Cuckchieti
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Ho scritto questo racconto per due motivi.
Il primo è che ovviamente mi ha sempre eccitato questo "diritto" dei signori feudali di giacere con le neo spose durante la loro prima notte di nozze.
Non entro nel merito della veridicità e attendibilità storica di tale fatto, che anzi è messo pesantemente in discussione dagli storici più eminenti.
Il secondo motivo è che volevo provare a cimentarmi in un racconto ambientato in un contesto storico diverso da quello contemporaneo.
Per spirito di sfida...
Il racconto è diviso in due capitoli.
È vero che è inventato e piuttosto lungo, entrambi fattori che di solito scoraggiano alla lettura, ma spero che il contesto e i personaggi vi facciano immedesimare e leggere l'intero racconto in qualche manciata di minuti.
Dategli una possibilità e non rimarrete delusi.
Ps un amore diverso continuerà ad essere postato regolarmente. Questo racconto è solo una parentesi.
Ius primae noctis
In un paesino tra le colline di Forlì, 1343
È la mattina di un bellissimo, e caldissimo giorno d'estate.
Le cicale cominciano a riecheggiare, e lo fanno già con incredibile potenza, squarciando il velo di quiete e silenzio che aveva avvolto la notte, fino a pochi attimi prima...
Chi ha detto che il primo a svegliarsi ogni mattina è il gallo ha sbagliato di grosso.
Non tiene conto di questi incredibili insetti, che sembrano avere il solo scopo nella vita che frinire, probabilmente per attirare le femmine...
È sempre il sesso a muovere il mondo.
È così adesso, è stato così in passato e sarà così anche fra 500 anni...
Per gli animali a volte è più facile.
Basta "frinire"...
Non è così semplice per le persone, purtroppo.
Le leggi, l'onore, le convinzioni sociali e i precetti religiosi...
Nessuna donna può unirsi e giacere con un uomo senza la benedizione del matrimonio...
Ed è già tanto se la donna può sposarsi con l'uomo che ama.
Erica è molto fortunata.
E sicuramente ne è profondamente consapevole.
Il giorno che il papà ha approvato il suo matrimonio con Giacomo lo ha ringraziato come fosse un Santo.
Ha sempre portato rispetto per suo padre, e se glielo avesse ordinato avrebbe accettato in silenzio anche di sposarsi con uno sconosciuto.
Ma il suo papà è buono.
Ed è fiero della sua "bambina" di appena 18 anni.
È raro aspettare così tanto per un matrimonio, ma ha voluto lasciare a Erica la possibilità di scegliere il suo amore, ed ella ha aspettato diligentemente di avere il permesso di sposarsi, nonostante conosca Giacomo da sempre.
Ed era ovvia la sua decisione, dato che quel giovanottone è stato affianco a lei in tutte le tappe della sua vita.
Ovviamente ha avuto la tentazione di giacere con lei...
E ahimè ha anche provato a convincerla, ripetute volte...
Ma Erica è cresciuta con sani principi, e sapeva che avrebbe fatto un peccato mortale a lasciarsi trasportare dai desideri della carne...
E senza perdere mai la fede e l'onore è riuscita a respingere il maligno, ogni volta che le si è parato davanti.
Ma oggi finalmente, avrebbe giurato il suo amore a Giacomo, e finalmente avrebbero potuto consumare benedetti dal buon Dio la loro sacra unione...
Erica è in fibrillazione...
Non potrà mai ammetterlo al mondo, ma è profondamente eccitata all'idea di scoprire le gioie del sesso.
Una volta ha sentito la storia di una donna che ha goduto così tanto con uomo da aver gridato come se le avessero squarciato il petto...
Ovviamente non può toccarsi.
Sarebbe un peccato molto grave.
Ma una timida sfiorata a quel bottoncino, proprio sopra a dove esce la pipì, gliel'ha data lo stesso.
Probabilmente facendo finta di toccare la coscia, e prendendo male le misure...
Il suo sesso non è mai stato così umido...
Si sente letteralmente bagnata.
E dal suo sacro fiore colano delle secrezioni molto dense ed elastiche...
Non le è mai capitato prima...
Ma come può sapere se è normale o no?
Sa solo che ha una gran voglia di unirsi al suo Giacomo, e che stanotte, il Signore la perdonerà, ha intenzione di fare la diavolessa tentatrice...
Il suo polso distrattamente continua a strusciare sul suo pube, e lei inconsciamente cerca di far finta di niente, cercando di contenere la voglia di toccarsi con le dita...
Forse se cerca di resistere al piacere non commette peccato...
Sembra intenzionata a toccarsi, e quando prende coraggio e sta quasi per sfiorarsi è costretta a trasalire...
"Chicchirichiiiiiii"
Il canto del gallo la richiama alla disciplina.
E ovviamente non può che essere Dio, nei panni del gallo ad avvisarla che avrebbe oltrepassato il limite...
Ma non è solo questo.
Il canto del gallo segna l'inizio della giornata.
Si deve preparare.
Oggi è il suo gran giorno, e fra poche ore dovrà presentarsi al cospetto del parroco per sugellare la sua unione agli occhi di Dio.
Ecco che cominciano a sentirsi i primi suoni in casa:
Passi.
E sembrano dirigersi verso la sua stanza.
"Buongiorno Erica!
Come ti senti?"
Una forte voce femminile rituona nella stanza...
"Buongiorno madre.
Ho dormito benissimo...
Oooh come sono eccitata!
Finalmente oggi io e Giacomo ci sposeremo!"
La sua voce è elettrica.
La sua purezza gli impedisce di fingere contento.
Erica è di gran lunga la ragazza più bella del paese.
Forse il suo fisico magro e slanciato non è l'ideale per la vita nei campi...
Le sue gambe tornite, e quelle braccia lunghe e affusolate non hanno mai avuto tanta forza...
E forse i suoi fianchi stretti indicano che avrà molti problemi a partorire...
