Esperienza reale La prima vacanza trasgressiva - Introduzione

pablow

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Che spettacolo! Che donna! Chissà se ti avrà poi raccontato delle mani esploratrici ed intraprendenti del giovane pescatore. Lei sarà stata un lago
 

Grandel

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Jerusalem’s Lot
L'impennata erotica per eccellenza.
La ragazza della porta accanto, che capisce di non essere solo quello.

E quando lo capisce è il tappo dello spumante che parte, ma dietro si lascia la scia di vino che esce fuori con le bollicine da tutte le parti.
Quando parte il suo, di tappo, perché finalmente capisce che il metro di giudizio maschile e femminile sono diversi e che le sue tettone, si, piacciono ai maschi, allora si porta dietro gli spruzzi (allusione freudiana?) e le bollicine dei desideri, delle voglie, delle fantasie, sempre confessate dal suo uomo, ma mai comprese. E chiuse, sigillate in quel collo di bottiglia.
Quando lei gli da la stura mica si limita alla tintarella in topless. Capisce che ha tante cose da recuperare: tutte le fantasie del suo maschio.
E non è che possa esaudirle tutte e subito. Ma ormai è pronta, è un'aquila che vede la preda all'improvviso e non se la lascia sfuggire. Decide e agisce.
Quindi manda il suo uomo a mettersi comodo, se ne va e poi torna sulla scena per l'azione.
E se ne va, esclude il fidanzato, perché sul palcoscenico va da sola.
Ora a Selpot la faccenda sfugge di mano. Voleva suscitare il canovaccio, suggerire dalla buca sul palcoscenico.
Ma invece finisce in platea e la sua donna prende tutta la luce dei riflettori: non si mette in topless; no, si leva il reggiseno mentre il ragazzo eccitato è alle sue spalle e glielo fa vedere bello e buttato lì sull'asciugamano.

(...) Una notte insonne e piacevolmente agitata diede inizio ad una settimana di ricerche... e di ricerca: ricerca innanzitutto di un equilibrio e di una compostezza che si rivelarono molto più difficili da instaurare di quanto prevedessi: una carrellata impazzita di immagini inebrianti quasi mi ossessionò per intere giornate e non smise di tormentarmi se non per brevi momenti (...)

Che anche Selpot abbia qualcosa chiuso e costretto in una bottiglia?

(...) le tettone saltellanti di Diana durante il suo percorso di avvicinamento a me ed ai pescatori per il suo primo topless (...)

Ma ora non comanda più lui. Se n'era mai accorto?

(...) il nudo integrale sul lettino, il suo secondo topless ad occhi chiusi circondata dai giovanotti di Napoli, il bagno insieme a Valerio e Davide che la stringevano o palpavano il suo corpo (...)

Invitare i ragazzi a seguire Diana in acqua è un gesto di volontà che è stato già anticipato, suo malgrado da due iniziative fatte e finite della sua tettona.

(...) Ragazzi, scusate per l'invasione ma devo proporvi una cosa, non prendetemi per matto (...)
(...) se qualcuno di voi ha voglia di fare un bagno, potete raggiungerla e scambiare due chiacchiere: di sicuro apprezzerà, complimentatevi per il suo corpo, penso sappiate come si fa (...)


Ma è una rondine, non la Primavera.
La piccola aquila, ha cominciato a battere le sue ali

(...) Ho capito, ho capito: sei tutta nuda in mezzo ai tuoi prediletti, ora puoi anche riabbassare le braccia, altrimenti non sarò l'unico a notarlo quaggiù! (...)

E diventata adulta, spicca il volo.

(...) Diana si guardò intorno furtivamente, aprì la borsa con frenesia, estraendo il mio asciugamano: me lo porse, lasciandomi in consegna anche l'ombrellone, prima di richiudere la zip: "Un paio d'ore, non di più: abbiamo parcheggiato alle tre e mezza, quindi saranno quasi le quattro ormai". Non aggiunse altro e retrocedette a passo sostenuto verso il parcheggio, per prepararsi ad una nuova entrata in scena, stavolta in totale solitudine. (...)

