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Capitolo 1: Bar Mario
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Cronache di "L"
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<blockquote data-quote="pwriter" data-source="post: 18287516" data-attributes="member: 346444"><p>Ricevetti un messaggio di "L" verso la metà del pomeriggio di quello stesso Sabato.</p><p>Le primissime parole mi fecero preoccupare: "Sono in ospedale perché "G" si è sentito poco bene mentre stavamo lavorando. Appena arriva almeno uno tra suo fratello o sua sorella ti avviso e rientro a casa mia."</p><p>Letto per intero, invece, quel messaggio mi apparve come un qualcosa di tragicomico. "G" aveva accusato un malore mentre stavano "lavorando"... e ci credo, era la quarta volta questa settimana! La mia cara "L" lo aveva sfiancato.</p><p>Le risposi subito, sincerandomi delle condizioni del suo collega e chiedendole se fosse qualcosa di grave.</p><p>Mi scrisse che non sembrava nulla di particolarmente grave, che di colpo avesse iniziato a respirare affannosamente ma che già adesso la situazione era sotto controllo. I medici gli hanno imposto comunque degli accertamenti cardiaci ed almeno una settimana di totale riposo.</p><p>Insomma, queste ferie calzavano a pennello. Un'altra settimana in ufficio con "L" ed il povero "G" ci rimetteva le penne. Chissà che ritmi tenevano quei due per ridursi così.</p><p>Forse sono una brutta persona, ma alla fine di quello scambio di messaggi mi venne da ridere di gusto. Eppure non era una gag da cinepanettone, bensì la realtà.</p><p></p><p>Giunse la domenica, che trascorsi in parte a fare i bagagli per la nostra partenza dell'indomani ed in parte a casa di "L".</p><p>Aveva sistemato la valigia in mattinata, così da impormi un primo ed un secondo round pomeridiano nel giro di poco. Ormai era davvero scatenata a letto ed al termine delle nostre attività mi tornò in mente il suo collega finito in ospedale con 24 ore di ricovero precauzionale.</p><p>Dopo un po' le domandai se aveva sue notizie.</p><p></p><p>"L": Lo avrebbero dimesso oggi pomeriggio, se continuava a stare bene. Gli esami sono ok.</p><p></p><p>Le dissi che forse lavoravano troppo. Ultimamente continuavano a fare straordinari fino al tardo pomeriggio, senza contare la giornata del sabato che di tanto in tanto aveva sicuramente il suo peso. Lanciai anche una piccola provocazione, sostenendo che sia successo tutto questo nonostante il loro lavoro sedentario.</p><p>Chiaramente "L" non poté ribattere come avrebbe voluto e citò varie fonti sugli effetti negativi dello stress da ufficio, sul dover sottostare a tempistiche e scadenze precise.</p><p>Come no, le tempistiche dettate dal non dare troppo nell'occhio e nel potersi scatenare soltanto dopo che tutti gli altri colleghi fossero andati via.</p><p>Si fece ora di andare, (prima che "L" esigesse una terza ripresa) ed ultimare i preparativi.</p><p></p><p>Lunedì mattina partimmo di buon'ora con la nostra destinazione ad alcune ore di viaggio in auto di distanza. Avevamo deciso di trascorrere una settimana presso un hotel a pochi passi dal mare nel sud Italia. Con mia grande sorpresa non trovammo le classiche code autostradali di Agosto e riuscimmo a sistemarci in hotel poco prima dell'ora di pranzo.</p><p>Insieme ad "L" decidemmo di non andare subito in spiaggia e di posticipare il tutto al pomeriggio. Inoltre, lei decise di occupare il tempo che ci separava dal pasto nel modo in cui, ultimamente, preferiva.</p><p>Subito dopo pranzo ci preparammo a goderci il primo giorno di mare. In spiaggia non c'era tantissima gente, forse in tanti erano rientrati per il pranzo e sarebbero tornati dopo. Questo ci agevolò nel trovare tante postazioni libere. Mi misi comodo mentre "L" mi fissava cercando di nascondere un sorrisino beffardo. Si sfilò la maglietta e mi lasciò di sasso.