Racconto di fantasia La moglie troia e il vecchio porco (I Parte)

pollicino1

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1. Premessa.

In un normalissimo condominio di provincia, vive da qualche tempo una famiglia come tante, apparentemente normale, ma che sconvolgerà per sempre – suo malgrado – la monotonia della vita di alcuni esseri umani che non avrebbero mai osato sperare di poter vivere in prima persona tanta dissolutezza…
Il padre, Luca, è un uomo di 48 anni, alto 1 metro e 80 per 85 kg. Fisico normale e ben dotato, moro, è una persona discreta e molto altruista.
La madre… E qui, dobbiamo parlare un pò di più, essendo la vera protagonista di questa storia.
Anna è una bellissima donna, ha 44 anni, alta 168 per 57 kg, terza misura di seno, numero 38 di piedi, capelli castano scuro lunghi, portati lisci o a coda di cavallo.
Sessualmente è molto “aperta”, ma non abbastanza come vorrebbe il marito, per concedersi a estranei.
Ama praticare e ricevere sesso orale e anale, e pure leccare e succhiare il cazzo, così come le piace ricevere la sborra ovunque: nella fica, ovviamente, ma anche in bocca e nel culo.
Anche il suo passato non è stato meno “produttivo”, dato che si è scopata un bel pò di maschi, anche nell'azienda dove lavora.
Aveva 17 anni quando è stata aperta analmente, il culo è a disposizione di tutti, e predilige uomini maturi, meglio ancora se con un ventre abbondante.
Porta sempre una bellissima fica rasata e scopa senza protezioni, essendo allergica al lattice; allo stesso modo, non può prendere la pillola e odia la spirale... Percui, per lei, ogni rapporto è un terno al lotto, e forse proprio per questo non può fare a meno del cazzo dentro. Anche quando ha le mestruazioni, per lei è un giorno come un altro, scopa comunque e si fa sborrare senza problemi.
Non ha preferenze in quanto a posizioni: si fa scopare in tutte le maniere, ma messa a pecora o legata sul tavolo, con braccia e gambe aperte, sono le sue preferite.
Indossa mini perizomi, sempre una taglia in meno per esaltare le parti intime,
e non si separa mai dal suo vibratore posto nel culo.
Come toys, le piacciono plug anali, pinze per capezzoli e piercing al clitoride.
Mamma dolcissima e nudista, le piace farsi guardare, ed è perennemente bagnata anche di fronte ai figli, per i quali è cosa normale vederla nuda per casa.
Ci sono poi i figli: Camilla e Giovanni.
Camilla, fra tre giorni compirà 18 anni, si masturba spesso, è magrolina, tette piccole con capezzoli grandi come Anna, biondina, con pochissimi peli pubici (vede che la madre si depila, e anche lei si fa fare la ceretta), un culetto sodo e fianchi stretti, e per finire capelli lisci.
Giovanni, il maschietto, magro e capelli corti neri, ha 13 anni e guarda sempre il cazzo del papà. Mentre fanno la doccia insieme, spesso glielo tocca e lo insapona, e a volte gli chiede se può baciarlo.

Saranno loro, i “quattro del secondo piano” – come li chiameranno alcuni condomini dopo che le voci di eccezionali depravazioni si diffusero per scale e pianerottoli –, assieme a molti altri “volenterosi”, a farci vivere storie incredibili quanto vere…

2. Un condominio a luci rosse.

Il torpore in cui giaceva quel palazzo venne improvvisamente interrotto quando Anna - approfittando della disponibilità di suo marito, che era anche il suo fotografo personale -, presa da smanie esibizionistiche, si presentò al consorte che stava riposando in sala, "vestita" con un vertiginoso tacco 12 e un perizoma rosso tanto striminzito che sul davanti le segava la fica – quasi completamente a vista – mentre di dietro era formato da un sottile nastrino che le divideva letteralmente il culo.
Gli si piazzò davanti e gli disse:
- "Voglio fare quattro passi per le scale, perché non mi fai qualche bella foto?".
Luca, il quale ogni volta che vedeva sua moglie così messa si eccitava di brutto e non riusciva a dirle di no, qualunque fosse stata la richiesta, rispose:
- "Sei uno schianto… Ho proprio sposato una magnifica troia! Su, forza, andiamo!".
E presa la macchina fotografica che teneva sempre pronta, la segui.

