L'angolo della psicologia: tra sesso, emozioni, pensieri e fantasie

Lo_psi

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Eccomi. Apro questo nuovo thread con la descrizione professionale di me e di come vorrei utilizzare questo spazio.
Sono uno psicologo. Lavoro da diversi anni nell’ambito del sociale: disagio mentale, tossicodipendenze, comunità per minori e immigrati. Attualmente svolgo servizio come psicologo all’interno di uno sportello per l’orientamento immigrati, e a breve sarò coordinatore psicoeducativo per una comunità di tossicodipendenti. Ho da poco avviato lo studio privato. Questa è in estrema sintesi, quello che faccio.
Come servirci di questo thread:
Potete porre domande, cercare un confronto, avere un mio parere ma anche sentirvi in uno spazio in cui potere pensare e potere trovare uno scambio di riflessioni.
Ecco su questo punto mi vorrei soffermare un attimo. Le mie risposte possono essere solo di carattere generale, non dobbiamo dimenticare che non ci conosciamo e per capire i processi e il funzionamento di una persona, bisogna conoscerla. Quindi sarò prudente nelle risposte che per lo più saranno ipotesi o farò delle domande che possano servire come stimolo.
Il sesso è una delle chiavi che apre molte porte, in cui si possono attualizzare delle particolari dinamiche. Il sesso è anche comunicazione quindi relazione. Abbiamo il nostro mondo interno fatto di tante relazioni e di moltissimi aspetti emotivi (affettivi) e sessuali…
Sesso, sogni, inconscio, relazioni, ci dicono di noi delle cose, alcune di queste non siamo disposte ad ascoltarle e si rivelano attraverso i sogni (inconscio), altre fatichiamo a leggerle , elaborarle, modificarle.
Potete scrivermi sia sulla pagina pubblica che nella posta per le persone più riservate , appena mi connetto non mancherò di rispondervi.
Il thread può essere occasione di arricchimento per tutti i lettori e “passanti” che girovagano per il Forum; ci sono fatti, vissuti, storie e problemi che a volte si rispecchiano con quelli di altre persone, quindi non abbiate timore (o abbiatene il meno possibile) nel dire ciò che vi preme.
Vi aspetto!
 
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rud1985

Lo Svangamaroni
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Innanzitutto rinnovo le mie congratulazioni per il raggiungimento di questo traguardo professionale.
Vorrei inaugurare questo thread con un interrogativo forse tralasciato nello specifico nella precedente discussione, ma sulla quale vertono molte delle tematiche del forum ed anche della socialità.

Cosa ne pensi della monogamia?
Credi che sia una cosa che va contro la natura umana?
Se guardiamo la natura e ci confrontiamo col mondo animale, al quale ovviamente apparteniamo, è sicuramente una forzatura sociale. È un semplice canone, impostoci dalla società e non dalla natura.
Quindi cosa credi che ci spinga ad affermare che la monogamia sia il giusto modo di vivere?

Ci tengo a precisare che io sono uno che non tradisce e che non godrei minimamente a far scopare la mia donna ad altri.
Però mi chiedo: perché? Perché, al punto che sono consapevole che c'è un sentimento che va oltre la fisicità, devo privarmi di ciò che il mio istinto indicherebbe? E, allo stesso modo, perché devo privarlo alla mia partner?
Cosa spinge l'essere umano medio ad andare contro la propria natura, al punto in cui è ormai chiaro quasi a tutti che il pudore dovuto a religione e moralismi vari è una cosa che poteva andare bene finché la razza umana era ignorante?
 
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Innanzitutto rinnovo le mie congratulazioni per il raggiungimento di questo traguardo professionale.
Vorrei inaugurare questo thread con un interrogativo forse tralasciato nello specifico nella precedente discussione, ma sulla quale vertono molte delle tematiche del forum ed anche della socialità.

Cosa ne pensi della monogamia?
Credi che sia una cosa che va contro la natura umana?
Se guardiamo la natura e ci confrontiamo col mondo animale, al quale ovviamente apparteniamo, è sicuramente una forzatura sociale. È un semplice canone, impostoci dalla società e non dalla natura.
Quindi cosa credi che ci spinga ad affermare che la monogamia sia il giusto modo di vivere?

