Merkur
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Salve amici phicomani....inizio questo racconto, di pura fantasia, su ipotetiche esperienze in cui ho immaginato che
mia madre si sia trovata in passato.
Ribadisco che tutto ciò è solo frutto della mia creatività ed immaginazione,ma spero possano eccitarvi.
La vita parallela di mia madre :
Capitolo 1 "Lincidente"
Tutto iniziò una fredda mattina di novembre di diversi anni fa.
Quel giorno,mio padre come tutte le mattine, uscì di casa per andare a lavoro.Sfortunatamente però, accadde qualcosa che avrebbe
cambiato la nostra esistenza...
Entrato in auto,mio padre iniziò la manovra per uscire dal parcheggio,ma a causa di una disattenzione, finì per urtare l'auto che era
parcheggiata appena dietro la sua. Il danno procurato, non fu particolarmente grave e mio padre, da onesta e corretta persona, lasciò
sul tergicristallo dell'auto lesionata, il suo numero di telefono, in maniere tale da permettere al proprietario di quell'auto,
di contattarlo.
Poi risalì in macchina e si recò a lavoro. La sera stessa, rientrato a casa, ricevette la telefonata del proprietario dell'auto che aveva
urtato.Sembrò essere una persona gentile e disponibile ad incontrare mio padre per accordarsi sul risarcimento del danno, che essendo
di lieve entità, non implicava il coinvolgimento delle assicurazioini. Mio padre e l'altro uomo si accordarono per incontrarsi la sera
successiva alle 19.30 presso un bar vicino casa nostra.
Il giorno seguente, mio padre si recò, come di consueto a lavoro, ma a causa di un problema, fu costretto a restare in uffucio più a
lungo del solito. Ricordatosi dell'appuntamento col proprietario della vettura danneggiata, telefonò a mia madre,dicendole che essendo
bloccato in ufficio, sarebbe dovuta andare lei a quell'incontro.
Inconsapevolmente, mio padre avrebbe generato quel vortice osceno e perverso dal quale mia madre sarebbe stata travolta.
"Prima di proseguire col racconto, passo ad una breve descrizione di mia madre :
Mia madre si chiama Rosa e a quel tempo era una donna di 44 anni, alta circa 1,60 m,capelli corti castano chiaro, cosce sode,
culo panoramico una generosa 4a taglia di seno."
E così, alle 19,30 in punto, mia madre si recò al bar dove era stato fissato l'appuntamento.
Per farsi riconoscere, l'uomo comunicò a mio padre che si sarebbe dovuto recare nella saletta sul retro del locale, dove c'era la sala
giochi e chiedere di Don Alberto...
In realtà, in quel bar c'èra una bisca clandestina gestita da una delle più potenti famiglie criminali della città.
Inconsapevole della trappola in cui stava per cadere, mia madre entrò in quella saletta, al cui interno vi erano alcuni uomini di diversa
età. Un pò intimidita, mia madre si avvicinò ad un tavolo dove 5 uomini stavano giocando a poker, e facendosi coraggio chiese ad uno di essi :
"Scusi potrebbe indicarmi chi è il signor Alberto?"
ma l'uomo imperturbabile continuava a giocare a carte senza curarsi di mia madre. Così, la donna con voce più decisa si rivolse di nuovo
all'uomo :
"Mi scusi stò parlando con lei, sarebbe così gentile da indicarmi il signor Alberto?"
A quel punto l'uomo, appoggiò le carte sul tavolo, si voltò verso mia madre e iniziò ad osservarla dalla testa ai piedi. Quella sera, mia
madre non era vestita in un modo particolarmente provocante, ma nonostante ciò, le sue generose curve erano più che intuibili...
Ebbe la sensazione che quell'uomo, osservandola, la stesse letteralmente spogliando con gli occhi.E quando gli altri uomini seduti a quel
tavolo inisìziarono a fare lo stesso, mia madre ,imbarazzata ed infastidita si voltò con l'intenzione di andarsene da quell'affumicato e
asfissiante loculo di pervertiti. Ma, giunta quasi alla porta un uomo le si avvicinò e le chiese :
"Perchè sta cercando Don Alberto?"
e mia madre, rispose spegandogli il perchè avrebbe dovuto incotrarlo. A quel punto, l'uomo disse a mia madre di seguirlo e la consusse in un'altra
stanza, sempre sul retro del bar.Era uno stanzino con una lercia brandina da un lato e un minuscolo tavolino con un paio di sedie dall'altro.
Quell'uomo disse a mia madre di accomodarsi su una sedia e di aspettare.
Mentre attendeva, mia madre continuava ad osservare disgustata il sudiciume di quella stanza, pensando di essere capitata , suo malgrado, in
una lurida bettola.
Trascorsero circa 5 minuti e poi, finalmente, la porta dello stanzino si aprì, ed entro un uomo di circa 65 anni, grasso e con i capelli brizzolati
e grassi.
Fece il giro del tavolino e si accomodò di fronte a mia madre.
Poi si rivolse a lei dicendo :
- Don Alberto : "Buonasera signora.Piacere di conoscerla.Sono il proprietario dell'auto che suo marito ha urtato ieri."
- Mamma : "Buonasera sig.Alberto. Mio marito si scusa per non esser venuto di persona, ma è stato trattenuto a lavoro.
- Don Alberto : "Non si preoccupi,capisco."
- Mamma : "Bene, allora, veniamo alla questione...."
mia madre, era impaziente di lasciare al più presto quel posto che le appariva così ambiguo, e cercò di giungere subito al dunque, ma fu interrotta
dall'uomo...
- Don Alberto : "Aspetti, signora.Quanta fretta?! Prima lasci che le offra qualcosa da bere."
- Mamma : "La ringrazio,molto gentile, ma a quest'ora non bevo alcolici."
- Don Alberto : "No, insisto!Lei è mia ospite.Voglio farle assaggiare un liquore di mia produzione.Vedrà, è squisito."
