Esperienza reale La prima vacanza trasgressiva - Introduzione

glam892

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"vogliamo vedere le foto" sta diventando il nuovo "è una storia inventata".
Quanto rompete le palle.

È lo strano fenomeno che avviene spesso su questo forum...per l'eccitazione si inizia a ragionare con il cazzo anziché con la mente, poi non meravigliamoci se i racconti restano incompleti. Ricordiamoci che selpot non viene retribuito...
 

supereroe

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"vogliamo vedere le foto" sta diventando il nuovo "è una storia inventata".
Quanto rompete le palle.
Quanto hai dannatamente ragione. Nessuno sa godersi nulla...tutti a rompere con ste richieste di foto!
Selpot il tuo racconto è fantastico, ogni volta che apro phica spero di leggere il continuo.
Ti prego....continua e grazie per la tua condivisione.
 

Gekkho

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Non intendevo forzare nessuno,sia ben chiaro. Apprezzo i racconti e lo stile di selpot. Voleva solo essere una richiesta a completamento di una immagine che mi sono fatto. Selpot e Diana sono liberi e non volevo essere “pesante” o forzoso. L’ho chiesto con ironia e con tranquilla ironia può non arrivar nulla. Continuo sicuramente a sperare in nuovi racconti con o senza foto. 👍🏼
 
OP
S

selpot

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Me lo sentivo e stavolta purtroppo non mi sbagliavo: gli sguardi scandalizzati delle due perbeniste avevano lasciato un segno traumatico, profondo e doloroso. Gli occhi dei giovani pescatori sembravano invece dimenticati, le loro mani mai esistite. Per tutta la settimana i complessi persecutori di Diana condizionarono pesantemente il suo umore, la sua voce, i suoi programmi, arrestando la sua carica erotica ed i suoi propositi di seduzione.

Pur intuendo benissimo la causa del suo avvilimento e della sua demoralizzazione, tentai invano di ottenere conferme direttamente da lei al telefono, ma si rifiutò per tre giorni consecutivi di sbilanciarsi. Il giovedì sera decisi di farle visita senza preavvisare. Il suo volto era spento, inespressivo, ai limiti della depressione. Finsi stupore quando finalmente mi rivelò il motivo della sua afflizione: "Non riesco a togliermi dalla mente le occhiate di quelle due donne, ma sono arrivata alla conclusione che hanno ragione, forse volevano solo mettermi in guardia affinché mi accorgessi dei miei errori, per consentirmi un passo indietro ancora possibile". Sentii il mio sangue gelare. "Sabato andrò al mare con i miei genitori, così potrò iniziare la mia purificazione dal peccato", disse con ironia.

"Se vuoi venire anche tu, sei il benvenuto".

Rifiutai pacatamente ma con fermezza: "Mi dispiace vederti ridotta così, ma non esiste nulla da cui tu debba purificarti, quindi non ho intenzione di assistere alla tua assurda giornata di espiazione, preferisco rimanere a casa mia. E' normalissimo che due vecchie represse ed invidiose ti guardino storto, dovresti esserne fiera anziché pugnalarti. Ma se ancora non riesci a capire da sola delle dinamiche ormai consolidate da secoli tra persone del tuo sesso, non posso aiutarti ad oltranza; penso di aver provato a renderti donna già abbastanza: più di così non posso fare. Evidentemente la tua tendenza è quella di uniformarti alla massa e di assomigliare proprio a quelle due signore, in questo preciso istante me lo stai dimostrando: niente di strano, ognuno è libero di scegliere l'orientamento della propria bussola, me compreso"

Pronosticavo una replica rabbiosa, contrariata, infastidita, tale da accendere una discussione costruttiva. Ma sorprendentemente Diana non si scompose affatto, nessuna reazione degna di nota, nessuno scossone. Optai quindi per andarmene, congedandomi come si salutano due persone in procinto di mettere la parola "fine" alla loro relazione.

