Esperienza reale La mia lei esibita al mare

sormarco

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Inconsapevolmente carezzata dai miei amici (racconto di fantasia)

Dopo l'esperienza avuta al mare non riuscii più a staccarmi da certe fantasie. Con Chiara era andato tutto a posto, aveva realmente creduto che fosse stata una svista, ma io non riuscivo a togliermi dalla testa quella sua involontaria esibizione.
Il suo rossore di pudico imbarazzo mentre la esibivo senza difese davanti a quelle due iene, la sua assurda bellezza mentre stava lì in spiaggia, incredula a mutandine calate mostrando a tutti i fortunati presenti quel fine vello rosso, intravvedendo tra la sua peluria quella stupenda conchiglia che era la sua fica. Era stato tutto troppo assurdo, agrodolce, forte, eccitante... E ora la mia fantasia non poteva smettere di viaggiare. Chiedendo sempre di più.

Il problema era che Chiara pur essendo una bellissima ragazza era molto timida tanto da non amare esibirsi neppure per me, il suo ragazzo. L'occasione per realizzare una delle mie fantasie però si presentò il giorno del mio compleanno, giorno in cui fece l'errore di debuttare nella mia giornata dicendo - Chiedimi quello che vuoi...-.
Devo premettere che dopo lo scherzetto in spiaggia ero rimasto in buoni rapporti con gli amici di Chiara che avevano assistito, ovviamente speravano di poter godere di qualcosa di più e non mancavano di stuzzicarmi sul fatto. Così accadde che alla mia festa di compleanno, che si svolse a sera in casa mia (i miei erano in vacanza) furono invitati anche Paolo e Luca. Mi limitai a chiedere a Chiara di vestire come io volevo e ovviamente di restare la notte da me.
Quella seta era uno schianto: capelli raccolti, trucco marcato, vestitino nero, attillato, corto tanto da lasciare intravvedere il bordo delle autoreggenti a ogni movimento, completino intimo bianco tutto in pizzo, con corpetto, perizoma... Un sogno erotico.
Per tutta la sera gli sguardi di maschi (arrapati) e femmine (invidiose) erano tutti per lei. La festa fu normale, non mancai di incitare la mia lei a bere più del solito, poi all'una con la scusa che i vicini si sarebbero lamentati feci sloggiare tutti, o quasi...
Precedentemente mi ero accordato con Paolo e Luca che dopo aver salutato tutti si nascosero in dispensa, luogo da cui sarebbero usciti solo dopo un mio segnale. Dissi a Chiara che questa volta volevo fosse speciale. La feci bendare, misi una colonna sonora adeguata e la feci coricare sul tavolo della sala, senza vestito, coperta solo da quell'intimo da urlo.
- Ragazzi volevate vedere qualcosa di meglio? Seguitemi e zitti!-
Avevano capito che tipo ero, ma l'incredulità e l'eccitazione erano palpabili... Si avvicinarono, la studiarono in tutte le sue forme mentre io piano piano cominciai a spogliarla. Prima il reggiseno, lentamente… Le dissi di stare ferma, passiva, e così fece. L'ubriachezza la rendeva più malleabile del solito, la benda più disinibita. Cominciai a massaggiarle i seni con l’unguento per massaggi, piano piano. Mi perdevo nelle sensazioni tattili e della mente lasciando che il gioco di specchi e sguardi e amplificazioni si impossessasse di me. Quei due stavano impazzendo. Mi facevano segno di continuare. Quando le tolsi le mutandine i loro occhi si fissarono inebetiti sul cespuglietto rosso della mia dea. Ora potevano bearsi di quella visione paradisiaca in tutta calma e lo facevano con estremo piacere; cominciava a inumidirsi, il sangue affluiva in quella sua bellissima conchiglia di carne evidenziandone le forme.

