La salumiera toscana

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Capitolo 1 -Maria-
Il lavoro che svolgo, mi porta in giro per quasi tutta l'Italia. La maggior parte delle volte sono nella zona centrale del bel Paese.
Qualche anno fa,nel mese di giugno, mi trovavo in Toscana,e per l' esattezza a Livorno. Essendo io un ispettore di una grossa azienda alimentare, mi trovai ad andare a visitare un ipermercato che si trova in quella città. Girando tra le corsie, accompagnato da Claudio, il merchandiser , mi ritrovai nella zona della salumeria per visionare la corretta esposizione delle merci. Dietro al immenso bancone ci lavoravano in quel momento, tre banconiste. Una era piccolina sui trentanni, carina ,sorridente e molto veloce nel servire i clienti. Un altra era una signora sui cinquantacinque anni, anonima ,sovrappeso e con poco entusiasmo sul lavoro. La terza era una signora sui quarantanni, ne bella ne brutta,ma molto affabile con la clientela. La mia attenzione fu attirata proprio da quest'ultima...
Ogni tanto voltava la testa verso di me e mi guardava con uno sguardo a dir poco magnetico. La cosa mi incuriosì, e chiesi a Claudio chi fosse quella signora. Lui mi disse sorridendo “Chi...Maria?( Uso un nome di fantasia ) Vuoi fartela?”
risposi “ Magari, non sarà una gran figa, ma ha uno sguardo che promette fuochi e fiamme!”
E lui di rimando “E' più facile di quello che ti immagini, è una donna che ama il sesso in tutte le sue forme. Ha deliziato parecchi maschi che lavorano qui. Dai magazzinieri, agli addetti alla sicurezza e molti altri. “
Chiesi “Anche tu te la sei fatta?”
e lui “nooo, io ho una relazione con Serena, la vice direttrice...”
Rimasi a bocca aperta... Serena, la vicedirettrice, era una donna che dire affascinante era dire poco. La classica donna che fa sbavare gli uomini. Lei probabilmente sapendo che era così desiderata, se la tirava e non poco. Comunque beato lui che poteva assaporare le grazie di quella meraviglia.
Claudio si avvicinò al bancone e lo vidi scambiare alcune parole con Maria. Lei dopo un attimo uscì dalla pedana e si avvicino a noi e rivolgendosi a me mi disse “Mi dica ispettore cosa c'è che non và nella esposizione dei prodotti?” Io guardai Claudio con espressione interrogativa e lui prontamente, lanciandomi un' occhiata d' intesa disse a Maria “Vieni nella corsia degli imbustati che dobbiamo farti vedere una cosa da correggere”
Io sempre più frastornato mi avviai con loro. Giunti sul posto, Claudio disse a Maria “ Era una scusa per farti spostare, c'è l' ispettore che è rimasto affascinato da te e vorrebbe conoscerti”. Avrei voluto sprofondare, da tanta sfrontatezza dimostrata dal mio amico. Lei come se fosse rinfrancata, si volto verso di me e mi disse “ Ispettore mi stava per prendere un colpo, pensavo di aver combinato qualche pasticcio sul lavoro. “ Ci presentammo e lei mi disse “ Mi dovrà offrire un caffè per farsi perdonare dello spavento che mi sono presa”
“ Molto volentieri signora, anche se la burla l'ha organizzata il nostro amico. Le giuro, che neanche io ne ero al corrente...In ogni caso mi ha fatto piacere conoscerla e ci terrei molto a offrirle il caffè.”
“ Bene ispettore, quanto tempo si ferma in zona? Mi lasci il suo numero di telefono, così ci mettiamo d' accordo. Io devo solo trovare una scusa con mio marito...”
A quel punto seppi che era sposata e che trovava scuse per uscire di casa.
Le dissi che dovevo fermarmi tre giorni e le diedi un mio biglietto da visita. Lo prese
le diede un occhiata e infilandoselo nel reggiseno, mi disse:
“Allora dobbiamo fare per mercoledì sera, perchè faccio il turno di mattina, e ho una scusa per mio marito... Le dico che vado a teatro con la mia amica Monica .Lei mi copre sempre quando devo uscire per i fatti miei, come io lo faccio per lei...”
Mi venne da sorridere e pensare al famoso proverbio che dice : Il diavolo a fatto le pentole, ma e la donna che ha fatto i coperchi...
Poi ognuno di noi si dedicò alle consuete attività.
La sera stessa intorno alle nove , nove e un quarto ero a cena in un ristorante sul lungomare e nel mentre stavo mangiando un' ottima frittura di calamari e gamberi, sorseggiando un goccio di vino bianco fresco, mi squillo il telefono. Vidi un numero che non conoscevo ed ero tentato di non rispondere, ma poi, pensai che mi potevano cercare per lavoro e risposi. Al mio pronto, sentii una voce femminile che con un gradevole accento toscano, mi chiese che cosa stessi facendo. Stupito chiesi chi era e che cosa voleva. Lei mi disse” Ispettore, mi scusi se la disturbo, ero curiosa di sapere come avrebbe passato la serata a Livorno e magari scambiare due chiacchiere con lei, se non la disturbo. Anche solo per conoscerci un po' meglio.”
Naturalmente a quel punto capii chi era e le dissi che assolutamente non mi disturbava, anzi mi faceva piacere che mi avesse chiamato.
Le dissi che ero a cena . Lei si scusò e mi disse che le dispiaceva di avermi chiamato in un momento inopportuno. Le dissi che non era un problema e che se mi dava mezz'ora di tempo mi avrebbe potuto richiamare mentre ero in albergo. Sempre se avesse potuto. Lei mi disse che quella sera il marito aveva deciso di andare a pescare e fino all' una circa era sola con il suo bambino in casa. Le dissi: “ Allora mi richiami tranquillamente tra una mezz'oretta”
Finii di mangiare, presi un caffè, pagai il conto e mi avviai verso l' albergo che si trovava solamente dal altra parte della strada. Salii in camera ,mi spogliai e mi sdraiai sul letto, attendendo la telefonata di Maria, che dopo circa cinque minuti arrivò. Mi chiese se avevo mangiato bene e se potevamo darci del tu. Cosa che accettai ben volentieri.
Mi disse,” Ma davvero hai detto a Claudio che mi volevi conoscere?”
“ Effettivamente le ho detto che sono rimasto affascinato dal tuo sguardo e lui a fatto tutto il resto”
Si mise a ridere, e incominciò a raccontarmi che nel centro commerciale dove lavorava, quasi tutti avevano delle storie con qualcun' altro. Ridendo mi disse “la dentro, sembra di essere sul set di “Beautiful”, Praticamente tutte puttane e tutti cornuti”
Risposi, che per lo meno , il lavoro non pesava molto in un ambiente dove ci si divertiva e le chiesi maliziosamente se anche lei faceva parte del cast della telenovela.
Lei mi disse “ Ricordi quella canzone di Rosanna Fratello che diceva :sono una donna non sono una santa ? Ecco, questa è la risposta”
Dissi che non toccava a me dover giudicare , visto e considerato che neanche io ero un santo...
Era una serata afosa ed ero sul letto con solamente le bermuda addosso.
Mi lamentai con lei per il troppo caldo. Non mi andava di chiudere la finestra per accendere l' aria condizionata. Mi disse che anche lei stava patendo l'afa di quella sera e che era seduta sulla terrazza di casa con indosso una maglietta e un paio di slip. Scherzando dissi che mi sarebbe piaciuto vederla cosi abbigliata. Ridendo mi rispose “ se ti interessa, ho un paio di slip bianchi, e una canotta azzurra, non ho il reggiseno e ho i capezzoli ritti.”
Sudai freddo per essere stato messo al corrente della cosa. Come se non bastasse mi disse che sperava l' indomani, di trovare posto dal estetista, perchè aveva l' inguine peloso e visto che era iniziata la stagione della tintarella, voleva mettersi in ordine per evitare che le uscissero i baffi dagli slip del costume. Mi chiese se mi piacevano la donne che avevano i peli sulla vagina o se preferivo le glabre. Risposi che preferivo un giusto equilibrio. Disse “ io tengo sempre il pelo, non mi rado mai completamente, se piaccio così bene, altrimenti pazienza, non sono problemi miei. Però fino ad ora non mi ha mai rifiutato nessuno...” Avevo la bocca asciutta dallo stupore. Non mi era mai successo che una donna parlasse di intimità con la naturalezza che lo stava facendo Maria. Oltretutto con un uomo conosciuto per cinque minuti la mattina stessa. Capii che era una donna molto libera mentalmente e che come mi disse Claudio , le piaceva il sesso in tutte le sue varianti.
Incominciai a stuzzicarla, per tastare la sua reazione. “Sai che in questo momento pensando al tuo pelo che sicuramente incornicia una stupenda rosellina, mi è diventato il membro duro?” E lei
“ Sai che pensando al tuo membro duro, mi si stà bagnando la patata? Io “addirittura!!!” “Si, e mi stò accarezzando, vuoi accarezzarti anche tu mentre parliamo?” Presi in mano il mio membro che oramai era diventato duro per davvero e incominciai ad accarezzarlo. Dall' altra parte del filo, sentivo Maria che stava ansimando e che a voce bassa diceva “Dai amore, strizzami i capezzoli...
leccami la fica...mettimi il tuo cazzo dentro...sfondami il culo...” la sentii ansimare più forte e gridare “Si, così, più forte...sborrami in culo..vengo..., vengo...” sentendo le sue parole da cagna in calore, feci appena in tempo a prendere il fazzoletto , che esplosi in un orgasmo copioso. Restammo ad ansimare al telefono per un po', e poi paghi di quel sesso virtuale ci mettemmo a chiacchierare amabilmente per ben due ore. Lei mi raccontò che con il marito non provava più la passione di quando si erano sposati,e che lui non faceva assolutamente niente per ravvivare quel rapporto che era ormai scaduto. La prendeva una volta ogni tanto, ma non si preoccupava minimamente se era riuscito a darle piacere o meno. D'altronde a lei non interessava niente, e che il suo piacere se lo cercava fuori casa.
Mi chiese se ero ancora intenzionato a offrirle quel caffè, e se avevo delle preferenze sul come si sarebbe dovuta vestire per la serata. Le risposi che non avevo preferenze particolari, ma che mi piacevano le donne che vestivano con femminilità e che poteva tranquillamente vestire come meglio credeva.
La chiamata fu interrotta dal rientro anticipato del marito. isa.jpg
 
