Le undicimila verghe - Guillaume Apollinaire

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Titolo Le undicimila verghe
Titolo originale Les Onze Mille Verges ou les amours d'un Hospodar
Autore Guillaume Apollinaire
1ª ed. originale 1907
Genere romanzo
Sottogenere letteratura erotica, grottesco, horror
Lingua originale francese
Ambientazione Bucarest, Parigi, San Pietroburgo, Port Arthur - Inizio del XX secolo

Le undicimila verghe o gli amori di un Ospodaro (Les Onze Mille Verges) è un romanzo erotico di Guillaume Apollinaire del 1907.

Il titolo gioca provocatoriamente con l'assonanza che esiste nella lingua francese tra verge ("verga") e vierge ("vergine"), con un rimando alle leggendarie "undicimila vergini" che avrebbero accompagnato Sant'Orsola al martirio.

Scandaloso per l'efferatezza dei fatti raccontati, dove non è difficile trovare l'influenza della letteratura libertina settecentesca, con de Sade in testa. Non manca nulla: ipersessualità, pederastia, sodomia, lesbismo, onanismo, voyeurismo, feticismo, sadomasochismo, pedofilia, gerontofilia, zoofilia, coprofilia, necrofilia, orge, stupri e omicidi. Il tutto condito in salsa rabelaisiana, ovvero in modo volutamente esagerato, ironico e grottesco.

Trama
Primi del '900. La ricerca sfrenata del piacere conduce il principe Mony Vibescu, hospodar ereditario di Romania, da Bucarest a Parigi. Qui conosce Alexine e Culculine, con le quali intrattiene inizialmente un ménage à trois, poi allargato a più persone, ovvero chiunque capiti loro a tiro: un cocchiere, una guardia, una coppia di scassinatori... Uno di questi, il ladro Cornaboeux, promosso dal principe al rango di cameriere personale, accompagna Mony nel suo ritorno a Bucarest, dove è stato richiamato per raccogliere l'eredità del suo intimo amico il viceconsole di Serbia. Durante il viaggio i due si rendono protagonisti di orge e omicidi sull'Orient Express. Giunti a Bucarest e ritirata l'eredità del viceconsole, Mony e il suo compare vengono invitati ad una riunione segreta di congiurati che si prefiggono di assassinare il re di Serbia Alessandro I Obrenović per sostituirlo con Pietro Karađorđević. Mony e Cornaboeux partecipano volentieri all'orgia che si svolge durante questa seduta segreta, ma non attivamente all'attentato.

In seguito scoppia la guerra russo-giapponese e il principe Vibescu viene arruolato come tenente nell'armata del generale russo Kuropatkin. Mony viene fatto prigioniero durante l'assedio di Port Arthur e condannato a morte mediante fustigazione. Da qui il titolo dell'opera: il condannato dovrà infatti ricevere una vergata da ogni uomo appartenente all'armata giapponese di stanza a Port Arthur, che conta undicimila unità. Prima dell'esecuzione gli viene concesso di deflorare una ragazzina rumena di dodici anni cui Mony, non avendo più nulla da perdere, cava gli occhi prima di strangolarla. Al duemillesimo colpo di verga Mony spira. Dopo undicimila colpi, del principe non rimane altro che un ammasso informe simile a carne da salsiccia, salvo la testa che i giapponesi, per rispetto, lasciano intonsa. In suo onore, gli amici e compagni di avventure erotiche Cornaboeux, Culculine e Alexine fanno erigere un monumento funebre. Il principe Mony Vibescu vi è ritratto come un eroe e protettore delle arti.

Curiosità
Nel 2011 la casa editrice franco-belga Drugstore ha pubblicato una nuova edizione de Les Onze Mille Verges con illustrazioni del fumettista italiano Tanino Liberatore.

Fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Le_undicimila_verghe



Un ringraziamento a @pieropiero; per la segnalazione!
 
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