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<blockquote data-quote="Captain Achab" data-source="post: 18603945" data-attributes="member: 473430"><p>CAPITOLO 3 – MONICA</p><p></p><p>Come me e Alessandra(volume 1, capitolo1), Monica è cresciuta passando le estati al paesino insieme ai nonni e anche con lei ci conosciamo fin da ragazzini e anche con lei c’è una bella amicizia. Anche se ci si vede solo un mese all’anno il fatto che in vacanza si facciano tante prime esperienze e si passi molto tempo insieme cementifica il rapporto pur poi non vedendosi praticamente mai durante il resto dell’anno. Monica è anche molto amica di Alessandra, le due girano sempre insieme.</p><p>Alta circa 170, capelli lisci biondi tenuti appena sopra le spalle, carnagione chiara, seconda di seno, il suo punto forte sono gli occhi azzurro scuro, quasi blu, che ti incantano, il difetto se vogliamo le spalle un po’ larghe di chi ha fatto nuoto a buon livello per tanti anni.</p><p>Con Monica frequentiamo anche la stessa università, corsi diversi, per cui capitano anche quelle 2/3 occasioni durante l’anno in cui ci si vede per il pranzo. Con lei mi trovo anche meglio che con Alessandra. È una ragazza più profondo e con più cultura, di cui si può parlare di tante cose. Anche l’attrazione è diversa, per Alessandra ho un’attrazione totalmente fisica mentre Monica è una delle poche ragazze in quegli anni con cui ho pensato mi sarebbe piaciuto ci fosse qualcosa di più.</p><p>Una sera di febbraio decidiamo di fare una rimpatriata con anche Alessandra. Prima di uscire faccio una mega litigata con mia madre per cui sono abbastanza nervoso. Usciamo in un locale zona università e le ragazze notano subito il mio stato d’animo. Racconto un po’ i motivi della mia litigata e dico che ora devo mandare qualche messaggio a qualche amico chiedendo se mi ospita per la notte perché non ho voglia di tornare a casa.</p><p>Monica interviene dicendo che se voglio posso andare a dormire da lei. Abita in un appartamento molto bello vicino all’università, ha due coinquiline. Mi dice che le due hanno la mattina dopo molto presto un volo da Malpensa e che quindi in mezzo alla notte dovranno uscire di casa facendo un po’di rumore. Se non mi dà fastidio quello mi ospita lei.</p><p>La ringrazio molto e accetto l’invito. Passiamo una bella serata tutti e tre insieme poi fatto tardi, in macchina accompagniamo Alessandra, che abita in un paesino dell’hinterland milanese a casa e ci dirigiamo quindi verso l’appartamento di Monica.</p><p>Arrivati ci fiondiamo subito in camera sua per non disturbare le coinquiline che dormono e il mattino dopo dovranno alzarsi presto. Ancora non siamo stanchi e ci mettiamo a parlare. Poi lei mi fa – girati che mi metto il pigiama- io mi volto ,la sento armeggiare un po’ poi mi tocca la spalla, mi volto e la trovo in pigiama, niente di arrapante, classico pigiamone invernale. Mi tende una maglietta e dei pantaloni della tuta</p><p> -tieni, immagino tu non abbia dietro nulla- - grazie Monica, mi spiace invaderti così- </p><p>- ma di che figurati-.</p><p> Lei si mette a letto e io non so bene cosa fare. Parto all’attacco? Mi dico di no, già che ti sta ospitando in amicizia stai buono. Mi metto seduto su una poltroncina e le chiedo se ha una coperta da darmi. </p><p>-ma che fai stupido? Vieni nel letto con me ci stringiamo un po’. Come fai a dormire lì?- </p><p>non me lo faccio ripetere due volte e mi metto nel letto con lei. Siamo veramente stretti, il letto sembra più stretto di un normale letto singolo. I nostri corpi sono per forza attaccati. Spegniamo la luce, riprendiamo a fare 2 chiacchiere e piano piano tutti e due ci addormentiamo.