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Messaggio
<blockquote data-quote="lunapop" data-source="post: 16922388"><p>Entro quel giorno alle 10 spaccate, era di venerdì, Foca mi mise ai day hospital, avevo 50 pazienti che prima di salire al piano di sopra, accomodarsi, fare la terapia antitumorale, passava da me, osservavo le analisi, una visita generale, "signora può andare, questo è il foglio di accettazione" ci mettevo tutta la mia forza per imprimere quel timbro con scritto il mio nome, con la penna velocemente le mie iniziali infine una serie di numeri identificativi.</p><p>Forse mi sentivo un pò caronte in quel momento o forse mi sentivo un pò come quelle persone che lavorano al casello autostradale, una volta lo pagai mentre tua figlia dall'altro lato succhiava, era china sul mio pene alzava e abbassava la testa, era una notte, eravamo in viaggio per le vacanze estive, eravamo al casello di bologna, convinto io che a quell'ora c'era la cassa automatica, quando vidi la sagoma dell'omino dall'altro lato del vetro dissi a quella ingordona di spostarsi... per ripicca continuò a succhiare. L'omino inizialmente non disse niente, poi afferrò il telefono e con la scusa di non avere il resto giusto e quindi di prenderlo nel portafogli afferrò il cellulare, voleva filmarmi o filmare tua figlia rendendola forse una pornostar.</p><p>Capii al volo, gli dissi " se vuoi fare il reporter allora i soldi li devi tu a noi" si aggrappò alla morale, mi disse che secondo lui non era proprio il massimo avere una fidanzata puttana, con garbo gli dissi che "la mia ragazza non era puttana perchè il pene lo succhiava solamente a me, è sbagliato chiamare puttana una donna, soprattutto se la medesima non lo gradisce, inoltre si chiama "puttana" una donna quando contemporaneamente o in un lasso di tempo ristretto condivide piu partner, siamo solamente io e lei in auto, dietro ci sta Ascanio è un cane di grossa taglia, ma ti assicuro che non glielo succhia il pene"</p><p>Feci io il moralista, il casellante dinanzi a questo mio comizio notturno autostradale mi chiese addirittura scusa, tua figlia nel frattempo succhiava a tutto spiano.</p><p>Quando ci alzò la sbarra e accese il segnale verde si alzò, affiancò la sua guancia alla mia e mi diede un bacio.</p><p>"grazie, mi hai difeso"</p><p>"eh seh mi ringrazi, eddai"</p><p>Non lo confessai il segreto di tua figlia, però posso dirti che una mezza bugia al casellante gliel ho detta.</p><p></p><p>Parti cosi questo mio flusso di pensiero, le persone si susseguivano, entravano, uscivano, ne dovevo fare 50, mi alzerò da quella sedia dopo ben 8 ore, seduto senza nemmeno andare in bagno o mangiare. "Vengono prima i loro diritti e poi i miei bisogni" era una frase mia, un pensiero mio, lo raccontai a Foca, se ne impossessò, mi fece piacere.</p><p></p><p>Quando ti venne la fissa che prima o poi sarebbe venuto il tumore o qualche altra malattia portasti tuo marito non ricordo dove ma in una meta di pellegrinaggio religioso, una meta in cui, mi raccontasti poi quando tornaste, ti cali in una vasca piena di acqua e quando esci sei subito asciutto. Se avevo capito bene facendo questa operazione la madonna o gesu ti proteggevano dal tumore o cose di questo genere. Eri felice come un bambino al giorno di natale quando scarta i regali, pensai al diagramma di stato dell'acqua "dovevi studiare quello" piuttosto che perdere tempo a chiacchiere.</p><p></p><p>Non volevi che tua figlia venisse a casa mia, prima la paura del treno, poi la paura della città , in realtà tu non volevi che tua figlia conoscesse i miei ambienti perchè non tolleravi la mia famiglia. Ti faceva sentire inferiore il fatto che mia madre a oltre 60 lavora ancora in sala operatoria come chirurgo toracico. Lo afferrai quella sera in cui quel tonto di tuo marito ci fece saggiare delle costolette di maiale che gli aveva regalato il macellaio, il tonto non capi che quelle me le doveva dare a me e che forse le potevo dare al mio cane. Si parlava di tuo figlio, si faceva le pippe mentali perchè voleva tornare all'università a studiare ma l'età e altre limitazioni della sua psiche glielo impedivano. Era un personaggio curioso tuo figlio, a partire dal suo nome a partire dai suoi gesti e dai suoi ragionamenti, per incoraggiarlo gli dissi che mia madre quando era studentessa di medicina i professori facevano iniziare gli esami alle 10 della sera, sì esatto alle 22 e si continuava per tutta la nottata, si faceva questa giostra perchè il medico non deve conoscere ne giorno ne notte ne mattina ne sera. Dopo quelle mie parole l'olio bollente me lo volevi buttare addosso. Eri vestita per dentro casa e i tuoi calcagni premevano quelle ciabatte nere che poi si portò via il vento.</p><p></p><p>Si incamminò verso casa mia a vostra insaputa, non c'era nessuno eravamo io e Ascanio, arrivò di sera la aspettammo alla stazione, poi tornammo a casa col motorino. Quando scese dal treno le fece festa quell'energumeno muoveva quella coda, sembrava l'elica di un elicottero, "calmati sennò va a finire che decolli".</p><p>"Hai fatto buon viaggio?"</p><p>"tutto bene tutto regolare"</p><p>Si sedette dietro di me, salii io, scesi il motorino dal cavalletto, alla fine il bestione tra le mie gambe e lo scudo, gli piaceva assai viaggiare con me in scooter, quei turbini di aria che si creavano dietro lo scudo alzavano il suo pelo lungo e lui era al massimo.</p><p></p><p>Entrammo in casa, il bestione raggiunse il suo divano, tua figlia con arroganza entrò in bagno, si lavò le mani, poi ci pensò apri il rubinetto della doccia e si lavò.</p><p>"dammi qualche vestito tuo e una cambiata, voglio stare comoda"</p><p>Le feci recapitare i vestiti sull'orlo del lavello accanto al box doccia.</p><p>Mentre purificava il suo corpo abbandonando l'usura e il sudore al getto tiepido dell'acqua, aprii la sua borsa, presi il suo telefono, iniziai a controllare. La pulizia, quella che fa quando sta in treno prima di venire da me, è quella che mi interessa di piu, le schede chiuse di recente... un paio di scarpe di vernice la prima, un video di you tube di psicologia applicata la seconda, una pagina di cronaca la terza, un video di pornhub in cui una lesbica ben vestita e molto adulta ammaestrava una giovane ragazzina la quarta, un ultima scheda, faceva riferimento a un forum, dove si battibeccheggiava su stupidaggini, quelle porcherie che fanno per televisione quelle cose che ogni tanto vedi pure tu. Hai presente canale cinque? quelle cose là .</p><p></p><p>La felpa Pennsylvania, un pantalone della tuta, un paio di calzini miei e una mutandina,</p><p>Usci dal bagno rimproverandomi, le diedi quella felpa, quella maledetta felpa capace di riecheggiare in lei mille ricordi, obbrobiosi.</p><p>Alcune estati fa vinsi un concorso e andai a fare uno stage di due mesi in Pennsylvania, prima qualche mese prima, avevamo prenotato una vacanza, con un altra coppia, due molluschi noiosissimi, lui "tutto bollette e luoghi comuni" lei "zuppa fino al collo di problemi psicologici e smagliature mentali di ogni genere", avevano un cane, un labrador, Pablo, era il loro figlio, era disgustoso il modo in cui lo trattavano povero animale. In quel periodo ancora non conoscevo Foca, se lo conoscevo gli avrei chiesto di cancellarmi le ferie, quei 14 giorni di ferie. Mi salvò la Pennsylvania, alla fine per questa mia assenza rinunciò anche tua figlia a quella vacanza, dopo qualche mese in quella stessa spiaggia usci fuori il video di quella sua collega pompinara che succhiava il pene a un ragazzo e tutta la tifoseria intorno.