Esperienza reale L’ex vergine, una cosa a tre e i primi incontri con mia moglie.

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Arrivati di fronte al cancello mi dice “Io mi fumo l’ultima sigaretta, visto che non fumi mi fai compagnia con una birretta!?”

E cosa faccio non accetto?! “Va benissimo” le dissi.

Sinceramente mi ero già messo via l’idea di concludere qualcosa, in quanto prima mi disse di abitare con i genitori e che ovviamente erano in casa, anche se già probabilmente a letto.

Scendo comunque dalla macchina e decido di farle compagnia.

Mentre cercava le chiavi del cancelletto nella borsa si accorse della mia ormai perenne erezione. Alzó lo sguardo, incroció il mio e si mise a ridere. Io risposi con un sorriso e un “che ci posso fare?!”

Attraversiamo il giardino, facciamo il giro della casa al buio, mi fa sedere in una panca vicino ad un tavolo sotto una pompeiana in legno, mi accende una luce e mi dice di aspettare 2 minuti che va a prendermi una birra in frigo.

Ci mette più del dovuto e per ingannare il tempo intanto mi faccio i fatti miei guardando un po’ in telefono.

Sentii dei passi, stava finalmente tornando, alzai lo sguardo e noto che non indossava più i jeans e la canotta di prima ma una canottierina intima e in coordinato un paio di pantaloncini tipo di seta con un po’ di pizzo.
Aveva fatto la coda ai capelli e non indossava più gli occhiali, peccato perché era un accessorio che le donava.

Mi passa davanti per andare a prendere il posacenere appoggiato dall’altra parte del tavolo.
Così facendo da dietro notai che quei pantaloncini lasciavano intravedere un po’ di chiappa mentre dalla canottiera potevo scorgere i suoi capezzoli.

Scalza, viene verso di me con la birra già stappata in mano. Allungo la mano per prenderla, ma appena davanti a me appoggia la bottiglietta a lato sul tavolo e mi salta sopra a cavalcioni mettendomi le braccia attorno al collo.

Rimasi un po’ esterrefatto e sorpreso!

Sorridendomi e avvicinandosi al mio orecchio con un filo di voce mi sussurra: “Volevi veramente bere la birra?”

Non risposi, la presi letteralmente di peso, la alzai in piedi, lei mi sfiló la maglia e cercó di baciarmi ma stavolta volevo condurre io i giochi e glie lo impedì. Dovevo scoparla!

La girai, le tolsi la canottierina e iniziai a baciarla e leccarla sul collo e sulle spalle. La sua pelle mi faceva impazzire. Volevo assaggiare ogni centimetro del suo corpo.
Mentre la baciavo iniziai ad abbassarle i pantaloncini.
Notai con piacere che non aveva le mutande. Sta maiala!
Mi abbassai, le tolsi completamente i pantaloncini e con una mano sulla schiena la invitai a piegarsi a 90.

Dopo il viso d’Angelo che nascondeva il suo vero essere maiala, diciamo che il culetto era la cosa che più apprezzavo di lei. Non un culo marmoreo da modella, ma uno di quelli che piacciono a me: rotondo, sostanzioso, un po’ abbondante diciamo e pazienza se aveva un po’ di cellulite!
Di solito preferisco una pelle abbronzata e la sua non lo era di certo, ma devo ammettere che il candore della sua pelle le donava anche sui suoi glutei.

Iniziai così a baciarlo, mordicchiarlo con dolcezza ed accarezzarlo. Profumava, evidentemente si era fatta un bidè prima di cambiarsi. Non potevo chiedere di meglio!

Afferrandogli così le chiappe con le mani le allargai per bene il culetto.
Da amante della pulizia notai subito che l’estetista aveva fatto un bel lavoro, zero peli anche attorno a quel buchetto perfetto.

La pelle intorno al suo ano era leggermente più scura rispetto il resto del corpo, il che metteva ancora più in risalto quello splendido fiorellino.

