Esperienza reale Il vizietto di mia moglie

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Continuo così soddisfo la vostra curiosità.
Io mi ero messo in camicia e bermuda. Onestamente ero un poco agitato per quello che sarebbe successo e fumavo nervosamente. Mia moglie, invece, anche se leggermente eccitata si sentiva perfettamente a suo agio. Dopo una rapida doccia, indossò delle mutandine di pizzo bianche, una camicetta attillata senza reggiseno, una leggera gonna sopra il ginocchio e un sandalo a mezzo tacco.
Il professore invece si presentò in jeans e polo. Al suo bussare, come avevamo stabilito, Mary lo accolse con un leggero bacio sulle labbra e lo fece accomodare sul bordo del letto. A me chiese di sedermi in poltrona di fronte a lui e facendomi un occhiolino mi impose ad alta voce di restare li fermo e in silenzio.
Sia Peppe che io eravamo imbarazzati. Ci guardavamo di sfuggita mentre mia moglie con il suo parlare e sorriderci ad entrambi cercava di sciogliere quel ghiaccio che ci attanagliava, ancheggiando provocante tra noi e riempiendo i nostri calici con abbondante quantitĂ  di vino.
La serata sembrava pian piano riscaldarsi. Mia moglie intavolò una discussione sulle misure del pene e sosteneva la sua preferenza per quelli grandi. Io vantavo apprezzamenti sul suo seno e sul sedere di mia moglie. Peppe, in dubbio se poteva o meno rispondere, alla fine ammise che aveva avuto già modo di apprezzare le forme di mia moglie quando stavamo in piscina.
Il professore, sotto effetto del vino che aveva copiosamente bevuto, non era più tanto inibito e quando Mary, ritornando sull’argomento dimensioni del pene, gli propose di mettersi in libertà per mostrarci il suo fisico villoso ed aitante, lui arrendevole si svestì rimanendo solo con i boxer.
“Finalmente!” gli disse “Era ora. Come facevi a sopportare questi abiti! Ora però voglio che mi mostri anche il tuo pacco”.
Vedendolo confuso e rosso come un pomodoro Mary prese l’iniziativa. Facendogli segno di non muoversi, gli calò le mutande e nell’allontanare
le mani di Peppe che cercavano di coprirsi i genitali, cominciò a toccargli con delicatezza il cazzo.
Anche se ancora semirigido, notai che il professore aveva davvero un bel pene grosso, proprio come aveva giudicato mia moglie che si accovacciò a terra segandolo con una mano, per farlo indurire e con l’altra gli massaggiava le palle.
Tra le mani vogliose di Mary il cazzo di Peppe dopo un paio di minuti, divenne turgido e duro come fosse di ferro, con una prominente cappella violacea. Certamente non avrebbe resistito altri minuti per questo mia moglie si girò verso di me per avere il mio assenso per farlo venire quando
il professore gli accostò il pene sul viso. Nel rivoltarsi verso lui, Mary lo sentì strusciarsi sul viso e sulle labbra lasciandola rintronata per alcuni secondi.
Questo non era previsto. Infatti mia moglie si alzò stordita e avvicinatesi a me disse. “ So bene i patti e per questo mi sono fermata. Doveva essere solo una sega ma quando l’ho sentito sulla faccia e annusato il suo odore mi sono eccitata e adesso ho una voglia matta di assaggiarlo. Ti dispiace se continuo? ”
Balbettai qualcosa tipo non so, decidi tu, se proprio vuoi.
”Tranquillo lo sai che ti amo, ma un uccello così grosso alla mia età dove lo trovo più? Da quando stiamo insieme ho avuto solo te. Ma questa sera quel cazzone sul viso mi ha fatto venire voglia di provare qualcosa di più. Sono certa che piacerà anche a te guardarmi, è un poco come quando faccio le cosine sui pullman”.
