Hai posteri l'ardua sentenzaInconsapevolmente carezzata dai miei amici (racconto di fantasia)
Dopo l'esperienza avuta al mare non riuscii più a staccarmi da certe fantasie. Con Chiara era andato tutto a posto, aveva realmente creduto che fosse stata una svista, ma io non riuscivo a togliermi dalla testa quella sua involontaria esibizione.
Il suo rossore di pudico imbarazzo mentre la esibivo senza difese davanti a quelle due iene, la sua assurda bellezza mentre stava lì in spiaggia, incredula a mutandine calate mostrando a tutti i fortunati presenti quel fine vello rosso, intravvedendo tra la sua peluria quella stupenda conchiglia che era la sua fica. Era stato tutto troppo assurdo, agrodolce, forte, eccitante... E ora la mia fantasia non poteva smettere di viaggiare. Chiedendo sempre di più.
Il problema era che Chiara pur essendo una bellissima ragazza era molto timida tanto da non amare esibirsi neppure per me, il suo ragazzo. L'occasione per realizzare una delle mie fantasie però si presentò il giorno del mio compleanno, giorno in cui fece l'errore di debuttare nella mia giornata dicendo - Chiedimi quello che vuoi...-.
Devo premettere che dopo lo scherzetto in spiaggia ero rimasto in buoni rapporti con gli amici di Chiara che avevano assistito, ovviamente speravano di poter godere di qualcosa di più e non mancavano di stuzzicarmi sul fatto. Così accadde che alla mia festa di compleanno, che si svolse a sera in casa mia (i miei erano in vacanza) furono invitati anche Paolo e Luca. Mi limitai a chiedere a Chiara di vestire come io volevo e ovviamente di restare la notte da me.
Quella seta era uno schianto: capelli raccolti, trucco marcato, vestitino nero, attillato, corto tanto da lasciare intravvedere il bordo delle autoreggenti a ogni movimento, completino intimo bianco tutto in pizzo, con corpetto, perizoma... Un sogno erotico.
Per tutta la sera gli sguardi di maschi (arrapati) e femmine (invidiose) erano tutti per lei. La festa fu normale, non mancai di incitare la mia lei a bere più del solito, poi all'una con la scusa che i vicini si sarebbero lamentati feci sloggiare tutti, o quasi...
Precedentemente mi ero accordato con Paolo e Luca che dopo aver salutato tutti si nascosero in dispensa, luogo da cui sarebbero usciti solo dopo un mio segnale. Dissi a Chiara che questa volta volevo fosse speciale. La feci bendare, misi una colonna sonora adeguata e la feci coricare sul tavolo della sala, senza vestito, coperta solo da quell'intimo da urlo.
- Ragazzi volevate vedere qualcosa di meglio? Seguitemi e zitti!-
Avevano capito che tipo ero, ma l'incredulità e l'eccitazione erano palpabili... Si avvicinarono, la studiarono in tutte le sue forme mentre io piano piano cominciai a spogliarla. Prima il reggiseno, lentamente… Le dissi di stare ferma, passiva, e così fece. L'ubriachezza la rendeva più malleabile del solito, la benda più disinibita. Cominciai a massaggiarle i seni con l’unguento per massaggi, piano piano. Mi perdevo nelle sensazioni tattili e della mente lasciando che il gioco di specchi e sguardi e amplificazioni si impossessasse di me. Quei due stavano impazzendo. Mi facevano segno di continuare. Quando le tolsi le mutandine i loro occhi si fissarono inebetiti sul cespuglietto rosso della mia dea. Ora potevano bearsi di quella visione paradisiaca in tutta calma e lo facevano con estremo piacere; cominciava a inumidirsi, il sangue affluiva in quella sua bellissima conchiglia di carne evidenziandone le forme.
Ora aveva le cosce divaricate, ci mancava poco che quei due sbavassero. Cominciai a carezzarla tra le gambe, lentamente, con delicatezza, stuzzicandola nelle zone sensibili. Volevo che impazzisse, e a giudicare dai suoi sospiri e dai movimenti pelvici ci stavo riuscendo. I due "amici" nel frattempo cominciavano a perdere il controllo, e pure io. Decisi di andare oltre. Feci mettere Chiara a gattoni, le feci divaricare le gambe e inarcare la schiena. Volevo che fosse visibile in tutto e per tutto. Volevo che fosse sconcia, in mostra come un bellissimo oggetto d'arte. Su quel tavolo come un piedistallo, mentre offriva la visione migliore che quei due pippaioli avrebbero mai potuto sognare: i seni bianchi pendenti e turgidi, la fica arrossata, gonfia di umori, le sue bellissime natiche schiuse, il suo bucchetto del culo chiaro che tanto avevo dovuto attendere con lei per poterlo ammirare. Ora era tutto alla mercé di due che neppure potevo definire amici. Impazzito per l’eccitazione puntai su di lei la lampada direzionabile che da sempre stazionava in libreria. Ora quello splendido corpo nudo non celava davvero più nulla.
