Esperienza reale Il sesso vissuto da Sormarco dal 1965

sormarco

"Level 7"
Messaggi
12,878
Punteggio reazione
7,681
Punti
124
Posizione
taranto
SorMarco ( * 1960) e il sesso,
Grazie a tutti quelli che mi leggeranno, ho scelto di pubblicare tutto in una volta perché altrimenti non
l’avrei fatto
questo è il resoconto della mia vita sessuale che non è stata piena zeppa di episodi eclatanti di chissà
quante e quali scopate.
Fatti successi dal 1965 in poi.

Sormarco è un ragazzino che, adesso di preciso non ricordo ma, da molto piccolo viveva a firenze in una
casa molto piccola dove dormiva in un mobile letto e di fronte avevo la porta della camera da letto dei
miei genitori. Mentre ero a letto capitava prima di addormentarmi di vedere la luce accesa che filtrava
dalla fessura di tale porta, questo per più sere, una di queste sere incuriosito, perché all’epoca non
avevamo ancora la TV, decisi di andare a vedere, aprii la porta e vidi mia madre che faceva sparire il
pisello, all’epoca si chiamava così, dritto di papà tutto in bocca, dall’altra parte non vidi cosa faceva papà.
Stetti un attimo mi girai chiusi la porta e amen. Questo, capii molto dopo, fu il mio primo impatto col
sesso.
I miei genitori non mi dissero nulla sull’accaduto e tutto passò. Qualche tempo dopo iniziai a giocare con
le varie mie cuginette coetanee, ne ho una marea dato che mia mamma viene da una famiglia di undici
persone dove i fratelli e le sorelle avevano in media quattro figli a testa e le femmine erano la
maggioranza, quando giocavamo eravamo spesso io e cinque o sei femmine e io solo maschio, c’erano
quelle un po più grandicelle che avevano fratelli più grandi magari già fidanzati che facevano le saputelle.
Così quando si giocava al dottore io ero sempre li a fare la rivista passere, sentire odore e sapore. Non
scorderò mai quella ennesima volta che nascosti dietro un capannone ad esplorare il corpo umano con il
mio cazzetto di sette/otto anni mia cugina Elisa si girò a pecora abbasso le mutandine bianche mi disse
mettimelo nel culo ed io come un coglione per paura di farle male dissi no non le diedi nemmeno una
leccata di fica. Ancora ci penso e mi mangio i gomiti. Questo è la scoperta del sesso nella prima infanzia.
Aneddoti avvenuti nella metà anni 70
In questo periodo abbiamo cambiato casa siamo venuti in Calabria, dato che mio padre è calabbrese, però
famiglia normale e pochi cugini, femmine due sole di cui una sola coetanea fattibile.
Praticamente si andava a scuola e nel periodo delle vacanze estive visto che abbiamo il mare a sei
chilometri mio zio aveva un banco ambulante che all’epoca faceva soldi a palate e dato che amava il mare
aveva la seconda casa li, al mare appunto, io solo soletto dalla grande città al paesotto mi ero rinchiuso in
me stesso, comunque l’estate del 71 zio avendo casa grande prospetto a noi nipoti di passare a turno di
quindici giorni le vacanze a casa sua ed usufruire della spiaggia. Io ero il più grande 11 anni, mi chiese se
volevo imparare il mestiere ed andare con lui nei vari mercati della provincia io volentieri accettai e così
mi guadagnai anche qualche spicciolo più di qualche spicciolo per la verità. all’epoca c’era un cantiere a
fianco casa e da bambini che fai non vai a vedere dal terrazzo di questa casa in costruzione cosa si vede?
Un pomeriggio dopo il mare salimmo e di fronte a questa casa si poteva vedere anche dentro le finestre di
fronte, dove c’erano dei turisti inglesi che giravano nudi per casa li risatine di scherno spinte schiaffi finta
vergogna di ciò che si vedeva, Quel giorno finì così.
Da quel giorno si andava spesso e volentieri a spiare i vicini, da cosa nasce cosa cominciai a toccare
distrattamente mia cugina che puntualmente mi scostava ma perseveravo giocando così andavamo avanti,
un pomeriggio all’ora del riposino pomeridiano tutti a letto meno che io e Rita che rimanemmo soli
all’ombra davanti casa lei leggeva un fumetto sdraiata a terra in canottiera e pantaloncini, tipico
abbigliamento di una bimba di 8 anni, io seduto gambe incrociate dietro di lei, quindi dalla parte dei piedi,
spalle poggiate al muro a leggere un altro fumetto, anch’io canottiera e pantaloncini. Ad un certo
momento cominciò a darmi fastidio e dondolare con i piedi toccando il mio giornaletto, io la scostavo con
la mano ma lei arrivava con l’altro piede dopo due o tre volte sul giornaletto non so se per sbaglio o fatto
apposta si poggiò un po più energicamente sul pisello li per lì la scostai per non farmi far male ma vista
l’insistenza a farlo le presi un piede e me lo misi nell’elastico superiore del pantaloncino e delle mutande
proprio a contatto del pisello e li lasciai il piede che lei prontamente ritrasse. Dopo due minuti ancora la
stessa scena con l’altro piede ritirò anche quello, si fermò per un paio di minuti e ricominciò a dondolare
sti piedi arrivò vicino al pisello e le bloccai la caviglia portando lentamente la pianta del piede a contatto
col pisello facendole fare su e giù a mo di sega sull’asta che prendeva turgore lei non fece niente solo che
ogni tanto girava lo sguardo per vederlo dal vivo ciò che toccava, ma non so perché io lo nascondevo,
andammo avanti con questo gioco non ricordo per quanto tempo ne se arrivai a godere ma mi piacque
parecchio. Dopo quel giorno non facemmo più quel gioco, ma nello stesso giorno mi parlò di una cosa
che le era successa l’anno precedente quando ancora avevano un cane, tipo pastore belga, questo cane
indugiava ad annusare sempre la sua patatina più lei lo scostava più lui si strofinava ad un certo punto mi
disse che scostò la mutandina e si fece leccare dal cane che aveva una lingua calda e liscissima a lei
piacque quella sensazione ma il cane se ne andò subito dopo. Alla fine di questo racconto le chiesi subito
se per caso volesse riprovare la sensazione e se potevo farlo io mi rispose di si. Ma come tutte le cose
belle durano poco, praticamente finì il mio turno a casa dello zio ed entrarono al mio posto due altri
cugini uno della stessa età di Rita, Marcello e suo fratello Mario più piccolo di due anni. Capitò di stare
un paio di sere tutti insieme io a dormire con Marcello e Mario, Rita sola in un altra stanza. Con Mario e
Marcello all’epoca ci si vantava di aver toccato Rita perché loro praticamente erano cresciuti insieme e ci
si raccontava le varie cose che ho descritto prima e gli ho anche detto che quella notte sarei andato in
camera sua a toccarla mentre dormiva. Così feci e quella notte mentre tutti dormivano profondamente
zitto zitto mi alzai per andare al bagno che era di passaggio ( scusa che avrei trovato se mi avessero
scoperto alzato ) ma tutti dormono e io mi infilo in camera mi inginocchio e comincio a trafficare con le
mutandine, infilo un dito nell’elastico tocco Rita si muove io scappo, dopo dieci minuti ancora la stessa
tiritera questo per due tre volte alla fine Rita si sveglia e mi caccia , prima serata vado a letto comunque
appagato. Mi ricordo che c’era anche un lumicino di quelli votivi che era in una posizione molto
favorevole e di notte faceva egregiamente il suo lavoro perché si riusciva a vedere quello che mi
interessava in quel momento. Il giorno seguente passa senza che nessuno dica nulla della notte
precedente. Arriva la seconda notte tutti insieme ed io incoraggiato dagli altri due cugini devo decidere se
andare o no……….. voi sareste andati ? ……… e anch’io andai, solo che quella notte trovai una sorpresa
Rita non si era addormentata e cominciò a cacciarmi senza comunque successo mi diceva che avrebbe
svegliato i suoi, avevano la stanza proprio di fronte alla sua se si fossero alzati mi avrebbero scoperto
come un flash nella notte, ma questo non accadde, dopo tante mie insistenze dove chiedevo solo di
sentirne l’odore e di farle lo stesso trattamento che ebbe dal cane Rita acconsentì e nei momenti
successivi mi gustai un paradiso di morbidezza aveva sulle labbra, belle gonfie, una leggera peluria
appena accennata quella peluria ancora di bimba, comunque nel mentre sentimmo un rumore ci
spaventammo scappai, ritornai ma lei si era ricomposta e non volle più far nulla le strappai solo un ultimo
bacio sulla patata. Seconda serata finita. Il giorno dopo mare, giochi stanchezza di tutti e nessun
riferimento a ciò che poteva succedere la notte a venire, ormai ero determinato a finire quello che avevo
iniziato perché la sera prima ad un certo punto mi accorsi che quando con la lingua arrivavo in un punto il
bacino sussultava non sapevo cosa fosse. Arrivò l’ora fatidica andai quatto quatto la trovai di nuovo
sveglia stavolta più accondiscendente delle altre volte, forse perché mi fece trovare una sorpresa ( adesso
per i deboli di palato sarà un colpo) che consisteva in una fichetta non proprio profumata, odorava di
pesce non proprio appena pescato ne tanto meno ben coservato, li per lì volevo abbandonare ma mi feci
forza e andai dritto di lingua dopo poche slinguate diventò la fichetta che avevo assaggiato gli altri giorni,
ricominciai a leccarla in tutti i punti e ad un certo momento sentii un bozzettino duro li in alto
all’attacatura delle labbra cominciai a slinguare quel bottoncino, più toccavo più sobbalzava e Rita intanto
mi accarezzava il capo, io che indugiavo sempre più, dai e dai sempre più forte che ad un determinato
momento mentre Rita alzava il bacino, conteporaneamente, le mani che prima mi accarezzavano il capo
me lo premevano contro la sua fica li ho continuato per un altro poco a martellare con la lingua la piccola
clitoride che tanto piacere portò quella notte. Di questa notte non è tutto anch’io avrei voluto godere con
la bocca e avendo il pisello in tiro, credevo che anche lei fosse d’accordo ma niente di più sbagliato
perché le poggiai il pisello sul cuscino vicino la sua bocca ma non ci fu verso al che prima di andarmene
lei ancora provata dal suo primo orgasmo era ancora con la passera all’aria quindi che feci presi il cazzo e
cominciai a strofinarlo delicatamente sulle labbra che si schiusero appena e dopo un po un po venni sul
suo monte di venere, mi chiese sorpresa cosa avessi fatto ma non dissi niente lei si alzò andò nel bagno a
pulirsi ed io andai a letto pago. Con Rita andò ancora avanti a rapporti orali sempre e solo verso di lei
purtroppo per me. In quei anni del trasferimento dalla città feci amicizia con Arturo un ragazzo a cui
piaceva l’elettronica e armeggiava con circuiti stampati che a volte si auto costruiva con basette ramate e
soluzioni corrosive, acquistando varie riviste di elettronica venimmo a conoscenza di quelle radio
ricetrasmittenti che usavano per la maggior parte i camionisti ovvero le radio CB ricetrasmitteti sui 27
mhz. che riuscivano a coprire un raggio di pochi chilometri. Era il 1976 e tra noi CBisti iniziò a girare
voce dell’arrivo di una ragazza dal nord che veniva a fare le vacanze li da noi.
Premetto che parlo per quel che vedevo io, devo anche dire che ero un ragazzo timido e con
un’educazione un po ferrea data da un padre padrone che all’epoca se serviva qualche schiaffone non si
risparmiava a nessuno.
In quell’epoca in un paesetto del sud sapere che arrivava una ragazza del nord emancipata a tal punto di
viaggiare da sola era una conquista ambita da fare perché nuova tra noi, comunque la sera scambiando
chiacchierate tra tutti gli amici, tramite sempre il baracchino ( la ricetrasmittente ) sentiamo una voce
femminile nuova che si affaccia nell’etere era lei che aveva un contatto al paese che faceva parte del
nostro gruppo. Passò qualche giorno e Arturo quattro anni più grande e molto più scaltro di me, riuscì a
fare amicizia e portarla a casa dove la sua stanza studio e laboratorio di elettronica era distaccata dal resto
delle stanze dei familiari, li in quella stanza spesso c’ero anche io a cazzeggiare con la radio, il saldatore
ecc. ecc. a volte mi ci trovavo anche quando c’era lei Margherita, di anni ventuno, a fare il terzo
incomodo di sedici anni comunque andavo via quasi subito ma alcuni giorni non so perché Arturo non
voleva che andassi via boh non so perché, forse perché era fidanzato con Maria una ragazza conosciuta
all’università, e io sarei stato il suo alibi? Non è dato sapere. Sapevo che c’erano stati abbracci baci e
forse altro con Arturo, data la mia timidezza dettata anche dalla paura di un rifiuto e una derisione da
parte estranea, non avrei mai pensato che in quella sera dove in una piccola 500 io e Arturo dovevamo
andare a 20Km dal nostro paese si aggregasse all’ultimo momento Margherita, quindi loro due avanti e io
dietro, eravamo a metà strada non so come ma c’era il braccio di Margherita che poggiato allo schienale
faceva penzolare la mano fra i sedili mi feci tutto un coraggio ed iniziai ad accarezzarla prima e poi
prenderla tra le mie, a quell’età ( mia 16 anni ) era una conquista non da poco, anche perché lei era 5 anni
più grande, comunque arrivammo a destinazione scendiamo zitto io zitta lei tutto bene al ritorno altre
carezze, sempre di mano in mano ( non cominciate a dire il cazzo ci dovevi mettere ). Nei giorni seguenti
continuammo a vederci tutti e tre mentre Arturo era sempre più pressato da Maria così alla fine
Margherita la sera si vedeva spesso e volentieri con me che la mattina andavo a lavorare con mio zio
ambulante dato che di scuola non ne ho voluto sapere. Margherita molto emancipata rimaneva fino a tardi
a casa mia a sentire musica guardare TV quando arrivava l’ora di andare a letto la accompagnavo a casa
sua dove c’era solo il fratello che dormiva, vivevano soli, la prima volta che la accompagnai a casa
andammo nella piccola cucina con un caminetto, spesso ancora caldo e con qualche tizzone arroventato,
mi sedetti si mise a cavalcioni sulle mie gambe non sapevo cosa fare per non sbagliare, cominciai ad
annusarla sul collo mi feci scappare un bacetto non mi fulminò ma ricambiò con quello che si dice un
limone, bacio lingua in bocca a rimestare come in un paiolo. Per me fu quello il primo bacio non vi sto a
dire che sensazione e da quello partirono le mani su ogni centimetro del suo corpo, quando arrivai a
toccare le sue gambe ebbe la splendida idea di alzarsi e risedersi sulle mie cosce e così io potei arrivare li
all’incrocio dove c’era la calda porta del paradiso, solo c’era un piccolo intoppo il body che ostacolava la
mia mano, non volevo essere troppo intraprendente e m’infilai di fianco sentii un calore alle dita mai
provato in questo turbinio di sensazioni nuove per me non sentivo neanche il fastidio dell’elastico ma
forse dava più fastidio a lei che ad un certo punto scese con la mano e tac sbottonò il fondo del body, così
partì il mio primo ditalino ad una donna perché quello era lei anche se aveva 21 anni. Da quella sera ho
passato tre mesi della mia vita fantastici, compreso natale e capo d’anno 76/77 che ha dormito a casa
mia. Eh si adesso vi faccio smettere di leggere perché vi starete chiedendo, in tre mesi con una 21enne
che ci sta alla grande chissà quante scopate e di quali porcate eravamo stati capaci, me lo sto chiedendo
anch’io oggi, perché mi sono fermato solo alla sua masturbazione, perché io non gli ho neanche messo il
cazzo in mano a quell’angelo. Si me lo sono meritato l’appellativo che inizia con CO…….e finisce con
GLIONE. Ma era la mia prima esperienza e lei si vede che non voleva darmela di sua spontanea volontà,
se magari le avessi chiesto di più me l’avrebbe anche data. Fatto sta che arrivò il giorno che volle ripartire
per ritornare al nord. Passano gli anni ed io ritorno il ragazzo che per timidezza aveva paura di chiedere
ed eventualmente ricevere un rifiuto adesso che ci ripenso mi richiamo con l’epiteto precedente , ma la
vita è questa col senno di poi , chi non ha mai sbagliato nulla? Infatti ad un certo punto un altro mio
amico che aveva una ragazza che si faceva fare di tutto mi chiese se ero disponibile ad accompagnarlo, io
avevo la macchina lui non ancora, che alla sua ragazza era arrivata in visita la sorella emigrata in francia e
se volevo fare un’uscita a quattro accettai e quella sera stessa la prima uscita le andammo a prendere per
una passeggiata al mare e sorpresona la sorella era anche mamma ed aveva portato con se per le vacanze
il bimbo di due anni, comunque rimanemmo soli e cominciammo a parlare camminando sul lungo mare,
la mamma non so quanti anni avesse ma sicuramente era più grande di me, nel passeggiare e
chiacchierare ogni tanto una battutina una toccatina alla spalla al braccio ricambiato con uno schiaffetto
affettuoso da parete sua e si arrivò a camminare quasi abbracciati diciamo che volevo ripararla dal
freschetto della sera, la serata fini con qualche bacetto innocente ma bene augurante.
La mamma era una bella donna alta circa 1,70cm fisico snello tette seconda misura fica nonostante il
parto ancora bella stretta.
La seconda serata andò un po meglio perché decidemmo di andare a fare il bagno di notte e muniti di
tenda andammo in una spiaggetta un po nascosta montammo la tenda e via a fare il bagno io e la mamma
uscimmo quasi subito, ci asciugammo e ci infilammo in tenda, ricominciammo a parlare del paese delle
sue cose e inevitabilmente iniziai a sbaciucchiarla, baciarla e carezzarla ricambiato le cominciai a toccare
tutto quello che si poteva e lei altrettanto non sapendo quando sarebbero rientrati gli altri, facemmo una
sveltina così alla bella e meglio poco dopo rientrarono gli altri due.
La terza serata solo passeggiata al mare, mi raccomando disse lei perché non potendo lasciare il figlio lo
dovevamo portare con noi. Va bene che fai dici no! Quindi passeggiata e niente altro, ma sai com’è e
come non è il bimbo non aveva mai visto il mare lo portiamo vicino al mare, ma i bimbi vogliono sempre
giocare quindi saliamo sulle dune per vedere il mare dall’alto lui giocava calmo vicino a noi ed io giocavo
calmo con la mamma bacia di qua, bacia di la, tocca di qua tocca di la tutto ad un tratto è uscito un cazzo
lei a giocare e far stare fermo il bimbo era inginocchiata ed è spuntato un culo dai pantaloni e così un’altra
sveltina a pecorina con gente che passava dall’altra parte della duna.
Quarta serata il tempo era sempre poco perché lasciando il figlio doveva giustificare alla famiglia le uscite
da sola, nei piccoli paesi era così, così ci incontrammo, ci eravamo messi d’accordo, solo per scopare ma
il tempo era sempre poco e così altra sveltina. Quella fu l’ultima perché arrivò il papà del bimbo che era
venuto anche lui in vacanza per poi ripartire tutti insieme.
La stessa estate ebbi un’altra sorpresa ritornò Margherita la donna che mi diede il primo limone anche lei
tornò con ben due sorprese complementari cioè un marito ed una bimba di un anno, un’altra mamma. Va
beh buon viso a cattivo gioco.
La vita non la vivi solo tu Sormarco.
Infatti in quel periodo stavo tacchinando una ragazza, che poi sarebbe diventata mia moglie e comunque
rivedere Margherita mi fece un certo effetto, ma essendoci il marito aivoglia a fare effetti potevo anche
fare avatar, primo film in 3d con molti effetti speciali, stavano sempre insieme cosa potevo fare? Sperare
nella provvidenza. Fu così che il marito di Margherita fu richiamato al lavoro tre giorni prima della
partenza di tutti e tre, quindi per non perdere due biglietti già prenotati Margherita e la bimba rimasero e
lui partì in mattinata, e nel pomeriggio, che era anche di sabato organizzammo per una domenica al mare.
Il giorno dopo verso le nove passai da casa sua presi lei e la bimba e via al mare. Sulla spiaggia e
nell’acqua fu puro divertimento baci carezze e abbracci come fossimo una coppia felice con nostra bimba,
durante il ritorno che doveva essere per l’ora di pranzo Margherita mi confidò che la mattina aveva
parlato con suo marito, appena arrivato su a casa, dicendogli che sarebbe venuta al mare con me visto che
mi aveva conosciuto e gli avevo fatto una buona impressione, lui disse hai fatto bene anche per la bimba a
cui piaceva molto il mare. Fece bene perché si sa il paese è piccolo e la gente non si fa mai i cazzi suoi,
infatti la sera di domenica uscimmo per una passeggiata poi andò a lasciare la figlia ai familiari e venne a
dormire a casa mia che quell’estate avevo libera, dopo una normalissima notte di passione, non vi sto a
raccontare di chissà quali e quante acrobazie abbiamo potuto fare, perché non è così, in pratica una sana
scopata con lei che mi disse, quando sentì che stavo per venire, vieni pure dentro ho la spirale non
preoccuparti e così feci con nostro sommo piacere stringendola a me. Ci addormentammo e la mattina alle
sei lei si alzò e andò via. Naturalmente quella stessa mattina un po più tardi andando ad un tabaccaio li
vicino la proprietaria mi disse: ma come mai ho visto Margherita uscire stamattina presto da casa tua?
Boh ti sarai sbagliata magari era poggiata al portone per vedere se ancora abitavo li, e poi io ho dormito in
campagna. Dopo quei giorni non ci siamo più rivisti per varie cose lavoro, mio e parenti suoi, non sapevo
neanche dove magari scriverle o telefonarle non l’ho quindi neanche salutata.
A distanza di anni si sa la vita ti porta a dimenticare, ma un giorno per una deviazione stradale sono
passato sotto casa sua dove ebbi la mia iniziazione da adolescente e devo ammettere che il cuore ha
sussultato la mente è tornata indietro di buoni 40anni. Devo ammettere che ancora ci penso, lei non è più
tornata al paesello e con l’avvento di google+ facendo una ricerca l’ho ritrovata in rete abbiamo parlato
della nostra vita ma non ci siamo ripromessi nulla data la distanza che ci separa.
Finite queste avventure ne inizia un’altra che sfocia nel mio matrimonio, era il 1982, e c’era questa
ragazza che mi piaceva, quella che stavo tacchinando prima ricordate? Comunque lei lavorava da mio zio
che aveva una rivendita di stoffe e biancheria intima, pigiama, camicie da notte t-shirt insomma un bazar
dove anche io aiutavo e rompevo le scatole alla commessa Marianna, com’è come non è sono riuscito a
mettermi con lei. Il paese era piccolo ci conoscevamo tutti i suoi genitori conoscevano i miei e viceversa
entrambe le famiglie contente dell’unione dei loro ragazzi.
Io e Marianna iniziamo ad uscire all’inizio a piedi, non si faceva niente qualche bacetto e niente antro, poi
pian piano con l’auto iniziammo ad andare al mare ma con le sorelle una più grande e fidanzata ed una
più piccola in cerca, in pratica andavamo al mare in cinque dove una doveva controllare l’altra tutto
andava tranquillo e senza sesso giusto qualche toccatina fino ad un tardo pomeriggio di settembre in
spiaggia eravamo io e Marianna le sorelle e mio cognato i magnifici cinque cominciamo a siastemare per
andare via quando la più piccola ha deciso di andare al bar seguita a ruota dall’altra sorella col fidanzato
noi rimasti soli io seduto sotto l’ombrellone lei sdraiata con la mia coscia a farle da cuscino mentre si
parlava in attesa degli altri così dal nulla mi prende il cazzo ed inizia il mio primo pompino, io non
l’avevo mai ricevuto quindi non conoscevo le cortesie da usare in quei casi e dopo un po di su e giù le
sborrai in bocca, alla fine dei miei spasmi orgasmatici mollò la presa e butto via sulla spiaggia tutto il
succo di pisello, due minuti dopo vedemmo tornare gli altri raccogliemmo tutto e andammo via. La sera
dopo volevo ricambiare il favore e quindi uscimmo con la macchina andammo a trovare un posticino
nelle campagne appena fuori al paese e subito dai baci passammo anzi passai alla sua dolce fichetta
profumata non vi dico come godette quella volta feci anche l’esploratore con il dito per vedere fi dove
potevo toccare senza farle male dato che voleva arrivare vergine al matrimonio, bah valle a capire,
comunque toccando toccando al buio il mio indice trova solo una lieve resistenza continuo a spingere e la
resistenza è sempre meno e lei non dice nulla al che spingo ancora ed entra tutto senza dolore e senza
sforzo, ero entrato nel culo, alla fine del suo orgasmo si ricompose continuammo a pomiciare un po e mi
rifece un altro pompino stavolta pero con il suo primo ingoio. Come ho detto prima quando ero alle prime
armi con Margherita dove mi sono auto definito COGLIONE lo ribadisco perché dopo aver infilato
l’indice nel culo di Marianna non le ho chiesto di come si fosse sentita o se l’abbia sentito e quindi la cosa
finì li e amen, invece credo che se le avessi chiesto di provare l’inculata magari avrebbe detto si, boh!
Fatto sta che non perdevo occasione per presentarle il cazzo ricordo un giorno al locale di mio zio dove
lei lavorava ed io le rompevo le palle, ero nel camerino prova mi feci indurire il cazzo e aprii la tendina,
le chiesi me lo dai un bacetto ? Lei si chinò e comincio a pompare, si in quel periodo le piaceva proprio il
cazzo,complice l’orario di chiusura e la poca affluenza di clienti il pompino arrivò al culmine quindi lei
fece l’aperitivo di sborra. Altro episodio quando metteva qualcosa sugli scaffali io subito sotto la gonna a
ravanare nelle mutande toccatina e via c’era il pericolo che entrasse qualche cliente.
Siamo comunque stati fidanzati tre anni ed in questo tempo ogni uscita era un pompino un’ingoiata e una
leccata di fica sempre ed immancabilmente sembrava assetata di sperma se per esempio mentre pompava
si staccava dalla cappella e in quel mentre si accorgeva che stavo venendo fulminea si ri imboccava
cappella e asta succhiando come una cannuccia con la coca cola finché non usciva l’ultima goccia.
Ricordo una domenica ci succhiammo l’anima perché facendo la solita uscita ci andammo ad appartare
subito e li partì il primo orgasmo mio e suo da li andammo via ci fermammo in un altro posticino e vai di
pompa e conilingus, insomma senza portarla per le lunghe quel giorno in tre o quattro ore ingoiò per
cinque pompini naturalmente ricambiati. Al rientro a casa mi sentivo rintronato e la sera lo stesso mi disse
lei di se.
Le cose belle com’è noto finiscono presto e dopo il matrimonio si scopava regolarmente pomeriggio e
sera i giorni lavorativi, la domenica anche la mattina e comunque c’erano sempre i pompini con ingoio
per altri due anni poi ad un tratto non le piaceva più la sborra in bocca e quindi voleva essere avvisata
della venuta. l’altra cosa che ogni tanto mi concedeva era il culo, cioè lei di suo me lo ha dato solo una
volta quando una notte mentre eravamo ai preliminari carezze e baci e toccatine prende e si mette a
pecora io pronto mi preparo a metterlo dentro lei mi anticipa me lo prende in mano e se lo punta sull’ano
non mi pareva vero, lei che ne era gelosissima non voleva neanche lo slinguassi, entrò che era una
bellezza da allora non ha più voluto ed ho dovuto sempre rubarglielo mentre si scopava a pecora nella
foga ogni tanto mentre era nel pieno godimento vedevo quel buco che pulsava allo stantuffare della fica,
cosa facevo lasciavo cadere la saliva sul buchetto così al tirar fuori il cazzo dalla fica rientravo nell’altro
buco una volta dentro poi si continuava. Questo giochetto lo feci la prima volta in viaggio di nozze per
poi rifarlo ogni tanto sempre nei primi anni di matrimonio. Il sesso è stato sempre purtroppo basico non
voleva mai variazioni o cosa per lei i video porno si li abbiamo guardati ma fare cose al di fuori di ciò che
facevamo era da puttane nel senso sporco e dispregiativo della parola quindi solo 69 pecorina e
missionario culo manco a parlarne se non rubato come detto prima. Tutto questo fino a sei anni fa arriva
la meno pausa e comincia a sentire fastidio durante la penetrazione quindi rimane solo 69. voi direte non
ci sono i lubriFICAnti la parola stessa lo dice ed io l’ho detta ma lei no!!! io mi metto quelle cose!! tanto a
te non basta godere con la bocca, mica lo devi ficcare per forza in fica per godere!! adesso che avremmo
potuto scopare senza problemi di gravidanze sarei potuto venire benissimo dentro, dato il fatto che per
tutta la nostra vita sessuale dopo i figli non usavamo preservativi ma le venivo sulle chiappe , sulla pancia
o in bocca secondo la posizione, ma poi sputava.
Questa è stata la mia vita sessuale fino ad ora, ho scoperto che non sono il solo ad aver fatto questa fine e
per questo adesso ho deciso di girarmi un po in torno e chiedere a destra e a manca se c’è qualche
scopamica disponibile al divertimento. Però, c’è un però non so come approcciarmi, attaccare bottone con
le varie signore che incontro o che vengono nel mio locale commerciale, c’è ne sono di molto piacevoli
ma tutte sposate, certo io non sono geloso ma come faccio a chiedere ???
spero vi sia piaciuto, a chi è piaciuto piacere a chi no piacenza e vi abbia anche fatto un po sorridere.
Io sono questo.
 