- Mamma : "Davvero, la ringrazio molto. Come se avessi accettato."
ma a quel punto l'espressione dell'uomo si fece cupa, come se fosse stato offeso...
- Mamma : "Se proprio insiste, allora un pochino lo gradisco."
accettò per evitare di contrariarlo e per sbrigare la faccenda.
Così l'uomo, si chinò e da uno scatolone posto ai piedi del tavolino, estrasse una bottiglia del suo liquore.Poi prese un paio di bicchierini da uno
scaffale e iniziò a versarlo. Porse uno dei bicchieri a mia madre e disse :
- Don Alberto : "Prego, assaggi e mi dica."
mia madre, sentendosi quasi costretta, prese il bicchiere e fece un breve sorso. Ma quel liquore aveva una gradazione alcolica elevata e mia madre,
reggeva poco l'alcol. Quindi iniziò a tossire e si fece rossissima...
- Don Alberto : "Allora?Come è?Non lo trova delizioso?"
- Mamma : "Si....ehc...ehc...è davv...davvero buono."
Compiaciuto, l'uomo iniziò ad entrare nel discorso.
- Don Alberto : "Allora,veniamo a noi.Quello che è capitato ieri è stato molto spiacevole.La macchiana è nuovissima, l'ho appena ritirata dal
concessionario. E' stato devvero un peccato vedere quel graffio sul paraurti..."
- Mamma : "Lo so, mi rincresce molto. Mio marito è davvero desolato, ma è disposto a risarcire il danno,come lei ben sa."
- Don Alberto : "Capisco,signora. Però, non è così semplice..."
- Mamma : "Non è semplice? Mio marito mi ha spiegato che non è così grave il danno. Quanto può essere alta la cifra per ripararlo?"
- Don Alberto : "No, non si tratta di soldi, signora.
- Mamma : "Allora? Qual è il problema?"
- Don Alberto : "Veda,signora, non è il danno materiale che deve esser risarcito."
- Mamma : "Si spieghi meglio."
- Don Alberto : "Va bene...E' evidente che lei e suo marito, non sapete chi sono e cosa rappresento in questo quartiere, e questo mi stupisce.
Quì, tutti sanno chi sono. E sanno che quando viene fatto un torto a Don Alberto, ci sono delle conseguenze...
Bisogna assumersi le responsabilità."
- Mamma : "Mi perdoni se io non conosco ciò che lei rappresenta nel quartiere, ma non era certo intenzione di mio marito farle un torto.
Avrebbe potuto andarsene ieri, e lei non avrebbe saputo chi fosse l'autore del danno. Invece le ha lasciato il numero di
telefono."
- Don Alberto : "Ci mancava che non lo facesse...."
- Mamma : "Mio marito è una persona onesta, e....
prima che mia madre potesse finire la frase, l'uomo alzò la mano per farle capire di fermarsi.
- Don Alberto : "Lei si chiama Rosa e ha 2 figli.La più grande ha 15 anni e va al liceo, l'altro, il più piccolo ha circa un ann sbaglio?"
Come raggelata dall'affermazione dell'uomo, mia madre ebbe appena la forza di rispondere...
- Mamma : "Ma...ma lei come fa a sapere queste cose?"
- Don Alberto : "Signora....io so tutto di lei, di suo marito, della sua famiglia."
poi, accortosi che mia madre rimase impietrita, aggiunse
- Don Alberto : "Io conosco tutta gente importante, ma conosco anche delle nullità, come tuo marito!"
a quel punto mia madre reagì, alzandosi :
- Mamma : "Come si permette?!? Mio marito non è una nullità! E poi chi le da il diritto di frugare nella nostra vita?"
- Don Alberto : "Calmati Rosa! Ancora non hai capito chi e cosa sono,vero? Io sono un uomo che può disporre della vita degli altri a mio
piacimento. Posso fare del bene alla gente...ma posso fare anche del male. Io mi aspettavo che venisse tuo marito questa
sera. E invece, quel cacasotto, a mandato la mogliettina...Mi ha mancato ancora di rispetto perchè non ha mantenuto la parola!
Non è un uomo!"
- Mamma : "Basta così! Voglio andarmene da questo lurido buco e da lei!"
- Don Alberto : "No, tu non vai da nessuna parte! Tu continui a non capire. E continui a mancarmi di rispetto! Te ne andrai solo quando sarò
stato pienamente ricompensato!"
- Mamma : "Quanto vuole per finirla quì?!"
- Don ALBERTO : "Ancora con questi soldi? Stammi bene a sentire, credi che io sia una persona che ha bisogno dell'elemosina di una borghesuccia
come te? Io il danno alla mia macchina l'ho già fatto riparare! Non voglio i tuoi soldi!
- Mamma : "Cosa vuole ,allora?
l'uomo, mettendosi una mano sul cazzo, iniziò a toccarsi e disse :
- Don Alberto : "Sono stato offeso da tuo marito! E per lavare l'offesa, voglio te!"
- Mamma : "Cosa??? Lei è impazzito! Adesso me ne vado!"
- Don ALberto : "Se esci da quì adesso, sappi che potrebbe capitare qualche cosa di molto spiacevole alla tua famiglia! E non si tratterà di un
graffietto al paraurti della macchina di tuo marito. Come ti ho già detto, io so molte cose di te, dei tuoi figli...
Quindi, pensa bene a quello che fai...."
Adesso, mia madre aveva capito tutto. Era capitata nelle grinfie di un malavitoso. Quell'uomo che pareva essere una persona qualunque, in realtà
era un Boss. Avrebbe voluto scappar via...fuggire il più lontano possibile da quella situazione e da quel perfido essere, che nel frattempo,
continuava a toccarsi. Sapeva però, che se fosse andata via, una minaccia avrebbe gravato sulla sua famiglia. Quindi, a malincuore, ritornò sui
suoi passi e chiese all'uomo :
- Mamma : "Cosa vuole che faccia?"
- Don Alberto : "Brava, hai preso la decisione giusta! Inizia a spogliarti, ma fallo lentamente e voglio che mi guardi mentre lo fai!"