Comiciai a tintillarle il clitoride, poi a penetrarla lentamente con un dito. Ogni volta che entravo un pò di più potevamo vedere le contrazioni del suo fiorellino rosa... era meglio che nei miei sogni. Luca ormai inebetito si era messo a un centimetro da quello stupendo culetto, fissava quel dito, quella fica tanto vicina da sentirne il profumo. Gli feci segno di non esagerare ma, quando mi fece comprendere a gesti che se non lo avessi lasciato fare avrebbe parlato, capii che l’avere il controllo di quel gioco era una pia illusione.
Mi fece togliere la mano dalla sua fica, Chiara era così partita che interruppe i suoi gemiti solo per dirmi
- Continua a carezzarmi, mi fa impazzire… -
Luca sorrise diabolico, riprese il mio lavoro senza perdersi nulla. Lo vidi avvicinarsi al suo viso, carezzarlo come per saggiare la consistenza della sua pelle di seta, Chiara le succhiò un dito, convinta che fossi io simulò un eloquente pompino poi tolse la mano per andare carezzare i suoi seni bianchi, subito giocherellò con quei capezzoli rosa e delicati facendoli inturgidire ingrossandosi in maniera quasi innaturale, poi cominciò a palparli e impastarli entrambi. Chiara guaiva come una cagna in calore e lo fece ancor di più quando lentamente le mani rudi di Luca si diressero verso la sua fica. Prima carezzò i suoi peli pubici, poi cominciò passare la sua mano sulle grandi labbra arrivando fino all’ano. Per tutto il tempo aveva mantenuto quel sorrisetto maligno mentre io ero ipnotizzato nel vedere realizzata una fantasia che andava ben oltre alle mie aspettative. Di Paolo mi ero praticamente dimenticato, di tanto in tanto avvertivo la sua presenza alle mie spalle ma non me ne preoccupavo.
Per minuti infiniti prese a penetrarla con le dita. Prima una, poi due, tre, quattro. Solo quando si voltò sorridendo verso di noi (ma in particolare Paolo) capii cosa stava succedendo. Alle mie spalle quello stava filmando tutto con il suo videofonino. Mi sentii gelare il sangue. Lo feci smettere pur conscio di non potermi permettere un litigio in quel momento. Se uno dei due avesse parlato certamente la mia storia con Chiara sarebbe finita sul momento senza contare il rischio più che reale di una denuncia. Fu per questo che mi dovetti arrendere quando Luca cominciò a leccare la fica della mia ragazza con la rabbia che avrebbe avuto solo un animale. Partiva dalle grandi labbra per arrivare a insinuarsi tra i suoi bei glutei lattei, andò avanti così per un po’ fino ad arrivare a concentrarsi quasi soltanto sul buchetto posteriore della mia lei. Non potevo crederci una cosa del genere non mi ero mai permesso di farla neppure io, figurarsi poi introdurvi perfino il dito medio. Non mi spiegavo il perché Chiara lasciasse fare, per un attimo fui perfino geloso.
Poi, per fortuna, lei tornò in sé.
- Amore basta lì lo sai che non mi va. Ora scopami!- mi disse con la mano prossima a togliere la benda che le copriva gli occhi. Mi sentii venire meno ma per fortuna i miei “amici” furono più lesti di me nell’uscire dalla stanza.
Mentre Chiara mi spogliava, mentre me lo prendeva in bocca guardandomi negli occhi pronunciando di tanto in tanto parole oscene che non le avevo mai sentito dire come “ora mi dai il tuo bel cazzone” o “brutto porco mi hai fatto impazzire e ora te la vedi con me”, non potevo credere a tutto quello che era accaduto. Lo scricchiolio della porta di casa che si chiudeva mi aveva tranquillizzato, per fortuna quei due avevano usato attenzione nell’uscire desiderosi che quel gioco fosse destinato a continuare. Scopai con la mia ragazza per ore. Pensare a cosa avevo permesso, a cosa le aveva fatto Luca poco tempo prima mi eccitava e spaventava al tempo stesso. Cosa sarebbe successo se Chiara non avesse voluto togliere la benda? E ancor peggio ora che avevano il filmato cosa ne avrebbero fatto?
Avanti please