Esperienza reale La prima vacanza trasgressiva - Introduzione

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selpot

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"Mi spalmi la protezione sulla schiena? Oggi rischiamo di ustionarci". Diana si sollevò maggiormente con i gomiti, offrendo un panorama laterale completo del suo seno e dei suoi capezzoli puntati verso il telo. Mi sentii catturato da un'eccitazione inarrestabile, afferrai la lozione solare ed iniziai una spalmatura che si rivelò perfetta, con movimenti rotatori decisi ma rilassanti a mani aperte, intervallati da leggeri scorrimenti con i polpastrelli . Notai Diana inclinare il collo verso il basso, è uno dei suoi segnali di gradimento e di dipendenza. Terminata la prima fase mi rifornii di crema e mi spostai lungo i fianchi fino ad arrivare ai seni, stringendoli con energia, coi massaggiandoli con delicatezza. Non mi rimproverò né mi interruppe, sembrava apprezzare le mie intenzioni. Mi soffermai qualche secondo di troppo sulle tette, prima di passare alle gambe, alle cosce, per poi concentrarmi sul suo sedere. Ridussi ancora la dimensione dello slip, trasformandolo quasi in perizoma, feci cadere qualche spruzzo di crema sulle natiche e le massaggiai con cura ed insistenza. Aprì le gambe, permettendomi di terminare la mia esplorazione nel suo interno coscia, fino ad accarezzare la sua passerina ben nascosta. Sospirò a bassa voce: "Però, che bravo, ti farei continuare volentieri... mi stai facendo bagnare solo spalmandomi... avresti dovuto insegnare qualcosa al giovanotto di Napoli: sembrava stesse stendendo la calce invece di cospargere la crema sulla schiena di una fanciulla così generosa". Non riuscii a risponderle provocandola perché il suo paragone "edile" aveva suscitato in me un'istintiva e sonora risata.

Diana non si mosse di un millimetro mentre riacquisivo la mia posizione, il suo seno continuava a delinearsi lateralmente nella sua interezza, le sue chiappe rimasero scoperte con il triangolino ammassato al centro. Non accennò nemmeno a riaprire gli occhi e ad alzare la testa per guardarsi intorno e controllare. Decisi io di effettuare una breve verifica degli sguardi altrui, anche per rilevare eventuali presenze familiari tanto temute. L'interesse non mancava, ma senza atteggiamenti molesti o esagerazioni. Il compiacimento maggiore proveniva dal nostro vicino, vuoi per la sua fascia di età da perfetto maniaco insoddisfatto, vuoi per la posizione privilegiata, della quale non sembrava tuttavia accontentarsi. Con aria distratta ed indifferente si alzò dalla sua spiaggina e la spostò direzionando "per pura casualità" la seduta in perfetta traiettoria verso Diana. La moglie o compagna, dotata di un fisico non freschissimo ma di tutto rispetto, non sembrò gradire il gesto, fulminandolo con uno sguardo rude e sdegnato senza che lui neppure se ne avvedesse. La scena fu a dir poco divertente, abbozzai un sorriso piuttosto pronunciato nell'assistere alla reazione contrariata della donna, ma iniziai per la prima volta ad avvertire anche un pizzico di fastidio e di repulsione: gli occhi di un uomo non erano gli stessi rispetto a quelli di un ragazzo o di un minorenne: alla complicità ed al piacere che provavo nel vedere il suo sguardo sul corpo di Diana avvertivo mescolarsi anche una velata insofferenza. Notavo in lui un atteggiamento più ambiguo, represso ed importuno rispetto alla schiettezza e alla vivacità dei giovani, priva di calcoli e di sotterfugi.

Diana non considerò né sembrò accorgersi di questo aspetto e, non sopportando più il caldo opprimente, si girò d'improvviso, coprendo il seno con un avambraccio: "Se proprio dobbiamo incontrare qualcuno di nostra conoscenza, speriamo che almeno sia giovane e carino... tu hai qualche amico o collega decente?" Si sdraiò nuovamente esibendo le tettone al vento ad occhi chiusi, senza nemmeno badare al posizionamento dell'uomo, che non le staccò gli occhi di dosso per diversi minuti, se non per brevi e tattiche interruzioni nelle quali si cimentava in sguardi persi nel vuoto, in maniera assai poco convincente.

Sentii che cominciavo ad abituarmi alla sua perseveranza e proseguii a studiare il suo comportamento, elencando mentalmente e senza fatica tutte le differenze individuate tra un uomo che guarda ed un ragazzo che guarda: giustificai mai come allora la predilezione di Diana per i minorenni e per i giovani... capii decisamente di preferirli anch'io, in confronto alle occhiate di un maturo o di un esperto.

La sua signora effondeva alle sue spalle un'intolleranza in continua crescita, resa ancor più eloquente da sguardi minacciosi al suo indirizzo, seguiti da movimenti ai limiti della schizofrenia e rabbiosi sospiri. Cercai di incrociare i suoi occhi per manifestarle la mia solidarietà e per una forma di "vendetta" dell'invadenza visiva di suo marito. Avrei tastato volentieri le sue cosce rassodate che riuscivano ancora a difendersi ottimamente dall'avanzare degli anni. Anche le sue tette promettevano bene, schiacciate a morte da un reggiseno imbottito nero non troppo castigato, che sembrava voler sprigionare una terza misura ancora tonica ed onorabilissima. Reputai una folle ingiustizia che una donna piacente soffrisse in quel modo, ebbi voglia di assegnarle l'importanza e l'autostima che ero sicuro meritasse ancora: mi alzai dall'asciugamano mentre Diana continuava ad abbronzarsi con la massima tranquillità, ad occhi chiusi: l'uomo, vedendomi muovere, deviò nettamente il suo sguardo mirando verso il mare aperto. Raggiunsi la battigia appostandomi alle spalle della sua spiaggina, poi entrai in acqua per bagnarmi viso e capelli con le mani. Gli occhi dell'uomo erano tornati con indisturbata prepotenza ad ammirare le tettone di Diana; allora mi posizionai davanti a sua moglie ed iniziai a fissarla con una sorta di desiderio consolatore. La donna finalmente si accorse del mio interesse con una certa sorpresa, abbassando d'istinto lo sguardo sulla sabbia. Dopo qualche secondo tornò a guardarmi incuriosita e forse lusingata, mentre ero intento a scrutare ogni centimetro del suo corpo. Avanzai di qualche passo, fissandola con un'ammirazione sempre più intensa. Oltre ad una fisicità tutto sommato arrapante, i suoi occhi scuri erano lucenti ed espressivi come pochi altri. Guardò verso il suo presunto marito, completamente immerso nelle tettone esplosive di un'inconsapevole Diana. Poi si voltò verso la giovane coppia alla sua destra, intenta a mangiare frutta voltandole le spalle. Finalmente mi fissò di nuovo e con uno scatto fulmineo si liberò del reggiseno, esibendo proprio davanti ai miei occhi due tette bianchissime, ancora sode ma leggermente più piccole di quanto credessi a causa del volume delle imbottiture. Due capezzoli durissimi e sporgenti impreziosivano il tutto, spiccando notevolmente dal candore circostante. Il suo imbarazzo e la sua scarsa disinvoltura erano palesi, ma molto eccitanti, nel suo continuo guardarsi intorno. Nonostante l'impaccio, riuscì a donarmi pose sensuali e mirabili, seduta sulla sua spiaggina con i seni stretti e sollevati dalle braccia conserte.

