Racconto di fantasia La vita parallela di mia madre

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Ribadisco che tutto ciò è solo frutto della mia creatività ed immaginazione,ma spero possano eccitarvi.

La vita parallela di mia madre :

Capitolo 11 "Una giornata impegnativa"

Martedì 14 Febbraio.
Quella mattina, per mia madre la sveglia fu più insopportabile del solito. Per di più, era riuscita a dormire solo per un paio di ore...
Nonostante ciò, lei sapeva che quello sarebbe stato un giorno determinante per la sua carriera. E, per la sua stessa vita. Per evitare di destare sospetti,
disse a mio padre, che in mattinata ci sarebbe stata un'importantissima riunione in azienda alle 9.00 e, quindi, lei avrebbe potuto recarsi in ufficio, con
più calma rispetto al solito. Quindi, attese che mio padre e mia sorella uscissero di casa e, una volta giunta la sig.ra Maria, iniziò a prepararsi per
l'importantissimo impegno che l'attendeva. Mia madre, scelse con cura un abbigliamento speciale per l'occasione.
Una volta pronta, salutò la balia, mi diede un bacio e si apprestò a raggiungere l'Hotel dove, il Direttore Generale, la stava attendendo...
La struttura, si trovava dall'altra parte della città e, quindi, mia madre, per esser puntuale all'appuntamento delle 10.00, scelse di prendere un taxi.
Giunta in Hotel, chiese alla receptionist, di esser annunciata presso la camera dove Nicola e la sua compagna alloggiavano. Pochi istanti e poi, potè
salire al 18° piano, dirigendosi presso la suite n°82. Attraversato un lungo corridoio, mia madre giunse alla porta della camera e bussò.
A fare "gli onori di casa", ci pensò Marisa, la giovane compagna del Direttore, che la fece accomodare in un'enorme salone dalle cui vetrate, si godeva di una vista panoramica.

- Marisa : "Prego signora. Si accomodi pure."
- Mamma : "La ringrazio."
- Marisa : "Gradisce qualcosa da bere?"
- Mamma : "No, la ringrazio. Come se avessi accettato."
- Marisa : "Nicola, ci raggiungerà subito. Si è dovuto assentare per una telefonata. E' sempre molto impegnato col lavoro..."
- Mamma : "Si, capisco..."

Poi, dopo qualche minuto in cui le due donne avevano conversato amichevolmente, ecco arrivare nel salone, Nicola...

- Nicola : "Mi perdoni sig.ra, se l'ho fatta attendere ma, penso lei sappia quanto una persona come me possa esser indaffarata..."
- Mamma : "Si figuri. Capisco benissimo...."
- Nicola : "Mi auguro che la mia Marisa, abbia allietato la sua attesa..."
- Mamma : "Oh, si certo! Abbiamo conversato un pò..."
- Nicola : "Ma, mi dica, cosa posso offrirle? Marisa, perchè non hai offerto qualcosa alla nostra ospite?"
- Mamma : "Veramente, Direttore, la signorina è stata molto gentile prima. Ma, le ho risposto che stavo bene così."
- Nicola : "Davvero non gradisce qualcosa?"
- Mamma : "La ringrazio molto! Come se avessi accettato."
- Nicola : "Come preferisce. Bene...Allora, Giancarlo mi ha parlato molto bene di lei."
- Mamma : "Si, veda Direttore..."
- Nicola : "La prego! Mi chiami pure Nicola."
- Mamma : "Certo! Veda, Nicola...Giancarlo le avrà sicuramente detto, di quanto, nei 15 anni da che sono stata assunta dall'Azienda, il mio, sia sempre stato un impegno costante sul lavoro. L'Azienda per me è come una seconda famiglia. Ricordo quanto fui felice quando fui assunta e, da quel giorno, ho sempre fatto tutto ciò che potevo per meritarmelo..."
- Nicola : "Ne sono sicuro! Ho avuto modo di rendermi conto di quanto il suo lavoro, sia sempre stato prezioso per noi. Giancarlo, non mi ha certo detto qualcosa che io già non sapessi. A nome dell'Azienda, credo di potermi sbilanciare dicendole che è un privilegio averla nella nostra grande famiglia."
- Mamma : "La ringrazio moltissimo Dirett...ehm, Nicola.."
- Nicola : "Tuttavia, credo che sappia che stiamo attuando un poderoso programma di ristrutturazione aziendale. Giancarlo di sicuro, le avrà accennato..."
- Mamma : "Certo...Giancarlo me ne ha parlato..."
- Nicola : "Bhe?! Perchè quell'espressione? Era così sorridente fino a pochi secondi fa...!"
- Mamma : "Io...veda...Sono consapevole del fatto che ci siano molti altri miei colleghi che rischiano...Ma...Giancarlo le avrà riferito, certe altre mie qualifiche..."
- Nicola : "Ecco! Vedo che ha fatto centro, cara signora! Si, Giancarlo, mi ha rivelato le sue doti particolari. Di come lei sia determinata a continuare a lavorare per noi...
Ma, così come nel lavoro, anche nella mia vita privata, sono abituato a testare con mano...Non posso prendermi il lusso di basare il mio giudizio, solo ed esclusivamente su quanto mi viene detto. Non che non mi fidi di Giancarlo, ma, preferirei avere un saggio di queste sue...doti. Lei comprende, vero?"
- Mamma : "Si, la capisco perfettamente..."
- Nicola : "Ottimo! Allora, direi che possiamo anche iniziare..."

Si era dunque arrivati al sodo.
In fondo, lo scopo della sua visita in quell'Hotel, era solo quello. Mia madre, senza indugiare, iniziò a spogliarsi in maniera molto sensuale...
Di fronte agli occhi compiaciuti di Nicola e della sua compagna Marisa, svelava il suo corpo invitante.
Mentre si spogliava, mia madre si accorse che Marisa, l'osservava ancora più compiaciuta del compagno. La ragazza infatti, alla vista del sinuoso corpo di mia madre, aveva iniziato a masturbarsi. Quindi, anche lei sarebbe stata presente a ciò che di lì a poco, sarebbe iniziato...

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- Nicola : "Che splendida fica che hai! Oh,si!"
- Mamma : "So..sono contenta che le piaccia...Ahh...aah!"
- Marisa : "Uh si! Dai amore! Scopala! Scopa questa troia come merita!"

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- Nicola : "Con delle tette così, farai davvero carriera! Oh merda! Sono meravigliose! Non è così dolcezza?!"
- Marisa : "Si, ha davvero delle tette fantastiche! Uh...si!"

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- Marisa : "Vai, amore! Oh, si!!Vai, chiavatela sempre di più!"
- Nicola : "Si, tesoro! Questa troia vuole mantenere il suo lavoro! Devo testare le tue qualità! Capisci? Lurida puttana! Ahh si!!
- Mamma : "S..si!AAAHH! Testi...aaahh! Testi...testi pure Nicola!AAhh!"

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- Nicola : "Consideralo come un colloquio di lavoro! Te lo ricordi quando lo facesti anni fa?! Uhh...si cazzo!"
- Mamma : "Si...si lo ricordo!Ahh...aaahhh!"
- Nicola : "Bene adesso sono io che ti esamino, maledetta troia!"
- Marisa : "Ahahaha...Penso che se la siano scopata anche allora...Ahahaha!Umm...si!"

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- Nicola : "Adesso dimmi perchè dovrei continuare a far lavorare una cagna come te! Dimmelo! Perchè?!"
- Mamma : "Ahh..perch...Perchè sono attenta...prec...aaahh...precisa....affidabile! Ahhh...aaaahhh!"
- Nicola : "No, non basta! Ci sono altre troie come te disposte a farsi scopare pur di non esser licenziate! Perchè dovrei scegliere proprio te?!Avanti, dimmelo!"
- Mamma : "Perc...aaah...Perchè sono più puttana di tutte!Ahhh.. Ahhhh..!!
- Nicola : "Adesso si ragiona! Ripetilo! Ripeti cosa sei! Cazzo!"
- Mamma : "Sono una puttana! AAhhh!"
- Nicola : "Più forte! Non ti sento!"
- Mamma : "SO..AAH..SONO UNA PUTTANA! UNA PUTTANA!!!AAAHHH!"


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- Marisa : "Di più! Di più, tesoro! Spaccagliela! Spacca la fica a questa troia!"
- Nicola : "La senti?! Uh...si! Vuoi che te la rompa la fica! Rispondi!"
- Mamma : "N...Aahhh...S...Si! Me la rompa! ME LA ROMPA! AAAHHH!"
- Nicola : "Sentito dolcezza?!Ahahahah! Uh cazzo si!!!"

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- Nicola : "Bene! Adesso, per sugellare la tua permanenza in azienda, dobbiamo firmare un accordo! Si, cazzo! Sigliamo l'accordo con una bella sborrata dentro di te!"
- Marisa : "Uhh...siii! Si tesoro! Sborrale dentro! Sborra nelle fica di questa stronza!Uuuhh...!"
- Nicola : "Allora! lo, vogliamo siglare questo contratto?! UUhhh!"
- Mamma : "S..si! Sigliamolo...AAAHhh...Sigliamo il contratto! AAAhhh!"
- Nicola : "Non mi sembri molto convinta! Ci hai ripensato, forse?!"
- Mamma : "N..no! Voglio firmarlo....FIRM...AAAHHH...FIRMIAMO QUESTO CONTRATTO!!LO VOGLIO!!!AAAAHHH!!"
- Nicola : "Allora stai pronta,lurida troia! Ecco che la mia penna sta per sputare il suo inchiostro!!UHH...AAAHHHH...CAZZO! Prendi la mia sborra, schifosa PUTTANAAA!!!SIII!!!"

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- Nicola : "Cazzo! Che grande scopata! Dolcezza...tu che dici?! Me la devo tenere?"
- Marisa : "Mmm...si! Non era niente male...Direi che può restare..."
- Nicola : "Ti amo tesoro!AHAHAHA...In quanto a te, Rosa...Puoi tenerti il lavoro! Ma, dovrai impegnarti a fondo tutte le volte che io o Giancarlo, ti chiederemo di farlo!Intesi?!"
- Mamma : "S..si! Intesi!"
- Nicola : "Bene! Direi che il colloquio è stato positivo! Lei è...riassunta nella nostra Azienda...AHAHAHA! Mi perdonerà se non potrò restare. Ho diversi impegni da sbrigare...Ci penserà Marisa ad accompagnarla alla porta. Vero, dolcezza?!"
- Marisa : "Certo, tesoro! Va pure!"

Ci era riuscita!
Aveva superato la...selezione. E, ancora una volta, grazie alla sua fica...Lasciato l'albergo, mia madre si diresse a casa. Non era stato poi così difficile. Infondo si era trattato di una semplice scopata. Nulla di speciale rispetto alle molteplici chiavate dei giorni recenti. Ma, tornata a casa, mia madre trovò ad aspettarla un ospite imprevisto.
Si trattava di mio cugino Alfredo...
Stupita ed un pò imbarazzata per la sua presenza, mia madre, disse ad Alfredo di attendarla ancora per un pò, perchè aveva bisogno di fare una doccia. Doveva assolutamente ripulirsi dallo sperma di Nicola...Dopo qualche minuto, mia madre raggiunse Alfredo in salotto e subito si accorse dell'espressione imbronciata di mio cugino...

- Mamma : "Cosa c'è, Alfredino? Perchè quell'espressione?"
- Alfredo : "Bhe, zia...Sai, ieri sera, mi è successa una cosa..."
- Mamma : "Cosa ti è successo? Spero nulla di grave...mi devo preoccupare?"
- Alfredo : "No, zia! E' solo che...Ci sono due stronzi che mi perseguitano!"
- Mamma : "Due stronzi? Chi sono?! Cosa vogliono da te?! Dimmi, ti hanno fatto del male?!"
- Alfredo : "No, tranquilla! Non mi hanno picchiato! Sono due ragazzi che da qualche anno, mi fanno degli scherzi! Anche un pò pesanti...Sono miei coetanei più o meno. Ma sono davvero insopportabili!"
- Mamma : "Capisco. E dimmi, ne hai parlato con qualcuno? Con tua madre?"
- Alfredo : "No! Stai scherzando? Non ho il coraggio di dirle certe cose...Vedi zia, io...io sono venuto da te perchè sento di poterti parlare di tutto."
- Mamma : "Che tesoro che sei...Ma cosa hai intenzione di fare con quei due?"
- Alfredo : "Bhe, io vorrei limitarmi ad ignorarli. Ma quelli, continuano ad infastidirmi e ieri sera, uno di loro, mi ha chiesto di prestargli il mio walkman per un pò...Poi, però si è dileguato...e io, non so come farmelo ridare. Di andare a chiederglielo, non se ne parla...Però a me serve. Sai, c'è una ragazza che mi piace moltissimo...Eh, io ho registrato una cassetta con delle canzoni e vorrei farlgliele ascoltare. Proprio col quel walkman..."
- Mamma : "Wow! Una ragazza?! Il mio Alfredino si è innamorato allora? Dai, non arrossire! Parlami di lei!"
- Alfredo : "Bhe, ecco...Si chiama Anna e ha la mia stessa età. Ci conosciamo dalle elementari...
- Mamma : "Aspetta! Per caso parli di quella ragazza biondina, che vidi a casa tua durante le feste di Natale?!Me la ricordo!
- Alfredo : "Esatto! E' proprio lei!"
- Mamma : "Però?! Hai capito...?! il mio Alfredino..! Bravo! E' davvero molto carina e poi mi diede l'impressione di esser una ragazza dolce...E dimmi, sa cosa provi per lei?"
- Alfredo : "No...non ancora. Ogni volta che provo a dirlglielo, succede sempre qualcosa! Anche ieri, nel parco dell'Università! Ero con lei, ma sul più bello, si sono presentati quei due...
Non li sopporto più! E uno di loro, come se non bastasse, ha anche il mio walkman adesso..."
- Mamma : "Chi è questo stronzetto? Dove abita?"
- Alfredo : "Si chiama Mirco C. Abita in Via Manzoni n°5..."
- Mamma : "Mmmm...Mirco C. Aspetta, per caso il padre si chiama Roberto?"
- Alfredo : "Si, mi pare si chiami così! Perchè, lo conosci?"
- Mamma : "Si...Eravamo conoscenti,tanti anni fa! Stai tranquillo...Adesso ci pensa zia Rosa!"
- Alfredo : "Ma..ma zia, cosa vorresti fare? Se tu parlassi con Mirco dicendogli chi sei, per me sarebbe la fine!"
- Mamma : "Non preoccuparti, ti dico! Parlerò con il padre. Si ricorderà senz'altro di una sua vecchia amica..."
- Alfredo : "Ma zia!"
- Mamma : "Fidati di me! Sei venuto da zia perchè volevi un'aiuto? E io ti aiuterò!"
- Alfredo : "Veramente, ci sarebbe altro..."
- Mamma : "Cos'altro c'è adesso?"

Alfredo, rispose a mia madre togliendosi la maglia e sbottonando il pantalone...

- Mamma : "Ma Alfredo! Che fai? Sei impazzito?! C'è Maria di là...!"
- Alfredo : "Mandala via, ti prego!"
- Mamma : "Ma che dici?! Io non posso..."

Poi, Alfredo tirò fuori il suo uccello già in tiro e le sorrise.
La sola vista del pisello di Alfredo, quasi ipnotizzò mia madre. Si rese conto che lo desiderava! Più di quanto provasse a rinnegarlo...
Allora, congedò la sig.ra Maria e, raggiunse di nuovo Alfredo in salotto...

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- Alfredo : "Mmmm...Zia, le tue tette sono magnifiche! Potrei leccartele per ore!MMmmm"
- Mamma : "Ahahaha...Che sciocchino che sei!"
- Alfredo : "Davvero! Tu hai le tette più belle dell'universo!"
- Mamma : "Esagerato!Ahahaha...il mio Alfredino!Adesso vuoi che la tua zietta, ti succhi il tuo bell'uccellone?!"
- Alfredo : "MMmm...si! Sarebbe fantastico!"

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- Alfredo : "Uh...si...bellissimo! Sei fantastica zia! Hai una bocca spaziale!UUhh...Si!"

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- Alfredo : "Co..così,zia! Magnifico! Oh...oooh si...SI! Siii!UUUHHH!!
- Mamma : "NNN...mmmfffnn..mmfm!"

35 secondi!
Solo 35 secondi! Ecco quanto quel piccolo stronzo di mio cugino, riuscì a durare prima di riversare la sua calda sborra nella bocca di mia madre.

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- Mamma : "Ech...Ech!...Mmmm...Che diavolo,Alfredo!"
- Alfredo : "Scusami tanto, zia! Non volevo!"
- Mamma : "A momenti annego!! Adesso, rivestiti! Cinzia presto sarà qui!"
- Alfredo : "Eh dai, zia! E' durato così poco! Ne voglio ancora!"
- Mamma : "Ah...Alfredino...Alfredino..."

Mia madre, non si lasciò certo sfuggire l'occasione di prendere ancora il cazzo del suo nipotino.
Quel bastardello, ebbe quindi nuovamente la possibilità di scoparsi mia madre...

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- Mamma : "Mi raccomando! Questa volta però ricordati di tirarlo fuori, prima di venire! Capito?!"
- Alfredo : "Si, zia! Non temere! Me lo ricorderò..."
- Mamma : "Ecco, così bravo! Inseriscilo lentamente. Quando sarai con la tua bella Anna, dovrai esser gentile. Le piacerà fare l'amore con te!"
- Alfredo : "S..si...zia! Uh...Sono sicuro...Uh...mmm...che bello! E sempre così calda la tua fica...Mmm!"

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- Mamma : "Uh...si! Così...dolcemente...più dolcemente...Alfredo?! Rallenta!"
- Alfredo : "Nn...non posso zia! E' più forte di me! AAhh...uuuhh si!"
- Mamma : "Alfredo, ricordati dell'altra volta! Piano...devi rallentare! Alfredo?!"
- Alfredo : "Mi...mi dispiace zia! Ma non posso! UUhh...si! SI! SIIIIIIII!!!AAAAHH...!!!!"
- Mamma : "Alf...Alfredo??! Alfredo fermo! Fermati! No! Non farl.....AAHAHHHHH!!!"

