Esperienza reale Vergine di figa ma...

teo55

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Anni fa, lavorando come venditore per una nota marca di piccoli elettrodomestici, mi trovavo nella periferia di Mondovì, in un bar ristorante dove regolarmente, durante la pausa lavoro mi fermavo a pranzo, quando notai entrare una ragazza sui 23 o 24 anni, alta, ben formata, capelli a caschetto, in jeans e maglietta molto aderenti che evidenziavano le sue forme.
Rivolsi uno sguardo al cameriere, con un cenno di apprezzamento e visto che la ragazza mi girava le spalle ne cercai un suo parere, lui di rimando mi sorrise e mi fece un occhiolino d’approvazione.
Subito ordinai un caffè e apertamente chiesi alla ragazza se anche lei lo gradisse. Lei si voltò verso di me e con un sorriso che mi incantò all’istante, accettò. Allora mi alzai e le feci cenno di accomodarsi al mio tavolo. Lei acconsentì di buon grado e si sedette davanti a me.
Nel frattempo che il cameriere preparasse i caffè e il conto, cominciai a parlare con la ragazza e oltre al suo aspetto fisico fui piacevolmente dal suo intercalare tipicamente francese.
Discorrendo con lei, Il tempo passò veloce e solo guardando l’ora mi accorsi che la mia pausa era quasi terminata, quindi a malincuore dissi alla ragazza, di nome Michelle, che dovevo andare via a causa di un imprescindibile impegno di lavoro e promettendogli, per farmi scusare della mia villania, che ci saremmo rivisti presto in quel locale per degustare altri caffè.
Effettivamente ci incontrammo di seguito per altri giorni e da lei appresi che era laureanda in medicina, che era di Limone Piemonte, che la madre era francese sposata con un italiano, che al momento abitava al primo piano sopra il bar dove ci eravamo conosciuti e altre piccole notiziole.
Dopo alcuni giorni che ci si frequentava al solito posto, non incontrandola per il solito caffè mogiamente stavo per andar via dal ristorante, quando sentii una mano che mi toccò la spalla, mi girai e vidi Michelle che, ansiosa e titubante, mi chiese se potessi dargli un passaggio fino all’ospedale. Felicissimo di averla rivista dissi subito di si.
Giunti all’ospedale, mi ringraziò della mia gentilezza e mi manifestò il suo gradimento ad approfondire la nostra conoscenza poiché, trovandosi da poco a Mondovì, oltre i colleghi dell’ospedale e me non conosceva nessun’altro nè la città. Aggiunse inoltre che per sdebitarsi, sarebbe stata felice di invitarmi a pranzo su da lei.
Un po’ spiazzato dall’invito, gli allungai un biglietto da visita della ditta per cui lavoravo, con i tutti i miei contatti. Ci salutammo e io ripartii verso il centro.
Non incontrai più, la mia bella Michelle e pensai che probabilmente non ci saremmo più sentiti, invece dopo giusto una settimana, verso le sette e trenta di mattina mi squillò il telefono. Risposi in tono formale pensando ad una chiamata di lavoro ma subito riconobbi la voce.
“Sei Michelle?” Chiesi.
“Oui, c’est moi, Michelle ti ricordi ancora di me? Come sono contenta! Sai ho avuto dei problemi a lavoro con dei cambi di orari che mi hanno stressata e adesso mi sento sola e annoiata. Tu che fai?”.
Gli dissi che in giornata avevo una sola visita di cortesia e se gli faceva piacere poteva venire con me. Con un urlo di gioia accettò subito e mi chiese a che ora potevo passare a prenderla davanti il ristorante dove ci eravamo conosciuti.
Prendemmo appuntamento per l’ora successiva e quando arrivai la trovai già ad attendermi. Non appena mi vide mi fece il suo solito meraviglioso sorriso e si accomodò in auto. Era veramente bellissima, con gambe mozzafiato, vestita molto sobria con un vestitino a maniche corte, delle scarpette con un tacco non troppo alto, sulla spalla una borsetta a tono e sul braccio un giacchetto in maglia di cotone. Passammo così tutta la mattinata tra la visita al mio cliente e puntatine in diversi luoghi della città, mostrandogli i posti principali da dove potersi muovere in autonomia.
Giunta l’ora di pranzare, Michelle mi propose di andare a casa sua. Gli risposi, per cortesia che non volevo dargli fastidio ma lo desideravo e cedetti con piacere, quasi subito alle sue insistenze.