A quel punto che dirle? Rovinargli la serata con le inevitabili conseguenze e privarla di questo piacere? Non so se era giusto, ma se lo voleva lo avrebbe fatto lo stesso magari di nascosto o con un altro quindi stringendo le labbra detti il mio beneplacito con un cenno del capo.
“ Bravo tesoro mio è solo uno dei miei desideri, mi stai facendo sentire davvero importante per te e ti amo all’infinito”.
A quel punto ritornò verso Peppe che in piedi si stava toccando il cazzo per non farlo ammosciare, si tolse la gonna, sbottonò la camicetta e con le sole mutandine si accosciò davanti al professore e cominciò a leccargli l’asta. Lo scappellò passandogli la lingua sopra la cappella come per assaggiarlo, poi aprendo le labbra se lo indrodusse tutto in bocca.
Peppe guardò prima me poi mia moglie, capì che doveva restare fermo. Era lei che conduceva il gioco e la lasciò fare facendosi leccare tutta l’asta e le palle.
Stavo guardando mia moglie, fare il suo primo pompino ad un altro uomo da sposata! E poi in quella posizione! Cosce spalancate, una mano tra le palle e la base del cazzo che stava succhiando, l’altra dietro il culo di Peppe per regolarne il ritmo e poi, con quel rivolo di saliva che gli scorreva da un lato del labbro mentre ci giocava con la lingua….
Era una scena molto eccitante tanto che dopo avermi sbottonato il bermuda cominciai a toccarmi il pacco duro come non mi capitava da tempo. Peppe mugolava dal piacere dicendo che stava godendo tantissimo. Mentre io non so descrivere il mio stato d’animo. Provavo solo un turbinio di sensazioni contrastanti e un piacere che mi univa a mia moglie come fossimo un corpo solo.
Successivamente, probabilmente perchè Peppe stava per venire, vidi Mary togliersi repentinamente il cazzo dalla bocca e stringergli forte la base dell’asta. Ci fu quindi un break seguito da una serie di effusioni. Peppe ne approfittò per palpargli le zinne che sballottavano libere, gli strizzò i capezzoli e poi chinandosi, gli spostò le mutandine per accarezzargli la figa depilata e grondante di umori. Lei invece, mugolando dal piacere, si mise in piedi di lato a Peppe strusciandogli addosso tutto il suo corpo poi gli accarezzò il cazzo, ammirandone la forma e il volume e quando fu sicura che si fosse calmato, inginocchiatasi di nuovo davanti a lui, riprese a pomparlo, prima piano, poi sempre più velocemente.
Peppe, a quel ritmo cercava di ritrarsi dalla bocca di mia moglie che invece si spingeva con la testa in avanti sul cazzo e stringeva le labbra per non farselo scappare. Sembrava una scena comica che stava ormai portando il professore, all’apice del piacere.
Nel sentirlo venire Mary si sfilò dalla bocca il cazzo e un fiotto di densa sborra biancastra gli arrivò tra il naso e l’occhio, poi altri due sulla guancia e sulle labbra. Con il cazzo che eruttava ancora gocce di sperma, mia moglie, lo prese in mano e se lo strofinò su tutta la faccia togliendosi così lo schizzo che aveva ricevuto sull’occhio e imbrattato com’era di sborra, vogliosa se lo mise in bocca per assaggiare il suo sapore.
A quel punto il gioco era finito. Loro soddisfatti e quasi vergognosi si pulivano con dei fazzolettini dall’impiastro che avevano combinato e io con notevole sforzo smisi di segarmi.
Appagato dal trattamento riservatogli Peppe si rivestì e nel’andar via ci salutò calorosamente proponendosi per nuovi incontri.
Noi invece, dopo una breve sosta in bagno, ci addormentammo abbracciati. Entrambi avevamo ritrovato una nuova complicità che con il tempo e l’età si era rarefatta. Io per avere appagato il desiderio di mia moglie e lei contenta per aver soddisfatto il suo vizietto e goduto la nuova esperienza non prevista.

