Esperienza reale avventura a Spalato

x1Andre

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E' la mia prima esperienza a scrivere racconti, spero siate benevoli. Ho accettato l'invito di alcuni compagni di chat che mi hanno chiesto di raccontare alcune delle piacevoli esperienze che ho avuto.
Non mi piace descrivere situazioni esplicite o scopate crude, preferisco anche dedicarmi a un pò di sana narrazione

Spero che la lettura possa essere gradita a tanti e che , se fa piacere, nasca l’opportunità di proseguire con la storia e poi dar seguito ad altre

Era la fine di giugno del 2012 e , su richiesta di un mio importante assistito, dovevo ispezionare e controllare una azienda di Spalato, in Croazia, che avevano acquisito e che avrebbe dovuto portare avanti un settore produttivo importante. Accettai con gioia la consulenza.... conoscevo l'ambiente croato e i possibili risvolti che ne sarebbero derivati.
Come mia abitudine, gestii in proprio la logistica e l'organizzazione della trasferta, lontano da circuiti e ambienti riservati a clientele professionali.
Trovai per alloggiare una piccola locanda in una vicina cittadina, organizzai il viaggio, il noleggio di una vettura e quant altro potesse rendere più gradevole l'incarico. Prenotai anche per il week end, intenzionato a godermi fino in fondo l'opprtunità

I primi giorni lavorativi furono abbastanza intensi, ma potei comunque godere della opsitalità locale e passare un piacevole post lavoro a base di relax, buon cibo genuino e casareccio, vino e tranquillità. Anche il sabato fu piacevolmente dedicato alla visita in solitaria della città, dove peraltro lo sguardo era sempre distolto e distratto dalla incredibile avvenenza delle ragazze locali
Rientrato alla locanda, di cui ero stato unico ospite nei giorni precenti, scoprii che erano arrivati altri ospiti..... 2 ragazzi e 2 ragazze, studenti equivalenti di un nostro liceo che si erano concessi una breve vacanza.
A differenza di altre situazioni, la loro presenza era tutt altro che invasiva. tranquilli e riservati non si dedicavano a schiamazzi o peggio. La sera cenarono al tavolo, senza eccessi e soprattutto senza accompagnare l'ottimo pesce preparato dalla cuoca con il piacevole vino locale. Dopo cena andarono nel salotto comune dove mi recai pure io con l'intento di dedicarmi alla lettura. I ragazzi seguivano in tv una partita di pallacanestro, mentre le ragazze erano sedute su un divanetto intente a chiacchierare. Non parevano esserci coppie o particolari relazioni nel gruppo. Erano semplicemente amici in vacanza di fine anno scolastico. La locandiera ci portò delle consumazioni.... delle bibite per le ragazze, due birracce in lattina per i ragazzi e una specie di brandy locale per me. Aveva capito i miei gusti e mi propose un assaggio di questa delizia locale, davvero molto apprezzata. La mia consumazione aveva destato un pò di curiosità, vedendo passare il vassoio, nei 4….. i ragazzi tornarono però subito alla partita, le ragazze invece parevano molto più incuriosite da quel particolare bicchiere e da quel liquido color rosso bruno, nonchè dalla presenza di un uomo straniero nella locanda di un piccolo paesino

Come seppi dopo, si chiamavano Kristin e Maja. entrambe 18enni, come i loro amici, e provenienti da un paesino interno. Erano compagni di scuola, si conscevano fin dall’asilo, e avevano terminato l’avventura scolastica con l’equivalente del diploma di liceo. Kristin era semplicemente..... una dea! Alta , fisico slanciato con un evidente seno sodo e ben fatto, un viso dolce e bellissimo, tutto acqua e sapone dove spiccavano gli occhi azzurri, incorniciati da dei capelli neri, lunghi, mossi, un culetto semplicemente capolavoro tenuto su da due lunghissime gambe. Timida e riservata, soprattutto perchè capiva e parlava poco inglese e italiano, preferiva starsene sulle sue. A differenza di Maja, estrosa e simpaticissima, più bassa dell’amica, e anche meno bella di viso, ma con un corpo davvero perfetto. Compensava con un carattere gioioso e aperto e molto spigliato. Entrambe vestivano in maniera decisamente semplice, jeans , maglietta e scarpe da ginnastica, ma gli indumenti semplici non nascondevano la perfezione dei loro giovani corpi.

