PrincipeGoloso
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Mi chiamo Aldo, oggi ho 75 anni, ben portati, e spesso passeggiando noto delle belle donne, le osservo, le scruto e penso a quanto sia stato fortunato ad avere scoperto casualmente all’età di 20 anni un oggetto capace di farmi scopare qualsiasi donna.Allo stesso tempo rifletto su quell’oggetto, se oggi fosse il caso di distruggerlo e cosi più nessuno si trovi in quella condizione; oltre al fatto che potrebbe essere utilizzato per scopare o altro di ben più grave!
Mi soffermo su quei ricordi che mi cambiarono la vita, dandomi tante soddisfazioni!
Prima dei vent’anni, avevo si delle relazioni che poi sfociavano in scopate più o meno interessanti, ma il mio pensiero era sempre quello di scopare donne o ragazze impossibili; come la signora Guidoni, abitava al piano sopra il mio: sposata con un signore penso coetaneo di 45 anni circa, entrambi di bell’aspetto, molto eleganti, oggettivamente benestanti, 2 figli maschi poco meno che adolescenti.
Quando potevo la osservavo, scendere o salire dall’auto nascondendomi dietro le tende della mia camera; ma il massimo dell’attrazione era quando usciva dall’ascensore mentre io lo attendevo, lei usciva salutando con un bel sorriso cortese(non forzato) che ricambiavo.
Quando si apriva l’ascensore il primo impatto era quel suo profumo, che insieme al suo aspetto ti stordiva. Le davi chiaramente le precedenza per uscire, ed erano secondi di estasi pura, di eccitazione incontrollabile. Un saluto reciproco, passava, entravo e l’osservavo dallo specchio dell’ascensore, ancora per quei pochi secondi che mi concedeva la porta che si chiudeva lentamente.
Vestiva spesso in tailleur con gonna e tacco; le ammiravo quel culo magnifico attillato all’abito. Ma anche casual non era da meno!
Pensarla era una fissazione sin dal mattino quando sentivo rumori provenienti dal loro appartamento o guardando i panni stesi, in particolare perizoma e reggiseno; in più di un’occasione mi facevo delle seghe pensandola, riuscivo a percepire anche quel profumo intenso. Ero innamoratissimo! Cosi pazzo d’amore che mi passava per la testa di dirle ciò che provavo, figura di merda o meno, reazione del marito o meno se lei lo riferisse, reazione dei miei genitori se avessero saputo.
In quello stesso periodo mori mio nonno. Un giorno frugando tra le sue cose nel ripostiglio scopri una scatola, chiusa con nastro da imballaggio, la apri e dentro trovai un diario, foto di ragazze o donne di ogni età , un braccialetto con piccoli campanellini; apri il diario e c’era una lista di nomi di donne infinito, città sempre con nomi di donne; ogni nome indicava l’eta, una piccola nota(Esempio: porca, molto porca, timida, puzza, marito geloso, marito porco, madre bona, stupida, pompinara, vergine, solo culo, sorella, cugina,ecc..);
Sempre nel diario c’era scritto: suona leggermente le campane, guardala negli occhi e dici “in fondo siamo tutti fratelli”...chiedi e sarà fatto.
Ero incredulo, pensai “sarà qualche cazzata del nonno, con i suoi modi bizzarri di parlare, raccontare”, in effetti aveva quel modo di fare che dava l’impressione che raccontasse palle a raffica.
Ad ogni modo decisi di provare con mia sorella Giusy, aveva l’auto di cui era gelosissima, guai a chiederla in prestito, mi rispondeva:” tu sei folle, evita di chiedermela!”.
Un giorno entrai nella sua camera e:
Io: Giusy guarda cosa ho trovato tra le cose del nonno;
Giusy: Che carino...suonano le campanelle?
Io: Sisi.
Agitai leggermente il polso..le campanelline emisero un suono...dissi “in fondo siamo tutti fratelli” e la guardai negli occhi per qualche secondo...rimase come bloccata, non disse nulla di nulla.
Io: Emmm,Giusy, senti, pomeriggio mi serve la macchina;
Giusy: Va bene, io alle 4 vado in palestra, mi accompagni e la puoi tenere qualche ora.
Pensai....cazzo funziona, incredibileeee.
Io: Ok, grazie sorella;
Giusy: Va bene...va bene.
Continuò a sistemare delle cose nel cassetto, andai via.
Si fece l’orario andai in camera da Giusy e:
Io: Giusy io sono pronto, quando vuoi andiamo;
Giusy: Andiamo..dove andiamo?
Io: stamani mi hai detto che andavi in palestra e saremmo andati insieme e poi...
