Racconto di fantasia Nudismo in famiglia

pj85

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Racconto non mio ma trovato in Rete tanti anni fa. Ho provato più e più volte a ritrovarlo per risalire all'autore ma non ho avuto successo. Praticamente in Rete è introvabile. Chiunque però dovesse riuscirci, gli chiedo di girarmi il link. L'ho postato perchè è uno dei miei preferiti (fortunatamento l'ho salvato) e spero possa piacere anche a voi.

Nudismo in famiglia

L'estate di due anni fa la zia Carmen e lo zio Aldo invitarono me e mia madre ad andare al mare con loro in una località sul Tirreno. La mamma si stava riprendendo dopo due anni di tensione a causa della separazione da mio padre, e gli zii si erano presi a cuore la faccenda. La zia Carmen era la sorella di mamma, anche se a guardarle non si sarebbe detto: mia madre magra e longilinea, la zia non molto alta e dalle linee piuttosto burrose. Avevano dieci anni di differenza, cinquanta la zia e quaranta mia madre, entrambe belle donne che non se la tiravano nemmeno un po'. Io avevo 18 anni e, oltre ad adorare mia madre Susanna, ero affezionatissimo alla zia, abbondantemente ricambiato. Niente di strano che la sorella maggiore si preoccupasse per noi e facesse di tutto per alleviare la tensione.
Così avevamo affittato due mini-appartamenti in un moderno residence per trascorrere insieme due settimane di completo relax. Vicino a noi alloggiavano anche Corrado, un nipote dello zio Aldo, e la sua fidanzata Jennifer, italianissima nonostante il nome. Una coppia di veri sportivi: lui 28 anni, atletico, moro e abbronzato, lei uno schianto di ragazza, bionda, 24 anni e fisico da miss Italia. Simpatici e attivi, sempre alla ricerca di novità.
Io non avevo particolari necessità di divertimento, sapevo che quelle due settimane sarebbero state all'insegna dello sbracamento al sole e poco più, ed avevo accettato volentieri. Se mia madre stava bene lo sarei stato anch'io, in più c'era la zia che adoravo.
La novità invece arrivò subito il secondo giorno, quando Corrado e Jennifer ci raggiunsero in spiaggia una mattina dopo essere stati in esplorazione chissà dove, e ci proposero di andare insieme in un posto "veramente stupendo, isolato e bellissimo". La mamma e la zia, già spalmate di crema solare e a metà di una chiacchiera interessante su qualche signora di loro conoscenza, erano un po' restie a muoversi, ma i due giovani insistettero.
"Non sapete cosa vi perdete!", esclamò Jennifer mentre lo zio le faceva la scansione corporea tanto era bella. "Ed è a meno di dieci minuti da qui, isolato, non ci va nessuno."
Le due sorellone si alzarono di malavoglia e solo per cortesia, mentre lo zio Aldo avrebbe seguito Jennifer in capo al mondo e non si preoccupava nemmeno tanto di nasconderlo.
"Non dovremo camminare molto, soltanto scendere lungo un sentiero un po' accidentato," proseguì Corrado, aggiungendo poi: "C'è solo un piccolo particolare: dovremo attraversare una zona abbastanza affollata e un po'... speciale. Vi spiegheremo quando saremo là."
Mia madre e la zia si guardarono perplesse, ma l'entusiasmo dei due giovani era contagioso e ci avviammo tutti allegramente dietro

di loro. La costa era frastagliata e salimmo un po' verso l'interno, e quando fummo vicino a un basso cancello in legno fu Jennifer che ci spiegò: "Da qui in avanti è un campo per nudisti, per attraversarlo dobbiamo toglierci i costumi. Non credo che abbiate problemi, no?"
La zia Carmen fece una risatina: "Ah, era questo il piccolo particolare trascurabile?". Mia madre invece guardò me un po' preoccupata perché avrei dovuto vedere nude lei e la zia, cosa impensabile in circostanze normali. Quello che aveva meno problemi era lo zio Aldo, che sorrideva sornione, pregustando probabilmente la visione paradisiaca delle grazie di Jennifer.
Fu la zia a rompere il ghiaccio: "E va bene, birbanti, io ci sto: ma se il posto dove andiamo è men che stupendo la pagherete cara. Tu cosa dici, Susy?"
"Ma... non so..." titubò la mamma e di nuovo guardò me, imbarazzata.
"Suvvia, io e te siamo sorelle e qui è tutto in famiglia." Poi mi lanciò un'occhiata materna: "E non credo che il nostro cucciolo si vergogni a togliersi gli slippini, visto che pratica sport di squadra da sempre."
Io feci segno che non avevo nessun problema. In effetti, come sapevano benissimo sia la zia che la mamma, la questione non era il mettermi nudo io, bensì che io vedessi nude loro.
Mentre la mamma decideva, la zia Carmen si era già slacciata il reggiseno e le sue belle tettone ora danzavano libere al sole ornate da due capezzoli giganti. Vidi mia madre fare spallucce e arrendersi con uno dei suoi sorrisi soavi, e in un attimo togliersi il reggiseno e sfilarsi le mutandine rimanendo nuda. Tutti ci spogliammo di ogni indumento e infilammo i costumi nella borsa da spiaggia della zia, incamminandoci dietro Corrado e Jennifer. Io seguivo il gruppo dando occhiate furtive a tutte le femmine cercando di non dare nell'occhio. Da sempre la protagonista preferita delle mie seghe era la zia Carmen, che avevo immaginato nuda in ogni sorta di situazioni, e che adesso era senza veli a disposizione del miei occhi di nipote innamorato. Devo dire che anche la vista del pelo castano tra le cosce di mia madre mi aveva provocato un flash di eccitazione, specialmente per la grazia con cui si era sfilata il costume davanti a tutti. La mamma aveva il seno più piccolo di quello della zia, ma ben proporzionato alla sua corporatura e tutt'altro che spiacevole, tanto che persino Corrado le aveva rivolto dei complimenti. Lo zio Aldo invece aveva già intavolato conversazione con la bella fidanzata del nipote, la quale, a differenza delle due signore, era completamente depilata in mezzo alle gambe e non lasciava proprio niente all'immaginazione. Io, però continuavo a preferire il morbido e folto cuscino di pelo scuro tra le cosce della zia che avevo intravisto quando si era spogliata e aveva infilato il costume in borsa con movimenti lenti e quasi pigri, consentendomi di darle una lunga e appagante occhiata. Ora mi camminava davanti parlando con mia madre, e quel bel culo abbondante e morbido mi stava facendo impazzire. Mi chiesi se sarei riuscito a trattenere le erezioni, considerati i vincoli di parentela, ma quando guardai verso lo zio Aldo notai che ce l'aveva semi-duro, e comunque anche Corrado non l'aveva per niente floscio. Stranamente, la zia e la mamma sembravano non far caso a questi dettagli e continuavano il loro discorsino iniziato mezz'ora prima come se niente fosse.
Oltrepassata la zona nudisti, nella quale per la verità c'erano gran poche persone, iniziò il sentiero ripido che scendeva a mare. Jennifer aprì la discesa seguita dallo zio Aldo che le stava raccontando qualcosa di futile ma che divertiva tutti e due. Corrado si voltò e aiutò mia madre a scendere tenendole la mano. Lei se la cavava piuttosto bene, ciononostante non mollò la mano dell'atletico giovanotto il quale sembrava più che felice di accompagnarla. La zia invece, fatti due gradini di roccia, si voltò verso di me e mi chiese se avevo bisogno di una mano.
"Ma dài, zia, semmai dovrei offrire io una mano a te che sei una signora!" le risposi, e mentre lei mi gratificava di uno dei suoi meravigliosi sorrisi notai che mi guardava il pisello. Mi chiesi se fosse davvero tanto in erezione, in effetti faticavo a contenermi, perché il pensiero di scendere dietro la zia e di poter ammirare dall'alto le sue belle tettone e il suo sedere ben fatto mi accendeva oltre misura. Ma amen, se era duro era duro, non ci potevo fare niente. Carmen alzò gli occhi e incrociò i miei, e quando vide che mi stringevo nelle spalle come a dirle "Non ci posso fare nulla" mi sorrise di nuovo con aria complice e mi mandò un bacetto, poi si voltò e cominciò la discesa.
Per arrivare in fondo ci mettemmo dieci interminabili minuti, durante i quali mi lustrai davvero gli occhi. Dalla mia postazione più elevata e in fondo alla fila potevo guardare tutte quelle belle femmine che nella discesa mi si presentavano da tutte le angolazioni. Una più bella dell'altra, compresa mia madre che trovavo molto sexy, e la mia impressione era senz'altro condivisa da Corrado che le aveva tenuto la mano per tutta la discesa.
La spiaggetta in fondo alla scogliera era davvero magnifica, isolata e intima, sembrava quasi impossibile che non ci fosse nessun altro.
"Non è un amore di posto?" cinguettò Jennifer rivolta al gruppo, e non potemmo fare a meno di annuire estasiati.
"Un bacio a chi l'ha trovato!" rispose lo zio, ma la fidanzata di suo nipote rispose ridendo: "Beh, l'ha trovato Corrado!"
Lo zio Aldo colse l'occasione e disse: "La donna più vicina lo baci!"
La mamma arrossì e fece un risolino imbarazzato, ma poi si volse verso il suo aitante accompagnatore con le labbra pronte al bacio sulla guancia, ma siccome lui si era girato verso di lei le loro bocche si incontrarono per un lungo istante senza che alcuno dei due facesse niente per sottrarsi. Un applauso salutò il gesto, ci sentivamo tutti un po' euforici e cercammo il posto per distendere i teli da mare. Nessuno faceva il minimo accenno a rivestirsi, come se tacitamente avessimo tutti deciso di restare nudi. La cosa non poteva che farmi piacere, così avrei potuto continuare a lustrarmi gli occhi. Quanto alle erezioni, tutti i maschi esibivano un bel membro di consistenza variabile ma tutt'altro che floscio. Per giunta mia madre non mostrava il minimo imbarazzo in tutta quella situazione. Bene, pensai, se sono fortunato magari riesco anche a carezzare "casualmente" qualche bella parte morbida della zia.
"Non vedo l'ora di farmi un tuffo!" trillò Jennifer incamminandosi verso il mare.
"Aspetta, ti seguo a ruota!" le rispose lo zio Aldo, e i due corsero verso l'acqua come ragazzini in gita.
Corrado e mia madre stavano invece guardando con interesse una specie di gola, come un largo crepaccio percorribile, che si apriva nella roccia dietro le nostre spalle e conduceva a qualche sorta di grotta naturale.
"Vuoi che andiamo a dare un'occhiata?" chiese l'aitante giovanotto.
"Molto volentieri," rispose la mamma, poi si voltò verso di noi: "Volete venire?..."
Era un invito di pura cortesia che la zia declinò molto opportunamente. "Grazie, io e tuo figlio ci arrampicheremo su quel piccolo promontorio, ci deve essere una vista stupenda!"
Non mi aveva nemmeno interpellato, ma era evidentissimo che sarei andato con lei dovunque avesse voluto.
Così ci separammo e la zia mi prese per mano, non come un nipotino ma quasi come un fidanzatino liceale. Discutendo di qualcosa di poco conto, tipo la bellezza del paesaggio o simili, iniziammo a salire per un facile percorso a gradini sui grossi massi che portavano ad un'altura dalla quale si vedeva il mare. La zia mi camminava di nuovo davanti, incurante del fatto che dal basso vedevo cose ancora più interessanti che dall'alto: le sue belle chiappe che si aprivano e si chiudevano nella salita mostrando ai miei occhi spalancati sia il grazioso ano rosa circondato da una peluria scura e vellutata, sia la passera adorna di un folto cuscino di pelo. Adesso avevo il pene completamente in tiro, immaginavo di toccare con mano quel bendidìo che la zia del mio cuore mi mostrava, e non controllavo più l'eccitazione. Ma, francamente, non me ne importava un fico. Avevo notato la confidenza della zia e il piacevole allentamento generale delle inibizioni da parte di tutti, perciò esibivo il mio cazzo dritto e durissimo come un trofeo.
Arrivati al pianoro di roccia che assomigliava a una postazione naturale di avvistamento, la zia senza voltarsi si appoggiò ai massi e guardò giù attraverso la larga fenditura. In quella posizione aveva il culo che sporgeva in fuori verso di me e le cosce burrose leggermente divaricate, una visione arrapantissima che quasi mi fece svenire per l'eccitazione. La zia dei miei sogni, la bella femmina morbida a cui avevo dedicato ore e ore di piacevolissima masturbazione, era davanti a me nuda e mi esibiva senza ritegno le sue splendide intimità.
"Vieni, da qui possiamo vedere tutto!" mi disse da sopra le spalle voltandosi appena.
"Tutto cosa?" chiesi, ringraziandola mentalmente per avermi dato la scusa ufficiale per avvicinarmi a lei. Le misi una mano delicatamente sulla spalla sentendola morbidissima, e le nostre gambe si sfiorarono.
"Dài, appòggiati, non fare il timido, sono tua zia, no?"
L'aveva detto lei. E allora mi appoggiai per bene, con il membro duro alloggiato tra le natiche morbide come un pascià e le braccia tese che sfioravano abbondantemente le morbide poppe della mia bella zia.
"Li vedi?" mi disse indicando un punto poco al largo della costa. Non stavo prestando molta attenzione al mare, in effetti, preso com'ero dal corpo della zia che si lasciava toccare con quella complicità così piacevole. Guardando meglio, però, notai due persone che facevano il bagno e, ovviamente, riconobbi lo zio Aldo e Jennifer. Era chiaro che non stavano solo nuotando: la ragazza faceva evoluzioni quasi olimpiche nell'acqua, con immersioni che lasciavano emergere per un istante il grazioso sedere nudo. Poi i due si avvicinarono tra loro nuotando, e dalla nostra postazione potemmo chiaramente distinguere le teste che si univano.
"Secondo te cosa stanno facendo?" chiese la zia maliziosa.
"Sembrerebbe quasi che si stiano baciando..." azzardai. Era più che una supposizione, era una certezza, così come la posizione che i due ora stavano assumendo.
"Che carino che sei," mi disse la zia senza voltarsi, "Molto delicato da parte tua."
"Non sei gelosa?" chiesi.
La zia si voltò a mezzo verso di me con il suo bel sorriso complice: "Normalmente lo sarei, ma sono anch'io in buona compagnia. Il mio nipotino adorato è qui con me in una posizione che definire intima è riduttivo..." e intanto ancheggiava piano facendomi gustare la morbidezza perfetta delle sue chiappe contro il membro che stava per scoppiare. "Spero che tu non sia imbarazzato, e che anche a te piaccia quanto a me."
"Zia, non immagini nemmeno quanto. Sogno da anni di vederti nuda, e adesso ti posso persino toccare! Non immaginavo che tu fossi così morbida." Le diedi una serie di baci sulle morbide spalle, mentre il mio pube si muoveva avanti e indietro, incoraggiato dai movimenti della mia bella zietta.
"Se vuoi sentire qualcosa di veramente morbido, perché non prendi in mano i miei seni?"
Mi sentii svenire. Allungai le mani e cominciai felice a palpare le morbide tettone della zia.
Lei emise un mugolio di approvazione, poi continuò, con lo sguardo rivolto verso il mare: "Guarda quei due porcelli, in quella zona si tocca, vedi che emergono anche le spalle? Non si stanno solo baciando, lei lo sta palpando sotto acqua."
Tra un bacio e l'altro diedi un'occhiata anch'io, e vidi Jennifer che faceva come un saltino stando abbracciata allo zio Aldo, mentre lui si raddrizzava sulla schiena. Ora non c'erano più dubbi che i due stessero scopando, e la cosa mi attizzava oltre misura, perché non avevo mai visto nessuno scopare dal vero.
La zia Carmen si drizzò piano per non interrompere troppo bruscamente i miei movimenti contro il suo sedere, poi si sciolse dal mio abbraccio e si girò completamente verso di me mettendomi le braccia al collo.
"Ma che bel nipotino innamorato che ho qua," disse con uno dei suoi magnifici sorrisi. Spinse in avanti il pube per sentire il mio cazzo duro contro il suo ventre. "Ti piace la zia?"
"Mi fai impazzire di eccitazione," risposi felice.
"Lo sento, eccome se lo sento!" disse premendo la pancia contro il mio membro eretto. "Da quanto tempo mi desideri, nipotino bello?"
"Da sempre! Sognavo di baciarti già quando avevo cinque anni."
"Vieni, limoniamo come si deve, bel nipote. Fammi gustare quella bella bocca che hai, dammi la tua lingua. Abbiamo tutto il tempo che vogliamo e nessuno ci disturberà."
Avvicinò la sua bocca alla mia ed ebbi la meravigliosa sensazione di baciare una vera donna, e soprattutto la consapevolezza che quella donna era la mia tanto concupita zia Carmen.
Mi fece succhiare la sua lingua come fosse una succosa caramella gommosa, e a sua volta succhiò la mia con determinata delicatezza, facendomi provare un gaudio indicibile. La sua mano intanto era scesa a stringersi attorno al mio pene duro. Incoraggiato, la toccai anch'io tra le cosce e fui quasi sorpreso quando lei le aprì per facilitarmi il compito, anzi, mi incoraggiò con parole e con sospiri e mi lasciò fare liberamente.
"Sai che sei molto bravo? Ci sai fare, davvero! Mi tocchi proprio bene, hai trovato il punto più sensibile in un attimo."
Era la passione che mi faceva ravanare dove più le piaceva, proprio perché piaceva tanto anche a me. La sentivo bagnata e le mie dita scorrevano dolcemente dentro la sua fessura dilatata, mentre lei teneva le cosce aperte e nel frattempo mi limonava con foga e mi menava l'uccello.
Era troppo: ansimando dal piacere, mentre ancora eravamo lingua a lingua, sentii l'orgasmo arrivare e subito fiotti di sperma schizzare sulla pancia della zia e nella sua mano. Ma anche lei raggiunse l'orgasmo subito e fu scossa da sussulti mentre il suo respiro diventava quasi a singhiozzi. Un orgasmo così bello non l'avevo mai vissuto, ed ero felice che fosse stato con la donna dei miei sogni erotici. Continuammo a leccarci le lingue languidamente per un bel po', mentre lei mi guardava negli occhi con sguardo liquido.
Ci abbandonammo l'uno tra le braccia dell'altra, appagati.
"Zia, non credevo che questo sarebbe mai successo."
"Nemmeno io, ti assicuro. E mi è piaciuto davvero moltissimo."
Io avrei avuto tanta voglia di ricominciare, ma non sapevo come comportarmi con la cara zietta. Fui sorpreso quindi quando fu lei a prendere l'iniziativa: "Senti, nipotino del mio cuore, non avrai intenzione di chiudere qui questa faccenda!"
"Cosa intendi dire?" chiesi, incerto sul significato di quella frase.
"Intendo dire," rispose, "che adesso che il ghiaccio è rotto io avrei intenzione di continuare a godere di te e farti godere di me in tutti i modi che vorrai. Lo sai che mi hai eccitata davvero tanto?"
Non credevo alle mie orecchie.
"Dico davvero!" continuò, "Tutta questa situazione mi ha scatenato una libidine da non credere. La zia col nipote. Zia matura e nipote giovanissimo. Non so quanti tuoi compagni di classe possono vantare un'esperienza simile!"
"Credo proprio nessuno, anche se a molti piacerebbe!" risposi, pensando ai discorsi che si faceva tra amici intimi commentando le grazie di qualche bella parente intravista mezza spogliata dal buco della serratura. Già dalle medie, non c'era compagno di classe che non avesse confessato masturbazioni a raffica pensando a cugine, zie, persino le proprie mamme, anche se questo nessuno lo confessava, preferendo esprimere commenti di desiderio sulle mamme degli altri compagni.
"Vieni, adesso scendiamo, perché vedo che i due porcelli hanno finito e stanno tornando alla base, e probabilmente anche tua madre sarà di ritorno."
Scendemmo rapidamente dalle rocce. Io ero al settimo cielo, la zia era accesa ma lo dissimulava bene. Arrivammo ai teli da spiaggia appena prima di essere raggiunti da Jennifer e dallo zio Aldo che fingevano di niente ma avevano un'espressione sul viso che parlava da sola. Pochi istanti dopo arrivarono, con tempismo svizzero, anche mia madre e Corrado. Salutai la mamma e la guardai in viso: non c'era dubbio, anche tra loro c'era stato qualcosa di molto piacevole, lo capivo da tanti piccoli particolari: lo sguardo metà colpevole e metà raggiante, l'andatura sciolta e molle, la disinvoltura con cui si mostrava nuda agli occhi di tutti quando fino a un'ora prima era stata l'incarnazione della castità e del pudore.
Chiacchierando tutti amabilmente ci sdraiammo sui rispettivi teli da bagno, ma le coppie rimasero com'erano: la mamma e Corrado in una zona vicino alla parete di roccia; poco distanti io e la zia; più verso il mare i teli dove si sdraiarono come lucertole sfinite lo zio Aldo e la fidanzata di suo nipote.
Ci scambiammo commenti vaghi sulle nostre esplorazioni, poi il chiacchiericcio proseguì singolarmente, com'era più interessante. Sembravamo tre coppiette di fidanzatini, ciascuna preoccupata di crearsi un proprio spazio intimo dove scambiarsi tenerezze.
Jennifer era davvero esuberante. I suoi movimenti mettevano in mostra in ogni momento la sua fessura ben conformata tra le cosce, e lei non faceva niente per nasconderla, anzi sembrava orgogliosa di mostrarla a tutti e specialmente al "suo" Aldo. Faceva battute e chiacchierava ad alta voce, facendo complimenti allo zio, incurante se la legittima moglie poteva sentire. Corrado e mia madre stavano sdraiati fianco a fianco mormorandosi dolcezze. Io e la zia mantenevamo un certo distaccato contegno, ma io sentivo il pene riprendere vigore e indurirsi di nuovo pensando a quello che avevamo fatto sulle rocce e a quello che la zia mi aveva detto.
Mi accorsi che non era solo il mio pene che si stava indurendo. Anche lo zio Aldo era di nuovo arrapato, e Jennifer non mancava di fare battutine a doppio senso molto stimolanti a cui lui rispondeva a tono. Anzi, il vecchio marpione non si faceva scrupolo di toccarle le tette di quando in quando, commentandone la consistenza soda. Ad un certo punto, la ragazza mugolò qualcosa e poi disse: "Dài, zio, ho voglia di sentire il sapore della tua lingua."
Eravamo tutti girati verso di loro, e nessuno sembrò obiettare al fatto che la bella Jennifer si chinasse sulla bocca dello zio Aldo con la linguetta rosa tutta fuori e cominciasse a leccargli le labbra, iniziando poi a limonare con lui in modo molto lascivo. I due sembravano aver spento il resto del mondo, limonavano come pazzi con sonori risucchi. La manina aggraziata di Jennifer si era stretta attorno alla mazza turgida dello zio e la stava menando, poi lei si staccò dalla sua bocca e disse: "Zio Aldo, non resisto più: ho una voglia pazza di succhiarti l'uccello!" E senza attendere oltre, lo prese in bocca e cominciò a spompinarlo con lunghe e voluttuose leccate.
La scena era arrapante a dir poco, sembrava di assistere a un film porno in tre dimensioni. La zia Carmen era appoggiata sui gomiti e osservava suo marito che mentre si faceva spompinare dalla ragazza di suo nipote le toccava tutte le parti intime, incoraggiato da lei che si metteva in posizioni adatte ad agevolargli il compito.
Mi girai su un fianco per osservare gli altri due. Mia madre si stava lasciando spalmare la crema solare su tutto il corpo da Corrado, che non ne tralasciava nemmeno un centimetro. La sentii dire che le zone mai esposte al sole dovevano essere protette, e lui ammise che era verissimo e perciò insisteva sui seni della "sua" Susanna, tra le cosce, sul sederino ben fatto. La mamma si abbandonava con voluttà a quel piacevolissimo massaggio, godendosi le forti mani del suo aitante accompagnatore nelle parti più intime. Si stirava piacevolmente con gli occhi chiusi e un sorriso beato che tradiva un grande piacere. Sdraiata a pancia sotto, aveva sollevato un po' il sedere per consentire alle dita di lui di spalmare anche tra le natiche. Sembrava una gattina in calore, specialmente perché non era sfuggita a nessuno, men che meno a lei, la poderosa erezione di Corrado che la toccava con piacere e desiderio.
La scena mi eccitava a dismisura. Vedere mia madre abbandonata alle delizie del sesso in quel modo mi mandava fuori di testa. A rincarare la dose, la zia Carmen si era stretta a me da dietro e mi riempiva di bacini e di carezze tenendomi abbracciato. Le sue tettone morbide premevano contro la mia schiena e sentivo il suo pelo pubico contro il mio sedere nudo.
"E' carina la tua mamma, non ti pare?"
Annuii senza parlare.
"Ti eccita molto questa scena, vero?" disse insinuando la sua morbida mano tra le mie gambe e stringendo tra le dita il mio pene dritto e duro. "Avresti mai immaginato di vedere la tua mammina godere delle gioie del sesso?"
"No, era una cosa impensabile, anche se l'ho immaginato tante volte."
"Soltanto che di solito ti masturbavi... Mentre ora questo bel pisellone lo desidero anch'io."
Mi girai verso di lei con immenso desiderio. Le mie inibizioni di figlio davanti alla madre, di nipote che rispetta la zia davanti a suo marito, scomparvero davanti alle scene di accoppiamento che si svolgevano a pochi metri da me.
Corrado stava infilando il grosso membro nella figa di mia madre, la quale, sdraiata sulla pancia, teneva il culetto in alto per favorire in tutti i modi quella splendida e tanto desiderata penetrazione. Lei aveva gli occhi socchiusi e un'espressione di beata lussuria sul viso che non avevo mai visto. La mia casta e pudica mammina si concedeva al suo amante e godeva del suo membro desideroso di eruttare in lei.
Jennifer si era messa a cavalcioni dello zio Aldo e si era impalata sul suo grosso arnese, e ora lo stava cavalcando con gridolini di giubilo e complimenti osceni.
"Cosa aspettiamo ad accoppiarci, noi due?" disse la zia mettendosi sdraiata a cosce spalancate e invitandomi su di sé. Vidi la sua bella figa succosa nel cespuglio di pelo scuro, il suo odore di femmina mi inebriava, e il mio pene scalpitava dal desiderio della zia. Mi misi sopra di lei e la penetrai, in modo del tutto naturale e facilissimo per quanto fosse la mia prima volta. Appena dentro, infilatolo fino in fondo mentre la zia dava un lungo sospiro di piacere, iniziai a pompare come se non avessi fatto altro nella vita. La zia era estasiata. La pompai a lungo stando puntellato sulle braccia, godendo della visione paradisiaca che mi si presentava: le sue mammelle morbide che danzavano avanti e indietro, le sue burrose cosce aperte, il suo pelo che sembrava inghiottire il mio pene turgido a ogni penetrazione. Poi, senza smettere di scoparla, mi appoggiai sui gomiti e cercai la sua bocca che non aspettava altro. Limonammo, limonammo, limonammo per un tempo interminabile, ascoltando in sottofondo i gemiti, i mugolii, gli strilli di piacere delle altre due coppie, mia madre e Corrado, Jennifer e lo zio Aldo, tutti in amore.
Non so chi venne per primo e chi per ultimo, ma che importanza aveva? Il piacere fu così grande che la quantità di sborra che riversai nella zia fu immensa. I miei schizzi sembravano non finire mai, lo estrassi a metà eiaculazione e continuai sulla sua pancia e sulle tette, e lei alzò la testa per prenderlo in bocca golosamente e succhiare le ultime gocce di sperma.
Jennifer si era fatta venire dentro e se lo stava ancora godendo. "Diomìo, Aldo, com'è grosso, e quanto sperma hai! Lo sento ancora pulsare nella figa, sei un amante fantastico!"
Corrado era ancora sdraiato sopra mia madre e se la stava baciando sul collo e sulle spalle, mentre lei si godeva felice quei momenti dolcissimi dopo il coito. "Non toglierlo subito, lascialo dentro e fammelo godere ancora un po'..." mormorò con l'aria di una ragazzina birichina che chiede un dolcetto.
Dunque tutti avevamo eiaculato dentro le nostre donne, e loro ne avevano goduto come noi. Se è vero che la prima volta non si scorda mai, la mia è stata eccezionalmente bella.

Il rientro fu tranquillo e languido. Ci incamminammo nel tardissimo pomeriggio, quasi come se il senso del tempo si fosse fermato. Ognuno di noi aveva goduto di una donna fantastica e tanto desiderata, e si prospettava un probabile seguito. Ci rimettemmo i costumi da bagno quasi a malincuore prima di oltrepassare il cancelletto di legno. Arrivati agli appartamenti, anziché salutarci, ci accomodammo tutti nel salotto della zia Carmen che offrì aperitivi a tutti. Si parlò della fantastica esperienza, e qualcuno disse che sarebbe stato bello non farla terminare lì. Così venne quasi naturale proporre di mantenere le coppie e andare a dormire ciascuno nel letto della nuova compagna.
Passai con la zia una notte memorabile. Non scendemmo in spiaggia la mattina dopo, ma rimanemmo in casa sua a fare l'amore in tutti i modi per l'intera giornata. Come scoprimmo poi, anche le altre due coppie fecero la stessa cosa.
Due sere dopo ci ritrovammo tutti a cena nell'appartamentino che era di Corrado e Jennifer, anche se da due notti ci dormiva lo zio Aldo. Si parlò molto liberamente, e tutti mi fecero le congratulazioni per essere riuscito a fare l'amore così presto e con una donna così desiderabile. In effetti, la zia ci aveva dato dentro davvero e mi aveva fatto provare esperienze che normalmente si maturano in tempi assai più lunghi. L'argomento della serata, le battute a doppio senso, la piacevolezza delle esperienze vissute ci stavano accendendo di nuovo tutti, sia uomini che donne, e fui molto stupito quando sentii la mamma, la mia pudica e castissima mamma, proporre:
"Sentite un po': date le circostanze e le piacevoli sorprese vissute in questi giorni, perché non cercare altre sorprese, dopotutto? Voglio dire, perché limitare l'esperienza alle nuove coppiette formatesi sulla spiaggetta dei nudisti?"
Tutti la guardammo incerti sul significato delle sue parole, ma con una vaga idea che ci sembrava troppo bella per essere vera. Mia madre continuò: "Intendo dire, nel caso non si fosse capito, che se tutti sono d'accordo potremmo continuare con gli scambi in questo piacevole gruppetto!"
Ci fu un'ovazione e un tripudio di baci tra tutti noi. Accettato subito, ci scambiammo le coppie per ampliare la piacevole esperienza: la mamma prese sottobraccio lo zio Aldo, la zia si abbracciò all'atletico Corrado e Jennifer venne da me con un sorriso che era tutto un programma. "Non vedo l'ora di provare questo ragazzino!" disse dandomi un bacio, mentre io già pregustavo lunghe leccate alla sua figa depilata.

Le due settimane passarono in un lampo. Gli ultimi due giorni si ricomposero le coppie originarie e la mamma tornò in appartamento con me. Mi chiese con trepidazione materna come mi fossi trovato con la zia Carmen e con Jennifer, e io le raccontai tutto. Naturalmente volli sapere anche tutto di lei, e in quei due giorni fu prodiga di particolari eccitantissimi, tanto che un paio di volte le chiesi il permesso di masturbarmi mentre raccontava, tanta era l'eccitazione provata.
Una settimana dopo il rientro a casa, la zia Carmen venne a trovare la sorellina. Si scambiarono confidenze intime e la zia fu felice di constatare che le tensioni della mamma si erano dissolte. Io dalla mia camera le sentivo parlare ad alta voce sedute sul divano del salotto. La zia narrava a mia madre di come il suo nipotino l'aveva eccitata e soddisfatta pienamente, e la mamma fu felice di commentare che mi vedeva più uomo. Quando andai in cucina a bere una bibita m chiamarono di là e mi fecero sedere con loro, parlando con me delle mie esperienze sessuali fatte al mare. La zia fu molto gentile e commentò che scopare Jennifer sarebbe stato il sogno di tutti gli uomini degni di questo nome, ma io la bloccai.
"Zia, se lo vuoi sapere, e lo dico sinceramente, nessuna mi ha mai eccitato quanto te!"
"Che teesooorooo!..." disse lei venendo a darmi un bacio sulla bocca.
"O meglio, la cosa più eccitante in assoluto è stato fare l'amore con te mentre vedevo la mamma scopare con un altro uomo."
Le due donne risero fingendo di scandalizzarsi per l'oscenità. Ma la zia mi capiva bene.
Intervenne la mamma, comprensiva come sempre: "E' stato un peccato che gli ultimi due giorni, quando gli altri maschi hanno potuto godere della propria donna, tu fossi invece con tua madre..."
La zia la guardò con un'espressione maliziosa: "Beh, potevate sempre scambiarvi qualche effusione, no?"
La mamma arrossì: "Ma dài, tra madre e figlio..."
"Ma sì, qualche bacio anche sulla bocca, perché no? Sono cose naturali... Anzi, avrei compreso anche del petting, girare nudi per l'appartamento, fare la doccia insieme..."
"Ma cosa dici!..." rispondeva la mamma, rossa in viso. Io invece trovavo stimolanti le parole della zia.
"E se anche vi fosse capitato di fare l'amore, che male ci sarebbe stato?"
"Carmen!! Adesso smettila, stai esagerando."
"Ma scusa, tuo figlio ha fatto l'amore con me che sono tua sorella. Che differenza ci sarebbe a farlo anche con sua madre?"
La mamma non sapeva più cosa rispondere, paonazza per l'imbarazzo. Ma la zia continuava imperterrita:
"Una volta che non rimani incinta, che male c'è?" Poi aggiunse con un sorrisetto malizioso: "Non dirmi che un pensierino non ce l'hai fatto..."
"Adesso basta..." disse la mamma con scarsa convinzione. Io mi stavo eccitando alla grande e cominciai a toccarmi il pacco attraverso i pantaloni senza dare nell'occhio.
"Guarda che tuo figlio è un uomo, ed è migliore di tanti altri uomini, è delicato, sensibile, e soprattutto ha una grande energia sessuale, proprio quello che ci vuole per una donna."
Io non resistetti più: "Scusate, vi dispiace se mi masturbo? Questo discorso me l'ha fatto diventare durissimo."
"Sì, fai pure caro," disse la mamma. Ma la zia colse la palla al balzo: "Lo vedi? Anche lui trova eccitante la situazione, e devo confessare che parlarne sta provocando pruriti intimi anche a me..."
Così dicendo, la zia si carezzò sotto la gonna.
La mamma era imbarazzata: "Insomma, che situazione surreale..."
"Mi sembra di capire che anche a te piacerebbe andare a letto con la tua mamma," disse la zia rivolta a me. Io, che mi stavo menando l'uccello durissimo con i pantaloni aperti, annuii senza riserve: "Sì, con la mamma andrei a letto molto volentieri. Quando l'ho vista spogliarsi nuda con quel gesto così aggraziato la prima volta in spiaggia, ho faticato a trattenere l'erezione."
"La tua mamma è molto carina, vero? Eri eccitatissimo quando la guardavi scopare con Corrado."
La mia mazza mi vibrava in mano, stavo scoppiando di eccitazione. La zia si era sollevata la gonna scoprendo le mutandine. Le sue dita si carezzavano attraverso la stoffa sottile e vistosamente umida. Mia madre stava seduta irrequieta sul divano. Non sembrava aver niente in contrario alla mia masturbazione né a quella di sua sorella, anzi, i movimenti delle sue gambe tradivano eccitazione.
"Tuo figlio è eccitato, perché non gli fai vedere anche le tue, di mutandine? E se la cosa ti eccita, toccati anche tu."
La mamma aveva le gambe leggermente aperte e la gonna morbidamente posata sulle ginocchia. Lei ne sollevò il bordo e si scoprì le cosce, rossa in viso per l'imbarazzo e per la situazione molto erotica. "Se sei proprio così eccitato..." disse in un soffio.
Alla vista delle sue mutandine sottili, il mio cazzo si irrigidì e io cominciai a menarlo a velocità supersonica. La zia si stava titillando la figa dentro le mutande, e mia madre si carezzava tutt'attorno, con gli occhi socchiusi.
"Che situazione assurda... Comunque piacevole..." mormorò.
Allora la zia si alzò in piedi tenendo la gonna sollevata: "Andiamo a letto, tutti e tre, non ce la faccio più. Tu ci desideri, nipotino bello?"
"Sto impazzendo di desiderio per tutte e due."
Mia madre si alzò con aria decisa e sorrise: "Andiamo, non perdiamo tempo. E' tutto così eccitante!"
Ci spogliammo nudi e ci gettammo sul lettone della mamma, abbracciandoci e cominciando a baciarci in bocca come pazzi. Le nostre lingue vagarono dappertutto, assaporai i loro corpi in ogni angolo, leccai a entrambe la figa, il culo, i piedi, le ascelle, ma soprattutto mi dedicai a mia madre e a tutte le sue sensibili intimità. La zia conduceva le danze come una maitresse eccitatissima, lasciando che tutte le mie attenzioni fossero dedicate alla sua sorella più giovane. Non persi tempo e penetrai la desideratissima figa di Susanna, scopandola con vigore mentre la mia lingua le ravanava in bocca. La mamma mugolava di piacere e mi stringeva, incollata alla mia bocca e godendosi il mio uccello duro nella figa, orgasmando a più non posso. E quando fu il momento, accelerai i movimenti e finalmente le sborrai dentro come un fiume in piena.
La zia mi baciò e mi lodò, poi si complimentò con la mamma. "Così hai risolto tutte le tue tensioni. Prevedo bellissimi momenti tra voi due. E spero che il mio nipotino avrà ancora qualche attenzione per la sua zietta..."
L'accontentai quel pomeriggio stesso, perché non appena mi tornò duro mi scopai anche lei, rinnovando il mio e il suo piacere come un vulcano in eruzione.
Inutile dire che quello fu l'inizio di un lungo periodo di delizie amorose con la zia e la mamma, spesso anche tutte e due insieme. Diventare sessualmente maturi a un'età così giovane consente prestazioni eccezionali, godimenti supremi, e apre la porta a tante altre esperienze... come quando la zia Carmen propose che forse avrei potuto alleviare anche le pene dell'altra sorella, la zia Anna, rimasta vedova prematuramente.
Ma questa è un'altra storia.
 

nubici

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bel racconto (anche se non è ili mio genere preferito)!!!
Un altro bello sul nudismo che non si trova piu, racconta la costruzione abusiva di una casa al mare (padre muratore e figli geometra) e che quando è venuto il piastrellista per il gran caldo la madre è rimasta nuda etc etc
magari è nel tuo archivio?
 
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bel racconto (anche se non è ili mio genere preferito)!!!
Un altro bello sul nudismo che non si trova piu, racconta la costruzione abusiva di una casa al mare (padre muratore e figli geometra) e che quando è venuto il piastrellista per il gran caldo la madre è rimasta nuda etc etc
magari è nel tuo archivio?
Nel mio archivio non c'è ma proverò cmq a trovarlo in Rete.
 
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VisitatorePhicaNet

Guest
Racconto non mio ma trovato in Rete tanti anni fa. Ho provato più e più volte a ritrovarlo per risalire all'autore ma non ho avuto successo. Praticamente in Rete è introvabile. Chiunque però dovesse riuscirci, gli chiedo di girarmi il link. L'ho postato perchè è uno dei miei preferiti (fortunatamento l'ho salvato) e spero possa piacere anche a voi.

