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Non è che potresti farci vedere i costumi per favore ?
Non è che potresti farci vedere i costumi per favore ?
E' ufficiale io amo questa DONNA"Vuoi capire che non è possibile provarli davanti a te? I tuoi genitori girano indisturbati in casa, sei pazzo!? Non ci penso nemmeno... e non ti azzardare a chiudere a chiave la porta, fraintenderebbero; al massimo mi barrico in bagno quatta quatta e li misuro da sola. Che poi, a pensarci bene...che scema, non c'è nemmeno bisogno di indossarli... guarda qui". Accennando un sorrisino misterioso, Diana aprì la zip del suo zaino permettendomi di intravedere il suo meraviglioso bikini a perizoma, indiscusso protagonista delle nostre vacanze. "E' sufficiente confrontarli con questo, ma presta attenzione se arriva qualcuno, mi raccomando".
Meticolosamente mise a confronto la lunghezza dei lacci di ogni nuovo reggiseno con quelli del costume già utilizzato, poi sovrappose i triangoli... stessa procedura anche per i perizomi: "Sono stupendi e sono perfetti, amore, grazie davvero! Ho solo un piccolo dubbio su questo a fantasia rosa, che è bellissimo, ma forse leggermente grande, però va bene lo stesso, l'importante è che non siano troppo stretti in vita, mi darebbero fastidio"
Il mio arrapamento era alle stelle: la afferrai tastando il suo culo con vigore: "Dimmi un po'...che cosa ci fa quel minuscolo bikini nel tuo zaino?"
"Beh... avrei voglia di mare, mi auguro che non ci rinchiuderemo in casa per tutto il week-end... ed al mare si va in costume, almeno inizialmente... Dovevo pur munirmi di un bikini qualunque per andare in spiaggia!"
La sua voce scaltra e provocante istigò ulteriormente la mia eccitazione: "Quindi dovrei credere che hai pescato a casaccio, chiudendo gli occhi e, per pura coincidenza, hai arraffato il costume più piccolo di tutti, giusto?
"Sei un veggente: come hai potuto indovinare al primo colpo? E' andata esattamente così"
"Ti senti proprio tranquilla dalle mie parti!!! Pensa se incontrassimo qualcuno dei miei amici! Oppure, che so, un mio collega, un mio ex compagno di scuola, uno dei ragazzi del supermercato o qualche conoscente del condominio o del quartiere...
"Pazienza... se proprio dovesse accadere, speriamo che almeno sia giovane, carino e soprattutto interessato..."
"Le spiagge più vicine sono piene di pescatori, oppure di giovani... hai preferenze per oggi?"
"Mmmh... vediamo... l'ideale sarebbe un mix tra le due caratteristiche: giovani pescatori. Pensi di potermi accontentare o chiedo troppo?"
"Se la buona sorte ci aiuta, potrei soddisfare la tua richiesta: conosco un posticino terrificante da un punto di vista naturalistico, ma occupato stabilmente da pescatori"
"Dai, scherzavo: oggi puoi decidere tu su quale spiaggia andare, sono ospite nel tuo territorio, sicuramente conosci la tua zona molto meglio di me. Certo, se proprio vorrai scegliere quel posto così raccapricciante, non mi spavento affatto"
Terminato di pranzare, un ardente cenno di intesa sollevò simultaneamente i nostri corpi dalle rispettive sedute e ci sospinse a preparare velocemente il necessario per un pomeriggio di mare...
"Ho messo il costume che ho portato, spero non ti dispiaccia... quelli nuovi vorrei prima lavarli, per motivi igienici... li avranno provati altre ragazze, meglio essere prudenti"
Il parcheggio su strada, retrostante la spiaggia, si presentava abbastanza gremito: nel corso della mia ultima manovra prima di spegnere il motore, girandomi verso Diana, cercai di cogliere con la coda dell'occhio eventuali espressioni di imbarazzo o di disappunto pronosticabili per la presenza di molte macchine e moto e quindi di molta gente in spiaggia che l'avrebbe guardata in perizoma. Tuttavia non sembrava minimamente scossa o agitata dalla moltitudine di automobili che avrebbero fatto compagnia alla nostra.
