- Messaggi
- 352
- Punteggio reazione
- 204
- Punti
- 64
- Age
- 35
Col camel toe...mi hai lasciato senza parole. Ti prego continua...bravissimo!!!
Erano trascorse poco più di 6 ore, credo.
Mi trovavo nella nostra stanza, seduto di fianco al letto ed intento a masturbarmi.
Di fronte a me, meravigliosamente nuda, "L" stava a cavalcioni sul suo nuovo amico che la cingeva dai fianchi per controllare meglio ogni singolo colpo che le stava assestando.
Lei mi lanciò un rapido sguardo compiaciuto mentre si sforzava di trattenere i gemiti. Il suo viso era segnato da un mezzo sorriso malizioso che sparì un attimo dopo quando si morse le labbra mugolando e socchiuse gli occhi.
Tuttavia credo che sia necessario tornare a qualche ora fa, quando rientrati dalla spiaggia trovai "L" distesa sul letto a toccarsi.
Io ero appena uscito dalla doccia (rigorosamente fredda) ma ancora ribollivo per la piega che avevano preso i nostri discorsi.
Lei, da parte sua, era carica a mille. Finalmente il tappo era saltato ed aveva abbandonato ogni inibizione.
"L": Ti chiederò di stare fermo lì e di guardarci.
Bastò questa frase per scatenarmi un principio d'erezione che la mia dolce metà notò immediatamente. Sorrise.
"L": No, tieni le mani a posto. Tieniti carico per stasera. Chissà che potrebbe succedere...
Mentre eravamo in spiaggia fu inevitabile continuare a parlare dell'accaduto.
Il piano di "L" era molto semplice. Sarebbe andata alla festa sulla spiaggia da sola e avrebbe adescato il suo nuovo amico. Gli avrebbe confessato le nostre intenzioni e nel giro di poco lo avrebbe convinto a seguirla in camera.
Obiettai, ritenendo che così facendo lo avrebbe spaventato. Sembrava quasi un modo per attirarlo in una trappola, lì in camera con due perfetti sconosciuti decisi a regalargli una splendida nottata. Scenario da film horror.
Lei non la pensava così, ritenendosi sufficientemente persuasiva. Ad ogni modo lo avremmo scoperto solo provandoci, così quando giunse l'ora "L" indossò un pantaloncino a jeans abbastanza aderente ed un top con una piccola scollatura che valorizzava comunque il suo seno.
L'attesa fu trepidante. Come da sue istruzioni lasciai la scatola dei preservativi sul comodino e iniziai a sudare freddo. Lo stavamo facendo sul serio e non si poteva più tornare indietro.
Non ebbi alcun ripensamento negli ultimi istanti trascorsi in camera con "L", ma non posso negare che la situazione era nuova, strana e mi trasmetteva anche un po' d'ansia oltre alla grande eccitazione.
Quei trenta minuti trascorsero lenti ma inesorabili. Fu il lasso di tempo che "L" impiegò per raggiungere la spiaggia, lì di fronte all'albergo e rientrare in stanza seguita dalla sua preda.
Non so chi lasciava trasparire più imbarazzo tra me e lui, ma fortunatamente la protagonista dell'evento appariva lucidissima ed in gran forma.
"L": Amore, è stato così gentile da offrirmi qualcosa da bere lì alla festa ma per quello che mi riguarda ci serve un posticino tranquillo e riservato, non trovi?
Farfugliai qualcosa, assecondandola. Stavo divampando e quasi in automatico mi andai a sedere lì dove "L" voleva, come da sue indicazioni pomeridiane.
Lei notò quel filo di imbarazzo anche nel suo partner e lo invitò a rilassarsi e mettersi comodo. Dolcemente lo spinse verso il letto.
Mi dava le spalle mentre gli si avvicinò e lo baciò appassionatamente. Lì credetti di avere un febbrone da cavallo, tanto era il calore che sentivo sul mio corpo. A dar carico alla situazione giunsero le mani del ragazzo che iniziarono a scorrere lungo i fianchi di "L", scendendo lentamente sui glutei ancora coperti dal pantaloncino.
In modo analogo anche le mani della mia ragazza si mossero, andando a cercare la cintura dei pantaloni di lui che fu immediatamente sganciata. La stessa sorte toccò al bottone ed in un attimo alla zip, così come testimoniò l'inconfondibile rumore metallico.
"L" si spostò leggermente a destra, lasciandomi più visuale su quello che lei stava osservando da più vicino, ovvero il pacco estremamente gonfio racchiuso nelle mutande dell'aspirante torello.
Si girò verso di me e mi guardò con gli occhi di una "professionista". Quel classico sguardo ammiccante e malizioso che fino ad oggi avevo visto adoperare soltanto dalle attrici nei filmini hard.
Cinse l'elastico delle mutande e lentamente iniziò a tirarlo verso il basso. Il compagno di giochi assecondò il tutto, decisamente più frettoloso di liberare l'attrezzo. E che attrezzo!
Non mi sono mai sentito in difetto sotto certi aspetti, rientrando abbondantemente nella media. Eppure devo ammettere che il giovanotto era messo davvero bene. Stava già tostissimo nell'istante in cui "L" lo prese in mano e se lo avvicinò alla bocca.
