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<blockquote data-quote="harryburns" data-source="post: 17521280" data-attributes="member: 116584"><p>E’ iniziato tutto per caso.</p><p>Un giorno qualunque del 2020 uno persona scrive su un forum di essere il compagno di Erika una ex attrice porno.</p><p>I film in questione furono girati quando la ragazza era molto giovane e si caratterizzavano per una certa inclinazione della suddetta alla remissività , con pratiche slave fetish e una naturale predisposizione all’anale.</p><p>Alla cosa si interessano un manipolo di utenti del forum, e la discussione prosegue per mesi finché, complice l’arrivo della bella stagione e delle ferie, si decide di fare il grande passo: Lucio metterà a noleggio la propria compagna per un giorno intero di un gruppo di utenti.</p><p>10 uomini scelti nel forum, più Lucio, trascorreranno 24 ore, dalla mattina a quella successiva, in una casa con Erika, con la possibilità di sfogare su di lei qualunque perversione.</p><p>Deciso luogo (una piccola villa di campagna nel centro italia) giorno ed ora, gli uomini si ritrovano così alle 7 di mattina in uno spiazzale deserto, circondato da alberi e campi.</p><p>Qualche minuto dopo arriva una macchina scusa, da cui scende un uomo, Lucio, che subito saluta gli astanti e con un gesto della mano presenta la ragazza che stava uscendo in quel momento dall’auto “Signori, vi presento Erika, la vostra schiava per un giorno”.</p><p>Gli uomini guardano tutti la ragazza con espressione incuriosita. Sono passati più di 10 anni da quei film ed ovviamente lei è cambiata, più matura, ora ha circa 30 anni, diversa anche fisicamente, il viso non è più quello di un ingenuo cerbiatto ed anche l’espressione è decisamente più adulta e sicura di sé. Due particolari però sono identici ad allora, gli occhi bellissimi ed innocenti e quel sorriso sempre in bilico fra il timido ed il perverso. Poi entrano tutti in casa, seguiti da Lucio ed Erika, chiacchierando del più e del meno fra loro e con i due “padroni di casa”. Giunti nel salotto decidono che era giusto fare colazione.</p><p>Tutto era stato già ordinato e predisposto, ad attenderli in cucina c’erano svariate crostate e dolci, la macchina del caffè ed in frigo latte e succhi di frutta.</p><p>Gli uomini si accomodano ed Erika inizia ad apparecchiare e servire gli astanti.</p><p>Qualcuno, timidamente, sonda il terreno palpandole il sedere. La ragazza lo guarda con la coda dell’occhio accennando un mezzo sorriso. A metà fra il compiaciuto e l’imbarazzato. Sa esattamente perché è lì e immagina cosa avverrà in quelle 24 ore, ma l’esordio è sempre il punto più difficile.</p><p>Finita la colazione degli uomini è il turno di Erika, la ragazza non vorrebbe eccedere ma le viene ordinato di mangiare e bere. Le fanno scolare una bottiglia intera di latte. Erika obbedisce.</p><p>Si prosegue così conversando, e la discussione inevitabilmente va pian piano a cadere sui filmini che fece Erika all’epoca, diventando sempre più pruriginosa.</p><p>Dopo circa una mezz’oretta la ragazza si alza, chiedendo permesso per andare in bagno.</p><p>Non passano neanche due minuti che gli uomini, guardandosi fra di loro decidono di seguirla.</p><p>Erika si stava appena alzando i vestitino quando li vede entrare nel bagno e lì per lì ha un sussulto… “cosa volete? devo solo fare pipì”</p><p>“certo certo" risponde uno di loro, siamo solo qui per assistere” </p><p>“Cioè?” ribatte la ragazza che aveva ancora le mani dietro la schiena a tenere alzato il vestitino.</p><p>“cioè ecco” dice uno di loro, afferrando la ragazza per un braccio e strattonandola verso di sé. Le alza il vestito scoprendo le mutandine rosa da ragazzina e mostrandola a tutti.