</p><p>Veniamo svegliati dalle coinquiline che escono di casa, saranno state le 4 di mattina. Ci ritroviamo appiccicati, sento il suo respiro su di me. Più per una questione di comodità che per provarci sposto un braccio su di lei abbracciandola sul fianco. Trovo la maglietta un po’alzata e la mia mano finisce sulla sua pelle nuda. Comincio a farle qualche grattino, qualche carezza. Lei non reagisce. Passano i minuti e a me prende la voglia. Con la mano scivolo lentamente verso l’inguine, non trovo opposizione. Scivolo dentro i pantaloni del pigiama e presto mi accorgo che non ha mutandine. Le mie dita vengono a contatto con una morbidissima peluria. Al tatto probabilmente si cura accorciando il pelo ma senza raderlo in alcun punto. Lei continua a non avere reazione. Mi chiedo se non si sia riaddormentata e non me ne sia reso conto. Mentre sono in questi pensieri e sto ragionando sul da farsi improvvisamente spalanca le gambe. Io allora scendo giù fino alla fighetta iniziando a massaggiarla con un dito e li scopro la cosa che più mi ha fatto eccitare di Monica, il suo modo di godere. Niente gridolini, ne grida, nessuna parola o gemito ma ansimi lunghi e profondissimi, di pancia come se qualcosa le entrasse nel profondo, nelle viscere anche solo con un dito che le toccava la figa. Ancora oggi è la ragazza che più mi ha eccitato sentire godere.</p><p>Non devo fare molti sforzi, prima ancora che provi a infilarle le dita dentro, semplicemente massaggiandole clitoride e labbra per un po’, viene in un orgasmo meraviglioso, sembrava fosse presa da 10 uomini. Penso ‘bene ora viene il mio turno, vediamo come se la cava’ ma lei si gira dall’altra parte e dopo qualche minuto se ne va. Penso sia andata in bagno ma non torna. Mi alzo e la trovo che si è messa a dormire nel letto di una coinquilina. Sono le quattro e mezza, non ho voglia di capire cosa sia successo. Torno a letto.</p><p></p><p>La mattina dopo la trovo in cucina che mi aspetta per la colazione. Le chiedo se sia tutto ok e allora iniziamo a parlare. Mi spiega che è molto confusa, che sta bene con me, ma non vuole rovinare la nostra amicizia. Io faccio finta di stare dietro ai suoi discorsi ma dentro di me penso ' cara non ti piaccio e non ti interesso, ti sei trovata con la mia mano sulla figa e ti sei lasciata masturbare ma non vuoi nulla di più, basta dirlo in onestà non mi offendo mica’. Niente invece ci perdiamo in discorsi senza senso per aggiustare una situazione che dal mio punto di vista non ha nessun problema. Ci lasciamo come amici e io torno a casa. Sono sereno, le sconfitte fanno parte del gioco, l’importante è scendere in campo e dare il massimo.</p><p></p><p>Si arriva all’estate. Arrivo al paese e trovo Monica che è già lì da qualche giorno. Le mie sensazioni si confermano: mi piace molto e mi trovo bene con lei. I miei sogni di gloria si fermano però in breve tempo quando mi rendo conto che lei non fa altro che guardare uno dei miei amici, Andrea e che cerca ogni scusa per stare con lui. Andrea è oggettivamente un bel ragazzo, più bello di me. Alto, occhi azzurri e bei lineamenti. Quello che non capisco è la chimica caratteriale su cui io pensavo di vincere a mani basse. Monica è comunque una ragazza che studia, si informa, riflette, con cui puoi parlare anche di grossi temi, mentre Andrea è un cazzone patentato, molto simpatico, è l’anima festaiola del gruppo, ma con cui oltre le minchiate base non puoi parlare di nulla. Evidentemente la ragazza ragiona con la figa, ci sta, incasso la sconfitta, sono sotto 2-0.</p><p></p><p>Così succede che una sera Andrea arriva al locale con un sorriso stampato che diceva tutto. Prende da parte i ragazzi e racconta che si è scopato Monica. Poco male, sapevo che finiva così. Ricevo però un colpo al cuore quando racconta che lei gli aveva detto di essere vergine e che quella sarebbe stata la sua prima volta. E niente 3-0 secco. L’estate finisce, quelli ogni tanto la sera spariscono a trombare e arrivederci all’anno successivo.