Racconto di fantasia Nuovi orizzonti di coppia

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alfredoa

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PARTE 10

La mia ragazza si raddrizzò e guardandomi dritto negli occhi mi chiese: - Ok, dimmelo chiaramente, senza girarci intorno. A te ecciterebbe essere guardato da loro mentre scopiamo? -.

Per quanto mi riguardava avevo già un pensiero preciso sulla questione, ma finsi una faccia pensosa per qualche secondo.

-Certo, sarebbe davvero una cosa strana e che va oltre a tutto quello che abbiamo finora, però… - iniziai.

-Però cosa, ti avevo detto di non girarci intorno. Rispondimi di getto, senza pensarci troppo – fece lei.

-Ok ok, in effetti il pensiero della cosa un po’ mi fa eccitare. Ma non so se ne sarei in grado, ci sarebbe una differenza fondamentale con loro, cioè che lo stavano facendo senza sapere di essere spiati. Noi invece sentiremmo i loro occhi puntati, onestamente non so come potrei reagire laggiù. E tu cosa ne pensi? – risposi.

-Io? Io penso che tu sia davvero perverso. Ma non è un caso che mi piacesse così tanto stare in compagnia di Alessia prima e che ora sia finita insieme a te. A me piacerebbe provare una cosa del genere, sono curiosa – concluse.

Il discorso si chiuse così e poco dopo i nostri amici fecero ritorno all’accampamento. Il viaggio di ritorno vide cambiate le coppie, stavolta Marco ed Alessia camminavano fianco a fianco poco distanti da noi. Il gruppetto però, forse per la stanchezza o forse per altri pensieri, era molto più silenzioso.

Raggiungemmo l’hotel quando ormai i raggi del sole iniziavano ad essere bloccati dalle montagne che racchiudevano la vallata e, come se ci fosse bisogno di dirlo, finimmo poco dopo nel centro benessere.

Quel giorno le ragazze si divertirono molto a mettere a confronto i loro seni fra una sauna e l’altra, a quanto pare durante la lontananza qualche volume era cambiato.

Durante queste conversazioni, alla risposta della mia ragazza che probabilmente tutto era dovuto alla pillola che aveva iniziato a prendere da un annetto, Alessia la colse alla sprovvista. Mentre il suo sguardo evitava l’amica per l’imbarazzo dell’argomento e i nostri sguardi fissi sull’oggetto della disputa, due mani si appoggiarono alle sue tette e iniziarono a tastarla in malo modo.

La mia lei fece un gridolino mezzo scandalizzato e scacciò le mani dell’amica.

-Scusa scusa, volevo solo verificare come erano cambiate. In effetti prima non erano mai state così sode, sembra che stiano per scoppiare ora! – fece Alessia.

-Ma ti pare! Non abbiamo più vent’anni, queste cose non le dovremmo più fare! -.

Cercai di intromettermi innocentemente nell’accesa discussione: - Ehm, scusa amore, cosa intendi dire? Quando eravate giovani passavate le giornate a toccarvele? -.

-Tu sei ancora più scemo di lei invece! No, cosa pensi, non passavamo le nostre giornate a lesbicare! È normale farsi qualche confronto quando si è più giovani, non credo ci sia nulla di male! – rispose stizzita.

- Ah, certo- feci io, con l’aria di avere finalmente compreso – scusa Marco, dopo quando andiamo a sciacquarci vuoi che ci tocchiamo le palle a vicenda? È solo per fare qualche confronto, non c’è nulla di male-.

La sauna si riempii di risate, seguite dai miei soffocati gemiti di dolore quando la mia futura moglie prese la sua salvietta e la uso a mo’ di frusta sulla zona che avrei dovuto confrontare con Marco. Me l’ero cercata, ma il pensiero delle esperienze giovanili di quelle due mi turbò non poco.

Pensai che il mio commento un fondo di verità l’avesse tutto sommato. Per quanto le relazioni fra ragazzi e ragazze siano diverse, sia fisicamente che mentalmente, non mi ci vedevo proprio qualche anno prima a toccare i pettorali di un mio amico per “confrontarli”. Se una cosa del genere era davvero avvenuta fra la mia ragazza e Alessia, sicuramente le loro intenzioni erano state meno innocenti di quanto ammettessero.

Tornammo nelle nostre stanze mentre ancora riflettevo sulla cosa. Marco e Alessia decisero che quella sera avrebbero usufruito della doccia insieme, mentre io e la mia lei aspettammo pazientemente il nostro turno distesi sul letto, con gli accappatoi ancora umidi.

La cena quella sera si rivelò molto più pesante della precedente, il menù richiedeva assolutamente un buon vino rosso come accompagnamento e non potemmo dire di no ai suggerimenti del cameriere. Fu così che alla fine della serata ci ritrovammo tutti abbastanza allegri, complice anche l’ottima amicizia che ormai si stava instaurando fra tutti e quattro.

Mentre tornavamo in camera il buio era ormai totale e a differenza della notte prima le temperature non erano più così permissive, nonostante la stagione estiva.

Fu durante il breve tragitto fra la struttura principale dell’hotel e le nostre stanze nella dependance che Alessia, stringendosi il maglioncino leggero che teneva sulle spalle, disse: - Cavolo, mi sa che stasera il nostro momento da guardoni salta, col cavolo che sto ad aspettare sul terrazzo per guardarvi! -.