Ora aveva le cosce divaricate, ci mancava poco che quei due sbavassero. Cominciai a carezzarla tra le gambe, lentamente, con delicatezza, stuzzicandola nelle zone sensibili. Volevo che impazzisse, e a giudicare dai suoi sospiri e dai movimenti pelvici ci stavo riuscendo. I due "amici" nel frattempo cominciavano a perdere il controllo, e pure io. Decisi di andare oltre. Feci mettere Chiara a gattoni, le feci divaricare le gambe e inarcare la schiena. Volevo che fosse visibile in tutto e per tutto. Volevo che fosse sconcia, in mostra come un bellissimo oggetto d'arte. Su quel tavolo come un piedistallo, mentre offriva la visione migliore che quei due pippaioli avrebbero mai potuto sognare: i seni bianchi pendenti e turgidi, la fica arrossata, gonfia di umori, le sue bellissime natiche schiuse, il suo bucchetto del culo chiaro che tanto avevo dovuto attendere con lei per poterlo ammirare. Ora era tutto alla mercé di due che neppure potevo definire amici. Impazzito per l’eccitazione puntai su di lei la lampada direzionabile che da sempre stazionava in libreria. Ora quello splendido corpo nudo non celava davvero più nulla.
Comiciai a tintillarle il clitoride, poi a penetrarla lentamente con un dito. Ogni volta che entravo un pò di più potevamo vedere le contrazioni del suo fiorellino rosa... era meglio che nei miei sogni. Luca ormai inebetito si era messo a un centimetro da quello stupendo culetto, fissava quel dito, quella fica tanto vicina da sentirne il profumo. Gli feci segno di non esagerare ma, quando mi fece comprendere a gesti che se non lo avessi lasciato fare avrebbe parlato, capii che l’avere il controllo di quel gioco era una pia illusione.

Mi fece togliere la mano dalla sua fica, Chiara era così partita che interruppe i suoi gemiti solo per dirmi

- Continua a carezzarmi, mi fa impazzire… -

Luca sorrise diabolico, riprese il mio lavoro senza perdersi nulla. Lo vidi avvicinarsi al suo viso, carezzarlo come per saggiare la consistenza della sua pelle di seta, Chiara le succhiò un dito, convinta che fossi io simulò un eloquente pompino poi tolse la mano per andare carezzare i suoi seni bianchi, subito giocherellò con quei capezzoli rosa e delicati facendoli inturgidire ingrossandosi in maniera quasi innaturale, poi cominciò a palparli e impastarli entrambi. Chiara guaiva come una cagna in calore e lo fece ancor di più quando lentamente le mani rudi di Luca si diressero verso la sua fica. Prima carezzò i suoi peli pubici, poi cominciò passare la sua mano sulle grandi labbra arrivando fino all’ano. Per tutto il tempo aveva mantenuto quel sorrisetto maligno mentre io ero ipnotizzato nel vedere realizzata una fantasia che andava ben oltre alle mie aspettative. Di Paolo mi ero praticamente dimenticato, di tanto in tanto avvertivo la sua presenza alle mie spalle ma non me ne preoccupavo.

Per minuti infiniti prese a penetrarla con le dita. Prima una, poi due, tre, quattro. Solo quando si voltò sorridendo verso di noi (ma in particolare Paolo) capii cosa stava succedendo. Alle mie spalle quello stava filmando tutto con il suo videofonino. Mi sentii gelare il sangue. Lo feci smettere pur conscio di non potermi permettere un litigio in quel momento. Se uno dei due avesse parlato certamente la mia storia con Chiara sarebbe finita sul momento senza contare il rischio più che reale di una denuncia. Fu per questo che mi dovetti arrendere quando Luca cominciò a leccare la fica della mia ragazza con la rabbia che avrebbe avuto solo un animale. Partiva dalle grandi labbra per arrivare a insinuarsi tra i suoi bei glutei lattei, andò avanti così per un po’ fino ad arrivare a concentrarsi quasi soltanto sul buchetto posteriore della mia lei. Non potevo crederci una cosa del genere non mi ero mai permesso di farla neppure io, figurarsi poi introdurvi perfino il dito medio. Non mi spiegavo il perché Chiara lasciasse fare, per un attimo fui perfino geloso.

