CAPITOLO : PROVOCAZIONE
L’autista si congedò, non prima di esserci scambiati i numeri di telefono. Caso mai lui fosse passato con il suo lavoro dalle mie parti, Simona avrebbe avuto piacere di replicare la performance.
Io e Simona rimanemmo sul letto.
S: mi sa che devo andare ora
A: ormai rimani, gli dici che ti sei sentita male. Voglio stare qui con te.
Simona si accoccolò su di me esausta ma felice.
Che forse per la prima volta qualcuno mi stava facendo vacillare?
Le sensazioni positive aumentarono con il discorso che fu intrapreso subito dopo
Gli spiegai cosa avevo visto nella mattinata tra Michela e il prof. E gli parlai anche del rapporto tra me e lui. Di quello che avevamo costruito. Di che cosa mi aveva raccontato.
Era affascinata da quel cervello perverso, ma subito dopo sentenziò
S: che ti avevo detto? È sempre stato pericoloso quell’uomo, ha sempre puntato Michela, io lo vedevo lontano un miglio.
E comunque svegliati, ti sta prendendo per i fondelli.
Lui fa tutto per tornaconto personale.
Ti ha detto un mucchio di stronzate. Se tu ti fossi aperto più con me all’inizio, ti avrei detto tutto. Ma te avevi da scopare la cugina e poi ti sei invaghito di Laura. A me hai lasciato le briciole. Ti potevo salvare molto prima. Spero di farlo ora.
Le cose che ti dico ora le so , perché mia mamma e altri genitori ne parlavano tra di loro.
Sono tutte cavolate quelle che ti ha raccontato, sarà un paio d’anni che insegna, prima faceva altro, poi ha fatto delle supplenze e poi è capitato qui.
E io come del resto tutte le donne, non ci facciamo mai i fatti nostri.
Si sono interessate a lui perché è un bell’uomo, affascinante, con un gran carisma. Le donne del paese stravedono per lui. Più di una mamma ci sarebbe andata.
Ma lui ha puntato Michela e dopo Laura.
Ma solo perché ha trovato terreno fertile in un credulone come te.
Era stata durissima con me. Ma aveva toccato i punti giusti, e la lasciai continuare.
S: Lui non avrebbe avuto mai il coraggio di fare quello che ha fatto. Ha trovato in te una chiave per arrivare a loro.
Hai tirato su Michela in modo che lo provocasse, lui ha preso la palla al balzo. E ti ha buttato l’amo anche per Laura, e te hai abboccato.
E meno male che non è riuscito il giochetto con Laura, sennò lui oggi stava al posto suo con loro due al fianco.
A: per cui tutto quello che mi ha detto, sono solo stronzate secondo te?
S: secondo me ti ha manipolato alla grande, poi non c’è dubbio che ha trovato uno che aveva le sue stesse perversioni. O forse ti ha portato ad intraprendere quella strada.
Fatto sta, che ora l’obiettivo l’ha centrato, e per tagliare il cordone ombelicale tra te e la cugina , la deve fare innamorare di lui. E credimi lui non è innamorato , la vuole solo scopare, la vuole sfruttare sessualmente per i suoi tour. Magari la porta in tutte queste feste, nei privè la esibisce come trofeo. E per lui è facile. Lei ha fame di cazzi e vuole fare tutte le esperienze possibili, me lo disse ultimamente. Che poi non c’è niente di male. Ognuno con il proprio corpo ci fa quello che gli pare.
A: ma lei è già innamorata
S: stronzate, quella è plagiata, non innamorata. Secondo te Michela ha recitato una parte? Nemmeno i grandi attori e poi Michela, figuriamoci.
Ma una che fa una scenata di gelosia nei miei confronti così, che ti dice tutte quelle cose, che stravede per te, può essere innamorata del prof.?
Gli piace il cazzo, è una
troia. Lui gli fa i regali e lei ci scopa. Ma non è mica l’unica.
Io non leggo molti libri, ma con mia mamma facciamo incetta di riviste scandalistiche. È pieno di donne così. Mia mamma dice che sono scorciatoie. Ognuno è libero di fare quello che gli pare.