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[U]Capitolo 2 -la prostituta-[/U]
Dopo la telefonata con Maria, mi feci l'ennesima doccia di quel giorno e mi addormentai pensando a quella donna e alle sorprese che sicuramente mi avrebbe riservato ancora. Sicuramente dopo quella chiamata, il ghiaccio non solo si era rotto, ma si era sciolto del tutto.
Il Martedì ero a Lucca . Intorno alle 13,30 mi arrivò un messaggio che diceva” Sto entrando al lavoro, sono nello spogliatoio che mi sto cambiando. Sono in mutandine...il reggiseno non lo metto perchè con il caldo mi dà fastidio...Dovrei togliere anche le mutandine... Mi si sono bagnate quando ero in macchina, ripensando al ditalino che mi hai fatto fare ieri sera”.
In quel momento stavo mangiando un tramezzino nel bar del centro commerciale dove ero andato per svolgere il mio lavoro, e leggendo quel SMS Mi andò quasi di traverso.
Risposi” E io sono di nuovo con il membro duro ripensando alle tue mutandine bagnate...Chissà che buon profumo...”
“ Mi sono infilata un dito dentro e poi l' ho annusato...Hai ragione tu...Ho veramente un buon profumo di figa...”
“Adesso ti prego di smetterla...Non posso stare con il membro duro in mezzo alla gente...Ciao e buon lavoro”
Non passai un buon pomeriggio...Dopo essere stato stuzzicato da qui messaggi, non facevo altro che ritrovarmi intorno delle belle donne, che oltretutto,visto il caldo, avevano incominciato ad indossare un abbigliamento molto leggero. In particolare una giovane mammina, accompagnata dal figlioletto di circa tre anni...
Questa signora, indossava un vestitino corto bianco,e quando passò vicino a me , che ero fermo a controllare una vetrina espositiva refrigerata, il bimbo si mise a frignare perchè stava perdendo una scarpetta. Al chè lei si accovacciò per sistemargliela e dalla mia posizione potevo tranquillamente sbirciare in mezzo alle sue gambe. Mi sembrò di vedere il paradiso...Il perizzomino bianco che indossava, probabilmente per la posizione che aveva assunto, le segava in due la parti intime. Aveva le grandi labbra della vagina che sporgevano fuori dal indumento.
Restai come imbambolato a guardare tutto quel ben di Dio. Talmente incantato che la mammina se ne accorse e mi guardò in modo severo. Avrei voluto sprofondare sotto terra dalla vergogna e silenziosamente allargai le braccia inclinando il capo, come per dirle “ scusami , ma non potevo fare a meno di guardare...” Al chè, vedendo la mia sincera umiliazione,mi fece un mezzo sorriso e...se ne andò sculettando.
Basta !!! Per quel giorno ne avevo avute abbastanza di emozioni forti... Ringraziai il cielo perchè finalmente erano arrivate le 19,00 e me ne potevo andare. Andai a prendere l'auto nel parcheggio e... Di fianco alla mia vettura, un altra mammina con un abitino corto che stava cercando di sistemare il bimbo sul seggiolino nel sedile posteriore. Sporgendosi verso il centro del auto per allacciare la cintura, il suo abitino si sollevò fino a lasciarle tutto il sedere scoperto. Io che stavo mettendo la borsa con il computer portatile e il camice nel baule posteriore, avevo quello spettacolo della natura a mezzo metro dal mio naso. Me ne andai con la mente che non pensava altro che al sesso.
Lungo la strada del ritorno, arrivato nei pressi di Pisa , percorrendo la via Aurelia, sui lati della carreggiata, erano in attesa di clienti decine e decine di prostitute .Naturalmente tutte in abiti succinti. Una ragazza di colore al passaggio delle auto , si voltava di schiena , si alzava il vestito e mostrava il culo completamente nudo. Riuscii a fare ancora qualche kilometro e, nonostante non amavo particolarmente, intrattenermi con le meretrici,sopratutto in auto, quel giorno dovetti fermarmi a cercare di calmare i miei bollenti spiriti.
La intravidi ad una distanza di una decina di metri. Era una ragazza di una trentina di anni dell' Est europeo, alta , molto bella con una carnagione chiara che sembrava di porcellana. Le chiesi quanto voleva e lei mi rispose “ Trenta euro in macchina per scopare, bocca e figa..” Dissi “ Non hai un posto tranquillo dove andare?Non mi piace farlo in macchina”
“No, non posso spostarmi da qui” . Accettai con riluttanza..Mi fece prendere una stradina di campagna e mi disse di fermarmi in una piazzola tra gli alberi. Non mi sentivo per niente tranquillo. Lei si tolse il vestito e gli slip restando completamente nuda. Aveva un fisico da paura.... un seno naturale sodo, una terza abbondante. Un culo che sembrava scolpito e il pube depilato. Aveva solo una striscetta di pelo che lo ingentiliva.
Appena la vidi in tutto il suo splendore mi divenne il membro durissimo. Mi slacciò la cintura dei pantaloni, E mi disse di toglierli... ma, come detto in precedenza non ero del tutto rilassato. Allora le proposi di fare solo del sesso orale, in modo da non dovermi spogliare.
Mi tirò fuori il membro e me lo pulì con una salvietta umidificata. Mi controllò per bene e mi disse che poteva prendermelo in bocca senza preservativo, che si lasciava venire in bocca ma che avrebbe sputato il seme perchè non ingoiava. Dissi che andava bene così. Si inginocchio sul sedile e incominciò a succhiare l' asta con delicatezza. Muoveva la testa su e giù, ogni tanto mi tirava fuori i testicoli e se li metteva completamente in bocca succhiandoli. Mi stava facendo impazzire. Allungai la mano destra e incominciai ad accarezzarle il culo. Le passavo le dita tra le natiche e le tittillavo il buco del culo, fino spingermi nella vagina. Si stacco per un attimo dal mio membro per dirmi di metterle due dita nel culo. Cosa che io feci più che volentieri. Non trovai nessun tipo di resistenza, e lei mosse il culo per farmi capire di penetrarla con le dita in modo più deciso. Dopo alcuni minuti incominciai a sentire una lama di fuoco che voleva sgorgare dalla mia prostata. La sua mano era infilata nei pantaloni e mi stava accarezzando il perineo, ossia tra i testicoli e l' ano. Era un massaggio fatto con due dita in modo pressorio e circolare che unito alla bocca che mi succhiava, mi stava facendo provare delle sensazioni mai provate. Le esplosi in bocca, ad ogni contrazione della mia uretra lei premeva con le dita sul perineo. Stavo impazzendo dal piacere. Ad un certo punto mi prese il polso della mano che le stava sditalinando il buco del culo e me lo spinse forte contro il suo culo. Pareva voler fare entrare tutta la mano. Capii che stava venendo dalle contrazioni del suo ano contro le mie dita. Quando mi tolse le dita dal suo culo, mi pulì con un salvietta umidificata e con un altra il membro. Mi disse che anche a lei ogni tanto cercava di ricavare piacere con qualche cliente che le piaceva. Restai lusingato dalle sue parole. Chissà se erano vere?...
Scesi dal auto per svuotare la vescica e mentre stavo scrollando il mio fratellino per ritirarlo, quasi mi prese un colpo. Dietro ai cespugli vidi nella luce dell' imbrunire tre o quattro teste che facevano capolino. Sentii come se un cubetto di ghiaccio, dalla nuca mi scorresse fino all' osso sacro. Risalii in macchina velocemente, dicendo alla mia compagna provvisoria che dietro agli alberi c'era gente.
Lei ridendo mi disse che erano guardoni e sapendo che quello era un posto dove si intrattenevano le prostitute con i clienti, andavano a spiare per farsi le seghe. Aggiunse che se le avessi gridato dietro sarebbero scappati a gambe levate. Fui intimamente contento di non essermi spogliato completamente... Salutai la ragazza, dicendole che mi sarebbe piaciuto scopare con lei ma in un letto, e lei mi disse che le avrebbe fatto piacere anche a lei doversi prendere qualche libertà, ma che non poteva . Allontanandomi da quel luogo pensai al motivo perchè mi disse che non poteva... Capii che probabilmente era controllata da qualcuno che non voleva che si spostasse. E altresì, mi ricordai che mi aveva detto che non ingoiava, ma... non l' avevo assolutamente vista sputare. Ripercorsi mentalmente la scena e no, non aveva sputato, per cui aveva ingoiato. Andai a cena e poi subito in Hotel. Intorno alle ventitrè e trenta ricevetti un messaggio da Maria che mi metteva al corrente che aveva la figa di nuovo bagnata e che sarebbe andata in bagno a farsi un ditalino penetrandosi con la bottiglietta dello shampo. Mi augurava la buonanotte e mi disse “ A domani Porco...” risposi “ a domani Troia...”
Trasmisi un po' di rapporti all' azienda e mi misi a letto pensando quanto era stata pesante ma soddisfacente quella giornata...
 
