Esperienza reale In uffico

quellobell

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Ciao, quello che seguirà è il racconto reale di una non ordinaria mattina di lavoro

Era una calda giornata estiva e quella mattina mi ero alzato presto per incontrarmi con la mia ragazza F. Purtroppo però non era un appuntamento di piacere, la sera prima mi aveva chiesto se le avessi potuto dare una mano per il giorno seguente in ufficio per un noioso e ripetitivo lavoro di Data Entry.
Non ero entusiasta della cosa ma ormai le avevo detto di si e non potevo più tirarmi indietro e ancora assonnato presi l'autobus per raggiungere il centro. Io e F. ci eravamo dati appuntamento alla fermata dell'autobus sotto il palazzo dove stava il suo ufficio.
Arrivato a destinazione la trovai già li ad aspettarmi, era appoggiata alla pensilina assorta nel suo smartphone. Vederla mi illuminò il viso, era splendida come sempre, era vestita con un vestitino leggero a fiori con le spalline e un paio di sandali che mettevano in risalto i suoi piedini smaltati rigorosamente in tinta con le unghie delle mani.
Riusciva sempre a spiccare nonostante fosse una ragazza minuta, circa un metro e mezzo, magra, con una seconda ma un gran bel culo sodo. I suoi capelli ricci incorniciavano i suoi bellissimi occhi e le sue labbra carnose.
“Ciao Amore” esordii io
“Ciao, come mi sta il vestitino nuovo?” mi chiese subito lei, facendo una giravolta per farsi ammirare meglio.
“ E’ quello che ho comprato la settimana scorsa”. Disse incominciando a incamminarsi verso l’ufficio.
“Lo sai che questo tipo di vestiti ti stanno molto bene” e gli occhi mi caddero subito sui seni, si vedevano i capezzoli spuntare da sotto il vestito.
“Ma sei senza reggiseno?” le chiesi.
“Si vede tanto? Oggi fa troppo caldo per poterlo indossare. Mi sono messa questo abito perché è il più leggero che ho”
“Spero che nessuno sull’autobus se ne sia accorto perché era parecchio affollato e mi sono dovuta strusciare su più di una persona”
“Non ti preoccupare” le dissi. “In ogni caso se una ragazza con due belle tette sode come le tue si strusciasse su di me non mi dispiacerebbe affatto”
“Brutto porco, ti ricordo che sei fidanzato!” disse lei facendo finta di prendersela.
“Siamo arrivati” risposi io nel tentativo di sviare il discorso su terreni più favorevoli.
Entrammo nello stabile e salimmo al piano con l’ascensore.
Arrivati sul pianerottolo, estrasse la chiave dalla borsetta, la infilò nella toppa e fece quattro giri prima di aprire. Questo significava che eravamo i primi ad arrivare, la cosa fece scattare in me un pensiero quasi istintivo. Non avevo voglia di fare il lavoro a gratis, volevo prendermi un mio compenso personale. Le feci chiudere la porta alle nostre spalle e le le misi una mano sulla spalla costringendola a mettersi spalle al muro. Avvicinai il mio viso al suo e cominciai a baciarla appassionatamente. Lei socchiuse la bocca e ricambiò il mio bacio. Sentire il suo sapore e il suo odore mi fece aumentare ancora di più l'eccitazione, feci scendere la mia mano dalla sua spalla al suo seno e cominciai a massaggiarlo da sopra il vestito.
Con l'altra mano intanto le stavo palpando il suo bel culetto sodo, potevo sentire la forma del suo perizoma da sopra il vestitino leggero. La avvicinai a me, anche lei era parecchio eccitata e cominciò a strusciarsi con movimenti ritmici sul mio cazzo ormai in completa erezione.