Poi, per fortuna, lei tornò in sé.

- Amore basta lì lo sai che non mi va. Ora scopami!- mi disse con la mano prossima a togliere la benda che le copriva gli occhi. Mi sentii venire meno ma per fortuna i miei “amici” furono più lesti di me nell’uscire dalla stanza.

Mentre Chiara mi spogliava, mentre me lo prendeva in bocca guardandomi negli occhi pronunciando di tanto in tanto parole oscene che non le avevo mai sentito dire come “ora mi dai il tuo bel cazzone” o “brutto porco mi hai fatto impazzire e ora te la vedi con me”, non potevo credere a tutto quello che era accaduto. Lo scricchiolio della porta di casa che si chiudeva mi aveva tranquillizzato, per fortuna quei due avevano usato attenzione nell’uscire desiderosi che quel gioco fosse destinato a continuare. Scopai con la mia ragazza per ore. Pensare a cosa avevo permesso, a cosa le aveva fatto Luca poco tempo prima mi eccitava e spaventava al tempo stesso. Cosa sarebbe successo se Chiara non avesse voluto togliere la benda? E ancor peggio ora che avevano il filmato cosa ne avrebbero fatto?
Hai posteri l'ardua sentenza
Avanti please
 

Marvinell

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Una scoperta inattesa, la follia di mostrare la mia bella Chiara a sconosciuti e amici.

Era l’estate dei miei vent’anni. Uscivo con una ragazza sognata per secoli e corteggiata una vita, Chiara. Stavamo insieme da qualche mese ormai. Lei era bellissima. Alta, slanciata, gambe lunghe, flessuose… Lunghi capelli rossi e ricci, una bella seconda di seno piena e svettante, un sedere che pareva disegnato con il compasso, tondo, morbido, invitante. Aveva 19 anni e sembrava una modella, viso fine, occhi color nocciola, naso alla francese, bocca carnosa… Un sogno la cui bellezza, come la mia gelosia, si poteva vedere conquistare gli occhi di qualunque maschio si rapportasse a lei… Tutto sorrisi e ammiccamenti.

Quel giorno eravamo andati al mare con la compagnia dei suoi amici. L’allegra combriccola era composta da un’altra coppia e due single che non le staccavano gli occhi di dosso, Luca e Andrea. Non erano miei grandi amici, ma li conoscevo da anni e sapevo che avevano sempre avuto mire su Chiara. Inutile dire che, data la mia gelosia, non fu una gran giornata per me: giochi tra ragazzi, palpatine e allusioni scherzose di quei due che mi rodevano il fegato di continuo.

Poi accadde una cosa che mi fece conoscere una parte di me che ancora non conoscevo… Vista la calca in spiaggia i nostri asciugamani erano posizionati in maniera tale che, durante la pennichella post pranzo, l’altra coppia e Chiara (stando supini) risultavano davanti a me Luca e Andrea. Parlavamo del più e del meno mentre la fila sopra di noi sonnecchiava mostrandoci una bella visuale dei loro corpi… e per questo potevo comprendere che gli occhi di quei due di tanto in tanto carezzassero le belle forme della mia ragazza… a un certo punto però qualcosa mi mise in allarme. Le loro occhiate erano letteralmente magnetizzate dagli slip di Chiara. Tanto da esser quasi sfacciate… Guardandola meglio capii.

Nel sonno Chiara aveva divaricato eccessivamente le gambe, tanto che un ciuffo dei suoi peli pubici era visibile, forse anche qualcosa in più… stimolando le fantasie di quei due arrapati e pure le mie!!! Non sapevo perchè ma adrenalina e gelosia si mischiarono causandomi una monumentale incontrollata erezione. Ero eccitato per quella involontaria esibizione della mia ragazza.
Quel cocktail di adrenalina e eccitazione sarebbe stata una droga che fin da subito mi avrebbe dato alla testa… Per qualche tempo continuammo a parlare come nulla fosse poi, quando la causa della nostra distrazione fu lampante per tutti, Andrea getto l’amo per la mia follia…

- Certo Ste che sei fortunato… Chiara è davvero una bella ragazza… Però fossi in te la andrei a svegliare: sta dando un gran bello spettacolo! Non pensavo fosse rossa anche là sotto!
- E che problema c’è?! Non hai mai visto un ciuffo di pelo?