E a Selpot non rimane che assistere dal palco reale.
E' ancora padrone del suo destino e prende una decisione che fino a quel momento non gli era balenata nella testa.

(...) Per la prima volta su una spiaggia non fui capace di resistere alla tentazione di masturbarmi, seppur in maniera accennata e carezzevole. (...)

Ma il suo comportamento influisce solo su di lui. Il controllo sulla sua Diana Tettona ormai non c'è più.
E non solo tettona, con il culo esposto e... in qualche modo dolcemente profanato.

(...) Poi gli disse qualcosa a bassa voce, (...)
(...) Si dissero ancora qualcosa sottovoce (...)


C'è quella faccenda degli elettrodomestici.
Compri un frullatore e si rompe. Ma tu non hai fatto niente.
Torni dal venditore prevenuto a una polemica fastidiosissima, ma invece lui non fa una piega, si gira, allunga la mano e ti da un'altra scatola.
<< E' la regola della vasca da bagno. Se un elettrodomestico deve rompersi lo fa nei momenti iniziali del suo uso, poi le possibilità che si rompa diminuiscono fino quasi a 0. Poi, col tempo, quando diventa vecchio, le probabilità che si rompa aumentano di nuovo. Se disegna questa curva vedrà che ha la forma di una vasca da bagno. >>
Diana, per fortuna, ha tettone belle, sode e femminili. E' umana. E con lei la "vasca da bagno" ha funzionato al contrario.
Una volta avviata, la curva si è innalzata, e la ragazza della porta accanto, dopo aver chiesto alla futura suocera come ha cucinato il pollo, va al mare, mostra una zizza, si libera del reggiseno e lo lancia davanti al suo ammiratore ("hai capito cosa ci stava dentro? lo sai ora cosa si vede, se tu fossi davanti a me?"), si fa accarezzare, toccare, palpare.
(...) Constatai che l'audio, tutto sommato, era più che accettabile (...) , parla a bassa voce con chi la crema la sa spalmare davvero, non come quel primo ragazzo sugli scogli. Due volte.
E poi riceve l'offerta: vieni vicino a noi?

Che bello, che le donne non le fa la Indesit.
Cavoli, Selpot e Poncharell che coppia: uno scrive e descrive magnificamente una Donna che sembra fantastica, l'altro analizza minuziosamente i fatti rendendo l'Opera ancora più interessante. Tutto molto bello, un BRAVO collettivo e che voglia di vedere Diana, il suo sedere e le sue Tette.
 
OP
S

selpot

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Vidi Diana inclinarsi procacemente sul fianco destro per riuscire a volgere lo sguardo verso entrambi i ragazzi: immaginai che la sua tettona dalla parte opposta fosse del tutto in mostra nella sua generosa abbondanza e nel pieno splendore della sua abbronzatura uniforme. Lo sbalordimento visivo dei due giovanotti rappresentò con ogni probabilità la conferma della mia ipotesi. Rimase in posizione laterale per qualche minuto, mentre i ragazzi tentavano di convincerla sempre più insistentemente ad avvicinarsi a loro. Ma lei non sembrava intenzionata a cedere. Un'insofferenza crescente mi flagellò, vista l'impossibilità di ascoltare con chiarezza le sue risposte, ma intuivo dai movimenti della sua testa e delle sue spalle che preferiva rimanere al suo posto.

Dopo qualche minuto di stuzzicanti trattative i due pescatori mollarono la presa, tornando a dedicarsi alle loro lenze in acqua, senza tuttavia rinunciare a girarsi con frequenza quasi cronometrata. Diana poté distendersi nuovamente a pancia sotto, mirò per un istante verso di me, poi iniziò a frugare nella borsa, impossessandosi del suo cellulare. Cercò di renderlo visibile ai miei occhi. Ebbi la sensazione che volesse comunicarmi qualcosa. Allora afferrai il mio telefonino, silenziando la suoneria, poi mi sdraiai dopo aver spostato il mio asciugamano interamente sulla sabbia. Non trascorsero molti secondi prima di ricevere un suo sms: "Sono incerta: continuo o basta così?" Risposi chiedendole se stesse provando piacere oppure se si fosse stancata. "Sono svegli, grassottelli ma non mi dispiacciono: ho voglia di farli sbandare un po', ma temo che stavolta qualcuno potrebbe vederci, non so che fare". Le consigliai di fregarsene e di godersi il momento, concentrandosi unicamente su di loro". Ripose il telefono, lanciandomi una nuova brevissima occhiata d'intesa.