Anche se mi sono molto dilungato, volete che continui?
 
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Saliti su da lei mi fece accomodare sul divano e accese la tv, poi entrò in cucina e ne uscì con due coppe di prosecco e patatine. Facemmo un rapido brindisi, poi mi lasciò sul sofà per preparare il pranzo, mentre io annullavo tutti gli impegni della giornata. Una volta pronto ci accomodammo in cucina e consumammo un pasto semplice ma squisito che accompagnammo con diversi calici di buon vino.
Finite le libagioni mi invitò a stendermi sul divano mentre lei preparava il caffè. Io mi sentivo il vino che cominciava a farmi girare un poco la testa, ma anche a Michelle il vino doveva aver fatto lo stesso effetto perché rideva e parlava in continuazione. Dopo alcuni minuti Michelle arrivò con il caffè fumante e nel sorbirlo oltre i complimenti per il pranzo di dissi che ero contentissimo di aver accettato il suo invito. Allora mi disse: Ti è piaciuto? Vraiment?”.
Nel confermare che tutto era stato perfetto senza sapere e capire come, mi ritrovai le labbra di Michelle stampate sulle mie e la sua lingua morbida e calda che si insinuava nella mia. Mentre la baciavo sentii la sua mano dietro la mia nuca che mi accarezzava i capelli. Non riuscii piĂą a trattenermi e prendendola in braccio la misi sopra di me avvolgendola in un forte abbraccio. Mentre ci baciavamo cominciai ad accarezzarla dappertutto e lei a sfiorarmi da sopra i pantaloni il mio uccello che nel frattempo si era fatto duro.
Stavamo a limonare da qualche minuto e a provare entrambi il desiderio di andare oltre, quando d’un tratto Michelle si alzò in piedi, indietreggiò di qualche passo e mi chiese se davvero le piacevo. Un po’ confuso affermai che la trovavo bellissima, anzi stupenda. A quel punto lei seriamente mi disse:
“Mi devi giurare solennemente che non farai niente che io non voglia. Non giudicarmi ma devo dirti subito una cosa importante. Io sono illibata, sembra strano, ma è così che voglio rimanere fino al mio matrimonio in chiesa con l’uomo che amo. Solo al mio amore concederò la cosa più bella che ho custodito solo per lui. Je suis sicura che forse non mi capirai, non te ne faccio una colpa mais pour moi c’est commeça, solo il mio amore può avere l’onore e il diritto di potermi penetrarmi e da lui avere dei figli. Se non ti sta bene puoi anche andartene. Scusa per quello che ti sto dicendo ma, se andiamo avanti, questa cosa dovevi saperla. Guarda non credere che sia sono frigida, anche a me piace fare sesso, anzi mi piace fare tutto proprio tutto, ma scopare in figa no rien. Tu a compri?”.
A quelle parole non sapevo cosa rispondere. Forse era bene che andassi via. Ma come? Una ragazza così bella con tali principi così spigliata! Non ci avrei mai creduto!.
Michelle intuì i miei pensieri, sicuramente per lei non era la prima volta che alle sue esternazioni aveva avuto anche dei rifiuti quindi mi fissava negli occhi come per leggermi dentro e quando gli dissi:
“Mia cara tu mi piaci tantissimo dal primo momento che ti ho vista, ti desidero, però rispetto i tuoi principi e farò solo quello che tu vuoi, te lo posso anche giurare come vuoi tu”.
Un meraviglioso sorriso allora si stampò sul suo visino e in meno che non si dica eravamo di nuovo ad abbracciati e baciarci. Quando le misi una mano sotto la gonna Michelle non fece resistenza, anzi aprì le gambe per farsi accarezzare e io gli infilai la mano sotto le mutandine trovandovi un bella fighetta calda e pelosetta che subito massaggiai delicatamente.