Ma chissà perché, nonostante tutti questi difetti, non poteva non calamitare gli sguardi degli uomini.
Se ne accorgeva, in chiesa, di come la guardavano gli stessi uomini che la criticavano...
I loro sguardi carichi di desiderio...
E del resto lo vedeva anche su Giacomo, l'effetto che faceva anche solo scoprire il braccio...
Si, tutte le critiche sul suo conto erano dettate dall'invidia...
E gli occhi delle altre donne erano l'ultima ulteriore conferma.
E con l'abito bianco, tramandato da sua nonna a sua madre, e da sua madre a lei, è ancora più bella...
In poco tempo la casa si ghermisce di gente.
C'è pure la signora Francesca, alzata prestissimo per aiutarla a farsi i capelli...
Il papà è in fermento...
Sta curando il banchetto.
Per l'occasione ucciderà il maiale e diverse galline...
Le sue amiche starnazzano in sala, come delle oche.
Sorridono e si congratulano con lei, ma in realtà sono invidiose...
Giacomo è il ragazzo più ambito del paese, ma non hanno mai avuto la possibilità di prenderselo.
È sempre stato di Erica.
E quando finalmente i preparativi furono finiti, tutti raccolti di fronte al notaio e al parroco partì un fortissimo scroscio di applausi a suggellare l'ufficialità della loro unione.
Canti e applausi accompagnano gli sposi, raggianti, verso la loro casa coniugale...
L'arrivo segna l'inizio del lauto banchetto e dei festeggiamenti per le loro tanto agognate nozze.
Erica e Giacomo sono il ritratto della felicità!
Finalmente possono baciarsi!
Finalmente possono toccarsi!
I due sposini ne approfittano per ballare e toccarsi.
Per conoscere i loro corpi...
È un giorno bellissimo, e la festa è meravigliosa...
È andato tutto come doveva andare...
Una gioia immensa per i due innamorati, che ormai non hanno altro pensiero in mente che godersi la loro prima notte di nozze.
E proprio quando stanno salutando i primi ospiti, nel pieno della fase finale di quel bellissimo giorno, ecco vedersi in lontananza delle luci...
Sono diversi uomini a cavallo...
Almeno uno è un nobile.
In poco tempo irrompono alla festa.
Sono in quattro.
Il primo è Francesco II Ordelaffi!
Il Signore di Forlì...
Il secondo, sembra essere un notaio.
Scende da cavallo e comincia a leggere qualcosa in latino.
Sembrano delle leggi, viene invocato lo ius primae noctis...
Gli ospiti ancora presenti cominciano a imprecare e agitarsi...
Gli altri due uomini a cavallo sguainano le spade.
Erica non capisce cosa sta succedendo ma vede Giacomo disperarsi a terra...
Sua madre e le sue zie piangono, invocando clemenza...
All'improvviso la situazione diventa troppo caotica...
Erica perde il controllo degli eventi, vede solo gente piangere, o urlare...
Il Signore delle terre intima Giacomo a concedergli quello che gli è dovuto, se non vuole perdere la casa.
Giacomo sembra come impietrito...
Non si muove, non reagisce, non protesta neanche più...
Il padre di Erica è tenuto in ostaggio da uno dei buzzurri armati si spada...
Il notaio invita tutti ad andare alle rispettive case, compreso Giacomo, che questa notte dovrà dormire ancora a casa dei genitori...
Non è possibile ribellarsi.
Francesco Ordelaffi è troppo potente!
Può mandare in rovina chiunque si opponga al suo potere, e la legge gli concede il diritto di usare la forza se necessario...
In breve tempo vanno via tutti.
Rimangono solo Giacomo e il padre di Erica.
Francesco vuole che rimangano ancora un po' di tempo...
Ordina ai suoi scagnozzi di proteggere l'ingresso della casa, ed entra, Portandosi dietro la povera Erica, che aveva cominciato a capire la gravità della situazione...
"Nel caso tu non avessi capito i miei diritti..."
Esordisce Francesco con voce tonante...
"La legge mi da il titolo per questa prima notte di nozze, di giacere con te con gli stessi privilegi di tuo marito!
Agli occhi di Dio e della legge, per questa notte sono io tuo marito e tu mi devi lo stesso rispetto e la stessa devozione.
Un tuo rifiuto a fare quanto ti comanderò significherebbe la tua lapidazione con conseguente esilio all'inferno e la rovina della tua famiglia.
Hai compreso ciò che ho detto?"
Completa Francesco altezzoso...
Erica è spaventata.
Non sa che dire, e che fare...
Ma la sua indole è docile, e i precetti religiosi che ha sempre applicato le impongono di concedersi al marito.
E il suo sesso è troppo voglioso...
Troppo umido.
Sente la curiosità bruciarle dentro, e la voglia è più forte della ragione.
Non si potrà mai sapere se è stato per lussuria o per rispetto della legge, ma Erica non oppone alcuna resistenza.
Si limita ad annuire col capo...
A tale gesto Francesco, impettito, le chiede di seguirlo verso il talamo nuziale.
Giacomo non è ricco, e tanto meno Erica.
La casa è piccola e* non ci vuole molto per vedere il letto.
"Spogliati completamente nuda!"
Le impone il suo signore...
Lei esegue docilmente, mentre Francesco si libera della spada, degli stivali, della cappa e della giacca...
Lei si toglie tutto il possibile, ma ha bisogno che Francesco la aiuti a slegare i legacci che tengono il bustino stretto attorno alla vita...
Non deve neanche chiedere...
In poco tempo sente la pressione del vestito sui suoi seni cedere il posto ad un piacevole senso di leggerezza...
Da adesso è in grado di spogliarsi da sola...
Mentre Francesco finisce di togliere ogni capo di abbigliamento residuo.
Per pudore Erica si gira di spalle...
Non ha mai visto un uomo nudo, e non è mai stata vista nuda da nessuno...
Si libera dell'ingombrante abito bianco, e della larga e fastidiosa sottana...
È nuda!
Ma ha troppo pudore per girarsi e guardare...