</p><p></p><p>Passa un anno, vado in vacanza al paesino ma Monica non c’è. Le scrivo per chiederle quando arriverà. Mi risponde che quell’estate farà un'esperienza di studio all’estero e una vacanza con gli amici e che non ci sarà. Mi dico dispiaciuto, mi avrebbe fatto piacere vederla, mi risponde che probabilmente verrà il primo weekend di settembre perché ha programmato una scalata con suo padre e suo fratello, se sarò ancora lì potremo vederci. Decido di fermarmi quindi una settimana in più del previsto fino a quel weekend cominciando a studiare per la sessione di settembre da li.</p><p></p><p>Il venerdì pomeriggio mi scrive che sarebbe arrivata per cena e che avremmo potuto vederci dopocena per una birra senza fare tardi perché il giorno dopo si sarebbe dovuta alzare ancora col buio.</p><p>Ci vediamo quindi al bar, facciamo due chiacchiere e lei mi propone di unirmi a loro il giorno dopo. Io ho passato tutte le estati della mia giovinezza in montagna ma non ho mai sviluppato passione per l’alpinismo. Me la cavo, ma non abbastanza per loro che si apprestavano a fare una cosa oggettivamente non alla mia portata, così ringrazio ma declino. </p><p></p><p>La riaccompagno a casa e nel farlo passiamo di fronte alla casa dove affitta la famiglia di Andrea. Le chiedo com’è finita con lui. Mette giù un viso un po’ triste e mi dice che lui dopo l’estate non si è più fatto sentire e che si è resa conto di essere stata presa in giro, che a lui interessava solo il sesso. Così arriviamo mentre parliamo di questo davanti a casa sua. Mi guarda e mi dice:</p><p> -avevo una scelta da fare e l’ho sbagliata-</p><p>Boom, colpita e affondata senza fare nulla. Mi avvicino, allungo una mano, le prendo la testa, la porto verso di me e ci baciamo. Limoniamo per dieci minuti poi lei mi dice che è tardi e deve andare.</p><p> -Ti chiamo fra 2 giorni quando rientriamo e se ti va ci vediamo a milano- </p><p>- ok ci sentiamo lunedì-.</p><p></p><p>Ma in un anno le cose cambiano, lei era sempre molto carina ma i miei pensieri si erano spostati su altre ragazze, non ero più convinto di volere qualcosa di serio con lei. Con questi pensieri rientro a casa e mi metto a dormire.</p><p></p><p>La mattina vengo svegliato dalla porta che si apre. Il paesino è ancora uno dei pochi posti sicuri al mondo e tutti sanno che tengo sempre la porta aperta. Io dormo nella veranda che è la prima stanza quando si entra e vedo sbucare Monica. </p><p>-buongiorno!-</p><p> -ciao, che ci fai qui?- </p><p>-condizioni meteo impossibili oggi, ci riproviamo domani, altrimenti dovremo rinunciare- </p><p>-cavolo mi spiace, ci tenevi- </p><p>- succede fa parte del gioco, sai che può accadere, sono passata al bar a prendere delle brioches- </p><p>-grazie sei gentilissima-.</p><p></p><p> Mi alzo ancora intontito e in pigiama, ci diamo un bacio e vado in cucina a preparare il caffe. Quando è pronto lo porto in veranda con un vassoio. Lei si toglie le scarpe e insieme ci mettiamo a letto a fare colazione.</p><p>Monica indossa dei leggins neri, una maglia grigia e un felpa con zip sul davanti bianca.</p><p>Ci accoccoliamo, carezze, baci, io inizio a baciarle l’orecchio, poi il collo mentre con le mani faccio scendere la felpa dalle sue spalle. Continuando a baciarla la spoglio pezzo per pezzo. Prima la maglia, poi le tolgo il reggiseno dove scopro due seni bellissimi e sodi che a occhio mi sembrano poco più di una seconda, poco meno di una terza, stupendi, già con i capezzoli duri che mi attendevano. Proseguo sfilando i leggins e poi le mutandine dove finalmente vedo con gli occhi quello che mi ero immaginato, la figa pelosa, ricoperta ma con il pelo tenuto corto e curato. La squadro, senza avere un corpo certo da modella è tutto perfettamente proporzionato e armonioso nell’insieme. Noto inoltre una pelle tesa e liscia su tutto il corpo che contribuisce ad aggiungere valore allo sguardo, sembra porcellana.