Erano palesemente annoiate e deluse dalle attenzioni rivolte dai loro amici per la partita, e Maja prese l’iniziativa di intrattenere una conversazione con lo straniero che era in quel soggiorno.
Come detto parlava abbastanza bene italiano , e anche inglese. Nelle due estati precedenti aveva lavorato nei locali della zona, e quindi aveva più facilità nella conversazione. Si avvicinò, si presentò e cominciammo col parlare del liquore che stavo bevendo, e poi la discussione andò avanti; dopo alcuni minuti invitò anche Kristin ad avvicinarsi e mi spiegò come la sua amica non fosse molto preparata con le lingue, per cui, per coinvolgerla, le traduceva quello che ci dicevamo anche se, spesso, l’impressione era che capiva almeno i concetti principali della discussione.

La conversazione era molto piacevole, e ammetto che era difficile staccare gli occhi da Kristin…. Maja, a cui l’esperienza lavorativa aveva dato in dote anche una certa malizia, cercò anche di evidenziare la situazione, ma senza ottenere particolari risultati o reazioni in lei.
Nel frattempo la partita era finita…. mi dissero che la serata era negli accordi tra le parti…. e che la loro vacanza sarebbe iniziata il giorno dopo. Quella sera la partita, che da come capii andò male per la loro squadra, era un dogma. Infatti i due si alzarono, presero altre due lattine di birra, e si avviarono verso le stanze al secondo piano. Maja e Kristin mi salutarono scusandosi per la pessima compagnia dei loro amici e li seguirono. Io invece mi dedicai a qualche minuto di sana lettura

Dopo una decina di minuti nel silenzio totale, sentii dei passi scendere le scale e arrivare nel salone.
Alzai lo sguardo: era Maja. Si avvicinò al frigo e prese alcune bottigliette di acqua. Era ancora vestita come prima, non indossava più le scarpe da ginnastica ma un paio di ciabatte di plastica. Quando si accorse che la stavo guardando, alzò le bottigliette e ridendo disse che in stanza c’erano molti bicchieri ma mancava cosa metterci dentro. Risi anche io. Le dissi che pensavo che stessero già dormendo. Lei rispose che i due amici sicuramente erano nella loro stanza a finire le birre e dormire. Kristin stava facendo la doccia e dopo era il suo turno. Si avvicinò alla poltrona dove ero seduto, mise le mani in tasca e, chiusa e pugno la appoggiò sul bracciolo. Aprì la mano e lasciò la chiave della stanza. Se ti fa piacere ancora un pò la compagnia, tra mezz’ora. Se no, lascia pure la chiave sul bancone.
Non disse altro e se ne tornò al piano di sopra
 

Chelios

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Ottimo inizio davvero!
Mi accodo a quanto scritto sopra, non abbiamo idea di te giusto quel poco per inquadrare la scena. Aspetto il seguito!
 