"Per essere una spiaggia terrificante, sembra comunque gettonata", esclamai con l'obiettivo di innescare un suo commento.
"Direi proprio di si... sono troppo curiosa di vedere se è davvero così orribile". Diana continuava ad apparire a suo agio e di ottimo umore.
Un brevissimo e pianeggiante sentiero di sabbia e ramoscelli, contornato da arbusti spontanei e piante di cardo aprì gradualmente il panorama. Rispetto alla quantità di vetture parcheggiate, gli ombrelloni erano pochissimi ed anche le persone con i soli asciugamani al seguito non compensavano il divario. Mi voltai verso la mia macchina, notando alcuni gruppi di case simili a dei piccoli consorzi privati: pensai che probabilmente il parcheggio venisse utilizzato anche dai residenti che non disponevano di uno spazio per le auto all'interno delle loro proprietà.
"Povera spiaggia: non sei così brutta, ti immaginavo molto peggio... sei molto estesa, profonda, hai persino un certo fascino... e poi sei ben frequentata, da quello che vedo..."
Proprio frontalmente alla nostra prospettiva, ci stavamo avvicinando a poco a poco a due vivaci ed abbronzatissimi giovanotti alquanto paffuti e rotondeggianti, intenti a lanciare le loro canne in acqua, tra uno schiamazzo e una risata, voltandoci le spalle. Dalla loro postazione, abbastanza distaccata, aveva inizio sulla battigia una lunga fila di pescatori di ogni età e corporatura, molto più silenziosi e concentrati. Alcuni erano accompagnati da fidanzate, mogli o intere famiglie che, da dietro, seguivano scrupolosamente l'esito di ogni operazione oppure oziavano del tutto indifferenti alle loro gesta.
Rallentai volutamente il passo per consentire a Diana di guidarmi: ho sempre provato libidine nello studiare la direzione dei suoi sguardi, le sue propedeutiche valutazioni visive che precedono la scelta del punto esatto in cui sostare.
Notai la sua tendenza a voler approfondire testardamente una difficoltosa analisi della catena umana più distante e numerosa, composta da almeno 15 pescatori . I suoi sguardi si protraevano oltremodo nella loro traiettoria: ciò nonostante Diana non dimostrava convinzione né accennava al minimo slancio per raggiungerli. Al contrario, le rare e sfuggevoli occhiate all'indirizzo dei due giovanotti di poco più vicini alla nostra vista apparivano cariche di intensità e di compiacimento.
"Questa spiaggia non è niente male, invece. E ti dirò di più...". Si arrestò bruscamente e senza voltarsi verso di me sostenne: "E' l'ambiente giusto per ringraziarti dei tuoi regali esaudendo una delle tue fantasie più tenaci"
Abbassò il tono della sua voce, nonostante fosse impossibile per chiunque ascoltarci.
"Io tra un pochino vado a mettermi laggiù, in quella zona, vicina a quei due ragazzotti: tu intanto puoi sistemarti altrove, ovviamente cerca di vedermi e di sentirmi ma non avvicinarti troppo a loro: io e te, da questo momento, non ci conosciamo!
Minuscoli lembi di stoffa che rappresentavano un tesoro dal valore inestimabile. In attesa del week-end, il momento più piacevole della giornata era diventato, nel corso della settimana, quello del ritiro nella mia camera, dopo cena. Aprire l'armadio, cercare nascosta tra le mie magliette la busta dei nuovi bikini di Diana, estrarli lentamente, appoggiarli sul mio letto e sfiorarne i bordi con l'indice della mano destra, quasi a solleticarli. Queste insensate operazioni abitudinarie riuscivano da sole ad eccitarmi: immaginavo quei triangolini ridottissimi incorniciare il suo sedere, su spiagge libertine, oppure deserte, o semplicemente condivise con "affinità elettive" a noi dedicate.
