fa con calma, fa qualche batttina, falle credere che sei un "bimbo" innocente alla ricerca delle prime emozioni forti
bello continuaAllora visto che ho un po' di tempo, vi racconto la mia esperienza..
Sin da piccolo ho sempre avuto un debole mostruoso per la sorella di mia madre. Mia zia, classe 1951, non si è mai sposata ed ha sempre vissuto assieme ai miei nonni, che andavo a trovare con la mia famiglia ogni domenica. Non avendo mai avuto figli, ha mantenuto una forma fisica invidiabile ( a differenza di mia mamma, 2 figli): mora, capelli lunghi, una terza abbondante, un bel sedere largo e due gambe ben tornite, pur essendo alta solamente 165 cm.
Per me è stata passione sin dai 4-5 anni, quando passavo le giornate da mia nonna e aspettavo con ansia che lei rientrasse da lavoro. Avevamo una specie di gioco: lei tornava a casa, andava in camera sua a cambiarsi lasciando la porta socchiusa, e puntualmente mia nonna mi invitava a "andarla a trovare"; a quel punto entravo in camera di mia zia di corsa, trovandola OGNI VOLTA solamente in intimo, l'abbracciavo e finivamo sul letto. Lei fingeva sempre di spaventarsi, dopo di che si rialzava e, mano nella mano, ci spostavamo in cucina per il pranzo.
Come avrete potuto intuire, mia zia è sempre stata una donna di mentalità "free": non si formalizzava di certo a farsi trovare in intimo dal nipote di 5 anni, e spesso e volentieri, quando era a casa d'estate, girava solamente con una vestaglia molto corta.
Capirete bene che per me, bambino, lei diventava giorno dopo giorno una figura sessuale importante, e questi nostri "giochi" non facevano altro che aumentare il mio acerbo desiderio di lei.
La domenica sera, inoltre, capitava non di rado di guardare assieme la televisione, e spesso lei mi teneva in braccio sulla poltrona: ricordo come fosse ieri tutte quelle volte che,, fingendo di guardare la Tv, davo invece occhiate al suo splendido decolletè e al suo reggiseno di pizzo nero.
CONTINUO SUCCESSIVAMENTE, vi lascio modo di leggere e..commentare
Bella cagnia tua ziasriassunto mia zia...
Bell racconto magari avere una zia cosiContinuo a raccontare la mia personale e VERA esperienza con zia
Col tempo, naturalmente, le cose hanno assunto un aura sempre più sensuale e sessuale, legata all’avanzare dell’età. Crescendo, cresceva anche in me il desiderio per mia zia, che non ha mai accennato a un minimo cambiamento dei suoi modi di fare: in fondo, ero sempre il suo “nipotino”. E i suoi atteggiamenti mi eccitavano da matti, e non perdevo occasione per ammirarla.
Spesso, molto spesso, fingevo dei malesseri per saltare la scuola e passare la giornata a casa dei miei nonni, certo di trovare mia zia che puntualmente tornava da lavoro in pausa pranzo. Attendevo tutte le volte quel momento con grande ansia: con l’età infatti, continuavo a “giocare” con lei, ma con reazioni fisiche sempre più evidenti, e iniziavano anche i primi strusciamenti con lei. Ogni volta che “andavo a trovarla” mentre si cambiava, la spingevo sul letto e lei, ridendo mi baciava le guance. Io, ne approfittavo, e quasi istintivamente premevo il bacino sulla sua gamba, già eccitato ma non ancora ben consapevole del “valore” di una erezione.