Con la morte nel cuore, mia madre obbedì. Era devastata. Mai si era denudata per un uomo che non fosse mio padre. All'umiliazione si aggiunse
però una flebile speranza. Ossia, che a quel flaccido ultra sessantenne, potesse bastare solo la vista di un corpo voluttuoso come il suo.
Che si fosse accontentato. Che si limitasse solo a guardarala e, nella peggiore delle ipotesi, masturbarsi.
Speranza che ben presto svanì....
L'uomo infatti, si slacciò la cintura e abbassandosi pantalone e mutanda, estrasse il suo cazzo che, era già in tiro. La sola vista del corpo
di una splendida donna come mia madre, lo aveva eccitato. Mia madre notò la spaventosa erezione dell'uomo e ormai nuda, cercò di coprirsi il
seno e la fica con le mani, cercando anche di distogliere lo sguardo da quel losco individuo.
Don Alberto, si alzò di scatto dalla sedia e le si avvicinò. Poi, tolse la mano di mia madre che copriva il seno e l'altra che copriva la fica,
la mise sul suo cazzo e disse :
- Don Alberto : "Fammi una sega!"
Senza resistenza alcuna, mia madre iniziò a masturbare l'uomo. Ma quello fu solo l'inizio...
- Don Alberto : "Adesso baciami! Ma voglio un vero bacio,profondo e passionale!"
Mia madre esaudì anche questa richiesta. Stava Masturbando e baciando un uomo diverso da mio padre. Un estraneo. Un lurido criminale le affondava
la sua lingua in bocca, iniziando poi a palpeggiare il suo corpo. Le sporche mani dell'uomo raggiunsero ogni parte intima di mia madre. Sembrava
quasi una belva che si avventava sul corpo esanime della sua preda. Perchè questo era ciò che mia madre era in quel momento. Una preda indifesa
nelle grinfie di quel porco.
Poi l'uomo,trascinò mia madre sulla brandina e urlando si rivolse al suo scagnozzo che era fuori dallo stanzino :
- Don Alberto : "Pasquale!? Non fare entrare nessuno che sono molto occupato!"
- Pasquale : "Certo, Don Alberto!"
Poi guardando mia madre negli occhi le disse :
- Don Alberto : "Adesso io e te ci divertiamo!"
- Mamma : "Prima dimmi che con questo è tutto risolto e che la mia famiglia non avrà probelmi!"
- Don Alberto : "Questo dipende da te! Se mi farai godere come si deve, allora vedremo. Adesso però stai zitta e usa la tua bocca per succhiarmi il
cazzo!"
Ancora una volta, mia madre accettò questa ennesima onta e, iniziò a succhiare il pisello di quell'uomo. Mentre succhiava, non poteva fare a meno di
pensare a mio padre e a noi figli. Era la peggior umilizione che avesse subito in vita sua. Ma non c'era possibilità alcuna di opporsi alle pretese
di quel criminale.
- Don Alberto : "Datti da fare! Impegnati, non sai fare di meglio?! Succhia con più gusto, questo non è il cazzetto di quella checca di tuo marito!
Il mio è un vero cazzo! Fammi godere, troia!"
Allora mia madre, cerco di fare del suo meglio. Aveva fatto pompini in passato. Oltre a quelli fatti a mio padre, ebbe delle esperienze con alcuni
compagni di classe al Liceo e, fece un pompino anche ad un suo professore alle Magistrali. Ma mai, in nessuna di quelle volte,era stata forzata a
farlo e mai si era trovata al cospetto di un cazzo di quelle dimensioni. Infatti, il pisello di Don Alberto, doveva esser lungo oltre 30 centimetri
e con un diametro di almeno 7/8 centimetri. Ad aggravare il tutto, il sapore di quel cazzo, la stava disgustando. Un orribile gusto di urina e carne
rancida, invadeva la sua bocca. Ma doveva farlo. Doveva succhiare quel cazzo.
- Don Alberto : "Brava! Così! Prendilo tutto in bocca! Succhialo bene! Ti sta piacendo, vero?"
Poi, ad un tratto, Don Alberto afferrò i capelli di mia madre e le sollevò la testa, facendole sgusciar via il suo cazzo dalla bocca e disse :
- Don Alberto : "Abbiamo capito che sei una buona pompinara tutto sommato. Adesso voglio scopare! Voglio fottere la tua fica pelosa! Mettiti a
pecora!"
Col capo chino mia madre si voltò di spalle, offrendo a quel maiale, la vista fantastica del suo culo e della sua fica pelosa.
- Don Alberto : "Fantastico! Ti scoperò come non sei mai stata scopata in vita tua! Ti farò dimenticare il cazzetto di tuo marito! Vedrai come,
ti farò godere!"
- Mamma : "Come credi che mi possa piacere farmi prendere da un essere come te?"
- Don Alberto : "Come mi hai chiamato, puttana?!"
e prima che mia madre potesse dire qualcosa, l'uomo affondo in un colpo il suo pisello nella sua fica. A quel punto mia madre gemette, e si rese
conto che l'uomo la stava scopando senza preservativo...
- Mamma : "M...ma il preservativo?! Ti prego mettilo!Ahhhh...aahhh!"
- Don Alberto : "Pfz...ma che vai dicendo!? Ti pare che possa scoparti col guanto?!? Che gusto ci sarebbe?! AHAHAHAH!"
- Mamma : "Ti prego...Ahhhh!Mettilo....AHHHH!"
Ma le suppliche di mia madre non avevano effetto, anzi. Ad ogni lamento o richiesta di mia madre, l'uomo affondava con veemenza i colpi. D'altronde,
veder ballonzolare le tette di mia madre, lo eccitava ancora di più.
Don Alberto poi, girò con furia mia madre scaraventandola sul letto e, una volta spalancate le sue coscie, riaffondò il suo cazzo nella fica.
Mentre la scopava, l'uomo leccava le gambe di mia madre e soprattutto, le succhiava i piedi.