Anna aprì la porta, ed iniziò a camminare, ancheggiando da vacca, sul lungo corridoio che portava all'ascensore, e si voltò in prossimità della porta di esso. Allargò le gambe, e Luca iniziò a scattare... Davanti e di dietro, da sopra e da sotto, fece di tutto per far risaltare quel corpo che sprizzava sesso da tutti i pori... Per la verità, non fu difficile dato che Anna era veramente brava a proporsi...

Poi, giunta alle scale, decise, senza un motivo preciso, di salirle... Qui suo marito ebbe a favore dell'obiettivo uno spettacolo unico: la moglie, fece un movimento a lei naturale che valorizzò – ulteriormente e irrimediabilmente – le rotondità perfette delle sue natiche, lisce e sode come quelle di una ragazzina, incorniciate e separate allo stesso tempo dal breve filo del perizoma.
Arrivò alla prima porta e, appoggiandosi lievemente, con il volto a favore di camera, si prese una tetta dal basso, cacciò fuori la linguetta fino a sfiorare il capezzolo, e infine guardò Luca con aria di sfida...
Un'altra serie di scatti, accompagnati dal bagliore accecante del flash, e nuovamente lei prese a muoversi.
Luca, però, che le stava dietro, udì come il “clic” di una serratura, secco e metallico... Si voltò subito, ma non vide nulla...

Riprese a seguire sua moglie, che nel frattempo aveva raggiunto un'altra porta... Anna, si era slacciato un lembo del perizoma, lasciando scorgere chiaramente metĂ  pube totalmente glabro... mentre lui la immortalava in pose sempre piĂą esplicite.
Si sorrisero, complici di una situazione altamente elettrizzante: e se, all'improvviso, si fosse aperta quella porta? E se qualcuno fosse rientrato senza fare rumore?
Anna voltò le spalle a Luca e tirò anche l'altro laccetto dello slip, che cadde in terra... Ora era nuda che più nuda non si poteva… Oppure no?, visto che aveva ancora ai piedi quelle scarpe che la facevano davvero troia...

Ad ogni modo, si avviò verso un altro piano di scale quando si udì un sospiro affannoso... Era come un ansimare, ma ne lei ne Luca riuscirono ad identificarne la provenienza. E questo non fece altro che accrescere l'adrenalina...

Anna sali i primi tre scalini, poi si fermò mettendosi in ginocchio, con le mani appoggiate su quello più sopra, in modo tale da assumere una posa che assomigliava a una pecorina "allungata".
Era irresistibile così vista da dietro, e Luca schiacciò compulsivamente il tasto della sua macchina fotografica.
La puttana si voltò verso l'obiettivo... Aveva le gambe lievemente divaricate, e – tra le cosce – le “sbocciava” la passera bagnata di umori, e alcune gocce brillavano stillando sul pavimento.
Come nella favola di Pollicino, la femmina lasciava un segno evidente del suo godurioso passaggio...

Poi, sollevò da terra braccio e gamba destra, e ruotando su se stessa andò a sedersi sul gelido marmo del gradino.
Aveva aperto ancor di più le cosce, e con due dita si era aperte le grandi labbra della fica, e il consorte colse anche questa situazione; ma, all'improvviso, accadde ciò che i due scellerati sposi avevano temuto: un uomo saltò fuori dall'ombra...

Era il signor Antonio, il condomino dell'appartamento accanto al loro, al quale la donna non aveva mai voluto concedere le sue “grazie”.
Con Luca e Anna gelati dalla sorpresa, l’uomo sorrise beffardamente agitando la piccola telecamera che aveva in mano, e dopo pochi istanti sparì dalla loro vista.
Anna, nel frattempo, si era coperta le sue splendide intimitĂ  come meglio poteva, ma - nonostante la sua vena esibizionista - era scossa al solo pensiero che, prima o poi, avrebbe reincontrato quel porco per gli spazi comuni del palazzo...
Ma soprattutto, si domandò che senso potesse avere quel gesticolare… Voleva dire che aveva ripreso tutto? Ma cosa voleva farci?

