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Questa storia ve a voglio raccontare, così come me l'ha raccontata il nostro autista privatamente durante una gita di un anno fa. Io in quella discoteca ero presente. Solo vederla ballare con lui mi diventò duro come, penso, agli altri miei amici al tavolo. Ecco le foto di Erika di quella gita, così sapete chi si è trovato di fronte il nostro autista, e poi il racconto.

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L'autista che avevano affittato fermò addirittura l'autobus per redarguirle. Fu un'autentica sfuriata per quella musica tenuta troppo alta. La più grintosa di tutte, Erika, lo fronteggiò testa a testa:
"OH, MA CHE CAZZO VUOI, LURIDO MAIALE!? VA BENE, SPEGNIAMO!!! CI SONO MODI UN PO' PIU' EDUCATI PER DIRLO, NO!? VAFFANCULO, LURIDO STRONZO!!! PEZZO DI MMMMERDAAAA!!!!!".
Tutto tornò tranquillo. E tutti erano incazzati. Così iniziò il primo contatto fra Erika e l'autista, in quella che sarebbe stata per tutti e due la magica estate del 2017.
Per l'autista, e per Erika, appena maggiorenne, fatale fu la serata di quel primo giorno in discoteca, dove le portò. Lì vide, dal suo tavolino, quell'unica ragazza che aveva saputo tenergli testa (lui aveva sempre terrorizzato tutti, e ne era compiaciuto di questo suo lato caratteriale), ballare con quella mezzamanica nera, e poi con quello sguardo allegro, ma feroce al tempo stesso. Già la forza che quella ragazza aveva dimostrato lo aveva sedotto; ora lo seduceva il modo di ballare. Per la prima volta si eccitò e si intenerì. Sperava tanto che potesse tornare al tavolino da sola per chiederle scusa. Passò diverso tempo, ma ciò non accadde. Già pensava a strategie diverse, quando accadde quello che gli parve impossibile. Erika si sganciò, perchè stanca, e tornò al suo tavolino da sola. Lui, col cuore a mille, si alzò e andò subito a quel tavolino.
"Scusa... posso?". Erika, tutta sudata, gli rispose:
"Prego".
E si sedette.
"Come... come ti chiami?".
"Erika". Gli rispose seccamente.
"Erika, ascolta... io... io volevo chiederti scusa per questa mattina...".
"Ah, si!? Vuoi chiedere scusa? E ti sembra che tutto si metta a posto così, chiedendo scusa?".
"Io...".
"Ti pare cortese, ti pare educato trattarci come ci hai trattato? Sei uno stronzo maleducato, ecco cosa sei".
"Si, lo so. Anzi, lo sono. E sono anche un pezzo di merda. Mi sento una merda, una vera merda per come mi sono comportato. Hai ragione su un'altra cosa, Erika. Che non si mette tutto a posto chiedendo scusa. Io... volevo solo cominciare... provare a cominciare a mettere tutto a posto". E aggiunse: "Erika... TI SUPPLICO!!!", le disse quasi piangendo, "TI SCONGIURO...". Erika lo guardò sorpresa per quel tono.
"Mi sento... mi sento una merda, per quello che ho fatto...".
"No, TU SEI una merda".
"Si... hai ragione... scusami anche di questo. Sono una merda. Ti scongiuro, Erika... ho di quei rimorsi...". Erika lo guardò sempre più meravigliata.
"Dovrai chiedere scusa anche alle altre".
"Naturalmente. E farò qualunque cosa tu mi chiederai".
Erika continuava a guardarlo, e gli disse: "Okay, va bene. Scuse accettate. Pace. Puoi andare, ora".
"Grazie, Erika. Volevo, però... chiederti una cosa".
"Cosa?".
"Beh... un ballo con me. E' un modo per suggellare la nostra pace. Balli benissimo, e sarei onorato di fare un giro con te". Erika girò gli occhi come seccata, poi gli disse: "Okay. Dài, vieni". Istintivamente lo prese per mano, e questa sua arditezza lo mandò in netta erezione. Arrivarono in pista e iniziarono a ballare. Erika mostrò tutta la carica di una diciottenne: lo avvinghiò letteralmente a sè. Strusciò a più riprese sul suo corpo facendolo arrapare come mai gli era successo. Il contatto con il suo corpo, con il suo sedere, con il suo viso, gli fecero venire per l'eccitazione un bozzo durissimo. La musica si fermò per un istante, e le luci si spensero. I due corpi si staccarono. Poi si accesero, con riflettori che illuminavano le gambe. Fu in quel momento che lui vide che Erika aveva abbassato lo sguardo e visto il bozzo. I due si guardarono intensamente per qualche lunghissimo istante. Lui voleva quasi scappare, morto di paura com'era per la reazione di Erika che temeva. Ma Erika non reagì nel modo da lui temuto. Ripartì la musica, Erika lo afferrò per il braccio con la mano sinistra e lo trascinò contro di lei con una forza che lo sorprese. Lo strinse contro il suo corpo e cominciò ad ancheggiare selvaggiamente premendo vigorosamente la sua erezione contro il suo ventre. Lui si sentiva divorato dal suo sguardo, e perfino le amiche di Erika erano imbaldanzite. Le sentì chiaramente:
"Ehi, guarda la Eri con l'autista! VAI, ERI!!!! WWWWWWOOOOOWWWWWW!!!!!!". Erika lo lasciò solo un attimo per girarsi di spalle, gli prese le mani e lo strinse altrettanto violentemente contro di sè. E cominciò altrettanto selvaggiamente a torturargli il bozzo con un violentissimo su e giù col suo sedere, col quale, in pratica, lo stava scopando. Sulle prime lui si trattenne, ma poi iniziò ad ansimare per il piacere, pur cercando di non darlo troppo a vedere: Haaaahhhh!!! Haaaahhhhh!!! Haaaaahhhhh!!! Haaaaaahhhhhhh!!! alitava, e lei lo sentiva, il suo spasimo, il suo alito caldo sul suo viso. Haaaahhhh!!! Haaaahhhhh!!! Haaaaahhhhh!!! Haaaaaahhhhhhh!!! Smise di colpo quando stava per andare in orgasmo; lo allontanò di colpo voltandosi per vedere la sua evidente erezione. Che vide abbondantmente. Infatti lui, per la spinta, arretrò di tre passi fermandosi con le gambe semiaperte, impiantato, rigido per l'eccitazione. La sua bocca gli si prosciugò nel vedere lei con quale sguardo intenso e feroce gli osservava l'erezione, e poi lo fissò negli occhi avvicinandosi lentamente verso di lui. Era basito; le amiche erano fuori di loro per Erika:
"VAI, ERIKAAAAAAAAA!!!! WWWOOOOOOWWWWWWWW!!!! SEI LA BEEEESSTTT!!!!!!!".
Arrivatogli addosso, lo abbracciò serrandolo violentemente a sè. Gli mise il ginocchio destro contro i coglioni, e lentamente lo strusciò verso l'alto percorrendo l'asta del suo pene. Lui la guardava a bocca semiaperta con una piccola smorfia: lei lo guardava truce, e sembrava volesse misurare la lunghezza e durezza del suo pene e l'ampiezza delle sue palle. Lui strinse visibilmente i denti e chiuse un attimo gli occhi per trattenere l'orgasmo. Sentì che Erika si era fermata col ginocchio all'altezza della cappella. Lui la guardò. Ansimò profondamente: era riuscito a soffocare l'orgasmo. Ma lei, spietata, lo afferrò ai glutei, gli appoggiò questa volta tutta la coscia contro il bozzo, e ricominciò con un su e giù micidiale col corpo, e con la coscia. Lui non potè fare a meno che aggrapparsi ai suoi fianchi, per cercare di resisterle in qualche modo. I due si guardavano: era come una sfida, perchè lui non voleva venire perchè temeva la sua reazione. Ma lei continuava, e le sue amiche lui sentiva che la incitavano:
"BRAVA, ERIIIIIII!!!! GRANDE ERIIIIIIIIII!!!!!!!". Dopo una decina di quei "colpi", lui iniziò a cedere, emettendo dei rantoli soffocati che cercava di soffocare:
"Nno... nno... nno... taahah... ttahahh... ttahahahhhh..." finché, proprio alla fine della musica, iniziò venirsene nei pantaloni: "Tuuahahh... nnohhooohhh..." Erika lo sentì venire, distese completamente la sua coscia contro il suo bozzo per sentire più intensamente le contrazioni delle sue palle, mentre con le mani lo stringeva ancor più violentemente a sè soffocando così gli spasimi del suo corpo. A ogni gettata di sperma, uno spasimo: TTRRUUUUUUUUUUTTTTT!!!!! TTRRUUUUUUUUUUTTTTT!!!!!
TTRRUUUUUUUUUUTTTTT!!!!! TTRRUUUUUUUUUUTTTTT!!!!! TTRRUUUUUUUUUUTTTTT!!!!! TTRRUUUUUUUUUUTTTTT!!!!! TTRRUUUUUUUUUUTTTTT!!!!! TTRRUUUUUUUUUUTTTTT!!!!! TTRRUUUUUUUUUUTTTTT!!!!! TTRRUUUUUUUUUUTTTTT!!!!! TTRRUUUUUUUUUUTTTTT!!!!! TTRRUUTTTT!!! SSSPLUUUTTT!!!
Il rullo di tamburi finale coincise con il ripiegamento di testa di lui all'indietro sfinito, e la posizione dominatrice di Erika che lo teneva avvinghiato a sè e con la coscia contro le sue palle. La musica finì. Scoppiò l'applauso, "VAI, ERIKAAAAAAAA!!!!" Erika lo lasciò, lui la guardò sfatto; Erika, con il gesto di vittoria tipo "febbre del sabato sera", si portò l'indice alla bocca mettendosi la destra al fianco, lo baciò e lo alzò distendendo completamente il braccio. Lui vedendola così riprese incredibilmente a venire nelle mutande, mentre lei, in quella posizione, lo guardava godendosi le vibrazioni del suo corpo dovute agli spasimi dell'orgasmo: "Ahhahahh..." TTRRUUUUUUUUUUTTTTT!!!!! TTRRUUUUUUUUUUTTTTT!!!!! TTRRUUUUUUUUUUTTTTT!!!!! TTRRUUUUUUUUUUTTTTT!!!!! TTRRUUUUUUUUUUTTTTT!!!!!
TTRRUUUUUUUUUUTTTTT!!!!! TTRRUUUUUUUUUUTTTTT!!!!! TTRRUUUUUUUUUUTTTTT!!!!!TTRRUUUUUUUUUUTTTTT!!!!! TTRRUUUUUUUUUUTTTTT!!!!!
SSSPPLLUUUUUUTTTT!!!!
L'orgasmo finì col finire degli applausi. E lui emise un profondissimo sospiro liberatorio: Hhhhhhhaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhh!!!!
Erika si ricompose, e gli chiese quasi teneramente:
"Tutto bene?".
Lui, che aveva un lago di sperma nelle mutande (e avrebbe voluto dirglielo), le disse distrutto: "Si... tutto bene...".
E in quel momento una colata di sperma gli uscì dalle mutande e gli inondò coscia e ginocchio macchiando visibilmente i pantaloni, già umidi all'altezza del bozzo.
"Hai ballato benisssimo".
"Me... merito tuo. Anche tu hai ballato benissimo. Sei stata bravissima".
"Lo so", rispose con sguardo eloquente. Poi, accennando a un sorriso, gli disse: "Comunque, grazie". Si girò e fece per andare, ma lui la chiamò:
"Erika!". Lei si girò. "Grazie di tutto", e ripetè: "di tutto".
Erika sorrise e gli rispose: "E' stato un piacere".
Voleva risponderle: "Lo so". Ma non lo fece. Lui si girò per andare in bagno a risistemarsi. Sentì le sue amiche che le gridavano:
"ERIKA, GRANDISSIMA!!!! WOWWWW!!! TI GUARDAVANO TUTTI, SAI? SEI LA MIGLIORE!!!!", e sentì una che le disse: "L'HAI QUASI SCOPATO!". E tutti risero a squarciagola. Arrivato in bagno, si abbassò i pantaloni e gli slip, inzuppati di sperma. Sperma che gli inzuppava i coglioni e il pene, e che colava ancora dalla cappella. Prese una sarvietta, e si pulì i genitali, poi la gamba, e cercò, invano, di pulirsi le macchie sui pantaloni. Gli slip ci rinunciò, anche perchè voleva provare la sensazione del contatto con lo sperma che Erika gli aveva fatto uscire. Alle ragazze avrebbe detto che si era macchiato in bagno.
 