Mia madre, ad occhi chiusi, cercava di sottrarsi almeno mentalmente a quel momento. Ma ogni colpo della penetrazione brutale di quell'uomo, la
rigettava ogni volta in quella realtà. Ma, qualcosa stava cambiando. Per quanto non volesse ammetterlo, mia madre stava iniziando a provare piacere...
- Don Alberto : "Merda, hai partorito 2 volte, ma hai una fica sterttissima! Quel cornuto di tuo marito, deve avere un grissino tra le gambe!"
- Mamma : "Ahhh...!!Smettila di nominare mio marito, animale!Ahh..aaahhh!!!"
- Don Alberto : "Oh capisco...So perchè non vuoi sentirlo nominare...Perchè adesso finalmente stai assaggiando il cazzo di un vero uomo!Ahahaha!"
Si distese quindi sul corpo di mia madre e iniziò a leccare e morderle il seno. Succhiava i suoi capezzoli con estrema foga. Poi, riprese a baciarla
affondando la sua lingua fino in gola. Mia madre, nauseata dall'alito pestifero di quell'uomo, era completamente alla sua mercè. Non riuscia a spiegarsi
come fosse possibile godere. Per quanto si sforzasse, non riusciva a provare il piacere così forte che quell'individuo le stava dando...
- Don Alberto : "Guardami puttana! Voglio che mi guardi sempre! Dimmi che sono un vero uomo! Dimmi che il mio è un vero cazzo! Dimmi che ami me e non
quella checca di tuo marito!"
- Mamma : "Aahh...!!!No!Mai!"
- Don Alberto : "Avanti troia! Dimmelo! Il tuo corpo scandaloso merita un cazzo come il mio! Tu sei fatta per un vero uomo come me! Tu sei mia!
Sei tutta bagnata, ti sta piacendo! Stai godendo,vero?Avanti,dillo!"
alla fine mia madre si arrese all'evidenza. Era impossibile negarlo ormai :
- Mamma : "S...si..Ahhh! Sto godendo! Sei un vero uomo!Ah..ahh!"
- Don Alberto : "Dimmi che ami il mio cazzo! Dimmi che ti sto soddisfacendo! Che quel cornuto di tuo marito non ti ha mai fatta godere così!"
- Mamma : "E' vero..aahhhh! Tu mi fai godere! Solo tu! Ahh..aahh!!!"
- Don Alberto : "Sono felice di sentirlo, perchè sto per farti mia! Sto per arrivarti dentro! Voglio riempirti tutta la fica! Voglio ingravidarti!"
- Mamma : "Cosa?! No, non farlo ti prego! Non prendo la pillola! No...nooo!!"
- Don Alberto : "Preparati troia! Adesso sborro!Ahhhhhh!!!!"
- Mamma : "Noooo!!!Ahhh!!!"
Don Alberto le esplose dentro tutto se stesso. Mia madre sentì la sua fica riempirsi del caldo seme di quel criminale. Come se un vulcano stesse
eruttando dentro di lei. Mai aveva ricevuto così tanta sborra. Doveva esser piaciuta davvero tanto a Don Alberto, che l'uomo eiaculò come un cavallo.
Mia madre sentiva pulsare il cazzo dell'uomo, ancora e ancora e ancora, producendo un quantitativo di sperma tale, da sembrare la somma di tutte le
sborrate da lei ricevute fino ad allora.
Il peso dell'idea di rischiare di esser ingravidata era maggiore del peso del corpo flaccido e sudato del viscido uomo che le era sdraiato addosso...
Finalmente l'uomo si alzò estraendo il suo pisello dalla fica di mia madre.
- Don Alberto : "Fiù...che scopata!"
- Mamma : "Non dovevi venirmi dentro....Rischio una gravidanza!"
- Don Alberto : "E sai quanto me ne può fregare?! Puoi sempre dire che il marmocchio sia del cornuto!Ahahaha!"
e mentre la fica di mia madre colava come fosse una cascata di sborra, aggiunse :
- Don Alberto : "Bhè, come inizio non c'é male!"
- Mamma : "Inizio?! Cosa intendi?! Avevi detto che possedermi ti avrebbe soddisfatto! Che saresti stato risarcito! Mi hai avuta, quindi ora
questa faccenda è chiusa!"
- Don Alberto : "Chiuso un cazzo! Stammi bene a sentire! Credi di esser nella posizione di avanzare richieste?! Ti sbagli! Pensi di esser una donna
tutta casa, chiesa e famiglia, ma in realtà sei solo una cagna che vuole farsi scopare da veri uomini! E' stata la tua fica bagnata
che ti ha tradita! Adesso sei mia e farai tutto quello che ti dirò di fare, capito?!"
- Mamma : "Sei solo uno schifoso porco! Cos'altro vuoi da me?"
- Don Alberto : "Presto lo scoprirai. Da questo momento, tieniti a mia completa disposizione! Ora, rivestiti e vattene che ho da fare!"
Così, mia madre, tramortita da quell'oscena esperienza, si rivestì di fretta e scappò via da quel lurido covo. Voleva rientrare a casa al più presto,
per lavarsi via il fetore e lo sperma di quel criminale. Ma ciò che più la spaventava era il piacere datole dall'idea di trovarsi di nuovo in una
situazione come quella appena vissuta.
Come avrebbe potuto guardare ancora negli occhi mio padre e noi figli?
Come avrebbe potuto sapendo che ciò che Don Alberto le aveva detto, aveva un fondo di verità? L'esser stata posseduta da quell'uomo, ad un certo punto,
ha iniziato piacerle. Il suo corpo non mentiva. Per quanto cercava di ribellarsi, non riusciva a rifuggire la sensazione di piacere e godimento che
nemmeno mio padre, unico, grande amore della sua vita, era stato capace di darle.
Salendo le scale del nostro palazzo, si sentiva in colpa per tutto questo, mentre un rigagnolo di sperma, lentamente le scorreva tra le coscie...