Gli parve di vedere delle ombre, e così rientrarono nel loro appartamento, senza rivedere quel brutto ceffo ma incontrando lo sguardo interrogativo della loro figlia Camilla.

Anna rimase così com'era, mentre Luca si spogliò dei propri abiti... Sprofondarono sul divano, in silenzio... E scoppiarono a ridere…
Anna disse al marito:
- "Beh, sai che ti dico? Io mi sono divertita, e poi abbiamo mostrato una merce di primissima qualitĂ ".
Camilla, nuda come i genitori, si accoccolò infine tra le bellissime tette della mamma...

3. Il signor Antonio.

Anna aveva una grande fisicitĂ , e a quei tempi aveva giĂ  avuto modo di "divertirsi" e "conoscere" biblicamente gran parte dei condomini maschi e dei loro ospiti che di volta in volta erano transitati per quel palazzo.
Tutti, tranne uno: il signor Antonio... che per questo motivo, iniziò ad escogitare un piano per incastrarla.
Costui, infatti, era un tipo che non ispirava certe "voglie": 70 anni compiuti, alto 1 metro e 75 per 90 kg, calvo ma peloso piĂą di un orso e con fare molto rozzo, barbuto, la prima cosa che colpiva di lui era uno stomaco abnorme e una camicia a mezze maniche, tutta unta e sporca, che non cambiava mai.
Insomma, un gran maiale, poco profumato, con mani grandi e dita grosse, guardava sempre Anna con occhi che la mettevano a disagio.

Ebbene, erano trascorsi pochi giorni dalla passeggiata pomeridiana sulle scale e da quel muto “avvertimento”, che una mattina Anna - di ritorno dalla spesa - incrocia il signor Antonio.
Lo saluta con educazione ma senza enfasi, e stava per entrare nel suo appartamento quando lui - stranamente gentile e sorridente - le domanda:
- "Ciao Anna, ti ricordi di quella cosa in sospeso che dobbiamo fare con te e tuo marito? Quando volete, sapete dove trovarmi, senza problemi...".
La “cosa" in sospeso era semplicemente la promessa che marito e moglie gli avevano fatto tempo addietro: Luca, di aiutarlo a montare un vecchio lampadario, e lei di insegnargli una sua ricetta di cucina...

Così, si misero d'accordo e l'indomani, i due coniugi bussarono alla porta del loro vicino.
Era una giornata caldissima, per cui lui indossava una canottiera e un paio di calzoncini, mentre lei un vestitino leggero e sotto - senza reggiseno - un perizoma di pizzo nero.

Non appena Antonio andò ad aprirgli la porta, Anna notò subito che con il padrone di casa c'erano altri quattro uomini; glieli presentò come amici del circolo bocciofilo, e che erano lì per dare una “mano”.

Ma quando Luca domandò di vedere il lampadario, fu condotto soltanto lui in un'altra stanza, accompagnato da due di quegli “amici”, e lì... Fu immobilizzato, spogliato di tutto punto, legato polsi e caviglie ad una sedia, e riportato a forza nella sala che avevano visto entrando.

Lì, ritrovò la sua donna, anche lei denudata e legata al tavolo di legno che stava al centro, con le cosce sconciamente spalancate.
Il signor Antonio le stava giĂ  titillando i grossi capezzoli, che ad ogni tocco diventavano sempre piĂą duri e sporgenti.
Anche lui era giĂ  nudo che pareva un animale, e sotto quella pancia enorme ostentava un pene di tutto rispetto, in uno stato di discreta erezione e con una cappella lucida e voluminosa.
Anche i quattro “amici” non persero tempo, e dopo essersi spogliati andarono a mettersi vicino ad Anna, ognuno in corrispondenza dei quattro arti.

Luca non riusciva ad aprir bocca dallo sgomento, o forse dall'eccitazione di vedere sua moglie così conciata, la quale però non parve essere spaventata, anzi, essendo bagnatissima nella passera aperta.