Non persi tempo e iniziai a esplorarlo con la lingua. Apprezzava sicuramente, sopratutto quando facendo un po’ di pressione riuscivo a stimolare anche un po’ l’interno del suo bellissimo ano.

Mentre stringevo le chiappe tra le mani mi allontani un po’ con il viso per gustarmi quella visione paradisiaca.
Le sue chiappe erano ormai rosse a forza di strizzarle mentre il suo culo era pieno della mia saliva e la sua vagina colava. Letteralmente colava. Senza nemmeno sfiorarla!
Il mio cazzo non stava più nelle mutande.

Non perdo tempo nemmeno a togliermi i pantaloni, li abbasso appena quel che serve per tirarlo fuori, glielo appoggio il mezzo alle chiappe quando d’un tratto lei si gira di scatto…era ovvio dovevo mettere il preservativo!

“Cazzo non ho preservativi da nessuna parte!” Dissi…esitó un attimo, si ripiegó a 90, si appoggió di nuovo al tavolo e dicendomi “non fa nulla prendo la pillola” arretra verso di me con il suo culo….
 
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Deve prenderne proprio tanti pensai per usare il preservativo anche se già pillolata!
Poco importa, con la saliva lubrificai un po’ la cappella e prendendolo in mano lo appoggiai tra le sulle sue grandi labbra.
Con un colpo deciso glielo infilai tutto in un colpo senza nessuna difficoltà. Wow, Era già prontissima!

Afferrandola per i fianchi iniziai a scoparla intensamente, era esattamente ciò che voleva. Con dei movimenti di bacino accompagnava i miei colpi in maniera sinuisa e sensuale.
Così facendo riusciva a provare ancora più piacere.

Ne voleva sempre di più.
Non poteva gemere troppo forte ma potevo sentirla benissimo godere quasi in silenzio.

Ogni tanto le prendevo dolcemente i capelli, e piegandosi verso di lei le leccavo e le baciavo la schiena. Così facendo, tirandola verso di me per la coda potevo sentire i suoi succhi che scivolavano sull’asta fino alle palle!
Aumentai man mano il ritmo delle penetrazioni, volevo sbatterla come non mai e farla venire, ma se avessi continuato così probabilmente sarei venuto prima io di lei.
Rallentai quindi, per godermi il momento il più a lungo possibile. Rallentando io, lei aumentò il suo dolce ondulare di bacino con il mio cazzo piantato fino in fondo alla sua vagina.

Stavo per venire ma non potevo e nemmeno volevo.
Nemmeno il tempo di tirarlo fuori che lei si giró e piegandosi me lo prese subito in mano e in bocca. Era già pronta, immaginava che fossi uscito perché stavo per venire ma…“no cazzo! Così non vale!” pensai.

Dovevo condurre io i giochi, la misi quindi sul tavolo distesa e appoggiandogli le gambe sulle mie spalle iniziai a leccargliela.

Continuava a essere bagnatissima tant’è che dopo alcuni secondi avevo letteralmente il viso pieno dei suoi succhi.
La leccavo come fosse un gelato in pieno agosto!

Passavo con la lingua dall’inguine all’interno della sua vagina, dal clitoride alla strisciolina di pelo. Non c’era un centimetro di parte del suo corpo li sotto che la mia bocca non avesse assaporato.
Il cazzo aveva ripreso “un po’ di fiato” così alzandomi in piedi di fronte a lei ricominciai a penetrarla. Con la mano appoggiata sul suo monte di venere, con il pollice le accarezzavo dolcemente il clitoride aumentando non di poco il suo piacere, tanto che mi prese con forza il polso della mano con la quale la stavo stimolando quasi bloccandomi.

Era chiaro che così facendo avrebbe raggiunto l’apice del piacere.
Afferrandola forte per i fianchi aumentai il ritmo per farla venire, ma appena dopo due-tre colpi dati con più vigore, le gambe del tavolo iniziarono a cigolare facendo un rumore assurdo!