(...)
(...)
Ne rimandammo la visione e la prova alla settimana successiva: "Verrò io da te Sabato e Domenica prossimi, almeno potrò trascorrere un pò di tempo anche con i tuoi genitori, non li vedo da troppi giorni".
(...)
(...)
La scelta non poteva che ricadere tra le due spiagge da me ispezionate la settimana precedente, che mi avevano maggiormente convinto: quella colonizzata da pescatori anche giovani, pur se circondata dal degrado più desolante, oppure quella avvolta in un contesto più curato e piacevole, ricca di localini a ridosso dell'arenile e frequentata da molti ragazzi.
Bel dilemma!!!
Ma tu già sai la storia?
non farci aspettare per il seguito........"Vuoi capire che non è possibile provarli davanti a te? I tuoi genitori girano indisturbati in casa, sei pazzo!? Non ci penso nemmeno... e non ti azzardare a chiudere a chiave la porta, fraintenderebbero; al massimo mi barrico in bagno quatta quatta e li misuro da sola. Che poi, a pensarci bene...che scema, non c'è nemmeno bisogno di indossarli... guarda qui". Accennando un sorrisino misterioso, Diana aprì la zip del suo zaino permettendomi di intravedere il suo meraviglioso bikini a perizoma, indiscusso protagonista delle nostre vacanze. "E' sufficiente confrontarli con questo, ma presta attenzione se arriva qualcuno, mi raccomando".
Meticolosamente mise a confronto la lunghezza dei lacci di ogni nuovo reggiseno con quelli del costume già utilizzato, poi sovrappose i triangoli... stessa procedura anche per i perizomi: "Sono stupendi e sono perfetti, amore, grazie davvero! Ho solo un piccolo dubbio su questo a fantasia rosa, che è bellissimo, ma forse leggermente grande, però va bene lo stesso, l'importante è che non siano troppo stretti in vita, mi darebbero fastidio"
Il mio arrapamento era alle stelle: la afferrai tastando il suo culo con vigore: "Dimmi un po'...che cosa ci fa quel minuscolo bikini nel tuo zaino?"
"Beh... avrei voglia di mare, mi auguro che non ci rinchiuderemo in casa per tutto il week-end... ed al mare si va in costume, almeno inizialmente... Dovevo pur munirmi di un bikini qualunque per andare in spiaggia!"
La sua voce scaltra e provocante istigò ulteriormente la mia eccitazione: "Quindi dovrei credere che hai pescato a casaccio, chiudendo gli occhi e, per pura coincidenza, hai arraffato il costume più piccolo di tutti, giusto?
"Sei un veggente: come hai potuto indovinare al primo colpo? E' andata esattamente così"
"Ti senti proprio tranquilla dalle mie parti!!! Pensa se incontrassimo qualcuno dei miei amici! Oppure, che so, un mio collega, un mio ex compagno di scuola, uno dei ragazzi del supermercato o qualche conoscente del condominio o del quartiere...
"Pazienza... se proprio dovesse accadere, speriamo che almeno sia giovane, carino e soprattutto interessato..."
"Le spiagge più vicine sono piene di pescatori, oppure di giovani... hai preferenze per oggi?"
"Mmmh... vediamo... l'ideale sarebbe un mix tra le due caratteristiche: giovani pescatori. Pensi di potermi accontentare o chiedo troppo?"
"Se la buona sorte ci aiuta, potrei soddisfare la tua richiesta: conosco un posticino terrificante da un punto di vista naturalistico, ma occupato stabilmente da pescatori"
"Dai, scherzavo: oggi puoi decidere tu su quale spiaggia andare, sono ospite nel tuo territorio, sicuramente conosci la tua zona molto meglio di me. Certo, se proprio vorrai scegliere quel posto così raccapricciante, non mi spavento affatto"
Terminato di pranzare, un ardente cenno di intesa sollevò simultaneamente i nostri corpi dalle rispettive sedute e ci sospinse a preparare velocemente il necessario per un pomeriggio di mare...
