Racconto di fantasia Elisabetta si diverte (II parte)

pollicino1

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6. Che cos’è il kamasutra?

Quel footjob aveva grandemente esaltato Ahmed, al punto che il suo membro era pronto a soddisfare Betty…
Data la sua stazza, il nero la prese per i fianchi come se fosse un ramoscello leggero, e la sistemò per bene al centro del letto.
La ragazza aveva le braccia tirate su verso l’alto, e con una si copriva vagamente il volto come se si vergognasse o volesse sentire tutto senza vedere.
L’addome, invece, si sollevava e si abbassava, in spasmi dovuti alla grande eccitazione: sapeva che adesso stava arrivando il suo momento di godere a fondo, e infatti aveva spalancato le cosce, mettendo in piena luce l’ano e la vagina, con i talloni puntati sul materasso e le dita dei piedi alte a mulinare l’aria.
Betty guardò seria negli occhi Ahmed, che si era già posizionato là in mezzo, e gli disse:
- “Ce lo hai bello dritto… Ne hai voglia, no? Facciamolo, allora, senza perdere altro tempo… Dai, che mi sento in paradiso!”.
Lui, le diede per un attimo le spalle e fece per prendere il preservativo dalla sua borsa, ma lei lo bloccò per un polso e intimò:
- “No, niente di questa roba, voglio sentire ogni goccia del tuo piacere”.
Figurarsi Ahmed, che non avrebbe mai osato domandarle di farlo così liberamente…
Aveva anche lui una gran voglia, e una volta che in università avevano parlato delle posizioni preferite, si erano ritrovati d’accordo che quella preferita da entrambi era proprio quella del “missionario”.
- “Dai, entra, lo voglio… adesso!”, ribadì lei.
E lui, non facendoselo dire un’altra volta, spinse dentro quella cappellona che nel frattempo si era fatta ancor più larga, ed iniziò a scoparsela per bene.
- “Ahhhh… sei proprio una femmina da letto”, le disse mentre affondava nel suo addome colpi potentissimi, martellate incredibili che si frangevano contro l’utero.
- “Sììì… sono la tua troia”, rispondeva Betty per aumentare il proprio stato di libidine.
Ad ogni colpo, la fica perfettamente rasata si allargava sempre di più, mentre i suoi capezzoli erano diventati d’acciaio.
Ad un certo punto, Ahmed aumentò la velocità di penetrazione, e dopo poco sentì che lo sperma voleva uscire…
- “Stò per venire, piccola”, disse lui.
Betty, allora, spaventata, lo pregò:
- “Esci, esci subito prima che succede un casino…”.

Il nero uscì dalle sue viscere, e non passò neanche un minuto che le sparò contro il monte di venere, grassottello, liscio e pulito della vagina una quantità tale di sborra da farlo diventare quasi invisibile.

Finirono con lui che si abbattè sul corpo di lei, e rimasero in quella posizione, avvinghiati, per un tempo incalcolabile…

Intanto Antonio, che si stava godendo – da privilegiato spettatore – la scena, si aspettava di vedere sua sorella fecondata della sborra di quel colosso, e quindi ne restò, sulle prime, un poco deluso…
Ma, non appena lei si riprese minimamente da quella sconquassante sensazione, lesta si sottrasse dal peso del corpo di Ahmed e gli balzò fulmineamente sopra, pronta a ricominciare come se fosse il primo amplesso.

Questa volta, però, la ragazza decise di far rinvigorire quel serpentone che la stava soddisfacendo, stringendoselo proprio in mezzo alle tette, creandogli quasi un'alcova calda e accogliente, della quale beneficiare senza freni.
Iniziò a muovere – con un ritmo lento e costante – quelle bombe su e giù, e ogni volta che la cappella di Ahmed le giungeva a tiro, gli sferrava un deciso colpo di lingua.
Le mani di lui accompagnavano il lavoro di lei, posate sui suoi capezzoli che stringeva, quasi strizzandoli, fino a farli dolere.
Betty aumentò il ritmo della spagnola, e le sue incantevoli tette si arrossarono dallo sfregamento; lei, però, non se ne curò più di tanto, poiché era certa che presto avrebbero ricevuto il giusto sollievo da una "cura miracolosa".
Difatti, bastarono ancora pochi e giusti movimenti ed ecco che lei lo sentì sussultare: era il seme che stava salendo su dai testicoli verso le sue tette e la sua bocca.