</p><p></p><p>"L": Che c'è? Te lo avevo detto, no?</p><p></p><p>Aveva indossato il costume rosso. Ripresi il controllo di me stesso, non facendo trapelare chissà che stupore. Lei, nel frattempo, si sfilò anche il pantaloncino a jeans che nascondeva il pezzo migliore di quel costume.</p><p>Ebbi un'erezione immediata, che tentai di nascondere stendendomi a pancia in giù sul lettino. "L" rideva di gusto, prendendo posto sull'altro lettino con lo schienale reclinato a 45°.</p><p>Era una visione stupenda, per me e per un paio di occupanti delle postazioni vicine.</p><p>Si accorse che la mangiavo con gli occhi e scuotendo la testa affermò che basta davvero poco con noi.</p><p>Diedi un'occhiata in giro ed in effetti "L" aveva letteralmente calamitato gli occhi del pubblico maschile nei dintorni. I più sfortunati di loro, con famiglia al seguito, rischiavano lo strabismo per poter contemplare la dea sul lettino senza farsi beccare dalle mogli.</p><p>Chiesi alla mia metà come si sentisse, visto il suo precedente rifiuto ad esibirsi in pubblico con quell'outfit.</p><p></p><p>"L": Te lo dico tra poco...</p><p></p><p>Si alzò ed iniziò a camminare verso il mare. Al negozio le avevo mentito spudoratamente. Di costumi così minimali non se ne vedevano tantissimi, e la combo con il suo lato B così sodo e tonico, scolpito dai regolari allenamenti in palestra, era davvero esplosiva.</p><p>Arrivò sul bagnasciuga, con la risacca delle onde che le bagnò le caviglie. Stette lì qualche minuto, entrando in mare lentamente. Dal suo star tesa come la corda di un violino immaginai che l'acqua fosse fredda. Infine si prese di coraggio e si tuffò in avanti.</p><p>Mentre scompariva sotto alla superficie dell'acqua vidi tutti quanti i bagnanti con gli occhi puntati lì. </p><p>Qualche minuto dopo si tuffarono in mare anche altre persone, tra cui un gruppo di tre ragazzi che si avvicinavano spesso e volentieri ad "L". Sono sicuro che stavano provando ad attaccare bottone, ma dopo una breve rinfrescata "L" decise di uscire.</p><p>Inutile dire che gli occhi dei tre rimasero incollati alle sue natiche fin quando non le posò delicatamente sul lettino.</p><p>Tornai subito alla carica, riprendendo il discorso interrotto prima del suo bagno in mare.</p><p></p><p>"L": Pensavo peggio, alla fine l'imbarazzo svanisce di fronte a quanto siete ridicoli voi maschi.</p><p></p><p>Ero sicuro che si riferisse a quei tre, e curiosissimo di sapere cosa si fossero detti, la spinsi a proseguire nel racconto.</p><p></p><p>"L": Hanno chiesto se ero qui da sola, se di passaggio o in vacanza. Cose di questo genere.</p><p></p><p>Immagino che ci saranno rimasti male scoprendo che "L" non era lì da sola, ma quando lo affermai lei ebbe subito la risposta pronta.</p><p></p><p>"L": Non più di tanto. Uno di loro diceva che porto un bel bikini e che se il mio ragazzo mi permette di farlo evidentemente non è un tipo molto geloso."</p><p></p><p>Beh, nulla di sbagliato nell'affermazione di quel bagnante, che nel frattempo usciva dall'acqua insieme agli altri due.</p><p>Ci passarono vicino e tagliarono in direzione del bar transitando proprio di fronte ai nostri lettini.</p><p>Vidi "L" che un attimo prima tirò indietro le gambe ancora bagnate, assumendo una posa quasi da visita ginecologica. </p><p>Pur non essendo nella posizione migliore per affermarlo con certezza sono sicuro che la cosa era collegata alle occhiate che stava ricevendo in quel momento e che lei aveva ricambiato, seppur brevemente.</p><p>Subito dopo mi alzai per andare a fare un bagno anche io. Prima di procedere mi voltai un'altra volta verso "L" e notai che il mini costume rosso, bagnato, era diventato una seconda pelle.