Esperienza reale La mia dolce fidanzatina svezzata (non da me)

Fidanzatocuck

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Ok riproviamoci, racconto vero della mia gioventù, per motivi di privacy sono stati cambiati alcuni nomi posti e date, solo i nomi dei protagonisti sono originali

Salve, volevo scrivere di quello che mi è successo con la mia fidanzatina dell'epoca, fidanzata con la quale sono stato insieme la bellezza di 7 anni, dai miei 20 anni ai 27, con la quale ho attraversato la fase cuck della mia vita., con lei che mi dava corda, i fatti vanno dal 93 in poi, fino al 2000.
Tutto ciò che racconterò sarà solo la realtà, a volte modificata per ovvi motivi, a volte sarà quello che la mia memoria ricorda.
Era l'estate del 1990, ed ero in vacanza con i miei amici, era tutto un divertimento, partite di calcio, gavettoni e ragazze.
Certo non è che eravamo degli scopatori indefessi (anche perché non è come oggi che le ragazze te la regalano), ma cercavamo di divertirci magari con delle toccatine, e se eravamo fortunati anche con qualche gioco di mano da parte loro.
Avevamo conosciuto delle ragazze, e ricordo che ero in trattativa per mettermi insieme con una di loro, quando sulla scena apparve Lei, Marina, la ragazza che avrebbe rapito il mio cuore, con le quale avrei Scoperto il mondo cuck, anche se all'epoca non si conosceva ancora bene.
Marina aveva compiuto da poco i 18 anni era un ragazza biondina con gli occhi verdi, 165 di altezza per 50k scarsi, con due tettine sode, che sfidavano le leggi della gravità e un culetto sodo., ricordo ancora gli sguardi degli uomini sul suo corpo ancora acerbo, era una cosa che sortiva in me sia gelosia che eccitazione, vedre tutti quai padro di famiglia che la spiavano dadietro ai loro giornali, mi faceva morire.....
Ma quello che colpiva di lei era il sorriso, un sorriso che ti colpiva e attirava chi fosse nei suoi dintorni, per me somigliava a volte a Milly Carlucci da giovane, e a volte a Milly d'Abbraccio, dipendeva da come era alto il mio stato di arrapamento.
 