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rud1985

Lo Svangamaroni
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Svangopoli
Comunque a Livorno si neve il ponce, non il caffè!
Seguo con interesse, anche se tu e l'italiano non è che siate proprio amici, eh!
Per il futuro, sappi che quelle signorine che hai visto sull'Aurelia non sono signorine :asd:
 
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Comunque a Livorno si neve il ponce, non il caffè!
Seguo con interesse, anche se tu e l'italiano non è che siate proprio amici, eh!
Per il futuro, sappi che quelle signorine che hai visto sull'Aurelia non sono signorine :asd:

Purtroppo nel mio curricula non sono contemplati studi classici...D'ora in poi mi limiterò a leggere i racconti redatti dai grandi letterati ,frequentatori di questo sito che sono annoverati nel gotha della letteratura italiana...
 

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Racconto molto bello e godibile! Spero proprio che tu decida di continuare presto. Mi piacerebbe sapere dell'incontro con la bella salumiera.
 
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Capitolo 3-Una serata ad alto tasso erotico-
Mercoledì. Mi alzo alzo alle sette e trenta. E' una bellissima giornata, guardo fuori dalla finestra e vedo che il mare è piatto come una tavola. Scendo nella sala delle colazioni e vengo servito da una nuova cameriera, bionda, molto carina. E' la prima volta che la vedo , ma mi pare di averla già incontrata o vista da qualche parte...
Si avvicina e mi dice -Buongiorno ispettore, che cosa le posso portare?-
-Un caffè espresso ,grazie. Mi scusi ma dove ci siamo già incontrati? Come fa a sapere che sono un ispettore?-
-Io so molte cose di lei...Ad esempio che questa sera ha un appuntamento con una signora di nome Maria...-
-Posso sapere come fa lei a sapere tutte queste cose?-
-Beh, intanto mi presento... Io sono Monica , lei, probabilmente non si ricorda di me... Lavoro al ipermercato, insieme a Maria-
-Ecco dove l' avevo vista... Solo che con il camicione a righe, il grembiule di plastica e la cuffietta era decisamente diversa da come è adesso che indossa un pantalone attillato nero ,una camicetta bianca e i capelli lunghi raccolti a coda di cavallo.
-Signora Monica, ma come mai lavora in hotel a servire le colazioni?-
-Lo sà ispettore che al iper sono assunta con un contratto part- time? Così dalle sei alle undici
per tre volte alla settimana vengo qui a servire le colazioni-
-Certo, una vita dura per portare a casa un reddito decente...-
-Oramai sono abituata, e riesco anche a ritagliarmi degli spazi per me stessa -
-Allora lei... è la Monica che questa sera andrà a teatro con Maria...-
-Si, quando abbiamo bisogno ci copriamo a vicenda. Per non far destare sospetti nei nostri mariti.-
Mi è simpatica questa Monica... Oltre a piacermi fisicamente... E' una gran bella fighetta.
Finisco di fare la colazione ed esco. Devo andare a Massa per risolvere qualche problema e poi sono libero per tutta la giornata.
Alle undici e trenta ricevo un sms da Maria che mi dice di essere in pausa e che la sera alle venti ci dobbiamo incontrare in una via di Antignano , vicino all' Hotel dove alloggio io e di passare in farmacia a rifornirmi di Viagra... Questa donna è proprio un demonio
La giornata passa tra alti e bassi. La mia visita a Massa si protrae fino alle 13,30, sempre in mezzo alle donne che con il caldo incominciano a utilizzare un abbigliamento leggero, che nasconde veramente poco. Sarà una mia impressione, ma alle donne toscane piace ,mostrare le loro grazie.
Ogni tanto mi ritorna in mente Monica. E' veramente una bella donna...Avrà all' incirca trentacinque anni, un bel ovale, piccolina ma con tutte le forme al loro posto. La mattina avendola vista con quei pantaloni neri attillati che mostravano le sue natiche ben delineate, non nego che un pensierino porco su di lei l' ho fatto ... Mi piacerebbe sapere come è a fare sesso...Oltretutto sapendo per sua stessa ammissione che qualche libertà se la prende volentieri.
Pranzo a Massa e poi rientro a Livorno. Vado in hotel e trasmetto rapporto all'azienda. Mi riposo fino alle 18,00 ,mi faccio una doccia, mi cambio cazzeggiando un po' e alle 19,30 esco per andare a trovare la via del appuntamento. Non è distante, e allora mi siedo nel dehor di un bar ad aspettare.
Alle 20,00 in punto vedo arrivare una Lancia Ypsilon che cerca un parcheggio. Intuendo che si tratta dell' auto di Maria, mi alzo e le vado incontro. Dalla macchina scende una signora con un vestitino nero, con i capelli castani mossi e una scollatura che fa intravedere un seno importante. Ai piedi un paio di sandali con il tacco. E' lei...Mi avvicino e le dico
-Non ti stavo riconoscendo...Sei semplicemente stupenda-
-Grazie, sei galante...Ma adesso offrimi un aperitivo-
-Dimmi dove possiamo andare, possibilmente in un posto che per tua tranquillità non ti conosce nessuno...-
-Và benissimo nel bar del tuo hotel, a meno che tu non voglia andare a cena...-
Adesso non ho fame , magari dopo...-
-Si, è meglio dopo, tanto mio marito sa che lo spettacolo finisce a mezzanotte e solitamente con...Monica...Andiamo a mangiare una pizza. Per cui posso rimanere fino al una e un quarto ,una e mezza-
Ci avviamo verso il bar del hotel e ci accomodiamo nel giardino dove c'è la piscina. Ordino due Aperol Spritz e incominciamo a conversare.
-Ti piace come sono vestita?-
-Sì, bello questo vestitino nero, valorizza molto il tuo fisico, oltretutto quella scollatura da la impressione che tu non abbia il reggiseno...-
-E' vero non lo porto, e a dire la verità non ho neanche le mutandine...-
-Bah, non ci credo...-
Lei essendo seduta di fronte a me su un divanetto, allarga leggermente le gambe e mi dice di guardare. Effettivamente non porta le mutandine e a quella vista il mio membro incomincia a indurirsi e glielo dico.
-Invece io incomincio a sentirmi umida...forse e meglio andare in camera tua a rinfrescarci...-
Prendiamo l' ascensore e saliamo al terzo piano. Entriamo in camera e lei mi chiede se voglio che vada a rinfrescarsi, visto che è sudata, sopratutto in mezzo alle gambe, nonostante che abbia fatto la doccia prima di uscire di casa.
Le rispondo che se a lei non dà fastidio, a me piace l' odore del sudore pulito.
La prendo tra le braccia e incomincio a baciarla sul collo , sulla bocca. Le infilo una mano sotto il vestito e ...sorpresa ,sento al tatto un pube con molto pelo. Le infilo un dito nella vagina e lo ritiro completamente fradicio. Le prendo il vestito e glielo sfilo, lasciandola completamente nuda in tutto il suo splendore. Una quarta di seno svetta sul suo busto, due capezzoli che solamente a guardarli viene voglia di succhiarli. Ma la parte più interessante si trova sul pube...Un cespuglio di peli morbidi coprono interamente il suo monte di Venere e incorniciano le grandi labbra, e in parte l'ano. La spingo sul letto, incominciando a succhiarle i capezzoli che ormai si sono inturgiditi sotto le mie stimolazioni sia orali che manuali. Mi inginocchio e le lecco l' interno cosce per poi salire sulla sua vulva. Lei mi facilita aprendosi con le mani e così facendo scoperchia il suo clitoride che ha le dimensioni dell' ultima falange di un dito mignolo. Lo succhio avidamente e intanto le infilo il dito pollice nell' ano. Incomincio a sentirla ansimare sempre più forte. Mi prende la testa e me la spinge sul suo sesso e io continuo a succhiare quel clitoride che sembra un cazzetto. All' improvviso mi stacca la bocca dal clitoride e continuando a succhiarle la vulva mi sento riempire la bocca con i suoi umori. Le contrazioni del suo ano si fanno sempre più veloci e esplode in un orgasmo infinito.
