Dopo aver riempito la bocca di Lara nel retro della macchina, Massimo era ancora più infoiato e mi martellava di telefonate perchè organizzassi un incontro dove potesse finalmente godersi tutto di mia moglie. Lara era lusingata, ma anche preoccupata, tanto dal rischio che Franca scoprisse la tresca, tanto dal fatto che Massimo sembrava aver perso ogni pur elementare forma di controllo. Fatto sta che una domenica pomeriggio Franca ci invitò a prendere il the da loro... portammo anche i pargoli e prima di andarci Lara mi manifestò la sua preoccupazioen per i possibili risvolti pecorecci della serata, pur sogghignando al pensiero di godersi il pisello di Massimo mentre la stronza della moglie continuava a rompere le scatole in cucina.
Ci accomodammo in salotto, sui loro divani cremisi, tanto demodè da sembrare stile Luigi XV, che tanto facevano storcere la bocca a mia moglie che è sempre stata di palato buono e non solo in fatto di uccelli...
Franca aveva preparato un the molto aromatico e dei biscottini che erano più belli che buoni... proprio come il culo di Franca secondo quanto Massimo raccontava a noi amici nei pomeriggi di tennis. Diceva che suo moglie aveva un gran bel culo, ma che era buon solo a tendere le natiche.
Forse per questo Massimo sbavava sopra il culo di Lara e mia moglie lo sapeva, da gran conoscitrice della mente maschile.
Massimo aveva attrezzato un ala della casa a suo studio e avendo da poco acquistato un ecografo costato quanto un SUV, mi invitò a vederlo. Ne approfittai dicendo davanti a Franca che da quelche settimana mia moglie aveva un fastidio al petto, nella regione precordiale e che avendo deciso di approfondire la diagnosi , gli sarei stato grato se gli avesse fatto un ecocardio.
Franca cominciò a sbuffare come suo solito appena si parlava di medicina, era sempre intollerante all'argomento e anche questa volta si allontanò contrariata, alla ricerca dei pargoli che giocavano in giardino.
Massimo ci fece strada fino al suo studio, aprì la porta e ci fece entrare, appena Lara varcò la soglie lui l'abbraccio da dietro e affondò la testa tra i suoi capelli mentre le strizzava le tette attraverso la maglietta. Lara fece qualche debole resistenza, mentre Massimo con una mossa veloce sollevò maglietta e reggiseno e le tette ballarano fuori...
Lara sobbalzò e disse qualche parola di protesta, Massimo afferrò a coppa le tette e passò i pollici sui capezzoloni di mia moglie, dovette immaginare che fossero particolarmente sensibili... io mi fermai sulla porta indeciso sul da farsi. Massimo fece girare Lara e la baciò sul collo... stava sbavando e aveva una erezione che si vedeva attraverso il pantalone.
Massimo spinse Lara sul lettino e con un solo gesto le sollevò le gambe a 90 gradi, piegò la testa ed immerse il viso tra le cose umide di mia moglie. Trovarla senza slip per la seconda volta lo fece mugolare come un cane in calore... comiciò a leccarla e slinguarla, mentre io ancora sull'uscio, avanzavo il tanto che bastava per poter chiudere la porta, impedendo così la visione dello spettacolo a chi eventualmente stava nell'androne.
A quel tempo Lara non si depilava del tutto ma usava portare una sottile linea di peli sul promontorio, che chiamava non senza un certo charme, la pista d'atteraggio... ed in effetti all'epoca ci atterravano stormi di uccelli!
Massimo dopo essersi abbeverato, si tirò i piedi e slacciò i pantaloni, abbassò gli slip e prese in mano un cazzo eretto, lucido e vibrante che rimase meno di un minuto all'aria aperta prima di affondare fino alla base dentro le capienti pareti vaginali di Lara... comiciò a stantuffarla forte, ad ogni colpo Lara risaliva almeno dieci centimetri sul lettino per scivolare di nuovo alla fine della spinta.. andò avanti per qualche minuto, Lara lo guardava con gli occhi semisocchiusi, stava godendosi la monta... Massimo si fermò e tirò fuori l'uccello ormai paonazzo. Le disse di girarsi che voleva farle il culo, disse che voleva venirle dentro l'ano, che si era segato per anni al pensiero del suo culone.
Lara sembrò non ascoltarlo e cominciò a carezzarsi tra le gambe che colavano di secrezioni, mentre con le dita si umettava il buchetto.
Massimo ripetè con voce strozzata il suo desiderio e allora Lara gli chiese di incularla così, guardandola negli occhi. Io avevo l'erezione e per non rischiare di perdermi la scena girai la chiave dello studio e mi posizionai accanto a mia moglie. Lei con una mano si stringeva una tetta e si passava l'altra tra i capelli, mentre con gli occhi socchiusi guardava Massimo.
Lui le aprì le gambe e appoggiò la cappella all'orificio di Lara, che aveva visto tante battaglie, ma che alla fine si presentava sempre rubizzo e ben continente, tanto da sfidare i più voluminosi arnesi a penetrarlo piano, suggerendo una delicatezza che mai, purtroppo nessuno rispettava. Massimo infatti la penetrò in un sol colpo... strappando a mia moglie un grido soffocato, che finì però in un gemito. Massimo riprese lo stesso ritmo di prima e non potendo reggere un tale sforzo si aggrappò alle lunghe gambe di quella che era ormai una
vacca da montare e non la moglie del suo più caro amico.
Venimmo assieme, lui dentro il capiente retto di Lara, Lara stringendo il seno e gorgogliando ed io schizzando sul tappeto di Massimo.
Inutile dire che l'ecocardiogramma evidenziò diverse extrasistoli di Lara, cosa che preoccupò anche Franca, la quale pur non tollerando il mestiere del marito era sinceramente affezionata a Lara, non sapendo che specie di bovina si era portata in casa.