Ci tengo a precisare che io sono uno che non tradisce e che non godrei minimamente a far scopare la mia donna ad altri.
Però mi chiedo: perché? Perché, al punto che sono consapevole che c'è un sentimento che va oltre la fisicità, devo privarmi di ciò che il mio istinto indicherebbe? E, allo stesso modo, perché devo privarlo alla mia partner?
Cosa spinge l'essere umano medio ad andare contro la propria natura, al punto in cui è ormai chiaro quasi a tutti che il pudore dovuto a religione e moralismi vari è una cosa che poteva andare bene finché la razza umana era ignorante?
Grazie mille Rud. Hai iniziato con i fuochi d’artificio per il tema che hai portato in discussione.
In natura ci sono alcune specie monogame, magari sono una minoranza, penso ai lupi e ai cigni per fare un esempio. Parli di canoni, società, religione e moralismi vari. Già!
La cultura occidentale eticamente non vede di buon occhio che un uomo (o donna) stia con più partner, non è un caso che precisando di te a proposito di monogamia, dici che non hai mai tradito. Quindi la poligamia per la nostra cultura equivale a tradire, potremmo disquisire sul fatto che ci sono coppie che fanno sesso con altre persone ma in quel caso non avverrebbe il tradimento ma è un’eccezione. Un uomo (o donna) che è poligamo per la nostra società è un fedifrago . Il tuo istinto (e quello di tante altre persone) ti indicherebbe delle cose, la razionalità ti conduce ad altro. Bella lotta.
Cos’è il tradimento? Apparentemente potrebbe avere un significato univoco invece c’è chi fa sesso con altre donne (o uomini) e non crede di aver tradito. Guardare i sederi su Phica è tradire? Per te magari no, per altri forse si (o viceversa). Se ti eccitano delle natiche che siano altre da quelle di tua moglie sei sempre monogamo? Lo sei fisicamente e nel pensiero o nel pensiero no? In quel caso sei monogamo?
Poi c’è l’etica, quella che come dicevi ci impone la società. Ci sono culture in cui è previsto il matrimonio con più donne ma le donne non possono avere più di un uomo. Qualche mese fa leggevo di un popolo matriarcale in cui la figura dell’uomo è periferica e le donne si accoppiano con gli uomini che desiderano ,senza mai stringere legami , l’articolo infatti sottolineava come in quel popolo fosse assente la gelosia, dato che non esiste una relazione di coppia.
Allora credo che se pur dobbiamo considerare che abbiamo una mentalità collettiva trasmessa dalla nostra cultura, è anche vero che ognuno di noi tenta di dare un senso alle cose che ci riguardano, valorizzandone alcune e depotenziandone altre. Francamente non so se la monogamia sia un giusto modo di vivere, perché non sono sicuro che sia buona e giusta per tutti. Ci sono mariti che vanno ad escort e non si sentono minimamente di aver tradito la moglie perché dicono di aver fatto sesso senza amore ( o sesso meccanico), ci sono altri uomini che invece si sentono in colpa solo per aver desiderato un’altra donna. Allora forse più che la ricerca di una verità assoluta, è importante come noi interpretiamo le cose e il valore che gli diamo .
 
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Lo_psi

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Donne che hanno il monopolio dell’autorità e amministrano l’economia. Famiglie basate sulla madre, dove vivono le matriarche, i loro figli e figlie, i nipoti. Perché qui il matrimonio non esiste. E l’amore è praticato liberamente, senza vincoli di convivenza: durante la notte, quando uomini e donne si scelgono per stare insieme.

Non è un’utopia o un’invenzione, ma una comunità reale di cinesi, quella dei circa 25mila Mosuo, nel villaggio di Loshui, nella provincia cinese di Yunnan, all’estremo sud-ovest della nazione. “La più pura delle società matriarcali, un esempio di come può essere la realtà senza la presunta supremazia dell’uomo e senza l’oppressione che questa supremazia può esercitare”. Così la racconta il medico, fotografo e videoreporter argentino Ricardo Coler, autore di un volume, “Il regno delle donne. L’ultimo matriarcato“ (edito da Nottetempo), che si legge come un romanzo d’avventura. Dove si scopre che i rapporti umani potrebbero essere gestiti diversamente da come vengono gestiti generalmente. E che molte sofferenze – ad esempio quelle che ricadono sulla famiglia e sui figli a seguito di una separazione – potrebbero essere tranquillamente evitabili.Qui i pezzi sono disposti sulla scacchiera in modo differente. Al villaggio non c’è donna che sia priva di opportunità, che non sia degna di considerazione o che si trovi sottomessa all’arbitrio della società. A Loshui, il sesso femminile non è mai debole”. I muri colorati di rosso, azzurro e giallo fanno da cornice a un’organizzazione sociale completamente rovesciata rispetto ai canoni classici del rapporto uomo-donna: poco dopo la pubertà, infatti, le ragazze, attraverso una cerimonia di iniziazione, ricevono una stanza, un luogo privato dove potranno decidere di far entrare a tarda notte (la donna non si sposta mai), l’uomo che desiderano. Una presenza maschile segnalata solo da un il cappello davanti alla porta.Che sia per una volta sola o che duri mesi o persino anni, non importa:

Una sorta di “matrimonio ambulante” o meglio un legame amoroso – chiamato axia – radicalmente diverso da ciò che noi intendiamo e senza alcuna proprietà in comune. Ciascuno resta a vivere a casa sua, così che quando il legame si spezza le conseguenze sono meno pesanti: sull’uomo e sulla donne e sui figli eventualmente nati. I quali vivono nella famiglia della madre, curati – proprio come gli anziani – dalle nonne, le sorelle della madre ma anche gli zii, perché qui la figura del padre non esiste, tanto che è persino ininfluente sapere di chi è davvero dal punto di vista biologico. “Qui tutti curano tutti”, scrive l’autore.Le donne lavorano, sempre e tanto, e al tempo stesso detengono il potere e i cordoni della borsa. Gli uomini svolgono lavori pesanti o umili, e intervengono nella grandi decisioni, ma solo quelle sporadiche, ad esempio quando si tratta di mediare tra vicini. Per il resto si riposano e giocano a carte. “La violenza in ogni sua manifestazione genera riprovazione, qualsiasi reazione sproporzionata è malvista”. Molto più centrale è l’innamoramento e la relativa sessualità, giocosa e libera, che i Mosuo non hanno mai pensato di porre – troppo instabile e complicata – come base della famiglia. “Per praticarla bisogna uscire dalla famiglia”, spiega Coler, così che il rischio di delusione è molto di più basso. “Le donne Mosuo professano la saggezza di quel che non c’è. È come se non sperassero di trovare, in un uomo, niente di diverso da ciò che trovano. E il sesso è sesso, senza che tremino le montagne e senza che nessuno si senta offeso”.

Dove le ombre di questo modello che, specie agli occhi delle donne e forse anche degli uomini occidentale, sembra risolvere naturalmente l’attrito tra la stabilità della famiglia e l’instabilità della sessualità? Secondo Coler ben poche: il rischio di incesto, formalmente proibito, visto che il padre spesso non è noto, anche se le unioni avvengono tra persone di pari età. L’assenza di una figura paterna forte, e con esso del complesso di Edipo, anche se gli uomini giocano e sono presenti con i bambini.

Niente di così tragico da spiegare come mai i Mosuo siano una minuscola minoranza culturale, mentre il mondo gira in senso opposto. Perché non è detto che il modello più diffuso sia anche quello che rende più felici. Non le donne, almeno.
 
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Lo_psi

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iceking

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Caro Psi,
quando riesco faccio un salto sui tuoi post e a volte trovo interessanti e stimolanti alcuni tuoi pensieri. Seguirò quindi anche questo thread, che inizierei per quello che mi riguarda con una prima domanda: cosa ho fatto o scritto di bene o male per meritarmi di essere richiamato da te in questo thread?
Non sarà una domanda profonda, ma è comunque un inizio, no?
 

Zoolrag

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Elenco dei proscritti?
Possibili clienti?
Casi irrecuperabili??
Da abbattere a vista????
E perchè mancano Rud1985 ed Eretico50 allora???
 
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Lo_psi

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Caro Psi,
quando riesco faccio un salto sui tuoi post e a volte trovo interessanti e stimolanti alcuni tuoi pensieri. Seguirò quindi anche questo thread, che inizierei per quello che mi riguarda con una prima domanda: cosa ho fatto o scritto di bene o male per meritarmi di essere richiamato da te in questo thread?
Non sarà una domanda profonda, ma è comunque un inizio, no?

Ciao Iceking, e chi lo dice che non sia una domanda profonda. Ho letto il tuo post sorridendo :), ti devo una risposta che riceverai... ma prima ... a proposito di domande solo in apparenza poco profonde, posso chiederti che ipotesi hai fatto? Grazie per il seguirmi.


Zoolrag :)

In realtà Rud c'è. E' stato proprio lui a scrivere subito dopo la presentazione. Eretico arriverà e anche altri "ragazzi" che sono stati importanti per il contributo che hanno dato alle discussioni, spero si facciano vivi. Le persone che ho taggato invece non le conosco :)
 
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OP
Lo_psi

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<La fobia è una paura marcata e persistente con caratteristiche peculiari:

è sproporzionata rispetto al reale pericolo dell’oggetto o della situazione;
non può essere controllata con spiegazioni razionali, dimostrazioni e ragionamenti;
supera la capacità di controllo volontario che il soggetto è in grado di mettere in atto;
produce l’evitamento sistematico della situazione-stimolo temuta;
permane per un periodo prolungato di tempo senza risolversi o attenuarsi;
comporta un certo grado di disadattamento per l’interessato;
l’individuo riconosce che la paura è irragionevole e che non è dovuta ad effettiva pericolosità dell’oggetto, attività o situazione temuta.
La fobia è dunque una paura estrema, irrazionale e sproporzionata per qualcosa che non rappresenta una reale minaccia e con cui gli altri si confrontano senza particolari tormenti psicologici. Chi ne soffre, infatti, è sopraffatto dal terrore all’idea di venire a contatto magari con un animale innocuo come un ragno o una lucertola, o di fronte alla prospettiva di compiere un’azione che lascia indifferenti la maggior parte delle persone (ad esempio, il claustrofobico non riesce a prendere l’ascensore o la metropolitana). Le persone che soffrono di fobie si rendono perfettamente conto dell’irrazionalità della propria paura, ma non possono controllarla.

L’ansia da fobia, si esprime con sintomi fisiologici come tachicardia, vertigini, extrasistole, disturbi gastrici e urinari, nausea, diarrea, senso di soffocamento, rossore, sudorazione eccessiva, tremito e spossatezza. Con la paura si sta male e si desidera solo fuggire. Scappare, d’altra parte, è una strategia di emergenza. La tendenza ad evitare tutte le situazioni o condizioni che possono essere associate alla paura, sebbene riduca sul momento gli effetti della fobia, in realtà costituisce una micidiale trappola: ogni evitamento, infatti, conferma la pericolosità della situazione evitata e prepara l’evitamento successivo.

Tale spirale di progressivi evitamenti produce l’incremento, non solo della sfiducia nelle proprie risorse, ma anche della reazione fobica della persona, al punto da interferire significativamente con la normale routine dell’individuo, con il funzionamento lavorativo o scolastico oppure con le attività o le relazioni sociali. Il disagio diviene così sempre più limitante. Chi ha la fobia dell’aereo può trovarsi, ad esempio, a rinunciare a molte trasferte, e la cosa diventa imbarazzante se è necessario spostarsi per lavoro. Chi ha fobie come la paura degli aghi e delle siringhe può rinunciare a controlli medici necessari o privarsi dell’esperienza di una gravidanza.

Tipi di fobie

Quando si parla di fobie ci si riferisce in genere a: fobia dei cani, fobia dei gatti, fobia dei ragni, fobia degli spazi chiusi, fobia degli insetti, fobia dell’aereo, fobia del sangue, fobia delle iniezioni, ecc.

Più precisamente, esistono le fobie generalizzate (agorafobia e fobia sociale), fortemente invalidanti, e le comuni fobie specifiche, generalmente ben gestite dai soggetti evitando gli stimoli temuti>.
 
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Zoolrag

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Ciao Lo_Psi,

lo so che non mi conosci (beatene .. sii grato al tuo destino .. presto cambierà!) ma vedermi "menzionato" ha ovviamente suscitato la mia curiosità, della quale sono sempre vittima passiva.
Ho letto buona parte del vecchio thread (non tutto lo ammetto) ed ovviamente ho notato l'apertura del nuovo con la discussione sulla tipologia di società e risvolti sociali (si è passati dal quesito sulla monogamia al matriarcato) fra te e Rud.

Vi seguirò in maniera altalenante. L'accrescita di un bagaglio culturale è sempre cosa gradita ed utile. L'informazione è l'unica forma di scambio etico che mi piace e che coltivo dove posso.

Un grande grazie ed un grande in bocca al luppolo :D
 

iceking

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Ciao Iceking, e chi lo dice che non sia una domanda profonda. Ho letto il tuo post sorridendo :), ti devo una risposta che riceverai... ma prima ... a proposito di domande solo in apparenza poco profonde, posso chiederti che ipotesi hai fatto? Grazie per il seguirmi.

Due ipotesi:
1. hai letto qualche storia delirante del mio piccolo thread
2. qualcuno/a ti ha parlato di me descrivendo mie peresunte (o no) ossessioni
Ci ho preso o esiste una "terza via"?

PS: ma sei reale o un Eliza creato dal Boss? :)
 
OP
Lo_psi

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Zoolrag, d'accordo seguici dall'altalena e in bocca al luppolo anche a te. " L'informazione è l'unica forma di scambio etico che mi piace e che coltivo dove posso". Ah, se vuoi approfondire...
 
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Lo_psi

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Due ipotesi:
1. hai letto qualche storia delirante del mio piccolo thread
2. qualcuno/a ti ha parlato di me descrivendo mie peresunte (o no) ossessioni
Ci ho preso o esiste una "terza via"?