Grandel

"Level 7"
Élite Fase 1
Messaggi
9,092
Punteggio reazione
9,180
Punti
119
Posizione
Jerusalem’s Lot
SorMarco ( * 1960) e il sesso,
Grazie a tutti quelli che mi leggeranno, ho scelto di pubblicare tutto in una volta perché altrimenti non
l’avrei fatto
questo è il resoconto della mia vita sessuale che non è stata piena zeppa di episodi eclatanti di chissà
quante e quali scopate.
Fatti successi dal 1965 in poi.

Sormarco è un ragazzino che, adesso di preciso non ricordo ma, da molto piccolo viveva a firenze in una
casa molto piccola dove dormiva in un mobile letto e di fronte avevo la porta della camera da letto dei
miei genitori. Mentre ero a letto capitava prima di addormentarmi di vedere la luce accesa che filtrava
dalla fessura di tale porta, questo per più sere, una di queste sere incuriosito, perché all’epoca non
avevamo ancora la TV, decisi di andare a vedere, aprii la porta e vidi mia madre che faceva sparire il
pisello, all’epoca si chiamava così, dritto di papà tutto in bocca, dall’altra parte non vidi cosa faceva papà.
Stetti un attimo mi girai chiusi la porta e amen. Questo, capii molto dopo, fu il mio primo impatto col
sesso.
I miei genitori non mi dissero nulla sull’accaduto e tutto passò. Qualche tempo dopo iniziai a giocare con
le varie mie cuginette coetanee, ne ho una marea dato che mia mamma viene da una famiglia di undici
persone dove i fratelli e le sorelle avevano in media quattro figli a testa e le femmine erano la
maggioranza, quando giocavamo eravamo spesso io e cinque o sei femmine e io solo maschio, c’erano
quelle un po più grandicelle che avevano fratelli più grandi magari già fidanzati che facevano le saputelle.
Così quando si giocava al dottore io ero sempre li a fare la rivista passere, sentire odore e sapore. Non
scorderò mai quella ennesima volta che nascosti dietro un capannone ad esplorare il corpo umano con il
mio cazzetto di sette/otto anni mia cugina Elisa si girò a pecora abbasso le mutandine bianche mi disse
mettimelo nel culo ed io come un coglione per paura di farle male dissi no non le diedi nemmeno una
leccata di fica. Ancora ci penso e mi mangio i gomiti. Questo è la scoperta del sesso nella prima infanzia.
Aneddoti avvenuti nella metà anni 70
In questo periodo abbiamo cambiato casa siamo venuti in Calabria, dato che mio padre è calabbrese, però
famiglia normale e pochi cugini, femmine due sole di cui una sola coetanea fattibile.
Praticamente si andava a scuola e nel periodo delle vacanze estive visto che abbiamo il mare a sei
chilometri mio zio aveva un banco ambulante che all’epoca faceva soldi a palate e dato che amava il mare
aveva la seconda casa li, al mare appunto, io solo soletto dalla grande città al paesotto mi ero rinchiuso in
me stesso, comunque l’estate del 71 zio avendo casa grande prospetto a noi nipoti di passare a turno di
quindici giorni le vacanze a casa sua ed usufruire della spiaggia. Io ero il più grande 11 anni, mi chiese se
volevo imparare il mestiere ed andare con lui nei vari mercati della provincia io volentieri accettai e così
mi guadagnai anche qualche spicciolo più di qualche spicciolo per la verità. all’epoca c’era un cantiere a
fianco casa e da bambini che fai non vai a vedere dal terrazzo di questa casa in costruzione cosa si vede?
Un pomeriggio dopo il mare salimmo e di fronte a questa casa si poteva vedere anche dentro le finestre di
fronte, dove c’erano dei turisti inglesi che giravano nudi per casa li risatine di scherno spinte schiaffi finta
vergogna di ciò che si vedeva, Quel giorno finì così.
Da quel giorno si andava spesso e volentieri a spiare i vicini, da cosa nasce cosa cominciai a toccare
distrattamente mia cugina che puntualmente mi scostava ma perseveravo giocando così andavamo avanti,
un pomeriggio all’ora del riposino pomeridiano tutti a letto meno che io e Rita che rimanemmo soli
all’ombra davanti casa lei leggeva un fumetto sdraiata a terra in canottiera e pantaloncini, tipico
abbigliamento di una bimba di 8 anni, io seduto gambe incrociate dietro di lei, quindi dalla parte dei piedi,
spalle poggiate al muro a leggere un altro fumetto, anch’io canottiera e pantaloncini. Ad un certo
momento cominciò a darmi fastidio e dondolare con i piedi toccando il mio giornaletto, io la scostavo con
la mano ma lei arrivava con l’altro piede dopo due o tre volte sul giornaletto non so se per sbaglio o fatto
apposta si poggiò un po più energicamente sul pisello li per lì la scostai per non farmi far male ma vista
l’insistenza a farlo le presi un piede e me lo misi nell’elastico superiore del pantaloncino e delle mutande
proprio a contatto del pisello e li lasciai il piede che lei prontamente ritrasse. Dopo due minuti ancora la
stessa scena con l’altro piede ritirò anche quello, si fermò per un paio di minuti e ricominciò a dondolare
sti piedi arrivò vicino al pisello e le bloccai la caviglia portando lentamente la pianta del piede a contatto
col pisello facendole fare su e giù a mo di sega sull’asta che prendeva turgore lei non fece niente solo che
ogni tanto girava lo sguardo per vederlo dal vivo ciò che toccava, ma non so perché io lo nascondevo,
andammo avanti con questo gioco non ricordo per quanto tempo ne se arrivai a godere ma mi piacque
parecchio. Dopo quel giorno non facemmo più quel gioco, ma nello stesso giorno mi parlò di una cosa
che le era successa l’anno precedente quando ancora avevano un cane, tipo pastore belga, questo cane
indugiava ad annusare sempre la sua patatina più lei lo scostava più lui si strofinava ad un certo punto mi
disse che scostò la mutandina e si fece leccare dal cane che aveva una lingua calda e liscissima a lei
piacque quella sensazione ma il cane se ne andò subito dopo. Alla fine di questo racconto le chiesi subito
se per caso volesse riprovare la sensazione e se potevo farlo io mi rispose di si. Ma come tutte le cose
belle durano poco, praticamente finì il mio turno a casa dello zio ed entrarono al mio posto due altri
cugini uno della stessa età di Rita, Marcello e suo fratello Mario più piccolo di due anni. Capitò di stare
un paio di sere tutti insieme io a dormire con Marcello e Mario, Rita sola in un altra stanza. Con Mario e
Marcello all’epoca ci si vantava di aver toccato Rita perché loro praticamente erano cresciuti insieme e ci
si raccontava le varie cose che ho descritto prima e gli ho anche detto che quella notte sarei andato in
camera sua a toccarla mentre dormiva. Così feci e quella notte mentre tutti dormivano profondamente
zitto zitto mi alzai per andare al bagno che era di passaggio ( scusa che avrei trovato se mi avessero
scoperto alzato ) ma tutti dormono e io mi infilo in camera mi inginocchio e comincio a trafficare con le
mutandine, infilo un dito nell’elastico tocco Rita si muove io scappo, dopo dieci minuti ancora la stessa
tiritera questo per due tre volte alla fine Rita si sveglia e mi caccia , prima serata vado a letto comunque
appagato. Mi ricordo che c’era anche un lumicino di quelli votivi che era in una posizione molto
favorevole e di notte faceva egregiamente il suo lavoro perché si riusciva a vedere quello che mi
interessava in quel momento. Il giorno seguente passa senza che nessuno dica nulla della notte
precedente. Arriva la seconda notte tutti insieme ed io incoraggiato dagli altri due cugini devo decidere se
andare o no……….. voi sareste andati ? ……… e anch’io andai, solo che quella notte trovai una sorpresa
Rita non si era addormentata e cominciò a cacciarmi senza comunque successo mi diceva che avrebbe
svegliato i suoi, avevano la stanza proprio di fronte alla sua se si fossero alzati mi avrebbero scoperto
come un flash nella notte, ma questo non accadde, dopo tante mie insistenze dove chiedevo solo di
sentirne l’odore e di farle lo stesso trattamento che ebbe dal cane Rita acconsentì e nei momenti
successivi mi gustai un paradiso di morbidezza aveva sulle labbra, belle gonfie, una leggera peluria
appena accennata quella peluria ancora di bimba, comunque nel mentre sentimmo un rumore ci
spaventammo scappai, ritornai ma lei si era ricomposta e non volle più far nulla le strappai solo un ultimo
bacio sulla patata. Seconda serata finita. Il giorno dopo mare, giochi stanchezza di tutti e nessun
riferimento a ciò che poteva succedere la notte a venire, ormai ero determinato a finire quello che avevo
iniziato perché la sera prima ad un certo punto mi accorsi che quando con la lingua arrivavo in un punto il
bacino sussultava non sapevo cosa fosse. Arrivò l’ora fatidica andai quatto quatto la trovai di nuovo
sveglia stavolta più accondiscendente delle altre volte, forse perché mi fece trovare una sorpresa ( adesso
per i deboli di palato sarà un colpo) che consisteva in una fichetta non proprio profumata, odorava di
pesce non proprio appena pescato ne tanto meno ben coservato, li per lì volevo abbandonare ma mi feci
forza e andai dritto di lingua dopo poche slinguate diventò la fichetta che avevo assaggiato gli altri giorni,
ricominciai a leccarla in tutti i punti e ad un certo momento sentii un bozzettino duro li in alto
all’attacatura delle labbra cominciai a slinguare quel bottoncino, più toccavo più sobbalzava e Rita intanto
mi accarezzava il capo, io che indugiavo sempre più, dai e dai sempre più forte che ad un determinato
momento mentre Rita alzava il bacino, conteporaneamente, le mani che prima mi accarezzavano il capo
me lo premevano contro la sua fica li ho continuato per un altro poco a martellare con la lingua la piccola
clitoride che tanto piacere portò quella notte. Di questa notte non è tutto anch’io avrei voluto godere con
la bocca e avendo il pisello in tiro, credevo che anche lei fosse d’accordo ma niente di più sbagliato
perché le poggiai il pisello sul cuscino vicino la sua bocca ma non ci fu verso al che prima di andarmene
lei ancora provata dal suo primo orgasmo era ancora con la passera all’aria quindi che feci presi il cazzo e
cominciai a strofinarlo delicatamente sulle labbra che si schiusero appena e dopo un po un po venni sul
suo monte di venere, mi chiese sorpresa cosa avessi fatto ma non dissi niente lei si alzò andò nel bagno a
pulirsi ed io andai a letto pago. Con Rita andò ancora avanti a rapporti orali sempre e solo verso di lei
purtroppo per me. In quei anni del trasferimento dalla città feci amicizia con Arturo un ragazzo a cui
piaceva l’elettronica e armeggiava con circuiti stampati che a volte si auto costruiva con basette ramate e
soluzioni corrosive, acquistando varie riviste di elettronica venimmo a conoscenza di quelle radio
ricetrasmittenti che usavano per la maggior parte i camionisti ovvero le radio CB ricetrasmitteti sui 27
mhz. che riuscivano a coprire un raggio di pochi chilometri. Era il 1976 e tra noi CBisti iniziò a girare
voce dell’arrivo di una ragazza dal nord che veniva a fare le vacanze li da noi.
Premetto che parlo per quel che vedevo io, devo anche dire che ero un ragazzo timido e con
un’educazione un po ferrea data da un padre padrone che all’epoca se serviva qualche schiaffone non si
risparmiava a nessuno.
In quell’epoca in un paesetto del sud sapere che arrivava una ragazza del nord emancipata a tal punto di
viaggiare da sola era una conquista ambita da fare perché nuova tra noi, comunque la sera scambiando
chiacchierate tra tutti gli amici, tramite sempre il baracchino ( la ricetrasmittente ) sentiamo una voce
femminile nuova che si affaccia nell’etere era lei che aveva un contatto al paese che faceva parte del
nostro gruppo. Passò qualche giorno e Arturo quattro anni più grande e molto più scaltro di me, riuscì a
fare amicizia e portarla a casa dove la sua stanza studio e laboratorio di elettronica era distaccata dal resto
delle stanze dei familiari, li in quella stanza spesso c’ero anche io a cazzeggiare con la radio, il saldatore
ecc. ecc. a volte mi ci trovavo anche quando c’era lei Margherita, di anni ventuno, a fare il terzo
incomodo di sedici anni comunque andavo via quasi subito ma alcuni giorni non so perché Arturo non
voleva che andassi via boh non so perché, forse perché era fidanzato con Maria una ragazza conosciuta
all’università, e io sarei stato il suo alibi? Non è dato sapere. Sapevo che c’erano stati abbracci baci e
forse altro con Arturo, data la mia timidezza dettata anche dalla paura di un rifiuto e una derisione da
parte estranea, non avrei mai pensato che in quella sera dove in una piccola 500 io e Arturo dovevamo
andare a 20Km dal nostro paese si aggregasse all’ultimo momento Margherita, quindi loro due avanti e io
dietro, eravamo a metà strada non so come ma c’era il braccio di Margherita che poggiato allo schienale
faceva penzolare la mano fra i sedili mi feci tutto un coraggio ed iniziai ad accarezzarla prima e poi
prenderla tra le mie, a quell’età ( mia 16 anni ) era una conquista non da poco, anche perché lei era 5 anni
più grande, comunque arrivammo a destinazione scendiamo zitto io zitta lei tutto bene al ritorno altre
carezze, sempre di mano in mano ( non cominciate a dire il cazzo ci dovevi mettere ). Nei giorni seguenti
continuammo a vederci tutti e tre mentre Arturo era sempre più pressato da Maria così alla fine
Margherita la sera si vedeva spesso e volentieri con me che la mattina andavo a lavorare con mio zio
ambulante dato che di scuola non ne ho voluto sapere. Margherita molto emancipata rimaneva fino a tardi
a casa mia a sentire musica guardare TV quando arrivava l’ora di andare a letto la accompagnavo a casa
sua dove c’era solo il fratello che dormiva, vivevano soli, la prima volta che la accompagnai a casa
andammo nella piccola cucina con un caminetto, spesso ancora caldo e con qualche tizzone arroventato,
mi sedetti si mise a cavalcioni sulle mie gambe non sapevo cosa fare per non sbagliare, cominciai ad
annusarla sul collo mi feci scappare un bacetto non mi fulminò ma ricambiò con quello che si dice un
limone, bacio lingua in bocca a rimestare come in un paiolo. Per me fu quello il primo bacio non vi sto a
dire che sensazione e da quello partirono le mani su ogni centimetro del suo corpo, quando arrivai a
toccare le sue gambe ebbe la splendida idea di alzarsi e risedersi sulle mie cosce e così io potei arrivare li
all’incrocio dove c’era la calda porta del paradiso, solo c’era un piccolo intoppo il body che ostacolava la
mia mano, non volevo essere troppo intraprendente e m’infilai di fianco sentii un calore alle dita mai
provato in questo turbinio di sensazioni nuove per me non sentivo neanche il fastidio dell’elastico ma
forse dava più fastidio a lei che ad un certo punto scese con la mano e tac sbottonò il fondo del body, così
partì il mio primo ditalino ad una donna perché quello era lei anche se aveva 21 anni. Da quella sera ho
passato tre mesi della mia vita fantastici, compreso natale e capo d’anno 76/77 che ha dormito a casa
mia. Eh si adesso vi faccio smettere di leggere perché vi starete chiedendo, in tre mesi con una 21enne
che ci sta alla grande chissà quante scopate e di quali porcate eravamo stati capaci, me lo sto chiedendo
anch’io oggi, perché mi sono fermato solo alla sua masturbazione, perché io non gli ho neanche messo il
cazzo in mano a quell’angelo. Si me lo sono meritato l’appellativo che inizia con CO…….e finisce con
GLIONE. Ma era la mia prima esperienza e lei si vede che non voleva darmela di sua spontanea volontà,
se magari le avessi chiesto di più me l’avrebbe anche data. Fatto sta che arrivò il giorno che volle ripartire
per ritornare al nord. Passano gli anni ed io ritorno il ragazzo che per timidezza aveva paura di chiedere
ed eventualmente ricevere un rifiuto adesso che ci ripenso mi richiamo con l’epiteto precedente , ma la
vita è questa col senno di poi , chi non ha mai sbagliato nulla? Infatti ad un certo punto un altro mio
amico che aveva una ragazza che si faceva fare di tutto mi chiese se ero disponibile ad accompagnarlo, io
avevo la macchina lui non ancora, che alla sua ragazza era arrivata in visita la sorella emigrata in francia e
se volevo fare un’uscita a quattro accettai e quella sera stessa la prima uscita le andammo a prendere per
una passeggiata al mare e sorpresona la sorella era anche mamma ed aveva portato con se per le vacanze
il bimbo di due anni, comunque rimanemmo soli e cominciammo a parlare camminando sul lungo mare,
la mamma non so quanti anni avesse ma sicuramente era più grande di me, nel passeggiare e
chiacchierare ogni tanto una battutina una toccatina alla spalla al braccio ricambiato con uno schiaffetto
affettuoso da parete sua e si arrivò a camminare quasi abbracciati diciamo che volevo ripararla dal
freschetto della sera, la serata fini con qualche bacetto innocente ma bene augurante.
La mamma era una bella donna alta circa 1,70cm fisico snello tette seconda misura fica nonostante il
parto ancora bella stretta.
La seconda serata andò un po meglio perché decidemmo di andare a fare il bagno di notte e muniti di
tenda andammo in una spiaggetta un po nascosta montammo la tenda e via a fare il bagno io e la mamma
uscimmo quasi subito, ci asciugammo e ci infilammo in tenda, ricominciammo a parlare del paese delle
sue cose e inevitabilmente iniziai a sbaciucchiarla, baciarla e carezzarla ricambiato le cominciai a toccare
tutto quello che si poteva e lei altrettanto non sapendo quando sarebbero rientrati gli altri, facemmo una
sveltina così alla bella e meglio poco dopo rientrarono gli altri due.
La terza serata solo passeggiata al mare, mi raccomando disse lei perché non potendo lasciare il figlio lo
dovevamo portare con noi. Va bene che fai dici no! Quindi passeggiata e niente altro, ma sai com’è e
come non è il bimbo non aveva mai visto il mare lo portiamo vicino al mare, ma i bimbi vogliono sempre
giocare quindi saliamo sulle dune per vedere il mare dall’alto lui giocava calmo vicino a noi ed io giocavo
calmo con la mamma bacia di qua, bacia di la, tocca di qua tocca di la tutto ad un tratto è uscito un cazzo
lei a giocare e far stare fermo il bimbo era inginocchiata ed è spuntato un culo dai pantaloni e così un’altra
sveltina a pecorina con gente che passava dall’altra parte della duna.
Quarta serata il tempo era sempre poco perché lasciando il figlio doveva giustificare alla famiglia le uscite
da sola, nei piccoli paesi era così, così ci incontrammo, ci eravamo messi d’accordo, solo per scopare ma
il tempo era sempre poco e così altra sveltina. Quella fu l’ultima perché arrivò il papà del bimbo che era
venuto anche lui in vacanza per poi ripartire tutti insieme.
La stessa estate ebbi un’altra sorpresa ritornò Margherita la donna che mi diede il primo limone anche lei
tornò con ben due sorprese complementari cioè un marito ed una bimba di un anno, un’altra mamma. Va
beh buon viso a cattivo gioco.
La vita non la vivi solo tu Sormarco.
Infatti in quel periodo stavo tacchinando una ragazza, che poi sarebbe diventata mia moglie e comunque
rivedere Margherita mi fece un certo effetto, ma essendoci il marito aivoglia a fare effetti potevo anche
fare avatar, primo film in 3d con molti effetti speciali, stavano sempre insieme cosa potevo fare? Sperare
nella provvidenza. Fu così che il marito di Margherita fu richiamato al lavoro tre giorni prima della
partenza di tutti e tre, quindi per non perdere due biglietti già prenotati Margherita e la bimba rimasero e
lui partì in mattinata, e nel pomeriggio, che era anche di sabato organizzammo per una domenica al mare.
Il giorno dopo verso le nove passai da casa sua presi lei e la bimba e via al mare. Sulla spiaggia e
nell’acqua fu puro divertimento baci carezze e abbracci come fossimo una coppia felice con nostra bimba,
durante il ritorno che doveva essere per l’ora di pranzo Margherita mi confidò che la mattina aveva
parlato con suo marito, appena arrivato su a casa, dicendogli che sarebbe venuta al mare con me visto che
mi aveva conosciuto e gli avevo fatto una buona impressione, lui disse hai fatto bene anche per la bimba a
cui piaceva molto il mare. Fece bene perché si sa il paese è piccolo e la gente non si fa mai i cazzi suoi,
infatti la sera di domenica uscimmo per una passeggiata poi andò a lasciare la figlia ai familiari e venne a
dormire a casa mia che quell’estate avevo libera, dopo una normalissima notte di passione, non vi sto a
raccontare di chissà quali e quante acrobazie abbiamo potuto fare, perché non è così, in pratica una sana
scopata con lei che mi disse, quando sentì che stavo per venire, vieni pure dentro ho la spirale non
preoccuparti e così feci con nostro sommo piacere stringendola a me. Ci addormentammo e la mattina alle
sei lei si alzò e andò via. Naturalmente quella stessa mattina un po più tardi andando ad un tabaccaio li
vicino la proprietaria mi disse: ma come mai ho visto Margherita uscire stamattina presto da casa tua?
Boh ti sarai sbagliata magari era poggiata al portone per vedere se ancora abitavo li, e poi io ho dormito in
campagna. Dopo quei giorni non ci siamo più rivisti per varie cose lavoro, mio e parenti suoi, non sapevo
neanche dove magari scriverle o telefonarle non l’ho quindi neanche salutata.
A distanza di anni si sa la vita ti porta a dimenticare, ma un giorno per una deviazione stradale sono
passato sotto casa sua dove ebbi la mia iniziazione da adolescente e devo ammettere che il cuore ha
sussultato la mente è tornata indietro di buoni 40anni. Devo ammettere che ancora ci penso, lei non è più
tornata al paesello e con l’avvento di google+ facendo una ricerca l’ho ritrovata in rete abbiamo parlato
della nostra vita ma non ci siamo ripromessi nulla data la distanza che ci separa.
Finite queste avventure ne inizia un’altra che sfocia nel mio matrimonio, era il 1982, e c’era questa
ragazza che mi piaceva, quella che stavo tacchinando prima ricordate? Comunque lei lavorava da mio zio
che aveva una rivendita di stoffe e biancheria intima, pigiama, camicie da notte t-shirt insomma un bazar
dove anche io aiutavo e rompevo le scatole alla commessa Marianna, com’è come non è sono riuscito a
mettermi con lei. Il paese era piccolo ci conoscevamo tutti i suoi genitori conoscevano i miei e viceversa
entrambe le famiglie contente dell’unione dei loro ragazzi.
Io e Marianna iniziamo ad uscire all’inizio a piedi, non si faceva niente qualche bacetto e niente antro, poi
pian piano con l’auto iniziammo ad andare al mare ma con le sorelle una più grande e fidanzata ed una
più piccola in cerca, in pratica andavamo al mare in cinque dove una doveva controllare l’altra tutto
andava tranquillo e senza sesso giusto qualche toccatina fino ad un tardo pomeriggio di settembre in
spiaggia eravamo io e Marianna le sorelle e mio cognato i magnifici cinque cominciamo a siastemare per
andare via quando la più piccola ha deciso di andare al bar seguita a ruota dall’altra sorella col fidanzato
noi rimasti soli io seduto sotto l’ombrellone lei sdraiata con la mia coscia a farle da cuscino mentre si
parlava in attesa degli altri così dal nulla mi prende il cazzo ed inizia il mio primo pompino, io non
l’avevo mai ricevuto quindi non conoscevo le cortesie da usare in quei casi e dopo un po di su e giù le
sborrai in bocca, alla fine dei miei spasmi orgasmatici mollò la presa e butto via sulla spiaggia tutto il
succo di pisello, due minuti dopo vedemmo tornare gli altri raccogliemmo tutto e andammo via. La sera
dopo volevo ricambiare il favore e quindi uscimmo con la macchina andammo a trovare un posticino
nelle campagne appena fuori al paese e subito dai baci passammo anzi passai alla sua dolce fichetta
profumata non vi dico come godette quella volta feci anche l’esploratore con il dito per vedere fi dove
potevo toccare senza farle male dato che voleva arrivare vergine al matrimonio, bah valle a capire,
comunque toccando toccando al buio il mio indice trova solo una lieve resistenza continuo a spingere e la
resistenza è sempre meno e lei non dice nulla al che spingo ancora ed entra tutto senza dolore e senza
sforzo, ero entrato nel culo, alla fine del suo orgasmo si ricompose continuammo a pomiciare un po e mi
rifece un altro pompino stavolta pero con il suo primo ingoio. Come ho detto prima quando ero alle prime
armi con Margherita dove mi sono auto definito COGLIONE lo ribadisco perché dopo aver infilato
l’indice nel culo di Marianna non le ho chiesto di come si fosse sentita o se l’abbia sentito e quindi la cosa
finì li e amen, invece credo che se le avessi chiesto di provare l’inculata magari avrebbe detto si, boh!
Fatto sta che non perdevo occasione per presentarle il cazzo ricordo un giorno al locale di mio zio dove
lei lavorava ed io le rompevo le palle, ero nel camerino prova mi feci indurire il cazzo e aprii la tendina,
le chiesi me lo dai un bacetto ? Lei si chinò e comincio a pompare, si in quel periodo le piaceva proprio il
cazzo,complice l’orario di chiusura e la poca affluenza di clienti il pompino arrivò al culmine quindi lei
fece l’aperitivo di sborra. Altro episodio quando metteva qualcosa sugli scaffali io subito sotto la gonna a
ravanare nelle mutande toccatina e via c’era il pericolo che entrasse qualche cliente.
Siamo comunque stati fidanzati tre anni ed in questo tempo ogni uscita era un pompino un’ingoiata e una
leccata di fica sempre ed immancabilmente sembrava assetata di sperma se per esempio mentre pompava
si staccava dalla cappella e in quel mentre si accorgeva che stavo venendo fulminea si ri imboccava
cappella e asta succhiando come una cannuccia con la coca cola finché non usciva l’ultima goccia.
Ricordo una domenica ci succhiammo l’anima perché facendo la solita uscita ci andammo ad appartare
subito e li partì il primo orgasmo mio e suo da li andammo via ci fermammo in un altro posticino e vai di
pompa e conilingus, insomma senza portarla per le lunghe quel giorno in tre o quattro ore ingoiò per
cinque pompini naturalmente ricambiati. Al rientro a casa mi sentivo rintronato e la sera lo stesso mi disse
lei di se.
Le cose belle com’è noto finiscono presto e dopo il matrimonio si scopava regolarmente pomeriggio e
sera i giorni lavorativi, la domenica anche la mattina e comunque c’erano sempre i pompini con ingoio
per altri due anni poi ad un tratto non le piaceva più la sborra in bocca e quindi voleva essere avvisata
della venuta. l’altra cosa che ogni tanto mi concedeva era il culo, cioè lei di suo me lo ha dato solo una
volta quando una notte mentre eravamo ai preliminari carezze e baci e toccatine prende e si mette a
pecora io pronto mi preparo a metterlo dentro lei mi anticipa me lo prende in mano e se lo punta sull’ano
non mi pareva vero, lei che ne era gelosissima non voleva neanche lo slinguassi, entrò che era una
bellezza da allora non ha più voluto ed ho dovuto sempre rubarglielo mentre si scopava a pecora nella
foga ogni tanto mentre era nel pieno godimento vedevo quel buco che pulsava allo stantuffare della fica,
cosa facevo lasciavo cadere la saliva sul buchetto così al tirar fuori il cazzo dalla fica rientravo nell’altro
buco una volta dentro poi si continuava. Questo giochetto lo feci la prima volta in viaggio di nozze per
poi rifarlo ogni tanto sempre nei primi anni di matrimonio. Il sesso è stato sempre purtroppo basico non
voleva mai variazioni o cosa per lei i video porno si li abbiamo guardati ma fare cose al di fuori di ciò che
facevamo era da puttane nel senso sporco e dispregiativo della parola quindi solo 69 pecorina e
missionario culo manco a parlarne se non rubato come detto prima. Tutto questo fino a sei anni fa arriva
la meno pausa e comincia a sentire fastidio durante la penetrazione quindi rimane solo 69. voi direte non
ci sono i lubriFICAnti la parola stessa lo dice ed io l’ho detta ma lei no!!! io mi metto quelle cose!! tanto a
te non basta godere con la bocca, mica lo devi ficcare per forza in fica per godere!! adesso che avremmo
potuto scopare senza problemi di gravidanze sarei potuto venire benissimo dentro, dato il fatto che per
tutta la nostra vita sessuale dopo i figli non usavamo preservativi ma le venivo sulle chiappe , sulla pancia
o in bocca secondo la posizione, ma poi sputava.
Questa è stata la mia vita sessuale fino ad ora, ho scoperto che non sono il solo ad aver fatto questa fine e
per questo adesso ho deciso di girarmi un po in torno e chiedere a destra e a manca se c’è qualche
scopamica disponibile al divertimento. Però, c’è un però non so come approcciarmi, attaccare bottone con
le varie signore che incontro o che vengono nel mio locale commerciale, c’è ne sono di molto piacevoli
ma tutte sposate, certo io non sono geloso ma come faccio a chiedere ???
spero vi sia piaciuto, a chi è piaciuto piacere a chi no piacenza e vi abbia anche fatto un po sorridere.
Io sono questo.
Divertente, bello e divertente. Nel senso che mi hai strappato il sorriso nel leggerlo. Bravo naturalmente, una vita con tante cose in comune con tanti di Noi. È stato un piacere leggerlo. Grazie
 