PepitoSbazz

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wow immagino che due pezzi di figa... le slavette sono divine
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grazie a tutti. lieto che vi sia piaciuto. Ecco a voi la seconda parte. Sto scrivendo il resto, man mano che è pronto lo pubblicherò.
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Aspettai qualche minuto, sicuramente meno della mezz’ora suggerita. Presi la chiave, mi avvicinai al frigo del salone e, con gioia, vidi che c’era una bella bottiglia di prosecco italiano….. ottima marca e sicuramente più adatta a una serata in compagnia di qualche bottiglietta di acqua naturale.
Salii le scale e aprii la porta della stanza con cautela. Kristin era seduta sul letto. Era un letto matrimoniale grosso che le due ragazze condividevano. Mi accolse col suo radioso sorriso, che non nascondeva anche un certo stupore e un pò di imbarazzo. Indossava un pigiama leggero composto da una magliettina a maniche corte, corta che le lasciava scoperto l’ombelico e parte dei fianchi, e un paio di pantaloncini lievemente trasparenti, che lasciavano intravedere l’intimo che indossava. Non nascondeva le sue lunghe e ben tornite gambe, intrecciate alla indiana sul letto.
Rispose al mio saluto sorridendo e chiamò l’amica che era nel bagno, con tono quasi divertito.
Maja uscì dal bagno asciugandosi i capelli con un asciugamano. Indossava un pigiama simile a quello dell’amica, ma sicuramente sotto la magliettina non indossava reggiseno, e si vedeva chiaramente il segno dei capezzoli
Le porsi la bottiglia dicendo che sicuramente era più adatta a riempire i bicchieri in una serata in compagnia. Sorrise e senza farselo dire due volte, ma con molta maestria, prese il cavatappi che era nella stanza, stappò la bottiglia e riempì 3 bicchieri.
Le feci i complimenti per l’ottimo servizio e lei, ridendo, disse, non senza una certa malizia, che in due estati aveva imparato davvero tanto
Kristin non voleva bere, Maja mi spiegò che la sua migliore amica era un tantino timida e impacciata…. le parlò un pò piano, e la convinse ad assaggiare… iniziò molto lentamente e mentre provava quel prelibato vinello, guardava noi due da sopra il bicchiere, conscia di essere al centro dell’attenzione. Riuscì a finirlo e non potemmo certo trattenerci da un fragoroso applauso, mentre Maja, senza perdere tempo e senza badare al suo rifiuto, le riempì nuovamente il bicchiere, tra le nostre risate e incoraggiamenti a ripetere l’esperienza.
Maja bevve e finì di asciugare i capelli. Prese una coperta , si avvicinò a me e mi augurò una buona serata, ma mi raccomandò di fare attenzione alla poca esperienza della sua amica. E tu dove hai intenzione di andare ? le chiesi.
Mi disse che si sistemava sul divano che c’era nel retro del corridoio, così lasciava il campo libero. Le dissi che potevamo passare una bella serata assieme, ma lei si mise a fianco dell’amica, mi invitò a guardare bene e mi disse ridendo: se non mi sembrava che ci fossero delle differenze. Era vero…. ce ne erano…. ma Maja secondo me non doveva assolutamente sentirsi esclusa , anzi. Sorrise maliziosamente, era una situazione che forse non aveva osato sperare ma che palesemente la intrigava .
Mi avvicinai a Kristin e le cinsi le spalle con un abbraccio, dandole un rapido bacio sulle labbra, a cui non si sottrasse. La mano scese lungo la schiena e arrivò al culetto sodo, che indugiai ad accarezzare. Ebbe un sussulto, il respiro era spezzato , non reagiva ma cercava con lo sguardo l’amica che era vicina a noi. allungai verso di lei l’altro braccio e la coinvolsi nel nostro abbraccio, a cui reagì con maggior trasporto che l’amica, e mentre le mani esploravano le due giovani, chiesi quasi sottovoce a Maja se eravamo complici o rivali. Non capì subito la domanda, mi guardò quasi stupita. Poi vedendo il mio sguardo fisso sul corpo di Kristin rispose che si sentiva complice e colpevole. Ridemmo. Baciai ancora Kristin e con un cenno proposi a Maja di fare altrettanto. Le si avvicinò ma ebbe una reazione negativa. Allora la ribaciai io e la feci distogliere dal considerare quello che stava succedendo. ci sedemmo al bordo del letto, io presi i bicchieri e li riempii porgendoli alle ragazze che bevvero ancora, ridendo. Kristin era solare, Maja decisamente maliziosa in ogni suo sguardo e , con un cenno, mi chiese di abbassare i pantaloni. Lo feci, e mi spogliai. Maja era soddisfatta della vista, mentre Kristin era decisamente imbarazzata. Mi disse in italiano che era abituata solo a bambini croati a poi ripetè a Kristin il concetto, facendola chiaramente stizzire

