bu3

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Racconto scritto "su commissione" per un utente del forum, non vi dico chi, nel caso deciderà lui di farsi avanti.
Spero che vi piaccia.


La luce del mattino entrava dalla finestra socchiusa e accarezzava il corpo di Alice semiaddormentata, mentre si muoveva languida tra le lenzuola. Dormiva spesso completamente nuda, un po' per far contento Luca, il suo compagno, e un po' perchè le piaceva essere esibizionista tra le mura di casa, mentre in pubblico mostrava il suo lato serio e castigato.
Si mise solo gli occhiali, entrò in bagno e si guardò allo specchio, accarezzandosi lentamente: i suoi seni sodi, con i capezzoli svettanti, i fianchi generosi, il suo culetto alto e voluttuoso, la vagina completamente depilata, le lunghe cosce toniche... le piaceva guardarsi, da buona studentessa d'arte era amante del bello, e il suo corpo lo era: bello, libero e invitante. Osservandosi meglio notò una macchia al lato della bocca: sperma secco... di Luca. Gli aveva fatto un pompino la sera prima: poverino, spesso non ce la faceva a scoparla, veniva subito, quindi ultimamente lei si limitava ad un pompino con ingoio per farlo sfogare.
Se avessero iniziato a scopare si sarebbe eccitata, bagnata, e poi avrebbe dovuto finire da sola perchè lui non ce l'avrebbe fatta, e lei voleva di più, voleva un cazzo, duro, che le scavasse dentro fino a farla impazzire.
Pensò che si sarebbe saziata di li a poco, a casa del suo professore di Anatomia artistica; la volta prima che era stata da lui avevano scopato, e oggi avrebbero dovuto fare il bis. Era un amante fantastico, ed aveva anche uno degli esami più difficili del suo corso.
Avrebbe colto i classici due piccioni: farsi delle belle scopate e garantirsi un 30, magari con la lode, se ci dava dentro.
Si ricordò con un sussulto di un problema da risolvere: il porco era un fissato del sesso anale, ma con l'arnese che si ritrovava la volta prima non era riuscita a prenderlo. Doveva allenarsi... lo sguardo le finì sul flacone di deodorante sulla mensola a fianco del lavandino, aveva il diametro giusto, la punta leggermente rastremata...sentì le prime gocce di umori bagnarle l'interno coscia. Prese dell'olio ed entrò nella doccia, aprì l'acqua calda e iniziò a lavarsi, andando a massaggiare l'ano dolcemente, infilandosi un dito lentamente, per poi passare a massaggiarsi il clitoride. Dopo essersi cosparsa di schiuma prese l'olio e ne spalmò una dose abbondante sul buchino e sul deodorante, poi si appoggiò il flacone all'ano e iniziò a spingere, cercando di rilassare i muscoli.

Nel frattempo tre uomini erano davanti alla porta dell'appartamento.
"Dai cazzo, muoviti con stà serratura Carlo"
"Non mi rompere il cazzo, Lucash, ci metto il tempo che ci vuole, e poi il coglione che abita qui lo abbiamo visto uscire mezz'ora fa, abbiamo tutto il tempo. Frank, passami la chiave"
L'enorme senegalese gli allungò un attrezzo, guardandosi attorno: il corridoio era deserto, ma il suo amico albanese ci stava comunque mettendo un po' troppo.
"Ecco, fatto! Italiano del cazzo, ora fai il tuo lavoro" disse Lucash.
Carlo entrò per primo e iniziò a radiografare l'appartamento per capire dove potevano essere nascoste le cose di valore: si accorse a prima vista che era un alloggio modesto e non avrebbero tirato su un gran bottino.
"Questo è uno sfigato, mi sa che ci dobbiamo portare via tutto il possibile per salvarci la giornata: Frank guarda nella camera da letto, Lucash nello studio, io mi faccio il soggiorno".

L'italiano e l'albanese iniziarono a rovistare, mentre Frank si avvicinava alla camera. Entrando sentì subito il rumore della doccia, dato che il bagno aveva l'ingresso dalla camera. Si avvicinò e sbirciò attraverso la porta: vide Alice dietro la porta in vetro della doccia, leggermente appannata, che si stava sfondando il culo con il deodorante.
Al senegalese si svegliò immediatamente il cazzo... senza fare rumore tornò nel soggiorno per avvertire gli amici.
"Ehi coglioni, di là c'è una figa in doccia che si sfonda il culo"
"Ma che cazzo dici, te l'avevo detto di non fumare che poi non capisci un cazzo" rispose Carlo
"Venite a vedere se non ci credete"
Tutti e tre entrarono in camera e si avvicinarono alla porta.