Ad un certo punto, il signor Antonio le infilò due dita nella vulva, e quando le estrasse tutti poterono constatare che erano ricoperte di un liquido viscoso.
Per non far sprecare quella grazia di dio, se le portò alla bocca e ne assaporò il contenuto fino a ripulirle completamente…
Allora, Antonio disse:
- “La cagnetta è calda al punto giusto… fatevi sotto!”.
Tutti e cinque avvicinarono i loro membri eretti alla bocca di Luca, che fu costretto a leccarli e succhiarli, fino a portarli quasi al “punto di non ritorno”.

Anna, ebbe un sussulto: si sarebbe fatta scopare da una legione di negri infoiati, ma non le piaceva essere presa così, voleva essere lei a guidare i “giochi”, almeno all’inizio…
Così, provò a ribellarsi:
- “Sei un porco, tu e i tuoi amici! Lasciateci andare, mi fate schifo!”.
Quei maschi si misero a ridere, e cominciarono a frugarla ovunque, mentre il signor Antonio prese un CD e lo inserì nel lettore… Poi avviò, e sul televisore a 42” cominciarono a scorrere le immagini della passeggiata per il condominio.
Dopo pochi secondi, il vecchio guardò la donna, e percorrendole con un dito il corpo dalla fessurina su fino al collo, e poi schiaffeggiandole una mammella le disse:
- “Preferisci forse che – invece di regalarti gli originali dopo che ci saremo divertiti – ne faccia copie e le affigga per le scale e dentro l’ascensore?”.
Anna se ne sarebbe fregata, ma pensò a Camilla e Giovanni, e alla “vergogna” che sarebbe piovuta addosso a loro, specie nel vedere il loro padre sbocchinare altri uomini…
Perciò, decise di tacere, e sottoporsi a quel “supplizio…
- “Bene, bene” – confermò il signor Antonio, prendendo di mira con il suo randello lo sfintere di Anna.
Certo, era ben allenato ad ospitare cazzi ben più grossi e robusti, ma l’effetto che fece nel momento in cui il glande varcò quel buco fu straordinario: emise un gemito di piacere che le si strozzò in gola, non per il dolore ma per la coscienza che quella penetrazione stava avvenendo dinanzi al marito inerme.

Antonio spinse lentamente, non per un riguardo verso quelle budella, ma per assaporare l’intenso piacere che si sviluppava ad ogni centimetro che la sua asta entrava dentro Anna...
E mentre con le sue grasse manone la stringeva forte sui fianchi, giunse a sbattere i suoi testicoli sulle chiappe di lei… La guardò negli occhi, e con un riso maligno di soddisfazione manifestò tutto il suo compiacimento:
- “Finalmente puttanella sei mia… Hai fatto tanto la preziosa, ma adesso mi rifaccio e con gli interessi… Vedi questi miei amici? Gli ho parlato molto bene di te, e pure loro sono impazienti di verificarlo di persona!”.
Detto questo, si abbattè con il capo tra le tette scaricando nel suo intestino fiumi di calda sborra…
Luca, che stava assistendo alla monta, potè vedere una scena incredibile: quel cazzo si andava facendo flaccido nel culo di Anna, e il seme iniziava a colarle fuori sulle chiappe… mentre gli altri maschi stavano in fila dietro di lui, aspettando il loro turno…

Il primo degli “estranei” fu Bruno, un uomo magrissimo e alto, ma con un uccello ben più largo di quello del signor Antonio e con delle palle mostruose… Puntò l’orifizio di Anna e – con una botta terribile – entrò nel retto… Iniziò a stantuffarla con veemenza, e più lui spingeva e più lei si bagnava copiosamente…
Quindi, costui si sfilò ancora duro, riservando la propria sborra per un altro micidiale “giochino”.

Era il momento di Flavio, il quale, però, non riuscì neanche ad entrare che le venne immediatamente sui piedi…

Come terzo maschio ad incularla giunse Enrico, piĂą basso di Bruno ma piĂą alto di Antonio, con dei lombi che giĂ  solo a guardarli mettevano paura.
Aveva 25 centimetri di cazzo, e oltretutto era bello tozzo… Con i pollici massaggiò lo sfintere della vacca, vi infilò dentro due dita di ciascuna mano, e vedendolo cedere entrò subito con il membro…
Data la sua conclamata prestanza, non riuscì a sbatterle le palle sul culo, ma dai lamenti di Anna la fece godere tanto ugualmente.

