Racconto di fantasia L’ex di mia moglie

paletto77

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Una sera d’estate di un paio di anni fa eravamo a cena lei ed io. Manuela ad un certo punto mi ha detto “ah amore, ieri mi ha chiamato Alessio”. Io la guardai senza capire chi fosse questo Alessio e le dissi “Alessio chi?” e lei rispose “dai, il mio ex, quello che frequentavo prima di te”. Io capii e le dissi “aaahhh uccellone!” le risposi io sarcasticamente e lei rise “amore, non prendertela, credimi, nono sono le dimensioni che contano” io la guardai con lo sguardo del tipo ‘questa è una minchiata’ e si mise a ridere sapendo che l’avevo beccata a dire una cazzata. Sapevo benissimo che lei amava la sensazione di essere penetrata in profondità. Io pensai ‘io con i miei 18cm non ci riesco ad arrivare dove arrivava lui, però con me i suoi 3 o 4 orgasmi li ottiene tutte le volte che la scopo’, del resto, mi pareva di aver capito che lui doveva assestarsi sui 22 o 23 cm di uccello. Lei rideva e forse aveva capito su cosa stavo rimuginando e mi disse “Dai scemo, non provo più nulla per lui, ma siamo rimasti comunque buoni amici”. Io allora le chiesi “e che voleva uccellone?” lei sorrise, poi mi rispose “niente, mi ha invitato ad andare a cena venerdì sera con lui” io rimasi in silenzio cercando di capire se scherzava o meno, poi lei aggiunse “amore, lo so che ti potrebbe dare fastidio, ma se non vuoi gli dico di no” io non parlai e continuai a tagliuzzare svogliatamente la fettina di carne nel mio piatto.

Lei mi disse allora “ok ho capito, non ci vado”. Io allora alzai lo sguardo e le dissi “non sono un uomo che chiude in gabbia la sua donna, e pensa, mi fido cecamente di te… ma credimi, lui è l’ultimo uomo sulla terra di cui io mi possa fidare” lei scoppiò a ridere “Ma amore”, mi disse “non ho alcuna intenzione di tradirti, a meno che non sia tu a dire che va bene”. Io allora mi bloccai e le dissi “di cosa stai parlando?” e lei rispose “amore, più di una volta mi hai chiesto, mentre facevamo l’amore se mi piacerebbe essere scopata da un altro, poi ho trovato un paio di siti porno che guardi a sfondo cuckold” io rimasi impietrito e lei mi sorrise dolcemente e mi disse “non preoccuparti, non sono arrabbiata e nemmeno mi dà fastidio, ma se è una tua fantasia potrei anche soddisfarla venerdì sera, del resto lo sai che Alessio ha sempre avuto un forte ascendente su di me”. Io rimasi senza parole e la fissavo, il cuore mi batteva ed il cazzo mi esplodeva nei pantaloni. Ero frastornato ed eccitato, in parte anche gelosissimo. Alessio era l’unico suo ex in grado di destabilizzare ogni sicurezza virile in me.

Lei si alzò, si avvicinò a me, mi fece girare lentamente verso di lei e si inginocchiò davanti a me, mi aprì la cintura dei pantaloni, sbottonò i pantaloni e tirò fuori il mio uccello di marmo. Sorrise e senza dire nulla iniziò a succhiarmelo. Fu l’apoteosi, i suoi pompini sono stati sempre qualcosa di incredibile. Venni in poco più di una decina di massaggi della sua lingua. Lei si pulì la bocca e mi guardò. Mi baciò sulle labbra e mi disse “allora venerdì sera esco a cena con Alessio”. Tornammo a mangiare e non ne parlammo più.

Venerdì sera arrivò. Lei era meravigliosa nel suo vestito da sera attillato. Decolleté che metteva in risalto il suo bellissimo seno, calze nere che controllai subito, erano autoreggenti. Scarpe tacco 12. Una goduria per gli occhi e un sogno per ogni cazzo etero…

Si mise il profumo preferito che le regalai per il suo ultimo compleanno, Chanel n. 5 e in quell’istante sentimmo un’auto parcheggiare davanti casa. Io sbirciai dietro le tende e vidi Alessio che usciva dalla macchina. Lei mi baciò sulle labbra con il suo invitante rossetto rosso e uscì di casa. Vidi lui andarle in contro e abbracciarla con troppo vigore, lei però assecondò il suo abbraccio, un bacio sulla guancia e poi lui le aprì la portiera. Manuela entrò nella macchina di Alessio e lui accese il motore. Vidi la macchina svoltare l’angolo ed io andai in salotto per guardare un film, ma ero troppo agitato, eccitato, ma un po’ anche arrabbiato, geloso. Guardai l’orologio, erano appena le 21.30, era passata solo un’ora da che lei era uscita di casa.