Fine capitolo 1
Vi piace? Vado col capitolo successivo?
mia madre si sia trovata in passato.
Ribadisco che tutto ciò è solo frutto della mia creatività ed immaginazione,ma spero possano eccitarvi.
La vita parallela di mia madre :
Capitolo 1 "Lincidente"
Tutto iniziò una fredda mattina di novembre di diversi anni fa.
Quel giorno,mio padre come tutte le mattine, uscì di casa per andare a lavoro.Sfortunatamente però, accadde qualcosa che avrebbe
cambiato la nostra esistenza...
Entrato in auto,mio padre iniziò la manovra per uscire dal parcheggio,ma a causa di una disattenzione, finì per urtare l'auto che era
parcheggiata appena dietro la sua. Il danno procurato, non fu particolarmente grave e mio padre, da onesta e corretta persona, lasciò
sul tergicristallo dell'auto lesionata, il suo numero di telefono, in maniere tale da permettere al proprietario di quell'auto,
di contattarlo.
Poi risalì in macchina e si recò a lavoro. La sera stessa, rientrato a casa, ricevette la telefonata del proprietario dell'auto che aveva
urtato.Sembrò essere una persona gentile e disponibile ad incontrare mio padre per accordarsi sul risarcimento del danno, che essendo
di lieve entità, non implicava il coinvolgimento delle assicurazioini. Mio padre e l'altro uomo si accordarono per incontrarsi la sera
successiva alle 19.30 presso un bar vicino casa nostra.
Il giorno seguente, mio padre si recò, come di consueto a lavoro, ma a causa di un problema, fu costretto a restare in uffucio più a
lungo del solito. Ricordatosi dell'appuntamento col proprietario della vettura danneggiata, telefonò a mia madre,dicendole che essendo
bloccato in ufficio, sarebbe dovuta andare lei a quell'incontro.
Inconsapevolmente, mio padre avrebbe generato quel vortice osceno e perverso dal quale mia madre sarebbe stata travolta.
"Prima di proseguire col racconto, passo ad una breve descrizione di mia madre :
Mia madre si chiama Rosa e a quel tempo era una donna di 44 anni, alta circa 1,60 m,capelli corti castano chiaro, cosce sode,
culo panoramico una generosa 4a taglia di seno."
E così, alle 19,30 in punto, mia madre si recò al bar dove era stato fissato l'appuntamento.
Per farsi riconoscere, l'uomo comunicò a mio padre che si sarebbe dovuto recare nella saletta sul retro del locale, dove c'era la sala
giochi e chiedere di Don Alberto...
In realtà, in quel bar c'èra una bisca clandestina gestita da una delle più potenti famiglie criminali della città.
Inconsapevole della trappola in cui stava per cadere, mia madre entrò in quella saletta, al cui interno vi erano alcuni uomini di diversa
età. Un pò intimidita, mia madre si avvicinò ad un tavolo dove 5 uomini stavano giocando a poker, e facendosi coraggio chiese ad uno di essi :
"Scusi potrebbe indicarmi chi è il signor Alberto?"
ma l'uomo imperturbabile continuava a giocare a carte senza curarsi di mia madre. Così, la donna con voce più decisa si rivolse di nuovo
all'uomo :
"Mi scusi stò parlando con lei, sarebbe così gentile da indicarmi il signor Alberto?"
A quel punto l'uomo, appoggiò le carte sul tavolo, si voltò verso mia madre e iniziò ad osservarla dalla testa ai piedi. Quella sera, mia
madre non era vestita in un modo particolarmente provocante, ma nonostante ciò, le sue generose curve erano più che intuibili...
Ebbe la sensazione che quell'uomo, osservandola, la stesse letteralmente spogliando con gli occhi.E quando gli altri uomini seduti a quel
tavolo inisìziarono a fare lo stesso, mia madre ,imbarazzata ed infastidita si voltò con l'intenzione di andarsene da quell'affumicato e
asfissiante loculo di pervertiti. Ma, giunta quasi alla porta un uomo le si avvicinò e le chiese :
"Perchè sta cercando Don Alberto?"
e mia madre, rispose spegandogli il perchè avrebbe dovuto incotrarlo. A quel punto, l'uomo disse a mia madre di seguirlo e la consusse in un'altra
stanza, sempre sul retro del bar.Era uno stanzino con una lercia brandina da un lato e un minuscolo tavolino con un paio di sedie dall'altro.
Quell'uomo disse a mia madre di accomodarsi su una sedia e di aspettare.
Mentre attendeva, mia madre continuava ad osservare disgustata il sudiciume di quella stanza, pensando di essere capitata , suo malgrado, in
una lurida bettola.
Trascorsero circa 5 minuti e poi, finalmente, la porta dello stanzino si aprì, ed entro un uomo di circa 65 anni, grasso e con i capelli brizzolati
e grassi.
Fece il giro del tavolino e si accomodò di fronte a mia madre.
Poi si rivolse a lei dicendo :
- Don Alberto : "Buonasera signora.Piacere di conoscerla.Sono il proprietario dell'auto che suo marito ha urtato ieri."
- Mamma : "Buonasera sig.Alberto. Mio marito si scusa per non esser venuto di persona, ma è stato trattenuto a lavoro.
- Don Alberto : "Non si preoccupi,capisco."
- Mamma : "Bene, allora, veniamo alla questione...."
mia madre, era impaziente di lasciare al più presto quel posto che le appariva così ambiguo, e cercò di giungere subito al dunque, ma fu interrotta
dall'uomo...
- Don Alberto : "Aspetti, signora.Quanta fretta?! Prima lasci che le offra qualcosa da bere."
- Mamma : "La ringrazio,molto gentile, ma a quest'ora non bevo alcolici."
- Don Alberto : "No, insisto!Lei è mia ospite.Voglio farle assaggiare un liquore di mia produzione.Vedrà, è squisito."