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Anche in questa occasione, quel coglione di Alfredo, non riusci, o meglio...non volle trattenersi dal detonare una copiosa sborrata nella fica di mia madre. Quella piccola testa di cazzo, lo fece con gusto. Ma, come biasimarlo? La calda e accogliente vagina di mia madre, era un'incentivo continuo alle eiaculazioni interne...Tanti uomini maturi vi avevavno già riversato ormai, litri di sperma...
Ma l'arrabbiatura provocatale dall'ennesima disubbidienza del nipote, si dissolse quasi subito. Mia madre, non rimproverò più di tanto Alfredo. Infondo, si era beccata un'altra generosa dose si sperma. E la cosa, era sempre ben accetta...
L'unico impiccio per mia madre, fu solo quello di doversi fare un'altra doccia. Ma non sarebbe stata l'ultima prima della fine della giornata.
Infatti, la sera stessa, appena dopo aver cenato, le calde voglie di mia madre, non potevano dirsi ancora pienamente soddisfatte. Ma, l'idea di "accontentarsi" di fare l'amore con mio padre, proprio non le garbava. Aveva bisogno di chi, sapesse come sfruttare a pieno, il suo voluttuoso corpo. Aveva bisogno di qualcuno che sapesse sbattersela a dovere. Qualcuno che la chiavasse con foga! E, il primo che venne in mente a mia madre fu...Don Alberto.
Come avrebbe potuto però, raggiungerlo? Come avrebbe fatto ad uscire di casa, da sola, a quell'ora senza insospettire mio padre?
Ma, di fronte alla prospettiva di un'ulteriore energica scopata, la soluzione non tardò ad arrivare...Le sigarette.
Mia madre, inventò come scusa per uscire di casa, quella di averle finite.
Mio padre, si rifiutò di uscire a comprarle. Lui non fumava...Ebbe un pò da obiettare quando mia madre gli disse che sarebbe uscita lei da sola a comprarle. Si era fatta una certa ora.
Ma alla fine, mia madre la spuntò. Si vestì rapidamente e disse a mio padre di non preoccuparsi qualora avesse tardato a rientrare.
Gli unici tabaccai ancora aperti, si trovavano ad una certa distanza da casa nostra. Così, animata dalla voglia e dalla speranza di incontrare Don Alberto, mia madre si precipitò nel bar Champagne. Rifugio sicuro del criminale. A differenza delle altre volte, quella sera, il boss era seduto ad uno dei tavolini della sala principale del bar, in compagnia di altri 3 loschi individui. Vinta una lieve timidezza, mia madre gli si avvicinò, ma,
arrivatagli ormai a pochi passi, fu fermata da uno degli uomini seduti al tavolo con Don Alberto, che le si rivolse in maniera intimidatoria...

- Uomo : "Chi sì?! Che vaje truvanne?!"
- Mamma : "Co..come prego?!"

Don Alberto, allora si alzò e tranquillizzò l'uomo dicendogli :

- Don Alberto : "Tutto ok! Tutto Ok! Puoi abbassare la guardia Gennarino! La signora la conosco! E' amica mia!"

e l'uomo a quel punto, riprese a parlare con gli altri 2 . Don Alberto poi, si rivolse all'uomo più anziano seduto al tavolo :

- Don Alberto : "Permettete Don Ciro? Dovrei assentarmi..."

L'uomo rispose facendo un cenno di approvazione con la testa.
Quindi, Don Alberto, prese sotto braccio mia madre e i due si allontanarono, raggiungendo una delle sale sul retro del bar.
Quì, una volta aver chiuso la porta, senza proferire altro, i due iniziarono a spogliarsi. Tra mia madre e Don Alberto, si era creato ormai un certo feeling. Sapevano esattamente cosa volevano l'uno dall'altra...

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- Don Alberto : "Hei? Mi sembri pensierosa..."
- Mamma : "Uhm? Io...? No, perchè?"
- Don Alberto : "Mi pareva che volessi dirmi qualcosa....Uhh...!"
- Mamma : "N..no! Davvero!Ah...aaahh!MMmmm!"
- Don Alberto : "Mi era sembrato! UUhh...dai...cosi!"
- Mamma : "No...Tutto quello che voglio è il tuo cazzo!AAhh..mmm!"
- Don Alberto : "Ahahahah! Riecco la vera Rosa! La mia puttana preferita!"

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- Don Alberto : "E quel coglione di tuo marito?! Gli hai detto che venivi da me?! Ahahahah!"
- Mamma : "Aahh....mmm...No...Sei pazzo?!AAAhhh!"
- Don Alberto : "Ahaha...E che cazzo ti sei inventata per uscirtene da sola a quest'ora?"
- Mamma : "Le sigarette...AAAhh! Gli ho detto che ho finito le sigarette...UUhhmm..."
- Don Alberto : "Ahahaha! Le sigarette?! Solo un perfetto idiota avrebbe potuto credere ad una cazzata simile!
Cazzo! Sto per venire! Adesso sborro!AAHAHH!!!"

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- Don Alberto : "Merda! Non ci credo che quella checca preferisce farsi le seghe invece che scoparsi sua moglie!"
- Mamma : "No...Ahh...Lui mi ama! Ahhh...Ma non può scoparmi come fai tu!"
- Don Alberto : "Ahahah! E' vero! Finalmente lo hai capito! Vieni sempre da me quando vuoi godere di un vero cazzo! Vero!?"
- Mamma : "S..si! E' vero! Sol...solo il tuo cazzo mi fa godere!!AAhh...Mmmm!"
- Don Alberto : "E io ti farò godere tutte le volte che vorrai! Ahahahah!"

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- Don ALberto : "Quel coglione mi fa incazzare davvero! Ti lascia uscire a quest'ora senza accompagnarti! Quanto può esser stupido uni'idiota come tuo marito?!"
- Mamma : "Non pensare a lui!Ahhh... Scopami! Scopami più forte!AAAhhh!"
- Don Alberto : "Già, non pensiamoci! Adesso ti riempio ancora di sborra. PUTTANA!SIIII!!!! AAAHHHH!!!!"
- Mamma : "AAhhh...Oh,Dio! E' davvero caldissima!!AAAHHH!!"

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- Don Alberto : "Eh dimmi, come ha reagito quando gli hai detto di esser incinta?!"
- Mamma : "E' rimast...AAAhhh...E' rimasto contento...almeno credo...AAhhh!"
- Don Alberto : "Come sarebbe a dire "almeno credi"?!"
- Mamma : "Uhmnn...Non so...credo gli faccia piacere! AAAhhh...mmmmm!"
- Don Alberto : "Secondo me, lo sa già che lui non è il padre! Ahahaha! UUhh..mmm...Si! Cazzo!"
- Mamma : "Basta! Non parliamone...!AAAHHH! Pensa solo a chiavarmi di più! Più forte! Ahhh...uuhhh...!"

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- Don Alberto : "Sei davvero una perfida troia! Ahahahah! Dovresti dirglielo che il bambino non è il suo...! E' un perfetto coglione è vero, ma merita comunque di sapere la verità...Non Trovi?!AHAHAH!
- Mamma : "NN...nnn! Non mi importa!AAHHHH! A me importa solo del tuo cazzo! Aaahh! Scopami ancora più forte!
ANCORA PIU'FORTE! AAAHHH! SI!!!"
- Don Alberto : "Zoccola maledetta! Oggi sei più affamata del solito! Oh,Merda! Eccomi! Preparati, troia! Sborro ancora!
PRENDILA TUTTA SCHIFOSA PUTTANA!!!AAAAHHH!!!"
- Mamma : "AAAHH!!!UUMMN....LO SENTO! SENTO IL TUO SEME BOLLENTE!!!AAAAHHH!SIIII!!!!"

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Volendo esaudire i desideri di mia madre, Don Alberto, non esitò a scoparsela con la classica foga per quasi 2 ore.
Ovviamente non era vero che mia madre fosse rimasta senza sigarette. In borsa, aveva ben 2 pacchetti. Ma, l'escamotage funzionò alla perfezione. Si era però fatta l'ora di tornare a casa. Ma la sua assenza, non fu notata più di tanto da mio padre, infatti, quando mia madre rincasò, lo
trovò sulla sua poltrona intento a guardare la partita di Coppa dei Campioni, rimanendole quasi indifferente.
Così, lei ebbe modo, di fare indisturbata l'ennesima doccia della giornata.
Già...che giornata!
Mia madre, si era fatta sbattere dalla mattina alla sera. La sua fica, grondante di sborra, le doleva. Ma, anche quel giorno, era riuscita ad ottenere ciò che bramava più di ogni altra cosa al mondo....
Cazzi e sborra in quantità!

Fine Capitolo 11
 
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La vita parallela di mia madre :

Capitolo 12 "Meglio tardi che mai"

Mercoledì 15 Febbraio. Ore 8.50. Ufficio del Direttore del Settore Amministrativo...

- Giancarlo : "Ieri sera...Uh...si...Nicola mi ha telefonato e...UUUhhh...mi ha raccontato di come ti sei data da fare..UUmm..si!"

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- Giancarlo : "Ne è rimasto profondamente soddisfatto! UUuhh...Hai fatto un'ottima...mmm...uuuuh...impressione a lui e a Marisa..MM...si!"
- Mamma : "Mmmff..nnnn..."
- Giancarlo : "Che?! Vorresti dire qualcosa?! No...Non occorre! Non smettere si succhiare! Uuhh...mmm...!"
Immagino perfettamente quanto...UUuhh...quanto ti sia impegnata,Rosa! Ero sicuro che...UUUhhh! Ero sicuro che ce l'avresti messa tutta pur di fare colpo sul mio amico Nicola...Oh...uuuhmm...!"

Ecco come stava iniziando la giornata "lavorativa" di mia madre...
Prima mansione...Nell'ufficio di Giancarlo, a succhiargli il pisello. Ad un tratto, però squillò il telefono, ed il vile dirigente, rispose contrariato...

- Giancarlo : "Dannazione! Non ti fermare!...Pronto?!"
- Sabrina : "Mi dispiace disturbarla, Direttore, ma c'è una chiamata per la sig. Rosa. Telefonano dalla scuola della figlia."
- Giancarlo : "Le avevo detto di non passarmi nessuna telefonata! Può dire di richiamare più tardi?!"
- Sabrina : "Credo si tratti di qualcosa di urgente...C'è il Preside della scuola in linea...Penso che riguardi la figlia della signora. Cosa devo dirgli?!"
- Giancarlo : "Va bene. Mi passi pure la chiamata. Ci penso io!"
- Sabrina : "Certo Direttore. Gliela passo sulla linea 2."
- Giancarlo : "Che rottura! Tieni! E' il Preside della scuola di tua figlia..."
- Mamma : "Pronto?"
- Preside : "Buongiorno. Parlo con la madre di Cinzia?"
- Mamma : "Si, sono io."
- Preside : "Salve signora. Sono il Preside dell'Istituto. Si tratta di sua figlia..."
- Mamma : "Salve! Mi dica tutto! Cosa è successo?!"
- Preside : "Mi duole disturbarla sul lavoro, ma ho ritenuto doverla informare che sua figlia si è resa colpevole di uno spiacevole gesto nei confronti di un suo docente...Il professore di Matematica."
- Mamma : "Cosa ha combinato quella screanzata?!"
- Preside : "C'è stato un diverbio in classe tra sua figlia e alcune sue compagne. Il docente è intervenuto per separare le ragazze e, purtroppo Cinzia ha reagito,proferendo degli insulti verso di lui, oltraggiandolo..."
- Mamma : "Capisco..."
- Preside : "Il professore, ha compreso che la ragazza, fosse alterata per via l'alterco con le sue compagne di classe e, al momento, ha voluto intercedere presso me , convincendomi a non intervenire nei confronti di sua figlia. Adesso Cinzia, è in sala Professori. Credo sia il caso che lei, venga a prenderla."

Mia madre, con una mano reggeva la cornetta del telefono e con l'altra continuava a masturbare Giancarlo che, nel frattempo le leccava e succhiava il seno...

- Mamma : "Certo, sig. Preside! Raggiungerò l'Istituto, appena possibile."
- Preside : "Molto bene. Allora, l'aspetto signora."
- Mamma : "La ringrazio molto per la sua disponibilità. E, non manchi di ringraziare da parte mia, il docente di matematica, per la sua comprensione..."

Poi, riagganciò.
Mia madre quindi, raccolse reggiseno, camicetta e maglioncino, con l'intenzione di rivestirsi per recarsi il prima possibile a scuola di mia sorella.
Ma fu interrotta bruscamente da Giancarlo...

- Giancarlo : "Dove credi di andare?!"
- Mamma : "Devo correre a scuola di mia figlia. Si tratta di una questione urgente!"
- Giancarlo : "E a me cosa credi che m'importi delle questioni di tua figlia?!"
- Mamma : "La prego Direttore! Mi lasci andare!"
- Giancarlo : "Tu, te ne andrai soltanto quando avrai finito qui, con me! Il mio cazzo è la tua questione più urgente!"
- Mamma : "Ma...ma Direttore...!?"
- Giancarlo : "Tua figlia sta male? E' ferita? Un'auto l'ha investita forse?! No! E allora, può attendere! Forza! Riprendiamo da dove siamo stati interrotti!"

Mia madre, ripose nuovamente i suoi vestiti su una delle poltrone dell'ufficio e seguitò a spompinare il cazzo del viscido verme...

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- Giancarlo : "Brava! UUhh! Devi sempre obbedirmi! Non devi mai obiettare! Ricordati che la tua permanenza...Uuhhh...dipende dalla tua completa disponibilità! Oh merda! Vai! Lo capisci?!UUhhh!"
- Mamma : "S...ssssmn....Mfmfnnmmf...."
- Giancarlo : "Oh si! Ci sono! CI SONO!!! Alzati troia!!Voglio innaffiarti per bene!!UUUhhh...AAAhhh!!"

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- Giancarlo : "Si, cazzo! Non esiste modo migliore per iniziare un'estenuante giornata di lavoro...Non trovi?!AHAHAHAHA!"
- Mamma : "Ech...nn...ech! A...Adesso posso andare? La prego!"
- Giancarlo : "Ma certo! Il suo dovere, per oggi, lo ha eseguito in maniera abbastanza soddisfacente! Vada...Vada pure, cara! Ahahahah"

E così, ripulitasi alla meglio dalla sborra di Giancarlo, mia madre si rivestì e di corsa, uscì dalla sede dell'azienda, per raggiungere mia sorella Cinzia a scuola. Arrivata all'Istituto, trovò ad accoglierla un'altra insegnante, la quale, era rimasta insieme a mia sorella nella sala professori, in attesa che giungesse mia madre.
Si trattava della professoressa di Italiano che, incaricata dal Preside, le spiegò nei dettagli, quanto fosse avvenuto.
Mia madre, chiese alla professoressa, se potesse parlare col professore di Matematica, per ringraziarlo e scusarsi dell'accaduto. La donna le rispose che al momento, il docente stava facendo lezione. Mia madre però, insistette, per potergli parlare, anche solo per pochi minuti. Giusto il tempo di porgli i suoi ringraziamenti. Così, la professoressa, chiese ad uno dei bidelli, di chiamare il professore . Il docente in questione era il professore Antonio V. di 46 anni. Un uomo alto e robusto. Caratteristiche fisiche, che colpirono, non poco, mia madre quando lo vide.
Era un nuovo docente, in sostituzione del precedente insegnante di Matematica andato in pensione.

- Mamma : "Buongiorno professore! Sono la mamma di Cinzia!"
- Antonio : "Buongiorno signora. Molto piacere!"
- Mamma : "Mi spiace di dover fare la sua conoscenza in una circostanza spiacevole come questa...Sono davvero desolata per quanto successo!"
- Antonio : "Si figuri signora. Non deve sentirsi affranta. Mi creda. Come ho spiegato al nostro Preside, sono state forse la foga e la rabbia di quei momenti, a provocare la reazione di sua figlia..."
- Mamma : "No, non ci sono giustificazioni. Cinzia, non doveva permettersi di rivolgersi a lei in quei termini..."
- Antonio : "Non si preoccupi, davvero! Mi sono reso conto di quanto stesse accadendo e sono intervenuto per separare le ragazze. Sono stati momenti concitati e di sicuro, può sempre scappare qualche parolina fuori posto... Siamo stati tutti ragazzi infondo. E, anche io, ai tempi della scuola, non potevo certo definirmi un alunno modello..."
- Mamma : "Sono davvero mortificata! La prego di accettare le mie scuse e quelle di mia faglia."
- Antonio : "Non ce n'e bisogno, mi creda. Sono in questo Istituto da pochissimo tempo, ma ho comunque avuto già modo di farmi un'idea sui miei alunni. E Cinzia, è una delle migliori. E' una studentessa molto attenta , volenterosa, ordinata ed educata. E' tra le prime della sua classe. Non sarà certo un piccolo episodio come questo a cambiare l'impressione che ho di sua figlia."
- Mamma : "Le sono immensamente grata, professore!"
- Antonio : "Ma no, si figuri, signora!"
- Mamma : "No, davvero. Vorrei fare qualcosa per poterle esprimere tutta la mia gratitudine!"
- Antonio : "Non occorre, mi creda. E con Cinzia...Non sia eccessivamente severa con lei. Adesso però, la prego di perdonarmi ma devo ritornare in classe..."
- Mamma : "Certo. Un'ultima cosa ,professore..."
- Antonio : "Prego, mi dica pure."
- Mamma : "Potrò apparirle un pò invadente, ma vorrei chiederle se...."
- Antonio : "Non si preoccupi, chieda. Chieda pure."
- Mamma : "Mi chiedevo se lei fosse sposato..."
- Antonio : "Ahahaha...Perchè vuole saperlo?"
- Mamma : "Che sciocca che sono! Non sono affari miei, mi perdoni!"
- Antonio : "No...Non si preoccupi. Non sono sposato! Lo ero...sono separato da 3 anni ormai..."
- Mamma : "Capisco...Eh...Se non sono troppo sfacciata...Posso chiederle se lei vive da solo?"
- Antonio : "Ahahah...Si...sono l'unico inquilino del mio appartamento...Ma, perchè vuole sapere tutte queste cose?Ahaha..."
- Mamma : "No...io...Solo non riesco a credere come un uomo, desiderabile come lei, possa vivere da solo..."
- Antonio : "Bhe, mi piacerebbe davvero proseguire questa curiosa e intrigante conversazione con lei ma è quasi terminata l'ora...Devo davvero volare in classe adesso. Probabilmente quei diavoli, avranno già incendiato metà aula...Potremmo riprendere il discorso magari....vediamo..."
- Mamma : "Continuo ad esser troppo sfrontata se mi autoinvito a casa sua? Diciamo...stasera alle 7?
- Antonio : "Bhe...veramente io..."
- Mamma : "La prego! Mi lasci esprimerle a fondo la mia riconoscenza..."
- Antonio : "Va...va bene allora! Se proprio ci tiene così tanto...L'aspetto a casa mia alle 7."
- Mamma : "Perfetto! A più tardi allora...."
- Antonio : "Certo! A più tardi! E si ricordi quanto le ho detto prima...Non sia troppo severa con Cinzia."

Il professore ritornò poi in classe per la sua lezione, mentre, dopo aver salutato la docente di Italiano, mia madre e mia sorella, si avviarono verso casa. Per tutto il tragitto, mia madre non disse una parola a Cinzia. Era molto contrariata per l'accaduto.
Su una cosa mia madre non transigeva...L'educazione dei suoi figli.
Giunsero al portone del nosto palazzo e salutata mia sorella, mia madre, ritornò a lavoro. Aveva dovuto assentarsi per un paio di ore, anche se per una ragione impellente. Ma, nella sua posizione, sapeva di non poter commettere sgarri in ufficio. Rimediarvi, avrebbe comportato ulteriori..."sacrifici". Quel giorno, il Dipartimento Amministrazione, avrebbero chiuso con 2 ore d'anticipo per consentire ai tecnici di
installare i nuovi computers negli uffici. Così, alle 16, mia madre l'asciò la sede dell'Azienda e, come di consueto, si recò alla fermata del bus, per tornare a casa. Mentre aspettava il pullman, alcuni colpi di clacson attirarono la sua attenzione. Poi l'auto accostò e mia madre sentì qualcuno chiamarla dall'interno...