</p><p>Durante quel soggiorno non comparve piu sul mio whatsapp la tua immagine, forse mi cancellasti per il danno o il tradimento che feci a tua figlia.</p><p>"che persona mediocre che sei" quando tornai la solita, settimana di pausa di riflessione, poi torno lei e la tua foto.</p><p>In quel periodo eravamo due fazioni contrapposte, facevo di tutto per piacerti, per ricevere la tua stima, tu facevi di tutto per smantellarmi, per trovare un filo pur di convincere tua figlia a stare lontano da me, forse mi schifavi addirittura. Chi te lo avrebbe mai detto che poi avresti cercato il mio pene facendolo scorrere lungo il tuo sesso?</p><p></p><p>La scritta le faceva ricordare la rabbia, questo danno, questo torto che le ho fatto. Stando alle logiche di tua figlia dovevo rinunciare alla pennsylvania per stare 12 giorni in un villaggio di gallipoli a parlare di bollette ad ascoltare i nodi esistenziali della tua amica d'infanzia o peggio ancora assistere al morboso trattamento di Pablo, pensa che gli hanno comprato una forchettina e un cucchiaino di plastica, quando è ora di pranzo lei fa mangiare prima il cane, lo imbocca con quelle posate, mamma mia esiste anche questa gente? </p><p>Ci affiancammo a loro per l'ufficiale motivo che le due amiche non passavano piu lo stesso tempo di prima insieme, in realtà non avevo i soldi giusti per fare una vacanza come dicevo io, la pennsylvania era tutta pagata, è stato per volere del ministero, ha pagato il ministero per farmi andare lì.</p><p></p><p>La fame cancellò la rabbia</p><p>"Amore ho del tonno delle olive... "</p><p>Le dissi proponendo una eventuale cena. Aveva voglia di sushi, tua figlia era fissata col sushi. Dallo stesso telefono facemmo un ordine tramite un rider, sull'applicazione inseri tutti i dati, alla fine il codice della mia carta.</p><p></p><p>A quel punto andammo in camera, Ascanio preferi il buio e la pace della cucina, percorremmo il corridoio che la collegava alla mia stanza, chiuse la porta.</p><p>In camera trovò la mia scrivania completamente invasa di libri, fotocopie, carte di ogni genere, lo schermo invaso da post it, la mia borsa semiaperta, lo scheletro che accumulava polvere, la lavagna da muro piena di schemi e ragionamenti che ripercorrevo a voce alta.</p><p></p><p>Vide la mia sedia, quella sedia di metallo sulla quale ci consumai tutte le elementari, le medie, il liceo e l'università .</p><p>Mi innamorai di lei il giorno in cui mio nonno festeggiò la pensione, lavorava alle poste centrali, non ricordo che mansione svolgeva, Il giorno del suo pensionamento ero un bambino, avevo 7 anni, entrai in quella gang di vecchiardi piu o meno rimbambiti perchè volevo molto bene al nonno. Vidi nell'altro questa sedia, la volli a tutti i costi, mio padre mi accontentò, gli piaceva assai fare azioni di questo tipo ma non era cleptomane. Quando nonno mori capii che l'unico motivo per sentirmi legato a lui era studiare su quella sedia, non era una sedia adatta allo studio e forse nemmeno adatta alla mia statura ma restò con me.</p><p></p><p>Mi spogliò tua figlia ma lo fece con arroganza, sbottonò i miei pantaloni, e i bottoni che avrebbero dovuto sostituire la lampo. poi sfilò maglia boxer e calzini. Ero nudo, completamente nudo.</p><p>Mi lasciò lì donandomi un bacio con la lingua in mezzo alle mie labbra. Andò in cucina e torno con la sua borsa, un sacchettino "prada" comprato dal vu cumprà , i prodotti paralleli, li hai presente? non vado oltre, sennò inizi col tuo sermone sugli africani, gli schiavi i gommoni.</p><p></p><p>Allontanò i due lembi della borsa, sentii lo scatto dei magneti, inseri la mano dentro, cacciò fuori delle fascette, gli elastici che dissi a tuo marito di comprare per evitare di perdere le coppe? ricordi? tua figlia era presente quel giorno, a quanto pare sentì, capì e realizzò.</p><p></p><p>Avvicinò la sedia al letto, mi fece sedere dicendo false parole di seduzione, ci cascai, alla fine legò le mie caviglie ai piedi di quella sedia, sentivo il metallo freddo su ogni parte della pelle che comunicava con lei. poso poi le mani sopra ai braccioli e lego i polsi.</p><p></p><p>"amore ma stasera sei proprio una misstress? MA lo sai che a me il sadomaso non è mai.."</p><p>Non mi fece parlare.</p><p></p><p>Con sdegno prese l'orlo inferiore della felpa incrociando le braccia, la alzò verso l'alto e scopri il suo busto. I suoi seni erano entrambi coperti da un top bianco, si vedevano i capezzoli, non erano proprio duri ed eccitati ma si vedevano perfettamente.</p><p>Si abbassò velocemente le due bretelline, quei fili di tessuto del top che giravano intorno alle spalle, li sfilò dalle braccia, poi abbassò la fascia che copriva il seno sino al bacino. I suoi seni erano liberi, si vedevano perfettamente le asimmetrie e la differenza di grandezza, mi eccitai, volevo succhiare almeno uno dei due capezzoli.</p><p></p><p>Sentì freddo, accese il condizionatore, si ambientò alla fine abbassò anche i pantaloni. Scoprì i suoi fianchi morbidi e il suo inguine, poi le sue cosce, il ginocchio e le gambe. Quando arrivò ai piedi sfilo contemporaneamente anche i calzini.</p><p></p><p>Uno dei due piedi nudi raggiunse il mio polso, premendolo, sentì la presenza della mia pelle forse si eccitò, alzò lo sguardo verso l'alto e inizio a toccarsi i capezzoli che si intravedevano attraverso quelle tele di cotone bianco. Inizio a toccarsi, si sfiorava a dire la verità e respirava profondamente, le mani circumnavigavano solo la parte alta del suo corpo. Il piede sul mio polso divaricava in due le sue cosce lasciando al suo mistero di pavoneggiarsi, sotto l'attenta protezione di una mutandina bianca. Era una brasiliana di taglia 3, gliele comprai io quel giorno che venne a Roma, le dissi di restare, non aveva come cambiarsi, scesi, andai al negozio le comprai le mutande.</p><p></p><p>Il suo mistero avvolto da quel tessuto bianco illuminava la mia vista, ai bordi del triangolo anteriore, abusiva viveva una peluria meno folta era lì incurata, trovava raduno intorno a quel bruttissimo porro che non distava tanto.</p><p>Mise le mani intorno agli elastici che la reggevano intorno al bacino, liberò prima la coscia piegata e aggrappata sul mio polso, dall'altra parte la brasiliana cadde per gravità .</p><p></p><p>"Eccitato già sei brutto porco?" mi disse.</p><p></p><p>Si piegò, pensai che voleva iniziare a succhiare, in realtà si piego per prendere quel fazzoletto bianco.</p><p></p><p>"ti piace questo sapore?"</p><p>mi guardò con sfida mentre nella bocca mi poggiò la sua mutandina in corrispondenza dei suoi umori.</p><p>"ho visto un video porno e mi sono eccitata, l'ho fatto in treno"</p><p>non risposi.</p><p>Prese le due estremità , i due elastici che contornavano la brasiliana ai due fianchi, andò dietro di me e li tirò, alla fine generò un nodo dietro la mia nuda imbavagliandomi la bocca.</p><p></p><p>Nuda completamente con me legato e imbavagliato si tuffa a capofitto sul mi letto.</p><p>Voleva adorarsi dinanzi a me inerme, il mio pene era già duro.</p><p>A bordo del letto Inizio a carezzarsi i seni, le mani prima ruotavano intorno, poi trattò i capezzoli istigandoli a indurirsi, non parlò piu, esplorava se stessa in un modo meraviglioso, quasi mi dimenticai che in quel momento ero legato.</p><p></p><p>Era nuda e in quel momento esatto prese il seno piu grande, e accompagnò il suo capezzolo nella sua bocca, lo leccò per bene alla fine sbrodolò una montagna di saliva su di lui.