Esperienza reale Memorie sparse

niels

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La nostra vita sessuale è stata sempre molto soddisfacente e devo dire di aver provato quasi tutto quello che la mia immaginazione mi suggeriva, supportato in questo da mia moglie che mi ha anche insegnato a godere di tutte e cinque i sensi e a volte (raramente) anche con il sesto... Ovviamente la nostra sessualità è cosa che non sconfina mai nella nostra vita privata e ci abbiamo sempre tenuto a separare il serio dal faceto. Nell'arco degli anni capitarono però una serie di episodi potenzialmente a rischio di causare un corto circuito tra i due mondi... per fortuna o per abilità le cose andarono per il meglio e comunque anche in quelle occasioni l'eccitazione fu massima...
Foto da esterno: casa di allora, in periferia ma non troppo, grande giardino, mura perimetrali a separare il nostro mondo familiare dai vicini con cui ci si scambia a stento il saluto, solo se non puoi far finta di non incontrarli...
Lara era reduce dall'ultima gravidanza, quindi da mesi di astinenza (o quasi, ma ve ne parlerò un altra volta, forse...) ed io ero tornato alle vecchie seghe, pregustando la ripresa dell'attività, magari con nuovo peperoncino da aggiungere al menù peraltro molto piccante...
Nelle lunghe serie di ozio davanti al pc mi era capitato di leggere l'annuncio di una coppia. Le foto di lei erano davvero belle e sensuali e anche le pose evidenziavano una carica erotica non comune. Quasi per gioco inviai una mail e da quella, nell'arco di qualche settimana si entrò in confidenza con Ugo (nome vero)... ne parlai anche con Lara, che era restia ad incontrare qualcuno per i soliti motivi che manifestano le donne dopo il parto (sono brutta, ho il culo con la cellulite etc..), ma dopo aver letto lo scambio di email tra me ed Ugo e avere visto le foto (seppur ancora censurate) dei due accettò un incontro conoscitivo.
Per farla breve ci demmo appuntamento al parcheggio dell'Ikea e con sorpresa (e un pò di terrore) scoprimmo che Ugo e Giulia (nome di fantasia) erano i nostri vicini, anzi i nostri dirimpettai con cui tutte le mattina ci si scambiava un frettoloso saluto quando capitava di incrociarsi... mai avevo notato le belle tette di Giulia, una splendida bionda 40 enne con un paio di gambe lunghe che finivano in un culo sodo e alto.
Lara rimase altrattanto colpita da Ugo, che comunque aveva già notato come uno dei pochi maschi del vicinato a cui avrebbe fatto volentieri un pompino.
Di contro anche loro si dissero sorpresi dal vederci lì e ci volle un pò prima di rompere l'ovvio imbarazzo delle situazione. Io chiesi a Giulia se le sembrava il caso di prendere quel caffè di cui si era scritto o se fosse meglio cestinare tutto e tornare a fare i discreti vicini. Mentre finivo la frase Ugo appoggiò la mano sul culo di Lara e disse che avrebbe voluto darci un occhio da vicino da sempre...
Andammo a casa loro e davanti ad un buon rum io ed Ugo cominciammo a scambiarci le impressioni sulle nostre donne. Lui mi disse che spesso aveva fantasticato su come sarebbe stato farsi Lara mentre era in gravidanza, che ammirava il suo culo e che al pensiero delle sue tette piene di latte gli era venuto già duro. Io di contro gli dissi che Giulia aveva delle belle labbra e che se quelle inferiori fossero state come quelle superiori mi sarebbe piaciuto entrarci...
Intanto le nostre due consorti si erano messe comode e siccome la seconda bottiglia di rum tardava ad arrivare, andammo in salotto a controllare. Lara era con la testa tra le gambe di Giulia e Giulia le teneva una mano sulla nuca per dirigere la lingua di mia moglie...
Io e Ugo ci sedemmo sul divano spogliandoci lentamente, mentre le due donne si scaldavano di brutto. Aspettammo che Giulia si sdraiasse su Lara per cominciare un torrido 69... io passai dientro Giulia e appoggiai il membro sulla spettacolare figa della signora, mentre Lara leccava i miei testicoli... Giulia era intenta ad ingoiare il pene del marito quando con un movimento dei reni entrai dentro di lei... era calda, bagnata e ebbi la sensazione che la sua vagina si dilatasse tutta ad accogliermi.
Andammo avanti così per un pò, poi Lara volle la sua dose e Ugo la prese davanti mentre io divaricando le sue natiche sfondai il suo ano che aveva perso l'abitudine a quelle penetrazioni profonde.
Giulia intanto si masturbava ai mugolii della mia donna presa da noi due. Ci scambiammo di posizione e Ugo volle riempire la mia donna nell'entrata posteriore, non reggendo più la tensione; a quel punto non mi restava che sentire la sensazione di entrare nel culo di mia moglie pieno di un altro uomo.
Fu una sensazione strana e talmente eccitante che non arrivai nemmeno in fondo e depositai il mio seme assieme a quello di Ugo che aveva già abbondamente allagato il retto della mia signora.
Giulia mandò me sotto la doccia. e mentre il marito si scopava un altra volta mia moglie sul loro letto matrimoniale, volle che la prendessi sotto la doccia, lei appoggiata con le mani al muro ed io da dietro. Non resistetti molto e alle sue preghiere di venirle dentro non potei fare altro che accontentarla. Sentivo Lara mugolare sempre più forte e Ugo schiaffeggiarle le tette... poi lui le chiese di girarsi e le fece ancora il culo...
Giulia invece a me non lo diede mai, pur avendo negli anni fatto sesso molte volte, non ho mai capito il perchè, Lara invece si faceva inculare ogni volta a fine seduta dal ganzo Ugo ed ogni volta si girava verso di me per farmi gustare il risultato della farcitura... ma non volle più che io entrassi dentro dopo di lui... sono strane le donne!
Eccitante, molto...
 
P

peppegiuit

Guest
La nostra vita sessuale è stata sempre molto soddisfacente e devo dire di aver provato quasi tutto quello che la mia immaginazione mi suggeriva, supportato in questo da mia moglie che mi ha anche insegnato a godere di tutte e cinque i sensi e a volte (raramente) anche con il sesto... Ovviamente la nostra sessualità è cosa che non sconfina mai nella nostra vita privata e ci abbiamo sempre tenuto a separare il serio dal faceto. Nell'arco degli anni capitarono però una serie di episodi potenzialmente a rischio di causare un corto circuito tra i due mondi... per fortuna o per abilità le cose andarono per il meglio e comunque anche in quelle occasioni l'eccitazione fu massima...
Foto da esterno: casa di allora, in periferia ma non troppo, grande giardino, mura perimetrali a separare il nostro mondo familiare dai vicini con cui ci si scambia a stento il saluto, solo se non puoi far finta di non incontrarli...
Si è stancato il dottore di raccontare.....
 
