P
Pape
Guest
Niente di particolarmente osè, ma semplicemente ricordi belli e piacevoli...almeno per me.
Quando facevo le elementari, dalla 3^ classe in poi mia madre decise che mi avrebbe fatto accompagnare a scuola a piedi dalla mia vicina di pianerottolo, di un anno più grande, che quindi faceva la 4^.
Aveva (e poi ha mantenuto) un bel viso con lineamenti piacevoli, ma è sempre stata bassina e tarchiatina, pertanto pur essendo io più giovane di un anno, non mi sono mai sentito più "piccolo".
Andando e tornando da scuola i discorsi passarono da quelli infantili a quelli un pochino più prurigginosi e così, non ricordo se fosse già nell'anno della mia terza, ma è più probabile fosse quello della mia 4^ (quindi con lei in già in 5^) tra di noi ebbe inizio una sorta di giochino innocente, nulla di cui vergognarsi oggi giorno in cui il sesso è sviscerato in tv ai bambini fin dall'infanzia, ma all'epoca (fine anni 70) con TV una sola e con pochi canali, internet non esisteva...c'erano solo i film americani trasmessi a tutte le ore del pomeriggio nei quali le scene di bacio erano sempre pompose ed eterne, fatte accadere con molta enfasi e con musiche del tipo Ta,ta,ta, taannn!
Come ci finimmo nel sottoscala del palazzo non so bene, ma ricordo che fu lei a portarmici, e con la scusa di imitare le scene di bacio di questi film iniziamo a conoscerci anche fisicamente.
Ricordo bene le occasioni in cui noi due, bambini, sempre più incuriositi dall'aspetto dei nostri corpi, arrivammo piano piano a scoprire (io) le sue tettine (neanche tanto ine per l'età) e lei il mio pistolino.
Ci volle tanto tempo, e soprattutto tanti spaventi, perchè i nostri genitori vivevano nel palazzo e noi eravamo nel sottoscala. Quindi ogni volta che qualcuno (anche altri vicini) scendeva ci fermavamo, ricomponevamo e nascondevamo per evitare di essere trovati. Mi rendo conto solo ora che forse facevamo più casino a ricomporci che a star fermi immobili mezzi spogliati.
Comunque, come dicevo ci volle tanto tempo, ma tra un bacio e l'altro il giochino divenne ...se mi fai vedere da dove fai la pipi, ti faccio vedere da dove la faccio io. Arrivamo così a spogliarci completamente e, abbassandoci le mutande, a scoprire i nostri rispettivi sessi.
Sicuramente la cosa era più chiara per lei che per me, vista la mia età ed essendo io maschio a quell'età lo sviluppo fisico era più pronunciato in lei, ma soprattuto quello mentale.
La mia consapevolezza era veramente scarsa.
I primi peli, chiari, sulla patatina li ho visti da lei. Lei di contro non aveva mai visto il pistolino da così vicino e fino a porterlo toccare. Ricordo che se lo maneggiava per bene per osservarlo anche da molto vicino. Domandò cosa fossero le palle e a cosa servissero.
Ma soprattutto facemmo le prove di guardarci a fare la pipì. La facemmo per terra e ricordo come fosse ora la mia sorpresa che lei aveva due buchini, uno per la pipì e l'altro? per fare boh! (questo lo capii con i primi giornalini porno ma all'epoca ero più interessato da quello per pisciare...che scemo!) ...mentre lei fu sorpresa dal fatto che la pellicina sopra il glande, scendesse a quel modo e non ne capiva il motivo dell'esistenza e della funzione.
Passano mesi e arriviamo alla fine, per lei, delle elementari.
Quell'estate fu per me momento di sentimenti contrastanti. Anche io crescevo e ricordo bene la sensazione di piacere sempre pià crescente alle sue manipolazioni del mio cosino ed al fatto che il cosino divenne in certi casi più turgido.
Alla fine dell'estate lei andò alle medie e maturò definitivamente e già nel corso della prima iniziò ad ignorarmi e ricordo avesse un moroso di terza media. Io provai una sorta di gelosia, ma capii che non ci sarebbe stato spazio per me.