</p><p>Poi lo riprese e iniziò a succhiarlo, facendo andare su e giu la testa, lo stesso e identico modo di come lo stava succhiando a me durante il pedaggio, praticamente uguale.</p><p>Si fermava di tanto in tanto godeva. Teneva quel piccolo seno con entrambe le mani, piu godeva piu apriva le cosce su quel letto.</p><p>Scopri quindi il suo sesso, quel cespuglietto nero non solo popolava la parte alta dell'insenatura, ma anche i bordi. Era molto acceso l'interno, era nero nero nero, poi man mano che si arrivava a corteggiare l'angolo, dove alloggia la testa del femore, la densità di quella macchia mediterranea si attenuava.</p><p></p><p>Apri le cosce ma le due labbra non si staccarono fra di loro, erano incollate, pastose, erano gli ormoni, a breve avrebbe perso sangue, molto sangue, era forse anche per questo motivo che si trovava a fare la porca in questo modo in quel momento. Erano ormoni, forse, non erano solo ormoni, feci in testa mia questo incessante "mi ama non mi ama"</p><p>Con le mani scese e incontrò il suo ombellico, si accarezzò il ventre ma credimi non ci passò molto tempo.</p><p>Aveva fretta di separare le due labbra, dalla mano destra si fece coraggio il dito medio, come un treno che cammina sui binari, anche lui determinava il cammino separando i due lembi della tenda.</p><p>Carezzò quel manto nero, quel pelo disorganizzato stropicciato,</p><p>Ruotò il dito intorno al suo meato uretrale, la eccitava tanto quel punto da dove usciva l'urina.</p><p>"OH ti piace cosi? O mi vuoi piu porca?"</p><p>Mi fece questa domanda un pò particolare.</p><p></p><p>Nello svolgimento di questa scena, il suono freddo e superbo del citofono prende il sopravvento, "Signora Deliveroo" disse l'omino quando alzasti il ricevitore e chiedesti chi fosse mai.</p><p>Eri nuda, completamente nuda. Scalza tornasti nella camera e mi dicesti che stava per arrivare il cibo, con la sedia mi spingesti dinanzi all'apertura della porta che metteva in comunicazione la camera mia con il corridoio, tua figlia voleva che io assistessi alla scena senza che nessuno se ne accorgesse.</p><p></p><p>Non molti minuti dopo bussarono al campanello, era li tua figlia ansiosissima di aprire la porta, l'omino col casco e lo zainetto caratteristico non sapeva affatto che cosa sarebbe successo nei minuti successivi.</p><p>Si preparò ad accoglierlo era nuda, e spiaccicava lungo il pannello della porta blindata il suo corpo nudo.</p><p>Quando il campanello suonò resto attaccata li dietro, posò la mano sulla maniglia ma non lo apri, "un attimo" disse, corse da me, avvicinò la bocca alle orecchio destro mio</p><p>"Se fai un solo movimento per attirare l'attenzione, ti giuro gli abbasso i pantaloni e gli succhio il cazzo e anzi alla fine ingoio anche lo sperma"</p><p>Accennai un mezzo sì con la testa, cercai di trattenermi.</p><p>Tua figlia si rimise in posizione, si attaccò al pannello della porta e disse "ecco", posò la sua mano ruvida sulla maniglia e indietreggiò insieme alla porta.</p><p>Affacciò poco poco il suo viso e disse a quell'uomo di entrare, non aveva realizzato ancora che cosa stava per succedere.</p><p>entrò in casa, Lucia chiuse la porta, si girò e la vide completamente nuda, per imbarazzo posò il piede destro sul piede sinistro, infine gli parlò e disse che poteva lasciare tutto sul tavolo. Lo fece e chiese se Ascanio che di rimpetto stava sul divano ad osservare la scena era feroce.</p><p>Rispose che era un cagnolone buonissimo che non avrebbe mai fatto del male a nessuno.</p><p>Impiegò piu di cinque minuti quel fattorino a liberarsi delle nostre comande e andare via, racconterà agli amici quanto successo, sicuramente non gli crederanno.</p><p></p><p>Mise tutto quanto nel forno e tornò in camera, spinse la sedia accanto al letto e continuò quella scena.</p><p>In quel momento il mio stato d'animo era qualche cosa di strano, viaggiavano parallelamente la rabbia, l'astio ma anche la goduria, il piacere, due sensazioni che non avevo mai provato contemporaneamente.</p><p></p><p>Prima di raggiungere nuovamente i suoi seni apri nuovamente la borsa, da una bustina trasparente estrae delle fragole, poi un tubetto con della panna spray, mi guardò con superficialità , capi che non mi andava di vedere quella situazione un pò noiosa.</p><p></p><p>Andò in cucina, quindi, e apri il frigo, trovò una bottiglia di martini, era uno spumante che comprò uno dei miei fratelli, serviva, per festeggiare il san valentino con una ragazza, la ragazza quel san valentino non si presentò, ci rimase male, molto male lui.</p><p></p><p>La portasti in camera, poi la apristi, non avevi forza a sufficienza, ti sei industriata per cercare di sollevare il sughero, poi alla fine hai avvicinato l'estremità di quella bottiglia alla mia mano, la afferrai, la girai, facemmo il colpo.</p><p></p><p>Con quella schiuma zuccherosa e pungente iniziasti a bagnare i tuoi capezzoli, di poco, non era il caso, lo spumante macchia, qua i servizi li faccio io, pensai tra me e me, ne usò davvero molto poco.</p><p>Si sdraiò sul letto e bagno i due capezzoli, poso per terra la bottiglia e se li massaggiò.</p><p>Riprese da terra la bottiglia e iniziò a bagnare il solco delimitato dalle sue strane mammelle, lo bagnò e alla fine mise la bottiglia in mezzo ai due strani fratelli.</p><p></p><p>Gemeva di piacere, mentre saliva e scendeva quella bottiglia accompagnata dalle mani, spalancava le cosce, mentre io dinanzi a lei con la bocca serrata da quello slip non potevo far altro che osservare.</p><p>A quella visione il mio pene si liberò da solo dalla pelle che copriva quella punta, ero eccitato totalmente, si era capito.</p><p></p><p>Pensai che rimase colpita tua figlia da quelle grandezze, invano la aspettavo per penetrarla, si sedette dinanzi a me ai piedi del letto, mi guardò negli occhi e mi regalò uno schiaffo.</p><p>Alzo il piede e me lo mise in faccia poi mi disse di annusarlo, infine col piede aggrappò uno dei lati del suo slip e mi liberò la bocca.</p><p></p><p>"Porco ti ho liberato la bocca non per farti parlare"</p><p>mi avverti.</p><p></p><p>Prese la bottiglia di martini, continuò a lubrificare il suo orlo con la sua bocca, lo leccava lungo tutta la circonferenza.</p><p>"oh si come è dura" disse arrapata.</p><p>La prese con tutte e due le mani e la guardò, la guardammo insieme, poi tua figlia guardò me, catturata la mia attenzione, abbassò quel recipiente di vetro e lo avvicinò al suo sesso, oltrepassò la sua fessura delimitata dalle due labbra disposte verticalmente. Lo fece entrare dentro di lei.</p><p>"Uao.......SI"</p><p>disse queste parole quando quel corpo estraneo la penetrò, si emozionò e anche tanto, con la mano libera afferrò il mio polso legato al bracciolo lo strinse.</p><p>Con la bottiglia nel suo sesso mi guardò negli occhi, li spalancò alla fine la inclinò accogliendo il liquido che quel recipiente conteneva.</p><p>Man mano che la riempiva lei godeva stringendo sempre di piu le mani sulla mia pelle, mi lascerà il segno, lo capirò il giorno seguente.</p><p>Abbassò l'estremità ed estrasse quel fallo dentro di lei, si sdraiò e poi lasciando il suo busto parallelo al materasso si alzò, prese la sedia dove ero seduto e la ribaltò, in questa manovra perse un po di liquido che si distribui lungo le cosce, non avevo capito ancora che cosa voleva fare.</p><p>poggio la spalliera della sedia per terra, c'ero io a terra con la testa che toccava il pavimento e i piedi all'aria.