OP
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Medicusxxx

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Il piacere di avere una moglie a cui il sesso piace molto e che però si annoia presto, è molto sottile. Siamo in autostrada, verso una meta che non ricordo più, ma che era a diverse centinaia di chilometri dalla nostra residenza. I pargoli erano dai nonni ed il viaggio scorreva noioso, nel caldo torrido di quel pomeriggio di agosto. Arrivati a Valmontone decidemmo di fermarci, quindi accosto in area di servizio tra cani isterici, bambini che frignano e mamme annoiate che guardano il cellulare.
In genere preferisco sempre il parcheggio camion perchè più tranquillo e spesso si fanno conoscenze interessanti.
Lara scende per andare alla toilette. Abbigliamento da viaggio, scarpe comode, gonna leggera e top con tette che ballano ad ogni passo. Nonostante il clima dell'auto fosse sparato al massimo era evidente una macchia di sudore che partiva dal centro spalle e scendeva già fino alle natiche. Gli slip li aveva dimenticati in borsa, come al solito e forse si intuiva.
Fatto sta che in fila per la toilette molto maschi le passavano dietro ed era evidente che qualcuno le metteva la mano da quelle parti.
Lara è sempre stata sensibile al maschio dominante e farsi palpare in modo osceno, magari davanti agli altri, l'ha sempre fatta eccitare. Questo contrasta molto con la sua alterigia e il suo femminismo tanto anni 70, ma il bello della donna che ho sposato sta anche qui.
Io mi gustavo la scena mentre sorseggiavo un caffè ed intanto l'occhio cadeva su qualche bella tetta che mi si parava davanti, come sempre in estate negli autogrill di una volta.
Prendemmo il caffè ed usciamo sullo spiazzale, Lara fuma la sua PM preferita nel mentre le si avvicina un signore, in pantaloncini e scarpe da ginanstica con una paio di calze bianche a metà gamba da far rabbrividire l'uomo medio. Una grande pancia da bevitore di birra e una barba che rende difficile capire la sua età, ma di certo ha superato gli anta. Le chiede da accendere e comincia a farle complimenti sul seno e sulle gambe... io guardo Lara e lei mi fa cenno di stare fermo al mio posto. Parlano qualche minuto, lei finisce la sigaretta, lui ne accende un altra direttamente dalla precedente. Lui le offre un caffè... io sono sempre fermo appoggiato al cofano della Q5. Lara si gira e torna verso il bar. Lui la segue, ha un paio di bicipiti che hanno il diametro di un pallone da calcio, due tatuaggi sulla gamba destra e un tribale sul collo. Deve essere un a gran porco...
Aspetto qualche minuto e mando un whattapp a mia moglie. Risponde che l'ha invitata a vedere il suo camion.
Escono e si dirigono verso uno Scania V8 che luccica alla luce del sole agostano. Lui apre la portiera lato passeggero e Lara sala, lui le infila la mano sotto la gonna per sospingerla... Poi si guarda attorno, gira attorno alla cabina e sala dal lato guidatore.
Io sono fermo a 15 metri dal mezzo. Aspetto qualche minuto, mando un whattapp a Lara, aspetto ancora e non ho risposta. Allora mi avvicino al camion e apro la portiera lato passeggero... la scena è da film porno. Lara con il culo scoperto piegata in ginocchio che succhia il camionista, mentre lui le infila un dito in figa e uno nel buco posteriore.
Il preservativo è troppo piccolo per le dimensioni dell'uomo e tra una pompata e l'altra Lara lo risistema. Lui appena mi vede mi grida dietro qualcosa, ma Lara solleva la testa e dice che sono il marito e guardo solamante.
Allora lui ridacchia e mi dice di salire e chiudere la portiera se non voglio che si formi la fila fuori. Mi stringo dietro Lara mentre le mani del camionista entrano ovunque, lei continua a succhiare con perizia, ingoia tutto e poi lo sputa fuori piano, risistema il preservativo e ricomincia. Lui mi dice che ho una gran bella pompinara per casa, gli brillano gli occhi, ha la bava alla bocca. Credo sia francese dall'accento, noto che su un tatuaggio c'è un camion e sotto un nome di donna.
Lui sta per schizzare, spinge la testa di Lara, le da della succhiacazzi, Lara sta per venire sotto le dita dell'uomo, lui infila il secondo dito nell'ano di mia moglie e si impala fino alle tonsille nela sua bocca, gorgogliando. Lara mugola e gli strizza i testicoli, lui bestemmia e le schiaffeggia le natiche, lei viene ancora... io ho una erezione, ma non c'è tempo per la mia sega.
Lara sfila il preservativo, il seme gocciola sul sedile in pelle e lui bestemmia ancora, si ritira e cerca di ricomporsi, le dice quanto vuole per il pompino e lei gli chiede 50€... lui ridacchia e sfila i soldi dal portafoglio, mi dice che diventerò ricco e dà una manata sulle tette di Lara... lei si pulisce le labbra con un fazzolettino che butta a terra in cabina... scendo prima io e poi lei. E' zuppa di secrezioni vaginali e si vede lontano un miglio che è senza slip... andiamo in macchina, si asciuga tra le gambe e infila uno slip, torniamo al bar.
Ordiamo due spremute, paga con i 50€ e lascia il resto alla cassiera, bruttina e senza tette che resta a bocca aperta.
Ripartiamo e quando superiamo in velocità il V8, lui ci suona fin che scompariamo all'orizzonte.
Quanto amo Lara...
 

npippo1975

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Il piacere di avere una moglie a cui il sesso piace molto e che però si annoia presto, è molto sottile. Siamo in autostrada, verso una meta che non ricordo più, ma che era a diverse centinaia di chilometri dalla nostra residenza. I pargoli erano dai nonni ed il viaggio scorreva noioso, nel caldo torrido di quel pomeriggio di agosto. Arrivati a Valmontone decidemmo di fermarci, quindi accosto in area di servizio tra cani isterici, bambini che frignano e mamme annoiate che guardano il cellulare.
In genere preferisco sempre il parcheggio camion perchè più tranquillo e spesso si fanno conoscenze interessanti.
Lara scende per andare alla toilette. Abbigliamento da viaggio, scarpe comode, gonna leggera e top con tette che ballano ad ogni passo. Nonostante il clima dell'auto fosse sparato al massimo era evidente una macchia di sudore che partiva dal centro spalle e scendeva già fino alle natiche. Gli slip li aveva dimenticati in borsa, come al solito e forse si intuiva.
Fatto sta che in fila per la toilette molto maschi le passavano dietro ed era evidente che qualcuno le metteva la mano da quelle parti.
Lara è sempre stata sensibile al maschio dominante e farsi palpare in modo osceno, magari davanti agli altri, l'ha sempre fatta eccitare. Questo contrasta molto con la sua alterigia e il suo femminismo tanto anni 70, ma il bello della donna che ho sposato sta anche qui.
Io mi gustavo la scena mentre sorseggiavo un caffè ed intanto l'occhio cadeva su qualche bella tetta che mi si parava davanti, come sempre in estate negli autogrill di una volta.
Prendemmo il caffè ed usciamo sullo spiazzale, Lara fuma la sua PM preferita nel mentre le si avvicina un signore, in pantaloncini e scarpe da ginanstica con una paio di calze bianche a metà gamba da far rabbrividire l'uomo medio. Una grande pancia da bevitore di birra e una barba che rende difficile capire la sua età, ma di certo ha superato gli anta. Le chiede da accendere e comincia a farle complimenti sul seno e sulle gambe... io guardo Lara e lei mi fa cenno di stare fermo al mio posto. Parlano qualche minuto, lei finisce la sigaretta, lui ne accende un altra direttamente dalla precedente. Lui le offre un caffè... io sono sempre fermo appoggiato al cofano della Q5. Lara si gira e torna verso il bar. Lui la segue, ha un paio di bicipiti che hanno il diametro di un pallone da calcio, due tatuaggi sulla gamba destra e un tribale sul collo. Deve essere un a gran porco...
Aspetto qualche minuto e mando un whattapp a mia moglie. Risponde che l'ha invitata a vedere il suo camion.
Escono e si dirigono verso uno Scania V8 che luccica alla luce del sole agostano. Lui apre la portiera lato passeggero e Lara sala, lui le infila la mano sotto la gonna per sospingerla... Poi si guarda attorno, gira attorno alla cabina e sala dal lato guidatore.
Io sono fermo a 15 metri dal mezzo. Aspetto qualche minuto, mando un whattapp a Lara, aspetto ancora e non ho risposta. Allora mi avvicino al camion e apro la portiera lato passeggero... la scena è da film porno. Lara con il culo scoperto piegata in ginocchio che succhia il camionista, mentre lui le infila un dito in figa e uno nel buco posteriore.
Il preservativo è troppo piccolo per le dimensioni dell'uomo e tra una pompata e l'altra Lara lo risistema. Lui appena mi vede mi grida dietro qualcosa, ma Lara solleva la testa e dice che sono il marito e guardo solamante.
Allora lui ridacchia e mi dice di salire e chiudere la portiera se non voglio che si formi la fila fuori. Mi stringo dietro Lara mentre le mani del camionista entrano ovunque, lei continua a succhiare con perizia, ingoia tutto e poi lo sputa fuori piano, risistema il preservativo e ricomincia. Lui mi dice che ho una gran bella pompinara per casa, gli brillano gli occhi, ha la bava alla bocca. Credo sia francese dall'accento, noto che su un tatuaggio c'è un camion e sotto un nome di donna.
Lui sta per schizzare, spinge la testa di Lara, le da della succhiacazzi, Lara sta per venire sotto le dita dell'uomo, lui infila il secondo dito nell'ano di mia moglie e si impala fino alle tonsille nela sua bocca, gorgogliando. Lara mugola e gli strizza i testicoli, lui bestemmia e le schiaffeggia le natiche, lei viene ancora... io ho una erezione, ma non c'è tempo per la mia sega.
Lara sfila il preservativo, il seme gocciola sul sedile in pelle e lui bestemmia ancora, si ritira e cerca di ricomporsi, le dice quanto vuole per il pompino e lei gli chiede 50€... lui ridacchia e sfila i soldi dal portafoglio, mi dice che diventerò ricco e dà una manata sulle tette di Lara... lei si pulisce le labbra con un fazzolettino che butta a terra in cabina... scendo prima io e poi lei. E' zuppa di secrezioni vaginali e si vede lontano un miglio che è senza slip... andiamo in macchina, si asciuga tra le gambe e infila uno slip, torniamo al bar.
Ordiamo due spremute, paga con i 50€ e lascia il resto alla cassiera, bruttina e senza tette che resta a bocca aperta.
Ripartiamo e quando superiamo in velocità il V8, lui ci suona fin che scompariamo all'orizzonte.
Quanto amo Lara...
Molto eccitante! Complimenti
 