Il giorno successivo non ci sentimmo né ci scrivemmo. Non fu semplice ignorare la sua esistenza, in alcuni frangenti credevo di impazzire, ma decisi per una linea dura, sperando in una sua riflessione libera e senza costrizioni, consigli o sudditanza, purché fosse una riflessione risolutiva ed irrevocabile, nel bene o nel male. Mi ero sempre ripromesso di barattare la mia indipendenza e la mia solitudine solo con un legame che mi fosse congeniale e che mi soddisfacesse pienamente, altrimenti reputavo la mia libertà molto più preziosa di qualunque rapporto regolato da obblighi, tabù, compromessi ed oppressioni.

Certo, troppi lati del carattere e della quotidianità di Diana mi piacevano tremendamente e mi sarebbero mancati, non avrei avuto nostalgia soltanto dei suoi topless e delle sue piccole trasgressioni, ma pazienza: se sentiva così forte il bisogno di disintossicarsi per ritornare quella di sempre, io non ero nessuno per impormi né avevo alcuna intenzione di "violentarla", costringendola solo per il mio piacere a fare qualcosa che, evidentemente, non era nelle sue corde. Internet e la tecnologia mi avrebbero aiutato a conoscere ragazze entusiaste ad esaudire le mie fantasie e le mie perversioni, senza dover ferire o condizionare ingiustamente nessun'altra Diana.

La voglia di mare e di scoperta non si erano placate in me, nonostante uno sconforto innegabile: il Sabato decisi di avventurarmi da solo, con l'obiettivo di perlustrare una spiaggia diversa, del tutto sconosciuta. Stranamente non avvertivo alcun istinto voyeuristico né il bisogno di nuove conoscenze, ma soltanto una semplice, innocua ma indomabile vena esplorativa.

Giunto sul posto, notai con immediatezza che la spiaggia in questione effettivamente non rappresentava uno scenario ideale per chi nutrisse ambizioni di trovare compagnia, meglio così.

Come di consueto il tratto più vicino all'entrata era colonizzato da famiglie e coppie dall'età media piuttosto elevata con rare eccezioni di gioventù. Centinaia di metri di arenile completamente deserti si aprirono alla mia vista e fui rapito dall'esigenza di raggiungere la battigia e di calpestarla in tutta la sua estensione, fino al termine della spiaggia, per poter rimanere da solo, immerso nella natura selvaggia e trionfante. Superai alcuni sparuti ombrelloni occupati da coppie o singole con cani al seguito, tra le quali una bella e formosa ragazza con il suo piccolo meticcio, circondata da un paio di improbabili pretendenti, penalizzati da un'età ormai impietosa. Le lanciai uno sguardo educato e quasi solidale che ricambiò con garbo ed apparente interesse. Anche una solitaria e giovanile cinquantenne, valorizzata da un lodevole topless, sembrò visibilmente gradire il mio passaggio ed il mio sorriso... è vero che ogni lasciata è persa, ma la voglia di rimettermi subito sul mercato era pari a zero.

Proseguii la mia passeggiata rallentando il passo. Le presenze umane scomparvero nel giro di pochi metri, la spiaggia era mia, la ammirai centimetro per centimetro, distraendomi solo raramente per valutare la profondità e la scarsa trasparenza del mare. Raggiunsi la fine del bagnasciuga in meno di mezz'ora, poi cominciai a tornare indietro, ma sostai quasi subito. Posizionai l'asciugamano e dopo aver riposto i miei vestiti, sistemai il mio zaino a mo' di cuscino, distendendomi comodamente al sole. Ripensavo ad occhi chiusi al percorso compiuto ed alle potenziali catture a cui avevo rinunciato strada facendo. Abbandonare Diana per colpa delle sue esigenze di purificazione per poi emularla non era certo un esempio di coerenza e di stabilità mentale di cui vantarmi: la mia coscienza iniziò a rumoreggiare, negandomi definitivamente ogni velleità di riposo o di sonno. Cosa ci facevo, solo come un cane, nell'angolo più remoto di una spiaggia che neppure conoscevo? Tentai di soffocare i rimorsi e di uscirne fuori rapidamente vittorioso, concludendo che era di gran lunga preferibile esplorare e godersi una spiaggia sterminata in perfetta solitudine piuttosto che assistere impotente alla catarsi di Diana, avvolta in uno dei suoi bikini antiuomo più deprimenti, nella solita spiaggia, circondata dalla sua famiglia e dai puntuali saluti di facciata degli immancabili habitués del posto.