</p><p>Riprese la bottiglia si ripenetrò, questa volta facilmente, senza dare credito a orgasmi e piaceri di questo genere, inclinò la bottiglia e riempi la sua cavità di quello zucchero.</p><p>La riabbassò e alla fine la tolse da dentro di lei. Si piegò verso di me e mi disse di aprire la bocca.</p><p>Mi dissetò facendomi bere dello spumante che sgorgava dal suo sesso.</p><p>Impazzii letteralmente, le dissi di continuare tutto questo per altre due tre quattro volte... mi finii tutta quanta la bottiglia.</p><p></p><p>Nella mia lingua troneggiavano quelle bollicine intrise dei suoi umori, aveva avuto una idea meravigliosa,</p><p>mentre il liquido sgorgava muoveva il bacino dando importanza all'interno delle sue cosce, che meraviglia.</p><p>io e te ancora non ci conoscevamo sotto questo punto di vista, eravamo diciamo "nemici" o cose di questo genere.</p><p></p><p>Il dolciastro di quel liquido intriso agli umori vaginali era un elisir, era cosi dolce cosi buono che mi sarebbe venuta voglia di commercializzarlo.</p><p></p><p>Mi alzò da terra e disse che non era finito tutto questo.</p><p>andò in cucina e chiamò Ascanio, non si fece tanto chiamare per venire,</p><p></p><p>Tornò sul letto, in questo caso poggiò il suo corpo appiccicoso di spumante sulle mie coperte, riprese a toccarsi,</p><p>"porco quindi ti è piaciuto lo spumante?"</p><p>mi chiedesti piu e piu volte,</p><p>"si amore certo.."</p><p>trovò il prestesto per infliggermi la terza punizione, forse la peggiore.</p><p></p><p>Apri la borsa e cacciò quelle vaschettine di nutella, ce le diedero la settimana prima in albergo a Fiuggi.</p><p>La apristi, col dito prelevasti una discreta quantità , lo posasti sul capezzolo, quello piu piccolo.</p><p></p><p>"chiama il cane" mi dicesti...</p><p>non capii il nesso ma la obbedì, mi fece paura..</p><p>Un fischio fu amplificato dal lungo corridoio, dopo qualche secondo il cagnolone si trovò dinanzi a me.</p><p>Sentiva, curioso l'odore di quella crema a nutella ma non riusciva a capire dove si trovasse.</p><p>tua figlia non si fece tanti problemi, si alzò da letto e si avvicinò a lui.</p><p></p><p>Invaso da cosi tanta gola non si fece tanta preoccupazione quel bestione di 30 kg a fare sua quella cioccolata che grondava dal capezzolo.</p><p>Incredulo io dalla mente perversa di tua figlia le dissi di smettere.</p><p>Godeva lei, mentre il mio cucciolone si sfamava... Godeva e con le mani masturbava il suo sesso facendole roteare..</p><p></p><p>"Oh si Ascanio rendimelo cornuto"</p><p>Quel traditore di cane non lo capi non lo avrebbe mai fatto ma in quel momento stava tradendo il suo padrone.</p><p>Veloce la sua lingua premeva su entrambi i capezzoli ricchi di Nutella...</p><p>"OH QUANTO mi fai godere... Mi fai godere più di questo cornuto..."</p><p></p><p>Le cosce erano completamente aperte, il cane mentre sentiva quella voce gemente inizio ad ululare, anzi ad alluparsi...</p><p></p><p>Tua figlia dedicò gli ultimi tocchi di quella vaschetta alle sue bocche verticali.... Si mise a mezzo busto con l aiuto di un cuscino...</p><p>Prelevo tutta la coccolata, e non ebbe tempo di aspettare la sua lingua.</p><p></p><p>mi diede il colpo di grazia.</p><p>Ascanio fece il resto.</p><p>Lo accolse a cosce spalancate nel suo sesso. Si eccito, ho ancora difficoltà a metabolizzare questa scena. Ha portato la lingua di ascanio sulla sua vagina, quando il cane arrivò nei pressi della sua intimità lei lo accolse spalancandogli le cosce dinanzi, con le mani si toccava i capezzoli, li premeva e godeva.</p><p>Percepi piacere nel sentire quella lingua nuova, le fece scendere precipitosamente lungo il suo ventre sino a raggiungere quella scena cosi depravata.</p><p>Rifarci di cioccolato il suo solco centrale, poi poggiò le mani lì dove quel pelo indisciplinatamente prendeva piede e nei momenti precedenti era visibile anche con la mutandina. Posò li le mani e le allontanò, apri di gusto il suo sesso, la cioccolata si posò lungo la sua entrata.</p><p>Inconsapevole il cane continuò a leccare, tua figlia gemeva come non mai, sentiva l'antirivieni della lingua veloce, quella cosa sottile e calda su di me e io che godevo come non mai, mi racconterà poi.</p><p>Ed io legato sulla sedia a sentire questo tradimento, l'orgoglio era pieno di lesioni, ci mancava poco e si sfrantumava.</p><p>Le dissi di smetterla..</p><p>"wè tutta quessta cioccolata me lo uccide il cane, stai esagerando, te ne stai rendendo conto?"</p><p>Con lo sguardo perso nel vuoto mi capi, allontanò il cane voglioso dal suo sesso, era rimasto lì e pretendeva.</p><p>Lo allontanò, nuda si alzò e lo fece uscire dalla stanza, chiuse la porta, resto lì il bestione a fare da guardia.</p><p></p><p>Tornò dinanzi a quella scena di tortura tua figlia, non disse niente, non parlò, agi semplicemente. si pose dinanzi a me, salì sul letto e avvicinò il suo sesso all'altezza della mia bocca. Con entrambe le mani lo raggiunse , era ancora leccato e bagnato dalla saliva del mio cane.</p><p>Iniziò a ruotare ad alta velocità prima un senso poi un altro senso.</p><p></p><p>"Oh si.... allora? Ti sei eccitato di piu nel vedermi zoccola davanti al fattorino ? Ti sei eccitato di piu quando ti ho fatto bere lo spumante? O ti sei eccitato quando lo fatta leccare al tuo cane?"</p><p></p><p>Mi fece questo interrogatorio mentre ruotava la mano sinistra sul suo sesso e la destra accarezzava il seno piu piccolo.</p><p></p><p>"sei una porca selvaggia e assatanata"</p><p>dissi io</p><p></p><p>"questa scoperta l'hai fatta solo stasera piccolo cornuto?"</p><p>mi rispose lei</p><p></p><p>"lo sapevo già ma non pensavo proprio fossi capace di arrivare sino a tanto"</p><p></p><p>"Non hai risposto alle mie domande, sei proprio un biricchino"</p><p>disse con aria un pò stizzita.</p><p></p><p>Con le mani sporche di sesso toccò il mio membro, duro era letteralmente scoperto e bagnato. Quando si fece leccare la patata dal cane, il liquido trasparente a tratti usci dal mio meato.</p><p></p><p>Afferrò il mio attributo cilindrico, posò le sue dita lungo la curvatura, al di sotto del frenulo, lo abbasso per un due tre volte, </p><p>Iniziai anche io a gemere di piacere, se ne accorse.</p><p>"li voglio tutti sulla faccia mi disse"</p><p>Agitò piu velocemente quella canna, di tanto in tanto la leccava, alla fine, in assonanza con le mie urla poggio il profilo destro alla sinistra del pene, si gustò l'eiaculato uscire dalla gabbia ad alta intensità , raggiunse un punto di massimo e ad accogliere l'atterraggio il profilo sinistro di tua figlia.</p><p>"oh si quanto è bello il tuo sperma"</p><p>Le inondai il viso, l'occhio e qualche schizzo andò anche nei capelli,</p><p>per toglierlo doveva farsi lo shampoo, ma non lo fece a casa mia, </p><p>era motivo di godimento uscire in mezzo alla strada coi residui del mio sperma nei capelli, godeva quando uomini o donne se ne accorgevano e lo osservavano.</p><p></p><p>Con la mano cercò di farsi pulizia, veicolò tutto nella bocca, ma rimase con un occhio chiuso.</p><p>In piedi sul letto avvicino il suo sesso alla mia bocca, inizio a carezzarlo,</p><p>"amore ti ha leccato ascanio dai"</p><p>"porco non ti deve interessare chi mi ha leccato prima"</p><p>autorevolmente disse queste parole e con forza si carezzò la sua magia.</p><p></p><p>"ohhh, si.... oh" velocemente roteava la mano intorno a quella peluria, mentre l'altra era tornata su quel seno.</p><p>Le ginocchia inarcate le cosce tese,</p><p>Il tuo bacino che si muoveva in avanti come se volesse dire "si" "si " "si" </p><p>verso di me.