Nudismo in famiglia

L'estate di due anni fa la zia Carmen e lo zio Aldo invitarono me e mia madre ad andare al mare con loro in una località sul Tirreno. La mamma si stava riprendendo dopo due anni di tensione a causa della separazione da mio padre, e gli zii si erano presi a cuore la faccenda. La zia Carmen era la sorella di mamma, anche se a guardarle non si sarebbe detto: mia madre magra e longilinea, la zia non molto alta e dalle linee piuttosto burrose. Avevano dieci anni di differenza, cinquanta la zia e quaranta mia madre, entrambe belle donne che non se la tiravano nemmeno un po'. Io avevo 18 anni e, oltre ad adorare mia madre Susanna, ero affezionatissimo alla zia, abbondantemente ricambiato. Niente di strano che la sorella maggiore si preoccupasse per noi e facesse di tutto per alleviare la tensione.
Così avevamo affittato due mini-appartamenti in un moderno residence per trascorrere insieme due settimane di completo relax. Vicino a noi alloggiavano anche Corrado, un nipote dello zio Aldo, e la sua fidanzata Jennifer, italianissima nonostante il nome. Una coppia di veri sportivi: lui 28 anni, atletico, moro e abbronzato, lei uno schianto di ragazza, bionda, 24 anni e fisico da miss Italia. Simpatici e attivi, sempre alla ricerca di novità.
Io non avevo particolari necessità di divertimento, sapevo che quelle due settimane sarebbero state all'insegna dello sbracamento al sole e poco più, ed avevo accettato volentieri. Se mia madre stava bene lo sarei stato anch'io, in più c'era la zia che adoravo.
La novità invece arrivò subito il secondo giorno, quando Corrado e Jennifer ci raggiunsero in spiaggia una mattina dopo essere stati in esplorazione chissà dove, e ci proposero di andare insieme in un posto "veramente stupendo, isolato e bellissimo". La mamma e la zia, già spalmate di crema solare e a metà di una chiacchiera interessante su qualche signora di loro conoscenza, erano un po' restie a muoversi, ma i due giovani insistettero.
"Non sapete cosa vi perdete!", esclamò Jennifer mentre lo zio le faceva la scansione corporea tanto era bella. "Ed è a meno di dieci minuti da qui, isolato, non ci va nessuno."
Le due sorellone si alzarono di malavoglia e solo per cortesia, mentre lo zio Aldo avrebbe seguito Jennifer in capo al mondo e non si preoccupava nemmeno tanto di nasconderlo.
"Non dovremo camminare molto, soltanto scendere lungo un sentiero un po' accidentato," proseguì Corrado, aggiungendo poi: "C'è solo un piccolo particolare: dovremo attraversare una zona abbastanza affollata e un po'... speciale. Vi spiegheremo quando saremo là."
Mia madre e la zia si guardarono perplesse, ma l'entusiasmo dei due giovani era contagioso e ci avviammo tutti allegramente dietro

di loro. La costa era frastagliata e salimmo un po' verso l'interno, e quando fummo vicino a un basso cancello in legno fu Jennifer che ci spiegò: "Da qui in avanti è un campo per nudisti, per attraversarlo dobbiamo toglierci i costumi. Non credo che abbiate problemi, no?"
La zia Carmen fece una risatina: "Ah, era questo il piccolo particolare trascurabile?". Mia madre invece guardò me un po' preoccupata perché avrei dovuto vedere nude lei e la zia, cosa impensabile in circostanze normali. Quello che aveva meno problemi era lo zio Aldo, che sorrideva sornione, pregustando probabilmente la visione paradisiaca delle grazie di Jennifer.
Fu la zia a rompere il ghiaccio: "E va bene, birbanti, io ci sto: ma se il posto dove andiamo è men che stupendo la pagherete cara. Tu cosa dici, Susy?"
"Ma... non so..." titubò la mamma e di nuovo guardò me, imbarazzata.
"Suvvia, io e te siamo sorelle e qui è tutto in famiglia." Poi mi lanciò un'occhiata materna: "E non credo che il nostro cucciolo si vergogni a togliersi gli slippini, visto che pratica sport di squadra da sempre."
Io feci segno che non avevo nessun problema. In effetti, come sapevano benissimo sia la zia che la mamma, la questione non era il mettermi nudo io, bensì che io vedessi nude loro.
Mentre la mamma decideva, la zia Carmen si era già slacciata il reggiseno e le sue belle tettone ora danzavano libere al sole ornate da due capezzoli giganti. Vidi mia madre fare spallucce e arrendersi con uno dei suoi sorrisi soavi, e in un attimo togliersi il reggiseno e sfilarsi le mutandine rimanendo nuda. Tutti ci spogliammo di ogni indumento e infilammo i costumi nella borsa da spiaggia della zia, incamminandoci dietro Corrado e Jennifer. Io seguivo il gruppo dando occhiate furtive a tutte le femmine cercando di non dare nell'occhio. Da sempre la protagonista preferita delle mie seghe era la zia Carmen, che avevo immaginato nuda in ogni sorta di situazioni, e che adesso era senza veli a disposizione del miei occhi di nipote innamorato. Devo dire che anche la vista del pelo castano tra le cosce di mia madre mi aveva provocato un flash di eccitazione, specialmente per la grazia con cui si era sfilata il costume davanti a tutti. La mamma aveva il seno più piccolo di quello della zia, ma ben proporzionato alla sua corporatura e tutt'altro che spiacevole, tanto che persino Corrado le aveva rivolto dei complimenti. Lo zio Aldo invece aveva già intavolato conversazione con la bella fidanzata del nipote, la quale, a differenza delle due signore, era completamente depilata in mezzo alle gambe e non lasciava proprio niente all'immaginazione. Io, però continuavo a preferire il morbido e folto cuscino di pelo scuro tra le cosce della zia che avevo intravisto quando si era spogliata e aveva infilato il costume in borsa con movimenti lenti e quasi pigri, consentendomi di darle una lunga e appagante occhiata. Ora mi camminava davanti parlando con mia madre, e quel bel culo abbondante e morbido mi stava facendo impazzire. Mi chiesi se sarei riuscito a trattenere le erezioni, considerati i vincoli di parentela, ma quando guardai verso lo zio Aldo notai che ce l'aveva semi-duro, e comunque anche Corrado non l'aveva per niente floscio. Stranamente, la zia e la mamma sembravano non far caso a questi dettagli e continuavano il loro discorsino iniziato mezz'ora prima come se niente fosse.
Oltrepassata la zona nudisti, nella quale per la verità c'erano gran poche persone, iniziò il sentiero ripido che scendeva a mare. Jennifer aprì la discesa seguita dallo zio Aldo che le stava raccontando qualcosa di futile ma che divertiva tutti e due. Corrado si voltò e aiutò mia madre a scendere tenendole la mano. Lei se la cavava piuttosto bene, ciononostante non mollò la mano dell'atletico giovanotto il quale sembrava più che felice di accompagnarla. La zia invece, fatti due gradini di roccia, si voltò verso di me e mi chiese se avevo bisogno di una mano.
"Ma dài, zia, semmai dovrei offrire io una mano a te che sei una signora!" le risposi, e mentre lei mi gratificava di uno dei suoi meravigliosi sorrisi notai che mi guardava il pisello. Mi chiesi se fosse davvero tanto in erezione, in effetti faticavo a contenermi, perché il pensiero di scendere dietro la zia e di poter ammirare dall'alto le sue belle tettone e il suo sedere ben fatto mi accendeva oltre misura. Ma amen, se era duro era duro, non ci potevo fare niente. Carmen alzò gli occhi e incrociò i miei, e quando vide che mi stringevo nelle spalle come a dirle "Non ci posso fare nulla" mi sorrise di nuovo con aria complice e mi mandò un bacetto, poi si voltò e cominciò la discesa.
Per arrivare in fondo ci mettemmo dieci interminabili minuti, durante i quali mi lustrai davvero gli occhi. Dalla mia postazione più elevata e in fondo alla fila potevo guardare tutte quelle belle femmine che nella discesa mi si presentavano da tutte le angolazioni. Una più bella dell'altra, compresa mia madre che trovavo molto sexy, e la mia impressione era senz'altro condivisa da Corrado che le aveva tenuto la mano per tutta la discesa.
La spiaggetta in fondo alla scogliera era davvero magnifica, isolata e intima, sembrava quasi impossibile che non ci fosse nessun altro.
"Non è un amore di posto?" cinguettò Jennifer rivolta al gruppo, e non potemmo fare a meno di annuire estasiati.
"Un bacio a chi l'ha trovato!" rispose lo zio, ma la fidanzata di suo nipote rispose ridendo: "Beh, l'ha trovato Corrado!"
Lo zio Aldo colse l'occasione e disse: "La donna più vicina lo baci!"
La mamma arrossì e fece un risolino imbarazzato, ma poi si volse verso il suo aitante accompagnatore con le labbra pronte al bacio sulla guancia, ma siccome lui si era girato verso di lei le loro bocche si incontrarono per un lungo istante senza che alcuno dei due facesse niente per sottrarsi. Un applauso salutò il gesto, ci sentivamo tutti un po' euforici e cercammo il posto per distendere i teli da mare. Nessuno faceva il minimo accenno a rivestirsi, come se tacitamente avessimo tutti deciso di restare nudi. La cosa non poteva che farmi piacere, così avrei potuto continuare a lustrarmi gli occhi. Quanto alle erezioni, tutti i maschi esibivano un bel membro di consistenza variabile ma tutt'altro che floscio. Per giunta mia madre non mostrava il minimo imbarazzo in tutta quella situazione. Bene, pensai, se sono fortunato magari riesco anche a carezzare "casualmente" qualche bella parte morbida della zia.
"Non vedo l'ora di farmi un tuffo!" trillò Jennifer incamminandosi verso il mare.
"Aspetta, ti seguo a ruota!" le rispose lo zio Aldo, e i due corsero verso l'acqua come ragazzini in gita.
Corrado e mia madre stavano invece guardando con interesse una specie di gola, come un largo crepaccio percorribile, che si apriva nella roccia dietro le nostre spalle e conduceva a qualche sorta di grotta naturale.
"Vuoi che andiamo a dare un'occhiata?" chiese l'aitante giovanotto.
"Molto volentieri," rispose la mamma, poi si voltò verso di noi: "Volete venire?..."
Era un invito di pura cortesia che la zia declinò molto opportunamente. "Grazie, io e tuo figlio ci arrampicheremo su quel piccolo promontorio, ci deve essere una vista stupenda!"
Non mi aveva nemmeno interpellato, ma era evidentissimo che sarei andato con lei dovunque avesse voluto.
Così ci separammo e la zia mi prese per mano, non come un nipotino ma quasi come un fidanzatino liceale. Discutendo di qualcosa di poco conto, tipo la bellezza del paesaggio o simili, iniziammo a salire per un facile percorso a gradini sui grossi massi che portavano ad un'altura dalla quale si vedeva il mare. La zia mi camminava di nuovo davanti, incurante del fatto che dal basso vedevo cose ancora più interessanti che dall'alto: le sue belle chiappe che si aprivano e si chiudevano nella salita mostrando ai miei occhi spalancati sia il grazioso ano rosa circondato da una peluria scura e vellutata, sia la passera adorna di un folto cuscino di pelo. Adesso avevo il pene completamente in tiro, immaginavo di toccare con mano quel bendidìo che la zia del mio cuore mi mostrava, e non controllavo più l'eccitazione. Ma, francamente, non me ne importava un fico. Avevo notato la confidenza della zia e il piacevole allentamento generale delle inibizioni da parte di tutti, perciò esibivo il mio cazzo dritto e durissimo come un trofeo.
Arrivati al pianoro di roccia che assomigliava a una postazione naturale di avvistamento, la zia senza voltarsi si appoggiò ai massi e guardò giù attraverso la larga fenditura. In quella posizione aveva il culo che sporgeva in fuori verso di me e le cosce burrose leggermente divaricate, una visione arrapantissima che quasi mi fece svenire per l'eccitazione. La zia dei miei sogni, la bella femmina morbida a cui avevo dedicato ore e ore di piacevolissima masturbazione, era davanti a me nuda e mi esibiva senza ritegno le sue splendide intimità.
"Vieni, da qui possiamo vedere tutto!" mi disse da sopra le spalle voltandosi appena.
"Tutto cosa?" chiesi, ringraziandola mentalmente per avermi dato la scusa ufficiale per avvicinarmi a lei. Le misi una mano delicatamente sulla spalla sentendola morbidissima, e le nostre gambe si sfiorarono.
"Dài, appòggiati, non fare il timido, sono tua zia, no?"
L'aveva detto lei. E allora mi appoggiai per bene, con il membro duro alloggiato tra le natiche morbide come un pascià e le braccia tese che sfioravano abbondantemente le morbide poppe della mia bella zia.
"Li vedi?" mi disse indicando un punto poco al largo della costa. Non stavo prestando molta attenzione al mare, in effetti, preso com'ero dal corpo della zia che si lasciava toccare con quella complicità così piacevole. Guardando meglio, però, notai due persone che facevano il bagno e, ovviamente, riconobbi lo zio Aldo e Jennifer. Era chiaro che non stavano solo nuotando: la ragazza faceva evoluzioni quasi olimpiche nell'acqua, con immersioni che lasciavano emergere per un istante il grazioso sedere nudo. Poi i due si avvicinarono tra loro nuotando, e dalla nostra postazione potemmo chiaramente distinguere le teste che si univano.
"Secondo te cosa stanno facendo?" chiese la zia maliziosa.
"Sembrerebbe quasi che si stiano baciando..." azzardai. Era più che una supposizione, era una certezza, così come la posizione che i due ora stavano assumendo.
"Che carino che sei," mi disse la zia senza voltarsi, "Molto delicato da parte tua."
"Non sei gelosa?" chiesi.
La zia si voltò a mezzo verso di me con il suo bel sorriso complice: "Normalmente lo sarei, ma sono anch'io in buona compagnia. Il mio nipotino adorato è qui con me in una posizione che definire intima è riduttivo..." e intanto ancheggiava piano facendomi gustare la morbidezza perfetta delle sue chiappe contro il membro che stava per scoppiare. "Spero che tu non sia imbarazzato, e che anche a te piaccia quanto a me."
"Zia, non immagini nemmeno quanto. Sogno da anni di vederti nuda, e adesso ti posso persino toccare! Non immaginavo che tu fossi così morbida." Le diedi una serie di baci sulle morbide spalle, mentre il mio pube si muoveva avanti e indietro, incoraggiato dai movimenti della mia bella zietta.
"Se vuoi sentire qualcosa di veramente morbido, perché non prendi in mano i miei seni?"
Mi sentii svenire. Allungai le mani e cominciai felice a palpare le morbide tettone della zia.
Lei emise un mugolio di approvazione, poi continuò, con lo sguardo rivolto verso il mare: "Guarda quei due porcelli, in quella zona si tocca, vedi che emergono anche le spalle? Non si stanno solo baciando, lei lo sta palpando sotto acqua."
Tra un bacio e l'altro diedi un'occhiata anch'io, e vidi Jennifer che faceva come un saltino stando abbracciata allo zio Aldo, mentre lui si raddrizzava sulla schiena. Ora non c'erano più dubbi che i due stessero scopando, e la cosa mi attizzava oltre misura, perché non avevo mai visto nessuno scopare dal vero.
La zia Carmen si drizzò piano per non interrompere troppo bruscamente i miei movimenti contro il suo sedere, poi si sciolse dal mio abbraccio e si girò completamente verso di me mettendomi le braccia al collo.
"Ma che bel nipotino innamorato che ho qua," disse con uno dei suoi magnifici sorrisi. Spinse in avanti il pube per sentire il mio cazzo duro contro il suo ventre. "Ti piace la zia?"
"Mi fai impazzire di eccitazione," risposi felice.
"Lo sento, eccome se lo sento!" disse premendo la pancia contro il mio membro eretto. "Da quanto tempo mi desideri, nipotino bello?"
"Da sempre! Sognavo di baciarti già quando avevo cinque anni."
"Vieni, limoniamo come si deve, bel nipote. Fammi gustare quella bella bocca che hai, dammi la tua lingua. Abbiamo tutto il tempo che vogliamo e nessuno ci disturberà."
Avvicinò la sua bocca alla mia ed ebbi la meravigliosa sensazione di baciare una vera donna, e soprattutto la consapevolezza che quella donna era la mia tanto concupita zia Carmen.
Mi fece succhiare la sua lingua come fosse una succosa caramella gommosa, e a sua volta succhiò la mia con determinata delicatezza, facendomi provare un gaudio indicibile. La sua mano intanto era scesa a stringersi attorno al mio pene duro. Incoraggiato, la toccai anch'io tra le cosce e fui quasi sorpreso quando lei le aprì per facilitarmi il compito, anzi, mi incoraggiò con parole e con sospiri e mi lasciò fare liberamente.
"Sai che sei molto bravo? Ci sai fare, davvero! Mi tocchi proprio bene, hai trovato il punto più sensibile in un attimo."
Era la passione che mi faceva ravanare dove più le piaceva, proprio perché piaceva tanto anche a me. La sentivo bagnata e le mie dita scorrevano dolcemente dentro la sua fessura dilatata, mentre lei teneva le cosce aperte e nel frattempo mi limonava con foga e mi menava l'uccello.
Era troppo: ansimando dal piacere, mentre ancora eravamo lingua a lingua, sentii l'orgasmo arrivare e subito fiotti di sperma schizzare sulla pancia della zia e nella sua mano. Ma anche lei raggiunse l'orgasmo subito e fu scossa da sussulti mentre il suo respiro diventava quasi a singhiozzi. Un orgasmo così bello non l'avevo mai vissuto, ed ero felice che fosse stato con la donna dei miei sogni erotici. Continuammo a leccarci le lingue languidamente per un bel po', mentre lei mi guardava negli occhi con sguardo liquido.
Ci abbandonammo l'uno tra le braccia dell'altra, appagati.
"Zia, non credevo che questo sarebbe mai successo."
"Nemmeno io, ti assicuro. E mi è piaciuto davvero moltissimo."
Io avrei avuto tanta voglia di ricominciare, ma non sapevo come comportarmi con la cara zietta. Fui sorpreso quindi quando fu lei a prendere l'iniziativa: "Senti, nipotino del mio cuore, non avrai intenzione di chiudere qui questa faccenda!"
"Cosa intendi dire?" chiesi, incerto sul significato di quella frase.
"Intendo dire," rispose, "che adesso che il ghiaccio è rotto io avrei intenzione di continuare a godere di te e farti godere di me in tutti i modi che vorrai. Lo sai che mi hai eccitata davvero tanto?"
Non credevo alle mie orecchie.
"Dico davvero!" continuò, "Tutta questa situazione mi ha scatenato una libidine da non credere. La zia col nipote. Zia matura e nipote giovanissimo. Non so quanti tuoi compagni di classe possono vantare un'esperienza simile!"
"Credo proprio nessuno, anche se a molti piacerebbe!" risposi, pensando ai discorsi che si faceva tra amici intimi commentando le grazie di qualche bella parente intravista mezza spogliata dal buco della serratura. Già dalle medie, non c'era compagno di classe che non avesse confessato masturbazioni a raffica pensando a cugine, zie, persino le proprie mamme, anche se questo nessuno lo confessava, preferendo esprimere commenti di desiderio sulle mamme degli altri compagni.
"Vieni, adesso scendiamo, perché vedo che i due porcelli hanno finito e stanno tornando alla base, e probabilmente anche tua madre sarà di ritorno."
Scendemmo rapidamente dalle rocce. Io ero al settimo cielo, la zia era accesa ma lo dissimulava bene. Arrivammo ai teli da spiaggia appena prima di essere raggiunti da Jennifer e dallo zio Aldo che fingevano di niente ma avevano un'espressione sul viso che parlava da sola. Pochi istanti dopo arrivarono, con tempismo svizzero, anche mia madre e Corrado. Salutai la mamma e la guardai in viso: non c'era dubbio, anche tra loro c'era stato qualcosa di molto piacevole, lo capivo da tanti piccoli particolari: lo sguardo metà colpevole e metà raggiante, l'andatura sciolta e molle, la disinvoltura con cui si mostrava nuda agli occhi di tutti quando fino a un'ora prima era stata l'incarnazione della castità e del pudore.
Chiacchierando tutti amabilmente ci sdraiammo sui rispettivi teli da bagno, ma le coppie rimasero com'erano: la mamma e Corrado in una zona vicino alla parete di roccia; poco distanti io e la zia; più verso il mare i teli dove si sdraiarono come lucertole sfinite lo zio Aldo e la fidanzata di suo nipote.
Ci scambiammo commenti vaghi sulle nostre esplorazioni, poi il chiacchiericcio proseguì singolarmente, com'era più interessante. Sembravamo tre coppiette di fidanzatini, ciascuna preoccupata di crearsi un proprio spazio intimo dove scambiarsi tenerezze.
Jennifer era davvero esuberante. I suoi movimenti mettevano in mostra in ogni momento la sua fessura ben conformata tra le cosce, e lei non faceva niente per nasconderla, anzi sembrava orgogliosa di mostrarla a tutti e specialmente al "suo" Aldo. Faceva battute e chiacchierava ad alta voce, facendo complimenti allo zio, incurante se la legittima moglie poteva sentire. Corrado e mia madre stavano sdraiati fianco a fianco mormorandosi dolcezze. Io e la zia mantenevamo un certo distaccato contegno, ma io sentivo il pene riprendere vigore e indurirsi di nuovo pensando a quello che avevamo fatto sulle rocce e a quello che la zia mi aveva detto.
Mi accorsi che non era solo il mio pene che si stava indurendo. Anche lo zio Aldo era di nuovo arrapato, e Jennifer non mancava di fare battutine a doppio senso molto stimolanti a cui lui rispondeva a tono. Anzi, il vecchio marpione non si faceva scrupolo di toccarle le tette di quando in quando, commentandone la consistenza soda. Ad un certo punto, la ragazza mugolò qualcosa e poi disse: "Dài, zio, ho voglia di sentire il sapore della tua lingua."
Eravamo tutti girati verso di loro, e nessuno sembrò obiettare al fatto che la bella Jennifer si chinasse sulla bocca dello zio Aldo con la linguetta rosa tutta fuori e cominciasse a leccargli le labbra, iniziando poi a limonare con lui in modo molto lascivo. I due sembravano aver spento il resto del mondo, limonavano come pazzi con sonori risucchi. La manina aggraziata di Jennifer si era stretta attorno alla mazza turgida dello zio e la stava menando, poi lei si staccò dalla sua bocca e disse: "Zio Aldo, non resisto più: ho una voglia pazza di succhiarti l'uccello!" E senza attendere oltre, lo prese in bocca e cominciò a spompinarlo con lunghe e voluttuose leccate.
La scena era arrapante a dir poco, sembrava di assistere a un film porno in tre dimensioni. La zia Carmen era appoggiata sui gomiti e osservava suo marito che mentre si faceva spompinare dalla ragazza di suo nipote le toccava tutte le parti intime, incoraggiato da lei che si metteva in posizioni adatte ad agevolargli il compito.
Mi girai su un fianco per osservare gli altri due. Mia madre si stava lasciando spalmare la crema solare su tutto il corpo da Corrado, che non ne tralasciava nemmeno un centimetro. La sentii dire che le zone mai esposte al sole dovevano essere protette, e lui ammise che era verissimo e perciò insisteva sui seni della "sua" Susanna, tra le cosce, sul sederino ben fatto. La mamma si abbandonava con voluttà a quel piacevolissimo massaggio, godendosi le forti mani del suo aitante accompagnatore nelle parti più intime. Si stirava piacevolmente con gli occhi chiusi e un sorriso beato che tradiva un grande piacere. Sdraiata a pancia sotto, aveva sollevato un po' il sedere per consentire alle dita di lui di spalmare anche tra le natiche. Sembrava una gattina in calore, specialmente perché non era sfuggita a nessuno, men che meno a lei, la poderosa erezione di Corrado che la toccava con piacere e desiderio.
La scena mi eccitava a dismisura. Vedere mia madre abbandonata alle delizie del sesso in quel modo mi mandava fuori di testa. A rincarare la dose, la zia Carmen si era stretta a me da dietro e mi riempiva di bacini e di carezze tenendomi abbracciato. Le sue tettone morbide premevano contro la mia schiena e sentivo il suo pelo pubico contro il mio sedere nudo.
"E' carina la tua mamma, non ti pare?"
Annuii senza parlare.
"Ti eccita molto questa scena, vero?" disse insinuando la sua morbida mano tra le mie gambe e stringendo tra le dita il mio pene dritto e duro. "Avresti mai immaginato di vedere la tua mammina godere delle gioie del sesso?"
"No, era una cosa impensabile, anche se l'ho immaginato tante volte."
"Soltanto che di solito ti masturbavi... Mentre ora questo bel pisellone lo desidero anch'io."
Mi girai verso di lei con immenso desiderio. Le mie inibizioni di figlio davanti alla madre, di nipote che rispetta la zia davanti a suo marito, scomparvero davanti alle scene di accoppiamento che si svolgevano a pochi metri da me.
Corrado stava infilando il grosso membro nella figa di mia madre, la quale, sdraiata sulla pancia, teneva il culetto in alto per favorire in tutti i modi quella splendida e tanto desiderata penetrazione. Lei aveva gli occhi socchiusi e un'espressione di beata lussuria sul viso che non avevo mai visto. La mia casta e pudica mammina si concedeva al suo amante e godeva del suo membro desideroso di eruttare in lei.
Jennifer si era messa a cavalcioni dello zio Aldo e si era impalata sul suo grosso arnese, e ora lo stava cavalcando con gridolini di giubilo e complimenti osceni.
"Cosa aspettiamo ad accoppiarci, noi due?" disse la zia mettendosi sdraiata a cosce spalancate e invitandomi su di sé. Vidi la sua bella figa succosa nel cespuglio di pelo scuro, il suo odore di femmina mi inebriava, e il mio pene scalpitava dal desiderio della zia. Mi misi sopra di lei e la penetrai, in modo del tutto naturale e facilissimo per quanto fosse la mia prima volta. Appena dentro, infilatolo fino in fondo mentre la zia dava un lungo sospiro di piacere, iniziai a pompare come se non avessi fatto altro nella vita. La zia era estasiata. La pompai a lungo stando puntellato sulle braccia, godendo della visione paradisiaca che mi si presentava: le sue mammelle morbide che danzavano avanti e indietro, le sue burrose cosce aperte, il suo pelo che sembrava inghiottire il mio pene turgido a ogni penetrazione. Poi, senza smettere di scoparla, mi appoggiai sui gomiti e cercai la sua bocca che non aspettava altro. Limonammo, limonammo, limonammo per un tempo interminabile, ascoltando in sottofondo i gemiti, i mugolii, gli strilli di piacere delle altre due coppie, mia madre e Corrado, Jennifer e lo zio Aldo, tutti in amore.
Non so chi venne per primo e chi per ultimo, ma che importanza aveva? Il piacere fu così grande che la quantità di sborra che riversai nella zia fu immensa. I miei schizzi sembravano non finire mai, lo estrassi a metà eiaculazione e continuai sulla sua pancia e sulle tette, e lei alzò la testa per prenderlo in bocca golosamente e succhiare le ultime gocce di sperma.
Jennifer si era fatta venire dentro e se lo stava ancora godendo. "Diomìo, Aldo, com'è grosso, e quanto sperma hai! Lo sento ancora pulsare nella figa, sei un amante fantastico!"
Corrado era ancora sdraiato sopra mia madre e se la stava baciando sul collo e sulle spalle, mentre lei si godeva felice quei momenti dolcissimi dopo il coito. "Non toglierlo subito, lascialo dentro e fammelo godere ancora un po'..." mormorò con l'aria di una ragazzina birichina che chiede un dolcetto.
Dunque tutti avevamo eiaculato dentro le nostre donne, e loro ne avevano goduto come noi. Se è vero che la prima volta non si scorda mai, la mia è stata eccezionalmente bella.

Il rientro fu tranquillo e languido. Ci incamminammo nel tardissimo pomeriggio, quasi come se il senso del tempo si fosse fermato. Ognuno di noi aveva goduto di una donna fantastica e tanto desiderata, e si prospettava un probabile seguito. Ci rimettemmo i costumi da bagno quasi a malincuore prima di oltrepassare il cancelletto di legno. Arrivati agli appartamenti, anziché salutarci, ci accomodammo tutti nel salotto della zia Carmen che offrì aperitivi a tutti. Si parlò della fantastica esperienza, e qualcuno disse che sarebbe stato bello non farla terminare lì. Così venne quasi naturale proporre di mantenere le coppie e andare a dormire ciascuno nel letto della nuova compagna.
Passai con la zia una notte memorabile. Non scendemmo in spiaggia la mattina dopo, ma rimanemmo in casa sua a fare l'amore in tutti i modi per l'intera giornata. Come scoprimmo poi, anche le altre due coppie fecero la stessa cosa.
Due sere dopo ci ritrovammo tutti a cena nell'appartamentino che era di Corrado e Jennifer, anche se da due notti ci dormiva lo zio Aldo. Si parlò molto liberamente, e tutti mi fecero le congratulazioni per essere riuscito a fare l'amore così presto e con una donna così desiderabile. In effetti, la zia ci aveva dato dentro davvero e mi aveva fatto provare esperienze che normalmente si maturano in tempi assai più lunghi. L'argomento della serata, le battute a doppio senso, la piacevolezza delle esperienze vissute ci stavano accendendo di nuovo tutti, sia uomini che donne, e fui molto stupito quando sentii la mamma, la mia pudica e castissima mamma, proporre:
"Sentite un po': date le circostanze e le piacevoli sorprese vissute in questi giorni, perché non cercare altre sorprese, dopotutto? Voglio dire, perché limitare l'esperienza alle nuove coppiette formatesi sulla spiaggetta dei nudisti?"
Tutti la guardammo incerti sul significato delle sue parole, ma con una vaga idea che ci sembrava troppo bella per essere vera. Mia madre continuò: "Intendo dire, nel caso non si fosse capito, che se tutti sono d'accordo potremmo continuare con gli scambi in questo piacevole gruppetto!"
Ci fu un'ovazione e un tripudio di baci tra tutti noi. Accettato subito, ci scambiammo le coppie per ampliare la piacevole esperienza: la mamma prese sottobraccio lo zio Aldo, la zia si abbracciò all'atletico Corrado e Jennifer venne da me con un sorriso che era tutto un programma. "Non vedo l'ora di provare questo ragazzino!" disse dandomi un bacio, mentre io già pregustavo lunghe leccate alla sua figa depilata.

Le due settimane passarono in un lampo. Gli ultimi due giorni si ricomposero le coppie originarie e la mamma tornò in appartamento con me. Mi chiese con trepidazione materna come mi fossi trovato con la zia Carmen e con Jennifer, e io le raccontai tutto. Naturalmente volli sapere anche tutto di lei, e in quei due giorni fu prodiga di particolari eccitantissimi, tanto che un paio di volte le chiesi il permesso di masturbarmi mentre raccontava, tanta era l'eccitazione provata.
Una settimana dopo il rientro a casa, la zia Carmen venne a trovare la sorellina. Si scambiarono confidenze intime e la zia fu felice di constatare che le tensioni della mamma si erano dissolte. Io dalla mia camera le sentivo parlare ad alta voce sedute sul divano del salotto. La zia narrava a mia madre di come il suo nipotino l'aveva eccitata e soddisfatta pienamente, e la mamma fu felice di commentare che mi vedeva più uomo. Quando andai in cucina a bere una bibita m chiamarono di là e mi fecero sedere con loro, parlando con me delle mie esperienze sessuali fatte al mare. La zia fu molto gentile e commentò che scopare Jennifer sarebbe stato il sogno di tutti gli uomini degni di questo nome, ma io la bloccai.
"Zia, se lo vuoi sapere, e lo dico sinceramente, nessuna mi ha mai eccitato quanto te!"
"Che teesooorooo!..." disse lei venendo a darmi un bacio sulla bocca.
"O meglio, la cosa più eccitante in assoluto è stato fare l'amore con te mentre vedevo la mamma scopare con un altro uomo."
Le due donne risero fingendo di scandalizzarsi per l'oscenità. Ma la zia mi capiva bene.
Intervenne la mamma, comprensiva come sempre: "E' stato un peccato che gli ultimi due giorni, quando gli altri maschi hanno potuto godere della propria donna, tu fossi invece con tua madre..."
La zia la guardò con un'espressione maliziosa: "Beh, potevate sempre scambiarvi qualche effusione, no?"
La mamma arrossì: "Ma dài, tra madre e figlio..."
"Ma sì, qualche bacio anche sulla bocca, perché no? Sono cose naturali... Anzi, avrei compreso anche del petting, girare nudi per l'appartamento, fare la doccia insieme..."
"Ma cosa dici!..." rispondeva la mamma, rossa in viso. Io invece trovavo stimolanti le parole della zia.
"E se anche vi fosse capitato di fare l'amore, che male ci sarebbe stato?"
"Carmen!! Adesso smettila, stai esagerando."
"Ma scusa, tuo figlio ha fatto l'amore con me che sono tua sorella. Che differenza ci sarebbe a farlo anche con sua madre?"
La mamma non sapeva più cosa rispondere, paonazza per l'imbarazzo. Ma la zia continuava imperterrita:
"Una volta che non rimani incinta, che male c'è?" Poi aggiunse con un sorrisetto malizioso: "Non dirmi che un pensierino non ce l'hai fatto..."
"Adesso basta..." disse la mamma con scarsa convinzione. Io mi stavo eccitando alla grande e cominciai a toccarmi il pacco attraverso i pantaloni senza dare nell'occhio.
"Guarda che tuo figlio è un uomo, ed è migliore di tanti altri uomini, è delicato, sensibile, e soprattutto ha una grande energia sessuale, proprio quello che ci vuole per una donna."
Io non resistetti più: "Scusate, vi dispiace se mi masturbo? Questo discorso me l'ha fatto diventare durissimo."
"Sì, fai pure caro," disse la mamma. Ma la zia colse la palla al balzo: "Lo vedi? Anche lui trova eccitante la situazione, e devo confessare che parlarne sta provocando pruriti intimi anche a me..."
Così dicendo, la zia si carezzò sotto la gonna.
La mamma era imbarazzata: "Insomma, che situazione surreale..."
"Mi sembra di capire che anche a te piacerebbe andare a letto con la tua mamma," disse la zia rivolta a me. Io, che mi stavo menando l'uccello durissimo con i pantaloni aperti, annuii senza riserve: "Sì, con la mamma andrei a letto molto volentieri. Quando l'ho vista spogliarsi nuda con quel gesto così aggraziato la prima volta in spiaggia, ho faticato a trattenere l'erezione."
"La tua mamma è molto carina, vero? Eri eccitatissimo quando la guardavi scopare con Corrado."
La mia mazza mi vibrava in mano, stavo scoppiando di eccitazione. La zia si era sollevata la gonna scoprendo le mutandine. Le sue dita si carezzavano attraverso la stoffa sottile e vistosamente umida. Mia madre stava seduta irrequieta sul divano. Non sembrava aver niente in contrario alla mia masturbazione né a quella di sua sorella, anzi, i movimenti delle sue gambe tradivano eccitazione.
"Tuo figlio è eccitato, perché non gli fai vedere anche le tue, di mutandine? E se la cosa ti eccita, toccati anche tu."
La mamma aveva le gambe leggermente aperte e la gonna morbidamente posata sulle ginocchia. Lei ne sollevò il bordo e si scoprì le cosce, rossa in viso per l'imbarazzo e per la situazione molto erotica. "Se sei proprio così eccitato..." disse in un soffio.
Alla vista delle sue mutandine sottili, il mio cazzo si irrigidì e io cominciai a menarlo a velocità supersonica. La zia si stava titillando la figa dentro le mutande, e mia madre si carezzava tutt'attorno, con gli occhi socchiusi.
"Che situazione assurda... Comunque piacevole..." mormorò.
Allora la zia si alzò in piedi tenendo la gonna sollevata: "Andiamo a letto, tutti e tre, non ce la faccio più. Tu ci desideri, nipotino bello?"
"Sto impazzendo di desiderio per tutte e due."
Mia madre si alzò con aria decisa e sorrise: "Andiamo, non perdiamo tempo. E' tutto così eccitante!"
Ci spogliammo nudi e ci gettammo sul lettone della mamma, abbracciandoci e cominciando a baciarci in bocca come pazzi. Le nostre lingue vagarono dappertutto, assaporai i loro corpi in ogni angolo, leccai a entrambe la figa, il culo, i piedi, le ascelle, ma soprattutto mi dedicai a mia madre e a tutte le sue sensibili intimità. La zia conduceva le danze come una maitresse eccitatissima, lasciando che tutte le mie attenzioni fossero dedicate alla sua sorella più giovane. Non persi tempo e penetrai la desideratissima figa di Susanna, scopandola con vigore mentre la mia lingua le ravanava in bocca. La mamma mugolava di piacere e mi stringeva, incollata alla mia bocca e godendosi il mio uccello duro nella figa, orgasmando a più non posso. E quando fu il momento, accelerai i movimenti e finalmente le sborrai dentro come un fiume in piena.
La zia mi baciò e mi lodò, poi si complimentò con la mamma. "Così hai risolto tutte le tue tensioni. Prevedo bellissimi momenti tra voi due. E spero che il mio nipotino avrà ancora qualche attenzione per la sua zietta..."
L'accontentai quel pomeriggio stesso, perché non appena mi tornò duro mi scopai anche lei, rinnovando il mio e il suo piacere come un vulcano in eruzione.
Inutile dire che quello fu l'inizio di un lungo periodo di delizie amorose con la zia e la mamma, spesso anche tutte e due insieme. Diventare sessualmente maturi a un'età così giovane consente prestazioni eccezionali, godimenti supremi, e apre la porta a tante altre esperienze... come quando la zia Carmen propose che forse avrei potuto alleviare anche le pene dell'altra sorella, la zia Anna, rimasta vedova prematuramente.
Ma questa è un'altra storia.
Che bello!
 
OP
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Ciao ragazzi, ho deciso di postare un nuovo racconto...anche questo preso dalla Rete e salvato anni fa. Ho controllato e non dovrebbe essere più disponibile online quindi ho deciso di postarlo. E' un racconto in più parti ma le posterò subito tutte. Buona lettura :cool:

Mia madre 1º parte​

Venerdì sera, cena al ristorante con i colleghi di lavoro di mamma. lei è un noto avvocato in provincia di Firenze, 36 anni, compiuti da tre mesi, vedova da 5 anni.
Il mio nome è Alvin 18 anni compiuti da poco.
Non volendo andare a quella cena da sola, mi chiese di accompagnarla, cosa che feci molto volentieri; mi sentivo importante a farle da accompagnatore, dopo la morte di papà lo facevo spesso.
La serata trascorse velocemente e in modo piacevole.
Fortunatamente essendoci altre persone estranee, oltre me, gli avvocati non parlarono di lavoro.
Mamma fu la prima a salutare la compagnia, non le piaceva fare tardi.
Ritornammo a casa che erano quasi le 10, troppo presto per andare a letto.
Fu mamma a fare la proposta.
“che ne dici di metterci comodi e guardare un po’ di televisione?”.
“niente in contrario, vado a cambiarmi”.
Lo stesso fece lei.
Ritornai con addosso i pantaloni della tuta e una maglietta, mamma invece si era presa alla lettera... spogliandosi completamente; indossava i pantaloncini del pigiama e pure lei una larga maglietta,sotto non aveva nulla, si notava facilmente.
Ci siamo seduti sul divano e visto che per televisione non davano niente di interessante, abbiamo cominciato a parlare di varie cose, ad un tratto mamma cambiando completamente discorso.
“Alvin da quanto tempo non ci coccoliamo più come facevamo una volta quando eri più piccolo?”.
“beh! da un bel po’”.
“vieni qui vicino a me dai”.
Mi sono avvicinato e lei mi ha preso fra le braccia stringendomi stretto come faceva quando ero un bambino.
Siamo rimasti così per un bel po’,la testa appoggiata al suo grembo,le braccia attorno alla sua vita, mentre le sue mani mi accarezzavano i capelli.
Ad un tratto ho sentito il suo petto sussultare,ho alzato gli occhi,i suoi erano pieni di lacrime.
”mamma che succede?”.
“nulla bambino mio, nulla, solo dolorosi ricordi, continua a tenermi stretta, mi sento protetta fra le tue braccia, tuo padre lo faceva spesso”.
Non sapevo cosa pensare, mamma sempre così energica, forte, indipendente, stava chiedendo a me di proteggerla!!.
Che fare? l’ho abbracciata ancor più forte, più stretta, passandole un braccio sopra la spalla, volevo sentisse tutto il bene che le volevo, che sapesse che poteva contare su di me, che sentisse che ero un uomo, pronto a difenderla da tutto e da tutti.
Ho cominciato ad accarezzarle la schiena, il suo corpo aderiva al mio in questo abbraccio, ma per fare questo mi ero sollevato un po’, ora mi teneva come quando succhiavo il seno.
“il mio bambino, il mio bel bambino diventato uomo che protegge la sua mamma”.
La lasciavo dire, sentivo che le faceva bene.
“come sarebbe bello tornassi bambino come quando ti allattavo, che momenti meravigliosi”.
Non sapevo cosa dire ne cosa fare, immaginavo che tutta quella nostalgia fosse per la mancanza di papà, aderii ancor di più al suo corpo.
Volontariamente od involontariamente,la mia bocca si appoggiò al seno, una scossa tremenda dentro di me, il capezzolo era duro, eccitato, stava pensando a papà e ai momenti passati con lui.
Mamma ha una cosa particolare che lei chiama difetto, quando ride o si emoziona e io aggiungo anche quando si eccita, il capezzolo si allunga parecchio.
Ora era lì a contato delle labbra che spingeva in fuori maglietta, che voglia di aprirle.
Non avevo il coraggio di muovermi o meglio non lo volevo, siamo rimasti così per non so quanto tempo, avrei voluto fermare il tempo, Dio mio cosa mi stava succedendo?
Quella che sto abbracciando è mia madre!!
Ma questo non impediva al mio sesso di eccitarsi.
Per quanto tempo rimanemmo così? Secondi, minuti,ore, chi può dirlo?.
Ad un certo punto si è come svegliata, mi ha solleva, la testa e guardandomi.
”va tutto bene bambino mio, non preoccuparti è bello stare fra le tue braccia,dobbiamo farlo più spesso, specialmente quando siamo soli,ma ora è meglio andare a letto” .
Mi ha fatto una lunga carezza e dato il solito bacio sulle labbra, un po’ più lungo del solito, ma forse era solo un’impressione dovuta all’eccitazione, un po’ più umido, ma forse era colpa delle lacrime.
Sono rimasto seduto, non avevo il coraggio di alzarmi, non volevo vedesse l’eccitazione che era esplosa dentro gli slip, cosa avrebbe pensato? .
Lasciò finalmente la stanza, solo allora riuscii ad alzarmi chiedendomi cosa stavo facendo? ,
Mi sono preso la testa fra le mani e ho cominciato a dire a me stesso:
“sono malato, mio Dio sono malato, sono un perverso, un porco, un incestuoso”
Aggiungete voi quello che vi pare.
Ma tutto questo avveniva solo in una meta della mente, nella metà sana!! l’altra, quella malata, ne era felice, avrebbe voluto andare avanti, mi sgridava dicendomi quello che avrei dovuto fare.
Ho urlato alla mente.
“basta, basta, lasciami in pace, non voglio desiderare mamma”.
Mi sono alzato, sono uscito in giardino, volevo calmarmi un po’ l’ho fatto urlando al cielo, fino a formulare il proponimento che non avrei più osato pensare una cosa del genere.
Raggiunta la calma, sono rientrato, ho cominciato a salire le scale per andare in camera mia, stavo per entrare quando ho sentito l’acqua della doccia, il proponimento è andato a farsi friggere, dentro di me non avrei voluto, ma la voglia era ancora lì che me lo ricordava, bastava vedere il rigonfio nei pantaloni della tuta, ha vinto l’eccitazione, la perversione.
Mi sono avvicinato al bagno, la porta era leggermente socchiusa, eccola lì in tutta la sua bellezza di donna matura,il corpo coperto d’acqua, le mani che l’accarezzavano, il seno con i capezzoli eretti, il centro del piacere invitante con tutto quel pelo nero, Dio mio quanto era bella.
Non ho resistito, mi sono abbassato la tuta e gli slip, il pene è uscito con prepotenza forte della sua durezza e voglia, l’ho impugnato e con quella bellissima donna davanti agli occhi ho cominciato a masturbarmi lentamente, volevo godere ogni attimo di quella visione,.no, non c’era più mia madre,.c’era una donna con un corpo fatto per ricevere e dare amore, avrei voluto entrare, abbracciarla, farle vedere quanto grande e forte era il mio desiderio, non ho avuto il coraggio di farlo.
Continuai a masturbarmi, il pene sembrava scoppiasse tanta era la sua tensione,sentivo i testicoli pieni di lava incandescente è stata un’eruzione, mai avevo provato una cosa così squassante.
Sono rimasto li ad ammirare il pene che eruttava, sembrava non finisse più, le gambe che cominciavano a cedere, non capivo più nulla,avrei voluto urlare, ma la ragione ha avuto il sopravvento, mi sono allontanato giusto in tempo,avessi tardato qualche secondo, sarebbe uscita.
Mi sono rifugiato nel letto, tremavo, la mente in fiamme, mi sentivo sporco, mille pensieri.
Chi ero? Chi sono? Un mostro? Un pervertito che ora ha tolto l’ultima barriera di pudore.
Ho spiato mamma, mi sono masturbato guardando il suo corpo, ho pensato e desiderato di possederlo.
Ma che figlio sono? No, non un figlio, ma un pervertito che sogna di possederla, di fare sesso con lei, di stare nel suo letto, altro che uomo su cui contare in caso di bisogno, su cui appoggiare la testa, Dio se sapesse che figlio degenere si ritrova.
Ho cominciato a piangere, lacrime amare, molto amare, il corpo in un continuo sussulto infine un sonno agitato si è impadronito di me.
Mi sono svegliato in preda ad una forte agitazione, come dovevo comportarmi, confidarmi? tacere?.
Mamma era in cucina,aveva preparato la colazione,un bel sorriso le illuminava il viso, fu quello a farmi decidere, silenzio assoluto.
“buongiorno Alvin..dormito bene?”.
“si mamma”.
Mi avvicinai e le diedi un veloce bacio sulla guancia.
Iniziai a consumare la colazione, non osavo alzare gli occhi, avevo paura di incontrare i suoi.
“oggi starò fuori tutto il giorno, devo incontrare un cliente per una fusione di aziende”.
“va bene ci vediamo questa sera”.
“sono d’accordo con la nonna che vai a pranzo da lei”.
“va bene mamma”.
Quando finii lei era pronta per andare all’incontro.
Mi alzai per salutarla, sempre tenendo gli occhi abbassati.
Quando le fui vicino, mise la mano stretta a pugno sotto il mento,alzandomelo in modo la guardassi negli occhi,stava sorridendo.
“la prossima volta entra, oppure non lasciare tracce, prima di uscire vai a pulire”.
Appoggiò le labbra alle mie, vi rimasero più del solito e questa volta non era una mia impressione.
Si staccò continuando a sorridere.
“a questa sera, abbiamo molte cose da dirci, mio uomo”.
La guardai andarsene indossando quel completo giacca-pantalone che portava sempre quando doveva incontrare i clienti o andare in tribunale,normalmente,quando era a casa o andava a fare la spesa, indossava,la amata mini che metteva in risalto le sue belle gambe,un giorno le chiesi perché non la portasse sempre
"quando sono in riunione o in tribunale,voglio che ascoltino quello che sto dicendo e non essere distratti dalle nue gambe"
Sorrisi ricordando quelle parole e ammirando il fondoschiena modellato dai pantaloni.

...Continua.....