Staccai la mia lingua dalla sua e lei ne approfittò per dire:" aspetta, potrebbe arrivare qualcuno da un momento all'altro". Il suo corpo però aveva già tradito le sue parole, io come risposta le misi una gamba dietro la sua e la sbilanciai all'indietro accompagnandola a terra. Mi avventai subito sopra di lei appoggiando il il mio cazzo in mezzo alle sue gambe. La baciai subito e lei cominciò a strusciare il suo pube contro il cazzo, a quel punto portai le mie mani sotto il vestitino all'altezza dei fianchi e le sfilai il perizoma.
Mi fermai un attimo ad ammirarla, era sdraiata a terra appoggiata sui gomiti con le gambe aperte. Da quella posizione potevo ammirare la sua fighetta completamente depilata e lucida per gli umori che aveva già perso. Non persi tempo, mi infilai il suo perizoma in tasca, mi slacciai la cintura e mi abbassai i pantaloni e le mutande. Appoggiai nuovamente il mio cazzo alla sua fica, ma questa volta senza vestiti di mezzo, il mio cazzo le scivolò dentro in un istante, era completamente bagnata. Le misi le mani sotto i suoi glutei sodi in modo da tenerle il pube ben appoggiato al mio e cominciai a penetrarla con decisione, con movimenti rapidi e profondi.
Avevamo poco tempo e entrambi lo sapevamo, avrebbe potuto arrivare qualcuno da un momento all'altro. Questo accrebbe molto la nostra eccitazione, dopo pochissimo tempo sentii le pareti della fica contrarsi sul mio cazzo, F stava avendo un orgasmo molto forte. Io non ero ancora soddisfatto però e allora decisi di alzare la posta in gioco, non abbassai il ritmo ma portai le mie mani da sotto il suo culo ai suoi fianchi, le presi il vestito e glielo sfilai dalla testa. Presa alla sprovvista provo a protestare:" Amore ma se entra qualcuno potrebbe.." le sue parole furono interrotte dai suoi gemiti e non riuscì a terminare la frase.
"Hai ragione cara" le risposi mentre mi misi in ginocchio davanti a lei.
" Se entra qualcuno voglio che veda quanto sei troia" e lanciai il suo vestito in fondo al corridoio. Ripiombai subito su di lei e ripresi a stantuffarla con foga. Ormai anche lei era completamente presa e noncurante della situazione, teneva le sue gambe intrecciate sulla mia schiena quasi a voler impedirmi di allontanarmi. Se fosse entrato qualcuno in quel momento l'avrebbe sorpresa davanti alla porta con il culo in bella vista mentre riceva dei gran colpi vigorosi in fica.
Passarono pochi secondi e sentii F venire un altra volta, anche questa volta non accennai a diminuire il ritmo e le dissi.” allora ti piace essere trattata da troia” e lei mi rispose:” Si, continua così ti prego”. Sfortunatamente però pochi istanti dopo fui costretto a fermarmi perché sentimmo l’ascensore fermarsi al piano. “Cazzo arriva qualcuno!” le dissi sfilandomi da dentro di lei e alzandomi. Lei si girò e si rialzò ed entrambi corremmo in fondo al corridoio. F fece giusto in tempo a recuperare il vestitino e infilarsi nella stanza in fondo al corridoio ancora nuda. Prima che un collega entrasse. Io molto rapidamente mi tirai su pantaloni e mutande e mi affacciai per salutare il nuovo entrato, dando il tempo a F di rimettersi il vestitino
 