“Cazzo così non possiamo continuare!” Pensai, e la stessa cosa immagino pensò lei… “Faccio io” mi disse.
Alzandosi dal tavolo mi spinse con le mani sulla panca. Era impaziente, io non oppongo nessuna resistenza e mi siedo. Mi sale sopra a cavalcioni e prendendolo in mano se lo infila dentro. Non c’era un secondo di quella scopata in cui perdere tempo.
A questo punto le afferrai le tette e prendendole in bocca i capezzoli rimasi fermo a godermi i suoi movimenti. Ci sapeva fare!
Dopo un po’ che mi cavalcava con frenesia la sento rallentare e con un movimento minimo ma preciso, percepisco la mia cappella strusciare sempre sullo stesso punto che man mano che insisteva a stimolare sembrava quasi ingrossarsi!

I nostri corpi sudati erano fusi in un forte abbraccio e le sue unghie iniziavano leggermente a conficcarsi nella mia pelle senza però procurarmi dolore, anzi.

Stava chiaramente per venire.
“Stringimi, stringimi!” Continuava a sussurrarmi nell’orecchio mentre le mie mani stringevano con forza i suoi glutei, accompagnandola nei movimenti verso il suo orgasmo. Mi stringeva sempre più forte, ansimava, stava provando un orgasmo che sembra non finire mai!

Al mio “Continua, continua!” capì che stavo per arrivare all’apice e mi rispose “dai vieni, vieni!”
A quel punto mi lasciai andare e le riempì quella dolce fighetta di sborra!
Stavamo venendo assieme, sentivo il mio cazzo pulsare tra le sue gambe mente lei imperterrita si muoveva dolcemente per prolungare il suo orgasmo e per godere fino all’ultimo secondo della mia erezione…..

Continua…
 
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Ancora con il mio cazzo dentro ci diamo un lungo e appassionato bacio.

Volevo che quel momento non finisse mai, ma era giunto il momento di separarsi.


Presi con una mano il mio cazzo non ancora del tutto moscio alla base e lei alzandosi e aprendosi leggermente le labbra con due dita se lo sfila lentamente facendo colare lungo le cosce e sul pavimento tutto il mio seme.
Quando ci accorgemmo che entrambi in quel movimento stavano guardando lo sperma che colava dalla sua fighetta ci sorridemmo e ci baciammo nuovamente.
Avevamo un’alchimia incredibile, sembrava scopassimo da anni assieme invece era la prima volta che non solo scopavamo ma che parlavamo assieme!

Ci pulimmo alla meglio e quando fu ora di rivestirsi le chiesi se poteva fare a meno di indossare la canotta finché fumava l’ultima sigaretta. Non so bene perché glielo chiesi, forse il misto di alcol ed eccitazione, comunque mi disse che per lei non c’erano problemi, spense la luce e rimanemmo li a fare 2 chiacchiere tette al vento, tempo di finire birra e sigaretta prima di tornare a casa. Mi salì in braccio e di accese la sigaretta.
Tra una stupidata ed un altra le chiesi del come mai di quel pompino appena fuori dal bar.

Mi disse che aveva avuto una storia con Andrea il mio amico (e fin qui nulla di nuovo), ma nulla di importante e serio tanto che finì quasi subito, rimasero “amici” e che in qualche serata sopratutto da ubriachi rifinirono a letto assieme.

Ok, ma io cosa centravo in tutto ciò?!

“Eh sai Andrea mi ha sfidato” mi disse “gli ho sempre detto che mi piacevi, che eri un tipo intrigante ma allo stesso tempo pensavo di non interessarti in quanto non mi hai mai badato sin da quando andavamo a scuola.”

Praticamente Andrea le disse che sapeva lui come farci incontrare e conoscere, e che se io ci fossi stato all’incontro l’ha sfidata a starci anche lei.

Lei pensava fossi io d’accordo con Andrea, mentre io pensavo fosse lei d’accordo con Andrea, invece aveva fatto tutto lui!
Comunque le confessai che fu la mia prima volta in 3, mentre per lei scoprii non era una novità assoluta!

Non me la sentì di approfondire, finita la birra ci scambiammo i numeri di telefono e dopo un altro bel bacio e qualche strizzata di tette la salutai e mi avviai verso casa.