OP
Fidanzatocuck

Fidanzatocuck

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Non era bello stare con lei, era di più. era un misto di dolcezza e sensualità innata, niente che si possa imparare, passavamo le giornate a baciarci e a provare a toccarci (io), ma il retaggio della sua educazione non le permetteva di cedere, o forse, io non ero cosi bravo come credevo di essere.
Dopo un mese che eravamo insieme ci dovemmo separare, perchè lei doveva andare al mare con la mamma, le solite ferie di tutti gli anni da fare nel solito posto, zona Riovivo a Termoli.
Ci telefonavamo tutti i giorni anche più volte al giorno, e qualche volta ero andato pure a trovarla per stare insieme di straforo qualche ora.
L'estate passò e cosi venne l'autunno, il caso volle che in una partita di preparazione, che parte del mio ginocchio partisse insieme a tutta la prima parte di stagione, fui ricoverato nel reparto ortopedia di Termoli.
In camera con me era ricoverato, GiANNI, un ragazzone di 28 anni, era ingessato dal bacino in giù a causa di una caduta dalla moto, ricodo che le infermiere facevano a gara per aiutarlo a lavare ed aiutarlo nei bisogni, ogni volta si davano di gomito, e qualcuna alzava gli occhi al cielo.
Capii presto che quel ragazzo oltre al fisico imponente era dotato anche di un attrezzatura di una certa importanza con un affare abbastanza largo, circonciso e sormontato da una grossa e rossa cappella, che solo a guardarlo a riposo faceva impressione, figurarsi in pieno vigore.
Era alto 185 x un ottantina di chili, peloso e muscoloso con la pelle scura, dovuta all'abbronzatura.
Dopo le presentazioni del caso, in stanza c'eravamo solo io e lui, quando seppe la mia provenienza disse subito che era stato al mare insiem ad una ragazza della mia città, il suo nome era Marina.
Il pensiero andò subito al mio amore, pensai che strano caso di omonimia, quando lui fece la sua descrizione, pensai non può essere lei, non deve essere lei.
Prese il portafoglio e torò fuori una fotografia, come si usava allora, e me la mostrò, era lui seduto su un muretto, in pantaloncini e maglietta con una ragazza biondina dagli occhi vedri che era seduto su di lui, era la mia Marina.
La scena era questa, lui seduto che abbracciava sui fianchi il mio amore, che nel suo costumino giallo a due pezzi era seduta sulla coscia di lui mentre l'altra mano era appoggiata sull'altra gamba.
i miei sentimenti erano contrstanti ebbi una fitta allo stomaco, come un senso di paura, e un fremito nel mio pigiama, ma in quel momento la gelosia prendevai il sopravvento su tutto il resto.
Passai una brutta notte tra pensieri sconci e visioni di loro due insieme, la cosa mi eccitava e mi faceva arrabbiare, presi sonno verso le 3 di mattina un sonno che dire agitato, e dire poco.
La mattina seguente mi svegliai subito dopo la visita dei dottori, Gianni era molto contento il giorno dopo sarebbe andato a casa, e da li a poco avebbe iniziato la riabilitazione, ma prima che andasse via dovevo sapere cosa era successo lo volevo sapere; sicuramente pesnavo tra di me, "sentirò il racconto di un cazzaro, vuoi che io non conosca come è la mia Marina?"
Dimostrando sufficienza chiesi:
-Gianni com'è che si chiama quella della mi città con la qualse sei stato insieme?
-Marina perchè?
-No così, magari la incontro e te la saluto.
