Esperienza reale La mia amica più brutta, l'orgasmo più bello.

D

drgnf

Guest
Lisa è una mia amica.
Lisa è una delle mie amiche più brutte.
Lisa è, in effetti, la mia amica più brutta. Ho sempre sospettato di piacerle, anzi l'ho sempre saputo. Uno se ne rende conto, dal fatto che ti scriva lunghi messaggi chiedentoti come ti va, dicendoti chiaramente che se hai bisogno di qualcosa lei c'è, dai continui complimenti e likes alle tue foto, insomma, uno se ne rende conto, e lei d'altronde non ha mai cercato di nascondere la cosa.
Io sono uno che piace alle donne, in un certo senso ci sono abituato a queste attenzioni, di lei mi è sempre piaciuta la sfacciataggine, il fatto che non abbia mai fatto niente per nascondere la sua attrazione nei miei confronti.
Questa storia racconta ciò che successe fra di noi una sera di due anni fa, una sera fredda, scaldata, anzi resa bollente, dai nostri corpi nudi uno sull'altro.
Ero appena stato lasciato da una con cui stavo uscendo, e la cosa non riusciva ad andarmi giù. Lisa continuava a scrivermi da mesi, tartassandomi di messaggi e opinioni non richieste, come da sempre aveva fatto. Tuttavia in quei giorni mi sentivo parecchio solo, e volevo uscire, bere e raccontare ad una donna cosa un'altra donna era stata capace di farmi, come era stata capace di rendermi.
E così le chiesi se le sarebbe piaciuto farsi un aperitivo con me, quella sera, uno spritz, un tagliere e chiacchiere, sfogatoio e forse un modo per farmi consolare da una ragazza che- per quanto bruttina- aveva sempre avuto parole di conforto nei miei confronti.
Non si fece pregare, anzi, accettò subito l'invito, e così quella sera stessa ci incontrammo in centro per il nostro aperitivo.
Lisa ha gli occhiali, i capelli ricci, un lieve strabismo ed i denti non esattamente dritti. Due gambe lunghe, un seno piccolo ma sodo, dei fianchi rotondi ed invitanti e dei piedi e mani affusolati e ben curati.
Quella sera arrivò all'appuntamento con un vestito a fiori fino alle ginocchia, che lasciava scoperte le sue lunghe gambe fasciate da delle calze velate nere invernali, che non lasciano intravvedere che lievi trasparenze. Delle scarpe nere chiuse con tacco, tipo scarponcini, i capelli raccolti ed un lieve trucco agli occhi ed alla bocca. Mani smaltate di rosa ed un lieve ma piacevole profumo fruttato.
Appena incontrati ci scambiammo un bacio sulla guancia ed il suo profumo mi colpì subito, tant'è che le chiesi cos'era (non ricordo cosa rispose).
Lei, felice di rispondermi si toccò, civettuola, i capelli scostandoli dal volto e sorridendo soddisfatta.
Ci sedemmo, iniziammo a parlare, a bere, a mangiare. Ed io raccontavo, le raccontavo del mio rapporto con l'altra ragazza, sfogando la mia rabbia e delusione e raccontandole anche particolari piccanti di quel rapporto.
Era interessante notare come ogni volta che si arrivava a certi argomenti Lisa guardasse in basso toccandosi lievemente il vestito, bevendo dalla cannuccia in silenzio. Pareva quasi che quei particolari le risvegliassero dentro qualcosa.
Passarono comunque le ore, la nostra chiacchierata proseguì vivacemente, con me che ogni tanto davo un'occhiata alle sue gambe e che, ogni volta che si allontanava verso il bagno, non potevo fare a meno di vederla sculettare un po' brilla lasciando dondolare le natiche tonde fasciate dal suo vestito.
Il locale era pieno, dopo due ore io e Lisa eravamo parecchio brilli, e decidemmo, di comune accordo, di fare una passeggiata "defatigante" nel centro storico lì vicino.
Così uscimmo fuori nel freddo della sera, e passeggiammo a lungo, ognuno confidando segreti all'altro e sfogando le nostre gioie e dolori all'altro. Mentre passeggiavamo, complice forse l'alcool, le nostre braccia si scontrarono/toccarono più volte, con lei che ad ogni occasione non faceva altro che profittarne per toccarmi la spalla, il braccio, insomma mi diede l'impressione netta che l'alcool le stesse dando la confidenza giusta per provarci spudoratamente con me.
Arrivammo al bel vedere, un terrazzone da cui si scorge tutta la nostra città. Fu lì che Lisa fece la sua mossa; mentre fumavamo guardando il panorama appoggiò la sua testa sulle mie spalle, mormorandomi che pure io in effetti avevo un buon profumo, un profumo di uomo. Il mio uccello, già duramente provato da ore di alcool e toccatine fugaci varie fu inebriato ancora una volta dal suo profumo, che con la testa in quella posizione era fortissimo nelle mie narici.
Non ci pensai un secondo; le presi il mento fra due dita, la fissai negli occhi e le chiesi, carezzandole mento e guance "ti va?"
Lei rispose "mi va cosa?" con un sorriso malandrino.
Non risposi, presi il suo viso, lo tirai verso il mio e la baciai in bocca, profondamente, con una foga ed un'eccitazione rara addosso.
Lisa non obiettò, le nostre lingue si intrecciarono voraci l'una con l'altra, i nostri occhi chiusi, le nostre mani a mille orari sull'altro, io che le tocco i fianchi, poi scendo sulle gambe velate, le sue che prima si posano sul mio petto, poi addome, poi fianchi e le mie che nel frattempo salgono dai fianchi fino al suo ventre, poi seni, collo, e la sua mano che prende energicamente il mio pacco indurito e improvvisamente lei che stacca la sua bocca dalla mia e, fissandomi negli occhi, mi dice "Lo voglio, adesso, subito, andiamo in macchina ti prego"
Non risposi, la presi per un braccio e andammo in auto, cinque minuti a piedi ed eravamo lì, al parcheggio, con lei che, appena entrati in auto, ed abbassati i sedili, iniziò a toccarmi il pacco con fare energico ma lento, sbottonandomi i pantaloni mentre continuava a baciarmi col suo modo estremamente sensuale di muovere la lingua e mugolare allo stesso tempo. Mise la mano dentro le mie mutande, che a malapena riuscivano a contenere la mia colossale erezione, e mentre delicatamente mi masturbava mi sussurrò all'orecchio "ora ti succhio questo cazzone e poi mi dici se ti manca ancora quella là"
Iniziò un pompino incredibile, la sua mano destra sulla mia asta, la sinistra che stuzzicava le mie palle, la bocca sulla cappella ed i suoi occhi lievemente strabici fissi sui miei, i miei mugoli di piacere misti ad i suoi ed improvvisamente una voglia pazzesca di scoparla in bocca. Le presi la testa ed iniziai a fare su e giù velocemente, una sensazione incredibile, lubrificata dalla sua copiosa saliva, rumori e suoni che on facevano altro che accentuare la mia eccitazione. Era quello che nei film porno viene definito "sloppy blowjob" una cosa incredibile da "subire", i rumori ed i suoi mugolii non fecero altro che farmelo diventare di marmo, ma improvvisamente, e stranamente, lei s'interruppe, dicendomi che se volevamo continuare avremmo dovuto andare a casa sua, dove aveva una sorpresa per me.
Un po' deluso ma parecchio eccitato accettai di buon grado, mettendo in moto e dirigendomi verso la sua (non troppo lontana) casa. In quindici minuti eravamo lì. Un viaggio che definirei una tortura, ad ogni semaforo lei mi metteva la lingua nell'orecchio e sussurrandomi porcate mi massaggiava il mio cazzo semi libero da costrizioni, che mica avevo chiuso i pantaloni dopo il suo pompino a metà, l'erezione era talmente vistosa che anche volendo non ci sarebbe stato dentro...
Arrivati a casa sua e saliti rapidamente in camera lei si ritirò in bagno per darsi una rinfrescata, io l'aspettavo in mutande sul suo letto, super eccitato dal fatto che stavo per scoparmi una delle ragazze più brutte che conoscevo.
Non so perchè questo fatto mi ecciti, le persone normali si eccitano per le ragazze belle, quella sera ho scoperto il sottile piacere di farsi una racchietta, una delle delle parafilie più eccitanti di sempre per i miei gusti.
Uscì Lisa dal bagno, la sua sorpresa era meravigliosa. Inaspettata, estremamente sensuale.
Vestitino trasparente in pizzo rosso, calze a rete nere autoreggenti con giarrettiera rossa, scarpette rosse tacco 12 con décolleté, nessun reggiseno sotto la maglietta.
La mia erezione raggiunse livelli incredibili, specie visto che lei iniziò a camminare verso di me lentissima, fissandomi negli occhi e sculettando lievemente ad ogni passo. Si fermò di fronte a me, buttandomi schiena a letto (mi ero seduto per vederla meglio) e continuando il suo pompino lento e "sloppy". La scopai in bocca duramente, fece dei versi che non dimenticai mai, a tratti faticò a tenerlo tutto dentro, ma la cosa non poteva che farmi piacere. Decisi che era il momento di ricambiare, ma lei non era dello stesso avviso, mi tenne ancora schiena a letto e, levandosi le scarpe lentamente, salì sul letto, iniziò a baciarmi in bocca e sul collo mentre coi suoi piedi fasciati dalle calze sul mio pacco massaggiava gentilmente il mio uccello duro. Non era tempo di seghe coi piedi, e così mi girai energicamente, la sbattei sul letto di schiena e, dopo averle levato le mutandine iniziai a farmela a missionaria profondamente e duramente, arrivando fino in fondo, vedendo i suoi occhi strabuzzare ogni volta e sentendola ansimare e gemere in una maniera incredibile. Mi sussurrò all'orecchio che non se la scopavano così bene da anni, e che se continuavo così sarebbe venuta subito, dopo pochi altri colpi.
Siccome le cose iniziavano a farsi difficili pure per me, decisi che era il momento di cambiare posizione, la misi a pecorina, la penetrai, lei inspirò, tirò indietro la testa e, prendendo le mie mani, mi fece tirare i suoi capelli. Lisa iniziò ad urlare, forte.
Ad ogni mio colpo un suo urlo, ad ogni suo urlo un mio colpo. Dopo uno o due minuti lei venne, lo sentì dal fatto che il suo corpo si irrigidiva, ma sopratutto dal fatto che mentre veniva me lo disse, con una voce rotta dal piacere "sto ve- neeendo".
Non potevo fermarmi, non potevo proprio, le dissi "visto che sei venuta, ora vengo anche io"
"sì, ma in culo" mi disse lei, lasciandomi un po' di stucco
Non me lo feci ripetere due volte, mi bagnai due dita di saliva, le infilai nel suo piccolo ano e iniziai a penetrarla dolcemente con le dita, dopo qualcosa come trenta secondi mi disse "inculami ora!"
Obbedì, infilai piano il mio cazzo ormai pulsante, e le sensazioni, condite dai suoi gemiti soffocati, furono quanto di più incredibile avessi mai provato. Stretta, calda, gemente e ansimante, Lisa era in quel momento la cosa più sexy ed eccitante della mia vita, mi disse che le stavo facendo un po' male, ma che stava di nuovo per venire, il modo in cui si muoveva- pancia a terra col suo clitoride che strofinava sulla sua mano- la faceva godere come poche volte avevo visto in vita mia, squittiva a tratti, con una voce soffocata che non le avevo mai sentito prima.
Aumentai il ritmo, aumentarono i suoi versi, iniziai a sentire davvero un piacere incredibile, e venni, venni fortissimo. Uno degli orgasmi più forti della mia vita, venni a fiotti. Riempì il suo bel sedere del mio seme, urlai quasi dal piacere, a tratti sembrava il finale di un porno.
Rimanemmo uno dentro l'altro per qualche minuto, poi ci mettemmo a dormire abbracciati teneramente.
Con Lisa dopo quella sera feci sesso per un altro paio di mesi, ogni volta un po' meno intensamente, fino a quando decidemmo, di comune accordo, di interrompere e tornare a frequentarci come amici, amici consapevoli che, in caso di necessità, l'altro, poteva essere un compagno di letto straordinario e dolce, sensuale e romantico, un confidente, una scopata consolatoria e sexy.
Grazie Lisa

