Esperienza reale Mia moglie e le sue amiche

OP
J

JohnnyTheDick

Guest
PARTE TERZA
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Smisi di leccare, tuttavia, perché sentivo che qualcosa non andava. Lo sposo si era interrotto pure lui. Mia moglie, la testa bloccata dalla stretta di quel deficiente (l’altro amico), gridava nonostante il cazzo che le riempiva la bocca e le frugava la gola. Mi staccai dalla sposa, uscii rapidamente dalla piscina e mi avventai su quell’idiota che lasciò andare mia moglie, la quale tossiva e sputava quel poco di sperma che era riuscita a non inghiottire divincolandosi. Gli gridai “ma che cazzo fai, ma non vedi che non vuole?” e gli diedi uno spintone. Era completamente ubriaco, barcollava, sorrideva e non disse niente. “ma va a cagare G.” e gli tirai un calcio nel culo, mentre lo sposo gli diceva “sei una testa di cazzo, te quando bevi non ti regoli, vai a dormire va, vai fuori dai coglioni”.

Intanto mia moglie piangeva, resasi conto di cos’era successo, mi guardava smarrita e mi fece pena. La sposa le si avvicinò, la prese sottobraccio, presero due teli per asciugarsi ed entrarono in casa.

G. era crollato a pancia in giù su una delle sdraio della piscina, dopo un po’ lo sentimmo russare. Dissi allo sposo: “Va che testa di cazzo. Cioè tu ti avvicini a una che neanche conosci e le ficchi il cazzo in bocca e ci sborri pure dentro anche se non vuole. Ma io gli rompo il culo a questo qui!” e partii per prenderlo a calci, anche se dormiva, ma lo sposo mi bloccò (non gli ci volle molto, è il doppio di me, cazzo) “stai calmo, dai, lo so, è un coglione, lascialo perdere, poi ti becchi una denuncia, carabinieri, avvocati, casini vari” “eh ho capito ma cazzo l’ha violentata sto coglione” “ma lascia andare, che tanto domattina nessuno si ricorda più un cazzo, abbiamo bevuto tutti, stai tranquillo per C., vedrai che non se lo ricorda neanche lei.” Basta, per farla breve lo ascoltai e lasciai perdere, anche se mi giravano le palle vorticosamente. “Senti, vado a vedere come sta, dammi un telo che sento freddo”. Mi passò l’accappatoio, lui ne mise un altro, ed entrammo in casa.

Attraversata la cucina (che si apre appunto sul giardino con la piscina) andammo verso il salone e ci fermammo sulla porta in tempo per vedere le nostre ragazze sorprenderci ancora una volta. Erano sedute sul divano e non si erano accorte di noi (anche perché scalzi non facevamo rumore). La sposa, che teneva mia moglie a sé cingendola con il braccio sulle spalle, le mormorava qualcosa; le fece una carezza e la baciò in bocca, lentamente, con dolcezza tale che C. non oppose alcuna resistenza. Avevo l’evidente impressione che si sentisse rassicurata, e che si lasciasse baciare anche senza ricambiare apparentemente. Poi S. la spinse, lentamente, giù con lei; si trovarono sdraiate su quel grande divano, mia moglie supina sul telo da bagno che prima le copriva la schiena, nuda in perizoma nero, e lei sopra in canotta nera e perizoma bianco. Si baciavano. F., lo sposo, disse sottovoce “e porco zio, cazzo, queste son partite proprio”. Le guardavamo.

