Esperienza reale Eyes Wide Shut 2 - Prime esperienze BDSM di una neo-Milf

Pippo Minni

"Level 1"
Messaggi
37
Punteggio reazione
107
Punti
33
Age
44
Premessa:

Pensavamo che non avremmo più avuto occasione di scrivere di nostre "prime esperienze" dal momento che ritenevamo di avere già " provato" e "raccontato" tutto quanto.
Come spesso succede, abbiamo avuto l'ennesima riprova che le sorprese non finiscono mai.

Ci siamo decisi a scrivere questo nuovo racconto dopo esserci resi conto dell'interesse che l'argomento "scambismo" suscita in molte coppie.
In modo particolare dopo aver intrapreso alcuni scambi "virtuali" con amici conosciuti sulla chat di Phica.
Dedichiamo questo racconto in particolare a Luca e Saretta con i quali, pur desiderandolo, con molta probabilità non potremo mai avere uno scambio reale.

P.S: alcuni riferimenti potrebbero essere oscuri a chi non ha letto i nostri racconti precedenti.
Chi è interessato può trovarli QUI, QUI ma soprattutto QUI per quanto riguarda nello specifico il racconto che segue.

Buona lettura!
Laura e Francesco

Eyes Wide Shut 2 - Prime esperienze BDSM di una neo-Milf

Picchiettavo nervosamente le dita a fianco della tastiera del Mac, in attesa del completamento dell'upload dei test ematici.
L'organizzazione da un pò di tempo non li esegue più sul posto il giorno stesso dell'evento, ma la sera prima impone vengano caricati sul sito gli esiti di test eseguiti nell'arco delle ultime 24 ore.
In effetti, considerando le alte aspettative alle quali ognuno degli invitati a questo tipo di festa sa di essere sottoposto, molto difficilmente qualcuno si sognerebbe di avere rapporti giusto il giorno prima, col rischio poi di fare cilecca nel (o per meglio dire "nei") momenti clou della serata.

Dopo esserci recati al laboratorio analisi di primo mattino, Francesco era tornato al lavoro per chiudere alcune pratiche urgenti mentre io avevo trascorso la giornata di permesso dapprima in palestra, poi dall'estetista ed infine nel salone del mio hair stylist di fiducia.

Il mio intuito femminile suggeriva che non sarebbe stata una festa come le altre e volevo farmi trovare in massima forma.

Non ce lo eravamo detti esplicitamente ma anche Francesco doveva avere avuto qualche sensazione, perché nelle ultime settimane avevo notato in lui una partcolare attenzione nella scelta delle pietanze, prediligendo frutta e verdura, così come una forma del tutto inusuale (per noi) di continenza sessuale.
Ci avevo anche scherzato su: "lo sai che il tuo sperma è sempre comunque dolcissimo e abbondante..." avevo ammiccato la sera prima vedendolo fare una scorpacciata di Ananas.
"Si si...lo so...ma meglio non rischiare brutte figure... lo sai che non sopporto quando le mie partner non gradiscono il sapore del mio seme" rispose lui.
"Ma se sono sempre loro le prime ad implorarti di schizzarle! Le troiette, si mettono a carponi sotto di te a bocca spalancata come se dal tuo cazzo dovesse zampillare champagne da un momento all'altro" avevo replicato con un poco credibile tono di gelosia.

"Ding!".
Il segnale che l'upload era terminato mi colse di sorpresa fecendomi sobbalzare sulla sedia.
Ora non restava che attendere qualche istante per avere il responso.
In caso positivo si sarebbe attivata la parte di portale da cui scaricare i titoli di viaggio messi a disposizione dall'organizzazione.

"Allora? Dove si va?"... Francesco che poco prima era rientrato dall'ufficio si materializzò alle mie spalle .

"Ora vediamo" ...dissi...

"Ding Ding".
Al secondo segnale cliccai sulla voce "Location" che finalmente era diventata accessibile.
Già mentre la selezionavo e copiavo mi dicevo che l'indirizzo non mi suonava nuovo.
Incollai tutto su Google Map e premetti invio.

"Bingo! Si torna sul luogo del delitto" fu la reazione eccitata di Francesco.
Cazzo. Avevo letteralmente la pelle d'oca e mi sentivo come un'adolescente appena invitata al ballo delle debuttanti.
Era da tempo che speravamo, prima o poi, di tornare laddove tutto era cominciato.

"OK. Adesso a nanna. Domani sarà una giornata intensa" dissi con malcelata soddisfazione.
Mentre mi infilavo sotto le lenzuola non potei fare a meno di notare che la notizia e i ricordi di quella prima festa ad invito avevano eccitato non poco anche Francesco.
Lui mi prese il viso con le mani e mi baciò con passione.
"No amore" lo stoppai mentre allungavo la mano per spegnere la luce. "Non sai quanto vorrei farlo anche io ma domani sera dobbiamo dare il meglio di noi".
"Hai ragione amore. Come sempre del resto" replico Frency girandosi sul fianco opposto.

Passammo tutto il viaggio a ripercorrere ogni istante di quella prima sera.
In particolare ci chiedevamo se The Lord, The Lady, CatGirl e tutti gli altri facessero ancora parte della combriccola libertina che aveva contribuito a svezzarci, introducendoci nel mondo dello scambio d'elite.

Arrivammo sul posto che era già buio.
I due rapaci in marmo bianco erano sempre lì, appollaiati sulle colonne in pietra ai lati dell'imponente cancello in ferro battutto.
Mi ero sempre chiesta se le telecamere di sorveglianza fossero inserite nei loro piccoli occhi che, con fare minaccioso, scrutavano gli avventori che si avvicinavano all'ingresso del maniero.

"Che strano non ci sono i soliti due tipi a piantonare l'ingresso" dissi a Francesco con un pò di nervosismo...."mi davano sicurezza".

Francesco parve quasi non ascoltarmi. Scese dall'auto e si avvicinò al lato del cancello, laddove era posizionato una sorta di pannello elettronico.
Lo vidi estrarre la tessera dell'organizzazione dalla tasca, avvicinarla al pannello e armeggiare sulla tastierino posto su un lato..
Dopo alcuni secondi le possenti ante iniziarono a muoversi, precedute dal rumoroso "Clanck" del meccanismo di sblocco.

"La tecnologia avanza" disse Frency sorridendomi mentre risaliva in macchina e mettendo velocemente in moto.
Mentre attraversavamo l'ingresso non potei fare a meno di notare che non mi ero sbagliata; gli occhi dei rapaci ora brillavano di un rosso intenso.

Per il resto non era cambiato nulla: il viale splendidamente curato, le luci soffuse che rendevano ancora più affascinanti le merlature della costruzione, la piscina scoperta illuminata da alcune lampade subacquee e... le macchine extralusso che stazionavano nel parcheggio della reggia.

Anche il portone d'ingresso era ancora uguale.
Mentre ci incamminavamo lungo l'imponente corridoio, passando affianco allo scalone che portava alle stanze superiori mi sentii come di rivivere quella prima volta. Sentii un brivido.
Francesco doveva averlo capito perché mi prese la mano e "tranquilla...sei strafica come al solito... le fai fuori tutte anche stasera".
Lo ringraziai stringendo a mia volta la sua mano ancora più forte.

Anche la musica simil-tantrica proveniente dal "salone delle feste" (come affettuosamente lo avevamo ribattezzato a suo tempo) non era cambiata.
Il cuore mi batteva all'impazzata mano a mano cha avanzavamo verso l'unica stanza illuminata.

"Cazzo....siamo in ritardo!"
Non potei che annuire in silenzio all'esclamazione di Francesco

La scena che ci si presentò davanti non appena arrivati sull'uscio della sala mi riportò indietro come in un flashback.

AL centro della stanza una splendida e giovanissima coppia completamente nuda attendeva in piedi.

Gli altri ospiti, alcuni completamente svestiti altri in boxer o lingeri, chinavano il capo al passaggio di un'altra coppia che doveva essersi appena alzata dal tronetto in fondo alla sala e che ora si stava avvicinando alla coppia al centro.

"The Lord e The lady...." mi sussurrò all'orecchio Francesco mentre mi abbassava la lampo del vestito da sera facendolo scivolare a terra.

"Si ... e c'è anche CatGirl" annuii mentre mi aggiustavo il reggiseno a balconcino e col tacco 12 allontanavo maldestramente il vestito nel tentativo di nascondenderlo dietro lo stipite della porta.

"Sempre una gran fica" mi sorpresi a sussurrare mentre percepivo Francesco armeggiare dietro di me.
Si stava spogliando anche lui.
Allungai una mano per accarrezzarlo proprio li.
Sentii che il cazzo gli si stava gonfiando nei boxer a riprova che la scena non lasciava indifferente nemmeno lui.

Entrammo nella stanza sperando di essere invisibili almeno per qualche istante e ci accomodammo davanti al primo divanetto disponibile.

Non potei non notare lo sguardo compiaciuto che CatGirl ci rivolse per una frazione di secondo prima di tornare alla sua mansione.

Si avvicinò alla coppia al centro e con un pennarello iniziò a scrivere sulla parte alta del petto dell'uomo, per poi spostarsi su quello della ragazza.

"Sono dei nuovi iniziati" dissi rivolgendomi a Francesco.
"Si.... non è cambiato niente... anche The Lord e TheLady sono ancora in gran forma" replicò lui.
Non potei che annuire, ammirando il bastone nodoso che pendeva rigonfio fra le gambe del corpulento padrone di casa.
Teneva il saio sapientemente arrotolato fra le mani, proprio come se volesse mostrare a tutti i convenuti il suo invidiabile "scettro del comando".

Come da copione The Lord si accovacciò di fronte alla ragazza avvicinando il viso alla vulva.
Allo stesso tempo TheLady si inginocchiò di fronte al giovane il cui cazzo sembrava in procinto di esplodere.
Lo afferrò delicatamente con una mano, scappellandolo completamente in modo tale che il glande fosse ben visibile.
Attese alcuni secondi, quanto bastava affinché alcune gocce di liquido lubrificante facessero capolino all'altezza del frenulo, precipitandosi a raccoglierle con veloci colpi di lingua.

"No... non è cambiato proprio niente" dissi, osservando i padroni di casa che, una volta espletata la loro mansione, si rialzavano tornando al loro posto d'onore.

"Se non ricordo male ora tocca a noi..:" sussurrai.
Non feci in tempo a terminare la frase che CatGirl con un cenno della mano invitava tutti gli ospiti ad avvicinarsi ai nuovi adepti.
Mi resi conto che mentre avanzavo verso il centro della sala trascinando Frency per mano stavo accelerando il passo.
Credo fosse una reazione inconscia per scusarmi dell'essere giunta in ritardo alla festa.
In questo frangente volevo arrivare prima degli altri per farmi perdonare.

Quando fummo di fronte a CatGirl lei ci accolse con un meraviglioso sorriso.
Mi aspettavo che ci invitasse a prendere posizione ai piedi della coppia per assaporare i loro umori, come previsto dal cerimoniale.
Invece, con mia sorpresa, ci invitò con un cenno della mano ad accomodarci da un lato e lasciare passare prima gli altri ospiti.

"Ecco. L'abbiamo fatta incazzare. La prossima volta fidati subito del navigatore invece di voler fare di testa tua..." rimproverai Francesco cercando di non essere sentita da altri.
Lui non replicò. Attese che anche l'ultima ospite si inginocchiasse di fronte al ragazzo che stava dando evidenti segni di cedimento, il che era del tutto normale considerando la teoria di strafiche (corpi da fare invidia agli angeli di victoria's secret, per intenderci) che si erano avvicendate a sollazzare il suo ragguardevole membro.
"Adesso CatGirl lo finisce..." mi sussurrò Francesco, evidentemente ripresosi dalla mia ramanzina.

In effetti, esattamente come successo a noi alcuni anni prima, CatGirl attese che anche l'ultimo ospite si fosse riaccomodato al suo posto, poi si posizionò di fronte alla ragazza.
Con movenze da esperta ginnasta si accovacciò, in perfetto equilibrio, sui tacchi a spillo. Le cosce aderenti ai polpacci e la schiena perfettamente eretta.
In quella posizione era ancora più eccitante.
Reclinò leggermente il capo in modo tale da poter raggiungere la vulva della ragazza e iniziò a penetrarla con la lingua.

Questa iniziò a gemere; mi aspettavo di sentirla raggiungere l'orgasmo da un momento all'altro.
Scorgevo chiaramente i rivoli di umore scendergli lungo le cosce.
Era evidente che stava per godere: sarebbe bastato un solo colpo di lingua ben assestato.
All'improvviso CatGirl sollevò il viso dalla vagina rigonfia all'inverosimile e senza rialzarsi fece un passo sul lato mantenendo comunque la posizione accosciata.

Mi sorpresi a pensare che doveva veramente avere un trascorso da ginnasta per poter mantenere quella postura così a lungo.

Fui scossa dalle mie riflessioni da Francesco che con un leggero colpo di gomito sul braccio:"ehi...ce l'ha con me..?" mi disse.
CatGirl lo stava fissando e con un lieve cenno del capo gli fece cenno di accomodarsi al suo fianco.

"Si ...vai..!" replicai io esasperando l'esortazione anche con un cenno del capo.

Non senza invidia da parte mia (non nego che era venuta anche a me una gran voglia di leccare quella fica sbrodolante umori) Francesco non se lo fece ripetere due volte e si inginocchiò di fronte alla ragazza.
CatGirl gli pose una mano dietro la nuca sospingendolo delicatamente verso la vulva della ragazza.
Poi, mentre Francesco iniziava a penetrarla con la lingua, CatGirl (sempre tenendo una mano sulla nuca di Francesco) si alzò in piedi posizionandosi da un lato di fronte alla ragazza.
"Allora sei umana anche tu..." pensai con colpevole soddisfazione.

Dapprima CatGirl osservò per alcuni istanti l'iniziata che gemendo godeva del trattamento del mio Frency.
Poi le prese delicatamente il viso fra le mani e avvicinò la sua bocca, impreziosita da un impeccabile rossetto, a quella della ragazza.
Come previsto dal rituale cui anche noi eravamo stati sottoposti alcuni anni addietro, le lingue delle due donne (ben visibili dagli astanti) iniziarono a rincorrersi, lasciando cadere alcune gocce di saliva sui rispettivi seni.
CatGirl non era solita disperdere gli umori che uscivano dal corpo dei propri partner, di qualunque natura essi fossero.
Anche questa volta non si smentì: dopo alcuni secondi di effusioni orali abbassò il viso, iniziando a leccare con avidità la saliva che la ragazza aveva fatto colare sulle sue splendide tette.
Riportando una mano sulla nuca di Francesco, in modo tale da produrre una pressione maggiore sulla vagina dell'iniziata, iniziò a mordicchiarle e succhiare i capezzoli.
Il viso sempre più paonazzo della ragazza e l'andirivieni sempre più frenetico della testa di Francesco, ormai letteralmente sprofondata fra le sue cosce, era un chiaro sintomo dell'orgasmo imminente.
Un liberatorio "Aaaahhhh ...I'm coming!!!..." sussurrato dalla nuova venuta confermò la cosa, mentre tutti gli astanti, su invito di CatGirl, prorompevano in un fragoroso applauso.


"Ti sei divertito ...porco?" In queste situazioni mi diverte sempre inveire contro Francesco con epiteti di finta gelosia.
"Certo Troietta del mio cuore..." replicò lui con ironia.

Non resistevo più. Iniziai a limonarlo e leccargli il viso alla ricerca di qualche goccia del prezioso nettare lasciatogli dalla neofita.

"Mi sa che ora tocca a te tesoro". Guardai con sorpresa Francesco dal momento che non era mai lui il primo a staccarsi quando ci baciavamo.
Seguii il suo sguardo cha ammiccava verso il centro della sala.

CatGirl aveva ripreso la posizione accosciata (azz... di nuovo...che resistenza, pensai con sempre più invidia) ma questa volta di fronte al ragazzo, il cui cazzo (lo avevo notato con molto interesse) non aveva mai perso l'erezione mentre osservava la sua compagna al centro delle attezioni.
Tantopiù che non lo avevo mai visto masturbarsi durante tutto il tempo.
Iniziavo a desiderare fortemente di poter succhiare quello splendido cazzo, ma mai avrei pensato che questa possibilità si sarebbe concretizzata in così breve tempo.

"Magari..." sussurrai "non siamo mica noi gli ospiti d'onore... il tuo è stato uno strappo alla regola e..." non feci in tempo a completare la risposta all'affermazione di Francesco che CatGirl dopo aver assestato alcuni corposi affondi con la bocca sul membro dell'uomo, si scostò da un lato e rivolse lo sguardo verso di me.
Colsi immediatamente il cenno di invito, questa volta accompagnato da un inequivocabile labiale: "would you like to help me"?

Non me lo feci ripetere due volte. Francesco aveva visto giusto.
Mi accostai alla coppia e non volendo essere da meno della indiscussa prima donna, tentati il tutto per tutto.
Come se non avessi mai fatto altro nella vita iniziai a flettere le gambe divaricandole; sentii che il tacco a spillo, per quanto sottile, stava facendo ottimamente il suo lavoro e non dava segni di cedimento.
Una volta raggiunta la posizione con le cosce appoggiate ai polpacci mi resi conto che non ero poi così scomoda come temevo..anzì.

Il cazzo del ragazzo, splendidamente addobbato da un congruo numero di venature rigonfie, svettava esattamente di fronte al mio viso.
Mi sentivo tutti gli occhi della sala addosso e il mio istinto esibizionista stava facendo la ola, non vedendo l'ora di scatenarsi.
Ricambiai a mia volta lo sguardo del ragazzo che mi fissava, sicuramente convinto che da li a poco mi sarei prodigata in un deepthroat da infarto.
Era evidente che non ce la faceva più e che la voglia di scaricarmi addosso tutto il suo nettare stava prendendo il sopravvento sul desiderio che lo lavorassi un pò con la bocca.
I testicoli rigonfi all'inverosimile non facevano che confermare la situazione.

"Come on baby...Suck them!". L'invito di CatGirl ("succhiale") mi fece capire che anche lei aveva colto il mio interesse per lo scroto dell'uomo.
Presi la ragguardevole asta con la mano, la sollevai leggermente scostandola da un lato e socchiudendo gli occhi per godere completamente di quella prelibatezza, iniziai a succhiare con avidità le palle del ragazzo.
Ne percepivo il movimento impazzito all'interno dello scroto. Succhiavo e leccavo...leccavo e succhiavo.

Riaprii gli occhi nel momento in cui sentii che qualcos'altro, oltre alla mia mano, si era impossessata del cazzo.
Le labbra di CatGirl sbattevano contro il mio pollice e il mio indice sinistri con ritmo cadenzato.
Accomodai la presa, assestando la mano e sollevando indice ed anulare per appoggiarli al pube dell'uomo, così da sostenere l'asta con solo tre dita, in modo tale da agevolare la bocca di CatGirl nel suo andirivieni.

Continuammo così per alcuni istanti che per il ragazzo dovettero sembrare paradisiaci e interminabili allo stesso tempo.

Grazie all'esperienza accumulata in alcuni anni di giochi (nonché svariati partner) mi resi conto che l'orgasmo era imminente.
Non volevo perdermi una sola goccia di quel liquido caldo e pur consapevole di stare correndo il rischio di risultare scortese (ero pur sempre un'ospite) approfittando di uno dei pochi istanti in cui il membro dell'uomo non stazionava nella bocca di CatGirl, con una mossa repentina lo rivolsi verso di me (in fin dei conti in quel momento ero io al timone) e senza indugio me lo affondai fino in gola.

Mi fermai alcuni istanti in quella posizione.
Sentivo le venuzze del cazzo pulsare all'impazzata nella mia bocca.
Con la coda dell'occhio diedi un'occhiata a CatGirl che a quanto pare non se l'era presa e sorrideva compiaciuta.

"Aaaahhhh....fuck...I come .... I come..." il gemito del ragazzo non fece che confermare quanto la mia bocca stava percependo da alcuni istanti.
Il pulsare delle venuzze aveva lasciato il posto a dei veri e propri colpi di frusta che mi colpivano il palato.
Il cazzo dell'uomo stava per eruttare sperma e iniziava a singhiozzare all'interno della mia cavità orale.
Di li a poco avrebbe iniziato a riversare il suo seme e io ero pronta ad inghiottire fino all'ultima goccia, dal momento che il sapore del liquido lubrificante pre-eiaculatorio (uscito copioso fino a quel momento) faceva presagire che il dessert servito dai testicoli dell'uomo sarebbe stato di prima qualità.

Ma non avevo fatto i conti con CatGirl.
All'esclamazione del ragazzo che annunciava la sborrata percepii nettamente un delicato ma convinto strattone provenire dalla sua mano, che dal momento in cui avevo fagocitato il cazzo dell'uomo mi tratteneva delicatamente per i capelli.

Compresi che anche lei reclamava la sua parte. Convenni fra me che in effetti lo "strappo al rituale" forse non poteva spingersi oltre.
Tolsi rapidamente il cazzo dalla bocca, lasciando la presa in modo tale che il legittimo proprietario potesse completare l'opera come previsto dal regolamento.
Quantomeno mi sarei goduta, come tutti gli astanti, lo spettacolo della schizzata, dal momento che (ricordavo bene cosa era successo con Francesco) il rituale prevedeva un facial in piena regola con la "direttrice" a bocca spalancata di fronte all'iniziato.
Quanto sperma avrebbe ingoiato la donna lo avrebbe deciso solo il ragazzo, in base alla direzione verso la quale avrebbe deciso di orientare gli schizzi.

Ero quindi li lì per allontanarmi dalla scena così da potermela godere al meglio ma la presa della mano di CatGirl non accennava a diminuire.
Non capivo che intenzioni avesse.
Poi, con un piccolo strattone alla mia coda di cavallo rivolse repentinamente il mio viso verso il suo e iniziò a baciarmi con la lingua, facendomi capire che si aspettava altrettanto da me.
Capii immediatamente dove voleva arrivare.
Spinsi fuori la lingua dalla bocca il più possibile, in modo tale che il nostro bacio saffico fosse ben visibile a tutti.

Nonostante l'estrema eccitazione tenevo gli occhi ben aperti perché non volevo perdermi un solo istante di quella scena.
Le labbra di CatGirl, il cui make up rosso non dava alcun cenno di cedimento, in quel momento erano per me altrettanto invitanti delle piccole e grandi labbra di una vagina.

Mentre continuavo ad avvinghiare la mia lingua a quella della donna che avevo di fronte, vidi chiaramente il primo schizzo partire dal glande e colpirle il viso, ricadendo dal ciuffo ribelle sulla tempia per terminare sulla guancia.

"Puoi fare di meglio ragazzo.." pensai sperando di avere qualche capacità telepatica.

Rimasi in attesa della seconda sciabolata. "Eccola che arriva..." pensai vedendo il cazzo avere un sussulto più intenso...
Il fiotto questa volta mi parve più intenso del precedente, infatti il liquido bollente mi colpì dapprima lo zigomo per poi attraversare il lato esterno della bocca e terminare la sua corsa sul mento.