Ma prima di non cagarmi più... passammo in quell'estate ancora qualche momento assieme e per me questo fu molto intenso. Non vedevo l'ora di chiederle di scendere nel sottoscala.
Ricordo che ad ogni incontro segreto dopo un paio di slinguazzate, ormai le chiedevo subito di spogliarsi e di farmi aprire bene la patata per vedere la fessura da cui usciva la pipì. Ad ogni gioco e tocco sentivo e vedevo il mio pisellino ingrossarsi da solo e questo ancora di più quando era nelle sue mani....e non vedevo l'ora di riprovare quella sensazione di piacevolezza.
Fu così che una delle ultime volte, ciò che usci dal mio buchino imporvvisamente non fu pipì, ma un liquido più denso e non ben comprensibile per noi.
Incuriositi ricordo che lo assaggiammo entrambi e sinceramente non ricordo cosa ci dicemmo. Anche lei aveva un po' di liquido simile che usciva dalla patatina. Era dello stesso colore ma il gusto era decisamente diverso.
Purtroppo per me, come detto, lei cresceva complici prima le sue vacanze, poi le mie....smettemmo di vederci nel sottoscala e con l'inizio per lei delle medie, di me non le poteva che fregargliene meno di zero.
Fu l'ultima estate quella e da li in poi entrambi ci siamo comportati come se nulla fosse mai accaduto. Non una parola, nemmeno uno sguardo d'intesa.
Il gioco iniziato in modo innocente fini in modo altrettanto innocente, senza tanti drammi o discorsi.
Oggi la vedo rarissimamente quando entrambi andiamo a far visita ai rispettivi genitori, e ci salutiamo a malapena.
Mi piace però pensare che questo mio ricordo indelebile di quei momenti, lo sia anche per lei e che le poche volte che mi incrocia o passa fisicamente vicino a quel sottoscala...la faccia (diciamo così) "godere" un pochino dentro nel profondo della sua memoria.
That's all folk!
Quando facevo le elementari, dalla 3^ classe in poi mia madre decise che mi avrebbe fatto accompagnare a scuola a piedi dalla mia vicina di pianerottolo, di un anno più grande, che quindi faceva la 4^.
Aveva (e poi ha mantenuto) un bel viso con lineamenti piacevoli, ma è sempre stata bassina e tarchiatina, pertanto pur essendo io più giovane di un anno, non mi sono mai sentito più "piccolo".
Andando e tornando da scuola i discorsi passarono da quelli infantili a quelli un pochino più prurigginosi e così, non ricordo se fosse già nell'anno della mia terza, ma è più probabile fosse quello della mia 4^ (quindi con lei in già in 5^) tra di noi ebbe inizio una sorta di giochino innocente, nulla di cui vergognarsi oggi giorno in cui il sesso è sviscerato in tv ai bambini fin dall'infanzia, ma all'epoca (fine anni 70) con TV una sola e con pochi canali, internet non esisteva...c'erano solo i film americani trasmessi a tutte le ore del pomeriggio nei quali le scene di bacio erano sempre pompose ed eterne, fatte accadere con molta enfasi e con musiche del tipo Ta,ta,ta, taannn!
Come ci finimmo nel sottoscala del palazzo non so bene, ma ricordo che fu lei a portarmici, e con la scusa di imitare le scene di bacio di questi film iniziamo a conoscerci anche fisicamente.
Ricordo bene le occasioni in cui noi due, bambini, sempre più incuriositi dall'aspetto dei nostri corpi, arrivammo piano piano a scoprire (io) le sue tettine (neanche tanto ine per l'età) e lei il mio pistolino.
Ci volle tanto tempo, e soprattutto tanti spaventi, perchè i nostri genitori vivevano nel palazzo e noi eravamo nel sottoscala. Quindi ogni volta che qualcuno (anche altri vicini) scendeva ci fermavamo, ricomponevamo e nascondevamo per evitare di essere trovati. Mi rendo conto solo ora che forse facevamo più casino a ricomporci che a star fermi immobili mezzi spogliati.