Subito dopo iniziò a girarsi, nel medesimo istante in cui i due giovani si voltavano per l'ennesima volta a guardarla. Istintivamente tornarono a mirare la linea dell'orizzonte con rapidità supersonica, prima che lei si accorgesse dei loro occhi puntati addosso. Si sedette in topless sull'asciugamano e controllò di non essere osservata, poi con la mano destra prelevò un pugno di sabbia e lo fece cadere velocemente su entrambi i seni, premendo con energia per incollarla il più possibile alle sue rotondità. Si alzò e con le tettone al vento, sorridendo, raggiunse il bagnasciuga, entrò in acqua e si voltò verso di loro, intenta a liberare i seni dalla sabbia aiutandosi anche con erotiche palpazioni: "Mi sono letteralmente impanata, non capisco come, so soltanto che è una sensazione fastidiosissima". Quasi di fronte ai due pescatori, continuò per lunghi, meravigliosi attimi a toccarsi con delicatezza i seni, che balzavano soavemente e senza il minimo pudore.

Completata la rimozione della sabbia, uscì dall'acqua fermandosi a pochi centimetri da loro. Le sue tette in quel frangente parevano ancora più straripanti ed i suoi turgidi capezzoli davano l'impressione di esplodere da un momento all'altro, puntati spudoratamente verso i due ragazzi. "Ti posso fare un complimento sincero? Non ho mai visto un seno così bello da ammirare..." "Diana abbassò lo sguardo verso le sue tettone, poi le toccò quasi "porgendole" agli occhi dei due giovanotti. Ringraziò compiaciuta: "Ti piacciono davvero? Non credevo che potessero essere apprezzate da un ragazzo così giovane, pensavo preferissi le tette delle tue coetanee!!!" Entrambi risposero con fermezza e decisione che "belle come le tue con ne abbiamo viste ancora"

"Potevate dirlo subito, non avevo affatto capito il vostro gradimento... Beh, allora in questo caso vengo volentieri a farvi compagnia, purché mi facciate spazio là in mezzo a voi: siete autorizzati ad ammirarmi ma dovrete anche coprirmi e proteggermi da sguardi indiscreti dei vostri colleghi laggiù, intesi?" Si allontanò sculettando con il suo solito sorriso malandrino, mentre i due si scambiarono cenni di vivace incredulità, affrettandosi a spostare esternamente le loro attrezzature alla rinfusa per far posto alla svergognata ospite.

Diana ritirò i suoi pochi bagagli e con il solito sorriso birbante stampato sul volto raggiunse la nuova stimolante postazione, tra i due giovanotti. Sistemò il suo asciugamano mentre le sue tette ballonzolavano verso il basso superando i più severi test di gravità. Poi si sedette drizzando la schiena: i suoi seni giunonici acquisirono una sporgenza ancor più straripante per la gioia dei due pescatori ipnotizzati dalla vista ravvicinatissima di quelle opere d'arte in mostra. Era tremendamente eccitante vederla tra di loro, a suo agio, priva di vergogna o di scrupoli.

Senza cambiare posizione, Diana introdusse l'argomento "pesca", con la massima disinvoltura, chiedendo informazioni e curiosità su uno sport che iniziava palesemente a piacerle e per motivi diversi da quelli prettamente hobbistici. Avrebbero dovuto esser loro a spiegare, chiarire, informare, ma notavo che all'opposto era soprattutto lei a parlare ed intrattenerli con espressioni ironiche e seducenti, mentre i due giovanotti tentavano a fatica di reggere il discorso, rispondendo sbadatamente in pieno stato confusionale, distratti ed ammaliati com'erano da un passatempo molto più provocante e ricreativo.