Non sapevo cosa fare. Verso le 23 un messaggio “amore, tutto ok? Qui tutto bene, non aspettarmi sveglio”. Mi chiesi “E come faccio a dormire?” e risposi al suo messaggio “ok, ti amo” lei rispose “anche io” e incluse un cuoricino nel testo del messaggio.

Non so come, ma mi appisolai sul divano, non so a che ora, mi svegliai però sentendo una portiera chiudersi, accorsi alla finestra e guardai fuori. Un taxi stava andando via e Manuela stava cercando le chiavi di casa nella borsetta. Guardai l’orologio e vista l’ora pensai ‘cazzo, sono le 3’. Aprii la porta mentre Manuela stava per inserire la chiave. Lei mi guardò e mi disse “ma amore, ti avevo detto di non aspettarmi sveglio” ed io “come potevo andare a dormire?” e lei mi baciò sulle labbra. Aveva un odore familiare il suo alito.

Lei posò la borsetta sul tavolino nell’ingresso ed io chiusi la porta a chiave e le chiesi “beh, com’è andata?” e lei si voltò verso di me, mi prese una mano e se la mise tra le cosce, io sgranai gli occhi e le dissi “Immagino che le mutandine le abbia Alessio” e lei sorrise dicendo “voleva un trofeo per l’ultima notte passata insieme a me”. Io infilai due dita nella sua figa ben aperta e le feci scorrere senza problemi sentendo chiaramente la sensazione particolare dello sperma dentro la fica umida. Tirai fuori le dita e le annusai, non c’era più alcun dubbio, Alessio l’aveva scopata. Allora le chiesi “ti sei divertita?” lei annuì sorridendo sorniona ed io le dissi “raccontami tutto” e lei inizio il suo racconto.

“Siamo arrivati al ristorante, abbiamo mangiato molto bene, mi ha raccontato che si è separato dalla moglie due anni fa e che a breve divorzierà. Alla fine della cena mi ha chiesto se avevo vogli di fare un giro in macchina nella sua BMW X5 ed io gli ho detto di sì, lo sai che adoro quel SUV. Mi ha portato sulle colline, dove mi portava sempre lui per fare l’amore in macchina. Gli ho chiesto che intenzioni avesse e lui non ha risposto. Ha parcheggiato la macchina sempre nel solito posto e senza dire nulla è sceso, è andato a sedersi sul seggiolino dietro e si è tirato giù la zip dei suoi pantaloni, poi è rimasto lì a guardarmi”

Manuela fece una pausa, io non resistetti “e tu che hai fatto?” e lei riprese il suo racconto.

“beh amore, ho pensato a te, ho deciso di farti contento. Sono scesa dalla macchina e sono andata dietro anche io, gli ho aperto la cintura dei pantaloni, li ho sbottonati, lui ha alzato il bacino per agevolarmi ed io gli ho tirato giù pantaloni e boxer insieme. Il suo uccello è schizzato all’insù e quasi mi colpiva il viso, quindi gli ho chiesto ‘ma ancora ti faccio questo effetto?’ e lui mi ha risposto ‘non hai mai smesso, nei miei pensieri sei stata e sei la migliore e la più bella di tutte’ lui mi ha messo una mano sulla nuca e mi ha baciata. È stato strano, quando era sposato non era così vigoroso e virile, questa cosa mi ha eccitata da morire ed ho aperto la bocca alla sua lingua, che aveva anche il buon sapore dell’amaro che aveva bevuto a cena. Mi sentivo una ragazzina alle prime armi, che baciavo un tipo per la prima volta. Io allora, sempre mentre avevo la sua lingua in bocca gli ho afferrato quel bellissimo uccello che ha tra le gambe e sentivo quanto era duro”

Manuela mi guardò con uno sguardo del tipo ‘scusami tanto amore, ma non sono una troia, è che mi disegnano così’ e mi disse “lo sai quanto ce l’ha lungo lui e a me un po’ mi mancava”. IO deglutii senza proferire parola. Lei allora mise la sua mano nel mio pigiama ed afferrò il mio di cazzo che era durissimo. Mi sorrise compiaciuta e disse “dovrò fare la troietta più spesso se questa è la ricompensa che mi spetta”. Quindi continuò il suo racconto.