Mia madre 2º parte​

Come eravamo d’accordo andai dalla nonna immediatamente dopo che mamma se ne era andata.
Arrivai da lei in tarda mattinata.
Viveva un pò fuori città,in una zona panoramica,mi affascinava quel posto e appena potevo ci andavo.
Oltretutto mi piaceva stare con la nonna,pur avendo 50 anni,li portava magnificamente ed in modo giovanile,diciamo che era la copia,più anziana,di mamma.
Anche lei era vedova,si,hai letto bene, gli uomini della nostra famiglia,avevano fatto delle morti tragiche,ogni tanto quando ci pensavo,mi toccavo le parti basse,giusto per scaramanzia.
Nonna era diventata procuratrice presso il tribunale dei minori,questo non è importante per la storia che sto raccontandoti,ma era per arricchire le informazioni sulla mia famiglia.
Mangiammo con allegria anche se il mio pensiero era sempre rivolto a quello che sarebbe avvenuto quando sarei rientrato a casa.
Per tutto il giorno ero in un mondo tutto mio,tanto che la nonna se ne accorse.
“ehi!,ragazzo che hai?”
“nulla nonna perché?”
“è la terza volta che ti faccio la stessa domanda e tu non rispondi,chissà dove hai la testa,per caso hai qualche problema?”
Non potevo certo dirle il motivo,inventai una piccola scusa.
“lunedì ho un tema e sono preoccupato,non mi sento pronto”
“posso aiutarti?”
“grazie,ma lo sai che mamma non vuole e molto intransigente sull’argomento”
“si lo so come la pensa,ero anch’io come lei,non per niente sono procuratrice e non mi piacciono le scorciatoie,perciò dacci dentro e preparati”
“va bene nonnina,ma dimmi,come era mamma da studente?”
“una stakanovista,non le bastava essere la più brava,voleva essere la migliore”
“allora io sono una piccola delusione,sono bravo,ma non il migliore”
“guarda che come tua madre ne nascono pochissime e va bene così,altrimenti noi procuratori,potremmo chiudere,se avessimo contro avvocati come tua madre”
Proprio in quel momento,squillò il telefono.
“è tua madre,vediamo cosa vuole”
Parlarono per un po’,alla fine sentii la nonna dire.
“tranquilla bambina,non c’è nessun problema”
Rimise giù il telefono.
“tua madre deve partire immediatamente per Monaco,ci sono delle complicazioni nella fusione a cui sta lavorando,non c’è la farà a venire a salutarci,ha appena il tempo di passare da casa per prendere i vestiti di ricambio e andare all’aeroporto,spera di essere a casa per lunedì sera o al massimo martedì”
Non so che faccia feci,probabilmente era visibile la delusione per il mancato incontro serale,ma nonna,fortunatamente non sapeva il motivo.
“non essere triste ha detto che appena consegnato il bagaglio ti chiamerà e poi non sei felice di stare con la tua nonnina?”
Sorrisi a quella domanda,lo sapeva benissimo che mi piaceva stare a casa sua.
Mamma ritornò il martedì sera,ma non fece quello che mi aspettavo,anzi,fu molto più riservata,chiudeva la porta del bagno,quella della camera e anche quando girava per casa lo faceva in modo da non essere troppo casual,anzi oserei dire,quasi monacale,ed evitava assolutamente quegli atteggiamenti confidenziali che sempre aveva tenuto nei miei confronti.
Non avevo il coraggio di affrontarla e chiederle il motivo di quel cambiamento,avrei voluto che mi dicesse in faccia quello che pensava,ma ritornasse ad essere la mamma di prima.
Passarono diversi giorni prima che decidesse di affrontare l’argomento che ci aveva in qualche modo scombussolato,almeno io lo ero e immagino pure lei.
Era ancora un venerdì sera,quando, appena rientrata, mi disse.
“noi due dobbiamo parlare molto seriamente,lo so dovevo farlo una settimana fa’,mi sono presa un po’ di tempo per rifletterci e leggere dentro di me.
Aspettami qui,mi faccio la doccia,ceniamo e poi parliamo”
Non c’era nulla da dire,se non aspettare il momento.
Cenammo in un clima falsamente allegro,come stava avvenendo da quando era rientrata da Monaco,tensione si poteva tagliare con un coltello,in me era notevole,lei non lo dava a vedere,faccia da avvocatessa anche con me.
Sparecchiammo la tavola,lavammo le stoviglie,mamma non vuole lasciare nulla di sporco.
“bene,vieni andiamo in salotto”
Ci sistemammo sul divano,ma ben distanti da come eravamo abituati sistemarci quando guardavamo la tele,oltre a questo non aveva acceso la televisione,segno che quello che aveva da dirmi era molto importante e non voleva che qualcosa sviasse l’attenzione,iniziò dicendo.
“lo so che deve essere stato un inferno per te questa ultima settimana,per come mi stavo comportando,lo è stato pure per me,te lo assicuro”
Volevo cancellare tutto,perciò feci un lungo respiro e dissi quello che avevo dentro di me.
“mamma ti chiedo scusa per quello che ho fatto,non lo farò più e non è una promessa e un giuramento, però è inutile ti nasconda che mi piaci tanto,sia fisicamente che sessualmente,ma soffocherò il tutto,pur di ritornare a volerci bene,mi manca il tuo amore di materno”
Mamma mi guardò fissamente negli occhi,non c’è la feci a sostenere quello sguardo,ora capivo perché i testimoni crollavano sotto i suoi interrogatori.
Però vidi che il viso era disteso in un dolce sorriso.
“ora lascia che sia io a parlare,credi che non me ne fossi accorta che da parecchio tempo mi spiavi sotto la gonna e ti confesso che la cosa all’inizio mi aveva parecchio imbarazzata,poi hai alzato il tiro,non ti accontentavi a sbirciare nella scollatura o mentre facevo la doccia o mentre mi cambiavo,ma sei arrivato a prendere gli indumenti usati,che buttavo nella cesta per toccarti,ho avuto paura che stessi diventando un feticista sessuale”
“mamma non lo sono,te lo posso assicurare,ho una forte attrazione per te,mi piaci e non posso nasconderti che continuo a masturbarmi pensandoti,questo lo sai benissimo,ma non sono un maniaco”
Finalmente avevamo affrontato il discorso,in un certo senso mi sentivo libero,qualsiasi cosa fosse accaduta in seguito,l’importante era aver ritrovato mia madre.
“tu non lo sai,ma martedì sono rientrata al mattino e non sono venuta a casa ne sono andata in ufficio,sono andata a trovare quella mia amica psicologa,per chiederle un consiglio e mi ha detto che tutto era normale,molti adolescenti sono soliti spiare la mamma, è la prima donna di cui si innamorano, la prima donna che hanno la possibilità di osservare, e poi, tu sei giovane,bella e parecchio attraente..”
Non capivo perche lasciasse il discorso in sospeso,sembrava rapita da dolci ricordi,si riprese subito.
“sai cosa mi ha consigliato?..di farmi vedere da te in modo naturale senza tabù,in modo che una volta che ti sarai assuefatto alla mia nudità,andrai verso altri lidi femminili,perciò ho deciso di fare una cosa che non abbiamo mai fatto,le prossime vacanze andremo in Croazia nel villaggio Valalta vicino a Rovigno e un villaggio naturista,ho già prenotato una villetta,vicino al mare,mi è costata un bel po’ di soldi e qualche aiuto che mi ha permesso di averla,ah!ci andremo nei primi 15 giorni di luglio”
Guardai mamma parecchio sorpreso,la proposta che aveva fatto,anche se allettante,mi sembrava,a dir poco scioccante.
Mamma mi stava osservando parecchio divertita.
“mamma,mi vergogno,davvero vuoi andare in un villaggio naturista?,non ci siamo mai andati e mi vergogno farmi vedere nudo da persone estranee”
“e perché?,sei un bel ragazzo,vedrai quante fanciulle ti ammireranno e tu vedrai loro come mamma le ha fatte”
Mi lasciai convincere,non perché avrei visto altre donne o ragazze nude,ma perché avrei avuto mamma completamente nuda sotto ai miei occhi,senza bisogno che la spiassi,alla fine pensai che quella psicologa aveva avuto una grande idea,mi sarebbe piaciuto ringraziarla.
Durante il periodo che ci separava all’inizio della vacanza,era accaduto un fatto parecchio grave,mamma era ritornata prima dall’ufficio,entrata in casa,mi aveva trovato con in mano il pisello che mi stavo masturbando mentre ammiravo una cassetta porno,ma quello che l’aveva sconvolta era che nell’altra mano stringevo un paio delle sue mutandine,non disse nulla andò dritta fino alla cucina,io era paralizzato e imbarazzatissimo,non mi aspettavo la sua comparsa, scappai in camera, non scesi nemmeno per la cena,alla fine andammo a dormire senza scambiare una parola.
Quello che scrivo ora, me lo raccontò qualche mese dopo.
Il suo sonno era stato disturbato per tutta la notte, un sogno l’aveva sconvolta ed eccitata,nel sogno aveva fatto l’amore con me e spinta da una voglia irrefrenabile si era toccata, con in testa la visione del mio sesso duro,che aveva ammirato nel pomeriggio.
Disse che avava goduto, goduto come non le capitava da tempo.
“fra le lacrime mi sono detta che dovevo trovarmi un uomo”.
Da quando,papà era morto,a quel tempo avevo 13 anni,mamma aveva rinunciato alla sua vita sentimentale,l’aveva fatto per me, per non ferirmi.
Al mattino telefonò all’agenzia e saputo che la villetta era libera da subito,decise di anticipare la partenza,non aveva cause importanti,nulla che non potesse gestire la sua aiutante.
L’indomani mi comunicò la decisione,saremmo partiti il giorno seguente.
“prepara la tua valigia,io vado in ufficio a fare le consegne e poi ritorno a preparare la mia”
Nessun accenno a quello che era accaduto il giorno prima.
Partimmo molto presto,di strada ne avevamo parecchia da fare,per tutto il tragitto non abbiamo scambiato parola,arrivammo nel primo pomeriggio,andammo all’accettazione e ci venne consegnata la chiave magnetica e il regolamento,dove si diceva che in giro per il villaggio si doveva girare completamente nudi a parte alcune zone,supermercato,ristorante ecc. ecc.
Risalimmo in macchina ed andammo a prendere possesso della villa,che si trovava verso la fine del villaggio,dove c’era la cosiddetta zona più esclusiva,costeggiammo tutta una serie di ville,sinceramente una più bella dell’altra,la nostra era l’ultima della fila,più avanti c’era un bel prato verde,una cosa mi aveva colpito,mentre attraversavamo il villaggio non avevo visto nessuna persona nuda tanto che dissi.
“mamma ma sei sicura che siamo in un villaggio naturista,le persone che abbiamo incontrato erano tutte vestite,al massimo in costume”
“non si vede la spiaggia,penso saranno là”
Fortunatamente la villetta era veramente come l’avevano descritta,tranquilla,un pò isolata e immersa nel verde,la spiaggia,che era a poca distanza, completamente a nostra disposizione,era semivuota,probabilmente gli ospiti si affollavano al centro dove c’erano tutte le attrezzature e l’animazione,pensai che era meglio così,non riuscivo a capire il perché di quel pensiero.
Unico problema era cosa avrebbe pensato la gente nel vedere una trentaseienne e un diciottenne,per i benpensanti,la madre col proprio figlio,per i maligni,due amanti, male assortititi magari,ma ormai nessuno si scandalizzava più e poi se c’è una cosa che ho imparato su di un campo naturista,ognuno faceva i cavoli propri.
“esternai a mamma questi pensieri”
“e chi se ne frega di quello che pensano”
“mamma non ti ho mai sentito parlare così”
“se è per quello non sono mai stata in un campo nudista e non pensavo certo di fare quello per il quale siamo venuti,perciò non scandalizzarti per il linguaggio”
Parcheggiammo la macchina nel posto assegnatoci.
Appena sceso dall’auto mi avvicinai e le sussurrai.
“mamma scusami se ti ho spiata e…”
Non mi lasciò aggiungere altro e con un sorriso.
“non è accaduto nulla di male è naturale e poi, sei mio figlio”.
Scaricammo i bagagli e prendemmo possesso della villetta.
Era perfetta,non avevano mentito,quello che avevano promesso lo stavano mantenendo,vedevamo il mare li a pochi metri,con le sue isolette.
Sistemato il tutto,ci mettemmo in costume ed uscimmo e lì mi accorsi che eravamo fuori posto,guardando il litorale che si estendeva alla nostra destra,si vedevano centinaia di persone completamente nude.
Ci sistemammo in un angolo un poco appartato,visto che era la nostra prima volta.
Ora veniva la parte più difficile.

Quale che sia questa parte dovrai aspettare la prossima puntata.







Mia madre 3º parte​

Eccomi a continuare il racconto,come ricorderai eravamo ospiti in un villaggio naturista in Croazia ed eravamo ad un punto critico..

Già ora dovevamo affrontare la parte più difficile,spogliarci completamente, in poche parole rimanere nudi,in un luogo quasi pubblico e davanti a degli estranei,anche se eravamo defilati,potevano in qualsiasi momento venire da queste parti e sono convinto che appena avessero visto mamma,ne sarebbero venuti più di uno e questo mi indispettiva.
“dai bambino mio spogliamoci”
“sei proprio convinta di farlo, farci vedere da tutti?”
“ehi!,non mi dirai che sei geloso,guarda che quì è normale,lo fanno tutti,se sbaglio desideravi vedermi nuda e poi quì non c’è nessuno?”
“si,ma volevo essere solo io a vederti”
“per il momento sarai solo tu a vedermi e non ti ricordi il patto?, su dai facciamolo”
Un pò controvoglia lo feci, non avevo molto da togliermi se non i bermuda da bagno.
Mamma per un senso di pudore,nei miei confronti, si voltò, slacciò il reggiseno, poi a due mani si sfilò le mutandine e fattasi coraggio si voltò verso di me.
Io ero lì completamente nudo, pur avendo solo 18 anni, non li dimostravo, grazie a tutte le ore che dedicavo al nuoto,il corpo era talmente sviluppato,che potevo tranquillamente passare per uno più vecchio,il sesso sussultava lentamente spinto dal sangue che l’andava a gonfiare, mi stavo eccitando,avrei voluto vedere il contrario, guardando affascinato mia madre nella sua nudità,il pisello sussultava al ritmo delle pulsazioni che lo gonfiava,oramai,era al culmine dell’erezione.
Anche se non lo dava a vedere, i suoi occhi guardavano verso il basso,per darsi un contegno e uscire da quella situazione.
“cosa hai da guardare?,dai che m’imbarazzi,non ci sono abituata,su andiamo a fare un bagno, così l’acqua fredda ti calmerà un po’ i bollori e sgonfierà quel coso”
“non si chiama coso,ma pene e se ti imbarazzi perché ti guardo,come farai quando saranno degli estranei a farlo?”
“a quello ci penserò domani,ora andiamo,mio professore,e guarda che lo so come si chiama”
Facendo finta di fare l’offeso,presi a correre verso l’acqua,il pisello che ballonzolava ad ogni passo di corsa.
Ero sicuro che la visione del figlio nudo,l’aveva turbata,perché,convinta che non la vedessi, posò una mano sulla vulva,trovandola sicuramente bagnata e con passo lento si avviò verso l’acqua, sperando che il bagno raffreddasse il corpo accaldato da una sicura eccitazione.
Facemmo una lunga nuotata
“cavolo,non ho più venti anni,due bracciate e sono sfinita,andiamo dove si tocca,male che vada potrò mettere i piedi a terra”.
Detto questo,ci avvicinammo un po’ alla riva e lì si lasciò andare sull’acqua facendo quello che si dice il “morto”,nel suo caso “la morta”, tenendo le gambe e le braccia allargate per non affondare.
Anche se l’acqua era bassa, continuavo a nuotare attorno a lei e ogni tanto allungavo gli occhi sul seno,ma sopratutto fra le cosce per vedere la pelosina,sembravo uno squalo intorno a un boccone di carne, passavo e ripassavo davanti alle sue gambe, non tentavo nemmeno di nascondere le intenzioni che avevo,volevo ammirarla sempre più da vicino.
“ehi!,porcellino,hai finito di sbirciare la micetta?”
“dai mamma, ti prego, non ce la faccio più!”
“non possiamo sei mio figlio”
Disse questo in un sussurrò,ma il corpo la tradiva,allargò ancor di più le cosce,affinché potessi ammirarla ancor di più.
“fatti guardare ti prego”.
A quel punto mamma lascio cadere ogni residua barriera di pudore.
“guarda pure,come potrei impedirtelo”
Il modo c’era,bastava tornasse a riva,ma non lo fece.
Se non era un invito,cosa altro poteva essere,misi i piedi a terra,l’acqua mi arrivava appena sopra le spalle.
Lentamente mi avvicinai alla meta tanto bramata. Presi le gambe e la girai con la testa verso riva,in questo modo,se qualcuno fosse passato, non avrebbero visto quello che volevo fare,ma solo,casomai,indovinarlo.
Accarezzandole le cosce,mi avvicinai a quel bosco di peli neri,lambito dall’acqua.
Avevo la testa fra le colonne di carne.
Appoggiai la bocca alla fessura coperta dai peli bagnati,era la prima volta che vedevo una vera passera così da vicino, non sapevo cosa fare,non avevo mai fatto quello che stavo desiderando di mettere in atto.
Chiusi per un istante gli occhi e aiutato dall’istinto,da quello che avevo visto in internet,dall’eccitazione e dalla fantasia,aiutandomi con le dita,aprii un varco in quella boscaglia,mettendo allo scoperto le invitanti labbra vaginali,vi appoggiai le mie e iniziai a leccare tra le gambe materne,sentii il corpo di quella meravigliosa donna fremere,come se avesse freddo.
Ci fu un piccolo urlo da parte sua.
“mamma,ho fatto qualcosa di sbagliato?”
“no amore,aprile bene e comincia a leccamela”
A bocca spalancata rovesciò la testa all’indietro.
“leccami,si,leccami,piccolo mio,fammi morire”
Muovevo la lingua tra le labbra vaginali in modo sicuramente da inesperto, ma spinto da una voglia incredibile,infilavo in profondità il muscolo,in bocca avevo il sapore dell’acqua marina mescolata ad uno strano sapore un po’ acre.
“ti adoro mamma, sei fantastica”.
In quel momento era una donna di trentasei anni che si stava facendo leccare dal suo ragazzo senza pensare a nulla se non di provare piacere,quel piacere che da molto tempo non provava.
Tentava di allacciarmi con le gambe ma ogni volta rischiava d’andare sotto con la testa,voleva leccassi una certa parte della vagina.
“ti prego lecca un po’ più in alto”
Feci quello che mi aveva chiesto e trovai una piccola protuberanza.
Stavo facendo conoscenza con il mio primo clitoride.
Succhiai la perla con passione,senti la mamma fremere e sussultare.
Non avevo mai leccato una donna,ma quello che stavo provando mi appagò per tutte le solitarie masturbazioni.
Muovevo la lingua cercando i punti più caldi della passera,guidato dalla voce di mamma.
La passavo tra le pieghe delle labbra per poi affondare all’interno,facendola uscire dal nido calda e bagnata d’umori,per poi andare a solleticare nuovamente la clitoride.
Mamma cominciò a strusciare la vulva sul mio viso rischiando di andare a fondo,l’orgasmo stava arrivando,stilettate di piacere al cervello.
La vidi tremare.
“amore infilami un dito il dito medio nella vagina”
Le infilai come mi aveva chiesto,il dito medio, muovendolo avanti e indietro,continuando fino a farle raggiungere l’apice del piacere.
Sapevo benissimo,che quell’orgasmo non era dovuto dalla mia bravura,ma alla sua lunga astinenza sessuale,almeno,in quel momento,la pensavo così.
Mi ripromisi,che le avrei chiesto di insegnarmi a leccare la passerina in modo da farla molto più felice e far godere le future ragazze o donne,che avrei avuto la fortuna di incontrare.
Quando riuscì a calmarsi e riprendersi,aveva le lacrime agli occhi.
“Dio che abbiamo fatto,questo non doveva succedere,vieni andiamo fuori”
Ma come la parte inferiore del mio corpo uscì dall’acqua,vide quanto forte ero eccitato.
“non è giusto lasciarti in questo stato,oltretutto la colpa è mia,dai prendiamo gli asciugamani e andiamo in quella bella macchia di alberi”
“mamma non potremo andare a casa”
“no,siamo o non siamo naturisti?”.
Impugno il pene e come un cagnolino al guinzaglio,mi tirò a riva.
Raccolti i teli da bagno e sempre tenendomi per il membro,ci inoltrammo nella macchia,fatta di pini marittimi e arbusti.
Fatto qualche metro,trovammo un piccolo spazio,poco più grande di un letto matrimoniale.
“ecco fermiamoci qui,nessuno può vederci”
Tanta era la paura che stessi equivocando le sue intenzioni che non dissi nulla.
Lasciò il testimone dell’eccitazione per sistemare i teli,infine ci sedemmo.
“guardami negli occhi,questa è la prima è unica volta amore mio,poi scorderemo tutto”
Lo disse sussurandomelo all’orecchio facendomi venire i brividi.
“dai sdraiati,voglio darti in parte il piacere che mi hai dato”
Avvicinò la bocca al sesso,lo annusò,adorandolo,come un pagano adoro il suo idolo,poi baciò la cappella.
“apri un po’ le gambe”
La guardai negli occhi.
“mi hai fatto perdere ogni senso del pudore,farò tutto quello che vorrai”
Con una devozione incredibile,imboccò l’asta,assaporò quel sapore nuovo e perverso,restando per lunghi secondi con le labbra strette sopra la cappella, sentiva il pisello ingrossarsi tra le labbra fino al parossismo,me lo masturbava dolcemente sempre tenendo la cappella stretta in bocca, non appena avvertiva la tensione crescere troppo, bloccava la mano allentando la pressione delle labbra e schiacciandomi leggermente i testicoli.
Ogni tanto staccava la bocca dal sesso per eccitarmi con le parole,come se c’è ne fosse stato bisogno.
“amore,sai che ti ho visto imbrattare di sperma le mie mutandine?”
Restavo in silenzio,con la testa persa nell’oblio del piacere più grande, avrei voluto rispondere,dirle che mi dispiaceva, ma avevo il timore che mi sarei risvegliato dal bellissimo sogno,si,ancora non ci credevo che mamma mi stesse facendo quello che chiamano pompino.
“avrai tutto quello che vuoi piccolo mio,la mamma ti aiuterà e te lo insegnerà”.
Pensai che mi avesse letto il pensiero,non le avevo fatto quella richiesta. Ma solo pensata.
Con studiata lentezza,scese per tutta la lunghezza del membro, si fermò a solleticare la radice, leccò l’interno coscia mentre sussultavo a ogni tocco di lingua,leccò le palline,infilandosene, prima una poi un’altra in bocca
Continuava a masturbarmi,alzai la testa per guardarla.
La lingua lambiva saettando il perineo mentre i testicoli erano bloccati nella bocca
“ti piace quello che sto facendo amore mio?”
“si,si,siiii”
Lo sperma scivolò fuori,grosse gocce andarono a sporcarle le guance e il mento.
Eravamo entrambi immobili,consapevoli di aver fatto una cosa indecente,in poche parole eravamo incestuosi,entrambi imbarazzati e impauriti,da quella pazzia.
Con lo stesso telo mamma si pulì il viso,gli occhi rimanevano fissi sullo sperma che imbrattava i testicoli, sembrava quasi che solo in quell’istante la sua mente
fosse rientrata nel corpo.
Ero immobile,sembravo una statua di marmo, sentivo il fiato scaldare le palle e lentamente al contatto di quell’alito,il pene prese a ingrossarsi.
“perdonami,perdonami amore mio, una madre non dovrebbe comportarsi in questo modo, non so cosa mi sia preso, non so….”
Cercava le parole giuste, per giustificare quella che credeva fosse una debolezza,lo faceva, guardando il sesso che aveva appena succhiato.
“mamma quello che è accaduto lo abbiamo voluto entrambi e non dobbiamo sentirci in colpa,ci stiamo amando e questa è la cosa più bella che ci sia”
Prima però la abbracciai forte,volevo farle sentire tutto il mio amore,anzi desideravo baciarla sulle labbra,ma in un momento così particolare,preferii baciarla su di una guancia.
“grazie mamma e stato bellissimo,ora vieni ritorniamo in casa”
Questa volta non fece obiezioni.
Si alzò e raccolse i teli.
“si hai ragione rientriamo in casa”.
Poi girandosi prese il sesso in pugno come quando eravamo in acqua.
Per fortuna nessuno poteva vedere quel ragazzo al guinzaglio. Altrimenti non credo ci sarebbero stati commenti privi di sospetti”
Va bene che dimostravo più anni di quelli reali e mamma meno dei suoi,ma non credo potessimo ingannare qualcuno.
Mentre ci avvicinammo alla villetta.
“mamma mi insegnerai tutto sul sesso?”
“te l’ho promesso e sai che mantengo le promesse,anche se so che quello che abbiamo fatto e faremo è una da depravati,ma oramai sono scesa all’inferno e voglio restarci, finché siamo in vacanza, quando ritorneremo in Italia vedremo cosa fare”.


Quello che accadde in casa lo leggerai la prossima volta.

...Continua....



Mia madre 4º parte​



Ciao amico,mi sono fatto aspettare,purtroppo il tempo che posso dedicare a raccontare le mie avventure o fantasie è molto limitato,ho un lavoro che mi impegna parecchio e devo ritagliarmi qualche piccolo spazio.
In ogni caso ti ringrazio se continui a leggermi.

Rientrammo in casa in quella insolita maniera,appena chiusa la porta, dovette appoggiare le borse e per farlo mollò la presa sul pene, liberandolo,ne approfittai per andarle alle spalle e abbracciarla.
“mamma,quello che abbiamo fatto la fuori è stato fantastico e immagino che
ogni volta sarà sempre più bello,ma ora tocca a me fare qualcosa per te”
“e cosa vorresti farmi”
“vieni mettiamoci comodi,proviamo a vedere se il letto è più comodo del prato,prima però..”
La feci girare e mentre una mano accarezzava le spalle l’altra scendeva verso il seno, avvicinai il viso al suo e la baciai dolcemente ed a lungo.
Non potrò mai scordare quel primo bacio,non perché fu sensazionale,anche perché,fra un inesperto,per non dire imbranato,ed una esperta,ma ancora titubante su quello che voleva concedermi,ne uscì qualcosa che mi caricò,se mai c’è n’era bisogno,ancor di più.
Questa volta però ero deciso che sarei stato io a condurre il gioco.
“dai mettiti sul letto a pancia in giù”
“cosa vuoi farmi?”
“fidati di me”
Non fece altre obiezioni e si sistemò come le avevo chiesto.
Salii a cavalcioni di quel tanto desiderato corpo e mi sedetti su di lei all'altezza delle reni.
Iniziai a massaggiarle il collo,per poi scendere lentamente accarezzandole a lungo le spalle e la schiena
Mi spostai più indietro,ora ero seduto sulle cosce e le mani passarono a massaggiare ed accarezzare le reni e le natiche,approfittando del fatto che le gambe si erano parzialmente aperte.
Feci scivolare una mano lungo il solco tra le quelle belle chiappe sode intrufolandomi tra le cosce.
Senza rendermene conto,mi trovai a contatto con la passera bagnata e bollente,cercai di spingervi un dito all'interno,non c’è la feci, la posizione rendeva la cosa difficile e scomoda.
“ti prego,mamma,girati”
“mi vergogno a farmi vedere in quel modo”
“guarda che ti ho già visto e poi ci sono solo io a guardarti,dai fallo,fidati di me e vedrai che ne sarai felice e poi non hai detto che farai ogni cosa che ti chiedevo?”
Dio mio che presuntuoso e arrogante che ero in quel momento,ma mi sentivo padrone del mondo,stavo per avere quello che tanto avevo sognato.
“hai ragione te l’ho promesso e ogni promessa è un debito”
Fece quello che le avevo chiesto,anche se,credo, non si fidava molto di quello che le volevo fare.
“ora solleva le gambe e piega le ginocchia tirandole verso di te”
Non fece nessuna obiezione
In quel modo pur restando con la testa e le spalle appoggiate sul letto, si trovava col culetto sollevato, le ginocchia aperte e piantate saldamente sul letto e la bella conchiglia ben esposta
Com'era già successo altre volte che l'aveva vista,anche se furtivamente,non parlo di quello accaduto in acqua,qui era veramente esposta e lo era solo per me,trovai la cosa molto eccitante e immediatamente mi tuffai a leccare quella meraviglia.
Il sapore di salsedine mi riempì la bocca,le allargai le gambe.
Mamma tentò una flebile resistenza,ma quando la bocca si posò sulla vulva si arrese priva di ogni volontà e iniziò a gemere.
“ti piace essere leccata da tuo figlio?”
“si…si amore mio”
La lingua iniziò a lambire le grandi labbra per poi intrufolarsi in direzione di quelle piccole,una mano si unì al gioco,dischiudendole la vagina per facilitare
l'azione della lingua,riuscendo a raggiungere le piccole labbra ed il
clitoride.
Mamma sussultò per l'eccitazione quando iniziai a lambire con piccoli colpi il bottoncino che immediatamente si fece turgido facendosi, se possibile, ancora più sensibile.
Muoveva il bacino senza ritegno,
“cosa mi fai…cosa mi fai”
Non ascoltai quello che diceva,continuai a leccare la bella passera tenendola aperta con una mano mentre infilavo, con facilità, un dito della mano libera in quella fessura bagnata e bollente,facendolo entrare ed uscire ripetutamente, avevo momentaneamente smesso di pennellare con tanto amore il clito e guardai mamma,in lei tutto era cambiato, la rigida avvocatessa,sempre seria, si era trasformata in una ragazzina disponibile ed eccitata,rimisi la bocca a contato della passera,aspiravo, con le labbra, umori e clitoride, che ora era gonfio e duro come un piccolo pistacchio.
“mi fai godere alla grande mio dolce amore”
Un intenso calore cominciò a nascere nel suo ventre ed espandersi come una scarica elettrica, in tutto il corpo,i muscoli si contrassero, la testa si sollevò dal letto, la schiena s'inarcò e poi, con una specie di rantolo,ricadde inerte sul letto.
La vidi respirare a bocca aperta,il petto che si alzava e abbassava a ritmo frenetico,le mani artigliate al lenzuolo,il bacino che continuava avere spasmi di godimento.
Ero soddisfatto del mio operato (in fondo era solo la terza volta che
leccavo una vagina) feci scorrere una mano lungo il corpo rilassato e mi lasciai cadere al suo fianco.
Mamma si girò in modo da potermi guardare,mi sorrise ed allungò una mano sino a sfiorarmi un braccio,seguì l’arto verso il basso finché raggiunse la mano, padrona del dito che l’aveva profanata,la strinse... la portò verso il proprio viso e baciò delicatamente il dito che era ancora umido dei suoi umori,sorrise ed usò le labbra e la lingua per ripulirlo ben bene.
“ bambino mio sei stato fantastico,davvero bravissimo! ma non me la racconti giusta, si direbbe tu non abbia fatto altro in vita tua,o almeno non è la prima volta che lecchi la passera di una donna”.
Non potevo certo dirle di quello che mi aveva insegnato la passata estate la sua giovane cugina,anche se avevo 15 anni meno di lei,mi aveva fatto entrare alla scuola superiore del sesso,ma volevo arrivare all’università e lo volevo fare con mia madre.
“grazie mamma,si vede che ho un talento naturale”
“ne riparleremo,ora però posso dire che siamo entrambi scompigliati, sudati ed
impiastricciati. che ne diresti di una doccia?”.
Trovai l'idea magnifica,però c’era un piccolo particolare,avevo il pene duro come il marmo e una voglia pazzesca di calmarlo.
Lo feci notare alla Dea.
“come facciamo con lui?,non posso rimanere così,oltretutto mi fa male”.
“ho grandi progetti per lui,però questa sera dovrai accontentarti di una bella masturbazione mentre ci facciamo la doccia,poi ci vestiamo e andiamo a cena,ti va come programma?come ti ho già detto non ho più vent’anni e i miei tempi di recupero sono un po’ lenti e in questo momento sono parecchio stanca,oltre al fatto che sono fuori allenamento”
“allora dovrai allenarti parecchio se vuoi arrivare alla fine della vacanza”
“non preoccuparti non mi serve molto tempo per rimettermi in forma e poi ho un bravo allenatore..”
“guarda che sono molto esigente,ti farò morire dal..piacere”
Ridemmo di gusto,la tensione dovuta a quello che di sbagliato stavamo facendo si era sciolta come neve al sole,rimanevano due persone che volevano amarsi.
“dai andiamo,altrimenti arriviamo tardi a cena”
Sia pure a fatica,ci alzammo dal letto e mano nella mano, senza curarsi di vestirsi o coprirsi in alcun modo, lasciammo la stanza diretti verso il bagno,con il guerriero che dondolava come una canna da pesca quando il pesce ha abboccato e aspetta una mano che la impugni.
Eravamo entrati nello spirito naturistico,mai avrei pensato che mamma si sarebbe liberata da ogni inibizione in questo modo,l guardai in viso,era tranquilla,come fosse una cosa normale tenere il figlio per mano, completamente nudi e diretti a fare una doccia assieme.
Mi sembrava fosse passato un secolo da quando dovevo spiare il corpo che camminava al mio fianco,esposto ai miei occhi e offerto ad ogni carezza.
Inutile ti racconti quello che avvenne nella doccia,mamma mi masturbò e non ci volle molto perché eruttassi tutta la voglia repressa.
Ti interesserà molto di più quello che avvenne il mattino seguente,ti starai chiedendo perché il giorno dopo?
Lo saprai,ti racconterò tutto,te l’ho promesso,ma dovrai pazientare fino alla prossima puntata.
Ti ringrazio e lo faccio con un forte abbraccio.

....continua.....





Mia madre 5º parte​



Eccomi a continuare la storia con mamma.

Come ti avevo scritto andammo a cena e poi in discoteca,alla fine eravamo talmente stanchi e anche leggermente brilli,almeno io lo ero,lei non lo dava a vedere,che non vedevamo l’ora di raggiungere la villetta e di conseguenza il letto.
Ci coricammo assieme completamente nudi,non fantasticare,non è accaduto nulla,fra il viaggio,la pineta e il letto,facemmo appena in tempo a darci il bacio della buonanotte che crollammo addormentati.
Venni svegliato da un dolce solletico al basso ventre,mi stava accarezzando con i suoi cappelli.
“buongiorno mamma”
“buongiorno bambino mio,dormito bene?”
“mai dormito così bene”
“nessun sogno erotico?”
“non c’è n’era bisogno,la realtà è molto più bella”
“ti avevo promesso che avrei contraccambiato la leccata di ieri pomeriggio,ora lasciati andare e goditi quello che ti farò”
Mi misi comodo,ben adagiato al letto,gambe leggermente divaricate.
Posò le mani aperte sul petto,accarezzandolo e disegnando coi polpastrelli, i capezzoli,per poi slittare lentamente dal torace al ventre.
Ora il volto era vicino al sesso,gli soffia sopra,lo vuole svegliare,come se c’è ne fosse bisogno,con tanta delicatezza,.
Abbassa il capo sul ventre e comincia a sfiorarlo.
Ora il duro membro vibra pulsa.
Tira il prepuzio verso il baso,scappellandolo,ora è li che attende il bacio delle labbra.
Scende un po’, così da urtare col mento l'asta,accarezzando la cappella e roteando il volto su di essa.
Mi guarda,fissandomi,le sorrido.
Punta i suoi occhi dentro i miei e con la bocca assolutamente aperta si cala sulla cappella sfiorando appena le labbra.
Vuole fare all'amore con lui solo con la bocca, prima di cominciare a succhiarlo,
E pronta a spedirmi in inferno o paradiso?, sicuramente alla follia.
Sfiora,la rosetta dell’ano,ma subito ritira il polpastrello,non è quella la sua meta.
Prende i testicoli con tutte e due le mani,come fossero due fragili uova.


Non c’è la faccio a rimanere supino,mi appoggio coi gomiti sul letto,non volevo perdere lo spettacolo di mamma che mi faceva un pompino.
L’ha fatto uscire dalla bocca,ora soffia sulla cappella.
Migliaia di brividi pervadono un corpo teso allo spasimo,pronto ad esplodere tutta la gioia che bolle dentro.
Decisa,lo afferra alla base,in modo selvaggio,oserei dire violento.
Sfiora l'asta e sicuramente percepisce il sangue che scorre violento dentro le vene.
Dolcemente lo morde alla base,lo lecca,lo stringe e senza mai allentare la presa, lascia scorrere la mano verso l'alto fino a far tramontare la cappella dentro il pugno.
Ora, lentamente,la mano scende accompagnando la pelle,il pene risorge, ma solo per tramontare fra le succose labbra.
Lo imbocca.
Lo succhia, lo sega e lo risucchia.
Sempre più veloce.
Afferra e stringe le mie natiche.
Lo sa,l'ha avvertito, le sente contrarsi,Il godimento è prossimo.
Non stacca gli occhi dal mio volto.
Amico mio,hai mai sentito l'effetto che fa il sangue quando ti sale in testa?,sai cosa si prova quando gli occhi si annebbiano di piacere?
Ecco arriva lo sperma,lo sento scorrere dentro l'asta.
Vorrei rallentare per prolungare il piacere, ma è troppo tardi.
Sono sulla via del non ritorno.
Toglie il pene dalla bocca,un momento prima dell’eruzione, lo stringe in mano e lo fa strusciare sulle sue guance,sul collo,fino a scendere sul seno e lì si ferma.
Si spalma lo sperma sul capezzolo.
Prendo il suo volto fra le mie mani,la tiro a me.
La bacio il più appassionatamente possibile.
Ci mettendo comodi e la strinsi a me,avvicinando la bocca all’orecchio per sussurrarle.
“grazie mamma mi hai fatto impazzire”
“più della mia cara cuginetta?”
Mi si gelò il sangue nelle vene.
“ma cosa stai dicendo,non penserai che io con tua cugina..”
“non dire altro,non voglio altre bugie,so tutto,me l’ha detto lei e nei minimi particolari”
Inutile negare.
“cosaaa!!!..ti ha raccontato tutto?”
“già,tutto, proprio tutto,anche le fantasie che avevi su di me”
Non sapevo che dire,mi vergognavo,le avevo raccontato la mia passione per mamma, convinto che non avrebbe mai raccontato nulla,specialmente di quello che facevamo durante le vacanze e le visite,che coincidevano con i fine settimana,mannaggia alla linguaccia della sua giovane cugina,(aveva solo 10 anni più di me) e ora scoprivo che sapeva tutto,la prima volta che l’avrei vista,avrebbe fatto i conti con me,ma ora dovevo affrontare mamma e giustificare tutte le bugie che le avevo raccontato.
“perché non hai detto nulla e mi hai lasciato raccontarti tutte quelle fandonie?”
“mi andava bene così”
“in poche parole ci siamo imbrogliati a vicenda”
“no,non lo chiamerei imbroglio,tu hai fatto la tue belle scoperte sessuali, ed io mi sono ritrovata un giovane amante con una bella esperienza”
“chissà che risate ti sei fatta,quando ti dicevo che non sapevo cosa e come fare per farti godere”
“diciamo qualche sorriso,ma poi ho visto che la cuginetta è stata una brava insegnante”
“ma quando te l’ha detto?”
“fin dall’inizio”
“in poche parole,da quando ero convinto di sedurla”
“già e mi ha detto che eri incantevole con quel tuo osare e non osare”
Mannaggia che colpo al mio ego,ero convinto di averla circuita e ora scopro che la sua ritrosia era solo scena.
“ma in che occasione ne avete parlato?”
“guarda che settimanalmente ci incontriamo a casa sua”
“e quando?..se non hai mai un giorno libero”
“ti ricordi le riunioni per il riepilogo settimanale?”
“si,normalmente le tieni al venerdì nel tardo pomeriggio”
“diciamo che non esistono,tranne se non vogliamo considerare, riunione,l’incontro con la cuginetta”
“mamma,non dirmi che tu e lei...???”
“si è quello che pensi,facevamo sesso fa di noi,non volevo far entrare uomini nella mia vita e da qualche parte dovevo pur sfogarmi”
“ma non sei lesbica e nemmeno lei lo è,lo posso testimoniare’
“certo che non lo siamo,ma questo non ci vieta di divertirci fra di noi”
Che altro dire?
“dai coccoliamoci un po’,poi andiamo a pranzo e dopo aver preso un po’ di sole che ne dici di farmi vedere quello che hai imparato,Giorgia dice che sei diventato veramente bravo a farla felice col tuo pisello”
“quella pettegola,farà i conti con me”
“guai a te se ti arrabbi con lei,dovrai solo dirle grazie per tutto quello ce ti ha insegnato e continuare ad andarla trovare”
“ma non ti da fastidio che faccia sesso con lei?”
“perché dovrebbe?,resta tutto in famiglia”
L’abbraccia strettamente e cominciai a darle tanti piccoli baci.
Mio caro amico,scrivendolo mi ha fatto ricordare quei meravigliosi momenti,perciò quello che avvenne in seguito te lo racconterò la prossima volta.
Ti lascio con il mio solito abbraccio.

...continua....

Mia madre 6º parte​



Eccomi a finire la storia con mamma.

Restammo in spiaggia più del previsto,era una bella giornata di sole e desideravamo goderla il più a lungo possibile.
Da parte mia mi godetti la visione di mamma nuda,anche se un pò seccato per i sguardi vogliosi degli altri ospiti del villaggio.
Dicono che ci si abitui a vedere una donna o uomo nudi,beh!,da quello che potevo vedere,parlo della parte maschile,mi sembravano parecchio eccitati e più di uno andava in acqua,non certo per fare una nuotata.
A mamma non sfuggi il mio sguardo assassino verso i maschi.
“la pianti di essere così scocciato”
“non lo sono,mi rompe che ti guardino in quel modo”
“e in che modo mi guardano?,non certo per spogliarmi,visto che lo sono già”
“come se ti volessero scopare”
“se e per quello,non mi sembra che il tuo sia migliore”
“ma io ti voglio bene,anzi ti amo,loro invece vogliono solo il tuo corpo”
“Dio mio,mi hai fatto una dichiarazione d’amore”
“dai non prendermi in giro,lo sai cosa provo per te”
“sapevo che mi desideravi sessualmente ma non che mi amavi”
“beh!,ora lo sai”
“capisco,sei geloso”
“mi rompe che facciano quegli occhi da affamati e per giunta sono quasi tutti vecchi e poi non sono geloso”
“come no!!!,sei gelosissimo,si vede lontano un miglio e non chiamarli vecchi,molti di loro hanno la mia stessa età”.
“scusa, non era in quel senso che intendevo dire”
“va bene oramai il sole sta per tramontare,che ne dici di fare un ultimo bagno e poi rientriamo?”
Non dissi nulla,la presi per mano e corremmo verso l’invitante azzurro del mare,guardassero pure e pensassero quello che volevano,la donna che bramano era mia e solo mia.
Entrammo in acqua e cominciammo a giocare, come una madre e un figlio dovrebbero fare, rispettando le parti, senza pensare a quello che era accaduto il giorno prima e non più tardi di qualche ora prima, però entrambi eravamo consapevoli che la passione, che ci aveva travolti,era lì, pronta a ritornare appena fossimo stati soli.
L’acqua cominciava a farsi un po’ fresca e avevamo la pelle d’oca,lo si notava sopratutto dai capezzoli di mamma,erano duri e spingevano in fuori,quanta voglia di succhiarli.
“ritorniamo a riva,comincio a sentire qualche brivido e poi si legge nei tuoi occhi quello che vorresti fare”
“che fai,leggi nel pensiero?,vorrei vedere te come ti comporteresti,vedendo i capezzoli che sembrano vogliano uscire dal seno,tanto sono duri”
“beh! guardando il pisello,non mi viene nessuna voglia, proprio non si vede,da quanto si è ritirato”
“mamma non ti vergogni!!,guardare il pene di tuo figlio e volere avere certe voglie!!”
Ridemmo di gusto.
“ti immagini se sentissero quello che ci stiamo dicendo?”
“in questo caso,o ci invidierebbero,o chiamerebbero la buon costume”
“opto per la seconda ipotesi vostro onore!”
“va bene avvocatessa”
Ritornammo a riva.
“hai visto?,non si é mosso nessuno,aspettavano la tua uscita,mi sa che sarai responsabile di parecchie masturbazioni e scopate, pensando a te”
“allora dovrebbero ringraziarmi,cmq. se è per quello,neanche le donne hanno abbandonato la spiaggia e non certo per vedermi nuda,basta guardare dove è diretto il loro sguardo”
“guardino pure,tanto in questo momento hanno ben poco da vedere,però, mi fai un piacere?,ti metti il vestito per andare alla villetta”
“alla faccia del non geloso,d’accordo però anche tu ti metti i bermuda,non mi va che guardino il mio ragazzo in quel modo”
Mentre facevamo quello che avevamo reciprocamente desiderato,feci il verso alla sua frase.
“alla faccia della non gelosa...”.
Camminammo lentamente verso casa,consapevoli che di lì a poco avremmo varcato la soglia della perdizione,o di quello,che la maggior parte della gente, chiama depravazione.
La mia giovane età mi aiutava a non rendermi conto di quello che stavamo per fare,ma lei ero sicuro, ne era consapevole.
La guardai per capire se avrebbe varcato la soglia.
Rispose al mio sguardo con un leggero sorriso,si,era consapevole del momento e allo stesso tempo determinata ad andare avanti.
Lo capii anche dalla stretta di mano che si accentuò.
“mamma....”
“non dire nulla e amami,come un giorno amerai la tua ragazza”
“non amerò nessuna come sto amando te”
“sssshhhh!!non dire paroloni più grandi di te. Mi basta sentirmi amata”
Visto che eravamo fuori da occhi indiscreti,la presi in braccio e le feci varcare la soglia della villetta.
“guarda che non sono tua moglie”
“finché siamo in questa casa,si....”
“allora portami fino alla doccia,mio dolce sposo”.
La lasciai davanti alla porta del bagno.
“amore,ti piacerebbe sapere quanto sono brava ad insaponarti?,sono passati parecchi anni,da quando ti facevo fare il bagnetto.
Si avviò e mentre si dirigeva verso la doccia, lasciò cadere il prendisole in un modo che dir sensuale è riduttivo.
Aprì la porta,non la rinchiuse.
Sarà stata la visione o il suo esplicito invito,che mi fecero avviare come un automa verso quella apertura vetrata..
“hai ancora i pantaloncini,cosa aspetti a toglierteli?.
Entrai, non prima di essermeli tolti.
La abbracciai ed iniziai a baciarla infilando la lingua in quella meravigliosa cavità che era la sua bocca.
Mentre continuavo a baciarla iniziai a scendere con le mani per impadronirmi della sua calda fonte del piacere.
“no lascia fare a me”
Dio mio non me lo aspettavo,si inginocchiò e mi fece vedere quanto brava era con il sesso orale,ancora oggi penso sia stato uno dei più eccitanti pompini della mia vita.
Era meravigliosa,splendida una dea e in più era mia madre.
Non avevo mai pensato,nemmeno nelle più spinta fantasia,che mi sarei trovato in quella posizione.
Si abbassò ancora un pò, tirò fuori la lingua e la passò languidamente lungo tutta l’asta, dai testicoli alla punta, per poi soffermarsi su quest’ultima come gustando la panna in cima al gelato.
Immagino che lo trovò gustosissimo,visto che decise di assaggiarlo meglio.
Lo fece sparire in bocca,lo succhiò, solleticandolo con la lingua.
Con una mano afferrò saldamente la base ed iniziò a masturbarlo, facendo lo stesso con la bocca nella parte superiore.
Non resistetti molto,venni copiosamente e il tutto finì nel piatto della doccia.
E mentre l'acqua continuava a bagnarci e a far sparire le tracce della colata,la feci alzare,desideravo contraccambiare,baciarle la conchiglia.
Ma lei me lo impedì.
“non è questo quello che desidero,vediamo quello che ti ha insegnato la cara cuginetta,quello che desideri fare,lo hai già fatto,ora voglio sentirmi donna,ma prima facciamo la doccia”
Riuscimmo a lavarci,senza altri intermezzi sessuali.
Mentre stavamo asciugandoci.
“amore la serata è appena iniziata non vorrai dirmi che sei già stanco?,mi sembri un po’ moscio la sotto,coraggio ti aspetto in camera”
Non risposi mai mi sarei aspettato che mamma mi parlasse in quel modo,questo bastò affinché il pene tornasse nuovamente in erezione.
Glielo feci notare.
“guarda,mi sembra una bella risposta da parte sua”.
“vedremo se sarà all’altezza del compito che lo aspetta”.

Pensavo che avrei finito la storia,ma non c’è la faccio.
Quello che è accaduto in camera su quel letto matrimoniale,te lo racconterò la prossima volta,sempre che abbia voglia di leggermi.
Ti lascio con il mio solito abbraccio di ringraziamento.

...continua...