Dopo un buon quarto d'ora, notai Diana abbassare lo sguardo verso le sue tette e poi sfiorarle dolcemente: "Accidenti, non ho ancora messo la crema qui davanti, a furia di chiacchierare me ne sono dimenticata, ho anche le mani piene di sabbia, uffa... oggi non riesco ad evitare di impiastricciarmi ..." Si distese, chiudendo gli occhi: "Potete pensarci voi? Chiedo troppo??" La crema solare è nella borsa, servitevi da soli... " La vidi appiattire la sabbia sotto il suo asciugamano con la schiena, come volesse livellare il fondo per gustarsi la spalmatura in totale comodità. I ragazzi ancora una volta si guardarono tra loro meravigliati, manifestando stavolta uno stupore ed un imbarazzo eloquenti, a dispetto della spigliatezza che li aveva contraddistinti inizialmente: "Non litigate tra di voi, mi raccomando... e non tirate a sorte: anzi, vi consiglio di dividervi la posta in palio: una tetta ciascuno: Mi sembra che siano abbastanza grandi, non vi pare? Può bastarvene anche una a testa", sentenziò sorridendo procacemente alla sua maniera.

La consapevolezza dell'imminente inizio di una scena mozzafiato mi rendeva arrapato ed irruento senza tregua. Osservare la mia ragazza toccata da altri si era rivelata una delle mie "deformazioni" sessuali più accanite e martellanti già da diversi anni. In quel frangente la smania di avvicinarmi per vedere ed ascoltare ancora meglio fu di un'ostinazione quasi delirante, ma dovevo tassativamente resistere alla tentazione di alzarmi e spostarmi, potevo rovinare tutto nel modo più stupido e deleterio.

Diana aprì gli occhi all'improvviso e si sollevò repentinamente sedendosi: guardò decisa in direzione del gruppo dei pescatori: nello stesso istante avvertii anch'io delle voci ben distinte: a raffreddare l'eccitazione generale ed a rovinare un'atmosfera perfetta riuscirono due infami signore sulla sessantina, dall'aria moralista giudicante, che avevano optato diabolicamente per abbandonare i loro coniugi davanti alle rispettive canne da pesca al fine di cimentarsi nella loro passeggiata pomeridiana, proprio nella nostra direzione, che casualità... Una pioggia di insulti più spregevoli e di iettature rabbiose al loro indirizzo catturò incessantemente i miei pensieri e le mie intenzioni.

Vidi Diana cambiare di colpo l'espressione del suo viso, si girò bruscamente a pancia sotto, contrariata al massimo dall'arrivo delle ignobili e bigotte guastafeste, che dopo qualche secondo sfoggiarono in passerella le loro flaccide oscenità sulla battigia, con sguardi di scherno, superbia e soddisfazione da cui sembrava trapelare: "Anche per oggi abbiamo rotto i coglioni a qualcuno, possiamo tornare a casa felici e contente: missione compiuta".

Le fulminai con una lunga espressione di ripugnanza e risentimento quando si permisero di passare anche davanti a me: fu inevitabile togliermi un sassolino dalla scarpa: "Mamma mia che schifo! I bikini andrebbero vietati per legge dopo i 60 anni: dovreste passeggiare con la muta da sub!". Ero carico ed indispettito per controbattere a qualsiasi replica, invece le due rompiballe rimossero le loro irritanti espressioni di beffa ed alterigia e tornarono opportunamente sulla Terra, tacendo sommesse ed a testa bassa prima di cominciare il loro dietrofront.

Diana, purtroppo, sembrava invece sentirsi ancora sotto esame e giudicata dalle due attempate, nonostante i due pescatori non volevano saperne di guardare lontano dal suo sedere abbronzato. Non appena le due disturbatrici furono abbastanza distanti, un'ammirevole opera di persuasione da parte dei due ragazzi convinse Diana a ritrovare un briciolo di sfrontatezza ed a voltarsi nuovamente, con le tettone al vento.

