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Capitolo 1: Bar Mario
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<blockquote data-quote="Virgil Hilts" data-source="post: 17716716" data-attributes="member: 36615"><p>Avevo diciassette anni da poche settimane, e a livello femmine stavo sul depresso andante.</p><p></p><p>All'epoca vivevamo in un'ampia villetta con tre camere da letto e due bagni. In quello che usavamo io e mio padre c'era la doccia, mentre nell'altro, decisamente più grande, la vasca da bagno. Il bagno "degli uomini" era esattamente di fianco alla mia camera, mentre quello "delle donne" era davanti alla camera dei miei genitori. La camera di mia sorella Arianna si trovava tra la mia e il bagno "delle donne".</p><p></p><p>In quel periodo mi sentivo talmente carico e talmente represso che ero deciso a spiare mia sorella ogni volta che potevo: era l'unica ragazza che avevo intorno, e il fatto che fosse mia sorella certo non mi disturbava. Invece il suo corpo burroso, quasi giunonico, mi attirava eccome... Purtroppo anche con lei le occasioni non fioccavano, però. E sì che in montagna non si era fatta problemi a mostrarmisi completamente nuda...</p><p></p><p>Mi faceva incazzare il fatto che non mi capitasse mai di vederla in casa con scollature importanti che mettessero in mostra le sue tette quinta misura, o con pantaloni particolarmente attillati sul sedere florido, o cose del genere. Possibile che fosse il fatto di non essere mai a casa da soli, che la frenasse?</p><p></p><p>Il nostro rapporto non era cambiato, dopo che l'avevo sorpresa durante le vacanze di Natale infilandole senza ragione un dito in culo, ma in qualche modo ci eravamo entrambi tranquillizzati. Io la umiliavo meno davanti agli altri, lei faceva meno la stronza con me. Ma non si concedeva per nulla al mio sguardo.</p><p></p><p>Finalmente l'occasione si presentò una sera di inizio primavera. Mia madre era in cucina a preparare la cena, mio padre in poltrona a guardare la tv, o forse a leggere qualcosa. Mia sorella Arianna decise - forse per qualche ragione che all'epoca aveva un senso - di fare la doccia, cosa che avrà fatto sì e no tre volte in tutta la vita, preferendo di gran lunga la vasca.</p><p></p><p>La cosa mi colse di sorpresa, ma da adolescente in preda agli ormoni qual ero reagii relativamente in fretta. Non appena mia sorella si chiuse in bagno controllai rapidamente che i nostri genitori fossero entrambi dove pensavo, poi mi piegai davanti alla porta e guardai dal buco della serratura.</p><p></p><p>Vidi per un attimo quello che credetti essere un pezzo del sedere di mia sorella, poi lei entrò nella cabina, scomparendo alla mia vista.</p><p></p><p>Tornai in camera, ma rimasi in piedi accanto alla porta, nell'attesa di sentire l'acqua chiudersi e di poter tornare "in postazione". Immagino passarono cinque minuti o giù di lì, ma a me sembrò un'ora. Avevo il cuore in gola, con il sangue che mi pulsava nelle orecchie come un martello pneumatico. Chissà poi perché? Per quanto mi potesse andar bene quella spiata, di certo non avrei potuto vedere qualcosa che non avevo ancora visto...</p><p></p><p>Non appena l'acqua smise di scorrere corsi davanti alla porta del bagno e incollai l'occhio al buco della serratura. Vidi la porta della cabina aprirsi e mia sorella - una parte del corpo di mia sorella - uscire dalla doccia. Era la parte giusta: vedevo chiaramente il ciuffo di peli neri che le copriva il pube.</p><p></p><p>Sentii un groppo alla gola, mentre il bacino di mia sorella si avvicinava alla parete e veniva coperto alla mia vista da un asciugamano. Ma fu solo per un attimo, perché Arianna piegò la testa in avanti per asciugarsi rapidamente i capelli, lasciando così il suo corpo libero al mio sguardo ancora per qualche secondo. Si passò velocemente l'asciugamano sul corpo e subito dopo la vidi avvicinarsi a me.</p><p></p><p>Reagii con un istante di ritardo, rialzandomi appena in tempo, un istante prima che lei aprisse la porta per uscire. Quasi ci scontrammo, e nessuno dei due chiese scusa. Lei mi guardò male, io la osservai in silenzio tornarsene in camera mentre si copriva alla bell'e meglio il corpo nudo.</p><p></p><p>Entrai in bagno e trovai i suoi vestiti appoggiati disordinatamente sul water. Prima che potessi allungare le mani per cercare le mutandine, sentii la porta della sua camera aprirsi. Arianna tornò in bagno a passo di carica, tenendosi ancora l'asciugamano davanti al corpo.</p><p></p><p>«Scusa» disse, raccogliendo rapidamente i vestiti senza guardarmi in faccia. Poi se ne tornò nuovamente in camera, senza però potersi coprire il sedere, viste le mani occupate.