Nel frattempo Bruno si era avvicinato minacciosamente a Luca… Gli slegò le caviglie, gli fece poggiare i talloni sul sedile in modo da esporre il suo buco del culo, e lo rilegò in questa posizione.
Poi si fece succhiare da lui i coglioni, e lo penetrò analmente…
Luca non era nuovo a questa esperienza, ma quel cazzo era davvero grosso. Lo accolse come prima aveva fatto Anna, e alla fine godettero assieme, Luca emettendo fiotti caldi che zampillarono fin sulle sue labbra.

Anna era ora alle prese con il quarto uomo. Anche lei era stata slegata, per poi essere fatta rigirare a pancia sotto, a quattro zampe sulle ginocchia, mentre aveva il petto “schiacciato” sul tavolo…
In questa posizione, il buco del culo, giĂ  abbondantemente sfruttato, era a disposizione, senza che lei potesse vedere cosa le facevano (e per questo si stava ancora di piĂą eccitando).
Quel maschio, messo un piede sul tavolo, accostò il proprio pube a quel caldo orifizio, lo spinse dentro, e si prese tutto il tempo necessario per fotterla…
Anche lui le fece un bel “lavaggio” di sborra, prima di uscire stremato.

Anna era ancora in quella posizione quando si udì suonare il campanello…
Restarono tutti immobili, con il signor Antonio che si avvicinò all’occhio magico e vide che era Camilla, la figlia maggiore della coppia, la quale non vedendoli tornare si stava preoccupando.
Il vecchio porco, aprì nudo platealmente la porta, lasciando però la ragazza sul ciglio.

La prima cosa che vide, fu la mamma con il sedere all’insù e con uno sfintere praticamente dilaniato…
Non ci fece caso più di tanto, sapendo come la madre si “divertiva”, ma domandò notizie.
Anna gli disse:
- “Tesoro, abbiamo quasi finito di fare una gentilezza al signor Antonio e ai suoi amici… Tra poco arriviamo, vero signor Antonio?”.
L’uomo non rispose, ma chiuse la porta in faccia alla ragazza, che per “fortuna” non vide il padre in quello stato così patetico…style='mso-special-character:line-break'>

Una volta rimasti nuovamente soli, il signor Antonio, guardando prima Anna e poi Luca, espose il suo pensiero:
- “Beh, direi che ci siamo divertiti abbastanza… ma manca ancora qualcosina…”.
Ridacchiò, e la fece distendere supina, cominciando a leccarle la fica per farla bagnare al massimo: questa volta, ne avrebbe davvero avuto bisogno, pensò tra se e se.

Prese per un braccio il primo degli amici che gli capitò a tiro, e gli fece cenno di penetrarla, questa volta in vagina.
Quel cazzo, entrò tutto e si fermò solo quando andò a cozzare contro l’utero, e quando sul volto di Anna si stampò una smorfia di dolore.
Il signor Antonio, le schiaffeggiò bonariamente una tetta e le disse:
- “Hai voglia a storcere la bocca, troppi ne dovranno entrare la dentro…”.

Luca pensò che la fica di sua moglie ne aveva già accolti due contemporaneamente, e si preparò a godersi lo spettacolo…

Un secondo cazzo, che il marito aveva appena finito di rimettere in sesto, si fece largo accanto all’asta che già invadeva l’intimità di Anna… e quattro testicoli sbattevano freneticamente gli uni contro gli altri.

Ma al signor Antonio tutto questo ancora non bastava, così – facendosi spazio tra i due “occupanti” – calò il proprio batacchio in quella sacca ormai satura.
Bastò quest’ultimo sfregamento per far si che dalle tre cappelle iniziasse a sgorgare senza sosta una quantità di sperma mai vista.
Quando tutto finì, i tre porci uscirono uno dopo l’altro, lasciando aperta una voragine, colma fino all’orlo del loro liquido riproduttivo.

“Ecco, ora sì che va bene vacca… E siccome siamo un po’ stanchi, possiamo tornarcene tutti a casa contenti… Grazie Anna, sei sempre disponibile… Anche con me!”, disse canzonatore il signor Antonio.