PS: ma sei reale o un Eliza creato dal Boss? :)

1) no, 2 no e si esiste una terza strada che forse tu non hai pensato perchè eri concentrato nelle tue preoccupazioni. Non conosco il tuo thread ergo non so di storie deliranti. Nessuno mi ha parlato di te.
Molto semplicemente ho usato i tag che la gentile Endorfina ha messo nell'altro thread (prima che li mettesse anche in questo) e non potendoli trascrivere tutti, l'ho fatto casualmente, seguendo l'ordine alfabetico, infatti se guardi meglio i menzionati seguono dalla A alla Z.

Quindi alla fine la tua domanda nascondeva delle preoccupazioni, in questo caso infondate . Non sapevo cosa fosse Eliza, ho imparato una cosa e si, sono reale
 
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Zoolrag

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Zoolrag, d'accordo seguici dall'altalena e in bocca al luppolo anche a te. " L'informazione è l'unica forma di scambio etico che mi piace e che coltivo dove posso". Ah, se vuoi approfondire...

Sicuramente. Sempre disponibile ad un approfondimento ed ad un dialogo costruttivo :)
 

iceking

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1) no, 2 no e si esiste una terza strada che forse tu non hai pensato perchè eri concentrato nelle tue preoccupazioni. Non conosco il tuo thread ergo non so di storie deliranti. Nessuno mi ha parlato di te.
Molto semplicemente ho usato i tag che la gentile Endorfina ha messo nell'altro thread (prima che li mettesse anche in questo) e non potendoli trascrivere tutti, l'ho fatto casualmente, seguendo l'ordine alfabetico, infatti se guardi meglio i menzionati seguono dalla A alla Z.

Quindi alla fine la tua domanda nascondeva delle preoccupazioni, in questo caso infondate . Non sapevo cosa fosse Eliza, ho imparato una cosa e si, sono reale

Nessuna preoccupazione, tranquillo, semplice curiosità destata da un elenco breve in cui mi trovavo. E come al solito, di fronbte a spiegazioni complesse e complicate la soluzione più semplice è quella che prevale: un'ulteriore ottima applicazione del rasoio di Occam.

PS: divertiti con Eliza e ti consiglio di fare due esperimenti: nel primo cerca di essere convinto che di là ci sia un essere umano e rispondi "con onestà" e poi prova a essere uno scettico e metti risposte casuali o anche insulti, ti divertirai
 
R

Redseagull

Guest
Innanzitutto rinnovo le mie congratulazioni per il raggiungimento di questo traguardo professionale.
Vorrei inaugurare questo thread con un interrogativo forse tralasciato nello specifico nella precedente discussione, ma sulla quale vertono molte delle tematiche del forum ed anche della socialità.

Cosa ne pensi della monogamia?
Credi che sia una cosa che va contro la natura umana?
Se guardiamo la natura e ci confrontiamo col mondo animale, al quale ovviamente apparteniamo, è sicuramente una forzatura sociale. È un semplice canone, impostoci dalla società e non dalla natura.
Quindi cosa credi che ci spinga ad affermare che la monogamia sia il giusto modo di vivere?

Ci tengo a precisare che io sono uno che non tradisce e che non godrei minimamente a far scopare la mia donna ad altri.
Però mi chiedo: perché? Perché, al punto che sono consapevole che c'è un sentimento che va oltre la fisicità, devo privarmi di ciò che il mio istinto indicherebbe? E, allo stesso modo, perché devo privarlo alla mia partner?
Cosa spinge l'essere umano medio ad andare contro la propria natura, al punto in cui è ormai chiaro quasi a tutti che il pudore dovuto a religione e moralismi vari è una cosa che poteva andare bene finché la razza umana era ignorante?

Io ritengo che la monogamia, lungi dall’essere un valore, non è altro che un reperto archeologico, un residuato sociologico di epoche storiche superate, che sopravvive per forza di inerzia, ma che con il tempo è destinata ad avere sempre minore importanza. A tal proposito non son d’accordo con Psi che afferma che le coppie aperte sono un eccezione. Tempo fa leggevo di un’inchiesta interessante in merito. Purtroppo non ricordo la cifra esatta, ma la percentuale di coppie che in Italia avevano in qualche modo cercato consensualmente rapporti al di fuori della coppia stessa era assolutamente significativa, sicuramente a due cifre, se non ricordo male un quarto o addirittura un terzo del campione.
 