Leopiero

"Level 1"
Messaggi
415
Punteggio reazione
234
Punti
54
Condivido tutte le riflessioni che hai fatto. La cosa ingiusta è che da giovani si ha sempre il cazzo in tiro e poca esperienza su come utilizzarlo al meglio, poi succede il contrario
 
OP
sormarco

sormarco

"Level 7"
Messaggi
12,878
Punteggio reazione
7,681
Punti
124
Posizione
taranto
Bel racconto! molto ben scritto.
All'inizio vedendolo molto lungo quasi volevo saltarlo, ma l'ho divorato senza neanche accorgermene.

Complimenti!
Lho fatto perché non mi piace aspettare a leggere tanti episodi, a meno che non si tratti di una storia veramente lunga e arzigogolata.
Grazie anche per " ben scritto " non ci credevo neanch'io 😝😝
Post automatically merged:

Condivido tutte le riflessioni che hai fatto. La cosa ingiusta è che da giovani si ha sempre il cazzo in tiro e poca esperienza su come utilizzarlo al meglio, poi succede il contrario
Aggiungerei porca troia !!!
 

Use Less

"Level 7"
5 Anni di Phica.net
Messaggi
1,390
Punteggio reazione
6,522
Punti
134
Posizione
nord
SorMarco ( * 1960) e il sesso,
Grazie a tutti quelli che mi leggeranno, ho scelto di pubblicare tutto in una volta perché altrimenti non
l’avrei fatto
questo è il resoconto della mia vita sessuale che non è stata piena zeppa di episodi eclatanti di chissà
quante e quali scopate.
Fatti successi dal 1965 in poi.