CatGirl non perse tempo, precipitandosi a raccogliere quest'ultima parte di nettare mentre io mi leccavo con avidità l'angolo delle labbra con la punta della lingua.
Poi ricominciammo a leccarci scambiandoci l'ancora magro raccolto, confidenti che la messe sarebbe da li a breve sopraggiunta ancora più copiosa.

Come se avesse colto il desiderata, il nostro colono decise che la vendemmia doveva essere d'annata.
Gli schizzi iniziarono a susseguirsi più frequentemente: uno, due, tre ... su nasi, occhi, bocche.
La direzione impressa dal ragazzo iniziava a diventare interessante dal momento che le nostre lingue iniziarono a grondare sperma.
Ci impegnammo al massimo cercando di disperdere la minor quantità di sperma possibile.
In questo senso distinguevo chiaramente la deglutizione continua messa in atto da CatGirl.
Altrettanto doveva essere per lei nel vedermi ingurgitare con avidità la copiosa sborrata che il ragazzo ci stava propinando.

Non mi ero sbagliata. Negli utili giorni il ragazzo doveva aver seguito una dieta perfetta per l'occasione.
Sapeva di un morbido bouquet, con retrogusto di ananas.
Uno dei miei preferiti.

Mi risollevai stiracchiando i bicipiti provati dalla posizione.
Ero molto fiera di me e altrettanto doveva essere Francesco dal momento che: "cazzo... che brava ...ti avevo detto che le avresti stese tutte ...ma non pensavo che avresti resistito così tanto in quella posizione" mi disse sorridendo.
"Visto... mi sottovaluti...e ti dirò che non è poi così scomoda...anzi è estremamente eccitante. Ad un certo punto ho pensato di venire ...forse perchè in quella posizione fica e culetto sono completamente dilatati e la sensazio è molto piacevole... tanto più se hai di fronte uno splendido manzo in procinto di schizzare...".

Mi divertivo sempre a fare la puttanella con Frency al termine delle mie performance sessuali.
"Che splendia troia che sei..." era la sua immancabile replica, che a dispetto del tono mi lusingava una cifra.

Osservai non senza un pò di invidia la giovane coppia stravolta passarci davanti per dirigersi al piano superiore e non potei fare a meno di pensare a qualche giochino da fare con loro la sera successiva.

Li stavo ancora seguendo con lo sguardo quando percepii una figura femminile che si avvicinava a noi.

"Welcome Back Lunatici!". CatGirl si era avvicinata per darci il benvenuto ufficiale. Teneva ancora in mano il clinex che aveva appena utilizzato per ripulirsi e lo lasciò cadere nell'apposito raccoglitori nelle vicinanze.

"Thank you" replicai con un pò di imbarazzo aggiungendo "We apologize for the delay".

"Non preoccupatevi... avevamo appena iniziato".
Il suo repentino cambio di lingua mi fece capire che il nostro accento Italiano le aveva ricordato la nostra provenienza.

Noi, al contrario, ricordavamo molto bene che parlava il nostro idioma come una madre lingua.
Invece avevamo accantonato da tempo l'idea che CatGirl e la segretaria del capoufficio di Francesco potessero essere la stessa persona.
Benché ci avesse lasciato piuttosto basiti il fatto che, per una strana coincidenza, la collega fosse stata trasferita (per esigenze familiari, dicevano) in una filiale oltre confine, solo poche settimane dopo l'ultima serata della nostra iniziazione.

"Chiaro che adesso dovrete subire una punizione esemplare" riprese CatGirl con fare ironico, distogliendomi dalle mie riflessioni.
"Scherzi a parte... come avrete capito da quanto successo.. anche questa sera non siete dei semplici ospiti".
"In effetti il trattamento che ci avete riservato è alquanto fuori dagli schemi" replicò Francesco. "Cosa dobbiamo aspettarci?".

Il sorriso di CatGirl era tutto un programma mentre, prendendomi per mano..."venite...vi faccio vedere la nostra stanza dei giochi"

(Continua...)
 

Luca-VI

Phica Supporter Light
Phica Supporter Light
Messaggi
813
Punteggio reazione
2,524
Punti
104
Ancora una volta, si finisce in una dimensione onirica che cancella il mondo circostante... Top
 

slap

"Level 7"
Messaggi
2,411
Punteggio reazione
7,019
Punti
124
Posizione
Sardegna
Premessa:

Pensavamo che non avremmo più avuto occasione di scrivere di nostre "prime esperienze" dal momento che ritenevamo di avere già " provato" e "raccontato" tutto quanto.
Come spesso succede, abbiamo avuto l'ennesima riprova che le sorprese non finiscono mai.

Ci siamo decisi a scrivere questo nuovo racconto dopo esserci resi conto dell'interesse che l'argomento "scambismo" suscita in molte coppie.
In modo particolare dopo aver intrapreso alcuni scambi "virtuali" con amici conosciuti sulla chat di Phica.
Dedichiamo questo racconto in particolare a Luca e Saretta con i quali, pur desiderandolo, con molta probabilità non potremo mai avere uno scambio reale.

P.S: alcuni riferimenti potrebbero essere oscuri a chi non ha letto i nostri racconti precedenti.
Chi è interessato può trovarli QUI, QUI ma soprattutto QUI per quanto riguarda nello specifico il racconto che segue.

Buona lettura!
Laura e Francesco

Eyes Wide Shut 2 - Prime esperienze BDSM di una neo-Milf

Picchiettavo nervosamente le dita a fianco della tastiera del Mac, in attesa del completamento dell'upload dei test ematici.
L'organizzazione da un pò di tempo non li esegue più sul posto il giorno stesso dell'evento, ma la sera prima impone vengano caricati sul sito gli esiti di test eseguiti nell'arco delle ultime 24 ore.
In effetti, considerando le alte aspettative alle quali ognuno degli invitati a questo tipo di festa sa di essere sottoposto, molto difficilmente qualcuno si sognerebbe di avere rapporti giusto il giorno prima, col rischio poi di fare cilecca nel (o per meglio dire "nei") momenti clou della serata.

Dopo esserci recati al laboratorio analisi di primo mattino, Francesco era tornato al lavoro per chiudere alcune pratiche urgenti mentre io avevo trascorso la giornata di permesso dapprima in palestra, poi dall'estetista ed infine nel salone del mio hair stylist di fiducia.

Il mio intuito femminile suggeriva che non sarebbe stata una festa come le altre e volevo farmi trovare in massima forma.

Non ce lo eravamo detti esplicitamente ma anche Francesco doveva avere avuto qualche sensazione, perché nelle ultime settimane avevo notato in lui una partcolare attenzione nella scelta delle pietanze, prediligendo frutta e verdura, così come una forma del tutto inusuale (per noi) di continenza sessuale.
Ci avevo anche scherzato su: "lo sai che il tuo sperma è sempre comunque dolcissimo e abbondante..." avevo ammiccato la sera prima vedendolo fare una scorpacciata di Ananas.
"Si si...lo so...ma meglio non rischiare brutte figure... lo sai che non sopporto quando le mie partner non gradiscono il sapore del mio seme" rispose lui.
"Ma se sono sempre loro le prime ad implorarti di schizzarle! Le troiette, si mettono a carponi sotto di te a bocca spalancata come se dal tuo cazzo dovesse zampillare champagne da un momento all'altro" avevo replicato con un poco credibile tono di gelosia.

"Ding!".
Il segnale che l'upload era terminato mi colse di sorpresa fecendomi sobbalzare sulla sedia.
Ora non restava che attendere qualche istante per avere il responso.
In caso positivo si sarebbe attivata la parte di portale da cui scaricare i titoli di viaggio messi a disposizione dall'organizzazione.

"Allora? Dove si va?"... Francesco che poco prima era rientrato dall'ufficio si materializzò alle mie spalle .

"Ora vediamo" ...dissi...

"Ding Ding".
Al secondo segnale cliccai sulla voce "Location" che finalmente era diventata accessibile.
Già mentre la selezionavo e copiavo mi dicevo che l'indirizzo non mi suonava nuovo.
Incollai tutto su Google Map e premetti invio.

"Bingo! Si torna sul luogo del delitto" fu la reazione eccitata di Francesco.
Cazzo. Avevo letteralmente la pelle d'oca e mi sentivo come un'adolescente appena invitata al ballo delle debuttanti.
Era da tempo che speravamo, prima o poi, di tornare laddove tutto era cominciato.

"OK. Adesso a nanna. Domani sarà una giornata intensa" dissi con malcelata soddisfazione.
Mentre mi infilavo sotto le lenzuola non potei fare a meno di notare che la notizia e i ricordi di quella prima festa ad invito avevano eccitato non poco anche Francesco.
Lui mi prese il viso con le mani e mi baciò con passione.
"No amore" lo stoppai mentre allungavo la mano per spegnere la luce. "Non sai quanto vorrei farlo anche io ma domani sera dobbiamo dare il meglio di noi".
"Hai ragione amore. Come sempre del resto" replico Frency girandosi sul fianco opposto.

Passammo tutto il viaggio a ripercorrere ogni istante di quella prima sera.
In particolare ci chiedevamo se The Lord, The Lady, CatGirl e tutti gli altri facessero ancora parte della combriccola libertina che aveva contribuito a svezzarci, introducendoci nel mondo dello scambio d'elite.

Arrivammo sul posto che era già buio.
I due rapaci in marmo bianco erano sempre lì, appollaiati sulle colonne in pietra ai lati dell'imponente cancello in ferro battutto.
Mi ero sempre chiesta se le telecamere di sorveglianza fossero inserite nei loro piccoli occhi che, con fare minaccioso, scrutavano gli avventori che si avvicinavano all'ingresso del maniero.

"Che strano non ci sono i soliti due tipi a piantonare l'ingresso" dissi a Francesco con un pò di nervosismo...."mi davano sicurezza".

Francesco parve quasi non ascoltarmi. Scese dall'auto e si avvicinò al lato del cancello, laddove era posizionato una sorta di pannello elettronico.
Lo vidi estrarre la tessera dell'organizzazione dalla tasca, avvicinarla al pannello e armeggiare sulla tastierino posto su un lato..
Dopo alcuni secondi le possenti ante iniziarono a muoversi, precedute dal rumoroso "Clanck" del meccanismo di sblocco.

"La tecnologia avanza" disse Frency sorridendomi mentre risaliva in macchina e mettendo velocemente in moto.
Mentre attraversavamo l'ingresso non potei fare a meno di notare che non mi ero sbagliata; gli occhi dei rapaci ora brillavano di un rosso intenso.

Per il resto non era cambiato nulla: il viale splendidamente curato, le luci soffuse che rendevano ancora più affascinanti le merlature della costruzione, la piscina scoperta illuminata da alcune lampade subacquee e... le macchine extralusso che stazionavano nel parcheggio della reggia.

Anche il portone d'ingresso era ancora uguale.
Mentre ci incamminavamo lungo l'imponente corridoio, passando affianco allo scalone che portava alle stanze superiori mi sentii come di rivivere quella prima volta. Sentii un brivido.
Francesco doveva averlo capito perché mi prese la mano e "tranquilla...sei strafica come al solito... le fai fuori tutte anche stasera".
Lo ringraziai stringendo a mia volta la sua mano ancora più forte.

Anche la musica simil-tantrica proveniente dal "salone delle feste" (come affettuosamente lo avevamo ribattezzato a suo tempo) non era cambiata.
Il cuore mi batteva all'impazzata mano a mano cha avanzavamo verso l'unica stanza illuminata.

"Cazzo....siamo in ritardo!"
Non potei che annuire in silenzio all'esclamazione di Francesco

La scena che ci si presentò davanti non appena arrivati sull'uscio della sala mi riportò indietro come in un flashback.

AL centro della stanza una splendida e giovanissima coppia completamente nuda attendeva in piedi.

Gli altri ospiti, alcuni completamente svestiti altri in boxer o lingeri, chinavano il capo al passaggio di un'altra coppia che doveva essersi appena alzata dal tronetto in fondo alla sala e che ora si stava avvicinando alla coppia al centro.

"The Lord e The lady...." mi sussurrò all'orecchio Francesco mentre mi abbassava la lampo del vestito da sera facendolo scivolare a terra.

"Si ... e c'è anche CatGirl" annuii mentre mi aggiustavo il reggiseno a balconcino e col tacco 12 allontanavo maldestramente il vestito nel tentativo di nascondenderlo dietro lo stipite della porta.

"Sempre una gran fica" mi sorpresi a sussurrare mentre percepivo Francesco armeggiare dietro di me.
Si stava spogliando anche lui.
Allungai una mano per accarrezzarlo proprio li.
Sentii che il cazzo gli si stava gonfiando nei boxer a riprova che la scena non lasciava indifferente nemmeno lui.

Entrammo nella stanza sperando di essere invisibili almeno per qualche istante e ci accomodammo davanti al primo divanetto disponibile.

Non potei non notare lo sguardo compiaciuto che CatGirl ci rivolse per una frazione di secondo prima di tornare alla sua mansione.

Si avvicinò alla coppia al centro e con un pennarello iniziò a scrivere sulla parte alta del petto dell'uomo, per poi spostarsi su quello della ragazza.

"Sono dei nuovi iniziati" dissi rivolgendomi a Francesco.
"Si.... non è cambiato niente... anche The Lord e TheLady sono ancora in gran forma" replicò lui.
Non potei che annuire, ammirando il bastone nodoso che pendeva rigonfio fra le gambe del corpulento padrone di casa.
Teneva il saio sapientemente arrotolato fra le mani, proprio come se volesse mostrare a tutti i convenuti il suo invidiabile "scettro del comando".

Come da copione The Lord si accovacciò di fronte alla ragazza avvicinando il viso alla vulva.
Allo stesso tempo TheLady si inginocchiò di fronte al giovane il cui cazzo sembrava in procinto di esplodere.
Lo afferrò delicatamente con una mano, scappellandolo completamente in modo tale che il glande fosse ben visibile.
Attese alcuni secondi, quanto bastava affinché alcune gocce di liquido lubrificante facessero capolino all'altezza del frenulo, precipitandosi a raccoglierle con veloci colpi di lingua.

"No... non è cambiato proprio niente" dissi, osservando i padroni di casa che, una volta espletata la loro mansione, si rialzavano tornando al loro posto d'onore.

"Se non ricordo male ora tocca a noi..:" sussurrai.
Non feci in tempo a terminare la frase che CatGirl con un cenno della mano invitava tutti gli ospiti ad avvicinarsi ai nuovi adepti.
Mi resi conto che mentre avanzavo verso il centro della sala trascinando Frency per mano stavo accelerando il passo.
Credo fosse una reazione inconscia per scusarmi dell'essere giunta in ritardo alla festa.
In questo frangente volevo arrivare prima degli altri per farmi perdonare.

Quando fummo di fronte a CatGirl lei ci accolse con un meraviglioso sorriso.
Mi aspettavo che ci invitasse a prendere posizione ai piedi della coppia per assaporare i loro umori, come previsto dal cerimoniale.
Invece, con mia sorpresa, ci invitò con un cenno della mano ad accomodarci da un lato e lasciare passare prima gli altri ospiti.

"Ecco. L'abbiamo fatta incazzare. La prossima volta fidati subito del navigatore invece di voler fare di testa tua..." rimproverai Francesco cercando di non essere sentita da altri.
Lui non replicò. Attese che anche l'ultima ospite si inginocchiasse di fronte al ragazzo che stava dando evidenti segni di cedimento, il che era del tutto normale considerando la teoria di strafiche (corpi da fare invidia agli angeli di victoria's secret, per intenderci) che si erano avvicendate a sollazzare il suo ragguardevole membro.
"Adesso CatGirl lo finisce..." mi sussurrò Francesco, evidentemente ripresosi dalla mia ramanzina.

In effetti, esattamente come successo a noi alcuni anni prima, CatGirl attese che anche l'ultimo ospite si fosse riaccomodato al suo posto, poi si posizionò di fronte alla ragazza.
Con movenze da esperta ginnasta si accovacciò, in perfetto equilibrio, sui tacchi a spillo. Le cosce aderenti ai polpacci e la schiena perfettamente eretta.
In quella posizione era ancora più eccitante.
Reclinò leggermente il capo in modo tale da poter raggiungere la vulva della ragazza e iniziò a penetrarla con la lingua.

Questa iniziò a gemere; mi aspettavo di sentirla raggiungere l'orgasmo da un momento all'altro.
Scorgevo chiaramente i rivoli di umore scendergli lungo le cosce.
Era evidente che stava per godere: sarebbe bastato un solo colpo di lingua ben assestato.
All'improvviso CatGirl sollevò il viso dalla vagina rigonfia all'inverosimile e senza rialzarsi fece un passo sul lato mantenendo comunque la posizione accosciata.

Mi sorpresi a pensare che doveva veramente avere un trascorso da ginnasta per poter mantenere quella postura così a lungo.

Fui scossa dalle mie riflessioni da Francesco che con un leggero colpo di gomito sul braccio:"ehi...ce l'ha con me..?" mi disse.
CatGirl lo stava fissando e con un lieve cenno del capo gli fece cenno di accomodarsi al suo fianco.

"Si ...vai..!" replicai io esasperando l'esortazione anche con un cenno del capo.

Non senza invidia da parte mia (non nego che era venuta anche a me una gran voglia di leccare quella fica sbrodolante umori) Francesco non se lo fece ripetere due volte e si inginocchiò di fronte alla ragazza.
CatGirl gli pose una mano dietro la nuca sospingendolo delicatamente verso la vulva della ragazza.
Poi, mentre Francesco iniziava a penetrarla con la lingua, CatGirl (sempre tenendo una mano sulla nuca di Francesco) si alzò in piedi posizionandosi da un lato di fronte alla ragazza.
"Allora sei umana anche tu..." pensai con colpevole soddisfazione.

Dapprima CatGirl osservò per alcuni istanti l'iniziata che gemendo godeva del trattamento del mio Frency.
Poi le prese delicatamente il viso fra le mani e avvicinò la sua bocca, impreziosita da un impeccabile rossetto, a quella della ragazza.
Come previsto dal rituale cui anche noi eravamo stati sottoposti alcuni anni addietro, le lingue delle due donne (ben visibili dagli astanti) iniziarono a rincorrersi, lasciando cadere alcune gocce di saliva sui rispettivi seni.
CatGirl non era solita disperdere gli umori che uscivano dal corpo dei propri partner, di qualunque natura essi fossero.
Anche questa volta non si smentì: dopo alcuni secondi di effusioni orali abbassò il viso, iniziando a leccare con avidità la saliva che la ragazza aveva fatto colare sulle sue splendide tette.
Riportando una mano sulla nuca di Francesco, in modo tale da produrre una pressione maggiore sulla vagina dell'iniziata, iniziò a mordicchiarle e succhiare i capezzoli.
Il viso sempre più paonazzo della ragazza e l'andirivieni sempre più frenetico della testa di Francesco, ormai letteralmente sprofondata fra le sue cosce, era un chiaro sintomo dell'orgasmo imminente.
Un liberatorio "Aaaahhhh ...I'm coming!!!..." sussurrato dalla nuova venuta confermò la cosa, mentre tutti gli astanti, su invito di CatGirl, prorompevano in un fragoroso applauso.


"Ti sei divertito ...porco?" In queste situazioni mi diverte sempre inveire contro Francesco con epiteti di finta gelosia.
"Certo Troietta del mio cuore..." replicò lui con ironia.

Non resistevo più. Iniziai a limonarlo e leccargli il viso alla ricerca di qualche goccia del prezioso nettare lasciatogli dalla neofita.

"Mi sa che ora tocca a te tesoro". Guardai con sorpresa Francesco dal momento che non era mai lui il primo a staccarsi quando ci baciavamo.
Seguii il suo sguardo cha ammiccava verso il centro della sala.

CatGirl aveva ripreso la posizione accosciata (azz... di nuovo...che resistenza, pensai con sempre più invidia) ma questa volta di fronte al ragazzo, il cui cazzo (lo avevo notato con molto interesse) non aveva mai perso l'erezione mentre osservava la sua compagna al centro delle attezioni.
Tantopiù che non lo avevo mai visto masturbarsi durante tutto il tempo.
Iniziavo a desiderare fortemente di poter succhiare quello splendido cazzo, ma mai avrei pensato che questa possibilità si sarebbe concretizzata in così breve tempo.

"Magari..." sussurrai "non siamo mica noi gli ospiti d'onore... il tuo è stato uno strappo alla regola e..." non feci in tempo a completare la risposta all'affermazione di Francesco che CatGirl dopo aver assestato alcuni corposi affondi con la bocca sul membro dell'uomo, si scostò da un lato e rivolse lo sguardo verso di me.
Colsi immediatamente il cenno di invito, questa volta accompagnato da un inequivocabile labiale: "would you like to help me"?

Non me lo feci ripetere due volte. Francesco aveva visto giusto.
Mi accostai alla coppia e non volendo essere da meno della indiscussa prima donna, tentati il tutto per tutto.
Come se non avessi mai fatto altro nella vita iniziai a flettere le gambe divaricandole; sentii che il tacco a spillo, per quanto sottile, stava facendo ottimamente il suo lavoro e non dava segni di cedimento.
Una volta raggiunta la posizione con le cosce appoggiate ai polpacci mi resi conto che non ero poi così scomoda come temevo..anzì.

Il cazzo del ragazzo, splendidamente addobbato da un congruo numero di venature rigonfie, svettava esattamente di fronte al mio viso.
Mi sentivo tutti gli occhi della sala addosso e il mio istinto esibizionista stava facendo la ola, non vedendo l'ora di scatenarsi.
Ricambiai a mia volta lo sguardo del ragazzo che mi fissava, sicuramente convinto che da li a poco mi sarei prodigata in un deepthroat da infarto.
Era evidente che non ce la faceva più e che la voglia di scaricarmi addosso tutto il suo nettare stava prendendo il sopravvento sul desiderio che lo lavorassi un pò con la bocca.
I testicoli rigonfi all'inverosimile non facevano che confermare la situazione.

"Come on baby...Suck them!". L'invito di CatGirl ("succhiale") mi fece capire che anche lei aveva colto il mio interesse per lo scroto dell'uomo.
Presi la ragguardevole asta con la mano, la sollevai leggermente scostandola da un lato e socchiudendo gli occhi per godere completamente di quella prelibatezza, iniziai a succhiare con avidità le palle del ragazzo.
Ne percepivo il movimento impazzito all'interno dello scroto. Succhiavo e leccavo...leccavo e succhiavo.

Riaprii gli occhi nel momento in cui sentii che qualcos'altro, oltre alla mia mano, si era impossessata del cazzo.
Le labbra di CatGirl sbattevano contro il mio pollice e il mio indice sinistri con ritmo cadenzato.
Accomodai la presa, assestando la mano e sollevando indice ed anulare per appoggiarli al pube dell'uomo, così da sostenere l'asta con solo tre dita, in modo tale da agevolare la bocca di CatGirl nel suo andirivieni.