Continua
 

Giannisono

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Molto carina la narrazione e il racconto.
Capisco le sensazioni di Mary ma ancor di piĂą quelle di Teo.
Comprendo il suo stato d'animo e la sensazione di essere stato tradito. Ma non è così te lo dico io per esperienze varie fatte.
La vostra avventura è solo sesso fatto per il solo piacere reciproco di godimento e con la partecipazione e complicità di entrambi.
Superata la prima volta probabilmente succederĂ  ancora con situazioni piĂą scabrose o con ruoli invertiti. E' importante godere e far godere il prorio partner senza sopraffazioni.
 
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E questo è il finale della nostra avventura estiva.

L’indomani appena alzati, sicurissimo che avremmo fatto sesso, presi una pasticca di cialis. Facemmo la doccia insieme e stesi con indosso il solo accappatoio ci sentivano felici e loquaci (io un po' meno).

“E’ stata una bella serata ieri con Peppe” disse Mary, “ Aveva il pisello anche più grosso di Gianni (il suo ex) se ricordo bene”.
“ Tu sai” risposi serioso. “Non mi aspettavo però che glielo prendessi in bocca e gli assaggiassi la sborra”.
“Neanche io, mi conosci. Mi piace giocare ma rispetto le regole. Se mi dicevi di smettere mi sarei fermata subito”.
“Lo so, tesoro mio, ma ti avevo vista così eccitata che... come potevo dirti di no?”.
“E’ stata una cosa che non avevo previsto ma quando Peppe si è strofinato con il coso sulle labbra e ho sentito l’odore del suo uccello, ho avuto una voglia matta di assaggiarlo. Pensavo che non mi sarei mai spinta a fare una cosa del genere e invece non ho resistito. Comunque ho visto che ti stavi segando nel vedermi pompare. Porcellino!”
“E come resistere! Non giudicarmi male, ma mi hai dato l’idea, scusami se volgare e brutto nei tuoi confronti, ma così infoiata e in quella posizione, anche se bellissima, mi sembravi di una prostituta che faceva un pompino a un cliente”.
“E che ne sai tu di puttane?” Disse smorfiosa “ Vuoi vedere che mi devo preoccupare?”
“No guarda che sono io che devo preoccuparmi!” Ribadii. “Ti ho visto bene come godevi nel succhiarglielo, se non c’ero secondo me non lo assaggiavi solo ma ti saresti bevuta tutta la sua sborra e magari ti facevi anche scopare”.
“Non fare lo stronzo scemo! Ti proibisco di pensare una cosa del genere!” mi disse incazzata. “Io godevo perché mi piace stuzzicare le persone e perché tu mi guardavi! Mi conosci e non fare il geloso, sai bene quanto ti amo e tengo a te. Quello che è successo dopo è stato solo …..”
“Perché avevi voglia di un cazzo grosso e giovane”. Dissi ridendo per smorzare gli animi che si stavano riscaldando. “Vieni qua che ora ti faccio vedere come devi gustare un uccello! “. E la attirai a me.

Mary si lasciò prendere e abbracciare, si accoccolò a me, mise una mano sul cazzo accarezzandolo e me lo segò fino sentirlo duro.
“Vedo che è sei in tiro. Aspetta che lo assaggio”.

Era chiaro che mia moglie per riconoscenza per quello che aveva fatto la sera predente a Peppe, voleva farmi godere nello stesso modo. Mentre mi sbatteva il pisello si avvicinò alla mia cappella e cominciò a baciarmela. Poi dischiuse le labbra facendo scorrere la lingua lungo l’asta per farselo arrivare tutto in bocca.

“Sei fantastica!” gli sussurrai mentre mi succhiava. Mi stava facendo sentire in cielo e quando per riprendere fiato se lo sfilò dalla bocca io la implorai di rimetterselo subito tutto dentro perché stavo per venire. Lei e per non soffocare dai miei schizzi che gli sarebbero arrivati direttamente in gola si fermò con le labbra a metà cazzo facendosi riempire la bocca di sperma e sentitone la quantità ne fece colare una parte sul mento. Era bellissima così e la accolsi soddisfatto tra le mie braccia.

