Esperienza reale La prima vacanza trasgressiva - Introduzione

pollino88

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E se sotto i pantaloni "coperti da una maglietta", non avesse indossato niente?
Ma no, non c'entra, la cosa "forse proibita" l'ha fatta chiusa in bagno la sera prima...
Pero' penso a una depilazione estesa..
I lacci più sottili del solito e tutti i bikini portati in bagno.. mi dispiace @Poncharell ma sei fuori strada.. ha manomesso i bikini, ne sono sicuro
 

Poncharell

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si ma che ci frega che ti dilunghi sui buchi nelle rocce, ci interessano altri buchi! :D

"Pervenimmo finalmente alla meta: la scogliera chiara ma priva di particolare candore presentava sparute spaccature e larghe buche concentriche ad interrompere di tanto in tanto la regolarità e l'estensione delle superfici più lisce ed appiattite." 😁 😊

(S'Abba Durche - foto dal web)
scogliera di S'Abba DurcheIMG_7602.jpg



"Un'imponente e stratificata montagna basaltica copriva le spalle ad una suggestiva e variegata scogliera, chiara e piatta in alcuni tratti, più tetra, frastagliata e assai poco accogliente in altri."

(S'Abba Durche - foto dal web)
sabba-drucche.jpg
 

The Mentalist

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La tecnica di Selpot consiste nel farci patire lo stesso limbo che ha vissuto lui nella trepidante attesa di assistere alla sfacciata intraprendenza di Diana, la quale sempre di più, sta facendo onore al suo nome dimostrandosi sempre di più abile e strategica “cacciatrice”. Se ho detto stronzate lapidatemi, sto solo cercando un appiglio mentale per sopportare le attese. :)
 

pablow

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Ho avuto una visione stanotte.....tipo medjugorie.....🤪.....ha modificato lo slip con solo le corde del reggiseno nella parte dietro.....davanti il triangolo normale. 😭
Questa mi sembra una cosa buona e giusta. Speriamo che Diana sia stata davvero birichina da presentarsi con solo il filo interdentale le chiappe
 
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selpot

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"Perdonami per la sfacciataggine, Luca; avevo provato a fartelo capire anche prima: mi piace abbronzarmi e come vedi cerco di evitare i segni del costume, quando è possibile ovviamente!! Spero che per te non sia un problema".

Aumentando non certo casualmente i decibel del suo tono di voce pur di consentirmi un nitido ascolto, Diana, spalle al ragazzo, sembrava quasi scusarsi per il bikini che aveva scelto forse inopportunamente.

Con una mano sulla fronte, stentavo a perdonarmi di non aver considerato che, in periodi diversi, avevo regalato non uno, ma due costumi neri a Diana. Nei momenti di solitudine del giorno precedente, lei aveva pensato di indossare qualcosa di estremo all'indomani. Quella stessa mattina, chiusa in bagno, la sua intenzione era riuscita a superare le prove generali, vincendo la concorrenza di altri bikini meno audaci ma comunque interessanti. Ed ora la scelta di Diana era davanti agli occhi di Luca: un sottilissimo filo interdentale che scompariva tra le natiche nude e spudorate, sbattute subito in faccia all'incredulo ragazzo per rompere il ghiaccio con immediatezza e perentorietà, in un primo piano perfetto che impediva al giovanotto di imbastire persino la risposta più ermetica e monosillabica.

Non percependo reazioni né repliche, Diana continuò a mostrare il suo culo svergognato in bella vista e proseguì con il suo monologo, senza cambiare posizione, fingendo dispiacere nel giustificarsi: "Il fatto è che stamattina, mentre mi preparavo, mi sono tornate in mente le tue parole quando ci rivelavi che avresti voluto mostrarci luoghi tranquilli che nessuno conosceva ed ho pensato che un ragazzo giovane e carino come te non avrebbe provato nessun imbarazzo o timore davanti ad un bikini più succinto. E inoltre ho pensato che non sarei stata di certo giudicata su una spiaggia deserta, giusto? Non sei d'accordo con me? Parla, dimmi qualcosa, il tuo silenzio mi fai sentire un'aliena!"