Avevamo entrambi il cazzo di marmo mentre ci godevamo questa meravigliosa scena lesbo, fermi, seminascosti ai due lati della porta. Il divano era messo leggermente trasversale, più o meno a 45°, rispetto alla nostra visuale. Che era ottima. Le due donne ci davano praticamente i piedi. O meglio, vedevo benissimo il sontuoso culo della sposa, piede sinistro a terra, gamba tesa, gamba destra invece sdraiata sul divano; e sotto di lei mia moglie, gamba sinistra sul divano, gamba destra piegata quasi a penzoloni, col piede a terra anche lei. Mi accovacciai a terra per avere una visuale migliore. I due pubi sfregavano dolcemente l’uno con l’altro. S., senza smettere di baciarla, iniziò ad accarezzarla sul perizoma, che dopo pochi secondi scostò. Vidi brillare le labbra lucide della fica di mia moglie, che poi furono aperte e violate da un dito medio di donna, cui subito si aggiunse un indice. Dopo averle mosse avanti e indietro dritte, varie volte, a un certo punto con un sapiente colpo di polso S. le girò, per farvi capire: tenendo il palmo della mano verso l’alto. Immaginai subito, dai gemiti di godimento di mia moglie, che la stesse accarezzando dopo aver incurvato a uncino le due dita, come si fa quando si cerca il punto G. Pensai “eh, vediamo se ci riesce lei a trovarlo, una buona volta...”

Mi rialzai, lentamente, senza far rumore. F. aveva il cazzo in mano e si stava segando. Lo guardai e gli dissi “aspetta, posa lì…” e gli diedi una pacca sulla spalla: “vado.”
E mi avvicinai lentamente, in silenzio, al divano. C. aveva gli occhi chiusi e si lasciava baciare. S. mi vide, le feci segno, col dito sulle labbra, di stare zitta, e col labiale le dissi “continua”. E avvicinandomi le accarezzai la schiena, partendo – per la verità – dalla natica su cui indugiai per un attimo. Quando fui vicino a C., S. smise di baciarla, C. trasalì, aprì gli occhi e mi guardò spaventata, ma subito mi chinai a baciarla io, restando in piedi (ero praticamente a 90°) e le carezzai dolcemente i capelli. Le bisbigliai “va tutto bene, stai tranquilla, rilassati” e continuai a baciarla. La sentii sospirare, e si lasciò baciare anche da me. Sentii il sapore dello champagne, c’erano due calici sul tavolino a fianco, pensai “meno male, cazzo, stavo per baciarla dopo che quell’animale si era svuotato dentro di lei. Ma quanto cazzo ho bevuto pure io. Mi è andata di culo”. Se avessi sentito il sapore di quello stronzo penso che avrei vomitato seduta stante.

La baciavo, e mentre la baciavo S. era scivolata più giù e stava baciando altre e più sensibili labbra. Un cunnilingus da antologia del porno, praticato da questa dea moldava inginocchiata sul divano e con un dio di culo all’aria. Sentii la mano di mia moglie che mi accarezzava la gamba sinistra, poi il ginocchio, poi sempre più su fino a stringermi con la mano il cazzo che mi scoppiava dentro le mutande bagnate. Smisi di baciarla e me le tolsi. Si alzò leggermente con la testa, appoggiandosi su un gomito; capii il senso del gesto e le porsi il cazzo. Lo prese in bocca e iniziò a succhiare avidamente. Mi mise la mano sul culo per spingermi contro di sé. Feci un cenno a F. che ci raggiunse, stravolto, completamente nudo, a cazzo dritto; senza dire mezza parola, scostò il perizoma della sua neo mogliettina e le piantò la verga nella fica in un sol colpo. S. gemette, C. si interruppe, capì cosa stava succedendo, mi guardò negli occhi, li richiuse e continuò a succhiare. S. smise di leccarla, inchiodata dai tremendi colpi di cazzo di F. che la possedeva selvaggiamente, a pecora, tenendola stretta per i fianchi.

S. gemeva e godeva, e avanzò abbassandosi lentamente su mia moglie, costringendo F. a seguirla nel movimento. Risalì lentamente, appoggiando il viso dal pube sul ventre, poi sul seno, quindi le si sdraiò addosso, nascondendo il volto tra la testa di mia moglie e lo schienale del divano. F., con un ultimo colpo, le riversò dentro tutto il suo godimento, inarcando la schiena all’indietro in una spinta poderosa che sembrava volesse infilzare con il cazzo le carni, abbondantemente provate, della sua sposina. La quale venne, gridando, soffocando il grido tra i cuscini, ma venne, tremando con le gambe per lunghi interminabili secondi, fino ad accasciarsi esausta. C. smise di succhiarmi e stette ad occhi chiusi, sdraiata sotto l’amica, sorridendo di piacere. La sua fica, oscenamente spalancata, brillava a pochi centimetri di distanza da quella di S. Io e F. ci guardammo negli occhi. Gli feci un cenno di assenso. E lui puntò il cazzo sulla fica di mia moglie. Era un po’ più corto del mio, sarà stato 14-15 cm, ma tozzo e nodoso, spesso, con una cappella molto larga che appoggiò sulla fica di mia moglie. La quale aprì gli occhi e lasciò partire un gran gemito, e un “oddioooooohhhh”, quando le fu dentro. S. si sollevò e si tolse. Senza dire una parola si inginocchiò, mi afferrò il cazzo e se lo mise in bocca.