Intanto si era fatta l’ora di pranzo, ordinammo del cibo in camera, mangiammo con appetito e coperti dai soliti accappatoi ci continuavamo a stuzzicare. Dopo il caffè, fumammo una sigaretta parlando della bella vacanza che stavamo trascorrendo, poi ci stendemmo a riposare ancora un poco rimanendo abbracciati. Quando mi venne voglia di fare pipì Mary mi seguì in bagno perchè voleva rinfrescarsi un poco. Appoggiata al lavabo, gli accarezzai il culo e mi poggiai dietro di lei.
“Lo vuoi in pochino dietro?” Gli chiesi “Non me lo fai fare da tanto! Dai che ti piace”.
“Si mi piace, ma non mi va” rispose. “ Adesso lo voglio dentro è tutta la notte che ci penso. Dai, andiamo sul letto” .

Ubbidii e nudo mi distesi con due cuscini dietro la nuca, Mary si accostò al bordo del letto, si fece scivolare l’accappatoio di dosso e a quattro zampe salì sul letto davanti a me. Con la mano cominciò a stuzzicarmi il cazzo per sentire le mie reazioni e quando lo sentì duro si mise a cavalcioni e aprendosi la figa con una mano se lo infilò dentro cominciando a cavalcarmi.
Avendo fatto già una sborrata la mattina la foia iniziale era scemata pensavo di non farcela, per fortuna l’effetto del cialis è duraturo, quindi mi concentrarmi al massimo.
Mary, da sopra mi imponeva i ritmi, ora lenti, ora focosi, sbattendosi dentro il cazzo fino alle palle mentre io la trattenevo per i fianchi e mi gustavo vedere la pancia e le tette di Mary che sobbalzavano. Ansimando dal piacere mi disse: ”Mi piace averti dentro, baciami le zinne che io intanto mi tocco”.

Allora mi aggrappai ai suoi capezzoli succhiandoglieli con avidità sapendo che durante le nostre scopate Mary provava un piacere fortissimo che la portavano subito all’orgasmo.
Avvertii, la sua figa dilatata piena e di umori e dal movimento delle sue dita sul clitoride, che ormai era pronta per un orgasmo, quindi cominciai a spingergli il cazzo tutto dentro con foga e dopo una serie di profondi affondi la sentii venire. Sfinita si piegò su di me imprigionandosi il mio uccello dentro di se fino a quando la inondai di sperma.
Rimanemmo così per alcuni minuti compiacendoci reciprocamente di quel godimento e solo dopo che il mio cazzo si era completamente afflosciato lei si sollevò da me.
Erano passate molte ore da quando avevamo cominciato a chiavare ma solo ora eravamo davvero felici ed appagati. Dopo un breve riposo, facemmo una doccia insieme e cominciammo a prepararci per andare al ristorante per la cena.

Spero che quest'ultimo racconto sia stato di vostro gradimento.
Mi aspetto molti commenti e risponderò volentieri alle vostre curiosità
.
 

massimoran

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ciao quanto tempo è durata l'ultima scopata? quella sul letto sotto l'effetto del cialis? prendi una compressa la mattina e l'effetto dura fino alla sera?
Complimenti x il racconto, bella porca tua moglie.
 

zumpappa

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ben scritto e situazione piccante e eccitante

la parte che mi è piaciuta di più? sono un tenero romanticone: il far l'amore finale, ho colto molto sentimento mentre lo scrivevi... ma magari è stata solo la mia percezione e immedesimazione
 
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la parte che mi è piaciuta di più? sono un tenero romanticone: il far l'amore finale, ho colto molto sentimento mentre lo scrivevi... ma magari è stata solo la mia percezione e immedesimazione
Ti sei bene immedesimato. Fare l'amore dopo era la conclusione logica che alla fine entrambi desideravamo.
 