(Se questa storia vi è piaciuta o vi ha eccitato e vorreste approfondire scrivetemi in pvt, che magari vi mando una o due foto di Lisa ;) )
 

sormarco

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Lisa è una mia amica.
Lisa è una delle mie amiche più brutte.
Lisa è, in effetti, la mia amica più brutta. Ho sempre sospettato di piacerle, anzi l'ho sempre saputo. Uno se ne rende conto, dal fatto che ti scriva lunghi messaggi chiedentoti come ti va, dicendoti chiaramente che se hai bisogno di qualcosa lei c'è, dai continui complimenti e likes alle tue foto, insomma, uno se ne rende conto, e lei d'altronde non ha mai cercato di nascondere la cosa.
Io sono uno che piace alle donne, in un certo senso ci sono abituato a queste attenzioni, di lei mi è sempre piaciuta la sfacciataggine, il fatto che non abbia mai fatto niente per nascondere la sua attrazione nei miei confronti.
Questa storia racconta ciò che successe fra di noi una sera di due anni fa, una sera fredda, scaldata, anzi resa bollente, dai nostri corpi nudi uno sull'altro.
Ero appena stato lasciato da una con cui stavo uscendo, e la cosa non riusciva ad andarmi giù. Lisa continuava a scrivermi da mesi, tartassandomi di messaggi e opinioni non richieste, come da sempre aveva fatto. Tuttavia in quei giorni mi sentivo parecchio solo, e volevo uscire, bere e raccontare ad una donna cosa un'altra donna era stata capace di farmi, come era stata capace di rendermi.
E così le chiesi se le sarebbe piaciuto farsi un aperitivo con me, quella sera, uno spritz, un tagliere e chiacchiere, sfogatoio e forse un modo per farmi consolare da una ragazza che- per quanto bruttina- aveva sempre avuto parole di conforto nei miei confronti.
Non si fece pregare, anzi, accettò subito l'invito, e così quella sera stessa ci incontrammo in centro per il nostro aperitivo.
Lisa ha gli occhiali, i capelli ricci, un lieve strabismo ed i denti non esattamente dritti. Due gambe lunghe, un seno piccolo ma sodo, dei fianchi rotondi ed invitanti e dei piedi e mani affusolati e ben curati.
Quella sera arrivò all'appuntamento con un vestito a fiori fino alle ginocchia, che lasciava scoperte le sue lunghe gambe fasciate da delle calze velate nere invernali, che non lasciano intravvedere che lievi trasparenze. Delle scarpe nere chiuse con tacco, tipo scarponcini, i capelli raccolti ed un lieve trucco agli occhi ed alla bocca. Mani smaltate di rosa ed un lieve ma piacevole profumo fruttato.
Appena incontrati ci scambiammo un bacio sulla guancia ed il suo profumo mi colpì subito, tant'è che le chiesi cos'era (non ricordo cosa rispose).
Lei, felice di rispondermi si toccò, civettuola, i capelli scostandoli dal volto e sorridendo soddisfatta.
Ci sedemmo, iniziammo a parlare, a bere, a mangiare. Ed io raccontavo, le raccontavo del mio rapporto con l'altra ragazza, sfogando la mia rabbia e delusione e raccontandole anche particolari piccanti di quel rapporto.
Era interessante notare come ogni volta che si arrivava a certi argomenti Lisa guardasse in basso toccandosi lievemente il vestito, bevendo dalla cannuccia in silenzio. Pareva quasi che quei particolari le risvegliassero dentro qualcosa.
Passarono comunque le ore, la nostra chiacchierata proseguì vivacemente, con me che ogni tanto davo un'occhiata alle sue gambe e che, ogni volta che si allontanava verso il bagno, non potevo fare a meno di vederla sculettare un po' brilla lasciando dondolare le natiche tonde fasciate dal suo vestito.
Il locale era pieno, dopo due ore io e Lisa eravamo parecchio brilli, e decidemmo, di comune accordo, di fare una passeggiata "defatigante" nel centro storico lì vicino.
Così uscimmo fuori nel freddo della sera, e passeggiammo a lungo, ognuno confidando segreti all'altro e sfogando le nostre gioie e dolori all'altro. Mentre passeggiavamo, complice forse l'alcool, le nostre braccia si scontrarono/toccarono più volte, con lei che ad ogni occasione non faceva altro che profittarne per toccarmi la spalla, il braccio, insomma mi diede l'impressione netta che l'alcool le stesse dando la confidenza giusta per provarci spudoratamente con me.
Arrivammo al bel vedere, un terrazzone da cui si scorge tutta la nostra città. Fu lì che Lisa fece la sua mossa; mentre fumavamo guardando il panorama appoggiò la sua testa sulle mie spalle, mormorandomi che pure io in effetti avevo un buon profumo, un profumo di uomo. Il mio uccello, già duramente provato da ore di alcool e toccatine fugaci varie fu inebriato ancora una volta dal suo profumo, che con la testa in quella posizione era fortissimo nelle mie narici.
Non ci pensai un secondo; le presi il mento fra due dita, la fissai negli occhi e le chiesi, carezzandole mento e guance "ti va?"
Lei rispose "mi va cosa?" con un sorriso malandrino.
Non risposi, presi il suo viso, lo tirai verso il mio e la baciai in bocca, profondamente, con una foga ed un'eccitazione rara addosso.
Lisa non obiettò, le nostre lingue si intrecciarono voraci l'una con l'altra, i nostri occhi chiusi, le nostre mani a mille orari sull'altro, io che le tocco i fianchi, poi scendo sulle gambe velate, le sue che prima si posano sul mio petto, poi addome, poi fianchi e le mie che nel frattempo salgono dai fianchi fino al suo ventre, poi seni, collo, e la sua mano che prende energicamente il mio pacco indurito e improvvisamente lei che stacca la sua bocca dalla mia e, fissandomi negli occhi, mi dice "Lo voglio, adesso, subito, andiamo in macchina ti prego"
Non risposi, la presi per un braccio e andammo in auto, cinque minuti a piedi ed eravamo lì, al parcheggio, con lei che, appena entrati in auto, ed abbassati i sedili, iniziò a toccarmi il pacco con fare energico ma lento, sbottonandomi i pantaloni mentre continuava a baciarmi col suo modo estremamente sensuale di muovere la lingua e mugolare allo stesso tempo. Mise la mano dentro le mie mutande, che a malapena riuscivano a contenere la mia colossale erezione, e mentre delicatamente mi masturbava mi sussurrò all'orecchio "ora ti succhio questo cazzone e poi mi dici se ti manca ancora quella là"
Iniziò un pompino incredibile, la sua mano destra sulla mia asta, la sinistra che stuzzicava le mie palle, la bocca sulla cappella ed i suoi occhi lievemente strabici fissi sui miei, i miei mugoli di piacere misti ad i suoi ed improvvisamente una voglia pazzesca di scoparla in bocca. Le presi la testa ed iniziai a fare su e giù velocemente, una sensazione incredibile, lubrificata dalla sua copiosa saliva, rumori e suoni che on facevano altro che accentuare la mia eccitazione. Era quello che nei film porno viene definito "sloppy blowjob" una cosa incredibile da "subire", i rumori ed i suoi mugolii non fecero altro che farmelo diventare di marmo, ma improvvisamente, e stranamente, lei s'interruppe, dicendomi che se volevamo continuare avremmo dovuto andare a casa sua, dove aveva una sorpresa per me.
Un po' deluso ma parecchio eccitato accettai di buon grado, mettendo in moto e dirigendomi verso la sua (non troppo lontana) casa. In quindici minuti eravamo lì. Un viaggio che definirei una tortura, ad ogni semaforo lei mi metteva la lingua nell'orecchio e sussurrandomi porcate mi massaggiava il mio cazzo semi libero da costrizioni, che mica avevo chiuso i pantaloni dopo il suo pompino a metà, l'erezione era talmente vistosa che anche volendo non ci sarebbe stato dentro...
Arrivati a casa sua e saliti rapidamente in camera lei si ritirò in bagno per darsi una rinfrescata, io l'aspettavo in mutande sul suo letto, super eccitato dal fatto che stavo per scoparmi una delle ragazze più brutte che conoscevo.
Non so perchè questo fatto mi ecciti, le persone normali si eccitano per le ragazze belle, quella sera ho scoperto il sottile piacere di farsi una racchietta, una delle delle parafilie più eccitanti di sempre per i miei gusti.
Uscì Lisa dal bagno, la sua sorpresa era meravigliosa. Inaspettata, estremamente sensuale.
Vestitino trasparente in pizzo rosso, calze a rete nere autoreggenti con giarrettiera rossa, scarpette rosse tacco 12 con décolleté, nessun reggiseno sotto la maglietta.
La mia erezione raggiunse livelli incredibili, specie visto che lei iniziò a camminare verso di me lentissima, fissandomi negli occhi e sculettando lievemente ad ogni passo. Si fermò di fronte a me, buttandomi schiena a letto (mi ero seduto per vederla meglio) e continuando il suo pompino lento e "sloppy". La scopai in bocca duramente, fece dei versi che non dimenticai mai, a tratti faticò a tenerlo tutto dentro, ma la cosa non poteva che farmi piacere. Decisi che era il momento di ricambiare, ma lei non era dello stesso avviso, mi tenne ancora schiena a letto e, levandosi le scarpe lentamente, salì sul letto, iniziò a baciarmi in bocca e sul collo mentre coi suoi piedi fasciati dalle calze sul mio pacco massaggiava gentilmente il mio uccello duro. Non era tempo di seghe coi piedi, e così mi girai energicamente, la sbattei sul letto di schiena e, dopo averle levato le mutandine iniziai a farmela a missionaria profondamente e duramente, arrivando fino in fondo, vedendo i suoi occhi strabuzzare ogni volta e sentendola ansimare e gemere in una maniera incredibile. Mi sussurrò all'orecchio che non se la scopavano così bene da anni, e che se continuavo così sarebbe venuta subito, dopo pochi altri colpi.
Siccome le cose iniziavano a farsi difficili pure per me, decisi che era il momento di cambiare posizione, la misi a pecorina, la penetrai, lei inspirò, tirò indietro la testa e, prendendo le mie mani, mi fece tirare i suoi capelli. Lisa iniziò ad urlare, forte.
Ad ogni mio colpo un suo urlo, ad ogni suo urlo un mio colpo. Dopo uno o due minuti lei venne, lo sentì dal fatto che il suo corpo si irrigidiva, ma sopratutto dal fatto che mentre veniva me lo disse, con una voce rotta dal piacere "sto ve- neeendo".
Non potevo fermarmi, non potevo proprio, le dissi "visto che sei venuta, ora vengo anche io"
"sì, ma in culo" mi disse lei, lasciandomi un po' di stucco
Non me lo feci ripetere due volte, mi bagnai due dita di saliva, le infilai nel suo piccolo ano e iniziai a penetrarla dolcemente con le dita, dopo qualcosa come trenta secondi mi disse "inculami ora!"
Obbedì, infilai piano il mio cazzo ormai pulsante, e le sensazioni, condite dai suoi gemiti soffocati, furono quanto di più incredibile avessi mai provato. Stretta, calda, gemente e ansimante, Lisa era in quel momento la cosa più sexy ed eccitante della mia vita, mi disse che le stavo facendo un po' male, ma che stava di nuovo per venire, il modo in cui si muoveva- pancia a terra col suo clitoride che strofinava sulla sua mano- la faceva godere come poche volte avevo visto in vita mia, squittiva a tratti, con una voce soffocata che non le avevo mai sentito prima.
Aumentai il ritmo, aumentarono i suoi versi, iniziai a sentire davvero un piacere incredibile, e venni, venni fortissimo. Uno degli orgasmi più forti della mia vita, venni a fiotti. Riempì il suo bel sedere del mio seme, urlai quasi dal piacere, a tratti sembrava il finale di un porno.
Rimanemmo uno dentro l'altro per qualche minuto, poi ci mettemmo a dormire abbracciati teneramente.
Con Lisa dopo quella sera feci sesso per un altro paio di mesi, ogni volta un po' meno intensamente, fino a quando decidemmo, di comune accordo, di interrompere e tornare a frequentarci come amici, amici consapevoli che, in caso di necessità, l'altro, poteva essere un compagno di letto straordinario e dolce, sensuale e romantico, un confidente, una scopata consolatoria e sexy.
Grazie Lisa