Continua bellissima la ziaTERZA PARTE
Anche da parte sua iniziavo a notare dei piccoli atteggiamenti un po’ più, come dire, sfrontati (o forse, iniziavo io a riconoscerli): in particolare, mi colpiva che, ogni qualvolta mangiavamo assieme a casa dei miei nonni, lei veniva a sedersi accanto a me e puntualmente si aggiustava la vestaglietta in maniera particolare, in modo Tale da lasciare completamente scoperte le cosce e un fantastico, favoloso triangolino da cui ammiravo i suoi slip di pizzo. Ancora oggi, poi, ricordo con emozione due momenti particolari: il primo, che accadeva piuttosto spesso, quando lei fingendo stupore si copriva ogni qualvolta mi sorprendeva a guardarla. Il secondo, molto più intrigante, è avvenuto quando lei, al ritorno dal lavoro, si cambiò uscendo dalla sua camera solamente in intimo nero e autoreggenti, passando tranquillamente dal salotto dove io, allora dodicenne, stavo studiando. Vi lascio immaginare cosa per me significasse ammirare una donna così a quella “tenera” età.
Bellissima tua zia mmmsempre zia...
è la sorella di tua mamma?sempre zia...
Un conto è una cugina, altro conto la zia. Cmq mai dire mai.Se fai con calma e con molto tatto te la scoperai. Così molti anni fa sedussi una mia cugina di primo grado
Non ci sono più le zie di una volta ....😁😁TERZA PARTE
Anche da parte sua iniziavo a notare dei piccoli atteggiamenti un po’ più, come dire, sfrontati (o forse, iniziavo io a riconoscerli): in particolare, mi colpiva che, ogni qualvolta mangiavamo assieme a casa dei miei nonni, lei veniva a sedersi accanto a me e puntualmente si aggiustava la vestaglietta in maniera particolare, in modo Tale da lasciare completamente scoperte le cosce e un fantastico, favoloso triangolino da cui ammiravo i suoi slip di pizzo. Ancora oggi, poi, ricordo con emozione due momenti particolari: il primo, che accadeva piuttosto spesso, quando lei fingendo stupore si copriva ogni qualvolta mi sorprendeva a guardarla. Il secondo, molto più intrigante, è avvenuto quando lei, al ritorno dal lavoro, si cambiò uscendo dalla sua camera solamente in intimo nero e autoreggenti, passando tranquillamente dal salotto dove io, allora dodicenne, stavo studiando. Vi lascio immaginare cosa per me significasse ammirare una donna così a quella “tenera” età.
Sembra di capire che avesse voglia di giocareAncora peggio, se così si può dire, andava per i miei ormoni quando, la domenica, tutta la famiglia si spostava al mare: i miei genitori, i miei nonni, i cuginetti e soprattutto lei, la mia “zia preferita”. Attendevo con emozione il momento in cui si spogliava restando in costume, e non ricordo una sola volta in cui lei non venisse a stendersi con l’asciugamano accanto al mio. Anzi, alle volte, vista la mia timidezza, mi stendevo poco lontano da lei, anche per via dei tanti familiari presenti, e puntualmente mia zia mi rimproverava dolcemente chiedendomi perchè non volessi stare accanto a lei. E, di fronte a tanta dolcezza, la mia timidezza svaniva, e come se nulla fosse mi ritrovavo steso, ovviamente a pancia in giù, accanto al suo corpo tanto desiderato.
La quiete e i tentativi di distogliere il mio pensiero da lei duravano davvero poco, perchè ogni volta, poco dopo il bagno, mi porgeva la crema solare, chiedendomi di aiutarla a spalmarla sulla schiena. Questo, e anni dopo ho compreso il perchè, avveniva sempre, e dico SEMPRE, quando tutti gli altri familiari erano ancora in acqua, ed eravamo solamente io e lei sotto l’ombrellone. A quel tempo indossavo costumi a pantaloncino, e questo è stata la mia fortuna e la mia condanna al tempo stesso. Da una parte, infatti, mi permetteva in un certo qualmodo una maggiore libertà di movimento quando timidamente mi inginocchiavo tra le sue gambe, con lei stesa a pancia in giù, per spalmare la crema solare. Dall’altra però, sapete bene che i costumi a pantaloncino lasciano sin troppa libertà nelle parti basse, e questo rendeva molto, ma molto evidente la mia eccitazione in quei momenti così sensuali. Quante volte ho sentito un micidiale mix di eccitazione e timore, quando sentivo la sua gamba sfiorare il mio costume, e il suo contenuto naturalmente.