Ero molto eccitato, mi stavo gustavo i suoi baci le sue morbide labbra sulle mie, ma non resistendo più dal desiderio chinandomi passai dalla bocca alla sua figa. Michelle emise un gemito di piacere e prendendomi per i capelli mi spinse la bocca tra le cosce per farsi voracemente leccare e succhiare il suo nido d’amore.
Quasi soffocavo e nel sollevare la testa per prendere fiato notai con quanto piacere si stringeva con una mano i seni e con l’altra si stuzzicava il buchetto del sedere con le dita. A quel punto non capii più nulla. In un attimo mi spogliai completamente mentre Michelle mettendosi seduta cominciò a segarmi con piccoli movimenti per poi appoggiare la bocca sulla punta del mio cazzo. Restai così, in piedi, nudo davanti a lei per alcuni minuti a farmi segare e a gustarmi un dolcissimo pompino, che con affondi sempre più profondi Michelle se lo spingeva in bocca fin quasi alle palle. Ansimante, mi disse che ora me lo avrebbe preparato per poterlo prendere nel suo buchetto. Se lo rimise in bocca inzuppandolo di saliva si girò mettendosi in ginocchio con le gambe divaricate sul divano e i gomiti sullo schienale si sollevò a gonna e scostate le mutandine mi disse:
“Ti prego fai in modo che sia indimenticabile pour moi et pour toi!!”
A quel punto presi un bel po’ della mia saliva e la aggiunsi a quella che lei mi aveva già messo sul cazzo, appoggiai la mia cappella tra le sue natiche e cominciai a passargli il cazzo sul suo orifizio. Michelle invece non appena sentì il mio cazzo sul suo buchino mi prese con le mani le cosce e con uno strattone all’indietro se lo infilò dentro in un colpo solo. Gemette con un lungo rantolo di piacere e forse anche di dolore! Sorpreso da quella foga restai immobile per qualche istante poi lei si appoggiò con la schiena al mio petto, mentre io prendendole tra le mani il viso la baciai e cominciai a scopargli il culo, piano per farla abituare al mio cazzo.
Mi resi conto che aveva il buchino abbastanza usato visto come il mio pisello entrava ed usciva senza nessuna difficoltà e non appena cominciai a muovermi più velocemente lei si chinò in avanti e allargate bene le natiche con le mani ansimando di piacere mi chiese di farla godere. Cominciai a stantuffarla sempre più profondamente e nel toccargli la fighetta mi accorsi che era completamente inzuppata dei suoi umori.
Sentivo l’odore dei nostri corpi che sudati emanavano all’unisono un solo profumo, il nostro.
“ Amore non riesco più a controllarmi sto per venire! Vienimi dentro” Mi implorò Michelle. A quel punto anch’io ero arrivato al massimo dell’eccitazione e con un forte colpo di reni gli inondai di sperma il culetto.
“ Si, ti sento dentro com’è calda, ti adoro, ti voglio!” Continuò lei.
Poi mi prese il polso della mia mano che grondava del suo orgasmo e lentamente mi spinse davanti alla mia bocca, dicendomi: “Lecca tesoro, vedrai che quanto è dolce!”
Mi mise le dita grondanti di lei in bocca, e mi fece succhiare i suoi umori poi mi fece abbassare fino alla figa per farsi baciare e succhiare il grilletto! Andammo avanti così per alcuni minuti poi esausti entrambi ci concedemmo un giusto riposo.
Dopo quel pomeriggio ne avemmo ancora tanti altri incontri. Ci eravamo innamorati ma purtroppo il destino dopo alcuni mesi ci divise. Michelle rimase a Mondovì fino a quando con la specializzazione prese un posto a Casale mentre io cambiando lavoro mi trasferii fuori regione. Ci sentimmo ancora per alcuni anni solo per telefono durante qualche festività ma quella bellissima storia senza penetrazione di figa era finita lasciandomi solo un bellissimo ricordo.
 