"Possiamo, adesso?" Lei prese il suo cellulare per controllare l'orario: "Sono quasi le sei, ragazzi, devo andare, quelle due bacchettone maledette mi hanno innervosita, scusatemi, non la sopporto questa gente". Sentii uno dei due imprecare qualcosa di incomprensibile contro la sfiga... Diana rise sonoramente, poi afferrò il polso del giovanotto e appoggiò con vigore la mano del ragazzo sulla sua tettona destra, per qualche attimo. Poi si rivolse all'altro "Forza, ora tocca a te, non voglio sentirmi accusare di preferenze per uno o per l'altro" Il giovanotto, dapprima esitando, portò la sua mano possente sull'altro seno, palpandolo con morbidezza, senza stringere.

La mia erezione fu ingestibile ed inarrestabile, senza neppure il bisogno di sfregamenti o carezze.

Quando le tette tornarono libere, Diana prese il suo reggiseno e lo indossò guardando sensualmente entrambi i ragazzi: "Cosa ne dite? Vi sono piaciute lo stesso, anche se non avete spalmato nulla?" Risposero sovrapponendo le rispettive voci, ma capii comunque che fossero soddisfatti e che avrebbero cosparso volentieri la crema sul suo seno alla successiva occasione".

Diana terminò di rivestirsi e si congedò provocandoli: "Allora ci vediamo presto, alla prossima: è stato un piacere!" "Non immagini il nostro", risposero all'unisono con una battuta prontissima.

Mi sdraiai a pancia sotto per ammirarla ripercorrere il sentiero verso il parcheggio. Sullo sfondo tornarono nitidi gli schiamazzi dei due giovanotti, che commentavano da uomini veri l'esperienza appena vissuta, con piacevoli ed eccitanti opinioni sul corpo di Diana e sulla sua disinvoltura.

Dopo qualche minuto mi vestii e la raggiunsi, arrapato come non mai e curioso di conoscere le sue sensazioni...
 

sam94

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Avevi detto che la masturbazione dei ragazzi in acqua durante la prima vacanza era stato uno dei pochi momenti di estrema carica erotica di Diana che difficilmente si sono ripetuti nel tempo, invece dopo solo un paio di racconti Diana ci stupisce tutti con questa sua sfrontatezza e naturalezza non solo nell'esibire le sue tettone, ma anche addirittura nel farsi palpare dai due giovanotti comprensibilmente arrapati. Se penso che siamo solo all'inizio di questa storia e da allora sono passati circa 15 anni se non sbaglio, non posso far altro che gongolare al pensiero di tutte le avventure che ha combinato Diana in questo lasso di tempo, con l'avanzare dell'età che presumo l'abbia resa più sicura di sé ed, a mio parere, molto più sensuale e provocante, perché la carica erotica di una ragazza può solo aumentare con l'avanzare del tempo.
Selpot, non mi stancherò mai di ringraziarti per renderci partecipi di questa magnifica storia.
 

Poncharell

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Se non fossero arrivate le sue vecchie, Diana si sarebbe trovata con i due Cazzi dei giovani in mano secondo me....:

In una spiaggia pubblica?
E poi, nei passi precedenti, Diana si e' meravigliata di avere sex appeal, di essere seducente.
Non ci credeva.

Presa questa consapevolezza, visto che di fronte a lei si erano eccitate persone diverse, si e' accorta di preferire i ragazzi giovani, per la meraviglia che esprimono e per il fatto di essere lei a "iniziarli".

Tra l'altro, se gioca con dei pescatori, si trova a sedurre persone che, per caso, si trovano li' a fare altro.
Che e' diverso dal maschione che la vede, prende l'iniziativa e "la fa sentire troia".

E' piuttosto lei che irrompe nei loro momenti e provoca prima la loro attenzione , poi la conferma, e infine l'eccitazione.