Mia madre 7º parte​

Eccomi a concludere la storia con mamma,logicamente parlo di quei giorni passati al villaggio naturista di Rovigno.
Alcuni mi hanno detto che la sto facendo lunga e probabilmente hanno ragione,ma non volevo volgarizzare una bellissima storia d’amore tra madre e figlio.
Già di per se è una cosa da trattare con molta delicatezza e amore,l’avessi condensata in una sola puntata,ne sarebbe uscita una storia,come c’è ne sono tante in questo sito.
Io desideravo farvi partecipi al mio amore per mamma,non nascondo che all’inizio ero attratto da lei in un modo sessualmente morboso,ma poi mi sono innamorato,si, sono innamorato di mamma,non mi interessa che ci crediate,una cosa che solo io provo e se l’ho raccontata è perchè desidero che coloro che scrivono storie di incesto,rispettino chi si concede a loro,sia che sia la mamma,la sorella,la zia,la cugina o la nonna,non trattatele come fossero delle puttane,hanno dei sentimenti,hanno un cuore e nel momento che vi si donano,lo fanno per amore e non per sentirsi depravate e insultate e peggio ancora,sentirselo dire,dalla propria carne.
Scusatemi di questo mio pistolotto,ma ci tenevo a scriverlo,saltatelo se non lo condividete.

Ricorderai che avevamo appena finito la doccia e mamma si era avviata verso la camera da letto,invitandomi a seguirla.
Quando entrai era là che mi aspettava.
Mi sdraiai accanto a lei ed iniziai a baciarla,andando direttamente alla bocca.
Non so come spiegarmi,ma il bacio aveva un’altra intensità,c’era passione,tanta partecipazione, sentivo la sua lingua attiva nella mia bocca,come se ogni senso di colpa fosse definitivamente sparito.
Con il bacino mi invitava a toccarla, desiderando la mia intrusione.
Ero riuscito a farla partecipe e questo mi riempiva di orgoglio.
Potevo continuare con calma,farle sentire quanto la desideravo.
La sua passera era a mia disposizione,ne potevo sentire il profumo.
Le allargai le gambe e mi tuffai in mezzo ad esse leccando con fervore e gioia la conchiglia.
Quando sentì la lingua sulla passera strinse leggermente le cosce, per poi allargarle ancor di più,appoggiando le mani sulla mia testa a sollecitare quanto già facevo.
Mi domandai mentalmente da chissà quanto tempo non provava quelle sensazioni,ma poi mi ricordai di sua cugina e mi dissi che dovevo impegnarmi, se non volevo fare una magra figura,ma,a differenza di lei,avevo un’arma in più,il mai domo guerriero.
Posai il glande sull’apertura delle labbra,in quel momento mi resi conto della gravità del momento.
“posso mamma”
Una domanda fuori dal mondo,stavo per penetrare la donna che mi aveva partorito, potevo farlo?
Non rispose a parole,lo fece con un semplice gesto,alzo le gambe e mi diede una spinta,allo stesso tempo allargò le labbra vaginali per permettermi quella penetrazione incestuosa.
“ora amore,basta domande,basta dubbi,hai detto di essere il mio sposo,fai il tuo dovere”
Mentre lentamente entravo in lei,scivolai verso l’alto,strisciando sul corpo portandomi con il viso sul suo e rimettendole la lingua bagnata dei suoi umori nella bocca.
Quanto durò quel bacio?..chi può dirlo,chi può calcolare il tempo in quei momenti?
“cosi,bravo,continua così,fammi gioire,come da molto tempo:::”
Non poté continuare,ero avanzato fino a toccare con i testicoli il sedere,
La lingua in bocca e contemporaneamente il membro dentro lei.
Non poteva più sottrarsi.
Rimasi fermo per farle sentire la dura presenza.
Poi cominciai l’antica danza.
“sei bellissima”
Mentre lo dicevo feci entrare il pene ancora più in fondo,se mai era possibile.
Mi dedicai a lei e alla sua passera.
Misi le mani sotto il sedere per farle sentire maggiormente la penetrazione.
Tenni un ritmo intenso ma continuo .
Volevo farla impazzire di piacere.
Doveva essere per sempre mia.
Con gemiti e incitamenti,mi spronava a insistere su quella strada.
“si.. si piccolo, dallo tutto alla mamma”.
La guardavo, mentre leggermente scivolavo nella vagina calda ed invitante.
Iniziai a muoversi più velocemente,l’orgasmo non era lontano.
“vengo amore,vengo”
“voglio venire con te”
Non dissi altro,non mi preoccupai nemmeno sapere se era protetta,tirai le sue chiappe fortemente verso l’inguine e ..venni..
Un fiume di sperma uscì dal meato.
E mentre godevo urlai tutto il piacere.
Le riempii il ventre, venni urlando e artigliandole le natiche.
Venni mentre succhiavo la sua lingua.
Fu fantastico.
Eravamo un corpo unico.
Riempii la passera con tutto il seme che potei eruttare.
Furono migliaia gli’ spermatozoi che entrarono nella sua femminilità.
Mi sdraiai silenziosamente al suo fianco.
La tenni stretta a me.
Le parlai con dolcezza dandole leggeri baci.
“grazie mamma,grazie per quello che mi hai dato,sei stata dolcissima e generosa”
“bambino mio,non ti ho regalato nulla,l’ho voluto io,lo abbiamo voluto assieme”.
“ne sono felice, passeremo tanti bei momenti insieme”
La sentii tremare,si strinse maggiormente a me,probabilmente quelle parole le avevano fatto venire brividi di paura,per quello che promettevano.
Per rompere quel momento che intuii drammatico per lei.
“prendi la pillola mamma?”
La sentii rilassarsi,era un argomento reale.
“si,non ti preoccupare,sono protetta,la prendo per regolare il ciclo,me l’ha prescritto la ginecologa”
“allora dovremo ringraziarla,visto che siamo stati incoscienti”
“credi che ti avrei lasciato venirrmi dentro,se non lo fossi stata?”
Che discorso grottesco stavamo facendo,sembravano una coppia di amanti,ma ambedue sentivano la gravità dell’accaduto e del momento.
Guardò verso il basso,
“sei ancora duro”
Si, era di nuovo sull’attenti,avrei voluto vedere il contrario.
“sei così bella ed eccitante,non puoi immaginare quante volte l’ho sognato e quante volte mi sono masturbato per te”
Senza dir nulla,si alzò, montandomi a cavallo
Con un lungo gemito si lasciò cadere sul sesso, il canale lubrificato dallo sperma agevolò l’entrata del guerriero.
Restò per lunghi istanti con la spada completamente infilata nella guaina..
“mi hai fatto impazzire e sto per impazzire nuovamente”
Riuscì a dire quelle parole con il fiato spezzato,per la nerboruta presenza.
Si muoveva leggera sulla pancia,cavalcandomi come fossi un puledro.
“godo ancora”.
Un altro orgasmo stava per arrivare
Mi accorsi di quello che stava succedendo, dalle contrazioni vaginali per il piacere che stava investendola,
Massaggiai il seno,con tutta la passione possibile,avrei voluto succhiare quei invitanti capezzoli,ma erano troppo lontani dalle labbra.
“mi fai godere,mi stai facendo nuovamente godere”
Continuava a ripetere quelle parole,mentre sinuosa si muoveva sul pisello.
“avanti bambino.. vieni”
Venimmo entrambi urlando parole senza senso,fino ad accasciarsi stremati sul letto.
Restammo abbracciati per non so quanto tempo.
“oggi siamo caduti nella follia, in un pozzo di perversione”
“mamma non c’è stata follia ne perversione,ma solo due persone che si sono amate e donati l’uno all’altra,non dobbiamo vergognarci di quello che abbiamo fatto”
“ma come faremo a dimenticare tutto questo?”
“non lo dimenticheremo,sarà il nostro segreto”
“non lo dirai a nessuno?”
“nemmeno sotto tortura”
“e fra di noi cosa succederà?”
“continueremo a farlo,tutte le volte che sarà possibile”
“è una promessa o una minaccia”!
Grande mamma,con una battuta aveva sciolto la tensione che si era creata per quello che avevamo fatto.
“non so tu,mio sposo,io mi sento sudata e un po’ appiccicosa e parecchio affamata,che ne dici di una bella doccia e poi andiamo a vedere se c’è ancora qualcosa da mangiare”
L’abbracciai e ci dirigemmo verso il bagno con la consapevolezza che le nostre vite sarebbero radicalmente cambiate,in meglio o peggio?
Chi lo sa.

Ecco amico ho finito,il resto della storia è troppo personale e per il momento non desidero dividerla con nessuno,forse un giorno.
Grazie per essermi stato vicino..
 
V

VisitatorePhicaNet

Guest
Ciao ragazzi, ho deciso di postare un nuovo racconto...anche questo preso dalla Rete e salvato anni fa. Ho controllato e non dovrebbe essere più disponibile online quindi ho deciso di postarlo. E' un racconto in più parti ma le posterò subito tutte. Buona lettura :cool:

Mia madre 1º parte​

Venerdì sera, cena al ristorante con i colleghi di lavoro di mamma. lei è un noto avvocato in provincia di Firenze, 36 anni, compiuti da tre mesi, vedova da 5 anni.
Il mio nome è Alvin 18 anni compiuti da poco.
Non volendo andare a quella cena da sola, mi chiese di accompagnarla, cosa che feci molto volentieri; mi sentivo importante a farle da accompagnatore, dopo la morte di papà lo facevo spesso.
La serata trascorse velocemente e in modo piacevole.
Fortunatamente essendoci altre persone estranee, oltre me, gli avvocati non parlarono di lavoro.
Mamma fu la prima a salutare la compagnia, non le piaceva fare tardi.
Ritornammo a casa che erano quasi le 10, troppo presto per andare a letto.
Fu mamma a fare la proposta.
“che ne dici di metterci comodi e guardare un po’ di televisione?”.
“niente in contrario, vado a cambiarmi”.
Lo stesso fece lei.
Ritornai con addosso i pantaloni della tuta e una maglietta, mamma invece si era presa alla lettera... spogliandosi completamente; indossava i pantaloncini del pigiama e pure lei una larga maglietta,sotto non aveva nulla, si notava facilmente.
Ci siamo seduti sul divano e visto che per televisione non davano niente di interessante, abbiamo cominciato a parlare di varie cose, ad un tratto mamma cambiando completamente discorso.
“Alvin da quanto tempo non ci coccoliamo più come facevamo una volta quando eri più piccolo?”.
“beh! da un bel po’”.
“vieni qui vicino a me dai”.
Mi sono avvicinato e lei mi ha preso fra le braccia stringendomi stretto come faceva quando ero un bambino.
Siamo rimasti così per un bel po’,la testa appoggiata al suo grembo,le braccia attorno alla sua vita, mentre le sue mani mi accarezzavano i capelli.
Ad un tratto ho sentito il suo petto sussultare,ho alzato gli occhi,i suoi erano pieni di lacrime.
”mamma che succede?”.
“nulla bambino mio, nulla, solo dolorosi ricordi, continua a tenermi stretta, mi sento protetta fra le tue braccia, tuo padre lo faceva spesso”.
Non sapevo cosa pensare, mamma sempre così energica, forte, indipendente, stava chiedendo a me di proteggerla!!.
Che fare? l’ho abbracciata ancor più forte, più stretta, passandole un braccio sopra la spalla, volevo sentisse tutto il bene che le volevo, che sapesse che poteva contare su di me, che sentisse che ero un uomo, pronto a difenderla da tutto e da tutti.
Ho cominciato ad accarezzarle la schiena, il suo corpo aderiva al mio in questo abbraccio, ma per fare questo mi ero sollevato un po’, ora mi teneva come quando succhiavo il seno.
“il mio bambino, il mio bel bambino diventato uomo che protegge la sua mamma”.
La lasciavo dire, sentivo che le faceva bene.
“come sarebbe bello tornassi bambino come quando ti allattavo, che momenti meravigliosi”.
Non sapevo cosa dire ne cosa fare, immaginavo che tutta quella nostalgia fosse per la mancanza di papà, aderii ancor di più al suo corpo.
Volontariamente od involontariamente,la mia bocca si appoggiò al seno, una scossa tremenda dentro di me, il capezzolo era duro, eccitato, stava pensando a papà e ai momenti passati con lui.
Mamma ha una cosa particolare che lei chiama difetto, quando ride o si emoziona e io aggiungo anche quando si eccita, il capezzolo si allunga parecchio.
Ora era lì a contato delle labbra che spingeva in fuori maglietta, che voglia di aprirle.
Non avevo il coraggio di muovermi o meglio non lo volevo, siamo rimasti così per non so quanto tempo, avrei voluto fermare il tempo, Dio mio cosa mi stava succedendo?
Quella che sto abbracciando è mia madre!!
Ma questo non impediva al mio sesso di eccitarsi.
Per quanto tempo rimanemmo così? Secondi, minuti,ore, chi può dirlo?.
Ad un certo punto si è come svegliata, mi ha solleva, la testa e guardandomi.
”va tutto bene bambino mio, non preoccuparti è bello stare fra le tue braccia,dobbiamo farlo più spesso, specialmente quando siamo soli,ma ora è meglio andare a letto” .
Mi ha fatto una lunga carezza e dato il solito bacio sulle labbra, un po’ più lungo del solito, ma forse era solo un’impressione dovuta all’eccitazione, un po’ più umido, ma forse era colpa delle lacrime.
Sono rimasto seduto, non avevo il coraggio di alzarmi, non volevo vedesse l’eccitazione che era esplosa dentro gli slip, cosa avrebbe pensato? .
Lasciò finalmente la stanza, solo allora riuscii ad alzarmi chiedendomi cosa stavo facendo? ,
Mi sono preso la testa fra le mani e ho cominciato a dire a me stesso:
“sono malato, mio Dio sono malato, sono un perverso, un porco, un incestuoso”
Aggiungete voi quello che vi pare.
Ma tutto questo avveniva solo in una meta della mente, nella metà sana!! l’altra, quella malata, ne era felice, avrebbe voluto andare avanti, mi sgridava dicendomi quello che avrei dovuto fare.
Ho urlato alla mente.
“basta, basta, lasciami in pace, non voglio desiderare mamma”.
Mi sono alzato, sono uscito in giardino, volevo calmarmi un po’ l’ho fatto urlando al cielo, fino a formulare il proponimento che non avrei più osato pensare una cosa del genere.
Raggiunta la calma, sono rientrato, ho cominciato a salire le scale per andare in camera mia, stavo per entrare quando ho sentito l’acqua della doccia, il proponimento è andato a farsi friggere, dentro di me non avrei voluto, ma la voglia era ancora lì che me lo ricordava, bastava vedere il rigonfio nei pantaloni della tuta, ha vinto l’eccitazione, la perversione.
Mi sono avvicinato al bagno, la porta era leggermente socchiusa, eccola lì in tutta la sua bellezza di donna matura,il corpo coperto d’acqua, le mani che l’accarezzavano, il seno con i capezzoli eretti, il centro del piacere invitante con tutto quel pelo nero, Dio mio quanto era bella.
Non ho resistito, mi sono abbassato la tuta e gli slip, il pene è uscito con prepotenza forte della sua durezza e voglia, l’ho impugnato e con quella bellissima donna davanti agli occhi ho cominciato a masturbarmi lentamente, volevo godere ogni attimo di quella visione,.no, non c’era più mia madre,.c’era una donna con un corpo fatto per ricevere e dare amore, avrei voluto entrare, abbracciarla, farle vedere quanto grande e forte era il mio desiderio, non ho avuto il coraggio di farlo.
Continuai a masturbarmi, il pene sembrava scoppiasse tanta era la sua tensione,sentivo i testicoli pieni di lava incandescente è stata un’eruzione, mai avevo provato una cosa così squassante.
Sono rimasto li ad ammirare il pene che eruttava, sembrava non finisse più, le gambe che cominciavano a cedere, non capivo più nulla,avrei voluto urlare, ma la ragione ha avuto il sopravvento, mi sono allontanato giusto in tempo,avessi tardato qualche secondo, sarebbe uscita.
Mi sono rifugiato nel letto, tremavo, la mente in fiamme, mi sentivo sporco, mille pensieri.
Chi ero? Chi sono? Un mostro? Un pervertito che ora ha tolto l’ultima barriera di pudore.
Ho spiato mamma, mi sono masturbato guardando il suo corpo, ho pensato e desiderato di possederlo.
Ma che figlio sono? No, non un figlio, ma un pervertito che sogna di possederla, di fare sesso con lei, di stare nel suo letto, altro che uomo su cui contare in caso di bisogno, su cui appoggiare la testa, Dio se sapesse che figlio degenere si ritrova.
Ho cominciato a piangere, lacrime amare, molto amare, il corpo in un continuo sussulto infine un sonno agitato si è impadronito di me.
Mi sono svegliato in preda ad una forte agitazione, come dovevo comportarmi, confidarmi? tacere?.
Mamma era in cucina,aveva preparato la colazione,un bel sorriso le illuminava il viso, fu quello a farmi decidere, silenzio assoluto.
“buongiorno Alvin..dormito bene?”.
“si mamma”.
Mi avvicinai e le diedi un veloce bacio sulla guancia.
Iniziai a consumare la colazione, non osavo alzare gli occhi, avevo paura di incontrare i suoi.
“oggi starò fuori tutto il giorno, devo incontrare un cliente per una fusione di aziende”.
“va bene ci vediamo questa sera”.
“sono d’accordo con la nonna che vai a pranzo da lei”.
“va bene mamma”.
Quando finii lei era pronta per andare all’incontro.
Mi alzai per salutarla, sempre tenendo gli occhi abbassati.
Quando le fui vicino, mise la mano stretta a pugno sotto il mento,alzandomelo in modo la guardassi negli occhi,stava sorridendo.
“la prossima volta entra, oppure non lasciare tracce, prima di uscire vai a pulire”.
Appoggiò le labbra alle mie, vi rimasero più del solito e questa volta non era una mia impressione.
Si staccò continuando a sorridere.
“a questa sera, abbiamo molte cose da dirci, mio uomo”.
La guardai andarsene indossando quel completo giacca-pantalone che portava sempre quando doveva incontrare i clienti o andare in tribunale,normalmente,quando era a casa o andava a fare la spesa, indossava,la amata mini che metteva in risalto le sue belle gambe,un giorno le chiesi perché non la portasse sempre
"quando sono in riunione o in tribunale,voglio che ascoltino quello che sto dicendo e non essere distratti dalle nue gambe"
Sorrisi ricordando quelle parole e ammirando il fondoschiena modellato dai pantaloni.

...Continua.....





Mia madre 2º parte​

Come eravamo d’accordo andai dalla nonna immediatamente dopo che mamma se ne era andata.
Arrivai da lei in tarda mattinata.
Viveva un pò fuori città,in una zona panoramica,mi affascinava quel posto e appena potevo ci andavo.
Oltretutto mi piaceva stare con la nonna,pur avendo 50 anni,li portava magnificamente ed in modo giovanile,diciamo che era la copia,più anziana,di mamma.
Anche lei era vedova,si,hai letto bene, gli uomini della nostra famiglia,avevano fatto delle morti tragiche,ogni tanto quando ci pensavo,mi toccavo le parti basse,giusto per scaramanzia.
Nonna era diventata procuratrice presso il tribunale dei minori,questo non è importante per la storia che sto raccontandoti,ma era per arricchire le informazioni sulla mia famiglia.
Mangiammo con allegria anche se il mio pensiero era sempre rivolto a quello che sarebbe avvenuto quando sarei rientrato a casa.
Per tutto il giorno ero in un mondo tutto mio,tanto che la nonna se ne accorse.
“ehi!,ragazzo che hai?”
“nulla nonna perché?”
“è la terza volta che ti faccio la stessa domanda e tu non rispondi,chissà dove hai la testa,per caso hai qualche problema?”
Non potevo certo dirle il motivo,inventai una piccola scusa.
“lunedì ho un tema e sono preoccupato,non mi sento pronto”
“posso aiutarti?”
“grazie,ma lo sai che mamma non vuole e molto intransigente sull’argomento”
“si lo so come la pensa,ero anch’io come lei,non per niente sono procuratrice e non mi piacciono le scorciatoie,perciò dacci dentro e preparati”
“va bene nonnina,ma dimmi,come era mamma da studente?”
“una stakanovista,non le bastava essere la più brava,voleva essere la migliore”
“allora io sono una piccola delusione,sono bravo,ma non il migliore”
“guarda che come tua madre ne nascono pochissime e va bene così,altrimenti noi procuratori,potremmo chiudere,se avessimo contro avvocati come tua madre”
Proprio in quel momento,squillò il telefono.
“è tua madre,vediamo cosa vuole”
Parlarono per un po’,alla fine sentii la nonna dire.
“tranquilla bambina,non c’è nessun problema”
Rimise giù il telefono.
“tua madre deve partire immediatamente per Monaco,ci sono delle complicazioni nella fusione a cui sta lavorando,non c’è la farà a venire a salutarci,ha appena il tempo di passare da casa per prendere i vestiti di ricambio e andare all’aeroporto,spera di essere a casa per lunedì sera o al massimo martedì”
Non so che faccia feci,probabilmente era visibile la delusione per il mancato incontro serale,ma nonna,fortunatamente non sapeva il motivo.
“non essere triste ha detto che appena consegnato il bagaglio ti chiamerà e poi non sei felice di stare con la tua nonnina?”
Sorrisi a quella domanda,lo sapeva benissimo che mi piaceva stare a casa sua.
Mamma ritornò il martedì sera,ma non fece quello che mi aspettavo,anzi,fu molto più riservata,chiudeva la porta del bagno,quella della camera e anche quando girava per casa lo faceva in modo da non essere troppo casual,anzi oserei dire,quasi monacale,ed evitava assolutamente quegli atteggiamenti confidenziali che sempre aveva tenuto nei miei confronti.
Non avevo il coraggio di affrontarla e chiederle il motivo di quel cambiamento,avrei voluto che mi dicesse in faccia quello che pensava,ma ritornasse ad essere la mamma di prima.
Passarono diversi giorni prima che decidesse di affrontare l’argomento che ci aveva in qualche modo scombussolato,almeno io lo ero e immagino pure lei.
Era ancora un venerdì sera,quando, appena rientrata, mi disse.
“noi due dobbiamo parlare molto seriamente,lo so dovevo farlo una settimana fa’,mi sono presa un po’ di tempo per rifletterci e leggere dentro di me.
Aspettami qui,mi faccio la doccia,ceniamo e poi parliamo”
Non c’era nulla da dire,se non aspettare il momento.
Cenammo in un clima falsamente allegro,come stava avvenendo da quando era rientrata da Monaco,tensione si poteva tagliare con un coltello,in me era notevole,lei non lo dava a vedere,faccia da avvocatessa anche con me.
Sparecchiammo la tavola,lavammo le stoviglie,mamma non vuole lasciare nulla di sporco.
“bene,vieni andiamo in salotto”
Ci sistemammo sul divano,ma ben distanti da come eravamo abituati sistemarci quando guardavamo la tele,oltre a questo non aveva acceso la televisione,segno che quello che aveva da dirmi era molto importante e non voleva che qualcosa sviasse l’attenzione,iniziò dicendo.
“lo so che deve essere stato un inferno per te questa ultima settimana,per come mi stavo comportando,lo è stato pure per me,te lo assicuro”
Volevo cancellare tutto,perciò feci un lungo respiro e dissi quello che avevo dentro di me.
“mamma ti chiedo scusa per quello che ho fatto,non lo farò più e non è una promessa e un giuramento, però è inutile ti nasconda che mi piaci tanto,sia fisicamente che sessualmente,ma soffocherò il tutto,pur di ritornare a volerci bene,mi manca il tuo amore di materno”
Mamma mi guardò fissamente negli occhi,non c’è la feci a sostenere quello sguardo,ora capivo perché i testimoni crollavano sotto i suoi interrogatori.
Però vidi che il viso era disteso in un dolce sorriso.
“ora lascia che sia io a parlare,credi che non me ne fossi accorta che da parecchio tempo mi spiavi sotto la gonna e ti confesso che la cosa all’inizio mi aveva parecchio imbarazzata,poi hai alzato il tiro,non ti accontentavi a sbirciare nella scollatura o mentre facevo la doccia o mentre mi cambiavo,ma sei arrivato a prendere gli indumenti usati,che buttavo nella cesta per toccarti,ho avuto paura che stessi diventando un feticista sessuale”
“mamma non lo sono,te lo posso assicurare,ho una forte attrazione per te,mi piaci e non posso nasconderti che continuo a masturbarmi pensandoti,questo lo sai benissimo,ma non sono un maniaco”
Finalmente avevamo affrontato il discorso,in un certo senso mi sentivo libero,qualsiasi cosa fosse accaduta in seguito,l’importante era aver ritrovato mia madre.
“tu non lo sai,ma martedì sono rientrata al mattino e non sono venuta a casa ne sono andata in ufficio,sono andata a trovare quella mia amica psicologa,per chiederle un consiglio e mi ha detto che tutto era normale,molti adolescenti sono soliti spiare la mamma, è la prima donna di cui si innamorano, la prima donna che hanno la possibilità di osservare, e poi, tu sei giovane,bella e parecchio attraente..”
Non capivo perche lasciasse il discorso in sospeso,sembrava rapita da dolci ricordi,si riprese subito.
“sai cosa mi ha consigliato?..di farmi vedere da te in modo naturale senza tabù,in modo che una volta che ti sarai assuefatto alla mia nudità,andrai verso altri lidi femminili,perciò ho deciso di fare una cosa che non abbiamo mai fatto,le prossime vacanze andremo in Croazia nel villaggio Valalta vicino a Rovigno e un villaggio naturista,ho già prenotato una villetta,vicino al mare,mi è costata un bel po’ di soldi e qualche aiuto che mi ha permesso di averla,ah!ci andremo nei primi 15 giorni di luglio”
Guardai mamma parecchio sorpreso,la proposta che aveva fatto,anche se allettante,mi sembrava,a dir poco scioccante.
Mamma mi stava osservando parecchio divertita.
“mamma,mi vergogno,davvero vuoi andare in un villaggio naturista?,non ci siamo mai andati e mi vergogno farmi vedere nudo da persone estranee”
“e perché?,sei un bel ragazzo,vedrai quante fanciulle ti ammireranno e tu vedrai loro come mamma le ha fatte”
Mi lasciai convincere,non perché avrei visto altre donne o ragazze nude,ma perché avrei avuto mamma completamente nuda sotto ai miei occhi,senza bisogno che la spiassi,alla fine pensai che quella psicologa aveva avuto una grande idea,mi sarebbe piaciuto ringraziarla.
Durante il periodo che ci separava all’inizio della vacanza,era accaduto un fatto parecchio grave,mamma era ritornata prima dall’ufficio,entrata in casa,mi aveva trovato con in mano il pisello che mi stavo masturbando mentre ammiravo una cassetta porno,ma quello che l’aveva sconvolta era che nell’altra mano stringevo un paio delle sue mutandine,non disse nulla andò dritta fino alla cucina,io era paralizzato e imbarazzatissimo,non mi aspettavo la sua comparsa, scappai in camera, non scesi nemmeno per la cena,alla fine andammo a dormire senza scambiare una parola.
Quello che scrivo ora, me lo raccontò qualche mese dopo.
Il suo sonno era stato disturbato per tutta la notte, un sogno l’aveva sconvolta ed eccitata,nel sogno aveva fatto l’amore con me e spinta da una voglia irrefrenabile si era toccata, con in testa la visione del mio sesso duro,che aveva ammirato nel pomeriggio.
Disse che avava goduto, goduto come non le capitava da tempo.
“fra le lacrime mi sono detta che dovevo trovarmi un uomo”.
Da quando,papà era morto,a quel tempo avevo 13 anni,mamma aveva rinunciato alla sua vita sentimentale,l’aveva fatto per me, per non ferirmi.
Al mattino telefonò all’agenzia e saputo che la villetta era libera da subito,decise di anticipare la partenza,non aveva cause importanti,nulla che non potesse gestire la sua aiutante.
L’indomani mi comunicò la decisione,saremmo partiti il giorno seguente.
“prepara la tua valigia,io vado in ufficio a fare le consegne e poi ritorno a preparare la mia”
Nessun accenno a quello che era accaduto il giorno prima.
Partimmo molto presto,di strada ne avevamo parecchia da fare,per tutto il tragitto non abbiamo scambiato parola,arrivammo nel primo pomeriggio,andammo all’accettazione e ci venne consegnata la chiave magnetica e il regolamento,dove si diceva che in giro per il villaggio si doveva girare completamente nudi a parte alcune zone,supermercato,ristorante ecc. ecc.
Risalimmo in macchina ed andammo a prendere possesso della villa,che si trovava verso la fine del villaggio,dove c’era la cosiddetta zona più esclusiva,costeggiammo tutta una serie di ville,sinceramente una più bella dell’altra,la nostra era l’ultima della fila,più avanti c’era un bel prato verde,una cosa mi aveva colpito,mentre attraversavamo il villaggio non avevo visto nessuna persona nuda tanto che dissi.
“mamma ma sei sicura che siamo in un villaggio naturista,le persone che abbiamo incontrato erano tutte vestite,al massimo in costume”
“non si vede la spiaggia,penso saranno là”
Fortunatamente la villetta era veramente come l’avevano descritta,tranquilla,un pò isolata e immersa nel verde,la spiaggia,che era a poca distanza, completamente a nostra disposizione,era semivuota,probabilmente gli ospiti si affollavano al centro dove c’erano tutte le attrezzature e l’animazione,pensai che era meglio così,non riuscivo a capire il perché di quel pensiero.
Unico problema era cosa avrebbe pensato la gente nel vedere una trentaseienne e un diciottenne,per i benpensanti,la madre col proprio figlio,per i maligni,due amanti, male assortititi magari,ma ormai nessuno si scandalizzava più e poi se c’è una cosa che ho imparato su di un campo naturista,ognuno faceva i cavoli propri.
“esternai a mamma questi pensieri”
“e chi se ne frega di quello che pensano”
“mamma non ti ho mai sentito parlare così”
“se è per quello non sono mai stata in un campo nudista e non pensavo certo di fare quello per il quale siamo venuti,perciò non scandalizzarti per il linguaggio”
Parcheggiammo la macchina nel posto assegnatoci.
Appena sceso dall’auto mi avvicinai e le sussurrai.
“mamma scusami se ti ho spiata e…”
Non mi lasciò aggiungere altro e con un sorriso.
“non è accaduto nulla di male è naturale e poi, sei mio figlio”.
Scaricammo i bagagli e prendemmo possesso della villetta.
Era perfetta,non avevano mentito,quello che avevano promesso lo stavano mantenendo,vedevamo il mare li a pochi metri,con le sue isolette.
Sistemato il tutto,ci mettemmo in costume ed uscimmo e lì mi accorsi che eravamo fuori posto,guardando il litorale che si estendeva alla nostra destra,si vedevano centinaia di persone completamente nude.
Ci sistemammo in un angolo un poco appartato,visto che era la nostra prima volta.
Ora veniva la parte più difficile.

Quale che sia questa parte dovrai aspettare la prossima puntata.







Mia madre 3º parte​

Eccomi a continuare il racconto,come ricorderai eravamo ospiti in un villaggio naturista in Croazia ed eravamo ad un punto critico..

Già ora dovevamo affrontare la parte più difficile,spogliarci completamente, in poche parole rimanere nudi,in un luogo quasi pubblico e davanti a degli estranei,anche se eravamo defilati,potevano in qualsiasi momento venire da queste parti e sono convinto che appena avessero visto mamma,ne sarebbero venuti più di uno e questo mi indispettiva.
“dai bambino mio spogliamoci”
“sei proprio convinta di farlo, farci vedere da tutti?”
“ehi!,non mi dirai che sei geloso,guarda che quì è normale,lo fanno tutti,se sbaglio desideravi vedermi nuda e poi quì non c’è nessuno?”
“si,ma volevo essere solo io a vederti”
“per il momento sarai solo tu a vedermi e non ti ricordi il patto?, su dai facciamolo”
Un pò controvoglia lo feci, non avevo molto da togliermi se non i bermuda da bagno.
Mamma per un senso di pudore,nei miei confronti, si voltò, slacciò il reggiseno, poi a due mani si sfilò le mutandine e fattasi coraggio si voltò verso di me.
Io ero lì completamente nudo, pur avendo solo 18 anni, non li dimostravo, grazie a tutte le ore che dedicavo al nuoto,il corpo era talmente sviluppato,che potevo tranquillamente passare per uno più vecchio,il sesso sussultava lentamente spinto dal sangue che l’andava a gonfiare, mi stavo eccitando,avrei voluto vedere il contrario, guardando affascinato mia madre nella sua nudità,il pisello sussultava al ritmo delle pulsazioni che lo gonfiava,oramai,era al culmine dell’erezione.
Anche se non lo dava a vedere, i suoi occhi guardavano verso il basso,per darsi un contegno e uscire da quella situazione.
“cosa hai da guardare?,dai che m’imbarazzi,non ci sono abituata,su andiamo a fare un bagno, così l’acqua fredda ti calmerà un po’ i bollori e sgonfierà quel coso”
“non si chiama coso,ma pene e se ti imbarazzi perché ti guardo,come farai quando saranno degli estranei a farlo?”
“a quello ci penserò domani,ora andiamo,mio professore,e guarda che lo so come si chiama”
Facendo finta di fare l’offeso,presi a correre verso l’acqua,il pisello che ballonzolava ad ogni passo di corsa.
Ero sicuro che la visione del figlio nudo,l’aveva turbata,perché,convinta che non la vedessi, posò una mano sulla vulva,trovandola sicuramente bagnata e con passo lento si avviò verso l’acqua, sperando che il bagno raffreddasse il corpo accaldato da una sicura eccitazione.
Facemmo una lunga nuotata
“cavolo,non ho più venti anni,due bracciate e sono sfinita,andiamo dove si tocca,male che vada potrò mettere i piedi a terra”.
Detto questo,ci avvicinammo un po’ alla riva e lì si lasciò andare sull’acqua facendo quello che si dice il “morto”,nel suo caso “la morta”, tenendo le gambe e le braccia allargate per non affondare.
Anche se l’acqua era bassa, continuavo a nuotare attorno a lei e ogni tanto allungavo gli occhi sul seno,ma sopratutto fra le cosce per vedere la pelosina,sembravo uno squalo intorno a un boccone di carne, passavo e ripassavo davanti alle sue gambe, non tentavo nemmeno di nascondere le intenzioni che avevo,volevo ammirarla sempre più da vicino.
“ehi!,porcellino,hai finito di sbirciare la micetta?”
“dai mamma, ti prego, non ce la faccio più!”
“non possiamo sei mio figlio”
Disse questo in un sussurrò,ma il corpo la tradiva,allargò ancor di più le cosce,affinché potessi ammirarla ancor di più.
“fatti guardare ti prego”.
A quel punto mamma lascio cadere ogni residua barriera di pudore.
“guarda pure,come potrei impedirtelo”
Il modo c’era,bastava tornasse a riva,ma non lo fece.
Se non era un invito,cosa altro poteva essere,misi i piedi a terra,l’acqua mi arrivava appena sopra le spalle.
Lentamente mi avvicinai alla meta tanto bramata. Presi le gambe e la girai con la testa verso riva,in questo modo,se qualcuno fosse passato, non avrebbero visto quello che volevo fare,ma solo,casomai,indovinarlo.
Accarezzandole le cosce,mi avvicinai a quel bosco di peli neri,lambito dall’acqua.
Avevo la testa fra le colonne di carne.
Appoggiai la bocca alla fessura coperta dai peli bagnati,era la prima volta che vedevo una vera passera così da vicino, non sapevo cosa fare,non avevo mai fatto quello che stavo desiderando di mettere in atto.
Chiusi per un istante gli occhi e aiutato dall’istinto,da quello che avevo visto in internet,dall’eccitazione e dalla fantasia,aiutandomi con le dita,aprii un varco in quella boscaglia,mettendo allo scoperto le invitanti labbra vaginali,vi appoggiai le mie e iniziai a leccare tra le gambe materne,sentii il corpo di quella meravigliosa donna fremere,come se avesse freddo.
Ci fu un piccolo urlo da parte sua.
“mamma,ho fatto qualcosa di sbagliato?”
“no amore,aprile bene e comincia a leccamela”
A bocca spalancata rovesciò la testa all’indietro.
“leccami,si,leccami,piccolo mio,fammi morire”
Muovevo la lingua tra le labbra vaginali in modo sicuramente da inesperto, ma spinto da una voglia incredibile,infilavo in profondità il muscolo,in bocca avevo il sapore dell’acqua marina mescolata ad uno strano sapore un po’ acre.
“ti adoro mamma, sei fantastica”.
In quel momento era una donna di trentasei anni che si stava facendo leccare dal suo ragazzo senza pensare a nulla se non di provare piacere,quel piacere che da molto tempo non provava.
Tentava di allacciarmi con le gambe ma ogni volta rischiava d’andare sotto con la testa,voleva leccassi una certa parte della vagina.
“ti prego lecca un po’ più in alto”
Feci quello che mi aveva chiesto e trovai una piccola protuberanza.
Stavo facendo conoscenza con il mio primo clitoride.
Succhiai la perla con passione,senti la mamma fremere e sussultare.
Non avevo mai leccato una donna,ma quello che stavo provando mi appagò per tutte le solitarie masturbazioni.
Muovevo la lingua cercando i punti più caldi della passera,guidato dalla voce di mamma.
La passavo tra le pieghe delle labbra per poi affondare all’interno,facendola uscire dal nido calda e bagnata d’umori,per poi andare a solleticare nuovamente la clitoride.
Mamma cominciò a strusciare la vulva sul mio viso rischiando di andare a fondo,l’orgasmo stava arrivando,stilettate di piacere al cervello.
La vidi tremare.
“amore infilami un dito il dito medio nella vagina”
Le infilai come mi aveva chiesto,il dito medio, muovendolo avanti e indietro,continuando fino a farle raggiungere l’apice del piacere.
Sapevo benissimo,che quell’orgasmo non era dovuto dalla mia bravura,ma alla sua lunga astinenza sessuale,almeno,in quel momento,la pensavo così.
Mi ripromisi,che le avrei chiesto di insegnarmi a leccare la passerina in modo da farla molto più felice e far godere le future ragazze o donne,che avrei avuto la fortuna di incontrare.
Quando riuscì a calmarsi e riprendersi,aveva le lacrime agli occhi.
“Dio che abbiamo fatto,questo non doveva succedere,vieni andiamo fuori”
Ma come la parte inferiore del mio corpo uscì dall’acqua,vide quanto forte ero eccitato.
“non è giusto lasciarti in questo stato,oltretutto la colpa è mia,dai prendiamo gli asciugamani e andiamo in quella bella macchia di alberi”
“mamma non potremo andare a casa”
“no,siamo o non siamo naturisti?”.
Impugno il pene e come un cagnolino al guinzaglio,mi tirò a riva.
Raccolti i teli da bagno e sempre tenendomi per il membro,ci inoltrammo nella macchia,fatta di pini marittimi e arbusti.
Fatto qualche metro,trovammo un piccolo spazio,poco più grande di un letto matrimoniale.
“ecco fermiamoci qui,nessuno può vederci”
Tanta era la paura che stessi equivocando le sue intenzioni che non dissi nulla.
Lasciò il testimone dell’eccitazione per sistemare i teli,infine ci sedemmo.
“guardami negli occhi,questa è la prima è unica volta amore mio,poi scorderemo tutto”
Lo disse sussurandomelo all’orecchio facendomi venire i brividi.
“dai sdraiati,voglio darti in parte il piacere che mi hai dato”
Avvicinò la bocca al sesso,lo annusò,adorandolo,come un pagano adoro il suo idolo,poi baciò la cappella.
“apri un po’ le gambe”
La guardai negli occhi.
“mi hai fatto perdere ogni senso del pudore,farò tutto quello che vorrai”
Con una devozione incredibile,imboccò l’asta,assaporò quel sapore nuovo e perverso,restando per lunghi secondi con le labbra strette sopra la cappella, sentiva il pisello ingrossarsi tra le labbra fino al parossismo,me lo masturbava dolcemente sempre tenendo la cappella stretta in bocca, non appena avvertiva la tensione crescere troppo, bloccava la mano allentando la pressione delle labbra e schiacciandomi leggermente i testicoli.
Ogni tanto staccava la bocca dal sesso per eccitarmi con le parole,come se c’è ne fosse stato bisogno.
“amore,sai che ti ho visto imbrattare di sperma le mie mutandine?”
Restavo in silenzio,con la testa persa nell’oblio del piacere più grande, avrei voluto rispondere,dirle che mi dispiaceva, ma avevo il timore che mi sarei risvegliato dal bellissimo sogno,si,ancora non ci credevo che mamma mi stesse facendo quello che chiamano pompino.
“avrai tutto quello che vuoi piccolo mio,la mamma ti aiuterà e te lo insegnerà”.
Pensai che mi avesse letto il pensiero,non le avevo fatto quella richiesta. Ma solo pensata.
Con studiata lentezza,scese per tutta la lunghezza del membro, si fermò a solleticare la radice, leccò l’interno coscia mentre sussultavo a ogni tocco di lingua,leccò le palline,infilandosene, prima una poi un’altra in bocca
Continuava a masturbarmi,alzai la testa per guardarla.
La lingua lambiva saettando il perineo mentre i testicoli erano bloccati nella bocca
“ti piace quello che sto facendo amore mio?”
“si,si,siiii”
Lo sperma scivolò fuori,grosse gocce andarono a sporcarle le guance e il mento.
Eravamo entrambi immobili,consapevoli di aver fatto una cosa indecente,in poche parole eravamo incestuosi,entrambi imbarazzati e impauriti,da quella pazzia.
Con lo stesso telo mamma si pulì il viso,gli occhi rimanevano fissi sullo sperma che imbrattava i testicoli, sembrava quasi che solo in quell’istante la sua mente
fosse rientrata nel corpo.
Ero immobile,sembravo una statua di marmo, sentivo il fiato scaldare le palle e lentamente al contatto di quell’alito,il pene prese a ingrossarsi.
“perdonami,perdonami amore mio, una madre non dovrebbe comportarsi in questo modo, non so cosa mi sia preso, non so….”
Cercava le parole giuste, per giustificare quella che credeva fosse una debolezza,lo faceva, guardando il sesso che aveva appena succhiato.
“mamma quello che è accaduto lo abbiamo voluto entrambi e non dobbiamo sentirci in colpa,ci stiamo amando e questa è la cosa più bella che ci sia”
Prima però la abbracciai forte,volevo farle sentire tutto il mio amore,anzi desideravo baciarla sulle labbra,ma in un momento così particolare,preferii baciarla su di una guancia.
“grazie mamma e stato bellissimo,ora vieni ritorniamo in casa”
Questa volta non fece obiezioni.
Si alzò e raccolse i teli.
“si hai ragione rientriamo in casa”.
Poi girandosi prese il sesso in pugno come quando eravamo in acqua.
Per fortuna nessuno poteva vedere quel ragazzo al guinzaglio. Altrimenti non credo ci sarebbero stati commenti privi di sospetti”
Va bene che dimostravo più anni di quelli reali e mamma meno dei suoi,ma non credo potessimo ingannare qualcuno.
Mentre ci avvicinammo alla villetta.
“mamma mi insegnerai tutto sul sesso?”
“te l’ho promesso e sai che mantengo le promesse,anche se so che quello che abbiamo fatto e faremo è una da depravati,ma oramai sono scesa all’inferno e voglio restarci, finché siamo in vacanza, quando ritorneremo in Italia vedremo cosa fare”.


Quello che accadde in casa lo leggerai la prossima volta.

...Continua....



Mia madre 4º parte​



Ciao amico,mi sono fatto aspettare,purtroppo il tempo che posso dedicare a raccontare le mie avventure o fantasie è molto limitato,ho un lavoro che mi impegna parecchio e devo ritagliarmi qualche piccolo spazio.
In ogni caso ti ringrazio se continui a leggermi.