E comunque lei è attratta da te , molto più di lui.
Ci siamo confidate tanto, e forse dai suoi racconti mi ero già innamorata di te.
Mi diceva di continuo, che avevi un fisico della madonna, avevi un bel cazzo, la facevi ridere, la facevi star bene, ma che eri anche suo cugino e non si poteva far niente. Poi te hai sparigliato le carte e lei ha realizzato il suo sogno. E hai inconsapevole distrutto il mio.
Ma per come ti sei comportato mi hai fatto vedere, che si, ti piace sessualmente, anche perché, è veramente bona, ,ma non sei mai stato innamorato. Poi il trasporto che ci metti con me , mi fa pensare che un po’ sei innamorato, ma non lo vuoi ammettere. Forse sei preso anche da Laura. Questa cosa del trio è strana, ma a me piace, e comunque ti fa stare lontano da Michela e per me è già tanto.
Rimasi basito dalla sua lettura della situazione. Gli chiesi da dove veniva questa sua maturità di pensiero.
Lei si sciolse, e mi raccontò delle difficoltà della famiglia e di come la vita l’aveva forgiata ad essere un adulta molto prima dell’età necessaria. Dei suoi risvolti sessuali, delle sue devianze e delle sue perversioni. Aveva bruciato le tappe troppo in fretta e si era adeguata.
Dopo quel racconto, il mio cuore iniziò ad avere delle piccole crepe.
Ci baciammo intensamente. Non facemmo l’amore solo perché si faceva tardi. Ma ci promettemmo di trovare un momento solo per noi.
Poi lei calò l’asso finale. Quello che non ti aspetti
S; Ora che sono sicura che non c’è niente tra te e lei, solo attrazione fisica, stasera vuoi la riprova che lei è davvero innamorata di lui?
A: che cosa hai in mente?
S: se io fossi completamente innamorata di una persona, intanto avrei parlato con il mio amore e non sarei mai andata a farmi massacrare il culo da tutta quella gente lì. E già questo ti fa capire che lei è assatanata di cazzo, e poi provocala.
A: come?
S: quando si presenta, fatti trovare docciato, profumato e nudo.
E bello in tiro, tanto lo so, appena tocchi una ti viene ritto subito. Pensa la cugina. Stazionali vicino con il cazzo quasi in viso, fai lo stronzo come sai fare tu.
Se fossi innamorata ti direi di rivestirti, se non lo fa e ti guarda io proverei l’approccio, e se ci riesci gli direi qualcosa nel mentre.
A: cazzo Simona ma te mi fai paura. Sei la versione femminile del professore.
S: sono peggio bell’uomo. E poi te sei fortunato, prendila come un opportunità stasera.
Da quello che mi hai spiegato di come si svolgeranno le cose, e di come ho visto nelle videocassette che la merda del mio ex mi faceva vedere, non sarà tutto rilassante stasera per lei. E li dovrai giocare come sai far te.
A: sono tentato di portarti con me, giochi molto meglio di me.
S: non ci penso nemmeno, io stasera sono sola con la mia Lauretta, e magari ci scappa qualcosa.
E feci tutto quello che Simona mi consigliò di fare.
Il pomeriggio me ne stetti in camera a riposare, ma prima passai a fare una cosa importante, direi decisiva.
La sera iniziai di buon ora a farmi una bella doccia e mettermi i classici spray deodoranti.
Ero tirato a lucido.
Michela si presentò anche prima dell’orario stabilito e appena entrò rimase di sasso.
Feci finta di niente, ma spiavo il suo sguardo dagli specchi dell’armadio.
Non mi staccava gli occhi di dosso.
Erano fissi sul culo e sul cazzo.
A: truccati te, io voglio vedere come ti fai bella.
Mentre era seduta davanti allo specchio , gli stavo vicino con il cazzo, pochi centimetri e la potevo toccare
M: mi devo truccare Antonio, così mi deconcentri.
Simona aveva ragione, il piano,stava funzionando.
La guardavo, vestita solo di quel minuscolo vestitino. Si vedeva tutto.