Sormarco è un ragazzino che, adesso di preciso non ricordo ma, da molto piccolo viveva a firenze in una
casa molto piccola dove dormiva in un mobile letto e di fronte avevo la porta della camera da letto dei
miei genitori. Mentre ero a letto capitava prima di addormentarmi di vedere la luce accesa che filtrava
dalla fessura di tale porta, questo per più sere, una di queste sere incuriosito, perché all’epoca non
avevamo ancora la TV, decisi di andare a vedere, aprii la porta e vidi mia madre che faceva sparire il
pisello, all’epoca si chiamava così, dritto di papà tutto in bocca, dall’altra parte non vidi cosa faceva papà.
Stetti un attimo mi girai chiusi la porta e amen. Questo, capii molto dopo, fu il mio primo impatto col
sesso.
I miei genitori non mi dissero nulla sull’accaduto e tutto passò. Qualche tempo dopo iniziai a giocare con
le varie mie cuginette coetanee, ne ho una marea dato che mia mamma viene da una famiglia di undici
persone dove i fratelli e le sorelle avevano in media quattro figli a testa e le femmine erano la
maggioranza, quando giocavamo eravamo spesso io e cinque o sei femmine e io solo maschio, c’erano
quelle un po più grandicelle che avevano fratelli più grandi magari già fidanzati che facevano le saputelle.
Così quando si giocava al dottore io ero sempre li a fare la rivista passere, sentire odore e sapore. Non
scorderò mai quella ennesima volta che nascosti dietro un capannone ad esplorare il corpo umano con il
mio cazzetto di sette/otto anni mia cugina Elisa si girò a pecora abbasso le mutandine bianche mi disse
mettimelo nel culo ed io come un coglione per paura di farle male dissi no non le diedi nemmeno una
leccata di fica. Ancora ci penso e mi mangio i gomiti. Questo è la scoperta del sesso nella prima infanzia.
Aneddoti avvenuti nella metà anni 70
In questo periodo abbiamo cambiato casa siamo venuti in Calabria, dato che mio padre è calabbrese, però
famiglia normale e pochi cugini, femmine due sole di cui una sola coetanea fattibile.
Praticamente si andava a scuola e nel periodo delle vacanze estive visto che abbiamo il mare a sei
chilometri mio zio aveva un banco ambulante che all’epoca faceva soldi a palate e dato che amava il mare
aveva la seconda casa li, al mare appunto, io solo soletto dalla grande città al paesotto mi ero rinchiuso in
me stesso, comunque l’estate del 71 zio avendo casa grande prospetto a noi nipoti di passare a turno di
quindici giorni le vacanze a casa sua ed usufruire della spiaggia. Io ero il più grande 11 anni, mi chiese se
volevo imparare il mestiere ed andare con lui nei vari mercati della provincia io volentieri accettai e così
mi guadagnai anche qualche spicciolo più di qualche spicciolo per la verità. all’epoca c’era un cantiere a
fianco casa e da bambini che fai non vai a vedere dal terrazzo di questa casa in costruzione cosa si vede?
Un pomeriggio dopo il mare salimmo e di fronte a questa casa si poteva vedere anche dentro le finestre di
fronte, dove c’erano dei turisti inglesi che giravano nudi per casa li risatine di scherno spinte schiaffi finta
vergogna di ciò che si vedeva, Quel giorno finì così.
Da quel giorno si andava spesso e volentieri a spiare i vicini, da cosa nasce cosa cominciai a toccare
distrattamente mia cugina che puntualmente mi scostava ma perseveravo giocando così andavamo avanti,
un pomeriggio all’ora del riposino pomeridiano tutti a letto meno che io e Rita che rimanemmo soli
all’ombra davanti casa lei leggeva un fumetto sdraiata a terra in canottiera e pantaloncini, tipico
abbigliamento di una bimba di 8 anni, io seduto gambe incrociate dietro di lei, quindi dalla parte dei piedi,
spalle poggiate al muro a leggere un altro fumetto, anch’io canottiera e pantaloncini. Ad un certo
momento cominciò a darmi fastidio e dondolare con i piedi toccando il mio giornaletto, io la scostavo con
la mano ma lei arrivava con l’altro piede dopo due o tre volte sul giornaletto non so se per sbaglio o fatto
apposta si poggiò un po più energicamente sul pisello li per lì la scostai per non farmi far male ma vista
l’insistenza a farlo le presi un piede e me lo misi nell’elastico superiore del pantaloncino e delle mutande
proprio a contatto del pisello e li lasciai il piede che lei prontamente ritrasse. Dopo due minuti ancora la
stessa scena con l’altro piede ritirò anche quello, si fermò per un paio di minuti e ricominciò a dondolare
sti piedi arrivò vicino al pisello e le bloccai la caviglia portando lentamente la pianta del piede a contatto
col pisello facendole fare su e giù a mo di sega sull’asta che prendeva turgore lei non fece niente solo che
ogni tanto girava lo sguardo per vederlo dal vivo ciò che toccava, ma non so perché io lo nascondevo,
andammo avanti con questo gioco non ricordo per quanto tempo ne se arrivai a godere ma mi piacque
parecchio. Dopo quel giorno non facemmo più quel gioco, ma nello stesso giorno mi parlò di una cosa
che le era successa l’anno precedente quando ancora avevano un cane, tipo pastore belga, questo cane
indugiava ad annusare sempre la sua patatina più lei lo scostava più lui si strofinava ad un certo punto mi
disse che scostò la mutandina e si fece leccare dal cane che aveva una lingua calda e liscissima a lei
piacque quella sensazione ma il cane se ne andò subito dopo. Alla fine di questo racconto le chiesi subito
se per caso volesse riprovare la sensazione e se potevo farlo io mi rispose di si. Ma come tutte le cose
belle durano poco, praticamente finì il mio turno a casa dello zio ed entrarono al mio posto due altri
cugini uno della stessa età di Rita, Marcello e suo fratello Mario più piccolo di due anni. Capitò di stare
un paio di sere tutti insieme io a dormire con Marcello e Mario, Rita sola in un altra stanza. Con Mario e
Marcello all’epoca ci si vantava di aver toccato Rita perché loro praticamente erano cresciuti insieme e ci
si raccontava le varie cose che ho descritto prima e gli ho anche detto che quella notte sarei andato in
camera sua a toccarla mentre dormiva. Così feci e quella notte mentre tutti dormivano profondamente
zitto zitto mi alzai per andare al bagno che era di passaggio ( scusa che avrei trovato se mi avessero
scoperto alzato ) ma tutti dormono e io mi infilo in camera mi inginocchio e comincio a trafficare con le
mutandine, infilo un dito nell’elastico tocco Rita si muove io scappo, dopo dieci minuti ancora la stessa
tiritera questo per due tre volte alla fine Rita si sveglia e mi caccia , prima serata vado a letto comunque
appagato. Mi ricordo che c’era anche un lumicino di quelli votivi che era in una posizione molto
favorevole e di notte faceva egregiamente il suo lavoro perché si riusciva a vedere quello che mi
interessava in quel momento. Il giorno seguente passa senza che nessuno dica nulla della notte
precedente. Arriva la seconda notte tutti insieme ed io incoraggiato dagli altri due cugini devo decidere se
andare o no……….. voi sareste andati ? ……… e anch’io andai, solo che quella notte trovai una sorpresa
Rita non si era addormentata e cominciò a cacciarmi senza comunque successo mi diceva che avrebbe
svegliato i suoi, avevano la stanza proprio di fronte alla sua se si fossero alzati mi avrebbero scoperto
come un flash nella notte, ma questo non accadde, dopo tante mie insistenze dove chiedevo solo di
sentirne l’odore e di farle lo stesso trattamento che ebbe dal cane Rita acconsentì e nei momenti
successivi mi gustai un paradiso di morbidezza aveva sulle labbra, belle gonfie, una leggera peluria
appena accennata quella peluria ancora di bimba, comunque nel mentre sentimmo un rumore ci
spaventammo scappai, ritornai ma lei si era ricomposta e non volle più far nulla le strappai solo un ultimo
bacio sulla patata. Seconda serata finita. Il giorno dopo mare, giochi stanchezza di tutti e nessun
riferimento a ciò che poteva succedere la notte a venire, ormai ero determinato a finire quello che avevo
iniziato perché la sera prima ad un certo punto mi accorsi che quando con la lingua arrivavo in un punto il
bacino sussultava non sapevo cosa fosse. Arrivò l’ora fatidica andai quatto quatto la trovai di nuovo
sveglia stavolta più accondiscendente delle altre volte, forse perché mi fece trovare una sorpresa ( adesso
per i deboli di palato sarà un colpo) che consisteva in una fichetta non proprio profumata, odorava di
pesce non proprio appena pescato ne tanto meno ben coservato, li per lì volevo abbandonare ma mi feci
forza e andai dritto di lingua dopo poche slinguate diventò la fichetta che avevo assaggiato gli altri giorni,
ricominciai a leccarla in tutti i punti e ad un certo momento sentii un bozzettino duro li in alto
all’attacatura delle labbra cominciai a slinguare quel bottoncino, più toccavo più sobbalzava e Rita intanto
mi accarezzava il capo, io che indugiavo sempre più, dai e dai sempre più forte che ad un determinato
momento mentre Rita alzava il bacino, conteporaneamente, le mani che prima mi accarezzavano il capo
me lo premevano contro la sua fica li ho continuato per un altro poco a martellare con la lingua la piccola
clitoride che tanto piacere portò quella notte. Di questa notte non è tutto anch’io avrei voluto godere con
la bocca e avendo il pisello in tiro, credevo che anche lei fosse d’accordo ma niente di più sbagliato
perché le poggiai il pisello sul cuscino vicino la sua bocca ma non ci fu verso al che prima di andarmene
lei ancora provata dal suo primo orgasmo era ancora con la passera all’aria quindi che feci presi il cazzo e
cominciai a strofinarlo delicatamente sulle labbra che si schiusero appena e dopo un po un po venni sul
suo monte di venere, mi chiese sorpresa cosa avessi fatto ma non dissi niente lei si alzò andò nel bagno a
pulirsi ed io andai a letto pago. Con Rita andò ancora avanti a rapporti orali sempre e solo verso di lei
purtroppo per me. In quei anni del trasferimento dalla città feci amicizia con Arturo un ragazzo a cui
piaceva l’elettronica e armeggiava con circuiti stampati che a volte si auto costruiva con basette ramate e
soluzioni corrosive, acquistando varie riviste di elettronica venimmo a conoscenza di quelle radio
ricetrasmittenti che usavano per la maggior parte i camionisti ovvero le radio CB ricetrasmitteti sui 27
mhz. che riuscivano a coprire un raggio di pochi chilometri. Era il 1976 e tra noi CBisti iniziò a girare
voce dell’arrivo di una ragazza dal nord che veniva a fare le vacanze li da noi.
Premetto che parlo per quel che vedevo io, devo anche dire che ero un ragazzo timido e con
un’educazione un po ferrea data da un padre padrone che all’epoca se serviva qualche schiaffone non si
risparmiava a nessuno.
In quell’epoca in un paesetto del sud sapere che arrivava una ragazza del nord emancipata a tal punto di
viaggiare da sola era una conquista ambita da fare perché nuova tra noi, comunque la sera scambiando
chiacchierate tra tutti gli amici, tramite sempre il baracchino ( la ricetrasmittente ) sentiamo una voce
femminile nuova che si affaccia nell’etere era lei che aveva un contatto al paese che faceva parte del
nostro gruppo. Passò qualche giorno e Arturo quattro anni più grande e molto più scaltro di me, riuscì a
fare amicizia e portarla a casa dove la sua stanza studio e laboratorio di elettronica era distaccata dal resto
delle stanze dei familiari, li in quella stanza spesso c’ero anche io a cazzeggiare con la radio, il saldatore
ecc. ecc. a volte mi ci trovavo anche quando c’era lei Margherita, di anni ventuno, a fare il terzo
incomodo di sedici anni comunque andavo via quasi subito ma alcuni giorni non so perché Arturo non
voleva che andassi via boh non so perché, forse perché era fidanzato con Maria una ragazza conosciuta
all’università, e io sarei stato il suo alibi? Non è dato sapere. Sapevo che c’erano stati abbracci baci e
forse altro con Arturo, data la mia timidezza dettata anche dalla paura di un rifiuto e una derisione da
parte estranea, non avrei mai pensato che in quella sera dove in una piccola 500 io e Arturo dovevamo
andare a 20Km dal nostro paese si aggregasse all’ultimo momento Margherita, quindi loro due avanti e io
dietro, eravamo a metà strada non so come ma c’era il braccio di Margherita che poggiato allo schienale
faceva penzolare la mano fra i sedili mi feci tutto un coraggio ed iniziai ad accarezzarla prima e poi
prenderla tra le mie, a quell’età ( mia 16 anni ) era una conquista non da poco, anche perché lei era 5 anni
più grande, comunque arrivammo a destinazione scendiamo zitto io zitta lei tutto bene al ritorno altre
carezze, sempre di mano in mano ( non cominciate a dire il cazzo ci dovevi mettere ). Nei giorni seguenti
continuammo a vederci tutti e tre mentre Arturo era sempre più pressato da Maria così alla fine
Margherita la sera si vedeva spesso e volentieri con me che la mattina andavo a lavorare con mio zio
ambulante dato che di scuola non ne ho voluto sapere. Margherita molto emancipata rimaneva fino a tardi
a casa mia a sentire musica guardare TV quando arrivava l’ora di andare a letto la accompagnavo a casa
sua dove c’era solo il fratello che dormiva, vivevano soli, la prima volta che la accompagnai a casa
andammo nella piccola cucina con un caminetto, spesso ancora caldo e con qualche tizzone arroventato,
mi sedetti si mise a cavalcioni sulle mie gambe non sapevo cosa fare per non sbagliare, cominciai ad
annusarla sul collo mi feci scappare un bacetto non mi fulminò ma ricambiò con quello che si dice un
limone, bacio lingua in bocca a rimestare come in un paiolo. Per me fu quello il primo bacio non vi sto a
dire che sensazione e da quello partirono le mani su ogni centimetro del suo corpo, quando arrivai a
toccare le sue gambe ebbe la splendida idea di alzarsi e risedersi sulle mie cosce e così io potei arrivare li
all’incrocio dove c’era la calda porta del paradiso, solo c’era un piccolo intoppo il body che ostacolava la
mia mano, non volevo essere troppo intraprendente e m’infilai di fianco sentii un calore alle dita mai
provato in questo turbinio di sensazioni nuove per me non sentivo neanche il fastidio dell’elastico ma
forse dava più fastidio a lei che ad un certo punto scese con la mano e tac sbottonò il fondo del body, così
partì il mio primo ditalino ad una donna perché quello era lei anche se aveva 21 anni. Da quella sera ho
passato tre mesi della mia vita fantastici, compreso natale e capo d’anno 76/77 che ha dormito a casa
mia. Eh si adesso vi faccio smettere di leggere perché vi starete chiedendo, in tre mesi con una 21enne
che ci sta alla grande chissà quante scopate e di quali porcate eravamo stati capaci, me lo sto chiedendo
anch’io oggi, perché mi sono fermato solo alla sua masturbazione, perché io non gli ho neanche messo il
cazzo in mano a quell’angelo. Si me lo sono meritato l’appellativo che inizia con CO…….e finisce con
GLIONE. Ma era la mia prima esperienza e lei si vede che non voleva darmela di sua spontanea volontà,
se magari le avessi chiesto di più me l’avrebbe anche data. Fatto sta che arrivò il giorno che volle ripartire
per ritornare al nord. Passano gli anni ed io ritorno il ragazzo che per timidezza aveva paura di chiedere
ed eventualmente ricevere un rifiuto adesso che ci ripenso mi richiamo con l’epiteto precedente , ma la
vita è questa col senno di poi , chi non ha mai sbagliato nulla? Infatti ad un certo punto un altro mio
amico che aveva una ragazza che si faceva fare di tutto mi chiese se ero disponibile ad accompagnarlo, io
avevo la macchina lui non ancora, che alla sua ragazza era arrivata in visita la sorella emigrata in francia e
se volevo fare un’uscita a quattro accettai e quella sera stessa la prima uscita le andammo a prendere per
una passeggiata al mare e sorpresona la sorella era anche mamma ed aveva portato con se per le vacanze
il bimbo di due anni, comunque rimanemmo soli e cominciammo a parlare camminando sul lungo mare,
la mamma non so quanti anni avesse ma sicuramente era più grande di me, nel passeggiare e
chiacchierare ogni tanto una battutina una toccatina alla spalla al braccio ricambiato con uno schiaffetto
affettuoso da parete sua e si arrivò a camminare quasi abbracciati diciamo che volevo ripararla dal
freschetto della sera, la serata fini con qualche bacetto innocente ma bene augurante.
La mamma era una bella donna alta circa 1,70cm fisico snello tette seconda misura fica nonostante il
parto ancora bella stretta.
La seconda serata andò un po meglio perché decidemmo di andare a fare il bagno di notte e muniti di
tenda andammo in una spiaggetta un po nascosta montammo la tenda e via a fare il bagno io e la mamma
uscimmo quasi subito, ci asciugammo e ci infilammo in tenda, ricominciammo a parlare del paese delle
sue cose e inevitabilmente iniziai a sbaciucchiarla, baciarla e carezzarla ricambiato le cominciai a toccare
tutto quello che si poteva e lei altrettanto non sapendo quando sarebbero rientrati gli altri, facemmo una
sveltina così alla bella e meglio poco dopo rientrarono gli altri due.
La terza serata solo passeggiata al mare, mi raccomando disse lei perché non potendo lasciare il figlio lo
dovevamo portare con noi. Va bene che fai dici no! Quindi passeggiata e niente altro, ma sai com’è e
come non è il bimbo non aveva mai visto il mare lo portiamo vicino al mare, ma i bimbi vogliono sempre
giocare quindi saliamo sulle dune per vedere il mare dall’alto lui giocava calmo vicino a noi ed io giocavo
calmo con la mamma bacia di qua, bacia di la, tocca di qua tocca di la tutto ad un tratto è uscito un cazzo
lei a giocare e far stare fermo il bimbo era inginocchiata ed è spuntato un culo dai pantaloni e così un’altra
sveltina a pecorina con gente che passava dall’altra parte della duna.
Quarta serata il tempo era sempre poco perché lasciando il figlio doveva giustificare alla famiglia le uscite
da sola, nei piccoli paesi era così, così ci incontrammo, ci eravamo messi d’accordo, solo per scopare ma
il tempo era sempre poco e così altra sveltina. Quella fu l’ultima perché arrivò il papà del bimbo che era
venuto anche lui in vacanza per poi ripartire tutti insieme.
La stessa estate ebbi un’altra sorpresa ritornò Margherita la donna che mi diede il primo limone anche lei
tornò con ben due sorprese complementari cioè un marito ed una bimba di un anno, un’altra mamma. Va
beh buon viso a cattivo gioco.
La vita non la vivi solo tu Sormarco.
Infatti in quel periodo stavo tacchinando una ragazza, che poi sarebbe diventata mia moglie e comunque
rivedere Margherita mi fece un certo effetto, ma essendoci il marito aivoglia a fare effetti potevo anche
fare avatar, primo film in 3d con molti effetti speciali, stavano sempre insieme cosa potevo fare? Sperare
nella provvidenza. Fu così che il marito di Margherita fu richiamato al lavoro tre giorni prima della
partenza di tutti e tre, quindi per non perdere due biglietti già prenotati Margherita e la bimba rimasero e
lui partì in mattinata, e nel pomeriggio, che era anche di sabato organizzammo per una domenica al mare.
Il giorno dopo verso le nove passai da casa sua presi lei e la bimba e via al mare. Sulla spiaggia e
nell’acqua fu puro divertimento baci carezze e abbracci come fossimo una coppia felice con nostra bimba,
durante il ritorno che doveva essere per l’ora di pranzo Margherita mi confidò che la mattina aveva
parlato con suo marito, appena arrivato su a casa, dicendogli che sarebbe venuta al mare con me visto che
mi aveva conosciuto e gli avevo fatto una buona impressione, lui disse hai fatto bene anche per la bimba a
cui piaceva molto il mare. Fece bene perché si sa il paese è piccolo e la gente non si fa mai i cazzi suoi,
infatti la sera di domenica uscimmo per una passeggiata poi andò a lasciare la figlia ai familiari e venne a
dormire a casa mia che quell’estate avevo libera, dopo una normalissima notte di passione, non vi sto a
raccontare di chissà quali e quante acrobazie abbiamo potuto fare, perché non è così, in pratica una sana
scopata con lei che mi disse, quando sentì che stavo per venire, vieni pure dentro ho la spirale non
preoccuparti e così feci con nostro sommo piacere stringendola a me. Ci addormentammo e la mattina alle
sei lei si alzò e andò via. Naturalmente quella stessa mattina un po più tardi andando ad un tabaccaio li
vicino la proprietaria mi disse: ma come mai ho visto Margherita uscire stamattina presto da casa tua?
Boh ti sarai sbagliata magari era poggiata al portone per vedere se ancora abitavo li, e poi io ho dormito in
campagna. Dopo quei giorni non ci siamo più rivisti per varie cose lavoro, mio e parenti suoi, non sapevo
neanche dove magari scriverle o telefonarle non l’ho quindi neanche salutata.
A distanza di anni si sa la vita ti porta a dimenticare, ma un giorno per una deviazione stradale sono
passato sotto casa sua dove ebbi la mia iniziazione da adolescente e devo ammettere che il cuore ha
sussultato la mente è tornata indietro di buoni 40anni. Devo ammettere che ancora ci penso, lei non è più
tornata al paesello e con l’avvento di google+ facendo una ricerca l’ho ritrovata in rete abbiamo parlato
della nostra vita ma non ci siamo ripromessi nulla data la distanza che ci separa.
Finite queste avventure ne inizia un’altra che sfocia nel mio matrimonio, era il 1982, e c’era questa
ragazza che mi piaceva, quella che stavo tacchinando prima ricordate? Comunque lei lavorava da mio zio
che aveva una rivendita di stoffe e biancheria intima, pigiama, camicie da notte t-shirt insomma un bazar
dove anche io aiutavo e rompevo le scatole alla commessa Marianna, com’è come non è sono riuscito a
mettermi con lei. Il paese era piccolo ci conoscevamo tutti i suoi genitori conoscevano i miei e viceversa
entrambe le famiglie contente dell’unione dei loro ragazzi.
Io e Marianna iniziamo ad uscire all’inizio a piedi, non si faceva niente qualche bacetto e niente antro, poi
pian piano con l’auto iniziammo ad andare al mare ma con le sorelle una più grande e fidanzata ed una
più piccola in cerca, in pratica andavamo al mare in cinque dove una doveva controllare l’altra tutto
andava tranquillo e senza sesso giusto qualche toccatina fino ad un tardo pomeriggio di settembre in
spiaggia eravamo io e Marianna le sorelle e mio cognato i magnifici cinque cominciamo a siastemare per
andare via quando la più piccola ha deciso di andare al bar seguita a ruota dall’altra sorella col fidanzato
noi rimasti soli io seduto sotto l’ombrellone lei sdraiata con la mia coscia a farle da cuscino mentre si
parlava in attesa degli altri così dal nulla mi prende il cazzo ed inizia il mio primo pompino, io non
l’avevo mai ricevuto quindi non conoscevo le cortesie da usare in quei casi e dopo un po di su e giù le
sborrai in bocca, alla fine dei miei spasmi orgasmatici mollò la presa e butto via sulla spiaggia tutto il
succo di pisello, due minuti dopo vedemmo tornare gli altri raccogliemmo tutto e andammo via. La sera
dopo volevo ricambiare il favore e quindi uscimmo con la macchina andammo a trovare un posticino
nelle campagne appena fuori al paese e subito dai baci passammo anzi passai alla sua dolce fichetta
profumata non vi dico come godette quella volta feci anche l’esploratore con il dito per vedere fi dove
potevo toccare senza farle male dato che voleva arrivare vergine al matrimonio, bah valle a capire,
comunque toccando toccando al buio il mio indice trova solo una lieve resistenza continuo a spingere e la
resistenza è sempre meno e lei non dice nulla al che spingo ancora ed entra tutto senza dolore e senza
sforzo, ero entrato nel culo, alla fine del suo orgasmo si ricompose continuammo a pomiciare un po e mi
rifece un altro pompino stavolta pero con il suo primo ingoio. Come ho detto prima quando ero alle prime
armi con Margherita dove mi sono auto definito COGLIONE lo ribadisco perché dopo aver infilato
l’indice nel culo di Marianna non le ho chiesto di come si fosse sentita o se l’abbia sentito e quindi la cosa
finì li e amen, invece credo che se le avessi chiesto di provare l’inculata magari avrebbe detto si, boh!
Fatto sta che non perdevo occasione per presentarle il cazzo ricordo un giorno al locale di mio zio dove
lei lavorava ed io le rompevo le palle, ero nel camerino prova mi feci indurire il cazzo e aprii la tendina,
le chiesi me lo dai un bacetto ? Lei si chinò e comincio a pompare, si in quel periodo le piaceva proprio il
cazzo,complice l’orario di chiusura e la poca affluenza di clienti il pompino arrivò al culmine quindi lei
fece l’aperitivo di sborra. Altro episodio quando metteva qualcosa sugli scaffali io subito sotto la gonna a
ravanare nelle mutande toccatina e via c’era il pericolo che entrasse qualche cliente.
Siamo comunque stati fidanzati tre anni ed in questo tempo ogni uscita era un pompino un’ingoiata e una
leccata di fica sempre ed immancabilmente sembrava assetata di sperma se per esempio mentre pompava
si staccava dalla cappella e in quel mentre si accorgeva che stavo venendo fulminea si ri imboccava
cappella e asta succhiando come una cannuccia con la coca cola finché non usciva l’ultima goccia.
Ricordo una domenica ci succhiammo l’anima perché facendo la solita uscita ci andammo ad appartare
subito e li partì il primo orgasmo mio e suo da li andammo via ci fermammo in un altro posticino e vai di
pompa e conilingus, insomma senza portarla per le lunghe quel giorno in tre o quattro ore ingoiò per
cinque pompini naturalmente ricambiati. Al rientro a casa mi sentivo rintronato e la sera lo stesso mi disse
lei di se.
Le cose belle com’è noto finiscono presto e dopo il matrimonio si scopava regolarmente pomeriggio e
sera i giorni lavorativi, la domenica anche la mattina e comunque c’erano sempre i pompini con ingoio
per altri due anni poi ad un tratto non le piaceva più la sborra in bocca e quindi voleva essere avvisata
della venuta. l’altra cosa che ogni tanto mi concedeva era il culo, cioè lei di suo me lo ha dato solo una
volta quando una notte mentre eravamo ai preliminari carezze e baci e toccatine prende e si mette a
pecora io pronto mi preparo a metterlo dentro lei mi anticipa me lo prende in mano e se lo punta sull’ano
non mi pareva vero, lei che ne era gelosissima non voleva neanche lo slinguassi, entrò che era una
bellezza da allora non ha più voluto ed ho dovuto sempre rubarglielo mentre si scopava a pecora nella
foga ogni tanto mentre era nel pieno godimento vedevo quel buco che pulsava allo stantuffare della fica,
cosa facevo lasciavo cadere la saliva sul buchetto così al tirar fuori il cazzo dalla fica rientravo nell’altro
buco una volta dentro poi si continuava. Questo giochetto lo feci la prima volta in viaggio di nozze per
poi rifarlo ogni tanto sempre nei primi anni di matrimonio. Il sesso è stato sempre purtroppo basico non
voleva mai variazioni o cosa per lei i video porno si li abbiamo guardati ma fare cose al di fuori di ciò che
facevamo era da puttane nel senso sporco e dispregiativo della parola quindi solo 69 pecorina e
missionario culo manco a parlarne se non rubato come detto prima. Tutto questo fino a sei anni fa arriva
la meno pausa e comincia a sentire fastidio durante la penetrazione quindi rimane solo 69. voi direte non
ci sono i lubriFICAnti la parola stessa lo dice ed io l’ho detta ma lei no!!! io mi metto quelle cose!! tanto a
te non basta godere con la bocca, mica lo devi ficcare per forza in fica per godere!! adesso che avremmo
potuto scopare senza problemi di gravidanze sarei potuto venire benissimo dentro, dato il fatto che per
tutta la nostra vita sessuale dopo i figli non usavamo preservativi ma le venivo sulle chiappe , sulla pancia
o in bocca secondo la posizione, ma poi sputava.
Questa è stata la mia vita sessuale fino ad ora, ho scoperto che non sono il solo ad aver fatto questa fine e
per questo adesso ho deciso di girarmi un po in torno e chiedere a destra e a manca se c’è qualche
scopamica disponibile al divertimento. Però, c’è un però non so come approcciarmi, attaccare bottone con
le varie signore che incontro o che vengono nel mio locale commerciale, c’è ne sono di molto piacevoli
ma tutte sposate, certo io non sono geloso ma come faccio a chiedere ???
spero vi sia piaciuto, a chi è piaciuto piacere a chi no piacenza e vi abbia anche fatto un po sorridere.
Io sono questo.
ho letto tutto. Eeeee...... caspita.
Mi è STRAPIACIUTO il tuo racconto, è sincero, e' spontaneo, anche io le mie storie ho "provato" a proporle così. E sai una cosa? Anche se sono del '98, mi chiedo anche io ormai, che fare...... vado, e mi rifugio nel "porto sicuro"? o resto a cercare le eccitazioni delle prime volte? Che fine farò? Maritino scemo? O "sfigato di paese" che racconta da 40 anni, le stesse storie? Il tuo è un bellissimo racconto, offre molte spunti, e mi è piaciuto leggerlo. Però alle carezzine dai.... potevi metterglielo in mano!!!!! :asdevil::LOL::LOL::LOL:
 