Alice intanto aveva gli occhi chiusi, una mano sul flacone mezzo infilato nel sedere, e l'altra sulla figa a masturbarsi il clitoride furiosamente; proprio mentre si affacciavano le salì un orgasmo potente che la fece tremare tutta.
Un po' per gli occhi semichiusi, un po' per la porta appannata, non si accorse dei tre uomini che la stavano fissando, e che si lanciavano sguardi d'intesa.

Carlo disse sottovoce "Questa è una vera troia, mi sa che oggi ci divertiamo... mettetevi le bandane per coprirvi un po' la faccia e state al gioco". Estrasse dalla tasca il suo coltello a serramanico e si avvicinò alla porta della doccia.

La aprì, e Alice aprì gli occhi, urlò: "Ma cosa stai facendo? Chi sei?"
"Zitta troia, lo vedi questo coltello? Se fai un altro urlo ti ammazzo"
"Ma cosa volete?" disse la ragazza, cercando di coprirsi il seno e la vagina con le mani
"Secondo te? Volevamo farci l'appartamento, ma il tuo ragazzo è uno sfigato e non c'ha una lira, quindi mi sa che ci faremo te, tanto abbiamo visto che il cazzo ti piace, vero?"
"No, vi prego, non voglio, prendete tutto quello che volete e andate via, per favore"...
"Sei tu quello che vogliamo" disse Carlo prendendola per le braccia, la trascinò fuori dal bagno e la gettò con forza sul letto.

"Bene, bene, una gran bella figa vero?" disse Lucash.
Gli amici annuirono, mentre si massaggiavano i cazzi già turgidi.
"Ora vieni qui in mezzo a noi, fatti guardare"

La ragazza si alzò timidamente e si mise in piedi in mezzo ai tre.
Lei completamente nuda, profumata di doccia, la ragazza irreprensibile, la perfetta figlia e studentessa modello.
Loro, tre delinquenti poco puliti e molto arrapati, tra cui un armadio di colore decisamente inquietante.

Le mani dei tre uomini iniziarono a tastarla ovunque: Alice tremava dalla paura, ma iniziò anche a sentire un certo languore tra le gambe... quei tre cazzi già eretti, in suo onore... e soprattuto quello nero, enorme, pulsante... si sentiva come in trance.

La fecero inginocchiare e le diedero i loro membri da succhiare: li prese uno per mano e il terzo in bocca, e iniziò a succhiare e segare a turno tutti e tre. Sembrava impossibile ma continuavano ad ingrossarsi, soprattutto quello di colore, ad ogni leccata era più duro.. senti la sua figa colare copiosi umori tra le gambe e sul parquet della camera.

"Ahhh ma è una professionista, senti come succhia... questa fa la troia di mestiere..." commentò Carlo.
"Ora me la scopo" disse Frank, prendendola di peso e portandola sul letto
"No no no, che cazzo fai, se te la scopi tu la sfondi e noi non godiamo un cazzo, mi spiace ma tu vai per ultimo"
"Vaffanculo, io sempre per ultimo! Lo sai che le bianche amano il mio big bamboo"
"Quello non è un bamboo, è un palo, se passo dopo di te non sento niente, faccio prima a farmi una sega" disse Lucash
"Calma, tanto qui ce n'è per tutti... vero puttanella? " disse Carlo, guardando Alice negli occhi "guardate questa ha più voglia di noi, dobbiamo trattarla bene e farla godere, vero?"
Alice abbassò gli occhi, pudica... sapeva che l'uomo aveva ragione, ma non voleva ammetterlo.
"Guarda le lenzuola Carlo, mi sa che hai ragione, sta facendo un lago là sotto"
"Vedi? te l'avevo detto... mi sa che abbiamo trovato una fidanzatina insoddisfatta... vero che il tuo fidanzato è un cornuto impotente?"
Alice rialzò gli occhi "In effetti... non ce la fa a farmi godere"
"E allora sei una ragazza fortunata, oggi ci penseremo noi a toglierti tutte le voglie, anche quelle che ancora non conosci" disse Carlo, prendendole le caviglie e aprendole le gambe.
"Tenetele allargate" disse ai due amici " che vado ad assaggiare questa fighetta"
Si abbassò tra le gambe di Alice e iniziò a leccarle le figa in modo deciso, perfino brutale, ma Alice sentì il piacere invaderla, e si abbandonò all'indietro sui cuscini.
Visto che collaborava, anzi si stava chiaramente godendo la leccata, il senegalese e l'albanese si misero in ginocchio al suo fianco e le porsero i cazzi da leccare.
Alice li afferrò e iniziò e masturbarli e leccarli, ormai in piena trance sessuale.
Non capiva cosa stava facendo, non si poneva domande, non si rendeva conto di stare rischiando chissà quali malattie: sentiva solo il piacere che le saliva a ondate frenetiche tra le gambe e sentiva di dover ricambiare.