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Dopo aver riempito la bocca di Lara nel retro della macchina, Massimo era ancora più infoiato e mi martellava di telefonate perchè organizzassi un incontro dove potesse finalmente godersi tutto di mia moglie. Lara era lusingata, ma anche preoccupata, tanto dal rischio che Franca scoprisse la tresca, tanto dal fatto che Massimo sembrava aver perso ogni pur elementare forma di controllo. Fatto sta che una domenica pomeriggio Franca ci invitò a prendere il the da loro... portammo anche i pargoli e prima di andarci Lara mi manifestò la sua preoccupazioen per i possibili risvolti pecorecci della serata, pur sogghignando al pensiero di godersi il pisello di Massimo mentre la stronza della moglie continuava a rompere le scatole in cucina.
Ci accomodammo in salotto, sui loro divani cremisi, tanto demodè da sembrare stile Luigi XV, che tanto facevano storcere la bocca a mia moglie che è sempre stata di palato buono e non solo in fatto di uccelli...
Franca aveva preparato un the molto aromatico e dei biscottini che erano più belli che buoni... proprio come il culo di Franca secondo quanto Massimo raccontava a noi amici nei pomeriggi di tennis. Diceva che suo moglie aveva un gran bel culo, ma che era buon solo a tendere le natiche.
Forse per questo Massimo sbavava sopra il culo di Lara e mia moglie lo sapeva, da gran conoscitrice della mente maschile.
Massimo aveva attrezzato un ala della casa a suo studio e avendo da poco acquistato un ecografo costato quanto un SUV, mi invitò a vederlo. Ne approfittai dicendo davanti a Franca che da quelche settimana mia moglie aveva un fastidio al petto, nella regione precordiale e che avendo deciso di approfondire la diagnosi , gli sarei stato grato se gli avesse fatto un ecocardio.
Franca cominciò a sbuffare come suo solito appena si parlava di medicina, era sempre intollerante all'argomento e anche questa volta si allontanò contrariata, alla ricerca dei pargoli che giocavano in giardino.
Massimo ci fece strada fino al suo studio, aprì la porta e ci fece entrare, appena Lara varcò la soglie lui l'abbraccio da dietro e affondò la testa tra i suoi capelli mentre le strizzava le tette attraverso la maglietta. Lara fece qualche debole resistenza, mentre Massimo con una mossa veloce sollevò maglietta e reggiseno e le tette ballarano fuori...
Lara sobbalzò e disse qualche parola di protesta, Massimo afferrò a coppa le tette e passò i pollici sui capezzoloni di mia moglie, dovette immaginare che fossero particolarmente sensibili... io mi fermai sulla porta indeciso sul da farsi. Massimo fece girare Lara e la baciò sul collo... stava sbavando e aveva una erezione che si vedeva attraverso il pantalone.
Massimo spinse Lara sul lettino e con un solo gesto le sollevò le gambe a 90 gradi, piegò la testa ed immerse il viso tra le cose umide di mia moglie. Trovarla senza slip per la seconda volta lo fece mugolare come un cane in calore... comiciò a leccarla e slinguarla, mentre io ancora sull'uscio, avanzavo il tanto che bastava per poter chiudere la porta, impedendo così la visione dello spettacolo a chi eventualmente stava nell'androne.
A quel tempo Lara non si depilava del tutto ma usava portare una sottile linea di peli sul promontorio, che chiamava non senza un certo charme, la pista d'atteraggio... ed in effetti all'epoca ci atterravano stormi di uccelli!
Massimo dopo essersi abbeverato, si tirò i piedi e slacciò i pantaloni, abbassò gli slip e prese in mano un cazzo eretto, lucido e vibrante che rimase meno di un minuto all'aria aperta prima di affondare fino alla base dentro le capienti pareti vaginali di Lara... comiciò a stantuffarla forte, ad ogni colpo Lara risaliva almeno dieci centimetri sul lettino per scivolare di nuovo alla fine della spinta.. andò avanti per qualche minuto, Lara lo guardava con gli occhi semisocchiusi, stava godendosi la monta... Massimo si fermò e tirò fuori l'uccello ormai paonazzo. Le disse di girarsi che voleva farle il culo, disse che voleva venirle dentro l'ano, che si era segato per anni al pensiero del suo culone.
Lara sembrò non ascoltarlo e cominciò a carezzarsi tra le gambe che colavano di secrezioni, mentre con le dita si umettava il buchetto.
Massimo ripetè con voce strozzata il suo desiderio e allora Lara gli chiese di incularla così, guardandola negli occhi. Io avevo l'erezione e per non rischiare di perdermi la scena girai la chiave dello studio e mi posizionai accanto a mia moglie. Lei con una mano si stringeva una tetta e si passava l'altra tra i capelli, mentre con gli occhi socchiusi guardava Massimo.
Lui le aprì le gambe e appoggiò la cappella all'orificio di Lara, che aveva visto tante battaglie, ma che alla fine si presentava sempre rubizzo e ben continente, tanto da sfidare i più voluminosi arnesi a penetrarlo piano, suggerendo una delicatezza che mai, purtroppo nessuno rispettava. Massimo infatti la penetrò in un sol colpo... strappando a mia moglie un grido soffocato, che finì però in un gemito. Massimo riprese lo stesso ritmo di prima e non potendo reggere un tale sforzo si aggrappò alle lunghe gambe di quella che era ormai una vacca da montare e non la moglie del suo più caro amico.
Venimmo assieme, lui dentro il capiente retto di Lara, Lara stringendo il seno e gorgogliando ed io schizzando sul tappeto di Massimo.
Inutile dire che l'ecocardiogramma evidenziò diverse extrasistoli di Lara, cosa che preoccupò anche Franca, la quale pur non tollerando il mestiere del marito era sinceramente affezionata a Lara, non sapendo che specie di bovina si era portata in casa.
 