Di certo non lo stesso pudore di Francesco, che evidentemente è ben abituato a giacere con donne più o meno consenzienti...
"Girati!"
Tuona perentorio, facendo sussultare la povera Erica...
Lei con movimenti esitanti esegue, rivelando le sue bellissime forme al signore della sua terra...
Ha un'espressione di stupore quando finalmente vede il suo primo pene.
Certamente non sa se è grande o piccolo, anche se le sembra piuttosto grosso, così ad occhio...
Quello che la incuriosisce è la forma...
E la consistenza...
Ha sentito dire che è allo stesso tempo morbido e duro, e non riesce a capire come possa esistere una tale ridondanza al di fuori delle regole di scrittura...
Lo guarda come in trance...
È rapita totalmente da quel grosso, nodoso randello di carne...
"Vieni qui e inginocchiati!"
Le ordina Francesco.
Lei si avvicina, poi con lentezza si abbasa in modo da avere il suo pene di fronte al viso...
Non capisce cosa debba fare.
Non è certamente un'esperta di sesso, ma che dovesse entrare nella sua vagina lo sapeva...
"Beh? Cosa aspetti?"
Le urla contro il suo Signore...
"Le chiedo scusa...
Non ho ben chiaro cosa vi aspettate da me..."
Ribatte Erica con tono sottomesso...
Non osa neanche guardarlo negli occhi, tanta è la riverenza e il timore per quell'uomo...
"Capisco..."
Bofonchia Francesco quasi sottovoce.
Dentro di se è contento di questo sviluppo:
A quanto pare la ragazza più bella del villaggio è anche la più ingenua...
"Ascolta, voglio che tu adesso faccia entrare il mio pene nella tua bocca...
Non ti preoccupare, ti dirò io cosa fare nello specifico..."
Le spiegare Francesco con fare gentile...
Erica non fa obiezioni. Nonostante trova che la cosa potrebbe essere considerata peccato.
Del resto non vuole far indispettire il suo signore, per ip bene suo e della sua famiglia...
Afferra con delicatezza quel palo carnoso, rendendosi finalmente conto di cosa significasse essere morbido e duro contemporaneamente...
La consistenza le piace molto, e non resiste alla tentazione di pompare un paio di volte con la mano, scoprendo sotto la pelle come una sfera lucida, più scura e con un buco alla sommità...
Senza indugiare oltre infila in bocca il pene di Francesco che mugola di apprezzamento...
"Aaahh
Brava!
Adesso voglio che lo spingi più che puoi in gola...
Poi lo fai uscire succhiando forte, e ripeti...
Pensi di riuscirci?"
Erica annuisce con la testa, e comincia ad eseguire il compito affidatole...
Ma è più complicato di quanto credesse...
Alla pressione di quel grosso cazzo in gola le parte un conato di vomito, e contemporaneamente cominciano a sgorgare calde lacrime dai suoi occhi stanchi...
Lo tira fuori succhiando più forte che può, facendo male a Francesco che si arrabbia un po'...
"Per il buon Dio!
Ma sei davvero pessima!
Guarda che io sono tuo marito stasera, e ti dico che se non migliori il tuo Giacomo ti lascerà entro un mese..."
Erica è dispiaciuta per non esserci riuscita, e allo stesso tempo terrorizzata al pensiero di perdere Giacomo.
"No la prego!
Sono solo inesperta...
Mi dica dove ho sbagliato... posso migliorare..."
Lo sta letteralmente pregando di insegnarle a fare i bocchini...
"Adesso ho una cosa più impellente da fare.
Tuo marito e tuo padre sono ancora fuori casa...
Allungati sul letto!
Ti istruirò subito dopo..."
Erica si allunga come ordinatole, con le gambe strette, in segno di forte pudore e imbarazzo...
Francesco le si inginocchia davanti...
La afferra per le ginocchia, e tirando con forza le apre le cosce, esponendo il suo sesso gonfio e umido, completamente irrorato dai suoi umori che hanno finito per colar fuori spalmandosi fra le grandi labbra, di fatto rendendo lo spettacolo di fronte a Francesco un'esibizione di oscena lussuria...
Il suo Signore del resto non può che godere di tale meraviglia, e con piglio selvaggio le apre il fiore con le dita esponendo il suo sesso chiuso dal sottile strato di pelle dell'imene.
Erica sa già che dovrà essere lacerato.
Gliel'ha spiegato sua madre stamattina...
Si aspetta che sia molto doloroso, ed ha paura di soffrire tanto...
Francesco la lecca proprio lì...
E risale con la lingua fin sopra il clitoride provocandole sensazioni potentissime, che mai in vita sua ha provato.
Non capisce neanche come sia possibile, vorrebbe scostare la sua faccia, perlopiù per la vergogna di quell'atto così poco regale, ma allo stesso tempo sta provando un piacere tanto intenso che è difficile volersene privare...
Rimane quindi così, a gambe spalancate a farsi leccare l'imene e il clitoride finché il suo Signore non decide che è sufficiente...
Erica lo guarda con uno sguardo pieno di devozione e gratitudine...
Capisce che non è suo marito ma il piacere che le ha donato sposta tutto su un altro piano.
Non c'entrano i sentimenti...
Vuole solo che duri più a lungo possibile...
Francesco le si posiziona sopra...
Con una mano punta quella gonfia sfera violacea contro la sua vagina...
È lì.
I due si guardano negli occhi.
"Non dovrebbe farti troppo male...
Sei molto bagnata..."
La tranquillizza lui...
Detto ciò comincia a spingere...
Sente un po' di bruciore...
Forse anche più di un po'...
Finché all'improvviso l'imene cede e il pene del suo signore si schianta dentro di lei con forza...
"Aaaahhiii"
Grida Erica...
Non avrebbe voluto lagnarsi, ma è stato più forte di lei...
È stato doloroso...
Come un pizzicotto molto forte.
Sente tutta l'area come indolenzita, e un forte bruciore intorno alla vagina...