Ho il membro che sta per esplodere. Lei mi fa alzare in piedi e da seduta sul letto mi slaccia la cintura, mi abbassa i pantaloni e mi prende il cazzo in bocca. Mi succhia furiosamente e io non resisto a lungo, le scarico la mia lava bollente in bocca, che lei riceve e ingoia. Stremato mi accascio sul letto vicino a lei. Restiamo una decina di minuti uno accanto all' altra a recuperare le forze senza dire una parola. Lei incomincia a massaggiarmi i testicoli , sussurrandomi nell'orecchio delle parole di fuoco
-Ti piace il sapore della mia figa? E l'odore? Lo sento sulle tue labbra. Mi piace il sapore della tua sborra-
Io mi godo quel massaggio e quelle sconcezze che mi stanno risvegliando la voglia di prenderla.
Mi rianimo e la faccio inginocchiare, le allargo le natiche e incomincio a leccarle l'ano. Le spingo la lingua nel buco che si allarga sotto la pressione che esercito. Mi alzo e le punto il membro contro la vagina fradicia che si apre e mi accoglie fino in fondo. La pompo con forza e lei mi dà i contraccolpi giusti. Dopo un po' di tempo,mi urla di metterglielo nel culo perchè lei gode solamente così con la penetrazione. Sfilo il cazzo dalla figa e lo punto sul buco del culo, lei lo prende e se lo infila dicendomi di spingere con decisione e così faccio. Incomincio a muovermi dentro di lei, accompagnato dalle sue urla di piacere. Inculandola riesco a massaggiarle il clitoride. Quattro o cinque minuti di quel movimento e mi prega di venire perchè anche lei è sul punto di cedere. Le inondo l' intestino facilitato dalle contrazioni del suo ano. I suoi gemiti accompagnati da parole sconce ad alta voce mi preoccupano pensando che qualcuno potrebbe sentire. Esco dal suo corpo e
mi sdraio sul letto, guardo l'orologio e sono già le undici di sera. Abbiamo fatto sesso per più di due ore consecutive. Incominciamo a conversare,
-Mi è piaciuto fare sesso con te... come mi piace terribilmente come mi lecchi la figa. La lecchi bene quasi come lo fa la mia amica Monica che tu conosci, visto che questa mattina a colazione te la stavi mangiando con gli occhi...-
Trasecolo...
-Cosa intendi con la lecchi bene quasi come lo fa Monica?-
-Sai caro, ogni tanto io e Monica facciamo sesso insieme...Sarai mica un uomo con dei pregiudizi?-
No assolutamente, ma sai non e consueto che una donna ammetta candidamente di avere esperienze omosessuali...-
-Ma che omosessuali , sia a me che a Monica piacciono gli uomini e anche molto.,solo che ogni tanto quando usciamo insieme , magari con degli uomini, quando si arriva al dunque, a volte facciamo sesso tutti insieme e quando ci troviamo lì...una lesbicata ci scappa...-
Cerco di capire se sono ancora sveglio o se stò già sognando...
Vedendomi perplesso, Maria mi dice
-Senti, io sono una donna che ha scoperto i piaceri del sesso fin da ragazzina. Pensa che il primo orgasmo me lo ha donato il sellino della bicicletta a undici anni, e da a quel giorno non ho mai più smesso di andare alla ricerca del piacere. In tutte le sue forme... A tredici anni, ero oramai una ragazza matura fisicamente. Avevo una terza di seno, e tutti i peli sulla passera e naturalmente ogni mese avevo il ciclo mestruale. Alla fine dell' ultimo anno delle scuole medie,avevo ormai compiuto quattordici anni e durante una gita scolastica in Trentino, un cameriere sui quarantanni dell' albergo dove alloggiavamo mi sverginò nel deposito dove tenevano le casse dell' acqua minerale. La maggior parte delle donne si sentirebbe traumatizzata a subire violenza in quel modo, invece io provai un piacere immenso. Lui era un bel uomo,io lo avevo adocchiato fin dal giorno del nostro arrivo e mi ero già sditalinata parecchie volte pensando a lui. Un pomeriggio che pioveva e non potevamo uscire dall' albergo, intorno alle quattro scesi nella hall per prendere una bottiglia di acqua. Al bar c'era Raimondo. Ne fui contenta, le chiesi una bottiglia di acqua non di frigorifero, e lui mi disse che doveva andare sotto nel deposito a prenderla, perché lì aveva solo bottiglie nel frigorifero. Ero scesa Indossando solamente un pigiama, senza biancheria intima , si vedevano perfettamente i miei seni che, muovendomi, ondeggiavano sotto la stoffa. I suoi occhi erano praticamente incollati sulle mie forme. Mi guardai intorno e vedendo che non c' era nessuno oltre a noi due, mi alzai la maglia del pigiama e gli mostrai per un attimo le mie tette nude. Le chiesi se le piacevano, lui strabuzzò gli occhi e mi disse di seguirlo nel deposito. Ne fui contenta perchè così sarei riuscita a rubargli qualche bacio. Quando fummo nel deposito, mi strinse e mi baciò sulla bocca e le sue mani incominciarono a esplorare il mio corpo. Sembrava avesse mille tentacoli, le sentivo in ogni dove, sui seni,tra le natiche ,sulla passera... le toccai il cazzo che sembrava esplodere da un momento all' altro. Era decisamente grande, molto più grande dei cazzetti dei miei compagni di classe ai quali facevo le seghe. Gli abbassai la cerniera dei pantaloni e intrufolai le mano dentro alle sue mutande e gli tirai fuori il membro. Era un cazzo spettacolare, come quello dei giornaletti pornografici che rubavo a mio fratello per guardarli e masturbarmi. Mi abbassai e gli diedi un bacio sulla cappella. Lui mi prese la testa e me la spinse contro il cazzo obbligandomi a prenderlo in bocca. Non avevo mai fatto un pompino, ma la cosa mi eccitò molto. Avevo la figa completamente fradicia. Lui mi prese, mi alzò, mi sfilò una gamba dai pantaloni del pigiama e mi fece sedere su una pila di tre casse di birra girate al contrario che fungevano da sedile. Si inchino e mi diede un bacio in mezzo alle gambe. In quella posizione arrivavo giusta con il mio bacino all' altezza del suo membro. Mi alzo le gambe e mi puntò il cazzo contro la figa. Spinse con decisione e sentii una scossa di dolore che lasciò immediatamente il posto ad un piacere intenso, mai provato fino allora, neanche con la masturbazione. Mi sentivo il ventre completamente pieno da quell' arnese. Peccato che durò poco. Lui dopo una decina di colpi si sfilò dal mio corpo e mi sborrò sulla pancia. Era sperma mista al sangue della mia perduta verginità. Quando Raimondo si riprese quasi piangendo mi disse che aveva perso la testa, che non voleva farmi del male e mi chiese di non dire niente a nessuno, altrimenti sarebbe andato a finire in galera. Lo rassicurai dicendole che anche io avevo perso la testa e che lo desideravo quanto lui e forse più di lui visto che non lo avevo mai fatto. Che mi era piaciuto e che ero contenta di aver perso la verginità con lui.-
Il suo racconto mi eccita al punto di ritrovarmi con il membro duro ,le salgo sopra e la penetro con dolcezza . Mi godo la sensazioni che arrivano dalle carezze che la sua vagina imprime al mio membro. Dopo un quarto d'ora sento che stò per venire e lo dico. Lei mi chiede di venirle dentro perchè vuole sentire il mio seme caldo inondargli la figa. Esplodo con lei che mi avvinghia con le gambe sui fianchi e accompagna il mio ritmo.
Ci alziamo dal letto che oramai è mezzanotte e mezzo. Altro che cena... Ci rimane il tempo per farci una doccia e scendere. Decidiamo di docciarci insieme per risparmiare tempo. Sotto la doccia lei insapona me e io lei. Mi prende una mano e me la mette tra le sue gambe, e sorpresa, mi fa la pipì sopra. Sento il suo fiotto caldo inondarmi la mano. Non nego che la cosa mi piace parecchio. Lei mi dice – La prossima volta mi devi pisciare tu... Sul buco del culo-
Con quella frase ho la certezza che ci sarà una prossima volta. Scendiamo, e passando davanti alla reception, il portiere di notte dice- Buona serata signore , buona notte Maria...- Lei risponde
-Grazie Filippo , buon lavoro a te...-
Mi sa tanto che non è la prima volta che viene in questo hotel... L'accompagno alla macchina e congedandomi da lei , le dico che sarò di nuovo a Livorno fra un mesetto circa-
-Bene ispettore, la prossima volta ti organizzo io un paio di serate hot-
Risalgo in camera. Tra un paio di ore devo partire Per Rimini. Spero che Maria mantenga la sua promessa quando ritornerò...
 