Continuammo così per alcuni istanti che per il ragazzo dovettero sembrare paradisiaci e interminabili allo stesso tempo.

Grazie all'esperienza accumulata in alcuni anni di giochi (nonché svariati partner) mi resi conto che l'orgasmo era imminente.
Non volevo perdermi una sola goccia di quel liquido caldo e pur consapevole di stare correndo il rischio di risultare scortese (ero pur sempre un'ospite) approfittando di uno dei pochi istanti in cui il membro dell'uomo non stazionava nella bocca di CatGirl, con una mossa repentina lo rivolsi verso di me (in fin dei conti in quel momento ero io al timone) e senza indugio me lo affondai fino in gola.

Mi fermai alcuni istanti in quella posizione.
Sentivo le venuzze del cazzo pulsare all'impazzata nella mia bocca.
Con la coda dell'occhio diedi un'occhiata a CatGirl che a quanto pare non se l'era presa e sorrideva compiaciuta.

"Aaaahhhh....fuck...I come .... I come..." il gemito del ragazzo non fece che confermare quanto la mia bocca stava percependo da alcuni istanti.
Il pulsare delle venuzze aveva lasciato il posto a dei veri e propri colpi di frusta che mi colpivano il palato.
Il cazzo dell'uomo stava per eruttare sperma e iniziava a singhiozzare all'interno della mia cavità orale.
Di li a poco avrebbe iniziato a riversare il suo seme e io ero pronta ad inghiottire fino all'ultima goccia, dal momento che il sapore del liquido lubrificante pre-eiaculatorio (uscito copioso fino a quel momento) faceva presagire che il dessert servito dai testicoli dell'uomo sarebbe stato di prima qualità.

Ma non avevo fatto i conti con CatGirl.
All'esclamazione del ragazzo che annunciava la sborrata percepii nettamente un delicato ma convinto strattone provenire dalla sua mano, che dal momento in cui avevo fagocitato il cazzo dell'uomo mi tratteneva delicatamente per i capelli.

Compresi che anche lei reclamava la sua parte. Convenni fra me che in effetti lo "strappo al rituale" forse non poteva spingersi oltre.
Tolsi rapidamente il cazzo dalla bocca, lasciando la presa in modo tale che il legittimo proprietario potesse completare l'opera come previsto dal regolamento.
Quantomeno mi sarei goduta, come tutti gli astanti, lo spettacolo della schizzata, dal momento che (ricordavo bene cosa era successo con Francesco) il rituale prevedeva un facial in piena regola con la "direttrice" a bocca spalancata di fronte all'iniziato.
Quanto sperma avrebbe ingoiato la donna lo avrebbe deciso solo il ragazzo, in base alla direzione verso la quale avrebbe deciso di orientare gli schizzi.

Ero quindi li lì per allontanarmi dalla scena così da potermela godere al meglio ma la presa della mano di CatGirl non accennava a diminuire.
Non capivo che intenzioni avesse.
Poi, con un piccolo strattone alla mia coda di cavallo rivolse repentinamente il mio viso verso il suo e iniziò a baciarmi con la lingua, facendomi capire che si aspettava altrettanto da me.
Capii immediatamente dove voleva arrivare.
Spinsi fuori la lingua dalla bocca il più possibile, in modo tale che il nostro bacio saffico fosse ben visibile a tutti.

Nonostante l'estrema eccitazione tenevo gli occhi ben aperti perché non volevo perdermi un solo istante di quella scena.
Le labbra di CatGirl, il cui make up rosso non dava alcun cenno di cedimento, in quel momento erano per me altrettanto invitanti delle piccole e grandi labbra di una vagina.

Mentre continuavo ad avvinghiare la mia lingua a quella della donna che avevo di fronte, vidi chiaramente il primo schizzo partire dal glande e colpirle il viso, ricadendo dal ciuffo ribelle sulla tempia per terminare sulla guancia.

"Puoi fare di meglio ragazzo.." pensai sperando di avere qualche capacità telepatica.

Rimasi in attesa della seconda sciabolata. "Eccola che arriva..." pensai vedendo il cazzo avere un sussulto più intenso...
Il fiotto questa volta mi parve più intenso del precedente, infatti il liquido bollente mi colpì dapprima lo zigomo per poi attraversare il lato esterno della bocca e terminare la sua corsa sul mento.

CatGirl non perse tempo, precipitandosi a raccogliere quest'ultima parte di nettare mentre io mi leccavo con avidità l'angolo delle labbra con la punta della lingua.
Poi ricominciammo a leccarci scambiandoci l'ancora magro raccolto, confidenti che la messe sarebbe da li a breve sopraggiunta ancora più copiosa.

Come se avesse colto il desiderata, il nostro colono decise che la vendemmia doveva essere d'annata.
Gli schizzi iniziarono a susseguirsi più frequentemente: uno, due, tre ... su nasi, occhi, bocche.
La direzione impressa dal ragazzo iniziava a diventare interessante dal momento che le nostre lingue iniziarono a grondare sperma.
Ci impegnammo al massimo cercando di disperdere la minor quantità di sperma possibile.
In questo senso distinguevo chiaramente la deglutizione continua messa in atto da CatGirl.
Altrettanto doveva essere per lei nel vedermi ingurgitare con avidità la copiosa sborrata che il ragazzo ci stava propinando.

Non mi ero sbagliata. Negli utili giorni il ragazzo doveva aver seguito una dieta perfetta per l'occasione.
Sapeva di un morbido bouquet, con retrogusto di ananas.
Uno dei miei preferiti.

Mi risollevai stiracchiando i bicipiti provati dalla posizione.
Ero molto fiera di me e altrettanto doveva essere Francesco dal momento che: "cazzo... che brava ...ti avevo detto che le avresti stese tutte ...ma non pensavo che avresti resistito così tanto in quella posizione" mi disse sorridendo.
"Visto... mi sottovaluti...e ti dirò che non è poi così scomoda...anzi è estremamente eccitante. Ad un certo punto ho pensato di venire ...forse perchè in quella posizione fica e culetto sono completamente dilatati e la sensazio è molto piacevole... tanto più se hai di fronte uno splendido manzo in procinto di schizzare...".

Mi divertivo sempre a fare la puttanella con Frency al termine delle mie performance sessuali.
"Che splendia troia che sei..." era la sua immancabile replica, che a dispetto del tono mi lusingava una cifra.

Osservai non senza un pò di invidia la giovane coppia stravolta passarci davanti per dirigersi al piano superiore e non potei fare a meno di pensare a qualche giochino da fare con loro la sera successiva.

Li stavo ancora seguendo con lo sguardo quando percepii una figura femminile che si avvicinava a noi.

"Welcome Back Lunatici!". CatGirl si era avvicinata per darci il benvenuto ufficiale. Teneva ancora in mano il clinex che aveva appena utilizzato per ripulirsi e lo lasciò cadere nell'apposito raccoglitori nelle vicinanze.

"Thank you" replicai con un pò di imbarazzo aggiungendo "We apologize for the delay".

"Non preoccupatevi... avevamo appena iniziato".
Il suo repentino cambio di lingua mi fece capire che il nostro accento Italiano le aveva ricordato la nostra provenienza.

Noi, al contrario, ricordavamo molto bene che parlava il nostro idioma come una madre lingua.
Invece avevamo accantonato da tempo l'idea che CatGirl e la segretaria del capoufficio di Francesco potessero essere la stessa persona.
Benché ci avesse lasciato piuttosto basiti il fatto che, per una strana coincidenza, la collega fosse stata trasferita (per esigenze familiari, dicevano) in una filiale oltre confine, solo poche settimane dopo l'ultima serata della nostra iniziazione.

"Chiaro che adesso dovrete subire una punizione esemplare" riprese CatGirl con fare ironico, distogliendomi dalle mie riflessioni.
"Scherzi a parte... come avrete capito da quanto successo.. anche questa sera non siete dei semplici ospiti".
"In effetti il trattamento che ci avete riservato è alquanto fuori dagli schemi" replicò Francesco. "Cosa dobbiamo aspettarci?".

Il sorriso di CatGirl era tutto un programma mentre, prendendomi per mano..."venite...vi faccio vedere la nostra stanza dei giochi"

(Continua...)
Non vedo l'ora di leggere la continuazione!
 

slap

"Level 7"
Messaggi
2,411
Punteggio reazione
7,019
Punti
124
Posizione
Sardegna
Premessa:

Pensavamo che non avremmo più avuto occasione di scrivere di nostre "prime esperienze" dal momento che ritenevamo di avere già " provato" e "raccontato" tutto quanto.
Come spesso succede, abbiamo avuto l'ennesima riprova che le sorprese non finiscono mai.

Ci siamo decisi a scrivere questo nuovo racconto dopo esserci resi conto dell'interesse che l'argomento "scambismo" suscita in molte coppie.
In modo particolare dopo aver intrapreso alcuni scambi "virtuali" con amici conosciuti sulla chat di Phica.
Dedichiamo questo racconto in particolare a Luca e Saretta con i quali, pur desiderandolo, con molta probabilità non potremo mai avere uno scambio reale.

P.S: alcuni riferimenti potrebbero essere oscuri a chi non ha letto i nostri racconti precedenti.
Chi è interessato può trovarli QUI, QUI ma soprattutto QUI per quanto riguarda nello specifico il racconto che segue.

Buona lettura!
Laura e Francesco

Eyes Wide Shut 2 - Prime esperienze BDSM di una neo-Milf

Picchiettavo nervosamente le dita a fianco della tastiera del Mac, in attesa del completamento dell'upload dei test ematici.
L'organizzazione da un pò di tempo non li esegue più sul posto il giorno stesso dell'evento, ma la sera prima impone vengano caricati sul sito gli esiti di test eseguiti nell'arco delle ultime 24 ore.
In effetti, considerando le alte aspettative alle quali ognuno degli invitati a questo tipo di festa sa di essere sottoposto, molto difficilmente qualcuno si sognerebbe di avere rapporti giusto il giorno prima, col rischio poi di fare cilecca nel (o per meglio dire "nei") momenti clou della serata.

Dopo esserci recati al laboratorio analisi di primo mattino, Francesco era tornato al lavoro per chiudere alcune pratiche urgenti mentre io avevo trascorso la giornata di permesso dapprima in palestra, poi dall'estetista ed infine nel salone del mio hair stylist di fiducia.

Il mio intuito femminile suggeriva che non sarebbe stata una festa come le altre e volevo farmi trovare in massima forma.

Non ce lo eravamo detti esplicitamente ma anche Francesco doveva avere avuto qualche sensazione, perché nelle ultime settimane avevo notato in lui una partcolare attenzione nella scelta delle pietanze, prediligendo frutta e verdura, così come una forma del tutto inusuale (per noi) di continenza sessuale.
Ci avevo anche scherzato su: "lo sai che il tuo sperma è sempre comunque dolcissimo e abbondante..." avevo ammiccato la sera prima vedendolo fare una scorpacciata di Ananas.
"Si si...lo so...ma meglio non rischiare brutte figure... lo sai che non sopporto quando le mie partner non gradiscono il sapore del mio seme" rispose lui.
"Ma se sono sempre loro le prime ad implorarti di schizzarle! Le troiette, si mettono a carponi sotto di te a bocca spalancata come se dal tuo cazzo dovesse zampillare champagne da un momento all'altro" avevo replicato con un poco credibile tono di gelosia.

"Ding!".
Il segnale che l'upload era terminato mi colse di sorpresa fecendomi sobbalzare sulla sedia.
Ora non restava che attendere qualche istante per avere il responso.
In caso positivo si sarebbe attivata la parte di portale da cui scaricare i titoli di viaggio messi a disposizione dall'organizzazione.

"Allora? Dove si va?"... Francesco che poco prima era rientrato dall'ufficio si materializzò alle mie spalle .

"Ora vediamo" ...dissi...

"Ding Ding".
Al secondo segnale cliccai sulla voce "Location" che finalmente era diventata accessibile.
Già mentre la selezionavo e copiavo mi dicevo che l'indirizzo non mi suonava nuovo.
Incollai tutto su Google Map e premetti invio.

"Bingo! Si torna sul luogo del delitto" fu la reazione eccitata di Francesco.
Cazzo. Avevo letteralmente la pelle d'oca e mi sentivo come un'adolescente appena invitata al ballo delle debuttanti.
Era da tempo che speravamo, prima o poi, di tornare laddove tutto era cominciato.

"OK. Adesso a nanna. Domani sarà una giornata intensa" dissi con malcelata soddisfazione.
Mentre mi infilavo sotto le lenzuola non potei fare a meno di notare che la notizia e i ricordi di quella prima festa ad invito avevano eccitato non poco anche Francesco.
Lui mi prese il viso con le mani e mi baciò con passione.
"No amore" lo stoppai mentre allungavo la mano per spegnere la luce. "Non sai quanto vorrei farlo anche io ma domani sera dobbiamo dare il meglio di noi".
"Hai ragione amore. Come sempre del resto" replico Frency girandosi sul fianco opposto.

Passammo tutto il viaggio a ripercorrere ogni istante di quella prima sera.
In particolare ci chiedevamo se The Lord, The Lady, CatGirl e tutti gli altri facessero ancora parte della combriccola libertina che aveva contribuito a svezzarci, introducendoci nel mondo dello scambio d'elite.

Arrivammo sul posto che era già buio.
I due rapaci in marmo bianco erano sempre lì, appollaiati sulle colonne in pietra ai lati dell'imponente cancello in ferro battutto.
Mi ero sempre chiesta se le telecamere di sorveglianza fossero inserite nei loro piccoli occhi che, con fare minaccioso, scrutavano gli avventori che si avvicinavano all'ingresso del maniero.

"Che strano non ci sono i soliti due tipi a piantonare l'ingresso" dissi a Francesco con un pò di nervosismo...."mi davano sicurezza".

Francesco parve quasi non ascoltarmi. Scese dall'auto e si avvicinò al lato del cancello, laddove era posizionato una sorta di pannello elettronico.
Lo vidi estrarre la tessera dell'organizzazione dalla tasca, avvicinarla al pannello e armeggiare sulla tastierino posto su un lato..
Dopo alcuni secondi le possenti ante iniziarono a muoversi, precedute dal rumoroso "Clanck" del meccanismo di sblocco.

"La tecnologia avanza" disse Frency sorridendomi mentre risaliva in macchina e mettendo velocemente in moto.
Mentre attraversavamo l'ingresso non potei fare a meno di notare che non mi ero sbagliata; gli occhi dei rapaci ora brillavano di un rosso intenso.

Per il resto non era cambiato nulla: il viale splendidamente curato, le luci soffuse che rendevano ancora più affascinanti le merlature della costruzione, la piscina scoperta illuminata da alcune lampade subacquee e... le macchine extralusso che stazionavano nel parcheggio della reggia.

Anche il portone d'ingresso era ancora uguale.
Mentre ci incamminavamo lungo l'imponente corridoio, passando affianco allo scalone che portava alle stanze superiori mi sentii come di rivivere quella prima volta. Sentii un brivido.
Francesco doveva averlo capito perché mi prese la mano e "tranquilla...sei strafica come al solito... le fai fuori tutte anche stasera".
Lo ringraziai stringendo a mia volta la sua mano ancora più forte.

Anche la musica simil-tantrica proveniente dal "salone delle feste" (come affettuosamente lo avevamo ribattezzato a suo tempo) non era cambiata.
Il cuore mi batteva all'impazzata mano a mano cha avanzavamo verso l'unica stanza illuminata.

"Cazzo....siamo in ritardo!"
Non potei che annuire in silenzio all'esclamazione di Francesco

La scena che ci si presentò davanti non appena arrivati sull'uscio della sala mi riportò indietro come in un flashback.

AL centro della stanza una splendida e giovanissima coppia completamente nuda attendeva in piedi.

Gli altri ospiti, alcuni completamente svestiti altri in boxer o lingeri, chinavano il capo al passaggio di un'altra coppia che doveva essersi appena alzata dal tronetto in fondo alla sala e che ora si stava avvicinando alla coppia al centro.

"The Lord e The lady...." mi sussurrò all'orecchio Francesco mentre mi abbassava la lampo del vestito da sera facendolo scivolare a terra.

"Si ... e c'è anche CatGirl" annuii mentre mi aggiustavo il reggiseno a balconcino e col tacco 12 allontanavo maldestramente il vestito nel tentativo di nascondenderlo dietro lo stipite della porta.

"Sempre una gran fica" mi sorpresi a sussurrare mentre percepivo Francesco armeggiare dietro di me.
Si stava spogliando anche lui.
Allungai una mano per accarrezzarlo proprio li.
Sentii che il cazzo gli si stava gonfiando nei boxer a riprova che la scena non lasciava indifferente nemmeno lui.

Entrammo nella stanza sperando di essere invisibili almeno per qualche istante e ci accomodammo davanti al primo divanetto disponibile.

Non potei non notare lo sguardo compiaciuto che CatGirl ci rivolse per una frazione di secondo prima di tornare alla sua mansione.

Si avvicinò alla coppia al centro e con un pennarello iniziò a scrivere sulla parte alta del petto dell'uomo, per poi spostarsi su quello della ragazza.

"Sono dei nuovi iniziati" dissi rivolgendomi a Francesco.
"Si.... non è cambiato niente... anche The Lord e TheLady sono ancora in gran forma" replicò lui.
Non potei che annuire, ammirando il bastone nodoso che pendeva rigonfio fra le gambe del corpulento padrone di casa.
Teneva il saio sapientemente arrotolato fra le mani, proprio come se volesse mostrare a tutti i convenuti il suo invidiabile "scettro del comando".

Come da copione The Lord si accovacciò di fronte alla ragazza avvicinando il viso alla vulva.
Allo stesso tempo TheLady si inginocchiò di fronte al giovane il cui cazzo sembrava in procinto di esplodere.
Lo afferrò delicatamente con una mano, scappellandolo completamente in modo tale che il glande fosse ben visibile.
Attese alcuni secondi, quanto bastava affinché alcune gocce di liquido lubrificante facessero capolino all'altezza del frenulo, precipitandosi a raccoglierle con veloci colpi di lingua.

"No... non è cambiato proprio niente" dissi, osservando i padroni di casa che, una volta espletata la loro mansione, si rialzavano tornando al loro posto d'onore.

"Se non ricordo male ora tocca a noi..:" sussurrai.
Non feci in tempo a terminare la frase che CatGirl con un cenno della mano invitava tutti gli ospiti ad avvicinarsi ai nuovi adepti.
Mi resi conto che mentre avanzavo verso il centro della sala trascinando Frency per mano stavo accelerando il passo.
Credo fosse una reazione inconscia per scusarmi dell'essere giunta in ritardo alla festa.
In questo frangente volevo arrivare prima degli altri per farmi perdonare.

Quando fummo di fronte a CatGirl lei ci accolse con un meraviglioso sorriso.
Mi aspettavo che ci invitasse a prendere posizione ai piedi della coppia per assaporare i loro umori, come previsto dal cerimoniale.
Invece, con mia sorpresa, ci invitò con un cenno della mano ad accomodarci da un lato e lasciare passare prima gli altri ospiti.

"Ecco. L'abbiamo fatta incazzare. La prossima volta fidati subito del navigatore invece di voler fare di testa tua..." rimproverai Francesco cercando di non essere sentita da altri.
Lui non replicò. Attese che anche l'ultima ospite si inginocchiasse di fronte al ragazzo che stava dando evidenti segni di cedimento, il che era del tutto normale considerando la teoria di strafiche (corpi da fare invidia agli angeli di victoria's secret, per intenderci) che si erano avvicendate a sollazzare il suo ragguardevole membro.
"Adesso CatGirl lo finisce..." mi sussurrò Francesco, evidentemente ripresosi dalla mia ramanzina.

In effetti, esattamente come successo a noi alcuni anni prima, CatGirl attese che anche l'ultimo ospite si fosse riaccomodato al suo posto, poi si posizionò di fronte alla ragazza.
Con movenze da esperta ginnasta si accovacciò, in perfetto equilibrio, sui tacchi a spillo. Le cosce aderenti ai polpacci e la schiena perfettamente eretta.
In quella posizione era ancora più eccitante.
Reclinò leggermente il capo in modo tale da poter raggiungere la vulva della ragazza e iniziò a penetrarla con la lingua.

Questa iniziò a gemere; mi aspettavo di sentirla raggiungere l'orgasmo da un momento all'altro.
Scorgevo chiaramente i rivoli di umore scendergli lungo le cosce.
Era evidente che stava per godere: sarebbe bastato un solo colpo di lingua ben assestato.
All'improvviso CatGirl sollevò il viso dalla vagina rigonfia all'inverosimile e senza rialzarsi fece un passo sul lato mantenendo comunque la posizione accosciata.

Mi sorpresi a pensare che doveva veramente avere un trascorso da ginnasta per poter mantenere quella postura così a lungo.

Fui scossa dalle mie riflessioni da Francesco che con un leggero colpo di gomito sul braccio:"ehi...ce l'ha con me..?" mi disse.
CatGirl lo stava fissando e con un lieve cenno del capo gli fece cenno di accomodarsi al suo fianco.

"Si ...vai..!" replicai io esasperando l'esortazione anche con un cenno del capo.

Non senza invidia da parte mia (non nego che era venuta anche a me una gran voglia di leccare quella fica sbrodolante umori) Francesco non se lo fece ripetere due volte e si inginocchiò di fronte alla ragazza.
CatGirl gli pose una mano dietro la nuca sospingendolo delicatamente verso la vulva della ragazza.
Poi, mentre Francesco iniziava a penetrarla con la lingua, CatGirl (sempre tenendo una mano sulla nuca di Francesco) si alzò in piedi posizionandosi da un lato di fronte alla ragazza.
"Allora sei umana anche tu..." pensai con colpevole soddisfazione.

Dapprima CatGirl osservò per alcuni istanti l'iniziata che gemendo godeva del trattamento del mio Frency.
Poi le prese delicatamente il viso fra le mani e avvicinò la sua bocca, impreziosita da un impeccabile rossetto, a quella della ragazza.
Come previsto dal rituale cui anche noi eravamo stati sottoposti alcuni anni addietro, le lingue delle due donne (ben visibili dagli astanti) iniziarono a rincorrersi, lasciando cadere alcune gocce di saliva sui rispettivi seni.
CatGirl non era solita disperdere gli umori che uscivano dal corpo dei propri partner, di qualunque natura essi fossero.
Anche questa volta non si smentì: dopo alcuni secondi di effusioni orali abbassò il viso, iniziando a leccare con avidità la saliva che la ragazza aveva fatto colare sulle sue splendide tette.
Riportando una mano sulla nuca di Francesco, in modo tale da produrre una pressione maggiore sulla vagina dell'iniziata, iniziò a mordicchiarle e succhiare i capezzoli.
Il viso sempre più paonazzo della ragazza e l'andirivieni sempre più frenetico della testa di Francesco, ormai letteralmente sprofondata fra le sue cosce, era un chiaro sintomo dell'orgasmo imminente.
Un liberatorio "Aaaahhhh ...I'm coming!!!..." sussurrato dalla nuova venuta confermò la cosa, mentre tutti gli astanti, su invito di CatGirl, prorompevano in un fragoroso applauso.


