi, effettuata la scelta desiderata, si dovrà poi selezionare la cartella di destinazione servendosi dell’apposita finestra di dialogo.

virtualdub-37.jpg
[fig.37]

virtualdub-38.jpg
[fig.38]

- “Save segmented AVI” (fig.39): è il comando preposto a salvare un segmento di file (video), beninteso dopo aver contrassegnato la parte di nostro interesse con gli appositi tasti. Anche in questo caso, si dovrà indicare al software dove posizionare il filmato, attraverso l’opportuna finestra di Esplora Risorse.

- “Close video file” (Ctrl+W): azione che fa chiudere il video corrente.

virtualdub-39.jpg
[fig.39]

- “Export”: questa azione, è destinata a gestire al meglio la fase di esportazione dei file, mettendo a disposizione diversi tipi di formati (fig.40).

virtualdub-40.jpg
[fig.40]

a) “Image sequence”. Questa scelta permette di esportare il video come se fosse una semplice sequenza d’immagini; infatti, è possibile scegliere tra le estensioni “.bmp”, “.jpeg”, “.targa” e “.png”, indicando anche il livello di compressione (solo per il formato “.png”) e la cartella in cui salvare la sequenza, potendo così elaborare successivamente i fotogrammi con i più diffusi programmi di fotoritocco (fig.41).

virtualdub-41.jpg
[fig.41]

Altri formati consentiti da VirtualDub sono (fig.42):

b) “Stripe master” (1);
c) “Striped AVI” (2);
d) “Animated GIF” (ottimo per il Web; 3);
e) “Adobe Filmstrip” (4).

virtualdub-42.jpg
[fig.42]

In particolare, quest’ultimo ha lo svantaggio di generare file di grandi dimensioni (in quanto include tutti i singoli frame che compongono una sequenza), ma al contempo offre la possibilità di poter modificare tutti i singoli fotogrammi.

Infine, la funzione “Raw audio” (fig.43), che consente di estrarre rapidamente la traccia audio del filmato, salvandola in un file “.mp3”.

virtualdub-43.jpg
[fig.43]

Ritornando alle voci del menù “File”, abbiamo ancora:

- “File information”: fornisce un vasto dettaglio sulle proprietà video ed audio del file (ad esempio: risoluzione, numero di frame, tipo di compressione video, numero di key frame, frequenza, tipo di compressione audio…; figg.44 e 45).

virtualdub-44.jpg
[fig.44]

virtualdub-45.jpg
[fig.45]

- “Save WAV”: in modo analogo a quanto già visto per il salvataggio audio nel formato MP3 (vd. fig.42), questa opzione salva la traccia audio nell’omonimo formato (fig.46).

virtualdub-46.jpg
[fig.46]

- “Capture AVI”: apre la sezione di acquisizione di filmati da sorgenti esterne, analogiche o digitali (come ad esempio una videocamera od una webcam).
In tal modo, si possono impostare i principali parametri audio/video, al fine di ottimizzarne la cattura, anche (eventualmente) con l’applicazione di filtri (fig.47).

virtualdub-47.jpg
[fig.47]
 
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