“mentre io lo segavo lui mi spogliava, mi ha tolto il reggiseno e le mutandine, poi quelle le ha prese e ha semplicemente detto ‘mie!’ ed io ho pensato che dovrò ricomprarle, mi piacevano tanto, adesso il completino che mi hai regalato a Natale non ha più le mutandine. Insomma… tolte anche le mutandine ero rimasta con addosso solo le calze autoreggenti e gliel’ho preso in bocca. Accidenti che ricordi, pensa che mi ricordavo ogni sua venatura, forma, dimensione, come se non fossero passati 6 anni dal giorno che decise di non tradire più sua moglie. Gliel’ho succhiato per bene, tu lo sai come sono brava. Pensa non ha resistito e mi è esploso in bocca dopo appena 5 minuti”

Le chiesi “ti è venuto in bocca?” e lei annuì. Non capivo come fosse possibile “ma amore, mi dici sempre che non ti piace in bocca” lei rispose “amore eravamo in macchina, se lo tiravo fuori avrebbe sporcato la tappezzeria della BMW e non potevo permetterlo, inoltre lui non è amaro come il tuo” ed io allora “e hai ingoiato?” e lei “eh sì amore, che altro avrei dovuto fare?”. Mi guardò e mi chiese “amore, tutto ok?” io mi ripresi dal piccolo shock di quella notizia e le dissi “ecco perché il tuo alito sa di sperma” e lei riprese il racconto.

“lui quindi mi ha ribaltata sul posto e ha iniziato a leccarmi, mentre io gli massaggiavo il cazzo moscio. Dopo meno di cinque minuti sono riuscito a tirarlo di nuovo su” lo disse come se fosse stato un suo superpotere ed io pensai ‘beh, in fondo ce l’ha questo superpotere’. “Alessio allora mi ha preso la testa e me la teneva ferma mentre mi schiaffeggiava con il suo uccello, gli ho chiesto da quanto non scopava perché era così eccitato… e lui allora mi ha baciata e poi mi ha detto ‘io non ho mai smesso di amarti e lasciarti andare è stato un errore gravissimo’. Ti rendi conto? Dopo 6 anni lui ancora mi ama! Lo sapevo che non gli sarebbe passata” disse sorridendo di soddisfazione.

Io probabilmente sarò sbiancato in quel momento perché lei mi prese il viso tra le mani e mi disse “no amore, non fare quella faccia, io non lo amo, amo solo ed unicamente te” il mio cuore riprese a battere e lei disse “credimi, non l’ho mai amato quanto amo te e di sicuro non voglio che l’amore che c’è tra te e me non voglio che finisca. E’ per questo che prima ti ho sempre detto di no alla tua fantasia” ed io le chiesi “e adesso cosa è cambiato?” e lei “il fatto che so che il nostro amore è solidissimo e indistruttibile” poi fece una pausa e scherzosamente mi disse “e poi avevo voglia di un uccello bello lungo”. Io mi indispettii, ma durò un attimo, poi le sorrisi e ridemmo entrambi, quindi le dissi “continua” e lei riprese.

“Dopo che mi ha detto che lui mi amava gli ho risposto che io non provavo più quel sentimento per lui, penso che un po’ ci sia rimasto male perché mi ha presa di forza e mi ha ribaltata di nuovo sul posto mettendomi a carponi” ed io “a pecorina” e lei “certo, non volevo usare quella parola”.

“Mi ha messa a pecorina, come dici tu, e ti dico che secondo me c’è rimasto male per la mia risposta perché ha fatto una cosa che non ha mai fatto prima, mi ha penetrata di forza, senza aspettare che fossi pronta. Mi ha fatto un po’ male, ma poi… poi amore…” mi disse chiudendo gli occhi come a ricordare un sapore paradisiaco mentre appoggiava entrambi i palmi delle mani sul mio petto “poi amore… finito il dolore iniziale ho riscoperto il piacere e la sensazione di un uccello che mi tocca in profondità… oddio amore, sarò venuta una decina di volte mentre lui mi scopava con foga” disse mettendo una mano sul mio cazzo che stava pulsando di eccitazione e lei sorrise al tocco.

