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Buonasera ragazzi, ecco che vi racconto un'avventura capitatami oramai la bellezza di un 3 anni fa.
E' una sera qualunque della settimana, un amico mi invita per mangiare qualcosa di semplice a casa sua. Mangiamo e sbevazziamo, ma lui deve alzarsi presto e, nonostante siano solo le 22, la cena è finita. Vado in bici verso casa ma complice qualche bicchiere voglio continuare la serata, decido quindi di dirigermi in un locale del centro dove sono di casa e facilmente so incontrerò qualcuno per bere un'ultima cosa veloce e fare due chiacchiere.
Arrivo e c'è un bel casotto, forse un compleanno, forse una festa, non ricordo. Son al bancone a chiacchierare con una mia amica, ed ecco che sia avvicina questa ragazza: stangona castana, lunghi capelli, occhi verdi, vestita molto coperta vista la stagione fredda ma anche visto il suo credo politico. La classica ragazza che a Roma verrebbe definita "zeccona", qui al nord diciamo pure comunistella. Quante fighe tra queste apparentemente più trasandate! Spessissimo acqua e sapone e ancor più spesso gran porche affamate di cazzo, sfatiamo il mito igiene scarso perché le ho sempre trovate belle curate, fresche e soprattutto disinibite. Insomma si avvicina a bere qualcosa e si frappone fra me e la mia amica.
"E tu chi sei?" dico io,
"mi chiamo d. b. k." fa lei.
"hai capito, pure doppio cognome" penso, mi si figura subito la classica ragazza tutta centro sociale e barca a vela. inziamo a chiacchierare e, complice la mia amica, questa è a suo agio e si lascia andare senza troppo fare la diffidente. E' alticcia, diciamo prossima alla sbronza, non sbiascica ma parlata tanto, pure troppo. Mi dice che è uscita per un aperitivo ma, siccome sono ormai le 23 passate, non ha mangiato nulla da mezzogiorno e sta morendo di fame. Colgo la palla al balzo e le dico: "se vuoi ti cucino un risotto!"... è incredula ma vuoi la fame, vuoi la sfaggiataggine, mi fa "ok!". La carico romanticamente sulla canna della bicicletta e partiamo alla volta di casa mia. Continua...
E' una sera qualunque della settimana, un amico mi invita per mangiare qualcosa di semplice a casa sua. Mangiamo e sbevazziamo, ma lui deve alzarsi presto e, nonostante siano solo le 22, la cena è finita. Vado in bici verso casa ma complice qualche bicchiere voglio continuare la serata, decido quindi di dirigermi in un locale del centro dove sono di casa e facilmente so incontrerò qualcuno per bere un'ultima cosa veloce e fare due chiacchiere.
Arrivo e c'è un bel casotto, forse un compleanno, forse una festa, non ricordo. Son al bancone a chiacchierare con una mia amica, ed ecco che sia avvicina questa ragazza: stangona castana, lunghi capelli, occhi verdi, vestita molto coperta vista la stagione fredda ma anche visto il suo credo politico. La classica ragazza che a Roma verrebbe definita "zeccona", qui al nord diciamo pure comunistella. Quante fighe tra queste apparentemente più trasandate! Spessissimo acqua e sapone e ancor più spesso gran porche affamate di cazzo, sfatiamo il mito igiene scarso perché le ho sempre trovate belle curate, fresche e soprattutto disinibite. Insomma si avvicina a bere qualcosa e si frappone fra me e la mia amica.
"E tu chi sei?" dico io,
"mi chiamo d. b. k." fa lei.
"hai capito, pure doppio cognome" penso, mi si figura subito la classica ragazza tutta centro sociale e barca a vela. inziamo a chiacchierare e, complice la mia amica, questa è a suo agio e si lascia andare senza troppo fare la diffidente. E' alticcia, diciamo prossima alla sbronza, non sbiascica ma parlata tanto, pure troppo. Mi dice che è uscita per un aperitivo ma, siccome sono ormai le 23 passate, non ha mangiato nulla da mezzogiorno e sta morendo di fame. Colgo la palla al balzo e le dico: "se vuoi ti cucino un risotto!"... è incredula ma vuoi la fame, vuoi la sfaggiataggine, mi fa "ok!". La carico romanticamente sulla canna della bicicletta e partiamo alla volta di casa mia. Continua...