Esperienza reale La mia esperienza con una coppia cuckold

OP
jojojos

jojojos

"Level 6"
Élite Fase 1
Messaggi
7,692
Punteggio reazione
4,466
Punti
119
Ecco la nuova parte, questa è un po' più "movimentata", come al solito buona lettura, aspetto i vostri commenti e buon w.e.

-Tredicesima parte-


Cenammo nella solita saletta a noi riservata, io e P. eravamo entrambi visibilmente preoccupati per l’atteggiamento di S., si fece raccontare nuovamente tutto quello che era successo con R. e mi sembrò particolarmente felice per l’epilogo della nostra storia, poi fece una considerazione:
- “In tutti i rapporti ci sono degli alti e bassi, ci sono dei momenti in cui vorresti mandare tutto all’aria e cominciare una nuova vita, la capisco benissimo, secondo me hai fatto bene a troncare il rapporto, vorrei avere anch’io il tuo coraggio…” - P. rimase molto sorpreso e replicò:
- “Cosa vuoi dire scusa, in che senso vorresti avere il suo coraggio?”;
- “Nel senso che a volte si deve avere il coraggio di prendere decisioni che possono cambiare tutto nella vita, senza pensare troppo alle conseguenze, non intendevo nulla in particolare, era un modo di dire…” - P. preferì non replicare oltre e non approfondì il discorso, però era evidente che quella considerazione non gli era piaciuta, tanto meno la risposta di S. che era stata molto evasiva, inoltre era parsa visibilmente in difficoltà nel dare una spiegazione adeguata dopo la sua uscita, cambiò discorso proponendo di continuare la serata in una discoteca vicina.
Dopo la cena ci recammo quindi alla discoteca, nel tragitto ci baciammo appassionatamente, mi tirò fuori il cazzo e cominciò a segarmi, arrivati nei pressi del locale c’era una coda di auto e P. ci disse:
- “Ragazzi cercate di ricomporvi perché vi possono vedere dalle altre auto ed ai lati della strada.” - S. gli rispose seccata:
- “Non rompere i coglioni e pensa a guidare!” - detto questo cominciò a farmi un pompino, io ero parecchio imbarazzato perché le auto erano davvero molto vicine ed il rischio che qualcuno ci vedesse era altissimo, quindi la avvisai anch’io:
- “S. ci possono vedere, dai fermati.”;
- “Ho voglia del tuo cazzo G. lasciami fare e lascia che guardino, saranno solo invidiosi.”.
Costringerla a fermarsi era impossibile perché mi lasciava senza fiato quando me lo succhiava, quindi me ne fregai e le accompagnai la testa facendoglielo prendere in gola tutto e tenendola giù, mi piaceva tantissimo quando la sentivo ansimare e respirare affannosamente sul mio cazzo, preso dall’enfasi la afferrai per la coda e cominciai praticamente a scoparla in bocca, lei rantolava con il mio cazzo piantato in gola. Ad un certo punto girai lo sguardo di lato e notai quattro ragazzi in un auto a fianco a noi che guardavano divertiti la scena, mi fecero segno con il pollice, risposi alzando pure io il pollice dicendo a S.:
- “S. ci sono dei tuoi ammiratori che vogliono complimentarsi con te…” - lei si staccò dal cazzo e sollevò la testa, abbassò il finestrino sorridendo, quando la videro le dissero:
- ”Mamma mia quanto sei figa e che brava che sei, complimenti amico!” - lei senza nessuna vergogna gli rispose sorridendo:
- “Grazie ragazzi!” - poi senza alzare il finestrino ricominciò a succhiarmelo, P. era terrorizzato e le disse:
- “S. così stai esagerando cazzo, ma se ci fosse qualcuno che ci conosce? Ti prego fermati!” - si staccò rimettendosi a sedere, sbuffò nervosamente e poi gli disse:
- “Che palle con sta storia, ne ho i coglioni pieni sai!” - poi si girò verso di me, mi baciò e mi sussurrò: “Tranquillo riprenderemo più tardi noi due…”.
Entrammo nella discoteca, tantissima gente faceva la coda alla cassa ma loro, come al solito, avevano una corsia preferenziale, P. parlò con un enorme buttafuori e poco dopo entrammo passando da una porta di servizio, era molto grossa ed affollatissima, S. mi prese per mano e dopo aver fatto un giro nelle varie sale a tema (musica attuale, anni 80 e liscio) entrammo in una saletta privata con una enorme vetrata che dava su una delle piste dove si suonava musica attuale, si vedeva la gente ballare, c’era un tavolino proprio di fronte ed un divanetto da tre posti poco più indietro. La persona che ci aveva fatto entrare se ne andò e poco dopo S. mi invitò a ballare, P. rimase invece nella saletta. Arrivati alla pista guardai verso la nostra saletta e notai che non si vedeva all’interno, S, ballava in maniera molto sensuale strusciandosi a me, mi abbracciava e mi baciava in continuazione, la musica era altissima e le gridai all’orecchio:
- “Ma dove è finita la tua riservatezza scusa? Non hai paura che qualcuno che conoscete ci possa vedere, siete sempre così attenti a queste cose..”;
- “Non me ne frega un cazzo se ci vedono, poi la gente che conosciamo non frequenta questi locali, sono tutti noiosi e sfigati come P., ho voglia del tuo cazzo G., lo voglio adesso…” - mi mise la mano sul cazzo che si indurì immediatamente, mi prese per mano invitandomi a seguirla.
Entrammo nella saletta e chiuse la porta a chiave, poi mi fece sedere sul divanetto e si mise in piedi davanti a me, P. era seduto al tavolino che ci guardava, cominciò a ballare al ritmo della musica che proveniva dalla sala da ballo, si girò di schiena per farsi slacciare il vestito, io le chiesi:
- “Scusa ma vuoi farlo qui? Non sarebbe meglio andare in albergo?”;
- “Non ci arrivo in albergo, te l’ho detto che lo voglio adesso, tranquillo qui non entrerà mai nessuno se non chiamiamo noi il servizio, slacciami la zip dai…”.
Si fece scivolare il vestito a terra e lo calciò distante, restò con un intimo da mascella slogata; indossava un reggiseno di pizzo bianco molto lavorato ed un micro perizoma in coordinato, la luce all’interno della saletta era abbastanza forte, dalla figa si intravvedeva come uscisse il filo dell’assorbente interno, ricominciò a ballare ondeggiando il suo straordinario culo, glielo schiaffeggiai divertito, lei si piegò mettendomelo in faccia, con la lingua le leccavo le chiappe, si spostò di lato il filo lasciando in bella vista il buco, glielo leccai insalivandoglielo per bene, lei apprezzava e sottolineava ogni passaggio della lingua con gemiti sempre più forti, le infilai prima un dito, poi due cominciando a masturbarglielo sempre più forte, era dilatato al punto giusto, il mio cazzo pulsava pregustando dove si sarebbe infilato da li a breve.
Si girò e si inginocchiò davanti a me, mi leccò la parte superiore delle scarpe, non erano pulitissime e cercai di toglierle, lei mi disse di lasciar fare a lei, me le sfilò annusandole all’interno, sembrava piacerle - “ma non le fa schifo?” - pensai, poi mi tolse i calzini ed i pantaloni, cominciò a leccarmi i piedi, li sentivo sudati a causa del caldo e dei balli che avevamo fatto, continuavo a chiedermi che razza di gusto ci provasse, non credo che fossero molto profumati dopo tutta la serata con le scarpe addosso. Lei invece dimostrava di essere molto eccitata nel farlo, appoggiò sul palmo della mano prima un piede, poi l’altro leccandoli, nel frattempo si masturbò il buco del culo molto decisa, la cosa continuava a non eccitarmi particolarmente, ma visto quanto piacesse a lei la lasciavo fare volentieri, mi fece praticamente un lavaggio dei piedi molto accurato, sempre masturbandosi ed ansimando, era talmente eccitata che chiudeva gli occhi per poi riaprirli molto lentamente, mi guardava e sorrideva, uno spettacolo osservarla, mi sentivo il suo giocattolo. Cominciò poi a leccarmi le gambe, salì fino al cazzo leccandolo sopra gli slip e mordicchiandolo, poi me li sfilò e mi leccò le palle a lungo, si appoggiò il cazzo sul viso facendoselo scivolare, i suoi occhi mi guardavano quasi intimiditi, mi disse:
- “Sono tua G., sono tutta tua, fai di me ciò che vuoi, dimmi che sei il mio padrone ed io sono la tua schiava, ti prego dimmelo…”;
- “Sei la mia schiavetta S., farai tutto quello che ti chiedo senza obiettare vero?”;
- “Si tutto quello che vuoi, hai solo da ordinarmelo…” - la presi per una mano e la feci alzare, le slacciai il reggiseno e le sfilai il perizoma, poi la invitai a sedersi sulle mie gambe, si sedette e cominciai a leccarle le tette, aveva i capezzoli inturgiditi, si strusciava sul cazzo, le presi il viso tra le mani e le dissi:
- “Inculati da sola, tanto è quello che volevi vero?”.
Sorrise, si alzò leggermente, prese il cazzo e se lo infilò delicatamente nel culo, scese piano piano fino a farlo entrare fino in fondo, volevo lasciar fare tutto a lei, si appese alle mie spalle ed aumentò il ritmo, arrivò letteralmente a saltare sul cazzo con una veemenza notevole, mi faceva quasi male talmente se lo piantava dentro con forza, lei invece godeva moltissimo senza lamentarsi minimamente. Decisi di cambiare posizione, la feci alzare e la feci mettere a carponi per terra, la tirai per la coda accompagnandola vicino alla vetrata che dava sulla pista da ballo, poi la inculai mettendomi sopra di lei, P. si era spostato sul divano e lo vedevo che si masturbava, incrociò i piedi e strinse le chiappe, sentivo che mi abbracciava il cazzo, era bellissimo, la invitai a rifarlo più volte, presi fiato e mi inginocchiai dietro di lei, aprivo con le mani le sue chiappe ed ammiravo il suo buco del culo completamente devastato dal mio cazzo, era arrossato e dilatatissimo, mi piaceva vedere che spingeva con la pancia per farlo aprire, mi ha sempre eccitato vederglielo fare, era un invito a farselo scopare e la cosa mi faceva ribollire il sangue nelle vene, glielo leccai a lungo, lei godeva moltissimo e mi incitava a non fermarmi, infilavo la lingua in profondità, lei si sgrillettava fortissimo, dopo aver preso il necessario fiato per non venire la feci inginocchiare nuovamente, le feci appoggiare la schiena alla vetrata e le scopai nuovamente la bocca, lo facevo con forza tenendole la testa per non fargliela sbattere, lei apprezzava parecchio quando la prendevo con forza e mi guardava compiaciuta anche se il cazzo le andava spesso di traverso. Avevo nuovamente voglia di incularla, la feci alzare in piedi con la faccia davanti alla vetrata, la abbracciai da dietro baciandola, lei con il braccio mi prese la testa baciandomi con passione, le sussurrai:
- “Sei meravigliosa S., sei la donna dei miei sogni.”;
- “E tu sei l’unico uomo che mi fa godere come una troia, posso farti una confidenza?”;
- “Dimmi.”;
- “Sono felice che ti sei lasciato con R., ti voglio tutto per me…”;
- “L’avevo capito sai? Sei proprio egoista, fammi vedere quanto mi vuoi…”.
Mi prese il cazzo con la mano e se lo piantò in culo, nonostante fosse in piedi entrò senza nessun problema, le presi i fianchi con le mani e la cominciai a scopare con forza, lei appoggiò le mani alla vetrata sporgendo indietro con il culo, tenne le gambe unite e strinse le chiappe fortissimo per rendere meno largo il buco, la cosa mi fece impazzire, mi incitò a scoparla più forte e di non fermarmi, continuai ancora per parecchio, intanto guardavo in pista la gente ballare e pensavo - “Ballate ballate che io sto scopando il culo a questa gran figa” - mi sentivo orgoglioso di provare tutte queste esperienze con lei, non avrei mai pensato di essere al centro di un gioco sessuale di questo livello, con lei era sempre diverso e tutte le volte più bello, le sussurrai:
- “Guarda come ballano li sotto, pensa se ti vedessero.”;
- “Mi invidierebbero perché mi stai inculando troppo bene…” - cominciò poi a leccare la vetrata.