Francesco è fermo dentro di lei.
Le sta dando il tempo di far passare il dolore intenso della prima penetrazione...
Non ci vuole tanto tempo...
Quando ricomincia a muoversi il dolore e l'indolenzimento erano molto diminuiti...
Rimaneva solo un po' di bruciore, ma perlomeno aveva cominciato ad avvertire una bella sensazione...
Lo sfregamento dentro di lei le procura piacere, e il piacere in breve tempo diventa così intenso da farle quasi paura...
Francesco la sta penetrando con dolcezza.
Di solito gli piace scopare le donne con forza e veemenza, ma Erica si è rivelata una serva docile e obbediente e vuole ricompensarla sverginandola come avrebbe fatto suo marito...
I suoi affondi sono lenti ma decisi...
E decisamente molto, molto profondi...
Erica è in preda a sensazioni incredibili, che mai avrebbe creduto di provare.
Non le risulta più così assurdo che alcune donne gridino di piacere durante il rapporto sessuale...
Il piacere che sta provando è a tratti così intenso che ha paura a lasciarsi abbandonare, come se avesse paura che la sua anima venisse rapita dal diavolo in persona...
Francesco per quanto vuole essere dolce, nel giro di alcuni minuti comincia ad aumentare il ritmo...
Erica si avvinghia a lui con le caviglie...
Adora quelle sensazioni.
Potrebbe vedere l'anima al diavolo per tutto questo piacere.
Francesco le infila la lingua in bocca, approfittando dei suoi occhi chiusi e delle labbra schiuse per emettere un* mugolio di piacere continuo...
Erica risponde al bacio, nonostante questo le sembra davvero ingiusto nei confronti di Giacomo...
Forse avrebbe dovuto provare a rifiutarsi...
Ma ormai non ha più importanza.
Sta roteando la lingua attorno a quella di Francesco, mentre Francesco rotea il grosso cazzo dentro la sua vagina...
È sempre più veloce e vigoroso...
E riesce con sempre maggiore difficoltà a controllare la lingua...
Nella stanza comincia ad echeggiare uno strano rantolo...
La smorfia di fatica sulla faccia di Francesco lasciano immaginare ad Erica l'imminenza di un qualcosa...
I colpi sono sempre più forti e profondi.
Comincia ad avvertire un leggero dolore insieme al piacere...
I movimenti si fanno scomposti, il rantolo è sempre più forte...
"Aaaaaahhhhh
Non resisto più...
Godo...
Godooooooo
Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhh
Aaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhh
Aaaaaaaahhhhhhh"
Erica non sa cosa stia succedendo.
Vede Francesco come contorcersi, con una strana espressione di piacere e fatica stampata sul volto...
Continua a gridare, via via con sempre maggiore razionalità, mentre le assesta dei colpi veramente molto forti in fondo alla vagina...
C'è qualcosa di strano...
Il suo pene scorre in modo diverso.
Si sente più bagnata di prima...
Molto più bagnata...
Il piacere è diverso adesso, il dolore che provava prima che Francesco cominciasse a urlare è sparito anche perché adesso è molto più scivolosa e il pene sembra essere anche più piccolo...
Sente che se si lasciasse andare succederebbe qualcosa, ma ha troppa paura e istintivamente cerca di resistere...
Francesco le infila di nuovo la lingua in bocca e stavolta risponde senza porsi nemmeno il problema dell'appropriatezza o meno di quel bacio...
Prova ancora piacere, ma il suo Signore adesso sembra non avere più energia.
È fermo dentro di lei...
Il suo bacino alzato e le sue caviglie intrecciate dietro la schiena indicano che ha voglia di continuare...
Ma ormai c'è solo quel lungo bacio...
Sta baciando Francesco come se fosse Giacomo.
Nessuna differenza...
Prova a spingere col bacino ma non trova più la penetrazione di un pene turgido a darle piacere...
Non capisce perché ma è tutto finito...
"Vedo che avresti voglia di continuare..."
Le dice Francesco con voce piena di soddisfazione...
Erica annuisce sommessamente.
Ha paura di contrariare il suo signore...
"Bene!
So io come continuare..."
Detto questo sfila il suo pene molle dalla vagina di Erica e si erge in piedi...
"Alzati, abbiamo una formalità da sbrigare..."
Le intima con tono duro.
Erica obbedisce...
Sente colare qualcosa dal suo sesso, e vede un grosso rivolo rosa scendere lungo la coscia...
Francesco sfila il lenzuolo chiazzato di sangue e sperma e si dirige verso la porta di ingresso.
Apre.
Trova Giacomo e il padre di Erica sotto minaccia dei suoi sgherri in disperato silenzio...
Apre il lenzuolo in modo da far vedere il sangue.
"Possa il Signore essermi testimone.
L'onore di Erica è intatto!
Ella è giunta vergine al matrimonio!"
Giacomo guarda sottomesso il pene di Francesco, sporco di sangue e sperma...
Anche il padre non può che guardare inerme la scena...
"Ora tornate alle vostre case!
Ho deciso di trascorrere qui la notte.
Nessuno può entrare in casa prima che il gallo abbia cantato!
Il mio diritto è per tutta la notte e nessuno me lo può negare!"
I due soldati minacciano il marito e il padre di Erica, costringendoli ad andar via con la coda fra le gambe...
"Venite pure voi in casa!"
Intima Francesco ai suoi sgherri...
Ovviamente obbediscono senza fiatare...
Appena dentro vedono Erica, la sposina, completamente nuda mentre cerca di coprirsi per pudore...
"Non ti coprire!"
Tuona Francesco...
"Mi hai chiesto di continuare, e di insegnarti ad essere una moglie devota!"
Spiega infine ad Erica, che aveva uno sguardo perplesso...
Tuttavia elle non ha goduto e si sente ancora insoddisfatta...
E ha tutte le scusanti possibili per fare ciò che le viene chiesto.
Stavolta non resisterà...
si lascerà tentare dal diavolo...