Decisi di tornare al mio posto deviando leggermente il percorso: le passai davanti, a pochissimi centimetri, cercando di mimare marcatamente solo con la bocca un "sei stupenda". Lei intercettò il mio complimento e riabbassò le braccia mostrando le tette in maniera naturale. Continuai a fissarla senza tregua, concentrandomi sui suoi pallidi seni e poi incrociando i suoi occhi vividi e turbati, prima di darle le spalle e raggiungere il mio asciugamano. Mi sedetti e la guardai ancora, impegnata in tutta fretta a indossare di nuovo il reggiseno mentre mi sorrideva.

Diana si accorse del tonfo con il quale mi ero seduto e mosse la testa, aprendo gli occhi: "Mi dovrei mettere la protezione per bene anche davanti, ora che mi sono asciugata" Le porsi il tubetto mentre si sollevava, scegliendo una posizione seduta, che esaltava prepotentemente la prominenza delle sue tettone. Con la crema già tra le mani, finalmente si accorse dell'uomo, seduto a circa quattro/cinque metri, pronto a gustarsi in prima fila una scena imperdibile. Diana venne pervasa da un'attimo di esitazione, rimanendo con le mani rigide e bloccate: "Ma questo tizio doveva piazzarsi proprio là, che strana coincidenza, non trovi!? Tra l'altro la moglie non mi sembra così brutta". Mirò per una frazione di secondo le sue mani impregnate e poi le appoggiò delicatamente sui seni, iniziando con naturalezza la sua sensuale spalmatura: "Guardasse pure: di sicuro non mi voglio scottare le tette per un bavoso che spia... certo, se avesse 20 anni di meno sarebbe molto più bello anche per me spalmarmi la crema". Avvertii una erezione inaudita: Diana era in topless a poca distanza da casa e non si vergognava di cospargere la crema sulle tette quasi in faccia ad un uomo maturo che la fissava. Riflettei su quanto fosse inimmaginabile un'occasione del genere fino a pochi giorni prima e tale consapevolezza mi arrapava ancora di più.

Dopo aver protetto buona parte del suo corpo, Diana appoggiò il tubo di crema sull'asciugamano e si alzò per sciacquarsi le mani in acqua, accompagnata dai suoi grandi seni lucidi ed abbronzati. Gli sguardi dell'uomo (ed ora anche del fidanzato della biondina che aveva terminato il suo pranzo) si fecero sempre più sfacciati. Tornò lentamente a sedersi e appoggiò le mani sul telo, drizzando la schiena con l'audacia e la fierezza di una provocante esibizionista in cerca di consensi.

Il suo stato di grazia purtroppo durò solo per pochi minuti, complici il caldo, la fame ed un anno di nascita dell'uomo troppo lontano per i suoi gusti: "Non mi piace mostrarmi solo a gente di quell'età, ci ho voluto provare ma non mi sento eccitata e provo anche una certa ripugnanza; con i giovani è tutta un'altra cosa". Ciò nonostante si alzò senza rivestirsi, scorrendo l'asciugamano all'ombra con il seno il mostra: poi si sedette e iniziò a frugare energicamente nella borsa frigo, mentre le sue tettone ballavano con veemenza: "Pensi di venire anche tu o preferisci digiunare??"

La raggiunsi sotto l'ombrellone: nel frattempo sentii la donna chiamare il marito con rigore, quasi inveendo contro di lui: "Ci stanno aspettando, oggi non ti va proprio di andare a pranzare, chissà come mai...". Lui guardò il suo orologio e sobbalzò dalla spiaggina, si alzò di scatto e si degnò di avvicinarsi a lei, che lo ignorò nauseata, salutandomi con uno sguardo profondo ed appagato. Si prepararono frettolosamente e se ne andarono a passo sostenuto.

"Menomale, speriamo che non tornino, almeno non dovrò rivestirmi" esclamò Diana preparando i panini. "La prossima volta, magari, cerchiamo di metterci accanto ai giovani, anche se in questa spiaggia sarà sempre impossibile scegliere dove fermarsi".

Il solo vederla cibarsi a seno nudo, corroborata dalla frescura dell'ombra, scatenò in quel momento istinti perversi; neppure la sacralità del pranzo riuscì a distogliere la mia mente da certe fantasie.

Dopo mangiato, decidemmo di beneficiare ancora del refrigerio offerto dal nostro ombrellone. Ci stendemmo ed approfittando dello scoccare della siesta per il silenzioso vicinato, iniziammo ad avvinghiarci palpandoci vigorosamente e senza inibizioni... fino a quando sentimmo un rumore di passi provenire dalla scogliera, sempre più scandito e vicino...
 

marcoforte

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anche a 'sto giro, hai fatto centro: la tua narrazione continua a essere intrigante, scorrevole ed eccitante.
la dovizia di particolari con cui descrivi le scene ci permette di viverle (quasi) in prima persona.
superfluo aggiungere che l'attesa del prossimo capitolo sara' bramosa e interminabile, anche dovessi postarlo tra un minuto :)
grazie! (y)
 
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selpot

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"Signori, vogliate scusarci, ma qui non potete stare, c'è tanto di cartello: zona militare: MI-LI-TA-RE, come dobbiamo farvelo capire? Arrestandovi forse!?!?" Una profonda, urlante e risoluta voce giovanile impartì di colpo avvertimenti e minacce perentorie alle nostre spalle, rompendo la quiete e la sonnolenza dolcemente calate sull'arenile dopo il pranzo.

Istintivamente liberai le tettone di Diana dalla morsa delle mie mani... e lei altrettanto istintivamente coprì alla meglio il suo seno con l'avambraccio, girandosi alla svelta a pancia sotto. La tela dell'ombrellone nascondeva il corpo dell'ufficiale, permettendo di scorgere solo i suoi pantaloni mimetici e dei pesantissimi anfibi ai piedi.