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rud1985

Lo Svangamaroni
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Svangopoli
Discussione interessante quella sulla monogamia. Essendo un argomento che mi tocca direttamente, vorrei riportare la mia esperienza e la mia opinione al riguardo.
Da ragazzo, quando ebbi le mie prime relazioni, ero talmente “impregnato” di tale “valore” che non mi sognavo neanche lontanamente di infrangerlo. Poi mi capitò di essere “tradito” dalla mia ragazza di allora: durante una vacanza al mare si mise con un tipo, e poco dopo mi diede il benservito. Solo in seguito venni al corrente del fatto. La mia reazione, oltre al normale dispiacere, fu di rabbia e di sdegno per l’affronto subito e coloro, amici e conoscenti, che furono i testimoni di questa storia non fecero che rafforzare questi sentimenti. Oggi il mio giudizio in merito è radicalmente mutato: aveva ragione lei, io ero un ragazzino palloso che dopo un anno di frequentazione non aveva altro da offrire che le sue paure e le sue manie. Lei seguì un istinto sacrosanto, semmai il suo unico “torto” fu quello di nascondermi il fatto, prigioniera anch’essa di questa regola sociale che sentiva di avere infranto.
Poi incontrai quella che fu la donna con cui passai gran parte della mia vita e con cui convivo tutt’ora. Nei primi tempi la mia opinione al riguardo non mutò, ma poi un tarlo si insinuò in me: con lei stavo bene, ma non mi bastava più. All’inizio erano solo fantasie, e anche solo per quelle mi sentivo in colpa, poi cominciai a cercare delle occasioni, finchè un bel giorno accadde. Fu con una vicina di casa. Al momento provai un senso di trionfo, ma subito dopo sviluppai un senso di colpa grande come un macigno che mi spinse a confessare la cosa alla mia donna. Mi aspettavo dolore da parte sua, e d’altro canto ambivo al perdono. Invece rimasi spiazzato dalla sua reazione: era alquanto irritata per il fatto che non avevo saputo gestire le mie emozioni; ma nello stesso tempo in qualche modo mi diede l’autorizzazione ad avere un mia vita. Bastava, mi disse, che non la facessi partecipe e non la coinvolgessi nelle mie problematiche. Da allora fu tutto più facile.
Ora convivo ancora con lei, ma la mia vita sessuale la vivo per gran parte con una “amica” di cui ho già parlato in altri 3D. A sua volta la mia donna “ufficiale” ha una storia. Io so di lei e lei di me ma ciò non impedisce che conviviamo ancora serenamente, anzi. Con l’amica ho una relazione sessualmente molto libera. Come ho già narrato nella sezione racconti, frequentiamo da un po’ locali per scambisti, e abbiamo avuto rapporti erotici con sconosciuti. Una dello cose più belle di questi locali è proprio questa, che là dentro questa regola sociale così ferrea e che per secoli ha permeato la società è del tutto spazzata via dal puro istinto sessuale.
Che considerazioni traggo dalla mia esperienza personale? Io ritengo che la monogamia, lungi dall’essere un valore, non è altro che un reperto archeologico, un residuato sociologico di epoche storiche superate, che sopravvive per forza di inerzia, ma che con il tempo è destinata ad avere sempre minore importanza. A tal proposito non son d’accordo con Psi che afferma che le coppie aperte sono un eccezione. Tempo fa leggevo di un’inchiesta interessante in merito. Purtroppo non ricordo la cifra esatta, ma la percentuale di coppie che in Italia avevano in qualche modo cercato consensualmente rapporti al di fuori della coppia stessa era assolutamente significativa, sicuramente a due cifre, se non ricordo male un quarto o addirittura un terzo del campione.
La mia personale evoluzione psicologica diventa quindi la metafora di quella che credo sarà, ed in parte lo è già, l’evoluzione dei costumi di tutta la società. Con accelerazioni e passi indietro, come spesso accade per fenomeni sociali di così vasta portata. Ma è una strada secondo me segnata. E un progresso enorme per l’equilibrio psicologico e in fin dei conti per la qualità della vita delle persone
Grazie per il racconto - molto interessante - delle tue esperienze.
Ovviamente parlo per me, però credo che, per quanto aperto più o meno a possibili trasgressioni possa essere, tali trasgressioni le vedrei sempre a fianco della donna con cui trascorro la mia vita. Altrimenti, semplicemente, non ci starei trascorrendo la mia vita.
Avere una concubina con la quale condivido solo le noiosità della vita, del lavoro e della casa e contemporaneamente avere una storia parallela con un'altra con cui me la spasso a livello erotico/sessuale non è assolutamente una cosa che mi attira.
Piuttosto, se in un futuro dovessi superare dei limiti che ho, le trasgressioni le vedrei sempre con lei al mio fianco e non separatamente. Ho la fortuna di avere una moglie alla quale piacciono anche le donne, quindi le esperienze "non ordinarie" che abbiamo avuto hanno sempre incluso altre donne e non altri uomini, fossero esse fantasie, provocazioni o vero e proprio sesso. Così è facile, direte, ed io vi rispondo "certo che lo è". :D
Tuttavia non chiudo nessuna porta per il futuro, a patto che tale porta venga aperta insieme, non uno alle spalle dell'altra e neanche con la consapevolezza passiva.
Non sono particolarmente geloso, non sono noioso nè paranoico ed il continuo stuzzicarsi e mettersi in gioco è sicuramente una delle colonne portanti del nostro rapporto, ma la teoria "ognuno fa i cazzi propri e poi ci si vede a casa" è veramente lontana anni luce anche dalla più utopistica apertura mentale che possa avere.
Piuttosto, ecco, un rapporto come quello che hai con la tua amica, del quale leggo davvero volentieri gli sviluppi e le vicissitudini, lo vedrei più fattibile. Al momento, però, sempre parlando col senno del poi, del "sè" e del "ma".
 