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Capitolo 4- Cena con sorpresa finale-
Mese di luglio 2010. Fà caldissimo...Dall' inizio di giugno sono riuscito a rientrare a casa solamente per un fine settimana , esattamente per cinque giorni consecutivi. Sono un po stanco e devo aspettare ancora una ventina di giorni per poter rientrare nella mia amata Sardegna a godermi le meritate ferie. Il mio lavoro non è faticoso fisicamente, ma lo è mentalmente e sopratutto stressante per il fatto di essere sempre in giro per l'Italia e in inverno anche all' estero. Tre o quattro giorni qua, tre o quattro giorni là,magari a centinaia e centinaia di kilometri di distanza da un posto all' altro. Oramai mi sono abituato,ma vi assicuro che lo stress è oramai alle stelle.
In questo momento sono a Viterbo, domani a Civitavecchia e lunedì a Livorno.
Dopo un mese circa, avrò l' occasione di rivedere Maria. La cosa mi intriga parecchio, anche perchè il mese scorso ci siamo congedati con una promessa da parte sua molto, molto interessante.
Odio lavorare alla domenica ,perchè i supermercati si riempono di gente che gira per i reparti , non per fare acquisti, ma solo per passare il tempo e starti in mezzo ai piedi a guardare cosa stai facendo.
Solitamente sono molto tollerante, sopratutto con le persone anziane che per il semplice fatto che indosso un camice bianco, devo per forza essere un medico... In tanti si fermano e mi raccontano dei loro problemi di salute chiedendomi consiglio su come rimediare ai vari acciacchi. Quando dico che non sono un medico ma un ispettore che controlla la giusta esposizione dei prodotti,le temperature ,etc,etc...Allora divento un ispettore dei carabinieri dei N.A.S... Cose che succedono quando si lavora a contatto con la gente. Una cosa sicura è che è un lavoro mai noioso, si ha l' opportunità di vedere tante, tantissime belle donne e a volte di poterle conoscere anche molto intima
mente. Ad esempio, a Civitavecchia ho conosciuto l'addetta al reparto di para-farmacia. Una donna molto carina ,giovane, maialina al punto giusto e con un fidanzato gelosissimo. Purtroppo questo giro non la posso incontrare perchè è in ferie fino a dopo ferragosto. Mi rifarò a Livorno.
Sono le sei e trenta di lunedì mattina e sto partendo per Livorno. Se tutto va bene in due ore e mezzo dovrei macinarmi i 260 km. che ci sono da qui a Lì. Intorno alle undici sono nel ipermercato dove lavora Maria. Appena entro negli uffici, mi viene incontro Claudio il merchandiser, mi saluta cordialmente
-Ciao A........o !!! Bentornato, mi fa piacere rivederti, anche se farà più piacere a qualcun'altra....-
-E tu cosa ne sai?...-
-Mio caro, qui i segreti sono quelli di Pulcinella-
-Bene allora andiamo a lavorare, che mi auguro di averne altri segreti di Pulcinella-
Alle 7,30 avevo già ricevuto l' sms di Maria che mi diceva che quel giorno era di turno alla mattina.
Arriviamo in reparto e me la ritrovo con Monica dietro al bancone. Ci salutiamo e gli chiedo se hanno già fatto la pausa. Maria mi risponde che no, non l' hanno ancora fatta, ma non possono lasciare la postazione tutte e due insieme. Cosa che naturalmente so benissimo. Si sposta Maria, e andiamo al bar del centro commerciale a prendere un caffè. Claudio furbescamente, trova una scusa e si dilegua. Ci accomodiamo in un tavolino e iniziamo a conversare
-Ciao porco, era ora che ti facessi vivo-
-Ciao troia, ti avevo detto che sarei venuto a luglio ,te l'ho anche scritto nei sms che ci mandiamo-
-Spero tu sia in forma , perchè già da questa sera ci dobbiamo dare da fare-
-Non perdi tempo tu, vero?-
-No, ma questa sera prima andiamo a cena e poi...-
-Va bene, come vuoi tu, sono nelle tue mani...-
-A stasera, solito posto, poi ci spostiamo dove dico io-
-Ok capo...(risata)-
La giornata ,fortunatamente passa abbastanza in fretta. Alle 17,30 esco e vado in hotel ad Antignano. Sono stanco e mi appisolo fino alle 19,00. Barba, doccia e vestizione. Esco dalla camera
alle 19,50. Appena arrivo nella via dell' appuntamento, vedo la Ypsilon di Maria che parcheggia.
E chi cazzo è quella che è seduta dal lato del passeggero ? ...Maria scende dall'auto e si avvicina a me che sono ad una decina di metri.
-Ciao porcone, vieni che andiamo con la mia macchina in un locale che conosco io-
Ci avviciniamo all' auto, lei mi apre la portiera e mi ribalta il sedile di guida per farmi accomodare dietro. Mentre entro vedo che sul sedile del passeggero c'è Monica. Profumata, truccata e con un vestitino bianco attillatissimo. E' abbronzatissima. La mattina non l'avevo notata così scura ,probabilmente per la solita cuffia, le luci al neon ,etc. Non è bella...E' stra figa. Mi accomodo con un po' di difficoltà nella parte posteriore della Ypsilon,essendo io di un altezza superiore alla media.
Partiamo e Monica dice