Ancora frastornato e dubbioso sull'attendibilità delle sue grida, mi alzai incuriosito dal conoscere anche il suo volto: si trattava di un ventenne sbarbato e non certo bellissimo, castano chiaro, di media statura, dalla faccia pulita e corrucciata, con una corporatura piuttosto esile e ben poco militaresca : "Forza, andate per cortesia: avete un quarto d'ora di tempo per lasciare la spiaggia". Notai che alla fermezza delle sue parole si contrapponeva il gesto misuratamente accennato e ritmico di una delle sue mani, che sembrava mi facesse segno di attendere. Notai altri due militari raggiungere rispettivamente il centro della spiaggia ed il lato a nord, prossimo all'entrata: "Faccia finta di togliere tutto: asciugamani, ombrellone, borse, tutto quello che avete... rivestitevi e quando ce ne saremo andati potrete sistemarvi di nuovo, come adesso", disse a voce bassa.

La mia espressione fu talmente attonita e smarrita da indurlo a spiegarsi meglio: "Dietro di me, più in fondo c'è una camionetta, la vede? All'interno c'è il nostro sottotenente. Lui riceve ordini di vigilare sulle violazioni della proprietà del Poligono, specie nei periodi soggetti ad esercitazioni e noi ogni giorno dobbiamo esibirci in questa sceneggiata. Tra mezz'ora finirà il turno e se ne andrà, perciò potrete rimanere, non si accorgerà di nulla; magari evitate di sporcare, altrimenti la pulizia dell'area tocca a noi poveri disgraziati".

Anche Diana abbandonò la frescura dell'ombra ed, alzandosi in topless stupendamente, si mostrò in piedi e senza alcuna soggezione davanti al soldato: "Quindi voi ogni santo giorno dovete inscenare queste ramanzine contro la gente affinché i vostri superiori capiscano che ci state cacciando!? Mi sembra una barzelletta, scusami se mi permetto". Il giovane mirò intensamente le sue tettone ma con un certo imbarazzo, prima di replicare a stento, quasi vergognandosi: "L'accesso è possibile solo ad Agosto, ma anche a Luglio le esercitazioni sono sospese, quindi potrebbero tranquillamente consentire alle persone di stare in spiaggia, però purtroppo dobbiamo rispettare gli ordini... Ma poi sappiamo che molta gente torna appena vede che ci allontaniamo, quindi tanto vale che rimaniate, l'importante per noi è far sentire ai nostri superiori di avervi intimato di andarvene, in questo modo non possono rimproverarci di nulla". Diana notò l'evidente disagio del militare, palesemente combattuto tra l'istinto ed il piacere di perdersi in due tette disinibite ed esplosive e l'imperturbabilità ed il distacco che un uomo in divisa dovrebbe a prescindere ostentare nello svolgimento delle proprie mansioni.

Sul suo viso sembrò stamparsi un'espressione dispettosa e provocatoria. Con la mano si toccò leggermente sotto l'areola del seno sinistro che si mosse balzando morbido davanti agli occhi del ragazzo: "Io proprio non capisco: se vi beccano passate i guai!! Non avete mai pensato che tra queste persone potrebbe esserci qualcuno che conosce i vostri superiori o magari un altro militare fuori servizio che lavora in una caserma qui vicino?" Simulando di pulirsi da alcuni granelli di sabbia, appoggiò le dita sui seni, agitandoli con moderazione. Anche in questo caso la risposta del giovanotto fu tardiva e difficoltosa: "Beh, un militare non entrerebbe mai in una zona interdetta perché conosce le regole nel nostro ambito" . Poi si infervorò, manifestando uno slancio di orgoglio e di autodifesa: "Comunque se la spiaggia si svuota veramente, per noi è meglio, sia chiaro. Stiamo cercando solo di essere comprensivi e tolleranti, ma non siamo scemi". Diana sobbalzò con la schiena scusandosi prontamente con lui, mentre le sue tette sfoggiarono tutta la loro imponenza: "Non volevo darti assolutamente dello scemo, scusami se ti ho offeso, non era nelle mie intenzioni nel modo più assoluto: mi stavo solo preoccupando per voi e per la vostra carriera"

"Ma quale carriera", replicò il ragazzo calmandosi "sai cosa ce ne importa, non ci pensiamo proprio alla carriera, tra due mesi sarò libero...e anche loro". Indicò i suoi commilitoni che nel frattempo avevano esordito con la sua stessa recita. Notai che alcune persone obbedirono sull'attenti agli ordini di smantellamento e ripiegavano alla massima velocità i loro asciugamani. Dinanzi agli sguardi interessati del giovane in divisa, Diana pareva aver rispolverato la medesima sfacciataggine con cui aveva sedotto pescatori, bagnini e gruppi di amici, durante la nostra vacanza. "Ho capito, ho capito, a quanto pare sei uno di noi: quindi posso chiederti se anche il topless sarebbe vietato oppure potrò abbronzare le mie tette senza commettere reati??" Indicò il suo seno, quasi invitando il giovane a scrollarsi definitivamente di dosso il suo impaccio e ad ammirare quelle opere d'arte con virilità e desiderio: "No, non è vietato, almeno credo, non ho avuto disposizioni in merito, quindi per quanto mi riguarda potrai rimetterti così tranquillamente". Mi allontanai di qualche passo per inquadrare meglio la scena da una distanza maggiore. L'atmosfera era diventata interessante e fu un'immagine meravigliosa quella del ragazzo in uniforme che dalla posizione leggermente rialzata della scogliera puntava dritto il suo sguardo alle tette di una Diana compiaciuta, disinvolta e generosissima. Poi mi chinai per afferrare uno degli asciugamani sotto l'ombrellone, lo sgrullai e lo ripiegai nella borsa. Anche la giovane coppia piuttosto distanziata alla nostra destra aveva cominciato a prepararsi senza troppa convinzione: lui aveva chiuso l'ombrellone sradicandone il palo, mentre lei ancora in topless dissotterrava le sue ciabattine bianche.

Indicando Diana e la biondina, mi rivolsi al giovane cercando di metterlo a suo agio e di incoraggiarlo con un sorriso complice: "Beh, se al loro posto ti fossi trovato davanti a due vecchie babbione con le tette in caduta libera, scommetto che avresti risposto in maniera diversa". "Su questo non ci piove, li avrei allontanati in malo modo, ma per fortuna qui di anziani se ne vedono ben pochi: " rispose con decisione, sgranando gli occhi puntati sulle tettone di Diana. "Allora per ringraziarti del tuo trattamento speciale, sei ufficialmente invitato a tornarci a trovare, se avrai modo di farlo, ovviamente" esclamò appagata.

