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<blockquote data-quote="ks421" data-source="post: 16300686"><p>In qualche messaggio mi è stato chiesto dove sia il confine tra realtà e fantasia, altri hanno chiesto il nome di luoghi ed eventi. Ovviamente non posso rispondere su quello.</p><p>Il confine sostanzialmente non c'è. Alcune cose sono state rese più pittoresche, al contrario altre sono state minimizzate. In altri casi ho rimescolato la successione degli eventi.</p><p>Il bdsm, del quale non ho parlato perché l'argomento è troppo complesso, ha fatto e continua a fare parte della nostra vita.</p><p>Proprio per questo, sostanzialmente, la storia finisce qui. Troppo complicato parlarne, non ne ho le capacità.</p><p>A questo punto posso fare qualche precisazione in ordine sparso.</p><p></p><p>La mia Laura non si chiama Laura; non ha 43 anni ma diciamo qualcuno in più.</p><p>Quando ha iniziato a correre aveva l'età che hanno gli altri quando smettono. Top e shorts super sexy che ha esibito con gioia e naturalezza, per motivi anagrafici, spesso ora sono stati sostituiti da cose più sobrie.</p><p>Ha fatto molte corse, famose e non; è arrivata tardi al trail running, peccato. Si è tolta qualche soddisfazione anche quando gli anni hanno iniziato ad essere più del doppio delle concorrenti più giovani. Nel 2017, totalmente inaspettata, è arrivata una vittoria. Abbiamo festeggiato con una pizza di gruppo, era raggiante e bellissima. Hanno partecipato in molti e si è un po' commossa. Non era la prima vittoria e non è stata la più importante, chiaramente potrebbe essere stata l' ultima volta sul gradino più alto del podio.</p><p>Lo zainetto non era un Invicta ma un classico zaino da arrampicata da 30 litri. Lo usa ancora oggi.</p><p>Non le gridai "27", ma ovviamente il distacco dal primo; era un bel distacco, poi la gara andò come ho raccontato. Rientrare e poi vincere o stare nei primi sarebbe stato troppo; fece un bel numero ma alla fine fu bastonata forte. Pensare di essere meglio degli altri non significa esserlo. Fu un bel bagno di umiltà.</p><p>Il medico, l' anno scorso, ha stravinto una corsa in un modo che definire sospetto è riduttivo. Siamo buoni amici, al traguardo mi fece l' occhiolino. Qualcuno dice che ha fatto un patto con il diavolo ma secondo me lo ha fatto con un farmacista.</p><p>La mia Laura non ha un Citizen al polso, ma ogni tanto usa un vecchio diver svizzero un po' troppo grande per lei. Restaurarlo è costato, recentemente, una cifra fuori da ogni logica. "Il maestro" era una brava persona e la guidò con successo nel complesso mondo del mercato dell' arte internazionale. Non è poco, credetemi. Le passò quell' orologio prima di morire.</p><p>Non si chiamava Riccardo ed era la pecora nera di una famiglia piuttosto in vista della borghesia di una città del nord. Era un fanatico della montagna e Laura sparse le sue ceneri sulle Alpi sulla cima che amava di più.</p><p>Non mi ha raccontato la sua storia a letto. Lo fece tra qualche lacrima e molte risate una domenica pomeriggio in un parco di una città vicina alla nostra molti anni fa. Fin da ragazza non ha avuto una vita facile ma non si è mai fermata.</p><p>Effettivamente vivevo in una topaia, considero un miracolo che non sia scappata.</p><p>La villa dei 2 fratelli non era in Liguria ma in una località della costa tirrenica che ha visto tempi migliori. Mi ha portato a vederla da fuori, è totalmente in rovina.</p><p>Pur restando nel settore ha cambiato lavoro da tempo, economicamente non è stata una mossa brillante, da altri punti di vista direi proprio di sì.</p><p>Viviamo nella casa che acquistò pagandola quasi tutta in contanti.</p><p>Le ho detto più volte che dovrebbe scrivere un libro, una sorta di autobiografia ma la risposta è sempre stata la stessa: "meglio di no..."</p><p>A breve farà la prima corsa del 2019, sarà un giorno molto speciale perché sarà alla partenza con una persona molto speciale: nostra figlia.