- …. Certo che si… solo che così fai venir voglia a mezza spiaggia di vedere il resto..
- Anche se fosse? Tutti vogliono vedere la bellezza… Non c’è nulla di male… Il male è nasconderla.

- Si vabbè belle parole… Non mi sembra però che tu a Chiara la mostri granché!
– Vero. Scommetto che vorreste vederla tutta nuda la mia donna. Non so come la vedrebbe lei. In realtà è un po’ timida. Però se avete pazienza qualcosina entro stasera ve la mostro…

Ok non sapevo neppure io cosa mi stava capitando. Ma volevo quella sensazione. Ancora e ancora! Chiara aveva cambiato posizione e quella dolce eccitante tortura del veder saccheggiato quel che era mio, quell’invisibile viscida carezza di quei due pippaioli sulla mia venere era finita. Volevo qualcosa di più. Così arrivata l’ora di andare a casa l’attesa di quei due conoscenti era palpabile, come gli sfottò… Mi davano del quaquaraqua.. ma Chiara era solita cambiarsi slip per averne di asciutti tornando a casa, facendosi aiutare da me per tenere l’asciugamano… Così feci segno senza bisogno di farlo a quei due e finsi di perdere l’asciugamano. Vederla con le mutandine calate, in piedi, senza protezioni… squadrata… fotografata mentalmente…penetrata da quegli occhi fu pazzesco… e fu solo l’inizio…
Fantastico . Il mio sogno .
 

Marvinell

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Per il vicino

Ormai insaziabile escogito il modo di mostrarla ancora, anche senza la sua comlicità.

