Popolo33

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Buonasera ragazzi, oggi vorrei raccontarvi una storia che ha dell'incredibile e che ancora oggi è vivida nei miei pensieri.

Due anni fa (avevo 24 anni) mi trovo a frequentare per lavoro la casa di una signora di 73 anni, avete letto bene, 73.

Potrei descrivere la signora Pia (nome reale) come la classica signorotta borghese, vedova di un medico, con i capelli bianchi, molto in carne, un seno prosperoso e cadente, ma ben coperto. Le uniche parti che mostrava erano le gambe, bruttissime gambe da anziana, gonfie e con i piedi smaltati di rosso. Una delle tante amiche di mia zia Anna.

Mi aveva ingaggiato per ritinteggiarle tutta la casa e poi, dato che in queste cose me la cavo, le ho fatto qualche altro lavoretto. Il lavoro avrebbe richiesto circa una settimana, sia perché la signora era indecisa sui colori delle stanze, sia perché in alcune ha voluto spugnature particolari e addirittura un ghiri Gori fatto a mano intorno all'arco che porta in cucina.

La giornate a casa della signora erano particolari, non voleva andassi a casa sua troppo presto perché doveva vedere la messa in televisione e poi occuparsi dei fiori che aveva in giardino e farlo con tutta tranquillità. Così mi accordo di arrivare lì alle 11 del mattino e andare via alle 17. La signora sembra gradire.

Il primo giorno mi sono messo a lavorare da subito, arrivata l'ora di pranzo tiro fuori il mio panino ma la signora Pia mi blocca prima che io possa addentarlo e mi dice di avermi preparato già da mangiare. Lusingato accetto e ci sediamo a tavola. Il pasto si conclude tra i classici discorsi, il tempo, i politici e dove trascorrerò le ferie.

Il secondo giorno porto un altro panino, ma anche stavolta la signora Pia mi invita a pranzo, finito il pasto torno al lavoro e la giornata finisce.

Tutto ciò che sto per raccontare del terzo giorno è VERO, o per lo meno è come lo ricordo io.
Arrivo al solito orario, intorno alle 11 e tutto era normale, ricordo di non aver preparato il panino, perché la signora Pia mi aveva detto che sarei stato suo ospite ogni giorno lavorativo, per la mia disponibilità e il buon prezzo che le avevo fatto.
Mi metto a tinteggiare, arriva l'ora di pranzo e mi accomodo a tavola, la signora Pia mi offre il suo solito vino rosso e intratteniamo sempre le solite conversazione di convenienza, anche perché di cosa vuoi parlare con una che ha 50 anni più di te? Ovviamente la signora Pia mi aveva già chiesto se avessi una ragazza, se volessi sposarmi e cose simili. Quel giorno me lo chiese nuovamente e io risposi sempre no. Ecco che la signora Pia inizia a fare un discorso sulla poca serietà delle giovani ragazze, dando loro delle troie e quant'altro, e se ne esce a parlare del filmino porno di Belen Rodriguez, secondo lei la più troia d'Italia. Inaspettatamente mi chiede se io l'avessi visto, titubante ma sorridente rispondo di sì e mi chiede se posso farglielo vedere sul mio cellulare. Lì sono impazzito, una vecchia mi stava chiedendo di guardare un filmino porno. Lì per lì ho pensato che fosse solo una curiosità da chi avrà letto un milione di riviste tipo novella2000 con magari qualche frame del video e allora con una certa spavalderia tiro fuori il telefono e cerco il video. La signora Pia indossa i suoi occhiali, e si mette a guardare, mettendo la sua mano sopra la mia per mettere il telefono nella posizione migliore alla sua vista. Se ricordate, il video inizia con Belen che fa una fellatio, la signora Pia non batte ciglio, poi alza lo sguardo verso di me e mi chiede se queste cose me lo facessero venir duro, sghignazzando. Io rispondo che sicuramente c'è di meglio su internet e lei mi chiede di mettere un altro filmino, uno che preferissi, le spiego che non li salvo e che è difficile ritrovare il porno anche della sera prima. La reazione della signora Pia è uno sguardo pieno di giudizio, come se mi disprezzasse e poi si rimette a guardare il porno di Belen dandole della troia.

Mentre guarda il video, la signora Pia, allunga una mano sui miei pantaloni e me la poggia sul cazzo, che a dirla tutta era già barzotto.