</p><p>Distinsi nettamente il nostro amato effetto "Camel Toe". </p><p>Entrai in acqua totalmente eccitato. Quel suo cambio di posizione proprio mentre passavano i tre giovanotti era stato un caso?</p><p>Visti quelli che erano stati gli ultimi riscontri nei suoi modi di fare ed il suo costante appetito sessuale, direi proprio di no.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="pwriter, post: 18287516, member: 346444"] Ricevetti un messaggio di "L" verso la metà del pomeriggio di quello stesso Sabato. Le primissime parole mi fecero preoccupare: "Sono in ospedale perché "G" si è sentito poco bene mentre stavamo lavorando. Appena arriva almeno uno tra suo fratello o sua sorella ti avviso e rientro a casa mia." Letto per intero, invece, quel messaggio mi apparve come un qualcosa di tragicomico. "G" aveva accusato un malore mentre stavano "lavorando"... e ci credo, era la quarta volta questa settimana! La mia cara "L" lo aveva sfiancato. Le risposi subito, sincerandomi delle condizioni del suo collega e chiedendole se fosse qualcosa di grave. Mi scrisse che non sembrava nulla di particolarmente grave, che di colpo avesse iniziato a respirare affannosamente ma che già adesso la situazione era sotto controllo. I medici gli hanno imposto comunque degli accertamenti cardiaci ed almeno una settimana di totale riposo. Insomma, queste ferie calzavano a pennello. Un'altra settimana in ufficio con "L" ed il povero "G" ci rimetteva le penne. Chissà che ritmi tenevano quei due per ridursi così. Forse sono una brutta persona, ma alla fine di quello scambio di messaggi mi venne da ridere di gusto. Eppure non era una gag da cinepanettone, bensì la realtà. Giunse la domenica, che trascorsi in parte a fare i bagagli per la nostra partenza dell'indomani ed in parte a casa di "L". Aveva sistemato la valigia in mattinata, così da impormi un primo ed un secondo round pomeridiano nel giro di poco. Ormai era davvero scatenata a letto ed al termine delle nostre attività mi tornò in mente il suo collega finito in ospedale con 24 ore di ricovero precauzionale. Dopo un po' le domandai se aveva sue notizie. "L": Lo avrebbero dimesso oggi pomeriggio, se continuava a stare bene. Gli esami sono ok. Le dissi che forse lavoravano troppo. Ultimamente continuavano a fare straordinari fino al tardo pomeriggio, senza contare la giornata del sabato che di tanto in tanto aveva sicuramente il suo peso. Lanciai anche una piccola provocazione, sostenendo che sia successo tutto questo nonostante il loro lavoro sedentario. Chiaramente "L" non poté ribattere come avrebbe voluto e citò varie fonti sugli effetti negativi dello stress da ufficio, sul dover sottostare a tempistiche e scadenze precise. Come no, le tempistiche dettate dal non dare troppo nell'occhio e nel potersi scatenare soltanto dopo che tutti gli altri colleghi fossero andati via. Si fece ora di andare, (prima che "L" esigesse una terza ripresa) ed ultimare i preparativi. Lunedì mattina partimmo di buon'ora con la nostra destinazione ad alcune ore di viaggio in auto di distanza. Avevamo deciso di trascorrere una settimana presso un hotel a pochi passi dal mare nel sud Italia. Con mia grande sorpresa non trovammo le classiche code autostradali di Agosto e riuscimmo a sistemarci in hotel poco prima dell'ora di pranzo. Insieme ad "L" decidemmo di non andare subito in spiaggia e di posticipare il tutto al pomeriggio. Inoltre, lei decise di occupare il tempo che ci separava dal pasto nel modo in cui, ultimamente, preferiva. Subito dopo pranzo ci preparammo a goderci il primo giorno di mare. In spiaggia non c'era tantissima gente, forse in tanti erano rientrati per il pranzo e sarebbero tornati dopo. Questo ci agevolò nel trovare tante postazioni libere. Mi misi comodo mentre "L" mi fissava cercando di nascondere un sorrisino beffardo. Si sfilò la maglietta e mi lasciò di sasso. "L": Che c'è? Te lo avevo