(Se questa storia vi è piaciuta o vi ha eccitato e vorreste approfondire scrivetemi in pvt, che magari vi mando una o due foto di Lisa ;) )
Che bell'amica almeno in tempo di carestia di cui chiamare o chiavare che dir si voglia.
 

lenzino

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Lisa è una mia amica.
Lisa è una delle mie amiche più brutte.
Lisa è, in effetti, la mia amica più brutta. Ho sempre sospettato di piacerle, anzi l'ho sempre saputo. Uno se ne rende conto, dal fatto che ti scriva lunghi messaggi chiedentoti come ti va, dicendoti chiaramente che se hai bisogno di qualcosa lei c'è, dai continui complimenti e likes alle tue foto, insomma, uno se ne rende conto, e lei d'altronde non ha mai cercato di nascondere la cosa.
Io sono uno che piace alle donne, in un certo senso ci sono abituato a queste attenzioni, di lei mi è sempre piaciuta la sfacciataggine, il fatto che non abbia mai fatto niente per nascondere la sua attrazione nei miei confronti.
Questa storia racconta ciò che successe fra di noi una sera di due anni fa, una sera fredda, scaldata, anzi resa bollente, dai nostri corpi nudi uno sull'altro.
Ero appena stato lasciato da una con cui stavo uscendo, e la cosa non riusciva ad andarmi giù. Lisa continuava a scrivermi da mesi, tartassandomi di messaggi e opinioni non richieste, come da sempre aveva fatto. Tuttavia in quei giorni mi sentivo parecchio solo, e volevo uscire, bere e raccontare ad una donna cosa un'altra donna era stata capace di farmi, come era stata capace di rendermi.
E così le chiesi se le sarebbe piaciuto farsi un aperitivo con me, quella sera, uno spritz, un tagliere e chiacchiere, sfogatoio e forse un modo per farmi consolare da una ragazza che- per quanto bruttina- aveva sempre avuto parole di conforto nei miei confronti.
Non si fece pregare, anzi, accettò subito l'invito, e così quella sera stessa ci incontrammo in centro per il nostro aperitivo.
Lisa ha gli occhiali, i capelli ricci, un lieve strabismo ed i denti non esattamente dritti. Due gambe lunghe, un seno piccolo ma sodo, dei fianchi rotondi ed invitanti e dei piedi e mani affusolati e ben curati.
Quella sera arrivò all'appuntamento con un vestito a fiori fino alle ginocchia, che lasciava scoperte le sue lunghe gambe fasciate da delle calze velate nere invernali, che non lasciano intravvedere che lievi trasparenze. Delle scarpe nere chiuse con tacco, tipo scarponcini, i capelli raccolti ed un lieve trucco agli occhi ed alla bocca. Mani smaltate di rosa ed un lieve ma piacevole profumo fruttato.
Appena incontrati ci scambiammo un bacio sulla guancia ed il suo profumo mi colpì subito, tant'è che le chiesi cos'era (non ricordo cosa rispose).
Lei, felice di rispondermi si toccò, civettuola, i capelli scostandoli dal volto e sorridendo soddisfatta.
Ci sedemmo, iniziammo a parlare, a bere, a mangiare. Ed io raccontavo, le raccontavo del mio rapporto con l'altra ragazza, sfogando la mia rabbia e delusione e raccontandole anche particolari piccanti di quel rapporto.
Era interessante notare come ogni volta che si arrivava a certi argomenti Lisa guardasse in basso toccandosi lievemente il vestito, bevendo dalla cannuccia in silenzio. Pareva quasi che quei particolari le risvegliassero dentro qualcosa.
Passarono comunque le ore, la nostra chiacchierata proseguì vivacemente, con me che ogni tanto davo un'occhiata alle sue gambe e che, ogni volta che si allontanava verso il bagno, non potevo fare a meno di vederla sculettare un po' brilla lasciando dondolare le natiche tonde fasciate dal suo vestito.
Il locale era pieno, dopo due ore io e Lisa eravamo parecchio brilli, e decidemmo, di comune accordo, di fare una passeggiata "defatigante" nel centro storico lì vicino.
Così uscimmo fuori nel freddo della sera, e passeggiammo a lungo, ognuno confidando segreti all'altro e sfogando le nostre gioie e dolori all'altro. Mentre passeggiavamo, complice forse l'alcool, le nostre braccia si scontrarono/toccarono più volte, con lei che ad ogni occasione non faceva altro che profittarne per toccarmi la spalla, il braccio, insomma mi diede l'impressione netta che l'alcool le stesse dando la confidenza giusta per provarci spudoratamente con me.
Arrivammo al bel vedere, un terrazzone da cui si scorge tutta la nostra città. Fu lì che Lisa fece la sua mossa; mentre fumavamo guardando il panorama appoggiò la sua testa sulle mie spalle, mormorandomi che pure io in effetti avevo un buon profumo, un profumo di uomo. Il mio uccello, già duramente provato da ore di alcool e toccatine fugaci varie fu inebriato ancora una volta dal suo profumo, che con la testa in quella posizione era fortissimo nelle mie narici.
Non ci pensai un secondo; le presi il mento fra due dita, la fissai negli occhi e le chiesi, carezzandole mento e guance "ti va?"
Lei rispose "mi va cosa?" con un sorriso malandrino.
Non risposi, presi il suo viso, lo tirai verso il mio e la baciai in bocca, profondamente, con una foga ed un'eccitazione rara addosso.
Lisa non obiettò, le nostre lingue si intrecciarono voraci l'una con l'altra, i nostri occhi chiusi, le nostre mani a mille orari sull'altro, io che le tocco i fianchi, poi scendo sulle gambe velate, le sue che prima si posano sul mio petto, poi addome, poi fianchi e le mie che nel frattempo salgono dai fianchi fino al suo ventre, poi seni, collo, e la sua mano che prende energicamente il mio pacco indurito e improvvisamente lei che stacca la sua bocca dalla mia e, fissandomi negli occhi, mi dice "Lo voglio, adesso, subito, andiamo in macchina ti prego"