"Ti sei divertito ...porco?" In queste situazioni mi diverte sempre inveire contro Francesco con epiteti di finta gelosia.
"Certo Troietta del mio cuore..." replicò lui con ironia.

Non resistevo più. Iniziai a limonarlo e leccargli il viso alla ricerca di qualche goccia del prezioso nettare lasciatogli dalla neofita.

"Mi sa che ora tocca a te tesoro". Guardai con sorpresa Francesco dal momento che non era mai lui il primo a staccarsi quando ci baciavamo.
Seguii il suo sguardo cha ammiccava verso il centro della sala.

CatGirl aveva ripreso la posizione accosciata (azz... di nuovo...che resistenza, pensai con sempre più invidia) ma questa volta di fronte al ragazzo, il cui cazzo (lo avevo notato con molto interesse) non aveva mai perso l'erezione mentre osservava la sua compagna al centro delle attezioni.
Tantopiù che non lo avevo mai visto masturbarsi durante tutto il tempo.
Iniziavo a desiderare fortemente di poter succhiare quello splendido cazzo, ma mai avrei pensato che questa possibilità si sarebbe concretizzata in così breve tempo.

"Magari..." sussurrai "non siamo mica noi gli ospiti d'onore... il tuo è stato uno strappo alla regola e..." non feci in tempo a completare la risposta all'affermazione di Francesco che CatGirl dopo aver assestato alcuni corposi affondi con la bocca sul membro dell'uomo, si scostò da un lato e rivolse lo sguardo verso di me.
Colsi immediatamente il cenno di invito, questa volta accompagnato da un inequivocabile labiale: "would you like to help me"?

Non me lo feci ripetere due volte. Francesco aveva visto giusto.
Mi accostai alla coppia e non volendo essere da meno della indiscussa prima donna, tentati il tutto per tutto.
Come se non avessi mai fatto altro nella vita iniziai a flettere le gambe divaricandole; sentii che il tacco a spillo, per quanto sottile, stava facendo ottimamente il suo lavoro e non dava segni di cedimento.
Una volta raggiunta la posizione con le cosce appoggiate ai polpacci mi resi conto che non ero poi così scomoda come temevo..anzì.

Il cazzo del ragazzo, splendidamente addobbato da un congruo numero di venature rigonfie, svettava esattamente di fronte al mio viso.
Mi sentivo tutti gli occhi della sala addosso e il mio istinto esibizionista stava facendo la ola, non vedendo l'ora di scatenarsi.
Ricambiai a mia volta lo sguardo del ragazzo che mi fissava, sicuramente convinto che da li a poco mi sarei prodigata in un deepthroat da infarto.
Era evidente che non ce la faceva più e che la voglia di scaricarmi addosso tutto il suo nettare stava prendendo il sopravvento sul desiderio che lo lavorassi un pò con la bocca.
I testicoli rigonfi all'inverosimile non facevano che confermare la situazione.

"Come on baby...Suck them!". L'invito di CatGirl ("succhiale") mi fece capire che anche lei aveva colto il mio interesse per lo scroto dell'uomo.
Presi la ragguardevole asta con la mano, la sollevai leggermente scostandola da un lato e socchiudendo gli occhi per godere completamente di quella prelibatezza, iniziai a succhiare con avidità le palle del ragazzo.
Ne percepivo il movimento impazzito all'interno dello scroto. Succhiavo e leccavo...leccavo e succhiavo.

Riaprii gli occhi nel momento in cui sentii che qualcos'altro, oltre alla mia mano, si era impossessata del cazzo.
Le labbra di CatGirl sbattevano contro il mio pollice e il mio indice sinistri con ritmo cadenzato.
Accomodai la presa, assestando la mano e sollevando indice ed anulare per appoggiarli al pube dell'uomo, così da sostenere l'asta con solo tre dita, in modo tale da agevolare la bocca di CatGirl nel suo andirivieni.

Continuammo così per alcuni istanti che per il ragazzo dovettero sembrare paradisiaci e interminabili allo stesso tempo.

Grazie all'esperienza accumulata in alcuni anni di giochi (nonché svariati partner) mi resi conto che l'orgasmo era imminente.
Non volevo perdermi una sola goccia di quel liquido caldo e pur consapevole di stare correndo il rischio di risultare scortese (ero pur sempre un'ospite) approfittando di uno dei pochi istanti in cui il membro dell'uomo non stazionava nella bocca di CatGirl, con una mossa repentina lo rivolsi verso di me (in fin dei conti in quel momento ero io al timone) e senza indugio me lo affondai fino in gola.

Mi fermai alcuni istanti in quella posizione.
Sentivo le venuzze del cazzo pulsare all'impazzata nella mia bocca.
Con la coda dell'occhio diedi un'occhiata a CatGirl che a quanto pare non se l'era presa e sorrideva compiaciuta.

"Aaaahhhh....fuck...I come .... I come..." il gemito del ragazzo non fece che confermare quanto la mia bocca stava percependo da alcuni istanti.
Il pulsare delle venuzze aveva lasciato il posto a dei veri e propri colpi di frusta che mi colpivano il palato.
Il cazzo dell'uomo stava per eruttare sperma e iniziava a singhiozzare all'interno della mia cavità orale.
Di li a poco avrebbe iniziato a riversare il suo seme e io ero pronta ad inghiottire fino all'ultima goccia, dal momento che il sapore del liquido lubrificante pre-eiaculatorio (uscito copioso fino a quel momento) faceva presagire che il dessert servito dai testicoli dell'uomo sarebbe stato di prima qualità.

Ma non avevo fatto i conti con CatGirl.
All'esclamazione del ragazzo che annunciava la sborrata percepii nettamente un delicato ma convinto strattone provenire dalla sua mano, che dal momento in cui avevo fagocitato il cazzo dell'uomo mi tratteneva delicatamente per i capelli.

Compresi che anche lei reclamava la sua parte. Convenni fra me che in effetti lo "strappo al rituale" forse non poteva spingersi oltre.
Tolsi rapidamente il cazzo dalla bocca, lasciando la presa in modo tale che il legittimo proprietario potesse completare l'opera come previsto dal regolamento.
Quantomeno mi sarei goduta, come tutti gli astanti, lo spettacolo della schizzata, dal momento che (ricordavo bene cosa era successo con Francesco) il rituale prevedeva un facial in piena regola con la "direttrice" a bocca spalancata di fronte all'iniziato.
Quanto sperma avrebbe ingoiato la donna lo avrebbe deciso solo il ragazzo, in base alla direzione verso la quale avrebbe deciso di orientare gli schizzi.

Ero quindi li lì per allontanarmi dalla scena così da potermela godere al meglio ma la presa della mano di CatGirl non accennava a diminuire.
Non capivo che intenzioni avesse.
Poi, con un piccolo strattone alla mia coda di cavallo rivolse repentinamente il mio viso verso il suo e iniziò a baciarmi con la lingua, facendomi capire che si aspettava altrettanto da me.
Capii immediatamente dove voleva arrivare.
Spinsi fuori la lingua dalla bocca il più possibile, in modo tale che il nostro bacio saffico fosse ben visibile a tutti.

Nonostante l'estrema eccitazione tenevo gli occhi ben aperti perché non volevo perdermi un solo istante di quella scena.
Le labbra di CatGirl, il cui make up rosso non dava alcun cenno di cedimento, in quel momento erano per me altrettanto invitanti delle piccole e grandi labbra di una vagina.

Mentre continuavo ad avvinghiare la mia lingua a quella della donna che avevo di fronte, vidi chiaramente il primo schizzo partire dal glande e colpirle il viso, ricadendo dal ciuffo ribelle sulla tempia per terminare sulla guancia.

"Puoi fare di meglio ragazzo.." pensai sperando di avere qualche capacità telepatica.

Rimasi in attesa della seconda sciabolata. "Eccola che arriva..." pensai vedendo il cazzo avere un sussulto più intenso...
Il fiotto questa volta mi parve più intenso del precedente, infatti il liquido bollente mi colpì dapprima lo zigomo per poi attraversare il lato esterno della bocca e terminare la sua corsa sul mento.

CatGirl non perse tempo, precipitandosi a raccogliere quest'ultima parte di nettare mentre io mi leccavo con avidità l'angolo delle labbra con la punta della lingua.
Poi ricominciammo a leccarci scambiandoci l'ancora magro raccolto, confidenti che la messe sarebbe da li a breve sopraggiunta ancora più copiosa.

Come se avesse colto il desiderata, il nostro colono decise che la vendemmia doveva essere d'annata.
Gli schizzi iniziarono a susseguirsi più frequentemente: uno, due, tre ... su nasi, occhi, bocche.
La direzione impressa dal ragazzo iniziava a diventare interessante dal momento che le nostre lingue iniziarono a grondare sperma.
Ci impegnammo al massimo cercando di disperdere la minor quantità di sperma possibile.
In questo senso distinguevo chiaramente la deglutizione continua messa in atto da CatGirl.
Altrettanto doveva essere per lei nel vedermi ingurgitare con avidità la copiosa sborrata che il ragazzo ci stava propinando.

Non mi ero sbagliata. Negli utili giorni il ragazzo doveva aver seguito una dieta perfetta per l'occasione.
Sapeva di un morbido bouquet, con retrogusto di ananas.
Uno dei miei preferiti.

Mi risollevai stiracchiando i bicipiti provati dalla posizione.
Ero molto fiera di me e altrettanto doveva essere Francesco dal momento che: "cazzo... che brava ...ti avevo detto che le avresti stese tutte ...ma non pensavo che avresti resistito così tanto in quella posizione" mi disse sorridendo.
"Visto... mi sottovaluti...e ti dirò che non è poi così scomoda...anzi è estremamente eccitante. Ad un certo punto ho pensato di venire ...forse perchè in quella posizione fica e culetto sono completamente dilatati e la sensazio è molto piacevole... tanto più se hai di fronte uno splendido manzo in procinto di schizzare...".

Mi divertivo sempre a fare la puttanella con Frency al termine delle mie performance sessuali.
"Che splendia troia che sei..." era la sua immancabile replica, che a dispetto del tono mi lusingava una cifra.

Osservai non senza un pò di invidia la giovane coppia stravolta passarci davanti per dirigersi al piano superiore e non potei fare a meno di pensare a qualche giochino da fare con loro la sera successiva.

Li stavo ancora seguendo con lo sguardo quando percepii una figura femminile che si avvicinava a noi.

"Welcome Back Lunatici!". CatGirl si era avvicinata per darci il benvenuto ufficiale. Teneva ancora in mano il clinex che aveva appena utilizzato per ripulirsi e lo lasciò cadere nell'apposito raccoglitori nelle vicinanze.

"Thank you" replicai con un pò di imbarazzo aggiungendo "We apologize for the delay".

"Non preoccupatevi... avevamo appena iniziato".
Il suo repentino cambio di lingua mi fece capire che il nostro accento Italiano le aveva ricordato la nostra provenienza.

Noi, al contrario, ricordavamo molto bene che parlava il nostro idioma come una madre lingua.
Invece avevamo accantonato da tempo l'idea che CatGirl e la segretaria del capoufficio di Francesco potessero essere la stessa persona.
Benché ci avesse lasciato piuttosto basiti il fatto che, per una strana coincidenza, la collega fosse stata trasferita (per esigenze familiari, dicevano) in una filiale oltre confine, solo poche settimane dopo l'ultima serata della nostra iniziazione.

"Chiaro che adesso dovrete subire una punizione esemplare" riprese CatGirl con fare ironico, distogliendomi dalle mie riflessioni.
"Scherzi a parte... come avrete capito da quanto successo.. anche questa sera non siete dei semplici ospiti".
"In effetti il trattamento che ci avete riservato è alquanto fuori dagli schemi" replicò Francesco. "Cosa dobbiamo aspettarci?".

Il sorriso di CatGirl era tutto un programma mentre, prendendomi per mano..."venite...vi faccio vedere la nostra stanza dei giochi"

(Continua...)
Ciao carissimi! Come gia' scritto nell'altro vostro racconto, mi è capitato di fare su questo sito, ho creato un e-book con il vostro racconto...per fare prima a leggerlo anzicheì sfogliare tutte le pagine del post. Se vi va lo allego qui...fatemi sapere. Un abbraccio
 
OP
P

Pippo Minni

"Level 1"
Messaggi
37
Punteggio reazione
107
Punti
33
Age
44
Eyes Wide Shut 2 - Schiava e....

Non avrei mai immaginato che lo splendido arazzo posizionato sulla parete in fondo alla sala celasse un segreto.
A un cenno di CatGirl preceduto da uno scambio di sguardi con TheLord al fine di ottenerne l'approvazione, l'imponente manufatto tessile iniziò a sollevarsi scomparendo lentamente in una fessura ricavata nel soffitto della sala.

Come si trattasse di un novello "apriti sesamo" iniziò a dischiudersi davanti ai nostri occhi attoniti una vera e propria caverna delle meraviglie.
La stanza in cui venivamo introdotti era a tutti gli effetti l'esatta riproduzione di un antro scavato nella roccia.
La penombra regnava sovrana ed era squarciata di tanto in tanto da alcune torce infuocate appese alle pareti.
Era evidente che da qualche parte, anche se perfettamente celate alla vista, dovevano esserci delle bocchette di aspirazione con una portata notevole.

"L'arredamento di questo posto farebbe arrossire persino Mr. Christian Grey..."
"In effetti...." dissi, dal momento che all'affermazione di Francesco non sapevo in quale altro modo replicare.

La sala era arredata con strumenti e accessori del genere Bondage e Sadomaso: manette, frustini, pinze per capezzoli, gagging, corde bondage.
Tutto perfettamente disposto in apposite scansie.
Al centro della sala campeggiava quello che a prima vista sembrava solo uno strano catafalco, ma che avvicinandosi si rivelò essere una Fuck Machine in piena regola.
Quà e la altre strane macchine del sesso.

Percepii un rapido aumento della salivazione.
Si, lo ammetto: avevo letteralmente l'acquolina in bocca.
Arrossii notando lo sguardo di CatGirl posarsi sui miei capezzoli che, appoggiati sul reggiseno a balconcino, si inturgidivano grazie allo spettacolo che mi trovavo davanti.

"Ma... come mai ... non ci avete mostrato ....questo posto.... le altre volte?"...balbettai cercando di celare l'imbarazzo che stranamente mi aveva colto.

"Tesoro... non tutto é ... per tutti" ammiccò lei.
"Volevamo essere sicuri che foste pronti per questo passo e le vostre performance alle ultime feste ci hanno convinto che era arrivato il momento.
Sinceramente, molti soci vi consideravano già pronti fin da quando, poco più che ragazzi, siete usciti dal vostro primo club privé.
Ma il rischio di bruciarvi era troppo alto e l'organizzazione non poteva permetterselo."

Rimanemmo senza parole.

Intanto gli invitati iniziavano ad affluire e ad approssimarsi ai vari attrezzi in base alla preferenza e disponibilità.
Era evidente che la maggior parte di loro era abituè della situazione.
Ora diventava anche chiaro il motivo per cui i neofiti venivano sempre invitati a lasciare la sala al termine del rito di iniziazione.

Notai subito anche lo scranno a doppio sedile con spalliera lavorata in legno dorato e ricoperto di velluto rosso, posizionato giusto di fronte alla Fuck Machine che però nessuno degli avventori stava ancora occupando.
Avevo la netta sensazione che fossero in qualche modo "riservati".
Potevo immaginare per chi fosse quella sorta di trono ma... come mai nessuno si approcciava a quella invitante macchina del piacere?
Da parte mia la trovavo inquietante ed attraente allo stesso tempo.

La risposta arrivò di lì a poco.

Mentre i gemiti degli ospiti e il rumore dei primi "ciaff ...ciaff..." provocati dai gatti a nove code iniziavano ad invadere l'ambiente, fecero il loro trionfale ingresso TheLord e TheLady col solito codazzo di cortigiani.
L'improvvisato corteo terminò ai piedi del tronetto sui queli si accomodarono con fare principesco i due padroni di casa.

"Guarda guarda chi è arrivata.... mmmmm....c'è anche lei...".

Sulle prime non capivo a chi si riferisse Francesco.
Poi la vidi.
Splendida e sexy esattamente come la ricordavo dall'ultima volta.
ThePrincess: si era materializzata al lato del trono.

"Manca solo ...." non feci in tempo a finire la frase che anche TheKnight uscì dalla penombra posizionandosi al suo fianco.

Dall'evidente stato di erezione del cazzo di Francesco capii che la cosa non eccitava solo la sottoscritta.

La minigonna in pelle nera indossata da ThePrincess celava al meglio quella che per noi non era più una sorpresa e che entrambi non vedevamo l'ora di scartare.

"Welcome back lunatici...."
Ricambiai il saluto della ladyboy, che nel frattempo si era avvicinata a noi, con il sorriso più smagliante del mio repertorio.
Risposi al suo chiaro invito a seguirla prendendo com la mano quella che mi stava porgendo.

Che culetto fantastico.
Tondo e sodo come una luna piena, sembrava volere uscire a forza dalla gonna.
Sfidava la forza di gravità esattamente come lo ricordavo.

Il tragitto fu brevissimo.
Ci avvicinammo alla fuck machine.
Lei mi guardò e sorridendo picchiettò con la mano sulla panca imbottita di velluto.
Era un chiaro invito ad accomodarmi sull'insolito attrezzo.

Osservai più da vicino la macchina, ancora una volta con un senso di timore misto a curiosità ed eccitazione.
Non avevo ancora avuto occasione di vedere questo tipo di attrezzo dal vivo, ma osservandolo in azione nei film porno o nei cartoni di tipo hentai mi aveva sempre colpito.

Un dildo di dimensioni ragguardevoli replicava in tutto e per tutto un vero membro maschile.
Sporgeva dall'asta in metallo posizionata a mezza altezza, longitudinalmente rispetto al lato della panca opposto rispetto al tronetto.
L'asta terminava innestandosi in una scatola di metallo che celava al suo interno il corpo motore del meccanismo.
Sulla parte superiore della panca, più o meno sulla perpendicolare del dildo, uno strano trespolo sosteneva, per mezzo di una funicella, una specie di uncino che avrei detto essere anch'esso di metallo.
L'oggetto però non terminava con la classica punta ma con una specie di piccolo pomolo di forma sferica.

Guardai Francesco come per cercare la sua approvazione che ovviamente non tardò ad arrivare.
Poi rivolsi lo sguardo su ThePrincess sperando in qualche indicazione che tardava ad arrivare.

Feci per sedermi sulla panca, immaginando di dovermi stendere supina per poi di divaricare le cosce di fronte al dildo, ma lei mi fece capire che la posizione da assumere era un'altra.
Mi sentivo in imbarazzo, dal momento che non avendo mai provato un simile oggetto non avevo la benché minima idea di come comportarmi.

Una volta capita la mia difficoltà iniziò a guidarmi lei, con delicatezza.

Dapprima mi fece salire in ginocchio sulla panca.
Poi mi fece sporgere in avanti la parte superiore del busto; allungai le braccia appoggiando le mani alla parte superiore della panca, fortunatamente rivestita di una spessa imbottitura.

Per farla breve: al termine della procedura di posizionamento mi ritrovai alla pecorina e con la schiena completamente inarcata, in modo tale che i miei glutei divaricati svettavano esattamente di fronte al dildo.

Vedevo distintamente la mia figura nella sua interezza, grazie all'enorme specchio posizionato sulla parete alla mia sinistra.
Le calze nere di rete a maglie larghe, sorrette dal reggicalze di pizzo, mi donavano quel mix di fascino e sensualità che faceva sempre impazzire i miei partner.
Mi ha sempre eccitato osservarmi in posizioni particolarmente erotiche e anche i quell'occasione percepii la vulva che iniziava ad inumidirsi.
Doveva essere lo stesso anche per gli altri ospiti della serata, dal momento che, girando attorno lo sguardo mentre attendevo gli eventi, vidi molti di loro iniziare a masturbarsi mentre mi scrutavano.
Alcune coppie avevano già iniziato a scopare dopo essersi agghindate con alcuni degli oggetti a disposizione nei vari armadietti (corde, cinghie di cuoio, ecc...) ma non mi staccavano gli occhi di dosso.

Il dildo si ergeva minaccioso, puntando dritto verso il mio fondo schiena, come un razzo lunare pronto sulla rampa di lancio.
ThePrincess continuava a tenermi delicatamente la mano e la cosa mi tranquillizzava.
Poi ad un tratto scivolò dietro di me.
Le sue mani iniziarono dapprima ad accarezzarmi i glutei e poi lentamente sentii le sue dita scivolare verso la vagina, spostare da un lato la strisciolina di stoffa che reggeva il tanga ed iniziare ad esplorare le piccole e grandi labbra.
Seguivo i suoi movimenti nello specchio.
Ad un tratto vidi il suo viso affondare in mezzo ai miei glutei e la sua lingua iniziò ad indugiare sull'aureola rosa che fa da corona all'ano.
La sua saliva iniziò a scendere dal culetto giù lungo le cosce, mescolandosi con gli umori che nel frattempo iniziavano a colarmi dalla fica in fiamme.

Fu in quel momento che percepii qualcuno (o qualcosa) che si stava avvicinando di fronte a me.

La scena mi lasciò basita.
CatGirl mi stava ponendo davanti una struttura composta da due assi di legno a forma di X, innestata in una sorta di asse orizzontale alto non più di qualche centimetro da terra e poggiato su piccole ruote orientabili.
In piedi sull'asse c'era Francesco, con caviglie e polsi stretti in due cinturini in pelle appesi alle estremità delle assi.
In quella posizione mi ricordava l'uomo vitruviano.

Era bellissimo e mi sorrideva.
Conoscevo molto bene quello sguardo; denunciava un evidente stato di eccitazione.
Dopo tanti giochi di sesso assieme ero arrivata al punto in cui capivo immediatamente quando Francesco mi desiderava particolarmente.
E questo, con mia estrema meraviglia, era uno di quei momenti.
Il suo cazzo era perfettamente eretto.
La cosa mi eccitava e inorgogliva allo stesso tempo perché dopo tanti anni di porcate di ogni genere, riuscivo ancora a far godere il mio uomo solo facendomi guardare.

Aprii quasi automaticamente la bocca, convinta di dovermi produrre in un blowjob.

Ma CatLady fermò la corsa dello strano catafalco a pochi centimetri dal mio viso.
Era evidente che quella sera il mio primo pompino non sarebbe stato per lui.

Lei iniziò a masturbarlo.
Dapprima delicatamente poi iniziando ad aumentare la frequenza della mano.
Francesco continuava a guardarmi: era evidente che aveva una gran voglia di godere.

A quanto pare, fortunatamente per lui, il programma lo prevedeva:
"Cum in her mouth!".
La donna, continuando a masturbarlo, si era avvicinata all'orecchio del mio uomo sussurrando l'invito sottovoce.
Ma il labiale mi fu inequivocabile.