Michele : "Ciao Rosa!"
- Mamma : "Oh, ciao Michele!"
- Michele : "Ma che bella coincidenza!"
- Mamma : "Eh, si! Non ci vedavamo da più di 20 anni e adesso ci ribecchiamo dopo soli pochi giorni dall'ultima volta...Non è che mi stai pedinando?Ahahaha..."
- Michele : "Ahahahah...Oh...Mi hai scoperto! Ahahaha! No, davvero, ho appena sbrigato una faccenda da queste parti e stavo tornando a casa.
E tu? Hai finito di lavorere?"
- Mamma : "Si. Oggi abbiamo terminato in anticipo e stavo aspettando il bus per tornare a casa..."
- Michele : "Capisco. Dai! Salta su! Ti offro un passaggio!"
- Mamma : "Ma veramente io non vorrei disturbarti..."
- Michele : "Ma scherzi?! Nessun disturbo! Dai, sali!"
- Mamma : "E va bene..."

A bordo dell'auto, i due presero a parlare ricordando con nostalgia gli anni del Liceo.
Un pò come era accaduto quella sera al ristorante, quando i due si rincontrarono dopo oltre 20 anni, mia madre provò una fortissima attrazione per Michele. Dopo avergli detto l'indirizzo di casa nostra, mia madre si rese conto, che quell'incontro casuale col suo ex compagno di classe, non poteva e non doveva limitarsi ai pochi chilometri che separavano l'azienda dove lavorava da casa nostra. Anche per Michele, che nei confronti di mia madre aveva sempre avuto un debole, quella fortuita coincidenza, avrebbe potuto e dovuto avere una degna conclusione...
Così, non esitò ad invitare mia madre a casa sua. Li, sarebbero stati più comodi e avrebbero potuto dare entrambi, un "senso" al loro incontro...
Mia madre, ovviamente, non si lasciò sfuggire l'occasione e accettò, più che volentieri...quell'invito.

- Michele : "Prego, mettiti pure comoda! Fai come fossi a casa tua, Rosa. Io, intanto, verso il brandy..."
- Mamma : "Wow! Proprio il mio liquore preferito! Te lo ricordi?!"
- Michele : "Certo! Ricordo che ne andavi pazza!"
- Mamma : "Già...Quante cose in passato mi sono capitate grazie o per colpa del brandy...Ahahahah!"
- Michele : "Ah, si? Di cosa parli?!"
- Mamma : "Ahahah....Nulla. Lascia stare. Peccati di gioventù!"
- Michele : "Ahahah...Eppure, non ti ho mai vista ubriaca! Liscio, giusto?"
- Mamma : "Si, grazie!"
- Michele : "Prego..."
- Mamma : "Grazie!"
- Michele : "Allora, mi stavi raccontando del...brandy..."
- Mamma : "Ahahah...insistente proprio come tanti anni fa..?Ahahaha"
- Michele : "Dai! E' che sono curioso..."
- Mamma : "Ahahaha...Non posso dirti prorio tutto ma...A volte, il brandy mi ha aiutata a fare delle cose...con delle persone..."
- Michele : "Aspetta! Adesso il discorso si fa interessante!"
- Mamma : "Ahahaha...Dai! Smettila! Ahahaha..."
- Michele : "Allora, provo ad indovinare...Il brandy, ti ha fatto dare un bacio a Terenzio...Te lo ricordi?"
- Mamma : "Chi!? Terenzio...? Ahhh....si! Il rospetto...ahahahaha....No, ma che dici?! Ahahahah!"
- Michele : "Forse ho esagerato...Ahahaha...Ti saresti dovuta scolare una botte intera, per arrivare a tanto...Ahahahaha!"
- Mamma : "Si!Ahahaha...Oh Dio! Terenzio il rospetto....Ma come ti è saltato in mente?! Ahahahah....che scemo che sei...."
- Michele : "Ahahaha...Sai, una cosa? Nella nostra classe, c'erano davvero dei personaggi assurdamente comici, è vero. Però, c'èra anche qualcuno che mal sopportavo..."
- Mamma : "Davvero? E chi?"
- Michele : "Bhe...mi ricordo di quegli stronzi di Mariano e Filippo!"
- Mamma : "Ahahahah...Dai! In fondo erano due bravi ragazzi..."

(Mariano e Filippo erano altri compagni di classe di mia madre, che avrete modo di conoscere più avanti in questo racconto)

- Michele : "Odiavo il modo in cui ti ronzavano intorno...Davvero! La cosa mi infastidiva molto..."
- Mamma : "E perchè ti infastidiva...?"
- Michele : "Perchè...Perchè io ero geloso..."
- Mamma : "Ahahahah....Davvero?!Tu geloso?! Non l'avrei mai detto..."
- Michele : "Perchè dici questo?...Non mi credi?"
- Mamma : "Perchè ti vedevo sempre in compagnia di ragazze diverse... Un giorno con una...Un giorno con un'altra...E adesso mi vieni a dire che eri geloso di me?!"
- Michele : "Lo facevo perchè...perchè ero uno stupido! Io non volevo ammettere a me stesso una cosa!"
- Mamma : "Che cosa?"
- Michele : "Vedi...io pensavo di essere un grande! Pensavo che divertirmi con diverse ragazze fosse il massimo! Ogni volta con una diversa...Mai fermarsi con una soltanto...Mai innamorarsi di una sola ragazza! Dio, quanto sono stato sciocco!
Se solo potessi tornare indietro...Quella volta in bagno, con te, non mi resi conto di quanto tu fossi straordinaria!
Fui davvero uno stronzo! Non meritasti il modo in cui ti trattai...Anche per questo, non abbi mai il coraggio di avvicinarmi a te...
Sapevo che ti fossi, giustamente, fatta una certa idea su di me! Pensavi che fossi solo uno stronzo cinico e profittatore...
Non meritavi un tipo come me!"
- Mamma : "Adesso, sei un pò troppo presuntuoso! Avresti dovuto parlarmene...Avresti capito che in realtà, mi ero fatta tutt'altra idea di te...
Ma non parliamo del passato! Adesso, siamo qui...soli!
Non credi che valga di più vivere... questo presente...?"

Mia madre si alzò dal divano ed iniziò ad accarezzare Michele. Il quale, capì subito quali fossero le sue intenzioni...

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- Mamma : "Lascia stare il passato! Ora sono quì con te..."
- Michele : "Rosa, ne sei davvero convinta?"
- Mamma : "Certo! Sai, no te lo ho mai detto! Mi piacque tantissimo quella volta con te nel bagno del Liceo..."

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- Michele : "Oh, Rosa! Il tuo seno è straordinario come allora!"
- Mamma : "Si, così! Stringilo forte! Mmmm...!"

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- Michele : "Mmmmffmm...Mi ero dimenticato di quanto fossero gustose...Le tue tette sono dolci come pesche!"
- Mamma : "Ahahah...Sciocchino!Mmmm"

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- Michele : "Si...Cazzo! La tua bocca è maledettamente fantastica! OOOhh...si! Mi sembra di tornare indietro di più 20 anni...Si..Continua! Uuhhh..."
- Mamma : "Vuoi venirmi in bocca anche adesso...?"
- Michele : "No...Voglio che questa volta duri più a lungo..."

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- Michele : "Sei una donna fantastica! Dio, quanto sono stato stronzo!"
- Mamma : "Ancora?! Dai...smettila testone! Voglio questo bel pisellone tra le tette!"

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- Michele : "Così,brava! Tienile strette! Oh...si! Meraviglioso!"
- Mamma : "Mmm...ti piace?! Ti piaece come lo stringo il tuo cazzo?! Mmmm..."
- Michele : "Si! Si!!! Potrei anche morire sul tuo seno...UUhhh...si!"

Poi, i due completarono ciò che più di 20 anni fa, rimase in sospeso...

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- Michele : "Sei straordinari,Rosa! Hai una fica celestiale! Oh...uuhh...si!"
- Mamma : "Uhmm...si! E' bello! Il tuo cazzo dentro di me è favoloso! Uuhmm...aahh!"
- Michele : "Cazzo! Cosa mi sono perso per tutti questi anni! UUhh...!"

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- Michele : "UUUhh...Dannazione! Perchè? Perche deve esser questa la mia prima volta con te!UUhhhmm!"
- Mamma : "Aahh..Mmmm...Che...che vuoi dire?! Aahh...uuhhmm...!"
- Michele : "UUhh...Solo oggi! Merda! Perche soltanto oggi finalmente posso stare con te?! Uuuuhh!!"
- Mamma : "Uuuhh...aaahhh...E'...stato il destino...AAhh...il destino ci ha fatto rincontrare...UUhhh..mmm!"

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- Michele : "Il destino, dici?! Uuuhh...Bhe, io avrei preferito non perderti...UUhh..aah!Cazzo!"
- Mamma : "Nn..non si può sempre avere...Aaahhh...avere tutto nella vita!Uuhh...Ma...non pensiamoci adesso!Oh si,continua!!Forte! Più forte! Aaahh!"

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- Michele : "Uhh...Davvero! Dico sul serio, Rosa! Ti amavo...Uuuhh! Ti desideravo più di ogni altra!UUhh..mmm!"
- Mamma : "AAhhh...Anc....Anche io ti volevo! Ma...UUhhh...allora, le nostre vite...MMM...presero strade diverse...AAhh!MMnn!"
- Michele : "Ahh...Hai ragione...Uhh..Hai ragione tu, purtroppo! Io..però sento...sento che adesso sto per esplodere! So che sei sposata...UUhh..ma io...io vorrei venire dentro di te!..UUuuhh!"
- Mamma : "Puoi! Ahhh...Puoi farlo! Mmmmm...! Uuhhh!!"
- Michele : "Davvero? Sei..sei sicura?!"
- Mamma : "Fallo! AAaahhh...Fallo ti prego! Uuummmm!"
- Michele : "Allora, prendimi! Prendi tutto me stesso,Rosa! Uuuuaaahhhhhh!!!SI CAZZO!!!"
- Mamma : "AAAaahh...mmmmm...SIIIIIII!"

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Oltre 20 anni di desideri sopiti, deflagarono in profondità nella vagina di mia madre!
Michele divampò oltre 20 anni di passione repressa nei confronti di mia madre, nel suo utero. Non si contavano più le volte in cui, tutti quegli uomini con i quali era stata in quei mesi, l'avevano scopata e riversato dentro di lei, secchiate di sborra. Ma, con Michele fu diverso.
Mia madre, non solo godette più del solito, ma avvertì un piacere nuovo. Una sensazione imprevista, che non provava da anni e anni...
Stare con lui, l'aveva davvero trasportata nel passato . Alle sue prime esperienze. Come se il pisello di Michele avesse agito da macchina del tempo. Ma, della più che movimentata gioventù di mia madre, vi parlerò riccamente nei prossimi capitoli...
Dopo, aver finalmente reso indimenticabile quell'incontro, Michele, riaccompagnò mia madre a casa.
Promettendosi reciprocamente, che quella, oltre che la prima, non sarebbe stata la loro ultima volta insieme, i due si salutarono. Una volta a casa, mia madre trascorse del tempo con mia sorella. Le parlò, cercando di esser quanto più comprensiva possibile.
Disse a Cinzia, che non avrebbe menzionato lo spiacevole episodio scolastico, a mio padre, in cambio della promessa di mia sorella, che casi del genere non si ripetessero in futuro...
Poi, alle 18.30, prima che mio padre rientrasse dal lavoro, mia madre uscì di per recarsi a casa di Antonio,l'insegnante di mia sorella e, puntuale come al solito, alle 19.00, era sulla soglia dell' abitazione del professore.
Dopo essersi data un'ultima sistematina, busso alla sua porta e il docente la fece accomodare in salotto...

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- Mamma : "Però! Per esser un uomo che vive da solo, questa casa è davvero molto accogliente! Mi piace lo stile dell'arredamento! Complimenti!"
- Antonio : "La ringrazio. Sono felice che le piaccia. Ma, temo di doverla deludere..."
- Mamma : "E Perchè mai?"
- Antonio : "Gli arredi, li scelse quasi completamente la mia ex moglie..."
- Mamma : "Oh, Dio! Mi scusi! Ecco...l'ennesima gaffe!"
- Antonio : "No, stia tranquilla! Della mia ex sono tante le cose che si possono dire ma, non che non sappia arredare una casa...E' proprio quello il suo lavoro!"
- Mamma : "Mi perdoni, davvero! Che imbarazzo!"
- Antonio : "No, non deve esserlo. Davvero! Ma che sbadato! Non le offerto nulla! Cosa desidera? Le preparo un caffè? Oppure gradisce un te?
Se vuole, ho anche dei liquori..."
- Mamma : "Un brandy, andrebbe bene, grazie!"
- Antonio : "Ottima scelta! Vedo che è un'intenditrice..."
- Mamma : "Ahahaha...no! E' solo che lo gradisco particolarmente..."

Dopo aver degustato un paio di bicchieri del liquore, l'atmosfera...diventò sempre più...audace...

- Mamma : "Sono rimasta molto colpita dal modo con cui ha affrontato lo spiacevole episodio di mia figlia. Non tutti i professori sono comprensivi quanto lei..."
- Antonio : "La ringrazio, ma non credo sia stata una questione così tanto grave...Infondo sua figlia, non mi ha mica accoltellato...Ahahaha!"
- Mamma : "Troppo modesto, professore..."
- Antonio : "Ma è così, signora!"
- Mamma : "Rosa! Mi chiami pure Rosa!"
- Antonio : "D'accordo! Allora lei mi chiami Antonio! Sentirmi chiamare sempre professore, mi fa sembrare più vecchio...Ahahaha!"
- Mamma : "Ahahaha....Vecchio? Non direi affatto! Lei è davvero un bell'uomo,lo sa?"
- Antonio : "Ahahah...Non esageri! Non sono poi così speciale...! Anzi, è lei ad esser una donna straordinariamente affascinante!"
- Mamma : "Generoso, cordiale, e anche gentiluomo...! Davvero non posso credere che non ci sia una donna nella sua vita! E' un'ingiustizia!"
- Antonio : "Lo pensa davvero?"
- Mamma : "Certo, Antonio! Lei è un uomo per cui le donne dovrebbero far follie! E' colto, raffinato, di bell'aspetto ! Una vera donna, non potrebbe desiderare altro in un uomo! E io...in realtà sono venuta qui, a casa sua, per dimostrarle proprio questo!
Potrei usufruire del suo telefono, per piacere?"
- Antonio : "Prego! Faccia pure!"
- Mamma : "La rigrazio..."

Quindi mia madre telefonò a casa, avvertendo mia sorella, di non aspettarla per cena, perchè sarebbe rimasta a casa della sua collega Lucia, per sbrigare delle pratiche di lavoro arretrate...
Poi, riagganciato il telefono, iniziò quello che ormai per lei, era diventato un consueto spettacolino...

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- Antonio : "Rosa?! Ma...ma cosa...?!"
- Mamma : "Shhh...Mi dica solo se le piace ciò che vede..."
- Antonio : "Ahaha...Dio santo! E me lo chiede pure?!"
- Mamma : "Allora...Lasci che le esprima quanto le sia riconoscente per ciò che ha fatto per Cinzia..."

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- Mamma : "Wow! Come pensavo...Colto, raffinato, di bell'aspetto e...molto ben dotato!"
- Antonio : "Ahahah...mi sento quasi sommergere da tutti questi sui complimenti..."
- Mamma : "Tra poco le farò perdere la testa, mi creda! Si sentirà volare...!"
- Antonio : "Stupendo! Lei ha un corpo prodigioso!"
- Mamma : "La ringrazio...Vedrà come riesco ad usarlo..."

Pochi minuti dopo...

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- Antonio : "Continui...Si! Continui! Oh, si! Sii!!" Che bocca meravigliosa! Ancora...Ancora! Mi sta facendo venire! Vengo...VENGOOO!!!SIIII!!!"

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- Antonio : "Lo sa, cosa penso? Uh...si!"
- Mamma : "Ah...! Mi dica!AAhhh!"
- Antonio : "Che sua figlia dovrebbe...uuuhh...dovrebbe commettere più spesso delle infrazioni....a scuola! UUhhh! Cazzo!"
- Mamma : "Ahh...UUhhmm...Per...Perchè?!Uuuh...!"
- Antonio : "Così, potrei...godere più spesso della sua...."riconoscenza"!UUhh...aahh!"

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- Antonio : "Porca troia! UUhhh....Si...Sto andando in fiamme! Cazzo! Hai un'inferno tra le cosce! Oh, merda!"
- Mamma : "Più, forte!Aaahh...Sbattimi più forte! Aaaahhhh!"
- Antonio : "Merda! Ci sono quasi! Ci sono quasi!!! Dove la vuoi?! Dove la vuoi la sborra? Puttana!!!Uhh"
- Mamma : "AAhh...Dentro! Tutta dntro!!UUhhh....aaahh!
- Antonio : "Ah, è così? E allora...Ti accontento subito!! FOTTUTA TROIAAA!!!! UUUUOOAAAAAHHH!!!"

Dopo circa 2 ore...

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- Mamma : "MM.....Che bello!Che bello!!AAhhh..."
- Antonio : "OOhh! Ma tua figlia....uuuhh sa di ritrovarsi una gran zoccola come te per madre?!UUhh...aah!"
- Mamma : "AAhh...Cert...certo che no!AAhh!"
- Antonio : "UUUhh...Che ne pensi se le faccio un bel discorsetto domani...?Eh?! Che ne pensi?! OOhhh!"
- Mamma : "Aaahh...Se...sei impazzito!?N...non farlo...! Aaahh...mmmm!"

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- Antonio : "Ahahaha...Ci sei cascata, non è così? Ahahaha....Uuhhh!"
- Mamma : "Stupido che sei! UUhh...mmm...AAhhh!"
- Antonio : "Hai creduto che...UUhh...che potessi dirle quianto sia troia sua madre?! UUuhh...aaahh!"
- Mamma : "S..sii!!AAhhh! L'ho ...l'ho creduto!"
- Antonio : "Aahahah...Mignotta e anche un pò tonta....La cosa non guasta! UUhhh! Com'è che dicevi?! Che sono colto, e poi?!"
- Mamma : "Raff..AAAhhh...Raffinato...Gentile..aaah...!"
- Antonio : "Si...Ripetilo! Voglio sentirtelo dire mentre ti sborro dentro ancora! UUhhh! Avanti! RIPETILO!"
- Mamma : "Sei...Aaahh...sei colto, gentile, cordiaaaahhh! Cordiale...Raffin...Raffinatooo!AAAHHH!"
- Antonio : "E ora, quest'uomo raffinato e cordiale...UUhhh! Ti riempie di nuovo!!Cazzo! CAZZZOO! BECCATI UN'ALTRA DOSE DI SPERMA, SCHIFOSA PUTTANA!!!AAAHHH!!!"
- Mamma : "AAAHHH!OHH DIOOO!Mmmm...E' TANTA! TANTISSIMA!!!...ahahahah...MeravIGLIOSOOOO!!!"