Rientrammo in casa in quella insolita maniera,appena chiusa la porta, dovette appoggiare le borse e per farlo mollò la presa sul pene, liberandolo,ne approfittai per andarle alle spalle e abbracciarla.
“mamma,quello che abbiamo fatto la fuori è stato fantastico e immagino che
ogni volta sarà sempre più bello,ma ora tocca a me fare qualcosa per te”
“e cosa vorresti farmi”
“vieni mettiamoci comodi,proviamo a vedere se il letto è più comodo del prato,prima però..”
La feci girare e mentre una mano accarezzava le spalle l’altra scendeva verso il seno, avvicinai il viso al suo e la baciai dolcemente ed a lungo.
Non potrò mai scordare quel primo bacio,non perché fu sensazionale,anche perché,fra un inesperto,per non dire imbranato,ed una esperta,ma ancora titubante su quello che voleva concedermi,ne uscì qualcosa che mi caricò,se mai c’è n’era bisogno,ancor di più.
Questa volta però ero deciso che sarei stato io a condurre il gioco.
“dai mettiti sul letto a pancia in giù”
“cosa vuoi farmi?”
“fidati di me”
Non fece altre obiezioni e si sistemò come le avevo chiesto.
Salii a cavalcioni di quel tanto desiderato corpo e mi sedetti su di lei all'altezza delle reni.
Iniziai a massaggiarle il collo,per poi scendere lentamente accarezzandole a lungo le spalle e la schiena
Mi spostai più indietro,ora ero seduto sulle cosce e le mani passarono a massaggiare ed accarezzare le reni e le natiche,approfittando del fatto che le gambe si erano parzialmente aperte.
Feci scivolare una mano lungo il solco tra le quelle belle chiappe sode intrufolandomi tra le cosce.
Senza rendermene conto,mi trovai a contatto con la passera bagnata e bollente,cercai di spingervi un dito all'interno,non c’è la feci, la posizione rendeva la cosa difficile e scomoda.
“ti prego,mamma,girati”
“mi vergogno a farmi vedere in quel modo”
“guarda che ti ho già visto e poi ci sono solo io a guardarti,dai fallo,fidati di me e vedrai che ne sarai felice e poi non hai detto che farai ogni cosa che ti chiedevo?”
Dio mio che presuntuoso e arrogante che ero in quel momento,ma mi sentivo padrone del mondo,stavo per avere quello che tanto avevo sognato.
“hai ragione te l’ho promesso e ogni promessa è un debito”
Fece quello che le avevo chiesto,anche se,credo, non si fidava molto di quello che le volevo fare.
“ora solleva le gambe e piega le ginocchia tirandole verso di te”
Non fece nessuna obiezione
In quel modo pur restando con la testa e le spalle appoggiate sul letto, si trovava col culetto sollevato, le ginocchia aperte e piantate saldamente sul letto e la bella conchiglia ben esposta
Com'era già successo altre volte che l'aveva vista,anche se furtivamente,non parlo di quello accaduto in acqua,qui era veramente esposta e lo era solo per me,trovai la cosa molto eccitante e immediatamente mi tuffai a leccare quella meraviglia.
Il sapore di salsedine mi riempì la bocca,le allargai le gambe.
Mamma tentò una flebile resistenza,ma quando la bocca si posò sulla vulva si arrese priva di ogni volontà e iniziò a gemere.
“ti piace essere leccata da tuo figlio?”
“si…si amore mio”
La lingua iniziò a lambire le grandi labbra per poi intrufolarsi in direzione di quelle piccole,una mano si unì al gioco,dischiudendole la vagina per facilitare
l'azione della lingua,riuscendo a raggiungere le piccole labbra ed il
clitoride.
Mamma sussultò per l'eccitazione quando iniziai a lambire con piccoli colpi il bottoncino che immediatamente si fece turgido facendosi, se possibile, ancora più sensibile.
Muoveva il bacino senza ritegno,
“cosa mi fai…cosa mi fai”
Non ascoltai quello che diceva,continuai a leccare la bella passera tenendola aperta con una mano mentre infilavo, con facilità, un dito della mano libera in quella fessura bagnata e bollente,facendolo entrare ed uscire ripetutamente, avevo momentaneamente smesso di pennellare con tanto amore il clito e guardai mamma,in lei tutto era cambiato, la rigida avvocatessa,sempre seria, si era trasformata in una ragazzina disponibile ed eccitata,rimisi la bocca a contato della passera,aspiravo, con le labbra, umori e clitoride, che ora era gonfio e duro come un piccolo pistacchio.
“mi fai godere alla grande mio dolce amore”
Un intenso calore cominciò a nascere nel suo ventre ed espandersi come una scarica elettrica, in tutto il corpo,i muscoli si contrassero, la testa si sollevò dal letto, la schiena s'inarcò e poi, con una specie di rantolo,ricadde inerte sul letto.
La vidi respirare a bocca aperta,il petto che si alzava e abbassava a ritmo frenetico,le mani artigliate al lenzuolo,il bacino che continuava avere spasmi di godimento.
Ero soddisfatto del mio operato (in fondo era solo la terza volta che
leccavo una vagina) feci scorrere una mano lungo il corpo rilassato e mi lasciai cadere al suo fianco.
Mamma si girò in modo da potermi guardare,mi sorrise ed allungò una mano sino a sfiorarmi un braccio,seguì l’arto verso il basso finché raggiunse la mano, padrona del dito che l’aveva profanata,la strinse... la portò verso il proprio viso e baciò delicatamente il dito che era ancora umido dei suoi umori,sorrise ed usò le labbra e la lingua per ripulirlo ben bene.
“ bambino mio sei stato fantastico,davvero bravissimo! ma non me la racconti giusta, si direbbe tu non abbia fatto altro in vita tua,o almeno non è la prima volta che lecchi la passera di una donna”.
Non potevo certo dirle di quello che mi aveva insegnato la passata estate la sua giovane cugina,anche se avevo 15 anni meno di lei,mi aveva fatto entrare alla scuola superiore del sesso,ma volevo arrivare all’università e lo volevo fare con mia madre.
“grazie mamma,si vede che ho un talento naturale”
“ne riparleremo,ora però posso dire che siamo entrambi scompigliati, sudati ed
impiastricciati. che ne diresti di una doccia?”.
Trovai l'idea magnifica,però c’era un piccolo particolare,avevo il pene duro come il marmo e una voglia pazzesca di calmarlo.
Lo feci notare alla Dea.
“come facciamo con lui?,non posso rimanere così,oltretutto mi fa male”.
“ho grandi progetti per lui,però questa sera dovrai accontentarti di una bella masturbazione mentre ci facciamo la doccia,poi ci vestiamo e andiamo a cena,ti va come programma?come ti ho già detto non ho più vent’anni e i miei tempi di recupero sono un po’ lenti e in questo momento sono parecchio stanca,oltre al fatto che sono fuori allenamento”
“allora dovrai allenarti parecchio se vuoi arrivare alla fine della vacanza”
“non preoccuparti non mi serve molto tempo per rimettermi in forma e poi ho un bravo allenatore..”
“guarda che sono molto esigente,ti farò morire dal..piacere”
Ridemmo di gusto,la tensione dovuta a quello che di sbagliato stavamo facendo si era sciolta come neve al sole,rimanevano due persone che volevano amarsi.
“dai andiamo,altrimenti arriviamo tardi a cena”
Sia pure a fatica,ci alzammo dal letto e mano nella mano, senza curarsi di vestirsi o coprirsi in alcun modo, lasciammo la stanza diretti verso il bagno,con il guerriero che dondolava come una canna da pesca quando il pesce ha abboccato e aspetta una mano che la impugni.
Eravamo entrati nello spirito naturistico,mai avrei pensato che mamma si sarebbe liberata da ogni inibizione in questo modo,l guardai in viso,era tranquilla,come fosse una cosa normale tenere il figlio per mano, completamente nudi e diretti a fare una doccia assieme.
Mi sembrava fosse passato un secolo da quando dovevo spiare il corpo che camminava al mio fianco,esposto ai miei occhi e offerto ad ogni carezza.
Inutile ti racconti quello che avvenne nella doccia,mamma mi masturbò e non ci volle molto perché eruttassi tutta la voglia repressa.
Ti interesserà molto di più quello che avvenne il mattino seguente,ti starai chiedendo perché il giorno dopo?
Lo saprai,ti racconterò tutto,te l’ho promesso,ma dovrai pazientare fino alla prossima puntata.
Ti ringrazio e lo faccio con un forte abbraccio.

....continua.....





Mia madre 5º parte​



Eccomi a continuare la storia con mamma.

Come ti avevo scritto andammo a cena e poi in discoteca,alla fine eravamo talmente stanchi e anche leggermente brilli,almeno io lo ero,lei non lo dava a vedere,che non vedevamo l’ora di raggiungere la villetta e di conseguenza il letto.
Ci coricammo assieme completamente nudi,non fantasticare,non è accaduto nulla,fra il viaggio,la pineta e il letto,facemmo appena in tempo a darci il bacio della buonanotte che crollammo addormentati.
Venni svegliato da un dolce solletico al basso ventre,mi stava accarezzando con i suoi cappelli.
“buongiorno mamma”
“buongiorno bambino mio,dormito bene?”
“mai dormito così bene”
“nessun sogno erotico?”
“non c’è n’era bisogno,la realtà è molto più bella”
“ti avevo promesso che avrei contraccambiato la leccata di ieri pomeriggio,ora lasciati andare e goditi quello che ti farò”
Mi misi comodo,ben adagiato al letto,gambe leggermente divaricate.
Posò le mani aperte sul petto,accarezzandolo e disegnando coi polpastrelli, i capezzoli,per poi slittare lentamente dal torace al ventre.
Ora il volto era vicino al sesso,gli soffia sopra,lo vuole svegliare,come se c’è ne fosse bisogno,con tanta delicatezza,.
Abbassa il capo sul ventre e comincia a sfiorarlo.
Ora il duro membro vibra pulsa.
Tira il prepuzio verso il baso,scappellandolo,ora è li che attende il bacio delle labbra.
Scende un po’, così da urtare col mento l'asta,accarezzando la cappella e roteando il volto su di essa.
Mi guarda,fissandomi,le sorrido.
Punta i suoi occhi dentro i miei e con la bocca assolutamente aperta si cala sulla cappella sfiorando appena le labbra.
Vuole fare all'amore con lui solo con la bocca, prima di cominciare a succhiarlo,
E pronta a spedirmi in inferno o paradiso?, sicuramente alla follia.
Sfiora,la rosetta dell’ano,ma subito ritira il polpastrello,non è quella la sua meta.
Prende i testicoli con tutte e due le mani,come fossero due fragili uova.


Non c’è la faccio a rimanere supino,mi appoggio coi gomiti sul letto,non volevo perdere lo spettacolo di mamma che mi faceva un pompino.
L’ha fatto uscire dalla bocca,ora soffia sulla cappella.
Migliaia di brividi pervadono un corpo teso allo spasimo,pronto ad esplodere tutta la gioia che bolle dentro.
Decisa,lo afferra alla base,in modo selvaggio,oserei dire violento.
Sfiora l'asta e sicuramente percepisce il sangue che scorre violento dentro le vene.
Dolcemente lo morde alla base,lo lecca,lo stringe e senza mai allentare la presa, lascia scorrere la mano verso l'alto fino a far tramontare la cappella dentro il pugno.
Ora, lentamente,la mano scende accompagnando la pelle,il pene risorge, ma solo per tramontare fra le succose labbra.
Lo imbocca.
Lo succhia, lo sega e lo risucchia.
Sempre più veloce.
Afferra e stringe le mie natiche.
Lo sa,l'ha avvertito, le sente contrarsi,Il godimento è prossimo.
Non stacca gli occhi dal mio volto.
Amico mio,hai mai sentito l'effetto che fa il sangue quando ti sale in testa?,sai cosa si prova quando gli occhi si annebbiano di piacere?
Ecco arriva lo sperma,lo sento scorrere dentro l'asta.
Vorrei rallentare per prolungare il piacere, ma è troppo tardi.
Sono sulla via del non ritorno.
Toglie il pene dalla bocca,un momento prima dell’eruzione, lo stringe in mano e lo fa strusciare sulle sue guance,sul collo,fino a scendere sul seno e lì si ferma.
Si spalma lo sperma sul capezzolo.
Prendo il suo volto fra le mie mani,la tiro a me.
La bacio il più appassionatamente possibile.
Ci mettendo comodi e la strinsi a me,avvicinando la bocca all’orecchio per sussurrarle.
“grazie mamma mi hai fatto impazzire”
“più della mia cara cuginetta?”
Mi si gelò il sangue nelle vene.
“ma cosa stai dicendo,non penserai che io con tua cugina..”
“non dire altro,non voglio altre bugie,so tutto,me l’ha detto lei e nei minimi particolari”
Inutile negare.
“cosaaa!!!..ti ha raccontato tutto?”
“già,tutto, proprio tutto,anche le fantasie che avevi su di me”
Non sapevo che dire,mi vergognavo,le avevo raccontato la mia passione per mamma, convinto che non avrebbe mai raccontato nulla,specialmente di quello che facevamo durante le vacanze e le visite,che coincidevano con i fine settimana,mannaggia alla linguaccia della sua giovane cugina,(aveva solo 10 anni più di me) e ora scoprivo che sapeva tutto,la prima volta che l’avrei vista,avrebbe fatto i conti con me,ma ora dovevo affrontare mamma e giustificare tutte le bugie che le avevo raccontato.
“perché non hai detto nulla e mi hai lasciato raccontarti tutte quelle fandonie?”
“mi andava bene così”
“in poche parole ci siamo imbrogliati a vicenda”
“no,non lo chiamerei imbroglio,tu hai fatto la tue belle scoperte sessuali, ed io mi sono ritrovata un giovane amante con una bella esperienza”
“chissà che risate ti sei fatta,quando ti dicevo che non sapevo cosa e come fare per farti godere”
“diciamo qualche sorriso,ma poi ho visto che la cuginetta è stata una brava insegnante”
“ma quando te l’ha detto?”
“fin dall’inizio”
“in poche parole,da quando ero convinto di sedurla”
“già e mi ha detto che eri incantevole con quel tuo osare e non osare”
Mannaggia che colpo al mio ego,ero convinto di averla circuita e ora scopro che la sua ritrosia era solo scena.
“ma in che occasione ne avete parlato?”
“guarda che settimanalmente ci incontriamo a casa sua”
“e quando?..se non hai mai un giorno libero”
“ti ricordi le riunioni per il riepilogo settimanale?”
“si,normalmente le tieni al venerdì nel tardo pomeriggio”
“diciamo che non esistono,tranne se non vogliamo considerare, riunione,l’incontro con la cuginetta”
“mamma,non dirmi che tu e lei...???”
“si è quello che pensi,facevamo sesso fa di noi,non volevo far entrare uomini nella mia vita e da qualche parte dovevo pur sfogarmi”
“ma non sei lesbica e nemmeno lei lo è,lo posso testimoniare’
“certo che non lo siamo,ma questo non ci vieta di divertirci fra di noi”
Che altro dire?
“dai coccoliamoci un po’,poi andiamo a pranzo e dopo aver preso un po’ di sole che ne dici di farmi vedere quello che hai imparato,Giorgia dice che sei diventato veramente bravo a farla felice col tuo pisello”
“quella pettegola,farà i conti con me”
“guai a te se ti arrabbi con lei,dovrai solo dirle grazie per tutto quello ce ti ha insegnato e continuare ad andarla trovare”
“ma non ti da fastidio che faccia sesso con lei?”
“perché dovrebbe?,resta tutto in famiglia”
L’abbraccia strettamente e cominciai a darle tanti piccoli baci.
Mio caro amico,scrivendolo mi ha fatto ricordare quei meravigliosi momenti,perciò quello che avvenne in seguito te lo racconterò la prossima volta.
Ti lascio con il mio solito abbraccio.

...continua....

Mia madre 6º parte​



Eccomi a finire la storia con mamma.

Restammo in spiaggia più del previsto,era una bella giornata di sole e desideravamo goderla il più a lungo possibile.
Da parte mia mi godetti la visione di mamma nuda,anche se un pò seccato per i sguardi vogliosi degli altri ospiti del villaggio.
Dicono che ci si abitui a vedere una donna o uomo nudi,beh!,da quello che potevo vedere,parlo della parte maschile,mi sembravano parecchio eccitati e più di uno andava in acqua,non certo per fare una nuotata.
A mamma non sfuggi il mio sguardo assassino verso i maschi.
“la pianti di essere così scocciato”
“non lo sono,mi rompe che ti guardino in quel modo”
“e in che modo mi guardano?,non certo per spogliarmi,visto che lo sono già”
“come se ti volessero scopare”
“se e per quello,non mi sembra che il tuo sia migliore”
“ma io ti voglio bene,anzi ti amo,loro invece vogliono solo il tuo corpo”
“Dio mio,mi hai fatto una dichiarazione d’amore”
“dai non prendermi in giro,lo sai cosa provo per te”
“sapevo che mi desideravi sessualmente ma non che mi amavi”
“beh!,ora lo sai”
“capisco,sei geloso”
“mi rompe che facciano quegli occhi da affamati e per giunta sono quasi tutti vecchi e poi non sono geloso”
“come no!!!,sei gelosissimo,si vede lontano un miglio e non chiamarli vecchi,molti di loro hanno la mia stessa età”.
“scusa, non era in quel senso che intendevo dire”
“va bene oramai il sole sta per tramontare,che ne dici di fare un ultimo bagno e poi rientriamo?”
Non dissi nulla,la presi per mano e corremmo verso l’invitante azzurro del mare,guardassero pure e pensassero quello che volevano,la donna che bramano era mia e solo mia.
Entrammo in acqua e cominciammo a giocare, come una madre e un figlio dovrebbero fare, rispettando le parti, senza pensare a quello che era accaduto il giorno prima e non più tardi di qualche ora prima, però entrambi eravamo consapevoli che la passione, che ci aveva travolti,era lì, pronta a ritornare appena fossimo stati soli.
L’acqua cominciava a farsi un po’ fresca e avevamo la pelle d’oca,lo si notava sopratutto dai capezzoli di mamma,erano duri e spingevano in fuori,quanta voglia di succhiarli.
“ritorniamo a riva,comincio a sentire qualche brivido e poi si legge nei tuoi occhi quello che vorresti fare”
“che fai,leggi nel pensiero?,vorrei vedere te come ti comporteresti,vedendo i capezzoli che sembrano vogliano uscire dal seno,tanto sono duri”
“beh! guardando il pisello,non mi viene nessuna voglia, proprio non si vede,da quanto si è ritirato”
“mamma non ti vergogni!!,guardare il pene di tuo figlio e volere avere certe voglie!!”
Ridemmo di gusto.
“ti immagini se sentissero quello che ci stiamo dicendo?”
“in questo caso,o ci invidierebbero,o chiamerebbero la buon costume”
“opto per la seconda ipotesi vostro onore!”
“va bene avvocatessa”
Ritornammo a riva.
“hai visto?,non si é mosso nessuno,aspettavano la tua uscita,mi sa che sarai responsabile di parecchie masturbazioni e scopate, pensando a te”
“allora dovrebbero ringraziarmi,cmq. se è per quello,neanche le donne hanno abbandonato la spiaggia e non certo per vedermi nuda,basta guardare dove è diretto il loro sguardo”
“guardino pure,tanto in questo momento hanno ben poco da vedere,però, mi fai un piacere?,ti metti il vestito per andare alla villetta”
“alla faccia del non geloso,d’accordo però anche tu ti metti i bermuda,non mi va che guardino il mio ragazzo in quel modo”
Mentre facevamo quello che avevamo reciprocamente desiderato,feci il verso alla sua frase.
“alla faccia della non gelosa...”.
Camminammo lentamente verso casa,consapevoli che di lì a poco avremmo varcato la soglia della perdizione,o di quello,che la maggior parte della gente, chiama depravazione.
La mia giovane età mi aiutava a non rendermi conto di quello che stavamo per fare,ma lei ero sicuro, ne era consapevole.
La guardai per capire se avrebbe varcato la soglia.
Rispose al mio sguardo con un leggero sorriso,si,era consapevole del momento e allo stesso tempo determinata ad andare avanti.
Lo capii anche dalla stretta di mano che si accentuò.
“mamma....”
“non dire nulla e amami,come un giorno amerai la tua ragazza”
“non amerò nessuna come sto amando te”
“sssshhhh!!non dire paroloni più grandi di te. Mi basta sentirmi amata”
Visto che eravamo fuori da occhi indiscreti,la presi in braccio e le feci varcare la soglia della villetta.
“guarda che non sono tua moglie”
“finché siamo in questa casa,si....”
“allora portami fino alla doccia,mio dolce sposo”.
La lasciai davanti alla porta del bagno.
“amore,ti piacerebbe sapere quanto sono brava ad insaponarti?,sono passati parecchi anni,da quando ti facevo fare il bagnetto.
Si avviò e mentre si dirigeva verso la doccia, lasciò cadere il prendisole in un modo che dir sensuale è riduttivo.
Aprì la porta,non la rinchiuse.
Sarà stata la visione o il suo esplicito invito,che mi fecero avviare come un automa verso quella apertura vetrata..
“hai ancora i pantaloncini,cosa aspetti a toglierteli?.
Entrai, non prima di essermeli tolti.
La abbracciai ed iniziai a baciarla infilando la lingua in quella meravigliosa cavità che era la sua bocca.
Mentre continuavo a baciarla iniziai a scendere con le mani per impadronirmi della sua calda fonte del piacere.
“no lascia fare a me”
Dio mio non me lo aspettavo,si inginocchiò e mi fece vedere quanto brava era con il sesso orale,ancora oggi penso sia stato uno dei più eccitanti pompini della mia vita.
Era meravigliosa,splendida una dea e in più era mia madre.
Non avevo mai pensato,nemmeno nelle più spinta fantasia,che mi sarei trovato in quella posizione.
Si abbassò ancora un pò, tirò fuori la lingua e la passò languidamente lungo tutta l’asta, dai testicoli alla punta, per poi soffermarsi su quest’ultima come gustando la panna in cima al gelato.
Immagino che lo trovò gustosissimo,visto che decise di assaggiarlo meglio.
Lo fece sparire in bocca,lo succhiò, solleticandolo con la lingua.
Con una mano afferrò saldamente la base ed iniziò a masturbarlo, facendo lo stesso con la bocca nella parte superiore.
Non resistetti molto,venni copiosamente e il tutto finì nel piatto della doccia.
E mentre l'acqua continuava a bagnarci e a far sparire le tracce della colata,la feci alzare,desideravo contraccambiare,baciarle la conchiglia.
Ma lei me lo impedì.
“non è questo quello che desidero,vediamo quello che ti ha insegnato la cara cuginetta,quello che desideri fare,lo hai già fatto,ora voglio sentirmi donna,ma prima facciamo la doccia”
Riuscimmo a lavarci,senza altri intermezzi sessuali.
Mentre stavamo asciugandoci.
“amore la serata è appena iniziata non vorrai dirmi che sei già stanco?,mi sembri un po’ moscio la sotto,coraggio ti aspetto in camera”
Non risposi mai mi sarei aspettato che mamma mi parlasse in quel modo,questo bastò affinché il pene tornasse nuovamente in erezione.
Glielo feci notare.
“guarda,mi sembra una bella risposta da parte sua”.
“vedremo se sarà all’altezza del compito che lo aspetta”.

Pensavo che avrei finito la storia,ma non c’è la faccio.
Quello che è accaduto in camera su quel letto matrimoniale,te lo racconterò la prossima volta,sempre che abbia voglia di leggermi.
Ti lascio con il mio solito abbraccio di ringraziamento.

...continua...



Mia madre 7º parte​

Eccomi a concludere la storia con mamma,logicamente parlo di quei giorni passati al villaggio naturista di Rovigno.
Alcuni mi hanno detto che la sto facendo lunga e probabilmente hanno ragione,ma non volevo volgarizzare una bellissima storia d’amore tra madre e figlio.
Già di per se è una cosa da trattare con molta delicatezza e amore,l’avessi condensata in una sola puntata,ne sarebbe uscita una storia,come c’è ne sono tante in questo sito.
Io desideravo farvi partecipi al mio amore per mamma,non nascondo che all’inizio ero attratto da lei in un modo sessualmente morboso,ma poi mi sono innamorato,si, sono innamorato di mamma,non mi interessa che ci crediate,una cosa che solo io provo e se l’ho raccontata è perchè desidero che coloro che scrivono storie di incesto,rispettino chi si concede a loro,sia che sia la mamma,la sorella,la zia,la cugina o la nonna,non trattatele come fossero delle puttane,hanno dei sentimenti,hanno un cuore e nel momento che vi si donano,lo fanno per amore e non per sentirsi depravate e insultate e peggio ancora,sentirselo dire,dalla propria carne.
Scusatemi di questo mio pistolotto,ma ci tenevo a scriverlo,saltatelo se non lo condividete.

Ricorderai che avevamo appena finito la doccia e mamma si era avviata verso la camera da letto,invitandomi a seguirla.
Quando entrai era là che mi aspettava.
Mi sdraiai accanto a lei ed iniziai a baciarla,andando direttamente alla bocca.
Non so come spiegarmi,ma il bacio aveva un’altra intensità,c’era passione,tanta partecipazione, sentivo la sua lingua attiva nella mia bocca,come se ogni senso di colpa fosse definitivamente sparito.
Con il bacino mi invitava a toccarla, desiderando la mia intrusione.
Ero riuscito a farla partecipe e questo mi riempiva di orgoglio.
Potevo continuare con calma,farle sentire quanto la desideravo.
La sua passera era a mia disposizione,ne potevo sentire il profumo.
Le allargai le gambe e mi tuffai in mezzo ad esse leccando con fervore e gioia la conchiglia.
Quando sentì la lingua sulla passera strinse leggermente le cosce, per poi allargarle ancor di più,appoggiando le mani sulla mia testa a sollecitare quanto già facevo.
Mi domandai mentalmente da chissà quanto tempo non provava quelle sensazioni,ma poi mi ricordai di sua cugina e mi dissi che dovevo impegnarmi, se non volevo fare una magra figura,ma,a differenza di lei,avevo un’arma in più,il mai domo guerriero.
Posai il glande sull’apertura delle labbra,in quel momento mi resi conto della gravità del momento.
“posso mamma”
Una domanda fuori dal mondo,stavo per penetrare la donna che mi aveva partorito, potevo farlo?
Non rispose a parole,lo fece con un semplice gesto,alzo le gambe e mi diede una spinta,allo stesso tempo allargò le labbra vaginali per permettermi quella penetrazione incestuosa.
“ora amore,basta domande,basta dubbi,hai detto di essere il mio sposo,fai il tuo dovere”
Mentre lentamente entravo in lei,scivolai verso l’alto,strisciando sul corpo portandomi con il viso sul suo e rimettendole la lingua bagnata dei suoi umori nella bocca.
Quanto durò quel bacio?..chi può dirlo,chi può calcolare il tempo in quei momenti?
“cosi,bravo,continua così,fammi gioire,come da molto tempo:::”
Non poté continuare,ero avanzato fino a toccare con i testicoli il sedere,
La lingua in bocca e contemporaneamente il membro dentro lei.
Non poteva più sottrarsi.
Rimasi fermo per farle sentire la dura presenza.
Poi cominciai l’antica danza.
“sei bellissima”
Mentre lo dicevo feci entrare il pene ancora più in fondo,se mai era possibile.
Mi dedicai a lei e alla sua passera.
Misi le mani sotto il sedere per farle sentire maggiormente la penetrazione.
Tenni un ritmo intenso ma continuo .
Volevo farla impazzire di piacere.
Doveva essere per sempre mia.
Con gemiti e incitamenti,mi spronava a insistere su quella strada.
“si.. si piccolo, dallo tutto alla mamma”.
La guardavo, mentre leggermente scivolavo nella vagina calda ed invitante.
Iniziai a muoversi più velocemente,l’orgasmo non era lontano.
“vengo amore,vengo”
“voglio venire con te”
Non dissi altro,non mi preoccupai nemmeno sapere se era protetta,tirai le sue chiappe fortemente verso l’inguine e ..venni..
Un fiume di sperma uscì dal meato.
E mentre godevo urlai tutto il piacere.
Le riempii il ventre, venni urlando e artigliandole le natiche.
Venni mentre succhiavo la sua lingua.
Fu fantastico.
Eravamo un corpo unico.
Riempii la passera con tutto il seme che potei eruttare.
Furono migliaia gli’ spermatozoi che entrarono nella sua femminilità.
Mi sdraiai silenziosamente al suo fianco.
La tenni stretta a me.
Le parlai con dolcezza dandole leggeri baci.
“grazie mamma,grazie per quello che mi hai dato,sei stata dolcissima e generosa”
“bambino mio,non ti ho regalato nulla,l’ho voluto io,lo abbiamo voluto assieme”.
“ne sono felice, passeremo tanti bei momenti insieme”
La sentii tremare,si strinse maggiormente a me,probabilmente quelle parole le avevano fatto venire brividi di paura,per quello che promettevano.
Per rompere quel momento che intuii drammatico per lei.
“prendi la pillola mamma?”
La sentii rilassarsi,era un argomento reale.
“si,non ti preoccupare,sono protetta,la prendo per regolare il ciclo,me l’ha prescritto la ginecologa”
“allora dovremo ringraziarla,visto che siamo stati incoscienti”
“credi che ti avrei lasciato venirrmi dentro,se non lo fossi stata?”
Che discorso grottesco stavamo facendo,sembravano una coppia di amanti,ma ambedue sentivano la gravità dell’accaduto e del momento.
Guardò verso il basso,
“sei ancora duro”
Si, era di nuovo sull’attenti,avrei voluto vedere il contrario.
“sei così bella ed eccitante,non puoi immaginare quante volte l’ho sognato e quante volte mi sono masturbato per te”
Senza dir nulla,si alzò, montandomi a cavallo
Con un lungo gemito si lasciò cadere sul sesso, il canale lubrificato dallo sperma agevolò l’entrata del guerriero.
Restò per lunghi istanti con la spada completamente infilata nella guaina..
“mi hai fatto impazzire e sto per impazzire nuovamente”
Riuscì a dire quelle parole con il fiato spezzato,per la nerboruta presenza.
Si muoveva leggera sulla pancia,cavalcandomi come fossi un puledro.
“godo ancora”.
Un altro orgasmo stava per arrivare
Mi accorsi di quello che stava succedendo, dalle contrazioni vaginali per il piacere che stava investendola,
Massaggiai il seno,con tutta la passione possibile,avrei voluto succhiare quei invitanti capezzoli,ma erano troppo lontani dalle labbra.
“mi fai godere,mi stai facendo nuovamente godere”
Continuava a ripetere quelle parole,mentre sinuosa si muoveva sul pisello.
“avanti bambino.. vieni”
Venimmo entrambi urlando parole senza senso,fino ad accasciarsi stremati sul letto.
Restammo abbracciati per non so quanto tempo.
“oggi siamo caduti nella follia, in un pozzo di perversione”
“mamma non c’è stata follia ne perversione,ma solo due persone che si sono amate e donati l’uno all’altra,non dobbiamo vergognarci di quello che abbiamo fatto”
“ma come faremo a dimenticare tutto questo?”
“non lo dimenticheremo,sarà il nostro segreto”
“non lo dirai a nessuno?”
“nemmeno sotto tortura”
“e fra di noi cosa succederà?”
“continueremo a farlo,tutte le volte che sarà possibile”
“è una promessa o una minaccia”!
Grande mamma,con una battuta aveva sciolto la tensione che si era creata per quello che avevamo fatto.
“non so tu,mio sposo,io mi sento sudata e un po’ appiccicosa e parecchio affamata,che ne dici di una bella doccia e poi andiamo a vedere se c’è ancora qualcosa da mangiare”
L’abbracciai e ci dirigemmo verso il bagno con la consapevolezza che le nostre vite sarebbero radicalmente cambiate,in meglio o peggio?
Chi lo sa.

Ecco amico ho finito,il resto della storia è troppo personale e per il momento non desidero dividerla con nessuno,forse un giorno.
Grazie per essermi stato vicino..
Stupendo!
 
OP
pj85

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Ciao ragazzi, rieccomi con una nuova storia trovata in Rete anni fa ed anche questa ormai non più presente. O comunque io non riesco più a trovarla. E' un pò diversa rispetto alle altre ma spero vi piaccia...
Ci sono diversi errori ma non ho avuto tempo per correggerli.

I CASI DELLA VITA 1​

(L’incontro )

A volte basta poco per trasformare una vita normale , spesso anche noiosa , in una particolare fuori da tutti i normali schemi.
Mi chiamo Sara abito in un paese piccolo , prettamente agricolo e frequento il quarto anno di Ragioneria. I miei genitori sono divorziati , mio padre se ne andato quando avevo 6 anni , lasciando me e mio fratello Filippo , di un anno piu’ piccolo a vivere con mi madre . Abitiamo in un casolare ristrutturato in aperta campagna , frutto dell’eredita’ lasciata da mio nonno , una casa grande , per solo tre persone , circondata da un ampio giardino con piscina . Mia madre Rita , 45 anni , pur essendo ancora una bella donna , probabilmente per il fatto che ha dovuto cresce da sola due figli in un posto abbastanza isolato , non si e’ mai risposata , lavora come export manager per una grossa multinazionale e quindi essendo spesso all ‘estero , sono stata io , da sempre , a curare la casa ed a crescere mio fratello con il quale sono molto unita . Iniziate le vacanze estive , per arrotondare le nostre entrate familiari , sfruttando la casa grande , mia madre ha deciso di affittare una camera ai turisti ed e’ stato questo avvenimento a sconvolgere la nostra tranquilla esistenza .
Infatti secondo la comunicazione mandata dall’agenzia a cui ci siamo appoggiati ,dovevamo ricevere un ragazzo di nome Angelo invece si presenta una bellissima ragazza mulatta , di circa 23 , 24 anni , dai capelli lunghi e lisci di una tonalita’ molto scuri , lunghi fino a meta schiena . Il suo corpo perfetto e valorizato dal suo abbigliamento sportivo composto da una camicetta , portata leggermente sbottonata in modo da lasciare intravedere il suo seno perfetto , almeno una terza e un paio di jeans attillati che delineano le sue lunghe gambe . “Ciao sono Angela “si presenta guardandoci “non riuscivo a trovarvi mi spiace avervi fatto aspettare “ dice rivolgendosi a mia madre, parlando un buon italiano dal classico accento portoghese . “Veramente a noi avevano detto che doveva venire un ragazzo “ intervengo io ma le mie parole rimangono nel vuoto perche’ mia madre , senza problemi , la accoglie in casa accompagnata da mio fratello che come incantato, non stacca lo sguardo dal bel corpo sensuale di Angela.
La nostra ospite si dimostra subito una ragazza , oltre che molto bella , anche molto simpatica , integrandosi subito bene con tutta la nostra famiglia . Venendo da una cultura totalmente diversa , le sue

abitudini sono completamente differenti alle nostre , specie nella morale e nel senso del pudore .I primi giorni , pensavo che mia madre si sarebbe opposta a farla girare per casa con magliette trasparenti che lasciano intravedere , il suo seno , o nel farle fare con naturalezza , battute piuttosto spinte anche in presenza di Filippo, invece , con mia grande sorpresa, considerando quanto mi abbia rotto le scatole tutte le volte che uscivo con minigonne troppo corte o magliette troppo scollate , ha accettato tranquillamente la cosa , addirittura facendole complimenti per come le stavano bene quei vestiti ridottissimi e ridendo di gusto, alle sue battute .
Anche se ero molto contenta della nuova aria che respiravo in casa , piena di divertimento e modernita’ , molto diversa da quella rigida e seriosa a cui ero abituata ,non riuscivo ad adattarmi ai rapidi cambiamenti che stavano avvenendo in casa mia dall’ arrivo di Angela e rimanevo spesso stupita e senza parole quando mi trovavo davanti a situazioni anomale . Filippo sembrava un cagnolino in calore e passava ore chiuso in bagno , mentre mia madre sembrava ringiovanita e rivitalizzata , io invece ammiravo Angela , le invidiavo la sua sensualita’ e facevo di tutto per cercare di imitarla anche se nessuno sembrava notarlo , in particolare mia madre ,nonostante avessi preso l’abitudine ad indossare anche io gonne molto corte e a portare magliette senza indossare il reggiseno.
Una mattina , rientro a casa in anticipo dal mercato , mio fratello e’ al corso di nuoto comunale , non trovando nessuno in cucina immagino di essere sola , invece , mentre sistemo la verdura comprata al mercato nel frigo, odo delle risate e delle grida , provenire dalla piscina . Mi affaccio alla finestra della cucina che si apre sul giardino e guardando oltre la siepe che separa la veranda dalla vasca , riesco a vedere la cima delle teste di mia madre edi Angela chiaramente riconoscibili dal colore dei loro capelli . Data la distanza che ci separa non riesco a capire cosa si dicono , riesco solo a sentire gli acuti delle loro risate e immaginare che stiano scherzando nell’acqua , dagli schizzi che ogni tanto salgono oltre il bordo della siepe Mi affretto a mettere tutto in ordine , salgo in camera mia per indossare il costume da bagno e raggiungerle ma , dopo essermi spogliata completatamente ,mentre cerco nel cassetto il costume piu’ adatto , per non sfigurare nei confronti di Angela , guardando attraverso la finestra della mia cameretta , da dove e’ possibile vedere quasi interamente la piscina , noto una cosa che prima dalla cucina non potevo vedere , i pezzi dei loro bikini sono sparpagliati sul pavimento vicino al bordo della vasca.
Scoprire che mia madre , cosi’ misurata e cosi’ seria , sta facendo , senza alcun pudore , il bagno nuda insieme ad una sconosciuta mi riempe di curiosita’ e incollata alla finestra , osservo le due che al centro della vasca ,immerse fino ai fianchi nell’acqua della piscina , mostrano i loro splendi seni , quello della nostra ospite e’ perfettamente modellato ma anche mia madre , nonostante gli anni, sfoggia una bellissima quarta ,tonica e piena , facendo salire dentro di me un bel po’ di rabbia per non avermelo trasmesso , invece di farmi due tettine , appena pronunciate , oggetto continuo di scherzi da parte di mio fratello che mi chiama sottiletta.La visione parziale dei loro corpi nudi , che riesco a godere dalla finestra di camera , mi eccita e quasi senza volerlo , mentre continuo a guardare dalla finestra , la mia manina va ad accarezzare il mio sesso, ancora vergine ma di cui gia’ conosco le sue parti piu’ sensibili,ricevendo un lungo brivido di piacere quando il polpastrello del mio indice inizia ad accarezzare la punta del mio clitoride gia’ gonfio e bagnato. Osservando come si comportano le due in piscina oramai sono consapevole che i loro giochi non sono innocenti e questo , invece di turbarmi e sconvolgermi , come avrebbe dovuto fare qualsiasi ragazzina perbene che sorprende sua madre a fare cose che le ha sempre dipinto come peccaminose e vietate, mi eccita sempre di piu’ e alla vista di mia madre che lecca il capezzolo scuro di Angela, le mie labbra non riescono piu’ a trattenersi ed il silenzio presente nella mia camera , viene rotto dai gemiti di piacere che emetto.
Sostenendomi con la mano sinistra alla parete , piegata leggermente in avanti con il busto , allargo le gambe , consentendo alla mia mano di accarezzare meglio il mio sesso oramai bagnatissimo , con il viso incollato al vetro della finestra ,osservo Angela appoggiare le mani sulle spalle di mia madre , spingerla sott’acqua facendola rimanere , a lungo ,immersa in apnea , quindi la fa riemergere guidandola ,con decisione , contro il bordo della piscina e l’ultima scena che vedono i miei occhi e’ quella di Angela che si stringe a mia madre appoggiandosi alla sua schiena ,perche’ un fortissimo orgasmo esplode in me , facendomi gridare , mentre il mio corpo trema , percorso da intensi brividi di piacere.
“Click....Click....Click.......Click.....”il rumore improvviso mi riporta alla realta’ facendomi aprire gli occhi di scatto, “Wowwww....sorellina non avrei mai immaginato che eri cosi’ porcella......”, presa nel guardare dalla finestra , non ho sentito rientrare Filippo che , per andare in camera sua , e’ passato davanti alla mia e dalla porta lasciata aperta, ha potuto tranquilamente vedere e sentire , l’intera scena della mia masturbazione.”Hai un culetto favoloso.....questa la mettero’ come immagine sullo schermo del computer....”, mi volto di scatto e vedo Filippo , sorridente , in piedi sulla porta di camera mia , mentre mi ammira nelle foto scattate con il suo telefonino. La vergogna , l’ imbarazzo , la paura che provo in quel momento , scatenano in me una rabbia feroce , mi lancio su Filippo , cercando di strappargli almeno il telefonino di mano ma , mio fratello , piu’ rapido di me , sfugge infilando in camera sua chiudendosi a chiave . Mi sento perduta ...non so cosa fare.. , guardo disperata la porta chiusa , della camera di Filippo , ascoltando le risate ed i commenti volgari che provengono dal suo interno , con le gambe tremanti , ritorno in camera mia , ho tanta voglia di piangere ma non e’ il momento di farlo, cerco di calmarmi un po’ , indosso una vestaglia da notte e vado a lavarmi il viso in bagno , quindi , ripresami un po’ , caminando scalza , raggiungo la camera di mio fratello e attraverso la porta chiusa, provo a cercare di convercerlo a darmi le foto . Inizialmente ,nonostante sia disperata , facendo leva sull’ autorita’ che fino ad allora ho sempre avuto nei suoi confronti , tento di mostrarmi sicura ordinandogli di aprire la porta , ma non ricevendo alcuna risposta , sempre piu’ disperata , finisco per supplicarlo di farmi entrare umiliandomi al massimo per cercare di intenerirlo.Dopo alcuni minuti che lo supplico , finalmente mio fratello apre la porta....”vieni entra guarda che spettacolo.....”dice ridendo facendomi entrare in camera e subito mi ritrovo davanti lo schermo del suo pc , con il mio culo in primo piano che oscenamente, mostra il forellino dell’ano e la mia mano che accarezza la fica pelosa , la foto e’ talmente ingrandita che si vedono anche i peli bagnati da i miei umori.”Ti piaciono le mie foto artistiche....?”infligge senza pieta’ Filippo mentre io , senza parole , guardo disperata lo schermo del pc, che alterna le tre foto scattate ,dove vengo ripresa da distanze diverse.”Togli subito quella oscenita!!!!”scatto rabbiosa verso il pc venendo prontamente fermata da Filippo, “ne ho fatte altre copie....ci faro’ un mucchio di soldi vendendole alla nostra scuola.....”dice guardandomi con un sorriso trionfante sulle labbra, non credo che avrebbe mai il coraggio di mostrarle a scuola , pero’ la situazione e’ tale che non posso rischiare nulla , “sei un bastardo e’ stato solo un momento di debolezza , ....non fare l’idiota rendimi le foto......” cerco di riprendere il conrollo fronteggiando la situazione anche se i miei occhi diventano lucidi , specie quando sento la risposta di mio fratello , “anche io guardandole avro’ tanti di quei momenti di debolezza.....”risponde ironico Filippo “devi ammettere che non capita spesso di vedere immagini cosi’......sembrava un film pornografico....”ride guardandomi mentre io , cado disperata a sedere sul suo letto “sei un porco bastardo non mi ero mai accorta di quanto fossi cattivo....”.
“Ma dai Sara....non c’entra nulla essere cattivi....ho visto come ti divertivi prima....non puoi negarlo......smettila di fare la finta santarellina...... oramai non ci crede piu’ nessuno......perche’ invece non ti spogli e mi fai rivedere.......”dice Filippo , sedendosi sul letto accanto a me mettendomi la mano sulla coscia , lasciata scoperta dfall’apertura della vestaglia che indosso , allargarene lo spacco per ammirare, con sguardo pieno di libidine , il mio sesso coperto da un folto triangolo di peletti neri.
”Ma sei pazzo!!!scordatelo!!!”gli urlo contro togliendogli la mano e ricoprendomi subito stringendomi la vestaglia ,”uffa...ma te la ho gai vista.....”protesta Filippo piagnucolando come una bambino cacciato dal barattolo della marmellata ,“allora toccami tu altrimenti non ti restituisco le foto”riparte all’attacco prendendo la mia mano portandola sul davanti dei suoi pantaloni facendomi sentire il gonfiore.
Comprendo che senza pagare pegno non potro’ riavere le foto , e valutando tutte le possibili richieste ,questa mi appare la piu’ sopportabile, oltretutto non mi dispiace toccare il pene di mio fratello, non ne ho mai toccato uno , anche se ne ho visti molti su internet.”Daccordo ma prima voglio vedrti distruggere tutte le copie delle foto.......”dico sbuffando guardandolo.
Filippo come una molla si alza e andato al pc mi fa vedere che cancella tutte le foto , quindi , senza neanche parlare , siede nuovamente accanto a me iniziando a sbottonarsi i pantaloni.
Anche se avrei preferito non trovarmi mai in una situazione simile , non posso fare a me di sorridere vedendo le mani di mio fratello che , a causa dell’eccitazione , tremano riuscendo con fatica a asbottonarsi i pantaloni , che in un attimo abbassa , fino alle ginocchia , insieme agli slip , mettendo a nudo il suo sesso. Rispetto a quelli visti su internete e’ decisamente piu’ piccolo , pero’ e’ molto carino , dritto e teso , circondato da un cespuglietto di peletti scuri come quelli che ho io, ho quasi timore a toccarlo e lo faccio con circospezione , dandogli un leggero tocco con il polpastrello ,sentendo il suo calore e la sua durezza .
Filippo semidisteso sul letto , appogiato sui gomiti , mi guarda , i suo viso e’ tutto rosso e teso , “dai che aspetti....” mi esorta con un filo di voce carica di eccitazione e di impazienza , sentendo la sua richiesta , e innegabilmente attratta da l’eperienza che sto vivendo , lentamente , avvicino la mano al suo pene stringendo il suo tronco duro e con lentezza , inizio a tirarne la pelle verso il basso , scoprendone progressivamente la punta piu’ scura .
“Ohhoo..ohooo......”non sono riuscita neanche a scoprirne la punta che , piegandosi in modo goffo ed emettendo dei ridicoli gemiti gutturali , Filippo gode , ma in quel momento , non penso all’imbranataggine che evidenzia mio fratello , perche’ il mio sguardo , e’ rapito dai lunghi schizzi bianchi che escono dalla punta del suo pene finendo sul pavimeto , dopo aver compiuto una lunga parabola , continuo a stringere il pene in mano, fino a quando non smette , ricevendo il suo seme caldo nelle dita della mano , sentendone per la prima volta la viscosita’ ed il calore. “Adesso pulisci tutto......”dico alzandomi , lasciandolo come svenuto sul letto e sorridendo, esco da camera sua , richiudendomi la porta alle spalle .