"Scusami, ma io... insomma... come dire... non mi sono mai trovato in una situazione come questa... cioè... non ho mai visto...capisci?"

"Non hai mai visto un sedere in spiaggia!? Vuoi dire questo? Su, coraggio. Cosa sarà mai... Sei nato e cresciuto su un'isola bellissima, piena di turiste, non posso credere che ogni ragazza che hai incontrato finora.. fosse coperta fino al collo!! E poi, parliamoci chiaro: sei un gran bel ragazzo, ne avrai ammirati e toccati di sederi più belli del mio... Perché tutto questo imbarazzo?"

"Beh, in realtà non ne ho visti molti.." Luca si voltò per un attimo verso di me per controllare il mio livello di attenzione e di gelosia. Vedendomi più vicino, ma ancora concentratissimo a scrutare l'atipica conformazione della scogliera, fissò nuovamente il culo completamente scoperto di Diana per alcuni secondi, prima di abbassare lo sguardo per poi direzionarlo altrove.

Diana irruppe: "Non ne hai visti molti!?!? Dici sul serio?? E' difficile da credere... e cosa ne pensi del mio? Insomma, ti piace? E' la prima volta che un ragazzo così giovane guarda il mio sedere e sono curiosa di capire la tua opinione. Non avere pietà, ti voglio schietto!"

Luca si girò ancora verso di me a testa bassa, forse intimorito, ma poi parve prendere coraggio, alzò lo sguardo inquadrando il sedere di Diana: "E' bellissimo, così abbronzato... e poi questo costume è molto... sexy".

Ringraziando compiaciuta, Diana si voltò. Il minuscolo reggiseno copriva a stento le tettone straripanti: potevo intravedere i bordi delle areole fuoriuscire, capricciosi e libertini. Anche il lembo di tessuto anteriore era davvero ridotto all'osso e lasciava pochissimo spazio all'immaginazione.

"Ora ti devo chiedere una grande cortesia: ci tengo alla mia abbronzatura, voglio che duri a lungo e quindi la crema solare è d'obbligo. Ti affido la mia schiena e visto che hai apprezzato il mio culetto, ti affido volentieri anche lui, sempre se non ti provoco traumi interiori..."

Luca ancora una volta rivolse il suo sguardo nella mia direzione: "Ma lui non dice nulla!? Sei sicura che posso farlo!?"

"Tranquillo, lui non è geloso... e poi non ama spalmare la crema, diciamo che non è molto attento e spesso invece di proteggermi mi ha fatto ustionare, vero amore?? Amoreeeeee, ci sei??

Con una prova di recitazione in piena regola, alzai gli occhi di colpo e finsi di sentirmi chiamato in causa ma di non aver capito la domanda. Quando Diana brandì tra le mani il tubetto mostrandomelo, rifiutai: "Che palle con questa crema!! Luca, per favore, pensaci tu, abbi pazienza: tocca pure dove vuoi, tanto sei giovane e non mi dai alcun fastidio".

La mia sorridente e convinta autorizzazione incoraggiò lievemente il frastornato giovanotto, il cui stordimento, tuttavia, sembrava ancora dominare. Diana gli porse il tubetto, poi si sdraiò a pancia sotto. Luca si inginocchiò lateralmente e iniziò a cospargere la schiena, prestando la massima accortezza a non sporcare i lacci del reggiseno.

"Aspetta aspetta, me li slego altrimenti si macchiano... ecco, ora hai campo libero".

Luca assolse il suo compito con calma e precisione, senza tralasciare braccia, collo e spalle, poi si interruppe educatamente, in attesa di nuove istruzioni.

"Continua anche in basso, per favore: sulle gambe e sul sedere, una volta sono riuscita a bruciarmi anche quello..."