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- Mamma : "Allora, professore? Le ho espresso in pieno la mia gratitudine...?"
- Antonio : "Ahahaha...Certamente! Magari tutte le mamme dei miei alunni, fossero così...grate! Ahahaha"

Era riuscita nell'intento di dimostrare ad Antonio, la sua "riconoscenza"...
Grazie all'intercessione del professore, la carriera scolastica di mia sorella, poteva ancora ritenersi salva.
L'orologio batteva ormai le 22.30... Mia madre, imboccò la strada di casa, satura dello sperma dell'ennesimo estraneo.
Ma, immancabilmente, anche quella volta, era stata pienamente soddisfatta...

Fine Capitolo 12
 
OP
Merkur

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Ribadisco che tutto ciò è solo frutto della mia creatività ed immaginazione,ma spero possano eccitarvi.

La vita parallela di mia madre :

Capitolo 13 "Come cambia la vita con un...click"

Sabato 18 Febbraio.

Sembrava essere una tranquilla mattinata. Mia madre ne approfittò per riassettare un pò casa e poi, le sue intenzioni, erano anche quelle di rilassarsi dopo una lunga ed estremamente impegnativa settimana...Dopo aver sbrigato qualche faccenda domestica, si ricordò della questione di Alfredo. Il suo walkman, era ancora nelle mani di Mirco, uno dei due ragazzi che perseguitavano mio cugino. Si ricordò anche, che il padre del bulletto, fosse Roberto C., un vecchio conoscente di mia madre, col quale ebbe a che fare in passato e di cui, avrò modo di parlarvi in futuro
nel mio racconto. Consultato l'elenco telefonico, riuscì a trovare il numero di casa dell'uomo. Le intenzioni di mia madre, erano quelle di parlare con lui, pensando, che da genitore, l'uomo sarebbe intervenuto non solo per la restituzione del walkman sottratto ad Alfredo, ma anche e soprattutto, per evitare che suo figlio, perseverasse nell' infastidire ulteriormente mio cugino. Compose quindi, il numero di Roberto, e dopo diversi squilli, a risponderle fu la domestica filippina. La donna straniera però, non capiva e non parlava perfettamente l'italiano, e la conversazione infatti, fu molto difficoltosa. Mia madre, chiese più volte alla domestica, quando avrebbe avuto l'opportunità di parlare con il padrone di casa...Ma la domestica, fraintendendo praticamente quasi ogni cosa mia madre le dicesse, se ne uscì rispondendo che Roberto e sua moglie, sarebbero stati a casa quella sera. Un pò provata dalla conversazione difficoltosa di quella telefonata, mia madre decise di rilassarsi un pò sul divano, prima di ritornare
alle pulizie di casa. Ma, le sue intenzioni, sarebbero presto state stravolte per l'ennesima volta...
Infatti, appena si adagiò sul divano, qualcuno bussò alla nostra porta. Un pò seccata, mia madre si affrettò per andare a rispondere. Guardando dallo spioncino della porta, mia madre riconobbe l'uomo che aveva bussato. Si trattava di Gennaro S., il portiere del nostro condominio.
47 anni, persona riservata ma non particolarmente gradita a mia madre. Egli, si scusò per il disturbo e, le disse che doveva parlarle di una questione abbastanza delicata. Questione che non poteva esser discussa ne sul pianerottolo, ne tanto meno in portineria. Mia madre quindi, gli chiese perchè non potesse aspettare mio padre ,e riferirla a lui visto che si occupava delle faccende condominiali. Ma Gennaro le ribadì nuovamente l'urgenza di dover parlarne con lei.
E così, un pò infastidita dalla cosa, mia madre lo fece entrare e i due si accomodarono in cucina...

- Mamma : "Posso offrirle qualcosa? Le preparo un caffè?"
- Gennaro : "Il caffè, no grazie. Mi è stato offerto della signora del secondo piano, dieci minuti fa..."
- Mamma : "Qualcosa di fresco allora ? Un tè alla pesca?"
- Gennaro : "Ecco, si! Quello lo accetto volentieri, grazie!"

Così, mia madre offrì un bicchiere di tè al portiere, ma intenzionata a liberarsi della poco gradita presenza, cercò subito di arrivare al nocciolo della questione per sbrigare quanto prima, la faccenda...

- Gennaro : "Ahh...! Davvero squisito! Ci voleva..."
- Mamma : "Mi fa piacere che l'abbia gradito...Ma adesso, se non le dispiace, potrei sapere di cosa si tratta? Quale sarebbe la questione di così tanta urgenza?"
- Gennaro : "Oh si, certo! Ho voluto parlare con lei, perchè è una faccenda che la riguarda...Personalmente...signora."
- Mamma : "Riguarda me?! Si spieghi meglio?"

Gennaro allora, sfilò da sotto la sua maglia, qualcosa. Sembrava un cartoncino bianco, leggermente sgualcito. Poi lo appoggiò sul tavolo e con la mano,lentamente lo avvicinò a mia madre...Lei, lo raccolse, lo girò e...rimase letteralmente sbalordita...

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Quel cartoncino, in realtà, era una foto. Ma non una foto qualsiasi. Ritraeva mia madre sul divano insieme a mio cugino Alfredo...

- Mamma : "Oh, Dio! Ma...ma lei...come fa ad avere...?
- Gennaro : "Vuole sapere chi l'ha scattata? Ma è semplice! Sono stato io...Ahahaha...Veda, l'altro pomeriggio, ero sul tetto del palazzo per riparare l'antenna dei coniugi del terzo piano...Mentre ero li che lavoravo, ho sentito alcuni strani versi, provenire dal suo balcone. Mi sono sporto leggermente e, l'ho vista, mentre era intenta a maneggiar con cura, l'attrezzo di quel ragazzino, che, se non erro...è suo nipote, vero?!"
- Mamma : "Ma...io..."
- Gennaro : "Mi basta come risposta!Ahahaha...Allora, sono corso a casa a prendere la mia macchina fotografica, sono risalito sul tetto e, con la scala che stavo usando per lavorare con le antenne, mi sono calato sul suo balcone. Anche se qualcuno mi avesse visto, avrebbe di sicuro pensato che fossi li per effettuare delle riparazioni...Poi, senza che lei o il suo nipotino, vi accorgeste di me, ho iniziato a scattare qualche...foto ricordo. Sa, per immortalare il vostro incontro romantico...Ahahaha!"
- Mamma : "Come si è permesso?! Come ha potuto fare una cosa del genere?!! Io la denuncio!!!"
- Gennaro : "Eh no! Lei non denuncia proprio nessuno, signora cara! E' inutile che le dica, cosa potrebbe succedere se queste foto, finissero nelle mani sbagliate...Se qualcuno, della sua famiglia, dovesse malauguratamente vederle...Se lo immagina?"
- Mamma : "Maledetto!"

Mia madre, infuriata e anche un pò spaventata, stracciò quella foto...ma fu tutto vano...

- Gennaro : "La stracci! La stracci pure...Ahahaha...Tanto ,ne ho infinite copie..."
- Mamma : "Cosa vuole?! Soldi??! Mi dica quanto vuole per tutte le copie delle foto!"
- Gennaro : "Soldi? Davvero pensa di potermi potermi comprare con quattro spiccioli?!"
- Mamma : "Faccia lei il prezzo! Qualunque prezzo!!"
- Gennaro : "Ahahah...Non è così semplice..."

Poi, l'uomo si alzò, fece il giro del tavolo e si avvicinò a mia madre...

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- Gennaro : "I soldi sono importanti...Ma non è la sola cosa che voglio da lei!"
- Mamma : "Che intende?!"
- Gennaro : "Voglio innanzitutto rispetto! Rispetto che lei non mi ha mai mostrato!!"
- Mamma : "Cosa significa questo? Io e mio marito, l'abbiamo sempre trattata con considerazione! Abbiamo sempre rispettato il suo lavoro!"
- Gennaro : "Suo marito, si! Lui è simpatico e ci si può parlare...Ma lei signora...Crede che non mi sia mai accorto di come mi guarda schifata? Delle occhiatacce che mi lancia? Ogni volta, quando passa davanti alla portineria, fa sempre finta che io non ci sia! A stento mi saluta...No! Lei dovrà imparare a rispettarmi! E dovrà dimostrarmelo sempre!"
- Mamma : "E' questo ciò che vuole? Rispetto?! Bene, allora mi dica in che modo potrei dimostrarglielo!"
- Gennaro : "Tanto per cominciare...Voglio che lei adesso faccia esattamente la stessa cosa che stava facendo a suo nipote in quella foto!"
- Mamma : "Cosa?! No! Questo mai!"
- Gennaro : "Come vuole! Allora, adesso vado giù in portineria, e sistemo un pò di foto nelle cassette della posta...Chissà...? I condomini...apprezzeranno..."
- Mamma : "Porco! Non può fare una cosa del genere!"
- Gennaro : "Certo che posso! Anzi, magari potrei mostrarne una a suo marito, quando rientrerà da lavoro più tardi..."
- Mamma : "No!...Va...va bene! Lo farò..."

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- Gennaro : "Dai! Usala meglio quella bocca! Me lo devi succhiare per bene! Molto meglio di quando lo hai succhiato al tuo nipotino...!"
- Mamma : "Nnnmmff...mmmnnff...!"

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- Gennaro : "Cazzo, che bello! Ti preferisco così! Vedi? Sai utilizzarla meglio la bocca in questo modo! Invece che rompermi le palle a sbraitare...! Uuhh!"
- Mamma : "Nnnmmmff..nmff...!"
- Gennaro : "Shhh...Succhia, troia! Succhilo più a fondo! Dimostrami il tuo rispetto! Così! Ancora! Non puoi deludremi, lo sai! Altrimenti..Uhh...quelle foto, faranno il giro della città!"
- Mamma : "NNNnnmmmffmf..."
- Gennaro : "Avanti! Continua! Sei davvero brava a succhiare! Cazzo! Più veloce...Più veloce! Cosi! Ecco! Ecco! Adesso sborro! ADESSO SBORRO LURIDA PUTTANA!AAHHHHH!!!"
- Mamma : "NNNNNnnnnnn...mmmgglllcc..gllc....mmmfnnn!"

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Il pene di Gennaro, aveva un sapore orrendo. Forse, l'uomo non si lavava da giorni. Eppure, mia madre dovette succhiarglielo fino a provocarne una poderosa eruzione di sperma. Con la bocca, traboccante della schifosa sborra di quell'uomo, mia madre corse a sputare tutto nel lavello della cucina. Poi, si risedette, riuscendo a malapena ad evitare di vomitare.

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- Gennaro : "Come prima dimostrazione, non cè male!"
- Mamma : "Ti...ti prego! Adesso dammi quelle foto...!"
- Gennaro : "Come, prego?! Sei pazza?! Questo era solo un'assaggio! Non penserai di essere riuscita a convincermi, solo con un pompino?! Dovrai darmene ancora molte di prove di considerazione e rispetto nei miei confronti!"
- Mamma : "Vattene! Fuori da casa mia!!"
- Gennaro : "Ahahaha...Ecco che ritorni a fare la stronza con me...Ok! Per oggi può bastare! Ah, prima di andare, ci tenevo a dirti un'ultima cosa...Se per caso ti venisse in mente di parlare di questa faccenda a qualche tuo amico particolare...Se volessi mandare qualcuno di loro a parlarmi e malauguratamente mi dovesse capitare un incidente...sappi che il rullino è nelle mani di una persona di mia fiducia, che non esiterà a diffondere le foto ...Ma non credo che tu abbia certe amicizie...Ahahah! Ci rivedremo presto per un'altra...dimostrazione!"
- Mamma : "FUORI!!!"

Gennaro si sbagliava.
Mia madre, conosceva e come persone che avrebbero potuto fare qualcosa. Gente, poco raccomandabile, che avrebbe potuto far sparire, non solo le foto, ma lo stesso Gennaro. C' era però un problema. Quello sporco, viscido stronzo, non era l'unico in possesso di quelle foto. Quindi, se gli fosse capitato qualcosa, l'altra persona, sconosciuta, le avrebbe certamente diffuse. E mia madre era troppo spaventata per credere che Gennaro potesse bluffare. Quelle, maledettamente compromettenti foto, ritraevano mia madre e mio cugino, scopare sul nostro divano. Se qualcuno della nostra famiglia e non solo, le avesse viste, per lei sarebbe stata la fine. Era facile immaginarne le conseguenze. Tutta la vita, faticosamente costruita da mia madre, sarebbe andata in frantumi...
Ma le spiacevoli sorprese per lei in quel giorno, non erano certo terminate...
Alle 12.20, mio padre telefonò a mia madre, dicendole che non sarebbe rientrato a casa, non prima di sera. Le spiegò che la faccenda in ufficio, era più grave del previsto e che lui, insieme ad altri suoi colleghi, sarebbe restato in sede, per diverse altre ore...
Nemmeno il tempo di riagganciare, che il nostro telefono squillò nuovamente...

- Mamma : "Pronto?"
- Genny : "Ciao tesoro! Che bello risentire la tua voce!"

Mia madre, riconobbe si, quella voce ma, per un lapsus freudiano, scambiò quel Genny con un altro Gennaro...ossia, quel bastardo del portiere a cui aveva succhiato l'uccello, pochissime ore prima...

- Mamma : "Ancora tu?! Brutto figlio di puttana!!! Cos'altro vuoi??!"

e la cosa, come era facile prevedere, scatenò la furibonda reazione di Genny "l'asapide"...

- Genny : "Come cazzo mi hai chiamato, maledetta stronza??!!"

allora, accortasi del gravissimo errore, mia madre cercò subito di rimediare.
Sapeva che far adirare un personaggio come quello, poteva avere conseguenze estremamente spiacevoli...

- Mamma : "Oh, Dio! Perdonami! Ti ho scambiato per un altro! Scusami, ti prego!"
- Genny : "Ti sei bevuta il cervello??!! Chi cazzo credevi che fossi??!!"
- Mamma : "Perdonami ti prego! Credevo fosse un maledetto che continua a farci degli scherzi telefonici...Non ponsavo fossi tu! Davvero! Perdonami!"
- Genny : "Ok! Ma la prossima volta, fa molta più attenzione! Capito?!"
- Mamma : "Certo! Scusami tanto!"
- Genny : "Ti ho detto che è ok! Smetti di frignare e ascoltami! Quel tuo amico...Angelo. Muore dalla voglia di rivederti!"
- Mamma : "Lui...lui non è mio amico..."
- Genny : "Bhe... mi spiace davvero tanto...credimi...Sai quanto cazzo può fregarmene???!! Lo vedrai oggi pomeriggio! Ti aspetta a casa sua!"
- Mamma : "Ma...io non posso oggi! Sono sola a casa, non saprei a chi affidare il bambino!"
- Genny : "Ah...Quindi oggi hai proprio intenzione di rompermi il cazzo?! Vuoi che ti faccia capire una volta e per tutte chi sono??! E' questo che vuoi??!!"
- Mamma : "No! Andrò da lui...Andrò da lui!"
- Genny : "E' stata l'ultima volta che farò finta di nulla...Chiaro?! Non ce ne sarà un'altra! Non azzardarti mai più a contraddirmi! Questo è l'ultimo avviso!!"
- Mamma : "Certo. Ho capito...Ti...ti ringrazio. Non lo rifarò ancora!"
- Genny : "Bene...! Fatti trovare in Piazza Municipio alle 3 in punto, allo stesso posto dell'altra volta...Poi aspetta. Qualcuno passerà a prenderti."
- Mamma : "Ho capito! Ci sarò!"
- Genny : "Ok! Oggi me le hai fatte girare sul serio! Spero per te che non capiti ancora..."
- Mamma : "No, tranquillo. Non succederà più..."

Mia madre, aveva davvero rischiato molto... L'aspide, non era certo un tipo comprensivo e compassionevole. Commettere nuovamente l'errore di farlo irritare, avrebbe senz'altro suscitato la sua collera. Genny, era un uomo del Clan di Don Alberto. Rispondeva direttamente a lui. E ne eseguiva, alla lettera, gli ordini. Ciò significava che, Angelo, aveva esplicitamente richiesto al Boss, un ulteriore "incontro" con mia madre ed, il perfido capo, aveva dato il suo consenso....
Continuava ad essere, per il Boss, solo ed esclusivamente una puttana, da usare e rivendere a suo piacimento.
Nonostante fosse delusa per questo ed, enormemente nauseata dall'idea di ritrovarsi a che fare con Angelo, mia madre si preparò ad affrontare quell' ennesima ardua prova. C'era però un problema...A chi affidarmi? Sabato era uno dei giorni liberi settimanali della sig. Maria e, pur volendo chiamarla, sarebbe stata comunque indisponibile, visto che era fuori città per trascorrere il weekend col marito. Cinzia, dopo la scuola, era andata con Loredana e la sua famiglia a trascorrere una mini vacanza nella loro casa in montagna. Mio padre, sarebbe rientrato non prima di sera...Alla fine, mia madre optò per l'unica soluzione possibile.
Quella di portarmi con lei.
Così, questa volta , anche con il passeggino, mia madre, puntuale si fece trovare in Piazza Municipio alle 15.00. Dopo pochi minuti, ecco accostare l'auto di Salvatore...
L'uomo, condusse me e mia madre a casa di Angelo, che abitava in una villetta appena fuori città. Arrivati al cancello, Salvatore accostò e disse a mia madre che sarebbe tornato a prenderci, quando Angelo lo avrebbe telefonato per dirgli che "l'incontro", era finito...
Scesi dall'auto, mia madre, mi sistemò nuovamente nel passeggino e, una volta che Angelo aprì il cancello esterno, attraversammo un breve vialetto, fino a giungere alla porta dell'abitazione. Ad accoglierci, c'era quel verme di Angelo il quale, rimase sorpreso di vedere mia madre spingere il carrozzino con me dentro. Non si degnò di aiutarla a salire gli scalini che separavano il portico dal pianerottolo della porta
della villetta.

- Angelo : "Ah! Tu devi esser il più piccolo della famiglia...vero?!Ahahaha"
- Mamma : "Lascialo stare! Dimmi, c'è un posto tranquillo e sicuro dove possa sistemare il bambino?!"
- Angelo : "Ma certo! C'è la camera di mia figlia Luisa. Li, starà benissimo...Vieni, ti mostro dov'è."

Raggiunta la stanza, mia madre, mi cullò diversi minuti, poi, una volta addormentato, mi adagiò sul lettino della camera. Assicuratasi che stessi dormendo, mia madre fece un cenno ad Angelo, per comunicargli che adesso, potevano andare in un'altra stanza per fare ciò che il maiale stava aspettando...Giunsero, così, nel salotto e i due si accomodarono sul divano.