I CASI DELLA VITA 2​

(Filippo)

La voce di mia madre che chiama me e Filippo per scendere a cena , mi sveglia dal pesante sonno costellato di sogni tutti molto erotici , in cui ero crollata appena rientrata in camera e che mi hanno fatta svegliare in uno stato di eccitazione fortissima .
Stancamente mi sollevo dal letto ,indecisa se rispondere alla chiamata di mia madre o se riprendere a dormire e a sognare ,la seconda chiamata mi convince ad alzarmi e a vestirmi . Indosso un vestitino leggero a fiori , molto estivo , sorretto da sottili spalline , stretto in vita con la gonna a pieghe leggera che arriva a coprirmi le gambe fino a quasi il ginocchio ,mi sento come avessi i bioritmi a 1000 , sono quasi in uno stato di euforia, calzo un paio di infradito in gomma ed esco di camera trovandomi di fronte Filippo sul pianerottolo che mi guarda con sguardo basso , probabilmente preoccupato che il nostro rapporto non sia piu’ lo stesso .
Spinta dalla mia euforia , pecco di imprudenza ed invece di fermare tutto subito ,minacciandolo magari di rivelare tutto a nostra madre , faccio la spiritosa “Ei ti sei ripreso dal torpore.....”gli sorrido sdramatizzando subito la situazione e il mio atteggiamento sorprende Filippo facendolo subito ritornare di buon uomore . “Ed io che credevo non volessi piu’ parlarmi......certo che mi sono ripreso , ci vuole ben altro per me.....”risponde, facendo lo sbruffone e per dimostrarmi quanto e’ maschio , mi da una bella pacca sul culetto ,palpando bene i miei glutei , attraverso la sottile stoffa della mia gonnellina.
Non riesco a non ridere , vedendo la sua reazione e ingenuamente non lo rimprovero per lo schiaffetto sul culetto ,classificandolo erroneamente come un gesto spiritoso fra fratelli , incoraggiandolo , inconsapevolmente con la mia passivita a prolungare il palpeggio , fino a quando non entriamo in cucina.
Qualche ora piu’ tardi, dopo che tutti sono andati a letto , rimasta da sola , distesa sul divano , a guardare il film serale alla tv , ho la conferma che non ho avuto una bella idea a fare la spiritosa con Filippo , infatti , nel silezio generale del salotto , sento alle mie spalle passi leggeri scendere le scale ed un attimo dopo , vedo mio fratello in pigiama che mi raggiunge mettendosi seduto nel divano , spostandomi un po’ con le mani i piedini scalzi .
“Ei.... ma che fai ancora qui non vieni a letto stasera?”mi domanda mentre lo guardo stupita , restando distesa sul divano , con la testa appoggiata sul morbido bracciolo , non

capendo cosa gli possa interessare , se io sono a letto oppure no.
“E’ un ora che ti aspetto in camera tua.......non resistevo piu’ a stare di sopra.....”continua guardandomi mentre con la mano , si abbassa l’elastico dei pantaloni del pigiama , scoprendo il suo pene duro e teso.
”Ei ...ma sei matto !!!!!”mi alzo di scatto , parlandogli a voce bassa , guardandomi subito alle spalle , nel timore che nostra madre ci sorprenda .
”Tranquilla se scende la vedo....”dice a bassa voce Filippo mentre vogliosissimo , strofina il suo pene duro sui miei piedini scalzi , facendomi provare un lungo brivido di piacere percependo il suo calore.
“Stupido se si affaccia alla porta di camera , ci vede .... “ribatto mettendomi seduta , infilando i piedini nelle cabattine infradito per poi alzarmi , subito seguita da mio fratello che mi abbraccia ai fianchi , “alora ti prego andiamo i camera tua......solo un po’....”mi supplica Filippo , parlando a bassissima voce.
Avrei potuto dire no in moltissimi modi e non sarebbe successo nulla , ma la mia eccitazione me lo impedisce ,cosi’ , autoconvincendomi di poter controllare benissimo la situazione , in silenzio porto mio fratello in camera e chiudo la porta alle mie spalle.
“Ei ma che hai combinato qui...?” gli domando vedendo i cassetti del como’ aperti , “nell’attesa mi sono messo ad ammirare le tue mutandine........”risponde ridendo in modo un po’ ebete mio fratello , “dovresti fartene prestare un po’ da Angela lei si che ne ha di stupende......”prosegue Filippo , distendendosi sul mio letto . “Sei stato a curiosare anche nei suoi cassetti ?”gli domando mentre rimetto in ordine la biancheria dentro il cassetto , “certamente ...ha tutti perizomi , non quelle brutte mutandine di cotone che hai tu....” risponde Filippo , toccandosi con la mano il gonfiore evidente che tende il davanti , dei suoi leggeri pantaloncini del pigiama.
”A giuducare dalle condizioni di quel coso che hai tra le gambe , non sembra ti abbiano fatto cosi’ schifo....” rispondo risentita , per le brutte parole con cui ha descritto la mia biancheria.
”Io penso a quello che hai sotto la biancheria......”risponde togliendosi i pantaloni restando con la sola maglietta , esibendo il suo pene al massimo dell’erezione.
“Ti prego spogliati.......”mi supplica mentre con la mano si accarezza delicatamente la sua asta rigida che calamita il mio sguardo sepre piu’ voglioso.
“Ad una condizione voglio la tua parola che guarderai e basta senza toccare.... giuralo...!!!!”gli comando categoricamente , “si...sii...lo giuro....” risponde Filippo eccitatissimo .
Ho solamente il vestitino e le mutandine ma , volutamente , lo tengo a lungo sulle spine , spogliandomi lentamente , un bottone alla volta , senza distogliere lo sguardo da Filippo che , come ipnotizzato , disteso sul letto , segue ogni mio movimento .
“Come mai no mi prendi in giro chiamandomi sottiletta..?” provo a sdrammatizzare il momento , quando rimango con solo le mutandine , esibendo le mie piccole tettine dai capezzoli turgidi e ritti, non ottengo pero’ alcuna risposta da Filippo che, oramia completamente fuori di testa, non riesce neanche a parlare, incantato dal mio strip che termino , girata di spalle , sfilandomi le mutandine dai piedi ,mostrando cosi’ a mio fratello il mio culetto e la mia fica coperta da un folto cespuglietto di peletti neri .
Sono eccitatissima , completamente nuda raggiungo Filippo sul letto , e come fosse un banbolotto , lo spoglio , lasciandolo completamente nudo .
Con delicatezza accarezzo il suo petto liscio e muscoloso , seguendo le linee della sua muscolatura con le dita della mano , scendo sempre piu’ in basso fino al suo pube , dove inizio a giocare con i peletti scuri che adornano il suo pene .
”Hai messo su davvero un bel fisichetto.....” dico con voce dolce a Filippo che mi guarda, con sguardo perso , totalmente estasiato e infatti , appena con la mano stringo la sua asta dura, vedo il suo volto contrarsi e la sua bocca aprirsi emettendo un flebile gemito , mentre il suo pene scoppia nella mia mano, liberando il suo seme che , non piu’ abbondante come nel pomeriggio , dopo due brevi schizzetti , cola ,caldo e denso sulla mia mano che continua a masturbarlo , fino a quando non smette di venire.





I CASI DELLA VITA 3​



(Angela)

Godendomi il silenzio che regna in casa, visto che mia madre e’ al lavoro e Filippo e’ andato al corso di nuoto,rimango ancora un po’ a poltrire nel letto e con la mano scosto il lenzuolo , scoprendo il mio corpo completamente nudo , illuminato dai raggi del sole che filtrano dalle persiane.Mi sento piena di voglia , le espeienze vissute , da quando sono rientrata dal mercato la mattina precedente, sembra abbiamo aceso il mio corpo , scatenando i miei ormoni, generando in me , una spasmodica e continua ricerca del piacere.
La prematura eiaculazione avuta da Filippo , non solo, non e’ stata in grado di placare la mia voglia ,ma al contrario la ha alimentata e pensando al cazzo di mio fratello , porto la mano fra le gambe ed inizio ad accarezzarmi , raggiungendo in brevissimo tempo , un intenso orgasmo.
Dopo essermi fatta la doccia ,mi affaccio alla finestra di camera e vedo Angela , distesa su un lettino in piscina , che prende il sole , come al solito in topless , rimango a lungo ad osservare il suo meraviglio corpo dalla pelle color ebano e il desiderio di fare con lei , quello che ho visto fare a mia madre il giorno prima , fa riaffiorare l’eccitazione nel mio corpo mai sazio .
Con malizia scelgo il costume piu’ carino che ho , mi lego i capelli in una lunga coda e infiate le infradito ai piedi , mi appresto a raggiungere Angela in piscina .
Quando sto per uscire di camera , mi fermo e dopo un attimo di indecisione , decido di osare il tutto per tutto e portate le mani dietro la schiena , mi sgancio il reggiseno del costume da bagno ,scoprendo i piccoli seni dalla pelle bianchissima , rispetto al resto del mio corpo oramai abbronzato, lo getto sul letto e preso l’asciugamano esco di casa diretta in piscina.
“Buongiorno....posso farti compagnia...?”domando ad Angela , guardandola con indifferenza ,mentre sistemo il telo sul lettino accanto al suo.
”Ei....faceva caldo stamattina....? “risponde con la sua naturale ironia maliziosa , sorridendomi mentre ammira il mio topless.
”Quando mamma non c’e’ ne approfitto un po’....tanto non credo che tu farai la spia....”rispondo con aria complice ricambiando il suo sorriso, “tranquilla saro’ un tomba fidati.....”ribatte Angela , continuando a guardarmi,mentre mi sistemo supina sul lettino.
“Speriamo di non scottarmi....”aggiungo, quando metto la mascherina protettiva sugli occhi , sistemando il piccolo elastico che la sostiene , intorno alla testa ,”quest’ anno e’ la prima volta che prendo il sole in topless...”.
Odo la lampo della borsa da mare di Angela

aprirsi e dopo poco , la sento sedersi al bordo del mio lettino , percependo il contatto ,caldo, della sua coscia contro la mia.
“Non preoccuparti ho un olio miracoloso contro le scottature.....”dice con voce dolce Angela , mentre gocce di olio caldo cominciano a cadere in ordine sparso sul mio corpo.
Non avevo mai provato niente di cosi piacevole , senza poter vedere nulla , causa la mascherina sugli occhi , sento le mani di Angela carezzarmi su tutto il corpo , non come sbrigativamente viene fatto, quando si spalma la crema , ma in modo lento , come stesse facendomi un abilissimo massaggio. Il suo tocco e delicatissimo , l’olio lo rende ancora piu’ bello e quando con entramne le mani accarezza i miei piedini non riesco a trattenere un gemito di piacere .
”Ti piace il mio tocco.....”sento dire con voce molto sensulae ad Angela che naturalmente si e’ accorta del piacere che sto provando , “anche a me piace toccarti sai.....”prosegue accarezzandomi le gambe fino alle cosce ,rivelando cosi’ quale fosse fin dall’inizio il suo obbiettivo .
”Hai un corpo bellissimo....”adesso le sue carezze si fanno piu’ mirate e quando iniziano a palpare i miei seni , stuzzicando con le dita i mie capezzoli turgidi , inizio a gemere di piacere perdendo completamente la testa.
I baci scambiati fino ad oggi , con occasionali compagni di classe o qualche amico al cinema , non sono neanche paragonabili a quello che mi sta dando Angela .
Le nostre lingue si intrecciano vogliose , non posso vederla , causa la mascherina che mi copre gli occhi , ma con le mani la cerco e le accarezzo , la schiena liscia , fino al culetto coperto dalle mutandine del costume da bagno . Sento il suo seno ,grande e duro , premere sul mio , i nostri capezzoli turgidi toccarsi ,e quando Angela scioglie i fiocchi che sorreggono le mie mutandine, togliendole ,vengo colta da un forte orgasmo che solo la bocca di lei , premuta sopra la mia , impedisce di accompagnare con un lunghissimo grido di piacere.
Senza darmi neanche il tempo di riprendermi ,Angela mi bacia sul collo,pizzica i mie capezzoli durissimi e contemporaneamente ,con il dito, dopo aver sapientemente accarezzato il mio clitoride gonfio , penetra nel mio sesso bagnato ,fino ad incontrare la membrana , ancora intatta , del mio imene , “spero che troverai presto l’uomo giusto per concedegli questo meraviglioso regalo, e’ un peccato lasciare initulizzata una cosi’ deliziosa fichetta”prosegue maliziosamente Angela , riferendosi alla mia verginita’ .
Come succede durante le visite dal ginecologo , sentendo il suo dito entrare ,mi irrigidisco tutta , la paura mi paralizza quando lo sento premere sul mio imene , ma Angela e’ veramente brava e accarezzandomi contemporaneamente il clitoride con il pollice della mano, sostitusci subito la paura con il piacere e la voglia di godere , se non fosse lei a bloccarsi , eccitata come sono , mi farei tranquilla mente sverginare dalla sua mano .
Angela inginocchiata ai piedi del lettino , con la testa fra le mia gambe , lecca la mia fica bagnatissima , con la lingua percorre sapientemente le mie carni sensibili , facendo aprire le grandi labbra , mi tormenta fino al profondo della mia anima,dandomi rapidi colpetti di lingua sul clitoride , sono incapace di controllare il mio corpo e quando la brasilana da un morzettino delicato , alla punta del clitoride ,nonostante lo sforzo dei miei muscoli addominali , non riesco a trattenere uno schizzetto di pipi’ che bagna il mento e le labbra della bella brasiliana.
”Ummmm....oltre ad essere una viziosetta sei anche un impertinente pisciona......”sento dire maliziosamente ad Angela mentre ansimo , imbarazzata ,dopo essermi messa seduta , nel vano tentativo di bloccare la pipi’ ,
”Sai....il tuo sapore non mi dispiace....... “ascolto Angela , che invece di rimproverarmi , ricomincia a leccare la mia fica e sadicamente, con il dito , accarezza il mio forellino dell’uretra facendomi mordere le labbra nel tentativo di trattenermi .
“Ti..prego..Angela....fermati.......cosi’ non riesco a resistere..!!! “grido disperata cercando di far smettere la mia torturatrice ,”e chi ti ha detto che voglio che resisti......”risponde maliziosamente Angela mentre sento il suo dito scendere in basso fino ad andare ad accarezzare il forellino del mio ano , “anzi....e’ il contrario.....” , con un gesto improvviso il suo dito medio , aiutato dall’olio, entra di colpo nel mio culo cogliendomi del tutto impreparata e mentre le mie labbra emettono un lungo , gutturale ,lamento , una calda pioggia dorata piove sul viso di Angela che avidamente , apre la bocca dissetandosi con il mio liquido caldo .
Completamente persa nel labirinto della passione , tutto il mondo intorno a me non significa piu’ nulla , l’unica cosa che desidero e ‘ godere , le mie grida di piacere si fanno sempre piu’ forti e prolungate,mentre distesa supina sul lettino mi offro oscenamente ad Angela tenendo le gambe aperte ed i piedini sollevati in alto , per meglio agevolare il dito della brasiliana , che continua a deflorare il mio ano , regalandomi un piacere mai provato prima .
All’apice del godimento , quando oramai il mio corpo e’ pronto ad esplodere in un orgasmo fortissimo ,con mio grande disapunto , sottolineato da uno spontaneo lamento , misto di supplica e protesta, Angela sfila il dito dal mio culo , “no......ti prego....non smettere.....”la imploro , vogliosa , portando la mia mano fra le gambe , iniziando a masturbarmi voracemente il clitoride per raggiungere l’orgasmo che bramo con tutta me stessa.
“Vedrai adesso godrai..... come non hai mai goduto prima.....”e’ la risposta che Angela mi da , mentre sento il suo copro , infilarsi fra le mie gambe aperte, le sue mani stringere i miei glutei allargandoli , “cosa..v..uoi fare......?”domando con voce incerta , non potendo vedere cosa succede , causa la mascherina , che pero’ non impedisce di farmi avvertire la grossa presenza che preme sul mio ano , iniziando progressivamente ad entrare.
”Ahhhhhh!!!!!!....basta....!!!ti ...prego...!!!toglilo.....!!!!” grido disperata , sconvolta dal dolore fortissimo , sembra che un dardo di fuoco stia entrandomi nel culo spaccandolo in due . Con le mani provo ad allontanare il corpo di Angela che grava sopra di me , ma la brasiliana e’ troppo forte ed ogni mio disperato tentativo e’ vano.
Sento l’oggetto avanzare nel mio culo , sembra enorme , disperata tolgo la mascherina e i miei occhi , bagnati dalle lacrime , incontrano lo sguardo carico di piacere di Angela.
Il bellissimo viso , dalla pelle color nocciola della brasialiana e’ teso per lo sforzo e parzialmente coperto dai lunghi capelli scuri che , sudati , le si appiccicano alla fronte , le sue labbra carnose sono aperte lascinado intravedere i bianchi denti e a tratti , la punta della sua meravigliosa e sapiente lingua , i suoi grandi seni oscillano davanti ai mie occhi , mossi dal movimento dei fianchi che ,inesorabilmente , spingono l’enorme cazzo nero , che le troneggia fra le gambe , dentro il mio ano oscenamente dilatato.
La scoperta della reale natura di Angela e’ talmente sorprendente , da farmi quasi dimenticare il dolore che sto sentendo, come in trance la guardo , mentre , stringendomi le caviglie con le mani , mi mantiene con i piedi in aria piegata sulla schiena , oscenamente esposta alla sua vista , vedo il suo grosso cazzo nero che , vinta la resistenza del mio povero anello anale , entra completamente nel mio culo , sbattendo i suoi testicoli gonfi sui miei glutei arrossati , aumentando progressivamente il ritmo della sodomizzazione , fino a quando con un lungo grido di piacere , inarcando la schiena ,Angela non scarica il suo seme caldo nel mio intestino.







I CASI DELLA VITA 4​





(Confessioni)

In tutte le mie fantasie , neanche in quelle piu’spinte , avevo mai immaginato che il mio primo rapporto sessuale completo, lo vivessi nella piscina di casa , inculata da una trans .
Nonostante stia spalmandomi la pomata lenitiva datami da Angela , sul forellino del mio ano dolorante , rimasto oscenamente dilatato , dopo la sodomizzazione subita dalla brasilana,ancora non riesco a razionalizzare l’idea di essere diventata donna cosi’.
Veramente ho sempre saputo che una ragazza diventa donna , quando un uomo le prende la verginita’ rompendole l’imene , quindi non so se il termine si adatta alla mia situazione, indubbiamente pero’ , una verginita’ mi e’ stata presa e anche molto dolorosamente , spero proprio che quando succedera’ nel modo tradizionale , non faccia cosi’ male.
Mentre passo l’indice della mano destra , ricoperto di pomata , sul mio ano , seguendone il bordo con il polpastrello , realizzando cosi’ quanto sia diventato grande , osservo Angela mentre esce completamente nuda dalla piscina dopo aver fatto il bagno .
Il mio sguardo cade sul grosso pene scuro che le pende morbido fra le gambe , oscillando ad ogni suo passo , la sua forma tozza e grossolana , contrasta , con le forme gentili e delicate della brasiliana rendendo il suo corpo , bizzarro , innaturale ma anche , estremamente affascinate.
Dopo che Agela ha goduto nel mio culo, siamo rimaste a lungo abbracciate sul lettino e comprendendo il mio stato emotivo, la brasiliana , con amorevole delicatezza , mi ha calmata , asciugando le mie lacrime con i suoi baci e lenendo il mio dolorore con sapienti carezze , fino a farmi avere un nuovo , intensissimo , orgasmo.
Finalmente libere dai pregiudizzi , ci siamo reciprocamente confidate , io le ho raccontato, di averla vista con mia madre in piscina e di come , dopo essere stata sopresa da Filippo , mi sia fatta lasciare coinvolgere nei suoi giochetti adolescenziali , lei invece mi ha confidato , che la sua venuta in casa nostra non e’ stata casuale e che in relata’ e’ l’amante di mia madre oramai da piu’ di tre anni.
Sono sempre stata timida e riservata , ma l’esuberante personalita’ di Angela , unita alla sua abilita’ nel prendermi nel modo giusto , riesce a farmi rivelare anche le mie piu’ private emozioni.Come un fiume di parole , libera da vergogna , incalzata dalle sue piccanti e mirate domande , le rivelo tutta la mia personalita’ tendenzialmente esibizionista, le racconto di come adori sentirmi desiderata e goda nel fare le cose cosiddette proibite,e che mi piacerebbe farmi guidare da lei in giochi sempre piu’ piccanti

ed eccitanti.
Continuando a parlare , apprendo la storia della vita di Angela , di come si e’ rivelata la sua natura , di come e’ stata emarginata per essa , costretta a fare pompini ai suoi amici per poter stare insieme a loro, ho saputo di quando e’ scappata di casa e sia stata costretta a rubare e a propstituirsi , per potersi fare l’perazione al seno ed i trattamenti ormonali,
Mi ha raccontato di come ha conosciuto mia madre , rivelandomi che nonostante il carattere autoritario , che ha sempre mostrato in casa e al lavoro , goda nel farsi sottomettere , facendomi cosi’ comprendere , come mai , fin dall’arrivo di Angela , le ha sempre permesso di fare cose , che prima ,erano assolutamente vietate in casa nostra.
Vedendo come mi eccitavo nel sentire alcuni racconti fatti su mia madre , riguardanti orge ed episodi occasionali nei posti piu’ impensabili, Angela mi ha proposto di collaborare con lei a creare nuove ed eccitanti situazioni coinvolgendo anche mia madre e mio fratello , ed io sempre piu’ pazza di eccitazione , ho accettato con entusiamo a patto che da oggi fra me e lei , non esistano piu’ segreti .
La guardo avvicinarsi mentre , dopo essersi asciugata ed avvolto il corpo nel telo da mare , si friziona i lunghi capelli bagnati tentando di asciugarli.
“Come va il culetto...?Fa ancora male.....”domanda mentre si siede nel bordo del mio lettino, “la tua pomata e’ veramente miracolosa non sento piu’ dolore “ rispondo sistemandomi meglio per farle posto.
”Sono proprio contenta.....questo vuol dire che fra poco potremmo rifarlo.......”dice gardandomi in modo malizioso , accarezzandomi delicatamente il seno con il dorso della mano , “per quanto riguarda me..... possiamo farlo anche subito......”rispondo con voce bassa e sensuale mentre le nostre labbra si uniscono e le nostre lingue si intrecciano.
“E’ buono mi piace il suo sapore....”e’ il pensiero che passa nella mia testa mentre , inginocchiata sul pavimento , fra le gambe aperte di Angela , succhio il suo cazzo , ancora morbido , per farlo tornare duro come poco prima. Seguendo le indicazioni della brasiliana, succhio il pene , facendo scorrere le mie labbra lungo il suo tronco , mettendo molta attenzione a non graffiarlo con i dentini, piano piano ,dai sussulti che percepisco in bocca ,riconosco i suoi punti piu’ sensibili ed e’ bellissimo sentire come lentamente si indurisce gratidicando il mio lavoro di bocca.
Guidata da Angela , mentre la succhio , infilo il dito indice ed il medio della mano destra , nel suo culo ,entrando senza alcun problema nel suo ano ancora piu’ grosso del mio e subito sento il suo cazzo diventare durissimo e crescere nella mia bocca fino a cozzare con la mia gola .
“Uummmm...siiii...sei bravissima piccola puttanella......”dice Angela gemendo e contorcendosi sul lettino “se...continui cosi’ mi farai godere......”prosegue , spingendo vogliosa il bacino contro la mia bocca ,quasi soffocandomi con suo grosso cazzo.
Nesuno dei mie conoscenti mi riconoscerebbe in questo momento, fino a due giorni prima , sapevo poco e niente in fatto di sesso , invece adesso , mi alzo in piedi , dopo essere stata in ginocchio fra le gambe aperte di una bellissima trans, che , con il cazzo duro e lucido , ricoperto dalla mia saliva , mi guarda , in modo supplichevole ,pregandomi vogliosa di farla godere , con fare autoritario la faccio sistemare ben distesa sul lettino e dopo essserle salita sopra a cavallo ,afferro il suo cazzo duro, lo guido con la mano fino ad appoggiarne la punta sul mio ano e piegandomi sulle ginocchia ,con un lungo sospiro di piacere , mi lascio sodomizzare .





I CASI DELLA VITA 5​

(Una estate indimenticabile)

Mi sveglio presto ,dopo aver trascorso una notte agitata , l’estate sta diventando veramente torrida , il letto sembra un forno , sento il lenzuolo che si appiccica alla pelle del mio corpo nudo , porto una mano fra le gambe e ripensando ai tanti sogni erotici fatti durante la notte , mi accarezzo il folto triangolo di peletti neri che ricopre il mio sesso.Mi sento gia’ eccitata e vogliosa di iniziare a vivere la giornata che promette nuove ed intense emozioni, apro la finestra apprezzando il profumo dell’aria fresca e osservo l’alba che dona un velo rosato a tutta la campagna che circonda la nostra villa.
Attraverso la porta chiuso , sento i passi di mia madre mentre scende le scale per andare al lavoro , velocemente indosso il mio piagiama rosa , consistente in una canotta ed un paio di pantaloncini molto sgambati , esco di camera e camminando scalza la raggiungo in cucina.
“Buongiorno mamma....”la saluto sorridente dandole un bacetto sulla guancia , e’ molto elegante indossa un completo grigio , che modella il suo bel corpo e guardandola vestita da perfetta donna manager ,faccio fatica a vederla impegnata nelle situazioni raccontate da Angela. Pur volendole molto bene,provo un sadico piacere nel pensarla alle prese con persone che la umiliano , strappandole di dosso la sua immagine di donna perfetta , fredda ed inreprensibile, facendo emergere il suo lato passionale , la donna che e’ in lei , il suo essere troia .
“Ciao Sara ti sei alzata presto stamattina.....”mi sorride mentre ricambia il mio saluto dandomi un bacetto sulla fronte , “dato che ti sei alzata tu , lascio dormire ancora un po’ tuo fratello , ricordati di svegliarlo alle 7 perche’ alle 8 ha il bus per la piscina “continua mia madre mentre , frettolosoamente , raccoglie le sue borse ed esce di casa per prendere la macchina ed andare in ufficio.
Rimango , in piedi sulla porta di ingresso , a guardare la sua macchina che , allontanandosi ,fa sollevare una nuvola di polvere sulla strada sterrata che collega la nostra proprieta’ al raccordo della statale,adesso la casa e’ tutta mia e non ho nessuna intenzione di mandare Filippo al corso di nuoto .
Guardando la tv lascio che passi l’ora utile per prendere il bus , quindi preparo il caffe’ e la porto a Filippo in camera sua.
“Cavolo..!!! mamma mi uccidera’...!!!” dice preoccupatao mio fratello , dopo che gli ho comunicato che ha perso il bus , facendogli credere che non ha sentito la chiamata di mia madre, apro la finestra , illuminado la stanza di sole provocando le proteste

di Filippo che , ancora con gli occhi abbottonati dal sonno , non sopporta la forte luce .
“Alzati...!!! Non crederai di rimanere a letto tutto il giorno...... , devo rifare i letti ....”lo esorto ad alzarsi mentre appoggio il vasoio con il caffe’ sul suo comodino , siccome prima di salire in camera sua , ho volutamente allentato le spalline della coanotta del pigiama , piegandomi in avanti , gli regalo la perfetta visione del mio seno.
“Ummm...come sei sexy sorellina quando ti arrabbi.....”dice ridendo Filippo alzandosi dal letto , mostrando il suo bel fisico , coperto solo da una maglietta aderente e gli slip gia’ gonfi sul davanti.
”Non mi hai visto ancora arrabbiata veramente.... ma lo vedrai se non ti sbrighi.....”rispondo mentre mi piego sul letto per sistemare le lenzuola , muovendo volutamente il mio culetto davanti a lui , provocandolo sempre di piu’.
”Dammi i vestiti sporchi perche’ sto facendo la lavatrice , cosi’ poi non ho altri impegni per la giornata...”proseguo raccogliendo i suoi panni , sparsi per camera , mettendoli nel sacchettone della biancheria sporca , per poi fermarmi davanti a lui in attesa che mi consegni quelli che sta indossando.
”Se lo vuoi prendilo da sola.....”dice guardandomi malizioso dopo essersi tolto la maglietta lasciandosi solo lo slip che adesso fa fatica a contenere il suo pene in erezione .
”Credi che mi vergogni...?”rispondo con voce sensuale mettendomi di fronte a lui,portando le mani all’elastico delle sue mutande.
Il suo viso assume un espressione di estrema felicita’ quando gli tolgo gli slip e stringo in mano il suo pene duro , ma per sua sfortuna il mio piano non prevede di farlo godere e approfittando dello stato estasiato in cui si trova , mentre lo masturbo e lo bacio delicatamente sugli ampi muscoli pettorali , lo spingo progressivamente indietro fino a portatarlo sul corridoio , la sua mente inebetita dal piacere , non si accorge minimamente del momimento dell’altra mia mano che , lentamente , chiude la porta di camera sua serrandola e sfilandone la chiave .
Appoggiato al muro , con gli occhi chiusi , mio fratello ,mette le mani sulle mie spalle facendomi piegare sulle ginocchia, con la lingua seguo le righe dei suoi muscoli addominali infilandone la punta sul suo ombelico , guardo il suo pene teso davanti ai miei occhi e la tentazione di succhiarlo fino a ricevere in bocca il suo caldo nettare e’ forte , con la mano abbasso la pelle del prepuzio scoprendone la punta e avvicinandoci le labbra , raccolgo con la lingua una gocciolina di seme fuoriuscita precocemente , ma poi mi stacco da lui e veloce raccolgo il sacco della biancheria sporca con dentro la chiave e mi infilo ridendo nelle scale , lasciandolo nudo ed eccitato nel corridoio mentre Angela , con perfetto tempismo , si affaccia da camera sua per vedere cosa sta succendo .
Appoggiata al tavolo di cucina , piango dal ridere ascoltando la conversazione che sta avvenendo sul corridoio al primo piano fra Filippo ed Angela che , capito subito che la responsabile della situazione sono io , da perfetta spalla , continua abilmente il gioco da me iniziato , prendendo in giro mio fratello , il quale , imbarazzatissimo, con entrambe le mani a coprire il suo pene duro , cerca di giustificare e spiegare cosa faccia nudo in corridoio.
L’abbigliamento di Angela non aiuta certamente mio fratello, infatti la brasiliana , da consumata puttanella , ha pensato bene di uscire di camera indossando solo un babydoll rosa, praticamente trasparente , mostrando il suo seno perfetto ed il perizoma nero che nasconde la sua reale natura ma lascia completamente scoperto il suo splendido culetto .
“Vi decidete a venire a fare colazione...?”domando salendo le scale raggiungendoli in tempo per vedere Angela che , continuando a recitare la sua parte , in fondo al piccolo corridoio , guardandomi , si pone con il corpo davanti a quello di mio fratello , in piedi appoggiato alla parete , facendo finta di voler coprire la sua nudita’ ai miei occhi.
“Veniamo subito....un attimo e siamo pronti.... inizia pure......!!!”risponde Angela ,mettendo un tono di premura alla voce , indietreggiando fino ad appoggiare il suo culo sulle mani che coprono il pene duro di Filippo.
“Non venire... rimani pur....”mentre guardo Angela continuare la sua abile recita, sento le sue parole interrompersi di colpo e sul suo viso dipingersi un espressione di sorpresa , la vedo lentamente spostarsi scoprendo Filippo che appoggiato alla parete , con il viso rosso e stravolto , sussulta , tenendosi in mano il cazzo e non riesco a trattenere una sonora risata , quando guardo Angela , con il babydoll , la schiena ed i glutei , macchiati da una quantita’ incredibile di sperma gocciolante e densa.









I CASI DELLA VITA 6​

(Giochi senza frontiere)

“Mi spiace ....perdonami.....non capisco proprio come sia potuto accadere.....non sono riuscito a trattenermi....ti prego non raccontarlo a mia madre....”sono le accorate parole che , giunta in piscina , sento pronunciare a Filippo rivolgendosi ad Angela.La brasiliana indossando un bikini nero , e’ distesa a prendere il sole nel lettino mentre mio fratello , che indossa un costume colorato a pantaloncino modello bermuda, e’ in ginocchio sul pavimento accanto a lei .
“La colpa e’ tutta la sua ......e’ stata lei a chiudermi fuori di camera....”dice Filippo indicandomi ,”che cosa c’entra Sara....”interviene Angela sollevandosi seduta sul lettino mentre con le mani si raccoglie i lunghi capelli scuri in una coda.
“Cosi’ impara a farmi arrabbiare....stamattina non voleva alzarsi da letto.....a perso anche l’autobus per andare in piscina.....”rispondo mentre distendo il telo sul lettino libero accanto a quello della brasiliana , “ anzi sono stata anche troppo brava....avrei dovuto sculacciarlo.....”aggiungo ridendo , facendo ridere anche Angela .
“Sono stata proprio contenta di trovarti nel corridoio....complimenti.... , sei un bel ragazzo....anche se dovresti imparare a controllarti un po’ di piu’ .....o con tutta quella roba che produci , fra qualche anno avrai decine di bambini...”dice Angela rivolgendosi con dolcezza verso Filippo,”fortuna che fa bene alla pelle ti ha fatto la doccia ......” intervengo io sorridendo , mettendomi seduta sul lettino , facendo posto cosi’ a Filippo che si siede accanto a me , entrambi rivolti verso Angela ,
“in effetti..... avete ragione.....ma non e’ stato facile stamattina....prima tu ....e poi Angela......io non sono di ferro....” risponde Filippo grattandosi la testa imbarazzato, “come..... che cosa gli hai fatto prima che lo incontrassi io......?”Interviene Angela rivolgendosi a me , fingendo stupore ,”non voleva consegnarmi la biancheria indossata durante la notte , allora ho dovuto toglierla io e vedendogli il pistolino duro....mi ha fatto tenerezza..... e.... lo ho accarezzato un po’....”rispondo sorridendo ad Angela con la massima normalita’, “non si e’ limitata solamente ad accarezzarmelo ....me lo ha anche baciato....”interviene Filippo cercando con vigore di far capire ad Angela che non e’ solo uno spara , spara .
“Poverino allora adesso capisco perche’ appena me lo ha appoggiato sul culo e’ esploso......lo avevi lasciato a mezzo.....chissa’ come soffriva....”dice Angela guardando con dolcezza Filippo, “e’ vero in parte e’ colpa mia.....ma deve comunque imparare a controllarsi non puo’ esplodere subito, appena viene sfiorato da una donna“ribatto io
“Allora insegnatemi....!!! Meglio di voi chi potrebbe farlo.....oltretutto oramai mi avete gia’ visto nudo , dai...vi prego.....”interviene Filippo, visibilmente eccitato dai nostri discorsi.
“E’ escluso!! ,Se lo sapesse tua madre ci ucciderebbe...”ribatte inteligentemente Angela , facendo in modo che mio fratello pensi che sia una concessione quella che gli facciamo e non

il coronamento di un piano , portato avanti fin dalla mattina ,
“Piu’ che altro se la prenderebbe con me....” aggiungo io come rafforzativo.
“Ve lo prometto non dirò niente a nessuno .....ve lo giuro sara’ il mio piu’ nascosto segreto....” ci rassicura Filippo guardandoci in modo supplichevole.
Uno scambio di sguardi fra me ed Angela, e’ il segnale che abbiamo portato Filippo dove volevamo e allora ,la brasiliana riprende la parola” daccordo....pero’ dovrai ubbidirci ......”sorride , mettendosi seduta anche lei nel nostro lettino , dall’altro lato di Filippo , “per prima cosa devi imparare , che non esisti solo tu ....e che prima di provare piacere devi donarlo.....”continua con voce dolce Angela guardando Filippo che annuisce con la testa.
“Dimostrami che hai capito.....voglio vedere come ti comporti con Sara....”prosegue Angela , con voce bassa che mette in evidenza la sua eccitazione, si alza in piedi per fare spazio sul lettino dove io mi distendo di schiena ,”mi raccomando...ricordati che il tuo obbiettivo deve essere il suo piacere....sei anche fortunato.....non ti capitera’ spesso di trovare ragazze belle come tua sorella.....”conclude la brasiliana riempiendomi di orgoglio.
Sorvegliato da Angela in piedi vicino a noi, Filippo restando seduto sul lettino, con delicatezza porta le sue mani dietro la mia schiena e dopo avermi sganciato il reggiseno , lo toglie scoprendo il mio seno dai capezzoli gia’ turgidi. Con la medesima cura , toglie le mutandine sfilandomele dai piedi , lasciandomi completamente nuda . Sentire il loro sguardo sul mio corpo , fa aumentare il battito del mio cuore e con esso la mia eccitazione , nel frattempo , rivelando una tecnica che non immaginavo avesse, probabilmente sviluppata guardando decine di film porno, Filippo accarezza con il dorso della mano il mio corpo , regalandomi deliziosi brividi di piacere e quando inizia a leccare con rapidi colpetti di lingua i miei capezzoli inizio a gemere.
“Bravissimo ...guarda come gode tua sorella...continua cosi’....” lo incita con voce dolce Angela mentre Filippo continua a leccarmi il seno e localizzato il mio clitoride , inizia ad accarezzarlo con sorprendente abilita’ portandomi ben presto ad un piacere sublime.
Le mie grida si fanno sempre piu’ forti mentre mi contorco di piacere sul lettino , con la testa infilata fra le mie gambe , oscenamente aperte , Filippo lecca la mia fica ,grondante di umore, mentre viene denudato da Angela che, alle sue spalle, gli sfila i bermuda.
“Siiiiii!!!!!....godooooo!!!!!”grido travolta dal piacere , cadendo quasi dal lettino, per le forti contrazione che il mio corpo vive, Filippo mi guarda incredulo restando in ginocchio ai miei piedi ,con le labbra intrise dei mie umori .
“Bravissimi.........adoro le persone calde come voi......”dice Angela abbraccianciandoci ,seduta in mezzo a noi , tenendoci il viso appoggiato sul suo seno denudato del reggiseno , “credo che tuo fratello meriti un premio per come e’ stato bravo.....”si rivolge a me con voce sensuale e dopo essersi scambiate uno sguardo di intesa , entrambe ci mettiamo incinocchiate sul pavimento davanti a Filippo che a gambe aperte ci offre orgoglioso il suo scettro del piacere.
Le labbra mia e di Angela si sfiorano e le lingue si intrecciano sul cazzo duro di Filippo , le nostre bocche si alternano e mentre una lo succhia , l’altra con rapidi colpetti di lingua fa vibrare il sacchetto gonfio dei suoi testicoli , fino all’apoteosi finale , quando ,avvisate dal grido di piacere di mio fratello, ci mettiamo in ginocchio con la bocca aperta davanti a lui che,stando in piedi , stringendosi il cazzo in mano, scarica il suo seme sul nostro viso.
Mentre Filippo si distende un po’ sul lettino per riprendersi dal forte orgasmo appena vuto, io e Angela , restando inginocchiate, continuamo a baciarci e a leccarci i nostri visi ripulendoli dalla sperma ,quindi tenendoci per mano , infiliamo sotto la doccia che nonostante l’acqua fresca, non riesce a calmare il fuoco che abbiamo dentro.
Un espressione allarmata si dipinge sul volto di Angela , quando le mie mani si fermano sui fiocchi dei laccetti che sorreggono le sue mutandine, leggo per un attimo, nei suoi occhi il timore di rivelarsi davanti a Filippo , quindi riporto le mani sui suoi fianchi e riprendo a baciarla , accogliendo la sua lingua vogliosa che invade la mia bocca ma quando vedo Filippo alzarsi dal lettino e venire verso di noi , abbasso nuovamente le mani , sciolgo i fiocchi delle sue mutandine e prima che Angela possa reagire, le lascio cadere per terra .
“Wow!!!!...ma sei una trans....e’ fantastico...!!!” l’ammirazione e la completa mancanza di pregiudizzi ,dimostrata da mio fratello , alla vista del grosso pene che semirigido , pende dalle gambe di Angela , tranquillizza subito tutte , “ho decine di foto di trans sul pc.....ma non ne ho mai vista nessuno bella come te...” l’entusiamo di Filippo e’ contagioso e sia io che Angela non possiamo evitare di ridere nel vedere la reazione del suo pene che , alla vista della trans , di colpo diventa duro.
Ho sempre voluto tantissimo bene a mio fratello e oggi vedendo come si comporta , lo ammiro ancora di piu’ , sono convita che pochissimi ragazzi della sua eta’ avrebbero reagito in modo cosi’ splendido come ha fatto Filippo e spontaneamente , avvicinandomi a lui sento il bisogno di eprimergli tutta la mia ammirazione e tenendogli il viso fermo con entrambe le mani lo bacio , un bacio intenso carico di passione , in cui la mia lingua piu’ esperta va a cercare quella di lui , inizialmente inerte, stimolandola fino a che non collabora .
Angela rimasta a pochi metri da noi ad ammirare il nostro bacio incestuoso, masturbandosi lentamente ci raggiunge e mentre mi da il cambio iniziando a baciarsi con Filippo , io mi abbasso sulle gambe iniziando a succhiare in modo alternato aiutandomi con la mano i loro cazzi .
E’ la prima volta che succhio due cazzi contemporaneamente accorgendomi cosi’ di come cambi il sapore da cazzo a cazzo, succhio principalmente il grosso cazzo di Angela per farlo diventare completamente duro, mentre mi limito a qualche carezza con quello di Filippo , che gia durissimo, temo mi scoppi subito in bocca.
“Ummm.....dai....mettimi in culo il tuo cazzo duro........fammi godere “sento pronunciare ad Angela mentre la succhio , guardandola dal basso verso l’alto , la vedo sfilare il suo pene , adesso duro , dalla mia bocca , andare a mettersi a quattro zampe sul lettino e aprendosi i glutei con le mani , mostrare oscenamente il suo grosso ano.
Il pene di mio fratello viene come risucchiato dal vorace culo di Angela , mentre io , infilando con il viso , fra le gambe della brasialiana , riprendo a succhiarla massaggiandole contemporaneamente i testicoli con la mano .
Sollecitata da questo doppio trattamento , pochi minuti dopo sento il seme caldo di Angela ,schizzare nella mia bocca e colare lungo la mia gola mentre , contemporaneamente ,anche Filippo gode nel culo della trans.