"Cazzo questa è un lago ragazzi" disse Carlo "ora mettiti a pecora troia che te lo sbatto dentro" e cosi' dicendo fece girare Alice, che si piazzò a quattro gambe e riprese a succhiare gli altri membri.
Le infilò il cazzo in un solo colpo e la ragazza fece un piccolo urlo, poi iniziò a pomparla prendendola per i fianchi.
Lei raggiunse il primo orgasmo subito, e venne tremando e schizzando umori sul cazzo di Carlo, che però continuò a pompare fino a raggiungere anche lui l'orgasmo: le venne dentro, riempiendola di seme.
Spossato, si accasciò sul letto, ma subito Lucash prese il suo posto, iniziando a pompare.
Alice non si accorse nemmeno del cambio, continuava a pompare Frank e sentiva un cazzo caldo rimestarle le figa.
"Guardate che buco del culo sfondato ha questa troia" disse Lucash infilandole due dita nel culo, smettendo per un attimo di scoparla.
Alice, sentendosi entrambi i buchi pieni, iniziò a ondeggiare il culo...
"Ma guarda che troia, guarda come si muove, lo vuole in tutti i buchi... allora facciamola contenta, Frank stenditi, e tu puttana ficcati il suo bastone in figa"
Alice non se lo fece dire due volte e saltò sul senegalese, appoggiandosi l'enorme cappella alla vagina fradicia e facendola entrare fino in fondo, accompagnando l'operazione con un grido di piacere e un secondo orgasmo.
"Brava troia" disse Lucash, "ora piegati che arriva la seconda parte".
Cosi' dicendo fece abbassare Alice sul petto dell'amico e le puntò il cazzo sul buco del culo, pulsante di voglia.
Alice reagì con un'esclamazione di dolore, ma lui non si fermò e continuò ad entrare fino ad avere le palle sudicie contro il culetto bianco della ragazza.
"Ahhh senti com'è stretto, cazzo quanto godo"
"Certo che è stretto, c'è il bestione in figa" intervenne Carlo, che si stava godendo la scena a pochi centimetri di distanza.
L'uomo di colore e l'albanese iniziarono a muoversi in sincrono, entrando e uscendo dai buchi di Alice mentre lei arrivava al terzo orgasmo e iniziava ad urlare.
"Stai zitta troia o qualcuno si insospettirà, con quel cornuto del tuo fidanzato sicuramente è impossibile sentirti urlare cosi'" disse Carlo, ma Alice non lo sentì nemmeno, stava venendo a ripetizione.
Ad un certo punto il nero iniziò a darle colpi sempre più forti e poi le esplose in figa diversi litri di sborra bollente, e poco dopo anche l'albanese le riempì lo sfintere con una buona dose di crema calda.
Stremati, i due si accasciarono sul letto; Alice aveva goduto cosi' tanto da svenire.
"Cazzo fa questa? E' svenuta? " disse Lucash
"Minchia e se è morta?" rispose Frank
"Beh di sicuro è morta contenta" commentò Carlo "leviamo le tende prima che arrivi qualcuno"
"E cosa ci prendiamo?" rispose Lucash
"Ci siamo già presi abbastanza, non rompere il cazzo, filiamo"...

Qualche minuto dopo Alice aprì gli occhi e si guardò intorno: la stanza era deserta, il letto sfatto e macchiato di sperma, che ancora colava copioso dai suoi buchi, che bruciavano per il trattamento subito. Passò le dita sulla figa e sull'ano, raccogliendo un pò di sperma e portandoselo in bocca, languida...
 
OP
B

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Nessun commento? L'ho scritto di getto, non sono un professionista, ma speravo in qualche apprezzamento o almeno qualche critica mirata!
 

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