Probabilmente anche senza alcool non avrebbe avuto problemi a fare quella battuta, ma mentre noi ridevamo ancora di gusto la mia ragazza prese per la prima volta Alessia in contropiede rispondendole a tono: - Ma povera, figurati se vi facciamo stare fuori con questo freddo. Venite direttamente in camera nostra no? C’è un divanetto ai piedi del letto che sembra messo lì apposta -. E rivolgendosi a me concluse la sua uscita: - Per te è un problema amore? Non credo che un vetro di mezzo o meno faccia tanta differenza-.

Mentre pensavo a cosa rispondere, vidi per la prima volta una cosa di Alessia che non avevo mai osservato prima: la sua faccia, per la prima volta, imbarazzata.
 

H2O

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Bello, molto bello !!!
Auguri per le vostre novità, sono contento siano liete !
Attendo con impazienza di leggere com'è continuata la serata....
;)
 
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alfredoa

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PARTE 11

Mentre pensavo a cosa rispondere, vidi per la prima volta una cosa di Alessia che non avevo mai osservato prima: la sua faccia, per la prima volta, imbarazzata.



Marco cercò di uscire da quel momento in maniera un po’ impacciata: -Ma no ragazzi, davvero, mi pare eccessivo. Aspettiamo una sera più calda su! -.

Eravamo ormai arrivati all’ingresso nel frattempo, quindi la mia lei tagliò corto: -Fate come vi sentite più a vostro agio, sul serio. Mi sembrava solo un’idea carina per pareggiare i conti, in questi giorni la confidenza non ci è mancata credo. E soprattutto, penso che la cosa a noi non dispiaccia neanche più di tanto -.

E aprendo la porta della nostra stanza: -Quindi, decidete voi, senza nessuna pressione. Il divanetto lo libero subito dai nostri vestiti, così se volete entrare starete più comodi. Per il resto la porta la lasciamo socchiusa, e non aspetteremo troppo per iniziare-.

Una volta accostata la porta e lasciata la nostra coppia di amici indecisa sul da farsi, la mia ragazza iniziò a bisbigliare al mio orecchio: -Amore, sono stata troppo diretta? Scusami, ma ormai io è tutto il giorno che ci pensavo a questa cosa e loro non sembravano più dell’idea…-.

-Scherzi – risposi a voce bassissima – questo è ancora meglio di quello che ci eravamo detti. Spero solo di non soffrire di ansia da palcoscenico! Sempre che entrino ovviamente, Alessia l’hai presa un po’ in contropiede…-.

Con l’ansia che i nostri amici potessero effettivamente entrare da un momento all’altro, smisimo di bisbigliare e ci concentrammo sulla nostra svestizione. Eravamo già lavati e profumati dalla doccia prima della cena e tutti avevamo già usufruito del bagno prima di lasciare il ristorante, quindi la cosa duro giusto il tempo di togliersi ogni indumento che avevamo indosso e rimanere completamente nudi, come se stessimo per entrare in una delle saune dell’hotel in cui eravamo.

La situazione, con mia grande sorpresa, mi stava già eccitando più di quanto avessi immaginato. La mia ragazza non avrebbe dovuto fare molti sforzi per riscaldarmi, anzi, non ne avrebbe dovuti fare affatto. Ero già completamente eretto quando lo notò, il suo sguardo era un mix di giudizio per quanto fossi effettivamente depravato e approvazione.

Stesi sul letto la mia lei iniziando a baciarla dolcemente e toccandole i seni, non curandomi troppo della porta che rimaneva sempre socchiusa come l’avevamo lasciata.

Le cose si facevano sempre più spinte, dopo un po’ infatti, sempre con le nostre teste sui cuscini, avevamo iniziato a masturbarci a vicenda. Tutto sembrava tacere dall’altra stanza, notai tristemente in un attimo di lucidità.

Ormai rassegnato, presi quindi una posizione piuttosto imbarazzante nel caso in cui qualcuno fosse effettivamente entrato dalla porta. Volevo verificare con la mia bocca quanto la mia ragazza fosse effettivamente bagnata, quindi mi misi a quattrozampe sul letto mentre afferravo le sue cosce per portarmi alla faccia il suo inguine.

Fu a quel punto che sentii un inequivocabile cigolio della porta, ma ormai era troppo tardi per nascondere il mio ano alla vista dei nuovi arrivati.

Alzando lo sguardo vidi la mia ragazza fare un breve cenno di saluto, per poi richiudere velocemente gli occhi e godersi il momento. Quando osservai ancora la sua faccia poco dopo invece, stavolta i suoi occhi rimasero spalancati, come se ci fosse qualcosa che non si aspettava.

Incuriosito, dovetti fermare la mia attività per girarmi e capire il motivo di tanto stupore.

Sicuramente Marco e Alessia si erano appena seduti sul divanetto, i rumori non lasciavano molti dubbi, ma era una cosa programmata e desiderata per tutti, quindi qualcosa mi sfuggiva.

Rimasi di sasso anche io quando mi voltai e scoprì il motivo dello stupore. Marco e Alessia erano completamente nudi.