</p><p></p><p>"E' vero che sono io la tua porca è vero?"</p><p>"E' vero che sono io la tua troia speciale è vero?"</p><p></p><p>Con voce tremante e con l'orgasmo in gola furono queste le sue ultime parole</p><p></p><p>"SEI TU LA MIA MAIALA SPORCA E ZOCCOLA"</p><p></p><p>"OHHHHHHHHH" dal basso del suo meato spruzzante del liquido trasparente e molto poco viscoso mi venne addosso</p><p></p><p>"OOOOOAAAAAAOOOOOO" </p><p>Intercalò la A in mezzo a quelle O gridando come non mai, la sua voce rimbombò nella stanza ed ascanio abbaioò per tre volte.</p><p></p><p>Mi disse "ti amo" si abbandonò stesa su letto, per qualche secondo le cosce e le mani le tremavano e lei respirava a tratti, poi si fermò e chiuse gli occhi.</p><p></p><p>IO rimasi lì legato ad osservare questa scena.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="lunapop, post: 16922388"] Entro quel giorno alle 10 spaccate, era di venerdì, Foca mi mise ai day hospital, avevo 50 pazienti che prima di salire al piano di sopra, accomodarsi, fare la terapia antitumorale, passava da me, osservavo le analisi, una visita generale, "signora può andare, questo è il foglio di accettazione" ci mettevo tutta la mia forza per imprimere quel timbro con scritto il mio nome, con la penna velocemente le mie iniziali infine una serie di numeri identificativi. Forse mi sentivo un pò caronte in quel momento o forse mi sentivo un pò come quelle persone che lavorano al casello autostradale, una volta lo pagai mentre tua figlia dall'altro lato succhiava, era china sul mio pene alzava e abbassava la testa, era una notte, eravamo in viaggio per le vacanze estive, eravamo al casello di bologna, convinto io che a quell'ora c'era la cassa automatica, quando vidi la sagoma dell'omino dall'altro lato del vetro dissi a quella ingordona di spostarsi... per ripicca continuò a succhiare. L'omino inizialmente non disse niente, poi afferrò il telefono e con la scusa di non avere il resto giusto e quindi di prenderlo nel portafogli afferrò il cellulare, voleva filmarmi o filmare tua figlia rendendola forse una pornostar. Capii al volo, gli dissi " se vuoi fare il reporter allora i soldi li devi tu a noi" si aggrappò alla morale, mi disse che secondo lui non era proprio il massimo avere una fidanzata puttana, con garbo gli dissi che "la mia ragazza non era puttana perchè il pene lo succhiava solamente a me, è sbagliato chiamare puttana una donna, soprattutto se la medesima non lo gradisce, inoltre si chiama "puttana" una donna quando contemporaneamente o in un lasso di tempo ristretto condivide piu partner, siamo solamente io e lei in auto, dietro ci sta Ascanio è un cane di grossa taglia, ma ti assicuro che non glielo succhia il pene" Feci io il moralista, il casellante dinanzi a questo mio comizio notturno autostradale mi chiese addirittura scusa, tua figlia nel frattempo succhiava a tutto spiano. Quando ci alzò la sbarra e accese il segnale verde si alzò, affiancò la sua guancia alla mia e mi diede un bacio. "grazie, mi hai difeso" "eh seh mi ringrazi, eddai" Non lo confessai il segreto di tua figlia, però posso dirti che una mezza bugia al casellante gliel ho detta. Parti cosi questo mio flusso di pensiero, le persone si susseguivano, entravano, uscivano, ne dovevo fare 50, mi alzerò da quella sedia dopo ben 8 ore, seduto senza nemmeno andare in bagno o mangiare. "Vengono prima i loro diritti e poi i miei bisogni" era una frase mia, un pensiero mio, lo raccontai a Foca, se ne impossessò, mi fece piacere. Quando ti venne la fissa che prima o poi sarebbe venuto il tumore o qualche altra malattia portasti tuo marito non ricordo dove ma in una meta di pellegrinaggio religioso, una meta in cui, mi raccontasti poi quando tornaste, ti cali in una vasca piena di acqua e quando esci sei subito asciutto. Se avevo capito bene facendo questa operazione la madonna o gesu ti proteggevano dal tumore o cose di questo genere. Eri felice come un bambino al giorno di natale quando scarta i regali, pensai al diagramma di stato dell'acqua "dovevi studiare quello" piuttosto che perdere tempo a chiacchiere. Non volevi che tua figlia venisse a casa mia, prima la paura del treno, poi la paura della città , in realtà tu non volevi che tua figlia conoscesse i miei ambienti perchè non tolleravi la mia famiglia. Ti faceva sentire inferiore il fatto che mia madre a oltre 60 lavora ancora in sala operatoria come chirurgo toracico. Lo afferrai quella sera in cui quel tonto di tuo marito ci fece saggiare delle costolette di maiale che gli aveva regalato il macellaio, il tonto non capi che quelle me le doveva dare a me e che forse le potevo dare al mio cane. Si parlava di tuo figlio, si faceva le pippe mentali perchè voleva tornare all'università a studiare ma l'età e altre limitazioni della sua psiche glielo impedivano. Era un personaggio curioso tuo figlio, a partire dal suo nome a partire dai suoi gesti e dai suoi ragionamenti, per incoraggiarlo gli dissi che mia madre quando era studentessa di medicina i professori facevano iniziare gli esami alle 10 della sera, sì esatto alle 22 e si continuava per tutta la nottata, si faceva questa giostra perchè il medico non deve conoscere ne giorno ne notte ne mattina ne sera. Dopo quelle mie parole l'olio bollente me lo volevi buttare addosso. Eri vestita per dentro casa e i tuoi calcagni premevano quelle ciabatte nere che poi si portò via il vento. Si incamminò verso casa mia a vostra insaputa, non c'era nessuno eravamo io e Ascanio, arrivò di sera la aspettammo alla stazione, poi tornammo a casa col motorino. Quando scese dal treno le fece festa quell'energumeno muoveva quella coda, sembrava l'elica di un elicottero, "calmati sennò va a finire che decolli". "Hai fatto buon viaggio?" "tutto bene tutto regolare" Si sedette dietro di me, salii io, scesi il motorino dal cavalletto, alla fine il bestione tra le mie gambe e lo scudo, gli piaceva assai viaggiare con me in scooter, quei turbini di aria che si creavano dietro lo scudo alzavano il suo pelo lungo e lui era al massimo. Entrammo in casa, il bestione raggiunse il suo divano, tua figlia con arroganza entrò in bagno, si lavò le mani, poi ci pensò apri il rubinetto della doccia e si lavò. "dammi qualche vestito tuo e una cambiata, voglio stare comoda" Le feci recapitare i vestiti sull'orlo del lavello accanto al box doccia. Mentre purificava il suo corpo abbandonando l'usura e il sudore al getto tiepido dell'acqua, aprii la sua borsa, presi il suo telefono, iniziai a controllare. La pulizia, quella che fa quando sta in treno prima di venire da me, è quella che mi interessa di piu, le schede chiuse di recente... un paio di scarpe di vernice la prima, un video di you tube di psicologia applicata la seconda, una pagina di cronaca la terza, un video di pornhub in cui una lesbica ben vestita e molto adulta ammaestrava una giovane ragazzina la quarta, un ultima scheda, faceva riferimento a un forum, dove si battibeccheggiava su stupidaggini, quelle porcherie che fanno per televisione quelle cose che ogni tanto vedi pure tu. Hai presente canale cinque? quelle cose là . La felpa Pennsylvania, un pantalone della tuta, un paio di calzini miei e una mutandina, Usci dal bagno rimproverandomi, le diedi quella felpa, quella maledetta felpa capace di riecheggiare in lei mille ricordi, obbrobiosi. Alcune estati fa vinsi un concorso e andai a fare uno stage di due mesi in Pennsylvania, prima qualche mese prima, avevamo prenotato una vacanza, con un altra coppia, due molluschi noiosissimi, lui "tutto