Non risposi, la presi per un braccio e andammo in auto, cinque minuti a piedi ed eravamo lì, al parcheggio, con lei che, appena entrati in auto, ed abbassati i sedili, iniziò a toccarmi il pacco con fare energico ma lento, sbottonandomi i pantaloni mentre continuava a baciarmi col suo modo estremamente sensuale di muovere la lingua e mugolare allo stesso tempo. Mise la mano dentro le mie mutande, che a malapena riuscivano a contenere la mia colossale erezione, e mentre delicatamente mi masturbava mi sussurrò all'orecchio "ora ti succhio questo cazzone e poi mi dici se ti manca ancora quella là"
Iniziò un pompino incredibile, la sua mano destra sulla mia asta, la sinistra che stuzzicava le mie palle, la bocca sulla cappella ed i suoi occhi lievemente strabici fissi sui miei, i miei mugoli di piacere misti ad i suoi ed improvvisamente una voglia pazzesca di scoparla in bocca. Le presi la testa ed iniziai a fare su e giù velocemente, una sensazione incredibile, lubrificata dalla sua copiosa saliva, rumori e suoni che on facevano altro che accentuare la mia eccitazione. Era quello che nei film porno viene definito "sloppy blowjob" una cosa incredibile da "subire", i rumori ed i suoi mugolii non fecero altro che farmelo diventare di marmo, ma improvvisamente, e stranamente, lei s'interruppe, dicendomi che se volevamo continuare avremmo dovuto andare a casa sua, dove aveva una sorpresa per me.
Un po' deluso ma parecchio eccitato accettai di buon grado, mettendo in moto e dirigendomi verso la sua (non troppo lontana) casa. In quindici minuti eravamo lì. Un viaggio che definirei una tortura, ad ogni semaforo lei mi metteva la lingua nell'orecchio e sussurrandomi porcate mi massaggiava il mio cazzo semi libero da costrizioni, che mica avevo chiuso i pantaloni dopo il suo pompino a metà, l'erezione era talmente vistosa che anche volendo non ci sarebbe stato dentro...
Arrivati a casa sua e saliti rapidamente in camera lei si ritirò in bagno per darsi una rinfrescata, io l'aspettavo in mutande sul suo letto, super eccitato dal fatto che stavo per scoparmi una delle ragazze più brutte che conoscevo.
Non so perchè questo fatto mi ecciti, le persone normali si eccitano per le ragazze belle, quella sera ho scoperto il sottile piacere di farsi una racchietta, una delle delle parafilie più eccitanti di sempre per i miei gusti.
Uscì Lisa dal bagno, la sua sorpresa era meravigliosa. Inaspettata, estremamente sensuale.
Vestitino trasparente in pizzo rosso, calze a rete nere autoreggenti con giarrettiera rossa, scarpette rosse tacco 12 con décolleté, nessun reggiseno sotto la maglietta.
La mia erezione raggiunse livelli incredibili, specie visto che lei iniziò a camminare verso di me lentissima, fissandomi negli occhi e sculettando lievemente ad ogni passo. Si fermò di fronte a me, buttandomi schiena a letto (mi ero seduto per vederla meglio) e continuando il suo pompino lento e "sloppy". La scopai in bocca duramente, fece dei versi che non dimenticai mai, a tratti faticò a tenerlo tutto dentro, ma la cosa non poteva che farmi piacere. Decisi che era il momento di ricambiare, ma lei non era dello stesso avviso, mi tenne ancora schiena a letto e, levandosi le scarpe lentamente, salì sul letto, iniziò a baciarmi in bocca e sul collo mentre coi suoi piedi fasciati dalle calze sul mio pacco massaggiava gentilmente il mio uccello duro. Non era tempo di seghe coi piedi, e così mi girai energicamente, la sbattei sul letto di schiena e, dopo averle levato le mutandine iniziai a farmela a missionaria profondamente e duramente, arrivando fino in fondo, vedendo i suoi occhi strabuzzare ogni volta e sentendola ansimare e gemere in una maniera incredibile. Mi sussurrò all'orecchio che non se la scopavano così bene da anni, e che se continuavo così sarebbe venuta subito, dopo pochi altri colpi.
Siccome le cose iniziavano a farsi difficili pure per me, decisi che era il momento di cambiare posizione, la misi a pecorina, la penetrai, lei inspirò, tirò indietro la testa e, prendendo le mie mani, mi fece tirare i suoi capelli. Lisa iniziò ad urlare, forte.
Ad ogni mio colpo un suo urlo, ad ogni suo urlo un mio colpo. Dopo uno o due minuti lei venne, lo sentì dal fatto che il suo corpo si irrigidiva, ma sopratutto dal fatto che mentre veniva me lo disse, con una voce rotta dal piacere "sto ve- neeendo".
Non potevo fermarmi, non potevo proprio, le dissi "visto che sei venuta, ora vengo anche io"
"sì, ma in culo" mi disse lei, lasciandomi un po' di stucco
Non me lo feci ripetere due volte, mi bagnai due dita di saliva, le infilai nel suo piccolo ano e iniziai a penetrarla dolcemente con le dita, dopo qualcosa come trenta secondi mi disse "inculami ora!"
Obbedì, infilai piano il mio cazzo ormai pulsante, e le sensazioni, condite dai suoi gemiti soffocati, furono quanto di più incredibile avessi mai provato. Stretta, calda, gemente e ansimante, Lisa era in quel momento la cosa più sexy ed eccitante della mia vita, mi disse che le stavo facendo un po' male, ma che stava di nuovo per venire, il modo in cui si muoveva- pancia a terra col suo clitoride che strofinava sulla sua mano- la faceva godere come poche volte avevo visto in vita mia, squittiva a tratti, con una voce soffocata che non le avevo mai sentito prima.
Aumentai il ritmo, aumentarono i suoi versi, iniziai a sentire davvero un piacere incredibile, e venni, venni fortissimo. Uno degli orgasmi più forti della mia vita, venni a fiotti. Riempì il suo bel sedere del mio seme, urlai quasi dal piacere, a tratti sembrava il finale di un porno.
Rimanemmo uno dentro l'altro per qualche minuto, poi ci mettemmo a dormire abbracciati teneramente.
Con Lisa dopo quella sera feci sesso per un altro paio di mesi, ogni volta un po' meno intensamente, fino a quando decidemmo, di comune accordo, di interrompere e tornare a frequentarci come amici, amici consapevoli che, in caso di necessità, l'altro, poteva essere un compagno di letto straordinario e dolce, sensuale e romantico, un confidente, una scopata consolatoria e sexy.
Grazie Lisa