npippo1975

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Dopo aver riempito la bocca di Lara nel retro della macchina, Massimo era ancora più infoiato e mi martellava di telefonate perchè organizzassi un incontro dove potesse finalmente godersi tutto di mia moglie. Lara era lusingata, ma anche preoccupata, tanto dal rischio che Franca scoprisse la tresca, tanto dal fatto che Massimo sembrava aver perso ogni pur elementare forma di controllo. Fatto sta che una domenica pomeriggio Franca ci invitò a prendere il the da loro... portammo anche i pargoli e prima di andarci Lara mi manifestò la sua preoccupazioen per i possibili risvolti pecorecci della serata, pur sogghignando al pensiero di godersi il pisello di Massimo mentre la stronza della moglie continuava a rompere le scatole in cucina.
Ci accomodammo in salotto, sui loro divani cremisi, tanto demodè da sembrare stile Luigi XV, che tanto facevano storcere la bocca a mia moglie che è sempre stata di palato buono e non solo in fatto di uccelli...
Franca aveva preparato un the molto aromatico e dei biscottini che erano più belli che buoni... proprio come il culo di Franca secondo quanto Massimo raccontava a noi amici nei pomeriggi di tennis. Diceva che suo moglie aveva un gran bel culo, ma che era buon solo a tendere le natiche.
Forse per questo Massimo sbavava sopra il culo di Lara e mia moglie lo sapeva, da gran conoscitrice della mente maschile.
Massimo aveva attrezzato un ala della casa a suo studio e avendo da poco acquistato un ecografo costato quanto un SUV, mi invitò a vederlo. Ne approfittai dicendo davanti a Franca che da quelche settimana mia moglie aveva un fastidio al petto, nella regione precordiale e che avendo deciso di approfondire la diagnosi , gli sarei stato grato se gli avesse fatto un ecocardio.
Franca cominciò a sbuffare come suo solito appena si parlava di medicina, era sempre intollerante all'argomento e anche questa volta si allontanò contrariata, alla ricerca dei pargoli che giocavano in giardino.
Massimo ci fece strada fino al suo studio, aprì la porta e ci fece entrare, appena Lara varcò la soglie lui l'abbraccio da dietro e affondò la testa tra i suoi capelli mentre le strizzava le tette attraverso la maglietta. Lara fece qualche debole resistenza, mentre Massimo con una mossa veloce sollevò maglietta e reggiseno e le tette ballarano fuori...
Lara sobbalzò e disse qualche parola di protesta, Massimo afferrò a coppa le tette e passò i pollici sui capezzoloni di mia moglie, dovette immaginare che fossero particolarmente sensibili... io mi fermai sulla porta indeciso sul da farsi. Massimo fece girare Lara e la baciò sul collo... stava sbavando e aveva una erezione che si vedeva attraverso il pantalone.
Massimo spinse Lara sul lettino e con un solo gesto le sollevò le gambe a 90 gradi, piegò la testa ed immerse il viso tra le cose umide di mia moglie. Trovarla senza slip per la seconda volta lo fece mugolare come un cane in calore... comiciò a leccarla e slinguarla, mentre io ancora sull'uscio, avanzavo il tanto che bastava per poter chiudere la porta, impedendo così la visione dello spettacolo a chi eventualmente stava nell'androne.
A quel tempo Lara non si depilava del tutto ma usava portare una sottile linea di peli sul promontorio, che chiamava non senza un certo charme, la pista d'atteraggio... ed in effetti all'epoca ci atterravano stormi di uccelli!
Massimo dopo essersi abbeverato, si tirò i piedi e slacciò i pantaloni, abbassò gli slip e prese in mano un cazzo eretto, lucido e vibrante che rimase meno di un minuto all'aria aperta prima di affondare fino alla base dentro le capienti pareti vaginali di Lara... comiciò a stantuffarla forte, ad ogni colpo Lara risaliva almeno dieci centimetri sul lettino per scivolare di nuovo alla fine della spinta.. andò avanti per qualche minuto, Lara lo guardava con gli occhi semisocchiusi, stava godendosi la monta... Massimo si fermò e tirò fuori l'uccello ormai paonazzo. Le disse di girarsi che voleva farle il culo, disse che voleva venirle dentro l'ano, che si era segato per anni al pensiero del suo culone.
Lara sembrò non ascoltarlo e cominciò a carezzarsi tra le gambe che colavano di secrezioni, mentre con le dita si umettava il buchetto.
Massimo ripetè con voce strozzata il suo desiderio e allora Lara gli chiese di incularla così, guardandola negli occhi. Io avevo l'erezione e per non rischiare di perdermi la scena girai la chiave dello studio e mi posizionai accanto a mia moglie. Lei con una mano si stringeva una tetta e si passava l'altra tra i capelli, mentre con gli occhi socchiusi guardava Massimo.
Lui le aprì le gambe e appoggiò la cappella all'orificio di Lara, che aveva visto tante battaglie, ma che alla fine si presentava sempre rubizzo e ben continente, tanto da sfidare i più voluminosi arnesi a penetrarlo piano, suggerendo una delicatezza che mai, purtroppo nessuno rispettava. Massimo infatti la penetrò in un sol colpo... strappando a mia moglie un grido soffocato, che finì però in un gemito. Massimo riprese lo stesso ritmo di prima e non potendo reggere un tale sforzo si aggrappò alle lunghe gambe di quella che era ormai una vacca da montare e non la moglie del suo più caro amico.
Venimmo assieme, lui dentro il capiente retto di Lara, Lara stringendo il seno e gorgogliando ed io schizzando sul tappeto di Massimo.
Inutile dire che l'ecocardiogramma evidenziò diverse extrasistoli di Lara, cosa che preoccupò anche Franca, la quale pur non tollerando il mestiere del marito era sinceramente affezionata a Lara, non sapendo che specie di bovina si era portata in casa.
Favoloso!
 
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peppegiuit

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Inutile dire che l'ecocardiogramma evidenziò diverse extrasistoli di Lara, cosa che preoccupò anche Franca, la quale pur non tollerando il mestiere del marito era sinceramente affezionata a Lara, non sapendo che specie di bovina si era portata in casa.
Dottore ormai le memorie sparse sono un Must dei racconti di Phica.net 😜 (y):p😜:p:love:
 