Stavo per venire, la feci inginocchiare davanti a me e la invitai a finire il lavoro con la bocca, lei non se lo fece ripetere e cominciò un pompino che aveva il sapore del gran finale, nonostante avevo sborrato poco tempo prima in albergo partirono una serie di schizzi abbondanti, le inondai il viso ed i capelli, lei a bocca aperta ingoiò tutto e ripulì accuratamente ogni piccola traccia di sperma, notai che avevo sporcato la vetrata, quindi le girai la testa facendoglielo vedere, lei la leccò guardandomi e sorridendo.
Ero esausto e sodisfatto, mi coricai a terra, lei si mise con la testa in mezzo alle mie gambe leccandomi palle e cazzo ancora per un bel po’ di tempo, mi restò il cazzo durissimo tutto il tempo, mi guardò e mi disse:
- “Non ne hai ancora abbastanza? Vuoi che ricominciamo?”;
- “Ti prego basta S., così mi fai morire.”;
- “Per carità, morirei anch’io…”.
Ci rivestimmo ed ordinammo da bere qualcosa, ne avevamo entrambi bisogno, P. era molto soddisfatto:
- “Siete stati favolosi, assolutamente favolosi.” - gli rispose S.:
- “Spero che ti sei sfogato per bene perché stasera per te non sono disponibile, G. mi ha sfiancata.”;
- “Va bene così sono soddisfattissimo.” - poi S. si rivolse a me:
- “E’ tardi per te G. vuoi che torniamo in albergo?”;
- “Non ho fretta, domani non lavoro, sono libero fino a lunedì.”;
- “Davvero? Non me lo avevi detto, passiamo il fine settimana insieme allora, ti prego, ti prego dimmi di si…”;
- “Per me va bene, non ho altri impegni.” - mi saltò in braccio e mi baciò, era felicissima:
- “Che bello, saremo insieme fino a domenica sera, dobbiamo pensare cosa fare, oltre a scopare come ricci naturalmente…” - intervenne P.:
- “Scusate ragazzi, io domani dovrei essere al lavoro però ed alla sera abbiamo la cena con il Dott. T. e sua moglie tesoro, te ne sei scordata.” - S. gli rispose:
- “Se devi andare al lavoro vai pure, per la cena inventati una scusa e rimanda, poi mi stanno sul culo entrambi e venivo solo per farti piacere.”;
- “Ma non posso rimandare, è una cena di lavoro.”;
- “Allora vacci da solo, io da qui non mi muovo.” - intervenni io:
- “Se avete impegni facciamo per un’altra volta, a pensarci bene non mi sono preso dietro nulla per cambiarmi.” - S. sorrise e rispose:
- “Neanch’io mi sono presa dietro niente, meglio ancora, domani andremo a fare shopping pazzo, voglio comprarti tante belle cose!” - era entusiasta, P. si arrese:
- “Ok ok, allora domani quando vado in ufficio lo chiamo e ti faccio sapere.” - S. mi abbracciò e mi baciò a lungo, poi con aria di totale disprezzo gli rispose:
- “Fai quello che vuoi, se riesci a tornare bene, altrimenti faremo a meno della tua presenza, vero G..”;
- “Dai povero, spero che riesci a liberarti P., al massimo ci raggiungerai quando hai finito.”;
- “Grazie G., però dobbiamo andare in albergo, la vostra stanza l’ho riservata solo per stanotte, devo prolungare per il weekend e fissare quella per me, voi divertitevi, mi raccomando.”.
Tornammo in albergo, mentre P. era alla reception a risolvere la questione delle camere noi ci sedemmo sul terrazzino a chiacchierare.