</p><p></p><p>Il mio sguardo rimase fisso sul suo culo bianco fino a quando non sparì definitivamente alla vista, dietro la porta chiusa della sua camera. Era stato uno spettacolo fugace, impreciso, ma me lo sarei fatto bastare.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Virgil Hilts, post: 17716716, member: 36615"] Avevo diciassette anni da poche settimane, e a livello femmine stavo sul depresso andante. All'epoca vivevamo in un'ampia villetta con tre camere da letto e due bagni. In quello che usavamo io e mio padre c'era la doccia, mentre nell'altro, decisamente più grande, la vasca da bagno. Il bagno "degli uomini" era esattamente di fianco alla mia camera, mentre quello "delle donne" era davanti alla camera dei miei genitori. La camera di mia sorella Arianna si trovava tra la mia e il bagno "delle donne". In quel periodo mi sentivo talmente carico e talmente represso che ero deciso a spiare mia sorella ogni volta che potevo: era l'unica ragazza che avevo intorno, e il fatto che fosse mia sorella certo non mi disturbava. Invece il suo corpo burroso, quasi giunonico, mi attirava eccome... Purtroppo anche con lei le occasioni non fioccavano, però. E sì che in montagna non si era fatta problemi a mostrarmisi completamente nuda... Mi faceva incazzare il fatto che non mi capitasse mai di vederla in casa con scollature importanti che mettessero in mostra le sue tette quinta misura, o con pantaloni particolarmente attillati sul sedere florido, o cose del genere. Possibile che fosse il fatto di non essere mai a casa da soli, che la frenasse? Il nostro rapporto non era cambiato, dopo che l'avevo sorpresa durante le vacanze di Natale infilandole senza ragione un dito in culo, ma in qualche modo ci eravamo entrambi tranquillizzati. Io la umiliavo meno davanti agli altri, lei faceva meno la stronza con me. Ma non si concedeva per nulla al mio sguardo. Finalmente l'occasione si presentò una sera di inizio primavera. Mia madre era in cucina a preparare la cena, mio padre in poltrona a guardare la tv, o forse a leggere qualcosa. Mia sorella Arianna decise - forse per qualche ragione che all'epoca aveva un senso - di fare la doccia, cosa che avrà fatto sì e no tre volte in tutta la vita, preferendo di gran lunga la vasca. La cosa mi colse di sorpresa, ma da adolescente in preda agli ormoni qual ero reagii relativamente in fretta. Non appena mia sorella si chiuse in bagno controllai rapidamente che i nostri genitori fossero entrambi dove pensavo, poi mi piegai davanti alla porta e guardai dal buco della serratura. Vidi per un attimo quello che credetti essere un pezzo del sedere di mia sorella, poi lei entrò nella cabina, scomparendo alla mia vista. Tornai in camera, ma rimasi in piedi accanto alla porta, nell'attesa di sentire l'acqua chiudersi e di poter tornare "in postazione". Immagino passarono cinque minuti o giù di lì, ma a me sembrò un'ora. Avevo il cuore in gola, con il sangue che mi pulsava nelle orecchie come un martello pneumatico. Chissà poi perché? Per quanto mi potesse andar bene quella spiata, di certo non avrei potuto vedere qualcosa che non avevo ancora visto... Non appena l'acqua smise di scorrere corsi davanti alla porta del bagno e incollai l'occhio al buco della serratura. Vidi la porta della cabina aprirsi e mia sorella - una parte del corpo di mia sorella - uscire dalla doccia. Era la parte giusta: vedevo chiaramente il ciuffo di peli neri che le copriva il pube. Sentii un groppo alla gola, mentre il bacino di mia sorella si avvicinava alla parete e veniva coperto alla mia vista da un asciugamano. Ma fu solo per un attimo, perché Arianna piegò la testa in avanti per asciugarsi rapidamente i capelli, lasciando così il suo corpo libero al mio sguardo ancora per qualche secondo. Si passò velocemente l'asciugamano sul corpo e subito dopo la vidi avvicinarsi a me. Reagii con un istante di ritardo, rialzandomi appena in tempo, un istante prima che lei aprisse la porta per uscire. Quasi ci scontrammo, e nessuno dei due chiese scusa. Lei mi guardò male, io la osservai in silenzio tornarsene in camera mentre si copriva alla bell'e meglio il corpo nudo. Entrai in bagno e trovai i suoi vestiti appoggiati disordinatamente sul water. Prima che potessi allungare le mani per cercare le mutandine, sentii la porta della sua camera aprirsi. Arianna tornò in bagno a passo di carica, tenendosi ancora l'asciugamano davanti al corpo. «Scusa» disse, raccogliendo rapidamente i vestiti senza guardarmi in faccia. Poi se ne tornò nuovamente in camera, senza però potersi coprire il sedere, viste le mani occupate. Il mio sguardo rimase fisso sul suo culo bianco fino a quando non sparì definitivamente alla vista, dietro la porta chiusa della sua camera. Era stato uno spettacolo fugace, impreciso, ma me lo sarei fatto bastare. [/QUOTE]
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