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Il rischio di ingravidarla era alto a quei tempi, intanto perchè Lara è allergica al lattice e poi perchè da giovane manza era molto fertile, per cui ogni volta ci si doveva inventare qualcosa per evitare problemi! In genere lei preferiva l'uomo stagionato e quindi capace di gestire il proprio orgasmo, per cui di comune accordo qualche secondo prima dello schizzo, offriva sempre la sua bocca o se il signore era proprio esigente le sue tette sode per la scena finale... Però non sempre mia moglie è in grado di gestire i suoi ardori e quindi era sempre necessaria la mia presenza, a ricordare ai due corpo infoiati che era ora di fermarsi.
In un paio di occasioni però il rischio è stato talmente alto che ancora oggi scherzando le ricordo che poteva avere un figlio non mio...
La prima volta capitò con il vicepreside della scuola dove aveva avuto uno dei primi incarichi come docente. Erano i tempi in cui cercavamo la gravidanza e quindi quasi ogni sera la pompavo a fondo in qualunque poszione possibile, curando di variare sempre l'angolo di entrata per essere sicuro si coprire di sperma ogni centimetro possibile della sua vagina.
Con il fiduciario (di cui ho già parlato in queste pagine) Lara decise di scopare non tanto per piacere, ma per il gusto di vederlo in ginocchio a sbavare davanti la sua odorosa vagina.
Dopo averlo schiaffeggiato a scuola ed avergli offerto il panoramo del suo pelo lucente, Lara si negò per diversi giorni al telefono, rifuggendo qualunque occasione di rimanere da sola con lui, anche se durante gli incontri canonici di lavoro, non si sottraeva dal mostrargli acavallando le gambe, l'attaccatura delle sue cosce, fasciata da autoreggenti che cambiano continuamente di colore e tonalità. Il povero doveva essere oramai sul punto di passare alle maniere forti, tanto era allupato ed oramai era diventato l'argomento di tutte le professoresse del circolo...
Una sera, alla fine dell'ultimo consiglio di classe, io aspettavo Lara in macchina, quando vidi arrivare Aldo (il nome vero) tutto trafelato, che parcheggiò il suo spiderino e fece per raggiungere l'aula del consiglio. Io lo chiamai da dietro e gli dissi che mia moglie aveva deciso di accettare il suo invito a cena, ma piuttosto che andare per ristoranti saremmo stati contenti di cenare a casa da lui.
Ora dovete sapere che Aldo era sposato con un noto avvocato (o forse era un giudice...) e che in giro si sussurrava che lei fosse molto gelosa... Lara ha sempre coltivato il sottile piacere del rischio ed ah sempre goduto molto nel portarsi a letto i mariti di donne che non tollera...
Aldo balbettò qualcosa e scappò dentro l'aula...
La sera successiva mentre mi ingroppavo mia moglie per l'ennesiva volta, arrivò un sms. Curioso, con l'arnese in mano, lo lessi e scoppiai a ridere mentre Lara a gambe aperte aspettava la sua dose di sperma.
Aldo ci invitava a prendere il caffè da lui per il pomeriggio successivo.
Lara era uno schianto, Stivale nero, calze fumo di londra con la riga dietro (come si usava allora...) top bianco e reggiseno di una misura più piccola, capelli lunghi legati in una coda tenuta ferma da un elastico che finiva in un piccolo pene rosso (acquistato quasi per gioco in una bancarella a Napoli...)
Suonammo il campanello e non dovemmo aspettare molto prima che il videocitofono mostrasse ad Aldo lo spettacolo che lo aspettava...
Ovvaimente non era il caffè che Aldo voleva offrire a Lara, ma un bel pisello di una dimensione piuttosto dignitosa, con una grande cappella, che mia moglie non esitò a soppesare con gli occhi, stringendo le palpebre ed inarcando gli angoli della bocca come sempre fa davanti ad un buon vino, ad un ottimo pranzo o un bell'uomo...
Ci ricevette in salotto e saltando i convenevoli mi offrì il divano, mentre si inginocchiò davanti a Lara, sollevando la leggera gonna e scoprendo la sua vulva già umida...
La fece sdraiare sul tavolo del salotto e le aprì le gambe... si tuffò subito con la testa tra le sue cosce e io mi preparai a gustarmi lo spettacolo. Mentre dava lunghe leccate alla figa di mia moglie la spogliava con le mani, le tirò fuori le tette, le sfilò la gonna...
Lara cominciava a gradire la lingua sicuramente abile ed esperta del partner. Era rimasta in stivali ed autoreggenti, con le grosse mammelle che ballavano ad ogni affondo della lingua e doveva esesre molto bagnata se in un paio di occasioni lui si asciugò le labbra sul bordo delle sue calze.
Ma non andò avanti molto.
Aldo si alzò e siflò il pantalone e gli slip rimanendo con il suo pisello dritto e lucido. Disse a Lara con tono piuttosto imperioso di usare la bocca e girandosi verso di me mi invitò a segarmi perchè la cosa lo faceva eccitare.
A Lara il cazzo che stava ingoiado doveva piacere molto perchè cominciò quello che io chiamo il suo lavoro speciale... non un semplice e banale pompino, ma un massaggio con le labbra, la lingua e le guance che, credo sia un esperienza unica per un maschio. Ogni tanto scendeva a lambire i grossi testicoli dell'uomo, poi risaliva e spargeva tanta saliva sulla punta del pene facendolo poi scivolare fino alla radice nella sua bocca. Aldo doveva avere una vis dominante infatti cominciò a dire a Lara che aveva capito subito che la sua lingua sapeva fare di meglio che parlare a sproposito e che il suo culo stava meglio attorno ad un cazzo che non seduto dietro una cattedra. Fatto sta che l'amor proprio di Lara si sentì colpito per cui mia moglie si alzò e nuda com'era si avviò verso la stanza da letto che si doveva trovare al piano superiore della villetta. Aldo dapprima non capì cosa stava succedendo, finchè Lara non entrò nella sua stanza da letto, tirò le coperte e si sdraiò a gambe divaricate, gridandogli di scoparla... per l'uomo dovette essere una amara sorpresa capire che Lara voleva lui, ma voleva anche farsi prendere nel suo letto matrimoniale, con tutti i rischi che questo avrebbe comportato...
Le entrò dentro in un sol colpo e cominciò a scoparla forte, mentre io mi sdraiai accanto a loro, nel lato in genere occupato dalla donna e tirai fuori il mio attrezzo...
Aldo prese mia moglie in tutti i modi... la fece godere e le entrò anche dietro grugnendo e schiaffeggiandole le natiche che in breve divennero rosse e dovevano fare tanto male a Lara che cominciò ad insultarlo. Lui le si sdraiò sopra con tutto il suo peso e tirò mia moglie per i capelli ancora legati dalla coda, le entrò talmente dentro che temetti fossero entrati anche i testicoli... cominciò a rantolare, si sfilò dall'ano ed entrò nell'altra entrata.. prima che mi rendessi conto di cosa stava succedendo, Lara cominciò a gridare che non prendeva la pillola e che non doveva venirle dentro. Io mi misi seduto e stavo per intervenire quando Aldo cominciò a schizzare nella pancia di mia moglie. Era fuori di testa, grugniva, sbavava e mugolava mentre la riempiva. Lara cominciò a piangere ed io con una spinta feci cadere dal letto il maschio ribelle... girai attorno le letto e divaricai le grandi labbra, tumide di Lara, dalla sua vagina sembrava eruttare un vulcano. Il porco ne aveva tanta e tanta ne aveva depositato. Lara corse in bagno a lavarsi, io avevo ancora il cazzo ritto per cui ne approfittai per finire la sega e schizzai esattamente sui guanciali del letto matrimoniale di Aldo.
Fu molto imbarazzante il commiato, lui che si scusava e garantiva il suo interessamento in caso di problemi, Lara che non vedeva l'ora di andare a casa a fare la lavanda ed io che mi davo dell'imbecille per non avere vigilato...
Aldo si separò dalla moglie dopo qualche anno e andò a lavorare fuori, non lo rivedemmo più.
Quella sera per ben tre volte schizzai mia moglie tratatndola di fatto come una fattrice, nella speranza di diminuire la concentrazione degli spermatozooi stranieri. Per punizione le infilai diversi centimetri di vibratore nel culo, che infatti non avrebbe usato per diverse settimane.
La gravidanza per fortuna arrivò quasi un anno dopo...
 