Ma Betty, con quella spagnola, non aveva l’intenzione di farlo eiaculare, percui allentò la presa e contemporaneamente gli montò a cavallo...
Con un balzo felino, si sistemò nel suo grembo la pertica vibrante del cazzo del suo compagno di studi:
- "Ahhhh... Mi stai sventrando la fica... Il cervello mi esplode... E’ bellissimo, mi piace così… Fammi tua... Anzi, no, sarò io a farti male, maschiaccio!".
E dicendo questo, sovrappose i palmi delle mani sopra l'ombelico di Ahmed, e comprimendogli l'addome cominciò a cavalcarlo con gusto, come una forsennata, permettendo a quel membro granitico di affondare come una lancia infuocata nelle sue giovani carni.

Era una vera troia Elisabetta, instancabile e straordinariamente fantasiosa... E quella che aveva davanti era un'occasione forse irripetibile, chissà se e quando le sarebbe ricapitata la possibilità di dare sfogo a degli istinti sessuali così animaleschi... La sua famiglia le aveva inculcato il valore della verginità, ma fuori da quella cerchia così oppressiva lei voleva divertirsi e provare di tutto.

Così, dopo essersi goduto Ahmed faccia a faccia, facendo perno sul suo cazzo che la stava trapanando esattamente come lei voleva, iniziò a ruotare su se stessa di 180 gradi, fin tanto che quel maschio non ebbe dinanzi ai suoi occhi il suo sedere.
E mentre lui la afferrava per i fianchi, lei – fatte combaciare le sue piante dei piedi sulle cosce del nero, e con una mano a maciullarsi una tetta – riprese a fare su e giù in uno smorzacandela che entusiasmò sia Ahmed che suo fratello Antonio, il quale era sempre lì ad immortalare le sue imprese erotiche.
- "Non avrei mai pensato che eri così suina", disse con un filo di voce, ridacchiando, Ahmed, e aggiunse:
- "Però mi piaci, sembra che siamo perfetti l'uno per l'altra...".
Ma Betty lo zittì subito e gli disse:
- "Taci e pensa a scopare bene, il mio ex nemmeno se le sognava certe posizioni... Ho dovuto aspettare te per godere così tanto... Perciò, non perdere la concentrazione, che adesso viene il bello!".

Difatti, la piacevole “tortura” a cui stava sottoponendo quel povero ragazzo non era ancora finita: con un altro guizzo in avanti, si gettò a quattro zampe e voltandosi indietro verso di lui lo spronò:
-"Prendimi a pecora, e vediamo come te la cavi!".
Elisabetta, infatti, adorava farlo in quella posizione...
Ahmed, allora, si alzò in ginocchio... Era in tiro assoluto, e vedere la giovane cosi, con quella faccia da maiala, glielo fece divenire ancora più duro...
Senza starci troppo a pensare, la prese per la vita, appoggiò il glande alle sue labbra fradice di umori e spinse... Andò giù, tutto dentro fino in fondo, mentre con una mano le schiaffeggiava quelle chiappone sode e le titillava i capezzoli che ormai erano diventati dei chiodi incredibili.

Ahmed, come impazzito, iniziò a stantuffarsela per bene, dando possenti colpi di reni, e poi afferrandole i capelli come fossero delle briglie per domare quella puledra imbizzarrita.
Lei gridava di piacere come fosse indemoniata… Con la sua fichetta stretta già di suo, e resa ancora più stretta da quella posizione, dentro cui stava stritolando quel cappellone gigante, Ahmed non impiegò molto a goderla… Senza alcun preavviso, riempì la vagina di Betty… Entrambi erano fuori di testa, e un brivido percorse la schiena della ragazza:
- “Finalmente… Erano anni che volevo provare questa sensazione… Sei il primo che ho ricevuto senza protezione…”.
Ahmed si riprese in fretta, e realizzato quello che era accaduto, le disse:
- “Oh, mamma mia, che abbiamo fatto… Che disastro! E se ti ho fecondata? Tu sei una femmina bianca, ed io un maschio nero… Sarebbe davvero una tragedia!”.
Uscì da lei, permettendole di adagiarsi – sotto di lui – a cosce larghe… Da quella fessura stava cominciando a colare una crema calda e densa, che lei però cercava di trattenere dentro.
Guardò fisso quel nero che nel frattempo era tornato a sorriderle, e gli rispose:
- “Sia quel che sia! Non me ne frega niente dei miei, voglio pensare a me stessa, ho pure l’età per essere madre… Ma ora non pensiamo troppo al futuro…”.