Finalmente il ragazzo si lasciò andare ad una battuta frizzante: "Io non me ne andrei proprio... ma se ti ritrovassi così, tornerei volentieri; vediamo l'andamento della giornata nel poligono, qualche volta ci cambiamo e scendiamo in spiaggia a turno per un'oretta, quando non ci sono urgenze e nessuno ci controlla... oggi in realtà abbiamo un po' da fare, sarà difficile riuscire a liberarmi"

Confermai orgogliosamente che avrebbe ritrovato Diana in topless, se fosse tornato e aggiunsi con aria ironica che non potevo oppormi all'attrazione di tutte le donne per la divisa... "Lei non fa eccezione, quindi devo assecondarla e non intralciare le sue fantasie ed i suoi momenti di piacere." Dimostrandosi concorde con le mie esternazioni, Diana cercò di giustificare provocatoriamente la sua disinvoltura: "Immagina cosa significa per questi poveri ragazzi dover indossare una divisa del genere con questo caldo, davanti al mare, per non parlare degli obblighi militari, pieni di codici, di regole, di ordini, è una vita estenuante quella del soldato... la vostra missione è quella di proteggerci, la mia missione è quella di regalarvi qualche gioia, mi sembra il minimo che posso fare, per pura riconoscenza". Guardando intensamente gli occhi del giovane, riprese a scrollare la sabbia dal suo seno, in maniera più energica e convinta, percorrendolo dall'altro verso il basso con le sue mani, per poi risalire: le sue tette si scossero con vigore regalando un ammaliante balletto molleggiato. Poi prese il reggiseno e lo indossò quasi porgendo i suoi seni al militare prima di coprirli. Indossò anche maglietta e pantaloncini. Subito dopo prese il suo asciugamano e lo piegò, mentre io richiusi l'ombrellone, sistemandolo nella sua sacca. Vidi gli altri due soldati tornare indietro, in direzione del loro collega: sulla spiaggia era molto evidente la differenza nei movimenti tra persone che fingevano di prepararsi con goffi gesti forzati ed al rallentatore, rispetto a chi aveva deciso realmente di riprendere la strada di casa. "Bene, noi ce ne stiamo andando: adesso magari cominciate a camminare verso l'uscita; appena non vedrete più la camionetta, potrete ritornare. Speriamo di vederci più tardi, anche se oggi la vedo dura..." Sopraggiunsero accaldati anche i suoi compagni e insieme si congedarono.

"Che strana storia, da non credere: non so se ridere o piangere, mi sembra davvero un'assurdità", affermai cominciando a camminare.

"Dai, in fondo sono stati anche carini, avrebbero avuto tutte le ragioni per buttarci fuori e invece si sono dimostrati comprensivi"

"Scommettiamo: tornano o non tornano?"

"Ci ha fatto capire che non tornano... e poi ascolta: io ormai mi sono rivestita, stiamo raggiungendo l'uscita e non ho nessuna intenzione di ricominciare da zero". Attivò il display del suo telefono. "Tra l'altro sono le tre e mezza ed ho voglia di un gelato: sono contenta così e anche tu non puoi certo lamentarti: vorrà dire che torneremo domani oppure prossimamente e mi impegnerò a rendere ancora più piacevole la ricreazione soldatesca..."

Lo sguardo malandrino e soddisfatto di Diana denotò una predisposizione più che positiva ad una sensuale e piccante serata insieme. Quindi mi guardai bene dal convincerla a restare, pur di non indispettirla. La giornata di mare, effettivamente, era comunque andata molto meglio di quanto potessi aspettarmi.
 
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Ale_Porc

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Davvero davvero complimenti! Scrivi molto bene e ci si riesce a immaginare benissimo. Poi sapere che è tutto vero...rende il tutto molto eccitante
 
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selpot

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Un devastante e stramaledetto pranzo di famiglia domenicale, improvvisato in extremis dai suoi genitori, scombinò completamente gli ambiziosi programmi del giorno dopo. L'infausta ed inattesa novità ci fu comunicata al nostro ritorno, appena varcata la soglia di casa e destò in me inquietudine e malumori per quasi tutta la sera: "Dai, amore, cerca di tollerare: la vita di coppia è fatta anche di piccoli ed indeclinabili obblighi formali nei confronti dei nostri parenti, dobbiamo accettarlo. Ogni tanto saremo costretti a rinunciare un po' a noi per accontentare qualcun altro che ci chiede solo di essere presenti in queste seccanti occasioni; per fortuna il mare non scappa e nemmeno i militari, li farò impazzire la prossima volta, vedrai che la tua pazienza sarà premiata..."

Avvertii interiormente i benefìci della padronanza e dell'efficacia delle promettenti capacità consolatorie di Diana, durante il nostro dopo cena, chiusi nella sua accogliente cameretta; tuttavia finsi di non cambiare umore e senza privarmi della mia maschera imbronciata tentai di sfruttare la situazione, barattando di garantire la mia presenza il giorno successivo con la richiesta di ogni sua confessione finora taciuta, che sognavo di ascoltare da ormai due settimane:

"E va bene...sentiamo: cosa vorresti sapere?"

"Ho tante di quelle cose da chiederti, non so da dove cominciare...ok, meglio andare per ordine: cosa hai provato a rimanere in topless per la prima volta, davanti ai pescatori?"

"Credevo fosse un'impresa titanica per me, un ostacolo insormontabile ed invece ho provato pochissimo imbarazzo; questo aspetto mi ha davvero stupito, sono rimasta sorpresa da me stessa: già mentre vi raggiungevo sapevo perfettamente che il mio seno balzava troppo, eppure non sentivo il bisogno di coprirmi. Quando parlavo con i pescatori abbassavo spesso lo sguardo e scorgendo i miei capezzoli puntati verso di loro realizzavo di essere in topless: in topless, capisci? Per me era qualcosa di impossibile e persino di impensabile, fino a pochi minuti prima: invece le mie tette erano completamente nude davanti a loro, a una distanza minima: non mi riconoscevo più, ma allo stesso tempo mi piaceva e mi eccitava che mi guardassero, specialmente i più piccoli!!! Dovrei vergognarmi, se ci penso, non solo di mostrare il mio seno: dovrei vergognarmi soprattutto di essere attratta da ragazzi più giovani di me, perfino minorenni... ma cosa posso farci? Ognuno ha le proprie debolezze..."

"Ho notato, ho notato e mi piace molto questa tua tendenza: ma perché preferisci i ragazzi rispetto agli uomini?"

"Mi intriga la loro innocenza, la loro freschezza, ma ciò che mi invoglia a spogliarmi è il loro impaccio, che dimostra inesperienza ed un desiderio pulito, trasparente: mi osservano incantati, come se non avessero mai visto due tette grandi in vita loro: magari è proprio così... e quindi mi eccita l'idea di iniziarli, di poter sverginare anche i loro occhi, le loro mani, i loro sensi. Onestamente, prima ancora di conoscerti, ho sempre avuto un debole per i più giovani, anche nelle mie fantasie sessuali. Gli sguardi degli uomini sono differenti, più torbidi, calcolatori, volgari e repressi, mi fanno sentire solo un oggetto, non mi divertono, non mi stimolano e non mi eccitano. Anzi, spesso ho voglia di rivestirmi quando mi sento osservata da un maturo"

"E allora perché hai accettato di stare con me invece di puntare su un ragazzo più giovane? Avresti avuto l'imbarazzo della scelta..."