Luca mi puntò ancora, ma fortunatamente riuscii a distogliere lo sguardo dal piccante scenario prima che si accorgesse del mio vizietto di osservare a distanza.

Riempì di crema una sola mano e la appoggiò delicatamente su una natica, imbiancandola per qualche secondo. Notai Diana aprire gradualmente le gambe.

Le espressioni del viso di Luca cominciarono ad abbozzare qualche difficoltà di autocontrollo: potevo azzardarmi a ritenere che il suo distacco e la sua indifferenza cominciassero a sciogliersi.

Riempì l'altra mano di crema e cosparse la natica opposta, tastando successivamente tutto il sedere, a piene mani.

"Sei davvero bravo a massaggiare... prova a stringere di più, non aver paura..."

Il ragazzo obbedì, stritolando energicamente le chiappe in contemporanea. L'apertura delle gambe di Diana nel frattempo era divenuta davvero mozzafiato.

"Ora passa alle gambe e non dimenticarti nessuna zona, mi raccomando."

Luca iniziò dal basso, cospargendo le caviglie fino a salire con movimenti più intensi e meno armonici del solito. "Anche dentro?" domandò.

"Certo, anche dentro". Entrambe le mani del giovane si insediarono nell'interno coscia di Diana. "Sali di più e non preoccuparti di sfiorarmi dove non batte il sole...non vorrei bruciarmi proprio là in mezzo... questo costume non copre praticamente nulla" La mano sinistra di Luca scomparve, risucchiata in mezzo alle gambe di Diana che provava a spalancarle il più possibile. Dopo secondi infuocati, il giovane mollò la presa, tentando di riattivare la sua compostezza.

Diana si sollevò sui gomiti, seppur non eccessivamente: "Hai messo la crema anche qui, sui lati? No, non mi sembra, non sono per niente unta..." Indicò al ragazzo l'area specifica su cui intervenire. Luca cosparse dapprima i fianchi, salì fino alle costole per poi stopparsi nuovamente.

"Un pò più in alto, Luca, per favore: qui, sui lati del seno fino alle ascelle, grazie" Si sollevò maggiormente, fin quasi a mostrare i capezzoli penzolare.

Le sue tette apparivano ancor più rigogliose in quel momento, schiacchiate solo leggermente dal debole contatto dei capezzoli con l'asciugamano.

Luca portò a termine il suo incarico, sempre più consapevole, probabilmente, dei suoi intimi cedimenti. Dopo l'ennesima occhiata ai miei riguardi, passò di nuovo le sue mani sul corpo di Diana per le ultime rifiniture, soffermandosi in particolare sul lato del seno sinistro e sul sedere. Poi raggiunse la battigia per risciacquare le mani dai residui di crema e nel voltarsi direzionò con fermezza il suo sguardo tra le gambe ancora spalancate di Diana.

Si sedette al suo fianco, coprendo parzialmente la mia visuale. Cambiai posizione e mi avvicinai di qualche metro sia alla riva sia ai nostri teli, riguadagnando una perfetta prospettiva. Diana era distesa placidamente, occhi chiusi e una guancia appoggiata all'asciugamano. Luca guardava il suo sedere e la sua schiena con un appetito sempre più manifesto.

Accortosi del mio ulteriore avvicinamento, tentò di recuperare il suo atteggiamento misurato e dignitoso, prima di scambiare due parole con me.

"Ti piacciono proprio tanto queste scogliere!! Ne sono felice, credevo fossi l'unico ad apprezzarle"

"Assolutamente no, Luca: ci hai condotti in un luogo meraviglioso, pieno di particolari inconsueti, di stranezze che ancora devo capire, ma di sicuro è un posto davvero magico."

Il ragazzo si alzò e mi raggiunse, mentre Diana con gli occhi appena aperti studiava i nostri movimenti.