bollette e luoghi comuni" lei "zuppa fino al collo di problemi psicologici e smagliature mentali di ogni genere", avevano un cane, un labrador, Pablo, era il loro figlio, era disgustoso il modo in cui lo trattavano povero animale. In quel periodo ancora non conoscevo Foca, se lo conoscevo gli avrei chiesto di cancellarmi le ferie, quei 14 giorni di ferie. Mi salvò la Pennsylvania, alla fine per questa mia assenza rinunciò anche tua figlia a quella vacanza, dopo qualche mese in quella stessa spiaggia usci fuori il video di quella sua collega pompinara che succhiava il pene a un ragazzo e tutta la tifoseria intorno. Durante quel soggiorno non comparve piu sul mio whatsapp la tua immagine, forse mi cancellasti per il danno o il tradimento che feci a tua figlia. "che persona mediocre che sei" quando tornai la solita, settimana di pausa di riflessione, poi torno lei e la tua foto. In quel periodo eravamo due fazioni contrapposte, facevo di tutto per piacerti, per ricevere la tua stima, tu facevi di tutto per smantellarmi, per trovare un filo pur di convincere tua figlia a stare lontano da me, forse mi schifavi addirittura. Chi te lo avrebbe mai detto che poi avresti cercato il mio pene facendolo scorrere lungo il tuo sesso? La scritta le faceva ricordare la rabbia, questo danno, questo torto che le ho fatto. Stando alle logiche di tua figlia dovevo rinunciare alla pennsylvania per stare 12 giorni in un villaggio di gallipoli a parlare di bollette ad ascoltare i nodi esistenziali della tua amica d'infanzia o peggio ancora assistere al morboso trattamento di Pablo, pensa che gli hanno comprato una forchettina e un cucchiaino di plastica, quando è ora di pranzo lei fa mangiare prima il cane, lo imbocca con quelle posate, mamma mia esiste anche questa gente? Ci affiancammo a loro per l'ufficiale motivo che le due amiche non passavano piu lo stesso tempo di prima insieme, in realtà non avevo i soldi giusti per fare una vacanza come dicevo io, la pennsylvania era tutta pagata, è stato per volere del ministero, ha pagato il ministero per farmi andare lì. La fame cancellò la rabbia "Amore ho del tonno delle olive... " Le dissi proponendo una eventuale cena. Aveva voglia di sushi, tua figlia era fissata col sushi. Dallo stesso telefono facemmo un ordine tramite un rider, sull'applicazione inseri tutti i dati, alla fine il codice della mia carta. A quel punto andammo in camera, Ascanio preferi il buio e la pace della cucina, percorremmo il corridoio che la collegava alla mia stanza, chiuse la porta. In camera trovò la mia scrivania completamente invasa di libri, fotocopie, carte di ogni genere, lo schermo invaso da post it, la mia borsa semiaperta, lo scheletro che accumulava polvere, la lavagna da muro piena di schemi e ragionamenti che ripercorrevo a voce alta. Vide la mia sedia, quella sedia di metallo sulla quale ci consumai tutte le elementari, le medie, il liceo e l'università . Mi innamorai di lei il giorno in cui mio nonno festeggiò la pensione, lavorava alle poste centrali, non ricordo che mansione svolgeva, Il giorno del suo pensionamento ero un bambino, avevo 7 anni, entrai in quella gang di vecchiardi piu o meno rimbambiti perchè volevo molto bene al nonno. Vidi nell'altro questa sedia, la volli a tutti i costi, mio padre mi accontentò, gli piaceva assai fare azioni di questo tipo ma non era cleptomane. Quando nonno mori capii che l'unico motivo per sentirmi legato a lui era studiare su quella sedia, non era una sedia adatta allo studio e forse nemmeno adatta alla mia statura ma restò con me. Mi spogliò tua figlia ma lo fece con arroganza, sbottonò i miei pantaloni, e i bottoni che avrebbero dovuto sostituire la lampo. poi sfilò maglia boxer e calzini. Ero nudo, completamente nudo. Mi lasciò lì donandomi un bacio con la lingua in mezzo alle mie labbra. Andò in cucina e torno con la sua borsa, un sacchettino "prada" comprato dal vu cumprà , i prodotti paralleli, li hai presente? non vado oltre, sennò inizi col tuo sermone sugli africani, gli schiavi i gommoni. Allontanò i due lembi della borsa, sentii lo scatto dei magneti, inseri la mano dentro, cacciò fuori delle fascette, gli elastici che dissi a tuo marito di comprare per evitare di perdere le coppe? ricordi? tua figlia era presente quel giorno, a quanto pare sentì, capì e realizzò. Avvicinò la sedia al letto, mi fece sedere dicendo false parole di seduzione, ci cascai, alla fine legò le mie caviglie ai piedi di quella sedia, sentivo il metallo freddo su ogni parte della pelle che comunicava con lei. poso poi le mani sopra ai braccioli e lego i polsi. "amore ma stasera sei proprio una misstress? MA lo sai che a me il sadomaso non è mai.." Non mi fece parlare. Con sdegno prese l'orlo inferiore della felpa incrociando le braccia, la alzò verso l'alto e scopri il suo busto. I suoi seni erano entrambi coperti da un top bianco, si vedevano i capezzoli, non erano proprio duri ed eccitati ma si vedevano perfettamente. Si abbassò velocemente le due bretelline, quei fili di tessuto del top che giravano intorno alle spalle, li sfilò dalle braccia, poi abbassò la fascia che copriva il seno sino al bacino. I suoi seni erano liberi, si vedevano perfettamente le asimmetrie e la differenza di grandezza, mi eccitai, volevo succhiare almeno uno dei due capezzoli. Sentì freddo, accese il condizionatore, si ambientò alla fine abbassò anche i pantaloni. Scoprì i suoi fianchi morbidi e il suo inguine, poi le sue cosce, il ginocchio e le gambe. Quando arrivò ai piedi sfilo contemporaneamente anche i calzini. Uno dei due piedi nudi raggiunse il mio polso, premendolo, sentì la presenza della mia pelle forse si eccitò, alzò lo sguardo verso l'alto e inizio a toccarsi i capezzoli che si intravedevano attraverso quelle tele di cotone bianco. Inizio a toccarsi, si sfiorava a dire la verità e respirava profondamente, le mani circumnavigavano solo la parte alta del suo corpo. Il piede sul mio polso divaricava in due le sue cosce lasciando al suo mistero di pavoneggiarsi, sotto l'attenta protezione di una mutandina bianca. Era una brasiliana di taglia 3, gliele comprai io quel giorno che venne a Roma, le dissi di restare, non aveva come cambiarsi, scesi, andai al negozio le comprai le mutande. Il suo mistero avvolto da quel tessuto bianco illuminava la mia vista, ai bordi del triangolo anteriore, abusiva viveva una peluria meno folta era lì incurata, trovava raduno intorno a quel bruttissimo porro che non distava tanto. Mise le mani intorno agli elastici che la reggevano intorno al bacino, liberò prima la coscia piegata e aggrappata sul mio polso, dall'altra parte la brasiliana cadde per gravità . "Eccitato già sei brutto porco?" mi disse. Si piegò, pensai che voleva iniziare a succhiare, in realtà si piego per prendere quel fazzoletto bianco. "ti piace questo sapore?" mi guardò con sfida mentre nella bocca mi poggiò la sua mutandina in corrispondenza dei suoi umori. "ho visto un video porno e mi sono eccitata, l'ho fatto in treno" non risposi. Prese le due estremità , i due elastici che contornavano la brasiliana ai due fianchi, andò dietro di me e li tirò, alla fine generò un nodo dietro la mia nuda imbavagliandomi la bocca. Nuda completamente con me legato e imbavagliato si tuffa a capofitto sul mi letto. Voleva adorarsi dinanzi a me inerme, il mio pene era già duro. A bordo del letto Inizio a carezzarsi i seni, le mani prima ruotavano intorno, poi trattò i capezzoli istigandoli a indurirsi, non parlò piu, esplorava se stessa in un modo