- Angelo : "Non mi aspettavo venissi col bambino..."
- Mamma : "Ero sola con lui a casa...Non sapevo a chi affidarlo!"
- Angelo : "E' stato strano per me vederlo..."
- Mamma : "Ah,si?! Non hai mai visto un bambino?!"
- Angelo : "Ahahah...Certo che si! Ma, ho pensato che lui...avrebbe potuto esser mio figlio..."
- Mamma : "Che stronzata! Sbrighiamoci! Facciamo quello che dobbiamo..."
- Angelo : "No! Così però non mi piace...Devi esser più carina e dolce con me,Rosa!"
- Mamma : "Spogliati, stronzo! Ecco! Questo è il massimo della mia dolcezza per te!"

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- Angelo : "Mmm...Adoro le tue tette, Rosa! Sono fatte per allattare! Ti dissi già, che se fossi stata mia moglie, a quest'ora, avresti mezza dozzina di marmocchi, attaccati ai tuoi capezzoli!MMmmm...si!"
- Mamma : "Smettila con queste cazzate...La sola idea di aver avuto dei figli da te, mi fa rabbrividire!"
- Angelo : "Ahahaha...Eppure, la tua fica bagnata, ti smentisce! Avanti! Ammettilo che l'idea ti sarebbe piaciuta! Ahahah"
- Mamma : "AAhh..no! Sei un essere rivoltante! AAhh...mmmmnnn!"
- Angelo : "Rivoltante, dici?! L'altra volta quest'essere rivoltante ti ha fatto godere...O mi sbaglio?!Ahahaha...Dai, adesso succhiamelo!"

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- Angelo : "Si...Uuhh! Lo vedi?! Ti rendi conto che stavi mentendo?! Me ne accorgo da come lo stai succhiando...Ahahahah! Ti piace succhiarmi il cazzo! Si! Il mio cazzo, ti piace più di quello di tuo marito!Ahahaha... AAAAHHHHHH! BRUTTA STRONZA! NON MORDERE!!!"
- Mamma : "E tu, non azzardarti a parlare ancora di mio marito!"
- Angelo : "Cosa?! Come ti permetti, puttana?! Io parlo di chi voglio...quando voglio! Tu devi solo obbedirmi! Altrimenti, faccio una telefonata a chi tu sai...! E' CHIARO??!!"

Mia madre, riprese a succhiare il cazzo di Angelo, impegnandosi di più.
Non poteva contrariarlo ulteriormente e quindi, cercò di farsi perdonare, mettendoci più passione in quel pompino...

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- Angelo : "Vedo che ti è chiaro adesso!Uuhh...si...cazzo! Hai capito chi comanda!MMmm...! Guardami! Voglio che continui a fissarmi mentre me lo succhi...!Brava...Non smettere!NON SMETTERE! ECCOMI!CAZZO! QUESTA E LA PRIMA SCARICA! PUTTANAAA!!!AAAHHHH!!!"

Un buon bicchiere intero di sborra, gettito dopo gettito, inondò la bocca di mia madre.
Quel lurido verme, la costrinse a trattenere il suo sperma per qualche secondo, per poi ordinarle di ingoiarlo. Ma quello , fu solo l'inizio...

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- Angelo : "Così brava! Al galoppo...ahahahah! Cavalca! Cavalca il mio uccello! Non ti fermare, troia! Impegnati di più!"
- Mamma : "AAAhhh...nnnn...! Facc...Aaaahhh...Faccio del mio meglio...AAahhhh!"
- Angelo : "Ahahaha...Hai più di 20 anni di arretrati con me! Uhh...cazzo! Farai meglio ad applicarti! UUhhh...Si!"

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- Angelo : "Che c'è??!! Ti sei già stancata?! Ahahaha....uuuHHH! Forse, vuoi che faccia quella telefonata...?!"
- Mamma : "AAhhh..nn..No! Non sono stanca!AAhhh...!"
- Angelo : "Allora dimmelo! Dimmi che ne vuoi ancora! Dimmi che vuoi ancora il mio cazzo!!DILLO!"
- Mamma : "NNn...AAAAhhhh! Vogl...AAHH...Voglio il tuo cazzo!Ahh..."
- Angelo : "PIU' FORTE!UUUHHH!"
- Mamma : "AAhh!!VOGLIO...AAAhhh...VOGLIO IL TUO CAZZO!!AAAHHH!"
- Angelo : "Ahahaha! Così, mi piaci! E ora preparati! Adesso ti allago la fica con un mare di sborra!!!
AAHHH...ECCO CHE ARRIVA!!!UUUUAAAAHHHH!!!!"
- Mamma : "AAAAHHHH..Nnnnn...!"

Prima, poderosa dose di sperma, diretta nell'utero di mia madre. Ovviamente, non l'unica...

Ore 16.25

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- Angelo : "Merda! Sembra che tu abbia un'aspirapolvere al posto della fica! Uuuhh! MI SENTO RISUCCHIARE IL CAZZO!UUUHHH!"
- Mamma : "AAHH..nn...Non urlare!Ahh...potresti svegliare il bambino...AAhhh!"
- Angelo : "Tu dici?! Ahahahah...Hai paura che possa raccontare qualcosa al suo papino...?AHAHAHA...UUUhhh!"
- Mamma : "NNn...aahhh..No...Smett...AAHhh..smettila!"
- Angelo : "Ahahaha...Non devi preoccuparti! Se quel coglione ti sbatte fuori di casa, puoi venire a stare da me...Guarda che reggia che ho! Ahahaha! Oh merda! Sei pronta? STO PER SPARARTENE UN'ALTRAAA!!!AAAHHH!!!"
- Mamma : "AAAHHHH!!Nnnn.....!"

Ore 17.11

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- Angelo : "Ti rendi conto o no?! Uhh...! Capisci cosa ti sei persa in tutti questi anni??!!UUhh... RISPONDI!!"
- Mamma : "AAhhh..nnn...No!AAHHH!"
- Angelo : "Ti ostini ancora a mentirmi?! Puoi dire cazzate con la bocca...ma il tuo corpo non mente! Stai vibrando di piacere! Ammettilo ! Ammetti di essere solo un puttana bugiarda!UUUhhh!AMMETTILO!!"
- Mamma : "AAHHhhh...Son....Sono una bugiarda! AAAhhh...mmmmnn...!"
- Angelo : "E puttana....! La mia puttana! DILLO! UUUhhh!"
- Mamma : "AAhh..nn...La...la tua puttana! La tua puttana!!AAAhhh!"
- Angelo : "Ok, ti credo...AHAHAHAHAHAHA! Ma ora, preparati! E' in arrivo un'altra dose! UN'ALTRA DOSE DEL MIO FOTTUTO SEMEEEE!!!UUUAAAAAAHHHH!!"

Ore 18.49

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- Angelo : "Sai una cosa..? Uuhh...Don Alberto mi ha confidato il tuo segreto...Ahahahaha!"
- Mamma : "Di...di cosa parli...?!!Aaaahh...!"
- Angelo : "Presto sarai di nuovo mamma...! Ahahahah! E mi ha anche detto, che non sai chi sia il padre...Ahahahaha!"
- Mamma : "UUhh...nnnn!AAhhh...Non parlare di...AAAHhhh! Non parlare di questo!Aaaahhh!"
- Angelo : "E perchè no?! Anche io sono in corsa per quel posto...Ho qualche speranza! Aahahahahah!"
- Mamma : "AAahh...smett...Smettila!AAAhhh!"
- Angelo : "Non mi nasconderesti mai una cosa del genere, vero!? Non mi mentirai così come hai fatto col coruto, non è cosi?! Me lo diresti se il bambino fosse il mio...Giusto?!UUUhhh!"
- Mamma : "AAHhh...No....Io...AAhhh...Ti ho detto di smetterla...con...aaaahhh...con questa storia! AAAhhh!"
- Angelo : "Sono sicuro che me lo dirai....Ahahahaha! E ora, beccati ancora una razione di sborra! PRENDILA TUTTA QUANTA!!
SCHIFOSA PUTTANAAA!!!AAAHAHHH!!!"
- Mamma : "NNNNnnn....AAAHHHHH!!!"

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Dopo oltre tre ore, le palle di Angelo, furono finalmente a secco.
Quel lurido cane, se le era nuovamente svuotate dentro di lei. Il bastardo, era rimasto per diversi giorni senza scopare. Non era stato ne con sua moglie, ne con le innumerevoli prostitute con cui la tradiva ripetutamente. Sembrava aver voluto preservare l'intero e ricco contenuto dei suoi testicoli, solo ed esclusivamente per riversarlo dentro mia madre...
In effetti, lei sentiva la sua vagina, nettamente alluvionata dal seme di quel viscido animale...
Poi, mentre mia madre dopo essersi ripulita e vestita, mi raccoglieva dal lettino per risistemarmi nel passeggino, cercando di non svegliarmi, Angelo, come da accordi, telefonò a Salvatore, dicendogli che, lo spassoso rendez vous con mia madre, era finito.
Io e mia madre quindi, fummo riportati in Piazza Municipio, e da lì, ritornammo a casa. Dopo circa 20 minuti dal nostro rientro, anche mio padre. C'era ancora da risolvere la questione con Roberto...Il padre di Mirco...

Fine Capitolo 13
 
OP
Merkur

Merkur

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Ribadisco che tutto ciò è solo frutto della mia creatività ed immaginazione,ma spero possano eccitarvi.

La vita parallela di mia madre :

Capitolo 14 "La febbre del sabato sera"

Anche mio padre conosceva Roberto. E lo conosceva fin troppo bene. Tra i due in passato, c'era stato astio.
Mio padre, nutriva verso di lui dei sospetti. Non temeva, particolarmente, nessuno degli innumerevoli spasimanti di mia madre in quegl'anni...Ma nei confronti di Roberto...il discorso era ben diverso.
Quindi, mia madre non avrebbe potuto mai dirgli che sarebbe andata a casa sua per parlargli. Oggi come allora, non le avrebbe mai dato il consenso. Non da sola, per lo meno. Ma mia madre, aveva promesso ad Alfredo che avrebbe
risolto quel problema che lo affliggeva e così, elaborò anche questa volta, una robusta scusa per potersi liberare, senza destare sospetti.
Disse che aveva un appuntamento con alcune amiche per andare al cinema a vedere un film romantico...Di quelli strappalacrime per intenderci...Aggiunse poi che, dopo il cinema, avrebbe cenato insieme alle amiche. Quindi, non era il caso di preoccuparsi se avesse tardato. Dunque, somministrata a mio padre l'ennesima menzogna, dopo la necessaria doccia per togliersi di dosso i disgustosi ricordini, lasciatele da Angelo e, dopo essersi preparata, mia madre, uscì per recarsi verso casa di Roberto. Via Manzoni, distava circa una ventina di minuti a piedi, da casa nostra. Quella era tra le più signorili zone della città. Villette abitate da persone rispettabili. Avvocati, medici, ingegneri, banchieri...l'alta borghesia insomma.
Roberto, infatti, seguendo le orme del padre, era divenuto Direttore di filiale di una delle più importanti Banche del Sud Italia.
Durante il tragitto, mia madre si chiedeva come sarebbe stato incontrarlo dopo tutto quel tempo. E mentre pensava a questo, senza accorgersene, era giunta a destinazione. Trovò subito, la villetta di Roberto e bussò quindi al citofono.
Nonostante avesse notato che le luci della casa, fossero accese, non ricevette risposta. Bussò nuovamente, e quando, quasi rassegnata, stava per andarsene, ecco che finalmente, qualcuno rispose...

- Mirco : "Chi è?"
- Mamma : "Buo...Buonasera! Sto cercando il Sig. Roberto. E in casa?"
- Mirco : "No, mio padre non è in casa! Ma lei chi è?"

Mia madre, realizzò che stava parlando proprio con uno dei due vessatori di mio cugino.
Quello era Mirco... il bastardello che deteneva il walkman di Alfredo. Allora mia madre, nonostante l'assenza di Roberto, rimase comunque
convinta a rendere profiqua la situazione. Si mise in testa, che se ne sarebbe andata da li, solo dopo aver recuperato il walkman del nipote...

- Mamma : "Oh, bhe, sono un'amica di tuo padre! Ehm...Ho parlato con la vostra domestica questa mattina e lei mi ha detto che l'avrei trovato a casa questa sera. Devrei consegnare un documento importante..."

Dopo circa 20 secondi di silenzio, il cancello si aprì. Poi, arrivata in prossimità del portoncino della villetta, mia madre scorse il ragazzino osservarla da una delle finestre. Per rendere credibile la sceneggiata, mia madre tirò fuori dalla borsa, un foglio, mostrandolo e agitandolo con l'intento di ingannare il ragazzo...

- Mirco : "E adesso, questa chi è?!"
- Anna : "Ma a casa tua vengono a rompere anche di Sabato sera?"
- Mirco : "Cazzo! Deve essere qualcuna che lavora per mio padre...ha in mano un foglio...Non so, tu che ne dici?!"
- Anna : "Mmmm...Fammi dare un'occhiata...Aspetta! Ma io quella la conosco!"
- Mirco : "Davvero?! E chi è?!"
- Anna : "E' una parente di Alfredo...Sua zia se non ricordo male..."
- Mirco : "Chi?! Alfregna?! Quella e la zia di quello stupido brocco?! Dici sul serio?!"
- Anna : "Ma si! Si è proprio lei. Sono sicura! Che sarà venuta a fare qui...?!"
- Mirco : "Mmmm...Non lo so...Ma ho proprio intenzione di scoprirlo! Dai, nasconditi!"
- Anna : "Che hai in mente?"
- Mirco : "Vai, sbrigati! Vedrai che ci divertiamo...Ahahaha!"

Anche il portoncino della villetta si aprì, e dopo aver superato un piccolo disimpegno, mia madre, giunse finalmente alla porta.
Trovò ad aspettarla Mirco, che la fece accomodare nel salotto...

- Mirco : "Prego, si accomodi pure."
- Mamma : "Grazie, molto gentile! Tu devi essere Mirco, giusto?"
- Mirco : "Esatto! E lei è...una amica di mio padre? Però che strano...Non ricordo di averla mai vista prima..."
- Mamma : "Ehm...si. Vedi...Io e tuo padre...ci conosciamo da molti anni. Eh...ci siamo rivisti solo da pochi giorni per questioni di lavoro...e, lui mi ha lasciato una pratica che io gli avrei restituito dopo averla corretta..."
- Mirco : "Da molti anni...? Una pratica da correggere...? E ha pensato di portargliela di sabato? Saboto sera...?"
- Mamma : "MMm..sssi...Sai io sono molto impegnata...ehm...siccome..."
- Mirco : "Basta così! Piantala, adesso!"
- Mamma : "Come dici,scusa?!"
- Mirco : "Credi davvero che avrei aperto il cancello e fatto accomodare in casa mia una perfetta estranea? Pensi davvero che io sia uno sprovveduto?!"
- Mamma : "Ma...Ma io, non capisco!"
- Mirco : "Ti ho fatta entrare solo perchè sapevo esattamente chi fossi! Non sono un imbecille come quella nullità del tuo nipotino Alfredo!"

A quel punto, capì di esser stata scoperta. Ma questo non cambiava le cose. Prima o poi, mia madre avrebbe dovuto comunque rivelare la sua identità. Quindi, decise di continuare non solo, nell'intento di recuperare il walkman di Alfredo, ma anche e soprattutto, facendo prevalere la sua autorità di persona adulta, di far in modo che Mirco smettesse di infastidirlo...

- Mamma : "Allora, se sai chi sono, inizia a rivolgerti a me con rispetto! E smetti di apostrofare Alfredo in quel modo!"
- Mirco : "Wow...wow...wow! Calmati! Ricordati che sei in casa mia! E qui, non puoi dare ordini!"
- Mamma : "Ancora, insisti?! Dimmi, tuo padre lo sa di avere un figlio così scostumato?! Dovrei proprio fare quattro chiacchiere con lui..."
- Mirco : "Se vuoi, lo possiamo anche chiamare adesso! Non gli dispiacerà essere disturbato mentre è in Valle d'Aosta con mia madre...E sono sicuro che gli farà piacere sapere che una donna estranea, si sia spacciata per una sua amica, e che si sia introdotta con la forza in casa sua, minacciando suo figlio...Si, credo che ne resterà entusiasta di sicuro...Come no...?!"
- Mamma : "Introdotta con la forza? E ti starei persino minacciando?!"
- Mirco : "Si è c'è un testimone che può confermarlo..."
- Mamma : "Testimone? Ma se siamo soli! Di chi parli?!"
- Mirco : "Amore?! Puoi anche venire adesso!"

E, con immenso stupore, mia madre vide sbucare dalla porta della cucina, Anna.
La ragazza di cui Alfredo le aveva parlato. La ragazza per la quale, nutriva dei sentimenti, si trovava proprio in quella casa...

- Mamma : "E,tu...Tu cosa ci fai qui?!"
- Anna : "Buonasera signora! Bhe, io...Sa, io e Mirco stiamo insieme da qualche giorno..."
- Mamma : "Ma...Ma io credevo...Alfredo mi ha detto che..."
- Mirco : "Visto,Anna?! E'come ti dicevo! Quel piagnucolone, ha una cotta per te...Ahahahaah!"
- Mamma : "Stai zitto! E tu,Anna...come hai potuto fare una cosa simile? Come puoi, stare con uno stronzo del genere?!"
- Anna : "Io voglio bene ad Alfredo ma...l'ho sempre considerato un amico...niente di più. E poi, a me piacciono i ragazzi decisi, che sanno cosa vogliono..."
- Mirco : "Questo è parlare, amore! Ahahaha!"

Mia madre si alzò di scatto e infuriata, si rivolse a Mirco :

- Mamma : "Basta! Ho sentito abbastanza! Restituiscimi il walkman di Alfredo e chiudiamola qui!"
- Mirco : "E perchè dovrei darlo a te?! Se quella merdina lo rivuole, deve chiedermelo di persona!"
- Mamma : "Ti ho detto di restituirmelo! Adesso! Dammelo e lascerò questa casa immediatamente!"
- Mirco : "Vuoi andartene proprio adesso che iniziavamo a divertirci?Ahahaha!"
- Mamma : "Sei solo un moccioso impertinente! Dovresti vergognarti! Ora, tira fuori quel dannato affare e restituiscilo!"
- Mirco : "L'hai sentita,amore? Vuole che lo tiri fuori...Tu che ne dici? Devo farlo?!"
- Anna : "Si,dai! Tiralo fuori!"

Ma Mirco, invece che il walkman di Alfredo...tirò fuori il suo pisello...