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Redseagull

Guest
Grazie per il racconto - molto interessante - delle tue esperienze.
Ovviamente parlo per me, però credo che, per quanto aperto più o meno a possibili trasgressioni possa essere, tali trasgressioni le vedrei sempre a fianco della donna con cui trascorro la mia vita. Altrimenti, semplicemente, non ci starei trascorrendo la mia vita.
Avere una concubina con la quale condivido solo le noiosità della vita, del lavoro e della casa e contemporaneamente avere una storia parallela con un'altra con cui me la spasso a livello erotico/sessuale non è assolutamente una cosa che mi attira.
Piuttosto, se in un futuro dovessi superare dei limiti che ho, le trasgressioni le vedrei sempre con lei al mio fianco e non separatamente. Ho la fortuna di avere una moglie alla quale piacciono anche le donne, quindi le esperienze "non ordinarie" che abbiamo avuto hanno sempre incluso altre donne e non altri uomini, fossero esse fantasie, provocazioni o vero e proprio sesso. Così è facile, direte, ed io vi rispondo "certo che lo è". :D
Tuttavia non chiudo nessuna porta per il futuro, a patto che tale porta venga aperta insieme, non uno alle spalle dell'altra e neanche con la consapevolezza passiva.
Non sono particolarmente geloso, non sono noioso nè paranoico ed il continuo stuzzicarsi e mettersi in gioco è sicuramente una delle colonne portanti del nostro rapporto, ma la teoria "ognuno fa i cazzi propri e poi ci si vede a casa" è veramente lontana anni luce anche dalla più utopistica apertura mentale che possa avere.
Piuttosto, ecco, un rapporto come quello che hai con la tua amica, del quale leggo davvero volentieri gli sviluppi e le vicissitudini, lo vedrei più fattibile. Al momento, però, sempre parlando col senno del poi, del "sè" e del "ma".

Certo mi rendo conto che la mia è una situazione limite, io stesso solo qualche anno fa non ci avrei creduto se me lo avessero raccontato. Ma anche dagli accenni che fai alle vostre esperienze di coppia traspare comunque un superamento della monogamia come valore fondante della coppia. Credo che, salvo eccezioni, questa ricerca di "altro" interessi più o meno tutte le coppie di lungo corso, essendo spinta da quello che è un istinto naturale che prima o poi si manifesta. Lo sviluppo della questione naturalmente sarà il più diverso a seconda delle situazioni e potrà portare alla dissoluzione della coppia nel peggiore dei casi, a "trasgressioni" non condivise (i cosidetti "tradimenti") o condivise oppure a una negazione dell'impulso che comunque si rifletterà negativamente sulla coppia stessa. Mi rendo conto che la mia analisi è grossolana, ci sono mille sfumature e ogni storia è diversa dall'altra. Ma non credo comunque, a un livello diciamo così "sociologico" di essere molto lontano dalla realtà delle cose
 

Zoolrag

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Sono assolutamente d'accordo con Rud.
Non è questione sociale o costrittiva per quel che mi concerne. E' questione di scelte , di sentimenti, di decisioni di cui non ho motivo alcuno di pentirmi.
Non sono monogamo perchè "così è". Sto con la persona con cui condivido quasi tutto (qualche rogna di lavoro la lascio fuori dalla porta di casa, e lo faccio più per me che per lei!). A fare qualcosa di "sessuale" senza di lei non ci penso neanche. Non è nella mia concezione. E neanche mi va di fare cose divertenti (uscite etc etc) lasciandola a casa. Non ne capirei il perchè , mi sentirei incompleto.Addirittura dovrei "forzarmi" per farlo e non ho alcuna intenzione a "forzarmi", mica è un dovere!
Chiamatelo come meglio vi pare , io lo chiamo senso di completezza. Non sono un grande esperto di vocaboli e di frasi ad effetto. Dico esattamente cosa provo.
Per quel che riguarda i "modus vivendi" di altre società, beh li accetto e stop. Viaggio molto e quindi spesso vengo a contatto con realtà a noi "estranee" o comunque difficili ad assimilare.E' paradossale pretendere di trovare le nostre usanze ed i nostri costumi in maniera universale. Non sto a dire chi sia meglio o peggio. Non è possibile alcun paragone. Siamo diversi ma non opposti.
 
