Racconto di fantasia Chi di ipnosi colpisce...

Spy2012

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Il titolo potrebbe essere fuorviante perché l’ipnosi vera e propria c’entra poco, anzi per nulla. Ma per vie indirette invece è la chiave di tutto il racconto.

Io sono Claudio e vi dico di Ingrid, mia moglie.

Uno di quei casi di donna bella ed arrapante ma anche molto intelligente. Purtroppo a volte l’intelligenza è inversamente proporzionale alla bellezza…

Alta 1,80, un corpo a dir poco perfetto: seni sodi e grandi ma che stanno su benissimo anche da soli, gambe lunghe e belle. Il culo, ne vogliamo parlare? Farebbe la sua porca figura anche sulle spiagge frequentate da brasiliane che come si sa, sono le regine del lato B! Voglio solo aggiungere che è stata testimonial di una nota casa di lingerie. Occhi azzurri, capelli neri ed un sorriso che può mettere in ginocchio chiunque. Quando esco con lei faccio fatica a non litigare con le persone che la guardano in modo rapito, ma li comprendo: anche io se vedessi una bonazza del genere non riuscirei ad essere educato: dovrei guardarla con la bava alla bocca, e non vi dico in spiaggia…

Lo scorso luglio, una domenica, ho invitato a cena Gianni; un amico, un collega d’ufficio: entrambi lavoriamo nel campo delle assicurazioni. Un bel ragazzo, di quelli che credo non passino indifferenti alle attenzioni delle donne. Palestrato il giusto ma non sformato come certi culturisti. Un bravo ragazzo forse un po’ “credulone” infatti in ufficio spesso è vittima di scherzi di ogni genere ma lui la prende sempre con allegria e per questo mi sta molto simpatico.

Dunque, tornando alla cena, avverto mia moglie che sarebbe venuto Gianni perché anziché trattenerci in ufficio per una controversia, preferivamo parlarne a casa mia dopo una bella cena e magari in compagnia di un bel Chivas.

Alle 19:00 in punto, l’orario che gli avevo dato per venire a casa, Gianni si presenta vestito bene ma un po’ troppo pesante per come era la giornata, infatti dopo un po’ che noto che non era a suo agio, gli chiedo se preferiva magari dei pantaloncini ed una T-shirt: io al suo posto non mi sarei fatto pregare per nulla invece lui timidamente cerca di rifiutarsi ma era evidente che stesse crepando dal caldo, non poteva continuare con pantaloni, giacca e camicia. Alla fine accettò e venne nella stanza da letto dove gli passai alcuni indumenti più leggeri da scegliere, appunto dei pantaloncini ed una maglietta perché d’altronde avevo deciso di mangiare sul terrazzo, all’aperto anche se ricordo che quella giornata era particolarmente calda ed afosa.

Ingrid indossava una canotta e questa volta aveva messo il reggiseno ma solo per coprire i capezzoli che ha sempre molto pronunciati e quindi sarebbe stato sconveniente non indossarlo per quella occasione. Pantaloncini di quelli non molto stretti, per intenderci, non voleva per nulla mostrare le sue bellissime forme che nonostante tutto comunque “gridavano” da sotto gli indumenti.

Verso le 20:00 ci mettiamo a tavola e cominciamo a mangiare, a bere e come spesso succede si parla del più e del meno e più si va avanti e più ci si “sbraga” nel ricordare episodi divertenti, ma poi inevitabilmente questi episodi si esauriscono ma io non volevo far cadere il tono della serata allora cominciai a parlare di un “immaginario” viaggio in India. Qui vedo che Ingrid mi fissa stranita ma io da sotto al tavolo le tocco un piede e lei capì che doveva assecondarmi…
 
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Questo racconto è MIO. L'ho pubblicato tempo fa su Milu ed ho anche il continuo che non ho pubblicato da nessuna parte. Lì ho lasciato anche una mail, scrivi su quella mail e ti rispondo io. Basta che scrivi "Chi sei" ed io ti risponderò "Sono Spy di Phicanet... Non ricordo se l'ho pubblicato anche qui nel caso fatemi sapere se vi interessa il continuo.
 
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ti chiedo scusa allora...pensavo fossi il solito ladro...che faceva passare per sue cose di altri

Ti capisco, non preoccuparti. Ma ti ripeto: sei vuoi toglierti la curiosità puoi scrivere a quella mail e ti rispondo io. Lì mi chiamavo Palco ma poi hanno avuto problemi col sito, mi hanno perso dei miei racconti e non ho voluto più continuare. Tutto ok... ;)
 
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Shark90

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no no continua me lo ricordo bene il racconto su milu, e se hai un continuo ti chiedo di farlo, anzi se non e un problema di scriverlo bene perche con il copia e incolla che è stato fatto secondo me non rende come deve
 
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no no continua me lo ricordo bene il racconto su milu, e se hai un continuo ti chiedo di farlo, anzi se non e un problema di scriverlo bene perche con il copia e incolla che è stato fatto secondo me non rende come deve

Grazie. Vorrei pregare @ilporcone di cancellare quel copia-incolla: io ho la stesura originale e posso metterla qui come avrei voluto fare magari dividendola in tre parti... In verità pensavo che dopo il chiarimento lo avrebbe fatto spontaneamente.
 