(Se questa storia vi è piaciuta o vi ha eccitato e vorreste approfondire scrivetemi in pvt, che magari vi mando una o due foto di Lisa ;) )
Storia stupenda, adesso vorrei tanto vedere Lisa, magari in azione
 

Shamoan

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Complimenti per la storia avvincente, oltre ad essere ben scritta è anche molto eccitante, soprattutto nel finale, a trovarne di donne che amano farsi sfondare il culo!
E comunque è vero che le più bruttine sono quelle che regalano più soddisfazioni a letto.
 

Luigi2014

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Lisa è una mia amica.
Lisa è una delle mie amiche più brutte.
Lisa è, in effetti, la mia amica più brutta. Ho sempre sospettato di piacerle, anzi l'ho sempre saputo. Uno se ne rende conto, dal fatto che ti scriva lunghi messaggi chiedentoti come ti va, dicendoti chiaramente che se hai bisogno di qualcosa lei c'è, dai continui complimenti e likes alle tue foto, insomma, uno se ne rende conto, e lei d'altronde non ha mai cercato di nascondere la cosa.
Io sono uno che piace alle donne, in un certo senso ci sono abituato a queste attenzioni, di lei mi è sempre piaciuta la sfacciataggine, il fatto che non abbia mai fatto niente per nascondere la sua attrazione nei miei confronti.
Questa storia racconta ciò che successe fra di noi una sera di due anni fa, una sera fredda, scaldata, anzi resa bollente, dai nostri corpi nudi uno sull'altro.
Ero appena stato lasciato da una con cui stavo uscendo, e la cosa non riusciva ad andarmi giù. Lisa continuava a scrivermi da mesi, tartassandomi di messaggi e opinioni non richieste, come da sempre aveva fatto. Tuttavia in quei giorni mi sentivo parecchio solo, e volevo uscire, bere e raccontare ad una donna cosa un'altra donna era stata capace di farmi, come era stata capace di rendermi.
E così le chiesi se le sarebbe piaciuto farsi un aperitivo con me, quella sera, uno spritz, un tagliere e chiacchiere, sfogatoio e forse un modo per farmi consolare da una ragazza che- per quanto bruttina- aveva sempre avuto parole di conforto nei miei confronti.
Non si fece pregare, anzi, accettò subito l'invito, e così quella sera stessa ci incontrammo in centro per il nostro aperitivo.
Lisa ha gli occhiali, i capelli ricci, un lieve strabismo ed i denti non esattamente dritti. Due gambe lunghe, un seno piccolo ma sodo, dei fianchi rotondi ed invitanti e dei piedi e mani affusolati e ben curati.
Quella sera arrivò all'appuntamento con un vestito a fiori fino alle ginocchia, che lasciava scoperte le sue lunghe gambe fasciate da delle calze velate nere invernali, che non lasciano intravvedere che lievi trasparenze. Delle scarpe nere chiuse con tacco, tipo scarponcini, i capelli raccolti ed un lieve trucco agli occhi ed alla bocca. Mani smaltate di rosa ed un lieve ma piacevole profumo fruttato.
Appena incontrati ci scambiammo un bacio sulla guancia ed il suo profumo mi colpì subito, tant'è che le chiesi cos'era (non ricordo cosa rispose).
Lei, felice di rispondermi si toccò, civettuola, i capelli scostandoli dal volto e sorridendo soddisfatta.
Ci sedemmo, iniziammo a parlare, a bere, a mangiare. Ed io raccontavo, le raccontavo del mio rapporto con l'altra ragazza, sfogando la mia rabbia e delusione e raccontandole anche particolari piccanti di quel rapporto.
Era interessante notare come ogni volta che si arrivava a certi argomenti Lisa guardasse in basso toccandosi lievemente il vestito, bevendo dalla cannuccia in silenzio. Pareva quasi che quei particolari le risvegliassero dentro qualcosa.
Passarono comunque le ore, la nostra chiacchierata proseguì vivacemente, con me che ogni tanto davo un'occhiata alle sue gambe e che, ogni volta che si allontanava verso il bagno, non potevo fare a meno di vederla sculettare un po' brilla lasciando dondolare le natiche tonde fasciate dal suo vestito.
Il locale era pieno, dopo due ore io e Lisa eravamo parecchio brilli, e decidemmo, di comune accordo, di fare una passeggiata "defatigante" nel centro storico lì vicino.
Così uscimmo fuori nel freddo della sera, e passeggiammo a lungo, ognuno confidando segreti all'altro e sfogando le nostre gioie e dolori all'altro. Mentre passeggiavamo, complice forse l'alcool, le nostre braccia si scontrarono/toccarono più volte, con lei che ad ogni occasione non faceva altro che profittarne per toccarmi la spalla, il braccio, insomma mi diede l'impressione netta che l'alcool le stesse dando la confidenza giusta per provarci spudoratamente con me.
Arrivammo al bel vedere, un terrazzone da cui si scorge tutta la nostra città. Fu lì che Lisa fece la sua mossa; mentre fumavamo guardando il panorama appoggiò la sua testa sulle mie spalle, mormorandomi che pure io in effetti avevo un buon profumo, un profumo di uomo. Il mio uccello, già duramente provato da ore di alcool e toccatine fugaci varie fu inebriato ancora una volta dal suo profumo, che con la testa in quella posizione era fortissimo nelle mie narici.
Non ci pensai un secondo; le presi il mento fra due dita, la fissai negli occhi e le chiesi, carezzandole mento e guance "ti va?"
Lei rispose "mi va cosa?" con un sorriso malandrino.
Non risposi, presi il suo viso, lo tirai verso il mio e la baciai in bocca, profondamente, con una foga ed un'eccitazione rara addosso.
Lisa non obiettò, le nostre lingue si intrecciarono voraci l'una con l'altra, i nostri occhi chiusi, le nostre mani a mille orari sull'altro, io che le tocco i fianchi, poi scendo sulle gambe velate, le sue che prima si posano sul mio petto, poi addome, poi fianchi e le mie che nel frattempo salgono dai fianchi fino al suo ventre, poi seni, collo, e la sua mano che prende energicamente il mio pacco indurito e improvvisamente lei che stacca la sua bocca dalla mia e, fissandomi negli occhi, mi dice "Lo voglio, adesso, subito, andiamo in macchina ti prego"