"Grazie per esserti occupato della crema solare, per me è una scocciatura immane. Lei è incontentabile e mi accusa sempre di lasciare qualche centimetro di pelle non protetto dove puntualmente si ustiona: di sicuro sei stato più bravo di me, io non ho pazienza con queste operazioni!"

Il ragazzo accennò un imbarazzato sorriso. "Nessun problema... ma pensavo che ti infastidisse vederla toccata da qualcun altro..."

"No no, assolutamente, anzi al contrario: ti confesso che mi piace molto l'apprezzamento dei giovani nei suoi confronti, quindi ti prego di continuare per tutto il giorno a guardarla e toccarla, se vuoi... Non è una battuta, dico sul serio!"

L'unica replica che il ragazzo riuscì a concedermi fu un ulteriore, timido sorriso infarcito di stupore ed impaccio.

Abbassai il tono di voce: "Scusa se mi permetto: Diana non ti piace? Oppure non ti piace questa situazione? Perché se fosse così non vogliamo costringere nessuno, sia chiaro. Se non ti senti a tuo agio, dimmelo pure, tra maschietti possiamo capirci. A me piacciono molto i tuoi occhi e le tue mani su di lei, di sicuro piacciono anche a Diana, ma se non piacciono a te è tutto inutile e non vogliamo mancarti di rispetto. Sinceramente credevo che ad un giovanotto di 17 anni potesse solo eccitare un contesto simile, non certo scandalizzarlo o disturbarlo..."

"E' la prima volta che mi capita una situazione del genere, tutto qui... mi sembra tutto così strano, poco chiaro, ma non significa che non mi piace, anzi al contrario: mi piace eccome, devo solo abituarmi... vorrei solo sapere se è un qualcosa che avevate premeditato, perché ho questa sensazione..."

"Posso rivelarti con certezza di aver sospettato che Diana ti apprezzasse molto e provasse anche una certa attrazione per te. Sulla premeditazione non saprei risponderti, dovremmo chiederlo a lei, ma in fondo cosa cambierebbe!? Diana vuole che la guardi e che la tocchi, mi sembra palese ed è questo che devi considerare, secondo me... e prima che sia tu a chiedermelo, ti informo che hai carta bianca, puoi fare ciò che vuoi, purché tu lo faccia con piacere, divertendoti e soprattutto arrapandoti. Quindi scròllati di dosso questo charme e questa educazione ammirevoli, sia chiaro, ma un tantino fuori luogo, ormai. Non credi? E' solo un suggerimento e spero che non ti offenda, ho qualche anno più di te e mi sono permesso di darti un consiglio, che vale per la giornata di oggi ed in generale vale quando approcci con una ragazza... anche se devo ammettere che a Diana piacciono moltissimo il tuo garbo e la tua freddezza, che a quanto pare ti rendono ancora più affascinante e misterioso... "

Luca finalmente mi regalò un sorriso genuino e gongolante. Insieme raggiungemmo Diana che tornò a socchiudere gli occhi vedendoci avvicinare. Poter guardare il suo sedere completamente scoperto provocò in me un'erezione improvvisa ed esuberante. Subito prima del nostro arrivo, lei si girò ad occhi chiusi, coricandosi su di un lato e voltandoci le spalle, dapprima a gambe unite e distese, per poi assumere una posizione semifetale mozzafiato con il piegamento di una delle gambe. Feci segno a Luca di sdraiarsi accanto a lei e di toccarla, poi mimai la forma dei suoi seni che purtroppo non riuscivamo a distinguere, ben protetti dalla barriera della sua schiena.