Alessia, dispiaciuta dall’interruzione, ci esortò a continuare: -Scusate, non volevamo fermarvi, continuate pure come se non ci fossimo! -.

Marco si aggiunse: - Ale, spiega perché siamo senza vestiti pure noi magari, dallo sguardo della tua amica credo sia rimasta sorpresa più per quello che del fatto che siamo qua-.

-Ah, certo – riprese Alessia – scusateci, è che non ci sembrava un vero pareggio dei conti quello che ci avevate proposto. Alla fine voi avreste visto solo un pompino da lontano dietro un vetro, mentre noi avremmo potuto goderci tutto lo spettacolo a pochi centimetri da voi. Quindi con Marco abbiamo deciso di entrare almeno nudi, come voi, per sciogliere un po’ l’imbarazzo. Cosa ne dite? -.

Terminato il momento di stupore, mi ripresi e risposi: - Mi sembra una cortesia molto carina da parte vostra, tu cosa ne dici amore? -.

-Dico che ora è il tuo turno, mettiti giù, sono sicura che Marco apprezzerà di più la vista di un buco femminile- rispose la mia lei.
 

alleine

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PARTE 11

Mentre pensavo a cosa rispondere, vidi per la prima volta una cosa di Alessia che non avevo mai osservato prima: la sua faccia, per la prima volta, imbarazzata.



Marco cercò di uscire da quel momento in maniera un po’ impacciata: -Ma no ragazzi, davvero, mi pare eccessivo. Aspettiamo una sera più calda su! -.

Eravamo ormai arrivati all’ingresso nel frattempo, quindi la mia lei tagliò corto: -Fate come vi sentite più a vostro agio, sul serio. Mi sembrava solo un’idea carina per pareggiare i conti, in questi giorni la confidenza non ci è mancata credo. E soprattutto, penso che la cosa a noi non dispiaccia neanche più di tanto -.

E aprendo la porta della nostra stanza: -Quindi, decidete voi, senza nessuna pressione. Il divanetto lo libero subito dai nostri vestiti, così se volete entrare starete più comodi. Per il resto la porta la lasciamo socchiusa, e non aspetteremo troppo per iniziare-.

Una volta accostata la porta e lasciata la nostra coppia di amici indecisa sul da farsi, la mia ragazza iniziò a bisbigliare al mio orecchio: -Amore, sono stata troppo diretta? Scusami, ma ormai io è tutto il giorno che ci pensavo a questa cosa e loro non sembravano più dell’idea…-.

-Scherzi – risposi a voce bassissima – questo è ancora meglio di quello che ci eravamo detti. Spero solo di non soffrire di ansia da palcoscenico! Sempre che entrino ovviamente, Alessia l’hai presa un po’ in contropiede…-.

Con l’ansia che i nostri amici potessero effettivamente entrare da un momento all’altro, smisimo di bisbigliare e ci concentrammo sulla nostra svestizione. Eravamo già lavati e profumati dalla doccia prima della cena e tutti avevamo già usufruito del bagno prima di lasciare il ristorante, quindi la cosa duro giusto il tempo di togliersi ogni indumento che avevamo indosso e rimanere completamente nudi, come se stessimo per entrare in una delle saune dell’hotel in cui eravamo.

La situazione, con mia grande sorpresa, mi stava già eccitando più di quanto avessi immaginato. La mia ragazza non avrebbe dovuto fare molti sforzi per riscaldarmi, anzi, non ne avrebbe dovuti fare affatto. Ero già completamente eretto quando lo notò, il suo sguardo era un mix di giudizio per quanto fossi effettivamente depravato e approvazione.

Stesi sul letto la mia lei iniziando a baciarla dolcemente e toccandole i seni, non curandomi troppo della porta che rimaneva sempre socchiusa come l’avevamo lasciata.

Le cose si facevano sempre più spinte, dopo un po’ infatti, sempre con le nostre teste sui cuscini, avevamo iniziato a masturbarci a vicenda. Tutto sembrava tacere dall’altra stanza, notai tristemente in un attimo di lucidità.

Ormai rassegnato, presi quindi una posizione piuttosto imbarazzante nel caso in cui qualcuno fosse effettivamente entrato dalla porta. Volevo verificare con la mia bocca quanto la mia ragazza fosse effettivamente bagnata, quindi mi misi a quattrozampe sul letto mentre afferravo le sue cosce per portarmi alla faccia il suo inguine.

Fu a quel punto che sentii un inequivocabile cigolio della porta, ma ormai era troppo tardi per nascondere il mio ano alla vista dei nuovi arrivati.

Alzando lo sguardo vidi la mia ragazza fare un breve cenno di saluto, per poi richiudere velocemente gli occhi e godersi il momento. Quando osservai ancora la sua faccia poco dopo invece, stavolta i suoi occhi rimasero spalancati, come se ci fosse qualcosa che non si aspettava.

Incuriosito, dovetti fermare la mia attività per girarmi e capire il motivo di tanto stupore.

Sicuramente Marco e Alessia si erano appena seduti sul divanetto, i rumori non lasciavano molti dubbi, ma era una cosa programmata e desiderata per tutti, quindi qualcosa mi sfuggiva.