OP
sormarco

sormarco

"Level 7"
Messaggi
12,878
Punteggio reazione
7,681
Punti
124
Posizione
taranto
ho letto tutto. Eeeee...... caspita.
Mi è STRAPIACIUTO il tuo racconto, è sincero, e' spontaneo, anche io le mie storie ho "provato" a proporle così. E sai una cosa? Anche se sono del '98, mi chiedo anche io ormai, che fare...... vado, e mi rifugio nel "porto sicuro"? o resto a cercare le eccitazioni delle prime volte? Che fine farò? Maritino scemo? O "sfigato di paese" che racconta da 40 anni, le stesse storie? Il tuo è un bellissimo racconto, offre molte spunti, e mi è piaciuto leggerlo. Però alle carezzine dai.... potevi metterglielo in mano!!!!! :asdevil::LOL::LOL::LOL:
Lo sai, mi sto mordendo ancora i gomiti 🤬🤬🤬
 

vecchiopor

"Level 1"
Messaggi
240
Punteggio reazione
162
Punti
48
Lo sai, mi sto mordendo ancora i gomiti 🤬🤬🤬
se non avessimo ognuno i propri rimpianti, di occasioni perso o mal sfruttate...che gusto ci sarebbe?
va nutrito e soddisfatto il corpo, ma anche la mente ha la sua parte!

e nei ricordi i rimpianti innescano la fantasia su come sarebbe potuta andare se...
no??? 😩😂
 
OP
sormarco

sormarco

"Level 7"
Messaggi
12,878
Punteggio reazione
7,681
Punti
124
Posizione
taranto
se non avessimo ognuno i propri rimpianti, di occasioni perso o mal sfruttate...che gusto ci sarebbe?
va nutrito e soddisfatto il corpo, ma anche la mente ha la sua parte!

e nei ricordi i rimpianti innescano la fantasia su come sarebbe potuta andare se...
no??? 😩😂
Infatti
 

Nastrin2

"Level 3"
1 Anno di Phica.net
Messaggi
536
Punteggio reazione
433
Punti
69
Age
45
Racconto molto gradevole e in alcuni aspetti mi ci rispecchio, tipo la noia del sesso di coppia (che non è una regola, ma quasi). Nonostante io abbia una compagna molto piacente di poco sopra la quarantina, a volte non mi si alza e quando succede è sempre la solita musica, io sopra poi lei davanti e si finisce a cucchiaio sul fianco. Rimpiango quando eravamo amanti e abbiamo fatto le peggio cose ah gli impegni familiari che scocciatura. Se ripenso al paio di puttanelle che non volevano impegni che ho scopato e buttato via per non rovinare il rapporto con lei, mi mangio i gomiti e pure i talloni 😂
 
OP
sormarco

sormarco

"Level 7"
Messaggi
12,878
Punteggio reazione
7,681
Punti
124
Posizione
taranto
Racconto molto gradevole e in alcuni aspetti mi ci rispecchio, tipo la noia del sesso di coppia (che non è una regola, ma quasi). Nonostante io abbia una compagna molto piacente di poco sopra la quarantina, a volte non mi si alza e quando succede è sempre la solita musica, io sopra poi lei davanti e si finisce a cucchiaio sul fianco. Rimpiango quando eravamo amanti e abbiamo fatto le peggio cose ah gli impegni familiari che scocciatura. Se ripenso al paio di puttanelle che non volevano impegni che ho scopato e buttato via per non rovinare il rapporto con lei, mi mangio i gomiti e pure i talloni 😂
E questi sacrifici non vengono nemmeno apprezzati.!!!
 

Karbhala

"Level 1"
Messaggi
269
Punteggio reazione
238
Punti
44
Age
48
SorMarco ( * 1960) e il sesso,
Grazie a tutti quelli che mi leggeranno, ho scelto di pubblicare tutto in una volta perché altrimenti non
l’avrei fatto
questo è il resoconto della mia vita sessuale che non è stata piena zeppa di episodi eclatanti di chissà
quante e quali scopate.
Fatti successi dal 1965 in poi.