OP
Lo_psi

Lo_psi

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Parlavo di coppie consenzienti, disposte ad abbandonare la monogamia per rapporti altri e lì non avverrebbe il tradimento , penso che sia una cosa abbastanza rara, dato che la maggior parte delle relazioni in cui vi è un terzo, è spesso di "contrabbando". Anche la tua relazione Reasea (se ti dispiace scrivo il nick per intero), è abbastanza atipica.
Lasciami pensare che quella storia da giovane ragazzo ti può aver segnato... poi magari hai fatto una elaborazione di quanto avvenuto ma c'è l'inconscio, tutto quello che alla coscienza non arriva o non può arrivare, tu dici (mi pare di capire) che con il tempo hai cambiato prospettiva ma può anche essere che inconsciamente dopo quella ferita hai compiuto un disinvestimento nella relazione diadica.
Non darei nemmeno per scontato che ci siano impulsi che vadano soddisfatti o come alternativa ci sia la crisi della coppia. Dopo una certa età si potrebbe preferire la stabilità ai forti scossoni.. .parlo anche a livello emotivo.
Poi Rud e Zoolrag mi pare di capire cercano la condivisione all'interno della coppia, Rud non si è mai confrontato col maschile in queste "uscite" anche lì ci si potrebbe interrogare...tuttavia non lascia le porte chiuse e lascia delle possibilità...
Riguardo l'evoluzione ho delle perplessità...nel '700 si compivano trasgressioni sessuali da fare invidia ai più fantasiosi anticonformisti di oggi, e parliamo di più di tre secoli fa, quello che mi preoccupa ( lo pensavo oggi in auto tornando dal lavoro) è come stiamo svalutando il nostro corpo.
Tette, sederi e pubi praticamente esposti da chiunque. Le ragazze nella nostra epoca, scoprono e non coprono...un'enorme numero, una folla oceanica di carne messa in mostra. La carne svenduta-venduta-barattata, per essere considerate, accettate , amate.
L'uomo (inteso come specie) oggi non sa più che fare del proprio corpo se non mercanteggiarlo gia' in giovane età.
Siamo in un'epoca che si vende carne, carne e immagine, anzi si svendono, deprezzate, risultando di poco valore. Ma come dicevo, il sesso è uno strumento, non il fine, però il fine spesso fatichiamo a vederlo, a riconoscerlo, lo ignoriamo e/o ne abbiamo paura. E vendiamo carne...a tutti
 
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Zoolrag

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...a voi il pensiero...!

Figli degenere del falò delle vanità. Purtoppo quando mancano valori fondanti succede questo. Mi ha messo tristezza leggere quei post. Amarezza direi.
Figli dell'apparire piuttosto che dell'essere. Figli dei reality e del nonsense.
Tu sei ancora umano. Siete pochi ed in estinzione.
La maggior parte avrebbe tranquillamente acquistato quello che la ragazza vendeva. Lo avrebbe reputato un normale baratto.Anzi .. quasi un favore ... una specie di sconto ....

Ora per quanto riguarda "i pensieri cazzutissimi" (cit.) : Da quando stiamo assieme io e lei abbiamo una sola regola d'acciaio : il dialogo. Parlare. Dirci anche quello che non è bello sentire.
Magari in momenti di quiete , ovvio. Se torni da lavoro "satana mode :eek:n" è chiaro che non ti si possa dire molto. E vale per entrambi.
Ma ci sforziamo di capire che direzione abbiamo preso , di sorvegliare questo nostro stare assieme.
Senza il dialogo non può davvero esistere "lo stare assieme". Ed il sesso è una componenete più che fondamentale della coppia. Lo so che posso sembrare alienato ma "est modus in rebus".
 
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Lo_psi

Lo_psi

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Guarda che non sono io il fotografo, non avrei credibilità se pubblicassi le mie conversazioni. Però l'umano me lo prendo lo stesso :), anche perchè da venti anni lavoro nel sociale e non è un caso..
E' un link preso da un noto social in cui le persone decidono di pubblicare le loro conversazioni (alcune molto divertenti) sia di messenger che whatsapp, ci sono quelle tra madre e figlio divertentissime...
Questà è molto triste, la fidanzata del fotografo sarà contenta ad avere un ragazzo cosi morigerato...
Dopo quello che avevo scritto ieri, calzava proprio a pennello. A proposito di carne ...!
 

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