Continuando a masturbarlo, con la mano libera mi accarezzò la parte superiore della testa sospingendola leggermente all'indietro.
Poi abbasso la mano sotto il mio mento e avvicinando il suo viso al mio, fissandomi negli occhi: "Now open wide your mouth ...".

Non potevo chiedere di meglio.
Volsi lo sguardo verso gli occhi di Francesco e come se rispondesse ad un comando: "Aaaahhhhh...." iniziò a sborrare senza distogliere lo sguardo.
Sembrava non avesse fatto sesso da mesi.
Gli schizzi di liquido bollente iniziarono ad invadermi la cavità orale.
La donna agevolava l'eiaculazione alleggerendo la pressione della mano sul cazzo e diminuendo la frequenza dei colpi, facendo attenzione a dirigere gli schizzi direttamente nella mia bocca spalancata.

"Don't dare to swallow.... little slave" questo secondo invito di TheCat arrivò più perentorio e più in linea con quello che ritenevo essere lo stereotipo dei giochi BDSM.
La cosa sulle prime mi dispiacque ma non potevo fare altro che ubbidire, dal momento che avevo accettato di salire su quella panca ben sapendo a cosa andavo incontro.
Cercai di trattenere più sperma possibile evitando di deglutire ma iniziava a colarmi dai lati della bocca.

Inaspettatamente il cazzo di Francesco iniziò ad allontanarsi mentre era ancora abbastanza duro.
Forse, addirittura, avrei giurato che l'eiaculazione non era ancora terminata del tutto.

Vidi distintamente due mani afferrare da dietro i suoi fianchi e spostare da un lato il carrello su cui era posizionato.

Comparve TheKnight, con in mano un Gag.
Non feci in tempo a capire cosa stava succedendo che la palla di gomma prese posto all'interno della mia bocca straboccante sperma.
Socchiusi gli occhi mentre CatLady stringeva attorno alla mia nuca il cinturino che sosteneva la sfera.

Gocce di liquido seminale e saliva iniziarono a fuoriuscire dai fori presenti sulla sfera per permettere di respirare a chi la indossa.

Mentre Francesco, aiutato da TheKnigh, si liberava dai lacci e si accasciava esausto su un divanetto, una coppia di ragazze si avvicinava rapidamente a me.
Erano entrambe molto giovani e carine.
Completamente nude; una delle due procedeva a carponi seguendo l'altra che la conduceva utilizzando una lunga catenella d'argento.

Una volta giunte sotto di me quella carponi iniziò a leccare la palla di gomma che tenevo in bocca, succhiandone i liquidi.
Di lì a poco anche l'altra ragazza si inginocchiò al suo fianco e iniziò a fare altrettanto.
Feci in tempo a leggere il nickname impresso sul loro petto: SlaveTween.
Fu in quel momento che realizzai quanto si assomigliassero.

Le lingue delle ragazze indugiavano anche sui lati della mia bocca, dai quali fuoriuscivano copiose quantità di saliva mescolate a sperma.

Fu allora che sentii ThePrincess togliere la lingua dal mio culo e sollevarsi sulla panca.

Puntai lo sguardo verso lo specchio giusto in tempo per vederla afferrare il gingillo in metallo a forma di uncino.

"Che cazzo ha intenzione di fare con quel coso?!" pensai fra me.

La risposta fu immediata.
Iniziò a trascinarlo verso il mio fondoschiena facendo scarrucolare la cordicella a cui era appeso.
Poi, mentre umettava il pomolo con la saliva, iniziò ad infilarmi le dita nel culo.
Prima uno, facendolo roteare leggermente in modo tale da allargare il buchetto.
Poi il secondo.

Infine....
"Aaaaahhhh...." non feci in tempo a sentire il freddo del metallo di cui era composta la piccola sfera che un fremito di piacere mi colse nel momento i cui la sfera, ad una leggera pressione di ThePrincess, oltrepasso il mio sfintere che si richiuse all'istante lasciando all'esterno il resto dell'uncino.

The Princess riavvolse la cordicella in modo tale da tenderla leggermente.
Mi sentivo impalata e appesa allo stesso tempo.
La sensazione era inebriante.
Il piacere intenso mi provocava una sempre maggiore salivazione che la palla di gomma mi impediva di espellere completamente.

"Bzzzzzzz..." il ronzio del meccanismo principale mi prese alla sprovvista.

Capii subito che ad azionarlo era stato TherLord in persona.
Brandiva una specie di consolle, dotata di alcune piccole cloche, tipo quelle utilizzate per governare i modellini radiocomandati.

Immediatamente, il dildo innestato nell'asta inizio ad oscillare avanti e indietro...lentamente.

"Dai porco...spaccami la fica con quel coso...": era questo che doveva aver interpretato il corpulento padrone di casa nel momento in cui non avevo abbassato lo sguardo di fronte ai suoi occhi che mi fissavano.

Mentre dalla sua posizione di comando continuava a seguire i miei occhi al di là delle nuche delle due ragazze che ondeggiavano di fronte al mio viso, armeggiava con aria soddisfatta col suo gingillo come un bimbo alla corsa delle macchinine.

Il suo membro nodoso svettava come un totem, oltre il lembo del saio che nella posizione seduta aveva raccolto all'altezza dei fianchi.
Un vero palo di carne, da fare invidia a ragazzi molto più giovani.

Percepii le mani di ThePrincess che premevano verso l'esterno la parte interna delle mie cosce giusto alla base dei miei glutei; in questo modo allargava le piccole e grandi labbra, proprio nel momento in cui con un piccolo colpo di cloche TheLord faceva avanzare lentamente il dildo oscillante.
Lo vedevo dallo specchio mentre procedeva lentamente verso il mio fondoschiena, sotto lo sguardo eccitato di ThePrincess.

Ad un tratto:"Ciacc....ciacc...ciacc...." il rumore dei primi colpi del dildo sulla mia vagina grondate umori invasero la sala.

Il porco aveva fermato l'avanzata del dildo mantenendo al contempo l'oscillazione, in modo tale che la punta del fallo in lattice arrivasse a darmi dei piccoli colpi sulla fica ... ma senza penetrarmi.

ThePrincess continuava a dilatarmi la vulva come se temesse che il grosso gingillo faticasse ad entrare.

Io per tutta risposta distolsi lo sguardo dallo specchio e lo portai di nuovo verso gli occhi di TheLord:
"Che aspetti... fallo entrare... ora!"

Avevo solo mentalmente impartito quell'ordine ma il mio sguardo doveva valere più di mille parole perché con un ennesimo piccolo colpo di cloche:
"Aaahhhrggg...." anche questa volta non riuscii a trattenere il gemito di piacere, per quanto strozzato dalla palla di gomma.

Il glande del cazzo finto iniziò ad entrare ed uscire dalla mia vagina.

A causa della forte eccitazione eruttavo saliva dai fori della palla e dai lati della bocca.
Le due gemelle provvedevano a non far cadere a terra neppure una goccia.

"Uhhmmmmm..." un altro colpetto di cloche e ora l'intero membro affondava colpi dentro di me.
Sentivo lo scroto in silicone sbattere sulle grandi labbra.
Quando l'oscillazione lo portava indietro restava comunque dentro l'intero glande.
Nella fase di affondo la spinta in avanti faceva si che la sferetta dentro al mio culo, trattenuta dalla cordicella che sorreggeva l'uncino, allargasse leggermente lo sfintere come se dovesse uscire.

Godevo come una cavalla in calore.

Una volta completato l'inserimento ThePrincess aveva lasciato la presa della mie cosce e si era accovacciata sotto di me, abbozzando un sessantanove ma con il bacino e le gambe da un lato rispetto al mio busto.
In questa posizione il tacco di una delle due scarpe poggiava sul pavimento.
Era ancora completamente vestita.

Iniziò a leccare contemporaneamente fica e fallo in movimento, come se fosse un cazzo vero, probabilmente ingolosita dagli umori che rilasciavo a causa dell'andirivieni del dildo dentro di me.

"Clap Clap": al battito di mani di TheLord, come se avessero ricevuto un segnale in codice, le gemelle smisero di leccarmi la bocca spostandosi ai lati della panca.
Una a destra e una a sinistra ma rimanendo in ginocchio.

L'uomo si alzò dal suo scranno principesco e inizio ad avanzare verso di me.
Il cazzo eretto, ma ora in orizzontale, non perdeva un colpo.

Fu in quel momento che mi si aprì un cassetto della memoria:
"ecco a chi assomiglia il porco.... Ron Jeremi".
L'attore porno, al netto dei problemi giudiziari degli ultimi tempi, è da sempre uno dei miei preferiti e TheLord, corpulento e col cazzo nodoso, me lo ricordava una cifra.
"Stasera mi sbatto l'avatar di Ron Jeremi" mi dissi con soddisfazione.

Mentre continuavo a fantasticare l'uomo era rapidamente arrivato di fronte a me.
Il cazzo sempre eretto, proprio di fronte al mio viso.

Al secondo "Clap clap", in risposta al nuovo comando, la gemella alla mia sinistra iniziò finalmente a slacciare il cinturino che bloccava la palla di gomma nella mia bocca.
Le fui mentalmente grata perché obiettivamente non ne potevo più.

Ma feci solo in tempo a sgranchirmi un pò le mandibole che con la sua mano possente TheLord brandì la mia coda di cavallo e tirandomi leggermente per i capelli mi sollevò il viso fissandomi negli occhi:
"Milady, wanna be my new slave for tonight?"

Era evidente che dalla mia risposta sarebbe dipeso il resto della serata.

Non é da me tirarmi indietro messa difronte alla possibilità di fare nuove esperienze.
Soprattutto quando si tratta di sesso.

"That's why I came... don't let me down my Lord..." sussurrai con tono di sfida.

Non feci in tempo a chiedermi se avevo fatto la scelta giusta.
La presa dei capelli si fece più intensa e il ghigno col quale l'uomo mi stava squadrando divenne ancora più beffardo.
Accettava la sfida e in tutta onestà non avevo dubbi.

"Well ... Now Suck it bitch! ...End .... call me master!" .

L'ordine perentorio sussurratomi all'orecchio dall'uomo mi fece di nuovo spalancare la bocca che avevo appena riportato in posizione di riposo.

L'appellativo 'puttana' non mi ha mai entusiasmato, se non altro perché le puttane si fanno remunerare per le loro prestazioni sessuali, mentre io lo faccio, da vera troia quale mi reputo, per puro godimento.

Devo però ammettere che, forse per il contesto, forse per l'accento inglese, sentirmelo dire in quel momento in cui per la prima volta mi accingevo a fare la schiava sessuale lo trovai estremamente eccitante.

"Siii...questa sera sono la tua puttana...but it will cost you a lot" rantolai mixando gli idiomi.

Come spesso mi succede in queste situazioni, in cui il sangue alla testa mi annebbia il cervello a causa della forte eccitazione, non ebbi il tempo per pentirmi della mia impulsività.
Ormai il dado era tratto e avevo accettato di stare al gioco.

"All the money you want... putciana" replicò maldestramente TheLord in un misto di inglese e italiano cercando invano di imitarmi.
Intanto, senza attendere oltre, brandiva il cazzo come una clava con la mano rimasta libera e lo affondava nella mia cavità orale.

Dopo avermi infilato il cazzo in bocca mi prese la testa anche con l'altra mano, tirandola con vigore verso il suo bacino.
Sentivo il glande premere sulla giugulare mentre il resto del membro pulsava all'impazzata avvolto fra lingua, guance e palato.

Uno, due, tre... i secondi sembrano interminabili quando non si riesce a respirare.
Ma il porco sapeva il fatto suo.

Quando stavo per rimanere ormai senza ossigeno, con un colpo netto mi spinse indietro, uscendo di colpo dalla mia bocca.

"Coff..coff..."
Dopo alcuni colpi di tosse tentai di prendere più aria possibile ma non feci in tempo a rifiatare se non per pochi istanti dal momento che l'uomo continuò:
"Again..." ... "And again..." ... "And again..."

Ogni comando era seguito da alcuni secondi di apnea col cazzo che mi premeva il fondo della gola occludendo la trachea, alternati ad alcuni istanti di respiro permessi da una rapida fuoriuscita del membro dalla mia cavità orale.

In sostanza: mi ritrovavo con un uncino nel culo che mi impediva di muovere il busto se non di pochi centimetri, un dildo che mi stantuffava la fica, una modella da urlo dotata di cazzo che mi leccava la vulva e... il sosia di Ron Jeremi
che mi praticava un allucinante DeepThroat!

Non potevo chiedere di meglio... mentre il primo orgasmo della serata mi pervadeva.

(continua...)
 
OP
P

Pippo Minni

"Level 1"
Messaggi
37
Punteggio reazione
107
Punti
33
Age
44
EYES WIDE SHUT 2 - DILEMMA CREAMPIE

Quando TheLord decise di uscire definitivamente dalla mia bocca iniziai finalmente a respirare profondamente.

Appoggiai i gomiti sulla panca, perché fino a quel momento mi ero sostenuta con le mani, e i polsi iniziavano a dolermi.
In quella posizione il mio fondoschiena svettava, ancor più maliziosamente attraente.
Mi osservavo nello specchio, appagando così la mia natura, allo stesso tempo esibizionista e narcisista.

Ancora una volta ringraziai mentalmente le interminabili ore passate a sudare in palestra.

Mi resi conto che stavo perdendo il senso del tempo.
Non capivo da quanto stesse andando avanti il gioco...capivo solo che mi piaceva.

E Francesco?
Realizzai che ritrovandomi al centro dell'attenzione lo avevo completamente ignorato.
Povero. Lui aveva già dato e me lo immaginavo mesto, accasciato da qualche parte che mi guardava col cazzo moscio in mano.

Andai con lo sguardo al divanetto verso il quale si era diretto dopo che mi aveva sborrato in bocca con la complicità di CatGirl e … venni smentita all'istante.

Una ragazza dal corpo statuario si stava occupando di lui (o meglio del suo cazzo) dopo essersi accomodata alla pecorina di fronte a lui.
Dietro di lei un bronzo di Riace dalla pelle color d’ebano, completamente nudo, affondava colpi lenti ma costanti, facendola ondeggiare avanti e indietro.
La posizione assunta dalla coppia, per quanto quasi completamente di spalle, mi permetteva di distinguere bene le labbra carnose di lei, decorate con un lucidalabbra scarlatto, e il sesso enorme dell’uomo di colore che penetrava una vulva rosa pallido ma ingrossata dall’eccitazione.

La ragazza era avvolta in una tutina di Latex blu fluo.
Apposite aperture all'altezza di mammelle e glutei permettevano di apprezzare il seno e il culetto, non eccessivamente grossi ma sodi da far invidia ad una diciottenne.
Altre aperture si trovavano all'altezza di bocca, naso e nuca.
Da quest'ultima fluiva una splendida chioma bionda, raccolta in una lunga coda di cavallo.
Dallo sguardo che mi rivolse Frency e dalle dimensioni del suo membro che a quanto pare si stava già riprendendo dalla sfuriata di pochi minuti prima, era evidente che stava apprezzando.
Il suo pollice rivolto verso l'alto mi fece capire che potevo continuare i miei giochi senza temere che lui si annoiasse.

Tornai a concentrarmi sul piacere provocato dall’uncino e il grosso fallo oscillante che mi penetravano rispettivamente culo e vagina.

Fui distolta dai miei pensieri dalla mano di TheLord che mi afferrava il polso destro,
facendomi chiaramente intendere che dovevo portare il braccio dietro la schiena e fare altrettanto col sinistro.
Nel frattempo le gemelle si erano rialzate dalla loro posizione inginocchiata e ora stazionavano una alla mia destra e una alla mia sinistra.
Dallo specchio vidi che una delle due stava districando due cinturini in cuoio, dotati di piccole borchie argentate e collegati fra loro tramite una piccola catenella.

In men che non si dica mi ritrovai con i polsi imprigionati dietro la schiena, il che mi costringeva ad utilizzare esclusivamente gli addominali per sostenermi in quella posizione, considerando che il gingillo inserito nel mio sfintere, impedendomi di abbassare le natiche, mi impediva anche di sollevare la schiena in posizione eretta.

Dopo avermi sostanzialmente incaprettato, ad un ulteriore cenno di TheLord le due ninfette ripresero la loro posizione a carponi e avanzando sulle ginocchia si portarono all’altezza del tronetto sul quale nel frattempo l’uomo aveva ripreso posto, al fianco di TheLady.

La matrona stringeva fra le dita di una mano i grossi capezzoli turgidi, mentre con l'altra si accarezzava il clitoride, gonfio all'inverosimile.

Al suo fianco, impassibili, TheKnight e CatGirl osservavano l'orgia che nel frattempo aveva preso il via e si consumava all'interno della sala.

Non nego che in quel momento mi sentii contrariata, dal momento che la voglia di cazzo stava prendendo il sopravvento e già pregustando una violenta penetrazione da parte del Boss.

Gli odori emanati da tutti quei sessi eccitati mi inebriava.

Il cazzo di gomma, la lingua e le mani instancabili di ThePrincess e quello strano dildo di metallo, ricurvo e inserito nel culo non mi bastavano più.
Stavo impazzendo dal desiderio di partecipare al gioco ma mi era impossibile.
Senza contare che iniziavo a faticare a tenere la posizione doggy senza potermi appoggiare con le mani.

Le due gemelline si approssimarono la prima al membro dell’uomo, la seconda alla vulva della donna, salendo, sempre in ginocchio, il gradino rialzato su cui era posizionato il trono/divano.

Percepii nettamente il gesto della mano dei due padroni di casa, atto a spostare leggermente il viso delle giovani partner, in modo tale che gli astanti potessero osservare i dettagli.
Era altresì evidente che ero io la prima destinataria dello spettacolo che stava per andare in scena, a conferma che uno degli aspetti sadici del gioco era proprio questo “guardare, impazzire di desiderio ma …. aspettare”.

A conferma di ciò, mentre una delle gemelline iniziava a lavorargli lo scroto con la lingua, Thelord afferrò la consolle di governo della Fuck Machine e fece pressione su una delle piccole cloche di cui era composta.
L’intero catafalco su cui stazionavamo io e ThePrincess prese a muoversi lentamente, avvicinandosi al tronetto.

Ora la scena si stagliava di fronte a me con tutto il suo carico di erotismo.

Distinguevo perfettamente le lingue delle ragazzine lavorare avide sui sessi.
La vulva di TheLAdy colava umori che la ragazza di fronte a lei non faceva a tempo a raccogliere, per quanto la sua lingua scomparisse a più riprese all’interno.
Così come distinguevo il liquido lubrificante che, fuoriuscendo dal glande di TheLord, scorreva copioso giù lungo l’asta ricoperta di venuzze rigonfie.

Ad un tratto, TheLady si alzò dallo scranno e girandosi di spalle salì in ginocchio sul sedile, appoggiando gli avambracci sullo schienale.
Inarcando la schiena e distanziando ulteriormente le ginocchia mise in mostra il suo fantastico fondoschiena ‘Curvy’ che a dispetto della non più giovanissima età faceva venire una gran voglia di impadronirsene.

La ragazzina dietro di lei non perse tempo e iniziò a leccare l’ano della donna.

Intanto, al suo fianco, l’amichetta si stava occupando allo stesso modo del deretano del padrone di casa, il quale aveva assunto, anche se più goffamente, la medesima posizione della compagna.
Anche le due ragazze avevano la medesima postura di coloro che stavano ripassando con la lingua, rimanendo però inginocchiate sul gradino del tronetto, sollevando la schiena e allungando il collo per arrivare all’obiettivo.

Avevo di fronte due culi attempati e due culetti efebici, tutti e quattro talmente attraenti che se fossi riuscita a liberarmi dalla morsa che mi attanagliava non avrei saputo da quale iniziare a trastullarmi.

Ma TheKinght aveva già scelto.

Lasciò la sua posizione a fianco del tronetto; avevo notato la sua erezione perfetta che non accennava a diminuire. Non poteva essere altrimenti di fronte a quello spettacolo.
Scese il gradino e si avvicinò alla gemella che si occupava della Signora.
Si girò, in modo tale che i suoi glutei muscolosi si trovassero più o meno all’altezza del mio viso ovvero all’altezza del culetto della ragazzina.

Io in quel momento avrei dato qualsiasi cosa per sostituire l’uncino con un cazzo di carne e come se avesse percepito il mio desiderio ma non potendolo soddisfare in osservanza ai comandi del padrone, TheKnight iniziò a masturbarsi lentamente con una mano mentre con l’altra si appoggiava ad uno dei glutei della ragazza intenta a leccare.
Una leggera pressione laterale sulla natica permise alla vulva ed allo sfintere della ragazza di presentarsi alla mia vista.

Pensai che avrebbe iniziato a scoparle la fica, già abbondantemente lubrificata perché evidentemente lei godeva del servizio che stava comminando alla signora.
Invece, dopo essersi ben puntellato a terra appoggiando un piede sul gradino iniziò a flettere le ginocchia per avvicinare il membro al sesso della prescelta.
Il grumo di saliva scese dalla sua bocca raggiungendo l’ano e, senza soluzione di continuità, il ragazzo appoggiò lì il suo glande rigonfio e violaceo facendolo entrare.
Poi, repentinamente, diede un ulteriore impulso al bacino.

Rimasi basita.
Il grosso cazzo affondava come nel burro fuso, lentamente ma senza pausee, in quel culetto rosa che a prima vista poteva sembrare ancora vergine.

In tutta onestà temetti per la piccola.
Mi aspettavo di sentirla gemere di dolore, invece: “mmmm....” solo un lievissimo gemito di piacere, mentre continuava ad assaporare la vulva di TheLady come se quello che stava succedendo al suo deretano non la riguardasse.

Dall’atteggiamento e dalla sicurezza con cui TheKinght iniziò ad inculare la giovane capii che non era certo la prima volta che i due praticavano l’esercizio insieme.
Entrava e usciva con sempre più veemenza affondando il colpo fino ai testicoli.

Mentre godevo della visione di quella cavalcata mi avvidi di TheLord che si alzava dal tronetto e prendeva posto alle spalle della gemella alla mia sinistra.

Si stava per ripetere la medesima scena.

In questo caso però era CatGirl che, dopo aver lasciato il suo posto al lato del tronetto, si era accosciata a fianco della ragazza e ora le sputava sullo sfintere, mentre con le mani le allargava i glutei osservandoli dall’alto verso il basso.
Il suo viso era rivolto verso di me, anche questo posizionato in modo tale da essere perfettamente visibile, leggermente più lontana (rispetto a me) dei glutei di TheLord che a sua volta mi permetteva di apprezzare perfettamente il cazzo che si appoggiava allo sfintere e col minimo sforzo affondava nelle viscere.

Anche in questo caso...tutto in una volta...tutto dentro...fino ai coglioni.

Nessun cenno di fastidio da parte della ragazza.
La sua fica pulsava all’impazzata come se stesse avendo un orgasmo.