meraviglioso, quasi mi dimenticai che in quel momento ero legato. Era nuda e in quel momento esatto prese il seno piu grande, e accompagnò il suo capezzolo nella sua bocca, lo leccò per bene alla fine sbrodolò una montagna di saliva su di lui. Poi lo riprese e iniziò a succhiarlo, facendo andare su e giu la testa, lo stesso e identico modo di come lo stava succhiando a me durante il pedaggio, praticamente uguale. Si fermava di tanto in tanto godeva. Teneva quel piccolo seno con entrambe le mani, piu godeva piu apriva le cosce su quel letto. Scopri quindi il suo sesso, quel cespuglietto nero non solo popolava la parte alta dell'insenatura, ma anche i bordi. Era molto acceso l'interno, era nero nero nero, poi man mano che si arrivava a corteggiare l'angolo, dove alloggia la testa del femore, la densità di quella macchia mediterranea si attenuava. Apri le cosce ma le due labbra non si staccarono fra di loro, erano incollate, pastose, erano gli ormoni, a breve avrebbe perso sangue, molto sangue, era forse anche per questo motivo che si trovava a fare la porca in questo modo in quel momento. Erano ormoni, forse, non erano solo ormoni, feci in testa mia questo incessante "mi ama non mi ama" Con le mani scese e incontrò il suo ombellico, si accarezzò il ventre ma credimi non ci passò molto tempo. Aveva fretta di separare le due labbra, dalla mano destra si fece coraggio il dito medio, come un treno che cammina sui binari, anche lui determinava il cammino separando i due lembi della tenda. Carezzò quel manto nero, quel pelo disorganizzato stropicciato, Ruotò il dito intorno al suo meato uretrale, la eccitava tanto quel punto da dove usciva l'urina. "OH ti piace cosi? O mi vuoi piu porca?" Mi fece questa domanda un pò particolare. Nello svolgimento di questa scena, il suono freddo e superbo del citofono prende il sopravvento, "Signora Deliveroo" disse l'omino quando alzasti il ricevitore e chiedesti chi fosse mai. Eri nuda, completamente nuda. Scalza tornasti nella camera e mi dicesti che stava per arrivare il cibo, con la sedia mi spingesti dinanzi all'apertura della porta che metteva in comunicazione la camera mia con il corridoio, tua figlia voleva che io assistessi alla scena senza che nessuno se ne accorgesse. Non molti minuti dopo bussarono al campanello, era li tua figlia ansiosissima di aprire la porta, l'omino col casco e lo zainetto caratteristico non sapeva affatto che cosa sarebbe successo nei minuti successivi. Si preparò ad accoglierlo era nuda, e spiaccicava lungo il pannello della porta blindata il suo corpo nudo. Quando il campanello suonò resto attaccata li dietro, posò la mano sulla maniglia ma non lo apri, "un attimo" disse, corse da me, avvicinò la bocca alle orecchio destro mio "Se fai un solo movimento per attirare l'attenzione, ti giuro gli abbasso i pantaloni e gli succhio il cazzo e anzi alla fine ingoio anche lo sperma" Accennai un mezzo sì con la testa, cercai di trattenermi. Tua figlia si rimise in posizione, si attaccò al pannello della porta e disse "ecco", posò la sua mano ruvida sulla maniglia e indietreggiò insieme alla porta. Affacciò poco poco il suo viso e disse a quell'uomo di entrare, non aveva realizzato ancora che cosa stava per succedere. entrò in casa, Lucia chiuse la porta, si girò e la vide completamente nuda, per imbarazzo posò il piede destro sul piede sinistro, infine gli parlò e disse che poteva lasciare tutto sul tavolo. Lo fece e chiese se Ascanio che di rimpetto stava sul divano ad osservare la scena era feroce. Rispose che era un cagnolone buonissimo che non avrebbe mai fatto del male a nessuno. Impiegò piu di cinque minuti quel fattorino a liberarsi delle nostre comande e andare via, racconterà agli amici quanto successo, sicuramente non gli crederanno. Mise tutto quanto nel forno e tornò in camera, spinse la sedia accanto al letto e continuò quella scena. In quel momento il mio stato d'animo era qualche cosa di strano, viaggiavano parallelamente la rabbia, l'astio ma anche la goduria, il piacere, due sensazioni che non avevo mai provato contemporaneamente. Prima di raggiungere nuovamente i suoi seni apri nuovamente la borsa, da una bustina trasparente estrae delle fragole, poi un tubetto con della panna spray, mi guardò con superficialità , capi che non mi andava di vedere quella situazione un pò noiosa. Andò in cucina, quindi, e apri il frigo, trovò una bottiglia di martini, era uno spumante che comprò uno dei miei fratelli, serviva, per festeggiare il san valentino con una ragazza, la ragazza quel san valentino non si presentò, ci rimase male, molto male lui. La portasti in camera, poi la apristi, non avevi forza a sufficienza, ti sei industriata per cercare di sollevare il sughero, poi alla fine hai avvicinato l'estremità di quella bottiglia alla mia mano, la afferrai, la girai, facemmo il colpo. Con quella schiuma zuccherosa e pungente iniziasti a bagnare i tuoi capezzoli, di poco, non era il caso, lo spumante macchia, qua i servizi li faccio io, pensai tra me e me, ne usò davvero molto poco. Si sdraiò sul letto e bagno i due capezzoli, poso per terra la bottiglia e se li massaggiò. Riprese da terra la bottiglia e iniziò a bagnare il solco delimitato dalle sue strane mammelle, lo bagnò e alla fine mise la bottiglia in mezzo ai due strani fratelli. Gemeva di piacere, mentre saliva e scendeva quella bottiglia accompagnata dalle mani, spalancava le cosce, mentre io dinanzi a lei con la bocca serrata da quello slip non potevo far altro che osservare. A quella visione il mio pene si liberò da solo dalla pelle che copriva quella punta, ero eccitato totalmente, si era capito. Pensai che rimase colpita tua figlia da quelle grandezze, invano la aspettavo per penetrarla, si sedette dinanzi a me ai piedi del letto, mi guardò negli occhi e mi regalò uno schiaffo. Alzo il piede e me lo mise in faccia poi mi disse di annusarlo, infine col piede aggrappò uno dei lati del suo slip e mi liberò la bocca. "Porco ti ho liberato la bocca non per farti parlare" mi avverti. Prese la bottiglia di martini, continuò a lubrificare il suo orlo con la sua bocca, lo leccava lungo tutta la circonferenza. "oh si come è dura" disse arrapata. La prese con tutte e due le mani e la guardò, la guardammo insieme, poi tua figlia guardò me, catturata la mia attenzione, abbassò quel recipiente di vetro e lo avvicinò al suo sesso, oltrepassò la sua fessura delimitata dalle due labbra disposte verticalmente. Lo fece entrare dentro di lei. "Uao.......SI" disse queste parole quando quel corpo estraneo la penetrò, si emozionò e anche tanto, con la mano libera afferrò il mio polso legato al bracciolo lo strinse. Con la bottiglia nel suo sesso mi guardò negli occhi, li spalancò alla fine la inclinò accogliendo il liquido che quel recipiente conteneva. Man mano che la riempiva lei godeva stringendo sempre di piu le mani sulla mia pelle, mi lascerà il segno, lo capirò il giorno seguente. Abbassò l'estremità ed estrasse quel fallo dentro di lei, si sdraiò e poi lasciando il suo busto parallelo al materasso si alzò, prese la sedia dove ero seduto e la ribaltò, in questa manovra perse un po di liquido che si distribui lungo le cosce, non avevo capito ancora che cosa voleva fare. poggio la spalliera della sedia per terra, c'ero io a terra con la testa che toccava il pavimento e i piedi all'aria. Riprese la bottiglia si ripenetrò, questa volta facilmente, senza dare credito a orgasmi e piaceri di questo genere, inclinò la bottiglia e riempi la sua cavità di quello