- Mamma : "Davvero, la ringrazio molto. Come se avessi accettato."
ma a quel punto l'espressione dell'uomo si fece cupa, come se fosse stato offeso...
- Mamma : "Se proprio insiste, allora un pochino lo gradisco."
accettò per evitare di contrariarlo e per sbrigare la faccenda.
Così l'uomo, si chinò e da uno scatolone posto ai piedi del tavolino, estrasse una bottiglia del suo liquore.Poi prese un paio di bicchierini da uno
scaffale e iniziò a versarlo. Porse uno dei bicchieri a mia madre e disse :
- Don Alberto : "Prego, assaggi e mi dica."
mia madre, sentendosi quasi costretta, prese il bicchiere e fece un breve sorso. Ma quel liquore aveva una gradazione alcolica elevata e mia madre,
reggeva poco l'alcol. Quindi iniziò a tossire e si fece rossissima...
- Don Alberto : "Allora?Come è?Non lo trova delizioso?"
- Mamma : "Si....ehc...ehc...è davv...davvero buono."
Compiaciuto, l'uomo iniziò ad entrare nel discorso.
- Don Alberto : "Allora,veniamo a noi.Quello che è capitato ieri è stato molto spiacevole.La macchiana è nuovissima, l'ho appena ritirata dal
concessionario. E' stato devvero un peccato vedere quel graffio sul paraurti..."
- Mamma : "Lo so, mi rincresce molto. Mio marito è davvero desolato, ma è disposto a risarcire il danno,come lei ben sa."
- Don Alberto : "Capisco,signora. Però, non è così semplice..."
- Mamma : "Non è semplice? Mio marito mi ha spiegato che non è così grave il danno. Quanto può essere alta la cifra per ripararlo?"
- Don Alberto : "No, non si tratta di soldi, signora.
- Mamma : "Allora? Qual è il problema?"
- Don Alberto : "Veda,signora, non è il danno materiale che deve esser risarcito."
- Mamma : "Si spieghi meglio."
- Don Alberto : "Va bene...E' evidente che lei e suo marito, non sapete chi sono e cosa rappresento in questo quartiere, e questo mi stupisce.
Quì, tutti sanno chi sono. E sanno che quando viene fatto un torto a Don Alberto, ci sono delle conseguenze...
Bisogna assumersi le responsabilità."
- Mamma : "Mi perdoni se io non conosco ciò che lei rappresenta nel quartiere, ma non era certo intenzione di mio marito farle un torto.
Avrebbe potuto andarsene ieri, e lei non avrebbe saputo chi fosse l'autore del danno. Invece le ha lasciato il numero di
telefono."
- Don Alberto : "Ci mancava che non lo facesse...."
- Mamma : "Mio marito è una persona onesta, e....
prima che mia madre potesse finire la frase, l'uomo alzò la mano per farle capire di fermarsi.
- Don Alberto : "Lei si chiama Rosa e ha 2 figli.La più grande ha 15 anni e va al liceo, l'altro, il più piccolo ha circa un ann sbaglio?"
Come raggelata dall'affermazione dell'uomo, mia madre ebbe appena la forza di rispondere...
- Mamma : "Ma...ma lei come fa a sapere queste cose?"
- Don Alberto : "Signora....io so tutto di lei, di suo marito, della sua famiglia."
poi, accortosi che mia madre rimase impietrita, aggiunse
- Don Alberto : "Io conosco tutta gente importante, ma conosco anche delle nullità, come tuo marito!"
a quel punto mia madre reagì, alzandosi :
- Mamma : "Come si permette?!? Mio marito non è una nullità! E poi chi le da il diritto di frugare nella nostra vita?"
- Don Alberto : "Calmati Rosa! Ancora non hai capito chi e cosa sono,vero? Io sono un uomo che può disporre della vita degli altri a mio
piacimento. Posso fare del bene alla gente...ma posso fare anche del male. Io mi aspettavo che venisse tuo marito questa
sera. E invece, quel cacasotto, a mandato la mogliettina...Mi ha mancato ancora di rispetto perchè non ha mantenuto la parola!
Non è un uomo!"
- Mamma : "Basta così! Voglio andarmene da questo lurido buco e da lei!"
- Don Alberto : "No, tu non vai da nessuna parte! Tu continui a non capire. E continui a mancarmi di rispetto! Te ne andrai solo quando sarò
stato pienamente ricompensato!"
- Mamma : "Quanto vuole per finirla quì?!"
- Don ALBERTO : "Ancora con questi soldi? Stammi bene a sentire, credi che io sia una persona che ha bisogno dell'elemosina di una borghesuccia
come te? Io il danno alla mia macchina l'ho già fatto riparare! Non voglio i tuoi soldi!
- Mamma : "Cosa vuole ,allora?
l'uomo, mettendosi una mano sul cazzo, iniziò a toccarsi e disse :
- Don Alberto : "Sono stato offeso da tuo marito! E per lavare l'offesa, voglio te!"
- Mamma : "Cosa??? Lei è impazzito! Adesso me ne vado!"
- Don ALberto : "Se esci da quì adesso, sappi che potrebbe capitare qualche cosa di molto spiacevole alla tua famiglia! E non si tratterà di un
graffietto al paraurti della macchina di tuo marito. Come ti ho già detto, io so molte cose di te, dei tuoi figli...
Quindi, pensa bene a quello che fai...."
Adesso, mia madre aveva capito tutto. Era capitata nelle grinfie di un malavitoso. Quell'uomo che pareva essere una persona qualunque, in realtà
era un Boss. Avrebbe voluto scappar via...fuggire il più lontano possibile da quella situazione e da quel perfido essere, che nel frattempo,
continuava a toccarsi. Sapeva però, che se fosse andata via, una minaccia avrebbe gravato sulla sua famiglia. Quindi, a malincuore, ritornò sui
suoi passi e chiese all'uomo :
- Mamma : "Cosa vuole che faccia?"
- Don Alberto : "Brava, hai preso la decisione giusta! Inizia a spogliarti, ma fallo lentamente e voglio che mi guardi mentre lo fai!"