Sormarco è un ragazzino che, adesso di preciso non ricordo ma, da molto piccolo viveva a firenze in una
casa molto piccola dove dormiva in un mobile letto e di fronte avevo la porta della camera da letto dei
miei genitori. Mentre ero a letto capitava prima di addormentarmi di vedere la luce accesa che filtrava
dalla fessura di tale porta, questo per più sere, una di queste sere incuriosito, perché all’epoca non
avevamo ancora la TV, decisi di andare a vedere, aprii la porta e vidi mia madre che faceva sparire il
pisello, all’epoca si chiamava così, dritto di papà tutto in bocca, dall’altra parte non vidi cosa faceva papà.
Stetti un attimo mi girai chiusi la porta e amen. Questo, capii molto dopo, fu il mio primo impatto col
sesso.
I miei genitori non mi dissero nulla sull’accaduto e tutto passò. Qualche tempo dopo iniziai a giocare con
le varie mie cuginette coetanee, ne ho una marea dato che mia mamma viene da una famiglia di undici
persone dove i fratelli e le sorelle avevano in media quattro figli a testa e le femmine erano la
maggioranza, quando giocavamo eravamo spesso io e cinque o sei femmine e io solo maschio, c’erano
quelle un po più grandicelle che avevano fratelli più grandi magari già fidanzati che facevano le saputelle.
Così quando si giocava al dottore io ero sempre li a fare la rivista passere, sentire odore e sapore. Non
scorderò mai quella ennesima volta che nascosti dietro un capannone ad esplorare il corpo umano con il
mio cazzetto di sette/otto anni mia cugina Elisa si girò a pecora abbasso le mutandine bianche mi disse
mettimelo nel culo ed io come un coglione per paura di farle male dissi no non le diedi nemmeno una
leccata di fica. Ancora ci penso e mi mangio i gomiti. Questo è la scoperta del sesso nella prima infanzia.
Aneddoti avvenuti nella metà anni 70
In questo periodo abbiamo cambiato casa siamo venuti in Calabria, dato che mio padre è calabbrese, però
famiglia normale e pochi cugini, femmine due sole di cui una sola coetanea fattibile.
Praticamente si andava a scuola e nel periodo delle vacanze estive visto che abbiamo il mare a sei
chilometri mio zio aveva un banco ambulante che all’epoca faceva soldi a palate e dato che amava il mare
aveva la seconda casa li, al mare appunto, io solo soletto dalla grande città al paesotto mi ero rinchiuso in
me stesso, comunque l’estate del 71 zio avendo casa grande prospetto a noi nipoti di passare a turno di
quindici giorni le vacanze a casa sua ed usufruire della spiaggia. Io ero il più grande 11 anni, mi chiese se
volevo imparare il mestiere ed andare con lui nei vari mercati della provincia io volentieri accettai e così
mi guadagnai anche qualche spicciolo più di qualche spicciolo per la verità. all’epoca c’era un cantiere a
fianco casa e da bambini che fai non vai a vedere dal terrazzo di questa casa in costruzione cosa si vede?
Un pomeriggio dopo il mare salimmo e di fronte a questa casa si poteva vedere anche dentro le finestre di
fronte, dove c’erano dei turisti inglesi che giravano nudi per casa li risatine di scherno spinte schiaffi finta
vergogna di ciò che si vedeva, Quel giorno finì così.
Da quel giorno si andava spesso e volentieri a spiare i vicini, da cosa nasce cosa cominciai a toccare
distrattamente mia cugina che puntualmente mi scostava ma perseveravo giocando così andavamo avanti,
un pomeriggio all’ora del riposino pomeridiano tutti a letto meno che io e Rita che rimanemmo soli
all’ombra davanti casa lei leggeva un fumetto sdraiata a terra in canottiera e pantaloncini, tipico
abbigliamento di una bimba di 8 anni, io seduto gambe incrociate dietro di lei, quindi dalla parte dei piedi,
spalle poggiate al muro a leggere un altro fumetto, anch’io canottiera e pantaloncini. Ad un certo
momento cominciò a darmi fastidio e dondolare con i piedi toccando il mio giornaletto, io la scostavo con
la mano ma lei arrivava con l’altro piede dopo due o tre volte sul giornaletto non so se per sbaglio o fatto
apposta si poggiò un po più energicamente sul pisello li per lì la scostai per non farmi far male ma vista
l’insistenza a farlo le presi un piede e me lo misi nell’elastico superiore del pantaloncino e delle mutande
proprio a contatto del pisello e li lasciai il piede che lei prontamente ritrasse. Dopo due minuti ancora la
stessa scena con l’altro piede ritirò anche quello, si fermò per un paio di minuti e ricominciò a dondolare
sti piedi arrivò vicino al pisello e le bloccai la caviglia portando lentamente la pianta del piede a contatto
col pisello facendole fare su e giù a mo di sega sull’asta che prendeva turgore lei non fece niente solo che
ogni tanto girava lo sguardo per vederlo dal vivo ciò che toccava, ma non so perché io lo nascondevo,
andammo avanti con questo gioco non ricordo per quanto tempo ne se arrivai a godere ma mi piacque
parecchio. Dopo quel giorno non facemmo più quel gioco, ma nello stesso giorno mi parlò di una cosa
che le era successa l’anno precedente quando ancora avevano un cane, tipo pastore belga, questo cane
indugiava ad annusare sempre la sua patatina più lei lo scostava più lui si strofinava ad un certo punto mi
disse che scostò la mutandina e si fece leccare dal cane che aveva una lingua calda e liscissima a lei
piacque quella sensazione ma il cane se ne andò subito dopo. Alla fine di questo racconto le chiesi subito
se per caso volesse riprovare la sensazione e se potevo farlo io mi rispose di si. Ma come tutte le cose
belle durano poco, praticamente finì il mio turno a casa dello zio ed entrarono al mio posto due altri
cugini uno della stessa età di Rita, Marcello e suo fratello Mario più piccolo di due anni. Capitò di stare
un paio di sere tutti insieme io a dormire con Marcello e Mario, Rita sola in un altra stanza. Con Mario e
Marcello all’epoca ci si vantava di aver toccato Rita perché loro praticamente erano cresciuti insieme e ci
si raccontava le varie cose che ho descritto prima e gli ho anche detto che quella notte sarei andato in
camera sua a toccarla mentre dormiva. Così feci e quella notte mentre tutti dormivano profondamente
zitto zitto mi alzai per andare al bagno che era di passaggio ( scusa che avrei trovato se mi avessero
scoperto alzato ) ma tutti dormono e io mi infilo in camera mi inginocchio e comincio a trafficare con le
mutandine, infilo un dito nell’elastico tocco Rita si muove io scappo, dopo dieci minuti ancora la stessa
tiritera questo per due tre volte alla fine Rita si sveglia e mi caccia , prima serata vado a letto comunque
appagato. Mi ricordo che c’era anche un lumicino di quelli votivi che era in una posizione molto
favorevole e di notte faceva egregiamente il suo lavoro perché si riusciva a vedere quello che mi
interessava in quel momento. Il giorno seguente passa senza che nessuno dica nulla della notte
precedente. Arriva la seconda notte tutti insieme ed io incoraggiato dagli altri due cugini devo decidere se
andare o no……….. voi sareste andati ? ……… e anch’io andai, solo che quella notte trovai una sorpresa
Rita non si era addormentata e cominciò a cacciarmi senza comunque successo mi diceva che avrebbe
svegliato i suoi, avevano la stanza proprio di fronte alla sua se si fossero alzati mi avrebbero scoperto
come un flash nella notte, ma questo non accadde, dopo tante mie insistenze dove chiedevo solo di
sentirne l’odore e di farle lo stesso trattamento che ebbe dal cane Rita acconsentì e nei momenti
successivi mi gustai un paradiso di morbidezza aveva sulle labbra, belle gonfie, una leggera peluria
appena accennata quella peluria ancora di bimba, comunque nel mentre sentimmo un rumore ci
spaventammo scappai, ritornai ma lei si era ricomposta e non volle più far nulla le strappai solo un ultimo
bacio sulla patata. Seconda serata finita. Il giorno dopo mare, giochi stanchezza di tutti e nessun
riferimento a ciò che poteva succedere la notte a venire, ormai ero determinato a finire quello che avevo
iniziato perché la sera prima ad un certo punto mi accorsi che quando con la lingua arrivavo in un punto il
bacino sussultava non sapevo cosa fosse. Arrivò l’ora fatidica andai quatto quatto la trovai di nuovo
sveglia stavolta più accondiscendente delle altre volte, forse perché mi fece trovare una sorpresa ( adesso
per i deboli di palato sarà un colpo) che consisteva in una fichetta non proprio profumata, odorava di
pesce non proprio appena pescato ne tanto meno ben coservato, li per lì volevo abbandonare ma mi feci
forza e andai dritto di lingua dopo poche slinguate diventò la fichetta che avevo assaggiato gli altri giorni,
ricominciai a leccarla in tutti i punti e ad un certo momento sentii un bozzettino duro li in alto
all’attacatura delle labbra cominciai a slinguare quel bottoncino, più toccavo più sobbalzava e Rita intanto
mi accarezzava il capo, io che indugiavo sempre più, dai e dai sempre più forte che ad un determinato
momento mentre Rita alzava il bacino, conteporaneamente, le mani che prima mi accarezzavano il capo
me lo premevano contro la sua fica li ho continuato per un altro poco a martellare con la lingua la piccola
clitoride che tanto piacere portò quella notte. Di questa notte non è tutto anch’io avrei voluto godere con
la bocca e avendo il pisello in tiro, credevo che anche lei fosse d’accordo ma niente di più sbagliato
perché le poggiai il pisello sul cuscino vicino la sua bocca ma non ci fu verso al che prima di andarmene
lei ancora provata dal suo primo orgasmo era ancora con la passera all’aria quindi che feci presi il cazzo e
cominciai a strofinarlo delicatamente sulle labbra che si schiusero appena e dopo un po un po venni sul
suo monte di venere, mi chiese sorpresa cosa avessi fatto ma non dissi niente lei si alzò andò nel bagno a
pulirsi ed io andai a letto pago. Con Rita andò ancora avanti a rapporti orali sempre e solo verso di lei
purtroppo per me. In quei anni del trasferimento dalla città feci amicizia con Arturo un ragazzo a cui
piaceva l’elettronica e armeggiava con circuiti stampati che a volte si auto costruiva con basette ramate e
soluzioni corrosive, acquistando varie riviste di elettronica venimmo a conoscenza di quelle radio
ricetrasmittenti che usavano per la maggior parte i camionisti ovvero le radio CB ricetrasmitteti sui 27
mhz. che riuscivano a coprire un raggio di pochi chilometri. Era il 1976 e tra noi CBisti iniziò a girare
voce dell’arrivo di una ragazza dal nord che veniva a fare le vacanze li da noi.
Premetto che parlo per quel che vedevo io, devo anche dire che ero un ragazzo timido e con
un’educazione un po ferrea data da un padre padrone che all’epoca se serviva qualche schiaffone non si
risparmiava a nessuno.
In quell’epoca in un paesetto del sud sapere che arrivava una ragazza del nord emancipata a tal punto di
viaggiare da sola era una conquista ambita da fare perché nuova tra noi, comunque la sera scambiando
chiacchierate tra tutti gli amici, tramite sempre il baracchino ( la ricetrasmittente ) sentiamo una voce
femminile nuova che si affaccia nell’etere era lei che aveva un contatto al paese che faceva parte del
nostro gruppo. Passò qualche giorno e Arturo quattro anni più grande e molto più scaltro di me, riuscì a
fare amicizia e portarla a casa dove la sua stanza studio e laboratorio di elettronica era distaccata dal resto
delle stanze dei familiari, li in quella stanza spesso c’ero anche io a cazzeggiare con la radio, il saldatore
ecc. ecc. a volte mi ci trovavo anche quando c’era lei Margherita, di anni ventuno, a fare il terzo
incomodo di sedici anni comunque andavo via quasi subito ma alcuni giorni non so perché Arturo non
voleva che andassi via boh non so perché, forse perché era fidanzato con Maria una ragazza conosciuta
all’università, e io sarei stato il suo alibi? Non è dato sapere. Sapevo che c’erano stati abbracci baci e
forse altro con Arturo, data la mia timidezza dettata anche dalla paura di un rifiuto e una derisione da
parte estranea, non avrei mai pensato che in quella sera dove in una piccola 500 io e Arturo dovevamo
andare a 20Km dal nostro paese si aggregasse all’ultimo momento Margherita, quindi loro due avanti e io
dietro, eravamo a metà strada non so come ma c’era il braccio di Margherita che poggiato allo schienale
faceva penzolare la mano fra i sedili mi feci tutto un coraggio ed iniziai ad accarezzarla prima e poi
prenderla tra le mie, a quell’età ( mia 16 anni ) era una conquista non da poco, anche perché lei era 5 anni
più grande, comunque arrivammo a destinazione scendiamo zitto io zitta lei tutto bene al ritorno altre
carezze, sempre di mano in mano ( non cominciate a dire il cazzo ci dovevi mettere ). Nei giorni seguenti
continuammo a vederci tutti e tre mentre Arturo era sempre più pressato da Maria così alla fine
Margherita la sera si vedeva spesso e volentieri con me che la mattina andavo a lavorare con mio zio
ambulante dato che di scuola non ne ho voluto sapere. Margherita molto emancipata rimaneva fino a tardi
a casa mia a sentire musica guardare TV quando arrivava l’ora di andare a letto la accompagnavo a casa
sua dove c’era solo il fratello che dormiva, vivevano soli, la prima volta che la accompagnai a casa
andammo nella piccola cucina con un caminetto, spesso ancora caldo e con qualche tizzone arroventato,
mi sedetti si mise a cavalcioni sulle mie gambe non sapevo cosa fare per non sbagliare, cominciai ad
annusarla sul collo mi feci scappare un bacetto non mi fulminò ma ricambiò con quello che si dice un
limone, bacio lingua in bocca a rimestare come in un paiolo. Per me fu quello il primo bacio non vi sto a
dire che sensazione e da quello partirono le mani su ogni centimetro del suo corpo, quando arrivai a
toccare le sue gambe ebbe la splendida idea di alzarsi e risedersi sulle mie cosce e così io potei arrivare li
all’incrocio dove c’era la calda porta del paradiso, solo c’era un piccolo intoppo il body che ostacolava la
mia mano, non volevo essere troppo intraprendente e m’infilai di fianco sentii un calore alle dita mai
provato in questo turbinio di sensazioni nuove per me non sentivo neanche il fastidio dell’elastico ma
forse dava più fastidio a lei che ad un certo punto scese con la mano e tac sbottonò il fondo del body, così
partì il mio primo ditalino ad una donna perché quello era lei anche se aveva 21 anni. Da quella sera ho
passato tre mesi della mia vita fantastici, compreso natale e capo d’anno 76/77 che ha dormito a casa
mia. Eh si adesso vi faccio smettere di leggere perché vi starete chiedendo, in tre mesi con una 21enne