I bacini dei due uomini oscillavano avanti e indietro di fronte a me.
Lo stesso facevano i corpi delle ragazze, in modo sincronizzato con l’affondo dei cazzi dentro di loro.
Tutto sembrava sapientemente posizionato da una (oscura?) regia, in modo tale che potessi vedere tutto perfettamente: dalla scena complessiva fino al più piccolo dettaglio.

Credevo di impazzire, per l’eccitazione mista al dolore agli addominali che iniziava ad affiorare.

Ad un tratto: “Ooooohhhhhhh ….yes...Little SLut...I’m gonna cum...I’m …. gonna... c....”.

L’esclamazione di TheLady che stava raggiungendo l’orgasmo invase la sala, sovrastando per un istante gli altri rumori.
Consapevole di cosa stava per accadere, la signora si stava ri-accomodando a sedere sul suo scranno.
Si prese le caviglie con le mani avvicinando i polpacci alle cosce che manteneva comunque ben divaricate. I piedi appoggiati al sedile a lato di entrambi i glutei.

Dopo solo alcuni secondi un interminabile schizzo di liquido trasparente le uscì dalla vagina, colpendo in pieno viso la ragazza che, per niente sorpresa, continuava ad affondare la lingua:
“Ooohhhh yesss.....my little filthy bitch...” fu il commento della padrona, subito accompagnato da un secondo prolungato fiotto di liquido che, dopo aver irrorato il viso della giovane, ricadeva sul tappeto di broccato.

La fine dell’orgasmo fu sancita da un tremolio convulso delle cosce.
TheLady tolse le mani dalle caviglie rilassando le gambe e appoggiando i piedi sul tappeto.
Per lei doveva essere obiettivamente difficoltoso poter mantenere a lungo quella posizione ed era evidentemente spossata.
Si alzò dallo scranno e con portamento da vera matrona rinascimentale si diresse verso una porta laterale oltre la quale, scoprii successivamente, si trovava una sala per toilette con tutto quanto serviva per rinfrescarsi e rilassarsi.

TheLord aveva seguito con lo sguardo tutta la scena senza mai smettere di affondare colpi nel culetto della gemella che stava cavalcando.
Aveva raccolto la catenella che questa portava cinturata al collo fin da quando si era palesata e ora accompagnava ogni affondo con un leggero strattone della stessa, come se si trattasse di redini e la ragazza sotto di lui una puledrina in calore.

Di tanto in tanto toglieva l’intero membro dal culetto della sottomessa, porgendolo a CatLady che si affrettava a fagocitarlo per alcuni secondi, al termine dei quali con mano ferma accompagnava sapientemente l’attrezzo laddove era venuto.

Nel momento in cui TheLady aveva oltrepassato la soglia della toilette TheLord volse lo sguardo verso il trio di cui faceva parte anche Francesco.
Con un cenno della mano fece chiaramente intendere che il ragazzo di colore poteva (o forse doveva?) entrare in gioco in sostituzione della compagna.

Senza indugiare il black diede immediatamente seguito all’ordine sollevandosi dal fiero pasto che stava consumando.
Il grosso cazzo scivolò fuori dalla vagina della ragazza in tutina fluo come un’anaconda dalla sua tana. Sembrava non finire mai e grondava umori.
Le dimensioni del pene erano tali che pur al massimo dell’erezione non poteva che ciondolare fra le cosce dell’uomo mentre si incamminava verso di noi.
Insomma, eravamo di fronte al classico mandingo, così come (in questo caso con pochissima fantasia) confermava il nick name che portava scritto sul petto.

Desideravo ardentemente che l’uomo terminasse il percorso salendo sul catafalco e posizionandosi alle mie spalle. Ma sapevo già che non sarebbe stato così.

Sempre seguendo le indicazioni di TheLord salì il gradino e prese posto a sedere sul tronetto al posto di TheLady.

Ora la ragazzina, ad ogni affondo di TheKinght dietro di lei, sbatteva il viso su quel palo di carne e relativo scroto
Iniziò a lavorare il cazzo nero con la bocca.
Divaricando oltre il dovuto la mandibola riusciva a farlo entrare in bocca ma il cazzo per quanto sospinto fino in fondo alla gola entrava di poco oltre il glande.

Dovendo prendersi anche il tempo di rifiatare, la piccola di tanto in tanto si dedicava allo scroto del ragazzo, succhiando con avidità i testicoli resi ancor più voluminosi dall’eccitazione.

Era evidente che stava facendo un ottimo lavoro, a tal punto che, grazie anche alla posizione seduta e leggermente reclinata all’indietro assunta dall’uomo, il pene sembrava poter mantenere la posizione verticale anche senza l’aiuto di una mano.
Era evidentemente quello l’obiettivo del ragazzo, dal momento che per accelerare il tutto sollevò le gambe da terra sospingendo il bacino fuori dal sedile.
In pratica aveva assunto la stessa posizione di TheLady ma tenendosi le caviglie con le mani manteneva le gambe a mezza altezza in modo tale che il suo ano fosse a tiro della bocca della ragazza.

Lasciò che per alcuni secondi lei esplorasse il suo orifizio con la lingua, mentre con una mano le premeva la nuca verso il perineo.
Poi all’improvviso rilasciò le caviglie facendo ricadere i piedi a terra, riposizionando il bacino verso il fondo del sedile.

Ora il cazzo svettava fra le sue cosce come un vero e proprio totem d’avorio.
Impressionante e bellissimo.

Fu in quell’istante che con un leggero schiaffo sulla natica della ragazza, TheKnight si ritirò dal culo dentro il quale aveva soggiornato alcuni minuti in un instancabile andirivieni.
Anche il suo cazzo grondava di liquido lubrificante pre-eiaculatorio emesso durante la penetrazione.
Capii immediatamente che il colpo con la mano sul culetto era un segnale ormai codificato, a cui la ragazza sapeva già come replicare senza aver bisogno di attendere ulteriori indicazioni.

Sempre dando le spalle a me e a TheKnight dapprima si sollevò in piedi sul gradino del tronetto e dopo un istante, con un invidiabile senso dell’equilibrio, era già salita sul sedile, un piede da una parte e uno dall’altra rispetto al bacino del ragazzo di colore.

“Oh my gosh...” pensai direttamente in inglese quando vidi la ragazza iniziare a flettere le ginocchia divaricando le cosce, mentre l’inguine si avvicinava al glande dell’uomo.

La discesa continuò, lentamente, anche mentre la punta del cazzo iniziava ad affondare dentro la fica.
Si fermò solo nel momento in cui le cosce si furono completamente appoggiate sui polpacci e il cazzo era entrato dentro di lei per circa la metà della sua lunghezza.

La posizione assunta dalla giovane era la stessa che aveva caratterizzato CatLady e la sottoscritta all’inizio della serata, ma senza le scarpe con relativo tacco. Sarebbe stato davvero troppo.

Quando Il mandingo, che fino a quel momento se n’era rimasto fermo, iniziò a imprimere una leggera pressione del bacino verso l’altro temetti veramente il peggio.

Invece: “oui... poussez-le à fond”.
Lei stessa lo invitava a proseguire la corsa.
La frase, sussurrata in francese, suonava più come un caldo invito che come un comando e riempiva l’atmosfera di erotismo.

L’uomo iniziò a spingere il bacino verso l’alto, per fermarsi solo nel momento in cui le grandi labbra della vagina incontrarono lo scroto.
A quel punto in modo sincrono al ritorno del bacino dell’uomo, la ragazza tolse i piedi dal sedile facendoli scivolare all’indietro e appoggiandosi al medesimo con le tibie.
Infine, anche lei iniziò a cavalcare come una puledra.

La ragazzina governava la penetrazione di quel pitone nero con maestria, dettandone la frequenza di ingresso e uscita dal suo antro caldo e gocciolante.

Non ne potevo letteralmente più.
Un po' per tutte quelle emozioni, un po' per la tensione accumulata a braccia, gambe e addominali.
Mi lasciai cadere con la fronte sul rivestimento imbottito della panca.
Rimasi così alcuni istanti quasi senza accorgermi che l’andirivieni del dildo dietro di me si era interrotto.

Evidentemente impietosito per la mia spossatezza TheLord aveva lasciato il tronetto e ora si era portato al mio fianco.
Feci un sospiro di sollievo sentendo che mi stava slacciando i cinturini dai polsi.
Una volta libera portai immediatamente gli avambracci in avanti appoggiandoli su l'imbottitura.

Ebbi un momento di panico quando con la mano mi prese il polso facendomi capire di sollevare il braccio.
“Subito di nuovo????” pensai...

Invece no: mi stava invitando a sollevare il braccio per far posto alle gambe di ThePrincess che fino ad allora avevano continuato a ciondolare da un lato della panca.
In questo modo il sessantanove ritornava ad essere perfetto, senonché lei era ancora completamente vestita e la minigonna che indossava le impediva di divaricare le gambe.
Era eccitata: la protuberanza incipiente al centro della minigonna stava lì a dimostrarlo.

Ero molto tentata di liberare l'animale in gabbia e stavo per afferrare un lembo della gonna per trascinarla verso il bacino, quando un rumore stridulo richiamò la mia attenzione e senza abbandonare la posizione (come avrei potuto con quell'uncino nel culo?) mi volsi indietro per vedere cosa succedeva.

TheLord, con la grazia di un toro portato alla monta di una vacca in calore, stava brutalmente scalciando uno sgabello in metallo per avvicinarlo alla panca su cui ero appollaiata.

Continuavo a non capacitarmi di come potesse mantenere un'erezione così perfetta e costante; iniziai a domandarmi se non facesse uso di qualche aiutino farmacologico.

Con fare un pò goffo e aiutandosi con una mano leggermente appoggiata al mio fondo schiena, salì dapprima sullo sgabello e poi sulla panca, dimostrando un senso dell’equilibrio che non mi sarei aspettata.
Nel fare l'operazione scavalcò con una gamba anche l'asta del dildo che nel frattempo aveva ripreso ad oscillare avanti e indietro, seppur lentamente (almeno in questo TheLord si era dimostrato magnanimo) all'interno del mio utero..

Lo vedevo attraverso lo specchio.

L’uomo fissava il mio fondoschiena mentre con una mano accennava una lieve masturbazione nel chiaro atteggiamento di chi si sta preparando a qualcosa di più: sembrava come ipnotizzato dallo spettacolo che aveva davanti ... e la cosa mi elettrizzava.

Inarcai ulteriormente la schiena in modo tale che le natiche svettassero ancora di più verso l'alto.
Il movimento fu impercettibile ma lui doveva aver colto la provocazione, perché guardò a sua volta verso lo specchio con la chiara intenzione di incrociare il mio sguardo.
Smisi immediatamente di fissarlo, mantenendo però la visione delle nostre figure riflesse, ma in quella frazione di secondo capii che stava raccogliendo il guanto di sfida che gli avevo impunemente lanciato.

Lo vedevo e sentivo: ansimava pesantemente come in preda ad un raptus di eccitazione.

Tornò a concentrarsi sui miei orifizi, grondanti umori che gocciolavano sul viso di ThePrincess e che ormai le avevano quasi completamente impregnato il top di cotone che ancora indossava.

Era evidente che TheLord, col grosso cazzo nella mano, stava decidendo da quale buco cominciare.
Pensai che essendo i miei già abbondantemente impegnati si sarebbe lanciato in un ulteriore deepthroat, questa volta abusando della bocca di ThePrincess e con l'intenzione di riposare un pò il collo mi voltai in avanti, convinta di sentire da lì a poco l'ansimare strozzato della ladyboy sotto di me.

Mentre riflettevo su cosa aspettarmi, osservai per alcuni istanti la scena che continuava a consumarsi davanti a me.

TheCat e la gemellina con la quale si era, fino a pochi istanti prima, sollazzato The Lord si erano approssimate al trio al loro fianco.
TheCat si stagliava davanti a me in tutto il suo splendore in una pecorina da urlo dopo che era salita sul divanetto trono.
Lei e la ragazzina impalata dal mandingo si stavano baciando appassionatamente (è proprio il caso di dire ‘alla francese’) mentre TheKinght alle spalle di TheCat si predisponeva a penetrarla dopo aver lasciato libero il posto alla gemella con la catena che appollaiata ai piedi del nero indugiava con la lingua.
A partire dallo scroto risaliva l’asta del cazzo inseguendolo nel suo andirivieni, per arrivare alla fica e al buchetto roseo della compagna. Quest’ultimo non lasciava assolutamente trasparire di aver subito un lungo assalto da parte di TheKnight.

Sul momento non ebbi materialmente il tempo di farmi domande sull’etica di quella azione (ai miei occhi incestuosa) perché la mia attenzione ritornò immediatamente su quanto succedeva alle mie spalle.

Stavo infatti realizzando che l'operazione in cui a mio avviso era impegnato TheLord era impossibile perché fra lui e la bocca di ThePrincess si sovrapponeva l'asta di metallo che reggeva il dildo e che lui aveva scavalcato salendo dietro di me.
Stazionava fra le sue ginocchia oscillando fuori e dentro dalla mia fica.

Ma non feci a tempo a chiedermi che intenzioni avesse perché….: "Uaaahhhh.... siiiii...."
Colta di sorpresa non riuscii a trattenere il gemito di piacere.
Con decisione aveva impugnato l'uncino e ora lo stava lentamente estraendo.
Percepii chiaramente lo sfintere che si dilatava durante il passaggio della sfera in metallo per poi richiudersi immediatamente una volta che la stessa era uscita completamente.
A quel punto Lo lasciò andare al suo destino e quello, sempre appeso alla corda di sostegno, finì la sua corsa appoggiandosi sul lato della mia natica dove iniziò a sbatacchiare, in base ai movimenti del mio bacino.

La striscia di stoffa che reggeva il tanga non fece in tempo a riprendere la sua posizione naturale fra le mie natiche perché TheLord la riprese immediatamente con un paio delle sue dita nodose, spostandola bruscamente oltre gluteo.
Fortunatamente, l’indumento rispose alla sollecitazione essendo sufficientemente elastico, anche se lo sentivo tirare sulla parte alta della vagina, laddove anche sfregava contro l’asta del cazzo di silicone.

Era ormai chiaro che il suo obiettivo, almeno per il momento, non era la mia fica.

Avanzò leggermente posizionando i piedi ai lati delle mie ginocchia.
Poi iniziò a flettere le sue spingendo leggermente verso il basso il membro premendo laddove si innesta nel pube.
ThePrincess aveva smesso di leccarmi e dal basso stava seguendo la scena.
Aveva tolto da un po' le mani dalle mie cosce e dopo aver scoperto le sue tette meravigliose sollevando il top fin sotto il mento si stava titillando i capezzoli.

Avvedutasi di quanto stava per accadere portò entrambe le mani sulle mie natiche iniziando a fare una leggera pressione verso l’esterno, poi con la premura che l’aveva sempre contraddistinta iniziò a massaggiarmi il buchetto, penetrandolo con due dita che faceva roteare per favorire la dilatazione.

The Lord continuava a fissare il suo vero obiettivo che doveva presentarsi davvero invitante da quanto lo sentivo contrarsi.
Giurerei che stesse letteralmente sbavando, come un toro in procinto di montare la sua vacca.
Nonostante questo, il porco non ne approfittò per lubrificare il suo cazzo né tantomeno il mio culetto e a dire il vero non ce n’era affatto bisogno.
Dopo aver rimosso in modo alquanto sbrigativo le dita di ThePrincess riprese il moto discendente che aveva momentaneamente interrotto.
Seguendone i movimenti dallo specchio sapevo esattamente quando e come il cazzo avrebbe iniziato ad entrare.
Eccolo!... rilassai l’ano spingendolo leggermente verso l’esterno. Sentii immediatamente Il calore del glande.
L’animale da monta mi parve sorpreso nel constatare la facilità con la quale stava entrando.
Si rese conto che non sarebbero servite tappe intermedie.
Confermai la sua sensazione gemendo un “Yeaaaaaahhhhh.....” che dovette suonare ai suoi orecchi come un invito ad affondare il colpo.
Non se lo fece ripetere due volte.
Il palo di carne sprofondo senza soluzione di continuità nelle mie viscere.
Percepivo lo sfintere adattarsi alle varie irregolarità del membro, dapprima la corona poi i corpi cavernosi dell’asta col loro seguito di venuzze rigonfie.

“Sei un grande Ron....” pensai mentre mi inebriavo di piacere.

“Sciacc!....” … il rumore provocato dall’inguine dell’uomo contro i miei glutei fu la conferma che era arrivato a fine corsa, così come il calore del voluminoso scroto appoggiato sulle grandi labbra della vagina.

Si fermò.
Intuii che stava aspettando qualcosa. Ma non capivo.

Ad un tratto “bzzzzz...” la ripresa del rumore del fallo meccanico mi fece realizzare che per facilitare la penetrazione anale il dildo dentro la mia vulva era stato momentaneamente arrestato, in modo tale che restasse dentro solo il glande.
Ora stava riprendendo la sua corsa.... molto lentamente.
Non ho mai capito chi azionasse il meccanismo.

Con grande maestria TheLord iniziò ad indietreggiare col bacino con un movimento inverso ma perfettamente sincrono a quello del fallo meccanico.
Quando i testicoli di silicono sbattevano sulle mie cosce, del cazzo dell’uomo rimaneva dentro al mio culo solo il glande, che subito riprendeva ad affondare per occupare lo spazio lasciato libero dal dildo quando quest’ultimo iniziava a ritirarsi.

A quel punto, lo sconosciuto macchinista decise che era giunto il momento di aumentare i giri del motore.
Il dildo e il cazzo iniziarono ad alternarsi dentro di me con frequenza crescente.
I miei buchi zampillavano umori.

Mentre venivo stantuffata come una puledra in calore mi guardavo nello specchio ondeggiare avanti e indietro, sotto i colpi ripetuti dell’uomo.
Subito incrociai lo sguardo soddisfatto di Francesco che come sempre godeva nel vedermi godere.

Ammetto che ogni volta che mi capita questa situazione mi sento come Demi Moore nella famosa scena del film "proposta indecente". Laddove il compagno entra nella sala delle scommesse dopo aver lasciato la moglie fra le braccia di un altro in cambio di denaro e guardando nei televisori che inquadrano la corsa ippica, invece dei destrieri la sua mente gli fa vedere la moglie che gode mentre viene cavalcata alla pecorina. Ma in questo caso era tutto vero e non solo il frutto dell'immaginazione del mio uomo.

"Say you are may Slut! Say … you … are …my…. slut!..." rantolava il maiale alle mie spalla.

Non chiedetemi perché ma in quel momento un'altra mitica scena mi uscì dal cassetto della memoria:
1992 - Miriam Leone sbattuta dal vecchio.
Così, replicai al maiale in italiano "Sono la tua troia..."
Lui insisteva "Again...!" e io ubbidivo "Sono la tua troia..."

L’eccitazione mi stava dando alla testa e avevo una gran voglia di avere un terzo cazzo in bocca.

Presi il lembo inferiore della gonna di ThePrince e iniziai a sollevarlo.
Lei ( lui?) pure doveva essere allo stremo perché agevolò l’operazione sollevando leggermente i glutei e il busto.
Attraverso il tessuto in finta pelle potevo distinguere perfettamente la sagoma del membro completamente eretto che ora si andava via via svelando sotto i miei occhi.

Dapprima comparve lo scroto con i due testicoli gonfi all’inverosimile.
Poi l’asta, turgida, con al centro il canale spermatico, altrettanto rigonfio.
Infine il glande, con alla base una corona che sembrava scolpita nel marmo.

Quando ebbi finito di tirare indietro anche l’ultimo pezzo di stoffa che lo tratteneva il membro scattò sull’attenti come un soldatino. O meglio: come un gladiatore pronto al combattimento nell’arena.

Iniziai a succhiare quella meraviglia come se fosse stato l’ultimo pompino della mia vita.
Leccavo, succhiavo, aspiravo.

Ad un tratto, improvvisamente, i colpi da dietro si fermarono.
TheLord era uscito dal mio culetto e ora anche il dildo si stava ritirando completamente, ruotando di 180°.
L’uomo agevolò l’operazione sollevando la gamba per lasciar passare l’asta di metallo.
Poi prese l’uncino che, ancora appeso al trespolo che lo sovrastava, continuava a sbatacchiare sulla mia coscia destra.

Tolse dall’anello ricavato in cima all’oggetto il laccio che lo sosteneva.
Poi prese dal trespolo un nuovo laccio di cotone più corto ma più largo e lo annodò all’anello.
Infine si allungò sulla mia schiena per arrivare a farmi infilare la testa in quel lazzo improvvisato.
Sembravo ancora di più una cavalla tenuta per le briglie dal suo fantino.

“Aaaahhhhh....”
Affondò il cazzo nella mia fica mentre tendeva il laccio facendomi sollevare la testa all’indietro e trascinando l’uncino lungo la mia schiena. Mi spinse nuovamente dentro il culo la sfera dell’uncino.

A questo punto ero combattuta fra il desiderio di continuare il mio lavoro di bocca sul cazzo di ThePrincess e il fastidio che questa operazione mi avrebbe generato a causa della tensione provocata dal laccio sull’uncino dentro di me.

Decisi per la prima, facendo molta attenzione affinché non avvenisse la seconda.

TheLord affondava colpi sempre più brutali e frequenti.
Ad un suo cenno le gemelle lasciarono lo scranno reale su cui non avevano smesso un secondo di giocare col nero e TheKinght.
Queste si avvicinarono ma solo dopo che una delle due si era allontanata alcuni passi per raggiungere una scansia, dalla quale aveva estratto un frustino in cuoio e una divaricatore orale.

Senza tanti convenevoli ma con estrema delicatezza mi infilarono in bocca il divaricatore, anticipando l’operazione con un delizioso “S'il vous plaît madame...” a cui era impossibile opporre un rifiuto.

Nel frattempo anche TheKnight e il nero si erano portati davanti a me.
Le ragazze iniziarono a masturbarli di fronte al mio viso, esattamente come aveva fatto CatLady con Francesco a inizio serata.
Avevo la bocca spalancata e i due stavano per eruttare sperma dopo essersi scopati a lungo due cerbiatte vogliose.
Vedevo i loro testicoli fare la ola all’interno dei rispettivi scroti che Sembravano urlare “Sborraaaaaaa!” ormai non più in grado di contenere tutto il seme prodotto.

“ Arrrrrgggggg.... I’m going to cum … bitch!”
Anche i testicoli di TheLord dovevano essere allo stremo e il loro proprietario fece in modo che tutti i presenti ne fossero a conoscenza.

Decisi di sostenere fino in fondo il ruolo da puttana che avevo accettato di interpretare e iniziai ad assecondare a mia volta i suoi colpi rispondendo attivamente ai suoi andirivieni invece di subirli passivamente così come avevo fatto fino a quel momento.

Ma il primo a sborrare non fu lui.