Quest’ultima cosa la disse calcandoci sopra, come con un tono di rivalsa.

Li slegarono, loro si rivestirono e stavano per andarsene quando lei si ricordò di quel video… Tornò sui suoi passi e disse al padrone di casa:
- “Signor Antonio, allora, i patti sono patti… mi dà quel video?”.
E lui, dopo averla guardata con sguardo commiserevole, le rispose:
- “Ehi, troia, non sei nelle condizioni di far rispettare le regole… Vedi quei fori lassù sul soffitto? Ci sono altrettante telecamere che hanno ripreso tutto quello che è accaduto oggi… Comunque, eccoti il tuo video”.
Lui e i suoi amici, accompagnarono la coppia all’uscio con una gran risata, sapendo bene che non sarebbe finita qui…

4. La prima volta di Camilla.

Camilla, intanto, era rientrata in casa sconvolta… Non capiva bene cosa stava accadendo ai suoi genitori, e non poteva certo parlarne con il suo fratellino, che era ancora troppo piccolo.

Così, dopo essersi innocentemente spogliata, si sdraiò sul divano in attesa del ritorno di Anna e Luca.
La sua mente tornava a quanto aveva sbirciato da quella porta, le immagini di sua madre a pecorina e con l’ano che sicuramente aveva ricevuto parecchie visite quel giorno.
Sapeva di quanto fosse libertina la sua genitrice, ma fino ad allora aveva voluto vedere solo una mamma dolcissima.
Quella visione, non solo le aveva aperto gli occhi, ma sentiva che stava smuovendole qualcosa all’altezza della sua patatina… Sentiva un gran calore…
Un languore infinito la prese, e ben presto si accorse che la fichetta era bagnata…
Sulle prime si spaventò un poco, pensando che non era riuscita a trattenere la pipì, ma vide che era una cosa trasparente e viscida, assai piacevole, che la eccitava e la faceva stare bene…
PiĂą pensava alla mamma in quella posizione, e piĂą fremeva di eccitazione.

Dopo un po’ in questo stato di quasi incoscienza, sentì dei rumori provenire dalla porta: erano Luca e Anna di ritorno…
Benchè un po’ imbarazzata, restò lì così com’era. Attese che anche Anna si spogliasse, e poi la prese per mano e se la portò in camera sua, chiudendo la porta.
Non aveva mai avuto problemi di intimità, ma stavolta intuiva che dovevano essere “cose di donne”…

Per prima cosa, le raccontò tutto quello che era successo, così la mamma le disse tranquillizzandola:
- “Tranquilla, bambina mia, quello che dici succede a noi femminucce quando proviamo qualcosa che ci piace intensamente”.
Poi, volle capire perché l’aveva vista in quella posa… Allora Anna, non volendo entrare troppo nei dettagli più scabrosi, le disse che alla mamma piaceva divertirsi, e questo non era affatto una bugia, anzi, e che il signor Antonio – che lei sapeva non godere delle simpatie in casa loro – aveva apprezzato la sua generosità.

Ora Camilla sapeva tutto della madre, e stava diventando donna…
Così Anna la fece stendere, le consigliò di chiudere gli occhi, e le insegnò come darsi piacere.
Iniziò a raccontarle tutti dettagli più intimi di quello che era accaduto dal signor Antonio, e guidò la sua piccola mano sul monte di venere… Le prese il dito medio e glielo fece scivolare in mezzo alla fessura, già fradicia, senza spingere troppo dato che era ancora vergine; scese giù in basso, e poi risalì fino ad incontrare il piccolo cappuccetto del clitoride; glielo fece tormentare, con ripetuti movimenti…
Quindi le aprì le grandi labbra frementi, e – sempre con un ditino della ragazzina – le scoprì il “bottoncino del piacere”, cominciando a premere su di esso e a massaggiarlo con esasperante precisione…
Mancando di esperienza, non durò molto, ed emettendo dei gridolini ebbe il suo primo squirting…
Restarono dolcemente abbracciate, e fu allora che Anna si accorse che una manina di Camilla era finita nella sua patata di donna fatta… La ragazzina, ne fu mortificata, ma la mamma la consolò:
- “Cami, è bello darci piacere anche tra donne”.