</p><p>Inizio a baciarle un seno, lecco il capezzolo e lei parte con il suo ansimare così intrigante ed eccitante. Ancora sto facendo poco o nulla ma già sembra che un terremoto la stia scuotendo. Lei non fa molto,mi rendo conto subito che evidentemente ha un atteggiamento tendente al passivo. Va bene così. La faccio sdraiare, allargo le gambe e ci entro con la faccia. Porto la lingua sulla figa e inizio dolcemente a leccare con lei che continua con i suoi dolci lamenti che sembrano sgorgare dal punto più profondo del suo corpo. Si rialza ,mi prende e inizia a spogliarmi. Quando ha finito si ristende allargando le gambe per spalancarmi la via. Io mi metto sopra di lei, punto l’ingresso e con un dolce colpo nel profondo la penetro. Lei si avvinghia a me ,mi stringe forte, una scopata di passione vera. Passa un po’, mi stacco, la giro a pecorina. Ha anche un bel culo, non poteva essere che così con quel corpo così sodo. Mi dona uno spettacolo magnifico, con la figa già aperta e gocciolante. Lo appoggio e infilo dentro. Sento perfettamente i suoi muscoli accogliermi e avvolgermi. Un po’ di colpi poi lei si stacca, si rimette sdraiata e mi fa segno di tornare su di lei. Riprendo a scoparla da sopra, lei stavolta alza le gambe e le incrocia su di me stringendo il mio corpo al suo. I suoi sospiri sono sempre più lunghi, sempre più profondi mi stringe, il suo corpo si contrae, i muscoli della faccia si stringono in un volto di godimento pieno e assoluto, esplode con un ansimo profondo, pieno e con una contrazione secca del bacino che mi fa partire l’orgasmo anche a me. Ho la lucidità per fare in tempo all’ultimo ad uscire e venirle sulla coscia. Ci abbracciamo, rimaniamo a letto. Quel giorno lo abbiamo passato li a casa mia. Abbiamo scopato altre 3 volte.</p><p></p><p>Ci siamo rivisti a Milano, una decina di uscite a settembre, un paio di scopate ma la scintilla non è mai scattata. Ci siamo lasciati con serenità e per qualche tempo siamo rimasti in amicizia .</p><p>Oggi Monica vive e lavora a Dublino. Non la vedo più da parecchi anni ormai</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Captain Achab, post: 18603945, member: 473430"] CAPITOLO 3 – MONICA Come me e Alessandra(volume 1, capitolo1), Monica è cresciuta passando le estati al paesino insieme ai nonni e anche con lei ci conosciamo fin da ragazzini e anche con lei c’è una bella amicizia. Anche se ci si vede solo un mese all’anno il fatto che in vacanza si facciano tante prime esperienze e si passi molto tempo insieme cementifica il rapporto pur poi non vedendosi praticamente mai durante il resto dell’anno. Monica è anche molto amica di Alessandra, le due girano sempre insieme. Alta circa 170, capelli lisci biondi tenuti appena sopra le spalle, carnagione chiara, seconda di seno, il suo punto forte sono gli occhi azzurro scuro, quasi blu, che ti incantano, il difetto se vogliamo le spalle un po’ larghe di chi ha fatto nuoto a buon livello per tanti anni. Con Monica frequentiamo anche la stessa università, corsi diversi, per cui capitano anche quelle 2/3 occasioni durante l’anno in cui ci si vede per il pranzo. Con lei mi trovo anche meglio che con Alessandra. È una ragazza più profondo e con più cultura, di cui si può parlare di tante cose. Anche l’attrazione è diversa, per Alessandra ho un’attrazione totalmente fisica mentre Monica è una delle poche ragazze in quegli anni con cui ho pensato mi sarebbe piaciuto ci fosse qualcosa di più. Una sera di febbraio decidiamo di fare una rimpatriata con anche Alessandra. Prima di uscire faccio una mega litigata con mia madre per cui sono abbastanza nervoso. Usciamo in un locale zona università e le ragazze notano subito il mio stato d’animo. Racconto un po’ i motivi della mia litigata e dico che ora devo mandare qualche messaggio a qualche amico chiedendo se mi ospita