Fine 1a parte di 2
Il primo è che ovviamente mi ha sempre eccitato questo "diritto" dei signori feudali di giacere con le neo spose durante la loro prima notte di nozze.
Non entro nel merito della veridicità e attendibilità storica di tale fatto, che anzi è messo pesantemente in discussione dagli storici più eminenti.
Il secondo motivo è che volevo provare a cimentarmi in un racconto ambientato in un contesto storico diverso da quello contemporaneo.
Per spirito di sfida...
Il racconto è diviso in due capitoli.
È vero che è inventato e piuttosto lungo, entrambi fattori che di solito scoraggiano alla lettura, ma spero che il contesto e i personaggi vi facciano immedesimare e leggere l'intero racconto in qualche manciata di minuti.
Dategli una possibilità e non rimarrete delusi.
Ps un amore diverso continuerà ad essere postato regolarmente. Questo racconto è solo una parentesi.
Ius primae noctis
In un paesino tra le colline di Forlì, 1343
È la mattina di un bellissimo, e caldissimo giorno d'estate.
Le cicale cominciano a riecheggiare, e lo fanno già con incredibile potenza, squarciando il velo di quiete e silenzio che aveva avvolto la notte, fino a pochi attimi prima...
Chi ha detto che il primo a svegliarsi ogni mattina è il gallo ha sbagliato di grosso.
Non tiene conto di questi incredibili insetti, che sembrano avere il solo scopo nella vita che frinire, probabilmente per attirare le femmine...
È sempre il sesso a muovere il mondo.
È così adesso, è stato così in passato e sarà così anche fra 500 anni...
Per gli animali a volte è più facile.
Basta "frinire"...
Non è così semplice per le persone, purtroppo.
Le leggi, l'onore, le convinzioni sociali e i precetti religiosi...
Nessuna donna può unirsi e giacere con un uomo senza la benedizione del matrimonio...
Ed è già tanto se la donna può sposarsi con l'uomo che ama.
Erica è molto fortunata.
E sicuramente ne è profondamente consapevole.
Il giorno che il papà ha approvato il suo matrimonio con Giacomo lo ha ringraziato come fosse un Santo.
Ha sempre portato rispetto per suo padre, e se glielo avesse ordinato avrebbe accettato in silenzio anche di sposarsi con uno sconosciuto.
Ma il suo papà è buono.
Ed è fiero della sua "bambina" di appena 18 anni.
È raro aspettare così tanto per un matrimonio, ma ha voluto lasciare a Erica la possibilità di scegliere il suo amore, ed ella ha aspettato diligentemente di avere il permesso di sposarsi, nonostante conosca Giacomo da sempre.
Ed era ovvia la sua decisione, dato che quel giovanottone è stato affianco a lei in tutte le tappe della sua vita.
Ovviamente ha avuto la tentazione di giacere con lei...
E ahimè ha anche provato a convincerla, ripetute volte...
Ma Erica è cresciuta con sani principi, e sapeva che avrebbe fatto un peccato mortale a lasciarsi trasportare dai desideri della carne...
E senza perdere mai la fede e l'onore è riuscita a respingere il maligno, ogni volta che le si è parato davanti.
Ma oggi finalmente, avrebbe giurato il suo amore a Giacomo, e finalmente avrebbero potuto consumare benedetti dal buon Dio la loro sacra unione...
Erica è in fibrillazione...
Non potrà mai ammetterlo al mondo, ma è profondamente eccitata all'idea di scoprire le gioie del sesso.
Una volta ha sentito la storia di una donna che ha goduto così tanto con uomo da aver gridato come se le avessero squarciato il petto...
Ovviamente non può toccarsi.
Sarebbe un peccato molto grave.
Ma una timida sfiorata a quel bottoncino, proprio sopra a dove esce la pipì, gliel'ha data lo stesso.
Probabilmente facendo finta di toccare la coscia, e prendendo male le misure...
Il suo sesso non è mai stato così umido...
Si sente letteralmente bagnata.
E dal suo sacro fiore colano delle secrezioni molto dense ed elastiche...
Non le è mai capitato prima...
Ma come può sapere se è normale o no?
Sa solo che ha una gran voglia di unirsi al suo Giacomo, e che stanotte, il Signore la perdonerà, ha intenzione di fare la diavolessa tentatrice...
Il suo polso distrattamente continua a strusciare sul suo pube, e lei inconsciamente cerca di far finta di niente, cercando di contenere la voglia di toccarsi con le dita...
Forse se cerca di resistere al piacere non commette peccato...
Sembra intenzionata a toccarsi, e quando prende coraggio e sta quasi per sfiorarsi è costretta a trasalire...
"Chicchirichiiiiiii"
Il canto del gallo la richiama alla disciplina.
E ovviamente non può che essere Dio, nei panni del gallo ad avvisarla che avrebbe oltrepassato il limite...
Ma non è solo questo.
Il canto del gallo segna l'inizio della giornata.
Si deve preparare.
Oggi è il suo gran giorno, e fra poche ore dovrà presentarsi al cospetto del parroco per sugellare la sua unione agli occhi di Dio.
Ecco che cominciano a sentirsi i primi suoni in casa:
Passi.
E sembrano dirigersi verso la sua stanza.
"Buongiorno Erica!
Come ti senti?"
Una forte voce femminile rituona nella stanza...
"Buongiorno madre.
Ho dormito benissimo...
Oooh come sono eccitata!
Finalmente oggi io e Giacomo ci sposeremo!"
La sua voce è elettrica.
La sua purezza gli impedisce di fingere contento.
Erica è di gran lunga la ragazza più bella del paese.
Forse il suo fisico magro e slanciato non è l'ideale per la vita nei campi...
Le sue gambe tornite, e quelle braccia lunghe e affusolate non hanno mai avuto tanta forza...
E forse i suoi fianchi stretti indicano che avrà molti problemi a partorire...
Ma chissà perché, nonostante tutti questi difetti, non poteva non calamitare gli sguardi degli uomini.