Con maestria le due ragazzine avevano sincronizzato la masturbazione dei loro uomini.
Avevo notato il loro gioco di sguardi a quattro come se stessero preparandosi a fare in modo che anche l’eiaculazione fosse per quanto possibile concomitante.
Ad un tratto entrambe aumentarono violentemente il ritmo della masturbazione.
Io, a causa del divaricatore, continuavo a emettere grandi quantità di saliva che colava sul cazzo di ThePrincess.
Iniziai a mia volta a masturbare vorticosamente il cazzo della donna (uomo?) sotto di me, mentre continuavo a scopare TheLord con furiosi colpi all’indietro.
Mi sembrava di sentire entrare nella fica anche i suoi testicoli.

Ad un tratto le gemelle lasciarono contemporaneamente i cazzi che stavano seviziando.
Vedevo i due glande paonazzi a pochi centimetri dal mio viso.

Trascorsero alcuni istanti poi i due grossi membri iniziarono a singhiozzare, segno della eiaculazione imminente.

Chiusi gli occhi.
I primi schizzi caldi e copiosi non si fecero attendere.
Il mio volto iniziò ad irrorarsi di quel latte caldo.
Percepivo gli schizzi susseguirsi a ripetizione e raggiungere il mio viso oppure ricadere direttamente sulla lingua che avevo spinto in avanti cercando di superare lo strumento che mi tormentava la cavità orale.
A volte mi raggiungevano coppie di schizzi simultanei.
Provavo una sensazione indescrivibile.

Compresi che la sborrata era terminata solo nel momento in cui percepii due morbide lingue iniziare a tergere lo sperma che mi impediva di sollevare le palpebre.

Una volta aperti gli occhi vidi le gemelle che trattenevano in bocca quanto avevano raccolto dal mio viso.

Poi…improvvisamente… una dopo l’altra mi sputarono nella bocca ancora spalancata lo sperma che avevano fin lì raccolto.

Era la prima volta che qualcuno mi sputava in bocca. Sentii la vagina contrarsi dal piacere.

Poi, sorridendomi, mi slacciarono il divaricatore orale e iniziammo un fantastico bacio saffico a tre.

Quando il cazzo che avevo ancora in mano e non avevo mai smesso di masturbare iniziò a pulsare abbassai l’intero busto in modo tale da poter abbassare il viso senza farmi violenza eccessiva a causa dell’uncino.
Anche le gemelle seguirono il movimento del mio viso.
Iniziammo a far scorrere le nostre lingue lungo tutta la lunghezza del membro fintantoché anche questo prese ad eiaculare copiosamente.
Portammo le nostre bocche all’altezza dello scroto e dell’inguine in modo tale che lo sperma potesse ricadere sui nostri volti.
ThePrincess gemeva dolcemente.

“Now it's my turn ... tell me where you want me to dump my cum ...bitch! ”.
Il comando arrivava da un TheLord ormai allo stremo.
Mi sentivo vincitrice e come spesso mi succede in queste situazioni risposi impulsivamente, come per voler ratificare la cosa: “Sborrami dentro porco....sborrami dentro....”.

Non saprò mai se TheLord abbia ben compreso cosa avevo rantolato nella mia lingua madre.
Per quanto già pentita non potevo più (anche letteralmente) tirarmi indietro.
In un vortice di pensieri cercai di realizzare se sarebbe stato il mio primo creampie vaginale.
In ogni caso, mi dissi, chissà quanti spermatozoi solitari contenuti nel liquido lubrificante degli ormai innumerevoli partner che avevo incontrato, avevano vagato all’interno del mio utero nella speranza di trovare qualcosa da fecondare.

Illusi.

Per questo, quando il cazzo dell’uomo iniziò a pulsare dentro di me mi dissi che, nel caso, si... volendo escludere Francesco dal conto, sarebbe stata anche questa una prima volta.

Mi preparai a sentire il liquido caldo e copioso inondarmi da dentro.

Anche TheLord aveva programmi simili ma non quello di lasciare altri eredi in giro per il mondo.
Quando già avrei giurato di avere sentito uscire un primo schizzo l’uomo si ritirò rapidamente dalla fica.
Pensai volesse sborrare sul viso di The Princess e mi voltai ancora una volta verso lo specchio per godermi la scena.
Sbagliavo.
Con gesto fulmineo (ma stranamente senza provocarmi alcu fastidio) mi tolse l’uncino che avevo in culo e spinse dentro il suo cazzo.
Per quanto mi avesse colto di sorpresa cercai di rilassare lo sfintere per agevolare la penetrazione che altrimenti sarebbe stata, per ovvie ragioni, esageratamente brutale.
Affondò rapido nelle mie viscere continuando a sborrare copiosamente.
Sentivo lo sfintere dilatarsi e comprimersi assecondando i sussulti del membro.

Poi... lentamente... il cazzo dentro il mio ano iniziò ad ammorbidirsi, come anche quello che ancora tenevo in mano.

Mi sentivo sfinita, esattamente come chi stava sotto e sopra di me.

Quando ebbe finito di svuotare anche l’ultima goccia di sperma dai propri coglioni, TheLord dopo avermi rifilato una sonora sculacciata scese dalla panca e barcollando si diresse verso il tronetto.
Era palesemente esausto.

Mentre a mia volta scendevo dal catafalco mi avvidi che stava frugando nel cuscino del divanetto.
Poi tornò verso di me con in mano un foglietto violaceo ripiegato che mi gettò davanti.

“hold on bitch, you deserve them”

Non replicai.
Raccolsi la banconota da 500 euro e me la infilai nell’elastico del reggiseno mentre l’uomo, senza degnarmi di un ulteriore sguardo, mi precedeva dirigendosi verso le toilette.

Accelerai il passo verso quella delle donne, perché sentivo che lo sperma che avevo incorporato iniziava ad uscire da dietro colando lungo le cosce.
Per questo diedi solo un’occhiata fuggevole alla ricerca di Francesco.

Non lo vidi, così come non vidi la ragazza dalla tutina fuxia che era con lui e le gemelle.
TheKinght, CatLady, Mandingo...tutti spariti.
Varcai stringendo le gambe la soglia del bagno lasciando il posto ad una ragazza che stava uscendo.

Lei mi guardò sorridendo: “buonasera Signora” disse tradendo uno spiccato accento bergamasco.

A quel saluto provai due contrastanti stati d’animo: non eravamo gli unici italiani presenti ma ormai i ragazzi mi davono del lei.

Replicai con un cortese “ciao cara” ed entrai puntando la prima doccia libera.

(continua)
 

slap

"Level 7"
Messaggi
2,411
Punteggio reazione
7,019
Punti
124
Posizione
Sardegna
EYES WIDE SHUT 2 - DILEMMA CREAMPIE

Quando TheLord decise di uscire definitivamente dalla mia bocca iniziai finalmente a respirare profondamente.

Appoggiai i gomiti sulla panca, perché fino a quel momento mi ero sostenuta con le mani, e i polsi iniziavano a dolermi.
In quella posizione il mio fondoschiena svettava, ancor più maliziosamente attraente.
Mi osservavo nello specchio, appagando così la mia natura, allo stesso tempo esibizionista e narcisista.

Ancora una volta ringraziai mentalmente le interminabili ore passate a sudare in palestra.

Mi resi conto che stavo perdendo il senso del tempo.
Non capivo da quanto stesse andando avanti il gioco...capivo solo che mi piaceva.

E Francesco?
Realizzai che ritrovandomi al centro dell'attenzione lo avevo completamente ignorato.
Povero. Lui aveva già dato e me lo immaginavo mesto, accasciato da qualche parte che mi guardava col cazzo moscio in mano.

Andai con lo sguardo al divanetto verso il quale si era diretto dopo che mi aveva sborrato in bocca con la complicità di CatGirl e … venni smentita all'istante.

Una ragazza dal corpo statuario si stava occupando di lui (o meglio del suo cazzo) dopo essersi accomodata alla pecorina di fronte a lui.
Dietro di lei un bronzo di Riace dalla pelle color d’ebano, completamente nudo, affondava colpi lenti ma costanti, facendola ondeggiare avanti e indietro.
La posizione assunta dalla coppia, per quanto quasi completamente di spalle, mi permetteva di distinguere bene le labbra carnose di lei, decorate con un lucidalabbra scarlatto, e il sesso enorme dell’uomo di colore che penetrava una vulva rosa pallido ma ingrossata dall’eccitazione.

La ragazza era avvolta in una tutina di Latex blu fluo.
Apposite aperture all'altezza di mammelle e glutei permettevano di apprezzare il seno e il culetto, non eccessivamente grossi ma sodi da far invidia ad una diciottenne.
Altre aperture si trovavano all'altezza di bocca, naso e nuca.
Da quest'ultima fluiva una splendida chioma bionda, raccolta in una lunga coda di cavallo.
Dallo sguardo che mi rivolse Frency e dalle dimensioni del suo membro che a quanto pare si stava già riprendendo dalla sfuriata di pochi minuti prima, era evidente che stava apprezzando.
Il suo pollice rivolto verso l'alto mi fece capire che potevo continuare i miei giochi senza temere che lui si annoiasse.

Tornai a concentrarmi sul piacere provocato dall’uncino e il grosso fallo oscillante che mi penetravano rispettivamente culo e vagina.

Fui distolta dai miei pensieri dalla mano di TheLord che mi afferrava il polso destro,
facendomi chiaramente intendere che dovevo portare il braccio dietro la schiena e fare altrettanto col sinistro.
Nel frattempo le gemelle si erano rialzate dalla loro posizione inginocchiata e ora stazionavano una alla mia destra e una alla mia sinistra.
Dallo specchio vidi che una delle due stava districando due cinturini in cuoio, dotati di piccole borchie argentate e collegati fra loro tramite una piccola catenella.

In men che non si dica mi ritrovai con i polsi imprigionati dietro la schiena, il che mi costringeva ad utilizzare esclusivamente gli addominali per sostenermi in quella posizione, considerando che il gingillo inserito nel mio sfintere, impedendomi di abbassare le natiche, mi impediva anche di sollevare la schiena in posizione eretta.

Dopo avermi sostanzialmente incaprettato, ad un ulteriore cenno di TheLord le due ninfette ripresero la loro posizione a carponi e avanzando sulle ginocchia si portarono all’altezza del tronetto sul quale nel frattempo l’uomo aveva ripreso posto, al fianco di TheLady.

La matrona stringeva fra le dita di una mano i grossi capezzoli turgidi, mentre con l'altra si accarezzava il clitoride, gonfio all'inverosimile.

Al suo fianco, impassibili, TheKnight e CatGirl osservavano l'orgia che nel frattempo aveva preso il via e si consumava all'interno della sala.

Non nego che in quel momento mi sentii contrariata, dal momento che la voglia di cazzo stava prendendo il sopravvento e già pregustando una violenta penetrazione da parte del Boss.

Gli odori emanati da tutti quei sessi eccitati mi inebriava.

Il cazzo di gomma, la lingua e le mani instancabili di ThePrincess e quello strano dildo di metallo, ricurvo e inserito nel culo non mi bastavano più.
Stavo impazzendo dal desiderio di partecipare al gioco ma mi era impossibile.
Senza contare che iniziavo a faticare a tenere la posizione doggy senza potermi appoggiare con le mani.

Le due gemelline si approssimarono la prima al membro dell’uomo, la seconda alla vulva della donna, salendo, sempre in ginocchio, il gradino rialzato su cui era posizionato il trono/divano.

Percepii nettamente il gesto della mano dei due padroni di casa, atto a spostare leggermente il viso delle giovani partner, in modo tale che gli astanti potessero osservare i dettagli.
Era altresì evidente che ero io la prima destinataria dello spettacolo che stava per andare in scena, a conferma che uno degli aspetti sadici del gioco era proprio questo “guardare, impazzire di desiderio ma …. aspettare”.

A conferma di ciò, mentre una delle gemelline iniziava a lavorargli lo scroto con la lingua, Thelord afferrò la consolle di governo della Fuck Machine e fece pressione su una delle piccole cloche di cui era composta.
L’intero catafalco su cui stazionavamo io e ThePrincess prese a muoversi lentamente, avvicinandosi al tronetto.

Ora la scena si stagliava di fronte a me con tutto il suo carico di erotismo.

Distinguevo perfettamente le lingue delle ragazzine lavorare avide sui sessi.
La vulva di TheLAdy colava umori che la ragazza di fronte a lei non faceva a tempo a raccogliere, per quanto la sua lingua scomparisse a più riprese all’interno.
Così come distinguevo il liquido lubrificante che, fuoriuscendo dal glande di TheLord, scorreva copioso giù lungo l’asta ricoperta di venuzze rigonfie.

Ad un tratto, TheLady si alzò dallo scranno e girandosi di spalle salì in ginocchio sul sedile, appoggiando gli avambracci sullo schienale.
Inarcando la schiena e distanziando ulteriormente le ginocchia mise in mostra il suo fantastico fondoschiena ‘Curvy’ che a dispetto della non più giovanissima età faceva venire una gran voglia di impadronirsene.

La ragazzina dietro di lei non perse tempo e iniziò a leccare l’ano della donna.

Intanto, al suo fianco, l’amichetta si stava occupando allo stesso modo del deretano del padrone di casa, il quale aveva assunto, anche se più goffamente, la medesima posizione della compagna.
Anche le due ragazze avevano la medesima postura di coloro che stavano ripassando con la lingua, rimanendo però inginocchiate sul gradino del tronetto, sollevando la schiena e allungando il collo per arrivare all’obiettivo.

Avevo di fronte due culi attempati e due culetti efebici, tutti e quattro talmente attraenti che se fossi riuscita a liberarmi dalla morsa che mi attanagliava non avrei saputo da quale iniziare a trastullarmi.

Ma TheKinght aveva già scelto.

Lasciò la sua posizione a fianco del tronetto; avevo notato la sua erezione perfetta che non accennava a diminuire. Non poteva essere altrimenti di fronte a quello spettacolo.
Scese il gradino e si avvicinò alla gemella che si occupava della Signora.
Si girò, in modo tale che i suoi glutei muscolosi si trovassero più o meno all’altezza del mio viso ovvero all’altezza del culetto della ragazzina.

Io in quel momento avrei dato qualsiasi cosa per sostituire l’uncino con un cazzo di carne e come se avesse percepito il mio desiderio ma non potendolo soddisfare in osservanza ai comandi del padrone, TheKnight iniziò a masturbarsi lentamente con una mano mentre con l’altra si appoggiava ad uno dei glutei della ragazza intenta a leccare.
Una leggera pressione laterale sulla natica permise alla vulva ed allo sfintere della ragazza di presentarsi alla mia vista.

Pensai che avrebbe iniziato a scoparle la fica, già abbondantemente lubrificata perché evidentemente lei godeva del servizio che stava comminando alla signora.
Invece, dopo essersi ben puntellato a terra appoggiando un piede sul gradino iniziò a flettere le ginocchia per avvicinare il membro al sesso della prescelta.
Il grumo di saliva scese dalla sua bocca raggiungendo l’ano e, senza soluzione di continuità, il ragazzo appoggiò lì il suo glande rigonfio e violaceo facendolo entrare.
Poi, repentinamente, diede un ulteriore impulso al bacino.

Rimasi basita.
Il grosso cazzo affondava come nel burro fuso, lentamente ma senza pausee, in quel culetto rosa che a prima vista poteva sembrare ancora vergine.

In tutta onestà temetti per la piccola.
Mi aspettavo di sentirla gemere di dolore, invece: “mmmm....” solo un lievissimo gemito di piacere, mentre continuava ad assaporare la vulva di TheLady come se quello che stava succedendo al suo deretano non la riguardasse.

Dall’atteggiamento e dalla sicurezza con cui TheKinght iniziò ad inculare la giovane capii che non era certo la prima volta che i due praticavano l’esercizio insieme.
Entrava e usciva con sempre più veemenza affondando il colpo fino ai testicoli.

Mentre godevo della visione di quella cavalcata mi avvidi di TheLord che si alzava dal tronetto e prendeva posto alle spalle della gemella alla mia sinistra.

Si stava per ripetere la medesima scena.

In questo caso però era CatGirl che, dopo aver lasciato il suo posto al lato del tronetto, si era accosciata a fianco della ragazza e ora le sputava sullo sfintere, mentre con le mani le allargava i glutei osservandoli dall’alto verso il basso.
Il suo viso era rivolto verso di me, anche questo posizionato in modo tale da essere perfettamente visibile, leggermente più lontana (rispetto a me) dei glutei di TheLord che a sua volta mi permetteva di apprezzare perfettamente il cazzo che si appoggiava allo sfintere e col minimo sforzo affondava nelle viscere.

Anche in questo caso...tutto in una volta...tutto dentro...fino ai coglioni.

Nessun cenno di fastidio da parte della ragazza.
La sua fica pulsava all’impazzata come se stesse avendo un orgasmo.

I bacini dei due uomini oscillavano avanti e indietro di fronte a me.
Lo stesso facevano i corpi delle ragazze, in modo sincronizzato con l’affondo dei cazzi dentro di loro.
Tutto sembrava sapientemente posizionato da una (oscura?) regia, in modo tale che potessi vedere tutto perfettamente: dalla scena complessiva fino al più piccolo dettaglio.

Credevo di impazzire, per l’eccitazione mista al dolore agli addominali che iniziava ad affiorare.

Ad un tratto: “Ooooohhhhhhh ….yes...Little SLut...I’m gonna cum...I’m …. gonna... c....”.

L’esclamazione di TheLady che stava raggiungendo l’orgasmo invase la sala, sovrastando per un istante gli altri rumori.
Consapevole di cosa stava per accadere, la signora si stava ri-accomodando a sedere sul suo scranno.
Si prese le caviglie con le mani avvicinando i polpacci alle cosce che manteneva comunque ben divaricate. I piedi appoggiati al sedile a lato di entrambi i glutei.

Dopo solo alcuni secondi un interminabile schizzo di liquido trasparente le uscì dalla vagina, colpendo in pieno viso la ragazza che, per niente sorpresa, continuava ad affondare la lingua:
“Ooohhhh yesss.....my little filthy bitch...” fu il commento della padrona, subito accompagnato da un secondo prolungato fiotto di liquido che, dopo aver irrorato il viso della giovane, ricadeva sul tappeto di broccato.

La fine dell’orgasmo fu sancita da un tremolio convulso delle cosce.
TheLady tolse le mani dalle caviglie rilassando le gambe e appoggiando i piedi sul tappeto.
Per lei doveva essere obiettivamente difficoltoso poter mantenere a lungo quella posizione ed era evidentemente spossata.
Si alzò dallo scranno e con portamento da vera matrona rinascimentale si diresse verso una porta laterale oltre la quale, scoprii successivamente, si trovava una sala per toilette con tutto quanto serviva per rinfrescarsi e rilassarsi.

TheLord aveva seguito con lo sguardo tutta la scena senza mai smettere di affondare colpi nel culetto della gemella che stava cavalcando.
Aveva raccolto la catenella che questa portava cinturata al collo fin da quando si era palesata e ora accompagnava ogni affondo con un leggero strattone della stessa, come se si trattasse di redini e la ragazza sotto di lui una puledrina in calore.

Di tanto in tanto toglieva l’intero membro dal culetto della sottomessa, porgendolo a CatLady che si affrettava a fagocitarlo per alcuni secondi, al termine dei quali con mano ferma accompagnava sapientemente l’attrezzo laddove era venuto.

Nel momento in cui TheLady aveva oltrepassato la soglia della toilette TheLord volse lo sguardo verso il trio di cui faceva parte anche Francesco.
Con un cenno della mano fece chiaramente intendere che il ragazzo di colore poteva (o forse doveva?) entrare in gioco in sostituzione della compagna.

Senza indugiare il black diede immediatamente seguito all’ordine sollevandosi dal fiero pasto che stava consumando.
Il grosso cazzo scivolò fuori dalla vagina della ragazza in tutina fluo come un’anaconda dalla sua tana. Sembrava non finire mai e grondava umori.
Le dimensioni del pene erano tali che pur al massimo dell’erezione non poteva che ciondolare fra le cosce dell’uomo mentre si incamminava verso di noi.
Insomma, eravamo di fronte al classico mandingo, così come (in questo caso con pochissima fantasia) confermava il nick name che portava scritto sul petto.

Desideravo ardentemente che l’uomo terminasse il percorso salendo sul catafalco e posizionandosi alle mie spalle. Ma sapevo già che non sarebbe stato così.

Sempre seguendo le indicazioni di TheLord salì il gradino e prese posto a sedere sul tronetto al posto di TheLady.

Ora la ragazzina, ad ogni affondo di TheKinght dietro di lei, sbatteva il viso su quel palo di carne e relativo scroto
Iniziò a lavorare il cazzo nero con la bocca.
Divaricando oltre il dovuto la mandibola riusciva a farlo entrare in bocca ma il cazzo per quanto sospinto fino in fondo alla gola entrava di poco oltre il glande.

Dovendo prendersi anche il tempo di rifiatare, la piccola di tanto in tanto si dedicava allo scroto del ragazzo, succhiando con avidità i testicoli resi ancor più voluminosi dall’eccitazione.

Era evidente che stava facendo un ottimo lavoro, a tal punto che, grazie anche alla posizione seduta e leggermente reclinata all’indietro assunta dall’uomo, il pene sembrava poter mantenere la posizione verticale anche senza l’aiuto di una mano.
Era evidentemente quello l’obiettivo del ragazzo, dal momento che per accelerare il tutto sollevò le gambe da terra sospingendo il bacino fuori dal sedile.
In pratica aveva assunto la stessa posizione di TheLady ma tenendosi le caviglie con le mani manteneva le gambe a mezza altezza in modo tale che il suo ano fosse a tiro della bocca della ragazza.

Lasciò che per alcuni secondi lei esplorasse il suo orifizio con la lingua, mentre con una mano le premeva la nuca verso il perineo.
Poi all’improvviso rilasciò le caviglie facendo ricadere i piedi a terra, riposizionando il bacino verso il fondo del sedile.

Ora il cazzo svettava fra le sue cosce come un vero e proprio totem d’avorio.
Impressionante e bellissimo.

Fu in quell’istante che con un leggero schiaffo sulla natica della ragazza, TheKnight si ritirò dal culo dentro il quale aveva soggiornato alcuni minuti in un instancabile andirivieni.
Anche il suo cazzo grondava di liquido lubrificante pre-eiaculatorio emesso durante la penetrazione.
Capii immediatamente che il colpo con la mano sul culetto era un segnale ormai codificato, a cui la ragazza sapeva già come replicare senza aver bisogno di attendere ulteriori indicazioni.

Sempre dando le spalle a me e a TheKnight dapprima si sollevò in piedi sul gradino del tronetto e dopo un istante, con un invidiabile senso dell’equilibrio, era già salita sul sedile, un piede da una parte e uno dall’altra rispetto al bacino del ragazzo di colore.

“Oh my gosh...” pensai direttamente in inglese quando vidi la ragazza iniziare a flettere le ginocchia divaricando le cosce, mentre l’inguine si avvicinava al glande dell’uomo.

La discesa continuò, lentamente, anche mentre la punta del cazzo iniziava ad affondare dentro la fica.
Si fermò solo nel momento in cui le cosce si furono completamente appoggiate sui polpacci e il cazzo era entrato dentro di lei per circa la metà della sua lunghezza.