Giusy: Insieme..e poi... cosa? Ma stai bene?
Immagino che qualcosa era andato storto; ripeto quanto fatto la mattina...muovo il polso, suonano i campanellini, ripeto la frase magica guardandola negli occhi e:
Io: E poi mi presti la macchina per qualche ora;
Giusy: Sisi, non ci sono problemi.
Capisco che dopo qualche ora l’effetto svanisce e si deve ripetere per ottenere l’effetto desiderato.
Io: Nono grazie, vai pure in palestra , l’auto non mi serve più.
Giusy: Come vuoi.
Capisco pure che devo stare molto attento, rischio guai grossi se la persona si riprende dallo stato di trans.
Rileggo quel diario e noto nuovamente: sorella, cugina ecc..
Chiedo a mia madre se il nonno avesse una sorella, lei mi conferma di avere avuto una zia, ma purtroppo morta molto giovane a causa di una malattia. Quindi deduco che mio nonno ebbe rapporti sessuali con la sorella e la cugina. Che FIGATA pensai.
Era giunto il momento di provare con la signora Guidoni(Laura, nome notato sul citofono). L’idea un po mi spaventava, ma se fosse andata bene avrei coronato un sogno!
Sento aprire la porta di Guidoni e chiamare l’acensore; scendo a piedi fino al piano terra e attendo che arrivi. Aspetto che si apra la porta...la vedo...apre l’altra porta e:
Io: Buongiorno.
Laura: Buongiorno.
Muovo leggermente il polso, suonano i campanelli...lei si ferma e guarda per terra come se cercasse qualcosa:
Io: Signora non le è caduto niente...è il mio braccialetto(sorrido)....lei mi guarda e lo guarda(sorride)...rimuovo il polso, suonano le campanelle e dico la frase magica.
Io: Piacere Aldo;
Laura: Piacere Laura;
Io: Dove vai di bello?
Laura: A trovare mia cugina;
Io: Tuo marito, i bimbi?
Laura: Mio marito è partito per lavoro, i bambini dai suoceri;
Io: Prendiamo un caffè;
Laura: Ok, andiamo(si avvia verso l’uscita dell’androne);
Io: Meglio a casa da te;
Laura: Va bene;
Riprendiamo l’ascensore. Fortunatamente nessuno ha visto nulla.
Io: Chiama tua cugina, avvisala che ritardi.
Entriamo dentro casa, chiama la cugina e l’avverte che ritarderà .
Laura: Come lo gradisci il caffè, moka o cialda?
Io: Moka grazie.
Tiro un sospiro, sono spaventato da morire, ma Laura è bellissima, il suo profumo è rimasto sospeso nell’aria; l’osservo mentre prepara il caffè.
Io: Tutto bene Laura?
Laura: Sisi, benissimo.
Porta il caffè nel soggiorno.
Io: Grazie, siedi accanto a me;
Laura: Prego, spero ti piaccia(sorride).
Avevo il cuore in gola, avevo il timore che improvvisamente si svegliasse dallo stato di trans e allo steesso tempo mi rendevo conto che la donna che desideravo l’avevo accanto,nel suo splendore, eleganza e fascino. Sorseggiamo il caffè.
Io: Laura, posso chiederti una cosa?
Laura: Certo, dimmi;
Io: Abbracciami, dammi un bacio sulla guancia e poi leva i vestiti, rimani con l’intimo e le scarpe;
Laura: Ok.
Mi abbraccia e mi da un bacio in guancia. Avevo il cuore impazzito dalla felicità . Poi si alza ed inizia a svestirsi, rimane come le avevo detto. Aveva l’intimo in coordinato che spesso vedevo steso, era un miraggio; un seno perfetto, un culo magnifico, quei capelli lunghi e vaporosi che arrivavano oltre la spalla, le scarpe con il tacco e per finire quel viso bellissimo. Sembrava una modella da copertina. Inizio a eccitarmi.
Io: Ti posso toccare? Dove ti piacerebbe?
Laura: Dove vuoi.
Mi alzo, mi avvicino e le metto un palmo della mano sul culo che stringo e palpeggio, l’altra mano sul seno che massaggio e le do bacetti sul collo. Sposto la mano sul monte i venere, era morbido, le accarezzo la fica premendo leggermente con il dito medio. Il cazzo era duro, voleva uscire.
Io: Ti piace Laura, sei eccitata?
Laura: Siii.