-Ispettore le dispiace che questa sera ci sia anche io?-
-No assolutamente, però la prego, non mi chiami ispettore fuori dal posto di lavoro, e dammi del tu..-
Interviene Maria dicendo
-Scusa se non ti ho messo al corrente che questa sera c'era anche Monica, ma lo abbiamo deciso solo all' ultimo-
-No, non ci sono problemi per me...-
(Intanto stavo pensando che quella sera sarei andato in bianco.)
Il profumo di queste due donne mi stà inebriando. Sono in compagnia di due donne piacenti e la cosa mi inorgoglisce pensando a quando ci accomoderemo in ristorante per la cena.
Dopo alcuni km. verso sud, ci fermiamo in un ristorante sul mare. Ci accomodiamo nella veranda esterna ,dove la vista e stupenda e ordiniamo una cena tutta a base di pesce. Incominciamo a conversare amabilmente, anche se io speravo in una serata diversa... Esordisce Maria rivolgendosi a me
-Questa sera fa veramente caldo...Ho fatto bene a non mettermi la biancheria intima...Monica, scommetto che neanche tu hai le mutandine...-
-No,non le ho. Lo sai che quando posso non le metto...-
Io deglutisco e dico
-Ma questa sera avete intenzione di farmi star male? Sono in compagnia di due splendide donne e mi mettete al corrente che non indossate biancheria intima e io non ho la possibilità di accertarlo-
Interviene Monica
-Perchè non ti fidi di quello che diciamo? Metti la mano sotto al tavolo e tocca...-
Guardo Maria con fare interrogativo e lei
-Se ti dice di toccare, toccala... Stai diventando timido?
- Non sono timido, ma mi sembra surreale che mi si inviti a toccare per accertarmi della
cosa-
-Va beh, ...Monica allarga le gambe e fagliela vedere-
Al chè Monica scosta la sedia, si volta verso di me e allarga le cosce...Cazzo non è possibile, si vede chiaramente che non ha le mutandine.
-Adesso sei contento curiosone?- dice Maria
Ho il membro che stà per rompere la cerniera dei pantaloni. Si avvicina un cameriere per servire una ulteriore portata, e si vede chiaramente che è attratto da Monica, che effettivamente è una donna molto piacente. Cerca in tutti i modi di sbirciare dentro la sua scollatura...
Sono le undici di sera e usciamo dal ristorante. Risaliamo in macchina e ci avviamo verso Antignano. Raggiunto l' hotel dove alloggio, Maria dice:
-Dai è tardi, saliamo solo a rimboccarti le coperte e poi c'è ne andiamo-
Entriamo in camera , Maria e Monica escono sul balcone a fumare una sigaretta , io le seguo e mi siedo dietro a loro che sono affacciate ad ammirare la vista stupenda che si gode da lì. Ho il loro culo a portata di mano .Allungo una mano mettendola sotto la gonna a Maria e incomincio ad accarezzarle la vulva pelosa. Lei allarga leggermente le gambe per facilitarmi.
Dopo un po' mi dice:
-Beh , stai sditalinando me e lasci lei a bocca asciutta?-
-Veramente non so se mi posso osare-
Intrviene Monica e dice:
-Ti devi osare, non morde mica...-
Divarica le gambe e non me lo faccio ripetere due volte. Le metto una mano in mezzo alle gambe e incomincio ad esplorarla. A differenza dell' amica ha la vulva totalmente depilata e ha la pelle decisamente più fresca. Sento la sua fessura inumidirsi abbondantemente. Maria la prende per una mano e la porta dentro la camera. La avvicina a se e la bacia sulla bocca. Alla vista di quella scenanon capisco più nulla, sono come paralizzato. Vedo la più giovane sdraiarsi sul letto, alzandosi il vestito e l' altra che le affonda il viso in mezzo alle gambe e incomincia a leccarla con passione.
Io non so cosa fare...Resto come imbambolato a guardare quella scena, fintanto che Maria mi dice di avvicinarmi e di leccarle il buco del culo. Mi inginocchio dietro a lei che continua imperterrita a leccare la figa all' amica, e mi do da fare. Ho il membro che scoppia... Sento Monica che tra i singulti dice -Vengo, vengo, si così, vengo- La vedo tremare tutta e lanciare un urlo soffocato. Maria stacca la bocca dalla figa dell' amica che continua ad avere dei sussulti, mi dice
-Inculami porco, fammi male che sto venendo-
Ho il membro talmente duro che mi fa male. La prendo, le punto il cazzo contro il buco del culo abbondantemente insalivato e con un colpo secco lo faccio entrare nelle sue viscere. La cavalco con foga, inducendola a dire parole oscene. Intanto Monica si è alzata e mettendosi dietro a me, mi stà accarezzando i testicoli. Non ci metto molto a esplodere il mio piacere dentro il culo di Maria, che sentendosi inondare, incomincia ad avere un orgasmo che non finisce più. Soddisfatti , ci abbracciamo tutti e tre insieme per alcuni minuti. Purtroppo loro devono andare perchè si è fatto tardi. Si risistemano e se ne vanno. Le coperte naturalmente non me le hanno rimboccate. L' indomani mattina nella sala colazioni mi incontro Monica Che sorridendo mi porta un espresso e mi fa l' occhiolino.
Livorno incomincia a piacermi...Troppo.