Mi alzai per un bagno rinfrescante che potesse distrarmi, ma appena immersi i piedi in acqua, il mio telefono cominciò a suonare...
 

Poncharell

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Sondaggio: chi è al telefono?

SONDAGGIO CHIUSO,
NON SI ACCETTANO PIU' VOTAZIONI​

Scegliete, in basso a destra di questa finestra, lo smile corrispondente alla risposta che volete.
Potrete seguire la votazione in tempo reale, facendo click sulla barra in basso che, appunto, contiene gli smile che avrete scelto.
Pubblicato il racconto, tolgo gli smile e termina il sondaggio.




- Diana che gli dice che sta passeggiando da sola in topless nella spiaggia affollata.

- Diana che ha incontrato un pescatore o un militare che le ha chiesto di fare una passeggiata insieme.

- Diana che gli fa una proposta o una promessa.

- Diana che vuole un consiglio o una rassicurazione.


- Diana arrabbiata che potrebbe fargli un dispetto.

- Nessuna di queste.


P.S. Io non lo so.
 
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Charlie-82

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Sondaggio: chi è al telefono?

- Il capo dal lavoro, davvero. :coffee:

- Diana che gli dice che si è messa in topless anche se con i genitori. :D

- I militari che hanno appena arrestato Diana. :eek:

- Diana che gli chiede di raggiungerla perché è sola. :cool:

- Diana che lo ha visto da lontano. :)

- Diana che gli dice che sta passeggiando da sola in topless nella spiaggia affollata. :love:


- Diana che ha incontrato un pescatore o un militare che le ha chiesto di fare una passeggiata insieme. :cool:

- Diana che vuole fare pace. :sneaky:


- Diana che gli fa una proposta o una promessa. :unsure:

- Diana che vuole un consiglio o una rassicurazione. (y)


- Diana arrabbiata che potrebbe fargli un dispetto. (n)

- Nessuna di queste. :alien:

Scegliete, in basso a destra, lo smile corrispondente alla risposta.
In questo modo potrete seguire il sondaggio in tempo reale, facendo click sulla barra in basso che, appunto, contiene gli smile che avrete scelto.
Pubblicato il racconto, tolgo gli smile e termina il sondaggio.


PS. Io non lo so.

:unsure: Secondo me per riconquistarli Diana gli fa la promessa di non avere più taboo... e gli chiede dove sia per poterlo raggiungere
 

ArtemioBS

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Sondaggio: chi è al telefono?


Scegliete, in basso a destra di questa finestra, lo smile corrispondente alla risposta che volete.
Potrete seguire la votazione in tempo reale, facendo click sulla barra in basso che, appunto, contiene gli smile che avrete scelto.
Pubblicato il racconto, tolgo gli smile e termina il sondaggio.