Rimasi di sasso anche io quando mi voltai e scoprì il motivo dello stupore. Marco e Alessia erano completamente nudi.

Alessia, dispiaciuta dall’interruzione, ci esortò a continuare: -Scusate, non volevamo fermarvi, continuate pure come se non ci fossimo! -.

Marco si aggiunse: - Ale, spiega perché siamo senza vestiti pure noi magari, dallo sguardo della tua amica credo sia rimasta sorpresa più per quello che del fatto che siamo qua-.

-Ah, certo – riprese Alessia – scusateci, è che non ci sembrava un vero pareggio dei conti quello che ci avevate proposto. Alla fine voi avreste visto solo un pompino da lontano dietro un vetro, mentre noi avremmo potuto goderci tutto lo spettacolo a pochi centimetri da voi. Quindi con Marco abbiamo deciso di entrare almeno nudi, come voi, per sciogliere un po’ l’imbarazzo. Cosa ne dite? -.

Terminato il momento di stupore, mi ripresi e risposi: - Mi sembra una cortesia molto carina da parte vostra, tu cosa ne dici amore? -.

-Dico che ora è il tuo turno, mettiti giù, sono sicura che Marco apprezzerà di più la vista di un buco femminile- rispose la mia lei.
Continua ti prego! È meraviglioso!!!!
 

Poncharell

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Ma questo racconto e' semplicemente un capolavoro... non so come mi sia sfuggito...
Letto ora tutto d'un fiato... e fortuna che era la prima volta che scrivevi!
Ben narrato e molto, molto eccitante.
Spero davvero di continuare a leggerti.
 
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alfredoa

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Rimasi di sasso anche io quando mi voltai e scoprì il motivo dello stupore. Marco e Alessia erano completamente nudi.

Alessia, dispiaciuta dall’interruzione, ci esortò a continuare: -Scusate, non volevamo fermarvi, continuate pure come se non ci fossimo! -.

Marco si aggiunse: - Ale, spiega perché siamo senza vestiti pure noi magari, dallo sguardo della tua amica credo sia rimasta sorpresa più per quello che del fatto che siamo qua-.

-Ah, certo – riprese Alessia – scusateci, è che non ci sembrava un vero pareggio dei conti quello che ci avevate proposto. Alla fine voi avreste visto solo un pompino da lontano dietro un vetro, mentre noi avremmo potuto goderci tutto lo spettacolo a pochi centimetri da voi. Quindi con Marco abbiamo deciso di entrare almeno nudi, come voi, per sciogliere un po’ l’imbarazzo. Cosa ne dite? -.

Terminato il momento di stupore, mi ripresi e risposi: - Mi sembra una cortesia molto carina da parte vostra, tu cosa ne dici amore? -.

-Dico che ora è il tuo turno, mettiti giù, sono sicura che Marco apprezzerà di più la vista di un buco femminile- rispose la mia lei.

Iniziò così a contraccambiare quello che aveva ricevuto da me finora, in un modo molto più spinto del suo solito. Si stava evidentemente mettendo in mostra di fronte ai nuovi spettatori, provava infatti ad ingoiare la mia eccitazione il più possibile, fino a livelli che non avevo mai visto prima e soprattutto quando passava a leccare più in basso aveva una dedizione davvero indecente.

La posizione che occupavo in quel momento era davvero privilegiata, potevo vedere tutto quello che succedeva nella stanza. La mia allora ragazza che si dedicava a me con quell’insolito entusiasmo, il suo sedere leggermente alzato che doveva stare donando splendide visioni dall’altro lato della stanza e soprattutto i nostri amici che si erano leggermente spostati sull’estremità destra del divano ai piedi del letto, evidentemente per osservare meglio come si stava svolgendo quella sessione di sesso orale così focosa.

Ad un certo punto iniziai ad orecchiare qualche commento sottovoce di Marco verso Alessia: -Vedi, è così che intendo io quando ti chiedo di non leccarmelo semplicemente, vedi come va in basso lei… Guarda, sembra che stia per mettersele in bocca tutte e due!-.

-Se la mia tecnica non ti soddisfa, prova a chiedere a lei la prossima volta di farti un pompino, ingrato!- fu la risposta sottovoce di Alessia, che nonostante la sua irritazione voleva evitare di disturbare l’amica impegnata.

Ben presto però dovetti fermare la mia lei, la situazione era davvero andata oltre ogni limite per me e avevo paura di deludere il pubblico con una performance troppo breve. Scostai quindi con dolcezza la faccia della lei con delicatezza dal mio inguine e le chiesi se le andasse di mettersi a quattro zampe.

Acconsentii senza problemi, nonostante sentissimo entrambi gli occhi degli amici appiccicati sui nostri corpi.

La situazione era davvero incredibile, mai avrei immaginato di trovarmi in una scena del genere, ma quello che più di tutto mi stava stupendo era la naturalezza della mia ragazza. Non solo non aveva il minimo imbarazzo, ma anzi si stava impegnando per rendere la performance il più “teatrale” possibile, concedetemi il termine. Avevo già appurato il suo lato esibizionista in passato, qui però l’asticella del gioco era molto, decisamente più in alto.

Perso nei miei pensieri, mi ero distratto per un attimo e subito venni ripreso: -Allora, cosa combini? Vuoi farmi stare così ancora per molto?-.