Mi sedetti a fianco di Kristin e ricominciai a baciarla e parlarle con calma facendole capire che erano complimenti. Maja invece non perse tempo e, rimasta solo con un paio di mutandine addosso, si era inginocchiata davanti a me e aveva iniziato a prendermelo in bocca, trovandoselo quasi subito duro e pronto all’uso, tanti erano gli stimoli di quella imprevista serata. Kristin alternava sguardi verso l’amica china sul mio membro che stava avidamente succhiando e verso la mia faccia su cui probabilmente c’era impressa la beatitudine e il godimento per il servizietto che stavo ricevendo. Durò pochi minuti, poi Maja si interruppe e si alzò di scatto, rimproverandomi perchè Kristin era ancora vestita e dicendo qualcosa anche a lei in croato che la lasciò per un attimo sbigottita. Poi le afferrò da sotto la camicetta del pigiama e gliela sfilò. Kristin tentò una specia di resistenza, ma senza particolare convenzione. Restò con il solo reggiseno, senza nascondere un crescente imbarazzo. Allora io e Maja ci avventammo sulle spalline, sfilandole e facendo scendere l’indumento lungo al corpo, scoprendo i suoi meravigliosi seni, morbidi e freschi, che svettavano sul corpo e senza nascondere il turgore dei capezzoli, che mostrava sensazioni ben diverse dall’imbarazzo che aveva dipinto in volto. Sia io che Maja ci lanciammo su quei seni, afferrandoli e succhiando quei bottoncini scuri. Percepivo i suoi brividi e il suo corpo che si lasciava andare. La facemmo sdraiare e , mentre le sue mani iniziavano ad accompagnare i nostri movimenti accarezzandoci le teste, cominciai ad esplorare con la mano quel bellissimo corpo, scendendo con la mano verso il suo pube. E mentre baci e carezze la facevano ansimare sempre più forte la mia mano arrivò ad insinuarsi sotto al pantaloncino… dove la mano di Maja aveva già iniziato a solleticarle la fichettina. Partì così un ditalino a due mani e il suo respiro divenne sempre più forte
Maja si alzò da lei e le sfilò pantaloncini e mutandine, poi si inginocchiò tra le sue gambe e iniziò a leccarla. io continuai sui seni, Kristin appariva stupita più che tutto dalle attenzioni che stava ricevendo dall’amica, evidentemente non era una situazione per lei nota. Mentre leccava Kristin e io ero sdraiato a fianco lei, mi prese il membro, e cominciò a massaggiarlo, lentamente ma con decisione; era duro e rigido, e lei prese la mano dell’amica e l’appoggiò facendoglielo stringere delicatamente e dando il via ad un massaggio. Capii che le disse che era facile, lei annuì e cominciò ad accompagnare alle nostre lingue una sega che inizialmente era un pò troppo intensa. Le feci capire di rallentare, andare con calma e lei obbedì adeguando il ritmo .
Maja si alzò, sollevò le gambe dell’amica per guidarla a stendersi completamente e più comodamente sul letto, poi mi fece cenno di prendere il suo posto. Ovviamente non mi feci pregare e mi sdraiai mettendo il viso tra le sue cosce, a leccare quella stupenda figa, perfettamente rasata, e copiosamente bagnata dai suoi umori, mentre lei si era sdraiata a fianco dell’amica alternando baci a carezze in bocca e sui seni
 