- Il capo dal lavoro, davvero. :coffee:

- Diana che gli dice che si è messa in topless anche se con i genitori. :D

- I militari che hanno appena arrestato Diana. :eek:

- Diana che gli chiede di raggiungerla perché è sola. :cool:

- Diana che lo ha visto da lontano. :)

- Diana che gli dice che sta passeggiando da sola in topless nella spiaggia affollata. :love:


- Diana che ha incontrato un pescatore o un militare che le ha chiesto di fare una passeggiata insieme. :cool:

- Diana che vuole fare pace. :sneaky:


- Diana che gli fa una proposta o una promessa. :unsure:

- Diana che vuole un consiglio o una rassicurazione. (y)


- Diana arrabbiata che potrebbe fargli un dispetto. (n)

- Nessuna di queste. :alien:


PS. Io non lo so.
:)
 

ArtemioBS

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Grazie per aver partecipato, ma devi mettere l'emoticon al mio messaggio, in questo modo abbiamo subito la somma dei voti.
Scusa, son rincoglionito ma non riesco a vedere dove metterla.... con il tasto like non vedo tutte le emoticon. Altrimenti da dove?
In basso a destra della tua finestra ho solo il tasto "rispondi" .. che è ciò che ho fatto!
 

kbkb24

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Sondaggio: chi è al telefono?


Scegliete, in basso a destra di questa finestra, lo smile corrispondente alla risposta che volete.
Potrete seguire la votazione in tempo reale, facendo click sulla barra in basso che, appunto, contiene gli smile che avrete scelto.
Pubblicato il racconto, tolgo gli smile e termina il sondaggio.




- Diana che gli dice che sta passeggiando da sola in topless nella spiaggia affollata. (y)

- Diana che ha incontrato un pescatore o un militare che le ha chiesto di fare una passeggiata insieme. :love:

- Diana che gli fa una proposta o una promessa. :ROFLMAO:

- Diana che vuole un consiglio o una rassicurazione. :oops:


- Diana arrabbiata che potrebbe fargli un dispetto. 🙁

- Nessuna di queste. :mad:


PS. Io non lo so.

diana che metterà il perizoma per andare al mare coi suoi...
 

Poncharell

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Luci e ombre.
Inizia così uno dei passi della storia di Selpot e Diana.
Ma vediamo quali sono le luci e ombre, invece, di Selpot.

Tutto inizia perché Diana pensa di non essre attraente. E Selpot, invece, la incoraggia.
Nelle sue esortazioni, le fa capire che vorrebbe vederla comunque vestita in modo più femminile.
(Che differenza passa tra "femminile" e "civetta"?)

Cito a memoria, in modo non testuale, quando lei letteralmente tira fuori le tettone davanti ai pescatori, capisce finalmente di essere attraente, ma aggiunge: non abituarti.
Perché?! è lei che deve abituarsi a sentirsi bella, che c'entra Selpot..?

Molto più avanti dice di volerlo accontentare, poi di voler esaudire una delle sue fantasie.
Questo è un racconto, non un diario. Quindi è giusto che Selpot non dica tutto chiaramente, che siamo noi a dover capire, a dover immaginare.
Quando gliele ha confessate queste fantasie?
Questo è rimasto nell'ombra.

Mentre guardavamo i fiori che sbocciano al sole, non abbiamo visto il giardiniere nascosto nell'ombra.
Che in un momento importante dice che prima non avrebbe pensato di masturbarsi.
(Lo ha fatto davvero? lo ha confidato a Diana? Impossibile che non ne abbiano parlato; ma rimane nascosto ancora, nel buio).
Ma il tema è la sicurezza di Diana o un desiderio di Selpot?
"Un" o "il" desiderio, "quel" desiderio.
Quanto ha immaginato? Quanto ha confidato? Quanto ne vuole realizzare davvero? E quanto egli stesso sa controllarlo?

E' questo che stiamo scoprendo piano piano e che sta uscendo dall'ombra.

••••••••
Vi ricordo che poco piu' sopra c'e' un sondaggio.
Votate se vi fa piacere.
 
OP
S

selpot

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"Hai indovinato a non venire, il caldo è infernale, ci siamo ancorati sotto l'ombrellone da stamattina "

Non riuscii ad assegnare un significato chiaro o un'interpretazione precisa allo scialbo messaggio di Diana. Mi aspettavo di non sentirla più, onestamente, almeno per qualche giorno: nei rari istanti in cui invece avevo immaginato un riavvicinamento con lei, prevedevo circostanze o modalità decisamente diverse. In quel momento non seppi comprendere se a predominare fosse la felicità o il sollievo per un fievole lumicino di comunicazione oppure la rabbia e la delusione per un tentativo di dialogo inappropriato ed inferiore alle mie aspettative.