Non risposi, la presi per un braccio e andammo in auto, cinque minuti a piedi ed eravamo lì, al parcheggio, con lei che, appena entrati in auto, ed abbassati i sedili, iniziò a toccarmi il pacco con fare energico ma lento, sbottonandomi i pantaloni mentre continuava a baciarmi col suo modo estremamente sensuale di muovere la lingua e mugolare allo stesso tempo. Mise la mano dentro le mie mutande, che a malapena riuscivano a contenere la mia colossale erezione, e mentre delicatamente mi masturbava mi sussurrò all'orecchio "ora ti succhio questo cazzone e poi mi dici se ti manca ancora quella là"
Iniziò un pompino incredibile, la sua mano destra sulla mia asta, la sinistra che stuzzicava le mie palle, la bocca sulla cappella ed i suoi occhi lievemente strabici fissi sui miei, i miei mugoli di piacere misti ad i suoi ed improvvisamente una voglia pazzesca di scoparla in bocca. Le presi la testa ed iniziai a fare su e giù velocemente, una sensazione incredibile, lubrificata dalla sua copiosa saliva, rumori e suoni che on facevano altro che accentuare la mia eccitazione. Era quello che nei film porno viene definito "sloppy blowjob" una cosa incredibile da "subire", i rumori ed i suoi mugolii non fecero altro che farmelo diventare di marmo, ma improvvisamente, e stranamente, lei s'interruppe, dicendomi che se volevamo continuare avremmo dovuto andare a casa sua, dove aveva una sorpresa per me.
Un po' deluso ma parecchio eccitato accettai di buon grado, mettendo in moto e dirigendomi verso la sua (non troppo lontana) casa. In quindici minuti eravamo lì. Un viaggio che definirei una tortura, ad ogni semaforo lei mi metteva la lingua nell'orecchio e sussurrandomi porcate mi massaggiava il mio cazzo semi libero da costrizioni, che mica avevo chiuso i pantaloni dopo il suo pompino a metà, l'erezione era talmente vistosa che anche volendo non ci sarebbe stato dentro...
Arrivati a casa sua e saliti rapidamente in camera lei si ritirò in bagno per darsi una rinfrescata, io l'aspettavo in mutande sul suo letto, super eccitato dal fatto che stavo per scoparmi una delle ragazze più brutte che conoscevo.
Non so perchè questo fatto mi ecciti, le persone normali si eccitano per le ragazze belle, quella sera ho scoperto il sottile piacere di farsi una racchietta, una delle delle parafilie più eccitanti di sempre per i miei gusti.
Uscì Lisa dal bagno, la sua sorpresa era meravigliosa. Inaspettata, estremamente sensuale.
Vestitino trasparente in pizzo rosso, calze a rete nere autoreggenti con giarrettiera rossa, scarpette rosse tacco 12 con décolleté, nessun reggiseno sotto la maglietta.
La mia erezione raggiunse livelli incredibili, specie visto che lei iniziò a camminare verso di me lentissima, fissandomi negli occhi e sculettando lievemente ad ogni passo. Si fermò di fronte a me, buttandomi schiena a letto (mi ero seduto per vederla meglio) e continuando il suo pompino lento e "sloppy". La scopai in bocca duramente, fece dei versi che non dimenticai mai, a tratti faticò a tenerlo tutto dentro, ma la cosa non poteva che farmi piacere. Decisi che era il momento di ricambiare, ma lei non era dello stesso avviso, mi tenne ancora schiena a letto e, levandosi le scarpe lentamente, salì sul letto, iniziò a baciarmi in bocca e sul collo mentre coi suoi piedi fasciati dalle calze sul mio pacco massaggiava gentilmente il mio uccello duro. Non era tempo di seghe coi piedi, e così mi girai energicamente, la sbattei sul letto di schiena e, dopo averle levato le mutandine iniziai a farmela a missionaria profondamente e duramente, arrivando fino in fondo, vedendo i suoi occhi strabuzzare ogni volta e sentendola ansimare e gemere in una maniera incredibile. Mi sussurrò all'orecchio che non se la scopavano così bene da anni, e che se continuavo così sarebbe venuta subito, dopo pochi altri colpi.
Siccome le cose iniziavano a farsi difficili pure per me, decisi che era il momento di cambiare posizione, la misi a pecorina, la penetrai, lei inspirò, tirò indietro la testa e, prendendo le mie mani, mi fece tirare i suoi capelli. Lisa iniziò ad urlare, forte.
Ad ogni mio colpo un suo urlo, ad ogni suo urlo un mio colpo. Dopo uno o due minuti lei venne, lo sentì dal fatto che il suo corpo si irrigidiva, ma sopratutto dal fatto che mentre veniva me lo disse, con una voce rotta dal piacere "sto ve- neeendo".
Non potevo fermarmi, non potevo proprio, le dissi "visto che sei venuta, ora vengo anche io"
"sì, ma in culo" mi disse lei, lasciandomi un po' di stucco
Non me lo feci ripetere due volte, mi bagnai due dita di saliva, le infilai nel suo piccolo ano e iniziai a penetrarla dolcemente con le dita, dopo qualcosa come trenta secondi mi disse "inculami ora!"
Obbedì, infilai piano il mio cazzo ormai pulsante, e le sensazioni, condite dai suoi gemiti soffocati, furono quanto di più incredibile avessi mai provato. Stretta, calda, gemente e ansimante, Lisa era in quel momento la cosa più sexy ed eccitante della mia vita, mi disse che le stavo facendo un po' male, ma che stava di nuovo per venire, il modo in cui si muoveva- pancia a terra col suo clitoride che strofinava sulla sua mano- la faceva godere come poche volte avevo visto in vita mia, squittiva a tratti, con una voce soffocata che non le avevo mai sentito prima.
Aumentai il ritmo, aumentarono i suoi versi, iniziai a sentire davvero un piacere incredibile, e venni, venni fortissimo. Uno degli orgasmi più forti della mia vita, venni a fiotti. Riempì il suo bel sedere del mio seme, urlai quasi dal piacere, a tratti sembrava il finale di un porno.
Rimanemmo uno dentro l'altro per qualche minuto, poi ci mettemmo a dormire abbracciati teneramente.
Con Lisa dopo quella sera feci sesso per un altro paio di mesi, ogni volta un po' meno intensamente, fino a quando decidemmo, di comune accordo, di interrompere e tornare a frequentarci come amici, amici consapevoli che, in caso di necessità, l'altro, poteva essere un compagno di letto straordinario e dolce, sensuale e romantico, un confidente, una scopata consolatoria e sexy.
Grazie Lisa