Io mi pietrifico, la signora senza distogliere lo sguardo dal porno di Belen inizia a tastarmi il cazzo da sopra i pantaloni e lo sente crescere sotto le sue mani. La situazione diventa per me insostenibile e preso da un impeto di testosterone mi sbottono i pantaloni e lo caccio fuori. Mollo il cellulare sul tavolo ed ecco che finalmente la signora Pia mi guarda l'uccello, duro, durissimo, le sensazioni avute con quella erezione non le ho mai più provate. La signora inizia con le sue esclamazioni quasi di pentimento, diceva non fosse il caso ma ormai mi stava effettivamente segando. Mi alzo e le faccio capire di volerglielo mettere in bocca, lei continua a segarmi mentre avvicina le labbra alla mia cappella, ecco che mi dà un bacio sul cazzo e poi inizia a strofinarselo sulle guance e sulle labbra, sempre tenendolo stretto in mano. La mia eccitazione sale e metto la mano nel suo vestito, afferrandole una delle sue cadenti tettone, cerco di tirarla fuori ma lei mi blocca, voleva la stringessi soltanto, e me lo faceva capire aiutandomi con la sua mano. Sottolineo che per tutta la durata dell'atto nessuno dei due ha parlato. Finalmente me lo prende in bocca, la sua faccia mostra rughe sbavature di trucco, e non so se per la situazione o perché forse in realtà mi piacciono le vecchie, sono riuscito a tenerlo in bocca alla signora Pia per 20-25 secondi, prima di avere un orgasmo indefinibile che mi ha fatto sborrare copiosamente in bocca della signora, la quale indispettita si sposta, facendo cadere lo sperma sul suo mento e sul suo vestito. Io in preda al piacere non capisco più nulla, la signora Pia si alza, mi guarda il cazzo ancora durissimo e corre via in camera. Io non capisco, convinto che volesse scopare corro anch'io verso la porta che però trovo chiusa. Passo due minuti immobile davanti la porta serrata della signora, col cazzo di fuori sporco si rossetto di vecchia. Finalmente sento la porta aprirsi, sento che già comincia a salire l'eccitazione, ma la signora Pia con tono freddo, deciso, arrabbiato, mi dà tutti i soldi che avevamo pattuito per il lavoro (nonostante fossi a metà opera) e mi dice di prendere le mie cose, andare via e non tornare.

Non l'ho mai più rivista ma è stato il pompino più bello della mia vita, non tanto a livello tecnico quanto a sensazioni, situazione e perversione.

Rispondo a qualsiasi domanda.
 

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Interessante racconto. Senza troppi dettagli romanzati. A volte l'evolversi delle situazioni, a seconda delle circostanze, fa piacere anche quello che di base non è la nostra passione.
 

Suggestionato

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Bhe che troia lei a questo punto... prima fa tutto lei e poi ti tratta tipo come se l'avessi costretta tu
probabilmente è rimasta delusa perché voleva gustarsi la mazza un po' più a lungo. Magari non è mai stata appassionata dello skizzo, fosse durato di più l'avrebbe "concepito" meglio. Ma è probabile che l'imbarazzo l'avrebbe comunque condizionata dopo...
 
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Guest
Lei probabilmente ha due anime: la prima bigotta,vista l'età e l'educazione che probabilmente ha avuto,secondo la quale dice che le ragazze di oggi sono troie e la seconda è da troia repressa che aveva bisogno di cazzo (giustamente). Poi si è pentita e ti ha cacciato.. tipico delle donne, fanno il fattaccio si pentono e danno la colpa agli altri.

Grazie per questo racconto scritto molto bene.
 

Rete04

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chissa magari se andavi a trovarla per chiedere scusa ci scappava pure la scopata, con un bel mazzo di fiori e le chiedevi scusa e vedevi come reagiva
 
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Popolo33

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Lei probabilmente ha due anime: la prima bigotta,vista l'età e l'educazione che probabilmente ha avuto,secondo la quale dice che le ragazze di oggi sono troie e la seconda è da troia repressa che aveva bisogno di cazzo (giustamente). Poi si è pentita e ti ha cacciato.. tipico delle donne, fanno il fattaccio si pentono e danno la colpa agli altri.

Grazie per questo racconto scritto molto bene.


Grazie a te per averlo letto!
 

Danton

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A mio parere inquadri bene il contesto nei preamboli....poi se la parte porca è lunga bene...se è breve amen....purché sia reale il più possibile e frutto vivo dei tuoi ricordi...
A me è piaciuto
 

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