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Maja aveva assunto il ruolo di master del gioco; dava i tempi e, quando riteneva il momento idoneo, suggeriva il campio di ruoli e posizioni.
Così improvvisamente mi disse di interrompermi e di alzarmi. Il suo gesto non lasciava dubbi, e messomi in ginocchio a fianco di Kristin, portai il cazzo all’altezza della sua bocca. Lei lo prese timidamente tra le labbra. Maja era ancora abbracciata a lei, e le venne in soccorso, alternando la sua bocca a quella dell’amica.
Le ci volle poco tempo e Kristin riuscì a prendere il giusto ritmo , lavorando con labbra e lingua pur non riuscendo a nascondere la sua inesperienza. Maja la lasciò proseguire e si rituffò tra le sue cosce. Kristin si impegnava tantissimo nel pompino, era consapevole di non avere la medesima maestria dell’amica, e cercava , alzando lo sguardo, di incrociare il mio e di capire se apprezzassi i suoi sforzi. Nel suo sguardo , oltre alla domanda sulla sua prestazione, si vedevano anche i segni del piacere che riceveva da Maja, e questo aumentava ulteriormente, come se ce ne fosse stato bisogno, la mia eccitazione.
Ormai ero totalmente su di giri, decisi di cambiare il ritmo e diedi un buffetto sulla coscia di Maja, che capì benissimo il messaggio e la mia esigenza di andare oltre. Si alzò pure lei in ginocchio e mi disse, mettendo la mano sul mio cazzo, lasciato da Kristin distratta dal nostro breve dialogo, che non era possibile andare andare oltre. Indicai a Maja i miei pantaloni, rimasti sul pavimento. Li prese e, dietro mio suggerimento, mise le mani in una delle tasche, estraendo la scatola di preservativi che avevo preso prima in stanza. Le due ragazze sorrisero, Maja ne prese uno, lo aprì e me lo fece indossare, poi mi fece sdraiare sul letto. Kristin fu guidata a sedersi davanti alla mia bocca, mentre lei , preso tra le mani, guidò il cazzo dentro il suo corpo, sedendosi sul mio ventre a smorza candela. Dava un ritmo deciso alla penetrazione, e io mi dedicai, assecondandolo, a leccare la figa.
Dopo qualche minuto, la guidai a girarsi…. vedevo che ogni tanto si girava verso l’amica perchè volevo che ammirasse il lavoro di Maja…. non solo era seduta sul cazzo, ma si muoveva col bacino, anche alternando lievi sollevamenti e affondi, mettendo in mostra tutta la sua maestria in materia. Decisi di fermare quel meraviglioso movimento perchè non volevo venire. Afferrai Maja per i fianchi, e le feci capire di fermare i suoi movimenti. Recepì il messaggio, si fermò e molto lentamente si spostò, facendo scivolare fuori il cazzo, al massimo della sua erezione. Fece scendere Kristin dal mio dorso, e la aiutò a sdraiarsi sul letto. Il messaggio era chiaro per tutti, mi avvicinai a lei e , invitata dalle mani di Maja, Kristin allargò le gambe, aprendomi la strada al centro del suo ventre. I suoi gemiti di piacere accompagnavano il mio lento incedere dentro al suo corpo, finchè sentii di essere arrivato in fondo. Era decisamente stretta, e il calore del suo corpo aumentava la mia eccitazione se ancora ce ne fosse stato bisogno. Arretrai lievemente, afferrandola per i fianchi, poi diedi una ulteriore spinta. I suoi gemiti davano la misura del godimento che provava. Ripetei alcune volte il movimento, cercando di aumentare ogni volta l’arretramento e aumentando l’intensità della spinta a entrare, suscitandole reazioni sempre più intense.