Devo dire che come pompino era veramente forse il migliore della mia vita, sebbene mia moglie in materia sia una specialista. Anzi, direi una professoressa, visto che solitamente è stronza e si fa pregare per farlo. S. tuttavia la batteva sotto ogni punto di vista. La guardavo, mentre di solito chiudo gli occhi per assaporare il momento. Guardavo il mio cazzo divorato dalla bocca caldissima e morbidissima di una trentenne moldava che me lo aspirava quasi volesse mettermelo sottovuoto mentre mi massaggiava le palle con le dita.

Mia moglie mi guardava e mi disse, con una punta di rabbia e di disprezzo che percepii nettamente, “vedi? Hai ottenuto quello che volevi….”

Venni. Un fiume in piena. S., dea del pompino, mi avvolgeva il cazzo nelle spire della sua lingua e nel calore delle sue guance. E venni, come poche volte in vita mia. Le riempii la bocca e lei continuava a inghiottire, a fare versi e a inghiottire. Ingoiò tutto e si leccò le labbra e continuò finché non dovetti dirle “basta, così mi fai morire”.

….continua….
 
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JohnnyTheDick

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ammazza... i matrimoni dove vado io non sono mai così divertenti! :|
Eh caro mio, è la prima volta in 20 anni, ed è ovviamente un episodio fuori statistica. È stata un'avventura unica (ma spero non irripetibile visto che le ragazze coinvolte sono, chi più chi meno, altamente infiammabili) resa possibile da tanti fattori concomitanti: la troiaggine innata di alcune partecipanti, i problemi caratteriali (enormi) di quella stronza tritacoglioni di mia moglie, l'essere i due sposi nostri intimi amici oltre che fuori di testa e molto disinibiti, l'alcool che nelle due serate (addio al nubilato e poi matrimonio) scorreva a fiumi... la porcaggine di noi maschietti e - non ultimo - il rapporto di coppia che ormai non so come definire se non amore / odio. Bon, chiusa la menata psicosociopatologicoletteraria, grazie per il gradimento e sfinitevi di seghe (o trombate come maiali voi che potete) pensando a questa storia e alle sontuose bagasce che ne sono artefici, e attendete fiduciosi il prosieguo che non tarderà. Addios (come direbbe Cannavacciuolo)
 

GianniAnt

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Agli addii ai celibati ne succedono di tutti i colori, l'alibi lo crea l'alcool, tira fuori la troiaggine nascosta.
 

Keles777

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Eh caro mio, è la prima volta in 20 anni, ed è ovviamente un episodio fuori statistica. È stata un'avventura unica (ma spero non irripetibile visto che le ragazze coinvolte sono, chi più chi meno, altamente infiammabili) resa possibile da tanti fattori concomitanti: la troiaggine innata di alcune partecipanti, i problemi caratteriali (enormi) di quella stronza tritacoglioni di mia moglie, l'essere i due sposi nostri intimi amici oltre che fuori di testa e molto disinibiti, l'alcool che nelle due serate (addio al nubilato e poi matrimonio) scorreva a fiumi... la porcaggine di noi maschietti e - non ultimo - il rapporto di coppia che ormai non so come definire se non amore / odio. Bon, chiusa la menata psicosociopatologicoletteraria, grazie per il gradimento e sfinitevi di seghe (o trombate come maiali voi che potete) pensando a questa storia e alle sontuose bagasce che ne sono artefici, e attendete fiduciosi il prosieguo che non tarderà. Addios (come direbbe Cannavacciuolo)
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