I CASI DELLA VITA 7​

(Mamma)

“Ero sicura che vi avrei trovato qui....”dice Angela mentre entra in camera di Filippo richiudendosi la porta alle spalle, “Sara sei diventata veramente una spudorata puttanella......a tuo marito ...poveretto.....spuntera’ un maestoso parco di corna.......ne sono sicurissima.....”continua Angela ridendo , sedendosi sul bordo del letto dove , completamente nuda , inginocchiata a quattro zampe , sto facendomi sodomizzare da mio fratello.
“Credo che sei la verginella con il culo piu’ sfondato d’italia......”afferma in modo ironico Angela , “i tuoi gemiti di piacere si sentono fin dalle scale, dovete essere piu’ prudenti , se qualche volta vostra madre rientra prima a casa, si accorge subito di cosa state facendo....” ci consiglia la brasiliana guardando con tranquillita il rapporto incestuoso che sta avvenendo davanti ai suoi occhi.
“Hai ragione.....ma e’ cosi’ bello.....”rispondo ansimante fra i gemiti di piacere sbattuta da Filippo che con impeto continua ad incularmi ,”devi tranquillizarti un po’...... hai tutta la vita per fare sesso.....non puoi continuare a questi ritmi.....guarda come hai ridotto tuo fratello ...se continui a spremerlo cosi’.....finirai per farlo ammalare......” prosegue Angela prendendomi con la mano il mento sudato facendomi voltare la testa all’indietro , in modo che possa vedere Filippo alle mie spalle che , inginocchiato sul materasso ,mi incula tenendomi ferma con le mani strette ai miei fianchi , il suo viso sudato in effetti e’ pallido e con gli occhi cerchiati da eveidenti occhiaie nere , “no...no....non voglio smettere.....ce la faccio benissimo.....”interviene prontamente Filippo che spavaldamente garantisce ad Angela la sua perfetta tenuta, anche se la sua voce gli esce molto piu’ flebile del normale.
“E’ inutile siete due ninfomani incurabili....”dice scoraggiata la trans alzandosi dal letto , “ stavo cercandovi per dirvi che stasera , vostra madre , rientra a casa prima perche’ ospita dei suoi colleghi, dirigenti di una filiale giapponese ,venuti in italia per un importante meeting presieduto da vostra madre , dormiranno qui ... “ prosegue rimanendo in piedi sulla porta , mentre guarda il mio viso stravolto , che sbava vivendo l’ennesimo orgasmo , “va bene......ve lo diro’ piu’ tardi......” sconsolata Angela esce di camera richiudendosi la porta alle spalle.
La mamma nel primo pomeriggio rientra a casa e dopo averci riunito , tutti e tre , compresa Angela, ci spiega che questi signori sono importanti dirigenti della filiale giapponese della sua ditta e siccome devono partecipare ad un meeting presieduto da lei il giorno successivo , non essendoci camere libere negli alberghi limitrofi , tutti pieni in questo periodo ,verranno ospitati in casa nostra .Di conseguenza per una notte sia io che Filippo che Angela saremo ospitati in casa dei miei zii che abitano

nel paese vicino.
Non siamo molto entusiasti di questa soluzione , e meno di tutti lo e’ Filippo che in casa degli zii , dovra’ dormire con nostro cugino e non potra’ dedicarsi al suo passatempo preferito ,ovvero , fare sesso con me ed Angela , che invece dormiremo in due piccole camerette singole.
La sera quando tutti in casa sono andati a letto , non riuscendo a dormire divorata dalla curiosita’ di sapere cosa sta facendo la mamma , mi alzo dal letto ,indosso frettolosamente un leggero vestitino estivo direttamente sul corpo nudo ,esco in silenzio e presa una bicicletta dalla rimessa di mio zio , mi dirigo verso casa per verificare se sono veri i racconti fatti da Angela .
Mi introduco furtivamente in giardino e mi dirigo verso la luce che proviene dalla piscina, dovo sento il rumore indistinto di persone che parlano.
La siepe che circonda la piscina , mi impedisce di vedere cosa sta accadendo intorno alla vasca ma i sospiri che sento sono abbastanza rivelatori ,cosi’ sempre piu’ eccitata e curiosa ,cercando di non far rumore ,mi arrampico su un albero che costeggia la piscina , lentamente mi lascio scivolare lungo un ramo fino a quando non si apre di fronte a me la perfetta vista della piscina.
Le mie mani stringono forte il rametto su cui mi trovo cercando di mantenere il precario equilibrio mentre sbalordita osservo mia madre , in compagnia di due giapponesi, uno di circa 40 anni e l’altro sulla sessantina ,tutti e tre completamente nudi .
Sento il mio sesso bagnarsi mentre , con gli occhi sgranati , osservo la scena che si svolge davanti ai mie occhi. I due giapponesi dai i corpi grassocci e flaccidi , si masturbano i loro piccoli cazzi , mentre osservano , con sguardo autoritario ,mia madre che in ginocchio sul pavimento della piscina , si prostra davanti a loro baciando umilmente i loro piedi . Senza mostrare il minimo segno di gentilezza, come e tipico per i giapponesi che considerano la donna la loro schiava, uno degli uomini ,il piu’ giovane , afferra per i capelli mia madre facendola sollevare e senza alcun riguardo andando alle sue spalle ,gli infila il cazzo in culo mentere il piu’ vecchio , in piedi davanti a lei continua a masturbare il suo pene semirigido guardando con superiorita e sarcasmo mia madre mentre viene sodomizzata dall’altro .Adesso che ho verificato la veridicita’ dei racconti di Angela , vorrei andare via ma la scena che vedo e’ troppo eccitante e quasi inavvertitamente inizio a muovere il bacino strofinando il sesso contro il legno del ramo, Vedere i due giapponesi che umiliano cosi’ mia madre , solitamente cosi’ distinta ed aristocratica mi porta ad un livello di eccitazione poche volte raggiunto prima, e quando vedo il piu’ vecchio dei due piscira sul viso di mia madre vengo travolta da un orgasmo fortissimo , talmente intenso da farmi perdere l’equilibro , facendomi cadere, con un sonoro tuffo ,dentro la piscina.
La mia apparizione improvvisa crea il caos , il piu’ anziano dei due uomini , parlando in giapponese , con voce autoritaria , mentre tiene ferma mia madre ,agitatissima e totalmente sconvolta dalla mia apparizione , ordina all’altro uomo di tirarmi fuori dalla vasca e questi , come un militare ben addestrato ,esegue prontamente , estraendomi senza molti riguardi dall’acqua per poi depositarmi , in ginocchio sul pavimento , accanto a mia madre.
Mentre sono inginocchiata davanti ai due uomini , sapendo di averla combinata grossa , timidamente mi volto verso mia madre per cercare di capire, quanto saranno feroci le sue ripercussioni al mio gesto avventato , ma guardandola in faccia, con mia grande sorpresa,la vedo sfuggire il mio sguardo , travolta dalla vergogna per essere stata sorpresa da me in atteggiamenti tanto osceni. In effetti non sapendo dei miei rapporti con Angela e Filippo , dei racconti che ci ha fatto la bella brasiliana e del fatto che gia’ sapessi , quando ho preso la decisione di venire furtivamente a casa , di trovarla in situazioni simili, capisco che non sia facile per una madre , trovare le parole per giustificare un comportamento simile alla propria figlia .
I due uomini , che seccati si stavano rivestendo , consapevoli della fine del loro bel gioco a causa della mia inopportuna intrusione , si bloccano di colpo , quando , mi avvicino a mia madre accarezzandogli con dolcezza i lunghi capelli biondi e i lor piccoli cazzi , ancora scoperti , sussultano vedendomi baciarla infilandole la lingua in bocca.
Non so cosa mi sia preso, forse il mio cervello e’ definitivamente andato in tilt per le fortissime emozioni provate negli ultimi giorni oramai il gusto del perverso esercita’ in me un fortissimo ed inresistibile richiamo , la mamma si difende cercando di allontanare quelle’essere immondo e depravato, che un tempo era la sua figlia educata e pudica , suo orgoglio e vanto, nell’averla cresciuta cosi’ senza padre e nonostante la sua vita segreta dissoluta , aiutata dai due giapponesi , che compresa la situazione sono accorsi in mio aiuto bloccando mia madre per le braccia , mi infilo fra le sue gambe e inizio a leccare il suo sesso glabro che per la prima volta , riesco ad osservare da cosi’ vicino e cosi’ in dettaglio , notando subito come sia profondamente differente dal mio . La fica di mia madre e’ grande e si apre completamente davanti a me mostrando le sue labbra carnose dal profilo irregolare ed il suo interno rosso , le cui morbide pieghe , fanno da cornice al grosso foro centrale, i cui bordi , sporcati da una leggera schiuma vischiosa e biancastra si contraggono nell’inutile tentativo di chiudersi.
Divaricando le labbra di mia madre con la mia lingua vogliosa , mi gusto il suo sapore cosi’ diverso da quello dello sperma di cui mi sono dissetata abbondantemente nei giorni precedenti e provo un brivido unico quando le mia labbra avvolgono il suo clitoride gonfio e turgido , iniziando a succhiarlo come fosse un piccolo pene.
Gridando frasi incoerenti , la mamma si contorce , sbavando sul pavimento della piscina , bloccata dai due uomini che contemporaneamente, le succhiano i grossi capezzoli turgidi , dimostrandomi cosi’ come siano labili le sue rimostranze e che anche lei e’ un aninamale sempre in cerca del piacere . Senza smettere di leccarla , infilo senza fatica due dita della mano destra nel suo culo sforzandomi di spingerle sempre piu’ in profondita’ dentro di lei fino a che le sue gambe si irrigidiscono , facendo tendere i piedini ben curati , e con un urlo animalesco gode .
In attesa che mia madre sfinita dall’orgasmo appena avuto , riprenda le forze, i due uomini mi fanno alzare in piedi e senza indugi mi spogliano lasciandomi completamente nuda .Come facevano ai tempi della tratta delle schiave , i due giapponesi analizzano con cura ogni particolare del mio corpo , eprimendo molta soddisfazione quando scoprono che sono ancora vergine . Stando in piedi ,scalza e nuda guardo il piu’ giovane dei due giapponesi prendere una grossa borsa depositata vicino ad una sdraio, e’ la borsa che mia madre tiene sopra l’armadio in camera sua , la riconosco per averla vista piu’ volte rimettendole in ordine la camera e quando l’uomo la apre davanti a me , comprendo ancora meglio quanto poco conoscessi mia madre prima di questa estate .
I due uomini sorridono guardando lo stupore dipinto sul mio viso , mentre osservo l’interno della borsa pieno di falli in lattice delle piu’ differenti forme e dimensioni, manette, collari , fruste , ci sono persino due divaricatori come quelli usati dai ginecologi.Solo navigando su internet avevo visto un simile repertorio di ogettistica erotica, sento l’eccitazione crescere prepotentemente in me e la cosa non sfugge al piu’ vecchio dei due uomini ,che guardandomi con sguardo carico di malizia e libidine , prende dalla borsa un piccolo frustino rigido , simile a quello di un fantino e con esso inizia ad accarezzare il mio corpo seguendone il contorno dei seni ”Adesso inparerai , giovane puttanella , come sono bravi i giapponesi , tanto irrisi da voi occidentali per la dimensione del pene , a far godere le loro donne....”dice sarcastico il vecchio e le sue parole generano un lungo brivido di paura in me facendomi accapponare la pelle, “ma prima dobbiamo pensare al lato economico....sai i gadget delle ragazze vergini sono molto richiesti dal mercato giapponese...” dice guardandomi in modo ironico per poi dare uno sguardo di comando al suo compagno .
Il piu’ giovane con tono autoritario mi ordina di stendermi di schiena sul tavolo in ferro , posto nel giardino adiacente alla piscina , poi prende dalla sua borsa una piccola telecamera ed inizia a filamre il vecchio che in piedi davanti alla cinepresa parlando in giapponese si comporta come fosse un giornalista di un documentario.
“Cosa ..volete farmi....”balbetto con voce impaurita restando distesa completamente nuda sul freddo tavolo , non ottengo risposta ma vedo che la telecamera si sposta verso di me ed il vecchio continuando a parlare in giapponese si posiziona al mio fianco .”adesso giovane puttanella preleveremo campioni del tuo splendido corpo vergine ....”sorride il vecchio rivolgendosi a me in italiano, “tranquilla non sentirai male ....anzi.....”soggigna guardandomi mostrandomi i suoi denti giallognoli e leggermente storti”metteremo i campioni in sacchetti di plastica sottovuoto e li venderemo nei sexi shop giapponesi facendoci un mucchio di soldi ....” ride per poi ordinare al suo compagno di ricominciare a riprendere.Continuando a commentare in giapponese il vecchio prende un paio di forbici e con delicatezza inizia a tagliare il folto cespuglietto di peletti neri che mi ricopre il sesso metendoli in un piccolo sacchetto di palastica .Cerco di restare immobile trattenendo il fiato preoccupata , guardando il giapponese che posate le forbici , completa l’opera con il rasoio facendo diventare il mio pube completamente glabro .”Hai visto che bel lavoretto ....?sembri una bambina... “ scherza il vecchio guardandomi mentre le sue mani giocano con le labbra sottili e strette del mio sesso aprendole leggermente mostrando cosi’ alla camera la puntina del mio clitoride gonfio e gia’ bagnato , “guarda come si bagna la troietta....”scherza con il suo compagno in italiano per fami comprendere anche a me umiliandomi cosi’ ancora di piu’ “sara facile raccogliere i campioni dei suoi doci umori...” prosegue iniziando sapientemente a toccare il clitoride con il polpastrello del suo indice proprio davanti all’ochio della telecamera tenuta dal suo compagno a pochi centimetri dalla mia fica .
Mi mordo le labbra , cerco di non dargli la soddisfazione di riprendermi mentre godo , ma il mio istinto ninfomane ha il sopravvento ed in poco tempo vengo travolta dall’orgasmo. sbrodolando oscenamante come una fontana davanti alla telecamera ed al vecchio che, preso un piccolo flacone , prontamente raccoglie i miei umori , sigillandoli per poi metterli in un piccolo frigo portatile apparso chissa come accanto a me .”Bravissima....sei proprio la nostra gallinella dalle uova doro”sorride il vecchio guardando il piccolo flacone trasparente con al suo interno il liquido trasparente dei miei umori prima di riporlo nel piccolo frigo, “non abbiamo ancora finito ...”prosegue guardandomi mentre svita il tappo di un recipiente in plastica dalle dimensioni di una lattina per poi tendermi la mano aiutandomi a sollevarmi dal tavolo , “adesso mentre vieni ripresa dalla telecamera devi fare un po’ di pipi’ in questo barattolo “. Come in trance ancora scossa dall’orgasmo avuto poco prima , ubbidientemente , mi piego sulle ginocchia lasciando che il vecchio posizioni sotto la mia fica il recipiente ,e quando la telecamera mi inquadra dalle labbra del mio sesso esce un lungo getto di liquido giallastro che centra in pieno il barattolo riempiendolo quasi fino all’orlo.”hai proprio una bambina molto ubbidiente “dice ironico Il vecchio giapponese guardando mia madre che ripresasi dal forte orgasmo si avvicina a noi anche lei completamente nuda ,”un ultima piccola richiesta e poi possiamo passare alla parte piu’ piacevole....” sorride il nipponico guardando il suo compagno piu’ giovane.”No quello no!!!...Mi rifiuto!!! “ tento di scappare ma il vecchio mi blocca prontamente impedendomelo mentre il suo compagno si avvicina a me con un vasino da notte come quello dei bambini in mano . “Su avanti sei stata brava fino ad ora e adesso ti metti a fare i capricci...”dice ironico il vecchio tenendomi bloccata e vedendo che non ho intenzione di collaborare , aiutato dal giovane mi sollevano rimettendomi distesa di schiena sul tavolo ma questa volta mi bloccano con le manette i polzi alle gambe del tavolo .”No!!!questo non lo faro mai!!!”Grido decisa a non collaborare mentre il giovane messosi dietro la mia testa tenendomiafferrate le mie gambe dalle caviglie le tira verso se fino a portare i miei piedi dietro la mia testa costringendomi a stare pegata quasi su me stessa in modo che il vecchio abbia libero acceso al mio culo.”Vedrai faremo in un attimo...”con terrore , ncredula , vedo mia madre avvicinarsi al tavolo nuda , con lo sguardo fisso quasi fosse un automa agli ordini del giapponese , in mano ha una grossa siringa piena d’acqua e con la mano sta spalmandoci sopra una crema , probabilmente lubrivicante.”Mi spiace tesoro devo farlo vedrai non sentirai nulla “ dice mia mdre con voce dolce entre appoggia la punta della siringa sul mio ano iniziando a premere facendola entrare nel mio culo “no mamma nooo..ti prego...” la supplico ma lei inesorabile spinge il pistone della siringa e subito dopo sento il mio iintestino gonfiarsi riempito di acqua.edo mia madre sfilare la siringa completamente vuota e porsi con il vasino in mano davanti al mio culo .Sento il mio ventre gorgogliare e un bisogno insopportabile di defecare , provo a trattenermi ma devo cedere e spalancando le labbra contraggo un ultima volta i miei addominali e subito dopo con un rumore simile a quando facciamo uscire aria dal culetto , un spruzzo di acqua dal clorato marrone mi esce dalle viscere cadendo dal pavimento e subito dopo ripreso dalla telecamera , un lungo e tozzo tubero di color marrone mi esce dall’ano depositandosi sul vasino tentuo da mia madre davanti al mio culo . Senta che mi vengono tolte le manette sento la lingua di mia madre che mi ripulisce il culetto e subito dopo il vecchio giappone se senza un minimo di precauzione e di preparazione , completamente nudo e stando sopra di me infilato fra le mie gambe aperte con un colpo secco mi svergina lacerandomi brutalmente l’imene facendomi gridare di dolore mentre il giovane raccoglie il sangue che esce dalle labbra del mio sesso.
L’ incontro si protrasse fino all’alba , dopo la brutale deflorazione furono molto amorevoli con me e con unguenti e pomate fecero in in breve tempo passare il forte bruciore che sentivo fra le gambe . I due nipponici si dimostrarono veramente instancabile e a dispetto dei loro piccoi cazzi diostrarono entrambi grande resistenza e abilita’ nell’arte amatoria . Non avendo mai preso anticoncezionali , inevitabilmente , visto le numerose volte che i due giapponesi sono venuti dentro di me ,dopo circa un mese ho scoperto di essere incinta . Adesso che sto scrivendo questo racconto sono passati 7 anni da quella estate stupenda , vivo ancora nella mia garnde casa di campagnia , ho 4 figli tre chiaramente di stirpe asiatica ed uno probabilmente figlio di Angela , mulatto . Il facoltoso Vecchio giapponese , che non ha mai voluto che abortissi , ha sempre pensato al mio mantenimento garantendomi una vita molto agiata ed evitandomi la necessita’ di lavorare . Unico obbligo che ho e’ di accoglierlo nel mio letto quando viene in italia , spesso in compagnia di qualche suo amico o compagno di affari , ho raggiunto un alta abilita nell’arte amatoria , a volte penso che non e’ il modo corretto di vivere ma chi se ne frega.....
 

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Ciao ragazzi, rieccomi con una nuova storia trovata in Rete anni fa ed anche questa ormai non più presente. O comunque io non riesco più a trovarla. E' un pò diversa rispetto alle altre ma spero vi piaccia...
Ci sono diversi errori ma non ho avuto tempo per correggerli.

I CASI DELLA VITA 1​

(L’incontro )

A volte basta poco per trasformare una vita normale , spesso anche noiosa , in una particolare fuori da tutti i normali schemi.
Mi chiamo Sara abito in un paese piccolo , prettamente agricolo e frequento il quarto anno di Ragioneria. I miei genitori sono divorziati , mio padre se ne andato quando avevo 6 anni , lasciando me e mio fratello Filippo , di un anno piu’ piccolo a vivere con mi madre . Abitiamo in un casolare ristrutturato in aperta campagna , frutto dell’eredita’ lasciata da mio nonno , una casa grande , per solo tre persone , circondata da un ampio giardino con piscina . Mia madre Rita , 45 anni , pur essendo ancora una bella donna , probabilmente per il fatto che ha dovuto cresce da sola due figli in un posto abbastanza isolato , non si e’ mai risposata , lavora come export manager per una grossa multinazionale e quindi essendo spesso all ‘estero , sono stata io , da sempre , a curare la casa ed a crescere mio fratello con il quale sono molto unita . Iniziate le vacanze estive , per arrotondare le nostre entrate familiari , sfruttando la casa grande , mia madre ha deciso di affittare una camera ai turisti ed e’ stato questo avvenimento a sconvolgere la nostra tranquilla esistenza .
Infatti secondo la comunicazione mandata dall’agenzia a cui ci siamo appoggiati ,dovevamo ricevere un ragazzo di nome Angelo invece si presenta una bellissima ragazza mulatta , di circa 23 , 24 anni , dai capelli lunghi e lisci di una tonalita’ molto scuri , lunghi fino a meta schiena . Il suo corpo perfetto e valorizato dal suo abbigliamento sportivo composto da una camicetta , portata leggermente sbottonata in modo da lasciare intravedere il suo seno perfetto , almeno una terza e un paio di jeans attillati che delineano le sue lunghe gambe . “Ciao sono Angela “si presenta guardandoci “non riuscivo a trovarvi mi spiace avervi fatto aspettare “ dice rivolgendosi a mia madre, parlando un buon italiano dal classico accento portoghese . “Veramente a noi avevano detto che doveva venire un ragazzo “ intervengo io ma le mie parole rimangono nel vuoto perche’ mia madre , senza problemi , la accoglie in casa accompagnata da mio fratello che come incantato, non stacca lo sguardo dal bel corpo sensuale di Angela.
La nostra ospite si dimostra subito una ragazza , oltre che molto bella , anche molto simpatica , integrandosi subito bene con tutta la nostra famiglia . Venendo da una cultura totalmente diversa , le sue

abitudini sono completamente differenti alle nostre , specie nella morale e nel senso del pudore .I primi giorni , pensavo che mia madre si sarebbe opposta a farla girare per casa con magliette trasparenti che lasciano intravedere , il suo seno , o nel farle fare con naturalezza , battute piuttosto spinte anche in presenza di Filippo, invece , con mia grande sorpresa, considerando quanto mi abbia rotto le scatole tutte le volte che uscivo con minigonne troppo corte o magliette troppo scollate , ha accettato tranquillamente la cosa , addirittura facendole complimenti per come le stavano bene quei vestiti ridottissimi e ridendo di gusto, alle sue battute .
Anche se ero molto contenta della nuova aria che respiravo in casa , piena di divertimento e modernita’ , molto diversa da quella rigida e seriosa a cui ero abituata ,non riuscivo ad adattarmi ai rapidi cambiamenti che stavano avvenendo in casa mia dall’ arrivo di Angela e rimanevo spesso stupita e senza parole quando mi trovavo davanti a situazioni anomale . Filippo sembrava un cagnolino in calore e passava ore chiuso in bagno , mentre mia madre sembrava ringiovanita e rivitalizzata , io invece ammiravo Angela , le invidiavo la sua sensualita’ e facevo di tutto per cercare di imitarla anche se nessuno sembrava notarlo , in particolare mia madre ,nonostante avessi preso l’abitudine ad indossare anche io gonne molto corte e a portare magliette senza indossare il reggiseno.
Una mattina , rientro a casa in anticipo dal mercato , mio fratello e’ al corso di nuoto comunale , non trovando nessuno in cucina immagino di essere sola , invece , mentre sistemo la verdura comprata al mercato nel frigo, odo delle risate e delle grida , provenire dalla piscina . Mi affaccio alla finestra della cucina che si apre sul giardino e guardando oltre la siepe che separa la veranda dalla vasca , riesco a vedere la cima delle teste di mia madre edi Angela chiaramente riconoscibili dal colore dei loro capelli . Data la distanza che ci separa non riesco a capire cosa si dicono , riesco solo a sentire gli acuti delle loro risate e immaginare che stiano scherzando nell’acqua , dagli schizzi che ogni tanto salgono oltre il bordo della siepe Mi affretto a mettere tutto in ordine , salgo in camera mia per indossare il costume da bagno e raggiungerle ma , dopo essermi spogliata completatamente ,mentre cerco nel cassetto il costume piu’ adatto , per non sfigurare nei confronti di Angela , guardando attraverso la finestra della mia cameretta , da dove e’ possibile vedere quasi interamente la piscina , noto una cosa che prima dalla cucina non potevo vedere , i pezzi dei loro bikini sono sparpagliati sul pavimento vicino al bordo della vasca.
Scoprire che mia madre , cosi’ misurata e cosi’ seria , sta facendo , senza alcun pudore , il bagno nuda insieme ad una sconosciuta mi riempe di curiosita’ e incollata alla finestra , osservo le due che al centro della vasca ,immerse fino ai fianchi nell’acqua della piscina , mostrano i loro splendi seni , quello della nostra ospite e’ perfettamente modellato ma anche mia madre , nonostante gli anni, sfoggia una bellissima quarta ,tonica e piena , facendo salire dentro di me un bel po’ di rabbia per non avermelo trasmesso , invece di farmi due tettine , appena pronunciate , oggetto continuo di scherzi da parte di mio fratello che mi chiama sottiletta.La visione parziale dei loro corpi nudi , che riesco a godere dalla finestra di camera , mi eccita e quasi senza volerlo , mentre continuo a guardare dalla finestra , la mia manina va ad accarezzare il mio sesso, ancora vergine ma di cui gia’ conosco le sue parti piu’ sensibili,ricevendo un lungo brivido di piacere quando il polpastrello del mio indice inizia ad accarezzare la punta del mio clitoride gia’ gonfio e bagnato. Osservando come si comportano le due in piscina oramai sono consapevole che i loro giochi non sono innocenti e questo , invece di turbarmi e sconvolgermi , come avrebbe dovuto fare qualsiasi ragazzina perbene che sorprende sua madre a fare cose che le ha sempre dipinto come peccaminose e vietate, mi eccita sempre di piu’ e alla vista di mia madre che lecca il capezzolo scuro di Angela, le mie labbra non riescono piu’ a trattenersi ed il silenzio presente nella mia camera , viene rotto dai gemiti di piacere che emetto.
Sostenendomi con la mano sinistra alla parete , piegata leggermente in avanti con il busto , allargo le gambe , consentendo alla mia mano di accarezzare meglio il mio sesso oramai bagnatissimo , con il viso incollato al vetro della finestra ,osservo Angela appoggiare le mani sulle spalle di mia madre , spingerla sott’acqua facendola rimanere , a lungo ,immersa in apnea , quindi la fa riemergere guidandola ,con decisione , contro il bordo della piscina e l’ultima scena che vedono i miei occhi e’ quella di Angela che si stringe a mia madre appoggiandosi alla sua schiena ,perche’ un fortissimo orgasmo esplode in me , facendomi gridare , mentre il mio corpo trema , percorso da intensi brividi di piacere.
“Click....Click....Click.......Click.....”il rumore improvviso mi riporta alla realta’ facendomi aprire gli occhi di scatto, “Wowwww....sorellina non avrei mai immaginato che eri cosi’ porcella......”, presa nel guardare dalla finestra , non ho sentito rientrare Filippo che , per andare in camera sua , e’ passato davanti alla mia e dalla porta lasciata aperta, ha potuto tranquilamente vedere e sentire , l’intera scena della mia masturbazione.”Hai un culetto favoloso.....questa la mettero’ come immagine sullo schermo del computer....”, mi volto di scatto e vedo Filippo , sorridente , in piedi sulla porta di camera mia , mentre mi ammira nelle foto scattate con il suo telefonino. La vergogna , l’ imbarazzo , la paura che provo in quel momento , scatenano in me una rabbia feroce , mi lancio su Filippo , cercando di strappargli almeno il telefonino di mano ma , mio fratello , piu’ rapido di me , sfugge infilando in camera sua chiudendosi a chiave . Mi sento perduta ...non so cosa fare.. , guardo disperata la porta chiusa , della camera di Filippo , ascoltando le risate ed i commenti volgari che provengono dal suo interno , con le gambe tremanti , ritorno in camera mia , ho tanta voglia di piangere ma non e’ il momento di farlo, cerco di calmarmi un po’ , indosso una vestaglia da notte e vado a lavarmi il viso in bagno , quindi , ripresami un po’ , caminando scalza , raggiungo la camera di mio fratello e attraverso la porta chiusa, provo a cercare di convercerlo a darmi le foto . Inizialmente ,nonostante sia disperata , facendo leva sull’ autorita’ che fino ad allora ho sempre avuto nei suoi confronti , tento di mostrarmi sicura ordinandogli di aprire la porta , ma non ricevendo alcuna risposta , sempre piu’ disperata , finisco per supplicarlo di farmi entrare umiliandomi al massimo per cercare di intenerirlo.Dopo alcuni minuti che lo supplico , finalmente mio fratello apre la porta....”vieni entra guarda che spettacolo.....”dice ridendo facendomi entrare in camera e subito mi ritrovo davanti lo schermo del suo pc , con il mio culo in primo piano che oscenamente, mostra il forellino dell’ano e la mia mano che accarezza la fica pelosa , la foto e’ talmente ingrandita che si vedono anche i peli bagnati da i miei umori.”Ti piaciono le mie foto artistiche....?”infligge senza pieta’ Filippo mentre io , senza parole , guardo disperata lo schermo del pc, che alterna le tre foto scattate ,dove vengo ripresa da distanze diverse.”Togli subito quella oscenita!!!!”scatto rabbiosa verso il pc venendo prontamente fermata da Filippo, “ne ho fatte altre copie....ci faro’ un mucchio di soldi vendendole alla nostra scuola.....”dice guardandomi con un sorriso trionfante sulle labbra, non credo che avrebbe mai il coraggio di mostrarle a scuola , pero’ la situazione e’ tale che non posso rischiare nulla , “sei un bastardo e’ stato solo un momento di debolezza , ....non fare l’idiota rendimi le foto......” cerco di riprendere il conrollo fronteggiando la situazione anche se i miei occhi diventano lucidi , specie quando sento la risposta di mio fratello , “anche io guardandole avro’ tanti di quei momenti di debolezza.....”risponde ironico Filippo “devi ammettere che non capita spesso di vedere immagini cosi’......sembrava un film pornografico....”ride guardandomi mentre io , cado disperata a sedere sul suo letto “sei un porco bastardo non mi ero mai accorta di quanto fossi cattivo....”.
“Ma dai Sara....non c’entra nulla essere cattivi....ho visto come ti divertivi prima....non puoi negarlo......smettila di fare la finta santarellina...... oramai non ci crede piu’ nessuno......perche’ invece non ti spogli e mi fai rivedere.......”dice Filippo , sedendosi sul letto accanto a me mettendomi la mano sulla coscia , lasciata scoperta dfall’apertura della vestaglia che indosso , allargarene lo spacco per ammirare, con sguardo pieno di libidine , il mio sesso coperto da un folto triangolo di peletti neri.
”Ma sei pazzo!!!scordatelo!!!”gli urlo contro togliendogli la mano e ricoprendomi subito stringendomi la vestaglia ,”uffa...ma te la ho gai vista.....”protesta Filippo piagnucolando come una bambino cacciato dal barattolo della marmellata ,“allora toccami tu altrimenti non ti restituisco le foto”riparte all’attacco prendendo la mia mano portandola sul davanti dei suoi pantaloni facendomi sentire il gonfiore.
Comprendo che senza pagare pegno non potro’ riavere le foto , e valutando tutte le possibili richieste ,questa mi appare la piu’ sopportabile, oltretutto non mi dispiace toccare il pene di mio fratello, non ne ho mai toccato uno , anche se ne ho visti molti su internet.”Daccordo ma prima voglio vedrti distruggere tutte le copie delle foto.......”dico sbuffando guardandolo.
Filippo come una molla si alza e andato al pc mi fa vedere che cancella tutte le foto , quindi , senza neanche parlare , siede nuovamente accanto a me iniziando a sbottonarsi i pantaloni.
Anche se avrei preferito non trovarmi mai in una situazione simile , non posso fare a me di sorridere vedendo le mani di mio fratello che , a causa dell’eccitazione , tremano riuscendo con fatica a asbottonarsi i pantaloni , che in un attimo abbassa , fino alle ginocchia , insieme agli slip , mettendo a nudo il suo sesso. Rispetto a quelli visti su internete e’ decisamente piu’ piccolo , pero’ e’ molto carino , dritto e teso , circondato da un cespuglietto di peletti scuri come quelli che ho io, ho quasi timore a toccarlo e lo faccio con circospezione , dandogli un leggero tocco con il polpastrello ,sentendo il suo calore e la sua durezza .
Filippo semidisteso sul letto , appogiato sui gomiti , mi guarda , i suo viso e’ tutto rosso e teso , “dai che aspetti....” mi esorta con un filo di voce carica di eccitazione e di impazienza , sentendo la sua richiesta , e innegabilmente attratta da l’eperienza che sto vivendo , lentamente , avvicino la mano al suo pene stringendo il suo tronco duro e con lentezza , inizio a tirarne la pelle verso il basso , scoprendone progressivamente la punta piu’ scura .
“Ohhoo..ohooo......”non sono riuscita neanche a scoprirne la punta che , piegandosi in modo goffo ed emettendo dei ridicoli gemiti gutturali , Filippo gode , ma in quel momento , non penso all’imbranataggine che evidenzia mio fratello , perche’ il mio sguardo , e’ rapito dai lunghi schizzi bianchi che escono dalla punta del suo pene finendo sul pavimeto , dopo aver compiuto una lunga parabola , continuo a stringere il pene in mano, fino a quando non smette , ricevendo il suo seme caldo nelle dita della mano , sentendone per la prima volta la viscosita’ ed il calore. “Adesso pulisci tutto......”dico alzandomi , lasciandolo come svenuto sul letto e sorridendo, esco da camera sua , richiudendomi la porta alle spalle .





I CASI DELLA VITA 2​

(Filippo)

La voce di mia madre che chiama me e Filippo per scendere a cena , mi sveglia dal pesante sonno costellato di sogni tutti molto erotici , in cui ero crollata appena rientrata in camera e che mi hanno fatta svegliare in uno stato di eccitazione fortissima .
Stancamente mi sollevo dal letto ,indecisa se rispondere alla chiamata di mia madre o se riprendere a dormire e a sognare ,la seconda chiamata mi convince ad alzarmi e a vestirmi . Indosso un vestitino leggero a fiori , molto estivo , sorretto da sottili spalline , stretto in vita con la gonna a pieghe leggera che arriva a coprirmi le gambe fino a quasi il ginocchio ,mi sento come avessi i bioritmi a 1000 , sono quasi in uno stato di euforia, calzo un paio di infradito in gomma ed esco di camera trovandomi di fronte Filippo sul pianerottolo che mi guarda con sguardo basso , probabilmente preoccupato che il nostro rapporto non sia piu’ lo stesso .
Spinta dalla mia euforia , pecco di imprudenza ed invece di fermare tutto subito ,minacciandolo magari di rivelare tutto a nostra madre , faccio la spiritosa “Ei ti sei ripreso dal torpore.....”gli sorrido sdramatizzando subito la situazione e il mio atteggiamento sorprende Filippo facendolo subito ritornare di buon uomore . “Ed io che credevo non volessi piu’ parlarmi......certo che mi sono ripreso , ci vuole ben altro per me.....”risponde, facendo lo sbruffone e per dimostrarmi quanto e’ maschio , mi da una bella pacca sul culetto ,palpando bene i miei glutei , attraverso la sottile stoffa della mia gonnellina.
Non riesco a non ridere , vedendo la sua reazione e ingenuamente non lo rimprovero per lo schiaffetto sul culetto ,classificandolo erroneamente come un gesto spiritoso fra fratelli , incoraggiandolo , inconsapevolmente con la mia passivita a prolungare il palpeggio , fino a quando non entriamo in cucina.
Qualche ora piu’ tardi, dopo che tutti sono andati a letto , rimasta da sola , distesa sul divano , a guardare il film serale alla tv , ho la conferma che non ho avuto una bella idea a fare la spiritosa con Filippo , infatti , nel silezio generale del salotto , sento alle mie spalle passi leggeri scendere le scale ed un attimo dopo , vedo mio fratello in pigiama che mi raggiunge mettendosi seduto nel divano , spostandomi un po’ con le mani i piedini scalzi .
“Ei.... ma che fai ancora qui non vieni a letto stasera?”mi domanda mentre lo guardo stupita , restando distesa sul divano , con la testa appoggiata sul morbido bracciolo , non

capendo cosa gli possa interessare , se io sono a letto oppure no.
“E’ un ora che ti aspetto in camera tua.......non resistevo piu’ a stare di sopra.....”continua guardandomi mentre con la mano , si abbassa l’elastico dei pantaloni del pigiama , scoprendo il suo pene duro e teso.
”Ei ...ma sei matto !!!!!”mi alzo di scatto , parlandogli a voce bassa , guardandomi subito alle spalle , nel timore che nostra madre ci sorprenda .
”Tranquilla se scende la vedo....”dice a bassa voce Filippo mentre vogliosissimo , strofina il suo pene duro sui miei piedini scalzi , facendomi provare un lungo brivido di piacere percependo il suo calore.
“Stupido se si affaccia alla porta di camera , ci vede .... “ribatto mettendomi seduta , infilando i piedini nelle cabattine infradito per poi alzarmi , subito seguita da mio fratello che mi abbraccia ai fianchi , “alora ti prego andiamo i camera tua......solo un po’....”mi supplica Filippo , parlando a bassissima voce.
Avrei potuto dire no in moltissimi modi e non sarebbe successo nulla , ma la mia eccitazione me lo impedisce ,cosi’ , autoconvincendomi di poter controllare benissimo la situazione , in silenzio porto mio fratello in camera e chiudo la porta alle mie spalle.
“Ei ma che hai combinato qui...?” gli domando vedendo i cassetti del como’ aperti , “nell’attesa mi sono messo ad ammirare le tue mutandine........”risponde ridendo in modo un po’ ebete mio fratello , “dovresti fartene prestare un po’ da Angela lei si che ne ha di stupende......”prosegue Filippo , distendendosi sul mio letto . “Sei stato a curiosare anche nei suoi cassetti ?”gli domando mentre rimetto in ordine la biancheria dentro il cassetto , “certamente ...ha tutti perizomi , non quelle brutte mutandine di cotone che hai tu....” risponde Filippo , toccandosi con la mano il gonfiore evidente che tende il davanti , dei suoi leggeri pantaloncini del pigiama.
”A giuducare dalle condizioni di quel coso che hai tra le gambe , non sembra ti abbiano fatto cosi’ schifo....” rispondo risentita , per le brutte parole con cui ha descritto la mia biancheria.
”Io penso a quello che hai sotto la biancheria......”risponde togliendosi i pantaloni restando con la sola maglietta , esibendo il suo pene al massimo dell’erezione.
“Ti prego spogliati.......”mi supplica mentre con la mano si accarezza delicatamente la sua asta rigida che calamita il mio sguardo sepre piu’ voglioso.
“Ad una condizione voglio la tua parola che guarderai e basta senza toccare.... giuralo...!!!!”gli comando categoricamente , “si...sii...lo giuro....” risponde Filippo eccitatissimo .
Ho solamente il vestitino e le mutandine ma , volutamente , lo tengo a lungo sulle spine , spogliandomi lentamente , un bottone alla volta , senza distogliere lo sguardo da Filippo che , come ipnotizzato , disteso sul letto , segue ogni mio movimento .
“Come mai no mi prendi in giro chiamandomi sottiletta..?” provo a sdrammatizzare il momento , quando rimango con solo le mutandine , esibendo le mie piccole tettine dai capezzoli turgidi e ritti, non ottengo pero’ alcuna risposta da Filippo che, oramia completamente fuori di testa, non riesce neanche a parlare, incantato dal mio strip che termino , girata di spalle , sfilandomi le mutandine dai piedi ,mostrando cosi’ a mio fratello il mio culetto e la mia fica coperta da un folto cespuglietto di peletti neri .
Sono eccitatissima , completamente nuda raggiungo Filippo sul letto , e come fosse un banbolotto , lo spoglio , lasciandolo completamente nudo .
Con delicatezza accarezzo il suo petto liscio e muscoloso , seguendo le linee della sua muscolatura con le dita della mano , scendo sempre piu’ in basso fino al suo pube , dove inizio a giocare con i peletti scuri che adornano il suo pene .
”Hai messo su davvero un bel fisichetto.....” dico con voce dolce a Filippo che mi guarda, con sguardo perso , totalmente estasiato e infatti , appena con la mano stringo la sua asta dura, vedo il suo volto contrarsi e la sua bocca aprirsi emettendo un flebile gemito , mentre il suo pene scoppia nella mia mano, liberando il suo seme che , non piu’ abbondante come nel pomeriggio , dopo due brevi schizzetti , cola ,caldo e denso sulla mia mano che continua a masturbarlo , fino a quando non smette di venire.





I CASI DELLA VITA 3​



(Angela)

Godendomi il silenzio che regna in casa, visto che mia madre e’ al lavoro e Filippo e’ andato al corso di nuoto,rimango ancora un po’ a poltrire nel letto e con la mano scosto il lenzuolo , scoprendo il mio corpo completamente nudo , illuminato dai raggi del sole che filtrano dalle persiane.Mi sento piena di voglia , le espeienze vissute , da quando sono rientrata dal mercato la mattina precedente, sembra abbiamo aceso il mio corpo , scatenando i miei ormoni, generando in me , una spasmodica e continua ricerca del piacere.
La prematura eiaculazione avuta da Filippo , non solo, non e’ stata in grado di placare la mia voglia ,ma al contrario la ha alimentata e pensando al cazzo di mio fratello , porto la mano fra le gambe ed inizio ad accarezzarmi , raggiungendo in brevissimo tempo , un intenso orgasmo.
Dopo essermi fatta la doccia ,mi affaccio alla finestra di camera e vedo Angela , distesa su un lettino in piscina , che prende il sole , come al solito in topless , rimango a lungo ad osservare il suo meraviglio corpo dalla pelle color ebano e il desiderio di fare con lei , quello che ho visto fare a mia madre il giorno prima , fa riaffiorare l’eccitazione nel mio corpo mai sazio .
Con malizia scelgo il costume piu’ carino che ho , mi lego i capelli in una lunga coda e infiate le infradito ai piedi , mi appresto a raggiungere Angela in piscina .
Quando sto per uscire di camera , mi fermo e dopo un attimo di indecisione , decido di osare il tutto per tutto e portate le mani dietro la schiena , mi sgancio il reggiseno del costume da bagno ,scoprendo i piccoli seni dalla pelle bianchissima , rispetto al resto del mio corpo oramai abbronzato, lo getto sul letto e preso l’asciugamano esco di casa diretta in piscina.
“Buongiorno....posso farti compagnia...?”domando ad Angela , guardandola con indifferenza ,mentre sistemo il telo sul lettino accanto al suo.
”Ei....faceva caldo stamattina....? “risponde con la sua naturale ironia maliziosa , sorridendomi mentre ammira il mio topless.
”Quando mamma non c’e’ ne approfitto un po’....tanto non credo che tu farai la spia....”rispondo con aria complice ricambiando il suo sorriso, “tranquilla saro’ un tomba fidati.....”ribatte Angela , continuando a guardarmi,mentre mi sistemo supina sul lettino.
“Speriamo di non scottarmi....”aggiungo, quando metto la mascherina protettiva sugli occhi , sistemando il piccolo elastico che la sostiene , intorno alla testa ,”quest’ anno e’ la prima volta che prendo il sole in topless...”.
Odo la lampo della borsa da mare di Angela

aprirsi e dopo poco , la sento sedersi al bordo del mio lettino , percependo il contatto ,caldo, della sua coscia contro la mia.
“Non preoccuparti ho un olio miracoloso contro le scottature.....”dice con voce dolce Angela , mentre gocce di olio caldo cominciano a cadere in ordine sparso sul mio corpo.
Non avevo mai provato niente di cosi piacevole , senza poter vedere nulla , causa la mascherina sugli occhi , sento le mani di Angela carezzarmi su tutto il corpo , non come sbrigativamente viene fatto, quando si spalma la crema , ma in modo lento , come stesse facendomi un abilissimo massaggio. Il suo tocco e delicatissimo , l’olio lo rende ancora piu’ bello e quando con entramne le mani accarezza i miei piedini non riesco a trattenere un gemito di piacere .
”Ti piace il mio tocco.....”sento dire con voce molto sensulae ad Angela che naturalmente si e’ accorta del piacere che sto provando , “anche a me piace toccarti sai.....”prosegue accarezzandomi le gambe fino alle cosce ,rivelando cosi’ quale fosse fin dall’inizio il suo obbiettivo .
”Hai un corpo bellissimo....”adesso le sue carezze si fanno piu’ mirate e quando iniziano a palpare i miei seni , stuzzicando con le dita i mie capezzoli turgidi , inizio a gemere di piacere perdendo completamente la testa.
I baci scambiati fino ad oggi , con occasionali compagni di classe o qualche amico al cinema , non sono neanche paragonabili a quello che mi sta dando Angela .
Le nostre lingue si intrecciano vogliose , non posso vederla , causa la mascherina che mi copre gli occhi , ma con le mani la cerco e le accarezzo , la schiena liscia , fino al culetto coperto dalle mutandine del costume da bagno . Sento il suo seno ,grande e duro , premere sul mio , i nostri capezzoli turgidi toccarsi ,e quando Angela scioglie i fiocchi che sorreggono le mie mutandine, togliendole ,vengo colta da un forte orgasmo che solo la bocca di lei , premuta sopra la mia , impedisce di accompagnare con un lunghissimo grido di piacere.
Senza darmi neanche il tempo di riprendermi ,Angela mi bacia sul collo,pizzica i mie capezzoli durissimi e contemporaneamente ,con il dito, dopo aver sapientemente accarezzato il mio clitoride gonfio , penetra nel mio sesso bagnato ,fino ad incontrare la membrana , ancora intatta , del mio imene , “spero che troverai presto l’uomo giusto per concedegli questo meraviglioso regalo, e’ un peccato lasciare initulizzata una cosi’ deliziosa fichetta”prosegue maliziosamente Angela , riferendosi alla mia verginita’ .
Come succede durante le visite dal ginecologo , sentendo il suo dito entrare ,mi irrigidisco tutta , la paura mi paralizza quando lo sento premere sul mio imene , ma Angela e’ veramente brava e accarezzandomi contemporaneamente il clitoride con il pollice della mano, sostitusci subito la paura con il piacere e la voglia di godere , se non fosse lei a bloccarsi , eccitata come sono , mi farei tranquilla mente sverginare dalla sua mano .
Angela inginocchiata ai piedi del lettino , con la testa fra le mia gambe , lecca la mia fica bagnatissima , con la lingua percorre sapientemente le mie carni sensibili , facendo aprire le grandi labbra , mi tormenta fino al profondo della mia anima,dandomi rapidi colpetti di lingua sul clitoride , sono incapace di controllare il mio corpo e quando la brasilana da un morzettino delicato , alla punta del clitoride ,nonostante lo sforzo dei miei muscoli addominali , non riesco a trattenere uno schizzetto di pipi’ che bagna il mento e le labbra della bella brasiliana.
”Ummmm....oltre ad essere una viziosetta sei anche un impertinente pisciona......”sento dire maliziosamente ad Angela mentre ansimo , imbarazzata ,dopo essermi messa seduta , nel vano tentativo di bloccare la pipi’ ,
”Sai....il tuo sapore non mi dispiace....... “ascolto Angela , che invece di rimproverarmi , ricomincia a leccare la mia fica e sadicamente, con il dito , accarezza il mio forellino dell’uretra facendomi mordere le labbra nel tentativo di trattenermi .
“Ti..prego..Angela....fermati.......cosi’ non riesco a resistere..!!! “grido disperata cercando di far smettere la mia torturatrice ,”e chi ti ha detto che voglio che resisti......”risponde maliziosamente Angela mentre sento il suo dito scendere in basso fino ad andare ad accarezzare il forellino del mio ano , “anzi....e’ il contrario.....” , con un gesto improvviso il suo dito medio , aiutato dall’olio, entra di colpo nel mio culo cogliendomi del tutto impreparata e mentre le mie labbra emettono un lungo , gutturale ,lamento , una calda pioggia dorata piove sul viso di Angela che avidamente , apre la bocca dissetandosi con il mio liquido caldo .
Completamente persa nel labirinto della passione , tutto il mondo intorno a me non significa piu’ nulla , l’unica cosa che desidero e ‘ godere , le mie grida di piacere si fanno sempre piu’ forti e prolungate,mentre distesa supina sul lettino mi offro oscenamente ad Angela tenendo le gambe aperte ed i piedini sollevati in alto , per meglio agevolare il dito della brasiliana , che continua a deflorare il mio ano , regalandomi un piacere mai provato prima .
All’apice del godimento , quando oramai il mio corpo e’ pronto ad esplodere in un orgasmo fortissimo ,con mio grande disapunto , sottolineato da uno spontaneo lamento , misto di supplica e protesta, Angela sfila il dito dal mio culo , “no......ti prego....non smettere.....”la imploro , vogliosa , portando la mia mano fra le gambe , iniziando a masturbarmi voracemente il clitoride per raggiungere l’orgasmo che bramo con tutta me stessa.
“Vedrai adesso godrai..... come non hai mai goduto prima.....”e’ la risposta che Angela mi da , mentre sento il suo copro , infilarsi fra le mie gambe aperte, le sue mani stringere i miei glutei allargandoli , “cosa..v..uoi fare......?”domando con voce incerta , non potendo vedere cosa succede , causa la mascherina , che pero’ non impedisce di farmi avvertire la grossa presenza che preme sul mio ano , iniziando progressivamente ad entrare.
”Ahhhhhh!!!!!!....basta....!!!ti ...prego...!!!toglilo.....!!!!” grido disperata , sconvolta dal dolore fortissimo , sembra che un dardo di fuoco stia entrandomi nel culo spaccandolo in due . Con le mani provo ad allontanare il corpo di Angela che grava sopra di me , ma la brasiliana e’ troppo forte ed ogni mio disperato tentativo e’ vano.
Sento l’oggetto avanzare nel mio culo , sembra enorme , disperata tolgo la mascherina e i miei occhi , bagnati dalle lacrime , incontrano lo sguardo carico di piacere di Angela.
Il bellissimo viso , dalla pelle color nocciola della brasialiana e’ teso per lo sforzo e parzialmente coperto dai lunghi capelli scuri che , sudati , le si appiccicano alla fronte , le sue labbra carnose sono aperte lascinado intravedere i bianchi denti e a tratti , la punta della sua meravigliosa e sapiente lingua , i suoi grandi seni oscillano davanti ai mie occhi , mossi dal movimento dei fianchi che ,inesorabilmente , spingono l’enorme cazzo nero , che le troneggia fra le gambe , dentro il mio ano oscenamente dilatato.
La scoperta della reale natura di Angela e’ talmente sorprendente , da farmi quasi dimenticare il dolore che sto sentendo, come in trance la guardo , mentre , stringendomi le caviglie con le mani , mi mantiene con i piedi in aria piegata sulla schiena , oscenamente esposta alla sua vista , vedo il suo grosso cazzo nero che , vinta la resistenza del mio povero anello anale , entra completamente nel mio culo , sbattendo i suoi testicoli gonfi sui miei glutei arrossati , aumentando progressivamente il ritmo della sodomizzazione , fino a quando con un lungo grido di piacere , inarcando la schiena ,Angela non scarica il suo seme caldo nel mio intestino.