Continua…
 
P

pnutrello

Guest
devastante.. come hai fatto a scoparti altre donne dopo una cosi?

Ecco la nuova parte, questa è un po' più "movimentata", come al solito buona lettura, aspetto i vostri commenti e buon w.e.

-Tredicesima parte-


Cenammo nella solita saletta a noi riservata, io e P. eravamo entrambi visibilmente preoccupati per l’atteggiamento di S., si fece raccontare nuovamente tutto quello che era successo con R. e mi sembrò particolarmente felice per l’epilogo della nostra storia, poi fece una considerazione:
- “In tutti i rapporti ci sono degli alti e bassi, ci sono dei momenti in cui vorresti mandare tutto all’aria e cominciare una nuova vita, la capisco benissimo, secondo me hai fatto bene a troncare il rapporto, vorrei avere anch’io il tuo coraggio…” - P. rimase molto sorpreso e replicò:
- “Cosa vuoi dire scusa, in che senso vorresti avere il suo coraggio?”;
- “Nel senso che a volte si deve avere il coraggio di prendere decisioni che possono cambiare tutto nella vita, senza pensare troppo alle conseguenze, non intendevo nulla in particolare, era un modo di dire…” - P. preferì non replicare oltre e non approfondì il discorso, però era evidente che quella considerazione non gli era piaciuta, tanto meno la risposta di S. che era stata molto evasiva, inoltre era parsa visibilmente in difficoltà nel dare una spiegazione adeguata dopo la sua uscita, cambiò discorso proponendo di continuare la serata in una discoteca vicina.
Dopo la cena ci recammo quindi alla discoteca, nel tragitto ci baciammo appassionatamente, mi tirò fuori il cazzo e cominciò a segarmi, arrivati nei pressi del locale c’era una coda di auto e P. ci disse:
- “Ragazzi cercate di ricomporvi perché vi possono vedere dalle altre auto ed ai lati della strada.” - S. gli rispose seccata:
- “Non rompere i coglioni e pensa a guidare!” - detto questo cominciò a farmi un pompino, io ero parecchio imbarazzato perché le auto erano davvero molto vicine ed il rischio che qualcuno ci vedesse era altissimo, quindi la avvisai anch’io:
- “S. ci possono vedere, dai fermati.”;
- “Ho voglia del tuo cazzo G. lasciami fare e lascia che guardino, saranno solo invidiosi.”.
Costringerla a fermarsi era impossibile perché mi lasciava senza fiato quando me lo succhiava, quindi me ne fregai e le accompagnai la testa facendoglielo prendere in gola tutto e tenendola giù, mi piaceva tantissimo quando la sentivo ansimare e respirare affannosamente sul mio cazzo, preso dall’enfasi la afferrai per la coda e cominciai praticamente a scoparla in bocca, lei rantolava con il mio cazzo piantato in gola. Ad un certo punto girai lo sguardo di lato e notai quattro ragazzi in un auto a fianco a noi che guardavano divertiti la scena, mi fecero segno con il pollice, risposi alzando pure io il pollice dicendo a S.:
- “S. ci sono dei tuoi ammiratori che vogliono complimentarsi con te…” - lei si staccò dal cazzo e sollevò la testa, abbassò il finestrino sorridendo, quando la videro le dissero:
- ”Mamma mia quanto sei figa e che brava che sei, complimenti amico!” - lei senza nessuna vergogna gli rispose sorridendo:
- “Grazie ragazzi!” - poi senza alzare il finestrino ricominciò a succhiarmelo, P. era terrorizzato e le disse:
- “S. così stai esagerando cazzo, ma se ci fosse qualcuno che ci conosce? Ti prego fermati!” - si staccò rimettendosi a sedere, sbuffò nervosamente e poi gli disse:
- “Che palle con sta storia, ne ho i coglioni pieni sai!” - poi si girò verso di me, mi baciò e mi sussurrò: “Tranquillo riprenderemo più tardi noi due…”.
Entrammo nella discoteca, tantissima gente faceva la coda alla cassa ma loro, come al solito, avevano una corsia preferenziale, P. parlò con un enorme buttafuori e poco dopo entrammo passando da una porta di servizio, era molto grossa ed affollatissima, S. mi prese per mano e dopo aver fatto un giro nelle varie sale a tema (musica attuale, anni 80 e liscio) entrammo in una saletta privata con una enorme vetrata che dava su una delle piste dove si suonava musica attuale, si vedeva la gente ballare, c’era un tavolino proprio di fronte ed un divanetto da tre posti poco più indietro. La persona che ci aveva fatto entrare se ne andò e poco dopo S. mi invitò a ballare, P. rimase invece nella saletta. Arrivati alla pista guardai verso la nostra saletta e notai che non si vedeva all’interno, S, ballava in maniera molto sensuale strusciandosi a me, mi abbracciava e mi baciava in continuazione, la musica era altissima e le gridai all’orecchio:
- “Ma dove è finita la tua riservatezza scusa? Non hai paura che qualcuno che conoscete ci possa vedere, siete sempre così attenti a queste cose..”;
- “Non me ne frega un cazzo se ci vedono, poi la gente che conosciamo non frequenta questi locali, sono tutti noiosi e sfigati come P., ho voglia del tuo cazzo G., lo voglio adesso…” - mi mise la mano sul cazzo che si indurì immediatamente, mi prese per mano invitandomi a seguirla.
Entrammo nella saletta e chiuse la porta a chiave, poi mi fece sedere sul divanetto e si mise in piedi davanti a me, P. era seduto al tavolino che ci guardava, cominciò a ballare al ritmo della musica che proveniva dalla sala da ballo, si girò di schiena per farsi slacciare il vestito, io le chiesi:
- “Scusa ma vuoi farlo qui? Non sarebbe meglio andare in albergo?”;
- “Non ci arrivo in albergo, te l’ho detto che lo voglio adesso, tranquillo qui non entrerà mai nessuno se non chiamiamo noi il servizio, slacciami la zip dai…”.
Si fece scivolare il vestito a terra e lo calciò distante, restò con un intimo da mascella slogata; indossava un reggiseno di pizzo bianco molto lavorato ed un micro perizoma in coordinato, la luce all’interno della saletta era abbastanza forte, dalla figa si intravvedeva come uscisse il filo dell’assorbente interno, ricominciò a ballare ondeggiando il suo straordinario culo, glielo schiaffeggiai divertito, lei si piegò mettendomelo in faccia, con la lingua le leccavo le chiappe, si spostò di lato il filo lasciando in bella vista il buco, glielo leccai insalivandoglielo per bene, lei apprezzava e sottolineava ogni passaggio della lingua con gemiti sempre più forti, le infilai prima un dito, poi due cominciando a masturbarglielo sempre più forte, era dilatato al punto giusto, il mio cazzo pulsava pregustando dove si sarebbe infilato da li a breve.
Si girò e si inginocchiò davanti a me, mi leccò la parte superiore delle scarpe, non erano pulitissime e cercai di toglierle, lei mi disse di lasciar fare a lei, me le sfilò annusandole all’interno, sembrava piacerle - “ma non le fa schifo?” - pensai, poi mi tolse i calzini ed i pantaloni, cominciò a leccarmi i piedi, li sentivo sudati a causa del caldo e dei balli che avevamo fatto, continuavo a chiedermi che razza di gusto ci provasse, non credo che fossero molto profumati dopo tutta la serata con le scarpe addosso. Lei invece dimostrava di essere molto eccitata nel farlo, appoggiò sul palmo della mano prima un piede, poi l’altro leccandoli, nel frattempo si masturbò il buco del culo molto decisa, la cosa continuava a non eccitarmi particolarmente, ma visto quanto piacesse a lei la lasciavo fare volentieri, mi fece praticamente un lavaggio dei piedi molto accurato, sempre masturbandosi ed ansimando, era talmente eccitata che chiudeva gli occhi per poi riaprirli molto lentamente, mi guardava e sorrideva, uno spettacolo osservarla, mi sentivo il suo giocattolo. Cominciò poi a leccarmi le gambe, salì fino al cazzo leccandolo sopra gli slip e mordicchiandolo, poi me li sfilò e mi leccò le palle a lungo, si appoggiò il cazzo sul viso facendoselo scivolare, i suoi occhi mi guardavano quasi intimiditi, mi disse:
- “Sono tua G., sono tutta tua, fai di me ciò che vuoi, dimmi che sei il mio padrone ed io sono la tua schiava, ti prego dimmelo…”;
- “Sei la mia schiavetta S., farai tutto quello che ti chiedo senza obiettare vero?”;
- “Si tutto quello che vuoi, hai solo da ordinarmelo…” - la presi per una mano e la feci alzare, le slacciai il reggiseno e le sfilai il perizoma, poi la invitai a sedersi sulle mie gambe, si sedette e cominciai a leccarle le tette, aveva i capezzoli inturgiditi, si strusciava sul cazzo, le presi il viso tra le mani e le dissi:
- “Inculati da sola, tanto è quello che volevi vero?”.
Sorrise, si alzò leggermente, prese il cazzo e se lo infilò delicatamente nel culo, scese piano piano fino a farlo entrare fino in fondo, volevo lasciar fare tutto a lei, si appese alle mie spalle ed aumentò il ritmo, arrivò letteralmente a saltare sul cazzo con una veemenza notevole, mi faceva quasi male talmente se lo piantava dentro con forza, lei invece godeva moltissimo senza lamentarsi minimamente. Decisi di cambiare posizione, la feci alzare e la feci mettere a carponi per terra, la tirai per la coda accompagnandola vicino alla vetrata che dava sulla pista da ballo, poi la inculai mettendomi sopra di lei, P. si era spostato sul divano e lo vedevo che si masturbava, incrociò i piedi e strinse le chiappe, sentivo che mi abbracciava il cazzo, era bellissimo, la invitai a rifarlo più volte, presi fiato e mi inginocchiai dietro di lei, aprivo con le mani le sue chiappe ed ammiravo il suo buco del culo completamente devastato dal mio cazzo, era arrossato e dilatatissimo, mi piaceva vedere che spingeva con la pancia per farlo aprire, mi ha sempre eccitato vederglielo fare, era un invito a farselo scopare e la cosa mi faceva ribollire il sangue nelle vene, glielo leccai a lungo, lei godeva moltissimo e mi incitava a non fermarmi, infilavo la lingua in profondità, lei si sgrillettava fortissimo, dopo aver preso il necessario fiato per non venire la feci inginocchiare nuovamente, le feci appoggiare la schiena alla vetrata e le scopai nuovamente la bocca, lo facevo con forza tenendole la testa per non fargliela sbattere, lei apprezzava parecchio quando la prendevo con forza e mi guardava compiaciuta anche se il cazzo le andava spesso di traverso. Avevo nuovamente voglia di incularla, la feci alzare in piedi con la faccia davanti alla vetrata, la abbracciai da dietro baciandola, lei con il braccio mi prese la testa baciandomi con passione, le sussurrai:
- “Sei meravigliosa S., sei la donna dei miei sogni.”;
- “E tu sei l’unico uomo che mi fa godere come una troia, posso farti una confidenza?”;
- “Dimmi.”;
- “Sono felice che ti sei lasciato con R., ti voglio tutto per me…”;
- “L’avevo capito sai? Sei proprio egoista, fammi vedere quanto mi vuoi…”.
Mi prese il cazzo con la mano e se lo piantò in culo, nonostante fosse in piedi entrò senza nessun problema, le presi i fianchi con le mani e la cominciai a scopare con forza, lei appoggiò le mani alla vetrata sporgendo indietro con il culo, tenne le gambe unite e strinse le chiappe fortissimo per rendere meno largo il buco, la cosa mi fece impazzire, mi incitò a scoparla più forte e di non fermarmi, continuai ancora per parecchio, intanto guardavo in pista la gente ballare e pensavo - “Ballate ballate che io sto scopando il culo a questa gran figa” - mi sentivo orgoglioso di provare tutte queste esperienze con lei, non avrei mai pensato di essere al centro di un gioco sessuale di questo livello, con lei era sempre diverso e tutte le volte più bello, le sussurrai:
- “Guarda come ballano li sotto, pensa se ti vedessero.”;
- “Mi invidierebbero perché mi stai inculando troppo bene…” - cominciò poi a leccare la vetrata.