(Se questa storia vi è piaciuta o vi ha eccitato e vorreste approfondire scrivetemi in pvt, che magari vi mando una o due foto di Lisa ;) )


BEL RACCONTO!!!!
Adesso però..... sarei curioso di vedere il viso di Lisa e il suo corpo........ se in viso è "diversamente bella" e se ha un corpo da favola......
 

Jriko88

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Lisa è una mia amica.
Lisa è una delle mie amiche più brutte.
Lisa è, in effetti, la mia amica più brutta. Ho sempre sospettato di piacerle, anzi l'ho sempre saputo. Uno se ne rende conto, dal fatto che ti scriva lunghi messaggi chiedentoti come ti va, dicendoti chiaramente che se hai bisogno di qualcosa lei c'è, dai continui complimenti e likes alle tue foto, insomma, uno se ne rende conto, e lei d'altronde non ha mai cercato di nascondere la cosa.
Io sono uno che piace alle donne, in un certo senso ci sono abituato a queste attenzioni, di lei mi è sempre piaciuta la sfacciataggine, il fatto che non abbia mai fatto niente per nascondere la sua attrazione nei miei confronti.
Questa storia racconta ciò che successe fra di noi una sera di due anni fa, una sera fredda, scaldata, anzi resa bollente, dai nostri corpi nudi uno sull'altro.
Ero appena stato lasciato da una con cui stavo uscendo, e la cosa non riusciva ad andarmi giù. Lisa continuava a scrivermi da mesi, tartassandomi di messaggi e opinioni non richieste, come da sempre aveva fatto. Tuttavia in quei giorni mi sentivo parecchio solo, e volevo uscire, bere e raccontare ad una donna cosa un'altra donna era stata capace di farmi, come era stata capace di rendermi.
E così le chiesi se le sarebbe piaciuto farsi un aperitivo con me, quella sera, uno spritz, un tagliere e chiacchiere, sfogatoio e forse un modo per farmi consolare da una ragazza che- per quanto bruttina- aveva sempre avuto parole di conforto nei miei confronti.
Non si fece pregare, anzi, accettò subito l'invito, e così quella sera stessa ci incontrammo in centro per il nostro aperitivo.
Lisa ha gli occhiali, i capelli ricci, un lieve strabismo ed i denti non esattamente dritti. Due gambe lunghe, un seno piccolo ma sodo, dei fianchi rotondi ed invitanti e dei piedi e mani affusolati e ben curati.
Quella sera arrivò all'appuntamento con un vestito a fiori fino alle ginocchia, che lasciava scoperte le sue lunghe gambe fasciate da delle calze velate nere invernali, che non lasciano intravvedere che lievi trasparenze. Delle scarpe nere chiuse con tacco, tipo scarponcini, i capelli raccolti ed un lieve trucco agli occhi ed alla bocca. Mani smaltate di rosa ed un lieve ma piacevole profumo fruttato.
Appena incontrati ci scambiammo un bacio sulla guancia ed il suo profumo mi colpì subito, tant'è che le chiesi cos'era (non ricordo cosa rispose).
Lei, felice di rispondermi si toccò, civettuola, i capelli scostandoli dal volto e sorridendo soddisfatta.
Ci sedemmo, iniziammo a parlare, a bere, a mangiare. Ed io raccontavo, le raccontavo del mio rapporto con l'altra ragazza, sfogando la mia rabbia e delusione e raccontandole anche particolari piccanti di quel rapporto.
Era interessante notare come ogni volta che si arrivava a certi argomenti Lisa guardasse in basso toccandosi lievemente il vestito, bevendo dalla cannuccia in silenzio. Pareva quasi che quei particolari le risvegliassero dentro qualcosa.
Passarono comunque le ore, la nostra chiacchierata proseguì vivacemente, con me che ogni tanto davo un'occhiata alle sue gambe e che, ogni volta che si allontanava verso il bagno, non potevo fare a meno di vederla sculettare un po' brilla lasciando dondolare le natiche tonde fasciate dal suo vestito.
Il locale era pieno, dopo due ore io e Lisa eravamo parecchio brilli, e decidemmo, di comune accordo, di fare una passeggiata "defatigante" nel centro storico lì vicino.
Così uscimmo fuori nel freddo della sera, e passeggiammo a lungo, ognuno confidando segreti all'altro e sfogando le nostre gioie e dolori all'altro. Mentre passeggiavamo, complice forse l'alcool, le nostre braccia si scontrarono/toccarono più volte, con lei che ad ogni occasione non faceva altro che profittarne per toccarmi la spalla, il braccio, insomma mi diede l'impressione netta che l'alcool le stesse dando la confidenza giusta per provarci spudoratamente con me.
Arrivammo al bel vedere, un terrazzone da cui si scorge tutta la nostra città. Fu lì che Lisa fece la sua mossa; mentre fumavamo guardando il panorama appoggiò la sua testa sulle mie spalle, mormorandomi che pure io in effetti avevo un buon profumo, un profumo di uomo. Il mio uccello, già duramente provato da ore di alcool e toccatine fugaci varie fu inebriato ancora una volta dal suo profumo, che con la testa in quella posizione era fortissimo nelle mie narici.
Non ci pensai un secondo; le presi il mento fra due dita, la fissai negli occhi e le chiesi, carezzandole mento e guance "ti va?"
Lei rispose "mi va cosa?" con un sorriso malandrino.
Non risposi, presi il suo viso, lo tirai verso il mio e la baciai in bocca, profondamente, con una foga ed un'eccitazione rara addosso.
Lisa non obiettò, le nostre lingue si intrecciarono voraci l'una con l'altra, i nostri occhi chiusi, le nostre mani a mille orari sull'altro, io che le tocco i fianchi, poi scendo sulle gambe velate, le sue che prima si posano sul mio petto, poi addome, poi fianchi e le mie che nel frattempo salgono dai fianchi fino al suo ventre, poi seni, collo, e la sua mano che prende energicamente il mio pacco indurito e improvvisamente lei che stacca la sua bocca dalla mia e, fissandomi negli occhi, mi dice "Lo voglio, adesso, subito, andiamo in macchina ti prego"
Non risposi, la presi per un braccio e andammo in auto, cinque minuti a piedi ed eravamo lì, al parcheggio, con lei che, appena entrati in auto, ed abbassati i sedili, iniziò a toccarmi il pacco con fare energico ma lento, sbottonandomi i pantaloni mentre continuava a baciarmi col suo modo estremamente sensuale di muovere la lingua e mugolare allo stesso tempo. Mise la mano dentro le mie mutande, che a malapena riuscivano a contenere la mia colossale erezione, e mentre delicatamente mi masturbava mi sussurrò all'orecchio "ora ti succhio questo cazzone e poi mi dici se ti manca ancora quella là"