Senza lasciare la posizione all’interno di Kristin, accolsi l’invito di Maja, che era rimasta spettatrice nell’ultimissima fase, a girarmi sul letto. Mi rigirai tenendola per i fianchi e si trovò sopra di me. Maja si sedette sulla mia faccia offrendomi la sua figa da leccare e contemporaneamente afferrò i fianchi dell’amica guidandola negli stessi movimenti con cui mi aveva dato grande piacere prima. Aiutata in questo modo, Kristin a poco a poco prese l’abitudine a giostrare sul cazzo e a guidare con i suoi movimenti la penetrazione. Il piacere era ormai all’estremo e , sentendo prossima l’eiaculazione, dissi alle ragazze di mettersi a lato. Maja capì, fece sdraiare l’amica, levò il preservativo e indirizzò lo spruzzo, agevolato da un abile movimento con la mano, sul corpo dell’amica, che si trovò ventre e seno pieni di seme. Non perse tempo e si fiondò su di lei a leccare il mio seme, mentre i copiosi umori che uscivano dalla figa di Kristin, e che mi affrettai a leccare avidamente, testimoniavano il suo godimento
Dopo qualche minuto eravamo sdraiati sul letto, nudi ed esausti. Ma la vista delle due ragazze, e il profumo dei loro corpi ancora eccitati, non impiegò molto a rendermi di nuovo pronto all’azione
MIsi un altro preservativo e iniziai a penetrare Kristin, che era sdraiata a fianco dell’amica. Le feci allargare le gambe e le fui di nuovo sopra, stavolta con maggior foga e impeto. Inizialmente restò quasi ferma, poi a poco a poco iniziò a rispondere ai miei colpi aiutandoli portando il bacino e spingendo verso l’alto. Restai qualche minuto dentro di lei, pompandola forte , poi, come fatto prima, mi girai portandola sopra di me seduta sul cazzo. il mio era un invito per Maja a portarmi la figa in bocca, invece lei si alzò, andò davanti all’amica e le guidò la faccia verso il suo pube. Kristin era inizialmente a disagio, credo non avesse mai fatto nulla del genere. Smise anche i suoi movimenti sul cazzo , probabilmente perchè troppo concentrata sulla prestazione che doveva fornire all’amica. La nuova situazione non era particolarmente stimolante…. Kristin si era fermata nella sua cavalcata, era particolarmente a disagio nel mettere la bocca sul sesso femminile e ovviamente Maja non aveva alcun piacere da quanto ricevuto. Feci scendere Kristin dal mio bacino, afferrai da dietro per i fianchi Maja e la feci inginocchiare mettendole la testa sul materasso. Capì subito le intenzioni e allargò le gambe offrendomi una stupenda occasione di penetrazione da dietro, a cui non potei resistere e iniziai con colpi ampi e decisi ad entrare dentro di lei da dietro. Kristin ricevette istruzioni di sedersi davanti al volto di Maja, che subito inziò a leccarla. Era evidente come fosse pratica della situazione, non mostrando alcuna esitazione nel dare piacere all’amica mentre riceveva i miei colpi da dietro
Man mano che proseguivamo, aumentavano i miei colpi verso Maja, e la sua eccitazione cresceva. A un certo punto smise anche di leccare l’amica, il suo godimento le impediva di dedicarsi a leccarla, ed era testimoniato dagli umori che le uscivano e colavano dalla sua gamba. Lasciai la presa e mi dedicai per qualche secondo a bere di quegli umori caldi e profumati, poi mollai la presa sui fianchi e lei si lasciò andare sul materasso. Mi fiondai quindi nuovamente su Kristin, afferrai lei per i fianchi e la feci girare per assumere una posizione simile a quella prima tenuta dall’amica. Andai subito fino in fondo, con penetrazioni lente ma profonde e decise. I suoi gemiti di piacere erano sempre più evidenti, temevo svegliasse gli amici nell’altra stanza o qualcuno della pensione. La feci quindi sdraiare, pancia sotto, e da dietro continuai la penetrazione. Poi la girai nuovamente, io mi misi in ginocchio sul letto davanti a lei, e la presi per i fianchi portandone la figa al mio cazzo e riprendendo la penetrazione. Durò ancora alcuni minuti, e mi sdraiai su di lei continuando a forzare le spinte fino a venirle e scaricarmi dentro di lei. Anche Kristin era venuta. Estraendo il cazzo e tenendo il preservativo perchè non perdesse, vidi anche gli umori uscire copiosamente e mi rimisi e leccarla per assaporarne il dolce gusto, mentre era esausta sul letto, a godersi il piacere che aveva provato
 

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