Stavo per venire, la feci inginocchiare davanti a me e la invitai a finire il lavoro con la bocca, lei non se lo fece ripetere e cominciò un pompino che aveva il sapore del gran finale, nonostante avevo sborrato poco tempo prima in albergo partirono una serie di schizzi abbondanti, le inondai il viso ed i capelli, lei a bocca aperta ingoiò tutto e ripulì accuratamente ogni piccola traccia di sperma, notai che avevo sporcato la vetrata, quindi le girai la testa facendoglielo vedere, lei la leccò guardandomi e sorridendo.
Ero esausto e sodisfatto, mi coricai a terra, lei si mise con la testa in mezzo alle mie gambe leccandomi palle e cazzo ancora per un bel po’ di tempo, mi restò il cazzo durissimo tutto il tempo, mi guardò e mi disse:
- “Non ne hai ancora abbastanza? Vuoi che ricominciamo?”;
- “Ti prego basta S., così mi fai morire.”;
- “Per carità, morirei anch’io…”.
Ci rivestimmo ed ordinammo da bere qualcosa, ne avevamo entrambi bisogno, P. era molto soddisfatto:
- “Siete stati favolosi, assolutamente favolosi.” - gli rispose S.:
- “Spero che ti sei sfogato per bene perché stasera per te non sono disponibile, G. mi ha sfiancata.”;
- “Va bene così sono soddisfattissimo.” - poi S. si rivolse a me:
- “E’ tardi per te G. vuoi che torniamo in albergo?”;
- “Non ho fretta, domani non lavoro, sono libero fino a lunedì.”;
- “Davvero? Non me lo avevi detto, passiamo il fine settimana insieme allora, ti prego, ti prego dimmi di si…”;
- “Per me va bene, non ho altri impegni.” - mi saltò in braccio e mi baciò, era felicissima:
- “Che bello, saremo insieme fino a domenica sera, dobbiamo pensare cosa fare, oltre a scopare come ricci naturalmente…” - intervenne P.:
- “Scusate ragazzi, io domani dovrei essere al lavoro però ed alla sera abbiamo la cena con il Dott. T. e sua moglie tesoro, te ne sei scordata.” - S. gli rispose:
- “Se devi andare al lavoro vai pure, per la cena inventati una scusa e rimanda, poi mi stanno sul culo entrambi e venivo solo per farti piacere.”;
- “Ma non posso rimandare, è una cena di lavoro.”;
- “Allora vacci da solo, io da qui non mi muovo.” - intervenni io:
- “Se avete impegni facciamo per un’altra volta, a pensarci bene non mi sono preso dietro nulla per cambiarmi.” - S. sorrise e rispose:
- “Neanch’io mi sono presa dietro niente, meglio ancora, domani andremo a fare shopping pazzo, voglio comprarti tante belle cose!” - era entusiasta, P. si arrese:
- “Ok ok, allora domani quando vado in ufficio lo chiamo e ti faccio sapere.” - S. mi abbracciò e mi baciò a lungo, poi con aria di totale disprezzo gli rispose:
- “Fai quello che vuoi, se riesci a tornare bene, altrimenti faremo a meno della tua presenza, vero G..”;
- “Dai povero, spero che riesci a liberarti P., al massimo ci raggiungerai quando hai finito.”;
- “Grazie G., però dobbiamo andare in albergo, la vostra stanza l’ho riservata solo per stanotte, devo prolungare per il weekend e fissare quella per me, voi divertitevi, mi raccomando.”.
Tornammo in albergo, mentre P. era alla reception a risolvere la questione delle camere noi ci sedemmo sul terrazzino a chiacchierare.