Dopo l’esperienza avuta al mare mi feci coraggio. Il piacere e l’emozione di vederla così esposta era stata troppa così, nonostante il suo carattere timido e pudico, piano piano cominciai a rendere partecipe delle mie fantasie la mia giovane fidanzata. Vorrei dirvi che inaspettatamente ci trovammo sulla stessa lunghezza d’onda e che la mia fata dai capelli rossi si scoprì in breve un’esibizionista maiala, ma ahimè non andò proprio così. A tutte le mie proposte un po’ osè rispondeva dicendo semplicemente che si vergognava, che non le piacevano le cose strane. All’epoca ancor giovane e inesperto, di cose granchè strane non ne chiedevo in realtà, cercavo solamente di ripetere quell’esibirla che tanto mi aveva eccitato. Non mi ci volle molto a capire che non mi avrebbe mai concesso quello a cui agognavo, nessuna passeggiata in centro con minigonna senza slip, o nudo integrale in spiagge appartatate e via discorrendo. Ero deluso ma non per questo disinnamorato, Chiara era una ragazza davvero bella, e per dirla tutta il fatto che fosse così desiderata e nel contempo si concedesse così poco agli altri e in definitiva anche a me (per quel che concerneva le mie fantasie) mi faceva intuire che se fossi riuscito a farle fare qualcosa di appena un po’ più perverso sarebbe stato fantastico. Dopo giorni di fatiche infruttuose capii che avrei dovuto architettare qualcosa senza il suo consenso, facendola partecipare solo in minima parte, magari sfruttando la mancanza di controllo che precede il raggiungimento del piacere. Fu abbastanza semplice in quanto il caso mi fu amico. All’epoca vivevo con i miei in un appartamento nel centro di Genova. La finestra della mia camera affacciava su un palazzo praticamente identico al nostro, così vicino che avrei potuto giocare una partita di racchettoni con il vicino di casa. Per l’appunto egli era un vecchio scapolo sulla sessantina, non lo conoscevo personalmente, solo per la visione che ne avevo da molte delle finestre del mio appartamento mi ero potuto fare un’idea di alcune sue abitudini. Era un vecchio sempre a casa, probabilmente annoiato, che divideva le sue giornate tra televisione e passeggiate con il suo barboncino bianco. Avevo già notato il suo osservare meditabondo dalla finestra e fino a quel giorno mi ero sempre premurato di chiudere tende o persiane per salvaguardare la privacy mia e della mia bella. Questo però era prima, quando ancora ero geloso, ora il vecchio vicino era il candidato perfetto per mostrare la mia femmina nella sua intimità. Dovetti quindi attendere il primo week end in cui i miei andarono nella loro casa in riviera per invitare Chiara a dormire da me. La mia camera da letto era stata preparata a dovere con persiane spalancate e tende solamente socchiuse. Così facendo avrei permesso all’eventuale spettatore di vedere qualcosa senza però incorrere in ammonimenti e rifiuti da parte della timida ragazza. Per essere certo poi che il vicino impiccione avesse ben chiara la tipologia di serata che avrebbe potuto sbirciare lasciai le altre finestre della casa con tende e persiane spalancate, apparecchiai una stupenda tavola con candele e fiori ben visibile dal davanzale e mi applicai nel preparare una cena degna di una regina ( per quanto possibile vista l’inesperienza ai fornelli).
Quando Chiara arrivò erano circa le otto di sera, era fantastica con il suo vestitino blu notte a fiorellini bianchi, la schiena nuda il decoltè appena accennato, la gonna a lambirle le ginocchia lasciando in vista appena quanto basta da essere sbarazzina e sexy ma nel contempo acqua e sapone. Lei era sempre bella, con quel visino fine da francesina, la carnagione chiara, gli occhi quasi a mandorla e quei lunghi capelli rossi appena ondulati, non potevi fare altro che guardarla fosse anche stata vestita con la tuta da ginnastica dell’istituto.