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Mentre era a cavalcioni sopra di me prima di andare a casa riuscì a scattare una foto di nascosto. L’ho salvata nel cellulare tra le mie preferite come cimelio di quella serata.
 
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che spettavolo! una bella porcella...spero te la sia scopata anche altre volte
Ovvio! 😁 ci siamo “frequentati” per un po’ …appena gli impegni e il lavoro mi concederanno un po’ di tempo butto giù un po’ di righe e continuo io racconto perché vale la pena essere condiviso 😉
 
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Dopo quella sera abbiamo iniziato a scriverci ogni tanto e ci siamo anche trovati per un aperitivo con altra gente. Niente più porcate comunque.

Le nostre chat non contenevano messaggi spinti o cosa simili, ogni tanto capitava di far riferimento a qualche scena del nostro primo piccante incontro ma quasi sempre per ridere e punzecchiarci.

Tra i tanti messaggi un giorno stuzzicandomi mi disse che apprezzava tantissimo il fatto che fossi completamente depilato e che mi facessi la ceretta.

“Come fai a sapere che mi faccio la ceretta?” Le chiesi.
“Mai trovato un cazzo così liscio sembra il pube di una donna!” Mi rispose.

Aveva forse notato che non ho peli incarniti e niente “effetto grattugia” che fa la ricrescita del rasoio.
“Ti piace?”….“Ovvio!” rispose aggiungendo un cuoricino nel messaggio.

Mi chiede come mai faccio tutto ciò.
Innanzitutto per il piacere personale in quanto io stesso mi piaccio di più così, per la pulizia e poi sicuramente so che alle ragazze piace.

Il tutto per dirmi che sua sorella Sara era estetista e che faceva cerette in casa alle amiche quando non lavorava in negozio.
“Prova! le dico che te la faccia gratis!”
Le dissi che non serviva, cercai di tergiversare ma vista la sua insistenza fui praticamente costretto ad accettare.

Sua sorella sapevo chi era, ma non ci avevo nemmeno mai scambiato una parola e la vedevo in giro da un sacco di tempo, forse anni. Ricordo fosse una bella ragazza, (anzi una gran Gnocca) sicuramente più bella della sorella che mi scopavo io ma sapevo che conviveva già da un po’ con lo stesso fidanzato dei tempi della scuola.

Io non conoscevo lei, lei non conosceva me quindi dubitavo sul fatto che la sorella avesse doppi fini. E poi due troie in famiglia sarebbe stato un caso più unico che raro…già mi scopavo la sorella maggiore, scoparmi anche quella minore sapevo essere un utopia..cose che succedono solo nei film.
Accettai la realtà e mi convinsi che la ceretta si trattava solo di un favore.
Il pomeriggio io stacco presto e tramite Federica (non ho mai scritto o sentito la sorella) riusciamo a metterci d’accordo e prendo appuntamento un paio di giorni dopo, nel primo pomeriggio.

Le cerette, mi raccontale, le faceva a casa dei suoi, dove abitava Federica, e teneva lettino e attrezzatura varia in una stanza in taverna, una volta adibita a studio del padre ormai in pensione.

È arrivato il giorno. Mi presento all’appuntamento anche con un po di ritardo, lavato e profumato come è giusto che sia. Come di consuetudine mi ero rasato le palle e segato per bene come ogni volta prima di andare dall’estetista per calmare un po’ in anticipo i bollori.

Suono, mi accoglie Federica, suo papà stava facendo lavori nel campo e in lontananza ci saluta. So che è il padre di Federica solamente purché in quel momento me lo dice. Alzo la mano, saluto e proseguo verso casa.

Indossava un paio di pantaloncini corti e sopra un t-shirt XL che le faceva praticamente da vestito. Capelli raccolti con uno chignon bello alto. Zero trucco come giusto che sia per una che stava riposando sul divano.

Entriamo dalla porta principale, se fossimo passati per il retro dove aveva la pompeiana probabilmente il cazzo avrebbe sicuramente dato i primi segni di erezione solo al ricordo della nostra scopata.