zumpappa

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bello!!!
complimenti a te per la scrittura e erika per tutto il resto :)
 

stratos92

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haaaaaaa, grande autista, se fossi stato al posto dell'autista mi sarei appartato anche io, d'altronde questo è il bello delle discoteche. Fammela conoscere anche a me erika :D
Assomiglia vagamente a monica mattos, chi se la ricorda?
grazie x il racconto
 
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haaaaaaa, grande autista, se fossi stato al posto dell'autista mi sarei appartato anche io, d'altronde questo è il bello delle discoteche. Fammela conoscere anche a me erika :D
Assomiglia vagamente a monica mattos, chi se la ricorda?
grazie x il racconto

In realtà, c'è stato un seguito, erotico pornografico, finito un po' male per l'autista, sempre secondo il suo racconto. Mi ci vorrebbe un po', però, per scriverlo. Erika, del resto, era veramente molto su di giri in quella ultima nostra gita....

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zumpappa

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In realtà, c'è stato un seguito, erotico pornografico, finito un po' male per l'autista, sempre secondo il suo racconto. Mi ci vorrebbe un po', però, per scriverlo. Erika, del resto, era veramente molto su di giri in quella ultima nostra gita....

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noi ti aspettiamo... fallo con calma... ma fallo, per piacere!!! :D
 
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noi ti aspettiamo... fallo con calma... ma fallo, per piacere!!! :D

Ok. Ci sarà un po' da piangere per quell'autista. Se avesse saputo prima quello che Erika, una ragazzina diciottenne un po' bollente e adolescenzialmente eccitata alla fine dopo averlo sessualmente straziato gli avrebbe fatto, forse non avrebbe mai accettato di guidare il nostro pullmann....

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xyz22

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Si. Mi ci vorrà un po'. Non è facile mettere giù con ordine tutto quello che l'autista mi ha raccontato (e in parte che Erika ha ammiccato davanti a noi). E' tutto tremendamente incredibile.

Immagino e Per quanto mi riguarda puoi prenderti tutto il tempo che vuoi..nkn voglio certamente metterti fretta.. basta che ce lo scrivi
 

strawy1

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Prima di proseguire il racconto; ... Sò che sarò l'unico, ma già solo leggere di un uomo che si prostra quasi piangendo, perche una ragazzina viziata lo prende a maleparole, mi fà venir voglia di cambiar pagina.
Poi,questa Erika mi fà incazzare.
Se un autista rimprovera delle maleducate, questo non dà loro diritto di offendere in questo modo. Fossi io l'avrei fatta scendere e vaffanculo...
 
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