Esperienza reale La mamma 'infermiera' speciale

Alessio Lucci

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Avevo insistito tanto con i miei prima che si convincessero finalmente a regalarmi un motorino. La gioia però durò poco, un paio di giorni dopo infatti presi male una curva e finì per terra. Risultato? Braccio destro fratturato.

Fortunatamente il rischio di un'operazione fu scongiurato ma tra fasciatura e ingessatura avrei dovuto tenerlo immobile per più di un mese. Un bel problema anche, se non soprattutto per le esigenze quotidiane: mangiare, lavarsi....ma soprattutto segarsi.

Come tutti i ragazzi di quell'età infatti mi masturbavo spesso. Come avrei fatto a resistere senza toccarmi per un periodo così lungo? Imparare a farlo con la sinistra poteva essere una soluzione, certo, ma era comunque complicato.

Dopo un paio di settimane il problema divenne evidente anche per chi passava la maggior parte del tempo con me, ovvero mia madre. Dopo pranzo, prima dei compiti, ci mettevamo insieme comodi a guardare la tv. Spesso in quelle occasioni mi capitava di eccitarmi per qualche vip scosciata e di solito, quando la situazione diventava incontrollabile, mi alzavo con una scusa e mi chiudevo in bagno per sfogarmi. In quelle condizioni però toccarmi era diventato impossibile. Un vero supplizio.

Finché un pomeriggio accadde ciò che temevo. Sullo schermo comparve Caterina Balivo particolarmente scosciata, allora conduceva un programma pomeridiano su Rai 1. Mi bastarono pochi minuti per sentire il cazzo diventare di marmo. Il problema è che l'erezione diventò presto visibile anche mia madre. Vidi il suo sguardo puntare verso il basso una, due, tre volte.

Non sapevo come fare. Nonostante l'imbarazzo non riuscivo in alcun modo a perdere l'erezione, anzi.

A rompere il ghiaccio fu mia madre: "Tesoro, c'è qualche problema?". "No mamma, tutto ok".

"Sicuro? Lo sai che alla mamma puoi dire tutto" insistette lei. Ma cosa potevo fare? Come potevo dire a mia madre che il mio problema era l'impossibilità di farmi le seghe?

Ancora una volta fu mamma a prendere l'iniziativa: "Amore, da quanto tempo non ti sfoghi?". Non potevo credere alle mie orecchie: me lo stava chiedendo davvero?

"In che senso mamma?"

"Dai, sono la mamma ma sono anche una donna matura...pensi non sappia cosa fai quando ti chiudi in bagno o in camera? Col braccio in queste condizioni temo che tu non riesca...e ciò che vedo me lo conferma" sottolineò mia madre con un leggero sorriso sul volto.

Sì, era tutto vero, stavo parlando di seghe con mia mamma. E la cosa, se da un lato mi imbarazzava non poco, dall'altra iniziava a procurarmi una strana sensazione di eccitazione.

Guardai mia madre negli occhi e confessai tutto: "E' vero, purtroppo non posso farlo e non so come risolvere il problema...con la sinistra ci ho provato, ma non riesco".

Mamma rimase qualche secondo in silenzio, poi si aprì in un dolcissimo sorriso: "E che problema c'è? Ci sono io, no?".

Aspetta, forse avevo capito male: "Cioè?"

"Beh, io le mani le ho entrambe libere, so che preferiresti una bella ragazzina della tua età ma almeno riuscirai a scaricarti. Trattenersi fa male, ogni tanto devi sfogarti, è fisiologico in voi maschietti" mi spiegò mamma con tono serio.

A quel punto era inutile usare giri di parole: "Cioè? Tu sei disposta a farmi una sega?"

Mamma scoppiò a ridere: "Capirai...come se fosse la prima volta che te lo tocco...capisco che sia imbarazzante per te ma per me non c'è nessun problema. Se vuoi, finché non potrai usare il braccio, puoi contare su di me".

Rimasi in silenzio, scioccato ed eccitato allo stesso tempo. Mamma allungò le mani: "Posso?" mi chiese con uno sguardo che mai avevo vista prima. Feci cenno di sì con la testa.

In pochi secondi abbassò pantaloni della tua e boxer. Il mio cazzo ora svettava libero sotto gli occhi di mia madre.

"Aspettami qui un attimo tesoro" disse mamma alzandosi dal divano.