Istintivamente mi liberai anche io di pantaloni e mutande, perché assistere per la prima volta dal vivo a qualcosa del genere mi provocò la più rapida e potente erezione della mia vita.
Sempre con un certo stile e padronanza dei tempi "L" si rigirò verso di me nel momento in cui appoggiò la testa del bastone sulle sue labbra, che si schiusero lasciando fuoriuscire la punta della sua lingua. Stava trattando con estrema perizia il membro del suo amico, girovagando ripetutamente in cerchio con la lingua prima di affondarlo finalmente in bocca.
Fu l'ultimo sguardo che mi dedicò prima di dedicarsi in tutto e per tutto a donare ad un perfetto estraneo un gran piacere. Lui ansimava man mano che "L" incrementava il ritmo, mentre io presi a masturbarmi in preda ai brividi.
Non è una sensazione che si può spiegare facilmente. Sai esattamente cosa sta succedendo, sei lì a nemmeno due metri ma è come se non esistessi. Stai provando un immenso piacere per via della tua donna ma non sei il diretto interessato delle sue attenzioni.
Passò pochissimo prima che il ragazzo sollevò la testa di "L" e la invitò ad andare oltre. Indossò il preservativo in un lampo, mentre "L" si alzò in piedi e si sfilò il top, svelando agli occhi del nuovo arrivato la sua splenida terza misura. Pur dandomi le spalle ero sicuro che avesse i capezzoli turgidi e a dire il vero li intravidi poco dopo, quando tirò giù i pantaloncini e le mutandine non particolarmente elaborate.
Quel lato B marmoreo mi faceva sempre un certo effetto, ed in quell'occasione ancor di più mentre lo vedevo avvicinarsi al fallo di un altro. Mancava davvero un nulla. "L" si stava sistemando addosso al ragazzo. Prese con fare sapiente il suo membro e lo indirizzò verso l'ingresso del paradiso, guidandolo facilmente verso il primo affondo.
Da spettatore privilegiato, io assistevo finalmente da vicino alla penetrazione. Un leggero movimento da parte del giovane compagno per spingerglielo un po' più dentro, poi ancora ed infine alla terza spinta il lavoro fu completato. Il tutto sottolineato da una serie di decisi gemiti di "L", che stava ricevendo qualcosa di extra rispetto a ciò che potevo fornirle io.
Ed eccoci di nuovo all'inizio di questo capitolo del racconto... che per me rappresenta quasi la fine.
Già, perché il turbinio di sensazioni scaturite da quanto stavo osservando, magistralmente orchestrato dal gemere e dall'ansimare di "L", ci mise poco a mandarmi in tilt.
Appena un paio di minuti ed esplosi in uno degli orgasmi più intensi della mia vita. Mi tremavano persino le gambe.
"L" se ne accorse e mi guardò con fare divertito, pur continuando ad essere estremamente coinvolta dalle sue attività principali alle quali tornò subito a dedicare il 100% della sua attenzione.
Il ragazzo passò le mani dai fianchi al seno di "L", iniziando a palparla con insistenza e stimolandole con decisione i capezzoli dritti e duri.
Mossa perfetta, poiché era proprio uno dei suoi punti deboli. Giocando a dovere con "le gemelle" di solito "L" veniva rapidamente. Lui sembrò capirlo visto l'intenso cambio di atteggiamento della mia fidanzata. I gemiti si facevano più intensi, con buona pace di chi stava nelle stanze accanto, temo.
La goccia che fece traboccare il vaso fu il suo iniziare a roteare circolarmente con i fianchi lì addosso al compagno di giochi, che adesso affondava il viso in mezzo alle due tette sodissime di "L". Di impeto prese a mordicchiarle e succhiarle i capezzoli, fomentato dagli incitamenti sempre più inequivocabili della cavallerizza.
"L": Non ti fermare! Così! - ripeteva con sempre maggiore enfasi. Stava per raggiungere l'orgasmo davanti ai miei occhi ma un po' a sorpresa si ribaltò la situazione. I gemiti stavolta erano del giovanotto, che non ce la fece più a trattenersi e scoppiò in un rumorosissimo orgasmo.
Era tutto finito. Piombò il silenzio appena scalfito dai respiri affannosi dei due amanti. Potevo immaginare il velo di delusione che avvolgeva l'umore di "L" che ormai assaporava già un finale dal sapore differente. Tuttavia aveva un'espressione compiaciuta sul volto. Sorrise al ragazzo e lo accarezzò teneramente prima di tirarsi indietro e stendersi sul letto a sua volta.
Mi buttò addosso un'occhiata soddisfatta, quasi raggiante. Ero sicuro che pur non avendo raggiunto l'apice del piacere aveva goduto mentalmente tanto quanto me, ormai libera dalla gabbia della monogamia. Il futuro le avrebbe riservato altre serate come questa e forse anche meglio.
Tuttavia invitò sia me che lui a riprendere fiato, che a detta sua:
"L": Dai che la notte è ancora giovane!
Ebbene sì. Pare proprio che la serata non sarebbe finita lì.