desmoboy

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Ciao, quello che seguirà è il racconto reale di una non ordinaria mattina di lavoro

Era una calda giornata estiva e quella mattina mi ero alzato presto per incontrarmi con la mia ragazza F. Purtroppo però non era un appuntamento di piacere, la sera prima mi aveva chiesto se le avessi potuto dare una mano per il giorno seguente in ufficio per un noioso e ripetitivo lavoro di Data Entry.
Non ero entusiasta della cosa ma ormai le avevo detto di si e non potevo più tirarmi indietro e ancora assonnato presi l'autobus per raggiungere il centro. Io e F. ci eravamo dati appuntamento alla fermata dell'autobus sotto il palazzo dove stava il suo ufficio.
Arrivato a destinazione la trovai già li ad aspettarmi, era appoggiata alla pensilina assorta nel suo smartphone. Vederla mi illuminò il viso, era splendida come sempre, era vestita con un vestitino leggero a fiori con le spalline e un paio di sandali che mettevano in risalto i suoi piedini smaltati rigorosamente in tinta con le unghie delle mani.
Riusciva sempre a spiccare nonostante fosse una ragazza minuta, circa un metro e mezzo, magra, con una seconda ma un gran bel culo sodo. I suoi capelli ricci incorniciavano i suoi bellissimi occhi e le sue labbra carnose.
“Ciao Amore” esordii io
“Ciao, come mi sta il vestitino nuovo?” mi chiese subito lei, facendo una giravolta per farsi ammirare meglio.
“ E’ quello che ho comprato la settimana scorsa”. Disse incominciando a incamminarsi verso l’ufficio.
“Lo sai che questo tipo di vestiti ti stanno molto bene” e gli occhi mi caddero subito sui seni, si vedevano i capezzoli spuntare da sotto il vestito.
“Ma sei senza reggiseno?” le chiesi.
“Si vede tanto? Oggi fa troppo caldo per poterlo indossare. Mi sono messa questo abito perché è il più leggero che ho”
“Spero che nessuno sull’autobus se ne sia accorto perché era parecchio affollato e mi sono dovuta strusciare su più di una persona”
“Non ti preoccupare” le dissi. “In ogni caso se una ragazza con due belle tette sode come le tue si strusciasse su di me non mi dispiacerebbe affatto”
“Brutto porco, ti ricordo che sei fidanzato!” disse lei facendo finta di prendersela.
“Siamo arrivati” risposi io nel tentativo di sviare il discorso su terreni più favorevoli.
Entrammo nello stabile e salimmo al piano con l’ascensore.
Arrivati sul pianerottolo, estrasse la chiave dalla borsetta, la infilò nella toppa e fece quattro giri prima di aprire. Questo significava che eravamo i primi ad arrivare, la cosa fece scattare in me un pensiero quasi istintivo. Non avevo voglia di fare il lavoro a gratis, volevo prendermi un mio compenso personale. Le feci chiudere la porta alle nostre spalle e le le misi una mano sulla spalla costringendola a mettersi spalle al muro. Avvicinai il mio viso al suo e cominciai a baciarla appassionatamente. Lei socchiuse la bocca e ricambiò il mio bacio. Sentire il suo sapore e il suo odore mi fece aumentare ancora di più l'eccitazione, feci scendere la mia mano dalla sua spalla al suo seno e cominciai a massaggiarlo da sopra il vestito.
Con l'altra mano intanto le stavo palpando il suo bel culetto sodo, potevo sentire la forma del suo perizoma da sopra il vestitino leggero. La avvicinai a me, anche lei era parecchio eccitata e cominciò a strusciarsi con movimenti ritmici sul mio cazzo ormai in completa erezione.