"Innanzitutto tu non dimostri affatto 27 anni, sembri molto più piccolo, anche di me. E poi gli occhi con cui mi guardavi e mi guardi anche adesso sono gli stessi dei giovanotti che mi hanno ammirato negli ultimi giorni... mi è piaciuto subito il tuo sguardo, mi hai fatto sentire piacevolmente apprezzata, quasi venerata, anche con un banalissimo asciugamano addosso"

"L'asciugamano che ti avvolgeva non era così banale, credimi! Aveva una carica erotica inimmaginabile, sarà difficile da dimenticare. A proposito di carica erotica, eri già nuda quando il gruppo di ragazzi ti ha raggiunto in acqua?"

"Ho tolto il reggiseno appena sono arrivata al largo, molto prima che mi accorgessi del loro avvicinamento... e invece ho sfilato lo slip quando li ho visti sopraggiungere... è una meravigliosa serie di emozioni fare il bagno nuda... tassativamente da ripetere!"

"Non vedo l'ora che accada di nuovo... presumo che la masturbazione in acqua sia stata un'iniziativa dei ragazzi..."

" Ma no, assolutamente: ti pare che sei/sette sbarbatelli senza la minima esperienza si prendono una simile licenza? Sono stata io a chiedere loro di masturbarsi: alcuni non volevano, addirittura si vergognavano, che ridere!!: uno ho dovuto quasi pregarlo, alla fine il suo amico più intraprendente lo ha convinto a toccarsi!

" ... e perché una richiesta così forte?"

"Mi ero eccitata tantissimo durante il mio morto a galla a gambe aperte: vedevo almeno tre di loro in piena erezione, nonostante fossero nascosti dall'acqua... e mi è venuta una gran voglia di vedere fino a che punto mi desiderassero: e poi volevo capire se sono in grado di arrapare "sensibilmente" ragazzi molto più giovani di me e direi che i risultati sono stati lusinghieri e anche molto rapidi, forse troppo" ammise ridendo.

" Li hai toccati?"

"No, ma mi sarebbe piaciuto; un paio mi hanno chiesto di essere "aiutati", forse li avevo provocati eccessivamente... però mi sembrava davvero troppo in quel momento: avevamo comunque davanti una spiaggia ancora affollata: in compenso sono stati bravissimi a fare da soli in modo discreto, non penso che qualcuno si sia accorto di quello che stava succedendo... e se non fosse così, chi se ne frega, ormai è fatta!!!"

"Se dovessi stilare una classifica in base al tuo livello di piacere, chissà chi vincerebbe..."

"Ho provato sempre un forte piacere con i più giovani, anche oggi... ma senza dubbio Valerio è colui che mi è rimasto davvero nel cuore, lo avrei sverginato molto volentieri... ho la sensazione che la categoria dei giovani pescatori sia la mia preferita, oltre alla più stimolante..."

"Toglimi una curiosità, anzi due: li hai raggiunti di proposito in topless e perizoma la seconda volta o si è trattato di una coincidenza?"

"Nessuna coincidenza, anzi all'opposto: sapevo che era Sabato e ricordavo che sarebbero tornati... quindi mi sono spogliata quasi al massimo per sperare di mostrarmi di nuovo: quando ho iniziato a distinguerli dal bagnasciuga, ho continuato a camminare invece di tornare indietro... volevo che si esprimessero anche sul mio sedere: hanno ammesso di essere affascinati e turbati da tutto il mio corpo ed in acqua mi hanno anche "assaggiato" per gioco, ovviamente, ma senza superare certi limiti, è chiaro. Peccato: se non ci fosse stato Andrea, magari li avrei fatti proseguire, ma lasciamo perdere... quale sarebbe la seconda curiosità?"

"Il tuo costume a perizoma è stato davvero il risultato di un acquisto frettoloso oppure sapevi cosa stavi comprando?"

"Giuro che non avrei mai comprato niente del genere, è stato uno sbaglio, te l'ho detto com'è andata. Mi spiace deluderti ma voglio essere sincera: l'ho acquistato veramente per errore"

"Quindi se io volessi comprarti altri bikini con perizoma, me li lanceresti addosso?"

"Non lo so sinceramente... devo ammettere di aver notato molti sguardi quasi ammaliati dal mio perizoma e in tutta onestà non me lo aspettavo... se ci soffermiamo sulle tette avrei potuto prevedere un certo successo, ma non credo di avere un bel sedere, anche se abbronzato è decisamente meglio... Ad onor del vero dovrei capire se i consensi che ho riscosso sono formali, campati in aria oppure reali... e lo posso verificare solo mettendomi in perizoma anche da queste parti, lontani dai toscani e dai napoletani che sono troppo cerimoniosi con le donne, quindi poco attendibili forse...

"Un solo perizoma è troppo poco, secondo me..."

" Beh, effettivamente si; considerando poi che molti costumi normali mi stanno abbandonando (alcuni risalgono a 10 anni fa) qualche new entry ci vuole, senza alcun dubbio: però pensaci tu, se riesci a trovarne. Io mi vergogno troppo. Non ci riuscirei mai: con quale coraggio si può entrare in un negozio con un fisico come il mio e chiedere ad una commessa dei bikini a perizoma!?!?!?

"Semplice: ci riusciresti con lo stesso coraggio che ti ha permesso di mostrare tette, culo... e passerina al bagnino ed ai ragazzi in acqua! Ma non preoccuparti, mi occupo io dei tuoi nuovi costumi, sarà una piacevolissima ricerca..."

" Ok ma non esagerare, mi raccomando... anche perché non metterò sempre il perizoma: qui in zona bisognerà trovare l'ambiente perfetto, in tutti i sensi..."

"Quel nudo integrale sul lettino... indimenticabile: il bagnino si ricorderà di te per il resto dei suoi giorni!"

"Già, non potrebbe essere altrimenti: cosa mi sia saltato in mente ancora devo comprenderlo, giuro che non lo avevo premeditato... ma una cosa è certa: laddove sarà possibile, proverò a sentire nuovamente l'aria penetrare nella mia patatina, è una sensazione magnifica, solo a pensarci godo ancora... ma è meglio parlare del bagnino: tu non c'eri quando mi ha visto le tette inizialmente, cioè prima che mi allontanassi per la passeggiata: completamente ipnotizzato, era venuto a chiedermi di spostarmi vicino a lui perché in prima fila non era gradito il topless... capito il furbacchione? In prima fila non era gradito il topless, ma accanto alla sua postazione, era permesso anche il nudo integrale... che strano, non trovi??? Peccato però che fosse poco intraprendente nonostante il suo mestiere: dopo essermi spostata vicino a lui gli ho sbattuto quasi le tette in faccia per cinque minuti ma era imbarazzatissimo, poi gli ho chiesto di spalmarmi la crema sulla schiena e non ha mai sconfinato verso il seno... un ragazzo troppo timido e professionale, dovrebbe lasciarsi andare in queste occasioni... non ne capiteranno molte!!"