La posizione assunta dalla giovane era la stessa che aveva caratterizzato CatLady e la sottoscritta all’inizio della serata, ma senza le scarpe con relativo tacco. Sarebbe stato davvero troppo.

Quando Il mandingo, che fino a quel momento se n’era rimasto fermo, iniziò a imprimere una leggera pressione del bacino verso l’altro temetti veramente il peggio.

Invece: “oui... poussez-le à fond”.
Lei stessa lo invitava a proseguire la corsa.
La frase, sussurrata in francese, suonava più come un caldo invito che come un comando e riempiva l’atmosfera di erotismo.

L’uomo iniziò a spingere il bacino verso l’alto, per fermarsi solo nel momento in cui le grandi labbra della vagina incontrarono lo scroto.
A quel punto in modo sincrono al ritorno del bacino dell’uomo, la ragazza tolse i piedi dal sedile facendoli scivolare all’indietro e appoggiandosi al medesimo con le tibie.
Infine, anche lei iniziò a cavalcare come una puledra.

La ragazzina governava la penetrazione di quel pitone nero con maestria, dettandone la frequenza di ingresso e uscita dal suo antro caldo e gocciolante.

Non ne potevo letteralmente più.
Un po' per tutte quelle emozioni, un po' per la tensione accumulata a braccia, gambe e addominali.
Mi lasciai cadere con la fronte sul rivestimento imbottito della panca.
Rimasi così alcuni istanti quasi senza accorgermi che l’andirivieni del dildo dietro di me si era interrotto.

Evidentemente impietosito per la mia spossatezza TheLord aveva lasciato il tronetto e ora si era portato al mio fianco.
Feci un sospiro di sollievo sentendo che mi stava slacciando i cinturini dai polsi.
Una volta libera portai immediatamente gli avambracci in avanti appoggiandoli su l'imbottitura.

Ebbi un momento di panico quando con la mano mi prese il polso facendomi capire di sollevare il braccio.
“Subito di nuovo????” pensai...

Invece no: mi stava invitando a sollevare il braccio per far posto alle gambe di ThePrincess che fino ad allora avevano continuato a ciondolare da un lato della panca.
In questo modo il sessantanove ritornava ad essere perfetto, senonché lei era ancora completamente vestita e la minigonna che indossava le impediva di divaricare le gambe.
Era eccitata: la protuberanza incipiente al centro della minigonna stava lì a dimostrarlo.

Ero molto tentata di liberare l'animale in gabbia e stavo per afferrare un lembo della gonna per trascinarla verso il bacino, quando un rumore stridulo richiamò la mia attenzione e senza abbandonare la posizione (come avrei potuto con quell'uncino nel culo?) mi volsi indietro per vedere cosa succedeva.

TheLord, con la grazia di un toro portato alla monta di una vacca in calore, stava brutalmente scalciando uno sgabello in metallo per avvicinarlo alla panca su cui ero appollaiata.

Continuavo a non capacitarmi di come potesse mantenere un'erezione così perfetta e costante; iniziai a domandarmi se non facesse uso di qualche aiutino farmacologico.

Con fare un pò goffo e aiutandosi con una mano leggermente appoggiata al mio fondo schiena, salì dapprima sullo sgabello e poi sulla panca, dimostrando un senso dell’equilibrio che non mi sarei aspettata.
Nel fare l'operazione scavalcò con una gamba anche l'asta del dildo che nel frattempo aveva ripreso ad oscillare avanti e indietro, seppur lentamente (almeno in questo TheLord si era dimostrato magnanimo) all'interno del mio utero..

Lo vedevo attraverso lo specchio.

L’uomo fissava il mio fondoschiena mentre con una mano accennava una lieve masturbazione nel chiaro atteggiamento di chi si sta preparando a qualcosa di più: sembrava come ipnotizzato dallo spettacolo che aveva davanti ... e la cosa mi elettrizzava.

Inarcai ulteriormente la schiena in modo tale che le natiche svettassero ancora di più verso l'alto.
Il movimento fu impercettibile ma lui doveva aver colto la provocazione, perché guardò a sua volta verso lo specchio con la chiara intenzione di incrociare il mio sguardo.
Smisi immediatamente di fissarlo, mantenendo però la visione delle nostre figure riflesse, ma in quella frazione di secondo capii che stava raccogliendo il guanto di sfida che gli avevo impunemente lanciato.

Lo vedevo e sentivo: ansimava pesantemente come in preda ad un raptus di eccitazione.

Tornò a concentrarsi sui miei orifizi, grondanti umori che gocciolavano sul viso di ThePrincess e che ormai le avevano quasi completamente impregnato il top di cotone che ancora indossava.

Era evidente che TheLord, col grosso cazzo nella mano, stava decidendo da quale buco cominciare.
Pensai che essendo i miei già abbondantemente impegnati si sarebbe lanciato in un ulteriore deepthroat, questa volta abusando della bocca di ThePrincess e con l'intenzione di riposare un pò il collo mi voltai in avanti, convinta di sentire da lì a poco l'ansimare strozzato della ladyboy sotto di me.

Mentre riflettevo su cosa aspettarmi, osservai per alcuni istanti la scena che continuava a consumarsi davanti a me.

TheCat e la gemellina con la quale si era, fino a pochi istanti prima, sollazzato The Lord si erano approssimate al trio al loro fianco.
TheCat si stagliava davanti a me in tutto il suo splendore in una pecorina da urlo dopo che era salita sul divanetto trono.
Lei e la ragazzina impalata dal mandingo si stavano baciando appassionatamente (è proprio il caso di dire ‘alla francese’) mentre TheKinght alle spalle di TheCat si predisponeva a penetrarla dopo aver lasciato libero il posto alla gemella con la catena che appollaiata ai piedi del nero indugiava con la lingua.
A partire dallo scroto risaliva l’asta del cazzo inseguendolo nel suo andirivieni, per arrivare alla fica e al buchetto roseo della compagna. Quest’ultimo non lasciava assolutamente trasparire di aver subito un lungo assalto da parte di TheKnight.

Sul momento non ebbi materialmente il tempo di farmi domande sull’etica di quella azione (ai miei occhi incestuosa) perché la mia attenzione ritornò immediatamente su quanto succedeva alle mie spalle.

Stavo infatti realizzando che l'operazione in cui a mio avviso era impegnato TheLord era impossibile perché fra lui e la bocca di ThePrincess si sovrapponeva l'asta di metallo che reggeva il dildo e che lui aveva scavalcato salendo dietro di me.
Stazionava fra le sue ginocchia oscillando fuori e dentro dalla mia fica.

Ma non feci a tempo a chiedermi che intenzioni avesse perché….: "Uaaahhhh.... siiiii...."
Colta di sorpresa non riuscii a trattenere il gemito di piacere.
Con decisione aveva impugnato l'uncino e ora lo stava lentamente estraendo.
Percepii chiaramente lo sfintere che si dilatava durante il passaggio della sfera in metallo per poi richiudersi immediatamente una volta che la stessa era uscita completamente.
A quel punto Lo lasciò andare al suo destino e quello, sempre appeso alla corda di sostegno, finì la sua corsa appoggiandosi sul lato della mia natica dove iniziò a sbatacchiare, in base ai movimenti del mio bacino.

La striscia di stoffa che reggeva il tanga non fece in tempo a riprendere la sua posizione naturale fra le mie natiche perché TheLord la riprese immediatamente con un paio delle sue dita nodose, spostandola bruscamente oltre gluteo.
Fortunatamente, l’indumento rispose alla sollecitazione essendo sufficientemente elastico, anche se lo sentivo tirare sulla parte alta della vagina, laddove anche sfregava contro l’asta del cazzo di silicone.

Era ormai chiaro che il suo obiettivo, almeno per il momento, non era la mia fica.

Avanzò leggermente posizionando i piedi ai lati delle mie ginocchia.
Poi iniziò a flettere le sue spingendo leggermente verso il basso il membro premendo laddove si innesta nel pube.
ThePrincess aveva smesso di leccarmi e dal basso stava seguendo la scena.
Aveva tolto da un po' le mani dalle mie cosce e dopo aver scoperto le sue tette meravigliose sollevando il top fin sotto il mento si stava titillando i capezzoli.

Avvedutasi di quanto stava per accadere portò entrambe le mani sulle mie natiche iniziando a fare una leggera pressione verso l’esterno, poi con la premura che l’aveva sempre contraddistinta iniziò a massaggiarmi il buchetto, penetrandolo con due dita che faceva roteare per favorire la dilatazione.

The Lord continuava a fissare il suo vero obiettivo che doveva presentarsi davvero invitante da quanto lo sentivo contrarsi.
Giurerei che stesse letteralmente sbavando, come un toro in procinto di montare la sua vacca.
Nonostante questo, il porco non ne approfittò per lubrificare il suo cazzo né tantomeno il mio culetto e a dire il vero non ce n’era affatto bisogno.
Dopo aver rimosso in modo alquanto sbrigativo le dita di ThePrincess riprese il moto discendente che aveva momentaneamente interrotto.
Seguendone i movimenti dallo specchio sapevo esattamente quando e come il cazzo avrebbe iniziato ad entrare.
Eccolo!... rilassai l’ano spingendolo leggermente verso l’esterno. Sentii immediatamente Il calore del glande.
L’animale da monta mi parve sorpreso nel constatare la facilità con la quale stava entrando.
Si rese conto che non sarebbero servite tappe intermedie.
Confermai la sua sensazione gemendo un “Yeaaaaaahhhhh.....” che dovette suonare ai suoi orecchi come un invito ad affondare il colpo.
Non se lo fece ripetere due volte.
Il palo di carne sprofondo senza soluzione di continuità nelle mie viscere.
Percepivo lo sfintere adattarsi alle varie irregolarità del membro, dapprima la corona poi i corpi cavernosi dell’asta col loro seguito di venuzze rigonfie.

“Sei un grande Ron....” pensai mentre mi inebriavo di piacere.

“Sciacc!....” … il rumore provocato dall’inguine dell’uomo contro i miei glutei fu la conferma che era arrivato a fine corsa, così come il calore del voluminoso scroto appoggiato sulle grandi labbra della vagina.

Si fermò.
Intuii che stava aspettando qualcosa. Ma non capivo.

Ad un tratto “bzzzzz...” la ripresa del rumore del fallo meccanico mi fece realizzare che per facilitare la penetrazione anale il dildo dentro la mia vulva era stato momentaneamente arrestato, in modo tale che restasse dentro solo il glande.
Ora stava riprendendo la sua corsa.... molto lentamente.
Non ho mai capito chi azionasse il meccanismo.

Con grande maestria TheLord iniziò ad indietreggiare col bacino con un movimento inverso ma perfettamente sincrono a quello del fallo meccanico.
Quando i testicoli di silicono sbattevano sulle mie cosce, del cazzo dell’uomo rimaneva dentro al mio culo solo il glande, che subito riprendeva ad affondare per occupare lo spazio lasciato libero dal dildo quando quest’ultimo iniziava a ritirarsi.

A quel punto, lo sconosciuto macchinista decise che era giunto il momento di aumentare i giri del motore.
Il dildo e il cazzo iniziarono ad alternarsi dentro di me con frequenza crescente.
I miei buchi zampillavano umori.

Mentre venivo stantuffata come una puledra in calore mi guardavo nello specchio ondeggiare avanti e indietro, sotto i colpi ripetuti dell’uomo.
Subito incrociai lo sguardo soddisfatto di Francesco che come sempre godeva nel vedermi godere.

Ammetto che ogni volta che mi capita questa situazione mi sento come Demi Moore nella famosa scena del film "proposta indecente". Laddove il compagno entra nella sala delle scommesse dopo aver lasciato la moglie fra le braccia di un altro in cambio di denaro e guardando nei televisori che inquadrano la corsa ippica, invece dei destrieri la sua mente gli fa vedere la moglie che gode mentre viene cavalcata alla pecorina. Ma in questo caso era tutto vero e non solo il frutto dell'immaginazione del mio uomo.

"Say you are may Slut! Say … you … are …my…. slut!..." rantolava il maiale alle mie spalla.

Non chiedetemi perché ma in quel momento un'altra mitica scena mi uscì dal cassetto della memoria:
1992 - Miriam Leone sbattuta dal vecchio.
Così, replicai al maiale in italiano "Sono la tua troia..."
Lui insisteva "Again...!" e io ubbidivo "Sono la tua troia..."

L’eccitazione mi stava dando alla testa e avevo una gran voglia di avere un terzo cazzo in bocca.

Presi il lembo inferiore della gonna di ThePrince e iniziai a sollevarlo.
Lei ( lui?) pure doveva essere allo stremo perché agevolò l’operazione sollevando leggermente i glutei e il busto.
Attraverso il tessuto in finta pelle potevo distinguere perfettamente la sagoma del membro completamente eretto che ora si andava via via svelando sotto i miei occhi.

Dapprima comparve lo scroto con i due testicoli gonfi all’inverosimile.
Poi l’asta, turgida, con al centro il canale spermatico, altrettanto rigonfio.
Infine il glande, con alla base una corona che sembrava scolpita nel marmo.

Quando ebbi finito di tirare indietro anche l’ultimo pezzo di stoffa che lo tratteneva il membro scattò sull’attenti come un soldatino. O meglio: come un gladiatore pronto al combattimento nell’arena.

Iniziai a succhiare quella meraviglia come se fosse stato l’ultimo pompino della mia vita.
Leccavo, succhiavo, aspiravo.

Ad un tratto, improvvisamente, i colpi da dietro si fermarono.
TheLord era uscito dal mio culetto e ora anche il dildo si stava ritirando completamente, ruotando di 180°.
L’uomo agevolò l’operazione sollevando la gamba per lasciar passare l’asta di metallo.
Poi prese l’uncino che, ancora appeso al trespolo che lo sovrastava, continuava a sbatacchiare sulla mia coscia destra.

Tolse dall’anello ricavato in cima all’oggetto il laccio che lo sosteneva.
Poi prese dal trespolo un nuovo laccio di cotone più corto ma più largo e lo annodò all’anello.
Infine si allungò sulla mia schiena per arrivare a farmi infilare la testa in quel lazzo improvvisato.
Sembravo ancora di più una cavalla tenuta per le briglie dal suo fantino.

“Aaaahhhhh....”
Affondò il cazzo nella mia fica mentre tendeva il laccio facendomi sollevare la testa all’indietro e trascinando l’uncino lungo la mia schiena. Mi spinse nuovamente dentro il culo la sfera dell’uncino.

A questo punto ero combattuta fra il desiderio di continuare il mio lavoro di bocca sul cazzo di ThePrincess e il fastidio che questa operazione mi avrebbe generato a causa della tensione provocata dal laccio sull’uncino dentro di me.

Decisi per la prima, facendo molta attenzione affinché non avvenisse la seconda.

TheLord affondava colpi sempre più brutali e frequenti.
Ad un suo cenno le gemelle lasciarono lo scranno reale su cui non avevano smesso un secondo di giocare col nero e TheKinght.
Queste si avvicinarono ma solo dopo che una delle due si era allontanata alcuni passi per raggiungere una scansia, dalla quale aveva estratto un frustino in cuoio e una divaricatore orale.

Senza tanti convenevoli ma con estrema delicatezza mi infilarono in bocca il divaricatore, anticipando l’operazione con un delizioso “S'il vous plaît madame...” a cui era impossibile opporre un rifiuto.

Nel frattempo anche TheKnight e il nero si erano portati davanti a me.
Le ragazze iniziarono a masturbarli di fronte al mio viso, esattamente come aveva fatto CatLady con Francesco a inizio serata.
Avevo la bocca spalancata e i due stavano per eruttare sperma dopo essersi scopati a lungo due cerbiatte vogliose.
Vedevo i loro testicoli fare la ola all’interno dei rispettivi scroti che Sembravano urlare “Sborraaaaaaa!” ormai non più in grado di contenere tutto il seme prodotto.

“ Arrrrrgggggg.... I’m going to cum … bitch!”
Anche i testicoli di TheLord dovevano essere allo stremo e il loro proprietario fece in modo che tutti i presenti ne fossero a conoscenza.

Decisi di sostenere fino in fondo il ruolo da puttana che avevo accettato di interpretare e iniziai ad assecondare a mia volta i suoi colpi rispondendo attivamente ai suoi andirivieni invece di subirli passivamente così come avevo fatto fino a quel momento.

Ma il primo a sborrare non fu lui.

Con maestria le due ragazzine avevano sincronizzato la masturbazione dei loro uomini.
Avevo notato il loro gioco di sguardi a quattro come se stessero preparandosi a fare in modo che anche l’eiaculazione fosse per quanto possibile concomitante.
Ad un tratto entrambe aumentarono violentemente il ritmo della masturbazione.
Io, a causa del divaricatore, continuavo a emettere grandi quantità di saliva che colava sul cazzo di ThePrincess.
Iniziai a mia volta a masturbare vorticosamente il cazzo della donna (uomo?) sotto di me, mentre continuavo a scopare TheLord con furiosi colpi all’indietro.
Mi sembrava di sentire entrare nella fica anche i suoi testicoli.

Ad un tratto le gemelle lasciarono contemporaneamente i cazzi che stavano seviziando.
Vedevo i due glande paonazzi a pochi centimetri dal mio viso.

Trascorsero alcuni istanti poi i due grossi membri iniziarono a singhiozzare, segno della eiaculazione imminente.

Chiusi gli occhi.
I primi schizzi caldi e copiosi non si fecero attendere.
Il mio volto iniziò ad irrorarsi di quel latte caldo.
Percepivo gli schizzi susseguirsi a ripetizione e raggiungere il mio viso oppure ricadere direttamente sulla lingua che avevo spinto in avanti cercando di superare lo strumento che mi tormentava la cavità orale.
A volte mi raggiungevano coppie di schizzi simultanei.
Provavo una sensazione indescrivibile.

Compresi che la sborrata era terminata solo nel momento in cui percepii due morbide lingue iniziare a tergere lo sperma che mi impediva di sollevare le palpebre.

Una volta aperti gli occhi vidi le gemelle che trattenevano in bocca quanto avevano raccolto dal mio viso.

Poi…improvvisamente… una dopo l’altra mi sputarono nella bocca ancora spalancata lo sperma che avevano fin lì raccolto.

Era la prima volta che qualcuno mi sputava in bocca. Sentii la vagina contrarsi dal piacere.

Poi, sorridendomi, mi slacciarono il divaricatore orale e iniziammo un fantastico bacio saffico a tre.

Quando il cazzo che avevo ancora in mano e non avevo mai smesso di masturbare iniziò a pulsare abbassai l’intero busto in modo tale da poter abbassare il viso senza farmi violenza eccessiva a causa dell’uncino.
Anche le gemelle seguirono il movimento del mio viso.
Iniziammo a far scorrere le nostre lingue lungo tutta la lunghezza del membro fintantoché anche questo prese ad eiaculare copiosamente.
Portammo le nostre bocche all’altezza dello scroto e dell’inguine in modo tale che lo sperma potesse ricadere sui nostri volti.
ThePrincess gemeva dolcemente.

“Now it's my turn ... tell me where you want me to dump my cum ...bitch! ”.
Il comando arrivava da un TheLord ormai allo stremo.
Mi sentivo vincitrice e come spesso mi succede in queste situazioni risposi impulsivamente, come per voler ratificare la cosa: “Sborrami dentro porco....sborrami dentro....”.

Non saprò mai se TheLord abbia ben compreso cosa avevo rantolato nella mia lingua madre.
Per quanto già pentita non potevo più (anche letteralmente) tirarmi indietro.
In un vortice di pensieri cercai di realizzare se sarebbe stato il mio primo creampie vaginale.
In ogni caso, mi dissi, chissà quanti spermatozoi solitari contenuti nel liquido lubrificante degli ormai innumerevoli partner che avevo incontrato, avevano vagato all’interno del mio utero nella speranza di trovare qualcosa da fecondare.

Illusi.

Per questo, quando il cazzo dell’uomo iniziò a pulsare dentro di me mi dissi che, nel caso, si... volendo escludere Francesco dal conto, sarebbe stata anche questa una prima volta.

Mi preparai a sentire il liquido caldo e copioso inondarmi da dentro.

Anche TheLord aveva programmi simili ma non quello di lasciare altri eredi in giro per il mondo.
Quando già avrei giurato di avere sentito uscire un primo schizzo l’uomo si ritirò rapidamente dalla fica.
Pensai volesse sborrare sul viso di The Princess e mi voltai ancora una volta verso lo specchio per godermi la scena.
Sbagliavo.
Con gesto fulmineo (ma stranamente senza provocarmi alcu fastidio) mi tolse l’uncino che avevo in culo e spinse dentro il suo cazzo.
Per quanto mi avesse colto di sorpresa cercai di rilassare lo sfintere per agevolare la penetrazione che altrimenti sarebbe stata, per ovvie ragioni, esageratamente brutale.
Affondò rapido nelle mie viscere continuando a sborrare copiosamente.
Sentivo lo sfintere dilatarsi e comprimersi assecondando i sussulti del membro.

Poi... lentamente... il cazzo dentro il mio ano iniziò ad ammorbidirsi, come anche quello che ancora tenevo in mano.

Mi sentivo sfinita, esattamente come chi stava sotto e sopra di me.

Quando ebbe finito di svuotare anche l’ultima goccia di sperma dai propri coglioni, TheLord dopo avermi rifilato una sonora sculacciata scese dalla panca e barcollando si diresse verso il tronetto.
Era palesemente esausto.

Mentre a mia volta scendevo dal catafalco mi avvidi che stava frugando nel cuscino del divanetto.
Poi tornò verso di me con in mano un foglietto violaceo ripiegato che mi gettò davanti.

“hold on bitch, you deserve them”

Non replicai.
Raccolsi la banconota da 500 euro e me la infilai nell’elastico del reggiseno mentre l’uomo, senza degnarmi di un ulteriore sguardo, mi precedeva dirigendosi verso le toilette.

Accelerai il passo verso quella delle donne, perché sentivo che lo sperma che avevo incorporato iniziava ad uscire da dietro colando lungo le cosce.
Per questo diedi solo un’occhiata fuggevole alla ricerca di Francesco.

Non lo vidi, così come non vidi la ragazza dalla tutina fuxia che era con lui e le gemelle.
TheKinght, CatLady, Mandingo...tutti spariti.
Varcai stringendo le gambe la soglia del bagno lasciando il posto ad una ragazza che stava uscendo.

Lei mi guardò sorridendo: “buonasera Signora” disse tradendo uno spiccato accento bergamasco.

A quel saluto provai due contrastanti stati d’animo: non eravamo gli unici italiani presenti ma ormai i ragazzi mi davono del lei.

Replicai con un cortese “ciao cara” ed entrai puntando la prima doccia libera.

(continua)
Finalmente!
 

Allegati

  • Eyes Wide Shut di pippo_minn new.pdf
    474.9 KB · Visualizzazioni: 178

Top Bottom