Il giovane ascoltò le mie indicazioni, sdraiandosi per assumere una posizione somigliante a quella di Diana. Poi iniziò a tastare con veemenza le sue natiche esposte nella loro massima esplosione. Azzerò le distanze, attaccandosi al suo corpo. I movimenti del sedere di Luca iniziarono a diventare vigorosi ed inequivocabili, mentre tentava di spingere il suo pene a contatto con ll culo di Diana. Con una mano scavalcò la sua schiena e catturò con energia il suo seno destro, stringendolo vistosamente. Non mollò la presa per diversi secondi, anzi tentò di conquistare invano anche la tetta sinistra. La mano di Diana si mosse, finendo per inserirsi tra il suo sedere ed il costume di Luca. Poi cominciò a muoverla ritmicamente dopo essere riuscita ad afferrare il pene del ragazzo, estraendolo dal costume. Finalmente si girò faccia al sole, esibendo il suo topless prosperoso e privo di ritegno. La vista di quelle tettone abbronzate e prorompenti mandò in tilt il ragazzo. I suoi occhi sgranati e le sue mani impazzite colonizzarono focosamente i suoi seni, mentre Diana proseguiva eccitatissima nella sua impetuosa opera masturbatoria.

"Posso spalmarti la crema anche sulle tette? Ti prego..."

"Non c'è bisogno di pregarmi e non devi nemmeno chiedermi il permesso: anzi, da gentiluomo quale sei, non dovresti permettere che una brava fanciulla rischi di bruciarsi..."

Il ragazzo afferrò con foga il tubo di crema solare e cosparse le tettone senza badare troppo allo stile o all'accuratezza.

"Accidenti Luca... sento che qualcosa sta crescendo troppo!!... Non dirmi che ti piacciono le mie tette..."

"Sono stupende, fatti toccare..." Il giovane strinse con vigore i grandi e generosi seni , lateralmente, facendoli entrare in traboccante collisione, li lasciò ballonzolare per poi riafferrarli con entrambe le mani piene ed aperte.

Diana mollò il pene del ragazzo e si distese del tutto, spalancando le gambe. Le labbra della sua fica erano completamente fuoriscite dal minuscolo lembo di tessuto, impreziosito da alcune sfumature lucide e leggermente glitterate, sempre di colore nero. L'espressione di Luca era incredula, ormai priva di controllo e di ragione.

"Perché non mi vieni a trovare? Voglio sentire il tuo pene infilarsi nella mia patatina"

Diana mi guardò, sorridendomi estasiata alla ricerca della mia approvazione, poi mimò un preservativo. Con indimenticabile affanno mi precipitai verso la borsa frigo, prelevando da una tasca laterale il mio fedelissimo ed immancabile "strumento di lavoro". Aprii l'involucro e lo porsi a Luca, prima di distanziarmi nuovamente. "Io sono già eccitatissimo, credimi, non so quanto resisterei... non voglio fare figuracce proprio con te..."

"Zitto e vieni qui, sbrigati...", ordinò Diana, che si privò con impeto del suo perizoma, rimanendo completamente nuda, a gambe aperte, con la sua fica fradicia e dilatata in bella mostra, in attesa di essere riempita. Luca ruppe definitivamente ogni indugio ed indossò il profilattico con slancio... troppo slancio purtroppo, raggiungendo precocemente il suo orgasmo senza nemmeno poter provare l'ebbrezza di un vero rapporto sessuale all'aperto.

L'umiliazione e la vergogna sul suo volto erano espliciti. "Sono mortificato. Ti desideravo troppo forse... lo sapevo che sarebbe andata a finire così. Scusami, davvero ".

Diana la prese a ridere, tendando scherzosamente di consolarlo. Si sollevò in posizione seduta, appoggiando le mani sull'asciugamano. Drizzò la schiena, avanzando le sue tettone nella loro massima sporgenza: "Non preoccuparti, dai! Sono cose che capitano. Se può consolarti, a me è piaciuto comunque moltissimo... e poi la giornata non è finita, anzi: è appena cominciata!!"
 
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pablow

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Ma grande Luca! Alla fine grazie al lavorio della nostra dea il ragazzo si è sciolto. Spero davvero sia stata comprensiva per la défaillance del giovane ed abbia concesso l’esame di riparazione. . Del resto, con una Diana così erotica in spiaggia, chiunque sarebbe stato un po’ troppo su di giri. 😬
 

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