“Amore, non so come descrivertelo, venivo ogni dieci colpi suoi, duravano un’eternità mentre usciva da dentro di me e durava un’altra eternità mentre mi sfondava di nuovo. Devo aver urlato talmente forte che lui ad un certo punto mi ha tappato la bocca. Poi, come se non gli bastasse, si è messo a sedere e mi ha tirato a cavalcioni sopra di lui, adesso toccava a me faticare e gli ho ricordato i vecchi tempi mentre mi arrampicavo e mi lasciavo cadere sul suo uccello… in quella posizione mi entrava ancora più in profondità, lo sentivo chiaramente spingere sull’utero. Non capivo più nulla. Sono venuta un sacco di volte. Poi a un certo punto ha urlato lui e mi ha tenuta premuta verso il basso. Sentivo i suoi testicoli caldi premere contro il mio sedere, che bella sensazione. In quel momento ho percepito chiaramente le contrazioni che partivano dal basso e lui svuotava i suoi coglioni dentro di me”. La interruppi e le dissi “ti ha scopata a pelle” e lei rispose “certo amore, sai che odio i preservativi”.

Riprese a raccontare “poi siamo rimasti lì, era poco dopo la mezzanotte e lui è rimasto dentro di me fino a quando non è diventato completamente moscio”, poi ci siamo rivestiti e gli ho chiesto se mi riportava a casa, ma lui non ha risposto e mi ha portato all’albergo dove lui ha la sua stanza. Mi ha chiesto se avevo voglia di un gin-tonic ed io ho accettato. Lo sai amore quanto mi piace. Siamo andati nella sua stanza e lì non ha aspettato nemmeno che la porta si richiudesse, mi ha strappato i vestiti di dosso e mi ha presa di nuovo, ma stavolta non era arrabbiato, è stato dolce. Amore, non so come dirtelo, ma avevo proprio bisogno di essere scopata due volte da quel bellissimo cazzo, non lo sapevo di averne bisogno fino a quando non è successo. Sono venuta ancora e ancora, sembrava che la mia amichetta là sotto non ne avesse mai abbastanza. Poi lui mi ha messa di nuovo a pecorina e mi ha aperta dietro, all’inizio ho sentito dolore, poi però, dopo tutto, un po’ glielo dovevo, quindi l’ho lasciato fare. Alla fine ha smesso di farmi male e non mi è dispiaciuto, ero felice che a lui piacesse. Infatti mi toccavo per procurarmi piacere mentre lui mi prendeva il culo, e mentre chiudevo gli occhi mi eccitava l’idea che tra tutte le donne che può avere, avesse scelto me, e che lui mi amava ancora. A un certo punto ha gridato ‘ti amo Manu’ e l’ho sentito svuotarsi di nuovo dentro di me, ma stavolta dietro. Mi ha rigirata, si è steso su di me e mi ha baciata. E ci siamo addormentati così, sul letto. Mi sono risvegliata che erano le 2 e mezza. Ero preoccupatissima amore, mi dispiace non essermi fatta sentire, se avessi saputo che eri sveglio ti avrei scritto, ma non volevo rischiare di svegliarti. Quando mi sono alzata anche lui si è svegliato, ha borbottato due parole e gli ho chiesto se mi accompagnava a casa. Lui ha preso il portafoglio, mi ha dato 50€ e mi ha detto ‘scusa, sono stanco morto, prendi un taxi’. Amore, non puoi capire, mi sono sentita una prostituta, e la cosa mi eccita da morire, adesso però ritiro il premio che mi spetta” disse guardandomi negli occhi e strizzandomi il cazzo con la mano destra “adesso dovrai scoparmi tu, adesso faremo l’amore, perché sentirmi una puttana è stato eccitante, ma essere tua moglie è la cosa più bella del mondo”.

Facemmo l’amore, con dolcezza, ma anche con foga e vigore. Stavo scopando mia moglie penetrandola nella sua fica già piena dello sperma di un altro. Il mio primo orgasmo arrivò davvero dopo pochi minuti, ero troppo eccitato, ma per fortuna la stessa eccitazione lo tirò su in pochi minuti, certo, l’eccitazione e la mano di mia moglie. La scopai di nuovo e fu bellissimo. Ci addormentammo esausti, lei tra le mie braccia.

La mia Manu, mia moglie.
 