Si mostrò subito lusingata della sorpresa, era felice e rilassata e la bottiglia del suo vino preferito la aiutò ad esser ancor più allegra. La cena andò a meraviglia, per me fu super eccitante. La cosa che più mi stuzzicava era il pensare a quegli occhi che si mangiavano la mia bella, magari con un canocchiale per poterne scorgere più da vicino la fine bellezza, i sorrisi, la bella figura esile da seni accennati. Pensare a lei messa in vetrina davanti alla finestra, inconsapevole di tutto, come ad esibirsi per un ospite invisibile che fa il tifo per me perché chieda sempre di più a questa dea dalla bellezza genuina. La situazione era perfetta infatti,quando venne buio accesi le luci in sala così seppur perfettamente visibili da fuori noi altri potevamo vedere riflessa sul vetro solo la nostra figura. Il vantaggio era molteplice, infatti la mia dolce fidanzatina non aveva così troppo chiaro il sentore di essere in vetrina e io potevo sollazzarmi di fantasie varie ed eventuali sugli spettatori dietro quel vetro. Finita la cena senza neppure rendermene conto ero già incollato a lei, reso folle dalla sua bellezza dal vino e dalla situazione in men che non si dica avevo già scostato le spalline dal vestitino di chiara mettendo in mostra un reggiseno rosso a tutto trasparenze e pizzi. Lei era ancora sulla sedia e io l’avevo colta alla spalle, baciandole il collo sfilavo sempre più il vestitino, palpavo quei bei seni sodi godendomi la visione del suo abbandono riflessa sul vetro della finestra. Era tutto perfetto, speravo che quello che stavo vedendo qualcuno se lo stesse godendo da fuori come un insperato dono del fato. Già stavo pregustando il piacere di mettere in mostra le belle mutandine velate quando la sua esile manina bianca mi fermò
- Dai Marco andiamo in camera. Qui non mi va potrebbero vederci.
- Chiara dai!!! Solo un minuto.Fammi vedere le mutandine!
- Dai amore lo sai che non mi piace così mi vergogno.
Dovetti svegliarmi e ricredermi sul controllo della situazione mantenuto dalla mia lei nonostante il dio Bacco, già pronto a una delusione totale la portai in camera dove però contro ogni previsione non mi chiese di chiudere le imposte! Dovevo prendere tempo, dovevo godermela, le proposi di farsi fare un bel massaggio. Lei acconsentì volentieri, si fece sfilare il vestitino di buon grado e si coricò supina. Era perfetta ora, il mio letto era proprio sotto la finestra e messa così dava le spalle ad essa. Ora, con la scusa del massaggio e con la sua distrazione, potevo scostare ancora un po’ di più le tende e nel contempo mostrare le sue chiappe perfette in culotte rosse. Ero super eccitato la mia mente viaggiava alla velocità della luce al pensiero di quello che forse stava spiando il vicino. Mi applicai per una decina di minuti a massaggi e maneggiamenti maliziosi e vari fino a che volli sapere se il mio piano aveva ordito i risultati che speravo. Tolsi così mutandine e reggiseno alla bella rossetta e le dissi di aspettarmi con gli occhi chiusi che sarei andato a prendere un unguento. Mi spostai così in sala dove avevo lasciato le luci spente così da poter osservare (non visto da fuori) il palazzo di fronte. Inizialmente la delusione fu grande. La casa del vicino suppur con le imposte aperte non presentava segni di vita, tutte le luci erano spente, le finestre di altre abitazioni con una visione non di prima fila sulla mia presentavano situazioni analoghe. Stavo già per tornare da Chiara per farmi una normale scopata quando mi parve di vedere del movimento nella finestra proprio di fronte alla mia camera da letto. Presi subito i binocoli che avevo precedentemente preparato in un cassetto ed ebbi un tuffo al cuore. Era meglio di quanto sognassi: nascosto nella penombra quel vecchio maiale stava godendosi lo spettacolo chissà da quanto aiutandosi con due binocoli grossi come cannoni. Non potevo crederci, mi precipitai in camera ancora più infoiato, ora quella bella schiena liscia e perfetta, quelle belle chiappe tonde come la luna e bianche come il marmo mi sembravano ancor più appetibili. Potevo di nuovo vederle con occhi nuovi, occhi di chi per la prima volta poteva godere di quelle grazie.
- Ma che hai fatto? Dove sei andato a trovarlo l’olio per massaggi?
- Pensavo di averlo invece non lo trovo. Poco male facciamo senza…
Mi posizionai alle spalle della mia lei e cominciai a massaggiarle i glutei non prima di aver “sbadatamente” scostato ancora un po’ la tenda. Cercavo di tenere conto sempre dello spettatore per non coprire la visuale. Carezzavo le cosce e nel contempo le facevo allargare un po’ di più le gambe, poi passavo ai glutei che nel massaggio divaricavo fino a mettere in mostra entrambi quegli arrapanti orifizi ricoperti di un sottile vello rosso che erano le più profonde intimità della mia bella ragazzina bon-ton. Passarono minuti lunghi ed eccitanti e io mano a mano cominciai a carezzare la fica, poi a massaggiare le grandi labbra fino a sentirla così calda da cominciare a penetrarla con un dito. Sapevo che se l’avessi fatta girare mi avrebbe fatto coprire in qualche modo la finestra così la battei sul tempo. Spensi la luce dicendole che mi intrigava farlo così quel giorno, poi la feci girare e cominciai a leccarle quella bella fichetta rosa e carnosa che aveva. La sentivo gemere…