E' questo che le piace, secondo me, non e' una "voglia di pisello".
Almeno, a quel momento.

Semmai era un'altra la cosa che poteva accadere. Ma visto che non so cosa accadra' piu' avanti, sto zitto e aspetto.

😊
 
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niels

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Bel racconto, la metamorfosi di Diana è evidente e ormai acclarata... chissà fin dove si spingerà nei prossimi racconti.
la ragazza ormai è lanciata...
 

Charlie-82

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che dire... oggi ho scoperto questo racconto e in una mattina mi sono letto tutti i post di @selpot.
innanzitutto mi congratulo per le splendide storie raccontate, mi hanno tenuto attaccato al computer come non succedeva dai tempi de "il signore degli anelli". non vedo l'ora di leggere altro!

in secondo luogo mi associo alle richieste di poter vedere Diana perché la curiosità ormai ha raggiunto l'apice.
ancora tantissimi complimenti, continuerò ad attendere i tuoi racconti con ansia
 
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selpot

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"Luci ed ombre". Il primo lapidario ed introduttivo commento sulla giornata di mare appena trascorsa fu sintetizzato in queste tre parole molto più pesanti di quanto potessero sembrare.

L'umore di Diana si palesò marcatamente instabile ed altalenante durante il ritorno a casa: trasparì in maniera inconfutabile una frizzante piacevolezza ed eccitazione per il rapporto seduttivo instaurato con i due pescatori; tuttavia fu altrettanto evidente e cristallino il fastidio ed il disagio per le volontarie occhiate di condanna al suo indirizzo da parte delle due signore perbene e di impeccabile rispettabilità.

"Volevo semplicemente divertirmi, sentirmi apprezzata, eccitarmi eccitando anche voi... ma poi è bastato uno sguardo di ammonimento di una frazione di secondo a trasformarmi in una sgualdrina disonorevole, che macchia o infanga la sua dignità, la sua purezza o la sua educazione... certa gente nasce soltanto per giudicare e malignare sul prossimo, che schifo di mondo!!"

"Hai colto un aspetto importante: giudicare e malignare sul prossimo. Alla base di questi comportamenti c'è solo una profonda invidia: chissà, nel profondo, scavando negli angoli più reconditi dell'intimità di queste mogli perfette, quante volte avranno desiderato di trovarsi nella tua stessa situazione e non hanno potuto, oppure non ci sono mai riuscite: magari coltivano sogni erotici ancora a 60 anni ma devono continuare a sopprimere, a rinunciare, a mortificarsi ogni giorno per l'impossibilità di essere se stesse. Ciò che provano si chiama repressione, fallimento, insoddisfazione, che sfogano denigrando coloro che hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco per godersi con coerenza e sfrontatezza ciò che loro hanno soffocato o taciuto per una vita intera... Poveracce, dovresti provare soltanto compassione per casi umani del genere, quindi non ti curar di loro, ma guarda e passa...

" Lo so, dovrei fregarmene, ma non è facile... ti fanno sentire sporca, colpevole di chissà quale crimine o scandalo.."

"... che poi quelle scandalose erano proprio loro, con quei bikini da teenager, che orrore! Ridicole, sono stato proprio contento di averglielo detto in faccia, tant'è vero che il loro cambiamento quando sono tornate indietro dai loro mariti non era casuale, lo hai notato?"

Diana cadde dalle nuvole e mi guardò sbalordita, domandandomi di riferire con precisione quali invettive mi fossero volate di bocca ed iniziò a ridere sguaiatamente, senza freni, dopo aver ascoltato in quale modo avevo osato apostrofare le vecchiarde. La rivelazione del divertente e polemico siparietto mi permise di sfruttare il suo momento di ilarità per provare ad approfondire anche gli aspetti molto positivi del pomeriggio.