Gianni011975

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Una sera d’estate di un paio di anni fa eravamo a cena lei ed io. Manuela ad un certo punto mi ha detto “ah amore, ieri mi ha chiamato Alessio”. Io la guardai senza capire chi fosse questo Alessio e le dissi “Alessio chi?” e lei rispose “dai, il mio ex, quello che frequentavo prima di te”. Io capii e le dissi “aaahhh uccellone!” le risposi io sarcasticamente e lei rise “amore, non prendertela, credimi, nono sono le dimensioni che contano” io la guardai con lo sguardo del tipo ‘questa è una minchiata’ e si mise a ridere sapendo che l’avevo beccata a dire una cazzata. Sapevo benissimo che lei amava la sensazione di essere penetrata in profondità. Io pensai ‘io con i miei 18cm non ci riesco ad arrivare dove arrivava lui, però con me i suoi 3 o 4 orgasmi li ottiene tutte le volte che la scopo’, del resto, mi pareva di aver capito che lui doveva assestarsi sui 22 o 23 cm di uccello. Lei rideva e forse aveva capito su cosa stavo rimuginando e mi disse “Dai scemo, non provo più nulla per lui, ma siamo rimasti comunque buoni amici”. Io allora le chiesi “e che voleva uccellone?” lei sorrise, poi mi rispose “niente, mi ha invitato ad andare a cena venerdì sera con lui” io rimasi in silenzio cercando di capire se scherzava o meno, poi lei aggiunse “amore, lo so che ti potrebbe dare fastidio, ma se non vuoi gli dico di no” io non parlai e continuai a tagliuzzare svogliatamente la fettina di carne nel mio piatto.

Lei mi disse allora “ok ho capito, non ci vado”. Io allora alzai lo sguardo e le dissi “non sono un uomo che chiude in gabbia la sua donna, e pensa, mi fido cecamente di te… ma credimi, lui è l’ultimo uomo sulla terra di cui io mi possa fidare” lei scoppiò a ridere “Ma amore”, mi disse “non ho alcuna intenzione di tradirti, a meno che non sia tu a dire che va bene”. Io allora mi bloccai e le dissi “di cosa stai parlando?” e lei rispose “amore, più di una volta mi hai chiesto, mentre facevamo l’amore se mi piacerebbe essere scopata da un altro, poi ho trovato un paio di siti porno che guardi a sfondo cuckold” io rimasi impietrito e lei mi sorrise dolcemente e mi disse “non preoccuparti, non sono arrabbiata e nemmeno mi dà fastidio, ma se è una tua fantasia potrei anche soddisfarla venerdì sera, del resto lo sai che Alessio ha sempre avuto un forte ascendente su di me”. Io rimasi senza parole e la fissavo, il cuore mi batteva ed il cazzo mi esplodeva nei pantaloni. Ero frastornato ed eccitato, in parte anche gelosissimo. Alessio era l’unico suo ex in grado di destabilizzare ogni sicurezza virile in me.

Lei si alzò, si avvicinò a me, mi fece girare lentamente verso di lei e si inginocchiò davanti a me, mi aprì la cintura dei pantaloni, sbottonò i pantaloni e tirò fuori il mio uccello di marmo. Sorrise e senza dire nulla iniziò a succhiarmelo. Fu l’apoteosi, i suoi pompini sono stati sempre qualcosa di incredibile. Venni in poco più di una decina di massaggi della sua lingua. Lei si pulì la bocca e mi guardò. Mi baciò sulle labbra e mi disse “allora venerdì sera esco a cena con Alessio”. Tornammo a mangiare e non ne parlammo più.

Venerdì sera arrivò. Lei era meravigliosa nel suo vestito da sera attillato. Decolleté che metteva in risalto il suo bellissimo seno, calze nere che controllai subito, erano autoreggenti. Scarpe tacco 12. Una goduria per gli occhi e un sogno per ogni cazzo etero…

Si mise il profumo preferito che le regalai per il suo ultimo compleanno, Chanel n. 5 e in quell’istante sentimmo un’auto parcheggiare davanti casa. Io sbirciai dietro le tende e vidi Alessio che usciva dalla macchina. Lei mi baciò sulle labbra con il suo invitante rossetto rosso e uscì di casa. Vidi lui andarle in contro e abbracciarla con troppo vigore, lei però assecondò il suo abbraccio, un bacio sulla guancia e poi lui le aprì la portiera. Manuela entrò nella macchina di Alessio e lui accese il motore. Vidi la macchina svoltare l’angolo ed io andai in salotto per guardare un film, ma ero troppo agitato, eccitato, ma un po’ anche arrabbiato, geloso. Guardai l’orologio, erano appena le 21.30, era passata solo un’ora da che lei era uscita di casa.

