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Capitolo 1: Bar Mario
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<blockquote data-quote="ks421" data-source="post: 16325495"><p>Per chiudere il cerchio non posso non parlare di Riccardo, meglio iniziare dall'inizio; la fine è un po' più delicata, verrà più avanti.</p><p></p><p></p><p></p><p>Quando arrivò Riccardo, Laura era in una fase problematica; la casa in campagna, lungi dall'essere un buon affare, era un salasso di soldi continuo, aveva raddrizzato un po' le cose affittando alcune stanze a una coppia. Ma i soldi continuavano ad essere un problema serio e la sensazione di essere in trappola non era solo una sensazione: era un dato di fatto.</p><p>L' accoppiata campagna e stile di vita frenetico avevano fatto precipitare vita sociale e sesso in un baratro.</p><p>Il sesso si limitava a coloro che incontrava per lavoro nelle trasferte che si succedevano senza tregua; quasi sempre uomini sposati che si sfogavano facendo con lei ciò che non potevano fare con le mogli. Qualcuno durava più degli altri ma lei restava sempre la numero 2.</p><p>La vita sociale era azzerata dalla mancanza di tempo, di soldi e dal fatto di essere a una bella distanza dalla città.</p><p>Poi arrivò Riccardo, 60 anni abbondanti; era la pecora nera di una famiglia molto in vista della borghesia veneta. Non avevendo mai avuto bisogno di lavorare aveva passato il suo tempo facendo immersioni nei mari più belli del mondo vivendo il sogno di un'estate senza fine. Ma l'estate finì bruscamente quando alcuni investimenti andati malissimo diedero il colpo di grazia a ciò che restava al suo patrimonio.</p><p>A 50 anni si ritrovò in una grande casa vuota che non era in grado di mantenere, zero soldi e poche idee. Ma avendo vissuto una vita speciale aveva finito per avere a che fare con persone speciali.</p><p>Parlava diverse lingue e faceva parte a pieno titolo di quella comunità nomade che si gode la vita in giro per il mondo.</p><p>Più volte aveva fatto buoni affari comprando antichità e opere di artisti più o meno affermati in Asia per poi rivendere il tutto in Europa e soprattutto in sud America. Aveva fiuto, si relazionava facilmente con gli altri e salì rapidamente di livello. In pochi anni si ritrovò a frequentare il giro giusto. Il suo stile di vita era costoso e le entrate non erano mai abbastanza. Ci aveva messo 10 anni ma si era rimesso in carreggiata.</p><p>Conobbe Laura durante un' asta a Milano; lei era arrivata lì indirizzata da un suo consulente. Lo detestò subito; lui allegro e rilassato, lei grintosa e perennemente agitata, lui benestante da sempre, lei di umili origini (aveva molti pregiudizi su chi era nato e cresciuto nel benessere, e non faceva molto per nasconderlo) avevano ben poco da spartire.</p><p>Si rividero a Firenze per un' asta e finirono a passeggiare in città e poi a pranzo insieme. Riccardo la sapeva lunga e ne aveva viste tante, sprigionava fascino a ciclo continuo. Le disse che la sera stessa avrebbe raggiunto alcuni amici all'isola d'Elba, e le chiese di aggregarsi. Ovviamente lei per quanto incuriosita e intrigata da questo sessantenne non poteva fare molto, infatti il suo capo era uno che faceva storie anche per farle avere 2 settimane di ferie ad agosto.</p><p>E poi anche se avesse avuto il via libera i soldi scarseggiavano. A 34 anni dopo quasi 10 anni di lavoro ininterrotto non era un bel risultato.</p><p>Rientrata a casa, il mattino seguente avvertì che avrebbe preso una settimana di ferie che sorprendentemente le fu accordata senza problemi. Il giorno dopo sbarcò a Portoferraio in un bel pomeriggio di ottobre; non fu difficile individuare Riccardo. Aveva un fuoristrada americano smisurato carico di attrezzature sportive di ogni tipo. Le disse che era sicuro che sarebbe venuta e che si sarebbero divertiti.</p><p>La destinazione era una bella villa un po' trasandata alle pendici del Monte Capanne; fuori tavoli e sedie dove un gruppo molto eterogeneo si godeva il tramonto tra birre e vino. La lingua più gettonata era l' inglese ma come scoprì presto i presenti venivano da più paesi e fu molto sorpresa anche del fatto che l'età andava da poco più di 20 anni agli oltre 70.</p><p>Il gruppo era tenuto insieme dalla passione per le immersioni, la vela, il surf, il trekking, il paracadutismo, la bicicletta. Praticamente vivevano ogni giorno in base alle opportunità del momento senza pensare troppo al passato e senza l'ossessione del futuro. Vivevano immersi in un presente dai confini indefiniti senza seguire nessuna regola se non quelle delle varie attività che praticavano.