Antonio non credeva ai suoi occhi… Aveva ripreso in primo piano il grembo di Betty pieno di bianco sperma… Che dire? Forse, era stato l’unico testimone – a parte il maschio protagonista – della sua fecondazione… Quello sperma che tracimava e che lei rabboccava dentro era ben visibile dall’obiettivo del suo smartphone… Tra se e sé, pensò:
- “Porca vacca, sorellina… Come vorrei essere stato io il fortunato!”.
style='font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif"'>I due stavano ansimando… nella stanza c’era un silenzio quasi assoluto, e quindi si udì distintamente come un sussurro, un lieve fruscio… Si guardarono attorno ma non videro nulla… Allora Ahmed si alzò prontamente dal letto, e prese a girare per la stanza…
Antonio fece appena in tempo a nascondersi, ma il nero sentiva che c’era qualcosa di strano:
- “Uff… Qui c’è qualcosa che non va… come se ci fosse qualcuno che ci osserva…”.
Betty non ne voleva sapere di finirla così, percui lo richiamò:
- “Dai, non esagerare!, chi vuoi che ci sia, un fantasma guardone? Su, abbiamo ancora tempo per divertirci un altro pò…”.

Gli prese la mano e lo tirò a se, nuovamente sul letto… Lo sdraiò supino, e ricominciò a lavorare di bocca… Mentre riprendeva fiato, gli disse:
- “Ma lo sai che hai proprio un gran buon sapore?”.
La sua bocca si stava deformando per riuscire a contenere tutta quella meraviglia, e le mani la aiutavano a compiere l’opera…
Quando l’attrezzo fu di nuovo in grado di “funzionare”, Elisabetta gli intimò:
- “Adesso voglio che mi fai il culo”.
Si mise a chinino sopra di lui, e aprendosi oscenamente le chiappe a dismisura, portò lo sfintere sopra il glande che svettava prepotente a novanta gradi rispetto al corpo di Ahmed.
Sentì bagnarsi la fica dall’eccitazione, ma fece finta di niente… Si lasciò cadere lentamente di peso finchè la cappella non fu completamente entrata…
Si morse le labbra dal dolore, ma era poca cosa a confronto del piacere che l’attendeva…
Con una mano sulla pancia, proseguì a far scendere l’asta nell’intestino… Quel trave la stava distruggendo, ma lei voleva sentire assolutamente le palle sbatterle sul sedere…
Quando quel tragitto fu tutto compiuto, cominciò a salire e scendere, con le sue bellissime tette che le ballonzolavano senza sosta… Il canale rettale si stava abituando a delle dimensioni inusuali, e piano piano il suo movimento si fece sempre più fluido.
Ahmed la guardava sbalordito, mentre Betty si auto-impalava su di lui, e allo stesso tempo si masturbava il clitoride.

Mentre si trovava in quella posizione beata, la ragazza lo fissò con uno sguardo da vera porca e con un verso gutturale gli disse:
- “Voglio che mi sborri sulle tette… perciò, ricaricati in fretta e fai il tuo dovere…”.
Le sue tette erano sempre stato un suo punto forte, perciò iniziò a giocarci, se le strinse tra le mani, scese dal letto e si mise in ginocchio speranzosa…
Lui fece altrettanto, e le si parò dinanzi con la sua mazza a pochi centimetri dal viso.
Con essa, andò a saggiare i suoi capezzoli duri, il porcello, se lo teneva con tutte e due le mani spompinandolo con grande foga, e anche lei cominciò a sovrapporre le sue di mani su quell’asta così massiccia…
Vedeva perfettamente la cappella, con il suo buchino, scoprirsi e poi ricoprirsi ad ogni stantuffata…
La giovane donna si sentiva come una pornostar protagonista di un film a luci rosse, socchiuse gli occhi, si strizzò ancora le tette e poi – sentendo imminente l’atteso evento – diresse quella proboscide sui suoi seni…
Finalmente, lui iniziò a scaricarle addosso un fiume inarrestabile di sborra, che Betty diresse proprio lì dove voleva…
Quelle tette stavano scomparendo sotto quella bianca crema, che lei accolse fino all’ultima goccia.
Le mani di Ahmed ed Elisabetta finirono per essere come incollate tra di loro e sulle mammelle di lei…
Lui ansimava ancora, erano stanchissimi, sudati, e l’ano di Betty rimaneva ancora dilatato come non lo era stato mai.