La mia lei stava attendendo con impazienza, nella posizione che avevo richiesto.

Si aspettava probabilmente di essere penetrata, ma conscio del fatto che la pausa non mi era ancora bastata per riprendere i giochi senza preoccuparmi di venire troppo in fretta, decisi invece di dedicarmi con la lingua al suo buco posteriore. Dopo qualche sospiro molto rumoroso, iniziai ad accompagnare alla lingua anche un paio di dita nel buco principale. Era così bagnata che non dovetti neanche fare pressione, sembrava che le mie mani venissero risucchiate e la cosa non sfuggi ad Alessia: -Secondo me due dita sono troppo poche per la mia amica, guarda come scivolano bene, mettine almeno tre dai…-.

La sua voce aveva un tono davvero lascivo, sembrava seriamente preoccupata del fatto che la mia lei godesse abbastanza. Probabilmente Marco la stava masturbando mentre si gustavano la scena, o addirittura stava provvedendo lei stessa, ma non potevo vedere bene essendo quasi completamente girato di spalle rispetto a loro.

Quando decisi che avevo riposato a sufficienza, tolsi finalmente la mia faccia dal sedere della mia ragazza e mi preparai a entrare dentro di lei, ma a quanto pare prima si doveva fare un piccolo cambiamento di posizione.

-Aspetta aspetta, vedo solo il muro così, fammi girare almeno… - disse la mia lei.

E con mia estrema sorpresa, si girò per guardare dritto in faccia i nostri amici mentre veniva penetrata. La nuova posizione mi permise di dissipare i dubbi sui movimenti alle nostre spalle, seppure il divano coprisse la maggior parte dei corpi della coppia che ci stava osservando.

Le mani di Marco erano, come avevo previsto, in mezzo alle gambe di Alessia e mi sembrava che lei stesse pure ricambiando il favore. Sicuramente la sua faccia non lasciava altre interpretazioni, ogni tanto i suoi occhi si chiudevano per godere meglio del tocco del suo ragazzo.

Iniziai così a spingermi nella mia lei, prima piano piano per poi aumentare gradualmente il ritmo. Lei non aspettava altro, probabilmente l’intermezzo di prima aveva deluso le sue aspettative, ma d’altro canto le aveva dato l’opportunità di poter guardare i nostri mentre si divertivano pure loro.

La mia pausa era stata davvero provvidenziale, non avrei retto a lungo altrimenti. Mentre aumentavo il ritmo infatti Alessia si era chinata su Marco, facendo scomparire la sua faccia alla nostra vista. Stava evidentemente succhiando per bene Marco, la cui testa però era sempre rivolta verso la mia lei che aveva iniziato ad ansimare sempre più forte.

Ad un certo punto Marco cercò di fermare Alessia dicendo: -Alessia aspetta, devo venire, fermati un secondo ti prego!-.

La sua preghiera ovviamente non venne ascoltata, ma prima che potesse svuotarsi l’opera di Alessia fu interrotta dalla mia lei.

-Ragazzi per piacere, non si vede nulla, tiratevi su! Voglio vedere quando ti fai venire in bocca!- disse cercando di contenere i sui gemiti.

Dopo un rapido sguardo di assenso fra i nostri due amici, Marco si alzò sulle proprie ginocchia, così che Alessia potesse mostrarci come stava prendendo quasi tutta in bocca l’eccitazione di Marco. Qualche secondo dopo vedemmo i movimenti di lei fermarsi per accogliere il suo liquido, troppo abbondante evidentemente per la minuta bocca della nostra amica, dato che iniziò presto a colargli qualche traccia di sperma sul mento.

Alessia, dopo aver ingoiato il tutto, concluse la sua opera rivolgendoci un ampio sorriso, mentre con la mano sinistra cercava di asciugare le tracce di Marco che non era riuscita a contenere.

Questa visione fu per me il colpo di grazia. Avvertii la mia ragazza che ormai stavo per arrivare anche io a conclusione, ma la sua risposta fu: -Ti prego, ancora un attimo, mi manca davvero poco!-.

Ancora una volta intervenne Alessia, Marco era completamente offline in quel momento: -Amore mio, non credo proprio che riesca a rallentare dopo tutto questo, però magari posso aiutare te ad andare un po’ più veloce… - e senza aspettare una risposta, sporgendosi un po’ dal divano, mise la sua bocca su quella della mia lei. Un bacio appassionato, che provocò quasi immediatamente l’orgasmo in contemporanea di noi due.

Il pensiero che la stessa bocca che aveva appena accolto il seme di Marco stesse ora baciando quella della mia ragazza mi aveva fatto venire all’istante, ma evidentemente il bacio inaspettato di Alessia doveva avere avuto un effetto simile anche sulla mia lei.

Tre di noi erano ormai sfiniti, solo una persona guardava delusa la stanza, ancora in attesa di qualcosa.

-No scusate, e io?!- chiese l’unica che ancora non aveva trovato completa soddisfazione quella notte.

(CONTINUA…)
 

ergosum

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PARTE 12

Rimasi di sasso anche io quando mi voltai e scoprì il motivo dello stupore. Marco e Alessia erano completamente nudi.