</p><p>Finirono a letto poco dopo il tramonto. Fu una scopata normale, come non le capitava da tempo.</p><p>Quando lui si alzò dicendo che andava fuori a bere qualcosa la porta si aprì di nuovo e arrivarono in 2, un ragazzo tedesco magrissimo e un tipo sulla cinquantina. Non ebbe il tempo di coprirsi che i 2 erano già nudi nel letto, la misero subito a 4 zampe e si divertirono a turno tra bocca e fica. Il ragazzo le venne in bocca, mentre l'altro le riempì la fica poco dopo. Poi se ne andarono senza dire niente.</p><p>Ritrovò fuori il gruppo al completo intenti a parlare e a bere, nessuno badava a lei. Riccardo stava parlando in tedesco con una coppia dall' età indefinibile, erano in gran forma e come scoprì avevano passato i 50 da un pezzo ma potevano essere scambiati per quarantenni. Le chiese se le era piaciuto, la risposta fu all'altezza: certo che si, che aveva capito cosa facevano di notte.</p><p>"Ma di giorno che fate?" Chiese divertita.</p><p>Riccardo, passando all'inglese per essere capito da tutti, le rispose che la regola era una sola: "nessuna regola", aggiungendo che il programma era uno solo: "nessun programma".</p><p>A quelle parole la strana tribù arroccata sul monte Capanne aprì altre bottiglie; iniziava a essere freddo per stare fuori ma nessuno se ne curava, stesso disinteresse per il mangiare qualcosa.</p><p>Più tardi Riccardo le disse sottovoce che l'indomani l' avrebbe fatta stare bene sia di giorno che di notte; aveva un tono strano, poteva essere una promessa o una minaccia.</p><p>Poi le chiese se le sarebbe piaciuto fare sesso con qualcuno in particolare dei presenti per chiudere in bellezza la serata.</p><p>Proponeva i presenti, indistintamente uomini e donne, quando lei disse che era meglio che fossero gli altri a scegliere. Si fece avanti con molta naturalezza una coppia francese sulla trentina, lei mora, bellissima anche se con troppi tatuaggi; lui piccoletto con un fascio di muscoli incredibili ben esibiti nonostante il freddo. La presero sottobraccio e si incamminarono verso la casa. Era tutto surreale e Laura faticava parecchio a prendere atto che ci fosse gente che vivesse in quel modo. Aveva avuto a che fare più volte con gente sopra le righe ma questi erano oltre. Nei giorni seguenti scoprì che erano molto oltre.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="ks421, post: 16325495"] Per chiudere il cerchio non posso non parlare di Riccardo, meglio iniziare dall'inizio; la fine è un po' più delicata, verrà più avanti. Quando arrivò Riccardo, Laura era in una fase problematica; la casa in campagna, lungi dall'essere un buon affare, era un salasso di soldi continuo, aveva raddrizzato un po' le cose affittando alcune stanze a una coppia. Ma i soldi continuavano ad essere un problema serio e la sensazione di essere in trappola non era solo una sensazione: era un dato di fatto. L' accoppiata campagna e stile di vita frenetico avevano fatto precipitare vita sociale e sesso in un baratro. Il sesso si limitava a coloro che incontrava per lavoro nelle trasferte che si succedevano senza tregua; quasi sempre uomini sposati che si sfogavano facendo con lei ciò che non potevano fare con le mogli. Qualcuno durava più degli altri ma lei restava sempre la numero 2. La vita sociale era azzerata dalla mancanza di tempo, di soldi e dal fatto di essere a una bella distanza dalla città. Poi arrivò Riccardo, 60 anni abbondanti; era la pecora nera di una famiglia molto in vista della borghesia veneta. Non avevendo mai avuto bisogno di lavorare aveva passato il suo tempo facendo immersioni nei mari più belli del mondo vivendo il sogno di un'estate senza fine. Ma l'estate finì bruscamente quando alcuni investimenti andati malissimo diedero il colpo di grazia a ciò che restava al suo patrimonio. A 50 anni si ritrovò in una grande casa vuota che non era in grado di mantenere, zero soldi e poche idee. Ma avendo vissuto una vita speciale aveva finito per avere a che fare con persone speciali. Parlava diverse lingue e faceva parte a pieno titolo di quella comunità nomade che si gode la vita in giro per il mondo. Più volte aveva fatto buoni affari comprando antichità e opere di artisti più o meno affermati in Asia per poi rivendere il tutto in Europa e soprattutto in sud America. Aveva fiuto, si relazionava facilmente con gli altri e salì rapidamente di livello. In pochi anni si ritrovò a frequentare il giro giusto. Il suo stile di vita era costoso e le