Si lascia andare ad un sospiro di godimento, ansima. Sposto lo slip, entro il dito nella vagina e la trovo bagnata. Massaggio il clitoride e lo intervallo con il dito che entra sempre più in profondità ; gode, ansima sempre più. Entro l’altra mano nel culo, le stringo le natiche con vigore, con il dito le massaggio l’ano. Ci baciamo con passione, lei in modo particolare gira la lingua con una certa velocità , è molto eccitata, lo avverto.
Io: Laura, sbottonami il pantalone, tira fuori il cazzo e masturbalo;
Laura: Va bene, siii.
Inizia con grazia, sbottona, tira giĂą la zip, entra due mani e tira giĂą pantaloni e boxer in unico colpo; prende in mano il cazzo, sempre con grazia lo scappella, poi inizia a masturbare molto lentamente.
Ormai i nostri corpi erano un tutt’uno, le mani occupate, le lingue aggrovigliate dal desiderio, eccitati. La sua vagina era ormai un lago di umori, il cazzo umido dal liquido che anticipa la sborrata e mentre mi masturbava si sentiva lo sciacquettio della sua mano che iniziava un rapido movimento.
Io: Sei fantastica Laura, mi fai godere, umm;
Laura: Anche tu non scherzi, siiii, godo.
Mentre la masturbavo, inizia ad allargare le gambe in modo che il dito vada sempre piĂą in profonditĂ , aggiungo un altro dito e masturbo con vigore.
Laura: Siiiii, vengo, piĂą forte, vengo.
Si contorce, ansima. Mi masturba più velocemente, mi bacia indemoniata. Sento che anch’io sto per sborrare.
Io: Laura, metti in bocca il cazzo.
Laura: Va bene.
Scende giĂą piegando entrambe le gambe. Vederla in quella posizione con le gambe allargate mi eccita ancora di piĂą. Fa in tempo a mettere il cazzo in bocca che vengo, le tengo la testa con due mani e spingo contro il cazzo. Do quattro spruzzate di sperma, godo come un pazzo, le spingo la testa e lei tenedosi con due mani cerca di attutire il mio vigore.
Quando ho finito di venire, esco il cazzo dalla bocca, un po di sborra le esce dalle estremità delle labbra, l’altro inevitabilmente ingoiato.
Io: Siii, brava, adesso leccalo bene.
Lecca la capella, poi scende giù fino ai coglioni, lo rimette in bocca, succhia. Mi guarda dal basso verso l’alto e dice:
Laura: Ummm, sei un porco(sorride);
Io: Sisi, abbastanza. Anche tu sei fantastica; lo sei sempre?
Laura: No, normalmente non con questa foga(sorride).
Capisco che con il marito fa un sesso da donna elegante, raffinata, controllata.
Io: Laura, adesso vai in bagno sistemati per bene, rivestiti e cosi vai da tua cugina.
Laura: Va bene.
La seguo, l’ammiro mentre fa una doccia veloce al solo corpo; ancora non riuscivo a credere di aver fatto sesso con la donna che desideravo di più in assoluto. Si sistema il trucco, si veste e prende la borsa per uscire, esce il telefono e trova una telefonata del marito. Cazzo penso!
Io: Laura, chiamalo, digli che stavi per uscire ma avevi mal di testa, hai preso una pillola e hai riposato a letto;
Laura: Va bene.
Lo chiama: “ Tesoro scusami.....si stavo per andare ma avevo una forte emicrania, ho preso una pillola e mi sono sdraiata.....sisi tutto bene, adesso sto per uscire....ok, a più tardi, ciao tesoro”.
Io: Bravissima. Senti, tra qualche giorno ti chiamo al telefono, se senti i campanelli(muovo il polso) ricorda che sono io.
Tento di capire se anche a distanza funziona solo facendo sentire i campanelli.
Laura: Va bene.
Ci avviamo alla porta d’ingresso e prima di uscire:
Io: Laura è stato un vero piacere conoscerti, grazie per il caffè;
Laura: Piacere anche mio.
Ci salutiamo con un bacio nelle guance.
Scendo subito a casa mia, vado in camera e dal balcone l’osservo mentre prende l’auto, la seguo fino a che scompare tra le vie.
Mi sdraio sul letto e fantastico su quanto mi fosse accaduto, ero felicissimo ma pensavo anche a quanto fosse pericoloso. Ero curioso di rivederla nell’androne e come si comportasse.
Cosa accaduta qualche giorno dopo. Escono dall’ascensore lei ed il marito. Avevo il cuore in gola dalla paura di chissà cosa potesse accadere; invece ci salutiamo con un normale buongiorno.
Dallo specchio dell’ascensore li osservo uscire dall’androne, tiro un sospiro di sollievo, inspiro quel profumo fantastico e dico a me stesso: “Fantastico, funziona a meraviglia”.
CONTINUA