per la notte perché non ho voglia di tornare a casa. Monica interviene dicendo che se voglio posso andare a dormire da lei. Abita in un appartamento molto bello vicino all’università, ha due coinquiline. Mi dice che le due hanno la mattina dopo molto presto un volo da Malpensa e che quindi in mezzo alla notte dovranno uscire di casa facendo un po’di rumore. Se non mi dà fastidio quello mi ospita lei. La ringrazio molto e accetto l’invito. Passiamo una bella serata tutti e tre insieme poi fatto tardi, in macchina accompagniamo Alessandra, che abita in un paesino dell’hinterland milanese a casa e ci dirigiamo quindi verso l’appartamento di Monica. Arrivati ci fiondiamo subito in camera sua per non disturbare le coinquiline che dormono e il mattino dopo dovranno alzarsi presto. Ancora non siamo stanchi e ci mettiamo a parlare. Poi lei mi fa – girati che mi metto il pigiama- io mi volto ,la sento armeggiare un po’ poi mi tocca la spalla, mi volto e la trovo in pigiama, niente di arrapante, classico pigiamone invernale. Mi tende una maglietta e dei pantaloni della tuta -tieni, immagino tu non abbia dietro nulla- - grazie Monica, mi spiace invaderti così- - ma di che figurati-. Lei si mette a letto e io non so bene cosa fare. Parto all’attacco? Mi dico di no, già che ti sta ospitando in amicizia stai buono. Mi metto seduto su una poltroncina e le chiedo se ha una coperta da darmi. -ma che fai stupido? Vieni nel letto con me ci stringiamo un po’. Come fai a dormire lì?- non me lo faccio ripetere due volte e mi metto nel letto con lei. Siamo veramente stretti, il letto sembra più stretto di un normale letto singolo. I nostri corpi sono per forza attaccati. Spegniamo la luce, riprendiamo a fare 2 chiacchiere e piano piano tutti e due ci addormentiamo. Veniamo svegliati dalle coinquiline che escono di casa, saranno state le 4 di mattina. Ci ritroviamo appiccicati, sento il suo respiro su di me. Più per una questione di comodità che per provarci sposto un braccio su di lei abbracciandola sul fianco. Trovo la maglietta un po’alzata e la mia mano finisce sulla sua pelle nuda. Comincio a farle qualche grattino, qualche carezza. Lei non reagisce. Passano i minuti e a me prende la voglia. Con la mano scivolo lentamente verso l’inguine, non trovo opposizione. Scivolo dentro i pantaloni del pigiama e presto mi accorgo che non ha mutandine. Le mie dita vengono a contatto con una morbidissima peluria. Al tatto probabilmente si cura accorciando il pelo ma senza raderlo in alcun punto. Lei continua a non avere reazione. Mi chiedo se non si sia riaddormentata e non me ne sia reso conto. Mentre sono in questi pensieri e sto ragionando sul da farsi improvvisamente spalanca le gambe. Io allora scendo giù fino alla fighetta iniziando a massaggiarla con un dito e li scopro la cosa che più mi ha fatto eccitare di Monica, il suo modo di godere. Niente gridolini, ne grida, nessuna parola o gemito ma ansimi lunghi e profondissimi, di pancia come se qualcosa le entrasse nel profondo, nelle viscere anche solo con un dito che le toccava la figa. Ancora oggi è la ragazza che più mi ha eccitato sentire godere. Non devo fare molti sforzi, prima ancora che provi a infilarle le dita dentro, semplicemente massaggiandole clitoride e labbra per un po’, viene in un orgasmo meraviglioso, sembrava fosse presa da 10 uomini. Penso ‘bene ora viene il mio turno, vediamo come se la cava’ ma lei si gira dall’altra parte e dopo qualche minuto se ne va. Penso sia andata in bagno ma non torna. Mi alzo e la trovo che si è messa a dormire nel letto di una coinquilina. Sono le quattro e mezza, non ho voglia di capire cosa sia successo. Torno a letto. La mattina dopo la trovo in cucina che mi aspetta per la colazione. Le chiedo se sia tutto ok e allora iniziamo a parlare. Mi spiega che è molto confusa, che sta bene con me, ma non vuole rovinare