- - - Aggiornato - - -

Maria e l'amica contro te 🤭

Amico mio, continua a leggere...
 
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Capitolo 5- Monica-
Questa mattina, sono un po' rincoglionito, la serata di ieri è stata una novità in tutti i sensi... Ho avuto la possibilità di entrare nelle grazie di Monica, anche se con l' aiuto di quella gran donna che è Maria. Nella vita e sopratutto in giro per il mondo ne ho conosciuto donne disinibite, ma come queste due, mai.
Sono a Forte dei Marmi e la cittadina è ormai stracolma di turisti di tutte le nazionalità possibili ed immaginabili. La corsia del freddo è diventata una passerella di stra-fighe. E' normale, più fa caldo e più si tende ad andare dove si conservano gli alimenti freddi. Naturalmente io soffro sempre alla vista di questo gran ben di Dio, per il fatto di dover solo guardare e non poter mai toccare...
Vado a prendermi il caffè delle 11,30. Entro in una delle caffetterie del centro commerciale, dove conosco e sono conosciuto e mi accomodo. In quel momento mi squilla il telefono. E' Maria che mi dice che stà per farsi una doccia e che utilizzerà la bottiglietta dello shampoo per darsi piacere da sola, ripensando alla serata precedente e mi dice:
-Lo sai porcone che questa mattina mi sta bruciando il buco del culo? Ieri sera eri talmente eccitato che avevi il cazzo duro come il marmo di Carrara.-
-Perdonami, non volevo farti soffrire, ma sei stata tu a dirmi che dovevo mettertelo nel culo...-
-Si è vero, e sono contentissima di avere il culo che brucia stamattina, vuol dire che mi sono divertita ieri sera e non perchè ho mangiato piccante...(risata)-
-Dimmi a cosa penserai adesso che ti masturberai sotto la doccia...-
-Ma al tuo cazzo duro che mi sfonda il culo, e ovvio no? A proposito, Monica mi ha chiesto
se posso darle il tuo numero di telefono...Sai lei la sera è sempre sola, suo marito lavora a Grosseto, e rientra il Venerdì sera e riparte la Domenica sera. Io oggi faccio la sera e finisco alle 22,00. Domani non posso uscire, perchè altrimenti mio marito mi rompe le scatole. Fammi il favore ,tienile tu compagnia se non ti disturba...-
-Non mi disturba, dalle pure il mio numero, ma non sei gelosa?-
-Ma cosa stai dicendo, non sono mica tua moglie o la tua fidanzata!!!Guarda di non dirlo neanche per scherzo...Cosa credi che quando non ci sei tu,io mi stò a fare ditalini fintanto che non ritorni?
-No,no, è che avrei voluto pisciarti nel culo come mi avevi prospettato un mese fa, ma a quanto pare dovremo aspettare alla fine di settembre-
-Vuoi che rinunci a farmi fare questa delizia?Non ci penso nemmeno, sarà per la prossima volta,adesso vado a masturbarmi pensando a te che mi pisci il buco del culo...-
Questa donna è un ciclone della natura... Dove la trovo un altra così?
Ci salutiamo con i soliti convenevoli...
-Ciao porco, non sfondare troppo la mia amica...-
-Ciao troia, non sfondarti troppo il culo con la bottiglietta dello shampoo-
Vado a mangiare in piazza Garibaldi dove solitamente mi rifocillo quando sono a Forte dei Marmi.
Si mangia bene , si spende il giusto e il dehor dà sul passaggio della piazza dove si può ammirare tanta bella gente...
Sono le due e mezzo e mi squilla il telefono. Vedo un numero che non conosco e rispondo.
Monica...
-Ciao A........o, scusa se ho chiesto il tuo numero di telefono a Maria...Pensavo che questa sera ci potevamo vedere e passarla insieme...Sempre che tu non abbia già degli altri impegni e naturalmente che ti vada di uscire con me...-
-Ma stai scherzando? Certo che mi và di passare la serata con te...Dove ci vediamo?-
-Dovresti passare a prendermi, perchè devo lasciare la macchina parcheggiata in strada, in modo che i miei vicini pensino che sono a casa. Altrimenti sai i pettegolezzi...-
-Fammi sapere dove venire a prenderti e io sarò lì-
-Ti mando un messaggio alle 19,00-
-Va bene , ciao a stasera-
Sto mangiando un ottimo piatto di spaghetti alle vongole, e ammiro tutta la fauna femminile che mi passa di fronte. Penso che questa sera se le cose vanno come penso, mi divertirò parecchio.
Mi risquilla il telefono... E' la direzione tecnica dell' azienda per cui lavoro che mi dice che devo rimandare di tre giorni la partenza di giovedì per Verona, dove c'è una nuova apertura da fare per Sabato e a quanto pare non sono riusciti a consegnare delle attrezzature in tempo utile per allestire il tutto e devono rimandare l' apertura di una settimana.. Mi chiedono di trattenermi in zona di Massa Carrara e che mi manderanno il cambio di programma entro mercoledì sera. A questo punto sono obbligato a trattenermi a Livorno fino a fine settimana. Chissà perchè ma la cosa non mi dispiace.
Me la prenderò comoda e lavorerò solo al mattino...Magari al pomeriggio vado in spiaggia o in piscina ad Antignano nell' hotel dove alloggio. L' idea incomincia a piacermi e non avendo nessun appuntamento decido di incominciare da ...Adesso.
Ritorno in hotel e mi cambio. Mi infilo un paio di bermuda da bagno, una maglietta e le infradito, scendo in piscina che non è proprio tale, ma una terrazza che ha la discesa a mare diretta. Mi faccio dare un telo e un lettino dall' assistente, e mi addormento dopo aver letto tre righe del quotidiano che stavo leggendo.
Alle 18,00 mi sveglio accaldato, vado a farmi una nuotata a mare che per il gran caldo sembra che l' acqua sia termale..., mi sdraio per asciugarmi e dopo una mezz'oretta di ozio mi arriva un messaggio sul cellulare. Monica mi comunica di andare a prenderla alle 20,30 in una via del centro di Livorno. Salgo in camera, doccia ,trucco e parrucco, e alle 20,00 esco per andare a prendere Monica. Arrivo e la vedo in tutto il suo splendore. Indossa un vestitino giallo che con la sua carnagione scura data dall' abbronzatura le dona tantissimo. Mi accosto, scendo e le apro la portiera della macchina. Lei mi sorride è mi dice:
-Ciao...E' la prima volta che un uomo mi apre la portiera della macchina, sei un uomo galante, di altri tempi...-
-Mi stai lusingando, anche io a volte sono poco attento, ma quando posso, la gentilezza non costa niente... Dimmi hai qualche desiderio su dove andare?-
-Vorrei andare a mangiare una pizza e poi si vede...vai dalle parti di Antignano, lì ci sono un mucchio di pizzerie dove fanno la pizza buona...-