Staccai la mia lingua dalla sua e lei ne approfittò per dire:" aspetta, potrebbe arrivare qualcuno da un momento all'altro". Il suo corpo però aveva già tradito le sue parole, io come risposta le misi una gamba dietro la sua e la sbilanciai all'indietro accompagnandola a terra. Mi avventai subito sopra di lei appoggiando il il mio cazzo in mezzo alle sue gambe. La baciai subito e lei cominciò a strusciare il suo pube contro il cazzo, a quel punto portai le mie mani sotto il vestitino all'altezza dei fianchi e le sfilai il perizoma.
Mi fermai un attimo ad ammirarla, era sdraiata a terra appoggiata sui gomiti con le gambe aperte. Da quella posizione potevo ammirare la sua fighetta completamente depilata e lucida per gli umori che aveva già perso. Non persi tempo, mi infilai il suo perizoma in tasca, mi slacciai la cintura e mi abbassai i pantaloni e le mutande. Appoggiai nuovamente il mio cazzo alla sua fica, ma questa volta senza vestiti di mezzo, il mio cazzo le scivolò dentro in un istante, era completamente bagnata. Le misi le mani sotto i suoi glutei sodi in modo da tenerle il pube ben appoggiato al mio e cominciai a penetrarla con decisione, con movimenti rapidi e profondi.
Avevamo poco tempo e entrambi lo sapevamo, avrebbe potuto arrivare qualcuno da un momento all'altro. Questo accrebbe molto la nostra eccitazione, dopo pochissimo tempo sentii le pareti della fica contrarsi sul mio cazzo, F stava avendo un orgasmo molto forte. Io non ero ancora soddisfatto però e allora decisi di alzare la posta in gioco, non abbassai il ritmo ma portai le mie mani da sotto il suo culo ai suoi fianchi, le presi il vestito e glielo sfilai dalla testa. Presa alla sprovvista provo a protestare:" Amore ma se entra qualcuno potrebbe.." le sue parole furono interrotte dai suoi gemiti e non riuscì a terminare la frase.
"Hai ragione cara" le risposi mentre mi misi in ginocchio davanti a lei.
" Se entra qualcuno voglio che veda quanto sei troia" e lanciai il suo vestito in fondo al corridoio. Ripiombai subito su di lei e ripresi a stantuffarla con foga. Ormai anche lei era completamente presa e noncurante della situazione, teneva le sue gambe intrecciate sulla mia schiena quasi a voler impedirmi di allontanarmi. Se fosse entrato qualcuno in quel momento l'avrebbe sorpresa davanti alla porta con il culo in bella vista mentre riceva dei gran colpi vigorosi in fica.
Passarono pochi secondi e sentii F venire un altra volta, anche questa volta non accennai a diminuire il ritmo e le dissi.” allora ti piace essere trattata da troia” e lei mi rispose:” Si, continua così ti prego”. Sfortunatamente però pochi istanti dopo fui costretto a fermarmi perché sentimmo l’ascensore fermarsi al piano. “Cazzo arriva qualcuno!” le dissi sfilandomi da dentro di lei e alzandomi. Lei si girò e si rialzò ed entrambi corremmo in fondo al corridoio. F fece giusto in tempo a recuperare il vestitino e infilarsi nella stanza in fondo al corridoio ancora nuda. Prima che un collega entrasse. Io molto rapidamente mi tirai su pantaloni e mutande e mi affacciai per salutare il nuovo entrato, dando il tempo a F di rimettersi il vestitino
E le mutande???
 