la nostra amicizia. Io faccio finta di stare dietro ai suoi discorsi ma dentro di me penso ' cara non ti piaccio e non ti interesso, ti sei trovata con la mia mano sulla figa e ti sei lasciata masturbare ma non vuoi nulla di più, basta dirlo in onestà non mi offendo mica’. Niente invece ci perdiamo in discorsi senza senso per aggiustare una situazione che dal mio punto di vista non ha nessun problema. Ci lasciamo come amici e io torno a casa. Sono sereno, le sconfitte fanno parte del gioco, l’importante è scendere in campo e dare il massimo. Si arriva all’estate. Arrivo al paese e trovo Monica che è già lì da qualche giorno. Le mie sensazioni si confermano: mi piace molto e mi trovo bene con lei. I miei sogni di gloria si fermano però in breve tempo quando mi rendo conto che lei non fa altro che guardare uno dei miei amici, Andrea e che cerca ogni scusa per stare con lui. Andrea è oggettivamente un bel ragazzo, più bello di me. Alto, occhi azzurri e bei lineamenti. Quello che non capisco è la chimica caratteriale su cui io pensavo di vincere a mani basse. Monica è comunque una ragazza che studia, si informa, riflette, con cui puoi parlare anche di grossi temi, mentre Andrea è un cazzone patentato, molto simpatico, è l’anima festaiola del gruppo, ma con cui oltre le minchiate base non puoi parlare di nulla. Evidentemente la ragazza ragiona con la figa, ci sta, incasso la sconfitta, sono sotto 2-0. Così succede che una sera Andrea arriva al locale con un sorriso stampato che diceva tutto. Prende da parte i ragazzi e racconta che si è scopato Monica. Poco male, sapevo che finiva così. Ricevo però un colpo al cuore quando racconta che lei gli aveva detto di essere vergine e che quella sarebbe stata la sua prima volta. E niente 3-0 secco. L’estate finisce, quelli ogni tanto la sera spariscono a trombare e arrivederci all’anno successivo. Passa un anno, vado in vacanza al paesino ma Monica non c’è. Le scrivo per chiederle quando arriverà. Mi risponde che quell’estate farà un'esperienza di studio all’estero e una vacanza con gli amici e che non ci sarà. Mi dico dispiaciuto, mi avrebbe fatto piacere vederla, mi risponde che probabilmente verrà il primo weekend di settembre perché ha programmato una scalata con suo padre e suo fratello, se sarò ancora lì potremo vederci. Decido di fermarmi quindi una settimana in più del previsto fino a quel weekend cominciando a studiare per la sessione di settembre da li. Il venerdì pomeriggio mi scrive che sarebbe arrivata per cena e che avremmo potuto vederci dopocena per una birra senza fare tardi perché il giorno dopo si sarebbe dovuta alzare ancora col buio. Ci vediamo quindi al bar, facciamo due chiacchiere e lei mi propone di unirmi a loro il giorno dopo. Io ho passato tutte le estati della mia giovinezza in montagna ma non ho mai sviluppato passione per l’alpinismo. Me la cavo, ma non abbastanza per loro che si apprestavano a fare una cosa oggettivamente non alla mia portata, così ringrazio ma declino. La riaccompagno a casa e nel farlo passiamo di fronte alla casa dove affitta la famiglia di Andrea. Le chiedo com’è finita con lui. Mette giù un viso un po’ triste e mi dice che lui dopo l’estate non si è più fatto sentire e che si è resa conto di essere stata presa in giro, che a lui interessava solo il sesso. Così arriviamo mentre parliamo di questo davanti a casa sua. Mi guarda e mi dice: -avevo una scelta da fare e l’ho sbagliata- Boom, colpita e affondata senza fare nulla. Mi avvicino, allungo una mano, le prendo la testa, la porto verso di me e ci baciamo. Limoniamo per dieci minuti poi lei mi dice che è tardi e deve andare. -Ti chiamo fra 2 giorni quando rientriamo e se ti va ci vediamo a milano- - ok ci sentiamo lunedì-. Ma in un anno le cose cambiano, lei era sempre molto carina ma i miei pensieri si erano spostati su altre ragazze, non ero più convinto di volere qualcosa di serio con lei. Con questi pensieri rientro a casa e mi metto a dormire. La mattina vengo svegliato dalla porta che si apre. Il paesino è ancora uno dei pochi posti sicuri al mondo e tutti sanno che tengo sempre la porta aperta. Io dormo nella veranda che è la prima stanza quando si entra e vedo sbucare Monica. -buongiorno!