Eh ma così ci tienti sulle spine..... Fin dove ha osato la zietta?Ancora peggio, se così si può dire, andava per i miei ormoni quando, la domenica, tutta la famiglia si spostava al mare: i miei genitori, i miei nonni, i cuginetti e soprattutto lei, la mia “zia preferita”. Attendevo con emozione il momento in cui si spogliava restando in costume, e non ricordo una sola volta in cui lei non venisse a stendersi con l’asciugamano accanto al mio. Anzi, alle volte, vista la mia timidezza, mi stendevo poco lontano da lei, anche per via dei tanti familiari presenti, e puntualmente mia zia mi rimproverava dolcemente chiedendomi perchè non volessi stare accanto a lei. E, di fronte a tanta dolcezza, la mia timidezza svaniva, e come se nulla fosse mi ritrovavo steso, ovviamente a pancia in giù, accanto al suo corpo tanto desiderato.
La quiete e i tentativi di distogliere il mio pensiero da lei duravano davvero poco, perchè ogni volta, poco dopo il bagno, mi porgeva la crema solare, chiedendomi di aiutarla a spalmarla sulla schiena. Questo, e anni dopo ho compreso il perchè, avveniva sempre, e dico SEMPRE, quando tutti gli altri familiari erano ancora in acqua, ed eravamo solamente io e lei sotto l’ombrellone. A quel tempo indossavo costumi a pantaloncino, e questo è stata la mia fortuna e la mia condanna al tempo stesso. Da una parte, infatti, mi permetteva in un certo qualmodo una maggiore libertà di movimento quando timidamente mi inginocchiavo tra le sue gambe, con lei stesa a pancia in giù, per spalmare la crema solare. Dall’altra però, sapete bene che i costumi a pantaloncino lasciano sin troppa libertà nelle parti basse, e questo rendeva molto, ma molto evidente la mia eccitazione in quei momenti così sensuali. Quante volte ho sentito un micidiale mix di eccitazione e timore, quando sentivo la sua gamba sfiorare il mio costume, e il suo contenuto naturalmente.
Continua ..............Ancora peggio, se così si può dire, andava per i miei ormoni quando, la domenica, tutta la famiglia si spostava al mare: i miei genitori, i miei nonni, i cuginetti e soprattutto lei, la mia “zia preferita”. Attendevo con emozione il momento in cui si spogliava restando in costume, e non ricordo una sola volta in cui lei non venisse a stendersi con l’asciugamano accanto al mio. Anzi, alle volte, vista la mia timidezza, mi stendevo poco lontano da lei, anche per via dei tanti familiari presenti, e puntualmente mia zia mi rimproverava dolcemente chiedendomi perchè non volessi stare accanto a lei. E, di fronte a tanta dolcezza, la mia timidezza svaniva, e come se nulla fosse mi ritrovavo steso, ovviamente a pancia in giù, accanto al suo corpo tanto desiderato.
La quiete e i tentativi di distogliere il mio pensiero da lei duravano davvero poco, perchè ogni volta, poco dopo il bagno, mi porgeva la crema solare, chiedendomi di aiutarla a spalmarla sulla schiena. Questo, e anni dopo ho compreso il perchè, avveniva sempre, e dico SEMPRE, quando tutti gli altri familiari erano ancora in acqua, ed eravamo solamente io e lei sotto l’ombrellone. A quel tempo indossavo costumi a pantaloncino, e questo è stata la mia fortuna e la mia condanna al tempo stesso. Da una parte, infatti, mi permetteva in un certo qualmodo una maggiore libertà di movimento quando timidamente mi inginocchiavo tra le sue gambe, con lei stesa a pancia in giù, per spalmare la crema solare. Dall’altra però, sapete bene che i costumi a pantaloncino lasciano sin troppa libertà nelle parti basse, e questo rendeva molto, ma molto evidente la mia eccitazione in quei momenti così sensuali. Quante volte ho sentito un micidiale mix di eccitazione e timore, quando sentivo la sua gamba sfiorare il mio costume, e il suo contenuto naturalmente.