entrate non erano mai abbastanza. Ci aveva messo 10 anni ma si era rimesso in carreggiata. Conobbe Laura durante un' asta a Milano; lei era arrivata lì indirizzata da un suo consulente. Lo detestò subito; lui allegro e rilassato, lei grintosa e perennemente agitata, lui benestante da sempre, lei di umili origini (aveva molti pregiudizi su chi era nato e cresciuto nel benessere, e non faceva molto per nasconderlo) avevano ben poco da spartire. Si rividero a Firenze per un' asta e finirono a passeggiare in città e poi a pranzo insieme. Riccardo la sapeva lunga e ne aveva viste tante, sprigionava fascino a ciclo continuo. Le disse che la sera stessa avrebbe raggiunto alcuni amici all'isola d'Elba, e le chiese di aggregarsi. Ovviamente lei per quanto incuriosita e intrigata da questo sessantenne non poteva fare molto, infatti il suo capo era uno che faceva storie anche per farle avere 2 settimane di ferie ad agosto. E poi anche se avesse avuto il via libera i soldi scarseggiavano. A 34 anni dopo quasi 10 anni di lavoro ininterrotto non era un bel risultato. Rientrata a casa, il mattino seguente avvertì che avrebbe preso una settimana di ferie che sorprendentemente le fu accordata senza problemi. Il giorno dopo sbarcò a Portoferraio in un bel pomeriggio di ottobre; non fu difficile individuare Riccardo. Aveva un fuoristrada americano smisurato carico di attrezzature sportive di ogni tipo. Le disse che era sicuro che sarebbe venuta e che si sarebbero divertiti. La destinazione era una bella villa un po' trasandata alle pendici del Monte Capanne; fuori tavoli e sedie dove un gruppo molto eterogeneo si godeva il tramonto tra birre e vino. La lingua più gettonata era l' inglese ma come scoprì presto i presenti venivano da più paesi e fu molto sorpresa anche del fatto che l'età andava da poco più di 20 anni agli oltre 70. Il gruppo era tenuto insieme dalla passione per le immersioni, la vela, il surf, il trekking, il paracadutismo, la bicicletta. Praticamente vivevano ogni giorno in base alle opportunità del momento senza pensare troppo al passato e senza l'ossessione del futuro. Vivevano immersi in un presente dai confini indefiniti senza seguire nessuna regola se non quelle delle varie attività che praticavano. Finirono a letto poco dopo il tramonto. Fu una scopata normale, come non le capitava da tempo. Quando lui si alzò dicendo che andava fuori a bere qualcosa la porta si aprì di nuovo e arrivarono in 2, un ragazzo tedesco magrissimo e un tipo sulla cinquantina. Non ebbe il tempo di coprirsi che i 2 erano già nudi nel letto, la misero subito a 4 zampe e si divertirono a turno tra bocca e fica. Il ragazzo le venne in bocca, mentre l'altro le riempì la fica poco dopo. Poi se ne andarono senza dire niente. Ritrovò fuori il gruppo al completo intenti a parlare e a bere, nessuno badava a lei. Riccardo stava parlando in tedesco con una coppia dall' età indefinibile, erano in gran forma e come scoprì avevano passato i 50 da un pezzo ma potevano essere scambiati per quarantenni. Le chiese se le era piaciuto, la risposta fu all'altezza: certo che si, che aveva capito cosa facevano di notte. "Ma di giorno che fate?" Chiese divertita. Riccardo, passando all'inglese per essere capito da tutti, le rispose che la regola era una sola: "nessuna regola", aggiungendo che il programma era uno solo: "nessun programma". A quelle parole la strana tribù arroccata sul monte Capanne aprì altre bottiglie; iniziava a essere freddo per stare fuori ma nessuno se ne curava, stesso disinteresse per il mangiare qualcosa. Più tardi Riccardo le disse sottovoce che l'indomani l' avrebbe fatta stare bene sia di giorno che di notte; aveva un tono strano, poteva essere una promessa o una minaccia. Poi le chiese se le sarebbe piaciuto fare sesso con qualcuno in particolare dei presenti per chiudere in bellezza la serata. Proponeva i presenti, indistintamente uomini e donne, quando lei disse che era meglio che fossero gli altri a scegliere. Si fece avanti con molta naturalezza una coppia francese sulla trentina, lei mora, bellissima anche se con troppi tatuaggi; lui piccoletto con un fascio di muscoli incredibili ben esibiti nonostante il freddo. La presero sottobraccio e si incamminarono verso la casa. Era tutto surreale e Laura faticava parecchio a prendere atto che ci fosse gente che vivesse in quel modo. Aveva avuto a che fare più volte con gente sopra le righe ma questi erano oltre. Nei giorni seguenti scoprì che erano molto oltre. [/QUOTE]
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