che ci sta alla grande chissà quante scopate e di quali porcate eravamo stati capaci, me lo sto chiedendo
anch’io oggi, perché mi sono fermato solo alla sua masturbazione, perché io non gli ho neanche messo il
cazzo in mano a quell’angelo. Si me lo sono meritato l’appellativo che inizia con CO…….e finisce con
GLIONE. Ma era la mia prima esperienza e lei si vede che non voleva darmela di sua spontanea volontà,
se magari le avessi chiesto di più me l’avrebbe anche data. Fatto sta che arrivò il giorno che volle ripartire
per ritornare al nord. Passano gli anni ed io ritorno il ragazzo che per timidezza aveva paura di chiedere
ed eventualmente ricevere un rifiuto adesso che ci ripenso mi richiamo con l’epiteto precedente , ma la
vita è questa col senno di poi , chi non ha mai sbagliato nulla? Infatti ad un certo punto un altro mio
amico che aveva una ragazza che si faceva fare di tutto mi chiese se ero disponibile ad accompagnarlo, io
avevo la macchina lui non ancora, che alla sua ragazza era arrivata in visita la sorella emigrata in francia e
se volevo fare un’uscita a quattro accettai e quella sera stessa la prima uscita le andammo a prendere per
una passeggiata al mare e sorpresona la sorella era anche mamma ed aveva portato con se per le vacanze
il bimbo di due anni, comunque rimanemmo soli e cominciammo a parlare camminando sul lungo mare,
la mamma non so quanti anni avesse ma sicuramente era più grande di me, nel passeggiare e
chiacchierare ogni tanto una battutina una toccatina alla spalla al braccio ricambiato con uno schiaffetto
affettuoso da parete sua e si arrivò a camminare quasi abbracciati diciamo che volevo ripararla dal
freschetto della sera, la serata fini con qualche bacetto innocente ma bene augurante.
La mamma era una bella donna alta circa 1,70cm fisico snello tette seconda misura fica nonostante il
parto ancora bella stretta.
La seconda serata andò un po meglio perché decidemmo di andare a fare il bagno di notte e muniti di
tenda andammo in una spiaggetta un po nascosta montammo la tenda e via a fare il bagno io e la mamma
uscimmo quasi subito, ci asciugammo e ci infilammo in tenda, ricominciammo a parlare del paese delle
sue cose e inevitabilmente iniziai a sbaciucchiarla, baciarla e carezzarla ricambiato le cominciai a toccare
tutto quello che si poteva e lei altrettanto non sapendo quando sarebbero rientrati gli altri, facemmo una
sveltina così alla bella e meglio poco dopo rientrarono gli altri due.
La terza serata solo passeggiata al mare, mi raccomando disse lei perché non potendo lasciare il figlio lo
dovevamo portare con noi. Va bene che fai dici no! Quindi passeggiata e niente altro, ma sai com’è e
come non è il bimbo non aveva mai visto il mare lo portiamo vicino al mare, ma i bimbi vogliono sempre
giocare quindi saliamo sulle dune per vedere il mare dall’alto lui giocava calmo vicino a noi ed io giocavo
calmo con la mamma bacia di qua, bacia di la, tocca di qua tocca di la tutto ad un tratto è uscito un cazzo
lei a giocare e far stare fermo il bimbo era inginocchiata ed è spuntato un culo dai pantaloni e così un’altra
sveltina a pecorina con gente che passava dall’altra parte della duna.
Quarta serata il tempo era sempre poco perché lasciando il figlio doveva giustificare alla famiglia le uscite
da sola, nei piccoli paesi era così, così ci incontrammo, ci eravamo messi d’accordo, solo per scopare ma
il tempo era sempre poco e così altra sveltina. Quella fu l’ultima perché arrivò il papà del bimbo che era
venuto anche lui in vacanza per poi ripartire tutti insieme.
La stessa estate ebbi un’altra sorpresa ritornò Margherita la donna che mi diede il primo limone anche lei
tornò con ben due sorprese complementari cioè un marito ed una bimba di un anno, un’altra mamma. Va
beh buon viso a cattivo gioco.
La vita non la vivi solo tu Sormarco.
Infatti in quel periodo stavo tacchinando una ragazza, che poi sarebbe diventata mia moglie e comunque
rivedere Margherita mi fece un certo effetto, ma essendoci il marito aivoglia a fare effetti potevo anche
fare avatar, primo film in 3d con molti effetti speciali, stavano sempre insieme cosa potevo fare? Sperare
nella provvidenza. Fu così che il marito di Margherita fu richiamato al lavoro tre giorni prima della
partenza di tutti e tre, quindi per non perdere due biglietti già prenotati Margherita e la bimba rimasero e
lui partì in mattinata, e nel pomeriggio, che era anche di sabato organizzammo per una domenica al mare.
Il giorno dopo verso le nove passai da casa sua presi lei e la bimba e via al mare. Sulla spiaggia e
nell’acqua fu puro divertimento baci carezze e abbracci come fossimo una coppia felice con nostra bimba,
durante il ritorno che doveva essere per l’ora di pranzo Margherita mi confidò che la mattina aveva
parlato con suo marito, appena arrivato su a casa, dicendogli che sarebbe venuta al mare con me visto che
mi aveva conosciuto e gli avevo fatto una buona impressione, lui disse hai fatto bene anche per la bimba a
cui piaceva molto il mare. Fece bene perché si sa il paese è piccolo e la gente non si fa mai i cazzi suoi,
infatti la sera di domenica uscimmo per una passeggiata poi andò a lasciare la figlia ai familiari e venne a
dormire a casa mia che quell’estate avevo libera, dopo una normalissima notte di passione, non vi sto a
raccontare di chissà quali e quante acrobazie abbiamo potuto fare, perché non è così, in pratica una sana
scopata con lei che mi disse, quando sentì che stavo per venire, vieni pure dentro ho la spirale non
preoccuparti e così feci con nostro sommo piacere stringendola a me. Ci addormentammo e la mattina alle
sei lei si alzò e andò via. Naturalmente quella stessa mattina un po più tardi andando ad un tabaccaio li
vicino la proprietaria mi disse: ma come mai ho visto Margherita uscire stamattina presto da casa tua?
Boh ti sarai sbagliata magari era poggiata al portone per vedere se ancora abitavo li, e poi io ho dormito in
campagna. Dopo quei giorni non ci siamo più rivisti per varie cose lavoro, mio e parenti suoi, non sapevo
neanche dove magari scriverle o telefonarle non l’ho quindi neanche salutata.
A distanza di anni si sa la vita ti porta a dimenticare, ma un giorno per una deviazione stradale sono
passato sotto casa sua dove ebbi la mia iniziazione da adolescente e devo ammettere che il cuore ha
sussultato la mente è tornata indietro di buoni 40anni. Devo ammettere che ancora ci penso, lei non è più
tornata al paesello e con l’avvento di google+ facendo una ricerca l’ho ritrovata in rete abbiamo parlato
della nostra vita ma non ci siamo ripromessi nulla data la distanza che ci separa.
Finite queste avventure ne inizia un’altra che sfocia nel mio matrimonio, era il 1982, e c’era questa
ragazza che mi piaceva, quella che stavo tacchinando prima ricordate? Comunque lei lavorava da mio zio
che aveva una rivendita di stoffe e biancheria intima, pigiama, camicie da notte t-shirt insomma un bazar
dove anche io aiutavo e rompevo le scatole alla commessa Marianna, com’è come non è sono riuscito a
mettermi con lei. Il paese era piccolo ci conoscevamo tutti i suoi genitori conoscevano i miei e viceversa
entrambe le famiglie contente dell’unione dei loro ragazzi.
Io e Marianna iniziamo ad uscire all’inizio a piedi, non si faceva niente qualche bacetto e niente antro, poi
pian piano con l’auto iniziammo ad andare al mare ma con le sorelle una più grande e fidanzata ed una
più piccola in cerca, in pratica andavamo al mare in cinque dove una doveva controllare l’altra tutto
andava tranquillo e senza sesso giusto qualche toccatina fino ad un tardo pomeriggio di settembre in
spiaggia eravamo io e Marianna le sorelle e mio cognato i magnifici cinque cominciamo a siastemare per
andare via quando la più piccola ha deciso di andare al bar seguita a ruota dall’altra sorella col fidanzato
noi rimasti soli io seduto sotto l’ombrellone lei sdraiata con la mia coscia a farle da cuscino mentre si
parlava in attesa degli altri così dal nulla mi prende il cazzo ed inizia il mio primo pompino, io non
l’avevo mai ricevuto quindi non conoscevo le cortesie da usare in quei casi e dopo un po di su e giù le
sborrai in bocca, alla fine dei miei spasmi orgasmatici mollò la presa e butto via sulla spiaggia tutto il
succo di pisello, due minuti dopo vedemmo tornare gli altri raccogliemmo tutto e andammo via. La sera
dopo volevo ricambiare il favore e quindi uscimmo con la macchina andammo a trovare un posticino
nelle campagne appena fuori al paese e subito dai baci passammo anzi passai alla sua dolce fichetta
profumata non vi dico come godette quella volta feci anche l’esploratore con il dito per vedere fi dove
potevo toccare senza farle male dato che voleva arrivare vergine al matrimonio, bah valle a capire,
comunque toccando toccando al buio il mio indice trova solo una lieve resistenza continuo a spingere e la
resistenza è sempre meno e lei non dice nulla al che spingo ancora ed entra tutto senza dolore e senza
sforzo, ero entrato nel culo, alla fine del suo orgasmo si ricompose continuammo a pomiciare un po e mi
rifece un altro pompino stavolta pero con il suo primo ingoio. Come ho detto prima quando ero alle prime
armi con Margherita dove mi sono auto definito COGLIONE lo ribadisco perché dopo aver infilato
l’indice nel culo di Marianna non le ho chiesto di come si fosse sentita o se l’abbia sentito e quindi la cosa
finì li e amen, invece credo che se le avessi chiesto di provare l’inculata magari avrebbe detto si, boh!
Fatto sta che non perdevo occasione per presentarle il cazzo ricordo un giorno al locale di mio zio dove
lei lavorava ed io le rompevo le palle, ero nel camerino prova mi feci indurire il cazzo e aprii la tendina,
le chiesi me lo dai un bacetto ? Lei si chinò e comincio a pompare, si in quel periodo le piaceva proprio il
cazzo,complice l’orario di chiusura e la poca affluenza di clienti il pompino arrivò al culmine quindi lei
fece l’aperitivo di sborra. Altro episodio quando metteva qualcosa sugli scaffali io subito sotto la gonna a
ravanare nelle mutande toccatina e via c’era il pericolo che entrasse qualche cliente.
Siamo comunque stati fidanzati tre anni ed in questo tempo ogni uscita era un pompino un’ingoiata e una
leccata di fica sempre ed immancabilmente sembrava assetata di sperma se per esempio mentre pompava
si staccava dalla cappella e in quel mentre si accorgeva che stavo venendo fulminea si ri imboccava
cappella e asta succhiando come una cannuccia con la coca cola finché non usciva l’ultima goccia.
Ricordo una domenica ci succhiammo l’anima perché facendo la solita uscita ci andammo ad appartare
subito e li partì il primo orgasmo mio e suo da li andammo via ci fermammo in un altro posticino e vai di
pompa e conilingus, insomma senza portarla per le lunghe quel giorno in tre o quattro ore ingoiò per
cinque pompini naturalmente ricambiati. Al rientro a casa mi sentivo rintronato e la sera lo stesso mi disse
lei di se.
Le cose belle com’è noto finiscono presto e dopo il matrimonio si scopava regolarmente pomeriggio e
sera i giorni lavorativi, la domenica anche la mattina e comunque c’erano sempre i pompini con ingoio
per altri due anni poi ad un tratto non le piaceva più la sborra in bocca e quindi voleva essere avvisata
della venuta. l’altra cosa che ogni tanto mi concedeva era il culo, cioè lei di suo me lo ha dato solo una
volta quando una notte mentre eravamo ai preliminari carezze e baci e toccatine prende e si mette a
pecora io pronto mi preparo a metterlo dentro lei mi anticipa me lo prende in mano e se lo punta sull’ano
non mi pareva vero, lei che ne era gelosissima non voleva neanche lo slinguassi, entrò che era una
bellezza da allora non ha più voluto ed ho dovuto sempre rubarglielo mentre si scopava a pecora nella
foga ogni tanto mentre era nel pieno godimento vedevo quel buco che pulsava allo stantuffare della fica,
cosa facevo lasciavo cadere la saliva sul buchetto così al tirar fuori il cazzo dalla fica rientravo nell’altro
buco una volta dentro poi si continuava. Questo giochetto lo feci la prima volta in viaggio di nozze per
poi rifarlo ogni tanto sempre nei primi anni di matrimonio. Il sesso è stato sempre purtroppo basico non
voleva mai variazioni o cosa per lei i video porno si li abbiamo guardati ma fare cose al di fuori di ciò che
facevamo era da puttane nel senso sporco e dispregiativo della parola quindi solo 69 pecorina e
missionario culo manco a parlarne se non rubato come detto prima. Tutto questo fino a sei anni fa arriva
la meno pausa e comincia a sentire fastidio durante la penetrazione quindi rimane solo 69. voi direte non
ci sono i lubriFICAnti la parola stessa lo dice ed io l’ho detta ma lei no!!! io mi metto quelle cose!! tanto a
te non basta godere con la bocca, mica lo devi ficcare per forza in fica per godere!! adesso che avremmo
potuto scopare senza problemi di gravidanze sarei potuto venire benissimo dentro, dato il fatto che per
tutta la nostra vita sessuale dopo i figli non usavamo preservativi ma le venivo sulle chiappe , sulla pancia
o in bocca secondo la posizione, ma poi sputava.
Questa è stata la mia vita sessuale fino ad ora, ho scoperto che non sono il solo ad aver fatto questa fine e
per questo adesso ho deciso di girarmi un po in torno e chiedere a destra e a manca se c’è qualche
scopamica disponibile al divertimento. Però, c’è un però non so come approcciarmi, attaccare bottone con
le varie signore che incontro o che vengono nel mio locale commerciale, c’è ne sono di molto piacevoli
ma tutte sposate, certo io non sono geloso ma come faccio a chiedere ???
spero vi sia piaciuto, a chi è piaciuto piacere a chi no piacenza e vi abbia anche fatto un po sorridere.
Io sono questo.
Come dovrebbe piacere uno scritto, semplice e banale come questo, senza aneddoti particolari, buttato su una sezione racconti di un sito porno/erotico come phica.net? Ti dico la mia: mi sono rivisto in più di un aneddoto! Le prime scoperte con le cugine, le fugaci toccate, i primi dubbi se oso o non oso e poi gli eterni rimpianti dei "e se..."! Poi la prima ragazza, le prime vere esperienze! La bella gioventù, le avventure estive! Crescere contemporaneamente e velocemente per diventare oggi uomo! Questo è ciò che mi è piaciuto del tuo racconto! L'aver rivissuto, leggendoti, molto del mio passato e di chi come noi, ha vissuto con spensieratezza e con più divertimento il sesso e la bell'epoque degli anni belli dell'80! Semplice quindi, e molto apprezzato! Grazie! 👍
 