golfodegliangeli

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Lara è sempre stata una donna libera ed indipendente, ha sempre vissuto la sua sessualità senza tabù con una sua morale e un piglio che mi ha affascinato dall'inizio. Erano i primi anni del nostro matrimonio ed eravamo in vacanza in Sardegna, come sua abitudine usava solo tanga bianco e coppe di una misura più piccola con il risultato che uscire dall'acqua marina era sempre una impresa, anche perchè il suo triangolo di pelo nero era visibile da lontano. In effetti al villaggio eravamo tutti in coppia, in media le donne erano tutte delle gran gnocche per cui c'era l'imbarazzo della scelta per gli occhi attenti e molti mariti stavano ad ammirare le altrui mogli, magari trascurando la propria che era a sua volta preda degli sguardi lubrichi degli altri.
In questo equilibrio perfetto si inserivano i due bagnini, che pur provvedendo a pochi salvataggi (il mare è sempre stato una lastra d'olio durate tutta la vacanza...) si ripassavano tutte le mogli presenti, scartando, ritengo le meno avvenenti...
Lara non deve essere stata tra queste ultime, infatti dopo la prima settimana il più giovane dei due cominciò a girarle attorno... nulla di evidente per occhi distratti, ma io che oramai conoscevo mia moglie mi resi conto che il maschio le faceva sangue. Fatto sta che un giorno al bar mentre si prendeva l'ultimo apericena, Lara seduta davanti a me, che avevo le spalle rivolte al bar a guardare il mare, mi sembrò interessata a qualcosa che si svolgeva davanti a lei.
Si sistemò la parte alta del costume, accavallò le gambe, si passò la mano tra i capelli e poi mi disse che andava a cambiarsi il costume. Avevo capito che bolleva qualcosa in pentola, la sera prima mi aveva raccontato che Romina era finita sopra la brandina dei due bagnini, mentre uno dei due aveva portato il marito a fare immersioni, l'altro se l'era scopata. Romina era una turista lombarda, bassina, belloccia, con un bel paio di occhi, ma si distingueva per un gran bel culo, che si portava dietro come un trofeo e che certamente tutti i mariti di Villa Simius avevano notato. Di certo il bagnino ci aveva fatto un giro, come avrei fatto io del resto, più per sentirla gemere che per altro...
Lara tornò dopo una lunga attesa, che io passai ad ammirare lo splendido mare di Sardegna.
La sera Lara era ancora bagnata e non dovetti lavorare molto per farla godere. Devo dire che il suo racconto di quello che era successo mi fece davvero eccitare e forse fu l'unica volta che facemmo l'amore tutta la notte. Mentre la mattina successiva non scendemmo in spiaggia, anche perchè gli sguardi dei presenti sarebbero stati difficili da sostenere...
sicuro che Romina fosse una turista lombarda? sembra la descrizione della mia companga ;)
 
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Il piacere di vendersi non tutte le donne lo hanno provato. Di sicuro per tante è umiliante e forse l'unico modo per sopravvivere, ma per chi è troia nella testa, il vendersi rappresenta forse il gradino più alto della perversione.
Lara me lo sussurrò una sera, mentre in macchina attraversavamo una zona in penombra della nostra città, illuminata da qualche raro lampione, sotto cui passeggiavano povere donne mezzo vestite e dall'aria sicuramente poco sensuale, per il freddo forse o magari per lo sguardo che lanciavano alle rare macchine di passeggio, quando anzichè rallentare, continuavano la loro corsa.
Stavamo rientrando da una noiosa cena al Rotary o forse aziendale e lei aveva un vestito da sera, con una minigonna appena sopra il ginocchio che copriva a stento il bordo delle calze parigine, ad ogni movimento, durante tutta la sera molti occhi cercavano di rubare il colore dei suoi slip, che ovviamente Lara aveva cambiato più volte nel suo solito giochino. Appoggiata alla mia spalla, guardava le donne che passeggiavano lungo l'argine ed all'improvviso mi chiese quanto avrebbe potuto guardagnare lei facendo quel lavoro.
Sentì un tonfo al cuore ed ebbi una improvvisa erezione, non tanto per la sua domanda, ma per il tono che avevo imparato a conoscere. Lara chiedeva con quel tono quando aveva già la risposta...
Cercai di capire a cosa puntava e alla fine le disse che secondo me era molto pericoloso fare la mignotta, specie per lei che era tanto conosciuta per via del suo lavoro. Ma ogni argomentazione era superflua, già lo sapevo, per quanto negli anni avessi provato a dissuaderla, mai ero riuscito a farle cambiare idea in fatto di sesso. Lara è così, riflessiva e molto prudente in famiglia e sul lavoro, ma nel sesso è senza limiti e avrebbe provocato molto più scandalo di quanto non ha fatto negli anni, se in qualche modo non avessi limitato la sua esuberante sessualità.
Fatto sta che mi toccò l'ingrato compito di accontentare il suo desiderio, limitando i danni per quanto possibile.
C'è ancora un cinema non lontanissimo dalla nostra città, che era frequentato da tanti maschi e da qualche coppia trasgressiva, per cui decisi di comiciare da lì.
Arrivammo non molto tardi, era ancora l'ora d'oro e le strade erano poco frequentate, Lara era in tubino nero, tacco 10 e calze autoreggenti e niente slip, una giacca di pelliccia e trucco pesante.
Non ricordo il titolo del film, ma ce'ra Siffredi, che è sempre una garanzia.
Ci sedemmo non troppo avanti, nè troppo in centro, dietro una coppia e davanti un maschio sulla sessantina che aveva il giornale a coprire il basso ventre, perchè aveva evidentemente il cazzo fuori. Era proprio un cinema di infimo livello, ma era quello che ci serviva. Non passarono cinque minuti che un uomo si sedette accanto a Lara, io avevo già la mano tra le sue cosce e di certo l'afrore del suo sesso faceva da richiamo per i maschi, infatti un altro si sedette dietro di lei... il primo mise la mano sulla sua gamba destra ed incontrando la mia, la ritirò e si girò a guardarmi... io sorrisi e gli feci cenno di alzarsi e andare verso la toilette. Mi guardò interrogativo, ma poi si alzò e si diresse al bagno. Lo segui e devo dire che le toilette erano all'altezza di tutto il resto, ancora incrostate dello sperma versato negli anni.
Il tipo mi guardò con sguardo interrogativo che divenne di sopresa quando gli chiesi 30 € per un pompino con il preservativo, da fare in macchina. Lui gettò lo sguardo verso Lara che intanto era circondata da tre uomini che si erano seduti chi accanto e chi dietro.
Era un tipo piccoletto, sui 60 anni, magro e con lo sguardo bovino, tirò fuori due banconote da 20 €. Gli dissi di aspettare fuori accanto alla Q7 blu e gli girai il resto.
Rientrai in sala e al mio ingresso i tre uomini parvero rassegnarsi a sospendere la sega che stavano facendosi mentre con l'altra mano carezzavano le cosce di Lara, che se ne stava a cosce semi divaricate a guardare il porno.
Mi sedetti accanto al maschio che aveva preso il mio posto e gli sussurrai che la sega poteva completarla Lara, bastava pagare il lavoro. Lui grugnì compiaciuto e chiese il costo. Non aveva elaborato un tariffario delle singole prestazioni, quindi chiesi anche a lui la stessa cifra. Quando anche lui uscì ad aspettare davanti alla macchina, passai al terzo che, impudente, aveva due dita infilate dentro la figa di Lara. Gli dissi che poteva farselo succhiare con il preservativo, bastava pagare.
Il quarto non aveva soldi o forse non voleva essere l'ultimo e imprecando cambiò posto. Presi Lara sotto il braccio e uscimmo dalla sala seguiti dagli sguardi dei presenti proprio mentre Siffredi sfondava l'ennessmo retto...
 