"Non erano certo belli da vedere, ma ci sapevano fare, eccome... uno mi scioglieva mentre guardava le tette, l'altro era bravissimo anche con le mani, accidenti... non voleva saperne di mollare il mio sedere e la sua ostinazione non mi dispiaceva affatto, è stato un bel contatto; spalmava la crema quasi come te, con la stessa tecnica, sconfinando ovunque senza neppure chiedere il permesso, avrei voluto completare l'opera mettendoli alle prova con le tette... mi sarebbe piaciuto che me le cospargessero di crema, devo ammetterlo! Peccato. Ero curiosa di capire cosa si provasse nel farmi volutamente toccare le tette da altri...e quindi ho deciso si premiarli comunque con una palpatina finale sul seno, ma ad essere sincera non ho provato quasi nulla di eccitante, ormai l'atmosfera era rovinata ed anche la mia disponibilità ne ha risentito probabilmente..."

"Sarà per la prossima volta, dai. Se hai voglia di riprovare, sono sicuro che non mancherà occasione!"

"Togliti dalla testa che ogni santo weekend metteremo in scena questi spettacolini, non ci penso nemmeno, stiamo correndo troppo... Possibile che non provi fastidio se qualcun altro mi guarda, o addirittura mi tocca? Io darei in escandescenze se vedessi una ragazza che ti sfiora o che si propone"

"Che noia se fossimo tutti uguali: il mondo è bello perché è vario... Non posso certo crocifiggermi se non provo gelosia, né inquietudine, né alcun disturbo mentre un giovanotto ti ammira o ti palpa. Al contrario: queste situazioni mi eccitano e mi fanno innamorare di te ancora di più, perché diventi maestosa, divina, irresistibile; nessun'altra potrebbe superarti o eguagliarti durante le tue trasgressioni."

La mia sincerità era totale: con la sua crescente metamorfosi che sposava alla perfezione le mie fantasie e le mia aspettative Diana aveva spazzato via qualunque dubbio o titubanza che nutrivo sulla possibilità di un futuro insieme e se ripensavo alle sue sanguinose manie di inferiorità, mi accorgevo ormai di avere dinanzi ai miei occhi un'altra persona, un'altra Diana.

Potevo considerare quel brutto anatroccolo ormai estinto, oppure lontanissimo, o sempre dietro l'angolo, pronto a tornare sgradito protagonista!?!?
 

marte195

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Diana, mamma mia che spettacolo, ma Selpot non vorrei stancarti , ma una foto presa anche dal web per farci capire grandezza delle tette, dei capezzoli e la forma del culo, giusto per goderci di più la tua fortunata storia 😀
 

Grandel

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"Luci ed ombre". Il primo lapidario ed introduttivo commento sulla giornata di mare appena trascorsa fu sintetizzato in queste tre parole molto più pesanti di quanto potessero sembrare.

L'umore di Diana si palesò marcatamente instabile ed altalenante durante il ritorno a casa: trasparì in maniera inconfutabile una frizzante piacevolezza ed eccitazione per il rapporto seduttivo instaurato con i due pescatori; tuttavia fu altrettanto evidente e cristallino il fastidio ed il disagio per le volontarie occhiate di condanna al suo indirizzo da parte delle due signore perbene e di impeccabile rispettabilità.

"Volevo semplicemente divertirmi, sentirmi apprezzata, eccitarmi eccitando anche voi... ma poi è bastato uno sguardo di ammonimento di una frazione di secondo a trasformarmi in una sgualdrina disonorevole, che macchia o infanga la sua dignità, la sua purezza o la sua educazione... certa gente nasce soltanto per giudicare e malignare sul prossimo, che schifo di mondo!!"

"Hai colto un aspetto importante: giudicare e malignare sul prossimo. Alla base di questi comportamenti c'è solo una profonda invidia: chissà, nel profondo, scavando negli angoli più reconditi dell'intimità di queste mogli perfette, quante volte avranno desiderato di trovarsi nella tua stessa situazione e non hanno potuto, oppure non ci sono mai riuscite: magari coltivano sogni erotici ancora a 60 anni ma devono continuare a sopprimere, a rinunciare, a mortificarsi ogni giorno per l'impossibilità di essere se stesse. Ciò che provano si chiama repressione, fallimento, insoddisfazione, che sfogano denigrando coloro che hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco per godersi con coerenza e sfrontatezza ciò che loro hanno soffocato o taciuto per una vita intera... Poveracce, dovresti provare soltanto compassione per casi umani del genere, quindi non ti curar di loro, ma guarda e passa...