Con la morte nel cuore, mia madre obbedì. Era devastata. Mai si era denudata per un uomo che non fosse mio padre. All'umiliazione si aggiunse
però una flebile speranza. Ossia, che a quel flaccido ultra sessantenne, potesse bastare solo la vista di un corpo voluttuoso come il suo.
Che si fosse accontentato. Che si limitasse solo a guardarala e, nella peggiore delle ipotesi, masturbarsi.
Speranza che ben presto svanì....
L'uomo infatti, si slacciò la cintura e abbassandosi pantalone e mutanda, estrasse il suo cazzo che, era già in tiro. La sola vista del corpo
di una splendida donna come mia madre, lo aveva eccitato. Mia madre notò la spaventosa erezione dell'uomo e ormai nuda, cercò di coprirsi il
seno e la fica con le mani, cercando anche di distogliere lo sguardo da quel losco individuo.
Don Alberto, si alzò di scatto dalla sedia e le si avvicinò. Poi, tolse la mano di mia madre che copriva il seno e l'altra che copriva la fica,
la mise sul suo cazzo e disse :
- Don Alberto : "Fammi una sega!"
Senza resistenza alcuna, mia madre iniziò a masturbare l'uomo. Ma quello fu solo l'inizio...
- Don Alberto : "Adesso baciami! Ma voglio un vero bacio,profondo e passionale!"
Mia madre esaudì anche questa richiesta. Stava Masturbando e baciando un uomo diverso da mio padre. Un estraneo. Un lurido criminale le affondava
la sua lingua in bocca, iniziando poi a palpeggiare il suo corpo. Le sporche mani dell'uomo raggiunsero ogni parte intima di mia madre. Sembrava
quasi una belva che si avventava sul corpo esanime della sua preda. Perchè questo era ciò che mia madre era in quel momento. Una preda indifesa
nelle grinfie di quel porco.
Poi l'uomo,trascinò mia madre sulla brandina e urlando si rivolse al suo scagnozzo che era fuori dallo stanzino :
- Don Alberto : "Pasquale!? Non fare entrare nessuno che sono molto occupato!"
- Pasquale : "Certo, Don Alberto!"
Poi guardando mia madre negli occhi le disse :
- Don Alberto : "Adesso io e te ci divertiamo!"
- Mamma : "Prima dimmi che con questo è tutto risolto e che la mia famiglia non avrà probelmi!"
- Don Alberto : "Questo dipende da te! Se mi farai godere come si deve, allora vedremo. Adesso però stai zitta e usa la tua bocca per succhiarmi il
cazzo!"
Ancora una volta, mia madre accettò questa ennesima onta e, iniziò a succhiare il pisello di quell'uomo. Mentre succhiava, non poteva fare a meno di
pensare a mio padre e a noi figli. Era la peggior umilizione che avesse subito in vita sua. Ma non c'era possibilità alcuna di opporsi alle pretese
di quel criminale.
- Don Alberto : "Datti da fare! Impegnati, non sai fare di meglio?! Succhia con più gusto, questo non è il cazzetto di quella checca di tuo marito!
Il mio è un vero cazzo! Fammi godere, troia!"
Allora mia madre, cerco di fare del suo meglio. Aveva fatto pompini in passato. Oltre a quelli fatti a mio padre, ebbe delle esperienze con alcuni
compagni di classe al Liceo e, fece un pompino anche ad un suo professore alle Magistrali. Ma mai, in nessuna di quelle volte,era stata forzata a
farlo e mai si era trovata al cospetto di un cazzo di quelle dimensioni. Infatti, il pisello di Don Alberto, doveva esser lungo oltre 30 centimetri
e con un diametro di almeno 7/8 centimetri. Ad aggravare il tutto, il sapore di quel cazzo, la stava disgustando. Un orribile gusto di urina e carne
rancida, invadeva la sua bocca. Ma doveva farlo. Doveva succhiare quel cazzo.
- Don Alberto : "Brava! Così! Prendilo tutto in bocca! Succhialo bene! Ti sta piacendo, vero?"
Poi, ad un tratto, Don Alberto afferrò i capelli di mia madre e le sollevò la testa, facendole sgusciar via il suo cazzo dalla bocca e disse :
- Don Alberto : "Abbiamo capito che sei una buona pompinara tutto sommato. Adesso voglio scopare! Voglio fottere la tua fica pelosa! Mettiti a
pecora!"
Col capo chino mia madre si voltò di spalle, offrendo a quel maiale, la vista fantastica del suo culo e della sua fica pelosa.
- Don Alberto : "Fantastico! Ti scoperò come non sei mai stata scopata in vita tua! Ti farò dimenticare il cazzetto di tuo marito! Vedrai come,
ti farò godere!"
- Mamma : "Come credi che mi possa piacere farmi prendere da un essere come te?"
- Don Alberto : "Come mi hai chiamato, puttana?!"
e prima che mia madre potesse dire qualcosa, l'uomo affondo in un colpo il suo pisello nella sua fica. A quel punto mia madre gemette, e si rese
conto che l'uomo la stava scopando senza preservativo...
- Mamma : "M...ma il preservativo?! Ti prego mettilo!Ahhhh...aahhh!"
- Don Alberto : "Pfz...ma che vai dicendo!? Ti pare che possa scoparti col guanto?!? Che gusto ci sarebbe?! AHAHAHAH!"
- Mamma : "Ti prego...Ahhhh!Mettilo....AHHHH!"
Ma le suppliche di mia madre non avevano effetto, anzi. Ad ogni lamento o richiesta di mia madre, l'uomo affondava con veemenza i colpi. D'altronde,
veder ballonzolare le tette di mia madre, lo eccitava ancora di più.
Don Alberto poi, girò con furia mia madre scaraventandola sul letto e, una volta spalancate le sue coscie, riaffondò il suo cazzo nella fica.
Mentre la scopava, l'uomo leccava le gambe di mia madre e soprattutto, le succhiava i piedi.