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-Caspita, Claudio, sei stato in India?!!.- Esclamò Gianni - Quanto vorrei andarci! L’India per me rappresenta tanto, ci sono santoni che vorrei incontrare, dicono che fanno cose inspiegabili, si sollevano da terra, la lievitazione…

-“Levitazione”, Gianni, nun è ca fanno ‘o tortano…

-Sì, scusa volevo dire levitazione, poi ci sono certi che guariscono, ipnotizzano…

“Ipnotizzano”… Qui mi scatta un’intuizione geniale: dovevo giocare su questa cosa, sentivo che sarebbe stata la mossa della serata. Continuo andando a ruota libera cercando di farmi venire idee improvvisando…

-Certo Gianni, sono grandi ipnotizzatori! Noi ne sappiamo qualcosa…

-Siiiì? Non mi dire che avete assistito ad una performance dal vivo?!

-Assistito, è poco! E qui comincio ad atteggiarmi come il famoso compianto “Manuel Fantoni” di verdoniana memoria…

-Ti dirò ero molto scettico, e forse dai miei sbadigli si intuiva ed io non facevo nulla per nasconderlo, quando quel tale Sahadu (non me ne volete questo nome mi è venuto, sembrava forse più il nome di un santone sardo) cominciò a fissarmi e venne verso di me e con fare molto cordiale mi chiese in un italiano comprensibile:

-Tu forse no credi molto a mie parole?

-Mi scusi signor santone Sadu’…

-Sahadu’, prego…

-Sì, Sahadu’, in verità non è che non ci credo molto, ma non ci credo per nulla.

-Io vedeva che tu sbadiglia e ride, ma io voglio fare una cosa per te. So che mogli italiane spesso parlano molto, vogliono comanda in casa… Questa bella signora te vicino è tua moglie?

- Sì - dico io…

-E lei comanda a casa?

-Beh, non troppo ma confesso che a volte vuole tenere sempre l’ultima parola…

-Bene. Posso chiede tua signora che viene su palco? E così facendo si rivolse ad Ingrid che accettò.

- Ma daiiii - esclamò Gianni con occhi spiritati - Non mi dire che l’ha ipnotizzata??!!!

-Gianni, non ci crederai, ma dopo strane mosse, pronunciò una parola incomprensibile, dopodiché Ingrid cominciò a fare tutto quello che lui le diceva:

-Ora Ingrid è gallina!

Ed Ingrid cominciava a fare “Coccodè, coccodè”. Tra me pensavo: -Ma tu guarda ‘sta figlia di… lo sta prendendo in giro…

-Ora Ingrid è cavallo e salta ostacoli!

E lei cominciò a correre per il palco saltellando…

- Ecco, ora tu sai che io dice verità- disse il santone. Pronunciò di nuovo quella strana parola e poi fece scendere Ingrid che mi si avvicinò chiedendomi:

-Che è successo?

-Come, cosa ti è successo…? Hai fatto la scema a saltellare per il palco ed hai fatto la gallina per prendere in giro quel cretino, e mo mi domandi…

-No, aspetta - mi interruppe Ingrid - Cosa avrei fatto io?

-Hai fatto l’imitazione della gallina e di un cavallo…

A questo punto Gianni, in estasi:

-Ma nooooo??!!!! Ingrid sei stata ipnotizzata da un santone? Uaoooo!

Ingrid a questo punto reggendomi il gioco:

-Sì, Gianni, non ci credevo ma poi ho visto il filmato che mi ha fatto Claudio col cellulare…

-Posso vedere il filmato?- Chiese, Gianni. Allora intervenni io subito per mettere una pezza al fatto che il filmato ovviamente non avrebbe potuto mai vederlo, visto che era tutto inventato…

-Mannaggia, non me lo dire…- Lo avevo sul vecchio cellulare che ho perso…

-Peccato - fece con aria sconsolata Gianni - Mi sarebbe piaciuto vederlo…

-Pazienza... - Poi chiesi ad Ingrid di prepararci un caffè. Avevo in mente il clou dello scherzo!

-Gianni, devo confessarti una cosa, io quella parola la conosco bene, il santone poi me la scrisse e mi disse che per un certo tempo Ingrid sarebbe rimasta ancora sensibile all’effetto. Io non ci credevo ma la sera in albergo lessi il bigliettino ad alta voce e…

-Eeeeeeeee?? - Fece Gianni ormai quasi in trance…
 

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