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teo55

teo55

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bella storia... peccato tutti quei "gli" al posto di "le" che stonano
>Credo che tu abbia ragione. La storia è stata scritta per soddisfare la curiosità di molti phicomani e la fretta, nonchè la mia poca esperienza nello scrivere racconti, non mi ha fatto curare molto la forma. Se scriverò ancora qualche altra avventura sarò più attento.
 

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>Credo che tu abbia ragione. La storia è stata scritta per soddisfare la curiosità di molti phicomani e la fretta, nonchè la mia poca esperienza nello scrivere racconti, non mi ha fatto curare molto la forma. Se scriverò ancora qualche altra avventura sarò più attento.
eventualmente correggiamo il racconto in un secondo momento... don't worry!!!
 

RiCyX

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complimenti, ebbi pure io una storia anale simile alla tua, lei voleva a tutti i costi rimanere vergine all'altare, da me si era fatta rompere tutto tranne che la figa, si sposò 2anni dopo con uno che sembra un bambacione, pero' contenta lei, contenti tutti
 
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teo55

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complimenti, ebbi pure io una storia anale simile alla tua, lei voleva a tutti i costi rimanere vergine all'altare, da me si era fatta rompere tutto tranne che la figa, si sposò 2anni dopo con uno che sembra un bambacione, pero' contenta lei, contenti tutti
A me invece mi sembrava incomprensibile come una donna istruita e libera da convenzioni potesse avere questa fissa.
 

RiCyX

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A me invece mi sembrava incomprensibile come una donna istruita e libera da convenzioni potesse avere questa fissa.
è più normale di quel che si pensi. nel mondo arabo ad esempio è molto diffusa questa pratica, in antichità pure in italia dove c'era ancora la cosa di mostrare il lenzuolo, le trovi pure a 30 anni belle e convinte di ciò, ma peggio per loro e meglio per noi, io per dirti prediligo il culo femminile (tipo tinto brass) alla figa, quindi una situazione del genere è come darmi un buffet di mare con il cameriere che ti dice "non puoi toccare solo il caviale", sai quanto me ne frega di non toccare il caviale!? :D
 

Penetrator

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A me invece mi sembrava incomprensibile come una donna istruita e libera da convenzioni potesse avere questa fissa.
è più normale di quel che si pensi. nel mondo arabo ad esempio è molto diffusa questa pratica, in antichità pure in italia dove c'era ancora la cosa di mostrare il lenzuolo, le trovi pure a 30 anni belle e convinte di ciò, ma peggio per loro e meglio per noi, io per dirti prediligo il culo femminile (tipo tinto brass) alla figa, quindi una situazione del genere è come darmi un buffet di mare con il cameriere che ti dice "non puoi toccare solo il caviale", sai quanto me ne frega di non toccare il caviale!? :D
credo che con "istruita e libera" intendesse che chi è istruito e libero solitamente non è religioso (e concordo) e quindi non avrebbe nessun valido motivo per evitare di darla via
 

AmanteMI

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... Ci sentimmo ancora per alcuni anni solo per telefono durante qualche festivitĂ  ma quella bellissima storia senza penetrazione di figa era finita lasciandomi solo un bellissimo ricordo.


gran bella storia! molto da profondo sud direi

posso chiederti se riesci a mostrarcela, senza viso ovviamente! il pensiero di quel corpo della francesina mi sta mangiando i neuroni!!!
 
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teo55

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gran bella storia! molto da profondo sud direi

posso chiederti se riesci a mostrarcela, senza viso ovviamente! il pensiero di quel corpo della francesina mi sta mangiando i neuroni!!!
Profondo sud non direi proprio. Infatti ti mando qualche foto di lei fatte in Francia e a Limone Piemonte
 

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AmanteMI

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ai tempi dell'universitĂ  (cattolica a Milano) c'era il detto che le figlie di maria (comunione e liberazione) sono le prime a darla via. la maggior parte vergini di fighetta ma sfondate di culo! e li ti confermo, tutte nordiche.
 