Continua…
 
OP
jojojos

jojojos

"Level 6"
Élite Fase 1
Messaggi
7,692
Punteggio reazione
4,466
Punti
119
devastante.. come hai fatto a scoparti altre donne dopo una cosi?

Me lo sono chiesto anch'io per parecchio tempo amico mio, poi devi accontentarti, una come lei non l'ho mai piĂą trovata purtroppo.

- - - Aggiornato - - -

Bellissima storia, P. mi fa quasi pena ;-)

Invece lui era felicissimo, pensa te :azz:
 

dumdy

"Level 3"
Élite Fase 1
Messaggi
7,991
Punteggio reazione
427
Punti
89
semplicemente unico, come sempre...

certo che vorrei vederlo come film...con S come attrice però....

pronto per la prossima parte.....
 
OP
jojojos

jojojos

"Level 6"
Élite Fase 1
Messaggi
7,692
Punteggio reazione
4,466
Punti
119
semplicemente unico, come sempre...

certo che vorrei vederlo come film...con S come attrice però....

pronto per la prossima parte.....

Troppo buono, certo che adesso è ancora una donna meravigliosa e non sfigurerebbe, ai tempi era un angelo sceso in terra, te lo assicuro, il fatto che fosse anche una maiala indescrivibile la rendeva più unica che rara. Non hai idea quanto fosse bella, che bei tempi cazzo!!!
 

lewis_48

"Level 1"
Messaggi
357
Punteggio reazione
141
Punti
43
Salve nel lontano 1975 anche io ho vissuto una storia simile avevo 20 lei 30 aveva due figli e il marito era conzenziente, era una donna normale ma calda a letto, a quei tempi potevo dire che ero il suo amante la parola cuckold non esisteva ,
 
OP
jojojos

jojojos

"Level 6"
Élite Fase 1
Messaggi
7,692
Punteggio reazione
4,466
Punti
119
Salve nel lontano 1975 anche io ho vissuto una storia simile avevo 20 lei 30 aveva due figli e il marito era conzenziente, era una donna normale ma calda a letto, a quei tempi potevo dire che ero il suo amante la parola cuckold non esisteva ,

Si infatti ai tempi non li chiamavano così, l'ho scritto anch'io all'inizio, inoltre chi aveva questi gusti faceva di tutto per nasconderlo.
 
Ultima modifica:

ritratto

"Level 0"
Messaggi
99
Punteggio reazione
28
Punti
29
Sono riuscito a leggere gli ultimi due episodi solo ora e come al solito jojojos sono spettacolari!! Ti prego continua!!
Ci impiego sempre un po di tempo a leggere i racconti ma sappi che sono un cliente fisso del post!
Che donna fantastica S. non trovo altre parole!
PS io una ripassatina a R prima di riaccompagnarla a casa gliel'avrei data :D
 
OP
jojojos

jojojos

"Level 6"
Élite Fase 1
Messaggi
7,692
Punteggio reazione
4,466
Punti
119
Sono riuscito a leggere gli ultimi due episodi solo ora e come al solito jojojos sono spettacolari!! Ti prego continua!!
Ci impiego sempre un po di tempo a leggere i racconti ma sappi che sono un cliente fisso del post!
Che donna fantastica S. non trovo altre parole!
PS io una ripassatina a R prima di riaccompagnarla a casa gliel'avrei data :D

Grazie mille, apprezzo il fatto che ti piaccia, S. era una dea irraggiungibile per chiunque, con R. quella sera abbiamo litigato di brutto, anche se tempo dopo ci siamo rivisti una sera, ma leggerai piĂą avanti nella storia, non voglio anticipare niente.
 

f4ys68

"Level 3"
Messaggi
2,684
Punteggio reazione
479
Punti
89
jojojos sei un grande. Karma e ringraziamento con menzione per te, finalmente uno che scrive in italiano corretto, fluente e con aggettivazione non inutilmente roboante. Lo stile è perfetto, cronaca, senza preamboli da romanzetto del tipo: "L'attesa si consumava tra mille sigarette. Sarebbe venuta al nostro appuntamento? L'odore del suo corpo, dopo ore ancora mi inebriava" ecco dopo tre righe di ste cose ti cascano le palle per incipit così. Da fotoromanzo.
BRAVOH
 
OP
jojojos

jojojos

"Level 6"
Élite Fase 1
Messaggi
7,692
Punteggio reazione
4,466
Punti
119
jojojos sei un grande. Karma e ringraziamento con menzione per te, finalmente uno che scrive in italiano corretto, fluente e con aggettivazione non inutilmente roboante. Lo stile è perfetto, cronaca, senza preamboli da romanzetto del tipo: "L'attesa si consumava tra mille sigarette. Sarebbe venuta al nostro appuntamento? L'odore del suo corpo, dopo ore ancora mi inebriava" ecco dopo tre righe di ste cose ti cascano le palle per incipit così. Da fotoromanzo.
BRAVOH

Grazie mille amico, un po' di premesse è giusto farle, ma girare troppo intorno alla ciccia alla lunga annoia, mitico per il BRAVOH 🤭🤭🤭🤭🤭
 
P

peppegiuit

Guest
Bravo jo veramente eccitante questo capitolo...Ne ho lette molte storie cuckold,sapevo che molto spesso la sweet umiliasse il cuck,però in lei vedo anche molta di cattiveria gratuita che non riesco ad immaginare come i due possano ancora essere una coppia!!
 
OP
jojojos

jojojos

"Level 6"
Élite Fase 1
Messaggi
7,692
Punteggio reazione
4,466
Punti
119
Bravo jo veramente eccitante questo capitolo...Ne ho lette molte storie cuckold,sapevo che molto spesso la sweet umiliasse il cuck,però in lei vedo anche molta di cattiveria gratuita che non riesco ad immaginare come i due possano ancora essere una coppia!!

A lui fondamentalmente piaceva essere umiliato, faceva parte del gioco, però come in tutte le cose il troppo stroppia, infatti a me dispiaceva per come lo trattasse, comunque più avanti nella storia ci fu un cambiamento da questo punto di vista.
 

Lanz

"Level 1"
Messaggi
95
Punteggio reazione
65
Punti
33
A lui fondamentalmente piaceva essere umiliato, faceva parte del gioco, però come in tutte le cose il troppo stroppia, infatti a me dispiaceva per come lo trattasse, comunque più avanti nella storia ci fu un cambiamento da questo punto di vista.
Ottimo!
Primo perchè la storia prosegue ;-)
Secondo perchè ci fai sperare che S. abbia provato una DP :)
 
OP
jojojos

jojojos

"Level 6"
Élite Fase 1
Messaggi
7,692
Punteggio reazione
4,466
Punti
119
Ecco la nuova parte, la settimana prossima sarò ad un corso di aggiornamento (che bella idea iscrivermi ad un corso ad agosto eh? Vabbè lasciamo perdere :imad:) e non avrò modo di scrivere nulla, riprenderò la settimana dopo ferragosto. Mi collegherò anche saltuariamente quindi portate pazienza se non sarò veloce a rispondere, spero piaccia anche questo capitolo e come al solito buona lettura.