"Oggi non mi aspettavo il tuo topless..."

"Nemmeno io... onestamente non era nei programmi, nel modo più assoluto. Ma una spiaggia in una zona militare ha il suo fascino ed evidentemente è capace di accendere qualche fantasia trasgressiva... Se fossimo andati al solito posto sarebbe stata una giornata diametralmente opposta, purtroppo per te...

"Sarei curioso di sapere con quali ragazzi avresti voluto scopare, tra quelli conosciuti negli ultimi giorni..."

"Quasi con tutti, in realtà, ma separatamente, uno alla volta". Rise di gusto, poi riprese: "Alcuni erano proprio carini, altri meno ma comunque mi attizzavano lo stesso per la loro ammirazione e per il gradimento che manifestavano, seppur in modi diversi..."

"Penso che possa bastare con l'interrogatorio, manca solo la domanda che per me è la più importante: dopo le ultime esperienze, ti reputi ancora così da buttare?"

Riflettè per qualche secondo, prima di rispondere.

"Non credo di aver ancora cambiato opinione su di me, continuo a non sentirmi bella... ma adesso di sicuro mi importa molto meno dei giudizi spietati e mi concentro solo su chi dimostra di apprezzarmi..."
 
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Grandel

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Un devastante e stramaledetto pranzo di famiglia domenicale, improvvisato in extremis dai suoi genitori, scombinò completamente gli ambiziosi programmi del giorno dopo. L'infausta ed inattesa novità ci fu comunicata al nostro ritorno, appena varcata la soglia di casa e destò in me inquietudine e malumori per quasi tutta la sera: "Dai, amore, cerca di tollerare: la vita di coppia è fatta anche di piccoli ed indeclinabili obblighi formali nei confronti dei nostri parenti, dobbiamo accettarlo. Ogni tanto saremo costretti a rinunciare un po' a noi per accontentare qualcun altro che ci chiede solo di essere presenti in queste seccanti occasioni; per fortuna il mare non scappa e nemmeno i militari, li farò impazzire la prossima volta, vedrai che la tua pazienza sarà premiata..."

Avvertii interiormente i benefìci della padronanza e dell'efficacia delle promettenti capacità consolatorie di Diana, durante il nostro dopo cena, chiusi nella sua accogliente cameretta; tuttavia finsi di non cambiare umore e senza privarmi della mia maschera imbronciata tentai di sfruttare la situazione, barattando di garantire la mia presenza il giorno successivo con la richiesta di ogni sua confessione finora taciuta, che sognavo di ascoltare da ormai due settimane:

"E va bene...sentiamo: cosa vorresti sapere?"

"Ho tante di quelle cose da chiederti, non so da dove cominciare...ok, meglio andare per ordine: cosa hai provato a rimanere in topless per la prima volta, davanti ai pescatori?"

"Credevo fosse un'impresa titanica per me, un ostacolo insormontabile ed invece ho provato pochissimo imbarazzo; questo aspetto mi ha davvero stupito, sono rimasta sorpresa da me stessa: già mentre vi raggiungevo sapevo perfettamente che il mio seno balzava troppo, eppure non sentivo il bisogno di coprirmi. Quando parlavo con i pescatori abbassavo spesso lo sguardo e scorgendo i miei capezzoli puntati verso di loro realizzavo di essere in topless: in topless, capisci? Per me era qualcosa di impossibile e persino di impensabile, fino a pochi minuti prima: invece le mie tette erano completamente nude davanti a loro, a una distanza minima: non mi riconoscevo più, ma allo stesso tempo mi piaceva e mi eccitava che mi guardassero, specialmente i più piccoli!!! Dovrei vergognarmi, se ci penso, non solo di mostrare il mio seno: dovrei vergognarmi soprattutto di essere attratta da ragazzi più giovani di me, perfino minorenni... ma cosa posso farci? Ognuno ha le proprie debolezze..."

"Ho notato, ho notato e mi piace molto questa tua tendenza: ma perché preferisci i ragazzi rispetto agli uomini?"

"Mi intriga la loro innocenza, la loro freschezza, ma ciò che mi invoglia a spogliarmi è il loro impaccio, che dimostra inesperienza ed un desiderio pulito, trasparente: mi osservano incantati, come se non avessero mai visto due tette grandi in vita loro: magari è proprio così... e quindi mi eccita l'idea di iniziarli, di poter sverginare anche i loro occhi, le loro mani, i loro sensi. Onestamente, prima ancora di conoscerti, ho sempre avuto un debole per i più giovani, anche nelle mie fantasie sessuali. Gli sguardi degli uomini sono differenti, più torbidi, calcolatori, volgari e repressi, mi fanno sentire solo un oggetto, non mi divertono, non mi stimolano e non mi eccitano. Anzi, spesso ho voglia di rivestirmi quando mi sento osservata da un maturo"

"E allora perché hai accettato di stare con me invece di puntare su un ragazzo più giovane? Avresti avuto l'imbarazzo della scelta..."

"Innanzitutto tu non dimostri affatto 27 anni, sembri molto più piccolo, anche di me. E poi gli occhi con cui mi guardavi e mi guardi anche adesso sono gli stessi dei giovanotti che mi hanno ammirato negli ultimi giorni... mi è piaciuto subito il tuo sguardo, mi hai fatto sentire piacevolmente apprezzata, quasi venerata, anche con un banalissimo asciugamano addosso"

"L'asciugamano che ti avvolgeva non era così banale, credimi! Aveva una carica erotica inimmaginabile, sarà difficile da dimenticare. A proposito di carica erotica, eri già nuda quando il gruppo di ragazzi ti ha raggiunto in acqua?"

"Ho tolto il reggiseno appena sono arrivata al largo, molto prima che mi accorgessi del loro avvicinamento... e invece ho sfilato lo slip quando li ho visti sopraggiungere... è una meravigliosa serie di emozioni fare il bagno nuda... tassativamente da ripetere!"

"Non vedo l'ora che accada di nuovo... presumo che la masturbazione in acqua sia stata un'iniziativa dei ragazzi..."

" Ma no, assolutamente: ti pare che sei/sette sbarbatelli senza la minima esperienza si prendono una simile licenza? Sono stata io a chiedere loro di masturbarsi: alcuni non volevano, addirittura si vergognavano, che ridere!!: uno ho dovuto quasi pregarlo, alla fine il suo amico più intraprendente lo ha convinto a toccarsi!