5. Rendez-vous sul balcone.

La nostra famiglia nudista- esibizionista era solita trascorrere le ferie estive al mare, in quelle spiagge appositamente riservate a chi era in cerca di tranquillitĂ  e benessere nella natura.
Purtroppo, quella estate - per motivi di lavoro -, non fu possibile allontanarsi da casa, e così si dovettero accontentare di ciò che avevano a portata di mano.style='mso-special-character:line-break'>
Anna, lo abbiamo giĂ  detto, non si faceva alcuno scrupolo a mostrarsi completamente nuda anche in un contesto cittadino, e pure la figlia femmina - ad imitazione della mamma - stava iniziando ad avere un rapporto con il proprio corpo libero da pregiudizi e falsi pudori.

Perciò, quando una mattina le due femmine si stesero a prendere il sole sul balcone in assenza di Luca, non avrebbero mai potuto immaginare ciò che stava per accadere, anche se dall'episodio della tripla penetrazione Anna era un po' più guardinga nei confronti di chiunque, ed aveva chiesto al marito di installare una finta siepe a protezione della loro privacy.
Oltretutto, il loro balcone confinava con quello del signor Antonio, il porco che aveva giĂ  abusato della metĂ  della famiglia.
Ma - come dice il proverbio - l'uomo propone e Dio dispone... E peccato che questa volta, a disporre fu il vecchio porco!

Infatti, il signor Antonio si era accorto che dall'altra parte della siepe stava accadendo qualcosa di "interessante", e subito si mise all'opera per non perdersi nessuna situazione che meritasse: prontamente, in un momento di disattenzione dei vicini, installò due telecamere a circuito chiuso nella loro proprietà, e si mise in attesa, certo che non sarebbe rimasto deluso.

E ben presto le telecamere iniziassero a registrare...
Si vedeva Anna mentre si sbottonava la camicetta bianca - evidentemente, essendo vestita, era appena rientrata da fuori -, dando piena libertĂ  alle sue splendide tette, con annessi capezzoli che l'aria fina stava facendo drizzare.
Poi fu la volta dei pantaloni a volare via, e siccome quel giorno non portava nessun perizoma, rimase completamente nuda, baciata dal tepore del sole di quei momenti.
Si sedette sulla sdraio, poggiando i piedi su due sedie che aveva di fronte, e aprendo ampiamente le gambe.
Ruotò la testa all'indietro, appoggiandola, e fece scivolare entrambe le mani a sollevare i seni.
Scese, poi, tra le gambe, toniche, e cominciò a massaggiarsi il clitoride.
Inarcò la schiena, mentre frugava tra le labbra umide della sua fica; con due dita le allargò, e vi spinse dentro in profondità due dita dell'altra mano... Un rumore soffocato fu il chiaro segno che stava gemendo...

Ma lo spettacolo vero per quel maiale doveva ancora arrivare... E non tardò molto a manifestarsi.

Infatti, mentre Anna soddisfatta si stava rilassando, ecco uscire sul balcone Camilla...
A differenza della mamma, lei era già svestita, ma il suo corpo - per certi versi ancora acerbo - era così splendente che pure l'abito più costoso non poteva considerarsi degno.
Si affacciò al parapetto, spingendo all’infuori ed esibendo un culetto davvero desiderabile, piccolino ma sodo al punto giusto.
Poi, voltandosi per raggiungere il suo posto, diede modo a chi - furtivamente e senza alcun diritto - la stava osservando da dietro un monitor, di ammirare un "lato a" favoloso: benché magrolina e praticamente ancora senza tette, aveva gli stessi grossi capezzoli di sua madre, cosa che avrebbe fatto gola ad ogni uomo...
Per non parlare dei fianchi mozzafiato e di un ventre piatto da mandare in estasi, e un pube perfettamente liscio...
Si accomodò sulla sdraio, ma a differenza della genitrice rimase a gambe allungate e strette.
Solo più tardi, forse annoiata, iniziò a massaggiarsi vigorosamente la fichetta, che prontamente reagì inumidendosi tutta.
Essendo ancora vergine, non poteva godere appieno penetrandosi con le mani, ma fu sufficientemente brava da riuscire a indursi una bella squirtata.