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="ks421, post: 16300686"] In qualche messaggio mi è stato chiesto dove sia il confine tra realtà e fantasia, altri hanno chiesto il nome di luoghi ed eventi. Ovviamente non posso rispondere su quello. Il confine sostanzialmente non c'è. Alcune cose sono state rese più pittoresche, al contrario altre sono state minimizzate. In altri casi ho rimescolato la successione degli eventi. Il bdsm, del quale non ho parlato perché l'argomento è troppo complesso, ha fatto e continua a fare parte della nostra vita. Proprio per questo, sostanzialmente, la storia finisce qui. Troppo complicato parlarne, non ne ho le capacità. A questo punto posso fare qualche precisazione in ordine sparso. La mia Laura non si chiama Laura; non ha 43 anni ma diciamo qualcuno in più. Quando ha iniziato a correre aveva l'età che hanno gli altri quando smettono. Top e shorts super sexy che ha esibito con gioia e naturalezza, per motivi anagrafici, spesso ora sono stati sostituiti da cose più sobrie. Ha fatto molte corse, famose e non; è arrivata tardi al trail running, peccato. Si è tolta qualche soddisfazione anche quando gli anni hanno iniziato ad essere più del doppio delle concorrenti più giovani. Nel 2017, totalmente inaspettata, è arrivata una vittoria. Abbiamo festeggiato con una pizza di gruppo, era raggiante e bellissima. Hanno partecipato in molti e si è un po' commossa. Non era la prima vittoria e non è stata la più importante, chiaramente potrebbe essere stata l' ultima volta sul gradino più alto del podio. Lo zainetto non era un Invicta ma un classico zaino da arrampicata da 30 litri. Lo usa ancora oggi. Non le gridai "27", ma ovviamente il distacco dal primo; era un bel distacco, poi la gara andò come ho raccontato. Rientrare e poi vincere o stare nei primi sarebbe stato troppo; fece un bel numero ma alla fine fu bastonata forte. Pensare di essere meglio degli altri non significa esserlo. Fu un bel bagno di umiltà. Il medico, l' anno scorso, ha stravinto una corsa in un modo che definire sospetto è riduttivo. Siamo buoni amici, al traguardo mi fece l' occhiolino. Qualcuno dice che ha fatto un patto con il diavolo ma secondo me lo ha fatto con un farmacista. La mia Laura non ha un Citizen al polso, ma ogni tanto usa un vecchio diver svizzero un po' troppo grande per lei. Restaurarlo è costato, recentemente, una cifra fuori da ogni logica. "Il maestro" era una brava persona e la guidò con successo nel complesso mondo del mercato dell' arte internazionale. Non è poco, credetemi. Le passò quell' orologio prima di morire. Non si chiamava Riccardo ed era la pecora nera di una famiglia piuttosto in vista della borghesia di una città del nord. Era un fanatico della montagna e Laura sparse le sue ceneri sulle Alpi sulla cima che amava di più. Non mi ha raccontato la sua storia a letto. Lo fece tra qualche lacrima e molte risate una domenica pomeriggio in un parco di una città vicina alla nostra molti anni fa. Fin da ragazza non ha avuto una vita facile ma non si è mai fermata. Effettivamente vivevo in una topaia, considero un miracolo che non sia scappata. La villa dei 2 fratelli non era in Liguria ma in una località della costa tirrenica che ha visto tempi migliori. Mi ha portato a vederla da fuori, è totalmente in rovina. Pur restando nel settore ha cambiato lavoro da tempo, economicamente non è stata una mossa brillante, da altri punti di vista direi proprio di sì. Viviamo nella casa che acquistò pagandola quasi tutta in contanti. Le ho detto più volte che dovrebbe scrivere un libro, una sorta di autobiografia ma la risposta è sempre stata la stessa: "meglio di no..." A breve farà la prima corsa del 2019, sarà un giorno molto speciale perché sarà alla partenza con una persona molto speciale: nostra figlia. [/QUOTE]
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