" Lo so, dovrei fregarmene, ma non è facile... ti fanno sentire sporca, colpevole di chissà quale crimine o scandalo.."

"... che poi quelle scandalose erano proprio loro, con quei bikini da teenager, che orrore! Ridicole, sono stato proprio contento di averglielo detto in faccia, tant'è vero che il loro cambiamento quando sono tornate indietro dai loro mariti non era casuale, lo hai notato?"

Diana cadde dalle nuvole e mi guardò sbalordita, domandandomi di riferire con precisione quali invettive mi fossero volate di bocca ed iniziò a ridere sguaiatamente, senza freni, dopo aver ascoltato in quale modo avevo osato apostrofare le vecchiarde. La rivelazione del divertente e polemico siparietto mi permise di sfruttare il suo momento di ilarità per provare ad approfondire anche gli aspetti molto positivi del pomeriggio.

"Non erano certo belli da vedere, ma ci sapevano fare, eccome... uno mi scioglieva mentre guardava le tette, l'altro era bravissimo anche con le mani, accidenti... non voleva saperne di mollare il mio sedere e la sua ostinazione non mi dispiaceva affatto, è stato un bel contatto; spalmava la crema quasi come te, con la stessa tecnica, sconfinando ovunque senza neppure chiedere il permesso, avrei voluto completare l'opera mettendoli alle prova con le tette... mi sarebbe piaciuto che me le cospargessero di crema, devo ammetterlo! Peccato. Ero curiosa di capire cosa si provasse nel farmi volutamente toccare le tette da altri...e quindi ho deciso si premiarli comunque con una palpatina finale sul seno, ma ad essere sincera non ho provato quasi nulla di eccitante, ormai l'atmosfera era rovinata ed anche la mia disponibilità ne ha risentito probabilmente..."

"Sarà per la prossima volta, dai. Se hai voglia di riprovare, sono sicuro che non mancherà occasione!"

"Togliti dalla testa che ogni santo weekend metteremo in scena questi spettacolini, non ci penso nemmeno, stiamo correndo troppo... Possibile che non provi fastidio se qualcun altro mi guarda, o addirittura mi tocca? Io darei in escandescenze se vedessi una ragazza che ti sfiora o che si propone"

"Che noia se fossimo tutti uguali: il mondo è bello perché è vario... Non posso certo crocifiggermi se non provo gelosia, né inquietudine, né alcun disturbo mentre un giovanotto ti ammira o ti palpa. Al contrario: queste situazioni mi eccitano e mi fanno innamorare di te ancora di più, perché diventi maestosa, divina, irresistibile; nessun'altra potrebbe superarti o eguagliarti durante le tue trasgressioni."

La mia sincerità era totale: con la sua crescente metamorfosi che sposava alla perfezione le mie fantasie e le mia aspettative Diana aveva spazzato via qualunque dubbio o titubanza che nutrivo sulla possibilità di un futuro insieme e se ripensavo alle sue sanguinose manie di inferiorità, mi accorgevo ormai di avere dinanzi ai miei occhi un'altra persona, un'altra Diana.

Potevo considerare quel brutto anatroccolo ormai estinto, oppure lontanissimo, o sempre dietro l'angolo, pronto a tornare sgradito protagonista!?!?
Bel capitolo ancora Selpot.
Stai deliniando la storia Tua e di Diana come specchio della vita reale: ci sono "vecchie" guastafeste che si fanno gli affari degli altri ma queste erano così anche da giovani. Al contrario, conosco persone mature, sia Donne che uomini, che apprezzano la bellezza e esplosività naturale e incoraggiano a mostarla e goderla. Cosi è la vita, cosi è la società e tu ce la stai raccontando divinamente. Grazie
 

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