Anna guardava di sottecchi la figlia, compiacendosi, e magari pensando in cuor suo: "buon sangue non mente!".

L'esibizione involontaria che le due donne avevano dato al signor Antonio finì qui, ma fu proprio in quel momento che l'uomo, dotato di appetiti sessuali inesauribili, cominciò a elaborare un piano diabolico per potere - dopo aver posseduto la madre - possedere carnalmente anche la ragazzina, ormai alla soglia della maturità.
Spento il computer, certo di avere il materiale necessario a imbastire l'ennesimo ricatto, si avvicinò silenzioso alla siepe, per potersi gustare gli ultimi spiccioli di quella giornata indimenticabile.style='mso-special-character:line-break'>

6. Il Ricatto.

Passò più di una settimana quando il vecchio tornò a farsi vivo...
Casualmente o no, capitò proprio dietro ad Anna al supermercato, e fuori al parcheggio calò il suo asso nella manica.

Il signor Antonio, si offrì di aiutarla a caricare la spesa, poi le disse:
- "Certo che mi piacerebbe proprio montarle qualcos'altro...".
Anna capi subito che quel rozzo alludeva a qualcosa di sessuale, ma li per li non si rese conto fino a che punto questa volta si era spinto.

Il vecchio riprese:
- "Mi piacerebbe anche a me poter prendere il sole sul balcone, ma non da solo, soprattutto se ci sono delle belle vicine come voi..".
La donna, questa volta, era decisa a rispondergli colpo su colpo, e gli rispose:
- "Signor Antonio, sia chiaro, cosa vuole stavolta?".

Fu così che Anna venne messa con le spalle al muro... Il vecchio le chiese, così a bruciapelo:
- "L'altro giorno vi ho viste sul balcone... Complimenti, signora, ha davvero una bella figliola, portamento elegante, sinuosa, farĂ  strada, ha la giusta etĂ  per... Ma prima, bisogna svezzarla, lei mi capisce, vero?".

Anna ebbe un fremito lungo la schiena... Aveva capito benissimo, ma cercò un'ultima disperata difesa, piuttosto avrebbe sacrificato ancora se stessa... Finse di non capire:
-" Che intende dire? Non tocchi Camilla, che è ancora una ragazzina, stavolta si farà male... ".

Il signor Antonio, però, non parve intimorito, e fu più esplicito:
- "Insomma, Anna, voglio scopare tua figlia! Vedrai, le farà bene... Ma non ti preoccupare, mi prenderò solo quel bel culetto tondo che ha... L'altro giorno vi ho viste tutte e due in balcone, e non ho resistito... Siete finite in un bel video, sai? Potrei rivendermelo a una casa di produzione di film porno, quelli pagano bene... Oppure, potrei farvene dono, una volta che tu mi avrai fatto il tuo bel dono...".

Anna ebbe un attimo di terrore... Ma come aveva fatto se Luca aveva messo quella siepe impenetrabile? Ad ogni modo, ci era ricascata, quello era un ricatto bello e buono, ma non aveva scelta... Lo avrebbe potuto denunciare, ma chi avrebbe creduto a un video "inesistente"?
Così, accettò... D'altronde, anche lei era molto giovane quando diede il culo la prima volta...

La donna raccontò tutto al marito, il quale non si spiegò come tutto poteva essere accaduto, e constatò tristemente che quell’uomo era un demonio, ma che non avevano altra via d'uscita.

Chiamarono Camilla e con molta delicatezza le spiegarono l'accaduto e cosa avrebbe dovuto fare... E che la mamma sarebbe stata con lei (d'altronde, il porco non si sarebbe certo dispiaciuto).
Le dissero che aveva ormai 18 anni, e che quel rito di passaggio era necessario...

Nei giorni che precedettero l'incontro, Anna "preparò" la ragazza con lunghe sedute in cui le oliava lo sfintere, poi le inseriva dentro uno o due dita per far dilatare quel buchino vergine, e infine le fece un bel lavaggio anale...

FINE I PARTE

N.B.: Il racconto nasce da un’idea di “Bsxforall”
 

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