-Stai attento perchè so che è fidanzata e il tipo è molto geloso, infatti quando il cornuto veniva a trovarla non mi facevo vedere, ma dopo che partiva la punivo per bene a quella puttanella.
Certo che sono geloso brutto scemo, pensai, ma proseguii nella mia recita:
- Cazzo sei stato insieme ad una fidanzata, racconta dai che cosa gli combinavi?
Si schernì un pò e prese a raccontare dicendo che la conosceva da un pò di anni, ma solo quell'estate aveva attirato la sua attenzione, forse perche le sembrava diversa, quindi aveva deciso di perderci un pò di tempo, a volte senza costrutto a volte provocandola trattandola come una ragazzina, ragazzina che rispondeva alle sue avance dicendo "Ma Gianni non lo so che dici, se non me lo insegni", giocando con lui alla ragazzina ingenuae facendolo andare fuori di testa.
Fu così che una mattina doveva andare a fare delle commissioni andò in spiaggia e le disse:
- dai Mary vieni con me, andiamo a fare un servizio insieme
Lei rispoese che se aspettava un attimo, si metteva qualcosa sul costume. lui disse " ma siamo al mare, vieni cosi come ti trovi"
Sulla moto lei si stingeva a lui, le sue tettine spingevano da sotto il costume sulla sua schiena, la cosa lo faceva eccitare e dopo aver fatto le commissioni che aveva detto deviò verso la pineta, fermando la moto in un posto appartato.
Appena scesi dalla moto, lui la baciò, lei fece un pò di resistenza ma quando lui le mise una mano sul seno da sotto il costume, chiuse gli occhi e ricambiò bacio accogliendo la lingua di lui nella sua bocca.
Naturalmente l'aria era calda già di suo, una mano di lui si infilò nel nel suo costumino violando la sua intimità, Marina vece un balzo dicendo un poco convinto "no dai ti prego" ma sotto il suo tocco saliente girò gli occhi verso l'alto (espressione che imparai a conoscere bene) e con una mano scese timidamente verso i boxer di lui.
Visto il suo Impacciare nei movimenti, Gianni fù così gentile da tirarlo fuori e metterglielo in mano. era il primo cazzo che Marina stringeva tra le sue mani e da come lo stringeva doveva piacergli molto, anche lui era al limite, cercò di e qualcosa di più, ma lei lo fermò dicendo "Ti prego sono vergine, non lo fare",
Allora lui la prese per le spalle e la invitò ad inginocchiarsi ,Marina si fece guidare volentieri da lui, ma si lamentava perchè in quella posizione si faceva male le ginocchia, lui si tolse la maglia restando a dorso nudo e gliela appoggiò sotto alle gambe iniziando a strofinargli il cazzo sul viso fino ad appoggiarlo sulle labbra, labbra che si aprirono al suo passaggio, Gianni disse, testuali parole, "una bocca morbida sembrava di mettere il cazzo dentro la seta"; Uno, due, tre colpi e inondò di sborra il palato e la gola di Marina lasciandoli tutti e due sfiniti.
Dopo questo racconto da parte di lui ero cosi eccitato che mi dovetti fare una sega pensando al suo cazzo barzotto e alla sua sborra sulla lingua della mia adorata fidanzatina, e mentre mi segavo mi ritrovai a dire "Oh si Gianni dai scopa in bocca la mia fidanzata ti prego, dai SBORRALAAAAAA IN BOCCAAAAAAA", e venni come non mai, passai più tempo a puilre il bagno dai miei fluidi che a venire.
Ma questo con GIANNI era solo l'inizio.
(Sono graditi e parei commenti anche volgari, senza essere timidi)
 