- Mamma : "Che diavolo fai??!!Sei impazzito??!"
- Mirco : "Io impazzito?! Ma se sei stata tu a dirmi di tirarlo fuori!!"
- Mamma : "Questo è davvero troppo!! Sei anche uno schifoso porco...! Non ho intenzione di rimanere qui, un minuto di più!!"
- Mirco : "Vuoi andartene...? Bene! Sai dov'è l'uscita! Informerò i miei genitori, di questa bella serata che ci hai regalato...e in breve tempo, tutta la città saprà quello che hai fatto qui!"
- Mamma : "E' una minaccia?!"
- Mirco : "No, è esattamente quello che succederà! Mio padre è una persona influente. Cosa pensi che farà quando saprà che suo figlio è stato minacciato in casa sua, da una pazza isterica come te?! Gli basterà fare qualche telefonata per smantellare la tua vita...pezzo per pezzo! Perderai tutto! Il lavoro, la casa, persino i tuoi amici ti rinnegheranno...Farà terra bruciata intorno a te!"
- Mamma : "No...io...non ti credo!"
- Mirco : "Pensi stia scherzando?! Mio padre è un uomo potente! L'ho visto distruggere la vita a persone che avevano , anche solo tentato di truffarlo! Immagina a quello che potrebbe fare a qualcuno che ha osato minacciare un suo familiare!
E se credi che possa farsi degli scrupoli con te, solo perchè dici di esser una sua vecchia amica...ti sbagli di grosso!"

A quel punto, mia madre, si risedette lentamente sul divano. Le minacce di Mirco, ebbero l'effetto di una secchiata di acqua gelida. Diverse volte si era trovata nella situazione di esser minacciata o, di doversi piegare a vili ricatti.
Ma, quella sera, in quella villa, fu diverso. Infatti, tutte le altre circostanze rischiose in cui si era trovata, mia madre, era riuscita a nascondere tutto sotto una coltre di silenzi e menzogne.
Nessuno della nostra famiglia, dei suoi amici o di suoi conoscenti, sapeva di quelle situazioni perverse a cui mia madre dovette o, in alcuni casi, volle piegarsi. Ma, al cospetto di quel piccolo bastardo, il rischio che potesse scoppiare uno vero e proprio scandalo, fu davvero enorme.
Ne sarebbe rimasta inesorabilmente schiacciata...

- Mamma : "Hai vinto tu...Cosa vuoi che faccia, adesso?!"
- Mirco : "Finalmente, hai capito! Era inutile e rischioso continuare a fare la stronza impertinente! Ma non temere! Sai, io e Anna ci stavamo divertendo prima che arrivassi tu a rompere...e...vogliamo solo riprendere da dove siamo stati interrotti. E tu, ci darai una mano in questo...vero, amore?"
- Anna : "Si! Su, signora! Si lasci andare un pò..."

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- Mamma : "Ma cosa?!..MMMnnnfff!"
- Mirco : "Oh, si! Brava amore! Baciala! Bacia questa vacca impertinente! Riscaldamela per bene..."

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- Mirco : "Oh,cazzo! Amore...uuuhhh...lo succhia che è una meraviglia!"
- Anna : "Ti credo! E le sta anche piacendo! Quì sotto è già tutta un lago...Ahahahah!"
- Mamma : "Nnnn...nnnmmmff...!"
- Mirco : "Ahahaha...uuHHH! E' soltanto una vecchia baldracca! AAhh...succhilo, così!"

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- Mirco : "MMMmm...Chi poteva immaginarselo, che quella nullità, avesse avere una zia con delle tette così...!?MMmmm!"
- Mamma : "UUuuhhh...nn...Ragazzi...ferm...Uuuhh...fermatevi...mmmm....Nnnnsss....!"
- Anna : "Mmmm...Si! E dovresti assaggiare la sua passera! E' squisita!Ahahahah...MMmmmm!"

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- Mirco : "Avevi...Uuhh...avevi ragione, amore! La fica di questa troia è fantastica!UUUhhh!"
- Anna : "MMmm...Si! Scopa questa vecchia scrofa! Dai!"
- Mamma : "Nnn...mmmm...Uuuhhh...fermat....Uuuhhh...mmmmm!Si...si..mmmm!"

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- Anna : "Lecca!Mmmm...Leccami,così, puttana!Mmmm..si!!"
- Mirco : "Uuhhh...si,cazzo! Chissà cosa direbbe quella merdina di Alfredo, se vedesse la sua cara zietta adesso...UUuuhhh! Che bello! Che bello!!"
- Mamma : "Nnnnmmff...mmmm...sss.....mmmmfff!"

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- Anna : "Ahahaha...Lo conosco! Si farebbe una sega!Ahahaaha!"
- Mirco : "Ahahah...UUhhh! Si, lo penso anche io! Forse è l'unica cosa che riesce a fare...!Ahahaha!"
- Mamma : "No...Aahhh...Alfredo è...aaahh...Lui....è brav...bravo in tante cos...Aaaahh...!"
- Mirco : "Zitta, troia! Dammi un bacio!"
- Mamma : "NNnnn...mmfffmnn!"

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- Mirco : "Merda!Ci sono quasi!Uuuhh!"
- Anna : "Dai! Vieni, amore! Vieni dentro questa zoccola!"
- Mamma : "No! Aspetta, fermati! Fermati! Uuhhh...mmm! Non farlo!Uhhh"
- Mirco : "Uuhhh... Tu dici, amore?! Dici che dovrei sborrarle dentro?! UUUUhhh!"
- Anna : "Si! Lasciale un bel ricordino di te...Di noi! Metti incinta questa questa vacca!"
- Mirco : "Uhh...ma....Ma così, poi divento parente a quella checchina di Alfredo...!AAhahaha...Divento suo zio...!Ahahahah!"
- Mamma : "No...Uuhh...in bocca...Vienimi in bocca!! UUuuhhh..mmmm!"
- Anna : "Ahahah...Si! Dai un bel cuginetto al mio caro Alfredo! Sarà divertente sentirlo mentre ti chiama...zio Mirco!Ahahah...mmmm!"
- Mirco : "Ahahah...Ok! Mi piace l'idea! Uuuhhh...Vengo! Vengo!!!Vengo lurida troia di una VACCA SCHIFOSA!!!UUAAAHHHHH!!!!"
- Mamma : "NNN..SSS..SIIIII!!!....AAAAHHHHH!"

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Poderosi getti di sborra calda, dilagarono nella vagina di mia madre. Ma, l'essersi lasciata usare dalla quella coppia di piccole canaglie, le suscito un enorme piacere. Mirco e Anna, non furono gli unici a godere su quel divano...
Mia madre si abbandonò ad un turbinio continuo di orgasmi. Farsi scopare, da uno dei tormentatori del suo caro nipotino e, da Anna, la ragazza di cui Alfredo si era innamorato, la scaraventò in un irresistibile, puro, spasmodico e rovente vortice di assoluto piacere.
Perchè rinnegarlo? Perchè vergognarsi? Quella, era la reale natura di una donna di quasi 45 anni!
A riprova di questo, quella non fu l'unica scopata della serata...I tre continuarono anche in camera da letto...sotto la doccia...
Mia madre fu chiavata e richiavata. Ancora e ancora. Osservò, masturbandosi, Mirco e Anna scopare di gusto. Quella serata allucinante e al tempo stesso, lussuriosa, si protrasse fino a notte inoltrata. Poi, verso, l'una, mia madre, lasciò la coppia. Mirco, decise anche di restituirle il walkman di Alfredo. Fece quindi ritorno a casa con un taxi. Mio padre, dormiva già da un bel pezzo,sfinito dalla sua estenuante giornata di lavoro. Così, silenziosamente, mia madre si spogliò, indossò la sua camicia da notte e finalmente,si stese a letto...

Fine capitolo 14
 
OP
Merkur

Merkur

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Ribadisco che tutto ciò è solo frutto della mia creatività ed immaginazione,ma spero possano eccitarvi.

La vita parallela di mia madre :

Capitolo 15 "A spasso nel tempo"

La mattina seguente, come ogni domenica, mio padre, mia madre ed io, andammo a messa. Poi, nel pomeriggio, mio padre, fu invitato dal nostro vicino di casa, a seguire le partite del campionato. E così, mia madre restò sola a casa con me. Dopo avermi adagiato nella culla, per il mio riposino pomeridiano, mia madre, telefonò ad Alfredo, per comunicargli di aver recuperato il suo walkman e, che se avesse voluto, sarebbe potuto venire a casa nostra a riprenderlo.
Decise poi, di rilassarsi un pò, sdraiandosi sul letto. La sua intenzione però, non era quella di dormire. L'esperienza della sera precedente con Mirco, era stata intensa ed eccitante e, al tempo stesso, fece riaffiorare nella sua mente,un episodio in particolare.

Prima di proseguire con la narrazione, è doveroso fare alcune precisazioni...
Nel primo capitolo, quando mia madre sì trovò per la prima volta al cospetto di Don Alberto, vi dissi che, quella fu la prima occasione nella quale lei si denudò per un altro uomo, che non fosse mio padre. Vi dissi che prima di allora, non le era mai capitata una cosa simile.
Bhe, non è esattamente così...
Ricordate che dissi anche che mia madre, aveva un vero e proprio esercito di spasimanti al suo seguito.
Scelse mio padre, per amore...ma, questo, non le vietò di avere diverse storie, parallele con alcuni dei suoi corteggiatori.
E tra questi, vi era anche colui che in futuro sarebbe diventeto il padre di Mirco. Ossia, Roberto.


E, il pomeriggio di quella domenica, mia madre sul suo letto, stava ricordando proprio, quella prima volta con lui...

Inverno 1972.
I miei genitori, erano fidanzati da circa 5 mesi. Un venerdì sera, furono invitati ad una festa in una villa di alcuni amici. In quegli anni regnava la disco music e, mia madre, così come molti altri giovani, la adorava. Era molto portata per il ballo. Vederla danzare, muovere il suo fascinoso corpo, che fosse in un locale, o come quella sera, in un salone adibito a discoteca, era sempre uno spettacolo. Quasi sempre, veniva circondata da un
folto numero di ragazzi, che chiaramente, non potevano non notarla. Succedeva spessissimo, e accadde anche in quella circostanza. La cosa, ovviamente, infastidì e non poco, il suo fidanzato, cioè mio padre. I ragazzi, le si avvicinavano incuranti della sua presenza e a mia madre, a dire la verità, la cosa non dispiaceva. Ad un certo punto, tra un ballo ed un altro, mio padre, le chiese di seguirlo fuori in terrazza. Le disse che aveva bisogno di prendere un pò d'aria fresca, allontanandosi da quella cappa di fumo, creatasi all'interno della sala. Ma in realtà, le sue intenzioni, erano quelle di allontanare mia madre, dagli sguardi dei tanti ragazzi che l'avevano letteralmente circondata. E così, si allontanarono. Una volta fuori, tra i due nacque una discussione. Mio padre, non era un tipo eccessivamente geloso, nonostante fosse più che consapevole, che mia madre, era una ragazza desiderata da molti. Quando i due erano insieme, il comportamento e l'atteggiamento di mia madre, in effetti, non gli davano mai ragione di esserlo. Quella sera però, lui era più nervoso del solito. Il motivo, aveva un nome...Roberto.
Rampollo di una nota famiglia di banchieri, l'allora ventisettenne Roberto, era presente anche lui a quella festa. Vanitoso all'inverosimile, indossava abiti firmati ed al polso, ogni volta un costosissimo orologio diverso. Aveva la fama di esser un raffinato amatore. In effetti, riscuoteva
un certo successo con le donne e per questo, era odiato dagli altri ragazzi. Roberto, era stato uno dei corteggiatori di mia madre, e il fatto che si fosse fidanzata con mio padre, non gli impedì di ronzarle ancora intorno....
Tra lui e mio padre, quindi, non correva buon sangue. In diverse occasioni, avevano avuto anche discussioni animate e per poco non si venne alle mani. La sua presenza, a quella festa, innervosì un bel pò mio padre, al punto di volersene andare.
Mia madre però, non aveva la minima intenzione di andar via e, gli disse di stare tranquillo. Lei, in realtà, giudicava Roberto un viziato ed egoista figlio di papà. Non avrebbe mai potuto fidanzarsi con un tipo simile...
Ma non poteva rinnegare il fatto, che si sentiva comunque attratta da lui. Ovviamente, questa cosa, mia madre non la confessò mai a nessuno, compreso mio padre. Roberto, per lei era uno solo uno dei tanti. Tra tutti, lei scelse mio padre.
Così, mia madre, riuscì a convincerlo a restare. In effetti, lui si calmò, ma non rientrò subito con lei. Non aveva voglia di ritornare in quella mischia chiassosa. Aveva bisogno di scaricare la tensione, restando ancora qualche minuto in terrazza a fumare una sigaretta. Mia madre, invece, raggiunse le sue amiche e, con loro, si gettò nuovamente in pista. La serata era stata organizzata da Lucia (futura collega di lavoro di mia madre), per festeggiare il suo compleanno.
Gli alcolici, non mancarono di certo, e così, tra un brindisi e l'altro...

- Roberto : "Guardala!"
- Lorenzo : "Guardare, chi?!" (Lorenzo, fratello di Lucia)
- Roberto : "Come chi, idiota?! Lei...Rosa!"
- Lorenzo : "Ahhh! La vedo, e allora? Cos'è, ti rode di non averla aggiunta alla tua collezione?!"
- Roberto : "Fai poco lo sbruffone!"
- Lorenzo : "Ahahaha...dai! E' sempre stata off limits per te. Adesso che è fidanzata, è come se stesse su Marte! Irragiungibile!Ahahahah..."
- Roberto : "Irragiungibile, èh?! Dicesti la stessa cosa per la Luna, qualche annetto fa...Ti ricordi?!"
- Lorenzo : "Già, ma tu non sei la Nasa...Ahahaha!"
- Roberto : "Che ne dici di fare una bella scommessa, allora?!"
- Lorenzo : "E cosa vorresti scommettere?"
- Roberto : "Mmm...Di sopra non c'è nessuno, vero?!"
- Lorenzo : "Ovvio! I miei, sono fuori città e anzi, mi chiedo se riusciremo a ripulire questo casino, prima che tornino domani...Perchè me lo chiedi?"
- Roberto : "Mi serve un posto tranquillo. Riservato...Puoi darmi le chiavi di una delle stanze di sopra?"
- Lorenzo : "Mmmm...non lo so...Se mia madre viene a saperlo..."
- Roberto : "E dai!"
- Lorenzo : "Ok, ma cosa hai in mente?!"
- Roberto : "Allora, ascoltami... Scommettiamo che prima che la serata finisca, io porterò Rosa di sopra e, me la scoperò?!"
- Lorenzo : "Cosa?! Ahahahaha....Tu sei pazzo! E come pensi di riuscirci? Rosa, non è venuta da sola...Il tuo "caro amico"...è fuori a fumere una sigaretta. Tra poco lo vedrai ricomparire al suo fianco..."
- Roberto : "Lo so! Per questo, dovrai darmi una mano!"
- Lorenzo : "Aiutarti...io?! E come?"
- Roberto : "I tuoi, sono partiti con la 124, giusto?"
- Lorenzo : "Si, e allora?!"
- Roberto : "Allora significa che l'Alfasud è in garage..."
- Lorenzo : "Certo! Mio padre l'ha appena comprata, ma l'avrà usata un paio di volte...Ma cosa c'entra l'Alfa di mio padre, con la scommessa?"
- Roberto : "C'entra...c'entra! Il mio "caro amico" li, di fuori, che si sta fumando la sua sigarettina...adora quella macchina e da quando gli dicesti che tuo padre, se l'era comprata, non perde occasione di supplicarti per potersi fare un giro..."
- Lorenzo : "No, fermo! Io non posso prendere quella macchina! Se mio padre mi scopre, mi decapita!"
- Roberto : "Aspetta! Non ho ancora finito...Tu, devi soltanto portarlo in garage, solo per mostrargliela. Al massimo, gli permetterai di avviarla! Devi togliermelo dalle palle per una ventina di minuti, non di più!"
- Lorenzo : "Mmmm...non lo so Rob!"
- Roberto : "Dai! E' semplice! Io, ti farò un segnale accendendo e spegnendo le luci della stanza, quando avrò finito!"
- Lorenzo : "Un segnale,dici? Aspetta! Ma io, come farò poi a capire se tu sia riuscito a fartela oppure no?!"
- Roberto : "Amico...mi deludi! Pensi che possa escogitare tutto questo, senza esser certo di centrare il bersaglio?!"
- Lorenzo : "Dovrei fidarmi sulla parola...?"
- Roberto : "Si, perchè la scommessa che stiamo facendo, è vantaggiosa soprattutto per te!"
- Lorenzo : "Spiegati meglio..."
- Roberto : "Se io, questa sera, riesco a farmi Rosa, tu non dovrai pagarmi nessun pegno! Mi basta solo che tu distragga quel pollo...Se invece, non dovessi riuscirci, ecco! Queste sono le chiavi della mia 350 GTL!"
- Lorenzo : "Scherzi?! Ti...ti stai scommettendo la Ducati?!"
- Roberto : "Proprio così! Hai capito bene, amico..."
- Lorenzo : "Tu devi esser impazzito! Ti va di scherzare? Ahahaha..."
- Roberto : "Sono serissimo, invece! Allora, ci stai?!"
- Lorenzo : "Bhe...se la metti, così...? Io per la tua Ducati, a quello un giro sull'Alfa, glielo faccio anche fare...Ahahaha!"
- Roberto : "Siamo, d'accordo allora! Dai, dammi la chiave di una delle stanze di sopra e mettiamoci all'opera!"

Quindi i due, fecero scattare l'astuto piano.
Così, mentre Lorenzo, accalappiava mio padre in terrazza, con la promessa di fargli fare un giro sulla sua AlfaSud nuova di zecca, Roberto, partì alla carica con mia madre. Iniziò ballandole intorno, come un satellite, e mia madre, forse perchè un pò su di giri, avendo bevuto troppo, non sembrò dispiacersene. Se fosse stata lucida, gli sarebbe di sicuro rimasta indifferente, ma essendo abbastanza brilla, non ebbe le capacità necessarie per divincolarsi.
Roberto, rinomato ballerino, coinvolse mia madre in una danza stile Tony Manero, facendola voltare e piroettare più volte. E, ballando ballando, Roberto, senza dare troppo nell'occhio, condusse mia madre, fino alla rampa delle scale che portavano al piano superiore della villa.
Quì, mia madre, con l'ultimo briciolo di lucidità rimastele, cercò di ritornare di nuovo nella mischia, ma Roberto, riuscì nell'intento, scalino dopo scalino, di portarla al piano di sopra. Con la chiave datagli da Lorenzo, aprì la porta di una delle camere e, si affrettò ad entravi con mia madre...

- Roberto : "Quel coglione...mi ha dato la chiave sbagliata! Almeno ci sono le poltrone...!"

Avrebbe certamente gradito di più, una delle camere da letto...