Entro e seppure in ritardo vedo che non c’è nessuna sara. Scendiamo le scale, io la seguo e non distolgo lo sguardo dalle sue cosce e dal suo bel culetto. Lei sa che la sto guardando e vuole essere guardata, ne sono sicuro.

Mi apre la porta, accende la luce, mi fa entrare ma non c’era nessuno nemmeno li. Di Sara nemmeno l’ombra.

Richiude la porta dietro di se…”Sara arriva tra un’oretta!”

……
 
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Erano chiare le sue intenzioni, ma feci il finto tonto…“come arriva tra un oretta?”

“Mi sono confusa, ormai sei qui, aspettala!..o vuoi andare a casa?”
“Va be l’aspettò ormai che sono qui. Ma la aspettiamo qui in piedi? Non c’è ne un divano ne una sedia, c’è solo un lettino!”
“Appunto, mettiti nel lettino. Anzi facciamo che se vuoi ti metto un po’ di crema per idratare la pelle e poi un po’ di borotalco e sei pronto per la ceretta.”
Vista così sembrava un angioletto ma aveva dentro una voglia che mi avrebbe strappato i vestiti di dosso in due secondi.

Lo sapevo, e appunto per questo prendevo tempo per far aumentare la sua voglia sempre di più.
Con calma mi spogliai finché rimasi in mutande. Di solito uso sempre i boxer ma per comodità durante la ceretta porto un paio di mutande.

Mi sdraio a pancia in su. Per quanto facessi finta di non capire le sue intenzioni il mio cazzo sapeva già tutto e non nascondeva nulla.

Lo tenevo verso il basso ma man mano che si induriva lo piegai verso sinistra. Non stava più nelle mutande. Per quanto stretto fosse l’elastico era impossibile da tenere. Non sono rocco siffrrdi, ma nel mio piccolo era impossibile non notarlo.
“Ma non eri tu quello che faceva il Figo che si depila tutto e bla bla bla?”
Voleva a tutti i costi il mio cazzo, era in astinenza.

Mi tolsi le mutande, mi rimisi sdraiato sul lettino con il mio cazzo bello duro in completa erezione.

“Ora puoi iniziare a mettere la crema” le dissi.

Lei non poteva crederci, affamata com’era voleva solo che mangiarmelo. Ma non era ancora il momento.

Da un mobiletto prese una crema, se ne spalmó un po’ sulle mani e iniziò a massaggiarmi prima i polpacci e poi le cosce.

“Come va?” Mi chiese. “Bene bene” risposi io senza darle tanta soddisfazione, con le mani dietro la testa e con gli occhi chiusi concentrato solo sui movimenti delle sue mani.

Il mio cazzo non stava fermo, pulsava come non mai man mano che lei si avvicinava. Arrivó sull’inguine e come per sbaglio ogni tanto mi toccava le palle e l’asta. Forse aspettava una mia reazione ma io non mi mossi di un centimetro.

Non resistette più e con le mani belle unte mi afferra il cazzo con entrambe le mani e inizia a segarmi con una calma estrema. Su e giù finché una mano si sposta sulle palle e incomincia ad accarezzarle. Le sue carezze non si fermatono lì, passarono sull’inguine, al sedere per poi ritornare alle palle. L’altra mano con il suo movimento dolce ed armonico continuava a scappellarmelo dolcemente.

…..
 

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Erano chiare le sue intenzioni, ma feci il finto tonto…“come arriva tra un oretta?”

“Mi sono confusa, ormai sei qui, aspettala!..o vuoi andare a casa?”
“Va be l’aspettò ormai che sono qui. Ma la aspettiamo qui in piedi? Non c’è ne un divano ne una sedia, c’è solo un lettino!”
“Appunto, mettiti nel lettino. Anzi facciamo che se vuoi ti metto un po’ di crema per idratare la pelle e poi un po’ di borotalco e sei pronto per la ceretta.”
Vista così sembrava un angioletto ma aveva dentro una voglia che mi avrebbe strappato i vestiti di dosso in due secondi.