detto, no? Aveva indossato il costume rosso. Ripresi il controllo di me stesso, non facendo trapelare chissà che stupore. Lei, nel frattempo, si sfilò anche il pantaloncino a jeans che nascondeva il pezzo migliore di quel costume. Ebbi un'erezione immediata, che tentai di nascondere stendendomi a pancia in giù sul lettino. "L" rideva di gusto, prendendo posto sull'altro lettino con lo schienale reclinato a 45°. Era una visione stupenda, per me e per un paio di occupanti delle postazioni vicine. Si accorse che la mangiavo con gli occhi e scuotendo la testa affermò che basta davvero poco con noi. Diedi un'occhiata in giro ed in effetti "L" aveva letteralmente calamitato gli occhi del pubblico maschile nei dintorni. I più sfortunati di loro, con famiglia al seguito, rischiavano lo strabismo per poter contemplare la dea sul lettino senza farsi beccare dalle mogli. Chiesi alla mia metà come si sentisse, visto il suo precedente rifiuto ad esibirsi in pubblico con quell'outfit. "L": Te lo dico tra poco... Si alzò ed iniziò a camminare verso il mare. Al negozio le avevo mentito spudoratamente. Di costumi così minimali non se ne vedevano tantissimi, e la combo con il suo lato B così sodo e tonico, scolpito dai regolari allenamenti in palestra, era davvero esplosiva. Arrivò sul bagnasciuga, con la risacca delle onde che le bagnò le caviglie. Stette lì qualche minuto, entrando in mare lentamente. Dal suo star tesa come la corda di un violino immaginai che l'acqua fosse fredda. Infine si prese di coraggio e si tuffò in avanti. Mentre scompariva sotto alla superficie dell'acqua vidi tutti quanti i bagnanti con gli occhi puntati lì. Qualche minuto dopo si tuffarono in mare anche altre persone, tra cui un gruppo di tre ragazzi che si avvicinavano spesso e volentieri ad "L". Sono sicuro che stavano provando ad attaccare bottone, ma dopo una breve rinfrescata "L" decise di uscire. Inutile dire che gli occhi dei tre rimasero incollati alle sue natiche fin quando non le posò delicatamente sul lettino. Tornai subito alla carica, riprendendo il discorso interrotto prima del suo bagno in mare. "L": Pensavo peggio, alla fine l'imbarazzo svanisce di fronte a quanto siete ridicoli voi maschi. Ero sicuro che si riferisse a quei tre, e curiosissimo di sapere cosa si fossero detti, la spinsi a proseguire nel racconto. "L": Hanno chiesto se ero qui da sola, se di passaggio o in vacanza. Cose di questo genere. Immagino che ci saranno rimasti male scoprendo che "L" non era lì da sola, ma quando lo affermai lei ebbe subito la risposta pronta. "L": Non più di tanto. Uno di loro diceva che porto un bel bikini e che se il mio ragazzo mi permette di farlo evidentemente non è un tipo molto geloso." Beh, nulla di sbagliato nell'affermazione di quel bagnante, che nel frattempo usciva dall'acqua insieme agli altri due. Ci passarono vicino e tagliarono in direzione del bar transitando proprio di fronte ai nostri lettini. Vidi "L" che un attimo prima tirò indietro le gambe ancora bagnate, assumendo una posa quasi da visita ginecologica. Pur non essendo nella posizione migliore per affermarlo con certezza sono sicuro che la cosa era collegata alle occhiate che stava ricevendo in quel momento e che lei aveva ricambiato, seppur brevemente. Subito dopo mi alzai per andare a fare un bagno anche io. Prima di procedere mi voltai un'altra volta verso "L" e notai che il mini costume rosso, bagnato, era diventato una seconda pelle. Distinsi nettamente il nostro amato effetto "Camel Toe". Entrai in acqua totalmente eccitato. Quel suo cambio di posizione proprio mentre passavano i tre giovanotti era stato un caso? Visti quelli che erano stati gli ultimi riscontri nei suoi modi di fare ed il suo costante appetito sessuale, direi proprio di no. [/QUOTE]
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