</p><p>Nel gruppetto si levano sghignazzi, e mentre Lucio si bea compiaciuto della scena, uno dei 10 avvicina il viso al culetto di Erika con fare da ispettore dopodiché sentenzia “Umh.. sei cresciuta cara, ma hai ancora un bel culetto sodo ed invitante, chissà da allora quanti cazzi ed oggetti ci sono entrati…”</p><p>[automerge]1609598815[/automerge]</p><p>Qui succede una cosa all’apparenza banale ma che in realtà mette in moto tutto. La ragazza, a testa bassa e con un filo di voce, quasi bisbigliando, risponde “Tanti”</p><p>Lo stesso tono, lo stesso modo quasi pudico che aveva nei film.</p><p>Quelle parole diventano, per quegli uomini, la Madeleine di Proust, scavando nel passato recondito, rimestando nel torbido di perversioni per alcuni di loro sopite da anni, e scatenano la depravazione.</p><p>Prendono Erika con forza costringendola ad accovacciarsi e a fare pipì lì sul pavimento, mentre loro sono attorno che la guardano.</p><p>Lei li guarda dal basso verso l’alto, intimidita, mentre loro sorridono perfidi. E’ Lucio a dare il là a tutto “Piscia puttana” grida alla compagna, e da lì lo seguono gli altri: “dai cagna fai i bisognini” “Piscia su quel pavimento che dopo sappiamo noi come farti pulire” “sbrigati troia”</p><p>Erika era contratta, i suoi muscoli tesi, la mente turbinava fra mille sensazioni, era impaurita, eccitata, emozionata, titubante.</p><p>Sta prendendo coscienza davvero e solo adesso di quello che stava succedendo; era stata noleggiata, quegli uomini avevano pagato per poter disporre di lei a loro piacere. era un oggetto animato, una schiava a cui poteva essere fatta quasi qualunque cosa.</p><p>Il pensiero la impauriva ed eccitava assieme.</p><p>Plin plin plin le prime gocce di urina cominciarono ad uscire da Erika poco per volta iniziando a bagnare il pavimento per poi aumentare e diventare una piccola fontanella che formava un laghetto sotto di lei che si espandeva rapidamente, andando a lambire i piedi e quelli degli uomini disposti in circolo attorno a lei.</p><p>Tra le risa di scherno che provenivano dal gruppo si levò una voca più forte delle altre “Guarda che hai fatto troia, mi hai pisciato sulle scarpe” Erika si girò di scatto in direzione di dove veniva la voce, alla sua sinistra, ed ecco fare un mezzo passo avanti verso di leì un uomo che tira su la gamba e gli ficca la scarpa a pochi centrimetri dalla faccia. “puliscimi la scarpa troia”</p><p>Erika stava prendendo un lembo del vestitino per pulire la calzatura dell'uomo quand'ecco che un altro urla "non con la stoffa maledetta cagna, con la lingua". Lo sguardo di Erika incrocia quello compiaciuto e sadico dell'uomo, poi cerca quello sorridente del compagno. Sa che dovrà ubbidire, allora tira fuori la lingua ed inizia a leccare la scarpa dell'uomo.</p><p>Ma questo presto si stufa e la allontana quai con un calcio che la fa finire seduta sopra la sua stessa urina.</p><p>La situazione si fa concitata: qualcuno degli uomini inizia a toccarsi da sopra i pantanoloni, visibilmente eccitato, altri rimangono titubanti, altri ancora incominciano a dire "Sarebbe bello se.."</p><p>A sbloccare la situazione è Lucio, il compagno di Erika che chiedendo silenzio dice con tono amichevole e sadico "Signori, ho portato qui questa cagna, affinchè voi possiate usufruirne come meglio credete" ed in questo guardò la ragazza "Lei non ha volontà , non ha tabù, non ha limiti, lei per 24 ore è una cosa vostra, non abbiate timore e date sfogo alle vostre fantasie"</p><p>All'udire quelle parole parte il primo che si mette davanti ad erica e tira fuori il cazzo mezzo barzotto e incomincia a pisciare addosso alla ragazza che, ancora vestita e a capo chino riceve passivamente quella doccia.</p><p>"Ti piace il piscio vero cagna? Dì la verità , ti piace di più il piscio o la sborra?" le diceva ad alta voce mentre inzuppava il vestito della ragazza</p><p>"Rispondi merda!" le tuonò poi non udendo alcuna risposta. A lui fecero coro gli altri, che nel mentre si stavano spogliando, insultandola e sputandole addosso. "dai troia rispondi!"</p><p>"tutt'e due" risposte timidamente Erika ancora a capo chino, mentre veniva subissata di sputi ed insulti.</p><p>CONTINUA...