Alessia, dispiaciuta dall’interruzione, ci esortò a continuare: -Scusate, non volevamo fermarvi, continuate pure come se non ci fossimo! -.

Marco si aggiunse: - Ale, spiega perché siamo senza vestiti pure noi magari, dallo sguardo della tua amica credo sia rimasta sorpresa più per quello che del fatto che siamo qua-.

-Ah, certo – riprese Alessia – scusateci, è che non ci sembrava un vero pareggio dei conti quello che ci avevate proposto. Alla fine voi avreste visto solo un pompino da lontano dietro un vetro, mentre noi avremmo potuto goderci tutto lo spettacolo a pochi centimetri da voi. Quindi con Marco abbiamo deciso di entrare almeno nudi, come voi, per sciogliere un po’ l’imbarazzo. Cosa ne dite? -.

Terminato il momento di stupore, mi ripresi e risposi: - Mi sembra una cortesia molto carina da parte vostra, tu cosa ne dici amore? -.

-Dico che ora è il tuo turno, mettiti giù, sono sicura che Marco apprezzerà di più la vista di un buco femminile- rispose la mia lei.

Iniziò così a contraccambiare quello che aveva ricevuto da me finora, in un modo molto più spinto del suo solito. Si stava evidentemente mettendo in mostra di fronte ai nuovi spettatori, provava infatti ad ingoiare la mia eccitazione il più possibile, fino a livelli che non avevo mai visto prima e soprattutto quando passava a leccare più in basso aveva una dedizione davvero indecente.

La posizione che occupavo in quel momento era davvero privilegiata, potevo vedere tutto quello che succedeva nella stanza. La mia allora ragazza che si dedicava a me con quell’insolito entusiasmo, il suo sedere leggermente alzato che doveva stare donando splendide visioni dall’altro lato della stanza e soprattutto i nostri amici che si erano leggermente spostati sull’estremità destra del divano ai piedi del letto, evidentemente per osservare meglio come si stava svolgendo quella sessione di sesso orale così focosa.

Ad un certo punto iniziai ad orecchiare qualche commento sottovoce di Marco verso Alessia: -Vedi, è così che intendo io quando ti chiedo di non leccarmelo semplicemente, vedi come va in basso lei… Guarda, sembra che stia per mettersele in bocca tutte e due!-.

-Se la mia tecnica non ti soddisfa, prova a chiedere a lei la prossima volta di farti un pompino, ingrato!- fu la risposta sottovoce di Alessia, che nonostante la sua irritazione voleva evitare di disturbare l’amica impegnata.

Ben presto però dovetti fermare la mia lei, la situazione era davvero andata oltre ogni limite per me e avevo paura di deludere il pubblico con una performance troppo breve. Scostai quindi con dolcezza la faccia della lei con delicatezza dal mio inguine e le chiesi se le andasse di mettersi a quattro zampe.

Acconsentii senza problemi, nonostante sentissimo entrambi gli occhi degli amici appiccicati sui nostri corpi.

La situazione era davvero incredibile, mai avrei immaginato di trovarmi in una scena del genere, ma quello che più di tutto mi stava stupendo era la naturalezza della mia ragazza. Non solo non aveva il minimo imbarazzo, ma anzi si stava impegnando per rendere la performance il più “teatrale” possibile, concedetemi il termine. Avevo già appurato il suo lato esibizionista in passato, qui però l’asticella del gioco era molto, decisamente più in alto.

Perso nei miei pensieri, mi ero distratto per un attimo e subito venni ripreso: -Allora, cosa combini? Vuoi farmi stare così ancora per molto?-.

La mia lei stava attendendo con impazienza, nella posizione che avevo richiesto.

Si aspettava probabilmente di essere penetrata, ma conscio del fatto che la pausa non mi era ancora bastata per riprendere i giochi senza preoccuparmi di venire troppo in fretta, decisi invece di dedicarmi con la lingua al suo buco posteriore. Dopo qualche sospiro molto rumoroso, iniziai ad accompagnare alla lingua anche un paio di dita nel buco principale. Era così bagnata che non dovetti neanche fare pressione, sembrava che le mie mani venissero risucchiate e la cosa non sfuggi ad Alessia: -Secondo me due dita sono troppo poche per la mia amica, guarda come scivolano bene, mettine almeno tre dai…-.

La sua voce aveva un tono davvero lascivo, sembrava seriamente preoccupata del fatto che la mia lei godesse abbastanza. Probabilmente Marco la stava masturbando mentre si gustavano la scena, o addirittura stava provvedendo lei stessa, ma non potevo vedere bene essendo quasi completamente girato di spalle rispetto a loro.

Quando decisi che avevo riposato a sufficienza, tolsi finalmente la mia faccia dal sedere della mia ragazza e mi preparai a entrare dentro di lei, ma a quanto pare prima si doveva fare un piccolo cambiamento di posizione.

-Aspetta aspetta, vedo solo il muro così, fammi girare almeno… - disse la mia lei.

E con mia estrema sorpresa, si girò per guardare dritto in faccia i nostri amici mentre veniva penetrata. La nuova posizione mi permise di dissipare i dubbi sui movimenti alle nostre spalle, seppure il divano coprisse la maggior parte dei corpi della coppia che ci stava osservando.