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Nel corso del nostro menage più volte ho avuto la sensazione che Lara avesse una mente perversa, con un non trascurabile vena masochistica. In particolare ricordo come fosse ora quando anni fa, mi capitò di ammirarla in una situazione del tutto partciolare che mai avrei pensato di osservare in una donna come lei sempre altezzosa e con una certa puzza sotto il naso, specie quando si tratta di scendere di qualche gradino la scala sociale.
Era ripresa la scuola e Lara aveva ripreso a lavorare tutte le mattine. Per cui rientrava stanca e il sesso era molto scemato. All'epoca non c'era internet per cui quasi per scommessa pubblicai su Fermo Posta un annuncio, con qualche foto presa con la mitica Polaroid che ritraeva Lara in posizioni neanche tanto estreme... . Furono tanti a scrivere al fermo posta e noi li leggevamo il sabato sera, mentre si scopava le lettere più eccitanti. capitava che lei mi sfidasse a scegliere un paio di porci che la facessero godere davanti a me. In particolare uno dei tanti attirò la sua attenzione, via via ci scrisse che era un agricoltore e aveva una grande malga su in montagna, che aveva avuto diverse esperienze, ma la cosa che più fece bagnare Lara fu il tono e il senso delle sue lettere.
Scriveva direttamente a lei, aveva cominciato a chiamarla vacca e a chiederle foto sempre più spinte. In particolare era estasiato dalle sue mammelle, aveva voluto foto da tutte le angolazioni.
In meno di un mese si organizzò una gita in montagna. Arrivammo nel primo pomeriggio di un settembre inoltrato, con un pò di difficoltà riuscimmo a trovare il posto indicato e parcheggiammo davanti ad un grande capannone da cui usciva un forte odore di letame.
Wilmer (nome vero) uscì e ci venne incontro. Era un bell'uomo, sui 50 anni, alto, ben fatto, muscoloso e con un bel sorriso. Ci fece entrare in un piccolo ufficio accanto al capannone e ci offrì da bere. Lara era tesa, ma lui si dimostrò molto simpatico e cordiale. In poco tempo si ruppe il ghiacchio. Mentre loro chiacchieravano sul divano io uscì sull'aia e tornai in macchina. Gli accordi erano che li avrei lasciati solo per un pò per cui mi misi a girare per le stalle ed il cortile godendo della splendida aria frizzantina. Dopo una mezz'ora tornai verso l'ufficio e già prima di entrare ebbi una erezione. Lara mugolava piano e sentivo forti schiaffi di certo sulle sue morbide chiappe. Lara era appoggiata sul divano, solo con le calze, gambe semiaperte, mentre Wilmer con i pantaloni abbassati era dietro di lei e le schiaffeggiava le chiappe, che erano di un rosso paonazzo. Ad ogni sculacciata le tette sobbalzavano e lei mugolava. Wilmer si girò verso di me e mi disse "adesso la portiamo di la, dove deve stare. Chiama Sandro e Renato (nomi di fantasia)!". Io attraversai tutto il corridoio e entrai nella stalla, mentre un forte odore di sterco mi riempiva le narici. Accanto a due cavalli nel loro box c'erano due uomini che fumavano. Alla mia vista sorrisero e vennero dietro di me.
Il più aziano dei due era tarchiato, con pochi capelli, muscoloso e molto scuro di pelle. L'altro avrà avuto venti anni, esile e altissimo.
Entrarono Lara e Wilmer. Alla vista di mia moglie nuda i due la ricoprirono di complimenti e presero a palpeggiarla dappertutto. Poi la portarono verso un box vuoto. A terra c'era una coperta che i due adagiarono sopra lo steccato del box. Poi aiutarono Lara a piegarsi sullo steccato in maniera che le tette stessero fuori dal box e il resto del corpo dentro. Passate delle robuste cinghie immobilizzarono le gambe e le mani. Lara era uno spettacolo. I tre si spogliarono velocemente. Erano già in tiro. Menre Wilmer si mise davanti a Lara glielo infilò in bocca mentre la tirava per i capelli. Il ragazzo passò dietro e cominciò a scoparla. Renato invece prese da un lato uno strano strumento. Era una mungitrice automatica. Io avevo il cazzo di marmo, Wilmer mi aveva già dettagliato quello che sarebbe successo, ma vederlo era un'altra cosa.
Renato attaccò una coppetta per ogni capezzolo di Lara e accese la macchina. Le tette cominciarono ad essere risucchiate dentro la coppetta ed il capezzolo divenne paonazzo e si allungava sempre di più. Lara mugolava e forse avrebbe gridato se Wilmer non avesse approfittato per affondare di più nella sua bocca.
Cominciarono a pomparla a ritmo, Sandro le dava grandi sculacciate, sonore, sulle natiche e colpi forti col bacino, Wilmer cercava di affondare il più possibile nella sua bocca e le tirava forte i capelli. Renato si mise di lato e passò la mano tra le gambe di Lara e gli carezzò la fica, poi venne verso di me e mi fece vedere le sue dita che erano umide e appiccicose. Lara stava godendo come una cagna. Si scambiarono ancora e questa volta Sandro la prese per le orecchie e cominciò ad affondare piano, mentre Wilmer affondò ancora dentro la sua fica. Lara aveva le natiche violacee e i capezzoli ancora stirati dentro la mungitrice dovevano darle dolore. Però teneva gli occhi chiusi e mugolava forte. Evidentemente gradiva il trattamento. Io ero quasi sul punto di venire. Sandro si sistemò meglio nella sua bocca e le schizzò in gola urlando. Wilmer si sfilò da dietro e venne davanti. Si fece leccare i testicoli, cosa che Lara fece con particolare trasporto. Wilmer schizzò tanto, specie sul viso e sui capelli, mentre Lara con la lingua cercava di afferarre qualche schizzo. Toccava a Renato. La fece slegare e dopo aver tolto la mungitrice la fece sdraiare sulle spalle. Si mise a cavalcioni e mise il cazzo tra le sue tette. Le tette di Lara erano paonazze i capezzoli erano il doppio del normale e rosso vinaccia. Era uno spettacolo. Partì la migliore spagnola che avessi mai visto. Il cazzo scompariva tra le tette di Lara per poi ricomparire. Andò avanti qualche minuto, mentre Renato schiacciava le tette e sbuffava com un toro. Poi schizzò anche lui. Cinque sei schizzi che si posarono di traverso sul viso e le tette di mia moglie. Io venni a terra, mentre ripulivo la fica di Lara con la lingua. Il sapore non lo scorderò mai.
Vollero che fosse Lara a ripulire dilingentemente con la lingua i loro cazzi oramai mosci. Lei eseguì puntuale i loro ordini, gradendo molto i loro commenti.
I tre alla fine furono davvero carini e fu davvero una bella esperienza. Oramai avevo capito che Lara, se coinvolta aveva pochi limiti, ma la cosa che mi stupì di più fu la sua passiva accettazione di ogni seppur sgradevole richiesta che veniva dai tre malgari... Inaffti non era mica finita li.
 