Rman90

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Non era bello stare con lei, era di più. era un misto di dolcezza e sensualità innata, niente che si possa imparare, passavamo le giornate a baciarci e a provare a toccarci (io), ma il retaggio della sua educazione non le permetteva di cedere, o forse, io non ero cosi bravo come credevo di essere.
Dopo un mese che eravamo insieme ci dovemmo separare, perchè lei doveva andare al mare con la mamma, le solite ferie di tutti gli anni da fare nel solito posto, zona Riovivo a Termoli.
Ci telefonavamo tutti i giorni anche più volte al giorno, e qualche volta ero andato pure a trovarla per stare insieme di straforo qualche ora.
L'estate passò e cosi venne l'autunno, il caso volle che in una partita di preparazione, che parte del mio ginocchio partisse insieme a tutta la prima parte di stagione, fui ricoverato nel reparto ortopedia di Termoli.
In camera con me era ricoverato, GiANNI, un ragazzone di 28 anni, era ingessato dal bacino in giù a causa di una caduta dalla moto, ricodo che le infermiere facevano a gara per aiutarlo a lavare ed aiutarlo nei bisogni, ogni volta si davano di gomito, e qualcuna alzava gli occhi al cielo.
Capii presto che quel ragazzo oltre al fisico imponente era dotato anche di un attrezzatura di una certa importanza con un affare abbastanza largo, circonciso e sormontato da una grossa e rossa cappella, che solo a guardarlo a riposo faceva impressione, figurarsi in pieno vigore.
Era alto 185 x un ottantina di chili, peloso e muscoloso con la pelle scura, dovuta all'abbronzatura.
Dopo le presentazioni del caso, in stanza c'eravamo solo io e lui, quando seppe la mia provenienza disse subito che era stato al mare insiem ad una ragazza della mia città, il suo nome era Marina.
Il pensiero andò subito al mio amore, pensai che strano caso di omonimia, quando lui fece la sua descrizione, pensai non può essere lei, non deve essere lei.
Prese il portafoglio e torò fuori una fotografia, come si usava allora, e me la mostrò, era lui seduto su un muretto, in pantaloncini e maglietta con una ragazza biondina dagli occhi vedri che era seduto su di lui, era la mia Marina.
La scena era questa, lui seduto che abbracciava sui fianchi il mio amore, che nel suo costumino giallo a due pezzi era seduta sulla coscia di lui mentre l'altra mano era appoggiata sull'altra gamba.
i miei sentimenti erano contrstanti ebbi una fitta allo stomaco, come un senso di paura, e un fremito nel mio pigiama, ma in quel momento la gelosia prendevai il sopravvento su tutto il resto.
Passai una brutta notte tra pensieri sconci e visioni di loro due insieme, la cosa mi eccitava e mi faceva arrabbiare, presi sonno verso le 3 di mattina un sonno che dire agitato, e dire poco.
La mattina seguente mi svegliai subito dopo la visita dei dottori, Gianni era molto contento il giorno dopo sarebbe andato a casa, e da li a poco avebbe iniziato la riabilitazione, ma prima che andasse via dovevo sapere cosa era successo lo volevo sapere; sicuramente pesnavo tra di me, "sentirò il racconto di un cazzaro, vuoi che io non conosca come è la mia Marina?"
Dimostrando sufficienza chiesi:
-Gianni com'è che si chiama quella della mi città con la qualse sei stato insieme?
-Marina perchè?
-No così, magari la incontro e te la saluto.
-Stai attento perchè so che è fidanzata e il tipo è molto geloso, infatti quando il cornuto veniva a trovarla non mi facevo vedere, ma dopo che partiva la punivo per bene a quella puttanella.
Certo che sono geloso brutto scemo, pensai, ma proseguii nella mia recita:
- Cazzo sei stato insieme ad una fidanzata, racconta dai che cosa gli combinavi?
Si schernì un pò e prese a raccontare dicendo che la conosceva da un pò di anni, ma solo quell'estate aveva attirato la sua attenzione, forse perche le sembrava diversa, quindi aveva deciso di perderci un pò di tempo, a volte senza costrutto a volte provocandola trattandola come una ragazzina, ragazzina che rispondeva alle sue avance dicendo "Ma Gianni non lo so che dici, se non me lo insegni", giocando con lui alla ragazzina ingenuae facendolo andare fuori di testa.
Fu così che una mattina doveva andare a fare delle commissioni andò in spiaggia e le disse:
- dai Mary vieni con me, andiamo a fare un servizio insieme
Lei rispoese che se aspettava un attimo, si metteva qualcosa sul costume. lui disse " ma siamo al mare, vieni cosi come ti trovi"
Sulla moto lei si stingeva a lui, le sue tettine spingevano da sotto il costume sulla sua schiena, la cosa lo faceva eccitare e dopo aver fatto le commissioni che aveva detto deviò verso la pineta, fermando la moto in un posto appartato.
Appena scesi dalla moto, lui la baciò, lei fece un pò di resistenza ma quando lui le mise una mano sul seno da sotto il costume, chiuse gli occhi e ricambiò bacio accogliendo la lingua di lui nella sua bocca.
Naturalmente l'aria era calda già di suo, una mano di lui si infilò nel nel suo costumino violando la sua intimità, Marina vece un balzo dicendo un poco convinto "no dai ti prego" ma sotto il suo tocco saliente girò gli occhi verso l'alto (espressione che imparai a conoscere bene) e con una mano scese timidamente verso i boxer di lui.
Visto il suo Impacciare nei movimenti, Gianni fù così gentile da tirarlo fuori e metterglielo in mano. era il primo cazzo che Marina stringeva tra le sue mani e da come lo stringeva doveva piacergli molto, anche lui era al limite, cercò di e qualcosa di più, ma lei lo fermò dicendo "Ti prego sono vergine, non lo fare",
Allora lui la prese per le spalle e la invitò ad inginocchiarsi ,Marina si fece guidare volentieri da lui, ma si lamentava perchè in quella posizione si faceva male le ginocchia, lui si tolse la maglia restando a dorso nudo e gliela appoggiò sotto alle gambe iniziando a strofinargli il cazzo sul viso fino ad appoggiarlo sulle labbra, labbra che si aprirono al suo passaggio, Gianni disse, testuali parole, "una bocca morbida sembrava di mettere il cazzo dentro la seta"; Uno, due, tre colpi e inondò di sborra il palato e la gola di Marina lasciandoli tutti e due sfiniti.
Dopo questo racconto da parte di lui ero cosi eccitato che mi dovetti fare una sega pensando al suo cazzo barzotto e alla sua sborra sulla lingua della mia adorata fidanzatina, e mentre mi segavo mi ritrovai a dire "Oh si Gianni dai scopa in bocca la mia fidanzata ti prego, dai SBORRALAAAAAA IN BOCCAAAAAAA", e venni come non mai, passai più tempo a puilre il bagno dai miei fluidi che a venire.
Ma questo con GIANNI era solo l'inizio.
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Attendiamo il continuo, immagino il cazzo di marmo mentre ti raccontava il tutto
 