</p><p>[automerge]1609611681[/automerge]</p><p>la 3° parte</p><p>[automerge]1609611876[/automerge]</p><p>Fatemi avere un riscontro, se piace, non piace (sia la formula che il racconto), se non piace è inutile che continuo</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="harryburns, post: 17521280, member: 116584"] E’ iniziato tutto per caso. Un giorno qualunque del 2020 uno persona scrive su un forum di essere il compagno di Erika una ex attrice porno. I film in questione furono girati quando la ragazza era molto giovane e si caratterizzavano per una certa inclinazione della suddetta alla remissività , con pratiche slave fetish e una naturale predisposizione all’anale. Alla cosa si interessano un manipolo di utenti del forum, e la discussione prosegue per mesi finché, complice l’arrivo della bella stagione e delle ferie, si decide di fare il grande passo: Lucio metterà a noleggio la propria compagna per un giorno intero di un gruppo di utenti. 10 uomini scelti nel forum, più Lucio, trascorreranno 24 ore, dalla mattina a quella successiva, in una casa con Erika, con la possibilità di sfogare su di lei qualunque perversione. Deciso luogo (una piccola villa di campagna nel centro italia) giorno ed ora, gli uomini si ritrovano così alle 7 di mattina in uno spiazzale deserto, circondato da alberi e campi. Qualche minuto dopo arriva una macchina scusa, da cui scende un uomo, Lucio, che subito saluta gli astanti e con un gesto della mano presenta la ragazza che stava uscendo in quel momento dall’auto “Signori, vi presento Erika, la vostra schiava per un giorno”. Gli uomini guardano tutti la ragazza con espressione incuriosita. Sono passati più di 10 anni da quei film ed ovviamente lei è cambiata, più matura, ora ha circa 30 anni, diversa anche fisicamente, il viso non è più quello di un ingenuo cerbiatto ed anche l’espressione è decisamente più adulta e sicura di sé. Due particolari però sono identici ad allora, gli occhi bellissimi ed innocenti e quel sorriso sempre in bilico fra il timido ed il perverso. Poi entrano tutti in casa, seguiti da Lucio ed Erika, chiacchierando del più e del meno fra loro e con i due “padroni di casa”. Giunti nel salotto decidono che era giusto fare colazione. Tutto era stato già ordinato e predisposto, ad attenderli in cucina c’erano svariate crostate e dolci, la macchina del caffè ed in frigo latte e succhi di frutta. Gli uomini si accomodano ed Erika inizia ad apparecchiare e servire gli astanti. Qualcuno, timidamente, sonda il terreno palpandole il sedere. La ragazza lo guarda con la coda dell’occhio accennando un mezzo sorriso. A metà fra il compiaciuto e l’imbarazzato. Sa esattamente perché è lì e immagina cosa avverrà in quelle 24 ore, ma l’esordio è sempre il punto più difficile. Finita la colazione degli uomini è il turno di Erika, la ragazza non vorrebbe eccedere ma le viene ordinato di mangiare e bere. Le fanno scolare una bottiglia intera di latte. Erika obbedisce. Si prosegue così conversando, e la discussione inevitabilmente va pian piano a cadere sui filmini che fece Erika all’epoca, diventando sempre più pruriginosa. Dopo circa una mezz’oretta la ragazza si alza, chiedendo permesso per andare in bagno. Non passano neanche due minuti che gli uomini, guardandosi fra di loro decidono di seguirla. Erika si stava appena alzando i vestitino quando li vede entrare nel bagno e lì per lì ha un sussulto… “cosa volete? devo solo fare pipì” “certo certo" risponde uno di loro, siamo solo qui per assistere” “Cioè?” ribatte la ragazza che aveva ancora le mani dietro la schiena a tenere alzato il vestitino. “cioè ecco” dice uno di loro, afferrando la ragazza per un braccio e strattonandola verso di sé. Le alza il vestito scoprendo le mutandine rosa da ragazzina e mostrandola a tutti. Nel gruppetto si levano sghignazzi, e mentre Lucio si bea compiaciuto della scena, uno dei 10 avvicina il viso al culetto di Erika con fare da ispettore dopodiché sentenzia “Umh.. sei cresciuta cara, ma hai ancora un bel culetto sodo ed invitante, chissà da allora quanti cazzi ed oggetti ci sono