Se ne accorgeva, in chiesa, di come la guardavano gli stessi uomini che la criticavano...
I loro sguardi carichi di desiderio...
E del resto lo vedeva anche su Giacomo, l'effetto che faceva anche solo scoprire il braccio...
Si, tutte le critiche sul suo conto erano dettate dall'invidia...
E gli occhi delle altre donne erano l'ultima ulteriore conferma.
E con l'abito bianco, tramandato da sua nonna a sua madre, e da sua madre a lei, è ancora più bella...
In poco tempo la casa si ghermisce di gente.
C'è pure la signora Francesca, alzata prestissimo per aiutarla a farsi i capelli...
Il papà è in fermento...
Sta curando il banchetto.
Per l'occasione ucciderà il maiale e diverse galline...
Le sue amiche starnazzano in sala, come delle oche.
Sorridono e si congratulano con lei, ma in realtà sono invidiose...
Giacomo è il ragazzo più ambito del paese, ma non hanno mai avuto la possibilità di prenderselo.
È sempre stato di Erica.
E quando finalmente i preparativi furono finiti, tutti raccolti di fronte al notaio e al parroco partì un fortissimo scroscio di applausi a suggellare l'ufficialità della loro unione.
Canti e applausi accompagnano gli sposi, raggianti, verso la loro casa coniugale...
L'arrivo segna l'inizio del lauto banchetto e dei festeggiamenti per le loro tanto agognate nozze.
Erica e Giacomo sono il ritratto della felicità!
Finalmente possono baciarsi!
Finalmente possono toccarsi!
I due sposini ne approfittano per ballare e toccarsi.
Per conoscere i loro corpi...
È un giorno bellissimo, e la festa è meravigliosa...
È andato tutto come doveva andare...
Una gioia immensa per i due innamorati, che ormai non hanno altro pensiero in mente che godersi la loro prima notte di nozze.
E proprio quando stanno salutando i primi ospiti, nel pieno della fase finale di quel bellissimo giorno, ecco vedersi in lontananza delle luci...
Sono diversi uomini a cavallo...
Almeno uno è un nobile.
In poco tempo irrompono alla festa.
Sono in quattro.
Il primo è Francesco II Ordelaffi!
Il Signore di Forlì...
Il secondo, sembra essere un notaio.
Scende da cavallo e comincia a leggere qualcosa in latino.
Sembrano delle leggi, viene invocato lo ius primae noctis...
Gli ospiti ancora presenti cominciano a imprecare e agitarsi...
Gli altri due uomini a cavallo sguainano le spade.
Erica non capisce cosa sta succedendo ma vede Giacomo disperarsi a terra...
Sua madre e le sue zie piangono, invocando clemenza...
All'improvviso la situazione diventa troppo caotica...
Erica perde il controllo degli eventi, vede solo gente piangere, o urlare...
Il Signore delle terre intima Giacomo a concedergli quello che gli è dovuto, se non vuole perdere la casa.
Giacomo sembra come impietrito...
Non si muove, non reagisce, non protesta neanche più...
Il padre di Erica è tenuto in ostaggio da uno dei buzzurri armati si spada...
Il notaio invita tutti ad andare alle rispettive case, compreso Giacomo, che questa notte dovrà dormire ancora a casa dei genitori...
Non è possibile ribellarsi.
Francesco Ordelaffi è troppo potente!
Può mandare in rovina chiunque si opponga al suo potere, e la legge gli concede il diritto di usare la forza se necessario...
In breve tempo vanno via tutti.
Rimangono solo Giacomo e il padre di Erica.
Francesco vuole che rimangano ancora un po' di tempo...
Ordina ai suoi scagnozzi di proteggere l'ingresso della casa, ed entra, Portandosi dietro la povera Erica, che aveva cominciato a capire la gravità della situazione...
"Nel caso tu non avessi capito i miei diritti..."
Esordisce Francesco con voce tonante...
"La legge mi da il titolo per questa prima notte di nozze, di giacere con te con gli stessi privilegi di tuo marito!
Agli occhi di Dio e della legge, per questa notte sono io tuo marito e tu mi devi lo stesso rispetto e la stessa devozione.
Un tuo rifiuto a fare quanto ti comanderò significherebbe la tua lapidazione con conseguente esilio all'inferno e la rovina della tua famiglia.
Hai compreso ciò che ho detto?"
Completa Francesco altezzoso...
Erica è spaventata.
Non sa che dire, e che fare...
Ma la sua indole è docile, e i precetti religiosi che ha sempre applicato le impongono di concedersi al marito.
E il suo sesso è troppo voglioso...
Troppo umido.
Sente la curiosità bruciarle dentro, e la voglia è più forte della ragione.
Non si potrà mai sapere se è stato per lussuria o per rispetto della legge, ma Erica non oppone alcuna resistenza.
Si limita ad annuire col capo...
A tale gesto Francesco, impettito, le chiede di seguirlo verso il talamo nuziale.
Giacomo non è ricco, e tanto meno Erica.
La casa è piccola e* non ci vuole molto per vedere il letto.
"Spogliati completamente nuda!"
Le impone il suo signore...
Lei esegue docilmente, mentre Francesco si libera della spada, degli stivali, della cappa e della giacca...
Lei si toglie tutto il possibile, ma ha bisogno che Francesco la aiuti a slegare i legacci che tengono il bustino stretto attorno alla vita...
Non deve neanche chiedere...
In poco tempo sente la pressione del vestito sui suoi seni cedere il posto ad un piacevole senso di leggerezza...
Da adesso è in grado di spogliarsi da sola...
Mentre Francesco finisce di togliere ogni capo di abbigliamento residuo.
Per pudore Erica si gira di spalle...
Non ha mai visto un uomo nudo, e non è mai stata vista nuda da nessuno...
Si libera dell'ingombrante abito bianco, e della larga e fastidiosa sottana...
È nuda!
Ma ha troppo pudore per girarsi e guardare...