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Non so quanti di voi hanno provato la sottile perversione di sapere la moglie fidanzata di un altro. Per quelli della mia generazione sarebbe difficile da sostenere anzi direi, addirittura impossibile anche da pensare.
Sapere che la propria moglie, madre dei tuoi figli, che condivide il tuo letto e la tua vita, che porti a cena dai suoceri e che fa la torta quando andate dai cognati, sia la compagna praticamente ufficiale di un altro, che tra l'altro sa della sua vita e a volte ci gode prorpio per questo.
Sapere che quando entra in negozio di intimo sceglie i capi che piacciono a lui e che la sera li inosserà per farsi scopare alla grande, sapere che le strisciate sulla carta di credito sono spese per il profumo acquistato al suo ragazzo o per il pullover che gli ha comprato per il loro anniversario.
Ecco sapere tutto questo, può farti cadere in depressione o farti entrare nel'ordine di idee che hai sposato un fenomeno e che perciò devi tenerla stretta perchè nella vita ti divertirai... e molto.
Alcuni anni fa Lara, prese a lavorare in una scuola privata abbastanza lontana da casa, da non tornarci a pranzo, per cui mancava tutti i giorni (tranne il sabato e la domenica) e rientrava sempre verso le 16,00.
Non vi dirò del come e perchè si invaghi del professore di musica, Matteo (nome vero), un 40 enne, separato con una bimba piccola e che svolgeva le mansioni di coordinatore dell'istituto. Se avrete voglia si starmi ad aspettare ve lo dirò un altra volta.
Mi disse una sera mentre mi faceva un lento pompino, che aveva deciso di uscire con questo tipo e che lui la attraeva molto, che avevano tante cose in comune e che in particolare lui le si era attaccato molto perchè soffriva a non poter vedere la figlia. Io la lasciai parlare e mentra mi godevo la sua lingua le chiesi come intendeva gestire la storia. Si mise a ridere e mi disse che stavo diventando un vecchio trombone e che per po mi sarei dovuto accontentare delle seghe perchè lei era davvero presa da lui. Le godetti in bocca e rimasi sveglio buona parte della notte, non tanto perchè temevo di perderla, ma per la curiosità di sapere come sarebbe andata.
Fatto sta che il giorno dopo mi fece vedere il mazzo di rose che lui le avava fatto recapitare e il bigliettino con il cuore disegnato che sembrava tanto delizioso.
Uscirono assieme il fine settimana successivo. Lara misi la sua pelliccia migliore, tacco alto, autoreggenti e parrucchiere delle grandi occasioni. Le dissi che sembrava una escort più che una donna innamorata e lei mi mandò a quel paese ridendo.
Non volle raccontarmi nulla per giorni, dicendo che era una cosa sua e che non voleva condividerla con me. Io era più che curioso e ogni tanto andavo a rovistare tra la sua biacheria usata per trovare le prove che cercavo. Ma rimasi sempre in bilico tra l'eccitazione di saperla fidanzata e la delusione di non avere da lei particolari. Fino al giorno in cui li incontrai in gioielleria giù in città. Io ero al bar in attesa che aprisse la mia banca e loro arrivarono sul SUV di lui. Scesero mano nella mano ed entrarono in gioielleria (seppi dopo che lei voleva scegliersi l'anello).
Nonostante la banca avesse aperto gli sportelli io consumai diversi caffè ed aspettai che uscissero. Salirono in macchina e lui si girò verso di lei la baciò sulla bocca e le infilò una mano tra le cosce. Ero indeciso se uscire a salutarla o fare finta di nulla, ma il barista che mi conosceva mi sussurrò sorridendo che era appena passata mia moglie, per cui pagai il conto e mi avvicinai al SUV, loro si stavano ancora baciando e la mano di Matteo era arrivata certamente al poco pelo di Laura. Bussai sul finestrino lato guida e lui si girò, abbssò il finestrino con sguardo interrogativo. Io dissi "ciao amore" e Lara rispose "ciao" sorridendo e mi presentò a Matteo. Lui era molto garbato e un pò impacciato all'inizio ma poi capì che io ero più curioso che stupito e alla fine mi ringraziò pure per l'opportunità che gli davo.
Furono mesi di uscite serali di Lara, per andare in discoteca con lui, di cene a casa sua e gite fuori porta. Lui la trattava come la sua ragazza e così la presentò ai suoi amici e colleghi. qualcuno aveva intuito che dietro la loro storia ci fosse qualcosa di poco chiaro, ma oltre ai pettegolezzi e alla curiosità degli amici non si andò. Lei fu invitata anche al matrimonio del fratello di Matteo, che a tutti gli effetti la considerava sua cognata. Aveva anche un bel rapporto con la figlia di Matteo...
Dal punto di vista sessuale mi raccontava qualcosa a spizzichei e bocconi, sempre di malavoglia e solo perchè così comprava la mia passiva accettazione del fatto compiuto. Lui era molto dotato e molto caldo, voleva fare sesso dovunque, in macchina, in piscina, persino nella toilette del treno e in ascensore. La ricoprì di regali e forse ad un certo punto sperò proprio di sposarla davvero...
Lara non me l'ha data per tre mesi, solo quando una sera entrò in camera da letto e si tolse gli slip bagnati, restanto con il pelo umido a fami una vorace pompino seppi che con lui era finita... ma questa è un altra storia!
 
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Che Lara sia trasgressiva lo avrete oramai capito e anche io non ci misi molto a capire che ha una mente molto contorta e solo dopo lunga frequentazione certi suoi atteggiamenti riesco a comprenderli...
Capitò quasi agli inizi della sua carriera scolastica. Aveva avuto un incarico in un istituto tecnico per geometri (credo che oramai non esistano più...). Aveva due classi, ma in partiolare la quinta era frequantata da diversi ragazzi oramai maggiorenni, parecchio ripetenti che non avevano grande voglia di prendersi il diploma, ma galleggivana nella classe in attesa che qualcuno si impietosisse e ponesse fine al loro percorso scolastico.
Lara mi raccontava in particolare di questo Gianni (nome di fantasia) che arrivava sempre tardi a lezione, dimenticava sempre i compiti, aveva una silza di impreparati sul registro che andava a completare le caselle intervallate dalle assenze. All'epoca lara insegnava storia e Gianni era intersasto alla materia molto poco, lo era molto di più al culo di mia moglie, come avrei capito dopo...
Lara era in qualche modo intrigata da questo ragazzo, palestrato, sempre in maglietta, anche in inverno a mostrare i suoi bicipiti e che aveva le sue compagne e non solo ai suoi piedi. Frequentava per la seconda volta la quinta classe e aveva già ripetuto due anni precedenti, non sembrava tipo da fare il geometra nella vita.
Durante una interrogazione aveva fissato lo sguardo sulle tette di Lara e pur non avendo risposto in maniera gongrua ad alcuna domanda, il suo sguardo lo aveva aiutato a raggiungere il 4, secondo Lara, Gianni aveva un gran bel pacco da gestire e anche lei pensava che non era fare il geometra il lavoro per lui. Dopo il primo quadrimestre, finito con un distastro in pagella, i genitori chiesero un cvolloquio con Lara, perchè secondo loro lei era l'unica che capiva il ragazzo. Finì che lei si prese il compito, su indicazioen del preside di darle ripetizioni di italiano e storia durante il week end...
Gianni non faceva mai mancare a scuola una occhiata tra le cosce di Lara, specie quando lei indossava la gonna, sempre qualche dito sopra il bordo dello stivale e sono sicuro che se lo sguardo la intrigava, i centimetri di cosce che il buon Gianni ammirava crescevano a dismisura... specie da quando Gianni aveva preso il posto al primo banco, facendo retrocedere, non so quanto volentieri un ragazzo che lo aveva occupato dall'inizio.
Lara nmi raccontava sorridendo i tentativi di approccio sempre più evidenti di Gianni, gli sguardi torvi delle compagne di classe e i sorrisetti maliziosi dei compagni. Fatto sta che subito dopo Natale, durante le feste Gianni attese Lara sotto casa. Era sera e lei stava rientrando dalle spese natalizie, carica di pacchetti e buste. Sempre in tiro, come solito, pelliccia di visone, stivali e tette ben sollevate a mostrer tutta la loro poderosa femminilità.
Lui si avvicinò e si offrì di aiutarla, io dalla macchina intuì, l'iniziale imbarazzo di Lara e la sorpredente impudenza di Gianni che nel prednere i pacchetti infilò la mano tra i seni di mia moglie. Lo fece salire in casa, mentre io parcheggiavo macchina in garage. In ascensore lui le diede una slinguata in bocca e le pastruggiò parecchio le tette, infilò anche le mani tra le sue cosce e trovarla senza slip dovette infoiarlo parecchio. L'ascendore rimase parecchio al piano ed io dovetti fare i tre piani (allora vievevamo ancora in città) a piedi. Quando giunsi alla porta dell'ascensore Lara lo spinse dentro e premette il pulsante T. Lui mi rivolse uno sguardo che dire infoiato era poco... aveva perso la testa!
Lui aveva tentato di sollevarle la gonna e le aveva portato la mano sulla patta, in quei pochi secondi Lara aveva intuito che i muscoli scolpiti non erano solo sui bicipiti, ma come suo solito voleva fargliela annusare tanto prima di fargliela assaggiare e quindi si divincolò...
In qualche modo aveva avuto il numero telefonico di Lara e specie la sera tardi le inviava messaggi, prima formali, poi via via più erotici e addirittura scabrosi, lui sul suo letto a torso nudo, lui in palestra mentre sollevava pesi, lui in slip con l'arnese eretto ben in mostra....
Lara non rispondeva ma avevo intuito che il giovane porcello la intrigava...
 

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