entrati…” [automerge]1609598815[/automerge] Qui succede una cosa all’apparenza banale ma che in realtà mette in moto tutto. La ragazza, a testa bassa e con un filo di voce, quasi bisbigliando, risponde “Tanti” Lo stesso tono, lo stesso modo quasi pudico che aveva nei film. Quelle parole diventano, per quegli uomini, la Madeleine di Proust, scavando nel passato recondito, rimestando nel torbido di perversioni per alcuni di loro sopite da anni, e scatenano la depravazione. Prendono Erika con forza costringendola ad accovacciarsi e a fare pipì lì sul pavimento, mentre loro sono attorno che la guardano. Lei li guarda dal basso verso l’alto, intimidita, mentre loro sorridono perfidi. E’ Lucio a dare il là a tutto “Piscia puttana” grida alla compagna, e da lì lo seguono gli altri: “dai cagna fai i bisognini” “Piscia su quel pavimento che dopo sappiamo noi come farti pulire” “sbrigati troia” Erika era contratta, i suoi muscoli tesi, la mente turbinava fra mille sensazioni, era impaurita, eccitata, emozionata, titubante. Sta prendendo coscienza davvero e solo adesso di quello che stava succedendo; era stata noleggiata, quegli uomini avevano pagato per poter disporre di lei a loro piacere. era un oggetto animato, una schiava a cui poteva essere fatta quasi qualunque cosa. Il pensiero la impauriva ed eccitava assieme. Plin plin plin le prime gocce di urina cominciarono ad uscire da Erika poco per volta iniziando a bagnare il pavimento per poi aumentare e diventare una piccola fontanella che formava un laghetto sotto di lei che si espandeva rapidamente, andando a lambire i piedi e quelli degli uomini disposti in circolo attorno a lei. Tra le risa di scherno che provenivano dal gruppo si levò una voca più forte delle altre “Guarda che hai fatto troia, mi hai pisciato sulle scarpe” Erika si girò di scatto in direzione di dove veniva la voce, alla sua sinistra, ed ecco fare un mezzo passo avanti verso di leì un uomo che tira su la gamba e gli ficca la scarpa a pochi centrimetri dalla faccia. “puliscimi la scarpa troia” Erika stava prendendo un lembo del vestitino per pulire la calzatura dell'uomo quand'ecco che un altro urla "non con la stoffa maledetta cagna, con la lingua". Lo sguardo di Erika incrocia quello compiaciuto e sadico dell'uomo, poi cerca quello sorridente del compagno. Sa che dovrà ubbidire, allora tira fuori la lingua ed inizia a leccare la scarpa dell'uomo. Ma questo presto si stufa e la allontana quai con un calcio che la fa finire seduta sopra la sua stessa urina. La situazione si fa concitata: qualcuno degli uomini inizia a toccarsi da sopra i pantanoloni, visibilmente eccitato, altri rimangono titubanti, altri ancora incominciano a dire "Sarebbe bello se.." A sbloccare la situazione è Lucio, il compagno di Erika che chiedendo silenzio dice con tono amichevole e sadico "Signori, ho portato qui questa cagna, affinchè voi possiate usufruirne come meglio credete" ed in questo guardò la ragazza "Lei non ha volontà , non ha tabù, non ha limiti, lei per 24 ore è una cosa vostra, non abbiate timore e date sfogo alle vostre fantasie" All'udire quelle parole parte il primo che si mette davanti ad erica e tira fuori il cazzo mezzo barzotto e incomincia a pisciare addosso alla ragazza che, ancora vestita e a capo chino riceve passivamente quella doccia. "Ti piace il piscio vero cagna? Dì la verità , ti piace di più il piscio o la sborra?" le diceva ad alta voce mentre inzuppava il vestito della ragazza "Rispondi merda!" le tuonò poi non udendo alcuna risposta. A lui fecero coro gli altri, che nel mentre si stavano spogliando, insultandola e sputandole addosso. "dai troia rispondi!" "tutt'e due" risposte timidamente Erika ancora a capo chino, mentre veniva subissata di sputi ed insulti. CONTINUA... [automerge]1609611681[/automerge] la 3° parte [automerge]1609611876[/automerge] Fatemi avere un riscontro, se piace, non piace (sia la formula che il racconto), se non piace è inutile che continuo [/QUOTE]
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