zumpappa

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Ti sei bene immedesimato. Fare l'amore dopo era la conclusione logica che alla fine entrambi desideravamo.
è vero!!!

e tu sei stato bravo a descrivere quel momento che è stato tutto vostro.... bravo davvero!!!

e bravo anche a aver assecondato la sua voglia e il cambiamento dei piani godendoti l'eccitazione nonostante l'arrabbiatura ;)
 

marco561

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Adesso vorrei che tua moglie fosse qui con me per farmi un pompino come ha fatto con l'amico e con te.
Gli farei assaggiare tutto in gola il mio cazzo voglioso e dopo te la scoperei bene bene nel figone e nel culo.
Te la rimanderei a casa grondante di sperma dopo averla irrorata per bene 💦💦💦💦💦💦💦
 

cicciosv

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Mi ha eccitato molto quando scrivi che tua moglie sentendosi il cazzo sul viso lo ha annusato.
Anche a mia moglie piace sentire l' odore del cazzo. Lo trova piacevole e dice che spesso cambia ed è diverso da persona a persona.
Bravo, hai accenato ad un argomento che mi piacerebbe approfondire perché poco trattato.
Mi auguro che scriverai ancorati tua moglie e i suoi vizietti.
 

ital_iano

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L’indomani appena alzati, sicurissimo che avremmo fatto sesso, presi una pasticca di cialis. Facemmo la doccia insieme e stesi con indosso il solo accappatoio ci sentivano felici e loquaci (io un po' meno).

“E’ stata una bella serata ieri con Peppe” disse Mary, “ Aveva il pisello anche più grosso di Gianni (il suo ex) se ricordo bene”.
“ Tu sai” risposi serioso. “Non mi aspettavo però che glielo prendessi in bocca e gli assaggiassi la sborra”.
“Neanche io, mi conosci. Mi piace giocare ma rispetto le regole. Se mi dicevi di smettere mi sarei fermata subito”.
“Lo so, tesoro mio, ma ti avevo vista così eccitata che... come potevo dirti di no?”.
“E’ stata una cosa che non avevo previsto ma quando Peppe si è strofinato con il coso sulle labbra e ho sentito l’odore del suo uccello, ho avuto una voglia matta di assaggiarlo. Pensavo che non mi sarei mai spinta a fare una cosa del genere e invece non ho resistito. Comunque ho visto che ti stavi segando nel vedermi pompare. Porcellino!”
“E come resistere! Non giudicarmi male, ma mi hai dato l’idea, scusami se volgare e brutto nei tuoi confronti, ma così infoiata e in quella posizione, anche se bellissima, mi sembravi di una prostituta che faceva un pompino a un cliente”.
“E che ne sai tu di puttane?” Disse smorfiosa “ Vuoi vedere che mi devo preoccupare?”
“No guarda che sono io che devo preoccuparmi!” Ribadii. “Ti ho visto bene come godevi nel succhiarglielo, se non c’ero secondo me non lo assaggiavi solo ma ti saresti bevuta tutta la sua sborra e magari ti facevi anche scopare”.
“Non fare lo stronzo scemo! Ti proibisco di pensare una cosa del genere!” mi disse incazzata. “Io godevo perché mi piace stuzzicare le persone e perché tu mi guardavi! Mi conosci e non fare il geloso, sai bene quanto ti amo e tengo a te. Quello che è successo dopo è stato solo …..”
“Perché avevi voglia di un cazzo grosso e giovane”. Dissi ridendo per smorzare gli animi che si stavano riscaldando. “Vieni qua che ora ti faccio vedere come devi gustare un uccello! “. E la attirai a me.

Mary si lasciò prendere e abbracciare, si accoccolò a me, mise una mano sul cazzo accarezzandolo e me lo segò fino sentirlo duro.
“Vedo che è sei in tiro. Aspetta che lo assaggio”.