- Mamma : "Ahahahahah...Ma dove mi hai portata...?Ahahahah!"
- Roberto : "Ssshhh...Non preoccuparti! Riposiamoci un pò lontano da quel casino!"
- Mamma : "Ahahaha....no....dai! Voglio tornare giù! Ahahahah...Fammi ballare ancora...Ahahahah!"
- Roberto : "Si...tranquilla! Adesso balliamo, vedrai!"
- Mamma : "Ahh...Roberto...Robertino...Ahahahah...Che intenzioni hai, marpioncello? Ahahahah! Oh, Dio...qui gira tutto! Gira tutta la stanza! Ahahahah!"
- Roberto : "Si...sta girando tutto...! Tutto gira secondo i piani! Ahahahah....Dai, sediamoci un pò qui...."

Poi Roberto, cercò di baciarla...

- Mamma : "Ahahah...Aspetta, che fai?!"
- Roberto : "Ti desidero,Rosa!"
- Mamma : "No..Roberto...non possiamo!"
- Roberto : "Perchè,no? Tu sei splendida! Te l'ho sempre detto! E io ti desidero!"
- Mamma : "Non sono sola...e lo sai...!"
- Roberto : "Adesso, però, sei sola, mi sembra! E hai una gran voglia di divertirti, giusto?
- Mamma : "Si, ma non così...! E poi, lui mi starà cercando! Anzi, adesso torniamo giù dagli altri!"
- Roberto : "No...Lui non ti sta cercando!"
- Mamma : "Come fai a dirlo?"
- Roberto : "Perchè so esattamente dov'è adesso! Vieni, ti faccio vedere..."

I due si avvicinarono ad una finestra che dava nel giardino della villa, da cui si vedeva perfettamente il garage.

- Roberto : "Lo vedi? E' lui! Sta armeggiando con una macchina, invece che stare al fianco della sua ragazza! Io non preferirei mai un'auto a te!"

Mia madre, riamse delusa nel vedere mio padre, giochicchiare con l'Alfasud di Lorenzo...
Pochi minuti prima, in terrazza, le aveva fatto una scenata di gelosia, perchè l'accusava di ballare un pò troppo a contatto con agli altri ragazzi...
E adesso era li, rapito da quell'auto, incurante di dove potesse esser mia madre...

- Roberto : "Guardalo! Sembra un bambino! Questo non è giusto! Io non perderei mai di vista una ragazza come te!"
- Mamma : "Smettila!"

Ma era nervosa! Profondamente amareggiata. Ed iniziò a dare sempre più conto alle parole di Roberto...

- Roberto : "Non potrei mai rinunciare a stare con una ragazza come te,Rosa! Per nessuna auto al mondo! Ti desidero!"
- Mamma : "Ma...Roberto...io...no, aspett...Mmmmmffnmf..."

Questa volta, mia madre non si sottrasse al bacio. Roberto, affondò la lingua nella bocca di mia madre, che l'accolse senza esitare. Quel bastardo opportunista, iniziò a spogliarla e a baciarle il seno. E, come se volesse vendicarsi di mio padre, mia madre non fece alcuna opposizione, assecondandolo. Poi...

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- Roberto : "Si! Così! Sei fantastica! Che bocca! MMmmm!"
- Mamma : "Questa cosa, dovrà restare tra noi! Promettilo!"
- Roberto : "Se...Certo, non temere! Non sono uno stupido! Ma adesso continua a succhiare!Ti prego! Si! Che bello! Sei un sogno! Ma come fa quel coglione a perder tempo con una macchina...?!UUhhh!Si!"
- Mamma : "Mmmfmmnn...mmmffnnmm!"

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- Mamma : "Se qualcuno lo viene a sapere, ti uccido! Hai capito?!"
- Roberto : "Stai tranquilla! Per chi mi hai preso? Per un ragazzino? Non sono un idiota, come quello di fuori...che gioca con la sua macchinetta...Ma adesso sbrighiamoci...Vedi come sono duro? Dai! Siediti qui!"

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- Mamma : "Non so se stiamo facendo la cosa giusta...Mmmm...uuhh..!"
- Roberto : "Si che lo sai! Non ti sto obbligando! Stiamo solo facendo quello che ci va di fare! Ed è sempre la cosa giusta..."
- Mamma : "Mmmm...aah...mmm...Non sono sicura di questo! Uuhh...mmm!"
- Roberto : "UUhh...fidati,Rosa! E' come ti dico! UUhhh,si!"

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- Mamma : "Ahhh...UUhhh...E'...è cosi duro!UUhh..mmmm!"
- Roberto : "Lo senti! UUUhhh! Ti piace, vero?! Uuuooohhh!"
- Mamma : "AAhhh...nn..mm...Si! Si...è bellissimo! UUhhh!"
- Roberto : "Sento il tuo corpo vibrare! Stai Godendo! Uughhh!"
- Mamma : "MMmm...si! Continua! CONTINUA! UUhhh..mmmm!"

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- Roberto : "Uhh...Dimmi quanto ti piace! Dimmelo! UUUhhh!"
- Mamma : "AAAhhh...Si! Mi piace! Mi piace tanTISSIMO!!!Aaahh...mmmm!"
- Roberto : "Dillo che il mio cazzo ti piace più del suo! Dimmelo!!!UUhhh...UUUUhhh!"
- Mamma : "AAhh..nnnn...Io...nn..AAAhhh...Dio!!UUUhhh....!"
- Roberto : "Forza! Lo sai che è così! Lo che è così! Avanti! DIMMELO!!Uooohh!"
- Mamma : "Aaahh...nn...è...Mi...Mi piace! MI PIACE DI PIU'!!!!AAhhhh!"

6.jpg

- Roberto : "Si! Si!!!Cazzo! Hai una fica strettissima e calda!Oh Merda! Uuuuhhhh!"
- Mamma : "Si! AAhhh...continua! ContinuAAAAAHHH! AAHHH! uuuhhh!"
- Roberto : "Lui non ti merita! LUI NON TI MERITA! CAZZO! UUUhhhh!"
- Mamma : "AAhhhh!Nnn...Non parlare di lui...AAAHHH! AAAhh!"

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- Roberto : "E' un coglione! Non ti merita!! Dillo! DILLO!!!"
- Mamma : "NNN...aaahhh!!! Smett...nnn...AAAAhhh...Si! SI!!!Nnn...non mi merita! NON MI MERITA!!!AAAHHHH!"
- Roberto : "E' cosi! Tu hai bisogno di un vero uomo! UUhhh! Un uomo che sappia renderti felice...Un uomo che sappia realizzare i tuoi sogni!!UUhh E ora... te lo dimostrerò! UUhh...Voglio farti mia! Voglio venirti dentro!!UUUhhh!"
- Mamma : "AAHH...Cos....Cosa?! AAh...no...aspetta! AAAhhh...non puoi farlo! AAHHH!"
- Roberto : "UUhh...Lo so che lo vuoi! Vuoi il seme di un vero uomo dentro! Ammettilo! UUhhh! CAZZO!"
- Mamma : "NNn...Non poss..AAhhh...Non farlo! Ti preg...s...si..SIIII!!!AAAAHhhh!MMMfFFFnnnmmmmfmfmmf!"

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I due si persero in un travolgente orgasmo... Roberto, con numerosi gettiti, esplose nella giovane fica di mia madre, una poderosa eiaculazione. Era riuscito nell'intento di scopare quella ragazza, che l'aveva sempre respinto.
Questo, fece si che sborrasse più di quanto avesse mai fatto in passato...Poi, i due, rimasero in silenzio per diversi minuti. Ma, mentre Roberto era più che mai compiaciuto, mia madre fu subito assalita dai sensi di colpa.
Aveva tradito mio padre. E lo aveva fatto con un ragazzo, che mio padre detestava... Rimase però stupita, quando si accorse che, parallelamente al senso di colpa, provò un'intensa,calda, sensazione di piacere puro.
Il suo corpo veniva scosso da brividi di godimento assoluto mentre, la sua mente, veniva attraversata da un mix di lussuriose sensazioni. Avvertì chiaramente, il seme di Roberto, fondersi col suo fluido intimo, fondendosi in un
unico, libidinoso legame, così come, qualche istante prima, si erano uniti, i loro corpi. Sarebbe rimasta distesa a godere ancora a lungo su quella poltrona ma, bisognava sbrigarsi. Gli altri, di sotto, stavano iniziando a notare
la loro assenza. E così, Roberto attese che mia madre si rivestisse e uscisse dalla camera, poi lui, fece il segnale luminoso, stabilito in precedenza con Lorenzo.
Tutto era compiuto.
Mio padre, ritornò nella villa , e ritrovò, in quella folta marmaglia, mia madre che, nel frattempo, era tornata a ballare insieme agli altri. La festa, proseguì fino a notte inoltrata. I due giovani fidanzati, lasciarono la villa e mio
padre, riaccompagnò a casa mia madre. Poi, come di consueto, i due si salutarono con il bacio della buona notte. Notte, che per mia madre, non finì subito. Infatti, prima di addormentarsi, ripensò ai momenti vissuti con Roberto...
E lo face accarezzando delicatamente la sua fica, ancora colma del suo sperma...

Così, come in quella notte di oltre 20 anni prima, quel domenica pomeriggio, mia madre cercò di ricordare quelle emozioni...

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masturbandosi, rievocando le sensazioni provate in quella sua prima volta con Roberto...

Poi, alle 16.00, suonò il citofono. Alfredo era venuto a riprendere il suo walkman. Mia madre, lo fece accomodare in salotto e, i due iniziarono a conversare...

- Alfredo "Allora, zia? Come è andata? Hai parlato col padre di Mirco? Dimmi tutto."
- Mamma : "Bhe, Alfredo, ecco...No, ieri non ho potuto parlare con Roberto. Lui, non era a casa."
- Alfredo : "Davvero? E allora, come hai fatto a recuperare il walkman?"
- Mamma : "Ehm...è satato Mirco a ridarmelo..."
- Alfredo "Cosa?! Mirco?! Zia, ma...ti avevo scongiurato di non parlare con lui! Adesso sono fritto!"
- Mamma : "No, aspetta! Non è come pensi! Sai, quando ieri sera, sono andata a casa sua lui...non era solo..."
- Alfredo : "Ah, ho capito! C'era anche Bartolo! Perfetto! Adesso sono davvero fregato...!"
- Mamma : "No, Alfredo...Non era Bartolo, l'altra persona..."
- Alfredo : "E chi, allora?!"
- Mamma : "Dai, non è importante! La cosa fondamentale è che tu abbia recuperato il tuo walkman...e penso di poterti garantire, che quei due, non ti daranno più fastidio..."
- Alfredo : "No, zia! Tu non li conosci! Sono davvero due carogne...Adesso, sanno anche che sono un vigliacco che manda la sua zietta a risolvere i suoi problemi...Per me è la fine!"
- Mamma : "Alfredo, non è così! Fidati di me! Ieri, ho anche parlato con...ma non so se faccio bene a dirtelo..."
- Alfredo : "Dimmelo! Non tenermi sulle spine! Chi era l'altra persona? Con chi hai parlato ieri sera?!"
- Mamma : "E va bene, Alfredo! La cosa non ti piacerà, ma penso sia giusto che tu sappia la verità! Non voglio che tu soffra in futuro!"
- Alfredo : "Soffrire?!...Vuoi dirmi chi era l'altra persona?!"
- Mamma : "Anna! Anna ieri sera, era a casa di Mirco!"

Alfredo rimase pietrificato...

- Mamma : "Mi dispiace davvero tanto! Ma, penso sia meglio per te, dimenticare quella ragazza! Credimi, non fa per te!"
- Alfredo : "Ann...Anna?! Ma...no...non è possibile! Lei...io...Non è vero! Stai mentendo!"
- Mamma : "Ti giuro che è la verità! Non potrei mentirti! Lei, non è il tuo tipo!"
- Alfredo : "Ma...perchè? Perchè era li? In quella maledetta casa?! Perchè?!"

a ,prima che mia madre potesse replicare, squillò il telefono e, lei dovette lasciare momentaneamente il nipote per andare a rispondere. Era zia Veronica, che chiamava per sapere se Alfredo fosse noi. Mia madre, le disse che era arrivato e
poi, dopo una breve conversazione, le due sorelle si salutarono. Quando mia madre, raggiunse nuovamente Alfredo in salotto, si trovò di fronte ad una scena inaspettata...

- Mamma : "Ma, Alfredo?! Che fai??!!"

Lo trovò completamente nudo, intento a farsi una sega...

- Alfredo : "Uhhh...Voglio che mi racconti tutto di ieri sera, zia! UUuhhh...Ogni particolare! Voglio sapere quella puttana, perchè era a casa di Mirco..?Dimmi tutto!"
- Mamma : "Ma...Alfredo...io! Ne sei sicuro...?"
- Alfredo : "Si....uuhh! Mirco...se la scopa?!Uuuhhh...si!"

Perversamente mio cugino, iniziò a fantasticare sul perchè Anna fosse a casa di Mirco...Quale fosse la ragione per cui, la ragazza per cui provava dei sentimenti, fosse in quella casa con uno dei suoi persecutori...Un pò stupita, mia madre, decise
di assecondare la strana curiosità del nipote, lasciando poco spazio all'immaginazione...

1.jpg

Gli raccontò di come Mirco, si era scopato Anna, proprio davanti ai suoi occhi...

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Scendendo nei minimi particolari...

3.jpg

Di come, quella piccola troietta, godesse nel prenderlo anche nel culo...

4.jpg

Mia madre, masturbava Alfredo, rievocando l'assurda serata trascorsa in quella casa...

5.jpg

Ed Alfredo, godette fino ad esplodere una poderosa sborrata, quando mia madre gli disse, di come Mirco...

6.jpg

fosse arrivato dentro Anna, più e più volte...

Poi, dopo essersi rivestito, Alfredo, recuperato il suo walkman, salutò mia madre per ritornare a casa, stranamente soddisfatto...
Giunse quindi la sera. Mia sorella Cinzia tornò a casa dal weekend con Loredana. Mio padre, dopo essersi intrattenuto a casa dei nostri vicino per le solite, interminabili discussioni sul calcio, rientrò ad orario di cena.
Quella domenica di ricordi e seghe... giunse al termine.
Una settimana di lussuriose perdizioni, era conclusa. Un'altra settimana, l'ennesima fatta di eccitanti perversioni, stava per cominciare...


Fine Capitolo 15
 

lewis_48

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Penso che ci abbia abbandonato non penso che Markur scrive quasi un capitolo al giorno e da martedi non ha più tempo nemmeno nel weekend non abbia piu tempo , comunque sempre grazie sia del racconto che delle foto. ( oltretutto era anche un bel racconto )
 

Roplox

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Salve amici phicomani....inizio questo racconto, di pura fantasia, su ipotetiche esperienze in cui ho immaginato che
mia madre si sia trovata in passato.
Ribadisco che tutto ciò è solo frutto della mia creatività ed immaginazione,ma spero possano eccitarvi.

La vita parallela di mia madre :

Capitolo 1 "Lincidente"

Tutto iniziò una fredda mattina di novembre di diversi anni fa.
Quel giorno,mio padre come tutte le mattine, uscì di casa per andare a lavoro.Sfortunatamente però, accadde qualcosa che avrebbe
cambiato la nostra esistenza...
Entrato in auto,mio padre iniziò la manovra per uscire dal parcheggio,ma a causa di una disattenzione, finì per urtare l'auto che era
parcheggiata appena dietro la sua. Il danno procurato, non fu particolarmente grave e mio padre, da onesta e corretta persona, lasciò
sul tergicristallo dell'auto lesionata, il suo numero di telefono, in maniere tale da permettere al proprietario di quell'auto,
di contattarlo.
Poi risalì in macchina e si recò a lavoro. La sera stessa, rientrato a casa, ricevette la telefonata del proprietario dell'auto che aveva
urtato.Sembrò essere una persona gentile e disponibile ad incontrare mio padre per accordarsi sul risarcimento del danno, che essendo
di lieve entità, non implicava il coinvolgimento delle assicurazioini. Mio padre e l'altro uomo si accordarono per incontrarsi la sera
successiva alle 19.30 presso un bar vicino casa nostra.
Il giorno seguente, mio padre si recò, come di consueto a lavoro, ma a causa di un problema, fu costretto a restare in uffucio più a
lungo del solito. Ricordatosi dell'appuntamento col proprietario della vettura danneggiata, telefonò a mia madre,dicendole che essendo
bloccato in ufficio, sarebbe dovuta andare lei a quell'incontro.
Inconsapevolmente, mio padre avrebbe generato quel vortice osceno e perverso dal quale mia madre sarebbe stata travolta.

"Prima di proseguire col racconto, passo ad una breve descrizione di mia madre :
Mia madre si chiama Rosa e a quel tempo era una donna di 44 anni, alta circa 1,60 m,capelli corti castano chiaro, cosce sode,
culo panoramico una generosa 4a taglia di seno."

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E così, alle 19,30 in punto, mia madre si recò al bar dove era stato fissato l'appuntamento.
Per farsi riconoscere, l'uomo comunicò a mio padre che si sarebbe dovuto recare nella saletta sul retro del locale, dove c'era la sala
giochi e chiedere di Don Alberto...
In realtà, in quel bar c'èra una bisca clandestina gestita da una delle più potenti famiglie criminali della città.
Inconsapevole della trappola in cui stava per cadere, mia madre entrò in quella saletta, al cui interno vi erano alcuni uomini di diversa
età. Un pò intimidita, mia madre si avvicinò ad un tavolo dove 5 uomini stavano giocando a poker, e facendosi coraggio chiese ad uno di essi :
"Scusi potrebbe indicarmi chi è il signor Alberto?"
ma l'uomo imperturbabile continuava a giocare a carte senza curarsi di mia madre. Così, la donna con voce più decisa si rivolse di nuovo
all'uomo :
"Mi scusi stò parlando con lei, sarebbe così gentile da indicarmi il signor Alberto?"
A quel punto l'uomo, appoggiò le carte sul tavolo, si voltò verso mia madre e iniziò ad osservarla dalla testa ai piedi. Quella sera, mia
madre non era vestita in un modo particolarmente provocante, ma nonostante ciò, le sue generose curve erano più che intuibili...
Ebbe la sensazione che quell'uomo, osservandola, la stesse letteralmente spogliando con gli occhi.E quando gli altri uomini seduti a quel
tavolo inisìziarono a fare lo stesso, mia madre ,imbarazzata ed infastidita si voltò con l'intenzione di andarsene da quell'affumicato e
asfissiante loculo di pervertiti. Ma, giunta quasi alla porta un uomo le si avvicinò e le chiese :
"Perchè sta cercando Don Alberto?"
e mia madre, rispose spegandogli il perchè avrebbe dovuto incotrarlo. A quel punto, l'uomo disse a mia madre di seguirlo e la consusse in un'altra
stanza, sempre sul retro del bar.Era uno stanzino con una lercia brandina da un lato e un minuscolo tavolino con un paio di sedie dall'altro.
Quell'uomo disse a mia madre di accomodarsi su una sedia e di aspettare.
Mentre attendeva, mia madre continuava ad osservare disgustata il sudiciume di quella stanza, pensando di essere capitata , suo malgrado, in
una lurida bettola.
Trascorsero circa 5 minuti e poi, finalmente, la porta dello stanzino si aprì, ed entro un uomo di circa 65 anni, grasso e con i capelli brizzolati
e grassi.
Fece il giro del tavolino e si accomodò di fronte a mia madre.
Poi si rivolse a lei dicendo :

- Don Alberto : "Buonasera signora.Piacere di conoscerla.Sono il proprietario dell'auto che suo marito ha urtato ieri."
- Mamma : "Buonasera sig.Alberto. Mio marito si scusa per non esser venuto di persona, ma è stato trattenuto a lavoro.
- Don Alberto : "Non si preoccupi,capisco."
- Mamma : "Bene, allora, veniamo alla questione...."

mia madre, era impaziente di lasciare al più presto quel posto che le appariva così ambiguo, e cercò di giungere subito al dunque, ma fu interrotta
dall'uomo...

