Sonia preferì togliersi tutti i vestiti e rimase nuda nel letto, io rimisi i miei slip. Ci infilammo sotto il sacco del copri piumino e spegnemmo la luce.
M:"É stato bellissimo!"
S:"Lo so. Ma saranno poche le occasioni come questa e a te non basteranno"
Sapevo che non era una storia che avrebbe avuto un futuro…ma sicuramente il motivo non sarebbe stato quello.
Mentì, come qualsiasi uomo avrebbe saputo fare.
Mi chiese come era nata tutta questa passione per lei. Le confessai che sin dalla prima sera ero stato colpito dal suo seno prosperoso…e che, dopo aver iniziato a fantasticare su di lei, arrivai a desiderarla. Sonia mi disse che una donna sa quando si sente desiderata e che a lei quel genere di attenzioni mancava da tanto tempo. L’abbracciai da dietro per consolarla, lei non disse nulla per un po’. Dopo qualche minuto, lei bisbigliò "voglio farti un regalo, ma tu devi rimanere fermo". Mi fece promettere che non mi sarei mosso e infilandosi sotto le coperte, cercò il mio cazzo e lo prese in bocca. Una sensazione bellissima! Non potevo muovermi, non potevo toccarla, ma fremevo! Lei non fece e non disse altro, ci lavorò per 10/15 minuti poi accolse la sborra e mandò giù. Io ero in trans, lei tornò su, mi diede un bacio sulle labbra e sussurrò "grazie per tutto questo". Io le risposi "grazie a te per aver soddisfatto ogni mio desiderio".
Rientrammo a Milano, io il mattino dopo, lei la sera. Per qualche settimana non ci incontrammo. Era sempre così: dopo i nostri incontri, passavano giorni, a volte anche settimane, prima di rivederci. Ma ci scrivevamo e, sopratutto la sera, le conversazioni avevano sfondo sessuale. Il più delle volte erano battutine provocatorie. Altre volte erano delle confessioni su delle nostre perversioni. Una sera le confessai che era attratto/eccitato dalle donne che fumano e che il massimo sarebbe stato ricevere un pompino mentre fumava…uno smoking blowjob! Ma mi disse che non mi avrebbe potuto aiutare questa volta. Non fumava e anche se si concedeva un tiro occasionale quando usciva con la sua amica, non avremmo avuto modo di realizzare quella fantasia. Non insistetti e non ne parlammo più.
Non ripetemmo più una "fuga" simile a quella volta. I nostri incontri avvenivano nel suo studio; pre o post appuntamento.
Sonia non era l’oggetto dei miei sfoghi sessuali.
Io mi preoccupavo di farla sentire apprezzata. Ogni volta che ci vedevamo le regalavo qualcosa. Non volevo conquistarla, non mi ero innamorato. Volevo solo farla sentire attraente anche per un ragazzo più giovane.
Lei non pretese mai nulla. Sapeva che tra noi poteva esserci solo sesso e così fu per molti mesi.
Poi successe qualcosa che ruppe questo fragile equilibrio. Anche se lei sapeva benissimo dei tradimenti del marito, una sera lo trovò in casa con una ragazza. Quello fece scoppiare un casotto! Si distrussero a vicenda. Si separarono. Venderono la casa (studio di Sonia annesso). Lei si trasferì dalla sorella e ci perdemmo. Dopo poco si risposò. Adesso so che ha una famiglia con dei bambini.
Questo era l’ultimo capitolo.
Non ho altro da raccontare quindi ringrazio tutti quelli che in queste settimane hanno avuto la pazienza e la voglia di leggere la mia vita.