Di certo non lo stesso pudore di Francesco, che evidentemente è ben abituato a giacere con donne più o meno consenzienti...
"Girati!"
Tuona perentorio, facendo sussultare la povera Erica...
Lei con movimenti esitanti esegue, rivelando le sue bellissime forme al signore della sua terra...
Ha un'espressione di stupore quando finalmente vede il suo primo pene.
Certamente non sa se è grande o piccolo, anche se le sembra piuttosto grosso, così ad occhio...
Quello che la incuriosisce è la forma...
E la consistenza...
Ha sentito dire che è allo stesso tempo morbido e duro, e non riesce a capire come possa esistere una tale ridondanza al di fuori delle regole di scrittura...
Lo guarda come in trance...
È rapita totalmente da quel grosso, nodoso randello di carne...
"Vieni qui e inginocchiati!"
Le ordina Francesco.
Lei si avvicina, poi con lentezza si abbasa in modo da avere il suo pene di fronte al viso...
Non capisce cosa debba fare.
Non è certamente un'esperta di sesso, ma che dovesse entrare nella sua vagina lo sapeva...
"Beh? Cosa aspetti?"
Le urla contro il suo Signore...
"Le chiedo scusa...
Non ho ben chiaro cosa vi aspettate da me..."
Ribatte Erica con tono sottomesso...
Non osa neanche guardarlo negli occhi, tanta è la riverenza e il timore per quell'uomo...
"Capisco..."
Bofonchia Francesco quasi sottovoce.
Dentro di se è contento di questo sviluppo:
A quanto pare la ragazza più bella del villaggio è anche la più ingenua...
"Ascolta, voglio che tu adesso faccia entrare il mio pene nella tua bocca...
Non ti preoccupare, ti dirò io cosa fare nello specifico..."
Le spiegare Francesco con fare gentile...
Erica non fa obiezioni. Nonostante trova che la cosa potrebbe essere considerata peccato.
Del resto non vuole far indispettire il suo signore, per ip bene suo e della sua famiglia...
Afferra con delicatezza quel palo carnoso, rendendosi finalmente conto di cosa significasse essere morbido e duro contemporaneamente...
La consistenza le piace molto, e non resiste alla tentazione di pompare un paio di volte con la mano, scoprendo sotto la pelle come una sfera lucida, più scura e con un buco alla sommità...
Senza indugiare oltre infila in bocca il pene di Francesco che mugola di apprezzamento...
"Aaahh
Brava!
Adesso voglio che lo spingi più che puoi in gola...
Poi lo fai uscire succhiando forte, e ripeti...
Pensi di riuscirci?"
Erica annuisce con la testa, e comincia ad eseguire il compito affidatole...
Ma è più complicato di quanto credesse...
Alla pressione di quel grosso cazzo in gola le parte un conato di vomito, e contemporaneamente cominciano a sgorgare calde lacrime dai suoi occhi stanchi...
Lo tira fuori succhiando più forte che può, facendo male a Francesco che si arrabbia un po'...
"Per il buon Dio!
Ma sei davvero pessima!
Guarda che io sono tuo marito stasera, e ti dico che se non migliori il tuo Giacomo ti lascerà entro un mese..."
Erica è dispiaciuta per non esserci riuscita, e allo stesso tempo terrorizzata al pensiero di perdere Giacomo.
"No la prego!
Sono solo inesperta...
Mi dica dove ho sbagliato... posso migliorare..."
Lo sta letteralmente pregando di insegnarle a fare i bocchini...
"Adesso ho una cosa più impellente da fare.
Tuo marito e tuo padre sono ancora fuori casa...
Allungati sul letto!
Ti istruirò subito dopo..."
Erica si allunga come ordinatole, con le gambe strette, in segno di forte pudore e imbarazzo...
Francesco le si inginocchia davanti...
La afferra per le ginocchia, e tirando con forza le apre le cosce, esponendo il suo sesso gonfio e umido, completamente irrorato dai suoi umori che hanno finito per colar fuori spalmandosi fra le grandi labbra, di fatto rendendo lo spettacolo di fronte a Francesco un'esibizione di oscena lussuria...
Il suo Signore del resto non può che godere di tale meraviglia, e con piglio selvaggio le apre il fiore con le dita esponendo il suo sesso chiuso dal sottile strato di pelle dell'imene.
Erica sa già che dovrà essere lacerato.
Gliel'ha spiegato sua madre stamattina...
Si aspetta che sia molto doloroso, ed ha paura di soffrire tanto...
Francesco la lecca proprio lì...
E risale con la lingua fin sopra il clitoride provocandole sensazioni potentissime, che mai in vita sua ha provato.
Non capisce neanche come sia possibile, vorrebbe scostare la sua faccia, perlopiù per la vergogna di quell'atto così poco regale, ma allo stesso tempo sta provando un piacere tanto intenso che è difficile volersene privare...
Rimane quindi così, a gambe spalancate a farsi leccare l'imene e il clitoride finché il suo Signore non decide che è sufficiente...
Erica lo guarda con uno sguardo pieno di devozione e gratitudine...
Capisce che non è suo marito ma il piacere che le ha donato sposta tutto su un altro piano.
Non c'entrano i sentimenti...
Vuole solo che duri più a lungo possibile...
Francesco le si posiziona sopra...
Con una mano punta quella gonfia sfera violacea contro la sua vagina...
È lì.
I due si guardano negli occhi.
"Non dovrebbe farti troppo male...
Sei molto bagnata..."
La tranquillizza lui...
Detto ciò comincia a spingere...
Sente un po' di bruciore...
Forse anche più di un po'...
Finché all'improvviso l'imene cede e il pene del suo signore si schianta dentro di lei con forza...
"Aaaahhiii"
Grida Erica...
Non avrebbe voluto lagnarsi, ma è stato più forte di lei...
È stato doloroso...
Come un pizzicotto molto forte.
Sente tutta l'area come indolenzita, e un forte bruciore intorno alla vagina...