I CASI DELLA VITA 4​





(Confessioni)

In tutte le mie fantasie , neanche in quelle piu’spinte , avevo mai immaginato che il mio primo rapporto sessuale completo, lo vivessi nella piscina di casa , inculata da una trans .
Nonostante stia spalmandomi la pomata lenitiva datami da Angela , sul forellino del mio ano dolorante , rimasto oscenamente dilatato , dopo la sodomizzazione subita dalla brasilana,ancora non riesco a razionalizzare l’idea di essere diventata donna cosi’.
Veramente ho sempre saputo che una ragazza diventa donna , quando un uomo le prende la verginita’ rompendole l’imene , quindi non so se il termine si adatta alla mia situazione, indubbiamente pero’ , una verginita’ mi e’ stata presa e anche molto dolorosamente , spero proprio che quando succedera’ nel modo tradizionale , non faccia cosi’ male.
Mentre passo l’indice della mano destra , ricoperto di pomata , sul mio ano , seguendone il bordo con il polpastrello , realizzando cosi’ quanto sia diventato grande , osservo Angela mentre esce completamente nuda dalla piscina dopo aver fatto il bagno .
Il mio sguardo cade sul grosso pene scuro che le pende morbido fra le gambe , oscillando ad ogni suo passo , la sua forma tozza e grossolana , contrasta , con le forme gentili e delicate della brasiliana rendendo il suo corpo , bizzarro , innaturale ma anche , estremamente affascinate.
Dopo che Agela ha goduto nel mio culo, siamo rimaste a lungo abbracciate sul lettino e comprendendo il mio stato emotivo, la brasiliana , con amorevole delicatezza , mi ha calmata , asciugando le mie lacrime con i suoi baci e lenendo il mio dolorore con sapienti carezze , fino a farmi avere un nuovo , intensissimo , orgasmo.
Finalmente libere dai pregiudizzi , ci siamo reciprocamente confidate , io le ho raccontato, di averla vista con mia madre in piscina e di come , dopo essere stata sopresa da Filippo , mi sia fatta lasciare coinvolgere nei suoi giochetti adolescenziali , lei invece mi ha confidato , che la sua venuta in casa nostra non e’ stata casuale e che in relata’ e’ l’amante di mia madre oramai da piu’ di tre anni.
Sono sempre stata timida e riservata , ma l’esuberante personalita’ di Angela , unita alla sua abilita’ nel prendermi nel modo giusto , riesce a farmi rivelare anche le mie piu’ private emozioni.Come un fiume di parole , libera da vergogna , incalzata dalle sue piccanti e mirate domande , le rivelo tutta la mia personalita’ tendenzialmente esibizionista, le racconto di come adori sentirmi desiderata e goda nel fare le cose cosiddette proibite,e che mi piacerebbe farmi guidare da lei in giochi sempre piu’ piccanti

ed eccitanti.
Continuando a parlare , apprendo la storia della vita di Angela , di come si e’ rivelata la sua natura , di come e’ stata emarginata per essa , costretta a fare pompini ai suoi amici per poter stare insieme a loro, ho saputo di quando e’ scappata di casa e sia stata costretta a rubare e a propstituirsi , per potersi fare l’perazione al seno ed i trattamenti ormonali,
Mi ha raccontato di come ha conosciuto mia madre , rivelandomi che nonostante il carattere autoritario , che ha sempre mostrato in casa e al lavoro , goda nel farsi sottomettere , facendomi cosi’ comprendere , come mai , fin dall’arrivo di Angela , le ha sempre permesso di fare cose , che prima ,erano assolutamente vietate in casa nostra.
Vedendo come mi eccitavo nel sentire alcuni racconti fatti su mia madre , riguardanti orge ed episodi occasionali nei posti piu’ impensabili, Angela mi ha proposto di collaborare con lei a creare nuove ed eccitanti situazioni coinvolgendo anche mia madre e mio fratello , ed io sempre piu’ pazza di eccitazione , ho accettato con entusiamo a patto che da oggi fra me e lei , non esistano piu’ segreti .
La guardo avvicinarsi mentre , dopo essersi asciugata ed avvolto il corpo nel telo da mare , si friziona i lunghi capelli bagnati tentando di asciugarli.
“Come va il culetto...?Fa ancora male.....”domanda mentre si siede nel bordo del mio lettino, “la tua pomata e’ veramente miracolosa non sento piu’ dolore “ rispondo sistemandomi meglio per farle posto.
”Sono proprio contenta.....questo vuol dire che fra poco potremmo rifarlo.......”dice gardandomi in modo malizioso , accarezzandomi delicatamente il seno con il dorso della mano , “per quanto riguarda me..... possiamo farlo anche subito......”rispondo con voce bassa e sensuale mentre le nostre labbra si uniscono e le nostre lingue si intrecciano.
“E’ buono mi piace il suo sapore....”e’ il pensiero che passa nella mia testa mentre , inginocchiata sul pavimento , fra le gambe aperte di Angela , succhio il suo cazzo , ancora morbido , per farlo tornare duro come poco prima. Seguendo le indicazioni della brasiliana, succhio il pene , facendo scorrere le mie labbra lungo il suo tronco , mettendo molta attenzione a non graffiarlo con i dentini, piano piano ,dai sussulti che percepisco in bocca ,riconosco i suoi punti piu’ sensibili ed e’ bellissimo sentire come lentamente si indurisce gratidicando il mio lavoro di bocca.
Guidata da Angela , mentre la succhio , infilo il dito indice ed il medio della mano destra , nel suo culo ,entrando senza alcun problema nel suo ano ancora piu’ grosso del mio e subito sento il suo cazzo diventare durissimo e crescere nella mia bocca fino a cozzare con la mia gola .
“Uummmm...siiii...sei bravissima piccola puttanella......”dice Angela gemendo e contorcendosi sul lettino “se...continui cosi’ mi farai godere......”prosegue , spingendo vogliosa il bacino contro la mia bocca ,quasi soffocandomi con suo grosso cazzo.
Nesuno dei mie conoscenti mi riconoscerebbe in questo momento, fino a due giorni prima , sapevo poco e niente in fatto di sesso , invece adesso , mi alzo in piedi , dopo essere stata in ginocchio fra le gambe aperte di una bellissima trans, che , con il cazzo duro e lucido , ricoperto dalla mia saliva , mi guarda , in modo supplichevole ,pregandomi vogliosa di farla godere , con fare autoritario la faccio sistemare ben distesa sul lettino e dopo essserle salita sopra a cavallo ,afferro il suo cazzo duro, lo guido con la mano fino ad appoggiarne la punta sul mio ano e piegandomi sulle ginocchia ,con un lungo sospiro di piacere , mi lascio sodomizzare .





I CASI DELLA VITA 5​

(Una estate indimenticabile)

Mi sveglio presto ,dopo aver trascorso una notte agitata , l’estate sta diventando veramente torrida , il letto sembra un forno , sento il lenzuolo che si appiccica alla pelle del mio corpo nudo , porto una mano fra le gambe e ripensando ai tanti sogni erotici fatti durante la notte , mi accarezzo il folto triangolo di peletti neri che ricopre il mio sesso.Mi sento gia’ eccitata e vogliosa di iniziare a vivere la giornata che promette nuove ed intense emozioni, apro la finestra apprezzando il profumo dell’aria fresca e osservo l’alba che dona un velo rosato a tutta la campagna che circonda la nostra villa.
Attraverso la porta chiuso , sento i passi di mia madre mentre scende le scale per andare al lavoro , velocemente indosso il mio piagiama rosa , consistente in una canotta ed un paio di pantaloncini molto sgambati , esco di camera e camminando scalza la raggiungo in cucina.
“Buongiorno mamma....”la saluto sorridente dandole un bacetto sulla guancia , e’ molto elegante indossa un completo grigio , che modella il suo bel corpo e guardandola vestita da perfetta donna manager ,faccio fatica a vederla impegnata nelle situazioni raccontate da Angela. Pur volendole molto bene,provo un sadico piacere nel pensarla alle prese con persone che la umiliano , strappandole di dosso la sua immagine di donna perfetta , fredda ed inreprensibile, facendo emergere il suo lato passionale , la donna che e’ in lei , il suo essere troia .
“Ciao Sara ti sei alzata presto stamattina.....”mi sorride mentre ricambia il mio saluto dandomi un bacetto sulla fronte , “dato che ti sei alzata tu , lascio dormire ancora un po’ tuo fratello , ricordati di svegliarlo alle 7 perche’ alle 8 ha il bus per la piscina “continua mia madre mentre , frettolosoamente , raccoglie le sue borse ed esce di casa per prendere la macchina ed andare in ufficio.
Rimango , in piedi sulla porta di ingresso , a guardare la sua macchina che , allontanandosi ,fa sollevare una nuvola di polvere sulla strada sterrata che collega la nostra proprieta’ al raccordo della statale,adesso la casa e’ tutta mia e non ho nessuna intenzione di mandare Filippo al corso di nuoto .
Guardando la tv lascio che passi l’ora utile per prendere il bus , quindi preparo il caffe’ e la porto a Filippo in camera sua.
“Cavolo..!!! mamma mi uccidera’...!!!” dice preoccupatao mio fratello , dopo che gli ho comunicato che ha perso il bus , facendogli credere che non ha sentito la chiamata di mia madre, apro la finestra , illuminado la stanza di sole provocando le proteste

di Filippo che , ancora con gli occhi abbottonati dal sonno , non sopporta la forte luce .
“Alzati...!!! Non crederai di rimanere a letto tutto il giorno...... , devo rifare i letti ....”lo esorto ad alzarsi mentre appoggio il vasoio con il caffe’ sul suo comodino , siccome prima di salire in camera sua , ho volutamente allentato le spalline della coanotta del pigiama , piegandomi in avanti , gli regalo la perfetta visione del mio seno.
“Ummm...come sei sexy sorellina quando ti arrabbi.....”dice ridendo Filippo alzandosi dal letto , mostrando il suo bel fisico , coperto solo da una maglietta aderente e gli slip gia’ gonfi sul davanti.
”Non mi hai visto ancora arrabbiata veramente.... ma lo vedrai se non ti sbrighi.....”rispondo mentre mi piego sul letto per sistemare le lenzuola , muovendo volutamente il mio culetto davanti a lui , provocandolo sempre di piu’.
”Dammi i vestiti sporchi perche’ sto facendo la lavatrice , cosi’ poi non ho altri impegni per la giornata...”proseguo raccogliendo i suoi panni , sparsi per camera , mettendoli nel sacchettone della biancheria sporca , per poi fermarmi davanti a lui in attesa che mi consegni quelli che sta indossando.
”Se lo vuoi prendilo da sola.....”dice guardandomi malizioso dopo essersi tolto la maglietta lasciandosi solo lo slip che adesso fa fatica a contenere il suo pene in erezione .
”Credi che mi vergogni...?”rispondo con voce sensuale mettendomi di fronte a lui,portando le mani all’elastico delle sue mutande.
Il suo viso assume un espressione di estrema felicita’ quando gli tolgo gli slip e stringo in mano il suo pene duro , ma per sua sfortuna il mio piano non prevede di farlo godere e approfittando dello stato estasiato in cui si trova , mentre lo masturbo e lo bacio delicatamente sugli ampi muscoli pettorali , lo spingo progressivamente indietro fino a portatarlo sul corridoio , la sua mente inebetita dal piacere , non si accorge minimamente del momimento dell’altra mia mano che , lentamente , chiude la porta di camera sua serrandola e sfilandone la chiave .
Appoggiato al muro , con gli occhi chiusi , mio fratello ,mette le mani sulle mie spalle facendomi piegare sulle ginocchia, con la lingua seguo le righe dei suoi muscoli addominali infilandone la punta sul suo ombelico , guardo il suo pene teso davanti ai miei occhi e la tentazione di succhiarlo fino a ricevere in bocca il suo caldo nettare e’ forte , con la mano abbasso la pelle del prepuzio scoprendone la punta e avvicinandoci le labbra , raccolgo con la lingua una gocciolina di seme fuoriuscita precocemente , ma poi mi stacco da lui e veloce raccolgo il sacco della biancheria sporca con dentro la chiave e mi infilo ridendo nelle scale , lasciandolo nudo ed eccitato nel corridoio mentre Angela , con perfetto tempismo , si affaccia da camera sua per vedere cosa sta succendo .
Appoggiata al tavolo di cucina , piango dal ridere ascoltando la conversazione che sta avvenendo sul corridoio al primo piano fra Filippo ed Angela che , capito subito che la responsabile della situazione sono io , da perfetta spalla , continua abilmente il gioco da me iniziato , prendendo in giro mio fratello , il quale , imbarazzatissimo, con entrambe le mani a coprire il suo pene duro , cerca di giustificare e spiegare cosa faccia nudo in corridoio.
L’abbigliamento di Angela non aiuta certamente mio fratello, infatti la brasiliana , da consumata puttanella , ha pensato bene di uscire di camera indossando solo un babydoll rosa, praticamente trasparente , mostrando il suo seno perfetto ed il perizoma nero che nasconde la sua reale natura ma lascia completamente scoperto il suo splendido culetto .
“Vi decidete a venire a fare colazione...?”domando salendo le scale raggiungendoli in tempo per vedere Angela che , continuando a recitare la sua parte , in fondo al piccolo corridoio , guardandomi , si pone con il corpo davanti a quello di mio fratello , in piedi appoggiato alla parete , facendo finta di voler coprire la sua nudita’ ai miei occhi.
“Veniamo subito....un attimo e siamo pronti.... inizia pure......!!!”risponde Angela ,mettendo un tono di premura alla voce , indietreggiando fino ad appoggiare il suo culo sulle mani che coprono il pene duro di Filippo.
“Non venire... rimani pur....”mentre guardo Angela continuare la sua abile recita, sento le sue parole interrompersi di colpo e sul suo viso dipingersi un espressione di sorpresa , la vedo lentamente spostarsi scoprendo Filippo che appoggiato alla parete , con il viso rosso e stravolto , sussulta , tenendosi in mano il cazzo e non riesco a trattenere una sonora risata , quando guardo Angela , con il babydoll , la schiena ed i glutei , macchiati da una quantita’ incredibile di sperma gocciolante e densa.









I CASI DELLA VITA 6​

(Giochi senza frontiere)

“Mi spiace ....perdonami.....non capisco proprio come sia potuto accadere.....non sono riuscito a trattenermi....ti prego non raccontarlo a mia madre....”sono le accorate parole che , giunta in piscina , sento pronunciare a Filippo rivolgendosi ad Angela.La brasiliana indossando un bikini nero , e’ distesa a prendere il sole nel lettino mentre mio fratello , che indossa un costume colorato a pantaloncino modello bermuda, e’ in ginocchio sul pavimento accanto a lei .
“La colpa e’ tutta la sua ......e’ stata lei a chiudermi fuori di camera....”dice Filippo indicandomi ,”che cosa c’entra Sara....”interviene Angela sollevandosi seduta sul lettino mentre con le mani si raccoglie i lunghi capelli scuri in una coda.
“Cosi’ impara a farmi arrabbiare....stamattina non voleva alzarsi da letto.....a perso anche l’autobus per andare in piscina.....”rispondo mentre distendo il telo sul lettino libero accanto a quello della brasiliana , “ anzi sono stata anche troppo brava....avrei dovuto sculacciarlo.....”aggiungo ridendo , facendo ridere anche Angela .
“Sono stata proprio contenta di trovarti nel corridoio....complimenti.... , sei un bel ragazzo....anche se dovresti imparare a controllarti un po’ di piu’ .....o con tutta quella roba che produci , fra qualche anno avrai decine di bambini...”dice Angela rivolgendosi con dolcezza verso Filippo,”fortuna che fa bene alla pelle ti ha fatto la doccia ......” intervengo io sorridendo , mettendomi seduta sul lettino , facendo posto cosi’ a Filippo che si siede accanto a me , entrambi rivolti verso Angela ,
“in effetti..... avete ragione.....ma non e’ stato facile stamattina....prima tu ....e poi Angela......io non sono di ferro....” risponde Filippo grattandosi la testa imbarazzato, “come..... che cosa gli hai fatto prima che lo incontrassi io......?”Interviene Angela rivolgendosi a me , fingendo stupore ,”non voleva consegnarmi la biancheria indossata durante la notte , allora ho dovuto toglierla io e vedendogli il pistolino duro....mi ha fatto tenerezza..... e.... lo ho accarezzato un po’....”rispondo sorridendo ad Angela con la massima normalita’, “non si e’ limitata solamente ad accarezzarmelo ....me lo ha anche baciato....”interviene Filippo cercando con vigore di far capire ad Angela che non e’ solo uno spara , spara .
“Poverino allora adesso capisco perche’ appena me lo ha appoggiato sul culo e’ esploso......lo avevi lasciato a mezzo.....chissa’ come soffriva....”dice Angela guardando con dolcezza Filippo, “e’ vero in parte e’ colpa mia.....ma deve comunque imparare a controllarsi non puo’ esplodere subito, appena viene sfiorato da una donna“ribatto io
“Allora insegnatemi....!!! Meglio di voi chi potrebbe farlo.....oltretutto oramai mi avete gia’ visto nudo , dai...vi prego.....”interviene Filippo, visibilmente eccitato dai nostri discorsi.
“E’ escluso!! ,Se lo sapesse tua madre ci ucciderebbe...”ribatte inteligentemente Angela , facendo in modo che mio fratello pensi che sia una concessione quella che gli facciamo e non

il coronamento di un piano , portato avanti fin dalla mattina ,
“Piu’ che altro se la prenderebbe con me....” aggiungo io come rafforzativo.
“Ve lo prometto non dirò niente a nessuno .....ve lo giuro sara’ il mio piu’ nascosto segreto....” ci rassicura Filippo guardandoci in modo supplichevole.
Uno scambio di sguardi fra me ed Angela, e’ il segnale che abbiamo portato Filippo dove volevamo e allora ,la brasiliana riprende la parola” daccordo....pero’ dovrai ubbidirci ......”sorride , mettendosi seduta anche lei nel nostro lettino , dall’altro lato di Filippo , “per prima cosa devi imparare , che non esisti solo tu ....e che prima di provare piacere devi donarlo.....”continua con voce dolce Angela guardando Filippo che annuisce con la testa.
“Dimostrami che hai capito.....voglio vedere come ti comporti con Sara....”prosegue Angela , con voce bassa che mette in evidenza la sua eccitazione, si alza in piedi per fare spazio sul lettino dove io mi distendo di schiena ,”mi raccomando...ricordati che il tuo obbiettivo deve essere il suo piacere....sei anche fortunato.....non ti capitera’ spesso di trovare ragazze belle come tua sorella.....”conclude la brasiliana riempiendomi di orgoglio.
Sorvegliato da Angela in piedi vicino a noi, Filippo restando seduto sul lettino, con delicatezza porta le sue mani dietro la mia schiena e dopo avermi sganciato il reggiseno , lo toglie scoprendo il mio seno dai capezzoli gia’ turgidi. Con la medesima cura , toglie le mutandine sfilandomele dai piedi , lasciandomi completamente nuda . Sentire il loro sguardo sul mio corpo , fa aumentare il battito del mio cuore e con esso la mia eccitazione , nel frattempo , rivelando una tecnica che non immaginavo avesse, probabilmente sviluppata guardando decine di film porno, Filippo accarezza con il dorso della mano il mio corpo , regalandomi deliziosi brividi di piacere e quando inizia a leccare con rapidi colpetti di lingua i miei capezzoli inizio a gemere.
“Bravissimo ...guarda come gode tua sorella...continua cosi’....” lo incita con voce dolce Angela mentre Filippo continua a leccarmi il seno e localizzato il mio clitoride , inizia ad accarezzarlo con sorprendente abilita’ portandomi ben presto ad un piacere sublime.
Le mie grida si fanno sempre piu’ forti mentre mi contorco di piacere sul lettino , con la testa infilata fra le mie gambe , oscenamente aperte , Filippo lecca la mia fica ,grondante di umore, mentre viene denudato da Angela che, alle sue spalle, gli sfila i bermuda.
“Siiiiii!!!!!....godooooo!!!!!”grido travolta dal piacere , cadendo quasi dal lettino, per le forti contrazione che il mio corpo vive, Filippo mi guarda incredulo restando in ginocchio ai miei piedi ,con le labbra intrise dei mie umori .
“Bravissimi.........adoro le persone calde come voi......”dice Angela abbraccianciandoci ,seduta in mezzo a noi , tenendoci il viso appoggiato sul suo seno denudato del reggiseno , “credo che tuo fratello meriti un premio per come e’ stato bravo.....”si rivolge a me con voce sensuale e dopo essersi scambiate uno sguardo di intesa , entrambe ci mettiamo incinocchiate sul pavimento davanti a Filippo che a gambe aperte ci offre orgoglioso il suo scettro del piacere.
Le labbra mia e di Angela si sfiorano e le lingue si intrecciano sul cazzo duro di Filippo , le nostre bocche si alternano e mentre una lo succhia , l’altra con rapidi colpetti di lingua fa vibrare il sacchetto gonfio dei suoi testicoli , fino all’apoteosi finale , quando ,avvisate dal grido di piacere di mio fratello, ci mettiamo in ginocchio con la bocca aperta davanti a lui che,stando in piedi , stringendosi il cazzo in mano, scarica il suo seme sul nostro viso.
Mentre Filippo si distende un po’ sul lettino per riprendersi dal forte orgasmo appena vuto, io e Angela , restando inginocchiate, continuamo a baciarci e a leccarci i nostri visi ripulendoli dalla sperma ,quindi tenendoci per mano , infiliamo sotto la doccia che nonostante l’acqua fresca, non riesce a calmare il fuoco che abbiamo dentro.
Un espressione allarmata si dipinge sul volto di Angela , quando le mie mani si fermano sui fiocchi dei laccetti che sorreggono le sue mutandine, leggo per un attimo, nei suoi occhi il timore di rivelarsi davanti a Filippo , quindi riporto le mani sui suoi fianchi e riprendo a baciarla , accogliendo la sua lingua vogliosa che invade la mia bocca ma quando vedo Filippo alzarsi dal lettino e venire verso di noi , abbasso nuovamente le mani , sciolgo i fiocchi delle sue mutandine e prima che Angela possa reagire, le lascio cadere per terra .
“Wow!!!!...ma sei una trans....e’ fantastico...!!!” l’ammirazione e la completa mancanza di pregiudizzi ,dimostrata da mio fratello , alla vista del grosso pene che semirigido , pende dalle gambe di Angela , tranquillizza subito tutte , “ho decine di foto di trans sul pc.....ma non ne ho mai vista nessuno bella come te...” l’entusiamo di Filippo e’ contagioso e sia io che Angela non possiamo evitare di ridere nel vedere la reazione del suo pene che , alla vista della trans , di colpo diventa duro.
Ho sempre voluto tantissimo bene a mio fratello e oggi vedendo come si comporta , lo ammiro ancora di piu’ , sono convita che pochissimi ragazzi della sua eta’ avrebbero reagito in modo cosi’ splendido come ha fatto Filippo e spontaneamente , avvicinandomi a lui sento il bisogno di eprimergli tutta la mia ammirazione e tenendogli il viso fermo con entrambe le mani lo bacio , un bacio intenso carico di passione , in cui la mia lingua piu’ esperta va a cercare quella di lui , inizialmente inerte, stimolandola fino a che non collabora .
Angela rimasta a pochi metri da noi ad ammirare il nostro bacio incestuoso, masturbandosi lentamente ci raggiunge e mentre mi da il cambio iniziando a baciarsi con Filippo , io mi abbasso sulle gambe iniziando a succhiare in modo alternato aiutandomi con la mano i loro cazzi .
E’ la prima volta che succhio due cazzi contemporaneamente accorgendomi cosi’ di come cambi il sapore da cazzo a cazzo, succhio principalmente il grosso cazzo di Angela per farlo diventare completamente duro, mentre mi limito a qualche carezza con quello di Filippo , che gia durissimo, temo mi scoppi subito in bocca.
“Ummm.....dai....mettimi in culo il tuo cazzo duro........fammi godere “sento pronunciare ad Angela mentre la succhio , guardandola dal basso verso l’alto , la vedo sfilare il suo pene , adesso duro , dalla mia bocca , andare a mettersi a quattro zampe sul lettino e aprendosi i glutei con le mani , mostrare oscenamente il suo grosso ano.
Il pene di mio fratello viene come risucchiato dal vorace culo di Angela , mentre io , infilando con il viso , fra le gambe della brasialiana , riprendo a succhiarla massaggiandole contemporaneamente i testicoli con la mano .
Sollecitata da questo doppio trattamento , pochi minuti dopo sento il seme caldo di Angela ,schizzare nella mia bocca e colare lungo la mia gola mentre , contemporaneamente ,anche Filippo gode nel culo della trans.



I CASI DELLA VITA 7​

(Mamma)

“Ero sicura che vi avrei trovato qui....”dice Angela mentre entra in camera di Filippo richiudendosi la porta alle spalle, “Sara sei diventata veramente una spudorata puttanella......a tuo marito ...poveretto.....spuntera’ un maestoso parco di corna.......ne sono sicurissima.....”continua Angela ridendo , sedendosi sul bordo del letto dove , completamente nuda , inginocchiata a quattro zampe , sto facendomi sodomizzare da mio fratello.
“Credo che sei la verginella con il culo piu’ sfondato d’italia......”afferma in modo ironico Angela , “i tuoi gemiti di piacere si sentono fin dalle scale, dovete essere piu’ prudenti , se qualche volta vostra madre rientra prima a casa, si accorge subito di cosa state facendo....” ci consiglia la brasiliana guardando con tranquillita il rapporto incestuoso che sta avvenendo davanti ai suoi occhi.
“Hai ragione.....ma e’ cosi’ bello.....”rispondo ansimante fra i gemiti di piacere sbattuta da Filippo che con impeto continua ad incularmi ,”devi tranquillizarti un po’...... hai tutta la vita per fare sesso.....non puoi continuare a questi ritmi.....guarda come hai ridotto tuo fratello ...se continui a spremerlo cosi’.....finirai per farlo ammalare......” prosegue Angela prendendomi con la mano il mento sudato facendomi voltare la testa all’indietro , in modo che possa vedere Filippo alle mie spalle che , inginocchiato sul materasso ,mi incula tenendomi ferma con le mani strette ai miei fianchi , il suo viso sudato in effetti e’ pallido e con gli occhi cerchiati da eveidenti occhiaie nere , “no...no....non voglio smettere.....ce la faccio benissimo.....”interviene prontamente Filippo che spavaldamente garantisce ad Angela la sua perfetta tenuta, anche se la sua voce gli esce molto piu’ flebile del normale.
“E’ inutile siete due ninfomani incurabili....”dice scoraggiata la trans alzandosi dal letto , “ stavo cercandovi per dirvi che stasera , vostra madre , rientra a casa prima perche’ ospita dei suoi colleghi, dirigenti di una filiale giapponese ,venuti in italia per un importante meeting presieduto da vostra madre , dormiranno qui ... “ prosegue rimanendo in piedi sulla porta , mentre guarda il mio viso stravolto , che sbava vivendo l’ennesimo orgasmo , “va bene......ve lo diro’ piu’ tardi......” sconsolata Angela esce di camera richiudendosi la porta alle spalle.
La mamma nel primo pomeriggio rientra a casa e dopo averci riunito , tutti e tre , compresa Angela, ci spiega che questi signori sono importanti dirigenti della filiale giapponese della sua ditta e siccome devono partecipare ad un meeting presieduto da lei il giorno successivo , non essendoci camere libere negli alberghi limitrofi , tutti pieni in questo periodo ,verranno ospitati in casa nostra .Di conseguenza per una notte sia io che Filippo che Angela saremo ospitati in casa dei miei zii che abitano

nel paese vicino.
Non siamo molto entusiasti di questa soluzione , e meno di tutti lo e’ Filippo che in casa degli zii , dovra’ dormire con nostro cugino e non potra’ dedicarsi al suo passatempo preferito ,ovvero , fare sesso con me ed Angela , che invece dormiremo in due piccole camerette singole.
La sera quando tutti in casa sono andati a letto , non riuscendo a dormire divorata dalla curiosita’ di sapere cosa sta facendo la mamma , mi alzo dal letto ,indosso frettolosamente un leggero vestitino estivo direttamente sul corpo nudo ,esco in silenzio e presa una bicicletta dalla rimessa di mio zio , mi dirigo verso casa per verificare se sono veri i racconti fatti da Angela .
Mi introduco furtivamente in giardino e mi dirigo verso la luce che proviene dalla piscina, dovo sento il rumore indistinto di persone che parlano.
La siepe che circonda la piscina , mi impedisce di vedere cosa sta accadendo intorno alla vasca ma i sospiri che sento sono abbastanza rivelatori ,cosi’ sempre piu’ eccitata e curiosa ,cercando di non far rumore ,mi arrampico su un albero che costeggia la piscina , lentamente mi lascio scivolare lungo un ramo fino a quando non si apre di fronte a me la perfetta vista della piscina.
Le mie mani stringono forte il rametto su cui mi trovo cercando di mantenere il precario equilibrio mentre sbalordita osservo mia madre , in compagnia di due giapponesi, uno di circa 40 anni e l’altro sulla sessantina ,tutti e tre completamente nudi .
Sento il mio sesso bagnarsi mentre , con gli occhi sgranati , osservo la scena che si svolge davanti ai mie occhi. I due giapponesi dai i corpi grassocci e flaccidi , si masturbano i loro piccoli cazzi , mentre osservano , con sguardo autoritario ,mia madre che in ginocchio sul pavimento della piscina , si prostra davanti a loro baciando umilmente i loro piedi . Senza mostrare il minimo segno di gentilezza, come e tipico per i giapponesi che considerano la donna la loro schiava, uno degli uomini ,il piu’ giovane , afferra per i capelli mia madre facendola sollevare e senza alcun riguardo andando alle sue spalle ,gli infila il cazzo in culo mentere il piu’ vecchio , in piedi davanti a lei continua a masturbare il suo pene semirigido guardando con superiorita e sarcasmo mia madre mentre viene sodomizzata dall’altro .Adesso che ho verificato la veridicita’ dei racconti di Angela , vorrei andare via ma la scena che vedo e’ troppo eccitante e quasi inavvertitamente inizio a muovere il bacino strofinando il sesso contro il legno del ramo, Vedere i due giapponesi che umiliano cosi’ mia madre , solitamente cosi’ distinta ed aristocratica mi porta ad un livello di eccitazione poche volte raggiunto prima, e quando vedo il piu’ vecchio dei due piscira sul viso di mia madre vengo travolta da un orgasmo fortissimo , talmente intenso da farmi perdere l’equilibro , facendomi cadere, con un sonoro tuffo ,dentro la piscina.
La mia apparizione improvvisa crea il caos , il piu’ anziano dei due uomini , parlando in giapponese , con voce autoritaria , mentre tiene ferma mia madre ,agitatissima e totalmente sconvolta dalla mia apparizione , ordina all’altro uomo di tirarmi fuori dalla vasca e questi , come un militare ben addestrato ,esegue prontamente , estraendomi senza molti riguardi dall’acqua per poi depositarmi , in ginocchio sul pavimento , accanto a mia madre.
Mentre sono inginocchiata davanti ai due uomini , sapendo di averla combinata grossa , timidamente mi volto verso mia madre per cercare di capire, quanto saranno feroci le sue ripercussioni al mio gesto avventato , ma guardandola in faccia, con mia grande sorpresa,la vedo sfuggire il mio sguardo , travolta dalla vergogna per essere stata sorpresa da me in atteggiamenti tanto osceni. In effetti non sapendo dei miei rapporti con Angela e Filippo , dei racconti che ci ha fatto la bella brasiliana e del fatto che gia’ sapessi , quando ho preso la decisione di venire furtivamente a casa , di trovarla in situazioni simili, capisco che non sia facile per una madre , trovare le parole per giustificare un comportamento simile alla propria figlia .
I due uomini , che seccati si stavano rivestendo , consapevoli della fine del loro bel gioco a causa della mia inopportuna intrusione , si bloccano di colpo , quando , mi avvicino a mia madre accarezzandogli con dolcezza i lunghi capelli biondi e i lor piccoli cazzi , ancora scoperti , sussultano vedendomi baciarla infilandole la lingua in bocca.
Non so cosa mi sia preso, forse il mio cervello e’ definitivamente andato in tilt per le fortissime emozioni provate negli ultimi giorni oramai il gusto del perverso esercita’ in me un fortissimo ed inresistibile richiamo , la mamma si difende cercando di allontanare quelle’essere immondo e depravato, che un tempo era la sua figlia educata e pudica , suo orgoglio e vanto, nell’averla cresciuta cosi’ senza padre e nonostante la sua vita segreta dissoluta , aiutata dai due giapponesi , che compresa la situazione sono accorsi in mio aiuto bloccando mia madre per le braccia , mi infilo fra le sue gambe e inizio a leccare il suo sesso glabro che per la prima volta , riesco ad osservare da cosi’ vicino e cosi’ in dettaglio , notando subito come sia profondamente differente dal mio . La fica di mia madre e’ grande e si apre completamente davanti a me mostrando le sue labbra carnose dal profilo irregolare ed il suo interno rosso , le cui morbide pieghe , fanno da cornice al grosso foro centrale, i cui bordi , sporcati da una leggera schiuma vischiosa e biancastra si contraggono nell’inutile tentativo di chiudersi.
Divaricando le labbra di mia madre con la mia lingua vogliosa , mi gusto il suo sapore cosi’ diverso da quello dello sperma di cui mi sono dissetata abbondantemente nei giorni precedenti e provo un brivido unico quando le mia labbra avvolgono il suo clitoride gonfio e turgido , iniziando a succhiarlo come fosse un piccolo pene.
Gridando frasi incoerenti , la mamma si contorce , sbavando sul pavimento della piscina , bloccata dai due uomini che contemporaneamente, le succhiano i grossi capezzoli turgidi , dimostrandomi cosi’ come siano labili le sue rimostranze e che anche lei e’ un aninamale sempre in cerca del piacere . Senza smettere di leccarla , infilo senza fatica due dita della mano destra nel suo culo sforzandomi di spingerle sempre piu’ in profondita’ dentro di lei fino a che le sue gambe si irrigidiscono , facendo tendere i piedini ben curati , e con un urlo animalesco gode .
In attesa che mia madre sfinita dall’orgasmo appena avuto , riprenda le forze, i due uomini mi fanno alzare in piedi e senza indugi mi spogliano lasciandomi completamente nuda .Come facevano ai tempi della tratta delle schiave , i due giapponesi analizzano con cura ogni particolare del mio corpo , eprimendo molta soddisfazione quando scoprono che sono ancora vergine . Stando in piedi ,scalza e nuda guardo il piu’ giovane dei due giapponesi prendere una grossa borsa depositata vicino ad una sdraio, e’ la borsa che mia madre tiene sopra l’armadio in camera sua , la riconosco per averla vista piu’ volte rimettendole in ordine la camera e quando l’uomo la apre davanti a me , comprendo ancora meglio quanto poco conoscessi mia madre prima di questa estate .
I due uomini sorridono guardando lo stupore dipinto sul mio viso , mentre osservo l’interno della borsa pieno di falli in lattice delle piu’ differenti forme e dimensioni, manette, collari , fruste , ci sono persino due divaricatori come quelli usati dai ginecologi.Solo navigando su internet avevo visto un simile repertorio di ogettistica erotica, sento l’eccitazione crescere prepotentemente in me e la cosa non sfugge al piu’ vecchio dei due uomini ,che guardandomi con sguardo carico di malizia e libidine , prende dalla borsa un piccolo frustino rigido , simile a quello di un fantino e con esso inizia ad accarezzare il mio corpo seguendone il contorno dei seni ”Adesso inparerai , giovane puttanella , come sono bravi i giapponesi , tanto irrisi da voi occidentali per la dimensione del pene , a far godere le loro donne....”dice sarcastico il vecchio e le sue parole generano un lungo brivido di paura in me facendomi accapponare la pelle, “ma prima dobbiamo pensare al lato economico....sai i gadget delle ragazze vergini sono molto richiesti dal mercato giapponese...” dice guardandomi in modo ironico per poi dare uno sguardo di comando al suo compagno .
Il piu’ giovane con tono autoritario mi ordina di stendermi di schiena sul tavolo in ferro , posto nel giardino adiacente alla piscina , poi prende dalla sua borsa una piccola telecamera ed inizia a filamre il vecchio che in piedi davanti alla cinepresa parlando in giapponese si comporta come fosse un giornalista di un documentario.
“Cosa ..volete farmi....”balbetto con voce impaurita restando distesa completamente nuda sul freddo tavolo , non ottengo risposta ma vedo che la telecamera si sposta verso di me ed il vecchio continuando a parlare in giapponese si posiziona al mio fianco .”adesso giovane puttanella preleveremo campioni del tuo splendido corpo vergine ....”sorride il vecchio rivolgendosi a me in italiano, “tranquilla non sentirai male ....anzi.....”soggigna guardandomi mostrandomi i suoi denti giallognoli e leggermente storti”metteremo i campioni in sacchetti di plastica sottovuoto e li venderemo nei sexi shop giapponesi facendoci un mucchio di soldi ....” ride per poi ordinare al suo compagno di ricominciare a riprendere.Continuando a commentare in giapponese il vecchio prende un paio di forbici e con delicatezza inizia a tagliare il folto cespuglietto di peletti neri che mi ricopre il sesso metendoli in un piccolo sacchetto di palastica .Cerco di restare immobile trattenendo il fiato preoccupata , guardando il giapponese che posate le forbici , completa l’opera con il rasoio facendo diventare il mio pube completamente glabro .”Hai visto che bel lavoretto ....?sembri una bambina... “ scherza il vecchio guardandomi mentre le sue mani giocano con le labbra sottili e strette del mio sesso aprendole leggermente mostrando cosi’ alla camera la puntina del mio clitoride gonfio e gia’ bagnato , “guarda come si bagna la troietta....”scherza con il suo compagno in italiano per fami comprendere anche a me umiliandomi cosi’ ancora di piu’ “sara facile raccogliere i campioni dei suoi doci umori...” prosegue iniziando sapientemente a toccare il clitoride con il polpastrello del suo indice proprio davanti all’ochio della telecamera tenuta dal suo compagno a pochi centimetri dalla mia fica .
Mi mordo le labbra , cerco di non dargli la soddisfazione di riprendermi mentre godo , ma il mio istinto ninfomane ha il sopravvento ed in poco tempo vengo travolta dall’orgasmo. sbrodolando oscenamante come una fontana davanti alla telecamera ed al vecchio che, preso un piccolo flacone , prontamente raccoglie i miei umori , sigillandoli per poi metterli in un piccolo frigo portatile apparso chissa come accanto a me .”Bravissima....sei proprio la nostra gallinella dalle uova doro”sorride il vecchio guardando il piccolo flacone trasparente con al suo interno il liquido trasparente dei miei umori prima di riporlo nel piccolo frigo, “non abbiamo ancora finito ...”prosegue guardandomi mentre svita il tappo di un recipiente in plastica dalle dimensioni di una lattina per poi tendermi la mano aiutandomi a sollevarmi dal tavolo , “adesso mentre vieni ripresa dalla telecamera devi fare un po’ di pipi’ in questo barattolo “. Come in trance ancora scossa dall’orgasmo avuto poco prima , ubbidientemente , mi piego sulle ginocchia lasciando che il vecchio posizioni sotto la mia fica il recipiente ,e quando la telecamera mi inquadra dalle labbra del mio sesso esce un lungo getto di liquido giallastro che centra in pieno il barattolo riempiendolo quasi fino all’orlo.”hai proprio una bambina molto ubbidiente “dice ironico Il vecchio giapponese guardando mia madre che ripresasi dal forte orgasmo si avvicina a noi anche lei completamente nuda ,”un ultima piccola richiesta e poi possiamo passare alla parte piu’ piacevole....” sorride il nipponico guardando il suo compagno piu’ giovane.”No quello no!!!...Mi rifiuto!!! “ tento di scappare ma il vecchio mi blocca prontamente impedendomelo mentre il suo compagno si avvicina a me con un vasino da notte come quello dei bambini in mano . “Su avanti sei stata brava fino ad ora e adesso ti metti a fare i capricci...”dice ironico il vecchio tenendomi bloccata e vedendo che non ho intenzione di collaborare , aiutato dal giovane mi sollevano rimettendomi distesa di schiena sul tavolo ma questa volta mi bloccano con le manette i polzi alle gambe del tavolo .”No!!!questo non lo faro mai!!!”Grido decisa a non collaborare mentre il giovane messosi dietro la mia testa tenendomiafferrate le mie gambe dalle caviglie le tira verso se fino a portare i miei piedi dietro la mia testa costringendomi a stare pegata quasi su me stessa in modo che il vecchio abbia libero acceso al mio culo.”Vedrai faremo in un attimo...”con terrore , ncredula , vedo mia madre avvicinarsi al tavolo nuda , con lo sguardo fisso quasi fosse un automa agli ordini del giapponese , in mano ha una grossa siringa piena d’acqua e con la mano sta spalmandoci sopra una crema , probabilmente lubrivicante.”Mi spiace tesoro devo farlo vedrai non sentirai nulla “ dice mia mdre con voce dolce entre appoggia la punta della siringa sul mio ano iniziando a premere facendola entrare nel mio culo “no mamma nooo..ti prego...” la supplico ma lei inesorabile spinge il pistone della siringa e subito dopo sento il mio iintestino gonfiarsi riempito di acqua.edo mia madre sfilare la siringa completamente vuota e porsi con il vasino in mano davanti al mio culo .Sento il mio ventre gorgogliare e un bisogno insopportabile di defecare , provo a trattenermi ma devo cedere e spalancando le labbra contraggo un ultima volta i miei addominali e subito dopo con un rumore simile a quando facciamo uscire aria dal culetto , un spruzzo di acqua dal clorato marrone mi esce dalle viscere cadendo dal pavimento e subito dopo ripreso dalla telecamera , un lungo e tozzo tubero di color marrone mi esce dall’ano depositandosi sul vasino tentuo da mia madre davanti al mio culo . Senta che mi vengono tolte le manette sento la lingua di mia madre che mi ripulisce il culetto e subito dopo il vecchio giappone se senza un minimo di precauzione e di preparazione , completamente nudo e stando sopra di me infilato fra le mie gambe aperte con un colpo secco mi svergina lacerandomi brutalmente l’imene facendomi gridare di dolore mentre il giovane raccoglie il sangue che esce dalle labbra del mio sesso.
L’ incontro si protrasse fino all’alba , dopo la brutale deflorazione furono molto amorevoli con me e con unguenti e pomate fecero in in breve tempo passare il forte bruciore che sentivo fra le gambe . I due nipponici si dimostrarono veramente instancabile e a dispetto dei loro piccoi cazzi diostrarono entrambi grande resistenza e abilita’ nell’arte amatoria . Non avendo mai preso anticoncezionali , inevitabilmente , visto le numerose volte che i due giapponesi sono venuti dentro di me ,dopo circa un mese ho scoperto di essere incinta . Adesso che sto scrivendo questo racconto sono passati 7 anni da quella estate stupenda , vivo ancora nella mia garnde casa di campagnia , ho 4 figli tre chiaramente di stirpe asiatica ed uno probabilmente figlio di Angela , mulatto . Il facoltoso Vecchio giapponese , che non ha mai voluto che abortissi , ha sempre pensato al mio mantenimento garantendomi una vita molto agiata ed evitandomi la necessita’ di lavorare . Unico obbligo che ho e’ di accoglierlo nel mio letto quando viene in italia , spesso in compagnia di qualche suo amico o compagno di affari , ho raggiunto un alta abilita nell’arte amatoria , a volte penso che non e’ il modo corretto di vivere ma chi se ne frega.....
davvero bello
 

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