Quella, era stata (forse) l’ultima “prova” per quel giorno che stava volgendo al termine… Fuori dalle finestre stava avanzando il crepuscolo, e con esso l’ora in cui i genitori sarebbero rientrati a casa…
Andare avanti? Sarebbe stato troppo rischioso, l’avrebbero ammazzata se l’avessero trovata in quello stato…
Così, tutta colma di sborra dalla testa ai piedi, disse al compagno:
- “Ahmed, è stato bello, mi è piaciuto tutto un casino, ma dobbiamo finirla qui… Rivestiamoci e mettiamoci a studiare, davvero…”.
Fece per alzarsi e dirigersi verso il bagno per ripulirsi un poco, e nello stesso tempo – precedendola di pochi istanti, appena sufficienti a non farsi scoprire – Antonio sgattaiolò fuori dalla sala ed andò a rinchiudersi nella sua stanza, con il suo prezioso “trofeo”.

Il ragazzo era troppo affaticato e stordito per ritrovare la giusta concentrazione necessaria allo studio, si scusò con lei e le suggerì:
- “E’ tardi, Betty, devo andare, ci vediamo domani in università, poi chissà che…”.

7. I tormenti di Antonio.

Quella sera tutta la famiglia cenò come se nulla fosse: i genitori, ignari di ciò che era accaduto in loro assenza, Betty, finalmente appagata, e Antonio che non aveva mai smesso di pensare a quanto aveva visto...
Guardarono tutti insieme la TV, e dopo il ragazzo si ritirò nella sua camera.
Prese in mano il cellulare, e lo “studiò” pensieroso.
- "Ma pensa un pò che puttanella che ho in casa...", si disse, e poi:
- "Beh, vediamo di approfittarne per farmi una bella sega, che è già troppo tempo che non sfogo anch'io le mie esigenze...".
Detto ciò, chiuse a chiave la porta, si tolse i pantaloni e le mutande, e si allungò sul suo letto.
Poi avviò il video, e – con la mano rimasta libera – scappellò il suo uccello.
I fotogrammi che scorrevano sullo schermo accrescevano il suo livello già alto di testosterone, così che l'unico modo per dare sfogo a quello stato di esaltazione fu quello di manovrare l'asta in maniera compulsiva. Si strinse con forza anche i testicoli, che gli dolevano per quanto erano gonfi, con il risultato che il glande rosso fuoco si fece sempre più grande e maturo.
Vedere Betty così avvezza a certe pratiche lo sconvolgeva, preso anche da una certa gelosia nei confronti della sorella...
Cercò di resistere, di trattenersi, perché voleva venire “insieme a lei”, e così fece: infatti, mentre il video mostrava Elisabetta che veniva “imbottita” dallo sperma di Ahmed, lui eruttò fiotti di caldo seme che gli ricaddero infine sulla pancia.

Quasi esanime, Antonio riprese a pensare sul da farsi: quel filmato era troppo prezioso per tenerselo tutto per se, ma d'altra parte non poteva condividerlo platealmente se non voleva rischiare di essere scoperto da Betty...
Così, spense il cellulare e si addormentò, rimandando ogni decisione al giorno dopo, magari insieme al suo fidato amico di scuola che avrebbe visto la mattina poichè dovevano preparare una ricerca.

8. Riunione di famiglia... con sorpresa.

Il giorno dopo la memorabile copula era una Domenica, e come ogni domenica nella famiglia dei due ragazzi era tradizione riunirsi tutti assieme con nonni materni e paterni, zii e cugini.
Il pranzo, come sempre, si era rivelato quasi luculliano, tanto che un caffè forte era quello che ci voleva per digerire.
Betty, però, che aveva partecipato anch’essa all’incontro, non potè trattenersi fino alla fine… Salutò con cortesia i familiari e disse:
- "Ciao a tutti! Purtroppo, devo andare in ospedale per il tiricinio... Mi spiace, divertitevi...".
La ragazza uscì di casa, e mai si sarebbe immaginata il terremoto che di lì a poco si sarebbe scatenato per “causa” sua...

Infatti, poiché quella domenica c'era da festeggiare il compleanno di Giulia, una delle cugine, la mamma – che aveva preparato una magnifica torta – propose a tutto il parentado:
- "Signori, perché non andiamo a festeggiare in sala, che stiamo più comodi?".
Giovani e adulti accolsero con entusiasmo l’idea, e – uno ad uno – presero posto sulle sedie che erano state lì appositamente collocate, e su quel divano letto che meno di 24 ore prima aveva visto (all’insaputa di tutti) le evoluzioni amorose di Betty, in presenza di Antonio che infatti si mostrò da subito un poco turbato.