-Quattordicesima parte-


Poco dopo tornò P. dicendo che per la nostra stanza era tutto a posto, mentre la sua non era la solita a fianco a noi ma al terzo piano, l’aveva riservata fino a domenica sera anche se non sapeva quando sarebbe riuscito a tornare, lo salutammo, lui andò subito a letto mentre noi restammo ancora per un bel po’ in terrazza a chiacchierare. Era piacevole parlare con lei di qualsiasi argomento, era appassionata di sport in generale come me, inoltre tifava la mia stessa squadra (la JUVE!!!), mi confidò che suo marito aveva la possibilità di avere biglietti e mi promise di portarmi qualche volta allo stadio. Mi chiese se il giorno successivo avessi voglia di fare jogging con lei, lo faceva quotidianamente e non voleva rinunciarci tre giorni di fila, considerando che era dal giorno prima che non usciva, il problema era che entrambi non avevamo scarpe e vestiti appresso, li avremmo comprati la mattina successiva.
Era ormai tardissimo, però mi confidò che non entrava mai nel letto senza farsi una doccia, avevo anch’io questa abitudine, quindi prima di coricarci entrammo in doccia, riuscii a resistere alle sue avance rimandando al giorno successivo.
Aveva l’abitudine di dormire completamente nuda e mi chiese di fare altrettanto, devo ammettere che addormentarmi mentre mi accarezzava il cazzo non fu semplice, però ero stanchissimo.
La mattina successiva mi svegliò infilandosi il cazzo in bocca; non so se vi è mai successo di essere svegliati con un pompino, è piacevole aprire gli occhi sentendo una donna che te lo succhia, essere svegliato in quel modo non mi era mai successo prima ma devo dire che fu molto bello. La sentivo che mi leccava la cappella e mi insalivava l’asta, il cazzo era durissimo nonostante io stavo ancora riprendendomi, appena gli occhi furono in grado di vedere la ammirai in mezzo alle mie gambe intenta a spompinarmi alla grande mentre si sgrillettava, con la voce ancora roca le dissi:
- “Buongiorno, sei già in piena attività vedo…”;
- “Scusami se ti ho svegliato ma è mezz’ora che mi masturbo guardandoti nudo accanto a me, non volevo disturbarti, poi mi sono avvicinata e ti ho leccato il cazzo, quando l’ho visto indurirsi all’istante non ho resistito senza mettermelo in bocca, se vuoi smetto…”;
- “Stai scherzando? Continua e finisci il lavoro…”;
- “Ok, allora stai fermo, faccio tutto io…”.
Si girò mettendosi a “69” e me lo succhiò a lungo, indossava ancora l’assorbente interno, la sgrillettavo e le leccavo il buco del culo, lei ansimava e se o piantava in gola fino alle palle sempre più forte, le chiesi:
- “Come sei messa con il ciclo? Voglio anche la tua figa…”;
- “Sono quasi alla fine, se non hai schifo possiamo provarci…”;
- “Voglio scoparti S.”.
Si girò sorridendo, la coricai sulla schiena, lei si sfilò l’assorbente e lo avvolse in un fazzoletto di carta, era pulito quindi potevo scoparla tranquillamente, cominciai a strofinarle la cappella sul clitoride, era eccitatissima e mi chiedeva di infilarglielo subito, le dissi che non c’era fretta, le puntai il cazzo infilando solo la punta, lei mi tirava a se ma io non lo facevo entrare di più, mi pregava di scoparla, glielo infilai fino in fondo di colpo:
- “Oh siiiiiiiiii!!!”;
- “Ti piace?;
- “Da morire, scopami G. fammi godere…”.
La scopavo con forza, ogni affondo era sottolineato da un suo commento ed incitamento, era sempre rumorosa, galvanizza parecchio quando una donna si complimenta per come la scopi bene, per le dimensioni del tuo cazzo, per il fatto che la fai godere, sono gratificazioni che ti coinvolgono, soprattutto quando hai la percezione che le faccia perché se la sente, non simulando, lei era fatta così, ormai l’avevo capito e la cosa mi piaceva parecchio, ebbe poco dopo un orgasmo profondo, quelli che la facevano saltare e contorcersi tutta, ripresi fiato anch’io smettendo di scoparla per un po’, intanto ci baciavamo appassionatamente. Poco dopo mi disse che ne voleva ancora, la girai quindi a pecorina, il suo splendido culo si parava davanti a me, le schiaffeggiai fortissimo il culo, sapevo che le piaceva, le sue chiappe arrossate erano una gioia per i mei occhi, lei mi incitava a farle male, le impronte delle mie mani si vedevano moltissimo sulla sua pelle chiarissima:
- “Oh siiiiiiiiii!!! Sono una bimba cattiva puniscimi, me lo merito!!!”;
- “Perché cattiva? Cosa hai fatto?”;
- “Faccio le corna a mio marito, voglio sempre il cazzo di un altro…”;
- “Davvero e chi è che vuoi sempre?”;
- “Voglio sempre te, solo te, scopami forte G.” - avevo il sangue alla testa ed il cazzo che mi esplodeva, quella donna mi faceva perdere ogni freno inibitorio, le baciai il collo tirandole la testa indietro e le sussurrai:
- “Allargati le chiappe, lo sai che mi piace quando lo fai, indicami dove lo vuoi adesso…” - si allargò per bene le chiappe, nonostante non l’avessi ancora scopata nel culo il buco era già dilatato, si girò verso di me con la testa guardandomi fisso negli occhi, si passò le dita sul clitoride, poi se le infilò nella figa, grondava di umori che le colavano abbondanti, si infilò due dita nel culo allargando il buco, si masturbò per un po’ e poi mi disse con tono sensualissimo:
- “Spaccami il culo porco, tanto lo so che ti piace sfondarmelo tutte le volte…”.
Era quello che volevo sentirmi dire, senza troppe precauzioni mi piazzai in piedi sul letto, mi abbassai con le ginocchia e glielo piantai dritto in culo fino alle palle:
- “Oh siiiiiiiiii!!! Fammi male cazzo, spaccamelo!!!”;
Ero eccitato come un toro, cominciai a scoparglielo fortissimo, le sue mani aprivano con forza le chiappe, il buco del culo era dilatatissimo e quando spingeva si vedeva un leggero prolasso, non tantissimo ma fuoriusciva leggermente, stavo forse esagerando? Sentendo i suoi gemiti e le sue incitazioni direi proprio di no, arrivavo a tirarlo fuori completamente per poi infilarlo nuovamente fino in fondo dandole colpi secchi, godeva molto e lo faceva sentire, poi aggiunse:
- “Cazzo quanta forza hai stamattina tesoro, meno male che il materasso attutisce un po’ i colpi altrimenti mi distruggeresti il culo…”;
- “Se ti conosco bene il tuo è un invito a spaccartelo, non lo senti bene vero? Lo vuoi sentire di più? Dimmelo!!!”;
- “Si fammelo sentire più forte, lo sai che mi piace quando mi fai male…”;
La feci mettere a quattro zampe sul pavimento, lei sollevò il culo immediatamente e si aprì le chiappe, avevo il cuore che mi batteva forte, voleva che le facessi male? Adesso l’avrei fatta felice, mi misi in piedi dietro di lei, le incrociai i piedi come piaceva a me, mi abbassai e glielo infilai con tutta la forza che avevo dritto nel culo:
- “Oh siiiiiiiiii!!! Così si che mi fai male, ti prego più forte!!!”.
Ogni colpo che le infierivo era seguito da un lamento e successivamente da un invito a continuare, dopo una decina di colpi decisi scese con le ginocchia coricandosi a terra, si girò verso di me invitandomi a penetrarla in quella posizione, teneva le chiappe tese per far chiudere il buco del culo, mi abbassai e ricominciai ad incularla al massimo della mia capacità di spinta, il cazzo entrava sforzato, lo sentivo farsi strada con fatica:
- “Oh siiiiiiiiii!!! Cazzo non ti fermare ti prego non ti fermare!!!!”.
Continuai sempre piĂą forte per qualche minuto, sentivo che stavo per venire, scoppiai sborrandole nel culo, lei ebbe un secondo orgasmo, lo lasciai piantato dentro:
- “Lascialo così ti prego, sento il calore del tuo sperma nel mio intestino, è bellissimo…”.
Restai in quella posizione sentendola ansimare, picchiava i pugni a terra continuando a chiedermi di non toglierlo, ero sudato marcio e sentivo il cazzo bruciare, glielo sfilai e mi coricai di fianco a lei, si girò e mi baciò teneramente, poi guardandosi il culo si passò le dita sul buco, raccolse un po’ di sperma che fuoriusciva e lo leccò fissandomi, poi si abbassò e mi ripulì il cazzo con la lingua, sentivo un po’ di fastidio, avevo esagerato, avevo la cappella arrossatissima, lei la guardò e disse:
- “Guarda come è rossa, ti sei fatto male?”;
- “E’ solo un po’ irritato, ci abbiamo dato dentro stamattina…”;
- “Anche a me brucia tanto il sedere, ma mi piace sentirlo così…”.
Mi fece vedere il culo, era effettivamente devastato, il buco era dilatatissimo ed arrossatissimo, un rigagnolo di sperma scese leggermente, lo raccolse con il dito, mi guardò intensamente e lo succhiò:
- “Cazzo S. sei uno spettacolo, mi vuoi far impazzire vero?”;
- “Si ti voglio farti impazzire di piacere…”;
- “Ci stai riuscendo gioia, ogni volta che facciamo l’amore è sempre più bello…”;
- “Questo non è fare l’amore, questo è scopare tesoro.”.
Restammo a terra per una decina di minuti chiacchierando e decidendo come organizzare il resto della giornata, con il massimo della naturalitĂ  ogni tanto si continuava a gustare il mio sperma che le usciva dal culo, era una cosa normale per lei, succhiava le dita ed ingoiava di gusto, sentivo che provavo un sentimento profondo per quella donna, lottavo con tutte le mie forze per non confidarglielo, non volevo rovinare tutto come era successo con M. prima di me, anche se non mi aveva raccontato tutti i particolari della loro separazione.
Dopo aver fatto una doccia insieme, passata a lavarci a vicenda e baciarci in continuazione andammo a fare colazione, chiesi alla reception se potevano prestarmi un casco da far indossare a S., un loro dipendente mi diede il suo, avrebbe finito il turno solo nel pomeriggio inoltrato ed a noi serviva solo per la mattinata. Non fu semplicissimo per lei salire sulla moto con quel vestito che indossava, essendo molto aderente e corto le saliva quasi completamente, lasciandola praticamente con il culo in vista, calcolando che sotto aveva un micro perizoma posso lasciar immaginare lo spettacolo che regalava agli occhi di chi incrociavamo, rideva di gusto cercando di coprirsi un po’:
- “Cazzo G. sto dando spettacolo, la prima cosa che devo fare è comprarmi un paio di jeans, che ne dici?”;
- “Direi che sia il caso, però non fare la timida, ti piace farti guardare dai…”;
- “Hai ragione, mi conosci tropo bene ormai, lasciali guardare, spero apprezzino quello che vedono.”.
Il centro commerciale non distava moltissimo e ci arrivammo in fretta, era enorme ed affollatissimo, parcheggiammo la moto vicino ad uno degli ingressi e lasciammo i caschi nell’ufficio che riceveva il pubblico; S. chiese se c’era la possibilità di far consegnare tutti i nostri acquisti in albergo, aveva intenzione di comprare parecchio ed essendo in moto era improponibile portarsi dietro tutto, pagando il servizio non c’era problema e si accordò che man mano acquistavamo lo avremmo portato da loro.
Si vedeva che nel fare shopping era a suo agio, inoltre non badava a quanto spendeva, si comprò immediatamente un paio di jeans molto corti che le entravano tutti nel culo ed una camicetta bianca molto scollata e legata in vita, restò vestita così, era l’abbigliamento della giornata per lei. Era sexy da impazzire, sembrava perfino più giovane di me vestita in quel modo:
- “Sembri una ragazzina S., quasi quasi passo per uno che si scopa una minorenne…”;
- “Stupido, come no, addirittura una minorenne, magari, ma piantala…”;
- “Prova a farci caso come ti guardano e poi dimmi se non sei uno spettacolo.”;
- “Lasciali guardare, tanto tu sei l’unico che mi può toccare…”.
Comprò di tutto per se e per me, mi costrinse a provare un sacco di vestiti, scarpe ed accessori vari, io non sono mai stato una persona che ama fare shopping, solitamente compro quello che mi serve in quel momento, quel giorno mi fece il guardaroba nuovo, cercavo di dissuaderla che non era il caso e cercai di pagare qualcosa di tasca mia ma fu impossibile. Alla fine della mattinata persi il conto di quanto avesse speso, riempimmo l’ufficio di borse, acquistò anche un casco per lei nel caso in cui P. non fosse rientrato in serata, tornammo verso le 13 in albergo per pranzare.
Mentre eravamo a tavola nella solita saletta mi squillò il cellulare, era G., una ragazza della nostra compagnia che non era mai stata molto amica di R., dopo una partita che avevamo vinto c’era stato un bacio tra di noi, mi aveva stuzzicato perché si diceva fosse una porca assoluta ma frequentando lo stesso gruppo non avevo voluto andare oltre:
- “Ciao, posso parlarti?”;
- “Ciao G. dimmi.”;
- “Ho saputo che tra te e R. è finito tutto, se devo essere sincera la cosa non mi dispiace, volevo sapere se una di queste sere ci possiamo vedere, fare due chiacchiere e berci qualcosa insieme, che ne dici?”;
- “Sono fuori città fino a domenica sera, poi scusami ma non mi va di farmi vedere con un’altra così presto ed al bar.”;
- “Non dobbiamo farci vedere al bar se non ti va, possiamo farci un giro in moto e fermarci altrove, dai non fare il prezioso con me, ti ho pure chiamato io…”;
- “Vabbè dai ne parliamo quando rientro, ciao.”.
S. aveva origliato tutto il tempo e quando riagganciò mi disse:
- “Chi è sta troietta? Senza vergogna da quello che ho intuito.”;
- “Ma niente, una ragazza che esce con me in compagnia, ha saputo che io e R. ci siamo lasciati e vorrebbe uscire con me.”;
- “E tu cosa farai?”;
- “Non lo so, è una vipera quella ragazza, sono sicuro che andrebbe di corsa a spifferare in giro qualunque cosa succeda tra di noi, tempo fa ci baciammo e lei lo fece arrivare alle orecchie di R., è una troietta come hai detto giustamente te…”;
- “Non le hai detto che sei già impegnato però…”;
- “Avrei dovuto dirle che sto con te? Non mi sembra che tu ci tenga all’esclusiva, o sbaglio?”;
- “Sei libero di fare quello che vuoi naturalmente, però devo ammettere che mi dispiace dividerti con altre donne, mi fa piacere che tu sia solo mio, ti sembro troppo egoista?”;
- “Potrei avere la stessa necessità anch’io, però tu sei sposata…”;
- “Hai ragione, scopatela e divertiti…”.
Il discorso la turbò, dovevo solo capire se il suo egoismo non fosse in realtà gelosia, ero intenzionato ad accettare di uscire con G. solo per capire cosa frullasse nella mente e/o nel cuore di S., correvo il rischio di complicarmi la vita, ne ero consapevole, ma volevo rendermi conto cosa provasse per me.