Ci avviamo e sono disturbato nel guidare. Gli occhi continuano a posarsi sulle magnifiche gambe della mia amica...Lei è una donna piccolina di statura, ma come è possibile che abbia due gambe così lunghe e ben fatte? Lei notando i miei sguardi alle sue cosce mi chiede:
-Stai cercando di capire se porto le mutandine?-
dicendo ciò, si solleva il vestito e mi fa vedere che ha un perizoma bianco striminzito.
-Sei deluso? Dai che rimediamo subito-
si infila la mano sotto il vestito e si sfila le mutandine, le prende me le mette sotto il naso e poi dopo che ho annusato me le mette nella tasca dei pantaloni. Tutta questa operazione si svolge mentre siamo fermi ad un semaforo. Sono eccitato, il membro mi fa male. Devo aggiustarmi.
Le accarezzo le cosce, lei divarica le gambe, si infila un dito nella vagina, me lo mette sotto il naso e poi in bocca. Questa donna è maiala come Maria se non di più...
arriviamo a destinazione, troviamo posto nonostante il gran afflusso di turisti in giro, ordiniamo pizza e birra, mentre consumiamo le nostre pizze , vedo parecchi uomini che si mangiano con gli occhi la mia commensale. Caffè e usciamo da questo locale, che incomincia a riempirsi ,e che il condizionatore non riesce più a raffrescare.
Chiedo a Monica che cosa le vada di fare... Mi risponde che vuole bere un digestivo e fumare una sigaretta, dopo possiamo anche andare in albergo in camera mia.
Andiamo nel bar dell' hotel, ci accomodiamo fuori in terrazza e prendiamo due digestivi e lei si accende una sigaretta. Qui la conoscono tutti , perchè per tre volte la settimana viene a servire le colazioni. Ma nessuno l'ha mai vista così figa. Tutti la salutano con un sorriso complice e d'intesa.
Finalmente saliamo in camera. Prende il telefono dalla borsa, accende la tv e mi fa cenno di non parlare e compone un numero.
-Ciao Roberto, io stò per andare a letto...sai questa mattina ero ad Antignano a fare le colazioni sono in piedi dalle 6,30 e sono stanca, domani sono di turno al l'iper dalle 8,30 alle 12,30. qui fa un caldo bestiale, e lì a Grosseto? No, sono arrivate solo delle bollette... Beh, ciao e buona notte,un bacio-
Cavolo, ha telefonato al marito facendole credere che stava per andare a letto perchè era stanca e invece è qui con me e la serata non è ancora finita...
Spegne il telefono, lo mette nella borsa ed esce sul balcone .Si accende un altra sigaretta... mi chiama e mi chiede di affacciarmi vicino a lei . Appoggia la testa sulla mia spalla e mi fa capire che ha voglia di essere coccolata un po'. Le accarezzo i capelli e i fianchi. Sento il suo respiro farsi corto e la sua testa che mi accarezza la spalla.
Finita la sigaretta, mi prende per mano e mi accompagna dentro, si siede sul letto e mi appoggiala guancia all' altezza dell' inguine.
-Caro, desidererei che tu mi baci tutta...-
Mi sdraio sul letto vicino a lei e la abbraccio stretta a me. Incomincio a baciarla sulla bocca e intanto le sfilo il vestito. Ha un corpo che è uno spettacolo...Un bel seno abbondante, ma non strabordante, dei capezzoli grandi e reattivi. Un monte di Venere completamente depilato, sicuramente non fatto con il rasoio, data la pelle estremamente liscia. Le mordicchio la nuca e lei sembra gradire. Mi slaccia la cintura dei pantaloni e mi aiuta a sfilarmeli. Incomincia ad accarezzarmi il membro con i polpastrelli delle dita, io intanto le sto mordicchiando e succhiando i capezzoli. Scendo a leccarle e baciarle l' interno delle cosce. Ha la pelle morbidissima...
Si gira e si mette a cavalcioni del mio torace, offrendomi le sue parti intime di fronte al mio viso, intanto mi stà prendendo il membro in bocca e me lo succhia con dolcezza. Incomincio a leccarle il clitoride ben sviluppato. Le passo la lingua nella fessura, soffermandomi a tittillarle il buchino dell' uretra. Ogni tanto gli lecco l'ano che sento fremere sotto i colpi della mia lingua. Lo giocherello con un dito e lo penetro con una falange. La sua vagina produce un abbondante liquido lattiginoso, che io bevo avidamente. Sento il mio piacere che stà per esplodere e allora fermo la sua bocca che mi stà spompinando, tirandola leggermente per i capelli. Lei si gira e si mette a cavalcioni sul mio bacino, prende il mio cazzo e se lo infila nella vagina che cede. Mi cavalca prima con dolcezza e poi sempre più forte finchè incomincia ad ansimare più forte, dicendo che sta per venire,e mi chiede di fare altrettanto . Mi punta le unghie sul torace e stringendo le mani tanto da farmi quasi male , e sussultando mi sento colare sulle cosce il suo piacere. Non riesco più a trattenermi e le inondo la vagina con il mio seme. Godo terribilmente a vederla stravolta dal piacere. Dopo diverse contrazioni vaginali,si stende sopra di me baciandomi e passandomi la sua saliva nella mia bocca.
Si lascia scivolare su un fianco e si accoccola vicino a me piangendo. Sento scorrere le sue lacrime sul mio torace. Le chiedo cosa l'avesse disturbata e lei candidamente mi confessa che era la prima volta che aveva un orgasmo con la penetrazione. Vedendo che la guardavo con stupore misto a curiosità, mi dice:
-Si,mio caro non avevo mai provato l' orgasmo da penetrazione... Ti devo confessare che con mio marito non riesco a raggiungere il culmine del piacere. E con gli altri uomini,mi devo masturbare mentre mi penetrano per venire. Per fortuna che c'è Maria che con la sua bocca fa miracoli. Invece con te è stato diverso-
-Veramente io non ho fatto niente, se non accarezzarti e baciarti, il resto l' hai fatto tu...-
-Appunto, mi hai lasciato fare quello che desideravo, non mi sei saltato addosso sfogandoti senza pensare a me ,come fanno tutti.-
Cazzo, cazzo , cazzo e poi ancora cazzo. Ci siamo addormentati uno abbracciato all' altra. E sono le quattro e mezzo del mattino. Sveglio Monica che anche lei allarmata per l'ora tarda, trova la soluzione ideale...
-Mettiamo la sveglia per le sette meno un quarto, mi accompagni al lavoro, tanto la divisa c'è l'ho nell armadietto degli spogliatoi. Poi quando esco alle dodici e trenta prendo l' autobus e vado a casa.-
Io ho già la sveglia del telefono alle sette meno un quarto, per cui spegniamo la luce e ci rimettiamo a dormire abbracciati.
Alle sei mi sveglio con il membro dritto appoggiato al culo di Monica, provo a farmi strada in mezzo alle sue natiche e la penetro nella vagina con una facilità disarmante. Lei mi accompagna muovendo il suo sedere. Mentre vado su e giù le accarezzo il clitoride. E' durato molto, molto poco, neanche cinque minuti. Lei è venuta prima di me e io subito dopo.
Era tantissimo tempo che non mi facevo una sveltina. E quella è stata una delle più belle. Ci riaddormentiamo per una mezz'ora e la sveglia suona inesorabilmente alle 06,45...
 
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Scusate la qualita delle foto, ma risalgono a sette anni fà ed erano state salvate su un vecchio pc.
 

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