" ... e perché una richiesta così forte?"

"Mi ero eccitata tantissimo durante il mio morto a galla a gambe aperte: vedevo almeno tre di loro in piena erezione, nonostante fossero nascosti dall'acqua... e mi è venuta una gran voglia di vedere fino a che punto mi desiderassero: e poi volevo capire se sono in grado di arrapare "sensibilmente" ragazzi molto più giovani di me e direi che i risultati sono stati lusinghieri e anche molto rapidi, forse troppo" ammise ridendo.

" Li hai toccati?"

"No, ma mi sarebbe piaciuto; un paio mi hanno chiesto di essere "aiutati", forse li avevo provocati eccessivamente... però mi sembrava davvero troppo in quel momento: avevamo comunque davanti una spiaggia ancora affollata: in compenso sono stati bravissimi a fare da soli in modo discreto, non penso che qualcuno si sia accorto di quello che stava succedendo... e se non fosse così, chi se ne frega, ormai è fatta!!!"

"Se dovessi stilare una classifica in base al tuo livello di piacere, chissà chi vincerebbe..."

"Ho provato sempre un forte piacere con i più giovani, anche oggi... ma senza dubbio Valerio è colui che mi è rimasto davvero nel cuore, lo avrei sverginato molto volentieri... ho la sensazione che la categoria dei giovani pescatori sia la mia preferita, oltre alla più stimolante..."

"Toglimi una curiosità, anzi due: li hai raggiunti di proposito in topless e perizoma la seconda volta o si è trattato di una coincidenza?"

"Nessuna coincidenza, anzi all'opposto: sapevo che era Sabato e ricordavo che sarebbero tornati... quindi mi sono spogliata quasi al massimo per sperare di mostrarmi di nuovo: quando ho iniziato a distinguerli dal bagnasciuga, ho continuato a camminare invece di tornare indietro... volevo che si esprimessero anche sul mio sedere: hanno ammesso di essere affascinati e turbati da tutto il mio corpo ed in acqua mi hanno anche "assaggiato" per gioco, ovviamente, ma senza superare certi limiti, è chiaro. Peccato: se non ci fosse stato Andrea, magari li avrei fatti proseguire, ma lasciamo perdere... quale sarebbe la seconda curiosità?"

"Il tuo costume a perizoma è stato davvero il risultato di un acquisto frettoloso oppure sapevi cosa stavi comprando?"

"Giuro che non avrei mai comprato niente del genere, è stato uno sbaglio, te l'ho detto com'è andata. Mi spiace deluderti ma voglio essere sincera: l'ho acquistato veramente per errore"

"Quindi se io volessi comprarti altri bikini con perizoma, me li lanceresti addosso?"

"Non lo so sinceramente... devo ammettere di aver notato molti sguardi quasi ammaliati dal mio perizoma e in tutta onestà non me lo aspettavo... se ci soffermiamo sulle tette avrei potuto prevedere un certo successo, ma non credo di avere un bel sedere, anche se abbronzato è decisamente meglio... Ad onor del vero dovrei capire se i consensi che ho riscosso sono formali, campati in aria oppure reali... e lo posso verificare solo mettendomi in perizoma anche da queste parti, lontani dai toscani e dai napoletani che sono troppo cerimoniosi con le donne, quindi poco attendibili forse...

"Un solo perizoma è troppo poco, secondo me..."

" Beh, effettivamente si; considerando poi che molti costumi normali mi stanno abbandonando (alcuni risalgono a 10 anni fa) qualche new entry ci vuole, senza alcun dubbio: però pensaci tu, se riesci a trovarne. Io mi vergogno troppo. Non ci riuscirei mai: con quale coraggio si può entrare in un negozio con un fisico come il mio e chiedere ad una commessa dei bikini a perizoma!?!?!?

"Semplice: ci riusciresti con lo stesso coraggio che ti ha permesso di mostrare tette, culo... e passerina al bagnino ed ai ragazzi in acqua! Ma non preoccuparti, mi occupo io dei tuoi nuovi costumi, sarà una piacevolissima ricerca..."

" Ok ma non esagerare, mi raccomando... anche perché non metterò sempre il perizoma: qui in zona bisognerà trovare l'ambiente perfetto, in tutti i sensi..."

"Quel nudo integrale sul lettino... indimenticabile: il bagnino si ricorderà di te per il resto dei suoi giorni!"

"Già, non potrebbe essere altrimenti: cosa mi sia saltato in mente ancora devo comprenderlo, giuro che non lo avevo premeditato... ma una cosa è certa: laddove sarà possibile, proverò a sentire nuovamente l'aria penetrare nella mia patatina, è una sensazione magnifica, solo a pensarci godo ancora... ma è meglio parlare del bagnino: tu non c'eri quando mi ha visto le tette inizialmente, cioè prima che mi allontanassi per la passeggiata: completamente ipnotizzato, era venuto a chiedermi di spostarmi vicino a lui perché in prima fila non era gradito il topless... capito il furbacchione? In prima fila non era gradito il topless, ma accanto alla sua postazione, era permesso anche il nudo integrale... che strano, non trovi??? Peccato però che fosse poco intraprendente nonostante il suo mestiere: dopo essermi spostata vicino a lui gli ho sbattuto quasi le tette in faccia per cinque minuti ma era imbarazzatissimo, poi gli ho chiesto di spalmarmi la crema sulla schiena e non ha mai sconfinato verso il seno... un ragazzo troppo timido e professionale, dovrebbe lasciarsi andare in queste occasioni... non ne capiteranno molte!!"

"Oggi non mi aspettavo il tuo topless..."

"Nemmeno io... onestamente non era nei programmi, nel modo più assoluto. Ma una spiaggia in una zona militare ha il suo fascino ed evidentemente è capace di accendere qualche fantasia trasgressiva... Se fossimo andati al solito posto sarebbe stata una giornata diametralmente opposta, purtroppo per te...

"Sarei curioso di sapere con quali ragazzi avresti voluto scopare, tra quelli conosciuti negli ultimi giorni..."

"Quasi con tutti, in realtà, ma separatamente, uno alla volta". Rise di gusto, poi riprese: "Alcuni erano proprio carini, altri meno ma comunque mi attizzavano lo stesso per la loro ammirazione e per il gradimento che manifestavano, seppur in modi diversi..."

"Penso che possa bastare con l'interrogatorio, manca solo la domanda che per me è la più importante: dopo le ultime esperienze, ti reputi ancora così da buttare?"

Riflettè per qualche secondo, prima di rispondere.