Non sapevo cosa fare. Verso le 23 un messaggio “amore, tutto ok? Qui tutto bene, non aspettarmi sveglio”. Mi chiesi “E come faccio a dormire?” e risposi al suo messaggio “ok, ti amo” lei rispose “anche io” e incluse un cuoricino nel testo del messaggio.

Non so come, ma mi appisolai sul divano, non so a che ora, mi svegliai però sentendo una portiera chiudersi, accorsi alla finestra e guardai fuori. Un taxi stava andando via e Manuela stava cercando le chiavi di casa nella borsetta. Guardai l’orologio e vista l’ora pensai ‘cazzo, sono le 3’. Aprii la porta mentre Manuela stava per inserire la chiave. Lei mi guardò e mi disse “ma amore, ti avevo detto di non aspettarmi sveglio” ed io “come potevo andare a dormire?” e lei mi baciò sulle labbra. Aveva un odore familiare il suo alito.

Lei posò la borsetta sul tavolino nell’ingresso ed io chiusi la porta a chiave e le chiesi “beh, com’è andata?” e lei si voltò verso di me, mi prese una mano e se la mise tra le cosce, io sgranai gli occhi e le dissi “Immagino che le mutandine le abbia Alessio” e lei sorrise dicendo “voleva un trofeo per l’ultima notte passata insieme a me”. Io infilai due dita nella sua figa ben aperta e le feci scorrere senza problemi sentendo chiaramente la sensazione particolare dello sperma dentro la fica umida. Tirai fuori le dita e le annusai, non c’era più alcun dubbio, Alessio l’aveva scopata. Allora le chiesi “ti sei divertita?” lei annuì sorridendo sorniona ed io le dissi “raccontami tutto” e lei inizio il suo racconto.

“Siamo arrivati al ristorante, abbiamo mangiato molto bene, mi ha raccontato che si è separato dalla moglie due anni fa e che a breve divorzierà. Alla fine della cena mi ha chiesto se avevo vogli di fare un giro in macchina nella sua BMW X5 ed io gli ho detto di sì, lo sai che adoro quel SUV. Mi ha portato sulle colline, dove mi portava sempre lui per fare l’amore in macchina. Gli ho chiesto che intenzioni avesse e lui non ha risposto. Ha parcheggiato la macchina sempre nel solito posto e senza dire nulla è sceso, è andato a sedersi sul seggiolino dietro e si è tirato giù la zip dei suoi pantaloni, poi è rimasto lì a guardarmi”

Manuela fece una pausa, io non resistetti “e tu che hai fatto?” e lei riprese il suo racconto.

“beh amore, ho pensato a te, ho deciso di farti contento. Sono scesa dalla macchina e sono andata dietro anche io, gli ho aperto la cintura dei pantaloni, li ho sbottonati, lui ha alzato il bacino per agevolarmi ed io gli ho tirato giù pantaloni e boxer insieme. Il suo uccello è schizzato all’insù e quasi mi colpiva il viso, quindi gli ho chiesto ‘ma ancora ti faccio questo effetto?’ e lui mi ha risposto ‘non hai mai smesso, nei miei pensieri sei stata e sei la migliore e la più bella di tutte’ lui mi ha messo una mano sulla nuca e mi ha baciata. È stato strano, quando era sposato non era così vigoroso e virile, questa cosa mi ha eccitata da morire ed ho aperto la bocca alla sua lingua, che aveva anche il buon sapore dell’amaro che aveva bevuto a cena. Mi sentivo una ragazzina alle prime armi, che baciavo un tipo per la prima volta. Io allora, sempre mentre avevo la sua lingua in bocca gli ho afferrato quel bellissimo uccello che ha tra le gambe e sentivo quanto era duro”

Manuela mi guardò con uno sguardo del tipo ‘scusami tanto amore, ma non sono una troia, è che mi disegnano così’ e mi disse “lo sai quanto ce l’ha lungo lui e a me un po’ mi mancava”. IO deglutii senza proferire parola. Lei allora mise la sua mano nel mio pigiama ed afferrò il mio di cazzo che era durissimo. Mi sorrise compiaciuta e disse “dovrò fare la troietta più spesso se questa è la ricompensa che mi spetta”. Quindi continuò il suo racconto.