- Chia così al buio non ci può vedere nessuno.. Posso tirare le tende? Ti prego dai per me sarebbe davvero eccitante. Tanto da fuori non si vede e a quest’ora dormono tutti..
- Dai Marco…
-Per favore solo per questa volta. Guarda tu stessa non c’è una sola finestra con le luci accese o le imposte aperte!
Dopo aver verificato un po’ titubante accettò. Tirai la tenda in un lampo e il mio uccello schizzò in orbita, speravo che quell’amabile vecchino avesse un visore notturno, lo sognavo mentre riprendevo a leccare la passerina gonfia di umori, sapevo però che era improbabile. Inoltre volevo che la mia lei facesse almeno un passetto nella perversione, così andai a mettermi alle sue spalle, cominciai a baciarle il collo poi a leccarlo, a carezzarle i seni guardando la finestra davanti buia ma abitata. Era il momento di sferrare il colpo.
- Chiudi gli occhi Chia. Voglio che pensi alla finestra davanti a questa. Pensa che dentro ci sia qualcuno che ti piace…
- Ma Marco!!
- E’ una fantasia Chia lasciati andare… Ci pensi mai a quanto sei fica? A quanto piaci agli uomini? Li noti mai i loro sguardi? Te li traduco io. I loro occhi ti fanno le lastre. Pagherebbero una fortuna per vedere sotto ai tuoi vestiti. Per averti come sei ora. Completamente nuda con i capezzoli turgidi, le gambe aperte e la fica al vento. Pensa che a qualcuno che ti piace. Pensa che sia dietro quella finestra. Se ci fosse si ammazzerebbe di seghe a vederti così. Sarebbe carino da parte tua dare un po’ di spettacolo per lui.. Dimmi un nome. Davvero non sono geloso. Dimmi un nome!
-Smettila!
- Dai lasciati andare è un gioco…
- Noooo..
-Daiiiiiii…..E’solo un gioco…
- No Marco smettila. Poi litighiamo.
- No che non litighiamo te lo sto chiedendo io!! Daiii.
- Carlo.. Sei contento?!
- Sei stupenda..
Mentre le sussurravo queste parole avevo preso la sua mano destra e l’avevo guidata al suo bel cespuglietto, con le mie dita la guidavo in una lenta carezza…
- Carlo non vedrebbe granchè ma lavorerebbe con la fantasia sapendo che l’arrapante ombra sul letto sei tu..Voglio che ti carezzi pensando a questo.Che ti esibisci per lui che ti spia. Fallo per me..
Non potevo crederci, avevo smesso di guidarla con la mano e dopo qualche secondo di immobilità avevo sentito il suo respiro farsi più pesante, intravvedevo la mano muoversi..
-Bene così. Pensa ai suoi occhi che ti scrutano, che registrano ogni tua curva. Ora si stanno fissando sulla tua bella fica rossa. Non crede ai suoi occhi Carlo, lui abituato a vederti tutta per bene ed educata ora ti trova a letto a carezzarti come una pornostar. Non ci crede ma gli sta esplodendo l’uccello. Voglio che ti allarghi le grandi labbra, che gli fai vedere come sei fatta dentro.
Assurdo era partita, ansimava e eseguiva…
- Vorrebbe che ci fosse luce Carlo, per vederti meglio.. Diamogliela questa luce..
- Nnnnno…
Accesi e vidi riflesso sul vetro un vero spettacolo. Chiara aveva ancora la mano sulla fica, aveva stretto le cosce, i seni turgidi rossi come il suo viso imbarazzato ed eccitato..
- Chiudi gli occhi Chia. Non c’è nessuno e se ci fosse non può farti nulla… Continua quello che non hai finito. Pensa a Carlo o a qualche guardone sconosciuto che sta ringraziando il buon dio per quello che sta vedendo. Ormai ti ha visto tanto vale che ne godi. Allarga le gambe così, di più… Offriti a lui… Brava carezzati come farebbe Carlo..
Ci mancò poco che venni nelle mutande, temetti per l’infarto del vicino. La mia bella fidanzatina era totalmente partita. Aveva spalancato le cosce,il respiro affannoso, le grandi labbra gonfie da sembrare la cresta di un gallo, la fica così dilata da sembrare uno stupendo sipario su un mondo rosa e umido. Esplose in un orgasmo rumoroso totalmente esposta agli sguardi del vecchio vicino…
Fantastico !! La mia fidanzata esposta .
 

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