Iniziò un pompino incredibile, la sua mano destra sulla mia asta, la sinistra che stuzzicava le mie palle, la bocca sulla cappella ed i suoi occhi lievemente strabici fissi sui miei, i miei mugoli di piacere misti ad i suoi ed improvvisamente una voglia pazzesca di scoparla in bocca. Le presi la testa ed iniziai a fare su e giù velocemente, una sensazione incredibile, lubrificata dalla sua copiosa saliva, rumori e suoni che on facevano altro che accentuare la mia eccitazione. Era quello che nei film porno viene definito "sloppy blowjob" una cosa incredibile da "subire", i rumori ed i suoi mugolii non fecero altro che farmelo diventare di marmo, ma improvvisamente, e stranamente, lei s'interruppe, dicendomi che se volevamo continuare avremmo dovuto andare a casa sua, dove aveva una sorpresa per me.
Un po' deluso ma parecchio eccitato accettai di buon grado, mettendo in moto e dirigendomi verso la sua (non troppo lontana) casa. In quindici minuti eravamo lì. Un viaggio che definirei una tortura, ad ogni semaforo lei mi metteva la lingua nell'orecchio e sussurrandomi porcate mi massaggiava il mio cazzo semi libero da costrizioni, che mica avevo chiuso i pantaloni dopo il suo pompino a metà, l'erezione era talmente vistosa che anche volendo non ci sarebbe stato dentro...
Arrivati a casa sua e saliti rapidamente in camera lei si ritirò in bagno per darsi una rinfrescata, io l'aspettavo in mutande sul suo letto, super eccitato dal fatto che stavo per scoparmi una delle ragazze più brutte che conoscevo.
Non so perchè questo fatto mi ecciti, le persone normali si eccitano per le ragazze belle, quella sera ho scoperto il sottile piacere di farsi una racchietta, una delle delle parafilie più eccitanti di sempre per i miei gusti.
Uscì Lisa dal bagno, la sua sorpresa era meravigliosa. Inaspettata, estremamente sensuale.
Vestitino trasparente in pizzo rosso, calze a rete nere autoreggenti con giarrettiera rossa, scarpette rosse tacco 12 con décolleté, nessun reggiseno sotto la maglietta.
La mia erezione raggiunse livelli incredibili, specie visto che lei iniziò a camminare verso di me lentissima, fissandomi negli occhi e sculettando lievemente ad ogni passo. Si fermò di fronte a me, buttandomi schiena a letto (mi ero seduto per vederla meglio) e continuando il suo pompino lento e "sloppy". La scopai in bocca duramente, fece dei versi che non dimenticai mai, a tratti faticò a tenerlo tutto dentro, ma la cosa non poteva che farmi piacere. Decisi che era il momento di ricambiare, ma lei non era dello stesso avviso, mi tenne ancora schiena a letto e, levandosi le scarpe lentamente, salì sul letto, iniziò a baciarmi in bocca e sul collo mentre coi suoi piedi fasciati dalle calze sul mio pacco massaggiava gentilmente il mio uccello duro. Non era tempo di seghe coi piedi, e così mi girai energicamente, la sbattei sul letto di schiena e, dopo averle levato le mutandine iniziai a farmela a missionaria profondamente e duramente, arrivando fino in fondo, vedendo i suoi occhi strabuzzare ogni volta e sentendola ansimare e gemere in una maniera incredibile. Mi sussurrò all'orecchio che non se la scopavano così bene da anni, e che se continuavo così sarebbe venuta subito, dopo pochi altri colpi.
Siccome le cose iniziavano a farsi difficili pure per me, decisi che era il momento di cambiare posizione, la misi a pecorina, la penetrai, lei inspirò, tirò indietro la testa e, prendendo le mie mani, mi fece tirare i suoi capelli. Lisa iniziò ad urlare, forte.
Ad ogni mio colpo un suo urlo, ad ogni suo urlo un mio colpo. Dopo uno o due minuti lei venne, lo sentì dal fatto che il suo corpo si irrigidiva, ma sopratutto dal fatto che mentre veniva me lo disse, con una voce rotta dal piacere "sto ve- neeendo".
Non potevo fermarmi, non potevo proprio, le dissi "visto che sei venuta, ora vengo anche io"
"sì, ma in culo" mi disse lei, lasciandomi un po' di stucco
Non me lo feci ripetere due volte, mi bagnai due dita di saliva, le infilai nel suo piccolo ano e iniziai a penetrarla dolcemente con le dita, dopo qualcosa come trenta secondi mi disse "inculami ora!"
Obbedì, infilai piano il mio cazzo ormai pulsante, e le sensazioni, condite dai suoi gemiti soffocati, furono quanto di più incredibile avessi mai provato. Stretta, calda, gemente e ansimante, Lisa era in quel momento la cosa più sexy ed eccitante della mia vita, mi disse che le stavo facendo un po' male, ma che stava di nuovo per venire, il modo in cui si muoveva- pancia a terra col suo clitoride che strofinava sulla sua mano- la faceva godere come poche volte avevo visto in vita mia, squittiva a tratti, con una voce soffocata che non le avevo mai sentito prima.
Aumentai il ritmo, aumentarono i suoi versi, iniziai a sentire davvero un piacere incredibile, e venni, venni fortissimo. Uno degli orgasmi più forti della mia vita, venni a fiotti. Riempì il suo bel sedere del mio seme, urlai quasi dal piacere, a tratti sembrava il finale di un porno.
Rimanemmo uno dentro l'altro per qualche minuto, poi ci mettemmo a dormire abbracciati teneramente.
Con Lisa dopo quella sera feci sesso per un altro paio di mesi, ogni volta un po' meno intensamente, fino a quando decidemmo, di comune accordo, di interrompere e tornare a frequentarci come amici, amici consapevoli che, in caso di necessità, l'altro, poteva essere un compagno di letto straordinario e dolce, sensuale e romantico, un confidente, una scopata consolatoria e sexy.
Grazie Lisa

(Se questa storia vi è piaciuta o vi ha eccitato e vorreste approfondire scrivetemi in pvt, che magari vi mando una o due foto di Lisa ;) )
Storia molto Eccitante, ho fatto fatica a contente l'erezione
 

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