Francesco è fermo dentro di lei.
Le sta dando il tempo di far passare il dolore intenso della prima penetrazione...
Non ci vuole tanto tempo...
Quando ricomincia a muoversi il dolore e l'indolenzimento erano molto diminuiti...
Rimaneva solo un po' di bruciore, ma perlomeno aveva cominciato ad avvertire una bella sensazione...
Lo sfregamento dentro di lei le procura piacere, e il piacere in breve tempo diventa così intenso da farle quasi paura...
Francesco la sta penetrando con dolcezza.
Di solito gli piace scopare le donne con forza e veemenza, ma Erica si è rivelata una serva docile e obbediente e vuole ricompensarla sverginandola come avrebbe fatto suo marito...
I suoi affondi sono lenti ma decisi...
E decisamente molto, molto profondi...
Erica è in preda a sensazioni incredibili, che mai avrebbe creduto di provare.
Non le risulta più così assurdo che alcune donne gridino di piacere durante il rapporto sessuale...
Il piacere che sta provando è a tratti così intenso che ha paura a lasciarsi abbandonare, come se avesse paura che la sua anima venisse rapita dal diavolo in persona...
Francesco per quanto vuole essere dolce, nel giro di alcuni minuti comincia ad aumentare il ritmo...
Erica si avvinghia a lui con le caviglie...
Adora quelle sensazioni.
Potrebbe vedere l'anima al diavolo per tutto questo piacere.
Francesco le infila la lingua in bocca, approfittando dei suoi occhi chiusi e delle labbra schiuse per emettere un* mugolio di piacere continuo...
Erica risponde al bacio, nonostante questo le sembra davvero ingiusto nei confronti di Giacomo...
Forse avrebbe dovuto provare a rifiutarsi...
Ma ormai non ha più importanza.
Sta roteando la lingua attorno a quella di Francesco, mentre Francesco rotea il grosso cazzo dentro la sua vagina...
È sempre più veloce e vigoroso...
E riesce con sempre maggiore difficoltà a controllare la lingua...
Nella stanza comincia ad echeggiare uno strano rantolo...
La smorfia di fatica sulla faccia di Francesco lasciano immaginare ad Erica l'imminenza di un qualcosa...
I colpi sono sempre più forti e profondi.
Comincia ad avvertire un leggero dolore insieme al piacere...
I movimenti si fanno scomposti, il rantolo è sempre più forte...
"Aaaaaahhhhh
Non resisto più...
Godo...
Godooooooo
Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhh
Aaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhh
Aaaaaaaahhhhhhh"
Erica non sa cosa stia succedendo.
Vede Francesco come contorcersi, con una strana espressione di piacere e fatica stampata sul volto...
Continua a gridare, via via con sempre maggiore razionalità, mentre le assesta dei colpi veramente molto forti in fondo alla vagina...
C'è qualcosa di strano...
Il suo pene scorre in modo diverso.
Si sente più bagnata di prima...
Molto più bagnata...
Il piacere è diverso adesso, il dolore che provava prima che Francesco cominciasse a urlare è sparito anche perché adesso è molto più scivolosa e il pene sembra essere anche più piccolo...
Sente che se si lasciasse andare succederebbe qualcosa, ma ha troppa paura e istintivamente cerca di resistere...
Francesco le infila di nuovo la lingua in bocca e stavolta risponde senza porsi nemmeno il problema dell'appropriatezza o meno di quel bacio...
Prova ancora piacere, ma il suo Signore adesso sembra non avere più energia.
È fermo dentro di lei...
Il suo bacino alzato e le sue caviglie intrecciate dietro la schiena indicano che ha voglia di continuare...
Ma ormai c'è solo quel lungo bacio...
Sta baciando Francesco come se fosse Giacomo.
Nessuna differenza...
Prova a spingere col bacino ma non trova più la penetrazione di un pene turgido a darle piacere...
Non capisce perché ma è tutto finito...
"Vedo che avresti voglia di continuare..."
Le dice Francesco con voce piena di soddisfazione...
Erica annuisce sommessamente.
Ha paura di contrariare il suo signore...
"Bene!
So io come continuare..."
Detto questo sfila il suo pene molle dalla vagina di Erica e si erge in piedi...
"Alzati, abbiamo una formalità da sbrigare..."
Le intima con tono duro.
Erica obbedisce...
Sente colare qualcosa dal suo sesso, e vede un grosso rivolo rosa scendere lungo la coscia...
Francesco sfila il lenzuolo chiazzato di sangue e sperma e si dirige verso la porta di ingresso.
Apre.
Trova Giacomo e il padre di Erica sotto minaccia dei suoi sgherri in disperato silenzio...
Apre il lenzuolo in modo da far vedere il sangue.
"Possa il Signore essermi testimone.
L'onore di Erica è intatto!
Ella è giunta vergine al matrimonio!"
Giacomo guarda sottomesso il pene di Francesco, sporco di sangue e sperma...
Anche il padre non può che guardare inerme la scena...
"Ora tornate alle vostre case!
Ho deciso di trascorrere qui la notte.
Nessuno può entrare in casa prima che il gallo abbia cantato!
Il mio diritto è per tutta la notte e nessuno me lo può negare!"
I due soldati minacciano il marito e il padre di Erica, costringendoli ad andar via con la coda fra le gambe...
"Venite pure voi in casa!"
Intima Francesco ai suoi sgherri...
Ovviamente obbediscono senza fiatare...
Appena dentro vedono Erica, la sposina, completamente nuda mentre cerca di coprirsi per pudore...
"Non ti coprire!"
Tuona Francesco...
"Mi hai chiesto di continuare, e di insegnarti ad essere una moglie devota!"
Spiega infine ad Erica, che aveva uno sguardo perplesso...
Tuttavia elle non ha goduto e si sente ancora insoddisfatta...
E ha tutte le scusanti possibili per fare ciò che le viene chiesto.
Stavolta non resisterà...
si lascerà tentare dal diavolo...
Fine 1a parte di 2