"Ho messo il costume che ho portato, spero non ti dispiaccia... quelli nuovi vorrei prima lavarli, per motivi igienici... li avranno provati altre ragazze, meglio essere prudenti"
Il parcheggio su strada, retrostante la spiaggia, si presentava abbastanza gremito: nel corso della mia ultima manovra prima di spegnere il motore, girandomi verso Diana, cercai di cogliere con la coda dell'occhio eventuali espressioni di imbarazzo o di disappunto pronosticabili per la presenza di molte macchine e moto e quindi di molta gente in spiaggia che l'avrebbe guardata in perizoma. Tuttavia non sembrava minimamente scossa o agitata dalla moltitudine di automobili che avrebbero fatto compagnia alla nostra.
"Per essere una spiaggia terrificante, sembra comunque gettonata", esclamai con l'obiettivo di innescare un suo commento.
"Direi proprio di si... sono troppo curiosa di vedere se è davvero così orribile". Diana continuava ad apparire a suo agio e di ottimo umore.
Un brevissimo e pianeggiante sentiero di sabbia e ramoscelli, contornato da arbusti spontanei e piante di cardo aprì gradualmente il panorama. Rispetto alla quantità di vetture parcheggiate, gli ombrelloni erano pochissimi ed anche le persone con i soli asciugamani al seguito non compensavano il divario. Mi voltai verso la mia macchina, notando alcuni gruppi di case simili a dei piccoli consorzi privati: pensai che probabilmente il parcheggio venisse utilizzato anche dai residenti che non disponevano di uno spazio per le auto all'interno delle loro proprietà.
"Povera spiaggia: non sei così brutta, ti immaginavo molto peggio... sei molto estesa, profonda, hai persino un certo fascino... e poi sei ben frequentata, da quello che vedo..."
Proprio frontalmente alla nostra prospettiva, ci stavamo avvicinando a poco a poco a due vivaci ed abbronzatissimi giovanotti alquanto paffuti e rotondeggianti, intenti a lanciare le loro canne in acqua, tra uno schiamazzo e una risata, voltandoci le spalle. Dalla loro postazione, abbastanza distaccata, aveva inizio sulla battigia una lunga fila di pescatori di ogni età e corporatura, molto più silenziosi e concentrati. Alcuni erano accompagnati da fidanzate, mogli o intere famiglie che, da dietro, seguivano scrupolosamente l'esito di ogni operazione oppure oziavano del tutto indifferenti alle loro gesta.
Rallentai volutamente il passo per consentire a Diana di guidarmi: ho sempre provato libidine nello studiare la direzione dei suoi sguardi, le sue propedeutiche valutazioni visive che precedono la scelta del punto esatto in cui sostare.
Notai la sua tendenza a voler approfondire testardamente una difficoltosa analisi della catena umana più distante e numerosa, composta da almeno 15 pescatori . I suoi sguardi si protraevano oltremodo nella loro traiettoria: ciò nonostante Diana non dimostrava convinzione né accennava al minimo slancio per raggiungerli. Al contrario, le rare e sfuggevoli occhiate all'indirizzo dei due giovanotti di poco più vicini alla nostra vista apparivano cariche di intensità e di compiacimento.
"Questa spiaggia non è niente male, invece. E ti dirò di più...". Si arrestò bruscamente e senza voltarsi verso di me sostenne: "E' l'ambiente giusto per ringraziarti dei tuoi regali esaudendo una delle tue fantasie più tenaci"
Abbassò il tono della sua voce, nonostante fosse impossibile per chiunque ascoltarci.
"Io tra un pochino vado a mettermi laggiù, in quella zona, vicina a quei due ragazzotti: tu intanto puoi sistemarti altrove, ovviamente cerca di vedermi e di sentirmi ma non avvicinarti troppo a loro: io e te, da questo momento, non ci conosciamo!
Assolutamente no!Ma tu già sai la storia?