Lo sapevo, e appunto per questo prendevo tempo per far aumentare la sua voglia sempre di più.
Con calma mi spogliai finché rimasi in mutande. Di solito uso sempre i boxer ma per comodità durante la ceretta porto un paio di mutande.

Mi sdraio a pancia in su. Per quanto facessi finta di non capire le sue intenzioni il mio cazzo sapeva già tutto e non nascondeva nulla.

Lo tenevo verso il basso ma man mano che si induriva lo piegai verso sinistra. Non stava più nelle mutande. Per quanto stretto fosse l’elastico era impossibile da tenere. Non sono rocco siffrrdi, ma nel mio piccolo era impossibile non notarlo.
“Ma non eri tu quello che faceva il Figo che si depila tutto e bla bla bla?”
Voleva a tutti i costi il mio cazzo, era in astinenza.

Mi tolsi le mutande, mi rimisi sdraiato sul lettino con il mio cazzo bello duro in completa erezione.

“Ora puoi iniziare a mettere la crema” le dissi.

Lei non poteva crederci, affamata com’era voleva solo che mangiarmelo. Ma non era ancora il momento.

Da un mobiletto prese una crema, se ne spalmó un po’ sulle mani e iniziò a massaggiarmi prima i polpacci e poi le cosce.

“Come va?” Mi chiese. “Bene bene” risposi io senza darle tanta soddisfazione, con le mani dietro la testa e con gli occhi chiusi concentrato solo sui movimenti delle sue mani.

Il mio cazzo non stava fermo, pulsava come non mai man mano che lei si avvicinava. Arrivó sull’inguine e come per sbaglio ogni tanto mi toccava le palle e l’asta. Forse aspettava una mia reazione ma io non mi mossi di un centimetro.

Non resistette più e con le mani belle unte mi afferra il cazzo con entrambe le mani e inizia a segarmi con una calma estrema. Su e giù finché una mano si sposta sulle palle e incomincia ad accarezzarle. Le sue carezze non si fermatono lì, passarono sull’inguine, al sedere per poi ritornare alle palle. L’altra mano con il suo movimento dolce ed armonico continuava a scappellarmelo dolcemente.

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Spettacolare!
 
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Pian piano avvicina il volto e senza smettere un secondo di segarmi, inizia a leccare la cappella.
La annusa, l’assapora per poi prenderla finalmente in bocca e succhiarla mentre con la lingua continua a giocarci.

Le misi una mano sulla testa e la invitai ad ingoiare più cazzo possibile. Si sforzava a spingerlo fino in gola riempiendomi il cazzo di bava.
Su e giù fino ad ingoiarlo quasi del tutto.
Tossiva, si soffocava quasi, ma poco importava, avrebbe fatto di tutto pur di per farmi godere.

Dopo poco devo peró fermarla altrimenti le avrei riempito la bocca di sborra. Non che non volessi, quello era il mio intento, ma era troppo presto.

Mi alzai e iniziai a spogliarla. Non indossava nemmeno la biancheria intima sta maiala!

“E se arriva qualcuno?” Lei va verso la porta, quasi scocciata, da un giro di chiave e torna da me afferrandomi il cazzo e baciandomi con la lingua.

La presi di peso e la misi sopra il lettino. Neanche il tempo di sdraiarsi ed ed già a gambe spalancate che aspettava solo che la mia bocca iniziasse a darle piacere.

La striscietta di pelo non c’era più, era completamente depilata. L’aveva fatto sicuramente per me, in quanto dalle nostre discussioni era emerso il fatto che pur non disdegnando il pelo le preferivo completamente depilate.

Appoggiai la bocca sulle sue grandi labbra carnose e profumate ed iniziai a leccare dolcemente il clitoride mentre con un dito iniziai ad ispezionare l’interno della sua vagina.

Pian piano si bagnava sempre di più e non fu difficile infilarle anche il secondo.

So perfettamente come far godere una ragazza con le dita ed era giunto il momento di mostrarglielo!

….
 

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