- -ciao, che ci fai qui?- -condizioni meteo impossibili oggi, ci riproviamo domani, altrimenti dovremo rinunciare- -cavolo mi spiace, ci tenevi- - succede fa parte del gioco, sai che può accadere, sono passata al bar a prendere delle brioches- -grazie sei gentilissima-. Mi alzo ancora intontito e in pigiama, ci diamo un bacio e vado in cucina a preparare il caffe. Quando è pronto lo porto in veranda con un vassoio. Lei si toglie le scarpe e insieme ci mettiamo a letto a fare colazione. Monica indossa dei leggins neri, una maglia grigia e un felpa con zip sul davanti bianca. Ci accoccoliamo, carezze, baci, io inizio a baciarle l’orecchio, poi il collo mentre con le mani faccio scendere la felpa dalle sue spalle. Continuando a baciarla la spoglio pezzo per pezzo. Prima la maglia, poi le tolgo il reggiseno dove scopro due seni bellissimi e sodi che a occhio mi sembrano poco più di una seconda, poco meno di una terza, stupendi, già con i capezzoli duri che mi attendevano. Proseguo sfilando i leggins e poi le mutandine dove finalmente vedo con gli occhi quello che mi ero immaginato, la figa pelosa, ricoperta ma con il pelo tenuto corto e curato. La squadro, senza avere un corpo certo da modella è tutto perfettamente proporzionato e armonioso nell’insieme. Noto inoltre una pelle tesa e liscia su tutto il corpo che contribuisce ad aggiungere valore allo sguardo, sembra porcellana. Inizio a baciarle un seno, lecco il capezzolo e lei parte con il suo ansimare così intrigante ed eccitante. Ancora sto facendo poco o nulla ma già sembra che un terremoto la stia scuotendo. Lei non fa molto,mi rendo conto subito che evidentemente ha un atteggiamento tendente al passivo. Va bene così. La faccio sdraiare, allargo le gambe e ci entro con la faccia. Porto la lingua sulla figa e inizio dolcemente a leccare con lei che continua con i suoi dolci lamenti che sembrano sgorgare dal punto più profondo del suo corpo. Si rialza ,mi prende e inizia a spogliarmi. Quando ha finito si ristende allargando le gambe per spalancarmi la via. Io mi metto sopra di lei, punto l’ingresso e con un dolce colpo nel profondo la penetro. Lei si avvinghia a me ,mi stringe forte, una scopata di passione vera. Passa un po’, mi stacco, la giro a pecorina. Ha anche un bel culo, non poteva essere che così con quel corpo così sodo. Mi dona uno spettacolo magnifico, con la figa già aperta e gocciolante. Lo appoggio e infilo dentro. Sento perfettamente i suoi muscoli accogliermi e avvolgermi. Un po’ di colpi poi lei si stacca, si rimette sdraiata e mi fa segno di tornare su di lei. Riprendo a scoparla da sopra, lei stavolta alza le gambe e le incrocia su di me stringendo il mio corpo al suo. I suoi sospiri sono sempre più lunghi, sempre più profondi mi stringe, il suo corpo si contrae, i muscoli della faccia si stringono in un volto di godimento pieno e assoluto, esplode con un ansimo profondo, pieno e con una contrazione secca del bacino che mi fa partire l’orgasmo anche a me. Ho la lucidità per fare in tempo all’ultimo ad uscire e venirle sulla coscia. Ci abbracciamo, rimaniamo a letto. Quel giorno lo abbiamo passato li a casa mia. Abbiamo scopato altre 3 volte. Ci siamo rivisti a Milano, una decina di uscite a settembre, un paio di scopate ma la scintilla non è mai scattata. Ci siamo lasciati con serenità e per qualche tempo siamo rimasti in amicizia . Oggi Monica vive e lavora a Dublino. Non la vedo più da parecchi anni ormai [/QUOTE]
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