Era chiaro che mia moglie per riconoscenza per quello che aveva fatto la sera predente a Peppe, voleva farmi godere nello stesso modo. Mentre mi sbatteva il pisello si avvicinò alla mia cappella e cominciò a baciarmela. Poi dischiuse le labbra facendo scorrere la lingua lungo l’asta per farselo arrivare tutto in bocca.

“Sei fantastica!” gli sussurrai mentre mi succhiava. Mi stava facendo sentire in cielo e quando per riprendere fiato se lo sfilò dalla bocca io la implorai di rimetterselo subito tutto dentro perché stavo per venire. Lei e per non soffocare dai miei schizzi che gli sarebbero arrivati direttamente in gola si fermò con le labbra a metà cazzo facendosi riempire la bocca di sperma e sentitone la quantità ne fece colare una parte sul mento. Era bellissima così e la accolsi soddisfatto tra le mie braccia.

Intanto si era fatta l’ora di pranzo, ordinammo del cibo in camera, mangiammo con appetito e coperti dai soliti accappatoi ci continuavamo a stuzzicare. Dopo il caffè, fumammo una sigaretta parlando della bella vacanza che stavamo trascorrendo, poi ci stendemmo a riposare ancora un poco rimanendo abbracciati. Quando mi venne voglia di fare pipì Mary mi seguì in bagno perchè voleva rinfrescarsi un poco. Appoggiata al lavabo, gli accarezzai il culo e mi poggiai dietro di lei.
“Lo vuoi in pochino dietro?” Gli chiesi “Non me lo fai fare da tanto! Dai che ti piace”.
“Si mi piace, ma non mi va” rispose. “ Adesso lo voglio dentro è tutta la notte che ci penso. Dai, andiamo sul letto” .

Ubbidii e nudo mi distesi con due cuscini dietro la nuca, Mary si accostò al bordo del letto, si fece scivolare l’accappatoio di dosso e a quattro zampe salì sul letto davanti a me. Con la mano cominciò a stuzzicarmi il cazzo per sentire le mie reazioni e quando lo sentì duro si mise a cavalcioni e aprendosi la figa con una mano se lo infilò dentro cominciando a cavalcarmi.
Avendo fatto già una sborrata la mattina la foia iniziale era scemata pensavo di non farcela, per fortuna l’effetto del cialis è duraturo, quindi mi concentrarmi al massimo.
Mary, da sopra mi imponeva i ritmi, ora lenti, ora focosi, sbattendosi dentro il cazzo fino alle palle mentre io la trattenevo per i fianchi e mi gustavo vedere la pancia e le tette di Mary che sobbalzavano. Ansimando dal piacere mi disse: ”Mi piace averti dentro, baciami le zinne che io intanto mi tocco”.

Allora mi aggrappai ai suoi capezzoli succhiandoglieli con avidità sapendo che durante le nostre scopate Mary provava un piacere fortissimo che la portavano subito all’orgasmo.
Avvertii, la sua figa dilatata piena e di umori e dal movimento delle sue dita sul clitoride, che ormai era pronta per un orgasmo, quindi cominciai a spingergli il cazzo tutto dentro con foga e dopo una serie di profondi affondi la sentii venire. Sfinita si piegò su di me imprigionandosi il mio uccello dentro di se fino a quando la inondai di sperma.
Rimanemmo così per alcuni minuti compiacendoci reciprocamente di quel godimento e solo dopo che il mio cazzo si era completamente afflosciato lei si sollevò da me.
Erano passate molte ore da quando avevamo cominciato a chiavare ma solo ora eravamo davvero felici ed appagati. Dopo un breve riposo, facemmo una doccia insieme e cominciammo a prepararci per andare al ristorante per la cena.

Spero che quest'ultimo racconto sia stato di vostro gradimento.
Mi aspetto molti commenti e risponderò volentieri alle vostre curiosità
.
A quando risale questa storia?
 

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