bigbadboy

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Anni fa, lavorando come venditore per una nota marca di piccoli elettrodomestici, mi trovavo nella periferia di Mondovì, in un bar ristorante dove regolarmente, durante la pausa lavoro mi fermavo a pranzo, quando notai entrare una ragazza sui 23 o 24 anni, alta, ben formata, capelli a caschetto, in jeans e maglietta molto aderenti che evidenziavano le sue forme.
Rivolsi uno sguardo al cameriere, con un cenno di apprezzamento e visto che la ragazza mi girava le spalle ne cercai un suo parere, lui di rimando mi sorrise e mi fece un occhiolino d’approvazione.
Subito ordinai un caffè e apertamente chiesi alla ragazza se anche lei lo gradisse. Lei si voltò verso di me e con un sorriso che mi incantò all’istante, accettò. Allora mi alzai e le feci cenno di accomodarsi al mio tavolo. Lei acconsentì di buon grado e si sedette davanti a me.
Nel frattempo che il cameriere preparasse i caffè e il conto, cominciai a parlare con la ragazza e oltre al suo aspetto fisico fui piacevolmente dal suo intercalare tipicamente francese.
Discorrendo con lei, Il tempo passò veloce e solo guardando l’ora mi accorsi che la mia pausa era quasi terminata, quindi a malincuore dissi alla ragazza, di nome Michelle, che dovevo andare via a causa di un imprescindibile impegno di lavoro e promettendogli, per farmi scusare della mia villania, che ci saremmo rivisti presto in quel locale per degustare altri caffè.
Effettivamente ci incontrammo di seguito per altri giorni e da lei appresi che era laureanda in medicina, che era di Limone Piemonte, che la madre era francese sposata con un italiano, che al momento abitava al primo piano sopra il bar dove ci eravamo conosciuti e altre piccole notiziole.
Dopo alcuni giorni che ci si frequentava al solito posto, non incontrandola per il solito caffè mogiamente stavo per andar via dal ristorante, quando sentii una mano che mi toccò la spalla, mi girai e vidi Michelle che, ansiosa e titubante, mi chiese se potessi dargli un passaggio fino all’ospedale. Felicissimo di averla rivista dissi subito di si.
Giunti all’ospedale, mi ringraziò della mia gentilezza e mi manifestò il suo gradimento ad approfondire la nostra conoscenza poiché, trovandosi da poco a Mondovì, oltre i colleghi dell’ospedale e me non conosceva nessun’altro nè la città. Aggiunse inoltre che per sdebitarsi, sarebbe stata felice di invitarmi a pranzo su da lei.
Un po’ spiazzato dall’invito, gli allungai un biglietto da visita della ditta per cui lavoravo, con i tutti i miei contatti. Ci salutammo e io ripartii verso il centro.
Non incontrai più, la mia bella Michelle e pensai che probabilmente non ci saremmo più sentiti, invece dopo giusto una settimana, verso le sette e trenta di mattina mi squillò il telefono. Risposi in tono formale pensando ad una chiamata di lavoro ma subito riconobbi la voce.
“Sei Michelle?” Chiesi.
“Oui, c’est moi, Michelle ti ricordi ancora di me? Come sono contenta! Sai ho avuto dei problemi a lavoro con dei cambi di orari che mi hanno stressata e adesso mi sento sola e annoiata. Tu che fai?”.
Gli dissi che in giornata avevo una sola visita di cortesia e se gli faceva piacere poteva venire con me. Con un urlo di gioia accettò subito e mi chiese a che ora potevo passare a prenderla davanti il ristorante dove ci eravamo conosciuti.
Prendemmo appuntamento per l’ora successiva e quando arrivai la trovai già ad attendermi. Non appena mi vide mi fece il suo solito meraviglioso sorriso e si accomodò in auto. Era veramente bellissima, con gambe mozzafiato, vestita molto sobria con un vestitino a maniche corte, delle scarpette con un tacco non troppo alto, sulla spalla una borsetta a tono e sul braccio un giacchetto in maglia di cotone. Passammo così tutta la mattinata tra la visita al mio cliente e puntatine in diversi luoghi della città, mostrandogli i posti principali da dove potersi muovere in autonomia.
Giunta l’ora di pranzare, Michelle mi propose di andare a casa sua. Gli risposi, per cortesia che non volevo dargli fastidio ma lo desideravo e cedetti con piacere, quasi subito alle sue insistenze.

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oralsex

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Tanti anni fĂ , una mia segretaria aveva questo tipo di fissazione. Facemmo di tutto e di piĂą per due lunghi anni, ma guai , provare a penetrarla nella fica. Dopo sei mesi che si era sposata, si decise a farmi scopare anche davanti. E vi assicuro che era piemontese da generazioni...
 

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