zucchero. La riabbassò e alla fine la tolse da dentro di lei. Si piegò verso di me e mi disse di aprire la bocca. Mi dissetò facendomi bere dello spumante che sgorgava dal suo sesso. Impazzii letteralmente, le dissi di continuare tutto questo per altre due tre quattro volte... mi finii tutta quanta la bottiglia. Nella mia lingua troneggiavano quelle bollicine intrise dei suoi umori, aveva avuto una idea meravigliosa, mentre il liquido sgorgava muoveva il bacino dando importanza all'interno delle sue cosce, che meraviglia. io e te ancora non ci conoscevamo sotto questo punto di vista, eravamo diciamo "nemici" o cose di questo genere. Il dolciastro di quel liquido intriso agli umori vaginali era un elisir, era cosi dolce cosi buono che mi sarebbe venuta voglia di commercializzarlo. Mi alzò da terra e disse che non era finito tutto questo. andò in cucina e chiamò Ascanio, non si fece tanto chiamare per venire, Tornò sul letto, in questo caso poggiò il suo corpo appiccicoso di spumante sulle mie coperte, riprese a toccarsi, "porco quindi ti è piaciuto lo spumante?" mi chiedesti piu e piu volte, "si amore certo.." trovò il prestesto per infliggermi la terza punizione, forse la peggiore. Apri la borsa e cacciò quelle vaschettine di nutella, ce le diedero la settimana prima in albergo a Fiuggi. La apristi, col dito prelevasti una discreta quantità , lo posasti sul capezzolo, quello piu piccolo. "chiama il cane" mi dicesti... non capii il nesso ma la obbedì, mi fece paura.. Un fischio fu amplificato dal lungo corridoio, dopo qualche secondo il cagnolone si trovò dinanzi a me. Sentiva, curioso l'odore di quella crema a nutella ma non riusciva a capire dove si trovasse. tua figlia non si fece tanti problemi, si alzò da letto e si avvicinò a lui. Invaso da cosi tanta gola non si fece tanta preoccupazione quel bestione di 30 kg a fare sua quella cioccolata che grondava dal capezzolo. Incredulo io dalla mente perversa di tua figlia le dissi di smettere. Godeva lei, mentre il mio cucciolone si sfamava... Godeva e con le mani masturbava il suo sesso facendole roteare.. "Oh si Ascanio rendimelo cornuto" Quel traditore di cane non lo capi non lo avrebbe mai fatto ma in quel momento stava tradendo il suo padrone. Veloce la sua lingua premeva su entrambi i capezzoli ricchi di Nutella... "OH QUANTO mi fai godere... Mi fai godere più di questo cornuto..." Le cosce erano completamente aperte, il cane mentre sentiva quella voce gemente inizio ad ululare, anzi ad alluparsi... Tua figlia dedicò gli ultimi tocchi di quella vaschetta alle sue bocche verticali.... Si mise a mezzo busto con l aiuto di un cuscino... Prelevo tutta la coccolata, e non ebbe tempo di aspettare la sua lingua. mi diede il colpo di grazia. Ascanio fece il resto. Lo accolse a cosce spalancate nel suo sesso. Si eccito, ho ancora difficoltà a metabolizzare questa scena. Ha portato la lingua di ascanio sulla sua vagina, quando il cane arrivò nei pressi della sua intimità lei lo accolse spalancandogli le cosce dinanzi, con le mani si toccava i capezzoli, li premeva e godeva. Percepi piacere nel sentire quella lingua nuova, le fece scendere precipitosamente lungo il suo ventre sino a raggiungere quella scena cosi depravata. Rifarci di cioccolato il suo solco centrale, poi poggiò le mani lì dove quel pelo indisciplinatamente prendeva piede e nei momenti precedenti era visibile anche con la mutandina. Posò li le mani e le allontanò, apri di gusto il suo sesso, la cioccolata si posò lungo la sua entrata. Inconsapevole il cane continuò a leccare, tua figlia gemeva come non mai, sentiva l'antirivieni della lingua veloce, quella cosa sottile e calda su di me e io che godevo come non mai, mi racconterà poi. Ed io legato sulla sedia a sentire questo tradimento, l'orgoglio era pieno di lesioni, ci mancava poco e si sfrantumava. Le dissi di smetterla.. "wè tutta quessta cioccolata me lo uccide il cane, stai esagerando, te ne stai rendendo conto?" Con lo sguardo perso nel vuoto mi capi, allontanò il cane voglioso dal suo sesso, era rimasto lì e pretendeva. Lo allontanò, nuda si alzò e lo fece uscire dalla stanza, chiuse la porta, resto lì il bestione a fare da guardia. Tornò dinanzi a quella scena di tortura tua figlia, non disse niente, non parlò, agi semplicemente. si pose dinanzi a me, salì sul letto e avvicinò il suo sesso all'altezza della mia bocca. Con entrambe le mani lo raggiunse , era ancora leccato e bagnato dalla saliva del mio cane. Iniziò a ruotare ad alta velocità prima un senso poi un altro senso. "Oh si.... allora? Ti sei eccitato di piu nel vedermi zoccola davanti al fattorino ? Ti sei eccitato di piu quando ti ho fatto bere lo spumante? O ti sei eccitato quando lo fatta leccare al tuo cane?" Mi fece questo interrogatorio mentre ruotava la mano sinistra sul suo sesso e la destra accarezzava il seno piu piccolo. "sei una porca selvaggia e assatanata" dissi io "questa scoperta l'hai fatta solo stasera piccolo cornuto?" mi rispose lei "lo sapevo già ma non pensavo proprio fossi capace di arrivare sino a tanto" "Non hai risposto alle mie domande, sei proprio un biricchino" disse con aria un pò stizzita. Con le mani sporche di sesso toccò il mio membro, duro era letteralmente scoperto e bagnato. Quando si fece leccare la patata dal cane, il liquido trasparente a tratti usci dal mio meato. Afferrò il mio attributo cilindrico, posò le sue dita lungo la curvatura, al di sotto del frenulo, lo abbasso per un due tre volte, Iniziai anche io a gemere di piacere, se ne accorse. "li voglio tutti sulla faccia mi disse" Agitò piu velocemente quella canna, di tanto in tanto la leccava, alla fine, in assonanza con le mie urla poggio il profilo destro alla sinistra del pene, si gustò l'eiaculato uscire dalla gabbia ad alta intensità , raggiunse un punto di massimo e ad accogliere l'atterraggio il profilo sinistro di tua figlia. "oh si quanto è bello il tuo sperma" Le inondai il viso, l'occhio e qualche schizzo andò anche nei capelli, per toglierlo doveva farsi lo shampoo, ma non lo fece a casa mia, era motivo di godimento uscire in mezzo alla strada coi residui del mio sperma nei capelli, godeva quando uomini o donne se ne accorgevano e lo osservavano. Con la mano cercò di farsi pulizia, veicolò tutto nella bocca, ma rimase con un occhio chiuso. In piedi sul letto avvicino il suo sesso alla mia bocca, inizio a carezzarlo, "amore ti ha leccato ascanio dai" "porco non ti deve interessare chi mi ha leccato prima" autorevolmente disse queste parole e con forza si carezzò la sua magia. "ohhh, si.... oh" velocemente roteava la mano intorno a quella peluria, mentre l'altra era tornata su quel seno. Le ginocchia inarcate le cosce tese, Il tuo bacino che si muoveva in avanti come se volesse dire "si" "si " "si" verso di me. "E' vero che sono io la tua porca è vero?" "E' vero che sono io la tua troia speciale è vero?" Con voce tremante e con l'orgasmo in gola furono queste le sue ultime parole "SEI TU LA MIA MAIALA SPORCA E ZOCCOLA" "OHHHHHHHHH" dal basso del suo meato spruzzante del liquido trasparente e molto poco viscoso mi venne addosso "OOOOOAAAAAAOOOOOO" Intercalò la A in mezzo a quelle O gridando come non mai, la sua voce rimbombò nella stanza ed ascanio abbaioò per tre volte. Mi disse "ti amo" si abbandonò stesa su letto, per qualche secondo le cosce e le mani le tremavano e lei respirava a tratti, poi si fermò e chiuse gli occhi. IO rimasi lì legato ad osservare questa scena. [/QUOTE]
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