OP
sormarco

sormarco

"Level 7"
Messaggi
12,878
Punteggio reazione
7,681
Punti
124
Posizione
taranto
Come dovrebbe piacere uno scritto, semplice e banale come questo, senza aneddoti particolari, buttato su una sezione racconti di un sito porno/erotico come phica.net? Ti dico la mia: mi sono rivisto in più di un aneddoto! Le prime scoperte con le cugine, le fugaci toccate, i primi dubbi se oso o non oso e poi gli eterni rimpianti dei "e se..."! Poi la prima ragazza, le prime vere esperienze! La bella gioventù, le avventure estive! Crescere contemporaneamente e velocemente per diventare oggi uomo! Questo è ciò che mi è piaciuto del tuo racconto! L'aver rivissuto, leggendoti, molto del mio passato e di chi come noi, ha vissuto con spensieratezza e con più divertimento il sesso e la bell'epoque degli anni belli dell'80! Semplice quindi, e molto apprezzato! Grazie! 👍
Grazie a te , io sono un semplice, se fossimo tutti col mio carattere a quest'ora non ci sarebbe la guerra nel mondo e saremmo pieni di fica per noi etero pieni di sesso e spensieratezza per tutti. Vuoi scopare scopi non vuoi basta cambi gusti bene trovi quello che vuoi senza ipocrisie.
 

Pape

"Level 5"
Messaggi
611
Punteggio reazione
1,513
Punti
99
Nella lettura di alcuni passaggi ho potuto trovare delle similitudini con la mia vita giovanile e attuale di coppia, anche se tu hai vissuto esperienze più significative delle mie.
Da parte mia sono stato molto più in rima con orione di te, visto che tra cugina, amichette varie e compagne di classe ho sempre detto di no per timidezza.
Poi quando sono stato io a cercarle, loro avevano già trovato qualcun altro.

Comunque, dai, è sempre istruttivo in un certo senso leggere racconti di gente, come ti definisci tu, semplice.
 

Top Bottom