Dopo pranzo andammo in camera, si provò tutti i vestiti che aveva comprato che nel frattempo ci avevano consegnato, volle che anch’io mi provassi qualcosa, infine ci preparammo per la corsetta che avevamo preventivato. Si era acquistata un paio di pantaloncini neri corti, elasticizzati ed aderentissimi, non indossò intimo, si notava moltissimo il taglio della sua figa, un top rosa chiarissimo, sempre elasticizzato ed aderentissimo che fungeva anche da reggiseno, si vedevano i capezzoli spuntare, era di una bellezza indescrivibile. Prima di uscire telefono P., non sarebbe rientrato presto perché doveva andare a quella cena di lavoro da solo, lei non si dimostrò molto interessata, anzi mi baciò tutta felice perché saremmo stati soli tutta la sera.
La corsetta durò un’ora circa, non essendoci smartphone con il gps integrato come oggi, chiese alla reception quanta distanza ci fosse dal primo paesino vicino, in maniera di rendersi conto quanto avremmo percorso; devo dire che era in ottima forma, percorremmo in tutto quasi 15 km ad un buon ritmo, io ero allenato e non feci fatica a starle dietro ma lei fu davvero sorprendente.
Tornammo in albergo esausti, eravamo entrambi sudatissimi, quando entrammo in stanza lei mi mise con le spalle al muro baciandomi molto intensamente, mi tolse la canotta e mi baciò il petto:
- “Sono sudatissimo, puzzo e faccio schifo, facciamoci la doccia prima…”;
- “Ho voglia di te adesso, poi adoro il tuo odore…”.
Mi passò la lingua sul petto, scese sulla pancia, mi sfilò i pantaloncini e le mutande, me lo prese in bocca con voracità, mi sentivo un po’ a disagio, non le faceva schifo? Mentre lo succhiava si tolse tutto restando completamente nuda, era sudatissima anche lei ma non sentivo odori sgradevoli, il suo corpo sudato, così liscio e levigato sembrava brillare alla luce del sole che filtrava dalle finestre, mi fece coricare a terra e si coricò su di me, i nostri corpi sudati scivolavano, ci baciammo a lungo appassionatamente. Si abbassò e ricominciò a succhiarmelo delicatamente, leccava dolcemente tutto il cazzo, dalla cappella alle palle, i suoi occhi erano fissi su di me in cerca di approvazione, io la guardavo estasiato da quanta dedizione ci mettesse, ansimava ed insalivava accuratamente ogni centimetro, si mise il cazzo in mezzo alle sue tette e cominciò una spagnola devastante, ogni volta che arrivava in alto lo prendeva in bocca, semplicemente devastante, mi tolse le scarpe e cominciò a leccarmi i piedi, la invitai di nuovo a smetterla, i piedi era troppo, chissà come puzzavano! La cosa non la disturbava affatto, anzi leccava e si masturbava dimostrandosi eccitatissima, ero troppo imbarazzato quindi le dissi che la volevo scopare, si alzò, mi prese per mano e mi accompagnò in bagno, entrammo in doccia e cominciammo a lavarci a vicenda, la misi con la faccia contro il vetro e la scopai da dietro, era sesso delicato e lento questa volta, lei ansimava e mi sussurrava parole dolci mentre il mio cazzo la penetrava a fondo, mi chiese di asciugarci e di continuare a letto, dopo esserci asciugati la presi in braccio e la portai dove voleva, lei mi abbracciava e mi baciava dolcemente, mi coricai pancia all’aria, lei si mise sopra di me chiedendomi di lasciarla fare, si penetrò con il mio cazzo e cominciò una danza sensualissima mentre si accarezzava le tette e si sgrillettava, era bellissima, con lei il sesso non era mai uguale, sovente violento ed a volte dolce come questa volta, suonò il suo cellulare, lo guardò e mi disse:
- “E’ P., posso rispondere e dirgli che mi stai scopando in maniera divina?”;
- “Fai pure, basta che non ti fermi…”;
- “Ciao tesoro, scusa per la voce ma G. mi sta scopando talmente bene che ho il fiatone...cosa? Ok a dopo allora, un bacio.” - appoggiò il cellulare sul comodino e ricominciò a scoparmi intanto mi informò su quello che si erano detti - “non poteva restare al telefono, ha detto che la cena è saltata e sarà qui tra un’oretta, gli ho detto che andava bene, ma torniamo a noi…ti piace così?”;
- “Mi piace da impazzire, come sei dolce…”;
- “Mi piace anche il sesso tranquillo a volte, non c’è bisogno che mi spacchi sempre in due anche se è quello che preferisco, poi sinceramente stamattina mi ha distrutta, lo lasciamo tranquillo il mio culetto vero? Ti spiace?”;
- “Con te il sesso è sempre bellissimo S., sei una donna straordinaria, io ti adoro.” - il suo volto si illuminò con un sorriso angelico, era sempre la stessa donna porca fino al midollo e perversa all’inverosimile ma in quel momento sembrava una timida liceale alle prime esperienze sessuali, si abbassò coricandosi su di me e mi baciò teneramente, mi abbracciò e mi disse:
- “Anch’io ti adoro G., mi sei entrato nel cuore lo sai? Non voglio che il nostro rapporto sia solo di sesso, ti voglio conoscere in profondità, ti voglio vivere in pieno, ricordati però che purtroppo ci sono dei limiti, lo sto dicendo a te ma lo sto ricordando a me stessa, non dobbiamo innamorarci uno dell’altra, ok?”;
Avrei voluto dirle che ormai era troppo tardi, io mi ero già innamorato di lei, avrei voluto abbracciarla e dichiararmi apertamente, sentivo anche lei provava qualcosa per me e voleva sentirselo dire, però stava combattendo con tutte le sue forze per non lasciarsi andare, ne ero sicuro:
- “Certo, certo.”;
- “Promettimi che non ti innamorai mai di me…”;
- “Promettilo prima te…” - sospirò e non parlò per qualche secondo, sembrava un’eternità, il cuore mi batteva forte nel petto e sentivo il suo altrettanto agitato, mi guardò negli occhi con uno sguardo quasi triste, abbassò la testa e con un tono di voce basso e poco credibile disse:
- “Te lo prometto.”;
- “Allora lo prometto anch’io.”.
Mi mise un braccio attorno al collo e mi fece girare facendomi coricare su di lei, allargò le gambe e le mise intorno ai fianchi, poi mi chiese di scoparla in quella posizione. La penetravo dolcemente ed in profondità ad un ritmo lento e costante, lei mi abbracciava forte a se, ci baciavamo appassionatamente, mi metteva la bocca vicino all’orecchio ed ansimava sussurrandomi parole dolci incitandomi a continuare così, continuava a ripetere che le piaceva moltissimo e che la scopavo troppo bene. Stavo per venire, lei se ne accorse, mi guardò negli occhi e mi chiese:
- “Vienimi dentro, riempimi con il tuo sperma.”.
Sapevo che prendeva la pillola ma non aveva mai voluto che le venissi nella figa, aumentai il ritmo, lei mi piantò le unghie sulle chiappe e mi tirò a se, esplosi immediatamente, fu bellissima la sensazione di riempirla, nello stesso istante ebbe anche lei un orgasmo profondo, le sue unghie mi graffiavano la schiena mentre gridò a gran voce:
- “Oh siiiiiiiiii!!! Che bello sentirti venire dentro di me, è meraviglioso!!!”.
Restai con il cazzo piantato dentro mentre ci baciavamo dolcemente, la guardai negli occhi accarezzandole i capelli, lei mi disse:
- “E’ stato meraviglioso G., mi fai girare la testa lo sai? Ecco questo è fare l’amore non scopare.”;
- “Tu me l’hai fatta perdere la testa S.” - sorrise e mi baciò.


Continua…
 

Top Bottom