La voglia di ignorarla fu piuttosto istintiva e travolgente. Gettai il telefono sull'asciugamano e mi dedicai ad un bagno rigenerante, che tuttavia non riuscì a raffreddare l'inquietudine e l'iperattività del mio cervello.

Uscii dall'acqua ben prima del previsto, afferrando il cellulare con le mani ancora inzuppate. Non fui capace di opporre resistenza alla tentazione di rispondere: "Io ho appena fatto un bagno e mi sono rinfrescato". La sua replica fu quasi immediata: "Quindi sei al mare anche tu!? Subito pronto a riconsolarti..." Risposi di getto che in un certo senso mi stavo riscattando, ma in totale solitudine, circondato unicamente da una natura meravigliosa. Dapprima stizzita e scettica, Diana volle sapere su quale spiaggia mi trovassi, incuriosita dal mio fervore descrittivo. Infine ci salutammo in maniera serena e distaccata, almeno apparentemente.

Mi sentii soddisfatto della composta indifferenza con cui avevo affrontato la conversazione; la calma tornò a impadronirsi nuovamente di me, tanto da permettermi di addormentarmi al sole. Ebbi l'impressione di aver riposato per settimane, ma quando riaprii gli occhi, controllando l'orario, mi accorsi che era trascorsa appena un'ora dai saluti finali con Diana. Decisi di rifocillarmi subito in acqua immergendomi solo con il corpo ed individuai qualche timido movimento in lontananza sulla battigia. Qualcuno si era finalmente scrollato di dosso la propria pigrizia avventurandosi in una passeggiata e ne valeva davvero la pena: il tratto che avevo scelto per la mia sosta era a dir poco suggestivo e meritevole di essere esplorato ed ammirato.

Tornai a sedermi sul mio asciugamano, consumando tardivamente il mio misero pranzo a base di frutta. Durante la masticazione continuavo a guardarmi intorno, accorgendomi che le tonalità dei colori della macchia retrostante erano diventate più tenui e sfumate. Anche le poche trasparenze del mare andavano gradualmente dissolvendosi mentre timide increspature esordivano dopo ore di calma piatta.

Notai avvicinarsi una figura umana, che camminava sul bagnasciuga a distanza ancora notevole. Dal suo incedere che appena distinguevo, azzardai a scommettere che si trattasse di una donna, ma non riuscivo a focalizzare la tipologia ed il colore del suo costume. Per sfidare la noia, mi concentrai incuriosito su quella sagoma in movimento: aveva appena superato il tratto più affollato, ma la sua passeggiata proseguiva anche sulla spiaggia deserta a passo convinto: anzi no: si fermò di colpo, notai un suo braccio muoversi prima lungo il collo, poi dietro la schiena, l'altro era probabilmente occupato da un asciugamano e da altri capi di vestiario meno voluminosi. Riprese il suo cammino, verso di me. I miei soliti occhi perversi iniziarono ad inquadrare due belle tettone, in libero movimento. Il sole mi aveva dato alla testa e mi sentii spaventato da me stesso: erano trascorsi appena due giorni e già vedevo Diana in altre donne, un po' troppo precocemente. Anche la cinquantenne che mi aveva puntato era in topless, poteva trattarsi benissimo di lei, ma quelle tette non avevano nulla a che vedere con le sue e nemmeno il suo portamento. Il cuore cominciò ad impazzire, colei che scorgevo sempre più nitidamente stava passeggiando con disinvoltura a seno nudo, un seno prorompente, abbronzato, senza inibizioni.