“mentre io lo segavo lui mi spogliava, mi ha tolto il reggiseno e le mutandine, poi quelle le ha prese e ha semplicemente detto ‘mie!’ ed io ho pensato che dovrò ricomprarle, mi piacevano tanto, adesso il completino che mi hai regalato a Natale non ha più le mutandine. Insomma… tolte anche le mutandine ero rimasta con addosso solo le calze autoreggenti e gliel’ho preso in bocca. Accidenti che ricordi, pensa che mi ricordavo ogni sua venatura, forma, dimensione, come se non fossero passati 6 anni dal giorno che decise di non tradire più sua moglie. Gliel’ho succhiato per bene, tu lo sai come sono brava. Pensa non ha resistito e mi è esploso in bocca dopo appena 5 minuti”

Le chiesi “ti è venuto in bocca?” e lei annuì. Non capivo come fosse possibile “ma amore, mi dici sempre che non ti piace in bocca” lei rispose “amore eravamo in macchina, se lo tiravo fuori avrebbe sporcato la tappezzeria della BMW e non potevo permetterlo, inoltre lui non è amaro come il tuo” ed io allora “e hai ingoiato?” e lei “eh sì amore, che altro avrei dovuto fare?”. Mi guardò e mi chiese “amore, tutto ok?” io mi ripresi dal piccolo shock di quella notizia e le dissi “ecco perché il tuo alito sa di sperma” e lei riprese il racconto.

“lui quindi mi ha ribaltata sul posto e ha iniziato a leccarmi, mentre io gli massaggiavo il cazzo moscio. Dopo meno di cinque minuti sono riuscito a tirarlo di nuovo su” lo disse come se fosse stato un suo superpotere ed io pensai ‘beh, in fondo ce l’ha questo superpotere’. “Alessio allora mi ha preso la testa e me la teneva ferma mentre mi schiaffeggiava con il suo uccello, gli ho chiesto da quanto non scopava perché era così eccitato… e lui allora mi ha baciata e poi mi ha detto ‘io non ho mai smesso di amarti e lasciarti andare è stato un errore gravissimo’. Ti rendi conto? Dopo 6 anni lui ancora mi ama! Lo sapevo che non gli sarebbe passata” disse sorridendo di soddisfazione.

Io probabilmente sarò sbiancato in quel momento perché lei mi prese il viso tra le mani e mi disse “no amore, non fare quella faccia, io non lo amo, amo solo ed unicamente te” il mio cuore riprese a battere e lei disse “credimi, non l’ho mai amato quanto amo te e di sicuro non voglio che l’amore che c’è tra te e me non voglio che finisca. E’ per questo che prima ti ho sempre detto di no alla tua fantasia” ed io le chiesi “e adesso cosa è cambiato?” e lei “il fatto che so che il nostro amore è solidissimo e indistruttibile” poi fece una pausa e scherzosamente mi disse “e poi avevo voglia di un uccello bello lungo”. Io mi indispettii, ma durò un attimo, poi le sorrisi e ridemmo entrambi, quindi le dissi “continua” e lei riprese.

“Dopo che mi ha detto che lui mi amava gli ho risposto che io non provavo più quel sentimento per lui, penso che un po’ ci sia rimasto male perché mi ha presa di forza e mi ha ribaltata di nuovo sul posto mettendomi a carponi” ed io “a pecorina” e lei “certo, non volevo usare quella parola”.

“Mi ha messa a pecorina, come dici tu, e ti dico che secondo me c’è rimasto male per la mia risposta perché ha fatto una cosa che non ha mai fatto prima, mi ha penetrata di forza, senza aspettare che fossi pronta. Mi ha fatto un po’ male, ma poi… poi amore…” mi disse chiudendo gli occhi come a ricordare un sapore paradisiaco mentre appoggiava entrambi i palmi delle mani sul mio petto “poi amore… finito il dolore iniziale ho riscoperto il piacere e la sensazione di un uccello che mi tocca in profondità… oddio amore, sarò venuta una decina di volte mentre lui mi scopava con foga” disse mettendo una mano sul mio cazzo che stava pulsando di eccitazione e lei sorrise al tocco.