spavaldo

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Ciao, quello che seguirà è il racconto reale di una non ordinaria mattina di lavoro

Era una calda giornata estiva e quella mattina mi ero alzato presto per incontrarmi con la mia ragazza F. Purtroppo però non era un appuntamento di piacere, la sera prima mi aveva chiesto se le avessi potuto dare una mano per il giorno seguente in ufficio per un noioso e ripetitivo lavoro di Data Entry.
Non ero entusiasta della cosa ma ormai le avevo detto di si e non potevo più tirarmi indietro e ancora assonnato presi l'autobus per raggiungere il centro. Io e F. ci eravamo dati appuntamento alla fermata dell'autobus sotto il palazzo dove stava il suo ufficio.
Arrivato a destinazione la trovai già li ad aspettarmi, era appoggiata alla pensilina assorta nel suo smartphone. Vederla mi illuminò il viso, era splendida come sempre, era vestita con un vestitino leggero a fiori con le spalline e un paio di sandali che mettevano in risalto i suoi piedini smaltati rigorosamente in tinta con le unghie delle mani.
Riusciva sempre a spiccare nonostante fosse una ragazza minuta, circa un metro e mezzo, magra, con una seconda ma un gran bel culo sodo. I suoi capelli ricci incorniciavano i suoi bellissimi occhi e le sue labbra carnose.
“Ciao Amore” esordii io
“Ciao, come mi sta il vestitino nuovo?” mi chiese subito lei, facendo una giravolta per farsi ammirare meglio.
“ E’ quello che ho comprato la settimana scorsa”. Disse incominciando a incamminarsi verso l’ufficio.
“Lo sai che questo tipo di vestiti ti stanno molto bene” e gli occhi mi caddero subito sui seni, si vedevano i capezzoli spuntare da sotto il vestito.
“Ma sei senza reggiseno?” le chiesi.
“Si vede tanto? Oggi fa troppo caldo per poterlo indossare. Mi sono messa questo abito perché è il più leggero che ho”
“Spero che nessuno sull’autobus se ne sia accorto perché era parecchio affollato e mi sono dovuta strusciare su più di una persona”
“Non ti preoccupare” le dissi. “In ogni caso se una ragazza con due belle tette sode come le tue si strusciasse su di me non mi dispiacerebbe affatto”
“Brutto porco, ti ricordo che sei fidanzato!” disse lei facendo finta di prendersela.
“Siamo arrivati” risposi io nel tentativo di sviare il discorso su terreni più favorevoli.
Entrammo nello stabile e salimmo al piano con l’ascensore.
Arrivati sul pianerottolo, estrasse la chiave dalla borsetta, la infilò nella toppa e fece quattro giri prima di aprire. Questo significava che eravamo i primi ad arrivare, la cosa fece scattare in me un pensiero quasi istintivo. Non avevo voglia di fare il lavoro a gratis, volevo prendermi un mio compenso personale. Le feci chiudere la porta alle nostre spalle e le le misi una mano sulla spalla costringendola a mettersi spalle al muro. Avvicinai il mio viso al suo e cominciai a baciarla appassionatamente. Lei socchiuse la bocca e ricambiò il mio bacio. Sentire il suo sapore e il suo odore mi fece aumentare ancora di più l'eccitazione, feci scendere la mia mano dalla sua spalla al suo seno e cominciai a massaggiarlo da sopra il vestito.
Con l'altra mano intanto le stavo palpando il suo bel culetto sodo, potevo sentire la forma del suo perizoma da sopra il vestitino leggero. La avvicinai a me, anche lei era parecchio eccitata e cominciò a strusciarsi con movimenti ritmici sul mio cazzo ormai in completa erezione.
Staccai la mia lingua dalla sua e lei ne approfittò per dire:" aspetta, potrebbe arrivare qualcuno da un momento all'altro". Il suo corpo però aveva già tradito le sue parole, io come risposta le misi una gamba dietro la sua e la sbilanciai all'indietro accompagnandola a terra. Mi avventai subito sopra di lei appoggiando il il mio cazzo in mezzo alle sue gambe. La baciai subito e lei cominciò a strusciare il suo pube contro il cazzo, a quel punto portai le mie mani sotto il vestitino all'altezza dei fianchi e le sfilai il perizoma.
Mi fermai un attimo ad ammirarla, era sdraiata a terra appoggiata sui gomiti con le gambe aperte. Da quella posizione potevo ammirare la sua fighetta completamente depilata e lucida per gli umori che aveva già perso. Non persi tempo, mi infilai il suo perizoma in tasca, mi slacciai la cintura e mi abbassai i pantaloni e le mutande. Appoggiai nuovamente il mio cazzo alla sua fica, ma questa volta senza vestiti di mezzo, il mio cazzo le scivolò dentro in un istante, era completamente bagnata. Le misi le mani sotto i suoi glutei sodi in modo da tenerle il pube ben appoggiato al mio e cominciai a penetrarla con decisione, con movimenti rapidi e profondi.
Avevamo poco tempo e entrambi lo sapevamo, avrebbe potuto arrivare qualcuno da un momento all'altro. Questo accrebbe molto la nostra eccitazione, dopo pochissimo tempo sentii le pareti della fica contrarsi sul mio cazzo, F stava avendo un orgasmo molto forte. Io non ero ancora soddisfatto però e allora decisi di alzare la posta in gioco, non abbassai il ritmo ma portai le mie mani da sotto il suo culo ai suoi fianchi, le presi il vestito e glielo sfilai dalla testa. Presa alla sprovvista provo a protestare:" Amore ma se entra qualcuno potrebbe.." le sue parole furono interrotte dai suoi gemiti e non riuscì a terminare la frase.
"Hai ragione cara" le risposi mentre mi misi in ginocchio davanti a lei.
" Se entra qualcuno voglio che veda quanto sei troia" e lanciai il suo vestito in fondo al corridoio. Ripiombai subito su di lei e ripresi a stantuffarla con foga. Ormai anche lei era completamente presa e noncurante della situazione, teneva le sue gambe intrecciate sulla mia schiena quasi a voler impedirmi di allontanarmi. Se fosse entrato qualcuno in quel momento l'avrebbe sorpresa davanti alla porta con il culo in bella vista mentre riceva dei gran colpi vigorosi in fica.
Passarono pochi secondi e sentii F venire un altra volta, anche questa volta non accennai a diminuire il ritmo e le dissi.” allora ti piace essere trattata da troia” e lei mi rispose:” Si, continua così ti prego”. Sfortunatamente però pochi istanti dopo fui costretto a fermarmi perché sentimmo l’ascensore fermarsi al piano. “Cazzo arriva qualcuno!” le dissi sfilandomi da dentro di lei e alzandomi. Lei si girò e si rialzò ed entrambi corremmo in fondo al corridoio. F fece giusto in tempo a recuperare il vestitino e infilarsi nella stanza in fondo al corridoio ancora nuda. Prima che un collega entrasse. Io molto rapidamente mi tirai su pantaloni e mutande e mi affacciai per salutare il nuovo entrato, dando il tempo a F di rimettersi il vestitino
stupendo
 