Poterla mettere sempre più a fuoco mi convinse inequivocabilmente della familiarità di quella figura: il colore dell'asciugamano, la capigliatura, il passo erano identici ai suoi. Dopo qualche secondo potei distinguere anche il suo viso senza la minima possibilità di errore, mentre le sue tettone ballavano in tutta la loro esuberanza. Indossava un inedito slip bianco, probabilmente il nuovo e ridottissimo perizoma di cui le avevo fatto dono. Cercai di incontrare il suo sguardo ma la vedevo ammirare con apparente interesse la vegetazione alle spalle della spiaggia. A circa 30 metri da me si fermò nuovamente, posando a terra l'asciugamano ed i vestiti. Mi diede le spalle, regalandomi un'inquadratura magistrale di uno strepitoso lato B, la cui perfetta abbronzatura era resa ancora più arrapante dal contrasto con il bianco del succinto perizoma. Diana lo sfilò con sensualità, gettandolo sull'asciugamano, poi si immerse lentamente, rimanendo vicina alla riva. Permise alle sue tettone di giocare con le increspature del mare, abbandonandole all'andamento delle onde, a pelo d'acqua. Continuava ad ignorarmi con lo sguardo, ma non con il suo corpo. Tornò sulla battigia e senza sostare per la solita asciugatura riafferrò le sue cose e completò la passeggiata in nudo integrale, proprio davanti a me.

"Ciao, scusami se ti disturbo: mi chiamo Diana, piacere di conoscerti innanzitutto: avresti per caso della crema solare? Temo di essermi scottata, puoi dare un'occhiata alle mie spalle?"

"Il piacere è tutto mio, Diana: purtroppo i tuoi timori sono fondati, ti stai bruciando, accidenti. ... Puoi accomodarti vicino a me, se vuoi: penserò io alla crema"

"Grazie, sei gentilissimo, mi spiace per l'invasione, immagino volessi goderti questa spiaggia da solo, visto che ti sei allontanato così tanto..."

"Avrei voluto... ma ora ho cambiato idea, vorrei godere insieme a te di tutti i piaceri che questa spiaggia può regalare, sempre che tu sia d'accordo"

"Mi piacerebbe molto"

"Bene, in questo caso puoi sdraiarti... ma prima di tutto ti cospargerò un pò di crema nelle zone più arrossate"

"Sono troppo sfacciata se ti chiedo di spalmarla ovunque? Sai, riesco a ustionarmi nei punti più impensabili..."

"Nessun problema: ma prima di iniziare, con il tuo permesso, mi metto in libertà anch'io..."

Mi liberai impetuosamente del mio costume, mentre Diana si distese a pancia sotto e aprì immediatamente le gambe, complimentandosi per la mia intraprendenza. Iniziai la mia insolita spalmatura, prima sulle cosce, passando poi al sedere sul quale mi soffermai a lungo. Proseguii con la schiena, mentre il mio membro sfiorava ripetutamente la passerina spalancata fino a penetrarla. Continuai imperterrito la mia opera di protezione solare dedicandomi al collo ed alle braccia, mentre sentivo la fica di Diana bagnarsi ed allargarsi sempre di più.

Aumentai i giri e la potenza del motore: il suo turbamento e la sua eccitazione divennero incontrollabili, Diana riuscì a venire in un lampo urlando a squarciagola e lasciandomi di sasso, in piena fase crescente. Subito dopo si girò, ordinando un bis immediato. Le mie cartucce erano ancora cariche al massimo e fu meraviglioso poter trascorrere qualche minuto avvinghiati e bestiali, prima di raggiungere l'orgasmo simultanemente, ammirando le sue tettone rimbalzare impazzite, al sole, su una spiaggia solo nostra.

Non pensammo nemmeno a parlarci, a chiarirci, a riprendere il dialogo da dove lo avevamo lasciato... un defaticante e giocoso bagno nudi sancì una nuova consacrazione ed un nuovo inizio.
 
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