Le mani di Marco erano, come avevo previsto, in mezzo alle gambe di Alessia e mi sembrava che lei stesse pure ricambiando il favore. Sicuramente la sua faccia non lasciava altre interpretazioni, ogni tanto i suoi occhi si chiudevano per godere meglio del tocco del suo ragazzo.

Iniziai così a spingermi nella mia lei, prima piano piano per poi aumentare gradualmente il ritmo. Lei non aspettava altro, probabilmente l’intermezzo di prima aveva deluso le sue aspettative, ma d’altro canto le aveva dato l’opportunità di poter guardare i nostri mentre si divertivano pure loro.

La mia pausa era stata davvero provvidenziale, non avrei retto a lungo altrimenti. Mentre aumentavo il ritmo infatti Alessia si era chinata su Marco, facendo scomparire la sua faccia alla nostra vista. Stava evidentemente succhiando per bene Marco, la cui testa però era sempre rivolta verso la mia lei che aveva iniziato ad ansimare sempre più forte.

Ad un certo punto Marco cercò di fermare Alessia dicendo: -Alessia aspetta, devo venire, fermati un secondo ti prego!-.

La sua preghiera ovviamente non venne ascoltata, ma prima che potesse svuotarsi l’opera di Alessia fu interrotta dalla mia lei.

-Ragazzi per piacere, non si vede nulla, tiratevi su! Voglio vedere quando ti fai venire in bocca!- disse cercando di contenere i sui gemiti.

Dopo un rapido sguardo di assenso fra i nostri due amici, Marco si alzò sulle proprie ginocchia, così che Alessia potesse mostrarci come stava prendendo quasi tutta in bocca l’eccitazione di Marco. Qualche secondo dopo vedemmo i movimenti di lei fermarsi per accogliere il suo liquido, troppo abbondante evidentemente per la minuta bocca della nostra amica, dato che iniziò presto a colargli qualche traccia di sperma sul mento.

Alessia, dopo aver ingoiato il tutto, concluse la sua opera rivolgendoci un ampio sorriso, mentre con la mano sinistra cercava di asciugare le tracce di Marco che non era riuscita a contenere.

Questa visione fu per me il colpo di grazia. Avvertii la mia ragazza che ormai stavo per arrivare anche io a conclusione, ma la sua risposta fu: -Ti prego, ancora un attimo, mi manca davvero poco!-.

Ancora una volta intervenne Alessia, Marco era completamente offline in quel momento: -Amore mio, non credo proprio che riesca a rallentare dopo tutto questo, però magari posso aiutare te ad andare un po’ più veloce… - e senza aspettare una risposta, sporgendosi un po’ dal divano, mise la sua bocca su quella della mia lei. Un bacio appassionato, che provocò quasi immediatamente l’orgasmo in contemporanea di noi due.

Il pensiero che la stessa bocca che aveva appena accolto il seme di Marco stesse ora baciando quella della mia ragazza mi aveva fatto venire all’istante, ma evidentemente il bacio inaspettato di Alessia doveva avere avuto un effetto simile anche sulla mia lei.

Tre di noi erano ormai sfiniti, solo una persona guardava delusa la stanza, ancora in attesa di qualcosa.

-No scusate, e io?!- chiese l’unica che ancora non aveva trovato completa soddisfazione quella notte.

(CONTINUA…)
Stupendo, coinvolgente ed intrigante. Chi farà godere Alessia? Suspence
 
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Scusatemi per la lunga pausa, sperando ci siano ancora alcuni di voi che vogliono sapere come è proseguita la nostra storia, ecco il nuovo capitolo:


PARTE 13

Tre di noi erano ormai sfiniti, solo una persona guardava delusa la stanza, ancora in attesa di qualcosa.

- No scusate, e io?!- chiese l’unica che ancora non aveva trovato soddisfazione quella notte.

Marco era evidentemente provato e lo capivo perfettamente. Mai mi sarei immaginato quello che stavamo vivendo fino a poche ore prima e adesso che mi ero alleggerito non avevo neanche le forze di uscire dalla mia lei, nonostante sapessi che se non mi fossi spostato a breve il mio seme avrebbe iniziato ad uscire da dove l’avevo depositato, sporcando il nostro letto.

Il ragazzo della nostra amica provò a mettere insieme una scusa decente, tirando in ballo la situazione strana in cui si trovavano e la fatica della camminata della giornata, ma Alessia non ne voleva sapere.

Il bacio tra lei e la mia ragazza, svoltosi dal bordo del letto matrimoniale al divano dove Alessia era ancora inginocchiata, si era ormai concluso da un po’ e l’unica persona che aveva una faccia davvero empatica con la nostra amica era la mia lei.
Probabilmente quel bacio saffico era stata la vera ciliegina sulla torta di quella serata per il mio amore e si sentiva in qualche modo in difetto, data l’intensità dell’orgasmo che le aveva provocato in combinazione con la mia penetrazione.