OP
Q

quellobell

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“Ci è mancato un pelo” disse lei con il fiato corto
“Eh già, per poco il tuo collega non ci beccava a scopare” le risposi con una espressione soddisfatta.
Poi lei improvvisamente impallidì e cominciò a guardarsi attorno con fare preoccupato: “ il mio perizoma!” urlò a bassa voce “ Non trovo il mio perizoma, deve essere rimasto in corridoio”
“Non ti preoccupare” le dissi togliendomelo dalla tasca
“Volevo morire disse lei, ora ridammelo che sono arrivati gli altri”
“ non ci penso nemmeno” le dissi, “Tu sei venuta due volte, e io ancora nulla, non mi sembra affatto giusto”.
“Cosa vuoi che faccia? Di la è pieno di gente” protestò lei.
“Hai detto bene, di la, non qua dentro.. dato che oggi ti devo fare da segretario ti sdebiterai facendo tu da segretaria a me..” le risposi malizioso.
Mi sedetti sulla sedia e mi sbottonai la patta, tirando fuori il cazzo ancora in tiro.
“ Ma se entra qualcuno?” mi disse con fare preoccupato.
“Prima quando era il tuo turno di venire non ti sei fatta molti problemi a farti scopare davanti alla porta d’ingresso. Adesso vieni qua e succhiami l’uccello”.
Lei si avvicinò e si inginocchiò davanti a me, coperta dal profilo della scrivania, in modo da non farsi vedere se fosse entrato qualcuno.
Afferrò il cazzo con la mano destra, tirò completamente giù la pelle e portò la sua lingua sulla cappella. Cominciò a leccare il cazzo per tutta la sua lunghezza, come se fosse il più buono dei gelati, poi aprì le labbra e se lo infilò in bocca.
Dopo poco mi disse:” Però sbrigati, prima che entri qualcuno..”
“Allora fammi vedere le tette, lo sai che non resisto” ribattei.
Lei senza pensarci due volte si tirò giù le spalline e mi mostrò il seno e riprese a succhiarlo con foga.
Io ormai facevo fatica a tenermi e le dissi:” Alzati che voglio venire”
Lei si alzò, io la feci girare e la misi a novanta sulla scrivania, le alzai la gonna e la penetrai con forza, diedi due colpi e venni copiosamente dentro la sua fica.
Subito dopo tornai a sedere e lei si ricompose.
 

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