Lo stesso Antonio, che – tanto per ingannare l'attesa – si alzò in piedi e a voce alta domandò:
- "Vi andrebbe di vedere un video che ho fatto questa mattina con il mio compagno di scuola? Lo dobbiamo presentare domani, e mi piacerebbe avere la vostra opinione...".
La curiosità conquistò tutti, e il giovane – spinto sopratutto dalle ragazze – iniziò ad allestire il gigantesco TV a 75".
Lo accese, e collegò il suo smartphone, sul quale cercò nervosamente il filmato da mostrare...
Forse per un errore, si accorse di aver catalogato tutta una serie di video con dei semplici codici alfanumerici anziché con un titolo ben chiaro...
Sottovoce, imprecò tra se e sè:
- "Accidenti che casino! Vabbeh, dovrebbe essere questo, sì è proprio lui...".
E, tornando a sedersi tra gli zii, avviò la riproduzione...
Ma, tra la sorpresa generale, anziché visualizzarsi il video prodotto con l’amico, sul televisore apparve quello fatto "clandestinamente" a Elisabetta, completamente nuda, mentre scopava con un ragazzo di colore...
Antonio impallidì, e restò senza fiato per il grave errore commesso. E la stessa reazione ebbero tutti i presenti, tanto che si udì un generalizzato clamore: "Ohhhh...".

Il primo a reagire fu il papà della "traviata", il quale – a denti stretti e a testa bassa dalla vergogna – si lasciò sfuggire:
- "Ma questa è diventata pazza... Si è fatta deflorare prima del matrimonio!".
Pian piano, però, la sua vergogna si mutò in rabbia, a tal punto che il pover'uomo si alzò di scatto e uscì di casa, senza salutare nessuno e sbattendo la porta.

Nel frattempo, le cugine femmine avevano iniziato a commentare – bisbigliando e senza distogliere lo sguardo dal televisore – le immagini che si susseguivano, con una punta di malcelata invidia:
- "Guardate come lo cavalca sta troia!! Doveva avere proprio una fame di cazzo arretrata...", disse Giulia ridendo.
E Sabrina, mordendosi il labbro inferiore dalla libidine:
- "Proprio vero… E’ una bella puttanella la cuginetta!".
Daniela, invece, che si teneva tutta la mano aperta a strofinarsi sfacciatamente tra le cosce, esclamò:
-"Beata lei...".
Giulia, che era la più sboccata del gruppo, in fondo avrebbe voluto approvare le performance della fortunata cugina, ma si limitò a convenire con le altre:
- "Dio che bel cazzo... La impala proprio alla grande! Nel culo deve essere fantastico...".

Gli adulti, dal canto loro, in principio si finsero disgustati, ma tranne la mamma della tirocinante – che, impietrita, non sapeva che dire e che fare – erano tutti piacevolmente eccitati.
Soprattutto gli zii...
Massimiliano, che si “mangiava” la nipote con gli occhi, osservò senza ritegno:
-"Grande, la Betty, guardate come gode!".
Non riuscì a trattenersi oltre, e strizzandosi la patta dei pantaloni corse in bagno, avendo cura di lasciare la porta socchiusa in modo da poter continuare a vedere lo "spettacolo" che gli aiutava la masturbazione.
Zio Luca, invece, seduto accanto a Antonio, domandò all’unico nipote maschio, fratello della protagonista:
- "Complimenti, hai una sorella davvero calda... Senti, non è che mi potresti passare quel video? Sai, ho un debole per le sue cosce e i suoi piedini...".
E il ragazzo, preso da cameratesca solidarietà maschile, gli promise, una volta finito di visionarlo tutti insieme, di mandargliene copia sul suo telefonino.

C'erano, poi, le zie femmine... Emiliana si mostrò schifata sul serio:
-"Ma guarda, alla sua età, questa zoccoletta che cosa è stata capace di fare... Roba da non credere...".
L'altra, Maria, invece, insieme alla figlia Giulia, aspettò il ritorno del marito, e tutti e tre insieme concordarono che la cugina era matura per futuri "lavori", che avrebbero dato a tutti grandi soddisfazioni.
Maria, esordì dicendo:
- "Max, non ho mai visto una ragazza normale come la Betty fare cose tanto spinte... Oltretutto, ha un fisico molto curato, tonico... Non è una bomba sexy, ma sarebbe assai richiesta da uomini di ogni età... E perché no, anche da donne...".
E sorrise sorniona.
Giulia, non poté che dar ragione alla madre:
-"Sembra che non abbia mai fatto altro in vita sua... Bisogna sfruttare questo momento, e farle prendere coscienza che valorizzando il proprio corpo come merita potrebbe divertirsi di più che seguendo la carriera medica...".
Infine, il padre:
s>- "E ha anche due belle tette, e poi i piedini… guardate! Bisognerebbe convincere mio fratello... Avete visto come è scappato? È un talebano, ha cresciuto quella povera ragazza come una suora, e questi sono i risultati... Comunque, io sono fiducioso, ha carattere...".