Tornò con un pacchetto di fazzolettini, quindi si accomodò di nuovo accanto a me e impugnò il cazzo: "Dimmi se ti faccio male".

Mamma mi segava piano, lo teneva stretto con tutto il palmo della mano. Era proprio brava.

Avrei voluto che quel momento durasse per sempre ma purtroppo non venivo da troppo tempo e dopo un paio di minuti sentì lo stimolo impellente di venire.

"Mamma..." sussurrai. Capì subito cosa stava per succedere: "Tranquillo tesoro, lasciati andare, siamo qui per questo".

Prese rapidamente un fazzoletto e lo apri sotto il mio cazzo. Sborrai copiosamente, uno schizzo finì sul pavimento, il resto colò dentro il fazzoletto.

Mamma continuò a muovere la mano finché anche l'ultima goccia di sborra non era uscita dal mio cazzo.

"Ne avevi proprio bisogno eh?" mi chiese facendomi l'occhiolino, quindi chiuse il fazzoletto pieno di sperma e lo posò sul tavolino davanti a noi.

Poi mi chiese di seguirla in bagno: "Dai, ora andiamo a farci la doccia, ti aiuto io".

Mamma mi spogliò completamente e mi fece entrare in vasca, quindi mi insaponò ma bastò che mi sfiorasse il cazzo per tornare duro.

Scoppiò a ridere: "Beata gioventù...di nuovo così stai?".

"Scusa...non dipende da me" provai a giustificarmi.

"Dai, tanto qui non sporchiamo, te ne faccio un'altra veloce così finiamo la doccia e vai a studiare". Mamma si inginocchiò fuori dalla vasca e impugnò di nuovo il mio cazzo.

Stavolta la sega durò qualche minuto in più e mia madre alternò la velocità per farmi raggiungere l'orgasmo. Schizzai nella vasca, mamma fece scorrere l'acqua per fare andare via lo sperma, quindi mi sciacquò dal sapone e mi aiutò ad asciugarmi e rivestirmi.

"Ora fila a fare i compiti"
 

Peterflag

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Beh potevi chiedere se te lo leccava un po’ o se ti mostrava i seni o ti lasciava toccare la figa mentre ti segava

Vista la confidenza, chiedile se si è bagnata durante la sega
 
G

Gaston999

Guest
Avevo insistito tanto con i miei prima che si convincessero finalmente a regalarmi un motorino. La gioia però durò poco, un paio di giorni dopo infatti presi male una curva e finì per terra. Risultato? Braccio destro fratturato.

Fortunatamente il rischio di un'operazione fu scongiurato ma tra fasciatura e ingessatura avrei dovuto tenerlo immobile per più di un mese. Un bel problema anche, se non soprattutto per le esigenze quotidiane: mangiare, lavarsi....ma soprattutto segarsi.

Come tutti i ragazzi di quell'età infatti mi masturbavo spesso. Come avrei fatto a resistere senza toccarmi per un periodo così lungo? Imparare a farlo con la sinistra poteva essere una soluzione, certo, ma era comunque complicato.

Dopo un paio di settimane il problema divenne evidente anche per chi passava la maggior parte del tempo con me, ovvero mia madre. Dopo pranzo, prima dei compiti, ci mettevamo insieme comodi a guardare la tv. Spesso in quelle occasioni mi capitava di eccitarmi per qualche vip scosciata e di solito, quando la situazione diventava incontrollabile, mi alzavo con una scusa e mi chiudevo in bagno per sfogarmi. In quelle condizioni però toccarmi era diventato impossibile. Un vero supplizio.

Finché un pomeriggio accadde ciò che temevo. Sullo schermo comparve Caterina Balivo particolarmente scosciata, allora conduceva un programma pomeridiano su Rai 1. Mi bastarono pochi minuti per sentire il cazzo diventare di marmo. Il problema è che l'erezione diventò presto visibile anche mia madre. Vidi il suo sguardo puntare verso il basso una, due, tre volte.

Non sapevo come fare. Nonostante l'imbarazzo non riuscivo in alcun modo a perdere l'erezione, anzi.

A rompere il ghiaccio fu mia madre: "Tesoro, c'è qualche problema?". "No mamma, tutto ok".

"Sicuro? Lo sai che alla mamma puoi dire tutto" insistette lei. Ma cosa potevo fare? Come potevo dire a mia madre che il mio problema era l'impossibilità di farmi le seghe?