Fu così che, mossa da questo sentimento di amicizia(?), con fare molto pratico impartì ordini al resto della comitiva:
-Marco, cortesemente, prenderesti l’asciugamano che ho buttato prima nell’angolo? Sì quello, perfetto, anche se è ancora bagnaticcio fa nulla-.
E rivolgendosi all’amica: -Tu Ale vieni qui sul letto con me, su! Questi due ormai sono andati!-.
Infine, si girò per guardarmi negli occhi per la prima volta dopo che eravamo venuti, mentre con eleganza si sfilava da me cercando di evitare la fuoriuscita di liquidi dicendo con la massima tranquillità: -Amore, ti dispiace se faccio salire Alessia un attimo al posto tuo? Non credo ci vorrà molto...-.
E con un tono più intimo e inudibile, avvicinandosi al mio orecchio: -Se è troppo dimmelo amore e mi fermo subito, sai che non farei mai nulla che non ti piaccia-.
Dal lato mio non sentii la necessità di risponderle, semplicemente iniziai a scendere dal letto sorridendole mentre Alessia, preso l’asciugamano dalle mani di Marco, non si fece attendere e iniziò a sistemarsi di fronte alla sua amica.

Mentre raggiungevo Marco sul divano, con il mio amichetto tornato a dimensioni quasi di riposo, le due ragazze iniziarono a discutere della logistica della cosa che stavano per iniziare. Apparentemente la mia lei voleva andare subito al sodo e insisteva perchè la sua amica si posizionasse subito a gambe aperte di fronte a noi.
Alessia tuttavia non era della stessa idea e avvicinò le sue labbra a quelle della mia lei, come poco prima, spiegando le sue ragioni fra un bacio e l’altro: -Non credere sarà così semplice, devo fare le cose con calma ora che finalmente posso farti tutto quello che voglio. Da piccole tutto quello che sono riuscita a strapparti è stato qualche bacetto e un paio di toccatine, ma stasera posso finalmente averti tutta per me! -.

Mentre diceva questo le loro lingue avevano iniziato a toccarsi, e non serviva immaginarselo per vederlo. I baci che si stavano dando infatti erano scaduti rapidamente da teneri baci di due fidanzatini a quelli amanti vogliosi, baci in cui le lingue non si nascondevano più all’interno delle bocche e lasciavano tracce di saliva sulle facce.
Solo in quel momento realizzai pienamente cosa voleva dire quel bacio ad un livello molto più pratico.
Quella bocca femminile che la mia ragazza stava baciando aveva ospitato fino a pochi minuti fa tutto il seme del suo ragazzo, ed era quindi probabile che ciò che stava sentendo in quel momento non fosse solo la saliva di Alessia ma anche il sapore dello sperma di Marco. Il che poteva essere una buona spiegazione dell’entusiasmo e la passione che ci stava mettendo.
Interdetto e forse un po’ geloso, cercai di guardare Marco per capire se il pensiero fosse balenato in testa anche a lui, ma era inutile.

Tutto quello che vedevo sulla sua faccia era un’espressione estasiata e una concentrazione assoluta, non voleva perdersi neanche un secondo di quella scena e il suo amichetto al contrario del mio aveva difficoltà a tornare completamente normale.
Ad un certo punto Alessia vinse una breve collutazione con la mia ragazza, facendola appoggiare senza troppa delicatezza al materasso a pancia in sù.
Senza fare troppa resistenza, la mia lei si lasciò allargare le gambe, pronta a ricevere un bacio in zone più delicate della bocca, quando un rivolo di cio’ che di mio era ancora dentro la mia lei uscì dalla vagina, bagnandole le grandi labbra.
Alessia commentò: -Ah, ma ti sei fatta venire dentro tu? Certo che potevi pensare un po’ di più a me! Cosa faccio adesso amore? -.

Mi voltai così velocemente verso Marco da farmi venire il torcicollo quasi. Le parti si erano rapidamente invertite, se fino a pochi secondi fa ero io quello ad essere preoccupato che la mia ragazza stesse assaporrando il seme di un altro uomo, ora Marco era decisamente in una situazione ben peggiore della mia.
Alessia stava praticamente chiedendo al suo ragazzo il via libera per iniziare a leccare la sua amica, e mentre Marco pensava e i secondi passavano, dalla mia lei continuavano ad uscire scie bianche.
Io e la mia lei intercettammo insieme lo sguardo di Marco.

Si capiva che stava ancora soppesando la sua decisione finale, ma il rischio era che ci spingessimo troppo oltre e il gioco finisse lì.

Sapevamo che bastava che solo una delle quattro parti si tirasse indietro perchè tutto si interrompesse bruscamente, un’interruzione i cui strascichi potevano mettere a rischio sia le nostre amicizie che la vacanza.

Fu la mia ragazza quindi a trovare un compromesso in una maniera molto intelligente. Prese la camicia che mi ero tolto all’inizio del nostro amplesso ed era rimasta sul letto, ormai completamente stropicciata sotto il peso dei nostri corpi e se la passo con molta cura in mezzo alle gambe, cercando di farsi entrare dentro il più possibile la stoffa e pulendo le tracce dei miei liquidi più visibili.

Conclusa l’operazione, guardando Marco in faccia ed ignorando me ed Alessia, dando per scontato il nostro assenso disse: -Così dovrebbe andare, sarà più o meno come la bocca di Ale prima che la aiutassi a pulirsela un secondo fa...-.
(CONTINUA...)
 

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