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Fidanzatocuck

Fidanzatocuck

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Fu una giornata strana, da una parte l'eccitazione del racconto, dall'altra la gelosia e la speranza che ciò che avevo sentito fosse la cazzata di uno che voleva farsi bello inventando cose su una ragazza che aveva conosciuto e che non poteva smentire.
Sta di fatto, che ogni volta che vedevo quel cazzo davanti ai miei occhi, immaginavo la scena di quello stesso cazzo violare la bocca della mia fidanzata, lo immaginavo che entrava trionfo e le deformava la bocca il viso, che la pompava fino alle tonsille per poi imbriancarle di una densa calda e cremosa SBORRA.
Era un immagine che cozzava con quella che avevo di lei, certo aveva avuto un flirt com il bagnino, ma era sempre la mia fidanzata, quella pudica con un educazione religiosa da parte della famiglia.
E comunque quell'immagine di lei con il cazzo di Gianni in bocca melo faceva diventare duro ma cosi duro che dissi:
- E poi con quella tipa solo quella volta?
- No - Fece lui, - Anche la sera e nei giorni successivi, le davo la sua razione di sborra almeno due volte al giorno.
- Dai racconta non essere avaro di particolari, dimmi tutto
- Sai la sera stessa, la portai in pineta, lei disse "subito solo baci, niente di niente, anzi questa mattina non è successo niente, è stato solo un bellissmo sogno", acconsentii senza convinzione ma appena appartati le chiesi di parlarmi di questo sogno bellissimo della mattina. Lei si scherniva, le chiesi se le fosse piaciuto, disse di si ma che non voleva rifarlo.
La baciai, baci che lei ricambiava, le misi una mano sotto la mini, lei non si ribbellò, le presi la mano e me la portai sul cazzo, che avevo già tirato fuori con la scusa che nelle mutande stava stretto per colpa sua, la sua manina andava su e giù, era un tocco delicato, infatti mi diceva "ti faccio male?" Dicevo continua zoccoletta che sei bravissima ...
Mi rispodeva dicendo "non si dicono queste cose alle bimbe piccole", -
Lo incalzavo con delle domade, mentre da sotto le coperte mi toccavo nervosamente, lui proseguì il suo racconto:
- Aveva una gonneliina arrapante nera, corta, con degli zoccoletti alti, la girai e le levai le mutandine e la iniziai a leccarle quel culo da troietta che aveva, facendola mugulare coma una troia in calore, diceva "ancora ancora, che bello non ti fermare" dopo che era tutta così arrendevole al feci abbassare e le scopai la bocca, dicendole si ti scopo la bocca, sei la mia puttnella vero? tra i mugolii diceva "si si sono la tua puttanella, ma adesso dammi questo bel cazzo"-
Gli chiesi di descrivermi la scena nei particolari, mi disse :
- era accovacciata, con le mutadine abbassate, le tette di fuori e io in piedi con cazzo in gola che facevo su e giù scopandola in gola tenendo fermo la bocca, mentre lei si toccava la fica. Era una bocca morbida, mai io volevo punirla perche non mi faceva scopare, e le sborrai tutto in gola facendole bere tutta la mia sborra dicendole oohh siiii ti rimando dal cornuto con la pancia piena della mia SBORRAAAAAA-
Mi venne spontaneo chiedere perchè non avesse provato a scoparla, mi disse che non voleva, allora gli dissi:
- perchè non vai a trovarla qualche volta così te la sborri tutta e poi va dal fidanzato che sa di te?
Si fece una grossa risata dicendo - perchè no? dopotutto che ti spompina senza lamentarsi dove la Trovi?
E mentre lui pensava a quello che gli avevo consigliato, io dovetti farmi l'ennesima sega pensando a lui che mi inzozzava la fidanzatina.
(come al solito sono graditi pareri e commenti anche pesanti)
 

dan_zan

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Sono curioso quando verrai a raccontare che le l'ha sverginata, perchè la strada è ormai segnata. Con un cazzone l'avrà aperta per bene.
 
OP
Fidanzatocuck

Fidanzatocuck

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