Ancora una volta fu mamma a prendere l'iniziativa: "Amore, da quanto tempo non ti sfoghi?". Non potevo credere alle mie orecchie: me lo stava chiedendo davvero?

"In che senso mamma?"

"Dai, sono la mamma ma sono anche una donna matura...pensi non sappia cosa fai quando ti chiudi in bagno o in camera? Col braccio in queste condizioni temo che tu non riesca...e ciò che vedo me lo conferma" sottolineò mia madre con un leggero sorriso sul volto.

Sì, era tutto vero, stavo parlando di seghe con mia mamma. E la cosa, se da un lato mi imbarazzava non poco, dall'altra iniziava a procurarmi una strana sensazione di eccitazione.

Guardai mia madre negli occhi e confessai tutto: "E' vero, purtroppo non posso farlo e non so come risolvere il problema...con la sinistra ci ho provato, ma non riesco".

Mamma rimase qualche secondo in silenzio, poi si aprì in un dolcissimo sorriso: "E che problema c'è? Ci sono io, no?".

Aspetta, forse avevo capito male: "Cioè?"

"Beh, io le mani le ho entrambe libere, so che preferiresti una bella ragazzina della tua età ma almeno riuscirai a scaricarti. Trattenersi fa male, ogni tanto devi sfogarti, è fisiologico in voi maschietti" mi spiegò mamma con tono serio.

A quel punto era inutile usare giri di parole: "Cioè? Tu sei disposta a farmi una sega?"

Mamma scoppiò a ridere: "Capirai...come se fosse la prima volta che te lo tocco...capisco che sia imbarazzante per te ma per me non c'è nessun problema. Se vuoi, finché non potrai usare il braccio, puoi contare su di me".

Rimasi in silenzio, scioccato ed eccitato allo stesso tempo. Mamma allungò le mani: "Posso?" mi chiese con uno sguardo che mai avevo vista prima. Feci cenno di sì con la testa.

In pochi secondi abbassò pantaloni della tua e boxer. Il mio cazzo ora svettava libero sotto gli occhi di mia madre.

"Aspettami qui un attimo tesoro" disse mamma alzandosi dal divano.

Tornò con un pacchetto di fazzolettini, quindi si accomodò di nuovo accanto a me e impugnò il cazzo: "Dimmi se ti faccio male".

Mamma mi segava piano, lo teneva stretto con tutto il palmo della mano. Era proprio brava.

Avrei voluto che quel momento durasse per sempre ma purtroppo non venivo da troppo tempo e dopo un paio di minuti sentì lo stimolo impellente di venire.

"Mamma..." sussurrai. Capì subito cosa stava per succedere: "Tranquillo tesoro, lasciati andare, siamo qui per questo".

Prese rapidamente un fazzoletto e lo apri sotto il mio cazzo. Sborrai copiosamente, uno schizzo finì sul pavimento, il resto colò dentro il fazzoletto.

Mamma continuò a muovere la mano finché anche l'ultima goccia di sborra non era uscita dal mio cazzo.

"Ne avevi proprio bisogno eh?" mi chiese facendomi l'occhiolino, quindi chiuse il fazzoletto pieno di sperma e lo posò sul tavolino davanti a noi.

Poi mi chiese di seguirla in bagno: "Dai, ora andiamo a farci la doccia, ti aiuto io".

Mamma mi spogliò completamente e mi fece entrare in vasca, quindi mi insaponò ma bastò che mi sfiorasse il cazzo per tornare duro.

Scoppiò a ridere: "Beata gioventù...di nuovo così stai?".

"Scusa...non dipende da me" provai a giustificarmi.

"Dai, tanto qui non sporchiamo, te ne faccio un'altra veloce così finiamo la doccia e vai a studiare". Mamma si inginocchiò fuori dalla vasca e impugnò di nuovo il mio cazzo.

Stavolta la sega durò qualche minuto in più e mia madre alternò la velocità per farmi raggiungere l'orgasmo. Schizzai nella vasca, mamma fece scorrere l'acqua per fare andare via lo sperma, quindi mi sciacquò dal sapone e mi aiutò ad asciugarmi e rivestirmi.

"Ora fila a fare i compiti"
Oddio😍 in attesa del seguito! È davvero un'esperienza reale??
 

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