Mia madre, ad occhi chiusi, cercava di sottrarsi almeno mentalmente a quel momento. Ma ogni colpo della penetrazione brutale di quell'uomo, la
rigettava ogni volta in quella realtà. Ma, qualcosa stava cambiando. Per quanto non volesse ammetterlo, mia madre stava iniziando a provare piacere...
- Don Alberto : "Merda, hai partorito 2 volte, ma hai una fica sterttissima! Quel cornuto di tuo marito, deve avere un grissino tra le gambe!"
- Mamma : "Ahhh...!!Smettila di nominare mio marito, animale!Ahh..aaahhh!!!"
- Don Alberto : "Oh capisco...So perchè non vuoi sentirlo nominare...Perchè adesso finalmente stai assaggiando il cazzo di un vero uomo!Ahahaha!"
Si distese quindi sul corpo di mia madre e iniziò a leccare e morderle il seno. Succhiava i suoi capezzoli con estrema foga. Poi, riprese a baciarla
affondando la sua lingua fino in gola. Mia madre, nauseata dall'alito pestifero di quell'uomo, era completamente alla sua mercè. Non riuscia a spiegarsi
come fosse possibile godere. Per quanto si sforzasse, non riusciva a provare il piacere così forte che quell'individuo le stava dando...
- Don Alberto : "Guardami puttana! Voglio che mi guardi sempre! Dimmi che sono un vero uomo! Dimmi che il mio è un vero cazzo! Dimmi che ami me e non
quella checca di tuo marito!"
- Mamma : "Aahh...!!!No!Mai!"
- Don Alberto : "Avanti troia! Dimmelo! Il tuo corpo scandaloso merita un cazzo come il mio! Tu sei fatta per un vero uomo come me! Tu sei mia!
Sei tutta bagnata, ti sta piacendo! Stai godendo,vero?Avanti,dillo!"
alla fine mia madre si arrese all'evidenza. Era impossibile negarlo ormai :
- Mamma : "S...si..Ahhh! Sto godendo! Sei un vero uomo!Ah..ahh!"
- Don Alberto : "Dimmi che ami il mio cazzo! Dimmi che ti sto soddisfacendo! Che quel cornuto di tuo marito non ti ha mai fatta godere così!"
- Mamma : "E' vero..aahhhh! Tu mi fai godere! Solo tu! Ahh..aahh!!!"
- Don Alberto : "Sono felice di sentirlo, perchè sto per farti mia! Sto per arrivarti dentro! Voglio riempirti tutta la fica! Voglio ingravidarti!"
- Mamma : "Cosa?! No, non farlo ti prego! Non prendo la pillola! No...nooo!!"
- Don Alberto : "Preparati troia! Adesso sborro!Ahhhhhh!!!!"
- Mamma : "Noooo!!!Ahhh!!!"
Don Alberto le esplose dentro tutto se stesso. Mia madre sentì la sua fica riempirsi del caldo seme di quel criminale. Come se un vulcano stesse
eruttando dentro di lei. Mai aveva ricevuto così tanta sborra. Doveva esser piaciuta davvero tanto a Don Alberto, che l'uomo eiaculò come un cavallo.
Mia madre sentiva pulsare il cazzo dell'uomo, ancora e ancora e ancora, producendo un quantitativo di sperma tale, da sembrare la somma di tutte le
sborrate da lei ricevute fino ad allora.
Il peso dell'idea di rischiare di esser ingravidata era maggiore del peso del corpo flaccido e sudato del viscido uomo che le era sdraiato addosso...
Finalmente l'uomo si alzò estraendo il suo pisello dalla fica di mia madre.
- Don Alberto : "Fiù...che scopata!"
- Mamma : "Non dovevi venirmi dentro....Rischio una gravidanza!"
- Don Alberto : "E sai quanto me ne può fregare?! Puoi sempre dire che il marmocchio sia del cornuto!Ahahaha!"
e mentre la fica di mia madre colava come fosse una cascata di sborra, aggiunse :
- Don Alberto : "Bhè, come inizio non c'é male!"
- Mamma : "Inizio?! Cosa intendi?! Avevi detto che possedermi ti avrebbe soddisfatto! Che saresti stato risarcito! Mi hai avuta, quindi ora
questa faccenda è chiusa!"
- Don Alberto : "Chiuso un cazzo! Stammi bene a sentire! Credi di esser nella posizione di avanzare richieste?! Ti sbagli! Pensi di esser una donna
tutta casa, chiesa e famiglia, ma in realtà sei solo una cagna che vuole farsi scopare da veri uomini! E' stata la tua fica bagnata
che ti ha tradita! Adesso sei mia e farai tutto quello che ti dirò di fare, capito?!"
- Mamma : "Sei solo uno schifoso porco! Cos'altro vuoi da me?"
- Don Alberto : "Presto lo scoprirai. Da questo momento, tieniti a mia completa disposizione! Ora, rivestiti e vattene che ho da fare!"
Così, mia madre, tramortita da quell'oscena esperienza, si rivestì di fretta e scappò via da quel lurido covo. Voleva rientrare a casa al più presto,
per lavarsi via il fetore e lo sperma di quel criminale. Ma ciò che più la spaventava era il piacere datole dall'idea di trovarsi di nuovo in una
situazione come quella appena vissuta.
Come avrebbe potuto guardare ancora negli occhi mio padre e noi figli?
Come avrebbe potuto sapendo che ciò che Don Alberto le aveva detto, aveva un fondo di verità? L'esser stata posseduta da quell'uomo, ad un certo punto,
ha iniziato piacerle. Il suo corpo non mentiva. Per quanto cercava di ribellarsi, non riusciva a rifuggire la sensazione di piacere e godimento che
nemmeno mio padre, unico, grande amore della sua vita, era stato capace di darle.
Salendo le scale del nostro palazzo, si sentiva in colpa per tutto questo, mentre un rigagnolo di sperma, lentamente le scorreva tra le coscie...
Fine capitolo 1
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