“Amore, non so come descrivertelo, venivo ogni dieci colpi suoi, duravano un’eternità mentre usciva da dentro di me e durava un’altra eternità mentre mi sfondava di nuovo. Devo aver urlato talmente forte che lui ad un certo punto mi ha tappato la bocca. Poi, come se non gli bastasse, si è messo a sedere e mi ha tirato a cavalcioni sopra di lui, adesso toccava a me faticare e gli ho ricordato i vecchi tempi mentre mi arrampicavo e mi lasciavo cadere sul suo uccello… in quella posizione mi entrava ancora più in profondità, lo sentivo chiaramente spingere sull’utero. Non capivo più nulla. Sono venuta un sacco di volte. Poi a un certo punto ha urlato lui e mi ha tenuta premuta verso il basso. Sentivo i suoi testicoli caldi premere contro il mio sedere, che bella sensazione. In quel momento ho percepito chiaramente le contrazioni che partivano dal basso e lui svuotava i suoi coglioni dentro di me”. La interruppi e le dissi “ti ha scopata a pelle” e lei rispose “certo amore, sai che odio i preservativi”.

Riprese a raccontare “poi siamo rimasti lì, era poco dopo la mezzanotte e lui è rimasto dentro di me fino a quando non è diventato completamente moscio”, poi ci siamo rivestiti e gli ho chiesto se mi riportava a casa, ma lui non ha risposto e mi ha portato all’albergo dove lui ha la sua stanza. Mi ha chiesto se avevo voglia di un gin-tonic ed io ho accettato. Lo sai amore quanto mi piace. Siamo andati nella sua stanza e lì non ha aspettato nemmeno che la porta si richiudesse, mi ha strappato i vestiti di dosso e mi ha presa di nuovo, ma stavolta non era arrabbiato, è stato dolce. Amore, non so come dirtelo, ma avevo proprio bisogno di essere scopata due volte da quel bellissimo cazzo, non lo sapevo di averne bisogno fino a quando non è successo. Sono venuta ancora e ancora, sembrava che la mia amichetta là sotto non ne avesse mai abbastanza. Poi lui mi ha messa di nuovo a pecorina e mi ha aperta dietro, all’inizio ho sentito dolore, poi però, dopo tutto, un po’ glielo dovevo, quindi l’ho lasciato fare. Alla fine ha smesso di farmi male e non mi è dispiaciuto, ero felice che a lui piacesse. Infatti mi toccavo per procurarmi piacere mentre lui mi prendeva il culo, e mentre chiudevo gli occhi mi eccitava l’idea che tra tutte le donne che può avere, avesse scelto me, e che lui mi amava ancora. A un certo punto ha gridato ‘ti amo Manu’ e l’ho sentito svuotarsi di nuovo dentro di me, ma stavolta dietro. Mi ha rigirata, si è steso su di me e mi ha baciata. E ci siamo addormentati così, sul letto. Mi sono risvegliata che erano le 2 e mezza. Ero preoccupatissima amore, mi dispiace non essermi fatta sentire, se avessi saputo che eri sveglio ti avrei scritto, ma non volevo rischiare di svegliarti. Quando mi sono alzata anche lui si è svegliato, ha borbottato due parole e gli ho chiesto se mi accompagnava a casa. Lui ha preso il portafoglio, mi ha dato 50€ e mi ha detto ‘scusa, sono stanco morto, prendi un taxi’. Amore, non puoi capire, mi sono sentita una prostituta, e la cosa mi eccita da morire, adesso però ritiro il premio che mi spetta” disse guardandomi negli occhi e strizzandomi il cazzo con la mano destra “adesso dovrai scoparmi tu, adesso faremo l’amore, perché sentirmi una puttana è stato eccitante, ma essere tua moglie è la cosa più bella del mondo”.

Facemmo l’amore, con dolcezza, ma anche con foga e vigore. Stavo scopando mia moglie penetrandola nella sua fica già piena dello sperma di un altro. Il mio primo orgasmo arrivò davvero dopo pochi minuti, ero troppo eccitato, ma per fortuna la stessa eccitazione lo tirò su in pochi minuti, certo, l’eccitazione e la mano di mia moglie. La scopai di nuovo e fu bellissimo. Ci addormentammo esausti, lei tra le mie braccia.

La mia Manu, mia moglie.
complimenti a manu gran bella troia
 

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