- Don Alberto : "Aspetti, signora.Quanta fretta?! Prima lasci che le offra qualcosa da bere."
- Mamma : "La ringrazio,molto gentile, ma a quest'ora non bevo alcolici."
- Don Alberto : "No, insisto!Lei è mia ospite.Voglio farle assaggiare un liquore di mia produzione.Vedrà, è squisito."
- Mamma : "Davvero, la ringrazio molto. Come se avessi accettato."

ma a quel punto l'espressione dell'uomo si fece cupa, come se fosse stato offeso...

- Mamma : "Se proprio insiste, allora un pochino lo gradisco."

accettò per evitare di contrariarlo e per sbrigare la faccenda.
Così l'uomo, si chinò e da uno scatolone posto ai piedi del tavolino, estrasse una bottiglia del suo liquore.Poi prese un paio di bicchierini da uno
scaffale e iniziò a versarlo. Porse uno dei bicchieri a mia madre e disse :

- Don Alberto : "Prego, assaggi e mi dica."

mia madre, sentendosi quasi costretta, prese il bicchiere e fece un breve sorso. Ma quel liquore aveva una gradazione alcolica elevata e mia madre,
reggeva poco l'alcol. Quindi iniziò a tossire e si fece rossissima...

- Don Alberto : "Allora?Come è?Non lo trova delizioso?"
- Mamma : "Si....ehc...ehc...è davv...davvero buono."

Compiaciuto, l'uomo iniziò ad entrare nel discorso.

- Don Alberto : "Allora,veniamo a noi.Quello che è capitato ieri è stato molto spiacevole.La macchiana è nuovissima, l'ho appena ritirata dal
concessionario. E' stato devvero un peccato vedere quel graffio sul paraurti..."
- Mamma : "Lo so, mi rincresce molto. Mio marito è davvero desolato, ma è disposto a risarcire il danno,come lei ben sa."
- Don Alberto : "Capisco,signora. Però, non è così semplice..."
- Mamma : "Non è semplice? Mio marito mi ha spiegato che non è così grave il danno. Quanto può essere alta la cifra per ripararlo?"
- Don Alberto : "No, non si tratta di soldi, signora.
- Mamma : "Allora? Qual è il problema?"
- Don Alberto : "Veda,signora, non è il danno materiale che deve esser risarcito."
- Mamma : "Si spieghi meglio."
- Don Alberto : "Va bene...E' evidente che lei e suo marito, non sapete chi sono e cosa rappresento in questo quartiere, e questo mi stupisce.
Quì, tutti sanno chi sono. E sanno che quando viene fatto un torto a Don Alberto, ci sono delle conseguenze...
Bisogna assumersi le responsabilità."
- Mamma : "Mi perdoni se io non conosco ciò che lei rappresenta nel quartiere, ma non era certo intenzione di mio marito farle un torto.
Avrebbe potuto andarsene ieri, e lei non avrebbe saputo chi fosse l'autore del danno. Invece le ha lasciato il numero di
telefono."
- Don Alberto : "Ci mancava che non lo facesse...."
- Mamma : "Mio marito è una persona onesta, e....

prima che mia madre potesse finire la frase, l'uomo alzò la mano per farle capire di fermarsi.

- Don Alberto : "Lei si chiama Rosa e ha 2 figli.La più grande ha 15 anni e va al liceo, l'altro, il più piccolo ha circa un anno_O sbaglio?"

Come raggelata dall'affermazione dell'uomo, mia madre ebbe appena la forza di rispondere...

- Mamma : "Ma...ma lei come fa a sapere queste cose?"
- Don Alberto : "Signora....io so tutto di lei, di suo marito, della sua famiglia."

poi, accortosi che mia madre rimase impietrita, aggiunse

- Don Alberto : "Io conosco tutta gente importante, ma conosco anche delle nullità, come tuo marito!"

a quel punto mia madre reagì, alzandosi :

- Mamma : "Come si permette?!? Mio marito non è una nullità! E poi chi le da il diritto di frugare nella nostra vita?"
- Don Alberto : "Calmati Rosa! Ancora non hai capito chi e cosa sono,vero? Io sono un uomo che può disporre della vita degli altri a mio
piacimento. Posso fare del bene alla gente...ma posso fare anche del male. Io mi aspettavo che venisse tuo marito questa
sera. E invece, quel cacasotto, a mandato la mogliettina...Mi ha mancato ancora di rispetto perchè non ha mantenuto la parola!
Non è un uomo!"
- Mamma : "Basta così! Voglio andarmene da questo lurido buco e da lei!"
- Don Alberto : "No, tu non vai da nessuna parte! Tu continui a non capire. E continui a mancarmi di rispetto! Te ne andrai solo quando sarò
stato pienamente ricompensato!"
- Mamma : "Quanto vuole per finirla quì?!"
- Don ALBERTO : "Ancora con questi soldi? Stammi bene a sentire, credi che io sia una persona che ha bisogno dell'elemosina di una borghesuccia
come te? Io il danno alla mia macchina l'ho già fatto riparare! Non voglio i tuoi soldi!
- Mamma : "Cosa vuole ,allora?

l'uomo, mettendosi una mano sul cazzo, iniziò a toccarsi e disse :

- Don Alberto : "Sono stato offeso da tuo marito! E per lavare l'offesa, voglio te!"
- Mamma : "Cosa??? Lei è impazzito! Adesso me ne vado!"
- Don ALberto : "Se esci da quì adesso, sappi che potrebbe capitare qualche cosa di molto spiacevole alla tua famiglia! E non si tratterà di un
graffietto al paraurti della macchina di tuo marito. Come ti ho già detto, io so molte cose di te, dei tuoi figli...
Quindi, pensa bene a quello che fai...."

Adesso, mia madre aveva capito tutto. Era capitata nelle grinfie di un malavitoso. Quell'uomo che pareva essere una persona qualunque, in realtà
era un Boss. Avrebbe voluto scappar via...fuggire il più lontano possibile da quella situazione e da quel perfido essere, che nel frattempo,
continuava a toccarsi. Sapeva però, che se fosse andata via, una minaccia avrebbe gravato sulla sua famiglia. Quindi, a malincuore, ritornò sui
suoi passi e chiese all'uomo :

- Mamma : "Cosa vuole che faccia?"
- Don Alberto : "Brava, hai preso la decisione giusta! Inizia a spogliarti, ma fallo lentamente e voglio che mi guardi mentre lo fai!"

Con la morte nel cuore, mia madre obbedì. Era devastata. Mai si era denudata per un uomo che non fosse mio padre. All'umiliazione si aggiunse
però una flebile speranza. Ossia, che a quel flaccido ultra sessantenne, potesse bastare solo la vista di un corpo voluttuoso come il suo.
Che si fosse accontentato. Che si limitasse solo a guardarala e, nella peggiore delle ipotesi, masturbarsi.
Speranza che ben presto svanì....
L'uomo infatti, si slacciò la cintura e abbassandosi pantalone e mutanda, estrasse il suo cazzo che, era già in tiro. La sola vista del corpo
di una splendida donna come mia madre, lo aveva eccitato. Mia madre notò la spaventosa erezione dell'uomo e ormai nuda, cercò di coprirsi il
seno e la fica con le mani, cercando anche di distogliere lo sguardo da quel losco individuo.
Don Alberto, si alzò di scatto dalla sedia e le si avvicinò. Poi, tolse la mano di mia madre che copriva il seno e l'altra che copriva la fica,
la mise sul suo cazzo e disse :

- Don Alberto : "Fammi una sega!"

Senza resistenza alcuna, mia madre iniziò a masturbare l'uomo. Ma quello fu solo l'inizio...

- Don Alberto : "Adesso baciami! Ma voglio un vero bacio,profondo e passionale!"

Mia madre esaudì anche questa richiesta. Stava Masturbando e baciando un uomo diverso da mio padre. Un estraneo. Un lurido criminale le affondava
la sua lingua in bocca, iniziando poi a palpeggiare il suo corpo. Le sporche mani dell'uomo raggiunsero ogni parte intima di mia madre. Sembrava
quasi una belva che si avventava sul corpo esanime della sua preda. Perchè questo era ciò che mia madre era in quel momento. Una preda indifesa
nelle grinfie di quel porco.
Poi l'uomo,trascinò mia madre sulla brandina e urlando si rivolse al suo scagnozzo che era fuori dallo stanzino :

- Don Alberto : "Pasquale!? Non fare entrare nessuno che sono molto occupato!"
- Pasquale : "Certo, Don Alberto!"

Poi guardando mia madre negli occhi le disse :

- Don Alberto : "Adesso io e te ci divertiamo!"
- Mamma : "Prima dimmi che con questo è tutto risolto e che la mia famiglia non avrà probelmi!"
- Don Alberto : "Questo dipende da te! Se mi farai godere come si deve, allora vedremo. Adesso però stai zitta e usa la tua bocca per succhiarmi il
cazzo!"

Ancora una volta, mia madre accettò questa ennesima onta e, iniziò a succhiare il pisello di quell'uomo. Mentre succhiava, non poteva fare a meno di
pensare a mio padre e a noi figli. Era la peggior umilizione che avesse subito in vita sua. Ma non c'era possibilità alcuna di opporsi alle pretese
di quel criminale.

- Don Alberto : "Datti da fare! Impegnati, non sai fare di meglio?! Succhia con più gusto, questo non è il cazzetto di quella checca di tuo marito!
Il mio è un vero cazzo! Fammi godere, troia!"

Allora mia madre, cerco di fare del suo meglio. Aveva fatto pompini in passato. Oltre a quelli fatti a mio padre, ebbe delle esperienze con alcuni
compagni di classe al Liceo e, fece un pompino anche ad un suo professore alle Magistrali. Ma mai, in nessuna di quelle volte,era stata forzata a
farlo e mai si era trovata al cospetto di un cazzo di quelle dimensioni. Infatti, il pisello di Don Alberto, doveva esser lungo oltre 30 centimetri
e con un diametro di almeno 7/8 centimetri. Ad aggravare il tutto, il sapore di quel cazzo, la stava disgustando. Un orribile gusto di urina e carne
rancida, invadeva la sua bocca. Ma doveva farlo. Doveva succhiare quel cazzo.

- Don Alberto : "Brava! Così! Prendilo tutto in bocca! Succhialo bene! Ti sta piacendo, vero?"

Poi, ad un tratto, Don Alberto afferrò i capelli di mia madre e le sollevò la testa, facendole sgusciar via il suo cazzo dalla bocca e disse :

- Don Alberto : "Abbiamo capito che sei una buona pompinara tutto sommato. Adesso voglio scopare! Voglio fottere la tua fica pelosa! Mettiti a
pecora!"

Col capo chino mia madre si voltò di spalle, offrendo a quel maiale, la vista fantastica del suo culo e della sua fica pelosa.

- Don Alberto : "Fantastico! Ti scoperò come non sei mai stata scopata in vita tua! Ti farò dimenticare il cazzetto di tuo marito! Vedrai come,
ti farò godere!"
- Mamma : "Come credi che mi possa piacere farmi prendere da un essere come te?"
- Don Alberto : "Come mi hai chiamato, puttana?!"

e prima che mia madre potesse dire qualcosa, l'uomo affondo in un colpo il suo pisello nella sua fica. A quel punto mia madre gemette, e si rese
conto che l'uomo la stava scopando senza preservativo...

- Mamma : "M...ma il preservativo?! Ti prego mettilo!Ahhhh...aahhh!"
- Don Alberto : "Pfz...ma che vai dicendo!? Ti pare che possa scoparti col guanto?!? Che gusto ci sarebbe?! AHAHAHAH!"
- Mamma : "Ti prego...Ahhhh!Mettilo....AHHHH!"

Ma le suppliche di mia madre non avevano effetto, anzi. Ad ogni lamento o richiesta di mia madre, l'uomo affondava con veemenza i colpi. D'altronde,
veder ballonzolare le tette di mia madre, lo eccitava ancora di più.
Don Alberto poi, girò con furia mia madre scaraventandola sul letto e, una volta spalancate le sue coscie, riaffondò il suo cazzo nella fica.
Mentre la scopava, l'uomo leccava le gambe di mia madre e soprattutto, le succhiava i piedi.
Mia madre, ad occhi chiusi, cercava di sottrarsi almeno mentalmente a quel momento. Ma ogni colpo della penetrazione brutale di quell'uomo, la
rigettava ogni volta in quella realtà. Ma, qualcosa stava cambiando. Per quanto non volesse ammetterlo, mia madre stava iniziando a provare piacere...

- Don Alberto : "Merda, hai partorito 2 volte, ma hai una fica sterttissima! Quel cornuto di tuo marito, deve avere un grissino tra le gambe!"
- Mamma : "Ahhh...!!Smettila di nominare mio marito, animale!Ahh..aaahhh!!!"
- Don Alberto : "Oh capisco...So perchè non vuoi sentirlo nominare...Perchè adesso finalmente stai assaggiando il cazzo di un vero uomo!Ahahaha!"

Si distese quindi sul corpo di mia madre e iniziò a leccare e morderle il seno. Succhiava i suoi capezzoli con estrema foga. Poi, riprese a baciarla
affondando la sua lingua fino in gola. Mia madre, nauseata dall'alito pestifero di quell'uomo, era completamente alla sua mercè. Non riuscia a spiegarsi
come fosse possibile godere. Per quanto si sforzasse, non riusciva a provare il piacere così forte che quell'individuo le stava dando...

- Don Alberto : "Guardami puttana! Voglio che mi guardi sempre! Dimmi che sono un vero uomo! Dimmi che il mio è un vero cazzo! Dimmi che ami me e non
quella checca di tuo marito!"
- Mamma : "Aahh...!!!No!Mai!"
- Don Alberto : "Avanti troia! Dimmelo! Il tuo corpo scandaloso merita un cazzo come il mio! Tu sei fatta per un vero uomo come me! Tu sei mia!
Sei tutta bagnata, ti sta piacendo! Stai godendo,vero?Avanti,dillo!"

alla fine mia madre si arrese all'evidenza. Era impossibile negarlo ormai :

- Mamma : "S...si..Ahhh! Sto godendo! Sei un vero uomo!Ah..ahh!"
- Don Alberto : "Dimmi che ami il mio cazzo! Dimmi che ti sto soddisfacendo! Che quel cornuto di tuo marito non ti ha mai fatta godere così!"
- Mamma : "E' vero..aahhhh! Tu mi fai godere! Solo tu! Ahh..aahh!!!"
- Don Alberto : "Sono felice di sentirlo, perchè sto per farti mia! Sto per arrivarti dentro! Voglio riempirti tutta la fica! Voglio ingravidarti!"
- Mamma : "Cosa?! No, non farlo ti prego! Non prendo la pillola! No...nooo!!"
- Don Alberto : "Preparati troia! Adesso sborro!Ahhhhhh!!!!"
- Mamma : "Noooo!!!Ahhh!!!"

Don Alberto le esplose dentro tutto se stesso. Mia madre sentì la sua fica riempirsi del caldo seme di quel criminale. Come se un vulcano stesse
eruttando dentro di lei. Mai aveva ricevuto così tanta sborra. Doveva esser piaciuta davvero tanto a Don Alberto, che l'uomo eiaculò come un cavallo.
Mia madre sentiva pulsare il cazzo dell'uomo, ancora e ancora e ancora, producendo un quantitativo di sperma tale, da sembrare la somma di tutte le
sborrate da lei ricevute fino ad allora.
Il peso dell'idea di rischiare di esser ingravidata era maggiore del peso del corpo flaccido e sudato del viscido uomo che le era sdraiato addosso...
Finalmente l'uomo si alzò estraendo il suo pisello dalla fica di mia madre.

- Don Alberto : "Fiù...che scopata!"
- Mamma : "Non dovevi venirmi dentro....Rischio una gravidanza!"
- Don Alberto : "E sai quanto me ne può fregare?! Puoi sempre dire che il marmocchio sia del cornuto!Ahahaha!"

e mentre la fica di mia madre colava come fosse una cascata di sborra, aggiunse :

- Don Alberto : "Bhè, come inizio non c'é male!"
- Mamma : "Inizio?! Cosa intendi?! Avevi detto che possedermi ti avrebbe soddisfatto! Che saresti stato risarcito! Mi hai avuta, quindi ora
questa faccenda è chiusa!"
- Don Alberto : "Chiuso un cazzo! Stammi bene a sentire! Credi di esser nella posizione di avanzare richieste?! Ti sbagli! Pensi di esser una donna
tutta casa, chiesa e famiglia, ma in realtà sei solo una cagna che vuole farsi scopare da veri uomini! E' stata la tua fica bagnata
che ti ha tradita! Adesso sei mia e farai tutto quello che ti dirò di fare, capito?!"
- Mamma : "Sei solo uno schifoso porco! Cos'altro vuoi da me?"
- Don Alberto : "Presto lo scoprirai. Da questo momento, tieniti a mia completa disposizione! Ora, rivestiti e vattene che ho da fare!"

Così, mia madre, tramortita da quell'oscena esperienza, si rivestì di fretta e scappò via da quel lurido covo. Voleva rientrare a casa al più presto,
per lavarsi via il fetore e lo sperma di quel criminale. Ma ciò che più la spaventava era il piacere datole dall'idea di trovarsi di nuovo in una
situazione come quella appena vissuta.
Come avrebbe potuto guardare ancora negli occhi mio padre e noi figli?
Come avrebbe potuto sapendo che ciò che Don Alberto le aveva detto, aveva un fondo di verità? L'esser stata posseduta da quell'uomo, ad un certo punto,
ha iniziato piacerle. Il suo corpo non mentiva. Per quanto cercava di ribellarsi, non riusciva a rifuggire la sensazione di piacere e godimento che
nemmeno mio padre, unico, grande amore della sua vita, era stato capace di darle.
Salendo le scale del nostro palazzo, si sentiva in colpa per tutto questo, mentre un rigagnolo di sperma, lentamente le scorreva tra le coscie...

Fine capitolo 1

Vi piace? Vado col capitolo successivo?
Complimenti, scrittore nato!
 

virchow1909

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Sei veramente bravo a scrivere, non c'è che dire, poi a me i racconti di inseminazione adulterina piacciono moltissimo per cui ti faccio i miei complimenti, dovresti scrivere ancora secondo me
 

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