Nel frattempo, il video stava terminando, e Antonio mantenne la sua parola: riversò quel video sulla e-mail di zio Luca – il quale gli fece un occhiolino d’intesa –, consapevole che quel gesto sarebbe stato solo l'inizio di un nuovo episodio.

9. SMS con lo zio.

Mentre le rispettive famiglie avevano fatto ritorno alle loro case e Betty era ancora al lavoro, uno squillo sul cellulare della ragazza richiamò la sua attenzione…
Con ancora il camice addosso andò a vedere, e con un moderato stupore trovò un sms dello zio Luca.
Incuriosita, si allontanò di pochi passi dai colleghi ed aprì il messaggio:
- “Ciao Elisabetta, volevo farti i complimenti, non mi sarei mai aspettato di vederti così… Chiamami”.
Lì per lì, non pensò assolutamente di aver lasciato tracce di quella bellissima cavalcata, men che mai che qualcuno l’aveva ripresa e mostrata, soprattutto tra i familiari. Perciò, rispose:
- “Zio, ma era per me quel messaggio? Che vuoi dire?”.
E lui:
- “Dai Betty, non far finta di non capire… Mi riferisco a quando ti sei fatta sbattere dal nero…”.
La giovane si sentì crollare il mondo addosso: come poteva sapere? E soprattutto, tutto quei particolari… Chi glieli aveva forniti?
Non pensava che suo fratello…
Oltre che spaventata delle possibili conseguenze, era anche curiosa. Quindi, replicò di nuovo:
- “Zio, sei impazzito?”.
Lui era stanco di quell’atteggiamento “negazionista” della nipote, percui andò giù diretto:
- “Oggi, dopo pranzo, quando sei andata via, per sbaglio Antonio ci ha mostrato il video dove scopavi il nero”.
Elisabetta rimase quasi fulminata: si domandò, tra se e se:
- “Antonio? Ma se ieri è rientrato a casa tardi? Vuoi vedere che con la sua mania per i video… Stronzo!”.
Comunque sia, decise di fare un ultimo, disperato tentativo di conciliazione, e scrisse un altro sms a quel porco di zio Luca:
- “E va bene! L’ho fatto… Mentre erano tutti fuori mi sono fata scopare da un compagno di studi. Ma ti prego, non dirlo ai miei genitori…”.
Pochi istanti, ed ecco la risposta:
- “Troppo tardi, piccola, tutti i presenti di ieri lo hanno visto, e tuo padre è furioso. Ma possiamo limitare i danni”.
- “Adesso? Adesso che lo sanno tutti?”, quasi urlò lei, mentre componeva il messaggio.
- “Lo sanno tutti, ma… Non tutto! Il video che ho ricevuto da tuo fratello è più completo, e c’è anche la tua inculata… Non vorrai mica che papà e mamma…”.
Sempre più atterrita, Elisabetta crollò:
- “E va bene! Dimmi cosa devo fare!”.
E lo zio:
- “Voglio che tu faccia un lavoretto anche per me… Capisci?? Che mi dici?”.
La ragazza era spalle al muro, ma le parve una richiesta davvero esagerata… Anche se non aveva specificato bene il tipo di “lavoretto”, Betty era troppo sveglia e intelligente per non capire.
Provò ancora a ridurre al minimo i danni, e domandò:
- “E se non accetto?”.
- “Ricordi il gruppo di famiglia, di whatsapp? Con i cuginetti e i nipotini piccoli? Beh, pubblico il video integrale lì… Pensa quando li incontrerai faccia a faccia…”.
Era finita… e a Betty non restò che accettare la proposta…
- “Va bene, porco!”.
- “Ottimo, aspetta mie notizie”, concluse zio Luca.
E quel frenetico scambio di sms terminò così…

FINE.

P.S.:
questa storia è stata scritta su un'idea dell'amico "Daniele Berri"
 

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