"Non credo di aver ancora cambiato opinione su di me, continuo a non sentirmi bella... ma adesso di sicuro mi importa molto meno dei giudizi spietati e mi concentro solo su chi dimostra di apprezzarmi..."
Bello, bello e ancora bello.
L’ultima risposta di Diana è forse la sintesi di tutto, complimenti.
Soltanto un appunto personale da ultra quarantenne: le belle ragazze, giovani, giovanissime e anche non giovani personalmente non le ho mai guardate come asciugamani o cose. Sono la cosa più bella al mondo le donne e spero sempre che ogni uomo li guardi con ammirazione e rispetto. Sempre
 

Roger32

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Bel racconto Selpot, specificato che è tutto reale, però mi chiedo come fai a ricordare i minimi dettagli dei discorsi e dei ricordi di 15 anni fa
 
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selpot

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Un pò di costruzione e allargamento del discorso penso lo fai, spero di sbagliarmi
Nessuna contaminazione, tranquillo: fin da bambino ho sempre avuto l'abitudine di scrivere dettagliatamente i momenti e le emozioni migliori della mia vita inizialmente su delle semplici agende e da molti anni ormai sul pc, quindi la mia memoria si mantiene viva e nitida anche grazie a questo accorgimento
 

kkk82

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Bellissimo il dialogo! Hai soddisfatto domande che tutti ci stavamo facendo... ottimi anche i tempi narrativi degni di uno scrittore consumato quale credo tu sia.
 
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selpot

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Minuscoli lembi di stoffa che rappresentavano un tesoro dal valore inestimabile. In attesa del week-end, il momento più piacevole della giornata era diventato, nel corso della settimana, quello del ritiro nella mia camera, dopo cena. Aprire l'armadio, cercare nascosta tra le mie magliette la busta dei nuovi bikini di Diana, estrarli lentamente, appoggiarli sul mio letto e sfiorarne i bordi con l'indice della mano destra, quasi a solleticarli. Queste insensate operazioni abitudinarie riuscivano da sole ad eccitarmi: immaginavo quei triangolini ridottissimi incorniciare il suo sedere, su spiagge libertine, oppure deserte, o semplicemente condivise con "affinità elettive" a noi dedicate.

Raccontai a Diana di essermi assicurato a fatica, ma con un'immensa soddisfazione, dei nuovi costumi per lei. Continuavo a temere le sue reazioni rispetto a notizie del genere, non riuscivo ancora a dimenticare il recente passato, nel quale ero stato marchiato quasi come un violentatore di anime solo per non aver resistito allo slancio di azzardare a donarle un comune paio di autoreggenti. Avvertivo una ferita ancora aperta e sgorgante, non era così semplice superare e cancellare un autentico trauma che mi induceva a misurare ancora le parole, il timbro della voce o l'acutezza delle mie esclamazioni nell'affrontare il tema della sua femminilità.

Mi considerai graziato nel sentirla, al contrario, raggiante ed elettrizzata dai miei acquisti: volle ascoltare incuriosita una descrizione più dettagliata dei bikini: cercai di delinearli il meglio possibile nella sua mente, senza esagerare in commenti soggettivi troppo enfatici o appassionati, limitandomi ad un fedele ed essenziale ritratto delle mie compere. Il suo entusiasmo e la sua riconoscenza non crollarono nemmeno dopo aver appreso le dimensioni degli slip: anzi, fioccarono complimenti e manifestazioni di meraviglia nella consapevolezza che fossi riuscito a trovare degli articoli rarissimi, tenendo conto delle mode del momento ben più castigate e del contesto sociale bigotto che ci attorniava.

Quasi alla fine della conversazione, Diana rivelò di aver già provveduto a disfarsi di ben cinque dei suoi costumi più vecchi, malridotti e morigerati, più della metà e che quindi i miei nuovi acquisti erano divenuti quasi indispensabili, oltre che compensativi. Sollevato e quasi incredulo dall'andamento della telefonata appena conclusa, presi coraggio e sospinto da un impulso irrefrenabile di trovare ulteriori preziose alternative, mi immersi in un'approfondita navigazione in Internet, con una chiave di ricerca costante: "bikini perizoma".

Constatai un altro motivo per il quale mi ritenevo sfortunato a vivere in Italia: la carenza deprimente di siti nazionali specializzati in moda mare sexy, a parte qualche rarissima ma costosa eccezione: provai una profonda tristezza nello scorrere centinaia di foto di modelle bellissime, con sederi marmorei e seni mozzafiato, che indossavano dei veri e propri scafandri di licra o di elastene.

In compenso appurai che in Spagna, in America e persino in Germania ed in Inghilterra le dimensioni di parecchi bikini corrispondevano perfettamente alle nostre particolari ed insolite esigenze. In pochi istanti il carrello di una delle maggiori piattaforme fu riempito delle varianti più bizzarre, poi iniziai una sofferta e travagliata cernita, prediligendo modelli di sicuro gradimento e colori che non ricordavo nell' assortimento di Diana o che erano stati appena gettati nella spazzatura. Rimaneva saldamente inamovibile il mio pupillo: un succinto e policromo capolavoro, un tripudio di colori dell'arcobaleno a righe orizzontali su un fondo turchese. Lo affiancai a tre semplici e sensuali modelli in tinta unita arancio, rosa e nero, appena più coprenti rispetto al mio preferito ma comunque rigorosamente perizomati con laccetti sui fianchi. Finalmente mi sentii soddisfatto, oltre che arrapato perso: il parco costumi di Diana era stato drasticamente rinnovato e rivoluzionato a mio piacimento.

Cause di forza maggiore prettamente femminili negarono emozioni balneari sulle quali avevo fantasticato per tutta la settimana. Nel week-end Diana non dimostrò di essere in vena neppure di sbirciare nella busta dei primi tre bikini acquistati in negozio, tanto meno di indossarli per testarne la misura. Ne rimandammo la visione e la prova alla settimana successiva: "Verrò io da te Sabato e Domenica prossimi, almeno potrò trascorrere un pò di tempo anche con i tuoi genitori, non li vedo da troppi giorni".

La pianificazione della sua visita aprì nuovi scenari e variazioni di programma: di certo non avremmo potuto recarci di nuovo presso la spiaggia della zona militare, troppo distante da casa mia... era quindi necessario ripiegare su un posto imprevisto, nel caso Diana avvertisse il desiderio di qualche ora di mare, idea che avrei sicuramente proposto e sponsorizzato in assenza di sue iniziative. La scelta non poteva che ricadere tra le due spiagge da me ispezionate la settimana precedente, che mi avevano maggiormente convinto: quella colonizzata da pescatori anche giovani, pur se circondata dal degrado più desolante, oppure quella avvolta in un contesto più curato e piacevole, ricca di localini a ridosso dell'arenile e frequentata da molti ragazzi.

Bel dilemma!!!
 

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