Comunque, come dicevo ci volle tanto tempo, ma tra un bacio e l'altro il giochino divenne ...se mi fai vedere da dove fai la pipi, ti faccio vedere da dove la faccio io. Arrivamo così a spogliarci completamente e, abbassandoci le mutande, a scoprire i nostri rispettivi sessi.
Sicuramente la cosa era più chiara per lei che per me, vista la mia età ed essendo io maschio a quell'età lo sviluppo fisico era più pronunciato in lei, ma soprattuto quello mentale.
La mia consapevolezza era veramente scarsa.
I primi peli, chiari, sulla patatina li ho visti da lei. Lei di contro non aveva mai visto il pistolino da così vicino e fino a porterlo toccare. Ricordo che se lo maneggiava per bene per osservarlo anche da molto vicino. Domandò cosa fossero le palle e a cosa servissero.
Ma soprattutto facemmo le prove di guardarci a fare la pipì. La facemmo per terra e ricordo come fosse ora la mia sorpresa che lei aveva due buchini, uno per la pipì e l'altro? per fare boh! (questo lo capii con i primi giornalini porno ma all'epoca ero più interessato da quello per pisciare...che scemo!) ...mentre lei fu sorpresa dal fatto che la pellicina sopra il glande, scendesse a quel modo e non ne capiva il motivo dell'esistenza e della funzione.
Passano mesi e arriviamo alla fine, per lei, delle elementari.
Quell'estate fu per me momento di sentimenti contrastanti. Anche io crescevo e ricordo bene la sensazione di piacere sempre pià crescente alle sue manipolazioni del mio cosino ed al fatto che il cosino divenne in certi casi più turgido.
Alla fine dell'estate lei andò alle medie e maturò definitivamente e già nel corso della prima iniziò ad ignorarmi e ricordo avesse un moroso di terza media. Io provai una sorta di gelosia, ma capii che non ci sarebbe stato spazio per me.
Ma prima di non cagarmi più... passammo in quell'estate ancora qualche momento assieme e per me questo fu molto intenso. Non vedevo l'ora di chiederle di scendere nel sottoscala.
Ricordo che ad ogni incontro segreto dopo un paio di slinguazzate, ormai le chiedevo subito di spogliarsi e di farmi aprire bene la patata per vedere la fessura da cui usciva la pipì. Ad ogni gioco e tocco sentivo e vedevo il mio pisellino ingrossarsi da solo e questo ancora di più quando era nelle sue mani....e non vedevo l'ora di riprovare quella sensazione di piacevolezza.
Fu così che una delle ultime volte, ciò che usci dal mio buchino imporvvisamente non fu pipì, ma un liquido più denso e non ben comprensibile per noi.
Incuriositi ricordo che lo assaggiammo entrambi e sinceramente non ricordo cosa ci dicemmo. Anche lei aveva un po' di liquido simile che usciva dalla patatina. Era dello stesso colore ma il gusto era decisamente diverso.
Purtroppo per me, come detto, lei cresceva complici prima le sue vacanze, poi le mie....smettemmo di vederci nel sottoscala e con l'inizio per lei delle medie, di me non le poteva che fregargliene meno di zero.
Fu l'ultima estate quella e da li in poi entrambi ci siamo comportati come se nulla fosse mai accaduto. Non una parola, nemmeno uno sguardo d'intesa.
Il gioco iniziato in modo innocente fini in modo altrettanto innocente, senza tanti drammi o discorsi.
Oggi la vedo rarissimamente quando entrambi andiamo a far visita ai rispettivi genitori, e ci salutiamo a malapena.
Mi piace però pensare che questo mio ricordo indelebile di quei momenti, lo sia anche per lei e che le poche volte che mi incrocia o passa fisicamente vicino a quel sottoscala...la faccia (diciamo così) "godere" un pochino dentro nel profondo della sua memoria.
That's all folk!
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