E mi venne ancora più in tiro.
M: Antonio smetti.
E faceva dei sorrisini di eccitazione
Mi chinai su di lei e la baciai sul collo. Era uno dei punti deboli di Michela
Non mi respingeva , continuava a truccarsi ma sbuffava.
A: cazzo, quanto sei bella cugina, hai un corpo da favola con questo vestitino.
Alzati ti voglio vedere meglio
Si alzò continuando a truccarsi
Pian piano gli alzai il vestito, fino a scoprire il culo. Aveva fatto i compiti, non portava niente sotto.
Mi sputai sulle dita e iniziai a fare un lento messaggio al suo buco del culo. Per me si era allargato un po’. Doveva aver fatto tanto sesso anale ultimamente. Non faceva più resistenza come una volta.
A qual punto Michela si fermò, mi prese la mano e mi portò sul letto, poi si accomodò a pecora, divaricando le gambe
Lo appoggiai delicatamente e poi con un colpo secco la penetrai.
Una piccola smorfia di dolore ma poi si rilassò e buttò giù la schiena
M: ti ho accontentato hai visto?
La penetravo lentamente ma profondo, volevo arrivare all’ora dei ragazzi prendendomela comoda, cercando di incularla per più tempo possibile
A: sei una bugiarda, io ho accontentato te. Lo volevi appena sei entrata. E volevi me.
Dimmi. Sei innamorata del professore?
S: si lui è il mio amore
A: Stronzate, ora sei innamorata di questo cazzo, te sei pazza di me e lo sai.
Con una mano la presi per i capelli, la cavalcavo per bene
A: Ti potrà comprare mari e monti ma te mi hai sempre desiderato, e lo farai sempre.
S: sei un bastardo.
A: stasera prenderai tanti di quei cazzi e farai esperienze umilianti che ci penserai bene al tuo amore
S: te mi hai detto di non dire niente. Ma sono sicura che se lui lo sapesse non mi faceva andare
A: e qui che ti sbagli
Iniziai a velocizzare il ritmo e lei ora gemeva
A: oggi sono andato a parlare dal tuo amore. Lui sapeva già che dovevi pagare il debito con i ragazzi, debito che lui aveva fatto, e che pagherai te cara cugina, ti sembra da innamorati questa cosa?
Lei si voltò un attimo con la faccia confusa
A: e non è tutto, gli ho detto che stasera sarai sotto pressione e ti faranno fare dei giochini particolari.
Mi poteva dire qualsiasi cosa, e invece ha fatto una faccia incazzata, e lo sai perché ? Perché te lo voleva fare lui a te per prima, hai capito con che razza di uomo hai perso la testa.
Michela stava realizzando li sul momento che tipo di uomo era quello. Il suo sguardo era perso nel vuoto, come a pensare a quello che avevo detto. O almeno lo speravo
Vederla in quel modo e pensando che stavo portando via pian piano tutti i sogni del professore, mi fecero aumentare il ritmo della penetrazione, come un animale.
A: dimmelo che mi desideri, dimmi che vuoi il mio cazzo sempre, dimmi che vuoi che ti spacchi il culo.
Ormai non mi stavo rivolgendo più ad un angelica cuginetta, ma ad un
troione che di lì a poco avrebbe preso quantitativo di cazzi mai immaginati nemmeno nei suoi sogni.
La cugina crollò con i gomiti sul materasso, io spinsi più che potevo, e gli urlavo ripetutamente ancora quelle frasi
Lei cedette anche di testa
M: sei il mio uomo, voglio il tuo cazzo per sempre, sfondamiiii
Ancora colpi bene assestati, avevo il cazzo che mi bruciava , pensai al suo culo che doveva essere in fiamme.
Poi la girai e venni con l’ultima rimanenza di sperma che avevo tra i coglioni nel suo viso stremato
Un unico fiotto che partiva dal naso, solcava la bocca per arrivare al mento.
A: ecco questo è il tuo trucco finale. Non ti pulire, voglio che tu vada così quando i ragazzi ti verranno a prendere .
Ci aspettava una lunga notte.